3. La Situazione Del Territorio Ligure Fino Alla Conquista Romana

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3. La Situazione Del Territorio Ligure Fino Alla Conquista Romana Luigi Gambaro 37 3. LA SITUAZIONE DEL TERRITORIO LIGURE FINO ALLA CONQUISTA ROMANA 3.1. INQUADRAMENTO STORICO ra contro Cartagine, questo intervento militare, ci sarebbe stata la minaccia che il presumibile pros- 1. Il territorio alto-tirrenico prima della simo intervento cartaginese nell’isola, volto a conquista - la situazione tra le due guerre sedare la ribellione dei mercenari, avrebbe potuto puniche (240-220 a.C.) portare anche a Roma89. Altre fonti attribuiscono ai Cartaginesi la responsabilità di aver fomentato Il primo intervento militare romano contro i insurrezioni contro Roma ad opera di Sardi, Corsi Liguri si inserisce nel più vasto scenario dell’azio- e Liguri90. Oltre che in funzione apertamente anti- ne di Roma nel mar Tirreno, subito dopo la fine cartaginese un’altra motivazione dell’intervento della prima guerra punica, e si collega con le vicen- di Roma nel mar Tirreno e in quello Ligure sareb- de che riguardano la Sardegna e la Corsica8 5. Le be stata la pirateria praticata da Sardi, Corsi e fonti attribuiscono al console del 238 a.C., Ti. Sem- Liguri, forse col beneplacito di Cartagine, a danno pronio Gracco, una prima spedizione vittoriosa di commercianti romani ed italici e dell’alleata contro popolazioni liguri86, proprio mentre i Carta- Marsiglia91. ginesi venivano obbligati, sulla base di clausole Anche se è stato ipotizzato che la decisione di aggiuntive al trattato di Catulo del 241 a.C., a agire contro la pirateria non soddisfacesse generi- sgomberare la Sardegna e la Corsica, dove suben- ci interessi commerciali ma potesse essere ispirata trarono le truppe romane87. da una precisa strategia del Senato, al cui interno Una parte della storiografia moderna ha giu- almeno dal 236 a.C. una politica in tale senso stificato l’intervento di Roma in chiave difensivi- avrebbe trovato numerosi fautori, aventi interessi stica, basandosi sulle fonti storiche8 8, secondo le commerciali marittimi9 2, tuttavia la durezza e la quali tra le motivazioni ufficiali addotte da Roma determinazione, con cui furono in genere condotte per giustificare, pochi anni dopo la fine della guer- queste azioni militari, appaiono decisamente spro- 85 I Romani furono impegnati in Sardegna e in Corsica partico- timo di Cartagine nel Mediterraneo occidentale, come sembre- larmente al termine della prima guerra punica; infatti tra il rebbe comprovato dalla relativa libertà di movimento delle 236 e 231 a.C. uno dei due consoli fu sempre in Sardegna e nello navi romane tra 241 e 238 a.C. sia in Africa che in Sardegna stesso periodo vennero celebrati sui Sardi tre trionfi; tuttavia il (CASSOLA 1962, p.51). Una giustificazione, almeno in parte controllo completo dell’isola non fu facile, come attesta la ribel- difensivistica, della decisione romana, volta a prevenire la lione scoppiata nel 226 a.C., subito dopo la costituzione della minaccia di Cartagine alle coste della penisola, è proposta da provincia. Le azioni militari in Corsica, isola che aveva già Gabba in Storia 1990, pp.65-66. suscitato un qualche interesse da parte di Roma nel 259 a.C. 90 In Zonar. VIII 18, 9 (=FLLA 67) si adombra la possibilità di con la presa di Aleria da parte di L. Cornelio Scipione, determi- un diretto intervento di emissari cartaginesi a sollevare una narono la celebrazione di un trionfo nel 231 a.C. (cfr. HARRIS vasta area contro Roma; tuttavia sulla dubbia attendibilità del 1979, pp.190-193; in particolare sulla conquista della Corsica passo vedi le riserve di DYSON 1985, p.95 che lo definisce “a cfr. ZUCCA 1996, pp.88-97). cryptic passage”. L’opera di sobillazione delle popolazioni isola- 86 Cfr. Zonar. VIII, 18, 2 (=FLLA 510), al quale solo assai dubi- ne da parte dei cartaginesi sarebbe stata resa possibile anche a tativamente si può affiancare un passo, assai generico, della causa della presenza di gruppi filopunici tra la popolazione perioché liviana (Liv. per. 20 =FLLA 200); recentemente HAR- rurale ed urbana (cfr. ZUCCA 1996, pp.92-94). RIS 1979, p.193 e DYSON 1985, p.95 attribuiscono valore alla 9 1 I Marsigliesi si lamentavano della pirateria ligure ancora fonte. L’ipotetica ubicazione di questa spedizione del 238 a.C. nel 181 a.C. (Liv. XL 17, 6 = FLLA 374); un breve riferimento a in territorio apuano, sostenuta in Fontes 1976, p.203, nota 435, “navibus praedatoriis” in occasione dei fatti dello stesso anno è non è fondata su alcun specifico riferimento delle fonti. in Liv. XL 28, 7 = FLLA 381). Sembra dare una certa impor- 87 Pol. III, 27, 3-4. tanza alla pirateria ligure DYSON 1985, p.94. 