RIFLESSIONI Con questo numero... riparte l’avventura L’avventura riparte, o forse damentalmente grazie al contri- d’Italia, si prosegue segnalando meglio, continua (con l’auspicio buto per la stampa quotidiana e un contributo delle nostre terre Il 150º dell’Italia unita, e la speranza che non debba più periodica che la Nazione Madre al Risorgimento italiano (Gian- interrompersi). “Storia & Ricer- ha stanziato a favore della “Voce franco Miksa sui garibaldini ca” – come pure gli altri inserti del Popolo”. Un riconoscimen- fi umani), per passare quindi a non omettere , “InPiù” della “Voce del Popo- to, anche simbolico, se si vuole, presentare una delle istituzio- lo” – riprende a uscire di questo che queste membra sparse di ita- ni che, nel nostro territorio, si mese, in questo anno in cui noi, lianità in Istria, Quarnero e Dal- occupa di ricerca scientifi ca e Quarnero, Dalmazia italiani tutti, stiamo celebran- mazia, fanno parte di un unico lo fa con successo (Ilaria Roc- iamo praticamente alla vigilia veniva in altri Stati italiani. E non do un grande anniversario: il popolo, di un’unica nazione che chi ha intervistato Dean Krmac del 150.esimo anniversario esitarono ad atteggiarsi come tali 150.esimo dell’Unità d’Italia. va ricomposta idealmente – se sull’attività della Società uma- Sdell’Unità nazionale italiana, società italiane. Lo dimostra, ad È il “compleanno” della no- non politicamente, perché sareb- nistica di storia, arte e cultura ossia della proclamazione del Re- esempio, la guerra d’indipenden- stra Nazione Madre, per noi che be delirante e velleitario perse- “Histria” di Capodistria). Do- gno d’Italia, avvenuta il 17 marzo za greca: istriani – come Pasquale facciamo parte di quella mino- guire qualsiasi disegno in questa veroso rispolverare, visto anche del 1861 a Torino. Le celebrazioni, Besenghi degli Ugi, che dà il nome ranza italiana che, autoctona, direzione – nello spirito di una il periodo, le tradizioni (Danie- al culmine in questi giorni, sono in oggi a una delle due Comunità de- vive da secoli nei territori delle collaborazione costante, concre- la Jugo Superina ha esplorato effetti iniziate un anno fa, accom- gli Italiani di Isola – e dalmati vi odierne Croazia e , e ta, sincera, illimitata (come ha quelle carnascialesche fi uma- pagnate da rispolverate storiche, parteciparono personalmente. che, nonostante un certo distac- scritto qualcuno in questi giorni ne), come pure evidenziare pro- rievocazioni, rifl essioni – e qual- Ci sarà poi la primavera del co geografi co-politico, mantiene sulle pagine del nostro quotidia- getti signifi cativi che mirano al che polemica – sulla miriade di 1848, con l’aspirazione dei popoli l’italianità nella parte orienta- no) tra le due sponde del “mare recupero e alla diffusione della eventi, date, fatti, personaggi e fe- delle province adriatiche – Litora- le dell’Adriatico, conservando nostrum”. nostra eredità culturale (Carla nomeni che hanno contraddistino le (Trieste, Istria e Isontino), Regno e promuovendo i valori della In quanto ai contenuti di Rotta ha spulciato tra le pagi- e accompagnato il processo di uni- di Dalmazia e Fiume – ad avere la grande civiltà italiana. Autenti- questo numero, si parte ricor- ne dello Statuto di Dignano del fi cazione nelle sue varie fasi, com- loro autonomia; seguirà la parteci- ca ambasciatrice del Belpaese, dando il 150.esimo dell’Unità 1492). prese quelle successive al 1861 pazione degli istriani e dei dalma- fa in modo che l’Italia, attra- (annessione del Veneto e del Friuli ti alla prima guerra d’indipenden- verso la sua lingua e la sua cul- centro-occidentale nel 1866, annes- za italiana. Centinaia di volontari tura, continui a essere presen- sione di Roma e del Lazio nel 1870 aderirono a difesa della Repubblica te nelle terre abbandonate dopo e “redenzione” del Trentino e della di Venezia e della Repubblica Ro- la Seconda guerra mondiale. E Venezia Giulia nel 1918). mana e nelle fi le dell’esercito pie- considerato che quest’inserto Sarebbe sbagliato omettere, in montese. A Venezia, oltre a Nico- nasce proprio dalla volon- questa circostanza, l’apporto che lò Tommaseo, con Daniele Manin tà di segnalare, divulgare diedero al Risorgimento le gen- alla guida della Repubblica, mol- e far riscoprire al gran- ti dell’Istria, del Quarnero e della ti membri del governo erano dal- de pubblico, l’iden- DDELEL PPOPOLOOPOLO Dalmazia, regioni che le vicende mati e istriani: Antonio Paulucci, tikit e il patrimonio della storia hanno diviso dal terri- Matteo Ballovich, Leone Graziani, culturale e storico torio nazionale, ma che sono – e Vincenzo Solitro, Matteo Petronio; di queste regioni devono essere – a pieno diritto luo- a Roma collabora con i Triumviri di cui la compo- ghi e comunità che appartengono il liberale raguseo Federico Sei- nente italiana alla memoria nazionale italiana. smit-Doda (autore de “la Roma- è un elemento Pur non avendo fatto parte a lungo na”, l’inno dei difensori di Roma), imprescindi- dello Stato italiano. Una prima par- che più tardi sarà ministro nel Go- bile, è dun- ticolare esperienza in questo senso verno Crispi. que un motivo risale al 1805, al periodo napo- Al bienno rivoluzionario del aggiuntivo di leonico e all’annessione al Regno 1848-1849 seguirà le censu- soddisfazione d’Italia: sebbene si trattò di una ra un’assidua sorveglianza sul- il fatto di po- “parentesi”, gettò indubbiamente i le persone che appartenevano al ter tornare a semi del futuro movimento patriot- cosiddetto partito italiano. E pri- uscire proprio tico italiano, tanto che qualche de- ma della seconda guerra d’indi- in circostanza cennio dopo, tra il 1820 e il 1840, pendenza, intere aree dell’Istria e di questo im- nacquero società segrete (una si della Dalmazia verranno poste in portante anni- chiamava “Esperia”, formata da- stato d’assedio allo scopo di pre- versario. gli uffi ciali veneti, istriani e dal- venire manifestazioni fi lo-italia- E non solo: w w mati dell’Imperial- ne, l’ammutinamento degli equi- la gratifi cazione w Austro-Veneta, e nella quale mili- paggi e la fuga di informazioni per questo nostro .e d tarono pure i fratelli Emilio e At- sulle difese navali austriache. ritorno nelle edicole it .h tilio Bandiera, la cui madre era di è ancora maggiore in r Segue a pagina 2 / storia origine dalmata), un po’ come av- quanto ciò avviene fon- la vo ce

e ricerca

A nn o VII 1 • n. 201 52 • Sabato, 5 marzo 2 storia e ricerca Sabato, 5 marzo 2011

Dalla prima pagina 1882, peggiorò la posizione degli garica, istriani, fi umani e dalmati Anche in questo periodo affl ui- italiani nelle province adriatiche seguivano con interesse gli even- INTERVISTA Dean Krmac presenta rononell’esercito piemontese e nel- dell’Impero, non avendo il governo ti italiani e la solidarietà delle cit- le formazioni garibaldine, tanti vo- di Roma l’interesse politico di pro- tà e della popolazione italiana del- lontari istriani, dalmati e fi umani. A teggere la minoranza italiana, per l’Adriatico orientale cominciò a Zara, Sebenico e Spalato, le signo- non turbare i rapporti con il gover- manifestarsi sempre più apertamen- Nata con la vog re usavano reggicalze bianco-ros- no di Vienna. La difesa del caratte- te, sfi dando la tolleranza delle auto- so-verde e confezionavano camice re italiano e la continuità nell’uso rità di polizia. Le vie e le piazze si rosse per accogliere uno sbarco di della lingua italiana nelle scuole e riempivano di tricolori italiani ad garibaldini. E la proclamazione del nei pubblici uffi ci restò quindi af- ogni occasione e le società ginnasti- Regno d’Italia venne salutata con fi data alle autorità locali quando i che, fi larmoniche, come le società di frontiera, co manifestazioni di entusiasmo nelle comuni erano retti da partiti italia- operaie di mutuo soccorso, furono città del litorale austriaco. Alla gioia, ni, come in gran parte dell’Istria e a focolai costanti di un patriottismo di Ilaria Rocchi però, seguirono tensioni e un muta- Fiume, o all’iniziativa privata della sofferto, ma ostentato con dignità mento nell’atteggiamento del gover- componente italiana della popola- e orgoglio. stria: un nome, un program- la laurea (1998) e il dottorato (2002) no di Vienna, sempre più favorevole zione. Determinante fu il ruolo del- E venne la Grande Guerra, con ma, una terra che è stata defi - in storia all’Università di Trieste, all’elemento sloveno e croato. A que- la Lega Nazionale, con sede cen- i “volontari irredenti” nella marina Inita sì complessa, eterogenea, dopo gli studi ha continuato a colla- sti ultimi, che cominciavano a recla- trale a Trieste e sovvenzionata da e nell’esercito italiano che diede- multiforme, composita e forse an- borare con l’Ateneo giuliano come mare l’annessione dell’Istria, di Fiu- contributi privati raccolti prevalen- ro un alto tributo di eroismo e di che complicata per chi non la vive giovane ricercatore, e in alcuni pro- me e della Dalmazia alla Croazia, si temente nelle stesse province defi - sangue. Sono rimasti nell’imma- e sente intimamente, ma anche “ma- getti; poi ha collaborato con il Cen- contrapposero i partiti “autonomi”, il nite “irredente”. L’irredentismo fu ginario collettivo gli istriani Fabio gica” e “nobilissima”, con un baga- tro di Ricerche scientifi che di Capo- cui primo scopo era quello difendere una mutazione spontanea del mo- Filzi, , Giani e Car- glio culturale ricco e vario, antico di distria, per conto del quale è stato l’identità italiana dell’intera regione vimento autonomista nel momen- lo Stuparich, il dalmata Francesco secoli, segno inequivocabile di un curatore redattore di “Acta Histriae” e l’uso uffi ciale della lingua italiana to in cui le élites politiche italiane Rismondo. Ed esultarono, istriani, territorio con una