SANT’ANNA NEWS Newsletter dell’Associazione Ex-Allievi Scuola Superiore S. Anna –

Numero 40 • 2013 - semestrale www.sssup.it/exallievi

Numero 40 Il mio Sant’Anna:

Cari amici, eccoci arrivati a un giro di mantenere l’identità innovandosi boa, con il numero 40 che inaugura un nuovo corso. Un po’ di restyling e un intervista a cura di Daniela Arlia e Giuseppe Lauri* nuovo formato, più piccolo, economico e comodo, per continuare al meglio la no- stra avventura. Il Giornale ci ha tenuto uniti ed in- formati: in questi vent’anni è stato lo strumento più efficace per lo scambio di informazioni, di punti di vista, di notizie e ha contribuito a rafforzare la base su cui poggia lo spirito dell’Associazione. Ha consentito a ciascuno di noi di mantener- si in contatto con tutti i suoi componenti e di poter seguire il corso degli eventi, ora lieti, ora tristi in cui ci siamo imbattuti. E il Giornale ha anche rappresentato il filo conduttore che con cadenza più o meno regolare, ci ha accompagnati da un Con- vegno all’altro, fornendoci gli elementi per parteciparvi più informati e discuten- do preventivamente i punti salienti della vita dell’Associazione. Io mi sento prossimo al termine del mio compito e, come ho anticipato in qualche occasione, vorrei trovare qualcu- no che mi affiancasse per poter raccoglie- re quanto di valido ancora resta della mia esperienza e per continuare a svolgere il mio compito in un prossimo futuro. Oltre alla mia gratitudine posso assicurargli tut- Il 24 aprile 2013 Pierdomenico Perata pressione è che molti di loro ci tenessero a ta l’assistenza che la mia esperienza può (nella foto), docente di Fisiologia Vegetale che lo facessi. Non è stata per nulla una permettermi. dell’Istituto di Scienze della Vita, è stato elet- scelta facile. Ovviamente ho avuto anche Termino il mio editoriale chiedendo a to Rettore della Scuola Superiore Sant’Anna l’impressione di doverlo fare per restituire tutti la promessa di accudire e alimentare dopo le dimissioni date dalla professoressa qualcosa alla Scuola. Non l’ho mai vissuto questa nostra creatura. Sicuramente non Maria Chiara Carrozza eletta il 25 febbra- come un avanzamento di carriera, né tut- sopravvivrebbe senza un buon padre: ma io alla Camera dei Deputati. Questa è la tora lo considero tale; lo considero come un nonno non basta, anche se, avendola sua prima intervista rilasciata al Sant’Anna un servizio alla Scuola, certamente di pre- amata come un figlio, sarà sempre pronto News. A porgli le domande sul futuro della stigio, ma molto gravoso, che mi porterà a dare il suo contributo per mantenerla Scuola e su i suo ricordi di ex allievo sono gli via una bella fetta di tempo nei prossimi in vita. stessi allievi del Sant’Anna. anni. Spero solo che la Scuola non riman- Vi saluto e vi ringrazio per la collabo- ga insoddisfatta di quello che faccio, che razione, augurandovi un felice e sereno Cosa l’ha portata a candidarsi a Ret- farò come Rettore. Anno Nuovo. bg tore e come ha vissuto personalmente la È stata sicuramente una scelta difficile, fase elettorale? una volta presa la quale, però, non si torna Francamente, non avevo nessuna in- indietro. C’è solo lo strenuo tentativo di Il giornale in PDF è scaricabile tenzione di candidarmi. Nonostante avessi mantenere la mia vita come ricercatore da a partire dalla pagina: fatto il vicario per tre anni, non era nelle una parte e come rettore dall’altra. www.sssup.it/santannanews mie idee, nei miei programmi, fare il Ret- tore. Mi hanno spinto i miei colleghi. L’im- continua a pag. 2 Come crede si evolveranno, nei pros- taria, quindi non solo che corso di laurea Il mio Sant’Anna... simi anni, gli Istituti della Scuola? frequentare, ma se andare o non andare Non sono mai stato un supporter del all’università. Tutto ciò ha un valore segue dalla prima pagina modello degli Istituti; devo però ricono- fortemente importante per il sistema scere che hanno riportato abbastanza or- Paese. Non ha solamente la finalità di dine nell’assetto della ricerca della Scuo- ottenere dei risultati su un centinaio di Cosa sono stati, per lei, questi primi la. Ora è chiaro cosa si fa alla Scuola, dal ragazzi, ma ha una valenza sperimentale. mesi da Rettore? punto di vista della ricerca, e cosa non si Un progetto di questo tipo, analizzato a Tutto sommato, devo dire, più inte- fa, mentre prima non si sapeva se fosse più valle, ha raggiunto il suo obiettivo nel ressanti di quanto pensassi, nel senso importante un centro o un laboratorio dal momento in cui ci si pone la domanda: che temevo molto il lavoro da buro- nome spesso celato in un acronimo, né “Se si investe sull’orientamento, si rie- crate. Avevo un po’ l’impressione che si capiva bene cosa ci fosse dentro questi sce a portare all’università ragazzi di ta- fare il Rettore volesse dire occuparsi di laboratori. Ora abbiamo Istituti dai nomi lento, che frequentino un corso di laurea molta burocrazia, quindi che fosse mol- chiari, cosa che aiuta la visibilità tanto e raggiungano, così, un titolo di studio to noioso e scarsamente stimolante dal all’esterno, quanto all’interno della Scuo- elevato?”. Una volta si sceglieva il siste- punto di vista intellettuale. C’è invece la. Secondo me gli Istituti sono un’ottima ma universitario per saltare il servizio la soddisfazione di lavorare con delle opportunità di fare ricerca. Dovremo fare militare. Si faceva una scelta del genere persone che operano in sintonia con degli sforzi dal punto di vista amministrati- per rimandare qualcosa. Oggi abbiamo il me (il Direttore Generale, tutto il per- vo, perché non sempre il sistema decentra- problema opposto, si tratta di fare andare sonale, le segreterie, i colleghi, i dele- to risulta vincente. Il modello degli Istituti all’università chi ha le capacità per farlo, gati). Si lavora in squadra, ad oggi non deve evolversi, e non è una questione di e non lo fa soprattutto per motivazioni ho avvertito persone che mi remassero Classe Accademica di appartenenza. Il economiche. La Scuola ha una posizione contro. È una cosa che dà soddisfazione. modello amministrativo deve essere diver- interessante in progetti di questo tipo, E poi la c’è la speranza di poter contri- so da Istituto a Istituto, deve dipendere da perché è essa stessa un prototipo di mo- buire al cambiamento della Scuola, ma aspetti tecnici, non da aspetti culturali. bilità sociale, perché istituzioni come la non come cambiamento rispetto alle Scuola, come la Normale, danno attua- passate direzioni. Credo che la Scuola Come ha conosciuto ai suoi tempi la zione al diritto costituzionale allo studio abbia la capacità di cambiare se stessa Scuola Superiore Sant’Anna? per i capaci e meritevoli. Si deve quindi restando sempre se stessa. Il Sant’An- L’ho conosciuta in maniera indiretta. vedere come replicare questo modello na ha questa capacità di mantenere la In realtà avevo una possibilità limitata di con un sistema di borse di studio che ab- propria identità, insieme alla capacità scelta, perché, essendo genovese e volendo bia a monte una struttura di orientamen- di innovare, di modificare, di cambiare, fare Scienze Agrarie, non essendoci tale fa- to più ampia. di accettare nuove sfide. coltà a Genova, avevo il grosso vantaggio di poter fare l’università lontano da casa, Il pacchetto scuola varato dal Con- Quali politiche intende portare avanti quindi a Pisa o a Torino. Studiando poi siglio dei Ministri prevede uno stanzia- nei prossimi anni? cosa c’era a Pisa ho saputo della Scuola. In mento di sei milioni di euro per l’orien- Se sapessi quello che farò l’anno pros- realtà ho saputo del Sant’Anna al quarto tamento. Quale importanza crede abbia simo, direi qualcosa di sbagliato nel mo- anno delle superiori, quindi ho avuto an- un provvedimento di questo tipo per gli mento in cui facessi qualcosa di diverso. che il tempo di preparami per il concorso. atenei italiani e, in particolare, per la Il mandato dura sei anni, che sono anche Scuola? troppi secondo me. È difficile dire cosa Lei viene da un istituto tecnico. Pro- Fondamentale, perché è evidente dal- farò anno per anno da qui fino alla fine, prio agli istituti tecnici e professionali si la nostra esperienza che i ragazzi arrivano non ho un obiettivo specifico da raggiun- rivolge, in particolar modo, il progetto alla maturità senza aver scelto corso di gere nel corso dei sei anni. L’obiettivo ge- “Mobilità Sociale e Merito”. Quale cre- laurea o, addirittura, che ci arrivano sce- nerale è quello di consolidare, di far cre- de siano le potenzialità dell’iniziativa, gliendo male. Questa per me è una cosa scere ulteriormente la Scuola. Il rischio soprattutto alla luce della sua esperienza abbastanza scioccante, anche perché spes- più grosso che essa ha è credere di essere personale? so l’alternativa di scelta è tra facoltà com- arrivata al massimo di quanto possa dare Secondo me il potenziale c’è perché pletamente diverse (medicina o scienze ed entrare in una fase di mantenimento. si tratta non soltanto di convincere chi politiche, per esempio). Mi sembra che i Non dobbiamo accontentarci dei livelli fa un istituto tecnico a fare l’università, ragazzi tendano molto a farsi orientare da raggiunti, ma far sì che la Scuola con- ma soprattutto chi fa un istituto tecnico famiglie o luoghi comuni. Bisognerebbe tinui a crescere nei prossimi sei anni. È e lo fa in partenza pensando che sia il fare un corso di laurea perché si è portati difficile, perché ci confrontiamo con una punto d’arrivo in assoluto della propria per quella disciplina, perché ci appassio- riduzione dei finanziamenti, soprattutto formazione. La realtà è che la stragrande na, non perché è quella che hanno fatto di quelli per la ricerca, e delle possibilità maggioranza dei ragazzi che si iscrivono i propri genitori. Questo è orientamento di assumere. Molti si accontenterebbero ad un istituto tecnico, come ho fatto io, fatto dalle famiglie, ma è un orientamen- di mantenere gli attuali risultati, invece lo fanno con questo presupposto, nono- to fatto male. È anche evidente che esiste l’obiettivo è continuare a crescere. Poi stante ce ne siano tantissimi in grado di una certa separazione tra il liceo e quello ci sono anche altri punti, come il nuovo affrontare un percorso universitario. Il che viene successivamente, cui le scuole campus di ricerca di San Giuliano Terme progetto realizzato dalla Scuola in colla- superiori non preparano, a meno che uno e, possibilmente, mantenere standard di borazione col MIUR e con una rete di non faccia un istituto tecnico, dopo il reclutamento elevati. Evitare errori nel scuole secondarie ha l’obiettivo di orien- quale la scelta è quasi obbligata. Si tende reclutamento dei docenti, visto che er- tare non tanto alla scelta universitaria, a ragionare secondo lo schema “non com- rori del genere sono gravissimi. quanto di orientare per la scelta universi- pete a nessuno” (le scuole medie non pre-

2 parano alle superiori, le scuole superiori non preparano all’università), dimenti- cando che un ragazzo che sbaglia facoltà sbaglia non solo per se stesso, ma fa uno sbaglio che ha alti costi sociali. Bisogna orientare non tanto chi deve decidere quali facoltà fare, ma chi non ha deciso se fare l’università o meno. Il nostro Paese ha un basso numero di laureati rispetto ai Paesi europei proprio perché non si riesce a fare tale scelta. Quindi sono soldi ben spesi.

Com’è stata la sua esperienza da Al- lievo? Com’era la Scuola in quegli anni e cos’è cambiato? Per rispondere bene dovrei frequen- Il rettore Perata insieme agli allievi Daniela Arlia e Giuseppe Lauri tarla adesso. Romanticamente penserei che non è cambiato nulla; la mia idea è A Scuola si è un po’ come in famiglia, Nessuno. Non vedo come questa cosa che, invece, la Scuola sia cambiata pro- c’è sempre qualcuno che butta la pasta possa avere un impatto sulla Scuola. Devo fondamente. Oggi è una realtà consoli- la sera. oggettivamente fare i complimenti ai col- data nel panorama scientifico nazionale leghi della Scuola Normale, perché nel pa- e internazionale, ha centri di ricerca E cosa l’ha spinta successivamente norama italiano operazioni di aggregazione d’eccellenza, un corpo docente che ha ad intraprendere la carriera accademica, sono meritorie e sono un buon segno. Se poi dimostrato di avere capacità di produ- fino a tornare alla Scuola “dall’altra parte vogliamo parlare del SUM e dell’affinità tra zione scientifica elevata, come certifi- della barricata”? discipline tradizionalmente della Normale cato dall’ultima valutazione effettuata Mi ha spinto alla carriera accademica o del Sant’Anna, non lo considero assolu- dall’ANVUR, tutte cose che nell’ ’85, ad la curiosità, per quanto avendo fatto l’i- tamente un tabù, nel senso che ritengo che esempio, non c’erano. Quando mi sono stituto agrario ho scelto poi una disciplina la divisione disciplinare tra Scuola Norma- laureato io, il perfezionamento era resi- poco agraria, di ricerca di base. E secondo le Superiore e Scuola Superiore Sant’Anna denziale, come i corsi ordinari, quindi ho me l’ho scelta non a caso, nel senso che non sia un dogma consolidato e immutabi- passato sei anni qui. Gli studi dei profes- all’università avevo già una discreta con- le nel tempo. Peraltro il Settore di Agraria sori sono arrivati solo nell’ ’87, con fasti- sapevolezza di cosa volesse dire studiare da alcuni anni ha aperto ai propri Allievi dio tanto degli Allievi, quanto dei pro- agraria nel senso classico del termine. Ho un corso – biotecnologie – della Facoltà di fessori stessi. Definirei la mia esperienza pensato a fare cose nuove, al secondo anno Scienze, e ne siamo soddisfatti, nonostante di Allievo entusiasmante, formativa, ho avuto la tesi, mi è piaciuto molto, mi sia un corso “tradizionalmente” della Nor- indimenticabile, probabilmente la scel- è sembrato mi riuscisse anche bene fare il male. Loro non hanno mai avuto nulla da ta più azzeccata che abbia fatto in tutta ricercatore, è stato un percorso senza ritor- ridire, così come io non ho nulla da ridire la mia vita; perché lasciare la famiglia a no. Tornare al Sant’Anna è stata un’enor- sul fatto che, ad esempio, la Scuola Norma- 19-20 anni non è una scelta che fanno me emozione. Ricordo l’odore dei corridoi, le abbia tra le sue discipline le scienze poli- tutti in Italia, anzi, la fanno in pochissi- per quanto adesso non lo senta quasi più tiche. La collaborazione con la Normale è mi; perché venire a vivere in collegio ha perché il naso ormai si è abituato. La cosa un’opportunità, non un rischio, soprattutto voluto dire moltissimo dal punto di vista incredibile che ho notato appena tornato dal punto di vista scientifico, prima che della formazione, perché essere stato del in questo posto, dopo averlo lasciato negli amministrativo. I rapporti con la Normale Sant’Anna mi ha aperto molte porte an- anni Ottanta, è che, nonostante sia stato sono ottimi. che nella carriera universitaria, ma sem- sventrato e ristrutturato, ha mantenuto plicemente perché era un buon biglietto nel tempo lo stesso odore. Quasi chiu- Quali saranno, invece, le politiche di da visita, una volta che la porta si è aper- dendo gli occhi si aveva l’impressione di collaborazione, se non di integrazione, ta, dopo si deve camminare sulle proprie tornare indietro nel tempo, una sensazione tra le due Scuole d’Eccellenza pisane? gambe. Indubbiamente, anche allora molto strana, quasi come tornassi a vivere I rapporti di collaborazione, come già essere Allievo della Scuola voleva dire quell’esperienza negli stessi anni. Poi, cer- detto, sono di due tipi: amministrativi e ricevere un occhio di interesse da parte to, è stata una bellissima esperienza profes- scientifici. Sul piano amministrativo sono di molti ricercatori che pensavano di po- sionale. Come sempre nell’università, c’è finalizzati ad economie di scala, e peraltro ter prendere persone capaci nei propri molta curiosità, lavoro, entusiasmo, anche già esistono, come dimostra il Collegio laboratori. Non so se sarebbe successo lo solo per dei colleghi nuovi. Venire alla “Faedo”. Pensiamo alle collaborazioni sul stesso se avessi frequentato l’università a Scuola, però, aveva in più questa caratteri- piano scientifico come ad un tassello im- Torino o a Genova. Il Sant’Anna è una stica di salto indietro nel tempo. portante nei rapporti tra due scuole mol- fase della vita, che coincide con quegli to simili, molto vicine, e che credo nei anni, fondamentali per tutti, in cui si Recentemente la Scuola Normale Su- prossimi anni arriveranno a collaborare diventa adulti. In un momento del ge- periore si è fusa col SUM di Firenze, sempre di più. nere è importante avere un’ esperienza grande istituto di scienze sociali. Che im- protetta: il livello di rischio di un Allie- patto crede possa avere per il Sant’Anna Daniela Arlia vo è molto più basso rispetto al livello di un evento del genere dal punto di vista, Giuseppe Lauri incertezze di uno studente universitario. ad esempio, dei dottorati? * Allievi ordinari

3 Alan Turing, illustre scienziato inglese, tra i padri fondatori dell’informatica e dell’intelligenza artificiale Ogni anno Pisa dedica ad Alan Turing la “Gara di informatica” per gli studenti delle superiori provenienti da tutta Italia di Daniela Salvestroni vendo un programma per ogni problema. In palio dieci immatricolazioni gratuite a qualunque corso di studio dell’Univer- sità di Pisa, buoni premio per l’acquisto di materiale didattico per gli studenti e le scuole messi a disposizione dal Rotary club Pisa Galilei e altri premi.

La storia e le scoperte di Alan Turing

Nato a Londra il 23 giugno 1912 e morto suicida all’età di 42 anni, Turing è considerato una delle menti scientifiche più brillanti di tutti i tempi, padre del moderno calcolo elettronico e dell’intelli- genza artificiale. Durante la seconda guer- ra mondiale, Turing fu arruolato dal go- verno britannico nel gruppo di crittografi che aveva il compito di decifrare i codici militari tedeschi. Il suo contributo fu de- cisivo in varie fasi, per esempio in quella del concepimento della macchina elettro- meccanica messa a punto per decifrare in modo veloce i messaggi della marina mi- litare tedesca. Questa prima macchina in forma elettronica era, di fatto, l’antenata dei moderni computer. l 2012 è stato l’anno della celebrazio- programmazione della “Macchina di Tu- Nel dopoguerra Turing è stato uno Ine dei cento anni dalla nascita di uno ring”, coordinata dal Professor Antonio dei pochi scienziati al mondo in grado dei più grandi scienziati del Novecento Cisternino e rivolta agli studenti delle di comprendere l’importanza dell’inte- e pioniere dell’informatica: Alan Turing. scuole superiori di tutta Italia. In occa- grazione tra teoria del calcolo e tecnolo- Poco più che ventenne, aveva ideato un sione del centenario hanno partecipato i gia elettronica, nonché l’inefficienza del modello matematico, noto come “Mac- 34 vincitori delle edizioni passate. progettare macchine diverse per svolge- china di Turing”, che è tuttora il model- La Gara di informatica è nata nel re vari compiti, rispetto al vantaggio di lo di riferimento di ciò che può essere 1997 nell’ambito della settimana della progettare una macchina universale in calcolato da qualsiasi computer. A Pisa, cultura scientifica su iniziativa del Di- grado di elaborare, alla stregua dei dati, la città che si è distinta come la culla partimento di Informatica dell’Univer- le istruzioni per trattarli. Forte di questo dell’informatica, è stato ricordato con sità di Pisa con il patrocinio del Rotary bagaglio, Turing si imbarcò nel progetto il convegno scientifico intitolato “Alan club Pisa Galilei. I suoi obiettivi sono di costruire una macchina elettronica ca- Turing: il genio e l’uomo” che si è tenuto sia la diffusione della cultura informati- pace di eseguire qualsiasi programma. La il 17 febbraio 2012 nell’Aula Magna del- ca, sia l’orientamento per i ragazzi delle sua visione di questa sfida era quella, per la Facoltà di Scienze MFN. Il convegno scuole superiori verso questa disciplina. dirla con le sue stesse parole, di “costruire faceva parte di due giornate organizzate Le squadre, composte al massimo da un cervello”. dal Dipartimento di Informatica dell’U- due studenti, devono risolvere i proble- Nel 1950 Turing pubblicò sulla rivista niversità di Pisa per far conoscere il gran- mi programmando le macchine di Tu- di filosofia “Computing Machinery and de scienziato inglese, che è tra i padri ring. Si tratta di un sistema formale, un Intelligence” un saggio che è considerato fondatori dell’informatica e dell’intelli- meccanismo ideale, che costituisce un una pietra miliare dell’intelligenza artifi- genza artificiale. Turing ha anche dato modello di calcolo. Questo strumento te- ciale. Nel saggio ha proposto un esperi- un contributo fondamentale durante la orico è stato introdotto da Alan Turing mento oggi noto come “test di Turing”, seconda guerra mondiale a decifrare i co- nel 1936 per lo studio della complessità allo scopo di definire i requisiti necessari dici militari nazisti. degli algoritmi e la teoria della calcolabi- affinché una macchina possa essere consi- Il convegno è stato preceduto da una lità. In pratica gli studenti hanno tre ore derata intelligente. speciale edizione della Gara nazionale di di tempo per risolvere dieci esercizi, scri- Data questa ampia gamma di contribu-

4 Colossus, il sistema per decifrare le comunicazioni dei tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale ti, nel 1966 gli è stato dedicato il “Turing ai girasoli. E chissà quali altri contributi ma dotato di un genio puro, le cui intu- Award”, l’equivalente del premio Nobel avrebbe dato ancora se non fosse stato izioni contribuiranno a creare Colossus, per l’informatica. Ma l’informatica non è condannato per la sua omosessualità, che il sistema in grado di decifrare le comu- stata il solo ambito a cui lo scienziato si in Gran Bretagna era considerata un rea- nicazioni dell’esercito tedesco durante la è dedicato: dopo avere sconfinato nel- to. Dovendo scegliere tra le prigioni e la seconda guerra mondiale e a porre le basi la filosofia, nel 1952 Turing si occupò di castrazione chimica, scelse quest’ultima. della scoperta che ha cambiato il mondo embriologia, sviluppando un approccio Le conseguenze lo portarono a una pro- per sempre: l’intelligenza artificiale. Alan matematico alle basi chimiche della mor- fonda sofferenza e con ogni probabilità Turing è stato un personaggio ostico e fogenesi. Si interessò anche all’esistenza fu proprio questa a spingerlo al suicidio, indecifrabile, un uomo perseguitato dalla dei numeri di Fibonacci nella struttura di nel 1954, quando aveva 42 anni. Solo nel repressione che negli anni ‘50 lo costrinse foglie e piante, con particolare attenzione 2009 il governo britannico ha riconosciu- alla castrazione chimica per il “peccato” to pubblicamente il contributo di Alan di omosessualità. Turing alla scienza e alla vittoria degli Nel fumetto Turing dichiara: Forse un Alleati e reso pubbliche scuse per il tratta- amico artificiale, con il suo pensiero elemen- mento che gli era stato inflitto. tare, potrà capirmi meglio di quanto non ab- biano fatto gli umani, distratti da preconcetti, La storia di Alan Turing a fumetti formalità, convenienze sociali che non hanno alcuna necessità logica di esistere. Nel 2012 la vita del famoso scienzia- E per spiegare le teorie dello scienzia- to è diventata un fumetto per raccontare to, Tuono Pettinato e Francesca Riccioni la vicenda umana e scientifica del padre scrivono: Tutto comincia da un mattoncino. dell’intelligenza artificiale: “Enigma. La Il mattoncino incontra altri mattoncini, e as- strana vita di Alan Turing”di Tuono Pet- sieme si combinano, uno accanto all’altro. E tinato (pseudonimo del pisano Andrea formano le cose. Per una qualche magia, tutti Paggiaro) e Francesca Riccioni (Rizzoli questi mattoncini messi assieme danno qual- Lizzard). cosa di più grande della somma delle singole La biografia a fumetti è il racconto di parti. Chissà se anche la vita di una persona un bambino chiuso, lento e sottovaluta- è fatta in questo modo: una serie di mattonci- to dai maestri, che diventa uno studente ni che messi assieme compongono una forma, scostante, irrequieto e dai modi bizzarri. uno schema ordinato. Con il passare degli anni Turing appare un uomo singolare, non sempre ben visto, Daniela Salvestroni

5 Così morì Giovanni dalle Bande Nere di Gino Fornaciari* le caratteristiche delle ferite. Palle di piombo e altri proiettili attraversavano i tessuti e frantumavano le ossa. Mae- stro Abram dovette trovarsi di fronte ad una situazione ormai compromessa. La decisione fu l’amputazione, operazione cruenta e dolorosa prima che, a metà ‘800, entrassero in campo le pratiche anestetiche. Secondo la testimonianza di Pietro Aretino, amico di Giovanni e testimo- ne oculare dell’intervento chirurgico, 10 uomini erano stati chiamati a te- nere fermo il condottiero, che affrontò animosamente la prova. Sull’operazio- ne esistono diverse versioni. Qualcuna vuole che il chirurgo decise “di lasciare del percosso tanto che il rimanente si putrefece”, cioè lasciò un moncone di amputazione troppo lungo. Altre fonti sostenevano addirittura che l’amputa- zione non fosse stata eseguita sopra la ferita, ma immediatamente al disopra della caviglia. Fatto che avrebbe, in ef- 1 fetti, comportato una condanna a mor- te per Giovanni de’ Medici. uale fu la vera causa della morte torace con le pesanti armature dell’epo- L’indagine si è svolta tra Firenze e Qdel leggendario capitano di ven- ca, ben evidenti nei ritratti. In conclu- Pisa. Radiografie, tomografia compu- tura Giovanni de’ Medici (1498-1526), sione, Giovanni è apparso un individuo terizzata, ricostruzione virtuale dei noto anche come Giovanni dalle Ban- dalle proporzioni armoniose, di statura segmenti ossei patologici, esame en- de Nere? Fu ucciso su commissione, elevata, con ossa robuste e molto mo- doscopico della cavità cranica, rilievo come sospettarono alcuni, con un’am- dellate dall’attività fisica e dalla pratica stcreo-fotografico tridimensionale, per putazione volutamente mal eseguita? dell’equitazione fin dall’adolescenza. non citare che alcune tecniche utiliz- Vecchio di cinque secoli, il caso è Uno degli obbiettivi dello studio era zate, hanno consentito di stabilire che stato ora risolto dai ricercatori della Di- quello di stabilire se l’intervento chirur- il chirurgo è stato ingiustamente accu- visione di Paleopatologia dell’Univer- gico effettuato sul capitano di ventura sato. Infatti, la tibia e il perone furo- sità di Pisa grazie allo studio dei resti – padre di Cosimo de’ Medici e caposti- no segati in corrispondenza del terzo scheletrici con le più moderne tecniche pite del ramo granducale dei Medici – superiore della gamba, ma non si sono diagnostiche. fosse stato eseguito correttamente. trovate lesioni poste ad disopra l’am- Il corpo del condottiero, decedu- Giovanni de’ Medici fu colpito il 26 putazione, né danni al ginocchio e al to nel 1526, è stato recentemente novembre 1526 alla gamba destra da femore. È sicuro invece che maestro riesumato nelle Cappelle Medicee a Fi- una palla di “falconetto”, un cannon- Abram intervenne su un arto ormai ir- renze, nell’ambito di una ricerca finan- cino da campagna di piccolo calibro, rimediabilmente compromesso da una ziata dalla Società italiana di ortopedia mentre tentava di fermare in Lombar- semiamputazione traumatica provoca- e traumatologia, sotto la direzione della dia l’armata imperiale che marciava ta da una palla di 5-6 cm di diametro, Soprintendenza ai beni storici e artistici verso Roma. Il condottiero fu trasporta- limitandosi a completarla e a regolariz- di Firenze. to in lettiga a Mantova nel palazzo del zare i monconi prossimali della tibia e Giovanni de’ Medici – ha rivelato marchese Aloisio Gonzaga, suo amico e della fibula. l’esame – aveva un’età antropologica di compagno d’armi. Chiamato dai com- In conclusione, il chirurgo fece quel- 25-30 anni, una statura di quasi 1 me- militoni, era accorso il chirurgo ebreo lo che era possibile in base alle tecniche tro e 80, da considerare assai elevata Maestro Abram, che gli aveva curato chirurgiche dell’epoca, ma l’infezione e per l’epoca, cranio medio, naso stretto con successo, l’anno prima, una ferita la cancrena dovevano essere ormai in cd elevata capacità cranica. Era robu- di archibugio sempre alla gamba destra. una fase troppo avanzata. sto, come rivelano le inserzioni musco- Siamo ai primi del XVI secolo, ne- La paleopatologia ha quindi svelato lari (deltoide, gran pettorale, muscoli gli anni delle “guerre d’Italia”, delle lot- il mistero: fu la setticemia a sconfigge- dell’avambraccio e della coscia). La te tra stati per la supremazia in Europa. re il condottiero che voleva fermare i presenza di numerose ernie vertebrali Con l’introduzione delle armi da fuoco, Lanzichenecchi. è da collegare al “mestiere delle armi” il cui uso aveva sostituito quello delle Gino Fornaciari fin da età giovanile, che sovraccaricò il armi bianche, erano cambiate anche *Università di Pisa

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Fig.1: apertura della tomba di Giovanni dalle Bande Nere; Fig.2: apertura della cassa, con in resti scheletrici in ottimo stato di conservazione; fig. 3: studio antropologico, nella cripta delle Cappelle Medicee; fig. 4: studio microscopico sul posto; fig. 5: docu- mentazione fotografica; fig. 6: esame radiologico e tomografia computerizzata all’ospedale di S. Maria Nuova; fig. 7: il cranio di Giovanni de’ Medici in norma frontale; fig. 8: tibia e fibula di destra con la lesione dovuta al colpo di falconetto e il taglio dell’am- putazione chirurgica (indicato dalle frecce).

