Il senso della Repubblica

NEL XXI SECOLO

QUADERNI DI STORIA E FILOSOFIA

Anno VII n. 12 Dicembre 2014 Supplemento mensile del settimanale in pdf Heos.it

Michel Ostenc CIANO E MUSSOLINI: PER UNA RIFLESSIONE SUL FASCISMO DIALOGO CON MICHEL OSTENC

A cura di SAURO MATTARELLI

ichel Ostenc, storico siderazioni. In Francia il personaggio utilizzò come “parafulmine” per sviare francese, è uno dei era poco conosciuto a dispetto del l’impopolarità di alcuni sue decisioni... massimi studiosi del ruolo notevole svolto nella politica M fascismo. Molti suoi libri estera degli anni Trenta e durante la e saggi sono stati tradotti anche in ita- Seconda guerra mondiale. Nel corso In effetti la figura di liano e costituiscono un riferimento dei miei studi sul fascismo e so- appare piuttosto controversa e sog- basilare per gli interpreti di questo prattutto durante la redazione della getta a diverse interpretazioni da par- periodo storico, basti pensare al ruolo biografia di Mussolini (Mussolini. Une te degli storici. In un suo precedente avuto nel dibattito contemporaneo da histoire du fascisme italien), mi era saggio lei lo ha definito “un conserva- testi come L’Éducation en Italie pen- sembrato interessante conoscere i tore”. Può spiegare ai nostri lettori dant le Fascisme; Intellectuels italiens maggiori gerarchi ed esponenti del che significato assume questa conno- et fascisme. 1915-1929, Éditions Payot; fascismo ( Alberto De Stefani, Alfredo tazione rivolta a un personaggio che è Ciano Un conservateur face à Hitler et Rocco, , Giuseppe considerato comunque tra i maggiori Mussolini. Biographie , uscito con Le Bottai…) il cui ruolo fu spesso occultato artefici del regime fascista? O dobbia- Rocher; Mussolini. Une histoire du fa- da quella sorta di onnipotenza che mo pensare che Ciano, a un certo scisme italien, uscito nel 2013 con le avvolgeva il . Nel caso di Ciano, punto della sua vicenda umana e par- Éditions Ellipses; fino all’ultimo lavoro possiamo affermare che Mussolini lo (Continua a pagina 2) su Ciano. Le gendre de Mussolini, edito da Perrin, Abbiamo approfittato di quest’ultima opera del professor Ostenc per rivol- gergli alcune domande per i lettori di ALL’INTERNO “SR” e del “Pensiero mazziniano”.

Come nasce questo libro e come si DOSSIER EZIO TARANTELLI: “UNA SCONFINATA colloca nel percorso degli studi sul LDO APITINI FIDUCIA NELLA FORZA fascismo da lei seguito? A C INCONTRO CON GIUSEPPE MOSCATI DELLA RAGIONEVOLEZZA” La nascita della mia biografia su Ga- PAG. 4 PAG. 6 leazzo Ciano si presta a parecchie con- QUADERNI DI S&F N. 12 Dicembre 2014

CIANO E MUSSOLINI: PER UNA RIFLESSIONE SUL FASCISMO

(Continua da pagina 1) titica, cessi di essere fascista?

Ciano fu indiscutibilmente un fascista, all’inizio. Lo fu in- nanzitutto nell’ambito della sua famiglia paterna, dove si praticava la “religione del padre”, Costanzo Ciano, eroe del- la Prima guerra mondiale molto vicino a Mussolini, deputato fascista dal 1921 e ministro delle Poste e Telecomunicazioni. Questo legame ovviamente si consolidò quando Galeazzo entrò a far parte della famiglia del duce sposandone la figlia maggiore, Edda Mussolini. Soprattutto fu però “fascista perfetto”, come protagonista e artefice della dittatura: Mini- stro della Stampa e della Propaganda, intensificò la censura e fu il promotore dell’utilizzo nuovo dei messi di comunica- zione da parte dello Stato a fini propagandistici (si pensi al ruolo della Radio e del cinema), gettando le fondamenta del ministero della Cultura popolare (Minculpop). Il “mussolinismo” di Ciano era comunque basato sull’ammira- zione per la personalità del suocero, che psicologicamente s’identificava in parte coll’immagine del padre . Quando tuttavia i primi insuccessi minarono il prestigio e misero in crisi il mito dell’infallibilità del duce anche il fascismo di Cia- no si affievolì.

