L'età Macedone

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L'età Macedone isanzio Rivista Culturaleonline dell’Associazione a cura B Maggio 2007 Numero IX L’età macedone: dotti, militari, patriarchi. ANNO IV “Saranno come fiori che noi coglieremo nei prati per abbellire l’impero d’uno splendore incomparabile. Come specchio levigato di perfetta limpidezza, prezioso ornamento che noi collocheremo al centro del Palazzo” Fondata da Nicola Bergamo , diretta da Matteo Broggini www.porphyra.it © 2003-2007 - Associazione Culturale Bisanzio Rivista online con aggiornamenti non rientranti nella categoria dell’informazione periodica stabilita dalla Legge 7 Marzo 2001, n.62. Porphyra Anno IV, numero IX, Maggio 2007 “L’età macedone: dotti, militari, patriarchi” INDICE 1. Editoriale di Matteo Broggini pp. 3-5 2. Il papato e la casa di Macedonia: l’universalismo religioso e politico tra Laterano e Bosforo dal IX all’XI secolo. di Vito Sibilio pp. 6-37 3. La riconquista romea del Meridione: Niceforo Foca il Vecchio e Gregorio, un valido esempio di tatticismo politico. di Nicola Bergamo pp. 38-52 4. Gli Athanatoi , guardia del corpo dell’imperatore Giovanni Tzimiskès. di Raffaele D’Amato pp. 53-82 5. Giorgio Maniace. di Giampiero Novello pp. 83- 99 6. Il confine e oltre: la visione bizantina delle regioni a ridosso della frontiera orientale. di João Vicente Dias pp. 100-106 7. La teoria della retorica a Bisanzio dal tardoantico alla rinascenza macedone. del prof. Roberto Romano pp. 107-125 8. I carmi dello Skylitzes Matritensis in morte di Leone VI e Costantino VII di Matteo Broggini pp. 126- 142 Tutto il contenuto di questi articoli è coperto da copyright © chiunque utilizzi questo materiale senza il consenso dell'autore o del webmaster del sito, violerà il diritto e sarà perseguibile a norma di legge. Non sono permessi copiature e neppure accorgimenti mediatici (es link esterni che puntano questo sito), pena la violazione del diritto internazionale d'autore con conseguente reato annesso. La prima frase sotto il titolo proviene da PANASCIA M. (a cura di), Il libro delle Cerimonie Costantino Porfirogenito , Sellerio Editore Palermo. 2 Rivista online a cura dell’Associazione Culturale Bisanzio Porphyra Anno IV, numero IX, Maggio 2007 “L’età macedone: dotti, militari, patriarchi” EDITORIALE di Matteo Broggini L’età macedone: dotti, militari, patriarchi. In questo numero Porphyra tratta della cultura letteraria, degli eventi bellici e delle controversie religiose che animarono l’impero romano orientale sotto la dinastia macedone (867-1057). Lo fa ponendo in rilievo, sullo sfondo di eventi complessi e talora convulsi, alcune figure umane rappresentative di quei tempi e di quella civiltà: illustri personalità il cui ricordo vince l’oblio dei secoli accanto agli immaginari protagonisti dell’epopea acritica, insigni uomini d’arme accanto ad anonimi soldati. I patriarchi. La fine dell’iconoclastia non portò alla sperata pacificazione religiosa. L’età macedone vide anzi consumarsi in seno alla chiesa contrasti che ebbero in alcuni casi conseguenze profonde e durature sulla storia europea. Al centro di queste vicende, i patriarchi di Costantinopoli Ignazio, Fozio, Nicola Mistico, Michele Cerulario : Vito Sibilio tratteggia la loro personalità e il loro operato, mostrandone la connessione con il contesto politico tanto bizantino quanto occidentale. I rapporti di forza tra impero e papato, invano alla ricerca di un equilibrio e costantemente in bilico tra convergenze ed aperti dissidi, rappresentano il comune denominatore degli avvenimenti presi in esame. I militari. I due secoli della dinastia macedone furono, come è noto, caratterizzati anche da un’ininterrotta serie di eventi bellici e di campagne militari. In Italia meridionale, alle cui vicende il presente numero di Porphyra sceglie di dare particolare rilievo, l’occupazione araba della Sicilia sollecitò a più riprese interventi armati volti a riconquistare l’isola, mentre nelle vicine regioni peninsulari i domini imperiali tentarono una difficile sopravvivenza alla presenza longobarda, alle incursioni arabe, all’espansionismo dell’impero germanico e, infine, alla nascente potenza normanna. Nicola Bergamo evoca le due personalità cui si deve il successo della prima riscossa bizantina nel Sud Italia, il generale Niceforo Foca il Vecchio e il primicerio Giovanni , mentre Giampiero Novello tratteggia le campagne militari condotte nell’XI da Giorgio Maniace , del quale offre anche un’accurata biografia. 