7 La burla di Modì festeggia trent’anni Cosa aspettarsi dai livornesi per il prossimo centenario? di Marco Gasperetti*

a cultura e l’arte a volte si divertono a «non sono teste di struzzo e, io e i miei – risponde –. Chiedetelo al Comune. Due Lnascondersi, come in un gioco burle- compagni da tempo chiediamo che siano anni fa parlai con l’assessore alle Cultu- sco. Si trasformano in pietre, le pietre scivola- esposte. Non vogliamo neppure un cente- re, Mario Tredici, e mi disse che si sareb- no nei Fossi medicei di ; diversi decen- be impegnato per esporre le teste. La stessa ni più tardi altre pietre finiscono in quell’acqua promessa l’aveva fatto il suo predecesso- salmastrata per simulare quelle vecchie pietre re. Nulla è successo. A Tredici, un po’ per che, si racconta, furono forgiate da Amedeo provocazione e un po’ sul serio, avevo pro- Modigliani e trasformate in improbabili sta- posto di esporle nel nuovo acquario di Li- tue. È un gioco di parole ma avete capito: è la vorno. In una vasca con l’acqua dei Fossi e storia delle Teste di Modì, della burla livorne- qualche muggine, a costo zero e, ne sono se che nel 1984 sollevò impietosamente il velo sicuro, con un sacco di visitatori disposti a sull’insostenibile leggerezza del gotha dei critici pagare il biglietto». d’arte e anche sul Palazzo del porto labroni- Certo, un museo o la casa natale di co che, invece di cavalcare quello straordina- via Roma 38, sarebbero luoghi migliori, rio, ne fece questione politico-ideologica, una come sostengono autorevoli critici d’arte vergogna da rimuovere. E fece la figura che come Tomaso Montanari, allievo di Sal- meritò. Trent’anni dopo quel lutto non è sta- vatore Settis e docente all’universitario to ancora elaborato e l’annuncio dell’assessore alla Federico II di Napoli. Una ventina Mario Tredici di mettere in mostra le tre te- d’anni fa un museo, quello di , riu- ste della burla ha creato nuove polemiche. An- scì a convincere l’amministrazione labro- che il ministro Bray ha annunciato, lesinando simo e se ci saranno guadagni devono fini- nica ad averle in prestito per una mostra. qualche critica per il ritardo (le teste sono ri- re nelle casse comunali». Fu un successo. Partirono anche da Livor- maste nei magazzini comunali per tutto questo Pietro ha anche un cognome, Luridia- no per rivederle. «C’ero anch’io – ricor- tempo con tre sole uscite fugaci) di voler orga- na, è un informatico di 49 anni, sposato da Luridiana in un’intervista al Corriere nizzare una mostra, anche a scopo pedagogi- con tre figlie che gestisce un negozio di Fiorentino – e fu uno shock. Come mol- co, sulle teste. Quello che segue sono due testi- computer a Livorno. È uno dei ragazzi della to emozionante fu la visita alla tomba di monianze da cronista sulle Teste della burla e burla (gli altri sono Michele Ghelarducci, Amedeo al cimitero di Père Lachaise a sul rapporto ambiguo tra Livorno e Modiglia- che si occupa di spedizioni internazionali, Parigi. Ci ero già stato da ragazzo, quel- ni. Che per fortuna, dopo quasi un secolo di Francesco Ferrucci, oncologo dell’équipe la volta per onorare Jim Morrison, il le- incomprensioni, ha intrapreso il difficile sen- di Umberto Veronesi, e Michele Genove- ader carismatico dei Doors. Davanti alla tiero della riconciliazione culturale. si, economista, che però dopo aver scolpi- sepolcro di Modì e di Jeanne Hébuterne, to la testa lasciò il sodalizio e oggi vive in la sua compagna anche nella morte (si uc- Le tre teste Svizzera) e da allora non ha mai smesso di cise il giorno dopo la scomparsa del pitto- Tra poco saranno trent’anni, il prossi- sognare per la sua “testa” e le altre due scol- re ndr) l’emozione è stata grande». Da in- mo anno. Tre decenni da quel leggendario pite dall’artista Angelo Froglia morto nel formatico Pietro ama la logica. E dunque 24 luglio del 1984, il giorno dell’improv- 1997 a 42 anni, una degna collocazione. parla di suggestione. «Certo, non può es- vida draga che fece partorire dalla melma «Solo perché sono convinto, come del sere che stato questo meccanismo psico- dei Fossi Medicei le prime due false teste resto gli altri miei compagni, che le pie- logico a farmi sentire in comunanza con di pietra serena, una delle quali “scolpi- tre della beffa siano una risorsa per Livorno Modì – racconta –. Livornesi incompresi, ta” con un trapano elettrico da quattro – spiega –, un esempio unico nella storia io e lui. Lui tragicamente da genio, nella (poi diventati tre), studenti universitari li- dell’arte (anche se non sono pezzi d’arte) sua città ma anche a Parigi (prima della vornesi. Da allora le statue (tre in tutto) e nessuno capisce, neppure all’estero, per morte), io bonariamente e allegramente della più sorprendente, fantastica e peda- quale motivo siano tenute nascoste». per uno scherzo che andò al di là di ogni gogica beffa intentata alla casta dei criti- Sulla beffa di Modì sono stati scritti mia, nostra aspettativa. Non volevamo ci d’arte, marciscono all’ombra di umidi saggi, prodotti video e inchieste giornali- smascherare nessuno, noi ragazzacci bur- magazzini comunali. Ma adesso qualcosa stiche dei più importanti media mondia- loni, solo divertirci a guardare di nasco- si sta muovendo: i tre studenti burloni ri- li. Un documentario trionfa nella libreria sto qualche massaia che avrebbe ammira- badiscono pubblicamente che, se le teste dei film d’autore di iTunes, il grande store to per poco tempo la nostra opera fino a saranno esposte finalmente, rinunceranno mondiale della Apple, con decine di mi- che gli esperti non avrebbero dato il lo- ogni pretesa di possesso. È una buona no- gliaia di acquirenti, altre inchieste e repor- ro verdetto di falsità. E invece…». E in- tizia, perché come dicono i critici d’arte le tage sono nel palinsesto dei più importanti vece i critici, i più blasonati nell’olimpo teste dovrebbero stare in un museo o nel- network internazionali per il prossimo an- della critica molto monopolizzata allora la casa natale del pittore come esortazione no, la celebrazione del trentennale. E a Li- ideologicamente, avallarono la sconside- all’umiltà e al senso critico. Chissà, forse vorno le teste stanno al buio, quasi sotto rata ipotesi (che ovviamente compiaceva anche “Modì” ne sarebbe contento. terra, come gli struzzi appunto. Perché Pie- chi quelle ricerche le aveva decise e di- Come dice Pietro (e il nome sembra tro Luridiana? sposte) della autenticità e sprofondarono una coincidenza del Cielo) quelle pietre «Domanda posta alla persona sbagliata in quella melma dalla quale le Teste era-

8 no affiorate. Non solo. Mentre la Livor- to) ci siamo trovati davanti a una vecchia ore passano come minuti e non è retori- no della gente se la rideva spassosamente, tomba di pietra cosparsa di “carezze”. Tanti ca, credeteci) c’è una sala piena di oggetti specchiandosi in tv con quei “ragazzacci”, avevano appena lasciato sulla lapide mes- ben disegnati. Mercato, sì, ma ben fatto, il Palazzo mostrava insofferenza e lancia- saggi, disegni, fiori, piccoli oggetti, segni, Si acquista una custodia per smartphone va strali verso gli autori della burla «bor- cartoline. Non sapevamo noi livornesi che con un capolavoro di Amedeo, una spilla, ghesi, figli di papà», fascisti, persino. «Fu il 12 luglio, l’unico dei due giorni parigini a un foulard, il catalogo della mostra, i libri, l’Unità, organo del partito di maggioran- disposizione del nostro tour, era il comple- le medaglie e un sacco di altre chincaglie- za che governava la città, a fermare que- anno di Modigliani. rie utili però al ricordo. La cosa diverten- sta deriva – ricorda Luridiana – con un La tomba di Modì, (dove è sepolta an- te (un’altra coincidenza) e che accanto a bell’articolo che diceva le cose come sta- che Jeanne Hebuterne, incinta di nove Modì si svolge la mostra dedicata a vano: noi eravamo solo studenti burloni e mesi, suicida a 22 anni il giorno dopo la e Inter che quest’anno sono guidate da due un gruppo di critici d’arte aveva sbaglia- morte del “suo” Amedeo) dopo un abban- livornesi, Allegri e Mazzarri. Mai a Livor- to. Non c’era nessuna ipotesi di lotta di dono durato per anni è stata salvata grazie no si è riusciti a celebrare Modì con un’e- classe. Sorrido ancora oggi. Io mi consi- all’interessamento di un gruppo di privati sposizione degna di questo nome. Mai. La dero di sinistra da sempre e comunque, lo cittadini livornesi e parigini. Anch’essa è casa natale, in via Roma 38, è spesso chiu- ripeto, quel gesto era lontano dalla politi- metafora dello spirito del genio labronico, sa e mal gestita. «Non è un pittore livor- ca e dall’ideologia anni luce. E oggi, con ancora oggi incompreso nella sua città che nese», spiegano i soloni dell’arte locale. grande umiltà, torno a chiedere che le Te- molto ha amato soprattutto nei mesi fati- «Con Livorno non c’entra niente», ripe- ste tornino a vedere la luce». dici, quando il male lo stava distruggendo. tono ex assessori. Amedeo sino agli ultimi Una richiesta forte che pare abbia tor- Sulla lapide tante carezze, «Ciao Modì», istanti ha pensato a Livorno, la bella cit- nato a smuovere le acque del Palazzo. La «Baci, grandissimi», «Mi hai insegnato a tà dove aveva imparato l’arte della pittu- Grande Burla fa parte della storia dell’ar- diventare un’artista», «Mi hai mostrato i ra e si era emozionato davanti ai tramonti te e delle vicende legate ad Amedeo Mo- colori dell’anima». Ma anche critiche al- dietro il grande Faro. Nel ritiro di Parigi digliani. Ed è anche un lampo di genio di la sua città che lo ha disconosciuto e con- ha ricordato Livorno e il nome francesizza- una città, Livorno, che da sempre vive d’i- tinua a farlo nel nome (ahimè è proprio to del porto toscano gli era stato ricamato ronia. Aprite le secrete, prego, le Teste so- così) di una maledizione che il pittore dei addosso dagli amici che lo chiamavano le no di tutti ormai. lunghi colli e dei colori sublimi si portereb- cygne de Livourne anche per i lunghi colli be dietro con sé dopo la straordinaria Beffa dei suoi personaggi. Le carezze di Modì delle Teste. Scrive Corrado Augias nella sua me- Una coincidenza probabilmente, una Il sepolcro di Modì ha lo stesso colore morabile bibliografia su Modì: «Afferma delle tante che nella vita ci accarezzano, della pietra serena, la stessa sostanza con (Modigliani ndr) nel delirio, di trovarsi ci fanno sorridere e sognare, ci commuo- la quale i ragazzi burloni scolpirono con il su un imbarcadero avviato verso un pae- vono, a volte. Eppure a noi piace ricor- trapano le statue accusatrici dell’inconsi- se miracoloso. Con la febbre ormai alta e darla come un’improbabile “chiamata”, stenza dei critici d’arte e dei politici (che nelle sue condizioni debilitate, è probabile questa esperienza parigina, e raccontarla le avevano giudicate autentiche davanti che sia rimasto per l’intera serata in preda come uno strano bisbiglio, un evanescen- al mondo intero), e le gettarono nei Fos- a visioni allucinatorie, l’ultima delle qua- te invito tra concittadini. Il ricordo di quel si Medicei. Quelle teste, famose in tutto il li (l’imbarcadero) è verosimilmente quel- 12 luglio del 2013, si è poi trasformato (e mondo, dovrebbero trionfare in un museo, la del porto di Livorno». Un’allucinazione. sublimato) nel tempo in altre cose: una come simbolo della concordia ritrovata tra Rimasta tale ancora oggi, 93 anni dopo. preghiera laica, un ricordo, un confronto, Livorno e Modigliani (che nella sua città Anche se qualche risveglio s’intravede, un risveglio, un’incitazione, persino un’in- fu ignorato, criticato e ridicolizzato anche per fortuna. Con un referendum online i vettiva. Nel nome di un grande spirito li- da vivo) e invece da decenni stanno chiu- livornesi (quelli di base, non il Palazzo che vornese: Amedeo Modigliani. si in oscuri magazzini comunali. Il motivo avrebbe preferito altri nomi) hanno deci- Sembrava una mattina come tutte le non si riesce bene a capire, ancora oggi, ma so di chiamare PalaModì il palasport (a Li- altre davanti all’ingresso di Père-Lanchai- dietro (inconfessabile) c’è ancora la storia vorno intitolata ad Amedeo Modigliani se, il grande cimitero monumentale di Pa- della maledizione. Portano male, insom- c’era solo una piccola piazzetta vicino al- rigi, dove riposano Rossini e Bizet, Cheru- ma, arrecano scalogna. la stazione), stanno nascendo comitati per bini e Chopin, Edith Piaf e Jim Morrison, La coincidenza di Père-Lachaise non dedicargli una statua, si pensano a progetti Ives Montand e tantissimi altri personaggi, sarebbe stata l’unica nel nostro viaggio. (finalmente!) per la casa natale. rigorosamente separati da aveneu e che- Pochi giorni dopo, a Milano, il ricordo di Tra sei anni sarà un secolo che Modì ci min che si intrecciano in cerchio in un’ur- Modigliani sarebbe nuovamente affiorato ha lasciato. La sua eredità sono i capolavo- banistica del ricordo perfetta. E invece la a Palazzo Reale, accanto al Duomo dove ri che ogni volta fanno tremare di piacere coincidenza (o la chiamata, se preferite) trionfa la mostra “Modigliani, Soutine e i mercanti d’arte. Le quotazioni (e questa era lì ad attenderci. Davanti alla Spoon gli artisti maledetti”. Un evento straordi- sì che è una vera maledizione) non si sono River francese eravamo arrivati per caso. nario perché per la prima volta, dopo set- mai fermati da quel 24 gennaio del 1920, Un’idea: andiamo a trovare Modì, nella tant’anni, le opere della collezione Jonas il giorno del suo funerale, da artista pove- sua tomba dimenticata. Netter sono state esposte al pubblico. È ro e sfortunato. Chissà, forse Modì avrà in Quando risalendo la lunga Aveneau un percorso dell’anima con oltre 120 ope- mente qualche altra strana coincidenza Circulaire, che si intreccia con decine di re dei pittori maledetti dell’epopea di Mo- per i suoi concittadini. Oppure sarà un’al- altri camminamenti, abbiamo trovato il digliani. Molte sono del Livornese. Elvire tra burla. luogo numero 78 che il guardiano del cimi- con il colletto bianco ti osserva con quello Marco Gasperetti tero ci aveva cerchiato sulla mappa («Ho sguardo privo di pupille e il ritratto di Jen- *giornalista del appeno visto una mostra di Modigliani e ne, enigmatica e sublime, è l’esempio di un [email protected] ne sono rimasto estasiato», ci aveva rivela- amore eterno. E alla fine della mostra (le

9 Agricoltura, cambiamenti climatici e sviluppo: il contributo della Scuola in Etiopia di Laura Paladini*

Chiara Mancini, dottoranda della Scuola, in Etiopia obot umanoidi, pomodori neri, della Scuola con i piani di questa orga- po prolungati, stagioni insolite: se per noi Rinternet superveloce: sempre più nizzazione internazionale. Il contributo di un acquazzone improvviso si traduce in spesso la Scuola si dedica a quelle che po- Bioversity International si è concretizzato una spiacevole doccia, per un agricolto- tremmo definire le discipline del futuro, nell’aiuto del dott. Carlo Fadda, da sempre re le conseguenze possono essere ben più finalizzate al miglioramento dello stile di impegnato nell’ambito della cooperazione serie. È dunque cruciale la scelta di specie vita delle generazioni a venire e all’otti- internazionale per la conservazione della e varietà che meglio si adattino alle nuo- mizzazione delle conoscenze tecnologiche. biodiversità. Fondamentale è stata anche ve condizioni ambientali, specialmente Tuttavia, si possono indirizzare le proprie la collaborazione dell’Università di Ma- nelle aree del mondo dove la tecnologia competenze anche verso realtà ancora kalé e del Sirinka Agricultural Research agraria, poco sviluppata, non può accor- molto differenti da quella che noi viviamo Centre, che hanno messo a disposizione le rere in soccorso o perlomeno attenuare i ogni giorno. Così, la Scuola ha scelto di loro strutture. danni causati da eventi climatici imprevi- destinare parte delle sue risorse ad un in- L’idea è stata concepita nel 2012 gra- sti. «I contadini intervistati durante i Fo- novativo progetto incentrato sulle esigen- zie all’intervento di Chiara Mancini, che cus Group Discussion e nel survey – dice ze di alcuni sistemi colturali in Etiopia, co- ha promosso l’incontro di due progetti: Chiara Mancini – sono risultati davve- minciato nel 2012 e tuttora in atto. uno della Scuola, nato nel 2010, e uno di ro consapevoli del cambiamento climati- Protagonista di questa vicenda è l’I- Bioversity International; pur svolgendosi co che sta interessando il Corno d’Africa stituto di Scienze della Vita, che ha col- nella stessa regione, infatti, i lavori erano e hanno espresso la necessità di coltivare laborato al progetto con tre perfezionan- stati fino a quel momento paralleli, indi- nuove e diverse varietà che possano adat- di guidati dal professor Mario Enrico Pè: pendenti. È stato così che la ricerca tecni- tarsi alle nuove condizioni. Una selezione Dejene Kassahun, lecturer dell’Università ca del professor Pè è stata conciliata con partecipativa delle varietà è fondamentale di Makalé, del dottorato in Agrobiodiver- l’approccio sociale e partecipativo dell’or- in quei contesti come l’Etiopia in cui l’a- sity; Yosef Kidane, direttore del Sirinka ganizzazione internazionale. gricoltura si basa su bassi input e su tecno- Agricultural Research Centre, anch’egli Scopo del progetto è individuare le va- logie basilari». iscritto al dottorato in Agrobiodiversity; e rietà di grano duro con le caratteristiche Essenziale è stata infatti la scelta della Chiara Mancini, che fa parte del dottora- quanti-qualitative migliori nell’ottica dei metodologia, fondata sull’approccio par- to in Agrobioscienze, oltre che di Biover- cambiamenti climatici in atto, che ren- tecipativo. Come sottolinea Chiara, «so- sity International, e che ha avuto un ruolo dono difficile mantenere stabile il livello lo conoscendo le esigenze dei contadini è determinante nel congiungere le attività della produzione. Periodi di siccità trop- possibile fornir loro il materiale più adatto

10 ai loro bisogni. Stando in campo e lavo- rando con loro si capisce ad esempio che prediligono piante alte perché anche la paglia è una materia prima di fondamen- tale importanza sia per l’edilizia che per il foraggiamento del bestiame, o che ad esempio il colore del seme è un parametro importante per il valore di mercato della varietà». Questo procedimento rifiuta l’i- dea della figura professionale estera che decide come impostare il lavoro al posto dell’agricoltore locale; al contrario, «con- siste nel mettere al servizio dei contadini approcci di studi avanzati, quali quelli ba- sati sulla genomica, e integrare in questi le informazioni provenienti dalle conoscenze tradizionali». Prima di cominciare l’esperienza di col- laborazione con gli agricoltori locali, sono state cresciute presso l’Università di Ma- kalé 476 varietà di Triticum durum prove- nienti da diverse regioni etiopi, i cui se- mi rappresentano altrettante accessioni dell’Ethiopian Institute of Biodiversity Conservation, la più grande banca del ger- moplasma in Africa. Di queste 476 varietà, 400 sono state utilizzate come base di par- tenza per l’esperimento. Il primo passo, infatti, è stata una sele- zione, all’interno di questo range, basata su una valutazione genotipica ed una feno- voro non è stata casuale: di certo le conse- rare con un’ong di chiara fama, Bioversity tipica: la prima è stata condotta in parte guenze dei cambiamenti climatici affliggo- International, che in ogni parte del globo presso l’Università di Makalé, che si è oc- no gli agricoltori di tutto il mondo; ma se cerca di mettere a disposizione le sue co- cupata dell’estrazione del DNA, e in parte l’intento è quello di stabilizzare la produ- noscenze tecniche per preservare quel be- presso l’Istituto di Scienze della Vita, che zione e il reddito ricorrendo ad un approc- ne comune della Terra che è la biodiver- invece ha utilizzato la tecnologia dei suoi cio ecosistemico, allora l’attenzione deve sità; senza dimenticare la collaborazione laboratori per analizzare i dati; la secon- essere focalizzata sugli hotspot di biodiver- con atenei esteri, che possono solo arric- da è stata realizzata con il contributo dei sità. L’Etiopia è uno proprio di questi pun- chire l’esperienza delle componenti del contadini etiopi. A tale scopo, sono stati ti: insieme al Sud Africa, il Madagascar e progetto. allestiti due campi sperimentali, uno ad il Golfo di Guinea, si qualifica come una Infine, permette alla Scuola di adden- Hagre Salam, nella regione del Tigray, ed delle zone a più alta concentrazione di bio- trarsi direttamente e in qualifica di isti- uno a Gera Gera, nella regione di Amhara. diversità vegetale, che include sia le piante tuzione universitaria in un campo finora In ognuna di queste località le 400 varie- selvatiche sia quelle coltivate. A ciò si ag- inesplorato: quello della cooperazione in- tà di grano sono state valutate da un grup- giunge che la percentuale della popolazio- ternazionale. Invero, in quest’ambito, l’a- po di 30 contadini locali nel quale, come ne che si dedica al settore primario è ele- zione congiunta delle istituzioni accade- previsto da una corretta politica di genere, vatissima (le stime oscillano tra il 70% e miche, delle organizzazioni internazionali la metà era rappresentata da donne. I pa- l’85%); la superficie utilizzata a scopi agri- e degli enti locali è indispensabile per rag- rametri presi in considerazione compren- coli è circa il 32% del territorio nazionale. giungere risultati soddisfacenti dal punto devano ad esempio precocità, morfologia Insomma, sicuramente l’Etiopia si qualifica di vista sia tecnico che sociale, sia nel bre- della spiga e produttività. In questo modo come uno dei luoghi ideali dove condurre ve che nel lungo termine. L’alleanza tra la sono state scelte 50 varietà. ricerche in materia di agrobiodiversità. Scuola, Bioversity International e l’ateneo Il secondo step è stato l’incrocio di una Dunque, il progetto presenta molteplici e il centro sperimentale etiopi può essere varietà migliorata etiope con queste 50 aspetti d’interesse. In primo luogo, affron- ritenuto un esperimento ben riuscito. varietà, più altre 2 varietà italiane, pres- ta una problematica di crescente interes- L’augurio è dunque che la Scuola possa so il Sirinka Agricultural Research Cen- se in ambito agrario: la stretta relazione tra continuare a lavorare in questa direzione, tre. Questa fase del programma è ancora in agricoltura e cambiamenti climatici. E non portando con sé l’entusiasmo e lo slancio atto, e i primi risultati saranno disponibi- si accontenta di studiare il fenomeno, di vitale di tutti coloro che scelgono di par- li nel corso del prossimo anno. Secondo i individuare i legami; bensì, cerca attiva- tecipare, dalla parte dei tecnici e da quella piani, tutto ciò sarà inserito in un lavoro mente una soluzione che possa provvedere degli agricoltori locali, in Italia e in Etio- complessivo di breeding il cui scopo è pro- concretamente alle necessità degli agricol- pia, col cervello e col cuore. durre delle cultivar in grado di sostenere la tori, chiamati a rispondere ogni giorno de- produzione anche con le nuove condizioni gli sconvolgimenti naturali in atto. Laura Paladini climatiche. Secondo, offre la possibilità di coope- La scelta dell’Etiopia quale centro di la- *allieva ordinaria

11 Una giornata indimenticabile alla Scuola con i giovani studenti del progetto ACARISS di Luca Sebastiani*

ono poche le occasioni dove si pos- climatici”, alla “Robotica e Ambiente”, 300 persone nell’aula Magna della Scuola sono raccontare i risultati di un pro- all’“Eutrofizzazione” ed alla “Tossicologia è però un problema matematico di non Sgetto di ricerca provando allo stesso Ambientale”. Informazioni più dettagliate semplice soluzione, dal momento che ne tempo orgoglio e commozione. Questa sono consultabili direttamente sul sito del accoglie solo 120, ma soprattutto diventa storia che vi racconterò è una di quelle. È progetto ACARISS (www.acariss.it). un problema acustico, se queste devono la storia di un progetto dall’acronimo forse Ritornando al titolo dell’articolo, vi restare in silenzio. Ebbene, sarà stata la non particolarmente accattivante, ACA- vorrei adesso raccontare cosa è successo capacità dei relatori, sarà stata la “sacra- RISS, ma che a due anni dal suo inizio ha alla Scuola Sant’Anna il giorno 11 mag- lità” delle nostre mura insieme all’educa- toccato le menti e i cuori dei tanti giovani gio 2013. L’idea di presentare i risultati zione e all’intelligenza dei ragazzi, ma vi e meno giovani che vi hanno preso parte. del progetto ACARISS facendo parlare e assicuro che il livello di attenzione e la Il progetto è nato nel 2011 dal lavoro premiando i lavori dei ragazzi è nata già qualità delle domande (comprese quelle di un piccolo gruppo di ricercatori della dal primo anno del progetto, quando il degli ospiti più piccoli, di una scuola ele- Scuola Superiore Sant’Anna (Istituti di 18 maggio del 2012 al Museo Piaggio di mentare che ha aderito volontariamente Scienze della Vita e di BioRobotica) co- Pontedera si organizzò una presentazione al progetto) hanno superato quelle che a ordinati dal sottoscritto, dell’Istituto di dei lavori delle scuole della sola provincia volte si vedono in certi incontri scienti- Biometeorologia del CNR (coordinati di Pisa. Già allora la partecipazione fu no- fici. da Antonio Raschi) e del Dipartimento tevole, con circa 200 studenti, insegnanti Un secondo problema da risolvere era di Psicologia di Firenze (coordinati da e genitori. Il secondo evento non poteva che il viaggio a Pisa non doveva rappre- Annamaria di Fabio). L’idea era di colle- essere da meno e doveva coinvolgere tut- sentare una semplice gita d’istruzione, con gare il mondo della Scuola Secondaria di ta la Toscana! gli studenti attori passivi dello spettacolo Primo e Secondo Grado con quello della È così che abbiamo iniziato a lavorare organizzato dai “grandi”, ma i ragazzi do- Ricerca Universitaria, fornendo agli in- per selezionare insieme agli insegnanti le vevano diventare i veri protagonisti della segnanti e agli studenti toscani materiali delegazioni delle Scuole partecipanti da giornata presentando i loro lavori e rice- didattici che li aiutassero nell’apprendi- invitare a Pisa. Partivamo da un gruppo vendo, se erano stati particolarmente bra- mento delle materie scientifiche. In parti- di oltre 1.200 studenti e, considerati gli vi, un premio. Abbiamo così deciso di ini- colare, è stato affrontato un tema attuale spazi della Scuola, non potevamo rea- ziare a “riscaldare” i cuori alcune settimane e dirompente come l’inquinamento am- listicamente superare le 300 presenze! prima bandendo un concorso fotografico bientale utilizzando una didattica piace- Sembra semplice, ma dire “tu vieni” o “tu che aveva come argomento le attività di vole e stimolante per i ragazzi, ancorché non vieni” non è mai facile, soprattutto ACARISS ed era organizzato su tre cate- sempre scientificamente rigorosa. quando si tratta di scegliere tra giovani gorie: la foto più bella, la più scientifica e Questo gruppo di una decina di ri- che si sono impegnati per mesi a realiz- la più simpatica. Le foto sono sul sito di cercatori ha lavorato allo sviluppo di zare questa esperienza. La soluzione al ACARISS e invito chi lo desidera a ve- numerosi moduli didattici che, partendo problema sono stati gli insegnanti e la rificare di persona l’impegno e l’inventiva da fenomeni ed esperienze direttamente loro sensibilità nello spiegare e scegliere dei nostri studenti. Anche in questo caso visualizzabili nella vita quotidiana (es. i rappresentanti più idonei per ciascuna scegliere non è stato semplice e, infatti, la frane, eventi atmosferici estremi, inqui- classe. Alcuni si sono inventati anche dei giuria è andata al voto di maggioranza. Ad namento delle acque e dei suoli), per- giochi a punti per incoraggiare i ragazzi a esempio, le due fotografie vincitrici per la mettevano agli insegnanti di realizzare impegnarsi per raggiungere l’ambito pre- categoria “foto più scientifica” ben rappre- in classe delle attività sperimentali mi- mio del viaggio a Pisa. Ed è così che siamo sentano le fasi di preparazione dell’espe- rate. In termini più tecnici tutti i moduli arrivati alla non piccola cifra di 287 dele- rimento di tossicologia ambientale e gli sono stati progettati seguendo la meto- gati (studenti e insegnanti) delle Scuole effetti della salinità sulle piante. dologia dell’Inquiry Based Science Edu- da far arrivare a Pisa. Dopo le foto ci siamo chiesti se si cation un metodo che, partendo dall’e- Da qui in poi sono iniziati i veri pro- potevano organizzare degli esperimenti sperienza diretta, stimola gli studenti a blemi per noi. Nella mattinata avevamo nel cortile della Scuola! Abbiamo così formulare domande ed esperimenti utili previsto, dopo i saluti del Rettore Pierdo- allestito nel chiostro del pozzo (dove da per comprendere i fenomeni e risolvere i menico Perata, delle brevi presentazioni giovane perfezionando passavo il tem- problemi a loro connessi. da parte di tre ricercatori delle nostre isti- po a discutere con i colleghi di Scienze Alla fine del secondo anno nel progetto tuzioni: Francesco Licausi (ISV-Scuola), Agrarie, Ingegneria e Scienze Sociali sono state coinvolte ben 23 scuole, dalle Cesare Stefanini (Biorobotica-Scuola) e delle nostre ricerche e del futuro) dei medie inferiori ai licei ed agli istituti tecni- Filippo di Gennaro (CNR). L’idea era di gazebo dove i ragazzi potessero esporre e ci, per un totale di circa 50 classi ed oltre fargli raccontare come sono arrivati a la- riprodurre i loro esperimenti. Nella mat- 40 insegnanti. Numeri che per un progetto vorare nella ricerca scientifica e cosa fan- tinata tutti gli spazi si sono animanti di Regionale come ACARISS sono, a no- no adesso, in modo da far capire ai ragazzi robot colorati, strumenti artigianali per stro avviso, di tutto rispetto. Alcuni dei che la Scienza può essere Divertente, Af- la misurazione delle variabili atmosfe- moduli sviluppati sono connessi al “Ciclo fascinate, Creativa e Utile, proprio come riche, macchine per provocare piccoli del carbonio”, alla “Meteorologia e clima- il messaggio che volevamo trasmettere tornado, piante trattate con elementi tologia”, all’“Effetto serra e cambiamenti con il progetto ACARISS. Ospitare quasi tossici, fotografie di alghe ed altri mi-

12 Alcuni momenti delle presentazioni scientifiche della mattina e della cerimonia di premiazione

13 Esperimenti nel “chiostro del pozzo” della Scuola. I ragazzi espongono e mettono in funzione le loro creazioni. volta. Nei loro occhi tutti noi abbiamo visto ciò che un ricercatore dovrebbe “idealmente” restare, un bambino, o un fanciullino di Pascoliana memoria. Devo dire che spesso alla Scuola mi accade di trovare nei nostri allievi quella stessa ispirazione, ed è la sensazione più gratifi- cante che un docente può ricevere. Al termine della giornata c’è stata in- fine la cerimonia di premiazione in Aula Magna. La folla a quel punto era incredi- bile ed a stento si riusciva a raggiungere il palco. Per chi era a Pisa quel giorno, quella giornata resterà per sempre un ricordo me- morabile, per tutti gli altri, a memoria di quanto è successo, ho sentito l’urgenza di lasciare questo scritto.