Galeazzo viveva in un ambiente aristocratico, frequenta- va il Golf club dell’Acquasanta, aveva frequenti contatti coi grandi industriali italiani come Pirelli o Volpi di Misurata, persone spesso scettiche di fronte all’ideologia fascista. Vi- sto sotto questo aspetto, Ciano può definirsi un conservato- re più che un fascista. Significativo il suo atteggiamento scettico di fronte alla guerra d’Etiopia col timore diuna Quale fu dunque la posizione politica di Ciano? Quali rottura coll’Inghilterra. Fu invece un ardente sostenitore filoni di pensiero lo avevano influenzato? della guerra di Spagna al punto considerare la caduta di Ma- drid (28 marzo 1939) come la massima vittoria del fascismo. Sul piano politico, come si è detto, era, come suo padre, Dobbiamo pensare, infine, che Ciano cessò di essere fasci- un conservatore autoritario che si adattò facilmente alla sta quando capì che il fascismo non serviva più gli interessi dettatura. Ma non condivise la retorica antiborghese del dell’Italia. Era il tempo in cui cominciò ad assistere alle ceri- regime e avversò sempre la sedicente “rivoluzione fasci- monie in abiti borghesi, salutando accontentandosi di alzare sta”. Pur intimamente convinto della decadenza delle de- il capello Personaggio sicuramente arrogante e vanitoso, mocrazie borghesi occidentali, dal 1942 avrebbe comunque ma pure, sinceramente patriota e amante del suo paese . (Continua a pagina 3)

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CIANO E MUSSOLINI Nella foto a lato, (Continua da pagina 2) da sinistra Goring, Ciano, Hitler accettato di buon grado un capovolgi- e Mussolini nel 1938 mento delle alleanze per battere il (foto ww2today.com) comunismo sovietico, che considerava come il peggior pericolo. Quando fu nominato ministro degli come indefettibile l’alleanza colle Fran- Esteri, nel giugno del 1936, non aveva cia. Da questa prospettiva la firma del maturato esperienza d’ambasciata e la patto d’Acciaio colla Germania costitui- sua politica fu profondamente ispirata va una colpevole leggerezza , anche se dal suo entourage, nei limiti stretti che l’equilibrio nato dagli accordi di Mona- gli concedeva Mussolini. Si limitò a co delineava ai suoi occhi un’Europa sviluppare la linea diplomatica tradizio- più equa rispetto a quella di Versaglia. nale di palazzo Chigi personificata dal Turbato dal «colpo di Praga» del suo capo di gabinetto Filippo Anfuso, marzo 1939, ne approfittò comunque da Luca Pietromarchi, Leonardo Vitetti per annettere l’Albania, violando gli e Gino Buti : un gioco d’equilibrio delle accordi di statu quo coll’Inghilterra nel forze per esercitare pressione sulle Mediterraneo, ma curando i propri democrazie al fine di ottenere conces- interessi per migliorare la sua posizio- sioni dalla Francia. ne di delfino di Mussolini. L’entrata in guerra della Germania Dopo la conquista dell’Impero, il nel settembre 1939 costituì una svolta potenziamento dell’Italia consentì a nella politica e nella vita di Ciano. Il suo Roma di avvicinarsi alla Germania, in contributo fu decisivo nella scelta ini- funzione antifrancese. Il primo incon- ziale di “non belligeranza” italiana; ma lo si udì pronosticare che da qui si veniente di questa politica fu l’ac- l’idea di neutralità ripugnava a Musso- sarebbero visti “sfilare i carri america- cettazione dell’Anschluss; ma Ciano lini e Ciano si dimostrò incapace di ni”... odiava l’Austria: retaggio della sua trovare una via di sbocco alternativa. cultura risorgimentale, basata, fin Attraverso lo studio di figure come dall’adolescenza, su un patriottismo Il disaccordo col duce poteva esse- quella di Galeazzo Ciano e di altri che trovava riscontro nelle imprese di re soltanto sottilmente ovattato per- esponenti fascisti possiamo parlare di suo padre in Adriatico, le quali, a loro ché Ciano dipendeva totalmente da “fascismi” , anziché di fascismo al sin- volta, si fondevano con la gesta eroi- Mussolini. Insieme cogli assertori della golare? che di Gabriele D’Annunzio. Ciano, neutralità, sperava in una seconda tuttavia, non provava nessuna attra- battaglia della Marna sul fronte france- Penso che la risposta a questa do- zione verso il nazismo tedesco e la se, ma le rapide vittorie tedesche manda possa essere affermativa. Esi- politica verso l’Asse era per lui solo un dell’aprile 1940 rappresentarono una stono notevoli differenze tra il corpo- mezzo diplomatico, nulla più, mentre sconfitta per la politica diplomatica del rativismo fascista di Rossoni e quello di per Mussolini costituiva un fine. genero del duce, costretto suo malgra- Bottai; tra il concetto fascista dell’arte do a dichiarare contro Francia e Inghil- e della cultura di Bottai e quello di Fari- Quali rapporti aveva immaginato terra una guerra che sapeva essere nacci (Premio Bergamo e Premio Cre- con l’Inghilterra, gli Stati Uniti, la Ger- persa in partenza. Ma era desideroso mona); tra lo Stato etico di Gentile e lo mania? di dare nuovo smalto al proprio nome Stato autoritario di Alfredo Rocco; tra e di riconquistare posizioni politiche la scuola idealistica di Gentile e la Car- Ciano si augurava di mantenere perse col disastroso attacco alla Gre- ta della Scuola dello stesso Bottai... Ma stretti rapporti coll’Inghilterra, princi- cia. Si rifugiò in un atteggiamento si potrebbero estendere queste diffe- pale potenza nel Mediterraneo. L’im- scettico, costellato di commenti agro- renziazioni al fascismo in periferia. A pegno italiano nella guerra di Spagna, dolci sull’esito della guerra, sforzando- Bologna, si parlava del “fascismo d’Ar- voluto e organizzato da Ciano, avvicinò si invano di limitare l’influenza tede- pinati” e questo campanilismo si ma- però sempre più l’Italia alla Germania sca nei Balcani e nei paesi danubiani. nifestò in numerose altre provincie e la allontanò dall’Inghilterra. Tentò di Come i maggiori esponenti della bor- d’Italia... mantenere legami amichevoli con Lon- ghesia italiana, infine, giudicò la dichia- dra, tramite l’accordo di Pasqua 1938, razione di guerra agli Stati Uniti un Per concludere questo dialogo su ma nel gennaio del 1939 il primo mini- madornale errore. Dalla finestra del Ciano e Mussolini: in che misura il stro Chamberlain a Roma classificò palazzo Chigi, mostrando via del Corso, (Continua a pagina 4)