sua specifi ca fi sio- e “Annales” e più recentemente con nelle scuole e negli atti pubblici. si resero conto che il lealismo al fi umani, dalmati, a fi ne ottobre e nomia. Ma Istria, ovvero “Histria”, è l’università di Udine, nel campo del- Pertanto, nel 1861 alla richiesta governo austriaco e anche a quel- inizi novembre 1918, dopo la bat- anche – e per l’appunto – il nome di la demografi a storica. del Parlamento di Vienna di invia- lo ungherese a Fiume non pagava- taglia di Vittorio Veneto, come at- un’associazione che vuole esprime- re una delegazione istriana, la Dieta no e che la protezione dell’identità testano le documentazioni fi lmate e re, nel modo e con gli strumenti che Eredi dell’Enciclopedia Provinciale, riunita a Parenzo nella italiana o di quanto ne restava non fotografi che. Fu in quei giorni che si è data, ciò che tale nome signifi ca In quale contesto nasce la So- biblioteca del palazzo de Vergottini poteva più affi darsi alla buona fede sentirono compiuto il cammino del e rappresenta: un microcosmo plu- cietà umanistica di storia, arte e – e ricorrono ora i 150 anni anche dell’amministrazione imperiale e Risorgimento. rietnico e multiculturale, (perlome- cultura “Histria”? di quest’ultima! –, risposee: “Nessu- alla simpatia personale dei suoi di- Ma la questione fi umana, con no) trilingue, una regione di frontie- Credo di non sbagliare se af- no”. E altrettanto lo fecero la Dieta rigenti. l’impresa di Gabriele D’Annun- ra, di transito, punto di incontro e di fermo che siamo praticamente fi gli della Città Libera di Fiume e la Dieta All’aspirazione all’autonomi- zio, il limitativo Trattato di Rapal- costante contatto, scambio, permea- dell’Enciclopedia istriana. E difatti, Dalmata, riunita a Zara, alle richieste smo si sostituì, alla fi ne dell’Otto- lo, la recrudescenza dei rapporti zione, di trasformazione, ma anche durante il lavoro che abbiamo fatto di partecipare alla Dieta di Zagabria. cento, un’aperta volontà di entrare a tra le etnie, il Ventennio fascista – di continuità. Insomma, una realtà per quest’ultima, qui a Capodistria, Le “Diete del Nessuno” resteranno far parte dello Stato italiano. A po- che compromise le tradizioni sto- articolata, e per molti aspetti unica, ci siamo resi conto della necessità un punto fermo dell’orgoglio nazio- sizioni più marcatamente nazionali- riche di convivenza di quelle re- fatta di sfumature storiche, etnico- di continuare in qualche modo que- nale italiano fi no alla prima guerra stiche si accompagnarono sempre e gioni plurali – e la Seconda guer- demografi che, culturali,linguistiche, sto lavoro lessicografi co di raccolta mondiale. La battaglia per l’autono- prevalsero le posizioni di apertura e ra mondiale aprirono una “voragi- che è stata esplorata, studiata, ma di dati, anche perché manca questo mia sarà vincente in Istria e a Fiume, di dialogo, come dimostrano le ope- ne” che non solo portò al distacco anche deformata, dimenticata, sot- tipo di approccio, soprattutto man- dove le amministrazioni locali resta- re e gli atteggiamenti concreti degli di queste regioni dall’Italia, ma taciuta. La Società umanistica di ca un dizionario biografi co istria- rono quasi tutte al partito autonomi- scrittori triestini, istriani e dalmati fece piombare per circa mezzo se- storia, arte e cultura “Histria” di no. L’ultimo è quello del buon Pie- sta italiano. In Dalmazia la maggio- italiani, e la loro attenzione alle cul- colo una “cortina di ferro” tra le Capodistria cerca di studiare, capi- tro Stancovich, di cui, tra l’altro, in ranza autonomista alla Dieta venne ture e alle discipline linguistiche dei due sponde dell’Adriatico. E stac- re, mantenere e far conoscere tale questi giorni festeggiamo i 240 anni meno nel 1870 e nel 1882 erano stati popoli vicini. I più importanti ger- cò migliaia di dalmati, fi umani e realtà, giungendo, attraverso la ri- dalla nascita. Insomma, l’ultimo di- conquistati dal partito annessionista manisti, slavisti e studiosi di lingua istriani dalle loro radici, mentre cerca, a divulgare un’identikit della zionario biografi co risale al 1829. croato tutti i comuni, ad eccezione ungherese erano proprio giuliani, coloro che vi rimasero non ebbe- penisola il più fedele possibile alla Abbiamo pertanto ritenuto oppor- di Zara, che resterà al partito italiano dalmati e fi umani di sentimenti ir- ro più modo di partecipare diretta- verità. Come precisa nel suo statu- tuno proseguire e aggiornare que- fi no al 1915. redentisti... mente alle vicende dell’Italia. Ma to, la Società umanistica Histria è st’opera. Nel frattempo sono stati La Triplice Alleanza tra Italia, Anche se lontani e incorporati non per questo cessò la loro “mi- “una persona giuridica di diritto pri- fatti diversi tentativi in questo sen- Germania e Austria-Ungheria nel nella multietnica realtà austro-un- litanza” alla causa italiana. vato senza scopi di lucro, costituita so, ma il problema è che coloro che per favorire lo sviluppo degli studi l’hanno fatto hanno voluto guarda- e delle ricerche nel campo della sto- re solo dalla propria parte, per cui, Ballarini, Modena, Panciera, Plona e Dolenti ria patria, della conservazione e del- ad esempio, c’è il dizionario bio- la valorizzazione dei beni artistici e grafi co degli italiani, che continua della cultura multietnica del terri- tutt’ora a uscire, poi c’è la picco- torio istriano“. Presieduta da Matej la enciclopedia giuliano-dalmata; Qui hanno battuto cuori garibaldini Župančič, dal 2006 a questa parte quindi anche l’istituto lessicografi - Il 17 marzo prossimo ricorro- ha promosso progetti che, oltre a ri- co croato ha svolto un’opera in pro- no i 150 anni dell’Unità d’Italia. chiamare l’attenzione e la partecipa- prio, mentre gli sloveni hanno fat- L’importante anniversario do- zione del mondo scientifi co, ha col- to il Primorski slovenski biografski vrebbe coinvolgere tutti gli ita- to pure l’interesse del più vasto pub- leksikon... Noi abbiamo voluto unire liani, inclusi quelli che non risie- blico. Ne parliamo con il segretario, tutte queste parti, omologare il tut- dono fi sicamente all’interno dei Dean Krmac, che è anche redattore to e andare avanti con questo lavo- confi ni dello stato, in un grande responsabile delle pubblicazioni tar- ro. Io con il collega Matej Župančič progetto di valorizzazione della gate “Histria Editiones”. Capodi- – insieme siamo stati i redattori del- coscienza e dell’identità nazio- striano, classe 1971, ha conseguito l’Enciclopedia istriana dell’Istitu- nale. Fiume, anche se non inte- ressata direttamente dalle guer- re d’indipendenza italiane, ha invece un profondo legame con l’epopea garibaldina e con tutti quei patrioti che hanno voluto combattere per un ideale, quel- lo di un’Italia unita, libera, indi- pendente. Al Cimitero comunale di Cosala, giacciono, infatti, una Ora, tra i cipressi di Cosala, del Primo reggimento bersaglie- accanto all’altra, cinque tombe attorniati da sepolcri più recen- ri, che “combatté con Garibaldi, di fi umani garibaldini. Cinque ti, restano testimoni imperituri amò la Patria al di sopra d’ogni fi gure che hanno voluto seguire di un tempo passato. Sulle loro altro sentimento”; e infi ne Ari- l’Eroe dei Due Mondi nelle sue lapidi si possono leggere le se- stide Dolenti (1848 – 1930), e battaglie per la fondazione dello guenti epigrafi : “Qui riposano anch’egli amò “la Patria e la fa- stato italiano. Forse erano trop- le venerate spoglie di Ubaldo miglia più di sé stesso”. Grazie po giovani per indossare la Ca- Ballarini, d’anni 65, morto li 21 al restauro realizzato dal Conso- micia rossa e partire con i Mille aprile 1915. Soldato di Garibal- lato Generale d’Italia a Fiume – da Quarto per scacciare i Borbo- di, padre modello ed di esempla- l’intervento fu eseguito all’epo- ni dal Regno delle Due Sicilie. ri virtù. Questo mesto ricordo i ca in cui questo era retto da Ro- Forse queste cinque fi gure parte- dolenti fi gli dedicano”. In ordi- berto Pietrosanto –, le tombe si ciparono più tardi ad altri storici ne di fi la seguono la tomba di trovano in ottimo stato. scontri; forse vinsero anche loro Gianbattista Lancetti, “nipote e Ma ci sono anche altre fi gure nella battaglia di Bezzecca, in non indegno allievo di Gustavo di queste terre che hanno contri- Trentino, il 21 luglio 1866; o for- Modena. Con Garibaldi soldato buito, in prima persona o indiret- se dovettero ripiegare su Monte- della libertà d’Italia, si spense tamente, al Risorgimento italia- rotondo dopo lo scontro a Men- umile fra noi ma retto il 27 giu- no: fi umani, istriani, dalmati che tana, incalzati dai fucili “Chas- gno 1910”; quindi di Giuseppe hanno scelto di scendere in cam- sepots” in dotazione all’esercito Panciera (24 dicembre 1843 – 2 po al fi anco dei propri fratelli francese comandato del genera- marzo 1917); e poi ancora Fede- nelle Guerre d’indipendenza ita- le francese De Failly. Rimasero rico – che è riportato come Fe- liane, o che hanno disertato pur Le brochure di due importanti convegni: quello vivi, in qualche modo si ritrova- deriko, forse per una svista del- di non dover combattere contro sui 150 anni dal primo censimento asburgico mo- rono a Fiume, con i loro ricordi, lo scrivente – Plona (7 febbraio di loro, al servizio dell’Austria, derno, nel dicembre 2007 (sopra), e quello sulle e si spensero uno ad uno. 1841 – 28 luglio 1923), sergente di cui erano sudditi. (gian) malattie epidemiche in Istria tra Ottocento e No- vecento (a fi anco), nell’ottobre di due anni fa Sabato, 5 marzo 2011 storia e ricerca 3 la Società umanistica di storia, arte e cultura «Histria» di Capodistria, di cui è segretario glia di unire le varie anime di una terra mplessa e multiforme

Dean Krmac “al lavoro” a Palazzo Manzioli (Isola)