Ringrazio tutti i collaboratori dell’Istituto di Scienze della Vita e di Biorobotica. Il progetto “Acariss” è finanziato dalla Regione Toscana Foto vincitrici per la categoria “foto più scientifica”. Alto a sinistra: “fasi di preparazione mediante fondi PAR-FAS Linea di Azione dell’esperimento di tossicologia ambientale” (IIIa Superiore, ITIS L. da Vinci - Pisa); basso a 1.1.a.3. Quelli che utilizzano i social network sinistra: “effetti della salinità sulle piante elaborati in grafico e presentati come effetti visibili sui possono fare riferimento anche alle ormai im- campioni sperimentali” (IIa Media, I.C. Galileo Galilei - Montopoli). A destra alcune imma- mancabili pagine di Facebook (https://it-it. gini della mostra fotografica e scientifica allestita in Aula Magna Storica. facebook.com/progettoacariss). crorganismi al microscopio, e tantissimi funzionamento e chiedendo ai ragazzi di cartelloni ricchi di fotografie per descri- raccontare l’intera esperienza. L’enfasi e Sito ufficiale del progetto www.acariss.it vere gli esperimenti. Nel primo pomerig- la partecipazione degli studenti mi han- gio tre giurie, composte dai ricercatori, no riportato all’inizio della mia carriera Luca Sebastiani sono passate per circa due ore a visiona- di ricerca, quando “scoprire” qualcosa *Professore Associato, re tutti gli esperimenti, verificandone il di nuovo, significava emozionarsi ogni Scuola Superiore Sant’Anna

14 Dialogo sulle riforme di Claudio Tucciarelli* Il 28 giugno 2013 un gruppo di Allievi nel 2006 la riforma costituzionale della funzioni tra Stato, Regioni ed enti locali; della Scuola Sant’Anna è stato accompa- XV legislatura. a ciascuno il suo: tanto le risorse quanto gnato dal professor Emanuele Rossi e dal RO – È proprio questo il punto: non la responsabilità dinanzi agli elettori; og- dott. Luca Gori in visita alla Camera dei era una riforma adeguata, i cittadini sono gi invece non si capisce chi risponde di deputati, a conclusione del corso interno capaci di distinguere e scegliere e hanno cosa. E in fine un sistema elettorale che “Trent’anni di riforme costituzionali”. L’in- capito che in quella riforma conviveva- dia davvero il potere di scelta agli elet- contro, organizzato dal consigliere Valerio no troppi compromessi (tra federalismo tori. Non mi sembra poco. Costruiamo Di Porto, ex Allievo della Scuola, è sta- e unità nazionale, tra presidenzialismo e un nuovo impianto istituzionale per dare ta l’occasione per approfondire i temi delle parlamentarismo) e che essa non sarebbe forza a tutto il Paese! riforme costituzionali con l’on. professor riuscita a risolvere i molti problemi delle RD – Piano con gli slogan, servono Renato Balduzzi, già Ministro della Salu- istituzioni e del Paese. Non basta rifor- pesi e contrappesi tra Governo e Parla- te e ordinario di diritto costituzionale pres- mare, ci vogliono riforme efficaci. mento, tra sistema elettorale e garanzie, so l’Università Cattolica di Milano, e con RD – Eh già, hai detto bene, le ri- tra centro e periferia. E poi te lo ripeto: Claudio Tucciarelli, consigliere della Came- forme istituzionali non sono in grado di sono davvero così necessarie le “grandi” ra dei Deputati, già Capo del Dipartimento risolvere i problemi attuali: economia, riforme di cui parli? Io ho l’impressione per le riforme istituzionali della Presidenza lavoro e pensioni, sistema produttivo e che siano come Monsieur Malaussène, il del Consiglio dei Ministri fra il 2008 ed il competitività, energia e ambiente, e via capro espiatorio di professione uscito dal- 2011, attualmente membro del comitato di dicendo. Senza contare che la più inci- la penna di Pennac: servono piuttosto a redazione della Commissione per le riforme siva delle riforme (e la meno nota) è da giustificare le difficoltà odierne nel dare costituzionali insediata dal Governo. tempo in vigore: si chiama “integrazio- risposte concrete e immediate. Dammi Ringraziamo Claudio Tucciarelli per aver ne europea”. Non si sente il bisogno di retta, non c’è bisogno di grandi riforme, compendiato, in maniera decisamente effi- grandi e utopiche riforme costituzionali, piuttosto di adattamenti progressivi, sen- cace, il vivace dibattito che si è instaurato quando basterebbe un costume diverso, za scossoni. Ti faccio un esempio: anzi- con gli Allievi della Scuola. un’attitudine diversa dei partiti politici, ché mettere mano a tutta l’architettura una pubblica amministrazione flessibi- del bicameralismo, sarebbe sufficiente – le e in grado di adattarsi alle novità e di almeno in un primo momento – adattare Il Riformatore Ottimista (energico e gestire la cosa pubblica. Sembra invece i regolamenti parlamentari per differen- vitale) – Da troppi anni il nostro Paese che la p.a. sia spesso una pietra al collo ziare il funzionamento delle due Camere. attende una riforma della Costituzione del Paese. Quando parliamo di “burocra- Se il Senato è eletto su base regionale, che modernizzi le istituzioni, le renda ef- zia” ci vengono in mente solo scartoffie perché non organizzarlo di conseguenza, ficienti e capaci di rispondere con i tem- polverose e impiegati alla Monsù Travet. fin d’ora, dando maggiore risalto al suo pi imposti da una società e da un mondo Bada bene, sto generalizzando. interno ai rapporti con le autonomie ter- in frenetico mutamento, dall’economia RO – Proprio per questo ci voglio- ritoriali? E così, per la p.a., non servono che vuole certezze negli investimenti e no le riforme, a partire dalla Costitu- tante leggi quanto invece comportamen- dall’Europa di cui facciamo parte. È una zione. Tu ti rifugi nell’etica collettiva, ti seri e responsabili proprio da parte de- costante da tempo: rivediamo il nostro nella morale individuale o addirittura gli impiegati immersi ancora nelle scar- sistema istituzionale. Non a caso, il Go- nell’antropologia: non mi convince. toffie e una decisa responsabilizzazione verno Letta ha nominato una Commis- Pensa un po’ a cosa potrebbe fare una dei loro capi. sione di 35 saggi perché indichi alcune buona riforma istituzionale. Bisogna su- RO – Secondo me ti aspetti troppo soluzioni proprio sulle riforme istituzio- perare la crisi dei partiti politici, che si dall’etica individuale o collettiva. Ci vo- nali. riflette sulle attribuzioni del Parlamen- gliono regole chiare, dobbiamo diventare Il Realista Disincantato (sommesso to e del Governo e ne compromette il una democrazia decidente e responsabile, e cupo) – Sì certo, tutto quello che di- funzionamento. Servono prima di tutto non una democrazia incapace di sceglie- ci è vero. Ma quante variabili e quanti meccanismi istituzionali che assicurino re e funzionare. Non possiamo aspettare insuccessi! Non sarà un caso se da più stabilità ed efficacia all’Esecutivo e alla più e soprattutto non ne possono più di di trent’anni – dalla Commissione Boz- capacità di governo, favoriscano l’auto- aspettare i cittadini. Se il sistema non zi istituita dal Parlamento nel lontano revolezza del Parlamento e dicano basta funziona, ci vogliono le riforme. 1983! – parliamo di modifiche alla Co- alla politica degli accordi sottobanco, al RD – Hai appena citato, senza saper- stituzione, di revisioni più o meno ampie trasformismo, alle tattiche parlamentari. lo, il famoso paradosso: si vogliono le ri- e organiche, senza riuscire a completare E ci vorrebbe anche una riforma del Par- forme perché non si riesce a decidere; ma il percorso delle riforme. Ne abbiamo lamento che abbandoni il bicameralismo la riforma della Costituzione è essa stessa avute di parziali e incomplete (ricor- paritario, con i suoi tempi estenuanti per la più rilevante delle decisioni. Sei un di, ad esempio, la riforma del 1999 sulla approvare le leggi, distingua tra Came- inguaribile ottimista. forma di governo regionale e quella del ra nazionale e Senato delle autonomie RO – ... e tu un conservatore senza 2001 sul Titolo V?), ma siamo sempre ad e garantisca tempi certi delle decisioni speranza! aspettare…Godot, voglio dire la “gran- e del procedimento legislativo. Il Parla- de” riforma di sistema. Anche gli elettori mento deve federare al centro le auto- Claudio Tucciarelli non sembrano così desiderosi di cambia- nomie territoriali. E ancora, ci vorrebbe *Membro del Comitato re, pensa al referendum che ha bocciato una distribuzione chiara di competenze e per le Riforme Costituzionali

15 Mobilità Sociale e Merito Un progetto per far vincere il talento di Mario Ascolese, Alessandro Ghio, Marina Petri*

Sopra e nella pagina a fianco, momenti della presentazione del progetto Mobilità Sociale e Merito a mobilità sociale è la fenomenolo- docenti e dirigenti delle scuole superiori non [può] risolversi in una pedagogia mo- “Lgia che consente a chi proviene da selezionate nelle cinque regioni parteci- ralista: non ci si può limitare ad accusa- una famiglia collocata negli strati bassi panti al progetto, responsabili degli uffici re chi ricerca l’uguaglianza verso il basso della società di procedere verso l’alto at- scolastici regionali, allievi e docenti del- di non promuovere il merito, ed anzi, di traverso l’utilizzo delle proprie risorse per- la nostra Scuola e esperti ministeriali. La ostacolarne la valorizzazione. La soluzio- sonali e del proprio merito – ‘facendosi due giorni, vero e proprio “calcio d’inizio” ne da cercare è alla radice del problema: valere’ come si suole dire. In una società del progetto, partito in versione embrio- bisogna chiamare l’addetto all’ascensore di diseguali questo fenomeno può accade- nale già in aprile, ha rappresentato un sociale affinché i meccanismi di mobilità re o non accadere. Ritengo però che sia momento complesso di confronto e con- ricomincino a funzionare”. una condizione necessaria affinché una divisione di esperienze e proposte. Il progetto “Mobilità Sociale e Meri- società si possa considerare funzionante e In effetti, ad una prima fase ricognitiva to” è parte del protocollo d’intesa sotto- rispettosa di principi e valori per noi fon- delle logiche dell’iniziativa, che ha natu- scritto dalla Scuola Superiore Sant’Anna damentali”. Così il Presidente. Giuliano ra complessa ed è strutturata in più fasi con il Ministero dell’Istruzione, Univer- Amato dipinge il contesto in cui si inse- successive, è seguito un proficuo lavoro sità e Ricerca il 21 febbraio 2013, al fine risce il progetto ministeriale “Mobilità So- ciale e Merito”, al via nel mese di ottobre interattivo con i docenti delle scuole su- di valorizzare i giovani talenti presenti 2013 e di cui è capofila la Scuola Superiore periori e i responsabili degli uffici scola- nella scuola secondaria di secondo grado Sant’Anna. In un Paese in cui l’ascensore stici regionali, affinché la struttura e l’im- da orientare, accompagnare e sostenere sociale è bloccato e in cui i “capaci e meri- plementazione del progetto possano essere verso una scelta universitaria tempestiva tevoli, anche se privi di mezzi” a cui fa rife- il più possibile partecipate e intimamente e consapevole, pienamente adeguata alle rimento l’articolo 34 della nostra Costitu- vissute dalle varie componenti, fin dall’i- potenzialità, interessi ed aspettative indi- zione non riescono a raggiungere i più alti nizio. La sfida è ambiziosa e vede lavorare viduali, assicurando pari opportunità di gradi d’istruzione, la Scuola si inserisce in insieme componenti molto diverse, sotto accesso. L’attuazione dell’articolo 34 del- maniera propositiva nel frammentato pa- la supervisione, in qualità di responsabile la Costituzione Italiana rappresenta da norama nazionale. scientifico, della professoressa Sabina Nu- sempre la missione principale della Scuo- Il 3 e 4 ottobre, è avvenuto il pri- ti. L’obiettivo, ambizioso e diversificato, la, data la sua natura pubblica e gratuita. mo importante step fattivo del progetto è stato efficacemente riassunto dal Presi- L’obiettivo del progetto “Mobilità Socia- “Mobilità Sociale e Merito”: la Scuola è dente Amato: “la soluzione al problema le e Merito” è dunque realizzare, in forma diventata luogo di incontro e dialogo tra del congelamento della mobilità sociale sperimentale, una serie di attività orien-

16 tative e di tutoraggio rivolte agli studenti degli ultimi anni della scuola media se- condaria, che permetta loro di superare barriere ed impedimenti di tipo econo- mico e sociale. Infatti, uno dei maggiori problemi riscontrati nel confronto con queste realtà è l’assenza o la scarsità di informazioni riguardanti il mondo uni- versitario, soprattutto nei contesti più difficili. Un primo incontro, di presentazione, si è tenuto il 23 aprile 21013 in occasione della giornata di studi “Uguaglianza dei meritevoli”, con la partecipazione dell’al- lora Ministro dell’Istruzione, dell’Univer- sità e della Ricerca professor Profumo, del Presidente Amato e dei professori Maren- go, Tognon e Rey. A questo primo incon- tro erano presenti i docenti e i dirigenti scolastici, nonché i referenti degli Uffici Regionali Scolastici di Lombardia, Sicilia e Toscana, coinvolti nella fase di speri- un lato a ridurre le “asimmetrie informati- ressa Speranzina Ferraro, coinvolgendo mentazione del progetto. ve” – ovvero la mancanza di informazioni in prima persona gli stessi docenti e pre- Nel mese di maggio, poi, un nutrito sulle possibilità che il mondo della Scuola sidi delle scuole superiori interessate. La gruppo di santannini, con il fondamentale e dell’Università offrono anche a chi non soluzione prevede di strutturare un per- coordinamento del Servizio di Supporto proviene da situazioni familiari agiate – e corso triennale di interazione personale Formazione Allievi, ha effettuato una se- dall’altro a coinvolgere attivamente gli fra piccoli gruppi di studenti delle scuole rie di visite di presentazione dell’universi- studenti “ri-attivando” la loro ambizione superiori ed allievi del Sant’Anna. Ta- tà e delle opportunità offerte ai meno ab- e la stima nelle proprie potenzialità. So- le scambio di punti di vista, consigli ed bienti nelle scuole superiori delle quattro no questi due, infatti, gli elementi che più esperienze avverrà sia in momenti dedi- province campione in origine partecipan- sembrano pesare sulle scelte e sul futuro cati nel corso delle visite alle scuole, sia ti al progetto (Milano, Palermo, Massa dei giovani che gli allievi hanno incontra- – più continuativamente – grazie al sup- Carrara e Prato), coinvolgendo un totale to a maggio in diverse zone d’Italia: se il porto del sito web, che prevede una se- di venti istituti superiori di secondo gra- contesto familiare non fornisce ai ragaz- zione di chat e videochat accessibile anche do (licei, istituti tecnici e professionali). zi strumenti economici ed informazioni da dispositivi portatili (come smartphone Inoltre, nell’ambito della consueta scuo- adeguate per indirizzare le proprie scelte, o tablet) in cui, con una certa cadenza, i la estiva di orientamento del Sant’Anna mostrando il grande ventaglio di opportu- partecipanti potranno incontrarsi in ma- che si tiene a Volterra, una sessantina di nità che si apre dopo la fine della scuola niera del tutto informale ed “orizzonta- ragazzi del penultimo anno selezionati superiore, l’entusiasmo e la fiducia vengo- le”. Il progetto vedrà così implementato tra gli studenti delle scuole superiori di no meno, insieme alla voglia di mettersi un duplice binario, formativo e infor- secondo grado partecipanti al progetto in gioco scommettendo sul proprio futuro. mativo, grazie al quale anche gli allievi hanno avuto la possibilità di riflettere sul- Più specificatamente, il problema del- della Scuola avranno la possibilità di svi- la scelta universitaria in modo autonomo la mancanza di informazione è affrontato luppare competenze imprescindibili (co- e consapevole, grazie a testimonianze di- in maniera duplice: sia attraverso presen- me una formazione di base nel campo del rette di ex allievi del Sant’Anna, lezioni e tazioni svolte in loco dagli allievi su co- counselling, del public speaking e dell’a- seminari universitari, laboratori didattici e me funziona l’Università e quali sono gli scolto attivo) e legami collaborativi con incontri con la ricerca. strumenti offerti dal Ministero a chi abbia tutti i partecipanti. Con l’incontro tenutosi il 3 e 4 otto- voglia di proseguire i propri studi pur non Infine, uno sguardo ai numeri: cin- bre, dunque, è iniziata una nuova fase del possedendo risorse economiche sufficien- que sono le regioni coinvolte (si tratta di progetto, adesso strutturato secondo plu- ti (borse di studio, scuole di merito), sia Campania, Lombardia, Toscana, Sarde- rime linee direttive e finalmente operati- grazie a una apposita sezione del sito web gna e Sicilia), per un totale di più di due- vo in tutte le sue complesse parti a partire che, anche facendo leva su altri portali cento studenti di scuola superiore, seguiti dalla fine del 2013. del Ministero già esistenti (come univer- da circa quaranta allievi della Scuola. Il La programmazione prevede una serie sitaly.it), offrirà un quadro generale del progetto è certamente ambizioso e ri- di attività svolte sia in loco, nelle scuo- mondo dell’università e dell’inserimento schioso ma, soprattutto nel contesto gene- le coinvolte nel progetto, sia attraverso nel mondo del lavoro. rale di scoraggiamento che caratterizza le brevi esperienze residenziali. Il tutto sarà Riguardo poi al secondo punto, quello nuove generazioni, merita assolutamente efficacemente supportato da un sito web relativo alla fiducia in se stessi e nel fu- di essere intrapreso. che fungerà da piattaforma di discussione turo, si è molto riflettuto durante i vari e condivisione fra studenti delle scuole su- incontri e dibattiti organizzativi con il Mario Ascolese, periori ed allievi della Scuola. Tutte que- team di tutor ministeriali che seguono il Alessandro Ghio, Marina Petri ste attività, nel loro complesso, mirano da progetto, sotto la direzione della dotto- *Allievi ordinari

17 La miniera è là dove si è: basta scavare Ecco la mia Chongqing di Eloisa Cristiani*

La delegazione Tune a Chongqing. Nella pagina a fianco, uno scorcio del mercato cittadino gni posto è una miniera. Basta la- La Scuola Sant’Anna e in particola- sì piacevole dove è ancora possibile trova- Osciarcisi andare. Darsi tempo, stare re Nicola Bellini, che mi ha coivolto in re porte aperte per chi ha voglia di lavora- seduti in una casa da tè a osservare la gente questa avventura, conoscono bene questa re. E io di voglia di lavorare e di fare l’ho che passa, mettersi in un angolo del merca- città che hanno scoperto quasi 10 anni fa vista negli occhi dei giovani ragazzi del te- to, andare a farsi i capelli e poi seguire il ban- in seguito all’ intuizione del Prof. Varal- am del Galileo Galilei Italian Institute. dolo di una matassa che può cominciare con do determinato a prendersi cura della na- Il GGII - Galileo Galilei Italian Insti- una parola, con un incontro, con l’amico di scente cooperazione fra la Scuola Supe- tute (http://ggii.cqu.edu.cn) è stato inau- un amico di una persona che si è appena in- riore Sant’Anna di Pisa e la Chongqing gurato il 9 Dicembre 2007 presso il cam- contrata e il posto più scialbo, più insignifican- University. pus principale della Chongqing Univer- te della terra diventa uno specchio del mondo, Chongqing per chi non la conoscesse, sity. L’Istituto scaturisce dall’accordo sot- una finestra sulla vita, un teatro d’umanità di- è una delle più recenti Municipalità del- toscritto tra la Chongqing University e la nanzi al quale ci si potrebbe fermare senza più Popolare Cinese con più di Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa nel il bisogno di andare altrove. La miniera è esat- 30 milioni di abitanti e con un breve pas- dicembre 2004 in occasione della visita in tamente là dove si è: basta scavare. sato di capitale cinese durante la Secon- Cina dell’allora Presidente Ciampi. Alla da Guerra Mondiale. Ho avuto il privile- nascita del Galileo ha “corrisposto” a Pi- Tiziano Terzani gio e l’ opportunità di scoprire questa enor- sa, presso la Scuola, l’apertura dell’ Istitu- dal libro “Un indovino mi disse” me metropoli a fine maggio facendo par- to Confucio(www.confuciopisa.sssup.it) te della Delegazione Tune, il network che del quale Barbara Henry è stata la prima uesta citazione di Tiziano Terzani rac- riunisce gli atenei toscani, composto dalle Direttrice italiana e Li Jing, oggi Vice De- Qchiude la mia esperienza a Chongqing. Università di Firenze, Pisa, Siena, per Stra- an of the School of International Educa- Chongqing è esattamente una miniera nieri di Siena, Scuola Normale Superiore, tion alla Chongqing University, la prima d’oro da scoprire e da scavare. Scuola Superiore Sant’Anna, che ha fir- Direttrice cinese. A testimonianza dei le- Per me, come forse per molti di voi, mato nuovi accordi di collaborazione con i gami, anche scientifici, tra le due Istituzio- Chongqing richiamava alla memoria so- sei atenei della municipalità di Chongqing ni, fin dalle loro origini, basta ricordare, a lo qualche scandalo politico cinese degli che fanno parte della “Uac”, “University mero titolo di esempio, le conferenze te- ultimi mesi, collocandosi, nel mio im- alliance in Chongqing”. nute da Barbara Henry al Galileo nel 2008 maginario, come un’anonima megalopo- Avevo già sentito parlare di Chongqing su Immaginario e Cyborgs. Per i primi tre li, decisamente troppo lontana per susci- dai racconti dei colleghi e avevo letto anni le attività del Galileo Galilei sono tare un qualche interesse, insomma ne qualche articolo ma non mi aspettavo di state finanziate con il contributo decisivo sapevo poco o niente. sicuro di trovarmi di fronte a una realtà co- dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e

18 del gruppo Finmeccanica. Dove Finmec- di Pechino e Saic Iveco hongyan, presso lucro) agli studenti cinesi che desiderino canica ha rinnovato il proprio contributo il principale spazio espositivo in città – il proseguire i propri studi presso le univer- per il successivo triennio, il gruppo banca- Museo delle Tre Gole – la mostra di cin- sità italiane. rio Intesa Sanpaolo è entrato, più recente- quanta litografie celebrative ad opera dei Grazie all’accordo di collaborazione si- mente, tra gli sponsor del progetto. Maestri dell’Accademia di Brera, inaugu- glato nel 2008 con l’Università per Stra- Grazie anche al supporto della rata il 17 marzo 2012 alla presenza dell’al- nieri di Siena, il Galileo Galilei agisce co- Chongqing University (la principale uni- lora Attachè culturale, Dottor Claudio me unico centro di certificazione lingui- versità locale) il Galileo Galilei ha am- Poeta e del Rettore della Scuola Superio- stica secondo i parametri CILS a ovest di pliato le proprie attività che sono andate re Sant’Anna di Pisa dell’epoca, Prof.ssa Nanchino ed è anche l’unico centro Cils a diversificandosi dall’iniziale missione di Maria Chiara Carrozza. E nei giorni appe- Chongqing. Dal 2008 al GGII si svolgono coordinamento delle attività della Scuola na successivi la nostra partenza avevano regolarmente due sessioni di esami (giu- Superiore Sant’Anna a Chongqing. il calendario pieno di eventi culturali e di gno e dicembre) per i livelli A1, B1 e B2 e Ad oggi le attività del Galileo Galilei attività da presentare a un popolo curioso chiacchierando con lo staff, ad oggi il nu- Italian Institute si articolano su diversi pia- e amante di tutto ciò che rappresenta l’I- mero di studenti che hanno sostenuto l’e- ni, da una lato quelle inerenti la didattica talia. Proprio la passione per la moda, per same nella sede ammonta a più di 240. dall’altro quelle riguardanti la promozio- l’arte e per la cucina italiana spingono non Penso sinceramente che il Galileo Ga- ne culturale e la facilitazione degli scam- bi commerciali e dei rapporti economici. L’Istituto è diretto dal professor Bellini della Scuola ed ha uno staff di sei persone stabilmente presenti in loco (un coordina- tore, tre insegnanti di lingua italiana e due persone in Segreteria), oltre a tirocinanti provenienti dall’Università per Stranieri di Siena, dall’Università degli studi di Mi- lano Bicocca, dall’Università di Pisa e da quella di Firenze, che supportano lo staff nell’organizzazione, gestione e svolgimen- to delle attività di promozione della lingua e della cultura italiana e sviluppano attivi- tà di scambio Italia-Cina. Il team del Galileo Galilei Italian In- stitute è composto da persone che han- no deciso di addentrarsi in quella minie- pochi ricchi imprenditori cinesi a chiede- lilei Italian Institute con il suo tesoro di ra di aspettative e di soddisfazioni che è re al team del Galileo di assisterli ed orga- esperienza, i suoi contatti, la professionali- Chongqing. C’è chi è arrivato a Cq per nizzare, in tutti i minimi particolari, le loro tà e l’ entusiasmo di chi ci lavora possa col- scelta lavorativa, chi per esaudire il sogno missioni d’affari e i loro incontri di lavoro laborare con il prossimo Consolato Italia- di lavorare in un istituto di cultura e chi in Italia. no a Chongqing nell’ottica di un migliora- persino per amore ma da qui non sentono Anche gli imprenditori italiani spesso si mento delle relazioni fra i due Paesi e Uni- il bisogno di andare altrove e qui voglio- addentrano nella ricchezza di suggestioni e versità coinvolte. Sebbene abbia trascor- no costruire il loro futuro o semplicemen- di opportunità di Chongqing rimanendo so in Cina solo pochi giorni una cosa mi è te arricchire, con questa esperienza, il loro particolarmente e positivamente affasci- sembrata evidente qui non conta l’appari- curriculum. Ognuno di loro ha esperienze nati dalle enormi possibilità e dalle poten- re, bisogna essere ed esserci, bisogna “met- diverse e storie di vita differenti ma tutti zialità che questa città può offrire. Così è terci la faccia” e anche il cuore, costruire, sono accomunati dalla volontà di far co- successo per lo Study Tour China organiz- con estrema pazienza, una rete di rapporti noscere l’Italia ai chongqingnesi. Dal 2007 zato nel settembre 2012 dal MIB di Trieste personali e questo non si fà in un giorno. promuovono la lingua e la cultura italia- e dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Noi siamo stati “assistiti” da questi ra- na attraverso i corsi di lingua semestrali, le che ha visto la partecipazione di ex alunni gazzi che hanno esaudito tutte le nostre mostre fotografiche, le rassegne cinemato- e imprenditori scoprire le realtà e le possi- curiosità e i nostri desideri, ci hanno mo- grafiche, i concerti e le conferenze. bili opportunità di sviluppo economico di strato le delizie della cucina locale e spie- Pochi giorni prima del nostro arrivo a Chongqing. A seguito all’enorme succes- gato la realtà dei quartieri più poveri del- Cq, il Galileo aveva organizzato la mo- so dello scorso anno, a settembre verrà ri- la città che abbiamo girato con loro, ad- stra fotografica dal nome Through Waters proposta Chongqing come meta della loro dentrandoci nelle viuzze dei mercati, di ciò in collaborazione con l’Istituto Italiano di Business School. gli sono grata. Abbiamo infatti così avuto Cultura di Pechino, l’Ambasciata d’Italia Probabilmente l’apertura del Consolato modo di conoscere anche “cosa c’è dietro a Pechino e Through Waters. Il ricavato Italiano a Chongqing alla fine di quest’an- l’angolo”, rispetto a ciò che viene mostrato della vendita delle foto è stato interamen- no contribuirà a garantire maggiore visi- agli stranieri nel museo “spaziale” dove al- te devoluto alla Munan Primary School, bilità alla municipalità stessa e faciliterà ternativamete si illuminano le diverse par- una povera scuola elementare appena fuo- gli scambi commerciale ed economici fra ti di un enorme plastico che mostra come ri il distretto di Chongqing. i due stati. Il Galileo è il punto di riferi- sarà la città tra qualche anno, celebrandola Per celebrare invece la chiusura dei fe- mento non solo per imprenditori e busi- in tutta la sua ricchezza e il suo splendore. steggiamenti per i 150 anni dell’unità d’I- nessmen attirati dal sistema Italia ma an- talia, il GGII ha organizzato in collabo- che per gli studenti. Il team Ggii forni- Eloisa Cristiani razione con l’ Istituto Italiano di Cultura sce supporto e assistenza (senza scopro di *Professore Associato alla Scuola