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CIANO E MUSSOLINI: PER UNA RIFLESSIONE SUL FASCISMO

(Continua da pagina 3) rapporto di parentela condizionò le loro (reciproche) vicen- de? Quanto influirono, invece, le diverse estrazioni socio- culturali?

Il rapporto di parentela tra Mussolini e Ciano fu senz’altro molto importante al punto di condizionare alcune delle loro vicende. All’inizio, Mussolini apprezzava l’intelligenza di suo genero e Ciano provava un’immensa ammirazione per il duce; quando risultò minacciata la posizione politica di Ga- leazzo, Edda fu sempre al suo fianco. Ad esempio: nel di- cembre del 1940 Ciano fu arruolato nell’esercito nella squa- driglia di Bari cogli altri gerarchi, la coppia appariva disuni- ta, anche per le infedeltà coniugali del marito e gli sfoghi in casa. Apprezzava però anche la vita mondana dell’aristo- della moglie, ma Edda restò la sola vera compagna di Ga- crazia romana che Mussolini, invece, non sopportava. Il leazzo. Basti ricordare, tre anni dopo, il drammatico incon- duce gli rimproverò aspramente il suo arricchimento specu- tro tra Edda e suo padre nel dicembre del 1943, nel vano lativo (il sedicente “milliardo” di Ciano) e Rachele Mussolini tentativo di salvare il marito dall’esecuzione. non gradiva l’introduzione di costumi borghesi nella fami- Le diverse estrazioni socio-culturali di Mussolini e Ciano glia di sua figlia Edda. influirono sulle reciproche vicende dei due personaggi. E In generale, Ciano tentò di applicare i dettati di Mussolini vero che Ciano non era una persona colta e le sue letture provando a renderli più consoni alla tradizione diplomatica non andavano oltre i romanzi di Comisso. Dissimulava i pro- italiana, senza sconvolgere troppi equilibri; ma probabil- pri sentimenti e le proprie lacune trattando la gente con mente non possedeva i mezzi per affrontare questo gioco boria o affettando deferenza e sottomissione, mettendosi diplomatico. Se ne accorse troppo tardi e pagò il suo errore sull’attenti di fronte all’aria burbera di Mussolini ; ma gli con la vita. ▪ amici più intimi sapevano che apprezzava piaceri semplici, come andare a pesca nel golfo di , gustare una zuppa In alto nella foto, gli sposi Edda Mussolini e Galeazzo Ciano di pesce piccante “alla livornese” o un piatto di pasta fatta posano in un interno di Villa Torlonia

