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Reportage delMercato NICCOL Daniele FaGGIANO Giuseppe ROSSI MORENO MANNINI delCalcio Campioni O’ GIANNETTI BATISTUTA ma Mensile dicriticaeapprofondimentocalcistico g azine TUTTO mercato IL RE LEONE WEB

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Editore: Solo applausi TC&C srl Sede Centrale, Legale ed Amministrativa Strada Setteponti Levante, 114 52028 Terranuova B.ni (AR) per Marotta Tel. 055 9175098 | Fax 055 9170872 Redazione giornalistica di Michele Tel. 055 9172741 | Fax 055 9170872 CRISCITIELLO e ci fosse la possibilità di organiz- Sede redazione Firenze zare una lezione sulle corrette mo- Via da Pordenone 12, Firenze dalità di costruire una sessione di Tel. 055 3999336 | Fax 055 3999336 mercato con risultati apprezzabili Direttore Responsabile: e dall’indiscutibile livello assoluto, Michele Criscitiello [email protected] S non avrei dubbi sul docente al qua- Redazione: le affiderei l’onere di sostenere questa spiegazione. Marco Conterio Benché siano diversi gli operatori di mercato de- [email protected] Luca Bargellini gni di stima e capaci di raccogliere in carrie- [email protected] ra risultati memorabili, sono dell’idea che Beppe Chiara Biondini [email protected] Marotta meriti un risalto ed una considerazione Gianluca Losco ben maggiore rispetto a quelli dei quali attual- [email protected] mente gode da parte dell’opinione pubblica in Hanno collaborato: generale e di quella bianconera in particolare. Alessio Alaimo, Simone Bernabei, Ales- Se questa Juventus viaggia a mille è grazie alle in- sio Calfapietra, Alessandro Carducci, Barbara Carere, Raimondo De Magi- tuizioni che il suo amministratore delegato ha inanel- stris, Cristina Guerri, Gianlugi Longari, lato in sede di calciomercato. Si parte dalle spese Tommaso Loreto, Andrea Losapio, Ga- etano Mocciaro, Max Sardella, Mario azzeccate per accaparrarsi campioni in grado di Tenerani, Antonio Vitiello. fare la differenza, con Tevez inevitabilmente sugli Fotografi: scudi, per arrivare ai parametri zero alla Pirlo-Pogba Alberto Andreani, Federico De Luca, Giorgio Sanseverino, Image Sport, Pho- e Llorente su cui è effettivamente costruita una spi- toView. na dorsale che non ha eguali nel nostro campionato. La valorizzazione di un prodotto creato in simbio- Nato ad Avellino si con , in grado per esempio di tra- il 30/09/1983, sformare la posizione di Asamoah plasmandolo ri- giornalista e con- spetto a quello visto ad Udine sino a renderlo uno duttore televisivo. degli esterni più efficaci del campionato, sino ad Lavora a Milano, Capo-Redattore arrivare ad intuizioni come quella di Barzagli tra- della Redazione sformato da epurato di lusso dal giro del calcio Realizzazione grafica: calcio di Sportita- che conta, a punto di forza ineguagliabile della re- TC&C srl lia. Direttore Re- troguardia bianconera e della Nazionale Italiana. TMWmagazine sponsabile di Tutto- Applausi a scena aperta ed appunti alla mano, per- MercatoWeb e di Supplemento mensile gratuito alla testa- ta giornalistica Tuttomercatoweb.com® TMWmagazine ché la lezione di Marotta dura da tre campionati e la campanella sembra ancora lontana dal dover suonare. Testata iscritta al Registro degli Opera-

foto Daniele Buffa/Image Sport foto Daniele Buffa/Image tori di Comunicazione, numero 18246 TMW coPERTINA/ magazineTUTTOmercatoWEB com® 3 in questo numero Il Re Leone Mensile di critica e approfondimento calcistico