19 Defibrillatori automatici esterni: macchine salvavita di Maurizio Cecchini*

ono oltre 70.000 gli Italiani che muo- 4.000 soccorritori “first responders”, e a Siono ogni anno per morte cardiaca creare e gestire un sito di medicina di ur- improvvisa, circa 200 persone ogni gior- genza gratuito e non sponsorizzato (www. no, una ogni 7-8 minuti. Negli ultimi an- cecchinicuore.org) che conta ad oggi oltre ni siamo riusciti, sia in Italia che in molti 160.000 visitatori. In questi anni i DAE altri Paesi, a ridurre in modo significativo da me installati sono stati impiegati 8 vol- il numero di persone che muoiono per in- te su altrettanti arresti cardiaci per strada, farto in ospedale, ma non siamo ancora ri- ed in 5 casi è stato ripristinato un normale usciti a ridurre il numero di persone che ritmo cardiaco che ha permesso ai pazien- muoiono prima di raggiungere l’ospedale. ti di salvarsi senza postumi. Nei rimanenti Infatti, su 100 decessi per infarto, ben il 3 casi era presente un’asistolia, ritmo che 66% avviene fuori dall’ospedale. purtroppo non può avvalersi del defibril- Si pensa comunemente che solo chi ha latore, alla quale è seguito ovviamente il un problema cardiaco già noto possa esse- decesso. re colpito da morte improvvisa, ma questo Maurizio Cecchini durante una presentazione Secondo la letteratura più recente so- non è sempre vero: alcune delle perso- Nel nostro Paese, nonostante una leg- lo l’1% degli arresti cardiaci testimoniati ne decedute per morte improvvisa han- ge pubblicata il 3 aprile 2001 estendesse sopravvive con le manovre di rianimazio- no malattie presenti dalla nascita ma non già l’impiego del defibrillatore automa- ne cardiopolmonare di base (massaggio diagnosticate. Queste patologie potrebbe- tico anche a personale “laico”, ovvero a cardiaco e ventilazione bocca a bocca). ro essere almeno sospettate in vita grazie persone che non fossero né medici, né in- Impiegando invece solo il massaggio car- ad un elettrocardiogramma, un’ecografia fermieri “purché avessero seguito un ap- diaco ed il DAE (e trascurando totalmen- del cuore ed eventualmente una risonanza posito corso”, abbiamo dovuto aspettare te la ventilazione bocca a bocca, giudicata del cuore, soprattutto quando nella fami- oltre 12 anni per arrivare al Decreto Bal- ormai inutile dall’American Heart As- glia del paziente ci sia già stata una morte duzzi, che finalmente ha chiarito i dove- sociation), si raggiungono percentuali improvvisa. ri dei gestori di campi sportivi, palestre, di sopravvivenza all’arresto cardiaco che È quindi raccomandabile uno scre- piscine, etc. riguardo la dotazione di un vanno dal 25 al 74%. Potrebbero quin- ening di tutte le persone che praticano DAE per ciascuno impianto, e nella ob- di essere salvate ogni anno in Italia tra sport (storia familiare, visita ed ECG), se- bligatorietà dei corsi di istruzione all’im- le 28.000 e le 50.000 vite, se solo queste guito nei casi dubbi da ulteriori esami, co- piego della macchine salvavita. macchine salvavita fossero diffuse sul ter- me l’ecografia cardiaca, l’Holter, l’ECG E nonostante la Legge lo preveda a ritorio, come accade in moltissimi stati sotto sforzo, o addirittura la risonanza ma- chiare lettere, la mia campagna Cecchi- europei e negli USA. gnetica, per poter identificare i pazienti niCuore, nata nel 2007 con l’installazio- La presenza di inutili, costosi e ridon- potenzialmente “a rischio aritmico”. ne del primo DAE pubblico in un piccolo danti corsi di istruzione frena immotiva- Ma è anche vero che proprio per la paese della provincia di Pisa, ha incontra- tamente ogni entusiasmo: siamo il solo sua imprevedibilità, la morte cardiaca im- to molte resistenze. Resistenze non tan- paese al mondo che richiede un’abilita- provvisa deve essere combattuta, oltre che to legate al costo dei DAE (circa 1000 zione all’impiego dei DAE. Negli USA la con la prevenzione, anche con l’installa- euro ciascuno) – problema che è sta- macchina salvavita viene definita “dumb zione di defibrillatori automatici esterni to spesso risolto con generose donazioni proof” (a prova di idiota), in Francia si (DAE), macchine salvavita molto diffu- e sottoscrizioni – quanto soprattutto al- tengono corsi di 50 minuti a gruppi di 50 se in tanti paesi europei, il cui impiego la scarsa attenzione e sensibilità di molti persone gratuiti nelle aziende, in Inghil- non richiede alcun reale addestramento, medici sull’argomento. Nell’ambito del- terra non vi è alcun corso da frequentare in quanto la macchina stessa guida, passo la campagna “pisana” per l’istallazione di per l’impiego dei DAE. per passo con messaggi vocali, il soccorri- DAE pubblici, negli ultimi 6 anni ho te- Pisa è oggi con Piacenza la città più tore durante le manovre di rianimazione. nuto, da solo, 130 corsi gratuiti di BLSD cardioprotetta d’Italia, se consideriamo Il danno cerebrale legato alla mancanza (Basic Life Support Defibrillation) di 3 il numero di DAE per abitanti: c’è sicu- di ossigeno per l’arresto di circolo, inizia ore ciascuno, ovunque mi fosse richie- ramente ancora molto da fare, ma più in infatti ad essere solo parzialmente reversi- sto: dai piccoli circoli ACLI ed ARCI, termini di educazione all’emergenza che bile già dopo circa 4 minuti, per diventa- ai campetti di calcio o pallavolo, alle pa- in termini di raccolta di fondi. Non di- re irreversibile oltre il 5° minuto. Nessun lestre, ma anche scuole, industrie, forze mentichiamoci che negli ultimi 6 anni, mezzo di soccorso può raggiungere un sog- armate, polizia municipale, polizia ferro- oltre 500 ragazzi al di sotto dei 20 an- getto colpito da arresto cardiaco entro viaria, carabinieri, vigili del fuoco. Tutti i ni di età sono morti nelle palestre e nei questi brevissimi intervalli di tempo, per corsi si sono svolti direttamente sul luogo campetti da gioco italiani, proprio co- evidenti motivi logistici. In tutti i paesi dell’installazione, con la necessità quindi me Bovolenta e Morosini, perché il DAE occidentali è stata quindi data molta enfa- che io portassi sul posto manichini, com- non era presente o perché non è stato si alla diffusione capillare dei DAE, instal- puter, proiettore e materiale didattico, al utilizzato. landoli ovunque vi sia un elevato numero fine di facilitare la partecipazione dei cit- di persone per motivi di lavoro, di studio, tadini. Sono riuscito in meno di 7 anni ad Maurizio Cecchini di svago e di sport, come negli aeroporti, installare 146 DAE pubblici nella provin- *Cardiologo, Medicina di Urgenza stadi, centri commerciali, scuole, etc. cia di Pisa, a formare gratuitamente oltre Universitaria, Pisa

20 Cet insecte est formidable! La Bioispirazione e il salto “intelligente” della Cicadella viridis di Gabriella Bonsignoria, Giovanni Benellib, Stefano Mintcheva, Cesare Stefaninia

a Bioispirazione è uno degli stru- zialmente dannose per le zampe dell’ani- menti elettivi che l’Istituto di Bio- male sono principalmente generate du- LRobotica della Scuola Superiore rante la fase di decollo, cioè da quan- Sant’Anna adotta per progettare mac- do l’insetto inizia i primi movimenti del chine dotate di capacità avanzate. A salto a quando stacca le zampe dal suo- questo scopo sono oggetto di studio la lo, e questo avviene spesso in pochi mil- morfologia, la biomeccanica e la strut- lisecondi. Il gruppo guidato da Stefanini tura neurale di organismi viventi speci- ha quindi scelto di studiare in dettaglio fici, scelti di volta in volta come miglior il salto della cicalina verde, che decolla modello animale di riferimento. Recen- in circa 5.6 ms, filmando il salto a 8000 temente, è stata condotta la caratteriz- fotogrammi/secondo tramite una specia- zazione cinematica e dinamica del salto le videocamera. In questo modo è stato della cicalina verde (Cicadella viridis, He- osservato che l’insetto decolla con una miptera: Cicadellidae), uno degli insetti velocità di 0.9 ms-1 e con un’accelerazio- saltatori più veloci al mondo, attraverso ne quasi costante di 152 ms-2. Un’accele- l’analisi di riprese ad alta velocità. Pres- razione costante significa anche una for- so l’Istituto di BioRobotica della Scuola za costante esercitata all’interfaccia tra i Superiore Sant’Anna, la fase di decollo tarsi e il substrato. I muscoli che genera- durante il salto di questo piccolo inset- no il salto, insieme all’elasticità intrinse- to è stata analizzata nel dettaglio da un Un esemplare di Cicadella viridis ca del materiale di cui è composto l’eso- team di ricercatori coordinato da Cesare (Hemiptera: Cicadellidae) scheletro, generano una forza che è di ti- Stefanini, in collaborazione con Giovan- mento strutturale e di scivolamento con po muscolo-elastica, quindi non costan- ni Benelli, del Dipartimento di Scienze evidenti vantaggi per il successo e l’ef- te. Se questo tipo di forza fosse trasferita Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali ficienza nella locomozione, ad esempio direttamente alle zampe e di conseguen- dell’Università di Pisa. durante la fuga o nel corso della ricerca za al suolo, potrebbe avere dei picchi in Lo studio in oggetto, pubblicato sul- di cibo o del partner. grado di danneggiare le strutture coin- la più importante rivista mondiale di fi- Tutto nasce dall’osservazione che, per volte. Utilizzando i dati ottenuti dall’a- siologia comparata e biologia sperimen- un insetto che salta da una foglia all’altra nalisi dei video, il team ha evidenziato tale (The Journal of Experimental Bio- in cerca di cibo o per sfuggire a un preda- che l’accelerazione costante di Cicadella logy, Vol. 216, Issue 7, p. 1270-1279), tore affamato, l’ultima cosa in cui imbat- viridis durante la fase di decollo è gene- evidenzia come le caratteristiche mor- tersi è il danneggiamento delle zampe o la rata grazie alla disposizione delle zampe fologiche delle zampe della C. viridis caduta conseguente alla rottura della fo- nello spazio: nel momento in cui i mu- siano in grado di trasformare una for- glia su cui è posato. Ma se per vincere la scoli toracici contratti rilasciano l’ener- za non costante, in parte muscolare e gravità durante la fase di decollo gli inset- gia necessaria per il salto, i femori ruota- in parte dovuta all’elasticità intrinseca ti devono generare accelerazioni elevate, no e trasmettono il movimento alle tibie dell’esoscheletro, in una forza costante come fanno a contenere la forza esercita- mentre i tarsi rimangono ancorati al suo- sul suolo. Tale comportamento è com- ta dalle zampe e a farlo durante un movi- lo l’uno accanto all’altro. In questo mo- pletamente indipendente dal controllo mento talmente rapido da non poter esse- do le zampe convertono la forza musco- nervoso e ottimizza istantaneamente lo re modulato dal sistema nervoso? lo-elastica variabile proveniente dal to- sforzo che agisce sulle zampe e sul sub- Cesare Stefanini e i suoi colleghi han- race in una forza costante all’interfaccia strato durante la fase di decollo del sal- no deciso di investigare questo fenome- tra le zampe e il suolo, prevenendo co- to, rendendo minimo il rischio di cedi- no. È stato osservato che le forze poten- sì la rottura o il danneggiamento delle strutture. Questo risultato rappresenta al tempo stesso una metodica chiave per lo sviluppo di sistemi artificiali (macchine) saltanti, in particolare robot miniaturiz- zati… in grado di assicurarsi salti formi- dabili!

Gabriella Bonsignori, Giovanni Benelli, Stefano Mintchev, Cesare Stefanini a Istituto di BioRobotica, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa b Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimen- Figura 2. High-speed video della fase di decollo durante il salto di Cicadella viridis tari e Agro-ambientali, Università di Pisa

21 “Una schiettezza e una semplicità che la rendevano unica” In ricordo di Paola Rossetti

Ricordiamo Paola Rossetti, ex-allieva “Sono Paola Rossetti e vorrei fare una una pensione di campagna o in un viale della Scuola, con una serie di interventi di tesi sugli MPD”: queste parole me le sen- a capodanno. La cosa più bella è che tut- amici e colleghi. Ai loro pensieri aggiungiano tii dire con entusiasmo da una ragazzo- ti noi abbiamo avuto la fortuna di cono- l’affettuoso saluto della Redazione. na sorridente un giorno di più di 18 an- scere una come Paola. Perché non ce ne ni fa. Ero al Centrospazio, dove lavoravo sono tante nel genere umano. Davvero. *** già da alcuni anni e chiaramente non po- tevo immaginare che proprio quel gior- Massimiliano Menozzi Nessuno possedeva e sapeva dosa- no mi nasceva una sorella. Seguii Paola re come Paola schiettezza, tenerezza e nel suo lavoro di tesi. Ricordo il suo esa- buonsenso in ogni occasione. Una ragaz- me di laurea: era un giorno caldissimo Ho tanti ricordi di Paola e degli anni za seria che affrontava (ahimè quanto…) di luglio, fece una presentazione del suo dei nostri studi universitari a Pisa, dei tutto con serenità. Si poteva contare su già notevole lavoro semplicemente per- fine settimana col suo gruppo di ami- di lei in ogni occasione seria, triste o fetta. Poi i ricordi di lei mi si affollano ci nel quale mi aveva subito accolto, spensierata. Era sempre un riferimento. nella mente: il matrimonio con Enrico, ma uno in particolare è vivo nella mia Quando ti dava conforto stavi meglio, e il dottorato, il lavoro insieme in un’ar- mente, nonostante i 25 anni trascorsi e se ti mandava al diavolo eri contento di monia mai rotta, la nascita di Emma e risale a un anno prima dell’inizio dell’u- andarci. poi di Marco, i fine settimana spensierati niversità: ci siamo conosciute a Corto- A lei, che ho frequentato in occasio- dai miei suoceri a Roccatederighi. Que- na, ai corsi estivi della Scuola Norma- ni liete e spensierate, nelle vacanze dei sta donna che sapeva lavorare con umil- le, e già il primo pomeriggio del nostro vent’anni, rimangono legati alcuni dei tà e decisione, con semplicità e professio- incontro Paola mi ha raccontato la sua miei migliori ricordi. Ciao. nalità metallica; che dopo una complessa vita lasciandomi sorpresa per il coraggio teleconferenza con funzionari dell’Agen- e la vitalità che dimostrava, è stato un Stefano Di Pascoli zia Spaziale Europea chiamava a casa e si lungo e bel pomeriggio a parlare di noi, raccomandava amorevolmente con Mar- dei nostri sogni e anche della nostra co- co perché desse una mano a sua sorella mune “passione” per uno dei primi tele- It is my regretful duty to inform you nel preparare la tavola o finisse di fare i romanzi. Da questa immediata “simpa- that our dear colleague and friend, Pao- compiti. C’era in lei un misto di forza e tia” è cominciata la nostra amicizia, che la Rossetti, passed away on Saturday the dolcezza, un carattere veramente gran- dopo gli anni dell’università io non ho 14th of July, after a long period of illness. dioso, imponente che sembrava quasi vo- avuto la costanza di alimentare, ma Pa- She leaves a devoted husband, Enrico, lesse tenere nascosto. Io, insieme a molti, ola è sempre stata nei miei pensieri e lo and two children, Emma and Marco. Pa- credo di averlo almeno in parte visto ed sarà sempre. ola was a highly valued member of our ammirato. Di questa dimensione possen- organization, to which she dedicated te di Paola non ho avuto più dubbi quan- Rita Saiu over fifteen years of service, after gaining do l’ho vista lottare contro la bestia. Io both degree and PhD in Aerospace Engi- rimango qui e spero un giorno di ritro- neering from the . Du- varla ancora. Ho perso di vista Paola da tempo co- ring this time, devotion to her work on Fabrizio Paganucci me molti dei compagni degli anni indi- MPD and Hall Thrusters made her an menticabili trascorsi al S. Anna ormai expert in her field, on which she made 25 anni fa, ma Paola è tra quelle persone over 100 publications during her career Ci sono momenti che non vorresti che sono rimaste per me indimenticabili and was highly respected by the scienti- mai vivere e soprattutto mai scriverne. come quegli anni. Paola aveva già allora fic community. Paola’s solid dedication Ma Paola ci ha insegnato sempre come neppure ventenne una forza e una matu- to service, ethics and integrity also made apprezzare la vita in tutti i suoi aspetti, rità da poter imbarazzare i presunti esper- her an excellent Project Manager. She dalla difficile partenza ai singoli momen- ti della vita universitaria come in teoria was a fair and industrious team leader, ti di gioia – piccoli o grandi che siano. ero io nei suoi confronti, ma possedeva highly appreciated by her colleagues and È per questo che sono felice di scrivere. anche una schiettezza e una semplicità all others with whom she came into con- Scrivere di un’amica che sono orgoglio- che la rendevano unica e fondamentale tact for work. Paola was an exceptional so di avere. Per la sua estrema e rara bel- nel difficile equilibrio della comunità de- individual, whose kindness, dignity and lezza interiore: i suoi valori, la sua schiet- gli studenti di quegli anni. courage were an example to us all. It was tezza, la sua forza. E la sua generosa bon- La notizia della sua morte, che mi ha a privilege to have Paola with us and her tà – con tutti, in ogni occasione. Paola è raggiunto in ritardo, mi ha aperto una presence within the company will be sor- per me – e probabilmente per tutti noi – ferita e da genitore ho pensato spesso rowfully missed. May she Rest in Peace. tutto questo, unito ad una delle più alle- ai suoi ragazzi, che pur nella sfortuna di gre e amichevoli personalità, con una ri- averla perduta così presto, hanno avuto Mariano Andrenucci sata e un umorismo inconfondibile. An- il grande dono di averla come madre. [Nota inviata alla comunità scientifica ed cora ricordo le giornate alla Scuola co- industriale della propulsione elettrica] me i viaggi insieme. Le risate al mare, in Daniele Semino

22 Paola Rossetti, allieva del Corso di Ingegneria della Scuola Superiore di Studi Universitari e Perfezionamento Sant’Anna, si è laureata con lode in ingegneria aerospaziale presso l’Uni- versità di Pisa nel luglio del 1995, discutendo una tesi svolta presso i laboratori di Centrospa- zio sull’emissione di corrente da catodi riscaldati in motori magneto-plasma-dinamici (MPD). Ha continuato la sua attività di ricerca sui propulsori MPD nell’ambito di un corso di dotto- rato, presso Centrospazio ed il laboratorio di propulsione elettrica dell’Università di Prince- ton, conseguendo il titolo di dottore di ricerca nel luglio del 1999. Il suo lavoro di ricercatri- ce è proseguito ancora presso Centrospazio e poi presso Alta SpA (spin off del Consorzio Pisa Ricerche e dell’Università di Pisa), nell’ambito di programmi di ricerca di base e di sviluppo di propulsori elettrici per impieghi spaziali, finanziati dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e da primarie industrie aerospaziali europee. Dal 2003 ha svolto il ruolo di capo progetto in numerosi programmi pluriennali di ricerca, riguardanti pro- pulsori MPD di alta potenza, catodi cavi e propulsori ad effetto Hall di media e bassa potenza. Paola Rossetti è riconosciuta come una delle più eminenti esperte a livello internazionale nella propulsione elettrica per impieghi spaziali. Il suo lavoro è illustrato in oltre 100 pubblicazioni scientifiche e numerosissimi rapporti tecnici per conto di ESA ed ASI.

Sei sempre stata più avanti di noi, nei pensieri, nelle azioni, nella consapevo- lezza del dolore. Eppure sempre straor- dinariamente vicina e partecipe alla no- stra spensieratezza di giovani che stava- no scoprendo il mondo, nello studio, nei viaggi, nelle storie quotidiane di amori e di amicizie, che sapevi vivere e guardare con simpatia, interesse, discrezione, sen- za mai far trapelare il carico di sofferenze che avevi dentro. Per me, in particolare, un pilastro di tenera saggezza e una guida ferma e insieme affettuosa ed indulgente che non mi ha mai lasciato sola neppure negli anni della crescita, del lavoro, del- la lontananza quotidiana che non ha mai impedito la vicinanza d’animo e la capa- cità di ritrovarsi alla prima parola o im- pressione scambiata per telefono. Anche adesso sei più avanti, fuori dal tempo degli affanni, ma continui ad es- sere vicina e partecipe ai giorni di chi ti vuole bene col tuo esempio di forza e di- gnità e il tuo sorriso semplice e vero. Gli occhi di Emma e Marco hanno la stessa luce dei tuoi e lo stesso sguardo, insieme di schietta simpatia e tenerezza, verso gli altri.

Cristina Cofacci

23 Addio carissimo Dino di Brunello Ghelarducci* era in Finlandia con la sua Ursula oppure aveva avuto un impiego presso qualche nuova ditta. Dopo la laurea, ho avuto la fortuna di stabilire un rapporto particolare con lui poiché, dopo che ebbe scoperto la mia propensione a mettere per iscritto pen- sieri, osservazioni, storie, decise di coin- volgermi nella sua iniziativa di fare un giornale, all’inizio la chiamava “Newslet- ter” perché doveva essere una specie di notiziario periodico, molto essenziale sul- le vicende del Collegio Medico Giuridi- co e sui suoi Allievi ed ex Allievi. La co- sa crebbe al di là delle previsioni per cui Dino, che già lavorava nella redazione di “Oggi”, lanciò l’idea di un vero giornale dedicato al Collegio e ai suoi allievi, se- guiti prima e dopo la laurea, in cui pote- vano essere comunicate e discusse le vi- cende culturali che coinvolgevano la vi- ta collegiale come i seminari e le confe- renze, spesso tenuti da personalità insigni della cultura e della scienza. Ecco che quando uscì il numero 1 del Sant’Anna News, una delle esperienze più entusia- smanti e avvincenti della mia vita per la quale ho sempre ringraziato Dino per la sua insistenza nel coinvolgermi. Iniziò così un serrato dialogo, per lettera, per fax, per telefono e poi, finalmente, per e- mail, tra noi redattori, apprendisti gior- nalisti pisani, e il nostro “Direttore”. Il quale era di una mobilità straordinaria: ora a Milano, ora in Finlandia con la fa- miglia che era cresciuta per la nascita di due figli, per trascorrere un periodo con i parenti di sua moglie Ursula, tra saune, maratone sulle pianure innevate, tuffi nei laghi gelati e altre esperienze che im- i è giunta da Franco Mosca la lo di accaniti ed estenuanti tormentato- mancabilmente ci comunicava con l’en- notizia della morte di Dino Sa- ri. Dino, pur mostrando un fare autori- tusiasmo e la genuinità di un bambino. Mtriano. Non conosco le cir- tario “obbligatorio” insisteva nel sapere E dall’incontro con quel mondo nordi- costanze, ma lo sgomento per la notizia quali erano i tuoi interessi, che libri ave- co, lui, originario di Baragiano, un pae- è stato grande: Dino è stata una perso- vi letto, che giornali ti interessavano di sino della Lucania, ebbe l’ispirazione per na che ha significato tanto per tutti noi, più, che film avevi visto di recente. Era il suo primo libro : Baragiano Teruttu- sia per chi l’ha avuto come compagno di un modo garbato di porsi che da un lato loa” in cui, con spirito e tanto affetto per studi nel Collegio Medico Giuridico, sia ti disarmava e ti faceva pensare che forse le due culture, cercava di evidenziarne i per chi l’ha conosciuto come giornalista non eri soltanto una matricola, e dall’al- punti a comune e di dimostrare che non di varie importanti testate, e attraverso i tro ti coinvolgeva nel trovare le risposte sono i luoghi che contano ma le persone suoi articoli sul Sant’Anna News. più adeguate alle sue domande. Gradual- che li abitano a creare le comunità e la Una personalità unica per la sua stra- mente riusciva a stabilire un rapporto coesistenza di costumi e usanze in popo- ordinaria comunicatività e per la capaci- amichevole, quasi confidenziale, anche li così diversi. Quando il libro uscì ebbe tà di coinvolgerti nelle sue idee e render- se l’Anziano era pur sempre lui. critiche molto positive perché svelava, ti partecipe delle sue opinioni. Era diffi- Dopo la laurea mantenne sempre da parte di un protagonista, questo aspet- cile non avvertire la sua presenza. Ricor- stretti rapporti con il mondo collegiale. to della civiltà. do che da matricola ebbi con lui un rap- Di passaggio da Pisa non mancava di fer- Il periodo più bello e avvincente del- porto diverso rispetto a quello che ebbi marsi per una capatina in Collegio anche la mia relazione con Dino è stato co- con tanti altri anziani, tutti presi dal ruo- se ogni tanto ci arrivava la notizia che munque quello della comune attività

24 Nella pagina a fianco: Dino Satriano nel 1992 alla cerimonia di conferimento del Premio Letterario Basilicata vinto per il suo libro “Tervetuloa a Baragiano. Quando i finlandesi conquistarono la Lucania”. In questa pagina: 23 novembre 2006, Dino è nell’aula magna della Scuola durante la presentazione del suo libro “Ma prima venne il ‘58. Quegli allegri casini al Medico-Giuridico di Pisa”.

25 qui usciti e divenuti famosi. Le occasioni di incontrarlo di per- sona non mancavano. Sicuramente una era quella della Festa annuale del- la Scuola a cui Dino con la sua Ursula rarissimamente è mancato. Ed era bello vederlo impegnato in accese discussioni con giovani Allievi dei primi anni a cui si sforzava di partecipare la sua opinione su un fatto saliente del momento oppu- re su un aspetto della vita della Scuo- la. Quasi sempre, prima di tornare a Mi- lano mi faceva alcune raccomandazio- ni perché inserissi nel prossimo numero del Sant’Anna News un pezzo su questo o quell’argomento o notizia che lui ave- va saputo durante quei colloqui dando- mi dei suggerimenti su come impostare l’articolo, sulle foto da includervi ed al- tri dettagli che mi davano il conforto di avere ormai una traccia, la sua, su cui sviluppare l’articolo. Caro Dino, anche ora che noi che ti abbiamo conosciuto da matricole siamo anziani, ormai in pensione, ci mancherà la tua instancabile voglia di partecipare, di inserire un tuo commento, un’opinio- ne su fatti e accadimenti della vita del- la Scuola. Credo che, pur non essendovi, per ragioni anagrafiche, mai appartenuto da studente tu hai subito compreso la sua importanza nel prendere a balia il Colle- gio, nell’esporlo a benefiche interazioni multidisciplinari, completarlo con il sof- fio culturale della multidisciplinarietà, che ha fermentato collaborazioni tra Me- dici e Ingegneri, tra Giuristi ed Economi- sti, tra Agrari e Scienziati Politici che si sono coagulate in programmi di ricerca con risultati eccellenti a livello interna- zionale. Tuttavia ci consola il fatto che una delle tue ultime opere è stata proprio centrata sulla attività formativa e scien- tifica della Scuola. Grazie Dino per tutto ciò che hai fat- Altre immagini della presentazione del libro “Ma prima venne il ‘58”. In alto, con Franco Mo- to per il progresso della Scuola, e uso sca; nella foto sotto, da sinistra, con Nino Piras, Gino Bartalena e Luca Curti. questo termine per significare tutta l’e- nella redazione del “Sant’Anna News”, batamente angosciante quando non ne voluzione culturale, umana e formativa nato quasi per gioco, progressivamente aveva gradito un altro. Sempre, comun- che era partita dal nostro modesto e umi- è divenuto un foglio sempre più ambi- que, ci dava la sensazione di essere se- le Collegio Medico Giuridico che, trepi- zioso per trattare e discutere notizie, av- guiti e mai abbandonati a noi stessi. Fu dante, viveva all’ombra della grande e fa- venimenti di cultura, di scienza di po- un periodo molto bello e stimolante che mosa Scuola Normale Superiore, ma che litica e di varia umanità avendo come ha accompagnato molti di noi per va- ha saputo con sagacia e sommessamente, punto di riferimento la vita della Scuola ri anni in cui il lavoro per il “Sant’An- differenziarsene e raggiungere livelli di Sant’Anna di Pisa, a cui l’originale Col- na News” si mescolava a quello della at- eccellenza nelle Scienze applicate come legio Medico Giuridico era stato aggre- tività professionale e di ricerca, portan- la Medicina e la Giursprudenza. gato. Gli articoli erano quindi multi- dovi un piacevole e corroborante soffio Grazie Dino, rimarrai nel ricordo di disciplinari e i contributi provenivano di libertà, quasi di vacanza della men- tutti come persona e come fautore di da studenti, dottorandi, professori del- te. Parlandone con Dino anche lui con- quei valori che ci hanno ispirati nelle le Facoltà rappresentate nella Scuola. veniva di avere talvolta la sensazione di nostre carriere. Dino era impagabile e molto affettuoso essere tornato studente, a Pisa, nell’a- Riposa in pace e stai certo che non ti quando usciva un pezzo scritto da uno di mato Collegio Medico Giuridico, quan- dimenticheremo. noi “apprendisti” che aveva il suo gradi- do scriveva un pezzo su vicende della mento e ugualmente poteva essere gar- Scuola Sant’Anna o su personaggi da Brunello Ghelarducci

26 In memoria di Emilio Dusi, mio padre di Antonio Dusi* seconda ginnasio (“… si doveva saltare la seconda ginnasio perché, non frequen- tando la terza, da privatista era quasi im- possibile uscire dall’esame di maturità con la media dell’otto, che era invece obbliga- toria per ottenere di essere esonerati dal- le tasse scolastiche... ”), si presentò quindi all’esame di ammissione al Collegio Mus- solini quasi per caso: i genitori avevano sentito di questa opportunità in vaporet- to, da un amico. L’esperienza della vita nel collegio universitario fu fondamentale, e spesso rievocata, nella sua formazione: “perché se un compagno leggeva un libro, non poteva essere che gli altri non lo avesse- ro letto e commentato... ”. E quindi “si creava un meccanismo di stimolo, di cu- riosità e di ricerca che inevitabilmente coinvolgeva tutti”. Innumerevoli furono i suoi ricordi della vita di collegio: dal- le prime esperienze come matricola, pre- so di mira dai più anziani, alla sorpresa di ritrovarsi la stanza... perfettamente tra- slocata nel cortile della scuola. Ma spe- cialmente ricorderà gli amici, e tra questi in particolare Francesco Pinardi, con cui formerà coppia fissa nello studio: “ogni capitolo ci scambiavamo: uno ripeteva a memoria la lezione e l’altro controllava e correggeva: un esame dopo l’altro... . Ma tra noi c‘era una differenza: io ero bravo, Francesco era geniale”. Pinardi, come pa- Emilio Dusi pà, sceglierà di fare il partigiano nel mo- io papà ha fatto spesso riferi- periodo giovanile i ricordi più belli sono mento del bisogno. “Francesco scelse mento alla fortunata e fonda- legati alle vacanze in montagna con i fra- di farlo nella sua città, a Torino, e tut- Mmentale esperienza che da gio- telli più piccoli: “papà ci portava in cima ti sapevano che fare il partigiano in cit- vane ha fatto nel collegio universitario di ad una collinetta con gli sci e poi diceva: tà era molto più pericoloso che farlo fra Pisa, e che lo ha segnato poi per tutta la “seguitemi” e scendeva nella neve fresca le montagne. Ed infatti verrà catturato sua vita. Ho ancora vivo il suono delle sue a gambe larghe. Ma noi ragazzi non ri- e rapidamente ucciso dai fascisti in una parole quando ricordava gli anni di for- uscivamo a stare dentro alle sue tracce, sceneggiata di fuga negli ultimissimi mesi mazione lì trascorsi, pur se presto segnati e ci perdevamo nella neve fresca... ”. Ed del conflitto... ”. Una perdita che spesso dalla guerra. Riviveva le tante felici occa- ancora: “appena si arrivava a Pera d’esta- ritornerà tra i suoi pensieri, come un’in- sioni di impegno, di studio e di vita co- te, nello stesso giorno si doveva salire ve- giustizia mai riparata. munitaria, ma parlava anche delle notizie locemente in cima ad una montagna lì Ma di quegli anni ho sentito racconta- terribili che in quel periodo, all’inizio del vicino, e poi ridiscendere correndo a per- re anche tanti momenti felici: “Quando conflitto, provenivano dal resto del mon- difiato: le gambe facevano un male terri- avevamo qualche risparmio, ad esempio i do, e del ricordo di qualche compagno da bile per tre giorni, ma poi... si era in for- guadagni di una lezione privata impartita lì partito e non più ritornato. ma, e pronti per le gite vere”. a qualche giovane di buona famiglia di Pi- L’avvocato Emilio Dusi nacque nel “D’estate si doveva andare in monta- sa, si poteva andare insieme a mangiare la 1923 e da ragazzo visse e studiò a Vene- gna”: la famiglia abitava infatti al Lido di cecina con la ricotta”. In anni ben diversi, zia. Suo padre Riccardo, professore di let- Venezia, in quegli anni tranquilla e son- quando andavo col papà a Pisa a rivede- tere e autore fra l’altro di una sfortuna- nacchiosa isola della laguna, che però si re i luoghi della sua giovinezza, io non so- ta storia della letteratura italiana (che trasformava in “luogo di perdizione” du- no mai riuscito ad evitare una cecina o un non fu mai distribuita perché all’inizio rante l’estate (“o almeno così noi ragazzi castagnaccio, rigorosamente dal Montino: della guerra fu stampata ed accatastata immaginavamo, e per questo ci portavano sempre da lui mangiati con una lacrima a Napoli in un capannone che, durante via da lì quando arrivavano prima i turisti di nostalgia un po’ nascosta. Mi diceva : un bombardamento, fu centrato da una e poi i personaggi della mostra del cine- “da adulto io sono stato molto fortunato, bomba), lo avvicinò prestissimo all’amo- ma... ”). Papà, che nel suo percorso sco- e presto non ho dovuto più preoccuparmi re per le scienze umanistiche. Di questo lastica aveva saltato due classi, tra cui la troppo dei soldi guadagnati: ma la cecina

