Sant'anna News 40
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SANT’ANNA NEWS Newsletter dell’Associazione Ex-Allievi Scuola Superiore S. Anna – Pisa Numero 40 • 2013 - semestrale www.sssup.it/exallievi Numero 40 Il mio Sant’Anna: Cari amici, eccoci arrivati a un giro di mantenere l’identità innovandosi boa, con il numero 40 che inaugura un nuovo corso. Un po’ di restyling e un intervista a cura di Daniela Arlia e Giuseppe Lauri* nuovo formato, più piccolo, economico e comodo, per continuare al meglio la no- stra avventura. Il Giornale ci ha tenuto uniti ed in- formati: in questi vent’anni è stato lo strumento più efficace per lo scambio di informazioni, di punti di vista, di notizie e ha contribuito a rafforzare la base su cui poggia lo spirito dell’Associazione. Ha consentito a ciascuno di noi di mantener- si in contatto con tutti i suoi componenti e di poter seguire il corso degli eventi, ora lieti, ora tristi in cui ci siamo imbattuti. E il Giornale ha anche rappresentato il filo conduttore che con cadenza più o meno regolare, ci ha accompagnati da un Con- vegno all’altro, fornendoci gli elementi per parteciparvi più informati e discuten- do preventivamente i punti salienti della vita dell’Associazione. Io mi sento prossimo al termine del mio compito e, come ho anticipato in qualche occasione, vorrei trovare qualcu- no che mi affiancasse per poter raccoglie- re quanto di valido ancora resta della mia esperienza e per continuare a svolgere il mio compito in un prossimo futuro. Oltre alla mia gratitudine posso assicurargli tut- Il 24 aprile 2013 Pierdomenico Perata pressione è che molti di loro ci tenessero a ta l’assistenza che la mia esperienza può (nella foto), docente di Fisiologia Vegetale che lo facessi. Non è stata per nulla una permettermi. dell’Istituto di Scienze della Vita, è stato elet- scelta facile. Ovviamente ho avuto anche Termino il mio editoriale chiedendo a to Rettore della Scuola Superiore Sant’Anna l’impressione di doverlo fare per restituire tutti la promessa di accudire e alimentare dopo le dimissioni date dalla professoressa qualcosa alla Scuola. Non l’ho mai vissuto questa nostra creatura. Sicuramente non Maria Chiara Carrozza eletta il 25 febbra- come un avanzamento di carriera, né tut- sopravvivrebbe senza un buon padre: ma io alla Camera dei Deputati. Questa è la tora lo considero tale; lo considero come un nonno non basta, anche se, avendola sua prima intervista rilasciata al Sant’Anna un servizio alla Scuola, certamente di pre- amata come un figlio, sarà sempre pronto News. A porgli le domande sul futuro della stigio, ma molto gravoso, che mi porterà a dare il suo contributo per mantenerla Scuola e su i suo ricordi di ex allievo sono gli via una bella fetta di tempo nei prossimi in vita. stessi allievi del Sant’Anna. anni. Spero solo che la Scuola non riman- Vi saluto e vi ringrazio per la collabo- ga insoddisfatta di quello che faccio, che razione, augurandovi un felice e sereno Cosa l’ha portata a candidarsi a Ret- farò come Rettore. Anno Nuovo. bg tore e come ha vissuto personalmente la È stata sicuramente una scelta difficile, fase elettorale? una volta presa la quale, però, non si torna Francamente, non avevo nessuna in- indietro. C’è solo lo strenuo tentativo di Il giornale in PDF è scaricabile tenzione di candidarmi. Nonostante avessi mantenere la mia vita come ricercatore da a partire dalla pagina: fatto il vicario per tre anni, non era nelle una parte e come rettore dall’altra. www.sssup.it/santannanews mie idee, nei miei programmi, fare il Ret- tore. Mi hanno spinto i miei colleghi. L’im- continua a pag. 2 Come crede si evolveranno, nei pros- taria, quindi non solo che corso di laurea Il mio Sant’Anna... simi anni, gli Istituti della Scuola? frequentare, ma se andare o non andare Non sono mai stato un supporter del all’università. Tutto ciò ha un valore segue dalla prima pagina modello degli Istituti; devo però ricono- fortemente importante per il sistema scere che hanno riportato abbastanza or- Paese. Non ha solamente la finalità di dine nell’assetto della ricerca della Scuo- ottenere dei risultati su un centinaio di Cosa sono stati, per lei, questi primi la. Ora è chiaro cosa si fa alla Scuola, dal ragazzi, ma ha una valenza sperimentale. mesi da Rettore? punto di vista della ricerca, e cosa non si Un progetto di questo tipo, analizzato a Tutto sommato, devo dire, più inte- fa, mentre prima non si sapeva se fosse più valle, ha raggiunto il suo obiettivo nel ressanti di quanto pensassi, nel senso importante un centro o un laboratorio dal momento in cui ci si pone la domanda: che temevo molto il lavoro da buro- nome spesso celato in un acronimo, né “Se si investe sull’orientamento, si rie- crate. Avevo un po’ l’impressione che si capiva bene cosa ci fosse dentro questi sce a portare all’università ragazzi di ta- fare il Rettore volesse dire occuparsi di laboratori. Ora abbiamo Istituti dai nomi lento, che frequentino un corso di laurea molta burocrazia, quindi che fosse mol- chiari, cosa che aiuta la visibilità tanto e raggiungano, così, un titolo di studio to noioso e scarsamente stimolante dal all’esterno, quanto all’interno della Scuo- elevato?”