to lessicografi co ‘Miroslav Krleža’ to è proprio quello di unire sia tut- – e con Deborah Rogoznica, che ti gli studiosi, ma anche le istituzio- è stata collaboratrice della stes- ni. Ci siamo accorti che manca un sa, ci siamo detti ‘proviamo anda- collante tra di loro, soprattutto, da re avanti con questo lavoro’, anche vent’anni a questa parte, tra l’Istria perché qui abbiamo individuato un slovena e quella croata, c’è poco centinaio di collaboratori ed era feeling. Ecco, noi abbiamo cercato un peccato che questa rete andas- anche di collegarle. se perduta. L’unico modo per non Com’è stata accolta la Società interrompere queste collaborazioni e la sua attività? è stato quello di fondare una socie- Penso bene. Siamo nati un po’ tà con l’intento di poter proseguire in sordina, senza pestare il callo a un giorno con questa raccolta di nessuno... Ci hanno lasciati fare e dati. Abbiamo avuto subito l’ap- noi abbiamo applicato la politica poggio dei due caporedattori, i pro- dei piccoli passi. Non volevamo far fessori Robert Matijašić e Miroslav subito faville, ma mettere delle so- Bertoša. Ecco, è stato questo il mo- lide basi e poi crescere lentamente. vente che ci ha fatti nascere come Penso che in questi 4-5 anni qual- società nel 2006. che risultato lo abbiamo raggiunto. Una società che intende ab- Ma penso che la nostra Società sia bracciare dunque tutte e tre le stata accolta bene, positivamente, parti, quella italiana, quella croa- anche per questo nostro carattere ta e quella slovena, e che è trilin- di apertura verso tutti e questa vo- gue, o multilingue, come il terri- lontà di cercare di collaborare con torio sul quale opera, aperta a più persone e istituzioni possibili. tutti i ricercatori, e studiosi... Quali sono stati i progetti più Sì, infatti quella delle tre lingue importanti fi nora promossi e in è una delle nostre prerogative, che quali direzioni si intende proce- manteniamo in tutti gli eventi e in dere in futuro? tutte le nostre pubblicazioni. Anche Innanzitutto siamo partiti in i ricercatori provengono dalle va- collaborazione con l’Università rie parti dell’Istria. Il nostro inten- di Pola e con il convegno sul cen- simento del 1857, il primo censi- mento demografi co moderno, e sulla storia demografi ca della po- polazione dell’Istria. Proprio ora stiamo per pubblicarne gli atti, che usciranno fra qualche mese, for- se in primavera. Poi abbiamo fat- to qualcosa sulla famosa pietra di Carcase (Krkavče), nel retroterra di Capodistria. Il nostro presiden- te Matej Župančič, che è archeo- logo, ha studiato più anni questo segmento e ha riunito una decina di archeologi che hanno prodotto un fascicolo. Due anni fa abbiamo promosso un progetto sulla cultura sanitaria in Istria con una tavola rotonda di cui sono appena usciti gli atti curati da Ante Škrobonja, mentre lo scorso anno c’è stato il grosso progetto sulla Prima Espo- sizione Provinciale Istriana, di cui siamo stati tra i i promotori. Con- tinua, parallelamente, la raccolta di dati per il dizionario biografi co istriano, anche se un po’ stenta a in modo celere. Così abbiamo pen- soprattutto, che non ci hanno dato tingendo a bandi pubblici, sporadi- decollare, un po’ per mancanza di sato di procedere per fascicoli, e una mano così come speravamo. ci, soprattutto. Qui devo riconoscere risorse fi nanziarie. anzi di muoverci per zone geografi - In quale modo si fi nanzia la che ultimamente abbiamo ricevuto A che punto si è arrivati con il che. Ora stiamo soprattutto aggior- vostra Società? un grande sostegno da parte del Mi- dizionario biografi co istriano? nando il lemmario e raccogliendo Occorre premettere che il nostro nistero sloveno della Cultura: siamo Il dizionario già per la sua natu- dati e bibliografi a utile poi per la è un lavoro volontario, tutti coloro riusciti a entrare nel piano di fi nan- ra rappresenta un progetto a lungo stesura delle biografi e. Siamo giun- che lavorano per la Società lo fan- ziamento triennale per il patrimonio termine e poi bisogna considerare ti a circa 1200 personaggi solo per no per l’appunto in modo volonta- culturale e quindi in un certo modo che solo qualche anno fa è appun- Capodistria. Speravamo di poter rio, nel proprio tempo libero, per è stato valorizzato il nostro lavoro e to uscita l’Enciclopedia istriana ed fare meglio, ma è mancato l’ap- l’amore per la ricerca, per l’amore impegno. era quindi improponibile procedere poggio di alcune istituzioni locali, per l’Istria. Ci fi nanziamo quindi at- Segue a pagina 8 4 Sabato, 5 marzo 2011 storia e ricerca Sabato, 5 marzo 2011 5 TRADIZIONI Domani migliaia di persone sfi leranno per il Corso a Fiume. Ma qual era lo spirito originario? Al diavolo l’infl uenza, evviva il Carnevale di Daniela Jugo Superina

omani, quando migliaia di tia e la morte, con la cristianizzazione Sembra che la prima sfi lata di Carne- persone mascherate sfi le- vengono trasmesse, in forme modifi - vale in Corso risalga agli anni Ottan- Dranno a Fiume per il Corso cate, nel Medioevo. ta del XIX secolo e ne facevano par- nell’ultima domenica di Carnevale, Il rapporto della Chiesa nei con- te carrozze addobbate lussuosamente sapremo che la quotidianità, spes- fronti del Carnevale non è stato mai del sulle quali viaggiavano, rigorosamen- so a tinte grigie, sarà stata un’altra tutto defi nito, né allora né oggi. Anche te mascherati, i membri delle più illu- volta sconfi tta dalla gioia del vivere se possiamo trovare diversi esempi di stri famiglie e associazioni di Fiume senza freni. Vestiti e protetti da co- divieto, scomunica o minacce di ro- e dintorni. Questa tradizione è stata stumi e maschere, nonché da requi- ghi infernali ai peccatori che parteci- rispettata fi no all’inizio della Prima siti di tutti i tipi, fi no a monumentali pano al Carnevale, la Chiesa non si è guerra mondiale, dopo di che c’è stata carri allegorici, riscaldati da quanti- mai impegnata fi no in fondo per vieta- un’interruzione di quasi sette decenni. tà più o meno abbondanti di alcol, re tassativamente il Carnevale e la par- scacceranno da sé tutte le disgrazie. tecipazione a esso dei fedeli cristiani. Informatissimi Proviamo ora a immaginare come i Si è limitata ad ammonire e punire un I giornali fi umani annunciavano, fi umani trascorrevano le giornate di comportamento troppo libertino e dis- con dovizia di particolari, gli eventi Carnevale negli anni ‘80 del XIX soluto, sapendo che i fedeli più si sono carnevaleschi, dei quali poi riporta- secolo. Lo vivevano come noi, a sfogati durante il Carnevale, più rispet- vano regolarmente la cronaca. Dia- pieni polmoni? teranno l’astinenza quaresimale. mo, allora, una sbirciatina alle feste Il Carnevale è la celebrazio- Spesso incontriamo una divisione in maschera degli anni Ottanta del ne del travestimento e sembra che in “Carnevale di paese” e “Carnevale XIX secolo leggendo le notizie pub- La storia del “Continental” iniziò nel lontano 1888: i l’atto del mascherarsi, nel senso di cittadino”. Mentre il primo è più pri- blicate da due testate fi umane del- Il Corso in un disegno su “La varietà”, 1887 balli di Carnevale vi si svolgevano nel giardino d’inverno L’hotel “Deak” era un luogo d’appuntamento importante per la Fiume di fi ne XIX secolo “essere qualcun altro, oppure sem- mitivo, primordiale, tribale e magico, l’epoca: La varietà (quotidiano dai plicemente diverso da quello che si il secondo è più raffi nato, compìto e contenuti “leggeri”, uscito dal 1882 “veglioni mascherati”, si tenevano Armonia, in via Dolac: “... la sala Ar- I balli avevano sempre un carattere zo, una lunga zingara, una ballerina La tradizione di premiare i costumi è”, faccia parte della lotta perma- critico. Le ultime ricerche etnologi- al 1896) e La Voce del Popolo (il pri- ovunque ed erano molto frequenta- monia, dove il popolino va a isbizzar- umanitario e parte degli incassi de- dalla gonnella di raso roseo, dalle più belli e originali veniva mantenuta nente dell’uomo contro l’ingiusti- che e antropologiche rigettano questo mo numero è uscito dalle stampe il 3 ti. Si ballava dalla prima serata fi no rirsi, aveva l’aspetto d’una bolgia dan- rivanti dalla vendita dei biglietti ve- carni rosee e dai denti bianchissimi specialmente ai balli all’hotel “Deak”. zia, la povertà, la malattia e la mor- tipo di divisione e individuano tutti novembre del 1889). alle quattro del mattino, ed è stato tesca dove una immensa quantità di niva devoluta a favore di orfanotrofi , d’avorio, una venditrice di fi ori... le I premi erano ricchi e venivano an- te. Il Carnevale scaccia questo ter- gli elementi, seppure in proporzioni Nel gennaio del 1884, La varietà annotato che alcuni dei più assidui donne e di uomini pigiati come sardel- ospedali e ospizi. Solitamente si te- cavalchine dell’Hotel Deak sono il nunciati in anticipo, nonché esibiti ribile quartetto con la musica, con diverse, sia nelle aree rurali che nei si rivolge direttamente alla gioventù danzatori si divertivano fi no alle sei le in un barile, in mezzo ad un’afa sof- nevano quattro balli all’anno, e l’api- tempio dei fugaci amori, e l’Adamo in Corso: monete d’oro, raffi nati vasi lo scampanio, la canzone e la dan- centri urbani. Il Carnevale fi umano fi umana: “È giunto il principe Carne- del mattino. I balli più popolari erano focante cercavano divertimento in un ce era rappresentato dalla “festa dei vi ci trova facilmente la sua Eva”. Le in porcellana e cristallo, enormi maz- za, rivoltando il mondo e la vita alla riesce in un certo senso a riunire tutti vale... Su, su, adunque gioventù lieta quelli che si svolgevano all’albergo simulacro di ballo perché ballo non si fi ori”, che si teneva l’ultimo martedì ragazze e le donne sono al centro del- zi di fi ori esotici, anelli d’oro, orologi rovescia, con la farsa e il grottesco. questi