27 conquistata quando si aveva fame aveva dettate dall’eccezionalità dei tempi: la un gusto tutto speciale”. tesi in quelle circostanze era solo orale, Tra le memorie più belle dei tempi del ed il professor Mossa combatté a lungo collegio vi sono le passeggiate sul Lungar- con la commissione per fargli ottenere no con professori ed amici, ed il ricordo in la lode anche senza una relazione scrit- particolare del professor Mossa, che papà ta: sembra che questa sia stata una con- prenderà spesso a modello ed esempio. Fa- cessione eccezionale di cui papà andrà rà però sempre riferimento, nei suoi rac- sempre fiero. conti, alla Scuola Normale di Pisa: il no- Nel 1946 fu chiamato presso l’Uffi- me “Collegio S. Anna” non gli appartene- cio Legale della Direzione di Venezia del- va ed il nome originale... chiaramente lo le Assicurazioni Generali come giova- metteva a disagio. ne avvocato. Poco dopo essere stato as- Con l’amico Emilio Rosini scrisse an- sunto, mi raccontava, venne proclamato che qualche articolo sul giornale del col- uno sciopero: si ritrovò, in uno splendido legio “Il Campano”, ma a quel punto la giorno di sole estivo, a poter fare un me- guerra già faceva sentire i suoi effetti peg- raviglioso ed inaspettato bagno al Lido: giori e la comunità universitaria si disgre- lo ricorderà per tutta la vita con nostal- gò presto e molti, come lui, andarono par- gia. Cominciò però presto (con qualche tigiani. Fra i riferimenti e legami più stret- rimpianto) a vivere gli scioperi da un’altra ti vorrei ricordare anche Lucio Chersi, posizione aziendale. che papà incontrerà di nuovo al momento In quell’ambiente si specializzò in giu- del suo trasferimento a Trieste e che sarà risprudenza assicurativa, e presto diven- 1985, insieme a Sandro Pertini fondamentale nell’aiutarlo ad inserirsi in ne responsabile dell’Ufficio Legale, scri- impegno e passione, ricoprì un ruolo at- quella città presentandogli alcuni di quelli vendo fra l’altro articoli e libri su queste tivo nel centro vitale della Compagnia, che diventeranno poi i suoi amici più cari tematiche. Si riferiva spesso a quel pe- che considerò sempre come parte della dell’età matura. riodo “in cui facevo un mestiere che sa- sua vita. “Ad un certo punto mi fu offer- Nell’estate del ’45 ritornò a Pisa per pevo svolgere, per il quale ero preparato to un ruolo importante in un’altra com- la cerimonia di laurea in giurispruden- e nel quale mi sentivo a mio agio”. E poi pagnia concorrente: il doppio dello sti- za... partendo da Venezia in bicicletta. aggiungeva: “In seguito, con l’aumentare pendio, più qualcosa in Svizzera... : rifiu- Non era una bravata sportiva né un’oc- delle responsabilità, ho dovuto prendere tai sdegnato senza pensarci un minuto: casione di divertimento, ma semplice- decisioni su problematiche a lunga sca- sarebbe stato come tradire la mia fami- mente l’unico mezzo di trasporto allora denza, e mi sono reso conto che le scel- glia”. Non mi ha mai voluto dire quale disponibile: per attraversare l’Appenni- te divenivano più opinabili. Era quindi fosse la Compagnia in questione. sempre più difficile capire a posteriori se I primi anni a Trieste furono magni- gli indirizzi presi fossero stati giusti o sba- fici e pieni di interessi, in un’atmosfera gliati, e giudicarne i risultati”. internazionale che all’inizio non cono- Successivamente assunse ruoli via via sceva, ma che proprio per questo lo affa- maggiori, fino a essere nominato respon- scinava. Gli orizzonti si erano aperti ed sabile del Personale (oggi si direbbe del- anche l’assicurazione, vista da quell’os- le Risorse Umane...) e poi direttore nel servatorio, aveva altre prospettive. Si 1962. A Venezia in quel periodo cono- poteva da lì guardare con maggiore di- sceva tutti, e amici e colleghi erano dap- stacco alle piccole beghe della gestio- pertutto, e tutti lo riconoscevano e salu- ne quotidiana, ed interessarsi invece ai tavano: in particolare si è fissato nella mia problemi di più largo spettro su una sca- lontana memoria il ricordo dell’incubo la internazionale. “Talvolta le piccole del cappello tolto e messo ad ogni incon- truffe rovinano il rapporto fra assicura- tro nelle calli veneziane: era tutto un la- tore ed assicurato, e ciò accade più spes- voro, che a me bambino sembrava un po’ so nei piccoli sinistri che nei grandi. In- assurdo ed inutile, ma che era la testimo- vece quando cade un aereo, quando si nianza del rapporto continuo ed intenso incendia una fabbrica, la funzione mu- che aveva raggiunto con la sua città. tualistica dell’assicurazione diviene fon- Nel 1965 fu chiamato (senza discus- damentale, e l’economia mondiale non sione né contrattazione, come si usava potrebbe sopravvivere senza di essa”. È allora) alla Direzione Centrale di Trie- per questo, mi spiegava, che gli uomini ste, dove nel 1970 divenne Direttore Ge- delle Generali vanno fino in Corea del nerale. Ma già nel dicembre del 1965 era Nord (in quegli anni ancora più distan- stato nominato Segretario del Consiglio te di oggi): “Anche in quelle terre c’e di Amministrazione. Nel 1977 ne diven- bisogno di assicurazione, perché nessuna ne membro effettivo, e nell’anno succes- nazione può affrontare da sola i grandi Emilio Dusi nel 1948 a passeggio insieme alla sivo fu nominato Amministratore Dele- rischi”. Era affascinato dal rapporto con fidanzata e sua futura moglie gato, carica a cui rinuncerà per ragioni i diversi presidenti della Compagnia, no però approfittò di un passaggio su un familiari nel 1980. Restò però membro così diversi uno dall’altro, con i grandi camion militare alleato. Fu una laurea del Consiglio fino al 2003, e dunque per azionisti ed i membri del Consiglio, con in un momento particolare, con norme 38 anni, con ruoli diversi, ma con uguale gli agenti e col personale ai più diversi

28 livelli. E poi i temi della riassicurazione, ne di fronte al mare, permettendogli di fa- anno prima. Si era innamorato del luogo della svalutazione monetaria, della coe- re passeggiate che negli anni diventarono e dei suoi abitanti, così diversi dal mon- renza delle valute, ed in generale delle preziose ed irrinunciabili. Ultimamente, do dell’assicurazione, ed aveva capito garanzie offerte agli assicurati su tempi quando gli ricordavo che aveva trascorso che poteva essere utile, insieme a qual- lunghissimi. Ebbe dunque occasioni di più anni a Trieste che a Venezia, diceva: che amico, per donare qualcosa che for- incontro con persone che avevano espe- “Non può essere vero... ”. se ancora mancava in Val di Zoldo e che rienze e culture diverse dalla sua, spesso Per lunghi anni partecipò, a vario ti- lui poteva offrire: la esperienza manage- maturate fuori dall’Italia, e che dunque tolo, al Consiglio Direttivo dell’A.N.I.A. riale e la capacità di aggregare persone ed potevano offrirgli punti di vista origina- (la Associazione Nazionale fra le Impre- idee diverse intorno ad un ideale comu- li e talvolta sorprendenti: gli scambi di se Assicuratrici), di cui venne nomina- ne. Dal 1967 contribuì dunque a fonda- opinioni con molti di loro lo incuriosi- to Presidente dal 1984 al 1988, oltre che re, e presiedette poi, la Società Seggiovie vano e lo arricchivano. membro dei comitati europei collega- Val Zoldana per 17 anni, rigorosamente Quante volte mi ha parlato della sua ti. Era poi anche tornato a partecipare, e senza compensi. La scorsa estate ha rice- “fortuna” nel vivere in un ambiente di successivamente ne divenne presidente, vuto la cittadinanza onoraria dal Comu- persone avvincenti e pulite: “Le Genera- alla Commissione Legale dell’A.N.I.A., ne di Zoldo Alto a riconoscimento della li sono così grandi che possono permet- dove aveva ritrovato gli interessi coltiva- sua lunga attività e del suo ininterrotto tersi di essere oneste” mi ripeteva. Quel- ti in età giovanile. Ha all’attivo nume- attaccamento a favore alla Valle, in una la dell’onestà era una sua fissazione par- rosi contributi riguardanti l’attività as- splendida cerimonia in cima agli impian- ticolare, che nel tempo ha avuto sfuma- sicurativa nei suoi aspetti legali, scienti- ti che lui stesso aveva, circa 50 anni pri- ture diverse, ma che è rimasta una pietra fici e normativi, che nascevano da una ma, immaginato e concretizzato. Mi di- fondamentale ed irrinunciabile per tutta profonda preparazione giuridica unita ad ceva orgoglioso: “È la prima volta che la sua vita pubblica e privata. Con il suo una decisa volontà di trasformazione e salgo gratuitamente sugli impianti per ra- collega ed amico Alfonso Desiata condi- rinnovamento. gioni non strettamente legate all’impe- viderà molti di questi principi in una vi- Nel gennaio ’98 la mamma ci lasciò gno societario”. cinanza durata decenni. dopo una lunga malattia che aveva se- Continuò, ma era già cominciata mol- Poi un coinvolgimento sempre mag- gnato entrambi, e la vita di papà si mo- ti decenni indietro, la ricerca di proget- giore in Generali, contrapposto alla dificò inevitabilmente. Mi ripeteva ul- ti volti ad aiutare persone più bisogno- malattia della mamma che incideva in timamente: “15 anni di solitudine tra- se: iniziative concrete, specifiche, di cui maniera crescente sulla vita di entram- sformano le persone, e tu non puoi più si potessero seguire gli sviluppi, rigoro- bi, fino alla decisione, mai rinnegata, aspettarti da me la adattabilità di un samente anonime ma seguite con impe- di lasciare nel 1980 l’impegno quotidia- tempo”. Anche gli impegni pubblici di- gno e gioia costante. Perché diceva spes- no per poterle stare più accanto. Ma re- minuivano, e per contro la disponibili- so: “Chi nella vita è stato fortunato deve stò quasi 25 anni ancora nel Consiglio tà privata aumentava: noi, che erava- necessariamente ridistribuire il bene ri- ed ebbe un figlio che frequentò gli stes- mo abituati a telefonate telegrafiche, cevuto”. Ma questi sono progetti di cui si corridoi. Mi spiegò che il permetter- ed a sentire sempre la cornetta chiusa non mi avrebbe permesso di parlare... mi di entrare alle Generali era stata per con violenza, a poco a poco ci rendem- Su questi temi aveva cercato di coin- lui un’operazione di umiltà: “Perché mo conto che il suo bisogno di parlare volgere anche i vecchi compagni di Pi- dall’esterno tutto sembra grande e bello, aumentava, e che le occasioni di incon- sa, proponendo azioni di sostegno sot- mentre da dentro si notano inevitabil- tro erano sempre più ricercate e gradi- to varie forme a favore dei giovani stu- mente inefficienze ed errori”. te. Per contro, soffriva se non riusciva denti. “Noi ex allievi del collegio abbia- Assunse durante quegli anni la presi- a leggere i suoi tre giornali al giorno, ed mo ricevuto molto dalla società, e spes- denza e altri incarichi in varie Compagnie era contento, a Ferragosto e Capodan- so abbiamo avuto carriere fortunate pro- del Gruppo Generali. Si considerò sem- no, quando aveva una breve tregua dal prio grazie a quanto qui appreso: sem- pre un uomo della Compagnia, aiutan- dovere della lettura quotidiana. Aveva brerebbe giusto che restituissimo un po’ done lo sviluppo e difendendone in ogni delle chiare simpatie, e delle ancor più di quanto ricevuto”. Ma le sue proposte occasione l’immagine, e ripetendo spes- esplicite antipatie, per alcune aree po- non ricevettero sempre le risposte che si so che si riteneva molto fortunato ad ave- litiche, e man mano che l’età avanzava era atteso... re vissuto tra tante persone che apprezza- le remore ad esprimere chiaramente le Resta a me, alla nostra famiglia, ma va e stimava in un ambiente avvincente opinioni diminuivano. forse un poco anche ad altri, il suo inse- e pulito. “Alle Generali devo, tra l’altro, La vita si era nel frattempo allarga- gnamento fondamentale, trasmesso più la fortuna di aver conosciuto, vissuto ed ta anche ad altri interessi, ed aveva po- con l’esempio che con le parole, a saper amato Trieste”. Il trasferimento all’inizio tuto godere in maniera più rilassata di distinguere nella vita fra le tante cose gli era sembrato imposto, ma con il pas- pochi cari affetti. Un’importanza fonda- poco importanti e le poche cose fonda- sare del tempo il mare, il Carso, pochi mentale avevano assunto le passeggiate mentali, e ad essere molto flessibili sulle ma preziosi amici, e anche un figlio che in Carso e sul lungomare, e anche, vis- prime e molto rigorosi sulle seconde. si era adattato particolarmente bene nel suta con un misto di timore e reverenza, Nei giorni della perdita mi sono giun- nuovo ambiente, lo fecero sentire più vi- la scoperta della vela, grazie a impaga- te infinite testimonianze da tanti cono- cino alla città, anche se le rare volte che bili amici, i più cari dei quali purtroppo scenti, colleghi ed amici, a conferma del passeggiava per la città diceva: ”A Vene- scompariranno prima di lui, lasciandolo segno che papà sapeva lasciare nelle per- zia conoscevo tutti, a Trieste non cono- sempre più solo. sone più diverse: so, con i miei figli e con sco nessuno”. Successivamente arrivarono L’amore per la montagna, che veni- chi mi è stato accanto, di essere stato anche due nipoti veramente “triestini pa- va dalle gite giovanili in compagnia del molto fortunato. tochi”, che lo legarono ancor più alla cit- padre e dei fratelli, lo aveva portato, un tà, fino a spingerlo a trovare una abitazio- po’ per caso, tra Pelmo e Civetta qualche Antonio Dusi

29 Antonio Maccanico e la “misura dell’ideale” di Sabino Cassese

osso dire di aver conosciuto Anto- con Ugo La Malfa, ma è stato anche atti- nio Maccanico molto prima di aver- vo nella Svimez, oltre ad aver presieduto Plo incontrato di persona. Quando, il Centro Dorso. durante il periodo bellico, andavo con la Maccanico può essere annoverato co- mia famiglia, in “carrozzella” (era il mezzo me uno dei “cento uomini di acciaio, col di trasporto dell’epoca), da Atripalda al- cervello lucido e l’abnegazione indispen- la stazione di Avellino, nel passare davan- sabile per lottare per una grande idea” che ti alla casa dei Maccanico, mi veniva in- Guido Dorso, ne “L’occasione storica”, dicato come un esempio il giovane e va- sognava, per formare “una classe politi- loroso allievo del liceo Colletta che ave- ca antiretorica e antitrasformista”. Pecca- va vinto il concorso per il collegio della to che gli uomini d’acciaio siano stati non Scuola Normale Superiore di Pisa, allora più di cinque. intestato ad Arnaldo Mussolini. Più tardi, Ho citato Dorso, che è stato, insieme nel 1952-1956, al Collegio giuridico della con lo zio materno Adolfo Tino, uno dei Normale, veniva ricordato come un allie- mèntori di Maccanico. Ma non potrei di- vo modello Antonio Maccanico che, ter- nistratore (funzionario parlamentare, vi- re che quest’ultimo ha seguito le idee del minati brillantemente i suoi studi, aveva ce Segretario nel 1972, poi Segretario ge- suo mèntore. Dorso ha, infatti, inseguito vinto, nel 1947, il concorso per la Came- nerale della Camera, nel 1976; dal 1978 i movimenti; ha auspicato una rivoluzio- ra dei deputati. Venuto a Roma, l’ho co- Segretario generale del Quirinale) e ven- ne e atteso da essa una impossibile palin- nosciuto e ricordo ancora vivamente una ti anni (1988-2008) come parlamentare, genesi; è stato sempre attratto dallo stato sera, a casa di Filippo Carpi de’ Resmi- presidente di commissioni parlamentari, fluido del potere; ha fatto parte di quella ni, nella quale Sandro Pertini, non anco- ministro. Nel primo periodo, la parentesi che Ernesto Galli della Loggia ha chia- ra presidente della Repubblica, presenta- dell’esperienza di collaborazione con Ugo mato recentemente la cultura radical- va Maccanico ad alcuni interlocutori, ma- La Malfa; in mezzo ai due periodi (1987- movimentista. Maccanico, invece, è sta- gnificandone le doti, salvo aggiungere che 1988) la presidenza di Mediobanca. to un uomo delle istituzioni, Parlamento queste erano caratteristiche degli irpini, e Tutte queste cariche Maccanico le ha e governo. È stato interessato al potere derivavano da un insediamento di liguri conquistate con i suoi meriti, anche quel- pubblico, nel suo stato solido, in quan- delle parti di Pertini, risalente a epoca ro- le che gli venivano attribuite, che egli ha to assicura un governo e servizi pubblici mana. Pertini rivendicava con questa pre- accettato come Plutarco insegna in “An- alla società. Se Dorso è stato un “politi- sentazione sia una priorità, sia una pater- ziani e politica”: “noi le dobbiamo eser- co dell’irrealtà” (un attributo con il qua- nità, e ambedue indicavano la stima gran- citare non inseguendole, ma fuggendole; le Dorso stesso ha qualificato Mazzini), dissima che egli aveva per Maccanico. non come se prendessimo per noi il pote- Maccanico, al contrario, è stato sempre Perché Maccanico è stato circonda- re, ma come se offrissimo ad esso le no- attentissimo alla realtà. Se dovessi cer- to da tanto unanime stima? Qual è la “ci- stre persone”. Basti pensare a quante per- care un segno sotto il quale porre l’azio- fra”, quali le qualità dell’uomo? Credo che sone, e quanto diverse, hanno ritenuto ne amministrativa e politica di Macca- egli avesse in sommo grado tre doti. Quel- necessario rivolgersi a lui per i loro gover- nico, lo cercherei nelle pagine politiche la di saper cogliere il punto essenziale, il ni: De Mita, Andreotti, Ciampi, Prodi, di un altro grande irpino, Francesco De nocciolo dei problemi, seguendo l’inse- D’Alema, Amato. Al punto che c’era chi, Sanctis. Questi, prima di ritornare al go- gnamento di Guicciardini, di distingue- scherzosamente giocando sul suo cogno- verno come ministro della pubblica istru- re i fatti dai nomi. Quella di saper ridurre me, diceva che costoro ricorrevano al loro zione, sul finire del 1877, impegnato nel- ogni problema all’essenziale, ai suoi termi- “Maccanico di fiducia”. la trasformazione di una sinistra radica- ni fondamentali. Quella di saper trovare Maccanico ha fatto rivivere una nobile le ed astratta in un sinistra costituziona- la soluzione giusta dei problemi, la strada tradizione, quella che gli storici chiama- le, scrisse una serie di articoli in cui cri- maestra. Quando si discuteva con lui, si no dell’osmosi: funzionari che divengono ticava “l’ideale astratto, impaziente, vio- finiva sempre per pensare: ecco la soluzio- politici, quali Antonio Di Rudinì, Cesare lento, ignorante, infarcito di elemen- ne, era lì; e poi: perché nessuno ci è arri- Correnti, Michele Pironti, Carlo Schan- ti teologici e metafisici” e auspicava che vato? Queste doti, la sua rapidità, la sua zer e lo stesso Giovanni Giolitti, Meuc- il realismo, segno dell’esperienza e della intelligenza, il suo acume, Maccanico le cio Ruini. Questa tradizione si interrom- scienza, agisse come “misura dell’idea- nascondeva dietro una bonomia sorniona. pe con il fascismo. La vita e la carriera le”. È questa che Maccanico ha cercato Così come, nello scrivere, le sue passioni di Maccanico, quindi, ci riportano all’e- per tutta la sua vita e specialmente quan- erano sempre filtrate da quello spirito cri- poca d’oro dello Stato italiano, quando le do, nel famoso “tentativo Maccanico” tico che massimamente difetta alla poli- classi dirigenti del Paese reclutavano gli (1996) si propose di “mettere insieme le tica liquida, emotiva, impressionistica dei esperti che, ricchi dell’esperienza sul cam- persone ragionevoli dell’una e dell’altra nostri giorni, ridiventata quell’“arte senza po, come amministratori, fertilizzavano la sponda, su un progetto per il Paese”. pensiero” che Sturzo criticava prima del politica. Una delle doti di quegli uomini Ora che ci ha lasciati, resta di lui un fascismo. fu quella di saper unire le ragioni del Sud esempio, uno spirito, un pensiero, al quale Queste doti hanno permesso l’esempla- e quelle del Nord. Proprio come Macca- il nostro si è unito, per restare unito. re percorso di Maccanico: quaranta anni nico, che ha preso il posto che era sta- (1947-1987) nelle istituzioni come ammi- to di Tino e di Cuccia ed ha collaborato Sabino Cassese

30 Un indimenticabile ex allievo: Raimondo Ricci di Mauro Stampacchia pagni di studi, sopratutto quelli di po- nostri più illustri ex allievi è sempre una co più anziani come Meucci e Capac- occasione di crescita. Nel caso di Rai- cioli, per fare solo due nomi, e con un mondo Ricci una esperienza destinata a amico solidale come Emilio Rosini -so- segnare, per la sua capacità di comuni- no queste le parole di Ricci- mutarono carti la sua carica di passione e di impe- profondamente le mie convinzioni, fa- gno, la determinazione di tutta una vita cendomi maturare il senso e la coscien- spesa in molteplici campi, ma tutta sot- za dell’antifascismo”. Poi i maestri, tra to un unico segno. Anche nei suoi ulti- i quali Ricci indicava in primo luogo mi anni, la vista ormai compromessa, il Guido Calogero e Aldo Capitini. E cita- passo meno fermo, ma lui non declinan- va anche il nome di Alessandro Natta, te nella forza morale e civile, lo si av- suo conterraneo. vertiva come un maestro di impegno e Militare allo scoppio della guerra, un gigante di umanità. con l’8 settembre non esita a mettere in piedi quello che definisce il “tenta- Mauro Stampacchia tivo di creare le prime bande partigiane nell’Imperiese”. Ma già a dicembre, l’ar- resto, la detenzione, una condanna al- la fucilazione che si volatilizza all’ulti- mo minuto (senza che lui sapesse mai le ragioni), e poi la deportazione a Mau- thasen, il campo di concentramento, al quale sopravvive, “sembravo uno sche- letro ambulante”, il ritorno agli studi a aimondo Ricci ci ha lasciati, il Pisa, la laurea, il ritorno a Genova. 26 novembre scorso, a Genova, Avvocato, consigliere comunale per il Rall’età di 92 anni. Era stato al- Partito comunista, poi dal 1976 deputa- lievo dell’allora Collegio Mussolini dal to, la carriera di Raimondo Ricci è vasta 1939, e questa Scuola è a lui debitrice di interessi, lunga nel tempo e ricchis- di un impegno attivo e determinato per sima di impegno, e meriterebbe da sola riportare alla luce il contributo della ge- una attenta ricostruzione. Sarà Presiden- nerazione, cui lui ha appartenuto, alla te della Associazione Nazionale Partigia- Resistenza e alla fondazione della demo- ni d’Italia fino al 2011, dell’Istituto Li- crazia in Italia. Il convegno del 2007, gure di Storia della Resistenza e dell’Età “Le vie della libertà. Maestri e disce- Contemporanea, darà contributi rilevan- poli nel ‘laboratorio pisano’ dal 1938 al ti alla produzione legislativa (tra l’altro 1943” (ora gli Atti sono pubblicati da alla legge di riforma carceraria di Mario “Io, Raimondo Ricci” Carocci), fu da lui fortemente voluto e Gozzini). Ma il versante che segnò per molti storici e testimoni furono chiama- lui un campo di impegno mai chiuso fu presentato il libro ti a dare il proprio contributo ad una ri- quello della memoria, il tramandare la costruzione in parte totalmente nuova, sua esperienza perché rimanesse sempre di memorie alla Scuola che indicò proprio negli allievi e perfe- attuale e servisse alle generazioni che se- zionandi di quegli anni un nucleo im- guivano. Chiudeva la sua testimonian- Il 27 gennaio scorso in occasione del- portante di uomini che da diverse posi- za già citata con “il ricordo di questa Pi- la “Giornata della memoria” è stato zioni furono poi in ruoli chiave nel do- sa, del suo Arno, delle sue spallette, dove presentato alla Scuola il volume “Io, poguerra repubblicano. maturammo il nostro antifascismo, del- Raimondo Ricci. Memorie di un altro Ricordo ancora la testimonianza di le scelte che facemmo allora, delle emo- pianeta” curato dai giornalisti Dome- Raimondo Ricci nell’aula della Scuola zioni che avemmo, delle sofferenze, del- nico Guardino e Andrea Marotta, edi- Normale, una delle sedi del convegno, le privazioni, della fame, ma anche del- to da Sagep (Genova, 2013). Nell’oc- l’attenzione con la quale venne segui- la volontà che ci animò” e con l’auspi- casione sono intervenuti il professor ta e l’emozione che suscitò. Raimon- cio che questo “potesse tradursi in una Emanuele Rossi, l’Assessore Marilù do Ricci veniva da una famiglia agiata memoria attiva, capace di conservarsi Chiofalo, il professor Franco Mosca, di Sanremo, il padre magistrato, la ma- da una generazione all’altra”. Non a ca- il Segretario provinciale dell’Anpi di dre una donna di cultura morta prema- so l’ultimo suo testo, curato da Domeni- Pisa Giorgio Vecchiani, i curatori del turamente, e al Collegio della Scuo- co Guarino e Andrea Marotta, per i tipi volume, la professoressa Barbara Hen- la Normale era approdato da oltrema- della SAGEP di Genova, di nuovo tor- ry e il professor Mauro Stampacchia. re, il padre presidente del tribunale di na su quella memoria attiva e si intitola: La discussione è stata coordinata dalla Harar. “La Scuola Normale, il collegio, “Io, Raimondo Ricci”. dottoressa Renata Badii. le frequentazioni di allora, con i com- L’occasione di conoscenza diretta dei