DOSSIER ALDO CAPITINI INCONTRO CON GIUSEPPE MOSCATI

u queste pagine abbiamo già che attraverso cui emerge la figura di tener viva la memoria della sua vita avuto occasione di riflettere Aldo Capitini vista sotto “la lente” della esemplare? su Aldo Capitini, personaggio polizia.Abbiamo rivolto al riguardo S centrale del mondo della alcune domande a Giuseppe Moscati Aldo Capitini, testimone di un antifa- nonviolenza e dell’opposizione antifa- che, tra l’altro, è presidente dell’Asso- scismo nonviolento e di una posizione scista, prendendo spesso spunto dalle ciazione Nazionale Amici di Aldo Capi- libertaria e antidogmatica – che ha pubblicazioni uscite negli ultimi anni. tini. pagato con il carcere, la censura e il A cura di Andrea Maori e Giuseppe confino accademico –, è una voce as- Moscati, studiosi e ricercatori, è stato sai originale nella storia del nostro recentemente dato alle stampe un Vogliamo brevemente ricordare ai Novecento. volume che propone una interessante nostri lettori chi era Aldo Capitini e L’accento etico-filosofico e socio- serie di documenti e di note archivisti- per quale motivo è opportuno, oggi, politico della sua opera ha un timbro

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trollo nei confronti di un leader della DOSSIER ALDO CAPITINI nonviolenza… le finalità sono repressi- ve, di condizionamento, o possono (Continua da pagina 4) essere riconducibili a normale azione di monitoraggio da parte degli organi laico d’eccezione: tante e prolungate le polizieschi? È da considerarsi sue battaglie nonviolente in nome del- “normale” una simile attività dopo la la pace tra i popoli; per la “realtà libe- caduta del fascismo, dopo la Resisten- rata” dove soggetti attivi sono tutti i za, dopo l’avvento della Repubblica? viventi, animali compresi, e persino i morti; per una scuola pubblica e non Si va ben al di là del mero monitorag- confessionale; per una cultura liberata gio e peraltro quando si ha un control- dai dogmi dell’identità forte e dalle lo così asfissiante si verifica un condi- contrapposizioni ideologiche orfane zionamento e una repressione a tutti della pars construens. gli effetti! Quel che sorprende, forse Purtroppo ancora in pochi, per esem- più di tutto, è il fatto che dal punto di pio, sanno che è stato lui a ideare e vista della sorveglianza dedicata a Ca- realizzare, nel 1961, la Marcia per la pitini e ai suoi interlocutori – gente del pace Perugia-Assisi o in pochissimi calibro di Giudo Calogero, Norberto conoscono la storia dei suoi C.o.s e Bobbio, Tommaso Fiore, Walter Binni, C.o.r., i Centri di orientamento sociale Piero Calamandrei, giusto per citarne e religioso (di una “religione aperta”), alcuni – pare non esserci una vera e che nel centro Italia hanno messo in propria differenza tra il regime fascista atto una democrazia partecipata dal e la cosiddetta epoca repubblicana. basso fatta di elaborazione politica Capitini, tra l’altro, viene seguito da questa occhiuta presenza poliziesca Dossier Aldo Capitini. Sorvegliato specia- come di riunioni sui problemi di quar- le dalla polizia, a cura di Andrea maori e tiere. Questi i motivi di fondo per cui fino al 1968, anzi fino al giorno della Giuseppe Moscati, Stampa Alternativa / credo che Aldo Capitini costituisca un sua morte… La verità è che queste car- Nuovi Equilibri, Viterbo-Roma 2014 pp. orizzonte cui tornare a guardare per te, in buona parte materiale inedito 507, euro 22. ricostruire la partecipazione e liberare che viene dall’Archivio di Stato, ci rac- la democrazia da alcune pericolose contano di distorsioni, di percezioni ‘incrostazioni’. alterate, di strampalate visioni in cerca di etichettature che la figura di Capitini Il volume presenta una dettagliata non rende facili: ecco allora che lo si dall’incapacità di intuire il potenziale documentazione che è testimonianza descrive come un mistico, come un rivoluzionario (di una rivoluzione non- di una vera e propria azione di con- megalomane, come un trotskista! Mol- violenta) della sua opera e della sua to nasce dall’ignoranza e molto anche azione.

Per quale motivo si pone grande interesse alla rete di relazioni?