TMWn° 27 - marzo 2014 magazineTUTTOmercatoWEB com®

Il Reportage Giuseppe ROssi I Re del Mercato Daniele FaGGianO I Giganti del Calcio MORenO Mannini Saranno Campioni RECONQUISTA niCCOlO’ GianneTTi Chiuso col calcio, Gabriel

foto Mario Tenerani Gabriel BATISTUTA IL RE LEONE Omar Batistuta è tornato 3 copertina a casa per vivere dell’amore Gabriel Batistuta dei familiari e dell’affetto 10 testimonial lionel Messi degli amici di sempre. E proprio 14 reportage dall’Argentina, il Re Leone ha Giuseppe Rossi 19 editoriale juventus scelto di raccontare il suo 20 editoriale inter “mondo ideale” in attesa di una 21 editoriale milan 22 editoriale napoli nuova chiamata dal Calcio. 23 editoriale roma di Mario Tenerani 24 editoriale fiorentina 25 editoriale 26 editoriale estero 27 i re del mercato Daniele Faggiano 34 i giganti del calcio Moreno Mannini er conoscerlo fino in fondo, centravanti più forte al mondo”. C’è riusci- rie sconfinate in cui l’orizzonte affonda 41 saranno campioni niccolò Giannetti dentro le pieghe dell’ani- to, ancora oggi è il capocannoniere della in una luce stupenda, tra mucche, tori e ma, devi vederlo in Argen- nazionale argentina, anche se Messi è in cavalli, capisci perché non ha nostalgia 47 l’altra metà di Michele Pazienza tina. Il Re Leone lascia il fondo al rettilineo pronto alla volata fina- del traffico e di tutto ciò che si declini P posto a Gabriel, il ragaz- le. Batistuta a casa sua è lo stesso di sem- con caos. “Sto benissimo qui - ci racconta 49 questioni di cuore Giuliano Palma zo partito a 18 anni da Reconquista met- pre perché niente lo ha cambiato e per sorridendo -, quando mi capita di anda- 51 sokker.me tendosi in testa un’idea azzardata: “Non niente sarebbe disposto a farsi cambiare. re a Buenos Aires, dopo due ore sono già 52 la recensione ero un campione, ma volevo diventare il Se lo vedi in mezzo a queste prate- stanco. Troppe auto, confusione, traffico”. TMW coPERTINA/Gabriel Batistuta magazineTUTTOmercatoWEB com® 4

Non bluffa, è tutto vero. Bati è così, un uomo legato alla sua terra incon- “Non ero un trovertibilmente. Ama i silenzi della campagna, i sussurri del fiume - il Rio campione, ma Paranà bagna anche Reconquista -, i cavalli che monta anche per intermina- volevo diventare bili sfide a Polo -, le mucche che al- il centravanti leva in insieme al padre, le cene con gli amici di sempre, dove l’asado è il più forte filo conduttore. E il mathe bevuto in ogni istante della giornata. Una vita al mondo” scandita da cose semplici, ingranag- gi fondamentali della sua esistenza. E poi il ballo, antica passione. Lui e Irina si sono conosciuti da ragazzini, erano vicini di casa. Lei era una bal- lerina bravissima, per un periodo ha anche insegnato danza. “Io sì che ero un ballerino, si è innamorata di me an- che per questo...” e scoppia a ridere, mentre lei lo guarda con tono di sfida.

IO E LA TERRA - Anche in Italia è così. Chi nasce in campagna e finisce con la- vorarci, matura un rapporto viscerale con le sue zolle. Un cordone ombelicale che non si rescinde mai. Batistuta ama nello stesso modo la sua terra. E’ dif- ficile per chi lo ha sempre visto- scor razzare su un campo di calcio o ripre- so dalle telecamere di tutto il pianeta mente segnava, immaginarlo a distan- za siderale dal divismo allo stato puro. TMW coPERTINA/Gabriel Batistuta magazineTUTTOmercatoWEB com® 5

Lui è “gaucho” dentro: certo, del terzo millennio, ma se lo togli da lì, gli strap- pi il cuore: “E’ stato bravissimo mio pa- dre Osmar - ci racconta - che ha saputo ripartire da zero. Ha sempre avuto una testa da manager anche quando fu co- stretto ad andare a lavorare ai macelli di Reconquista. Entrò all’ultimo livello e se ne andò da direttore generale. E dopo, grazie anche alla mia professione, ab- biamo cominciato a comprare terra e ad allevare mucche. La nostra è una razza pregiatissima, Bradford”. La prateria Argentina è bellissima, ci sono luci e co- lori unici. Gabriel ogni tanto sale a ca- vallo o sul fuoristrada a va controllare: “Mi rilasso, magari un altro si annoie- rebbe, mentre per me questa è la vita”. Quando il suo trisnonno partì da Cor- mos, quel paesino era ancora Austria, sotto il controllo dell’imperatore France- sco Giuseppe. Dopo la “grande guerra” Cormons è diventato Friuli. Ma i profili del carattere nella famiglia Batistuta sono più vicini al pragmatismo teutoni- co che alla dolce confusione italiana: “Mio padre ha avuto il merito di dare un metodo e un’organizzazione preci- sa, che onestamente mancava da queste parti. E’ rigoroso sul posto di lavoro, ma generoso con i suoi collaboratori. Ha fatto studiare i figli di alcuni dipenden- ti che non avevano possibilità e quando TMW coPERTINA/Gabriel Batistuta magazineTUTTOmercatoWEB com® 6