elementi, sia oggi, sia nel corso e beata d’ambo i sessi, preparatevi a Deak, nella Sala Armonia e all’ho- poteva certo chiamare quello spinger- di Carnevale e alla quale era presente l’attenzione, probabilmente perché con brillanti, ventagli dipinti a mano... Il Carnevale è una di quei rari fe- della sua lunga e ricca storia. dimenar le gambe, mangiate, bevete, tel Continental, ma nelle cronache si e camminare a balzi...” (La varie- tutta la nobiltà austriaca e ungherese tutti i cronisti erano... uomini. Capitava spesso che alle ragazze par- nomeni universali, che con nomi e Pene severe che soggiornava ad Abbazia, per cui Per tutti i gusti ticolarmente belle giungesse anche modi diversi si manifesta ovunque In principio fu il divieto. Pene rigorose, persino il taglio della tutto luccicava di perle, gioielli e piu- un prezioso regalo da parte di ignoti esistano comunità umane. nel XV-XVI secolo me. Quanto fosse grande l’interesse Un’ampia scelta di bellezza fem- ammiratori. All’ingresso, alle donne L’etimologia del termine “car- mano per chi faceva buffonate in maschera; poi prevalse la voglia per i balli in teatro, lo si può dedur- minile veniva offerta nuovamente veniva consegnato cavallerescamen- nevale” non è ancora del tutto chia- La prima menzione del Carnevale re dalle numerose lettere che i fi uma- dai balli all’hotel “Deak” nel 1886. te un piccolo mazzo di fi ori. Talvolta L’hotel “Deak” (oggi Casa dei Sindacati), ra e sono due le interpretazioni più a Fiume è in effetti... anticarnevalesca. di divertirsi e a metà ’800 ci fu quasi una specie di belle époque. ni preoccupati spedivano quotidia- L’estasiato giornalista de La varietà venivano organizzate anche lotterie, luogo di svolgimento di sfarzosi balli di Carnevale attendibili. La prima deriverebbe Da uno scritto tratto dalla ricca raccol- namente alla redazione de La Voce descrisse così questa opulenza: “Ce e i più fortunati all’hotel “Deak” po- dall’espressione latina “carnem le- ta di atti del notaio Francesco Antonio La Grande Guerra spazzò via tutto e per 70 anni ci fu l’oblio del Popolo agli inizi del 1890. Per- n’è per tutti i gusti – ragazze alte e tevano vincere monili d’oro, orologi vare”, ossia “togliere la carne”, poi de Reno – originario di Modena, operò ché non ci sono ancora gli annunci, e snelle, ragazze fresche e rosee, mor- da tasca, accessori per fumatori e al- successivamente diventata “Carne, a Fiume dal 1436 al 1460 –, veniamo divertitevi, fate all’amore, è il vostro dell’epoca troviamo anche i seguen- tà, 1887). Le grandi resse non erano siamo già a fi ne gennaio? È vero che bide come un pan di Spagna e gras- tri oggetti eleganti, mentre alla Sala vale! ” (Carne, addio! ), a indicare a sapere di pene molto rigorose per co- tempo. Il Carnevale è venuto – appro- ti luoghi: Casino patriottico, Società rare nemmeno all’hotel “Deak”, tan- il teatro ha un contratto con la Città se come un’oca ripiena. Capigliature Armonia i premi erano rappresentati il Mercoledì delle Ceneri e l’annun- lori i quali si presentassero maschera- fi ttatene e che il cielo vi liberi dal vino fi larmonico-drammatica e Società to che agli inizi di febbraio del 1890, in base al quale è tenuto a organiz- bionde, castane, nere – occhi cerulei da krapfen. cio del divieto di mangiare carne in ti per le strade cittadine. Un approccio acido, dai capponi malcotti, e dall’am- degli artieri. Erano consueti anche i nella sala si stiparono addirittura 700 zare quattro balli di Carnevale all’an- come la volta del cielo o neri e im- tempo di Quaresima. La seconda simile lo troviamo nello Statuto di Fiu- plesso delle brutte”. balli pomeridiani negli alberghi ab- persone, che non potevano nemmeno no? Non toglieteci l’unico vero ballo perscrutabili come l’abisso, spalle e Il «corso di carrozze» interpretazione, invece, si richiama me del 1530: tutti quelli che masche- baziani, che i fi umani raggiungeva- muoversi, dove poi danzare (La Voce, in città! braccia alabastrine, seni ricolmi, pie- Attesissimo era il “corso di carroz- al latino “carrus navalis”, ovvero rati creavano disordini e buffonate per Una festa democratica no in nave. 4 febbraio 1890). dini e anche piedoni, caviglie fi nissi- ze”, che si teneva nel pomeriggio di “nave sulle ruote”, con riferimento le strade, comportandosi in maniera Il Carnevale è per tutti, e ne gioi- A Sušak, il nuovissimo “Hotel Musica allegra me, polpacci ben disegnati, manine martedì, ultimo giorno di Carnevale. a tutta la vasta mitologia che utiliz- disinibita, venivano colpiti da severe scono ugualmente “la vezzosa dami- E i costi... Continental”, costruito nel 1888, at- e di qualità bianche e morbide ed anche mani un Il 18 febbraio 1890, La Voce annun- za la nave e il carro come simboli punizioni, addirittura con il taglio del- na” e “la povera servetta”, i poveri I differenti prezzi dei biglietti sta- tirava per l’eleganza e l’originalità po’ ruvide che accennano alla con- ciava così questo evento ecceziona- di morte, dall’evidente funzione di la mano. D’altra parte, le feste in ma- forse ancor di più, in quanto i ricchi vano a indicare che i ricchi evitavano dei suoi interni, e un’attrattiva par- La cosa più importante ai balli era suetudine del lavoro...”. C’erano qui le: “Sappiamo che le più cospicue La proposta indicare il trasporto delle anime dei schera di cittadini illustri, dal compor- e nobili sono contratti a causa del anche durante il Carnevale di mesco- ticolare era rappresentata dal Giar- poter contare su una musica di qualità belle montenegrine, greche, indiane, famiglie di Fiume prenderanno parte per un costume morti nell’aldilà. Fin dall’antichità tamento educato, erano consentite. Nel peso dell’etichetta. Comunque sia, larsi con la “plebe”. La più accessibile dino d’inverno “composto di pian- e piena di allegria, per cui tutti gli or- dame vestite da notte stellata, balleri- a questa grande festa di sport carne- da donna - la “NAVE SU RUOTE” - carro allegorico le navi su ruote erano presenti nel- XVI secolo, il parroco di Tersatto mi- nelle settimane a venire tutti saran- era la Sala Armonia, dove gli uomini te esotiche di serra, da oleandri e da ganizzatori ci tenevano a sottolineare ne, Naiadi e ninfe. I cuori dei giovani valesco. I saloni di fi ori lavorano con rondinella usato nelle sfi late di carnevale fi n dall’antichità le festività religiose e le ritroviamo nacciava con la scomunica tutti coloro no dominati da Tersicore, musa della pagavano 40 e le donne 20 soldini per piante indigene”, come scriveva La la bravura eccelsa proprio dell’orche- fremevano e sussultavano per la bra- grande alacrità giorno e notte onde nelle numerose sfi late di Carnevale che mascherati si burlavano dei sacer- danza, che ha spiegato le proprie ali l’ingresso. Al “Continental” si paga- Voce del 1890, aggiungendo che il stra da loro prescelta, annunciando mosia d’amore, ma nemmeno quelli preparare i numerosi bouquets che fu- nell’Italia rinascimentale. doti, della Chiesa e dei valori cristiani. sulla città. “Le sarte non hanno quasi va alla stessa maniera, 60 e 30 soldi- giardino “aveva un aspetto romanti- esecuzioni in anteprima e la parteci- un po’ più anziani rimanevano indif- rono ordinati per questa occasione. Le tempo di preparare i vestiti alle loro ni. All’albergo “Deak” il biglietto co- co, tutto adorno di palloncini”. Una pazione di cantanti rinomati. Con la ferenti dinanzi a queste sfi de. “Dal- offellerie pure preparano a tutta pos- Alle radici Il secolo d’oro clienti, la vetrine dei negozi al Corso stava un fi orino, mentre per il ballo al scenografi a perfetta per un ballo di musica si spaziava dalle più classiche la danza sbocciano gli amori come i sa i confetti, i coriandoli, il cui smer- Le origini del Carnevale affon- La fi oritura del Carnevale fi umano mettono in vista dei vestiti elegantis- teatro bisognava sborsare due fi orini. Carnevale! arie operistiche alle danze popolari, fi ori in primavera”, scriveva La Voce cio oggi dovrà essere senza dubbio dano le proprie radici nei primi riti avviene nell’“epoca d’oro” della città, simi: rosa, bianchi, celesti...”, come Lo stesso discorso valeva per i prez- ed è interessante osservare che spes- nel 1890. straordinario... Apprendiamo da fonte religiosi e magici. Le antiche festi- nella seconda metà del XIX secolo. Ai riporta La Voce del 24 gennaio 1890. zi e l’offerta delle bibite: dalla birra Carattere umanitario so venivano eseguite anche canzo- positiva che tutti, senza eccezione, gli vità (Feste di Diòniso, Saturnali, cittadini arricchiti piaceva esibire il a buon prezzo alla Sala Armonia allo Il ballo, però, al quale tutti avreb- ni croate. All’hotel “Deak” suonava Ne gioivano ospiti di Abbazia verranno qui ad ac- Lupercali...) con le quali si celebra- proprio rango alle feste private nonché Cavalchine, spumante e al ponce al teatro oppure bero voluto partecipare era quello l’orchestra del reggimento Jallačić N. di più le donne crescere la maestosità di questa brio- vano la fi ne dell’inverno e il risve- ai balli e pubblici intrattenimenti di un veglioni, balli all’hotel “Deak”. Anche i cronisti del- organizzato nel teatro cittadino. La 79, alla Sala Armonia una parte dei sa festa. Tutte le carrozze di Abbazia, glio della natura, la propiziazione e certo livello. Allo stesso tempo, anche l’epoca manifestavano una certa qual gioventù in maschera sul podio e le componenti della musica cittadina, Il Carnevale dell’epoca, ma anche Volosca e Fiume sono occupate e già a il rinnovamento della fecondità, e i meno abbienti avevano l’opportunità Gli intrattenimenti danzanti, de- dose di arroganza e supponenza nei dame eleganti nelle logge rappresen- mentre al Continental la “banda mili- in generale, portava più gioia ed emo- quest’ora non se ne trova