. Una volta si sceglieva il siste- punto di vista intellettuale. C’è invece la. Secondo me gli Istituti sono un’ottima ma universitario per saltare il servizio la soddisfazione di lavorare con delle opportunità di fare ricerca. Dovremo fare militare. Si faceva una scelta del genere persone che operano in sintonia con degli sforzi dal punto di vista amministrati- per rimandare qualcosa. Oggi abbiamo il me (il Direttore Generale, tutto il per- vo, perché non sempre il sistema decentra- problema opposto, si tratta di fare andare sonale, le segreterie, i colleghi, i dele- to risulta vincente. Il modello degli Istituti all’università chi ha le capacità per farlo, gati). Si lavora in squadra, ad oggi non deve evolversi, e non è una questione di e non lo fa soprattutto per motivazioni ho avvertito persone che mi remassero Classe Accademica di appartenenza. Il economiche. La Scuola ha una posizione contro. È una cosa che dà soddisfazione. modello amministrativo deve essere diver- interessante in progetti di questo tipo, E poi la c’è la speranza di poter contri- so da Istituto a Istituto, deve dipendere da perché è essa stessa un prototipo di mo- buire al cambiamento della Scuola, ma aspetti tecnici, non da aspetti culturali. bilità sociale, perché istituzioni come la non come cambiamento rispetto alle Scuola, come la Normale, danno attua- passate direzioni. Credo che la Scuola Come ha conosciuto ai suoi tempi la zione al diritto costituzionale allo studio abbia la capacità di cambiare se stessa Scuola Superiore Sant’Anna? per i capaci e meritevoli. Si deve quindi restando sempre se stessa. Il Sant’An- L’ho conosciuta in maniera indiretta. vedere come replicare questo modello na ha questa capacità di mantenere la In realtà avevo una possibilità limitata di con un sistema di borse di studio che ab- propria identità, insieme alla capacità scelta, perché, essendo genovese e volendo bia a monte una struttura di orientamen- di innovare, di modificare, di cambiare, fare Scienze Agrarie, non essendoci tale fa- to più ampia. di accettare nuove sfide. coltà a Genova, avevo il grosso vantaggio di poter fare l’università lontano da casa, Il pacchetto scuola varato dal Con- Quali politiche intende portare avanti quindi a Pisa o a Torino. Studiando poi siglio dei Ministri prevede uno stanzia- nei prossimi anni? cosa c’era a Pisa ho saputo della Scuola. In mento di sei milioni di euro per l’orien- Se sapessi quello che farò l’anno pros- realtà ho saputo del Sant’Anna al quarto tamento. Quale importanza crede abbia simo, direi qualcosa di sbagliato nel mo- anno delle superiori, quindi ho avuto an- un provvedimento di questo tipo per gli mento in cui facessi qualcosa di diverso. che il tempo di preparami per il concorso. atenei italiani e, in particolare, per la Il mandato dura sei anni, che sono anche Scuola? troppi secondo me. È difficile dire cosa Lei viene da un istituto tecnico. Pro- Fondamentale, perché è evidente dal- farò anno per anno da qui fino alla fine, prio agli istituti tecnici e professionali si la nostra esperienza che i ragazzi arrivano non ho un obiettivo specifico da raggiun- rivolge, in particolar modo, il progetto alla maturità senza aver scelto corso di gere nel corso dei sei anni. L’obiettivo ge- “Mobilità Sociale e Merito”. Quale cre- laurea o, addirittura, che ci arrivano sce- nerale è quello di consolidare, di far cre- de siano le potenzialità dell’iniziativa, gliendo male. Questa per me è una cosa scere ulteriormente la Scuola. Il rischio soprattutto alla luce della sua esperienza abbastanza scioccante, anche perché spes- più grosso che essa ha è credere di essere personale? so l’alternativa di scelta è tra facoltà com- arrivata al massimo di quanto possa dare Secondo me il potenziale c’è perché pletamente diverse (medicina o scienze ed entrare in una fase di mantenimento. si tratta non soltanto di convincere chi politiche, per esempio). Mi sembra che i Non dobbiamo accontentarci dei livelli fa un istituto tecnico a fare l’università, ragazzi tendano molto a farsi orientare da raggiunti, ma far sì che la Scuola con- ma soprattutto chi fa un istituto tecnico famiglie o luoghi comuni. Bisognerebbe tinui a crescere nei prossimi sei anni. È e lo fa in partenza pensando che sia il fare un corso di laurea perché si è portati difficile, perché ci confrontiamo con una punto d’arrivo in assoluto della propria per quella disciplina, perché ci appassio- riduzione dei finanziamenti, soprattutto formazione.