31 Sul filo dei ricordi: la via Aurelia raccontata da Sauro Zaccagnini di Sauro Zaccagnini *

o incontrato Sauro Zaccagnini per gli amici; il ricordo essenziale di fatti lieti e incombeva ancora fino ai margini della la prima volta quando mi portò un tristi, come fossero fotogrammi di una fan- via. Hsuo articolo per la pubblicazione tastica pellicola, in parte a colori, in parte Qui ebbi un tuffo al cuore – quanti ri- sul Sant’Anna News e che forse ricorderete, in bianco e nero, sono contenuti nelle sue cordi!! Quante volte avevo percorso quel si intitolava “L’avventura del ‘San Pietro’ e parole. Tutto si anima e balza in primo tratto di “Aurelia” rientrando da Genova narrava di un battello che, durante la guer- piano: da una località ad un veicolo, da un alla Spezia, nei tempi in cui dell’ auto- ra, faceva clandestinamente la spola tra La personaggio ad una situazione, talvolta buf- strada non si parlava nemmeno. Spezia e la Sardegna portando materiale di fa, altre volte tragica. Il tema è, paradossal- Fu un colpo; un affollarsi di memorie ferramenta come chiodi, viti e altre attrezza- mente, un oggetto inanimato: la più antica che mi dicevano quanta parte della mia ture in cambio di prezioso formaggio sardo. e illustre delle vie consolari romane che ci è vita era passata – in tempi diversi e cala- Un traffico che oggi può apparire banale ma pervenuta nel suo tracciato originario e che mitosi – su quella arteria! che durante gli anni di guerra significava po- è rimasta ed è tuttora attiva come Strada ter sfamare molte persone con il formaggio Statale N°1: Aurelia. Via Aurelia, i tempi dell’adolescenza ma anche rischiare la vita sui campi minati Sauro Zaccagnini la fa rivivere come il A occhio penso fossero gli anni 1933- o essere fucilati dai tedeschi o dai fascisti che binario sul quale, nella realtà e nella meta- 35 (nel 1936 avevo terminato il Liceo e a pattugliavano il tratto di mare da attraversa- fora, si è svolta forse la parte più bella della novembre entravo in Università a Pisa). re. Un traffico che richiedeva perizia nau- sua vita. Ero un bindiano accanito leggevo le tica e grande coraggio. Sauro Zaccagnini, vecchie glorie di Girardengo ed ancor che, in seguito, ho avuto il piacere e l’onore Brunello Ghelarducci prima dell’ eroico “Botescià” (Bottec- di conoscere più a fondo, possedeva queste chia), turista “ruotier” ai giri di Francia qualità e le sfruttava per sfamare la sua e ante prima guerra mondiale. Guerra Le- altre famiglie spezzine durante l’ultimo, più o scorso giovedì 23, stanco di stare arco, la “locomotiva umana” mi stava duro periodo della guerra. solo ed approfittando di un minu- antipatico – i1 mio idolo era Binda Al- Quando Sauro Zaccagnini, laureato in Lscolo spiraglio di tempo buono e di fredo, Re della Montagna. E intorno a giurisprudenza, allievo del Collegio Musso- sole invernale (parentesi di meno di un La Spezia non mancavano le salite do- lini, antesignano del nostro Medico - Giu- giorno in un periodo di freddo eccezio- ve andare, tra una tonsillite e l’altra, a ridico, mi raccontava queste vicende verso nale e di pioggia e neve in tutta Italia) cimentarsi. la fine degli anni ’90, teneva a precisare decisi di prendere la macchina di mio Avevo imparato ad andare in biciclet- che, nonostante l’apparenza, lui e i suoi figlio Giulio (che è a Londra) e di fare ta a 11 anni, su una bici gialla da don- compagni di viaggio le avevano affrontate una corsa in autostrada fino a Chiavari, na, che avrebbe dovuto essere di mia con calma e senza timore, fidando sulla lo- a metà strada fra Spezia e Genova, (quel sorel1a –l’asse dei pedali era consumato: ro esperienza di mare e sulla incapacità degli giorno anche suo fratello Paolo era anda- la coppiglia di un pedale spesso si allen- equipaggi delle vedette, quasi tutti estranei to a Genova per lavoro, due giorni, col tava e ad ogni mezzo giro la pedivella alla zona e quindi inesperti delle rotte e degli treno). andava per conto suo. Divenni clien- ostacoli. Perciò il tono con cui mi racconta- Qui a Spezia il sole era bello, ma l’aria te affezionato del meccanico Bellotto, i va e poi mi ha scritto questa avventura, era fredda e quasi pungente. cui figli e generi ancora oggi a La Spe- molto pacato e tranquillo, come se parlas- Invece a Chiavari, sul mare, sembrava zia vendono biciclette, ritornate di gran se di un fatto normale, una normale gita di quasi estate e la gente, anziani in genere moda per “conservare la linea” e contro affari tra il continente e la Sardegna. Non o ragazzi, passeggiavano lungo la splen- l’inquinamento. ho mai percepito un senso di autoesaltazio- dida passeggiata che hanno costruito nel Imparai, dicevo, a 11 anni (mio padre ne nelle sue parole. Sicuramente l’epoca e dopoguerra. Ai miei tempi, quando ci aveva il “magazzino” dei metalli a Ca- le circostanze a cui i fatti si riferiscono non passavo – tra il ’43 e il ’45, oppure tra il naletto dove ora c’è una centrale SIP). lasciavano spazio, nell’animo di Sauro Zac- ’46 e il ’55 – la strada era solo all’inter- Il mio primo “distacco” fu nel rettilineo cagnini, per vanterie o esagerazioni: troppo no, al di là della Ferrovia, dove è ancora polveroso tra Migliarina (il “Cento”) e il radicata nelle sue parole è la drammaticità adesso. La parte a mare, oltre la Ferro- Felettino. Allora non c’era l’ospedale ma di quei tempi e il ricordo di quella vicenda via, era scarsamente accessibile: c’erano il sanatorio antitubercolare - anno 1928. affiora dalla memoria fresco e vibrante nella i cantieri e, forse, una casa di tolleranza Andavo con questa bicicletta indos- sua essenzialità. che però non ho mai frequentato. sando il grembiule nero che si portava a Il pezzo che segue è l’ultimo che egli mi Dico, quindi, uno splendore di sole e scuola. Era il primo volo di “libertà”. La ha fatto pervenire prima della sua scompar- di brezza marina, preavviso di primavera, mia prima salita fu il Termo di Arcola, sa. In questo numero del Sant’Anna News destinato a durare solo poche ore. battuto da camion lentissimi, alcuni an- pubblichiamo la prima di due puntate. Rientrai per la via che collega, paral- cora con la trasmissione a catena e gom- Esso rappresenta un’altra testimonianza lela e contigua alla Ferrovia, Chiavari, me piene, e l’asfalto non esisteva. dell’entusiasmo e della generosità con cui Lavagna, Cavi e poi Sestri Levante. Tornai a casa, in Piazza Cavour n° 2, Zaccagnini ha gestito la sua vita. L’entu- Mentre in riviera tutto era pieno di dopo le 14, tutto imbiancato come un siasmo per la sua terra e le sue usanze, per sole, nella parte di montagna la neve muratore, inzuppato di sudore. Ero parti-

32 to dal magazzino di babbo a Canaletto, e tornai a casa che tutti avevano pranzato. Mia mamma si disperava – la disgrazia però non era accaduta e all’ospedale non mi potevano aver trovato, perché l’eb- brezza del volo in libertà mi aveva fatto dimenticare l’ora e la fame, il Termo d’ Arcola era a 4 o 5 chilometri da casa... Quando ottenni la licenza ginnasia- le a pieni voti mio padre mi comperò la prima bicicletta. La Legnano di Binda era troppo cara: dovetti ripiegare su una Wolsit da corsa, col manubrio da viaggio e i freni a cavetto e la dinamo, che co- stava ben 450 lire. Me lo ricordo sempre, quando con batticuore la ritirai da Bel- lotto... (Wolsit era la sottomarca della Legnano di Binda!). Quale magnifica sensazione di libertà nel 1905 dall’Università di Genova, ficiente servizio “privato” di analisi (ac- e di potenza ti dava il fruscio del tubolare al culmine di una carriera – da garzone ciai, ghise e metalli ricchi) a disposizione sull’asfalto del rettilineo che va da For- a proprietario – durata una vita, veni- di fornitori e clienti della Marina Milita- nola, dopo il ponte della Ferrovia, sino va richiesto di consigli curativi da parte re: tra cui la S.I.RE.CO.ME.. alle prime case di Arcola – asfalto ben di affezionati clienti che si decidevano L’ho di nuovo incontrato nel 1996, battuto, piana del fiume aperta sulla sini- a chiamare il medico solo un po’ prima sempre arzillo e segaligno, alla fermata stra sino al rilevato della ferrovia, ombra del prete. Non vi erano tante scatolette dell’autobus. Con privata cerimonia gli della collina sulla destra, platani che co- in farmacia, ma flaconi, albanelle e car- ho quindi consegnato una copia della fo- steggiano la strada da entrambe le parti. tine. Ricordo ancora il bancone nel re- tografia che ci ritraeva assieme sulla Via Sono le nove di mattina: non passa trobottega con la bilancina, le cartine deI Bracco: 1936-1996. Ad maiora! quasi nessuno – sono solo coi miei pe- stese l’una vicino all’altra (sovrapposte ai Come si vede anche questa prima dali e il mio manubrio... (e i miei sedici margini) e la mano dello zio che con ma- impresa automobilistica ebbe per teatro anni)! Calzoni corti, gambe e braccia ab- gistrali colpetti distribuiva le polverine la Via Aurelia allora quasi deserta: con bronzate dall’estate. D’inverno i famosi nei quadretti di carta. Ammiravo, sen- la Foce, l’attraversamento di Beverino calzoni alla zuava. za saperla imitare, l’abilità nel ripiegare e Riccò e Padivarma, l’attacco – dopo Ogni bella giornata, anche durante la le cartine stesse, una alla volta e tutte Borghctto – della umida vallata che da scuola, andavo a farmi un giro digestivo uguali di forma e di dose. Pogliasca sale a Roverano, al Bracchetto, dopo pranzo: anche di inverno protetto Ed ecco il sabato: tornavo nel tardo scende poi con cento curve a Carroda- dalla mia giacca a vento. Ma agli “Ago- pomeriggio da Pisa, dopo aver fatto in no, risale con mille curve fino a Maissa- nali” di terza liceo, sul percorso La Spezia Sapienza le due o tre ore del “premili- na, Baracca, Baracchino, ed il Passo del Portovenere e ritorno, Sandro Sgorbini tare”, e correvo a prendere ordini per la Bracco tagliato nella roccia, che apre mi batté; e mi presi una bella tonsillite e domenica mattina. lo spettacolo della riviera di Sestri Le- bronchite!! Il Guaschino, titolare del garage vici- vante, Chiavari, Rapallo e – in fondo... Ben altre salite intorno alla Spezia do- no alla farmacia (Via Manzoni, dove ora Genova. vevano trovare in me il loro “dominato- c’è il “SIDIS”) ci preparava, col pieno, 55 minuti di guida, faticosa e sen- re” (si fa per dire): la Via dei Colli – la la Topolino “balestrino” oppure la Lan- za soste, da La Spezia al mare di Sestri salita della Foce, l’Aurelia fino a Bor- cia Augusta (alcune con la ruota libera) Levante. E chi se la sognava – allora ghetto e Brugnato e Sesta Godano, San o, quando diceva rogna, la enorme OM – l’autostrada? Pietro Vara, Ligure – e il passo “Superba” a sette posti, freni meccanici, 1936 - Eravamo alla guerra d’Africa, delle Cento Croci. Dall’altra parte Aul- parafanghi anteriori ad ala, enormi, che contro l’Etiopia – dovevamo vendicare la, Fivizzano, il Passo del Cerreto: e poi mi facevano venire il batticuore ad ogni Adua e le sconfitte della guerra d’Abis- Pontremoli, Mignegno, Montelungo, il curva. Ho ritrovato le fotografie di un sinia – Menelik, la Regina Taitù, il ge- Passo della Cisa. primo viaggio fatto, proprio appena pre- nerale Baratieri e Baldissera – ricordo Ma qui arriviamo ai 18 anni, al pe- sa la patente, fino a Sestri Levante. Una da ragazzetto le onoranze a Ras Tafari, riodo universitario ed alla prima patente domenica mattina, con lo zio nel suo im- in visita a La Spezia: colui che poi do- per la guida di auto, che ottenni all’Au- mutabile alpacca nero e borsalino nero, veva diventare il nemico Ailè Selassiè, toscuola Fiorentini, con la spinta dello la dottoressa Beretta direttrice della far- nostro vincitore e poi tragicamente fi- zio materno Pietro They, proprietario di macia e il giovanissimo aiutante chimico nito per mano etiope ad Addis Abeba Farmacia e maniaco di farsi portare in (quasi mio coetaneo) Oligeri. (Nuovo Fiore). Ma per noi, nel ’35-’36, auto – la più veloce possibile – quando la Era il Luglio 1936: avevo 19 anni. il nostro era un popolo che – dopo le bo- domenica non di turno lo esentava dalla Questo Oligeri lo dovevamo ritrovare nifiche cercava altrove altra terra per il clausura della farmacia. qualche anno dopo – beato arsenalotto suo pane. Allora si facevano ancora le “carti- – quale analista del gabinetto chimico di ne”, e l’anziano farmacista, diplomato Maricost in cui aveva organizzato un ef- (Continua nel prossimo numero)

33 Nuovi allievi, benvenuti... e fatevi onore! Benvenuti nella grande famiglia del Sant’Anna, godetevi questa esperienza stimolante e formativa ed impegnatevi a tenere alto il nome della Scuola!

Da sinistra a destra: Silvia Santoni (Grosseto), Giovanni Scarinci Da sinistra a destra: Nicolò Pennucci (Carrara (MS)), Marco Baro- (Giarre (CT)), Ludovica Fazio (Firenze), Marco Lolaico (Marina di ne (Napoli), Filippo Romanengo (Genova), Giovanni Forti (Roma), Pisa (PI)), Giulia Vicario (Pistoia). Martina Coli (Pisa), Michele Pajero (Trieste).

Da sinistra a destra: Carlo Favaretto (Mestre (VE)), Giovanni Guer- Da sinistra a destra: Daniele Noviello (Napoli), Filippo Santucci ra (Verona), Stefano Covino (Napoli), Viola Cappelli (Sant’Ambro- (Grosseto),Francesco Baglivo (Lecce), Daniele Caratozzolo (Mes- gio di Torino (TO)), Gaia Fiorinelli (Sanremo (IM)), Pietro Asaro sina), Gianfranco Di Salle (Napoli), Federico Rossari (Omegna (Mazara Del Vallo (TP)), Matteo Di Donato (Telese Terme (BN)). (VB)), Silvia Spezia (Erice (TP)), Paolo Surdi (Vita (TP)).

Dall’alto in basso, da sinistra a destra: Luca Tiseni (Porto Recanati In piedi, da sinistra a destra: Alessandro Gemignani (Capannori (MA)). Francesco Morante (Grosseto), Davide Bray (Lucca). Ales- (LU)), Lorenzo Bartalini (Castelfranco di Sotto (PI)), Matteo Tran- sandro Lazzari (Alatri (FR), Francesco Alessio Mancari (Firenze), chero (Costigliole Saluzzo (CN)), Davide Maria Coluccia (Roma), Paolo Vecchiolla (Foggia). Ernesto Poccia (Spigno Saturnia (LT)), Davide Facchini (Verona), Gianmarco Cariola (Aulla (MS)). Sedu- Matteo Quagliotto (Madonna della Salute (TV)), Davide Ferraro ti, da sinistra a destra: Andrea Cappelli (Chianciano Terme (SI)), (Salerno), Matteo Faccani (Bagnacavallo (RA)). Alberto Andò (Ri- Alessandra Mariani (Roma), Giacomo Petrucco (Udine), Giorgio posto (CT)). Assente: Igor Stecchina (Udine). Martino (Ravenna), Luca Gius (Bolzano), Michele Ceraolo (Pisa).

34 35 Nuovi diplomati, in bocca al lupo... e fatevi onore!

Diplomati 2012 Silenziamento multiplo di geni Scienze Agrarie e 1 Buti Sara Licenza 23-Oct-12 little zipper mediante microRNA biotecnologie artificiali in Arabidopsis thaliana Toward a new method for Pseudomonas Scienze Agrarie e 2 Maio Francesca Licenza 23-Oct-12 recombination to understand how P. sp. biotecnologie G62 promotes Arabidopsis growth Scienze Agrarie e valutazione del percorso 3 Ranaldo Marzia Licenza 23-Oct-12 biotecnologie formativo complessivo Water relation and gas exchange in Scienze Agrarie e high density olive “Olea europaea 4 Spiniello Raffaele Licenza 23-Oct-12 biotecnologie L.” cv. ‘Arbequina’ orchard under Regulated Deficit Irrigation (RDI) Scienze Economiche e valutazione del percorso 5 Colombo Martino Licenza 24-Oct-12 Manageriali formativo complessivo Scienze Economiche e valutazione del percorso 6 Delfino Alexia Licenza 24-Oct-12 Manageriali formativo complessivo Scienze Economiche e valutazione del percorso 7 Romeni Alessio Licenza 24-Oct-12 Manageriali formativo complessivo Scienze Economiche e valutazione del percorso 8 Ruberti Massimo Licenza 24-Oct-12 Manageriali formativo complessivo Scienze Economiche e valutazione del percorso 9 Strapazzon Ettore Licenza 24-Oct-12 Manageriali formativo complessivo valutazione del percorso 10 Gabriele Chiara Scienze Politiche Licenza 24-Oct-12 formativo complessivo valutazione del percorso 11 Malet Giorgio Scienze Politiche Licenza 24-Oct-12 formativo complessivo

36 valutazione del percorso 12 Raffa Gulio Maria Scienze Politiche Licenza 24-Oct-12 formativo complessivo valutazione del percorso 13 Segati Irene Scienze Politiche Licenza 24-Oct-12 formativo complessivo valutazione del percorso 14 Tieri Silvia Scienze Politiche Licenza 24-Oct-12 formativo complessivo Ingegneria Industriale valutazione del percorso 15 Beghini Enrico Licenza 30-Dec-12 e dell’informazione formativo complessivo High Temperature Ultrasonic Ingegneria Industriale 16 Bruno Alessandro Licenza 30-Dec-12 Transducers: Material Selection and e dell’informazione Testing Ingegneria Industriale valutazione del percorso 17 Dellea Enrico Licenza 30-Oct-12 e dell’informazione formativo complessivo Network server virtual machine Ingegneria Industriale 18 Di Proietto Daniele Licenza 30-Oct-12 database for traffic analysis with binary e dell’informazione statical analisys approach Development of an updating procedure Ingegneria Industriale 19 Loffredo Matteo Licenza 30-Dec-12 of 1D beam models for free vibrations e dell’informazione behaviour Ingegneria Industriale Progetto concettuale ed aerodinamico 20 Monsorno davide Licenza 30-Oct-12 e dell’informazione del dimostratore XAP-1 Magnetic analysis of the solenoids Ingegneria Industriale 21 Moretti Giacomo Licenza 30-Dec-12 system for the Mu2e experiment at e dell’informazione Fermilab Investigation of the Causes of the Preite Massimo Ingegneria Industriale 22 Licenza 30-Dec-12 Decrease of the Full Well Capacity of a Valerio e dell’informazione CCD for the Dark Energy CAMera Ingegneria Industriale valutazione del percorso 23 Proface Giulio Licenza 30-Oct-12 e dell’informazione formativo complessivo Introduction of Design for Failure Ingegneria Industriale Mode and Effects Analysis (DFMEA) 24 Sartor Tommaso Licenza 30-Oct-12 e dell’informazione on Tuner mechanism of the 325 MHz SSR1 resonator Experimental characterization of Ingegneria Industriale 25 Valigi Nicolò Licenza 30-Dec-12 amorphous metals for use in low- e dell’informazione temperature gearboxes Ingegneria Industriale MKID readout system 26 Zanetti Enrico Licenza 30-Dec-12 e dell’informazione simulation and test Scienze Agrarie e Licenza Plant morphogenesis: 27 Costanzo Enrico 23-Oct-12 biotecnologie Magistrale The emerging role of WOX genes Analisi farmacodinamiche di fattori circolanti in pazienti con carcinoma Licenza colo rettale metastatico: esperienza 28 Antoniotti Carlotta Scienze Mediche 23-Oct-12 Magistrale traslazionale dello studio di fase III bebyp di chemioterapia con O senza bevacizumab. Epatectomie maggiori mini-invasive Licenza Robot-assistite per neoplasie maligne 29 Bronzoni Jessica Scienze Mediche 23-Oct-12 Magistrale del fegato: confronto con la tecnica a cielo aperto Valutazioni emodinamiche Licenza 30 Deffenu Davide Scienze Mediche 23-Oct-12 tonometriche in un gruppo di giovani Magistrale volontari Applicazione e sviluppo di un modello statistico di predisposizione della Licenza 31 Mirizzi Gianluca Scienze Mediche 23-Oct-12 sensibilità chemocettiva all’ipossia Magistrale e all’ipercapnia in soggetti affetti da scompeso cardiaco cronico

37 Scienze Economiche e Licenza Monetary policy and the riskiness of 32 Abbate Angela 24-Oct-12 Manageriali Magistrale financial intermediation La natura della responsabilità della p.a. Aiello Francesco Licenza 33 Scienze Giuridiche 24-Oct-12 per lesione di interessi legittimi dopo il Giuseppe Magistrale codice del processo amministrativo La perdita del voto per effetto di Licenza sentenza penale irrevocabile. Alcune 34 Brancati Bruno Scienze Giuridiche 24-Oct-12 Magistrale riflessioni suscitate dal caso Scoppola contro Italia (n. 3) Modificazioni dello statuto societario Licenza 35 Carbonelli Vincenzo Scienze Giuridiche 24-Oct-12 sottoposte a condizione o a termine di Magistrale efficacia Alcune ipotesi di responsabilità Licenza medica plurisoggettività : 36 Grosso Sira Biagia Scienze Giuridiche 24-Oct-12 Magistrale orientamenti dottrinali e assestamenti giurisprudenziali Licenza La legalità penale tra ordinamento 37 Lamonaca Sara Scienze Giuridiche 24-Oct-12 Magistrale europeo e ordinamento interno Licenza 38 Leone Candida Scienze Giuridiche 24-Oct-12 Standard terms in labour contracts Magistrale Licenza 39 Poggiani Giovanni Scienze Giuridiche 24-Oct-12 La Corte Penale Internazionale in Libia. Magistrale Subappalto e mafia Licenza 40 Presotto Andrea Scienze Giuridiche 24-Oct-12 Analisi della disciplina a tutela dei Magistrale subcontratti dalle infiltrazioni mafiose L’art. 217 bis della legge fallimentare: Licenza 41 Seminara Violetta Scienze Giuridiche 24-Oct-12 aspetti problematici delle prime Magistrale applicazioni e prospettive di riforma La deroga al principio della previsione Licenza 42 Serraino Marco Scienze Giuridiche 24-Oct-12 bilaterale del fatto nel Mandato Magistrale d’arresto europeo Ingegneria Industriale Licenza A real-world desktop application to 43 Giangrandi Paolo 30-Oct-12 e dell’informazione Magistrale study parallelization approaches A review of the C++11 standard, Ingegneria Industriale Licenza 44 Pignotti Alessandro 30-Oct-12 towards high performance compilation e dell’informazione Magistrale to JavaScript

Diplomati 2013 Scienze Economiche e valutazione del percorso 1 Mario Ascolese Licenza 18-Jun-13 Manageriali formativo complessivo Scienze Economiche e valutazione del percorso 2 Marta Talevi Licenza 18-Jun-13 Manageriali formativo complessivo Scienze Economiche e valutazione del percorso 3 Nicolo Ferragamo Licenza 18-Jun-13 Manageriali formativo complessivo valutazione del percorso 4 Elena Abrusci Scienze Politiche Licenza 19-Jun-13 formativo complessivo valutazione del percorso 5 Elisa Cencig Scienze Politiche Licenza 19-Jun-13 formativo complessivo valutazione del percorso 6 Giovanni Zanoletti Scienze Politiche Licenza 19-Jun-13 formativo complessivo Ingegneria Industriale valutazione del percorso 7 Alessio Bonucci Licenza 08-Jul-13 e dell’informazione formativo complessivo Ingegneria Industriale valutazione del percorso 8 Giacomo Spigler Licenza 08-Jul-13 e dell’informazione formativo complessivo

38 Ingegneria Industriale valutazione del percorso 9 Tommaso Latini Licenza 08-Jul-13 e dell’informazione formativo complessivo valutazione del percorso 10 Alessio De Pascali Scienze Politiche Licenza 23-Oct-13 formativo complessivo valutazione del percorso 11 Chiara Franco Scienze Politiche Licenza 23-Oct-13 formativo complessivo valutazione del percorso 12 Dario Sabbioni Scienze Politiche Licenza 23-Oct-13 formativo complessivo Ingegneria Industriale valutazione del percorso 13 Francesco Bologna Licenza 25-Oct-13 e dell’informazione formativo complessivo Ingegneria Industriale valutazione del percorso 14 Pierluigi Ciacci Licenza 25-Oct-13 e dell’informazione formativo complessivo Vladimir Pietro Ingegneria Industriale valutazione del percorso 15 Licenza 25-Oct-13 Cravero e dell’informazione formativo complessivo Ingegneria Industriale valutazione del percorso 16 Franco Grazio Licenza 25-Oct-13 e dell’informazione formativo complessivo Luca Emanuele Fac- Ingegneria Industriale valutazione del percorso 17 Licenza 25-Oct-13 chini e dell’informazione formativo complessivo Scienze Agrarie e valutazione del percorso 18 Alfredo Mari Licenza 25-Oct-13 biotecnologie formativo complessivo Scienze Agrarie e valutazione del percorso 19 Marco Martinelli Licenza 25-Oct-13 biotecnologie formativo complessivo Scienze Agrarie e valutazione del percorso 20 Marco Giordanengo Licenza 25-Oct-13 biotecnologie formativo complessivo Scienze Economiche e valutazione del percorso 21 Sara Zappa Licenza 25-Oct-13 Manageriali formativo complessivo Scienze Economiche e Licenza 22 Lorenzo Busca 18-Jun-13 Il princing professionale Maageriali Magistrale Vietnam Procurement System in Licenza the two-wheeler Industry and the 23 Eleonora Mazzetti Scienze Politiche 19-Jun-13 Magistrale technological level of Piaggio Local Suppliers Il «ritorno degli eterni»: recenti Licenza tendenze del diritto pubblico 24 Andrea Blasini Scienze Giuridiche 19-Jun-13 Magistrale e del diritto privato nel diritto amministrativo Licenza 25 Andrea Gaboardi Scienze Giuridiche 19-Jun-13 Le loquaci spoglie del reato continuato Magistrale Licenza 26 Antonio Usai Scienze Giuridiche 19-Jun-13 Le operazioni con parti correlate Magistrale Licenza Democrazia sindacale e contrattazione 27 Cinzia Carta Scienze Giuridiche 19-Jun-13 Magistrale collettiva Vino nuovo in otri vecchi? Normativa e Licenza 28 Fabio Pacini Scienze Giuridiche 19-Jun-13 prassi in materia di confessioni religiose Magistrale alla prova del “caso Uaar” Licenza Internet e la tutela dei contenuti 29 Sivia Scalzini Scienze Giuridiche 19-Jun-13 Magistrale editoriali: soluzioni a confronto Plant-herbivore interactions: Analysis of electroantennography Scienze Agrarie e biotec- Licenza on Ctenopseustis herana, Epiphyas 30 Alice Ruckert 01-Jul-13 nologie Magistrale postvittana, Lanotortrix excessana and Cnephasia jactatana (Lepidoptera Tortricidae Alessandro Catta- Ingegneria Industriale Licenza VTCR-PGD: an alliance to tackle 31 08-Jul-13 biani e dell’informazione Magistrale medium frequency problems

39 Ingegneria Industriale Licenza Conceptual design of a 3-spool HBR 32 Francesco Dragoni 08-Jul-13 e dell’informazione Magistrale turbofan for a wide-body airliner Linear stability analysis of turbulent Ingegneria Industriale Licenza 33 Francesco Viola 08-Jul-13 swirling flows: an application to wind e dell’informazione Magistrale turbine wakes Ingegneria Industriale Licenza Scaling Exponent of List Decoders with 34 Marco Mondelli 08-Jul-13 e dell’informazione Magistrale Applications to Polar Codes Ascari. A new distributed robotics Ingegneria Industriale Licenza 35 Mirko Ferrati 08-Jul-13 simulator with communication e dell’informazione Magistrale capabilities Challenges and opportunities for Licenza 36 Elisa Irene Zanini Scienze Politiche 23-Oct-13 humanitarian CIVMIL in complex Magistrale emergencies: Afganistan case study Licenza Food security and food sovereignty: 37 Gloria Pracucci Scienze Politiche 23-Oct-13 Magistrale a discourse analysis Beni e servizi pubblici. la legittimazione Licenza 38 Davide Miniussi Scienze Giuridiche 23-Oct-13 dell’utente a ricorrere contro gli atti Magistrale della pubblica amministrazione Licenza L’ostacolo all’esercizio delle funzioni di 39 Edda Di Iorio Scienze Giuridiche 23-Oct-13 Magistrale vigilanza La First Ministers’ Conference Licenza nell’ambito del federalismo cooperativo 40 Eleonora Harris Scienze Giuridiche 23-Oct-13 Magistrale canadese: storia, problematiche e prospettive di riforma European citizenship, fundamental Licenza 41 Federico della Negra Scienze Giuridiche 23-Oct-13 rights and private law: towards a new Magistrale model of social inclusion Licenza L’évolution des techniques de 42 Giuseppe Bianco Scienze Giuridiche 23-Oct-13 Magistrale restructuration de la dette souveraine Licenza 43 Matteo Mirrione Scienze Giuridiche 23-Oct-13 Tutela del risparmio e autonomia privata Magistrale The past, the present (and the Licenza 44 Tommaso Virgili Scienze Giuridiche 23-Oct-13 future?) of sharia law in the egyptian Magistrale constitution Ingegneria Industriale Licenza A parametric study of Superconducting 45 Giacomo Ragni 25-Oct-13 e dell’informazione Magistrale Solenoids Studio e analisi delle prestazioni Ingegneria Industriale Licenza 46 Irene Martinelli 25-Oct-13 dinamiche di un robot esoscheletrico e dell’informazione Magistrale per l’amplificazione di forza Ingegneria Industriale Licenza Studio di un Robot Parallelo per la 47 Marco Menchicchi 25-Oct-13 e dell’informazione Magistrale movimentazione di pannelli Solari An open source Finite State Process Ingegneria Industriale Licenza 48 Vincenzo Maffione 25-Oct-13 compiler and Labelled Transition e dell’informazione Magistrale System analysis tool Courtship and mating behaviour in the Scienze Agrarie e Licenza 49 Giulia Giunti 25-Oct-13 aphid parasitoid Aphidius colemani biotecnologie Magistrale Viereck (Hymenoptera: Braconidae Capacità fitodepuranti di due specie Scienze Agrarie e Licenza 50 Vittoria Giannini 25-Oct-13 macroterme da tappeto erboso su diversi biotecnologie Magistrale substrati in condizioni di saturazione Galectin-3 and Cardiac Remodelling Annamaria Del Licenza 51 Scienze mediche 25-Oct-13 Assessed by Cardiac Magnetic Franco Magistrale Resonance L’adattamento premorboso come Licenza 52 Grazia Rutigliano Scienze mediche 25-Oct-13 fenotipo distintivo tra pazienti dello Magistrale spettro schizofrenico e bipolare. Nicola Riccardo Licenza L’amiloidosi cardiaca: utilità 53 Scienze mediche 25-Oct-13 Pugliese Magistrale diagnostica della Risonanza Magnetica

40 in breve

Nuovo Presidente al Sant’Anna Inaugurazione anno accademico Dal 14 gennaio la Scuola ha un nuovo Presidente: si trat- ta del francese Yves Mény, docente di Scienze Politiche, considerato uno dei maggiori studiosi a livello internazionale sull’evoluzione delle istituzioni pubbliche, sulla riforma e sulla modernizzazione de- gli Stati. La sua no- Il 30 novembre scorso la Scuola ha inaugurato l’anno accade- mina è stata ratificata mico 2013/2014. Alla cerimonia sono intervenuti il Rettore dal Senato Accade- Pierdomenico Perata, il Ministro dell’Istruzione, Università e mico su proposta del Rettore Pierdomenico Perata. Yves Mény Ricerca Maria Chiara Carrozza. Il Giudice della Corte costitu- subentra a Giuliano Amato, che aveva rassegnato le dimissioni zionale Giuliano Amato ha tenuto la lectio magistralis intitola- per incompatibilità, all’indomani della nomina a giudice della ta “Alla ricerca della legge giusta”. Corte Costituzionale, su proposta del Presidente della Repubbli- ca Giorgio Napolitano. Nasce il “Polo Sant’Anna in San Giuliano Terme”

A novembre 2013 so- no iniziate ufficialmen- te le attività di proget- tazione che porteranno alla costruzione del “Polo Sant’Anna in San Giuliano Terme”, il nuovo complesso edilizio e scientifico dove, nel primo lotto Energia elettrica a basso costo grazie realizzato, si stablirà il “Polo di Scienze della a speciali “elastici” mossi dalle onde Vita”, raggruppando Generare corrente elettrica sfruttando l’energia prodot- così in un’unica sede ta dal moto ondoso: è la sfida lanciata dal progetto europeo di circa 4.500 metri PolyWEC (acronimo di Polymeric Wave Energy Harvesting) quadrati le attività didattiche e di ricerca oggi suddivise in più coordinato dai ricercatori Marco Fontana e Rocco Vertechy edifici e laboratori. Il Rettore Pierdomenico Perata e il Sinda- del Laboratorio di robotica percettiva Percro dell’Istituto Te- co Paolo Panattoni insieme al Coordinatore del Piano strategico CIP (Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione, per l’Area pisana Giuseppe Sardu hanno sancito l’avvio si questa della Percezione). importante fase con una cerimonia che culminerà con l’aggiu- La “chiave di volta” del progetto PolyWEC è in alcuni ma- dicazione dei lavori del “Polo di Scienze della Vita” entro l’au- teriali, gli “elastomeri elettro attivi”, ovvero delle speciali tunno 2014. L’inizio delle opere è invece programmato all’inizio “gomme” resistenti alla corrosione marina e che si deformano del 2015. Per arrivare a quella data e per vedere così gli operai grazie alle onde riuscendo a convertire l’energia elastica in al lavoro, sarà necessario svolgere numerose attività propedeu- elettrica. L’obiettivo di PolyWEC è di sviluppare “unità di tiche, che in maniera graduale cominceranno a mutare l’aspetto conversione”, in pratica “generatori”, realizzati per intero da di quello che fino a oggi si presentava come un campo aperto, componenti in gomma leggeri e reperibili a prezzi estremame- la cui estensione totale raggiunge i 43mila metri quadrati cir- ne contenuti. Il consorzio che lavora al progetto è capitanato ca. Intanto, in una parte dell’area su cui sarà costruito il Polo di dalla Scuola ed è composto dal Wave Energy Center (Wa- Scienze della Vita sono stati piantati dei giovani alberi di olivo, vEC) di Lisbona, dall’Università di Edimburgo, dal Diparti- ai quali se n’è aggiunto uno più “anziano”, che campeggia in ma- mento di chimica molecolare del “Petru Poni Institute” di Iasi niera riconoscibile in mezzo agli altri, a rappresentare l’arrivo di in Romania e dall’azienda Selmar di La Spezia. San Giuliano nella nuova area della Scuola.