una neanche con le quali si scacciavno la malat- di partecipare alle follie di Carnevale. nominati “cavalchine mascherate” e confronti del ballo popolare alla Sala tavano il massimo della raffi natezza. tare” composta da 16 suonatori. zioni alle donne che non agli uomini. a pagarla un occhio della testa”. Era questo l’unico periodo dell’an- Il giorno seguente, La Voce scri- Amori e sessualità no in cui le donne avevano un ruo- veva, non senza rammarico e con I vari resoconti e articoli lascia- lo più importante rispetto agli uomi- una punta di delusione, che alla sfi lata vano intendere che la sfrenatezza era ni. Le loro competizioni di bellezza, hanno partecipato 65 carrozze, ma che Il “Corso di carrozze” agli inizi del XX secolo piuttosto grande, specialmente tra i lo splendore degli abiti, l’originalità mancavano la solita allegria e gioco- più giovani, sia tra i ragazzi che tra delle maschere mettevano completa- sità, perché molte famiglie hanno do- Triste rientro Cerchiamo, infi ne, di rispondere le ragazze. Sembrava che l’amore e mente in ombra il... sesso forte. “Il vuto rinunciare a causa dell’infl uen- alle domande che ci siamo posti al- la sessualità fossero le caratteristiche carnovale senza la donna non avreb- za, che già da un po’ di tempo stava nella quotidianità l’inizio. Le follie di Carnevale, sia ieri più marcate del Carnevale fi umano. be alcuna ragione di essere, ed è con- spadroneggiando in città. “Al diavolo Col fi nire della quinta stagione, i che oggi, hanno praticamente le me- Tutto inizia, naturalmente, con i co- sono quindi alle norme più elementa- l’infl uenza e viva il carnevale!”, con- fi umani erano costretti, loro malgra- desime caratteristiche. È vero, i balli stumi provocanti. ri della giustizia, che la femminilità la cludeva La Voce. do, a ritornare alla quotidianità e al erano più sfarzosi, le sfi late meno nu- In merito alle maschere al ballo quale è l’anima del carnovale, abbia a Il primo giorno di Quaresima, consueto grigiore. Il Carnevale del merose ma più elitarie, i divari socia- nell’hotel “Deak”, sulle pagine de cogliere dello stesso i frutti migliori”, il Mercoledì delle Ceneri, i fi umani 1886 è stato, come quello attuale, li più marcati. Lo spirito del Carneva- La varietà del 1886 leggiamo: “Fra leggiamo su La Voce del 10 febbraio usavano fare delle gite in periferia e a particolarmente lungo. La varietà lo le, però, rimane invariato e ci cattu- le maschere notammo un Faust spet- 1890. ll giornalista, però, si lamenta Tersatto: “I Fiumani abbandonarono a ha salutato con un “Mortus est”, la- ra, oggi come ieri, alla stregua di un tacoloso dalle forme pronunciatissi- del ruolo degli uomini ai balli di Car- frotte, a litanie la città, la quale verso mentando che “la Quaresima bronto- morbo o di un’epidemia, facendo di me, anzi fi n troppo pronunciate – un nevale: “Qual è il compito... di noi uo- le 4 pom. pareva del tutto deserta. A lona col suo mesto salmodiare, colla un signore un buffone di corte, di una jockey semplice ma elegante che la- mini durante il periodo carnevalesco? Tersatto... a Cantrida, alla località det- suo veste di cilicio, col capo cospar- dama distinta un’amante discinta. La sciava vedere un pajo di piedini ben Domiciliarci nel più ridicolo degli in- ta Pilepich, a S. Anna, a Draga, a S. so di cenere tronca le gioie ardenti del febbre di Carnevale trae origine, oggi calzati e speronati e due fi nissime ca- dumenti, il frak, sgambettare da una Cosmo, c’era gente di molta che ce- carnevale e fa sì che si dia bando alle come ieri, dallo stesso anelito di cam- viglie, e dai cui occhi scattavano dei parte e dall’altra ai balli... fare un boc- lebrava allegramente col bicchiere in follie... picchiamoci il petto, e faccia- biamento, di fuggire almeno per un lampi, una contadinella fresca, rosea, concino di corte ad un astro, ad una mano la sepoltura del Carnovale e la mo giudizio, ammenoché non voglia- po’ da tutte le pastoie e limitazioni. con un seno voluttuosissimo che tra- fi amma che ci vediamo contesa da venuta della magra Quaresima” (La mo... far la vita medesima, tanto di Insomma, cerca di essere ciò che desi- Un annuncio su La voce del popolo del 1890 La “plebe” si divertiva alla Sala Armonia, nell’attuale via Dolac spirava dalla candida camicia di piz- mille concorrenti, e... basta”. varietà, 27 febbraio 1887). carneval che di Quaresima”. deri invece di essere ciò che sei. 6 storia e ricerca Sabato, 5 marzo 2011

PATRIMONIO Il documento nella ristampa voluta dalla Città Sfogliando questa nos Statuto di Dignano, 1492 In nomin iustizia nel nome del Signo- di Carla Rotta re. In nomine Christi. (Amen). orreva l’anno del Signore GE giustizia a tutti i costi. Fiat 1492. Cristoforo Colom- jus et pereat mundus. Iniziava così lo Cbo (rin)cor-reva sul mare statuto, invocando una giustizia al di il suo sogno: raggiungere le In- sopra di tutto, fatta in nome del Su- die procedendo verso Ovest e solo premo Ente, perché le punizioni o le verso Ovest. Non capì l’impor- assoluzioni andavano oltre le umane tanza dello storico inciampo nel- cose. Ma a volte non bastava rimet- l’America. tersi alla giustizia divina, quella che Il Vecchio Mondo incontrava sarebbe arrivata con il Dies irae: bi- il Nuovo Mondo; il Medio Evo sognava pur funzionare e bisognava lasciava senza inchini aprendo pur in qualche modo indirizzare al all’Era Moderna. Anche Digna- buon comportamento e alle regole. no, nel suo piccolo, nell’anno Che cosa voleva, insomma, questa che avrebbe segnato la Grande Magna Charta dell’onnicomprensi- storia, stava voltando pagina. vo vivere a Dignano? Voleva di tut- La vita, all’epoca, scorreva to un po’. Non lo diciamo per irrive- attorno alla chiesa di San Gia- renza. Abituati come siamo a doverci como delle Trisiere, allora come richiamare ad un sacco e una sporta ora nel cuore antico della loca- di leggi (non da ultima quella sullo lità. E nella chiesa di San Gia- standard della marmellata di pesche, como i Savii legiferarono lavo- prugne, mirtilli o mista che sia), con rando di taglio e cucito sullo sta- lo Statuto di Dignano (ma il discorso tuto vecchio per ottenerne uno vale assolutamente per tutti gli statuti nuovo, rivisto e rivisitato, più al medievali) ci ritroviamo in mano tut- passo con i tempi. to quello che oggi necessita del sacco Quali mali affl iggevano la e della sporta che dicevamo. Lo Sta- società del tempo? Che cosa an- tuto è codice civile, penale, ammini- dava regolato? Ecco un assag- strativo, di procedura (sia civile che gio (ma proprio piccolo piccolo) penale), matrimoniale, di diritti rea- delle disposizioni. siano applicate al Commun di Chiaro, no? Si può dire “ladro” i tempi, nonostante tutto, non li... insomma, tutto quello che... Non Ven.a, et all’Accusator, per il a condizione che si possa dimo- sono poi così cambiati. Ma al di nella divisione, diciamo, moderna del Delle Ferie qual s’averà la verità per mettà, strare... la condizione. Altrimenti là di questi esmpi, diciamo, cu- diritto, ma pur sempre un documento da esser osservade et se non avesse onde pagar deb- saranno pubbliche scuse e multa. riosi che abbiamo citato, lo Sta- ordinato, pulito nella sua (per quanto bia star per un giorno in berlina, L’offeso avrà le scuse, il Comu- tuto merita una lettura al micro- primordiale) struttura. E quindi, dalla Statuimo delle Ferie da es- et cad.no possi accusar, et l’ac- ne i soldi. Ladri! Oooops! Scusa- scopio: non parla solo di legge, necessità di apportare il documento, ser osservade che quindeci cusator sii tenuto secreto. te. Ma se ci date un po’ di tempo, parla anche di quei fi tti rapporti alle disposizioni di materia, a quelle giorni avanti, et quindeci dop- Con le parol(acc)e che si sento- saremo in grado di trovare villania che fanno la società e le istitu- transitorie. Il percorso umano e scien- po la Festa della Natività di no oggigiorno per strada, le casse non prevista. zioni ed allora le chiavi di lettu- tifi co avrebbe poi setacciato liberan- N.ro Sig.r Gesù Cristo, giorni comunali potrebbero diventare una ra possono e probabilmente de- do la materia dalla , eppure, ci otto avanti, et giorni otto da- solida banda e concedere crediti. De omicidii vono essere molteplici. siamo. Lo Statuto è per l’epoca nel- poi la Festa della Ressurez.n Chi non si accontenta di scherzare Statuimo, et ordinemo che s’al- d’esso N.ro Sig.r et tutto il mese con i fanti, ma se la prende anche cuna persona, così Uomo, come di Giug.o se abbino per le Fe- con i santi, dovrà pagare multa, e Donna avrà ammazzato alcuna stato un percorso lungo anni, della Serenissima). Sotto di esso rie; tamen in ogni tempo cad.no anche salata. Ci guadagneranno, persona nel Castello di Dignano È però Dignano, grazie alla lo stemma della famiglia Barba- possi dimandar il premio delle oltre alle casse comunali, anche overo nel suo Destretto, sia taglia- Municipalità ha avuto la ristam- rigo. Sul nono foglio c’erano una sue fatiche, et il pagam.to di le tasche dell’”accusator”, ovvero to al Delinquente la testa, talchè pa dello Statuto del 1492. A scan- grande iniziale T e l’immagine mangiar, et bere non ostante le di chi denuncia. Che resterà anoni- sia separata dal fusto, et muora, so di equivoci, si tratta della ri- di S. Lorenzo, riprodotta a colo- Ferie soprad.te. mo, almeno all’opinione pubblica. et tal omicida non si potesse pi- stampa della trascrizione, perché ri e dorata. All’inizio della pagi- Dalla parte di chi lavora. Nel Insomma, allora come ora, ad aver gliar, et personalm.te punir, allora l’antico documento, datato 1492, na 11 c’era l’iniziale I di colore 1492. Nel 2011, sembra, un po’ pestato i calli a qualcuno, sarebbe- sia condannato, et messo in ban- non si trova più. Hans Folnesics, verde, seguita dal testo scritto a