Flavia Pennetta: “Chi Viene Qui Per L’Università Conosce Una Milano Diversa, La Mia Era Tutta Casa E Tennis”
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MAGGIO - GIUGNO 2011 N. 02 CLUB MILANO Flavia Pennetta: “Chi viene qui per l’università conosce una Milano diversa, la mia era tutta casa e tennis”. World Press Photo: i migliori scatti di fotogiornalismo che hanno raccontato l’anno appena trascorso. Auto elettriche: la mobilità a impatto zero rappresenta il futuro obbligato, ma il presente stenta a partire. 52° Trofeo Bonfiglio: la terra rossa del TCM è pronta a ospitare le avvincenti sfide dei campioni di domani. Patrocinato dal Tennis Club Milano Alberto Bonacossa Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI - 3,00 euro EDITORIAL Milano: città dei sogni? Quando arrivai a Milano, nel 1994, ero un giovane studente con pochi grilli per la testa, ma uno gigantesco: l’atletica. Venivo da una piccola cittadina dove non c’era molto da fare, a parte lo struscio per la via principale e un piccolo campo di atletica in terra rossa con 3 corsie. Amavo correre: ero un piccolo Forrest Gump che correva anche quando non c’era bisogno. Una passione forte di quelle che ti fanno sognare. Seguivo le imprese dei miei campioni (su tutti Carl Lewis) e spera- vo un giorno di avvicinarmi a loro. Ero bravino, ma niente di più. Enormi sacrifici per arrivare a salire sul podio ai Campionati Italiani Juniores. Per me il massimo. Sognare mi fu possibile perché nella mia piccola cittadina la distanza che separava il campetto in terra rossa dal salotto di casa, dove guardavo i miei miti in tv, era minima. Scappavo di casa per andare a emulare i miei eroi, anche quando mia ma- dre mi inseguiva perché studiassi. Poche centinaia di metri, ovviamente di corsa, ed ero di nuovo lì, nel teatro dei miei sogni, a correre ancora. Arrivato a Milano fui catapultato in una realtà troppo grande e diversa da quella a cui ero abituato. Se riuscii ad ambientarmi e a crescere come “milanese” in una città che ho imparato ad amare, fu grazie a quel primo anno trascorso quasi intera- mente sul campo dell’Arena. Correre nel tempio dell’atletica significava respirare la storia dello sport che amavo e assimilarne tutta l’energia. Negli anni successivi continuai a seguire la grande Atletica grazie alla Notturna di Milano, che ospitò campioni come Maurice Greene, Haile Gebrselassie, Marlene Ottey, Colin Jack- son, Jonathan Edwards. Capisco solo ora di essere stato fortunato a poter coltivare la mia passione a Milano, città enorme e sconosciuta, potendo vivere l’Arena in piena libertà. Un ragazzino di oggi, con una passione analoga alla mia, a Milano non avrebbe la stessa fortuna. L’Arena sta morendo, almeno per l’atletica, fagoci- tata da calcio minore e concerti, come testimoniato da un bellissimo articolo di Fabio Monti sul Corriere della Sera del 5 Maggio. Non se la passano meglio strut- ture sportive di altri sport in giro per la città. Il Tennis Club Milano Bonacossa è una realtà a sé. Gestisce gelosamente una storia decennale che l’ha reso il Club più importante d’Italia e ancora oggi ospita uno dei più importanti tornei juniores del mondo, il Trofeo Bonfiglio, a cui questo numero di Club Milano è dedicato. Tutto questo è possibile solo grazie agli sforzi dei suoi soci e all’impegno dei privati. Molte altre strutture di Milano non hanno la stessa fortuna e in questo settore l’amministrazione pubblica è totalmente assente. Tra pochi giorni ci saranno le elezioni: l’augurio è che chiunque vinca si ricordi che una città è migliore se i suoi cittadini, anche i più piccoli, possono continuare a coltivare i propri sogni. Stefano Ampollini 4 CONTENTS POINT OF VIEW 10 DESIGN 33 Un ragazzo di ieri per le speranze di oggi L’archeologo del design di Roberto Perrone di Dino Cicchetti INSIDE 12 Brevi dalla città di Eliana Albano OUTSIDE 14 Brevi dal mondo di Eliana Albano COVER STORY 16 Giovane, carina e occupata (col tennis) di Chiara Cossalter STYLE 36 Urban safari di Luigi Bruzzone FOCUS 20 Vini biodinamici, ritorno alle origini di Stefano Ampollini STYLE 38 Escape the city PORTFOLIO 22 di Luigi Bruzzone World Press Photo 2011 di Andrea Zappa YACHTING 40 Mare forza sette di Maria Zanolli FALL WINTER 2011 FOCUS 30 Green architecture di Filippo Spreafico 6 fgf-industry.com / cpcompany.com CLUB MILANO 210X279.indd 1 05/05/11 12.01 CONTENTS WHEELS 42 FOOD 54 Attacca la spina Andrea Provenzani shop at pzeroweb.com di Alfredo Spalla di Andrea Zappa CLUB HOUSE 56 La storia della racchetta passa da qui STYLE 44 di Enrico S. Benincasa Stile senza tempo GRIP di Paolo Borrone HI TECH 46 Al lavoro con il tablet di Filippo Spreafico WEEK-END 48 Valtellina, le Alpi dietro l’angolo di Paolo Borrone WELLNESS 50 Bagni di Bormio Spa Resort di Eliana Albano