88 Pol. I, 88,10. In chiave difensivistica interpreta queste guer- 92 L’ipotesi, secondo la quale “ fra il 240 e il 218 a.C. la politica re DYSON 1985, p. 95: “The principal aim seems to have been estera della repubblica fu in generale guidata dai gruppi favo- to defend (...) the northern Tuscan frontier”. revoli all’espansione marittima” (cfr. CASSOLA 1962, p.229), 89 È probabile che una non trascurabile conseguenza della vit- ha trovato dure critiche (HARRIS 1979, pp.62, 193,nota 4 la toria del 241 a.C. sia stato il venire meno del monopolio marit- definisce “lacking evidence”). 38 LA LIGURIA COSTIERA TRA III E I SECOLO a.C. porzionate in relazione ad un finalità prevalente- scarse100; la causa o il pretesto del primo interven- mente difensivistica, volta a bonificare le acque to romano documentato dalle fonti, nel 238 a.C. ad dal pericolo della pirateria,9 3 anche alla luce dei opera di Ti. Gracco, sarebbero state le incursioni di precedenti contatti dei Romani con le due grandi Liguri Apuani e dei loro alleati contro Pisae101. Si isole tirreniche, che sottintenderebbero consolida- sarebbe quindi trattato almeno inizialmente di ti interessi mercantili94. un’azione difensiva in un’area da tempo nella Esistono d’altra parte fondati indizi che indu- sfera di interessi romani. Tuttavia le intenzioni cono a credere che esistessero interessi commer- ostili ed espansionistiche sarebbero comprovate ciali romano-italici non solo nel Tirreno ma anche dalle successive vicende militari, documentate da nell’Adriatico95, e che il fenomeno della pirateria a un primo trionfo, forse sui Liguri Orientali, atte- loro danno fosse più vasto e generalizzato, coinvol- stato dai Fasti, riportato dal console P. Cornelio gendo anche gli Illiri e gli Istri nell’Adriatico, che Lentulo nel 236 a.C., mentre il collega Licinio Varo provocarono infatti rispettivamente nel 229 e nel era impegnato in Corsica 1 0 2, e da un secondo 221 a.C. l’intervento di Roma96. trionfo nel 233 a.C. ad opera di Q. Fabio Massimo, L’esistenza di interessi commerciali italici in mentre il suo collega combatteva in Sardegna1 0 3. Sardegna è comprovata dall’episodio che durante La vittoria riportata da Fabio Massimo viene con- la cosiddetta guerra dei mercenari vide protagoni- siderata piuttosto importante se non decisiva1 0 4; sti alcuni commercianti italici catturati dai Carta- anche se può apparire eccessivo il giudizio di Plu- ginesi; anche se il fatto può aver costituito un tarco sull’importanza di essa, tuttavia dopo il 230 motivo di attrito tra le due potenze, essi furono a.C., anno in cui entrambi i consoli operarono in probabilmente liberati prima del 238 a.C.97. Liguria, Roma ritenne esaurito il suo impegno Secondo altri le motivazioni di tipo difensivisti- militare nella regione105. co appaiono in gran parte surrettizie9 8; infatti le Quali possano essere state le conseguenze di contemporanee campagne militari, intraprese da questa prima serie di campagne militari in Liguria Roma contro i Liguri e i Galli nel 238 e 237 a.C., non è facile a dirsi; escluse precipue finalità di non sarebbero difensive e permetterebbero di occupazione per colonizzare l’area, sembra più rafforzare l’interpretazione globale di una politica probabile che con tale intervento Roma abbia cer- estera romana espansionistica e bellicosa, volta cato non solo di proteggere l’Etruria Settentriona- “at increasing Roman power and possessions”99. le ma di assicurarsi un controllo strategico dell’Al- Sulle campagne in Liguria le fonti sono assai to Tirreno e del mar Ligure, mirato a avere il pos- 9 3 Sulla pirateria ligure, ritenuta però di non grande impor- portata al territorio gallico. Anche la spedizione militare in Illi- tanza, cfr. HARRIS 1979, p.225. ria del 229 a.C. (Pol. II,11,1-7), sebbene in parte interpretabile con finalità difensive per proteggere gli interessi commerciali 94 Diodoro e Teofrasto riferiscono di tentativi di stanziamento minacciati, sembra aver avuto la precipua finalità di estendere il di colonie da parte di Roma rispettivamente in Sardegna e in dominio romano sull’Illiria (HARRIS 1979, pp.195-197). Corsica. Mentre la spedizione in Sardegna è datata al 378/77 a.C., il fallito progetto di costruire un centro navale in Corsica 100 Le fonti sui primi tre anni di guerra (238-236 a.C.) sono rac- è di incerta datazione, seppure attribuibile probabilmente colte in HARRIS 1979, p.193, nota 3; vedi anche LAMBOGLIA anch’esso alla prima metà del IV sec. a.C. (cfr. ZUCCA 1996, 1941, pp.17-172; DYSON 1985, pp.94-96. pp.74-79 con bibliografia precedente sul problema). 101Per SARTORI 1965, pp.5-6, che cita Zon. VIII, 17 e Pol. III, 95 Si ricordi a conferma di interessi romani nell’Adriatico la 27, le incursioni liguri sarebbero state almeno in parte provo- fondazione della colonia latina di Brundisium, avvenuta poco cate dal divieto romano, imposto a Cartagine, di rifornirsi di tempo prima, nel 244 a.C. mercenari sulle coste liguri, che avrebbe quindi tolto alle popo- lazioni liguri un tradizionale cespite di guadagno e una valvola 96 Nel 230 a.C.
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