meno. Comunque, ferie e feste ro stati dolori. E allora come ora do, et se per alcun tempo venisse storico d’arte caratteri ros- comandate e, quel che più con- (o forse è prorpio il contrario), in nelle forze del Regim.to di Digna- austriaco, ave- si: In nomine ta “pagate”. Liberi di chiedere il mancanzua di pecunia, l’alternati- no gli sia tagliata la testa, come di va avuto modo domini Jesu: “premio delle fatiche” (oggi si va alla multa era la poco piacevo- sopra. di tenere tra le Incipit primus dice stipendio), e il pagamento le berlina. Non se ne esce. Chi ha preso mani e sfoglia- liber Statuto- di mangiare e bere. (Qualcuno l’altrui vita dovrà rinuncire alla re lo Statuto rum Comunis ricorda ancora i buoni merenda Delle parole propria. Provvederà il boia a stac- del 1492, re- Adignan. integrativi dello stipendio?) ingiuriose care la testa dal corpo. Scappare, datto all’epoca Sono giun- in questo caso, non signifi ca aver in cui era doge te ai giorni Di quelli bestemiarono S’alcuno dirà ad un altro villa- salva la vita, signifi ca solo riman- Agostino Bar- nostri otto tra- Dio, over li Santi nia, cioè ladro, assassin, depreda- dare l’appuntamento con la scure. barigo (1486- scrizioni, che tor, pergiuro, infame, traditor, in- Come dire, se ti prendo sei fi nito. 1501). vengono con- Ordinemo che s’alcuna fedele, mentirse per la gola, et si- l documento servate all’Ar- persona da qui indietro beste- mili altre cose con animo d’ingiu- Di quelli che faranno Iveniva cu- chivio di Stato miarà, overo vitupererà l’On- riar, overo ad alcuna Donna dir fatture, et sortileggi stodito nella di Trieste – Bi- nipotente Iddio, et la sua glo- Puttana, ladra, imbriaca, overo cassa del Co- blioteca – Cor- riosa Vergine Maria paghi L. altra vilania, se quello dirà le vil- Item volemo che s’alcuna per- mune a Digna- te d’appello; 10 de’ piccoli, et se il beste- lanie non potrà provar le villanie sona farà alcuna strigaria, overo no. Da quanto alla Biblioteca miarà l’Evangelista Prottetor per esso ditte, et supra esser vere, cosa mala, over alcun altra cosa è dato sapere, Civica “Atti- N.ro S. Marco L. 5 de’ pic.li, sia obbligato, et debbia smentirse mediante la quale facesse ch’una c’era ancora nel 1935 e la confer- lio Hortis” – Archivio diploma- et s’il bestemiarà, overo vitu- per la gola di quelle cose le qua- persona avesse un’altra in odio, ma arriva da Antonio Santangelo tico, Trieste; alla Biblioteca del pererà alcun altro santo, over li avrà dette davanti il Reggim.to, over che l’amasse oltre il soli- ne “Inventario degli oggetti d’arte Museo Correr – Venezia; alla santa di Dio paghi L. 3 de’ p.li et popolo di Dignano, et appresso to sia bollata in fronte, et in viso d’Italia, V. Provincia di Pola. Con Biblioteca del Senato “Giovanni per cad.na volta le qual pene paghi al Commun L.5 de’ piccoli. d’una bolla di ferro ardente, et buona probabilità il documento si Spadolini” – Roma, all’Archivio perpetuam.te sia bandito del Ca- è involato verso la fi ne degli anni di Stato di Pisino (3) e al Museo stello di Dignano, et del suo de- Quaranta o all’inizio degli anni Civico della Città di Rovigno. stretto. Cinquanta. Peccato. Per la ristampa è stata scelta la Professione: strega. Non con- Stando a Folnesics lo Statuto copia custodita presso la Biblio- viene. Vabbè che si evita il boia, era scritto in lingua latina, a ca- teca civica di Trieste. Il grosso li- ma a dover girare per il mondo (ri- ratteri gotici corsivi, iniziali on- bro che ne è scaturito, oltre alla stretto dell’epoca) con un bel tim- ciali in inchiostro rosso o blu; ristampa del documento riporta bro in fronte e uno in viso a con settanta fogli delle dimensioni la trascrizione dei testi e la tradu- ferma del peccato, si fa fatica a 29,5 X 21,2; decorato con alcu- zione in croato. È corredato da un trovare un domicilio. Allora quel- ne miniature ed iniziali. Titoli in CD contenente gli statuti. la della strega che vive in un fi t- corsivo maiuscolo, con caratteri La ristampa dello Statuto è to bosco, sola in una catapecchia di colore nero e numeri romani accompagnata da interessan- tra mille pentoloni non è solo fi aba rossi. All’inizio di ogni capitolo ti studi introduttivi ed esplicati- spaventa bambini. c’era la lettera C (Caput) scritta vi a fi rma di Nella Lonza, Jakov Basta una legge per garanti- alternativamente in rosso e blu. Jelinčić, Miroslav Bertoša. La re tranquillità e sicurezza? Certa- Sull’ottavo foglio c’era una mi- presentazione dell’opera è av- mente no. Erano tempi turbolenti, niatura incorniciata in oro, raf- venuta il 10 agosto dello scorso fuori le porte come dentro Digna- fi gurante un leone con il libro anno, nella Giornata della Città, no. La giustizia spesso sarà sta- aperto (emblema di San Marco e in piazza del Popolo. ta ingiustizia. E bisogna dire che Sabato, 5 marzo 2011 storia e ricerca 7 stra Magna Charta, un documento indubbiamente moderno per l’epoca in cui fu approvato ne Christi...Staptuimo et ordinemo che... la quale è stato approvato un docu- del padre costituito; Che siano elet- osservade; Che non siano admessi dasion consueta; Delle parti da es- mento falso; Dei testimonii falsi e mento indubbiamente moderno. Lo ti due avvocati di Commun; Che al- testimoni sopra morti; Che quello ser astrette mostrar li suoi instru- dei producenti quelli; Delle parole potremmo defi nire all’avanguardia. cun prete non possa esser avvoca- soccomberà in causa soccomba nel- menti avanti che sia fatta la mo- ingiuriose; D’una femina di cattiva Ne conveniamo, alcuni reati (par- to; Di non comprar beni delle chie- le spese; Che il caminar d’una per- strantia; Se saranno più confratelli fama che ingiuriasse una femina di liamo di stregonerie e affi ni) hanno se; Delle ragion da mostrarsi dai sona non debba pregiudicar a quel- obbligati a una dasion; Se saran- buona fama; Di quelli che concite- ben poco di avanguardia. Ma siamo gastaldi delle chiese; Delle robbe lo possedesse; De’ compromessi dà no più confratelli creditori; Che il ranno alcuno alla prova; Dell’in- nell’anno che siamo, e con il senno robade e vendude, se debbano re- esser fatti trà li parenti. confratello maggior non possi tor sulto con arme e senz’arme fatto; di poi è facile essere furbi, pratici e cuperarsi; Del far rason pena alli minori confra- Dell’insulto fatto nella propria lungimiranti. Ecco di che cosa trat- ai forestieri; Del prez- telli; Se alcun confratel- casa dà un altro; Della botta fatta ta, tra due sole copertine, la legisla- zo delle carni cotte; Che lo volesse refutar le pos- con sangue e senza sangue; Del- zione dell’epoca. le carni d’agnelli non si session della dasion; Se le pene le quali si dopiano; Delli vendano che a un soldo alcuno vorrà vender la omicidi; Di quelli che faranno fug- Libro Primo alla libbra; Che li debito- parte della sua dasion gire li detegnudi dal reggimento; Proemio; Eleccion de giudici; ri del Commun non pos- sia tenuto avisar il pa- Del medesimo; Di quelli che fa- Sindici di Commun; Del fontica- sano comprar datii; Del- tron; Dè uno che de- ranno fuggir li carcerati; Di quel- ro di Commun d’esser eletto; Del li famigli che scamperan- fraudasse over negasse li che vergognaranno vergini don- Cassier del Commun d’esser eletto; no; Del peso del pan che la dasion; Della dasion zelle; Di quelli che vergognaranno Del sagrestan de San Biasio d’esser si vende; Come si paghi- da non esser dimanda- una maritata ò vedova; Li rapito- eletto; Elezion de stimadori; Delli no li dacii al Serenissimo ta dà cinque anni in sù; ri delle donne e la pena di quelli; giustizieri; Di quelli ch’esser puo- Dominio. A che tempo si paghino Di quelli che daranno venefi ci; Di no del Consiglio; Che non si possa le dasion; Della refuta- quelli che faranno fatture e sortile- tor pegno del mercenario; Che non Libro Secondo zion della dasion; Della gi; Di quelli che brusaranno stan- si possa desviar li famegli; Che niu- Del modo di citar al- richiesta del conduttor ze d’altri; Degl’animali che saran- no ardisca desviar alcun fameglio; cuno in giudicio; Che da esser fatta al patron no ammazzati; Di quelli che rob- Che non se possa impegnorar sen- niun marito risponda in della dasion; Della mo- baranno la robba d’altri; Di quelli za licenza del signor podestà; Quel- rason senza procura del- strancia dà esser fatta che leveranno agl’altri il cappello; li che si maritaranno siano a frà e la moglie trattandosi del ut supra; Che la pos- Che non si possa di notte vender suor; Che alcuna division ovver as- suo interesse; Dei testi- session refutata sia me- vino in osteria; Di dover aver giu- signazion dei beni non sii fatta tra il moni dà esser tolti et esa- liorata non deteriorata; ste misure; Di quelli che daranno marito et la moglie; Che la moglie minati; Dei testimoni per Di quello che s’averà manco peso over misura; Di quel- sia tenuta alli debiti del marito; Che rigor del signor podestà intromesso nella posses- li che venderanno carne mortesi- la donna maritata e consentiente il esser astretti; De admeter sion dopo che sarà stata ne; Di quelli che venderanno due marito non possa alcun ben alie- la probazion del proban- refutata; Delle soccede carni insieme pesate; Di non ven- nar eccetto sotto certa forma; Che te; De ricorrer al posses- delle bestie bovine; Del der una carne per un’altra; Che le il contratto tra il marito e la moglie so; Delli morienti senza medesimo; Delle soc- carni siano vendute stimate et non sia nullo; Che li forestieri che ve- testamento e con fi glioli; cede delle pecore; Del altrimenti; Di correr all’arma et niranno ad abitar in Dignano sia- Delli morienti intestati e medesimo; Del danno al fuogo; Delle robbe tolte al tem- no esenti per un anno; Dalle robbe senza discendenti; Delli dato cogl’animali; Del- po del fuoco, che