41 I concerti La risoluzione dei conflitti in Cina: dell’Associazione Ex-Allievi Silvia Tieri racconta in breve

«La scorsa primavera ho avuto occasione, grazie all’appoggio del professor de Guttry, di trascorrere tre mesi in Cina in qua- lità di stagista, un’esperienza che per me è stata di grande valo- Il 24 marzo 2013 nella cornice della Chiesa di Sant’anna l’As- re accademico, ma anche culturale e umano. Il mio soggiorno sociazione Ex-Allievi ha organizzato un recital pianistico in cui si è svolto in parte a Pechino e in parte a Wuhan, presso due si è esibita Ilaria Baldaccini (foto) suonando musiche di J.S. centri di ricerca nell’ambito del social conflict management Bach, F. Listz, C. Debussy. Ilaria Baldaccini si è diplomata in che fa parte del sistema di Letters and Calls. I cittadini cinesi, pianoforte presso l’Istituto Pareggiato di musica “L. Boccherini” contro gli abusi della amministrazione statale, hanno infatti la di Lucca e successivamente è entrata a far parte della classe di possibilità di sporgere denuncia presso un ufficio ad hoc cor- clavicembalo presso il Conservatorio “L.Cherubini” di Firenze. rispondente al livello amministrativo di riferimento. Nel caso Da pochi anni è tornata al pianoforte, ha tenuto diversi recital in cui il petitioner ritenga che il feedback proveniente dall’uf- e si è esibita in molte rassegne e manifestazioni, tra cui il World ficio non sia stato in grado di risolvere il problema, può fare Bach Fest, organizzato dal Comune di Firenze sotto la direzione appello all’ufficio di livello amministrativo superiore, e, così artistica di Ramin Bahrami e Mario Ruffini. via, di ricorso in ricorso, fino ad arrivare alla centrale di Pechi- Il 27 novembre, sempre nella Chiesa di Sant’Anna, l’Associa- no, ossia all’“Office of Letters and Calls of Beijing Committee zione Ex-Allievi e la Fondazione il Fiore hanno presentato lo of Communist Party of China and Beijing Municipal People’s spettacolo “Poesie e Lieder” interpretato dal soprano Annelore Government”. La prima destinazione del mio soggiorno è stato Storz, da Vincenzo Di Nubila al pianoforte e come voci reci- appunto il centro di ricerca che lavora a fianco di quest’ultimo tanti quelle di Gino Bartalena e di Maria Giuseppina Caramel- ufficio. Da Pechino quindi mi sono trasferita al “Civil Code la. Lo spettacolo ha preso le mosse dalla lettura dell’opera di Institute” della Law School della Zhongnan University of Eco- Alberto Caramella, docente e avvocato civilista. nomics and Law di Wuhan, nella provincia dell’Hubei. Wuhan è una città molto diversa dalla capitale, una proto-metropoli in pieno sviluppo, ancora celebre per i fiori di ciliegio, lascito dell’occupazione nipponica. A Wuhan il centro di ricerca dove mi trovavo era proprio al centro del campus della Zhongnan University ed è stato così per me facile entrare in contatto con gli studenti cinesi, potendo instaurare così con loro un dialogo aperto e uno scambio intellettuale di grande valore». Somalia, la Scuola contribuisce alla costruzione di una “pace sostenibile” A dicembre scorso la Scuola ha organizzato al Cairo (Egitto) Convivio di primavera 2013 un corso per i funzionari della missione dell’Unione africana in Somalia di cui fanno parte circa 10mila soldati africani, Come ormai da tradizione il 30 aprile l’Associazione Ex-Allievi 200 poliziotti e 300 civili. Il loro compito sarà quello di aiu- della Scuola ha organizzato il Convivio di Primavera: dopo una tare la Somalia nella fase di transizione che la dovrà portare breve relazione sui progetti in corso (SAMBA, HOPE, RETE) verso un periodo di “pace sostenibile”. Su richiesta dell’U- i partecipanti si sono riuniti nel chiostro della Scuola per la nione Africana, la Scuola Superiore Sant’Anna collaborerà consueta cena con intrattenimento. Il giorno successivo, il 1 alla formazione dei funzionari di questa importante missione, maggio, si è svolta l’altrettanto tradizionale grigliata degli Al- aggiungendo così un nuovo importante riconoscimento all’at- lievi nei giardino della Scuola. tività condotta dal professor Andrea de Guttry.

42 Scoperto il meccanismo che regola Nuova Nissan: e al volante? in breve la crescita delle piante Un robot umanoide

I risultati della ricerca condotta al PlantLab dell’Istituto di Scienze della Vita appena pubblicati sulla più prestigiosa rivista di biologia vegetale “The Plant Cell” svelano il ruolo della fotosintesi, degli zuc- cheri e degli ormoni nel meccani- smo di crescita delle piante. Le piante crescono in un ambien- te soggetto a continui cambia- menti. Sole, pioggia, variazioni di temperatura anche repentini richiedono meccanismi sofisti- cati di adattamento che coinvol- gono la fotosintensi e il sistema ormonale delle piante. Ma come sono integrati i processi di accre- scimento che dipendono dagli Nel gennaio 2014 la Nissan ha presentato Qashqai, il suo nuo- zuccheri prodotti dalla fotosintesi vo veicolo, al Polo Sant’Anna Valdera. All’evento erano pre- e dagli ormoni di crescita? I ricercatori del PlantLab hanno senti i Direttore dell’Istituto di Biorobotica Paolo Dario e con così scoperto che il livello di zuccheri disponibile durante la il Sindaco di Pontedera Simone Millozzi e per la Nissan il Di- notte rappresenta il segnale per la produzione di ormoni du- rettore vendite Italia Achille Nicastri e il Responsabile vendite rante il giorno successivo. Se la fotosintesi è stata scarsa di Christian Forti. Sorpresa alla guida della macchina sedeva un giorno, durante la notte successiva la pianta soffre di carenza robot umanoide, presentando così una scena che sembrava arri- di zuccheri e questo fa sì che il livello ormonale dei giorni vare direttamente dal futuro. successivi sia ridotto, per rallentare la crescita e per renderla Robotica e innovazione vanno quindi di pari passo in questa compatibile con il minor livello di zuccheri disponibile. iniziativa: la scelta di ospitarla al Polo Sant’Anna Valdera de- riva, oltre che dalle potenziali prospettive di autentica part- Nuove tecnologie e impatto sulla sfera nership scientifica e industriale che si potrebbero attivare con Nissan, dalla precisa volontà di corroborare il richiamo che giuridica, etica e morale esercita il Parco Urbano dell’Innovazione di Pontedera, dove hanno sede l’Istituto di Biorobotica della Scuola e il Centro di A novembre si è svolta alla Scuola la conferenza internazio- MicroBioRobotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia. nale nell’ambito del progetto europeo “RoboLaw”. Le tecno- logie robotiche e informatiche assumono un impatto sempre Master Day al debutto più rilevante sulle nostre vite, garantendo nuove opportunità e portando ulteriori benefici, con un significativo miglioramento Sono cinque i Master universitari della Scuola ai nastri di della qualità della vita, ma pongono domande e presentano sfi- partenza con il nuovo anno e, per la prima volta, la cerimonia de inedite anche, ad esempio, per la sfera giuridica, etica, mo- di inaugurazione è stata unica e si è svolta lunedì 13 gennaio rale. Molte di queste riflessioni sfoceranno nelle “Linee guida 2014, con la prima parte in comune ospitata nell’aula ma- per la regolamentazione della robotica” che sarà presentata nei gna e con una successiva, che ha previsto la presentazione dei prossimi mesi alla Commissione europea e alla cui stesura si sta singoli corsi e una serie di sessioni tematiche. Nelle aule del dedicando il gruppo di ricerca del progetto europeo “Robolaw” Sant’Anna, frequentando questi Master, studieranno speciali- coordinato da Erica Palmerini, docente di diritto privato all’I- sti a cui saranno affidati il compito di guidare e di indirizzare stituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) e appena insignita l’innovazione delle aziende o di gestire in maniera efficiente con il “premio Oscar della tecnologia” a New York, il “World e sostenibile le risorse ambientali, coloro che medieranno i technology award”, nella sezione “Law”. conflitti e che garantiranno il rispetto dei diritti umani, i me- dici che si specializzeranno nella chirurgia cardiaca e nella medicina subacquea e iperbarica. Auguri ad Arturo Baroncelli L’offerta didattica, che fa riferimento agli Istituti di Manage- ment, Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo), di Scienze della Il 31 ottobre 2013 Arturo Baroncelli, manager di Comau Vita è differenziata, pur riprendendo filoni della tradizione Robotics ed ex allievo della Scuola, è stato nominato nuo- scientifica della Scuola e presenta, come tratti unificanti, vo Presidente dell’International Federation of Robotics (IF) l’alta qualità didattica garantita dai docenti interni e di pre- durante il Consiglio di Amministrazione dell’ente che si è stigiose istituzioni italiane e internazionali chiamati a tenere svolto a Seoul. A Baroncelli vanno gli auguri degli amici e lezioni, e la collaborazione con enti, aziende, istituzioni che dei colleghi dell’Associazione Ex-Allievi della Scuola. contribuiscono a mantenere altissimo e particolarmente qua- lificato il livello di placement.

43 Con il 5 per mille alla Scuola Nasce un nuovo sistema robotico finanziati progetti a valenza sociale per esami diagnostici in remoto: il

Grazie alle scelte dei cit- progetto ReMeDi dell’Istituto TeCIP tadini a margine delle in breve dichiarazioni dei redditi Con l’inizio del 2014 ha preso avvio presso il laboratorio PER- degli anni scorsi, Emma CRO dell’Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell’In- Lazzeri e Giorgia Balboni, formazione e della Percezione (TeCIP), il progetto ReMeDi due giovani ricercatrici (Remote Medical Diagnostician) finanziato dall’Unione Eu- della Scuola, sono state ropea nell’ambito del settimo programma quadro (FP7), sotto individuate come destina- la responsabilità dell’ingegnere Carlo Alberto Avizzano, coor- tarie dei fondi per favorire dinatore dell’Unità di Ricerca di Robotica Percettiva. Ricer- progetti con forti ricadute catori di medicina, ingegneria robotica, psicologia e industrie sociali. “Photonic Assisted collaboreranno insieme per lo sviluppo di un sistema robotico Radar for Environment multifunzionale in grado di compiere in remoto esami diagno- moNitoring enabling di- stici per la palpazione e la ultrasonografia dell’addome. Da un sasTer prevention and risk punto di vista scientifico, ReMeDi introdurrà nuove tecni- assessment” (Parent) è il titolo del progetto elaborato da Emma che di visualizzazione immersiva e controllo predittivo per la Lazzeri dell’Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell’ln- modellazione e la resa fedele del contatto tra gli strumenti di formazione e della Percezione (Tecip) per sviluppare un sistema analisi e il paziente. Da un punto di vista clinico e sociale il di monitoraggio remoto, non invasivo e continuo, basato su tec- progetto punta a sviluppare un sistema robotico immersivo che nologia fotonica. Il sistema trova la sua applicazione nella rileva- sia di facile utilizzo per i medici e ben tollerato dai pazienti. Il zione dei movimenti del terreno come vibrazioni, cambiamenti progetto ReMeDi durerà tre anni e vedrà coinvolti anche sei della forma della Terra, frane, cedimenti di pareti rocciose o di partner internazionali: Technische Universität München, Bar- terreni, terremoti, spostamenti di ghiacciai e valanghe. Nell’am- tolomiej Marcin Stanczyk, Uniwersytet Medyczny W Lublinie, bito dell’ingegneria civile potrà essere utilizzato in diversi campi, Paris- Lodron - Universität Salzburg, Eidgenössische Techni- come per il monitoraggio strutturale di dighe, ponti ed edifici. sche Hochschule Zurich e Politecnika Wroclawska. pubblicazioni in riviste scientifiche e atti di congresso interna- zionali, 3 brevetti e due capitoli di libri nel settore della fotonica. L’Associazione ex-Allie- “Analisi strumenti di inclusione finanziaria in paesi sviluppa- vi, la Fondazione ARPA ti e in via di sviluppo” è invece il progetto messo a punto da ed il Progetto HOPE Giorgia Barboni dell’Istituto di Economia. Il progetto si con- hanno preso parte alla centra sulla comprensione dell’efficacia di alcuni degli stru- conferenza “Combattere menti finanziari utilizzati nei Paesi in via di sviluppo per pro- la povertà: un dovere di muovere il risparmio e per favorire la microimprenditorialità tutti”, organizzata dal- tra soggetti esclusi dal mercato creditizio ordinario - quali, ad la Fondazione Andrea esempio, prodotti di risparmio ad hoc e microcredito - e la loro Bocelli. Nel corso dell’evento sono intervenuti il Premio Nobel applicabilità nel contesto dei paesi sviluppati. Il progetto af- Muhammad Yunus ed il Maestro Andrea Bocelli che, insieme fronta l’argomento sia da un punto di vista teorico sia empirico alla Prof.ssa Eliana La Ferrara (Bocconi) ed al Prof. A. Abhijit e si inserisce nell’ambito della cosiddetta “Economia dello Svi- Banerjee (MIT), hanno condiviso le loro prospettive sul ruolo luppo” e in quello della microfinanza, per le implicazioni sul della cooperazione allo sviluppo nella lotta alla povertà mondia- comportamento presente e futuro atteso dai soggetti coinvolti. le. Da sinistra a destra: Marta Talevi (Allieva di Economia), Muhammad Yunus (Premio Nobel per la Pace nel 2006), Il 15 febbraio 2014: Franco Mosca (Presidente dell’Associazione ex-Allievi e Fon- datore della Fondazione ARPA) e Mario Ascolese (Allievo di consegna dei diplomi di licenza Economia e coordinatore del Progetto HOPE).

La cerimonia di consegna dei diplomi di licenza agli allievi ordinari ha seguito quest’anno un copione decisamente inno- vativo. Si è svolta il 15 febbraio scorso, in occasione dell’an- Save the date: la prossima niversario della legge istitutiva della nostra Scuola e, dopo i saluti del Rettore, c’è stato un dialogo aperto sul tema “La fi- assemblea dei soci dell’Associazione ne è il mio inizio”, in riferimento all’omonimo libro di Tiziano Terzani. Nel pomeriggio, dopo un pranzo conviviale, c’è stata Ex-Allievi sarà il 30 aprile 2014 la consegna dei diplomi, effettuata dagli ex-allievi del settore dei neodiplomati, con le foto di rito e una cena nella corni- Nella seduta del 19 dicembre 2013 il Consiglio Direttivo ha ce dell’aula magna storica. Dopo il brindisi, un ballo è stato deliberato che il 30 aprile 2014 sarà la data della prossima un’ulteriore opportunità di incontro tra Allievi vecchi e nuovi. Assemblea di tutti i soci, durante la quale avverrà il rinnovo Insomma, una giornata molto partecipata, e interamente dedi- della cariche direttive e verranno presentati i risultati delle cata ai diplomi, alla possibilità di incontrarsi e di condividere attività svolte e di quelle in corso. ricordi, esperienze, emozioni (Marina Petri)

44 Normale vs Sant’Anna la battaglia continua

stiche, le formalità e i rituali di una vera e propria guerra, con tanto di pomposa dichiarazione da parte di una ambascia- ta normalista davanti ai cancelli della no- stra amata Scuola, ad anticipare lo scontro campale. Con il trascorrere degli anni tante so- no state le innovazioni introdotte da en- trambi gli schieramenti, dalla catapulta santannina del 2010 fino alla predisposi- zione di un vero e proprio spettacolo, ca- ratterizzato da numerosi espedienti sceni- ci, dagli scudi a torre rosso-blu ai cartelloni satirici normalisti. L’equipaggiamento è a sua volta mutato nel tempo. Sotto l’impul- so dell’ammodernamento dell’armamenta- rio normalista si è assistito all’evoluzione del nostro: dagli originali scudi ricoper- ti di sacchi della spazzatura, efficaci ma esteticamente non ineccepibili, agli scu- di in policarbonato decorati con i colori di Scuola e con il simbolo degli Allievi. Si è assistito anche a un notevole incremen- to del numero dei gavettoni rosso-blu, che quest’anno ha superato la soglia dei dieci- mila, triplicandosi rispetto al 2012, e de- cretando un netto e conclamato strapote- a notte del 29 ottobre il nostro schie- conquistati negli anni passati, esposti su al- re in campo. La preparazione dei materiali, Lramento è entrato ordinatamente in cuni striscioni, con l’esplosione dei fuochi nella specie i plutei militari, posti a pro- piazza San Francesco dietro i due enormi di artificio e con l’uscita ordinata dal teatro tezione delle macchine d’assedio, gli scu- plutei che ne nascondevano la vista e ne della battaglia del nostro schieramento, as- di “pavesi” della falange, gli striscioni e gli permettevano la disciplinata disposizione: secondata dalla musica evocativa del Gla- stessi gavettoni, ha impegnato gli Allie- la falange a comporre la prima linea, i ti- diatore di Hans Zimmer. vi tutti in un momento di partecipata vi- ratori disposti su due linee dietro, le mac- Malgrado il danneggiamento della cata- ta collegiale, che ha saldato i legami appe- chine balistiche ai fianchi e i carrelli coi pulta (collasso strutturale) e l’apertura an- na instauratisi fra le matricole e il restante rifornimenti nella retroguardia. La serra- ticipata di un nostro striscione, collocato corpo allievi. La battaglia avvenuta il 29 ta strategia di lancio coordinata con la fa- nel lato di campo normalista, che li ha sep- ottobre è stata caratterizzata da un attento lange di scudi, che formava la prima linea, pelliti di biancheria e carta di imballaggio studio della scenografia e delle regole di in- guidata da ordini impartiti con un fischiet- all’inizio della battaglia anziché durante il gaggio, rispettate in maniera ineccepibile to, ha garantito la possibilità di mantenere suo svolgimento, la vittoria ci arriso con da entrambi gli schieramenti, in un clima un ritmo costante e ordinato nel lancio dei inoppugnabile certezza. La battaglia con la di serena sportività, non priva di una buo- gavettoni, mentre catapulta e fionda si co- Normale è una ricorrenza che caratterizza na dose di agonismo. L’ultima beffa all’av- ordinavano autonomamente, guidate dai da molti anni la vita goliardica studentesca versario normalista è stata la foto comme- rispettivi artiglieri. della città di Pisa, proponendo uno scam- morativa scattata davanti al palazzo della La battaglia è stata scandita dai tempi bio di idee a colpi di gavettone fra le due Carovana dopo aver riempimento la va- dettati dagli arbitri e ritmata dai cori go- “Scuole di eccellenza pisane”. La spettaco- sca antistante la statua di Cosimo I con i liardici delle due fazioni. Il terzo tempo larità dell’evento e la sua sempre maggiore numerosi gavettoni avanzati. Senza un ec- ha sancito lo scioglimento della forma- rilevanza mediatica fanno sì che ogni an- cessivo dispiego di retorica giova ricorda- zione con un lancio a tappeto delle resi- no cresca il numero delle persone che se re come tale rito goliardico, oltre ad essere due scorte di gavettoni contro l’avversa- ne occupano e che assistono alla battaglia divenuto un evento di attrazione, riman- rio rimastone ormai sguarnito; il tutto in mescolandosi fra il pubblico, divenuto or- ga soprattutto un momento di aggregazio- un’atmosfera wagneriana, con l’accompa- mai schiera maggioritaria. ne tra gli allievi e di rafforzamento dello gnamento musicale della “Cavalcata delle Lo scontro, che originariamente si di- spirito di appartenenza alla nostra Scuola, Valchirie”, trasmessa da casse preventiva- spiegava con poche decine di persone fra che ambisce ad essere non solo un insieme mente disposte sui balconi della piazza. La un assalto al Collegio normalista del Tim- di individui ma soprattutto una comunità. battaglia si è conclusa con il dispiegamen- pano e una scaramuccia sotto Palazzo del- to dei numerosi trofei (bandiere e scudi) la Carovana, ha oggi assunto le caratteri- Anonimi Collegiali

45 In questa pagina, momenti della tradizionale “tenzone” fra Normalisti e Santannini in piazza San Francesco a Pisa. Nella pagina precedente i santannini gioiscono della vittoria di fronte alla Sede della Scuola Normale

46 verbalmente il processo di elaborazione La testimonianza di Karpov è incen- Letti per voi della strategia per arrivare a effettua- trata su un’analisi sistematica dei mec- re una mossa. Dall’analisi dei protocolli canismi di pensiero strategico messi in registrati da un’equipe di psicologi, so- atto dalla mente di un grande campione Testo no state definite alcune categorie del di scacchi in partite e tornei di alto livel- pensiero strategico che trovano una so- lo: visione strategica, profondità di cal- miglianza sorprendente con il pensiero colo, ruolo dell’esperienza, motivazione strategico aziendale. La conoscenza di personale e tenacia. Karpov racconta la questi meccanismi permette di corregge- sfida con Kasparov negli anni ’80 come re i cosiddetti bias decisionali e di evitare una negoziazione ripetuta, ricca di colpi alcune trappole nel processo di elabora- di scena. zione di una strategia. L’ingegner Luca Desiata è un esper- E manager e giocatori di scacchi sono to di strategie aziendali con la passio- i protagonisti anche del Torneo di nego- ne per gli scacchi. Oggi è responsabile ziazioni: come in un torneo di scacchi, i dello sviluppo nucleare in Enel, dove partecipanti sono divisi in gruppi di due ha anche lavorato come responsabile per negoziare su diversi casi aziendali. La strategie internazionali. In passato ha stessa negoziazione viene ripetuta cam- lavorato per Banca Mondiale, Bain, Ac- biando le coppie finché, dopo un cer- centure. Un MBA a Insead e vari corsi to numero di turni, emerge il vincitore. di formazione executive (incluso Har- La dinamica del torneo mette anche in vard) gli hanno permesso di sviluppare evidenza il processo di formazione del i contenuti e la metodologia di Scacchi e prezzo della transazione che, negli ulti- strategie aziendali. mi round negoziali, tende a convergere verso un valore di equilibrio determinato Daniela Salvestroni da vari fattori quali le tecniche negoziali, Luca Desiata il livello di preparazione dei negoziatori, Scacchi e strategie aziendali gli elementi quantitativi forniti nel caso con la collaborazione di Rocco Sabelli aziendale trattato. e Anatolij Karpov I capitoli sono integrati da casi azien- Hoepli Milano, 2012 dali, tratti dall’esperienza di Rocco Sa- belli come Amministratore Delegato di Qual è il processo mentale seguito dal Alitalia e Piaggio, e dalla testimonianza manager per prendere una decisione in uno di Anatolij Karpov, campione del mon- scenario complesso? Quale il processo men- do di scacchi degli anni ‘80-‘90. Il libro si tale del campione di scacchi per arrivare a chiude con un’intervista congiunta a Sa- fare una mossa in una posizione difficile? belli e Karpov sul tema della leadership. Sabelli ripercorre la sua esperien- L’autore Luca Desiata parte da que- za professionale come General Manager ste due domande per arrivare a un meto- in TIM/Telecom Italia e come Ammi- do decisionale frutto della combinazione nistratore Delegato di Piaggio e Alita- di un corso di strategia, di cui è docen- lia. Nel caso di Alitalia parla dello sforzo te, con l’analisi dei processi mentali dei per risanare e rilanciare la compagnia grandi campioni di scacchi. Il risultato aerea di bandiera tramite il riposiziona- è un manuale dedicato a professionisti e mento sul mercato e un nuovo assetto manager alla ricerca di nuovi approcci industriale, un mix di efficaci strategie nell’attuale contesto di crisi. commerciali e di riorganizzazione dei Il corso di strategia su cui si basa il vo- collegamenti aerei sul territorio italia- lume è quello dell’Associazione Scacchi e no. Per Piaggio ricorda la ristrutturazione Strategie Aziendali che ha progettato e re- che ha richiesto una strategia orientata alizzato un corso di alta formazione ispi- all’innovazione (con lo sviluppo, il lan- Margherita Hack e Pierluigi Di Piazza rato al gioco degli scacchi, adattandone cio e il successo commerciale del mo- Io credo. Dialogo tra un’atea e un prete il forte elemento strategico alla gestio- dello MP3) e al tempo stesso orientata A cura di Marinella Chirico ne delle dinamiche professionali che de- all’efficienza sul fronte della filiera dei Nuovadimensione, 2012 terminano il successo di un’impresa nel costi, con la delocalizzazione in Ci- mercato globale. na e India di parte della produzione di Il volume è il frutto della ventennale Tra i contenuti del corso c’è l’Ap- componenti. amicizia tra Margherita Hack e Don Pier- profondimento del pensiero strategico: Il dibattito sullo sviluppo delle reti per luigi Di Piazza e della loro grande sintonia. negli anni ’50-’60 del secolo scorso sono i collegamenti a banda larga era stato af- Un’atea e un prete uniti sulle questioni fon- stati condotti degli esperimenti sui mec- frontato da Sabelli in Telecom Italia già damentali della vita, come giustizia, legalità, canismi di funzionamento delle men- dai primi anni del 2000 con l’adozione di pace e libertà. ti dei grandi campioni di scacchi: sono una soluzione bilanciata tra lo sviluppo Nell’introduzione Marinella Chirico state presentate delle posizioni scacchi- delle nuove infrastrutture in fibra e l’uti- spiega il senso del libro e l’anima dei due stiche ed è stato loro richiesto di esporre lizzo della rete in rame. autori. Il diavolo e l’acqua santa. Margheri-

47 ta Hack, astrofisica di fama internazionale, – eliminerei le spese assurde, gli sprechi, so- mutamento del volto dello Stato – dallo e Don Pierluigi Di Piazza, “il prete dell’ac- prattutto sul cibo, e il lusso sfrenato. Salute, Stato notturno allo Stato sociale, dallo coglienza” che ha fondato il Centro Balducci cultura e lavoro per Di Piazza che ha ag- Stato imprenditore allo Stato regolatore, di Zugliano alle porte di Udine, conosciuto giunto: Perché neppure questo governo ha sino ai recenti auspici di uno Stato sal- in tutto il mondo. Si incontrano per la prima ridotto la spesa sugli armamenti? E ha con- vatore – accompagnano il formarsi del volta nel 1993, in un confronto pubblico per cluso l’incontro con una domanda: Se io diritto amministrativo attraverso una parlare di ateismo e fede. Ora, dopo quasi e Margherita siamo in sintonia sulle que- varietà di paradigmi tesi a governare la 20 anni, la necessità di raccontare, con pa- stioni fondamentali della vita, sui coman- “dialettica fra autorità e libertà”, con role scritte, una grande amicizia dalle solide damenti del vangelo, allora cosa significano un’apertura da ultimo anche formu- radici, come l’etica e la libertà di pensiero fede e ateismo? le collaborative e consensuali fra P.A. che li ha sempre uniti. Un libro nato quasi Ma nel volume trovano spazio anche e soggetti privati. Dalla storia la visua- come un conto da saldare, un dono da offri- le riflessioni sull’amore, sulle passioni, le trascorre poi alle relazioni osmotiche re, uno sguardo alto, antidoto alle bassezze sulla sessualità, sui tradimenti, sull’ami- fra diritto ed altre scienze sociali – la so- di questi tempi di inganni e di crisi, di incer- cizia, sugli animali e sull’ambiente. E per ciologia, l’economia, le scienze politiche tezze e di mancanza di valori. finire le storie dei due autori, dalla fami- – svelando le matrici più profonde del- Per capire subito quali sono gli argo- glia ai viaggi agli hobby e ai sogni, con le le metodologie sottese alla materia. Di menti trattati nel volume basta leggere i lettere che si sono scambiati in occasio- qui, infine, lo scorcio prospettico si foca- titoli dei capitoli: Io credo – Scienza, ri- ne della stesura del libro. lizza sul mero campo del diritto e traccia cerca, progresso, etica – Amore, passioni, un ineccepibile mosaico dell’intreccio vita, morte – Impegno civile e politica – Daniela Salvestroni fra “altri” diritti, in special modo quel- Animali, ambiente, ecologia: passione pri- lo costituzionale e quello privatistico, e vata e impegno pubblico – La scienziata, il il diritto amministrativo, delineando, prete – La donna, l’uomo: storie persona- in tal modo, anche le ragioni della sua li. E alla fine due lettere: quella di Mar- autonomia. gherita a Pierluigi e quella di Pierluigi a Sullo sfondo di una tale introduzione, Margherita. l’analisi si dipana attraversando l’intera Alla presentazione che si svolse al Pi- complessità del postmoderno, accentuata sa Book Festival i due autori hanno par- dall’impatto rivoluzionario del diritto eu- lato di alcuni temi affrontati nel libro, ropeo e dalla proiezione oramai globale come quello del loro rapporto con Dio. della scienza giuridica, senza rinunciare Io credo che Dio sia un’invenzione – ha al più nobile tentativo volto a coniugare dichiarato Margherita Hack – Sappia- problematicità e sistematicità. mo tante cose sull’evoluzione dell’universo, L’ordine sistematico parte dal fonda- sulle stelle e la loro vita, ma non sappiamo mento di ogni analisi giuridica, il tema perché c’è l’universo. È un dato di fatto che delle fonti, cui l’Autore si accosta con qualcuno ha bisogno di spiegare con la fede. un approccio sostanziale aperto a ricono- Non credo in un aldilà in cui ci incontre- scere, in virtù del principio di effettività, remo di nuovo: è consolante e, proprio per che gli atti amministrativi generali – questo, non ci credo. Ho sempre pensato qualificati spesso, non a caso, come fonti all’aldiquà. E Gesù, per me, è stato il primo extra ordinem – hanno un ruolo non dis- socialista della storia in quanto si è occupato simile rispetto a quello degli atti in senso dei poveri e non dei soliti ricchi. stretto normativo. Io mi sento laico, umile credente e anche Dalle fonti, da cui il diritto scaturi- prete – ha detto Don Pierluigi Di Piazza sce e trae il suo fondamento, l’analisi – Mi sento ateo rispetto a un certo Dio: il Marcello Clarich si dirama ulteriormente nei tre gran- Dio dei mafiosi e quello di chi è morto per Manuale di diritto amministrativo di capitoli: della funzione amministra- combattere la mafia non può essere lo stes- Il Mulino, 2013 tiva, dell’organizzazione e della giustizia so. Quello che è davvero importante è l’aver amministrativa. dato segni di buona umanità in questa vita. Il “Manuale di diritto amministrati- Il primo binomio non sottende una Poi tutti entreremo in un grande mistero. vo” di Marcello Clarich, ex allievo del separazione fra approccio funzionale e E a proposito della questione del te- Sant’Anna e professore ordinario alla indagine meramente strutturale, ma di- stamento biologico la Hack spera che sia Luiss di Roma, rappresenta, con il suo stingue due punti di osservazione del fe- lasciata la libertà alle persone di decidere elevato spessore culturale, un vero e pro- nomeno, all’interno dei quali statica e della loro vita. È un tema delicato – ha af- prio modello di quel particolare genere dinamica variamente si intrecciano. fermato Di Piazza – La vicenda Englaro è letterario che è la manualistica nel cam- La prospettiva che guarda all’eserci- stata l’amore di un padre per la figlia. In un po del diritto. zio del potere amministrativo finalizza- Paese civile bisogna avere rispetto per queste Il lettore viene gradualmente intro- to a realizzare l’interesse pubblico “nella persone. Dio ci ha dato la vita ma anche la dotto alla conoscenza della materia da concretezza dei rapporti giuridici con massima responsabilità di decidere. un’abile regia che accende, una dopo soggetti privati” analizza, insieme all’a- Sul futuro dell’Italia l’astrofisica si au- l’altra, tutte le prospettive volte a collo- spetto prettamente funzionale immerso gura più fondi per la ricerca e la cultura care detta disciplina sul proscenio del- nella dimensione procedimentale, an- per dare una speranza ai giovani, ma an- la complessità attuale del fenomeno che il profilo qualificatorio degli interessi che meno burocrazia e meno ruberie. Se giuridico. giuridici, affrontando con un’attenzione campassi altri 100 anni – ha detto la Hack L’evoluzione storica e il progressivo rivolta alla molteplicità dei contributi il