3 Rivista online a cura dell’Associazione Culturale Bisanzio Porphyra Anno IV, numero IX, Maggio 2007 “L’età macedone: dotti, militari, patriarchi” Giorgio Maniace è parimenti figura simbolo dell’azione militare bizantina lungo i confini orientali: suo infatti è anche il merito di aver riconquistato all’impero la città di Edessa. Dopo due secoli di lotta per contenere l’espansionismo del califfato abbasside, con l’avvento della dinastia macedone l’impero conobbe una nuova stagione di accrescimento territoriale verso est. L’esigenza di controllare efficacemente la lunga fascia frontaliera ( akrai ) e di mantenere le posizioni conquistate impose la creazione di un gran numero di fortezze presidiate da contingenti stabili. In queste regioni remote e allo stesso tempo di vitale importanza per la sicurezza dell’impero, suggestivo punto di amalgama tra culture differenti, i vertici militari ( akritai ) divennero i protagonisti dei poemi epici noti come ciclo acritico. Ecco quindi i personaggi di Digenis , Armouris , Andronikos : nel suo articolo, oltre ad illustrare la struttura organizzativa degli akritika themata , João Vicente Dias mostra come nella figura di questi immaginari guerrieri sia possibile cogliere una ricca serie di informazioni, utile a ricostruire il contesto etnico-culturale in cui essi presero forma. Insieme ai fronti orientale ed occidentale, anche il cuore stesso dell’impero fu a più riprese minacciato da temibili nemici, i Bulgari e i Russi. Per presidiare la capitale vennero creati i reparti scelti noti come tagmata : uno di essi, detto degli Immortali (Athanatoi ), fu istituito dall’imperatore Giovanni I Zimisce nel 970 per fronteggiare l’esercito russo-variago di Svjatoslav, principe di Kiev. Difensori dell’impero i cui nomi si sono persi per sempre, con l’illustre eccezione dell’arabo Anemas Kouroupas , ma la cui immagine ci è restituita vivida da Raffaele D’Amato: il suo articolo spiega la loro organizzazione e ne ricostruisce, sulla base di dati archeologici e iconografici, l’intero equipaggiamento. I dotti. Tuttavia non sono solo le controversie religiose e le campagne militari a costituire la cifra dell’età macedone: sotto i primi imperatori della dinastia, infatti, giunse a maturazione un processo di rinascita culturale iniziato nei primi decenni del IX secolo e consistente in un rinnovato impulso agli studi letterari e scientifici e nella produzione di nuova letteratura. Il prof. Roberto Romano presenta le grandi personalità che nella capitale resero tutto ciò possibile ( Giovanni il Grammatico , Leone il Filosofo , lo stesso Fozio , Areta di Cesarea ), valutando poi la presenza di simili istanze di rinascenza anche nel Meridione d’Italia. Di nuovo, il presente numero di Porphyra sceglie di sottolineare lo stretto legame che univa Costantinopoli ai themata italici. L’immagine di vivacità culturale che ne emerge pare offrire una risposta positiva al quesito di fondo dell’articolo: esistevano nel Sud Italia condizioni di circolazione libraria e di rinascenza 4 Rivista online a cura dell’Associazione Culturale Bisanzio Porphyra Anno IV, numero IX, Maggio 2007 “L’età macedone: dotti, militari, patriarchi” degli studi letterari tali da permettere di identificare il Nilo autore di un commento al De Statibus (vademecum di retorica giudiziaria di Ermogene di Tarso) con san Nilo di Rossano , fondatore della Badia di Grottaferrata? In I carmi dello Skylitzes Matritensis in morte di Leone VI e Costantino VII abbiamo voluto rendere disponibili, nel testo originale e in traduzione italiana, quattro pregevoli esempi della fiorente produzione letteraria di età macedone. Il presente numero è infine corredato di un supplemento monografico: Sulla presunta tripartizione del senato a Bisanzio , della prof.ssa Silvia Ronchey. In esso è affrontata la questione, sollevata da G. Ostrogorsky nella prima edizione della sua Storia dell’impero bizantino (Geschichte des byzantinischen Staates ), dell’apertura del senato bizantino a più vasti ceti sociali negli ultimi decenni della dinastia macedone. La studiosa offre a questo scopo una rilettura critica di un passo controverso della Chronographia di Michele Psello (VI 3, 2-13), proponendo infine un’intervento di correzione sul testo greco per la sua retta interpretazione. Buona lettura! Ringraziamenti: Desidero ringraziare Sergio Berruti per la sua collaborazione nella selezione e nella revisione dei contributi; Nicola Bergamo per la realizzazione grafica; Francesco Borri per l’aiuto profuso nelle primissime fasi di elaborazione di questo numero. 5 Rivista online a cura dell’Associazione Culturale Bisanzio Porphyra Anno IV, numero IX, Maggio 2007 “L’età macedone: dotti, militari, patriarchi” IL PAPATO E LA CASA DI MACEDONIA: L’UNIVERSALISMO RELIGIOSO E POLITICO TRA LATERANO E BOSFORO DAL IX ALL’XI SECOLO di Vito Sibilio La casa di Macedonia, con i suoi diciassette imperatori dispiegati nell’arco di sette generazioni dall’867 al 1057, fu sicuramente la più grande dinastia dell’impero bizantino mediogreco. Essa, come tutte le grandi famiglie purpuree, sentì vivissimo l’anelito universalistico del proprio dominio e interagì
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