s’abbino à resti- dè non esser comprate che in piazza beni lasciati in tempo da la pena di quelli divide- tuir; Di non correr à rumor; Che le commune; Di quelli che estirparan- non esser galdesti; Delli ranno il pegno; Di quel- code dè cavalli non siano spelate; no la via pubblica over consortio; morienti senza testamen- li faranno danni con la Che non si possa vender vino avan- Di quelli manderanno tramessi; Di to e senza eredi; Delle prescrizion persona in orti e vigne; Di quelli ti messa la festa; De quelli si faces- quelli che s’intrometteranno ove- delle cose immobili; Della stessa Libro Terzo faranno danni con bestie; Di quelli sero rason da sua posta con alcuna ro usurparanno del territorio del prescrizione; Delle prescrizion delle Delle alienazioni delle cose sta- che vorranno accusar; De’ pomi e persona; Che le botteghe stiino se- Commun; Dell’alienazion del ter- cose mobili; Di quelli che saranno bili e loro recupero; D’una robba frutti che cascheranno in un terren rate nelli giorni festivi; Del giuoco ritorio di Commun et altri patroni obbligati in solidum; Che li credi- obbligata ad un altro da non esser d’un altro; Di quelli che tagliasse- delli dai; Che non si possi portar senza licenza non valida; Di quel- tori prima astringhino li principali; venduta; Delle cose communemen- ro arbori fruttiferi e non fruttiferi; arme per Dignano; Che li taverne- li che buttaranno acqua over spor- Di quelli che averanno venduti tut- te possesse da esser partite; Delli Delle terre dà non esser alienate; ri non debbino dar vin in credenza chezza sopra alcuna stradda; Che ti i suoi beni; Delli testamenti che beni acquistati tra fratelli da esser Delle bestie dà non esser alienate per più de’ lire cinque de’ piccoli; non se possa buttar ledame over al- saranno fatti; Dei legati fatti dalli communemente divisi; Delli beni senza licenza del padron; Di quel- Che li animali non possino entrar tra sporchezza nelle vie pubbliche; genitori non dicendo per contento de’ debitori da esser intromessi, lo al qual si deve alcuna cosa per nelli cemiteri; Che nelle chiese non Che li osti non debbano dar vin in e benedizion; Della dispensazion incantati e poi venduti; Della pre- rason d’affi tto overdasion, sia pre- sia commessa alcuna cosa contra- credenza alli fi gliuoli di famiglia; di esser fatta per li commissarii de’ scrizion dell’instrumento di debi- ferito alli altri creditori; De non ria; Di quelli che despastureranno Del prezzo del vin e delle carni legati fatti per li testatori; Delli tu- to per anni dieci; Delle vendizion comprar alcun debito dà alcun anemali; Che non si possino caval- nelle franchisie; Degli operari che tori de’ pupilli; Di quelli averanno delle proprietà; Ch’il patron della forestier; Delle cession che non si car cavalli d’altri; Che li animali prometteranno andar in lavor; Di alcuna cosa dà partir; Che a quello proprietà possa ricuperar la cosa a possino tor dalli forestieri. non siino venduti over defraudati; quelli che toranno denari ad impre- non averà la via la ghe sia dada; Di se respondente; De vendenti la pos- De’ salteri; A che modo s’intendi il stido per causa d’opera; Delli ope- quelli averanno una parte minima in session per la qual si paga; Dell’af- Libro Quarto Statuto; Che le parti dà qui inan- rari dimandanti il prezzo frà certo una possession; Di quelli averanno fi tto delle case; Delle dasion; Che Di quelli bestemiaranno Dio et ti prese nel Conseglio siano fer- termine; Che tutti quelli averanno via per la possession d’altri; Del de- il conduttor della dasion sia tenuto i santi; Dei nodari che faranno in- me; Che dove mancano li Statuti si stanzia facciano le angarie; Che bito qui fatto dà esser pagato; Del- mostrar al suo patron le possession strumenti falsi; Di quelli che faces- debba ricorrer alle leggi di Vene- quelli si partiranno facciano i suoi li contraenti mercato di quelunque delle dasion; Del successor d’alcu- sero far un instrumento falso; Di zia; Che il vecchio Statuto riman- proclami; Del fi gliuolo in podestà cosa mobile; Delle ferie dà esser no d’esser condannato a pagar la quelli che producessero un instru- ghi nullo. Saggezza, ci vuole quella dei... Savii ignano, dunque, uno Statuto suo già e aggiunte, resesi necessarie perché sono tinenti, et corrotte Leggi talchè veram.te Dce l’aveva. Quello datato 1492 è pra- cambiati i costumi, le necessità, la società. se poteva dir esso loco al tutto mancar de ticamente il testo con le relative modifi che Si sa: se la legge non lo prevede non è rea- Legge, et vigilando alle cose comode del to, se la legge non prevede l’arbitrarietà la loco, et de abbitanti di quello alla cura sua fa da padrona. Ed allora il Consiglio vuo- comessi son la sua solita delogenza, et af- le modifi care il documento, aggiornando- fetto paterno del Conseglio Maggior di lo. Incaricherà 23 savii (saggi). Investi- uomini di Dignano convensentem.te, et ti dell’importante compito, chissà quante comandam.te hanno proposto alli astan- volte avranno scavato nell’anima del luo- ti persuadendoli a far le cose infrascritte. go per arrivare al testo fi nale dello Statu- (…) Il qual Conseglio... ha ordinato far... to. Comunque, un giorno, in San Giaco- eleggendo et deputando savii (…) che di- mo, In nomine Christi, portarono a termi- ligentemente et fedelmente esaminassero ne il lavoro. E come succede oggi, per il il volume vechio di Statuti di Dignan et sì al nuovo documento, cessava di esistere che removessero le cose superfl ue d’es- quello precedente. Ne conferma l’esisten- so, a quella mancassero supplissero, le za lo Statuto del 1492, nel Proemio e nelle corrotte correggessero, le utili compro- disposizioni fi nali, manca, purtroppo, nel- bassero, le additioni aggiungiessero et fi - la forma cartacea. nalmente facessero novi Statuti (…) Li Dice lo Statuto, “Nel tempo della felice savii sono veramente questi: Domenigo età primiera p(er) un certo natural istinto dè Topho, Michiel dè Lio, Bortolelo dè li uomini si astenivano dalli vizi, et imi- Macario, Antonichio dè Domenigo, Anto- tavano le virtù. Di più per certa malignan- nio D’Honorà, Giacomo dè Nadal, Toffo Biasio Tromba, Lorenzo Cissigna, Mattio tia del gener umano alla giornata furono Tromba, Lorenzo Tulissa, Antonio dè Ma- dè Bettol, Lunardo dè Marco, Domenigo mutate le condiz.ni de’ tempi, cioè la vir- cario, Martin Bonassin, Antonio Malusà, Cerlotto.” tù in malicia, e li costumi voltati in vitii Damian Cessigna, Antonio dè Fin, Dome- Alcuni cognomi sono giunti fi no ad (...) e vedendo che questo feliciss.mo loco nigo Spelà, Antonio dè Damian, Nicolò dè oggi: Donorà, Bonassin, Malusà, Damia- di Dignan era governato d’alcune imper- Rottia, Domenigo Trombolin, Andrea et ni, Rotta, Cerlon... 8 storia e ricerca Sabato, 5 marzo 2011

Nata con la voglia di unire le varie anime di una terra di frontiera, complessa e multiforme Dalla pagina 3 Ecco, ora siamo al secondo collane – Histria Colloquium, che anno e tante iniziative le abbia- raccoglie gli atti di vari convegni mo realizzate grazie a questo ap- e conferenze e quindi è una mi- poggio che è per noi sicuramente scellanea, e Histria Documentum, fondamentale. Più ci sono i con- ossia pubblicazione di documenti tributi delle amministrazioni loca- –, ad esempio, abbiamo in piano li, Capodistria, Isola e Pirano. Lo di pubblicare le vedute di Pie- scorso anno, invece, è stato im- tro Nobile, 872 schizzi relativi a portante il contributo dell’Unione vedute di località istriane che si Italiana, proprio per il progetto conservano presso l’Archivio di della Prima Esposizione Provin- Fiume e che sono ancora inedite. ciale Istriana, per il quale anche Abbiamo raggiunto l’accordo con la Regione Istriana ci ha dato un il direttore dell’Archivio, dott. Go- vissuto nel Duecento, di cui si fe- Sì, il progetto si è concluso con ca, ma anche di biografi e di perso- grosso appoggio. Con le risorse ran Crnković, e l’opera sarà cura- steggiano gli ottocento anni della l’appendice che noi saremmo lieti naggi, di onomastica, di genealo- che abbiamo a disposizione co- ta dal prof. Marijan Bradanović, nascita, e quindi proveremo anche di poter portare questa mostra an- gie e in generale di tutti quegli ar- priamo essenzialmente le spese storico dell’arte di Fiume, e re- qui a riunire gli esperti, in colla- cora a Trieste, il che mi pare quasi gomenti che riguardano la popola- materiali e quelle di gestione. datta da Tajana Ujčić, del Museo borazione con altre istituzioni. Un naturale visto che molto materia- zione nell’accezione più ampia. Qual è la collaborazione con etnografi co di Pisino. Sarà la ter- programma, dunque, che mi pare le usato appartiene ai Civici Mu- La Società ne potrebbe essere la le nostre istituzioni, mi riferisco za opera di Histria Documentum, abbastanza denso. sei di Trieste, e quindi – visto an- promotrice, considerata anche la a quelle della Comunità Nazio- dopo quella sulla Pianta di Ca- Problemi? che che sia la mostra che il cata- collaborazione che ha instaurato nale Italiana, in primo luogo al- pod’Istria di Giacomo Fino, cu- I problemi sono sempre legati logo ed il documentario sono stati con i vari enti e istituzioni. Ci stia- l’Unione Italiana, al Centro di rata da Salvator Žitko, e quella ai fi nanziamenti. Avendo maggio- curati in quattro lingue (italiano, mo lavorando sopra, raccogliendo Ricerche Storiche di Rovigno, al sull’Esposizione con il materia- ri risorse si potrebbero coinvolge- sloveno, croato e tedesco) – anche vari collaboratori per mettere in Centro Italiano “Carlo Combi”, le fotografi co dei Civici Musei di re più ricercatori e fare cose an- a Vienna. A Trieste andremo quasi piede una pubblicazione del gene- alla Società di Studi Storici e Storia ed Arte di Trieste, e con i te- cora più particolareggiate. sicuramente, a