48 tema, mai sopito, della distinzione fra di- ri, senza mai smarrire il senso della diffe- me ripercorra il percorso politico che ha ritti soggettivi e ed interessi legittimi. renziazione funzionale. portato Giorgio Napolitano da giovane Analogamente e per converso, l’inda- La lucida consapevolezza dell’uni- militante del PCI a Presidente della Re- gine sull’organizzazione, polarizzata in- tarietà del reale si coniuga in tal modo pubblica analizzando l’evoluzione del PCI torno ai tre concetti dell’ente pubblico, con una visione sistematica dell’ordina- e della politica italiana, anche nella loro dell’organo (e ufficio) e del soggetto ti- mento, che sostituisce all’immagine tra- continua interazione con il contesto eu- tolare dell’organo, non si ferma a consi- dizionale della contrapposizione e alla ropeo e mondiale, e mettendo in risalto derare la struttura del soggetto pubblico recente tentazione della sovrapposizione l’originalità e l’autonomia delle posizioni e la relativa titolarità dei beni, ma – at- il paradigma dell’interazione e del coor- di Napolitano nell’ambito del PCI e il suo traverso il medio della capacità d’agire dinamento, che sono a fondamento del ruolo nelle svolte europeista e atlantista – approfondisce anche la dinamica con- governo della complessità del PCI, e il suo successivo costante im- trattuale sia all’interno della struttura, il pegno istituzionale in Italia e in Europa a rapporto di lavoro, sia all’esterno della Emanuela Navarretta favore dell’unità europea. stessa, dove si rinviene ai massimi livelli Nella sua introduzione ai lavori Gio- un raffinato incastro fra diritto ammini- vanni Pieraccini, ex-allievo, già Ministro strativo e diritto privato. e Senatore della Repubblica, ha ricordato Infine, chiude il volume il tema, ti- il proprio percorso nel contesto del Col- pico dell’impostazione autoctona, della legio medico-giuridico, il fermento cultu- giustizia amministrativa. La materia non rale anti-fascista che lo caratterizzava, e è collaterale alla riflessione sostanziale, il rilevante numero di esponenti di pri- ma si interseca con essa, e ne condiziona mo piano della vita politica dell’Italia gli esiti, come insegna la sofferta vicen- repubblicana provenienti dall’esperien- da della “competizione” fra giurisdizione za universitaria pisana. Inoltre, ha mes- civile e giurisdizione amministrativa per so in rilievo alcune affinità tra il proprio conquistare i giudizi in materia di risar- percorso politico nell’ambito socialista cimento del danno, contrasto che ha vi- e quello di Napolitano in quello comu- sto perdente – per mano del legislatore nista, e del loro comune sforzo di man- – il giudice civile, con un costo altissimo tenere aperti canali di dialogo tra le due per il danneggiato, in termini di proponi- principali forze politiche della sinistra ita- bilità dell’azione e di quantificazione del liana nel quadro di una visione riformi- danno. Marcello Clarich, con apprezza- sta della politica improntata ad una forte bile sensibilità nei confronti degli inte- etica della responsabilità. Si è poi soffer- ressi dei privati, non esita a considerare mato sul suo rapporto con Paolo Franchi tale risultato “di dubbia costituzionalità”: apprezzandone lo sforzo di offrire, attra- dubbio che si accentua e diviene intolle- verso una biografia politica di Napolita- rabile, allorché la giurisdizione esclusiva no, uno spaccato dell’evoluzione della coinvolge diritti soggettivi e, in special sinistra italiana nel suo complesso e nel- modo, diritti di rango costituzionale le sue variegate e talvolta contraddittorie inviolabile. sfaccettature, offrendo importanti chiavi Questi, dunque, i lineamenti essen- Paolo Franchi di lettura dell’evoluzione della vita poli- ziali del volume, tratteggiati da una non Giorgio Napolitano. La traversata da tica italiana. specialista del diritto amministrativo, cui Botteghe Oscure al Quirinale È poi intervenuto Umberto Ranie- certamente possono sfuggire talune finez- Rizzoli, 2013 ri, Presidente della Fondazione Mez- ze tecniche della riflessione, ma non quei zogiorno d’Europa, fondata proprio da tratti generali dell’opera che ne attesta- Il 3 luglio presso la Scuola Superiore Giorgio Napolitano, e a lungo suo stret- no il profondo valore formativo, didatti- Sant’Anna si è tenuta una presentazione to collaboratore e parlamentare. Ranie- co e scientifico: un’opera destinata non del volume di Paolo Franchi Giorgio Na- ri ha concordato con l’autore sul ruolo soltanto agli studenti, alla cui curiosità politano. La traversata da Botteghe Oscu- minoritario delle posizioni riformiste di intellettuale offre anche una preziosa no- re al Quirinale, promossa dalla Scuola, Napolitano nell’ambito del PCI, soffer- ta bibliografica, ma più in generale a tut- dall’Associazione ex-allievi e dall’Asso- mandosi sulla conseguente ritrosia di ti gli studiosi del diritto, specie a coloro ciazione Allievi e organizzata dal profes- Napolitano a dar vita a battaglie poli- che non cessano di interrogarsi sul senso sor Nicola Bellini e dal dottor Roberto tiche aperte all’interno del partito non della distinzione tra diritto pubblico e di- Castaldi, che ha visto la partecipazione ritenendole lo strumento più idoneo ad ritto privato. di docenti, ricercatori, assegnisti e allievi influenzarne la linea politica nella dire- A fronte dell’incessante ibridarsi di della Scuola e ha visto un vivace dibatti- zione voluta. Al contempo ha messo in tale dicotomia, con l’affievolirsi del mo- to tra gli ospiti e l’autore, nella tradizione rilievo la propensione di Giorgio Amen- dello autoritario, dall’un lato, e del dog- dell’apertura e del confronto aperto che dola a lanciarsi invece in battaglie spes- ma libertario e paritario, dall’altro lato, caratterizzano la Scuola. so solitarie, senza necessariamente aver l’indagine di Clarich non si lascia av- La discussione si è svolta sotto la pre- concordato una linea con Napolitano volgere dalla nebbia dell’indistinzione e sidenza del professor Emanuele Rossi, e l’ala riformista del PCI. È poi torna- della confusione dei piani, ma induce a Direttore dell’Istituto DIRPOLIS della to sulla definizione di “miglioristi” at- ripensare ai fini delle rispettive scienze, Scuola, che nel ringraziare l’autore e i tribuita in senso spregiativo a tale area lasciando intravedere i molteplici livelli relatori per aver accettato l’invito della dalla maggioranza del partito, che an- di interscambio fra modelli e strumenta- Scuola, ha sottolineato come il volu- che quando ne ha tardivamente sposa-

49 to in parte le posizioni con la svolta di Napolitano con l’evoluzione della sini- la portata del libro alla ricostruzione del Occhetto – sostanzialmente condivi- stra e più in generale della storia politica percorso di Napolitano, per la cui com- sa, seppure criticamente rispetto a mo- italiano. Ha poi voluto ricordare la vi- prensione era comunque necessario af- dalità, tempi e contenuti finali dall’ala cinanza e la presenza del Presidente Na- frontare una serie di questioni riguardo riformista – li ha poi fortemente penaliz- politano alla Scuola in varie occasioni e all’evoluzione del PCI e del quadro poli- zati nelle elezioni degli organi dirigenti la collaborazione da lui offerta rispetto tico italiano, di cui comunque non vuole nel corso del congresso della Bologni- agli studi europei ai docenti e agli stu- essere una panoramica complessiva, fo- na. Anche in seguito quando nell’ambi- denti della Scuola, tanto che nel volu- calizzata com’è sul PCI e su Napolitano. to dell’Ulivo la sinistra andrà finalmente me The Emerging European Union, da Ha ribadito l’interpretazione offerta nel al governo, giungendo a quell’approdo lei curato con Barbara Henry, è presen- volume di un Napolitano certo vicino di responsabilità cui Napolitano l’aveva te un saggio dello stesso Napolitano, che ad Amendola, ma anche autonomo. Ha sempre sospinta, non potrà però vedere pure fu tra i relatori alla discussione al messo in rilievo che seppure talvolta in soddisfatta la propria preferenza rispet- Parlamento Europeo di un altro volu- maniera troppo timida l’ala riformista ha to al Ministero degli esteri, e si ritroverà me dedicato ai temi europei dalla stes- in diverse occasioni posto nel dibattito al Ministero degli Interni dove imposte- sa Loretoni. Ha quindi sottolineato il interno al PCI questioni di grande rile- rà una lungimirante legislazione in ma- viaggio di Napolitano negli Stati Uniti vanza, contribuendo significativamente teria di immigrazione. Allo stesso modo nel 1976, primo dirigente comunista ad alla sua evoluzione. Ha convenuto sul- l’ascesa di Napolitano a rilevanti cariche andare negli USA – non in qualità di la capacità dell’ala riformista di esprime- istituzionali – Presidente della Came- componente di una commissione parla- re personalità di governo a livello locale, ra, Presidente dalla Commissione Affari mentare – per una serie di incontri con notando però che nell’ambito dell’orga- Costituzionali del Parlamento Europeo, intellettuali e docenti universitari, che nizzazione del PCI il ruolo degli ammi- e infine Presidente della Repubblica – è contribuì ad aprire quella fase di disgelo nistratori locali è sempre stato piuttosto stata più subita che promossa dal parti- tra comunisti italiani e Stati Uniti che limitato, a favore dei dirigenti naziona- to che di volta in volta avrebbe preferi- sarà un elemento essenziale nella moder- li, nel quadro di un contesto piuttosto to poter esprimere altre personalità, che nizzazione della sinistra nel nostro Paese. centralizzato. però non godevano del consenso neces- È poi tornata sulla vicenda dell’ala rifor- Ha notato che posizioni e mutamenti sario nel contesto politico complessivo. mista del PCI, sul suo difficile ruolo di che a posteriori possono sembrare facili In sostanza la storia dell’ala riformista stimolo alla trasformazione del partito, e scontati, all’epoca non lo erano affat- del PCI di cui Napolitano è stato forse e sulla sua capacità di esprimere a livel- to, come dimostra la storia di altri partiti il maggiore esponente, è stata una storia lo locale e regionale degli amministrato- comunisti occidentali, rilevando la relati- nobile, ma minoritaria. ri di grande spessore che hanno segnato va rapidità della svolta atlantista ed euro- Nel suo intervento, il Presidente del la vita politica di diverse città e regioni, peista del PCI. Ha sottolineato il senso di Consiglio Italiano del Movimento Eu- chiedendosi come mai questo non si sia responsabilità nei confronti del partito e ropeo Pier Virgilio Dastoli, ha messo in riflesso significativamente sui rapporti di del Paese di Napolitano e del gruppo diri- evidenza la coerenza dell’impegno eu- forza interni e sulla linea del partito. gente nella gestione delle fasi più diffici- ropeista di Napolitano, sebbene a ta- Il professor Vittorio Emanuele Parsi, li di tale evoluzione, nella consapevolezza le prospettiva politica sia arrivato tardi. Direttore dell’Alta Scuola di Economia dell’importanza di non disperdere il patri- Napolitano guarda inizialmente agli e Relazioni Internazionali dell’Univer- monio di consenso accumulato nel tempo Stati Uniti e alla prospettiva atlantica, sità Cattolica di Milano, ha domanda- per poterlo impiegare nella trasformazio- e non gioca un ruolo preminente nella to all’autore – che nel volume omette ne della società italiana. D’altronde non svolta europeista del PCI promossa da di trarre delle conclusioni personali dal- è possibile sottovalutare la storia dell’a- Spinelli con l’aiuto di Amendola. Tut- la vicenda che descrive – se in fondo la la riformista del PCI, anche alla luce del tavia tali figure hanno certo avuto una storia dell’ala riformista del PCI non sia fatto che Napolitano è poi stato l’espo- grande influenza sul pensiero e l’azione altro che la storia di una serie di enor- nente di maggior successo di quella par- di Napolitano – basti ricordare che ap- mi occasioni perse, proponendo di in- te politica rispetto al conseguimento dei pena eletto Presidente della Repubblica terrogarsi se ciò vada interpretato come massimi ruoli istituzionali e delle relative Napolitano ha rotto la tradizione del pri- un’indicazione dell’impossibilità di ri- responsabilità. Ciò è tanto più vero ora mo viaggio ufficiale presso la propria cit- formare il PCI, o della inadeguatezza che, dopo i risultati delle ultime elezio- tà natale, recandosi invece a Ventotene del suo gruppo dirigente, che si è sem- ni e data l’incapacità delle forze politiche per rendere omaggio a Spinelli e a quel- pre trovato a inseguire i grandi eventi rappresentate in Parlamento di addiveni- lo che ha definito il più importante la- e mutamenti internazionali ed interni, re ad un accordo rispetto alla formazione scito politico culturale del XX secolo. E piuttosto che a guidarli. Al contempo di un governo e all’elezione di un nuovo nel solco di quel lascito si è poi costante- ha posto interrogativi sulla stessa scelta Presidente della Repubblica, Napolitano mente mosso Napolitano nell’ambito del dell’ala riformista di non combattere le è stato chiamato ad un inedito secondo suo impegno politico e dei suoi incarichi proprie battaglie politiche apertamente, mandato. Nella complessa e critica situa- governativi, di quello civile ricoprendo a eppure di rimanere dentro al partito, no- zione attuale, caratterizzata da una cri- lungo la carica di Presidente del Consi- nostante la consapevolezza dell’impossi- si gravissima, Napolitano costituisce il glio Italiano del Movimento Europeo, e bilità di uscire da un ruolo minoritario e principale punto di tenuta e di responsa- di quello istituzionale sia a livello italia- di riformarlo fino in fondo. bilità interna e internazionale dell’Italia, no che europeo. È infine intervenuto l’autore, Paolo e il maggiore garante del suo ancoraggio La professoressa Anna Loretoni, Franchi, che ha ringraziato la Scuola per europea e della sua tradizione europeista, dell’Istituto DIRPOLIS della Scuola, l’invito e gli interessati per i commen- nel cui solco si è inserita, forse tardiva- ha rimarcato il proprio apprezzamento ti e le questione sollevate nel dibattito. mente ma certo con grande coerenza, la per il volume, che intreccia la figura di In primo luogo Franchi ha circoscritto sua azione politica.

50 complesso di studi relativi “alle capacità re considerato l’articolo di Colin Came- di cognizione e annesse modalità opera- rer, George Lowestein e Drazen Prelec tive di un sistema intelligente”: le scienze “How Neuroscience Can Inform Econo- cognitive. mics”, in cui particolare rilievo assumono Nell’attraversare questo itinerario, l’au- per l’autore “la questione delle distorsioni tore descrive il progressivo affrancamento percettivo-cognitive e delle conseguen- degli studi economici “dallo scenario del- ti inefficienze decisionali” e la questione la razionalità olimpica di marca neoclas- “dell’inaccessibilità per il soggetto deci- sica”, nonché l’abbandono di determinate sore ai propri stati mentali”, quest’ultima categorie concettuali, verso l’affermazio- apprezzabile particolarmente nei conte- ne di correnti di ricerca sperimentale e sti di interazione strategica, dove “le as- comportamentale. sunzioni di base della teoria dei giochi Un divertente aneddoto narra di un vengono messe alla prova dei nuovi dati esperimento sociale compiuto verso la fi- neuroscientifici a disposizione, con risul- ne degli anni ’60 alla borsa di New York, tati estremamente interessanti”, come “la mostrando in modo eloquente la neces- prevalenza di reazioni automatiche/affet- sità di maggiore attenzione ai compor- tive rispetto a reazioni controllate/cogni- tamenti concreti degli agenti economici tive in un’ampia serie di casi”. non spiegabili con mere modellizzazioni Secondo Arnaudo, la teoria econo- astratte: vedendosi riversare alcune cen- mica ha di fronte a sé “formidabili pro- tinaia di biglietti da un dollaro dalle tri- spettive di sviluppo”, nonostante i limiti Luca Arnaudo bune sovrastanti, i broker “si diedero a ancora esistenti rispetto alla conoscibilità La ragione sociale. Saggio di economia raccoglierli freneticamente distogliendosi del sistema nervoso e “ferma la necessità e diritto cognitivi dalle loro transazioni milionarie”. di mantenere ampie cautele” circa alcune Luiss University Press, 2012 Il saggio procede, poi, ad illustrare co- conclusioni sulle correlazioni tra attività me l’economia comportamentale, una celebrale e comportamenti. Tali orizzonti Per meglio comprendere le ragioni volta assunta una “propria indiscussa le- si ampliano ulteriormente “a fronte dell’e- concrete dei comportamenti, le scienze gittimità sotto il profilo metodologico mersione di conoscenze di tipo biologi- sociali come l’economia ed il diritto non e contenutistico”, abbia visto emergere co-evoluzionistico, in linea a quanto già possono fare a meno di prendere come al proprio interno due correnti, distinte verificato nell’ambito generale delle scien- riferimento gli studi afferenti alle c.d. per la loro minore o maggiore vicinan- ze cognitive”, finanche alla considerazione “scienze cognitive”. Proprio con tale mu- za al pensiero originario di questo tipo di di tesi suggestive quali quella dell’esistenza tamento di impostazione, attraverso la studi, una delle quali si è sviluppata nel- di una “nozione innata di equità che ope- definizione descrittiva dei comportamen- la direzione di “un approccio psicologico rerebbe nella generalità delle interazioni ti rilevanti anche grazie alle conoscenze all’interpretazione delle condotte econo- sociali”, che l’autore ritiene “francamente neurocognitive, “si potrà infatti aspirare a miche”, muovendosi in un orizzonte di ri- eccessive”, ma aventi lo stesso “un’utilità stabilire compiti di tipo prescrittivo per la cerca di “architettura della cognizione”. ideale da non trascurare”, quantomeno in norma giuridica e di tipo normativo per In particolare, seguendo questo indirizzo relazione a quelle ricerche volte a soste- la teoria economica”, dando nuovo slan- alcuni studi, in linea con innovative cor- nere “norme sociali operanti in maniera cio alle due discipline per il superamento renti della psicologia del ragionamento inconscia negli individui”. di quelle lamentate “crisi di identità” de- come la “Dual Processing”, hanno posto Per transitare dal settore disciplinare rivanti dal pensiero postmoderno. Que- particolare attenzione alla considerazio- dell’economia a quello del diritto il passo sto è il cuore del saggio di Luca Arnaudo, ne dell’emotività degli agenti. Il ricorso è breve ed avviene grazie al ponte del- ex allievo della Scuola ed ora funzionario sempre più ampio degli economisti al- la “Law and Economics”, la quale ha il presso l’Autorità Garante della Concor- le conoscenze ed agli strumenti di ricer- merito di aver aperto il pensiero giuri- renza e del Mercato, attraverso un’analisi ca neurocognitivi ha, infine, condotto dico ad un approccio multidisciplinare, che taglia diagonalmente più ambiti per la ricerca economica oltre la dimensio- rappresentando “la risposta operativa più dimostrare la fruttuosità di un’apertura ne comportamentale, avviandosi verso convincente alle richieste di riorganizza- multidisciplinare delle scienze sociali, che quella che è stata definita come “econo- zione teoretica che il pensiero giuridico consenta una comprensione “dall’inter- mia cognitiva” (ma è ancora in corso si è trovato a fronteggiare”. Le recenti no” dei comportamenti umani. Per dimo- una diatriba terminologica tra Europa e evoluzioni di tali studi, sotto l’influenza strare ciò, l’autore ripercorre con “cautela Stati Uniti), volta all’analisi dei “proces- dell’economia comportamentale prima e archeologica” la “storia delle idee” dell’e- si mentali che danno origine alle prefe- dell’economia cognitiva poi, consentono conomia contemporanea, analizzando il renze per ricostruire come si determinino all’autore, infatti, di “delineare il peri- graduale ripensamento della “considera- le decisioni”. Le scienze cognitive, infat- metro di un inedito «diritto cognitivo»”. zione in termini assiomatici delle moda- ti, studiando il sistema nervoso “al fine di A tal fine, l’autore prende, anzitutto, in lità decisionali” e della razionalità umana correlare attività cognitive ad evidenze considerazione alcune ipotesi di applica- ed il passaggio ad una maggior conside- fisiologiche”, possono aprire alle scienze zione delle nozioni proprie dell’economia razione dei comportamenti empirica- sociali promettenti orizzonti di ricerca, a comportamentale alla prassi giuridica: la mente verificabili degli agenti economici partire dall’inversione del nota riflessione teoria dello studioso israeliano Avisha- operata dal filone della c.d. “Behavioral cartesiana “cogito ergo sum”. lom Tor di una “analisi comportamenta- Economics”, fino a riflettere sulle nuove Il manifesto della innovativa linea di le del diritto”, e gli studi della rilettura prospettive offerte all’economia da quel ricerca cognitiva in economia può esse- in chiave comportamentale della disci-

51 plina Antitrust (specificamente in ma- no criterio epistemologico: la pratica dei sull’accertamento dell’imputabilità dei sog- teria di condotte di prezzi predatori e tribunali e le attività di tipo normativo– getti, libero arbitrio e responsabilità, fino prezzi eccessivi), mostrando come esse, regolamentare hanno senza dubbio rap- agli “studi relativi al diritto in sé”. Riguar- pur avendo il merito di portare ad un presentato esempi di esprimenti sociali, do al secondo ambito, è di grande interesse “avanzamento verso pratiche giuridiche pur non “condensandosi mai in modelli di il tema dell’utilizzo processuale di accerta- meno dogmatiche” e più “in linea con riferimento”, sì da “disporre di riferimen- menti neurocognitivi, i quali, se da un lato il processo gnoseologico già vissuto dal ti robusti e condivisi in termini di agen- risultano di grande utilità ai fini probatori pensiero economico contemporaneo”, ti e condotte” (tranne rari casi, come le sia in ambito civile che penale, dall’altro presentino, tuttavia, una parzialità cono- discipline in materia di capacità di agire generano interrogativi circa l’affidabilità scitiva di fondo, derivante sia dal riferi- ed alcuni modelli di codificazione, come probatoria di tali risultanze ed il ruolo ed mento delle analisi condotte ad un “ben il Model Penal Code statunitense), ma la- i confini della valutazione e del controllo determinato modello economico, quello sciando piuttosto il discorso giuridico in del giudice. Per altro verso, sorgono timori di mercato, senza che tale specializza- un “quadro frammentario e non coordi- circa la reintroduzione di determinismi di zione venga mai opportunamente espli- nato, in una perdurante assenza di stan- sorta, laddove si rinvenga una correlazio- citata”, che soprattutto, dalla mancata dard chiaramente condivisi”. Antecedenti ne tra “determinate condotte antisociali e considerazione degli studi evoluzionistici degli studi empirici in ambito giuridico si una serie di peculiarità anatomiche cele- e neuroscientifici propri delle scienze co- possono ritrovare nel movimento del re- brali”, determinismi che, secondo l’autore, gnitive, ignorando quella “multidimen- alismo giuridico, mentre i primi autenti- “il diritto non contempla, né può accetta- sionalità conoscitiva a cui il pensiero ci esperimenti dedicati al diritto si sono re”, essendo piuttosto necessario “rivedere giuridico deve mirare”. Secondo Arnau- concentrati su comportamenti in ambito la nozione di responsabilità dell’agente se- do, quindi, il diritto, come l’economia, giudiziario e su comportamenti dei consu- condo modalità cognitive multifattoriali”, deve connotarsi in maniera “autenti- matori, attraverso analisi proprie dell’eco- che tengano conto, allo stato dell’evoluzio- camente cognitiva”, sfruttando, qua- nomia comportamentale, volte a ricercare ne delle conoscenze, della pluralità di ele- le “precondizione operativa”, le migliori “euristiche” e “difetti cognitivi”. L’apertu- menti, interni ed esterni al soggetto, che conoscenze disponibili al fine di meglio ra all’indagine del sostrato emotivo delle caratterizzano le condotte. comprendere le condotte per esso rile- decisioni è stata, invece, traghettata da Venendo, infine, a considerare l’am- vanti e meglio orientare, quindi, le deci- movimenti nordamericani che vanno sot- bito del “diritto in sé”, l’autore mostra co- sioni (legislative, giudiziarie, regolatorie) to l’etichetta di “Law and Psychology” e me vi siano alcuni studi volti alla ricerca su tali condotte. Una tale riconsidera- “Law and Emotions”, concentrati in par- dell’esistenza di norme sociali predetermi- zione dei concetti giuridici non può non ticolare su diritto di famiglia e diritto dei nate nel sistema cognitivo umano, applica- comportare “una responsabilità speciale” contratti in prospettiva regolatoria. Se- ti, ad esempio, ai fini di valutazione degli degli operatori giuridici, destinati a cam- condo l’autore il ricorso a studi di tipo aspetti sanzionatori del diritto in termini biare – anche radicalmente - le “proprie cognitivo è sicuramente importante per di effettività. Altri studi di marca dichia- abitudini di pensiero rispetto al diritto in ampliare le basi conoscitive ed orientare ratamente biologico-evoluzionistica, in- teoria ed in pratica”. L’autore, attraver- le scelte del “decisore pubblico”, fino a ri- terpretando le istituzioni giuridiche “in so una delimitazione anche terminologi- considerare la stessa fiducia nello stesso, termini di vantaggio adattivo per la spe- ca, definisce il proprio ambito di ricerca, all’insegna di una riflessione sulla questio- cie umana nel suo complesso” si sono di- dichiarando che la propria analisi dell’ ne del “paternalismo giuridico”. mostrati di grande interesse per il diritto economia e del diritto cognitivi, muove L’analisi, che non può non destare cu- civile, per cui ipotizzando un principio di da una particolare attenzione al sostra- riosità nel lettore per il continuo rinvio a “altruismo reciproco” come “predecessore to di tipo biologico delle scienze sociali, casi concreti e spunti di indubbio interes- biologico dei rapporti contrattuali”, forni- che, grazie alle neuroscienze cognitive, se, mostra come le neuroscienze cognitive sce una innovativa “cornice concettuale” si riferisce in particolar modo “agli studi possano aprire nuovi scenari al diritto, che in cui inquadrare istituti giuridici come, in correnti del sistema celebrale dell’uomo”. vanno dalle applicazioni del diritto alle particolare, la buona fede. Le nuove cono- Quanto alla sperimentazione, Arnau- neuroscienze, in cui si possono annovera- scenze neuroscientifiche, da applicare con do sostiene come, in realtà, “gli ordina- re le riflessioni sui rischi di una “cognitive la dovuta cautela a scienze sociali quali il menti giuridici siano da sempre usi agli privacy”, agli “studi relativi a cognizione diritto, giungono a risultati tali da far in- esperimenti”, seppur svolgendoli in modo e comportamento soggettivo d’interesse terrogare l’autore circa il profilarsi di “un’i- assolutamente distante da ogni opportu- per il diritto”, concentrati in particolare nedita nozione di diritto naturale”, dove la “natura” è “stabilita da un continuo lavo- ro di ricerca multidisciplinare, fondato su SANT’ANNA NEWS nozioni di tipo biologico ed evoluzionisti- notiziario semestrale co in cui anche le prospettive cognitive in ultima analisi non possono che rientrare”. Direttore responsabile: Brunello Ghelarducci; Redazione: Giovanni Comandé, Alga L’intento dell’autore è, in definitiva, quello Foschi, Marina Magnani, Franco Mosca, Pierdomenico Perata, Davide Ragone, di far uscire le scienze sociali dal vicolo cie- Daniela Salvestroni, Mauro Stampacchia, Giuseppe Turchetti; Editore: Asso- co dell’autoreferenzialità, spingendo verso ciazione Ex-Allievi Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento nuove dimensioni di ricerca capaci di risul- S. Anna, Pisa. Pubblicato con un contributo della Scuola Superiore Sant’Anna; tare di grande utilità per lo studio di una Presidente: Franco Mosca; Presidente Onorario: Giuliano Amato; Coordinatore: materia, quella dei comportamenti umani Giuseppe Turchetti; Segreteria: Anna Letta; Sede: Piazza Martiri della Libertà, 33 – e delle interazioni sociali, che si dimostra 56127 Pisa, Tel. 050/883226, fax 050/883600; e-mail: [email protected] - web: www.ss- di indubbia complessità. sup.it/exallievi; Stampa: Edizioni ETS, piazza Carrara – 56126 Pisa, www.edizioniets. com; ISSN 1593-5442, Registrazione n. 9 del 1993 presso il Tribunale di Pisa. Silvia Scalzini