si sono laureati l’ho visto commosso”. è iniziata una festa interminabile. E’ La “Batistuta&Batistuta” è l’azienda come se si rinnovasse ogni giorno. Tutto più grande della regione di Santa Fè parla di Papa Francesco, l’orgoglio di e una delle più importanti d’Argenti- un popolo - sono 40 milioni di abitanti na. Quando assaggi quella carne fai di cui 20 di origine italiana come del fatica a mangiarne altra. “Ma a me la resto il Santo Padre - che si identifica in vostra fiorentina piace, ne ho mangiata questa guida spirituale: “Ho l’onore di tanta per nove anni...”. averlo conosciuto quando era vescovo di E quando il caldo picchia - in certi mo- Buenos Aires - ci dice -: mi consegnò un menti dell’estate argentina a Recon- premio di cui vado molto fiero. Era lega- quista il barometro arriva a 45 gradi, to ai valori etici dello sport. Certo - sor- temperatura percepita 47-48 - pra- ride - chi l’avrebbe immaginato che da ticamente un martello pneumatico, c’è lì a pochi anni sarebbe diventato Papa il Paranà, uno dei fiumi più grandi in Francesco... Un uomo dalla straordinaria assoluto: “Adoro pescare - sorride Ga- “Anche il pullman in testa e sui lati ha lo carica umana, un’energia formidabile”. briel - i dorados sono pesci buoni e belli stemma della Fiorentina con un bel giglio” Ma dal 1 febbraio 2014 Gabriel Ba- a vedersi, hanno colori stupendi. Il fiume tistuta può vantare un altro prezioso per noi qui è come il mare per gli italia- ricordo... “I miei amici italiani mi hanno ni. Fin da piccoli impariamo a nuotare e fatto un regalo che porterò con me tut- a divertirci. Trascorriamo le nostre va- ta la vita: la benedizione apostolica di canze e i nostri fine settimana. Facciamo Papa Francesco per il mio 45esimo com- sci nautico, andiamo sulle moto d’acqua. pleanno”. Quando Gabriel ha aperto E’ un amico. E poi sto bene quando spen- quella busta si è commosso, il suo vol- go il motore della barca e sento parlare to di carta vetrata si è trasformato in solo la natura”. Lungo il fiume, in mez- tenera dolcezza. “Spero davvero un zo alla vegetazione, scorgi mucche al giorno di poterlo incontrare di nuovo il pascolo e casa fatiscenti degli indios Santo Padre, magari a Roma”. che vivono lì, campano con quello che la natura offre loro. IO, LA FAMIGLIA, GLI AMICI - I Ba- tistuta più che una famiglia sono una IO E IL PAPA - Quando Jorge Mario squadra... I genitori Osmar e Gloria, i Bergoglio il 13 marzo 2013 ha var- figli Gabriel, Alejandra, Gabriela ed cato il soglio di Pietro per l’Argentina “Sto bene quando spengo il motore della Elisa. Bruno, Eddy e Gaston i cognati barca e sento parlare solo la natura” TMW coPERTINA/Gabriel Batistuta magazineTUTTOmercatoWEB com® 7