primavera inoltra- re. Ma la vogliamo fare bene, per Geografi ci di Pirano, alle CAN? sti di Brigitta Mader e dello stesso Diffi coltà a trovare collabo- ta, conconsiderati anche gli ottimi cui procediamo con i piedi per ter- Con l’Unione Italiana abbia- Žitko. Il quarto volume conterrà ratori e ricercatori? rapporti con il direttore Adriano ra e in qualche modo sottovoce. mo avuto una grande collabora- 25 fotografi e realizzate nel 1876 No, fi nora nessuno ci ha dato Dugulin. A Vienna ci sono mag- Far diventare i materiali di- zione lo scorso anno, per il pro- durante la costruzione della fer- picche. Siamo molto soddisfatti, giori problemi logistici, aveva- sponibili facilmente accessibili a getto dell’Esposizione. Ci ha aiu- rovia Divaccia – Pola, che sono anche perché abbiamo avuto, nei mo quasi concordato la cosa con tutti gli interessati su Internet è tato molto Mario Steffè, all’epoca l’Archivio di Stato, ma poi c’è sta- una tendenza che sta prendendo responsabile del Settore Cultura to un avvicendamento ai loro ver- sempre più piede. State ragio- della Giunta esecutiva dell’UI, tici e temo che l’iniziativa slitterà nando anche voi in questa di- ma anche nella sua veste di pre- un po’ nel tempo. Ma credo alla rezione? sidente della Comunità degli Ita- fi ne che riusciremo a farcela. Sì, ha fatto bene a chieder- liani ‘’ di Capo- La mostra è stata aperta nel- melo, perché attualmente stia- distria. Collaboriamo molto bene l’esatta ricorrenza del centena- mo aggiornando il nostro sito, con le nostre Comunità, come Ca- rio, il 1.mo maggio del 2010 alle www.histriaweb.eu, e cerchermo podistria, Isola, Pirano... Di re- ore 11, in piazza Brolo a Capodi- in futuro di mettere tutto online. cente abbiamo organizzato una stria, con l’esecuzione della mar- Già lo facciamo con le fotocro- tavola rotonda con la Società di cia trionfale sinfonica ‘Concordia nache dei nostri eventi e con le Studi Storici e Geografi ci di Pi- e Progresso’, composta dal mae- notizie. Cerchermo però di avere rano sul censimento piranese del stro Giuseppe Mariotti nel 1910, attraverso il sito anche un contat- 1910.... Con il CRS più che con trascritta riarranangiata ed ese- to diretto con gli ipotetici fruito- l’istituzione in sé abbiamo instau- guita dall’Orchestra a fi ati di ri, sia per il dizionario biografi - rato un’ottima cooperazione con Capodistria, rispolverata dunque co, dove si potrà in qualche modo i singoli ricercatori – con Mari- per l’occasione dall’oblio, così proporre delle biografi e o dare no Budicin, ad esempio, o Rino come abbiamo recuperato le foto- suggerimenti, sia per le recensio- Cigui, soprattutto, ed Egidio Ive- grafi e storiche. Abbiamo organiz- ni, in cui si proporrà ciò che vie- tic –, dato anche che l’istituzione zato sei conferenze, sempre nelle ne pubblicato sull’Istria, oltre che fa soprattutto opera di ricerca e tre lingue – e tengo a rimarcarlo i nostri eventi. Forse arriveremo pubblicazione/editoria, non con- tra le più vecchie immagini dal- vari campi, degli esperti di altis- – con studiosi provenienti sia dal- pure a mettere su Internet inte- vegni o progetti... Con il ‘Combi’ l’Istria e sono state trovate da un simo livello, anche europeo, e dei l’Italia, sia dalla Croazia e dalla ri libri e pubblicazioni, anche se abbiamo realizzato sia il proget- nostro collega di Lubiana, Dra- nomi di richiamo. Ma siamo con- Slovenia, e due visite guidate dal personalmente preferisco avere to dell’Esposizione Provinciale gan Božič, a Vienna, ancora ine- tenti anche dell’appoggio scienti- professor Žitko, che ci ha fatto co- in mano l’opera cartacea. Con il Istriana sia ‘Histria in libris’, la dite, e speriamo pertanto di poter fi co che ci danno la varie istitu- noscere i luoghi dove si è tenuta progetto sulla Dieta istriana avre- prima fi era del libro istriano, qui procedere con la loro pubblicazio- zioni, il cui patrocinio conferisce l’Esposizione, nonché Capodi- mo online le pagine delle delibe- a Capodistria, nel 2009. Quindi ne. Quindi, visto che dedichiamo ancora maggiore credibilità alla stria e altri luoghi della memoria razioni e dei suoi atti e verbali. sì, collaboriamo senz’altro bene particolare attenzione ai vari an- nostra attività e operato. Citerò, a storica. Poi a settembre abbiamo Uno degli appunti che vie- con le nostre istituzioni. niversari, ricorderò che a giugno esempio, la Società italiana di de- portato la mostra a Pola, al Mu- ne mosso alle nostre istituzioni ricorrono i 130 anni dell’istituzio- mografi a storica, la Società croa- seo storico, a ottobre al Museo di ricerca e studio – ma che ri- Il futuro online ne della Civica commissione ar- ta di storia di Zagabria, l’Univer- etnografi co di Pisino – entrambi guarda un po’ tutte le opere a In futuro? C’è qualcosa di cheologica di Capodistria. La no- sità del Litorale, l’Istituto per la nostri partner del progetto –, e carattere scientifi co – riguarda grosso in piano o che le sta par- stra collega e vicepresidente della tutela dei beni culturali della Slo- infi ne ci è giunta la proposta del la scarsa diffusione o distribu- ticolarmente a cuore? Società, Deborah Rogoznica, che venia, la Società italiana di storia Museo del turismo di portarla ad zione delle loro pubblicazioni, Sì, di grosse cose anche trop- lavora all’Archivio, ha trovato al- della medicina e quelle croata e Abbazia, e visto il periodo natali- rispettivamente sono diffi cil- pe, visto che non siamo in tantis- cuni documenti risalenti al 1881, slovena... Istituzioni scientifi che zio e di fi ne anno abbiamo avuto mente reperibili nelle librerie. simi e che le risorse disponibili il che sta a signifi care che questa ed esperti non ci hanno mai re- un ottimo riscontro di pubblico. È una nota dolente e purtrop- sono quelle che sono. Il progetto commissione è ancora più vecchia spinto e ciò ci rallegra. E noi cer- po per il momento è così, entra più importante del 2011 è quello di quella di Parenzo. Raccoglie- chiamo di curare portare avanti Una rivista di storia in gioco la burocrazia, una pro- sui 150 anni della Dieta provin- remo una decina di studiosi della questo aspetto scientifi co, che è della popolazione cedura lunghissima e intermina- ciale istriana, di cui siamo por- conservazione dei beni culturali e importante. bile, e alla fi ne si arriva a capire tatori assieme al Museo storico cerchermo di fare una piccola ta- Riassumendo, l’attività della Progetti che stanno partico- che costa di più portare a termine dell’Istria di Pola. Seguendo la vola rotonda, un simposio, di cui Società consiste nella promozio- larmente a cuore a lei e alla So- questa procedura che ciò che si nostra impostazione di fondo e il gli atti usciranno l’anno prossi- ne di convegni, conferenze, mo- cietà? otterrebbe vendendo i libri. Que- ruolo di collegamento che ci sia- mo. E poi, c’è un progetto che du- stre, pubblicazioni, raccolta di Oddio, i progetti sono tanti. sto è sicuramente un problema sul mo dati, abbiamo coinvolto sia rerà nel tempo, anche perché è più materiali, d’archivio, museali, Personalmente ho un po’ un pal- quale dovremo lavorare. Nasceva l’Archivio regionale di Capodi- dispensioso, soprattutto per quel o fonti orali. Il progetto della lino fi sso: quello di fondare una da questa esigenza di far circuita- stria che la Biblioteca ‘Srečko che riguarda le risorse umane, è Prima Esposizione Provinciale rivista di storia della popolazione re tali edizioni anche la fi era del Vilhar’ e insieme ai vari musei quello della trascrizione della vi- Istriana ha inglobato in sé un dell’Istria – visto anche che mi oc- libro sull’Istria, dove sono venu- istriani – Albona, Parenzo, Rovi- sita pastorale di Francesco Zeno, po’ tutte queste dimensioni. Un cupo di demografi a storica –, una ti sia i grandi editori sia le case gno, Pisino – e gli archivi di Pisi- vescovo di Capodistria della se- bilancio, ora che si è pratica- rivista specialistica che si occupi minori e i musei e le associazioni no e Fiume, nonché la biblioteca conda metà del Seicento. Rober- mente concluso? però non solo di demografi a stori- con le loro pubblicazioni. universitaria di Pola – siamo im- ta Vincoletto sta studiando queste pegnati in tre segmenti di questo carte e, assieme a Giovanna Pao- Anno VII / n. 52 del 5 marzo 2011 evento: la mostra, che sarà aperta lin, curerà quest’opera che pub- “LA VOCE DEL POPOLO” - Caporedattore responsabile: Errol Superina in autunno; il catalogo, che pro- blicheremo l’anno prossimo, ma IN PIÙ Supplementi a cura di Errol Superina babilmente seguirà l’anno prossi- che però è già in atto ora e sulla Progetto editoriale di Silvio Forza / Art director: Daria Vlahov Horvat mo; e per la digitalizzazione degli quale si sta lavorando. Poi, in col- edizione: STORIA E RICERCA atti della Dieta, progetto grosso laborazione con la Comunità de- Redattore esecutivo: Ilaria Rocchi / Impaginazione: Vanja Dubravčić che sta prendendo l’avvio proprio gli Italiani ‘Santorio Santorio’ si Collaboratori: Daniela Jugo Superina, Kristjan Knez, Gianfranco Miksa, Carla Rotta in questi giorni. E poi ci sono al- proverà a fare una tavola rotonda Foto: Ivor Hreljanović, Società umanistica di storia, arte e cultura “Histria” e Ivo Vidotto tre iniziative minori, ma non per sul Beato Monaldo, frate france- La pubblicazione del presente supplemento, sostenuta dall’Unione Italiana di Fiume / Capodistria e dall’Università Popolare di Trieste, questo meno importanti. Nel cam- scano di Capodistria, autore del- viene supportata dal Governo italiano all’interno del progetto EDITPIÙ in esecuzione della Convenzione MAE-UPT N° 1868 po editoriale, dove abbiamo due la famosa ‘Summa juris canonici’, del 22 dicembre 2008, Contratto 248a del 18/10/2006 con Novazione oggettiva del 7 luglio 2009