Come accennavo, attorno a Capitini ruota tutta una rosa di tenaci antifasci- sti prima e di straordinari educatori socio-politici poi, che di fatto hanno costruito le fondamenta della nostra democrazia. Spesso Capitini è attenzio- nato perché in contatto con questo o quell’intellettuale (si vedano i casi della corrispondenza con Benedetto Croce o i contatti con lo stesso Fiore e i sociali- sti pugliesi tramite un canale fiorenti- no); o perché coinvolto in operazioni di ricaduta nazionale (è stato lui, con Calogero, a stendere il manifesto del movimento liberalsocialista, lui a orga- (Continua a pagina 6)

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DOSSIER ALDO CAPITINI

(Continua da pagina 5) EZIO TARANTELLI: nizzare tante marce e manifestazioni per la pace, il disarmo, ecc.). Certo è “UNA SCONFINATA FIDUCIA che la rete della quale è stato vivace protagonista rappresenta una sorta di abc del lessico politico e civile della NELLA FORZA nostra storia contemporanea.

La nonviolenza oggi quali sbocchi e DELLA RAGIONEVOLEZZA” quali prospettive?

L’eredità di Aldo Capitini ha dei pa- renti stretti, a volte strettissimi, con l’eredità di Gandhi, con quella di Mar- ubblichiamo qui l’intervento tin Luther King, con quella di Nelson introduttivo di Gabriella Mandela… Tronconi, componente del Pur facendo le dovute differenziazio- Consiglio della Fondazione ni, è possibile rinvenire una comune P Roberto Ruffilli, in occasione della pre- insofferenza verso il dominio e, allo sentazione del volume Il sogno che stesso tempo, una comune volontà di uccise mio padre. Storia di Ezio Taran- riconquistare il senso genuino di ciò telli che voleva lavoro per tutti che è potere. (Milano, Rizzoli, 2013), scritta dal figlio Non forza, non sopruso, non eserci- Luca. zio di una prevaricazioni a danno del Il volume, che reca una Prefazione di più debole, bensì poter ideare e fare Carlo Azeglio Ciampi, è stato discusso a insieme. In tal senso una parola chiave Forlì il 20 settembre 2014 su iniziativa dell’opera capitiniana che trovo assai della Fondazione Alfred Lewin e della attuale, accanto a quella di persuasio- Fondazione Roberto Ruffilli con la par- ne nonviolenta, è compresenza. tecipazione di Andrea Ginzburg e Tho- mas Casadei (Università di Modena e Qual è il messaggio contemporaneo Reggio Emilia) e di Riccardo Salomone di questi documenti? (Università di Trento).

Più volte, confrontandoci con Andrea La figura di Ezio Tarantelli (1941- concrete e progettare, dopo un’attenta Maori sulla natura e sulle finalità di 1985) può essere avvicinata a quella diagnosi della situazione, la risposta una simile pubblicazione, ci siamo detti di Roberto Ruffilli: profonda è la somi- necessaria per uno sviluppo potenziale che essa coincide con preciso servizio glianza dei destini di questi due intel- e predeterminabile. Economia, politi- al lettore. lettuali, entrambi vittime della violen- ca, lavoro, distribuzione del reddito, Ci piacerebbe molto se questo libro za armata delle Brigate Rosse. rapporti sociali, amministrazione pub- venisse preso proprio per un dizionario blica, imprese private, erano negli anni di educazione civica: provate a pensare La violenza però non ha potuto ‘70 e ‘80 del Novecento, i settori da ai possibili sviluppi di una condivisione vincere la forza delle loro idee riformi- ripensare per una maggiore giustizia, al in classe, magari la classe di un gruppo ste e innovative, frutto di uno studio di fuori degli schemi rigidi della ideolo- di maturandi, di una pagina in cui una appassionato, nutrito di sacrifici e reso gia, con una concertazione di un patto “raccomandata urgentissima” riporta fecondo da una intelligenza pronta ad sociale ampio, con flessibilità regolata: le preoccupazioni di un prefetto o di inoltrarsi nelle sfide più difficili, misu- queste furono le idee forti di studiosi un questore che apprendono che un randosi anche con le problematiche come Ezio Tarantelli e Roberto Ruffilli, certo Aldo Capitini sta radunando un reali della vita quotidiana delle perso- lucidi interpreti del sistema politico ed discreto numero di persone per discu- ne. “Lavorare e pensare al bene – scri- economico italiano. tere di libertà di stampa o di scuola veva Blaise Pascal – è il principio della Interpretare la realtà per cambiarla laica o ancora di obiezione civile. (Red) morale”. La forza delle idee sta nella in meglio: questo il loro costante in- ▪ capacità di abbandonare vecchi sistemi tento. (Red) ▪ teorici, per aderire alle problematiche

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