CLUB HOUSE 58 52° Trofeo Bonfiglio OVERSEAS 52 a cura della redazione di Club Milano Sulle tracce di Kerouac di Andrea Zappa CLUB HOUSE 60 Tutto merito di una scommessa di Chiara Cossalter FREE TIME 62 Da non perdere a cura di Eliana Albano ed Enrico S. Benincasa In copertina Flavia Pennetta. Completo Adidas. Foto di Davide Zanoni/ foto35mm.it 8 POINT OF VIEW ROBERTO PERRONE Vive a Milano da trent’anni, ma ha conservato solide radici zeneisi. Nato a Rapallo, è giornalista e scrittore. Per il Corriere della Sera si occupa di sport, enogastronomia e viaggi. Ha pubblicato diversi romanzi per Garzanti e Mondadori, libri per ragazzi e manuali di ricette. Un ragazzo di ieri per le speranze di oggi Quando si parla del Trofeo Bonfiglio, normalmente si accenna al presente, oppure al passato, sfogliando l’albo d’oro, leggendo i nomi dei ragazzi che l’hanno vinto, accendendo speranze, a volte realizzate, a volte no. Il Trofeo Bonfiglio. Sembra che appartenga a chi lo ha giocato e a chi lo gioca. Sembra che sia qualcosa di impersonale e che lo rendano “personale” solo le vicende di chi vi ha scritto pagi- ne di storia sportiva, brillanti o meno. Però, all’inizio di tutto c’è una persona, un ragazzo. Volevo parlare di lui. Così sono andato nell’archivio del Corriere della Sera e ho scovato un articolo. Scusate la vecchiaia, ma fino alla firma non mi sono accorto che l’avevo scritto io, due anni fa. E quindi, siccome volevo raccontare proprio questo, non vi offenderete se ne prendo una parte e faccio copia-incolla. “Il 13 febbraio del 1959 si moriva ancora in tre giorni di polmonite virale. Così se ne andò Antonio Bonfiglio, speranza del tennis, e Vittorio Battaglia, uno di quei fantastici dirigenti che hanno fatto (e purtroppo fanno sempre meno) la fortuna dello sport italiano, che l’aveva accompagnato pochi mesi prima a Parigi a cogliere una straordinaria vittoria al Racing Club de France, si inventò un torneo giovanile dedicato al suo pupillo. Vittorio Battaglia era un alto funzionario della Borletti, scapolo, entusiasta, generoso. Ecco, il Tennis Club Milano e il Bonfiglio erano lo specchio di un’epoca di grande entusiasmo, di fruttuosa generosità, di prepotente operosità. Milano, insomma, la Milano non da bere, ma da vivere, che aveva rispet- to per il lavoro, anche quello sportivo dei giovanotti e delle ragazze che incrocia- vano racchette di legno ed esibivano gonnelline a pieghe”. Questo spirito è ancora qui, magari un po’ appannato da questi anni incattiviti, da questi tempi grigi. Ma, con un po’ di fantasia, con un po’ di entusiasmo si può grattar via la patina, si può ritrovare il senso di quegli anni, che chiamavano del Milano boom economico. Ma al di là del “boom” c’era qualcosa che muoveva Antonio Bonfiglio e gli altri ragazzi di allora. C’era la consapevolezza di costruire qualcosa, www.boggi.com Corso Como 11 - Tel. +39 02 29060414 per sé e per gli altri. Magari si mettevano meno bandiere alle finestre, ma si aveva qualche idea in più in comune. È un po’ come andare in archivio e trovare qualco- sa di buono fatto in passato del quale abbiamo perso memoria. E riproporlo, così com’era. Già sarebbe un successo. Roberto Perrone 10 Club_Milano.indd 1 03/05/11 08.56 INSIDE Principia Durante il Salone del Mobile, Milano ha ospitato Principia. Stanze e sostanze delle arti prossime. Per la prima volta in piazza Duomo è stato realizzato un padiglione “molecola- re” suddiviso in 8 stanze, in cui giovani e importanti artisti e scienziati hanno esposto opere d’arte realizzate sui principi delle neoscienze. www.arcipelagomilano.org Una donna alla Scala Dopo 233 anni è caduto l’ultimo tabù scaligero. Kiehl’s & Brera Martedì 26 aprile, infatti, Susanna Mälkki, Il 22 aprile la Giornata Mondiale finlandese nata a Helsinki 42 anni fa, ha diretto della Terra, nella quale si è cele- Quartett, la nuova opera commissionata dalla brata la tutela del nostro pianeta e Scala a Luca Francesconi. Mai, nella sua storia dell’ambiente, ha sancito l’amicizia iniziata nell’estate del 1778, una donna aveva tra Kiehl’s e l’Orto Botanico di Bre- diretto un’opera alla Scala. ra. Perché l’Orto Botanico? Perché www.teatroallascala.org è un suggestivo e antichissimo polmone verde nel centro storico della città, un giardino meraviglioso che attraverso attività didattiche promuove la cultura e la salvaguar- dia dell’ambiente. www.khiels.it Biblioteca in giardino L’estate milanese si arricchisce di una nuova iniziativa che vede protagoniste le biblioteche rionali della città. Sono numerose, infatti, le biblioteche che offrono ai loro utenti spazi verdi e giardini fioriti nei quali immergersi in una buona lettura all’aria aperta. Tra queste la biblioteca in via Sacco, in via Il museo archeologico raddoppia Cervantes e in via Lorenteggio.