del Re Leone e una scuderia di nipoti. mondo. Stavo ore e ore in pullman per I figli di Gabriel e Irina sono quattro: andare e tornare, era dura. L’esperienza Thiago, il primogenito, studia recita- a Rosario fu in due fasi, quando rientrai zione a Buenos Aires. Dicono sia molto definitivamente perché mi avevano con- bravo. Il secondo è Lucas, il migliore a vinto, cominciò la mia avventura. Il salto giocare a calcio: un’esperienza nelle vero fu a Buenos Aires: prima il River e giovanili del Colon. Poi c’è Ioaquin e poi il Boca, ma soprattutto la metropoli. infine Shamel, nato in Qatar quando il Venivo da 1000 chilometri più a nord, Re Leone tirava gli ultimi calci per gli dalla campagna...”. Quello che emer- sceicchi. Vederli assieme pare uno spot ge parlando con lui era la sua grande pubblicitario quando la famiglia si ri- voglia di sfondare, dimostrando a se unisce a colazione. Uniti, affiatati, un stesso e agli altri il proprio valore. “E gruppo coeso. Ognuno con la propria nel ‘91 arrivò la Fiorentina, quella che attività, ma pronti a riunirsi quando la sarebbe poi diventata la storia più im- festa chiama. E il compleanno numero portante della mia carriera, anche se lo 45 è stata l’occasione giusta. Anche nei scudetto l’ho vinto a Roma”. festeggiamenti sono semplici, gli amici di sempre. Come Pablo Tiburzi, giorna- IO E IL POLO - “Mi sono appassionato lista della Tv Publica Gaston, compa- quando ho finito di giocare a calcio. Da gno di squadra ai tempi del Newell’s noi è uno sport molto seguito, a Buenos Old Boys, Pelusa, muscista bravissimo e Aires c’è il Torneo Palermo, il più famo- Moncho ex pugile: “Sono cresciuto qui so al mondo. Non mi ritengo un gran e sono sempre tornato a casa - racconta giocatore, ma so cavalcare e poi mi di- Gabriel -. Qui sono me stesso. A noi ba- verto tantissimo. Andiamo a giocare per sta poco per stare bene: asado, buona beneficenza e qualche volta mi capita musica, amicizia e allegria”. di essere al fianco di qualche fuoriclas- se. Nella mia casa fuori Reconquista a IO E I MIEI INIZI - “Ero potente fisica- “La Gloria”, ho due campi di Polo, con mente, ma non avevo grande tecnica. A le porte rigorosamente viola e pure le 17 anni però arrivò l’occasione di an- maglia della mia squadra hanno quel dare al Newells a Rosario. Avevo dentro colore... Di recente ho preso un pullman di me una motivazione fortissima, vole- e l’ho trasformato nel trasporto per ca- vo diventare il centravanti più forte al valli così ci possiamo muovere meglio TMW coPERTINA/Gabriel Batistuta magazineTUTTOmercatoWEB com® 8

IO E LA QUINTA... E’ un campetto alle porte di Reconquista, ma da quanto è verde sembra di essere in Inghilterra. Lì da 30 anno ogni sabato - non è impor- ta se fa caldo o freddo, se piove o tira vento - si gioca. Ognuno con la sua pro- fessione, con la sua pancia, con la sua altezza e con un’imprecisata perizia tec- nica. Una sorta di “Amici miei” del pallo- quando dobbiamo partire per le manife- ne, perché scherzano e fanno sul serio. stazioni, qui le distanze non sono come “Qualcuno è più avanti con gli anni - sor- in Italia...”. Anche il pullman in testa e ride Gabriel - ma non rinuncia; si fanno sui lati ha lo stemma della Fiorentina 45 minuti per tempo, certo, è un calcio con un bel giglio, del resto l’amore è stile moviola...”. E scoppia a ridere. Ma amore... Basta vedere in casa, dove c’è non conta far gol, anche se lui continua un quadro vista Firenze e i volumi sugli a farne, per carità, ma esserci. “Sono Uffizi e il Vasariano. contento perché sto meglio alle caviglie. Mi muovo con disinvoltura. Qui c’è un cli- IO E IL FUTURO - Il Mondiale in Bra- ma unico fra noi e quando posso gonfio sile è vicino: “Dovrei andare a seguir- ancora la rete...”. Per loro, quelli della lo come opinionista tv e poi vedremo. Quinta è Gabriel. Lo stesso ragazzino Tornerei volentieri nel calcio, ma con che un giorno parti di qui per diventa- un ruolo che mi desse soddisfazione. re il centravanti più forte del mondo. Altrimenti sto bene anche qui a casa, non mi manca niente. Intanto seguo i campionati europei più importanti, con un occhio di riguardo per l’Italia e Fi- renze... Il campionato italiano non sarà il più bello, ma resta il più duro, senza discussioni. La tattica è la caratteristi- ca vincente e per un attaccante è sem- pre difficile, considerando l’attenzio- ne che si riserva alla fase difensiva”. intervista di Mario Tenerani TMW coPERTINA/Gabriel Batistuta magazineTUTTOmercatoWEB com® 9

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T R A ©V TMW TESTIMONIAL/Lionel Messi magazineTUTTOmercatoWEB com® 10 Lionel Messi MESSI QUE UN CLUB La Pulga nuovo testimonial Gillette. Viaggio tra i sogni dell’argentino e la storia del Barcellona. di Marco Conterio - foto Federico De Luca

edicolante apre bottega ghouli e i suoi fratelli, una difesa groviera, presto. Sa che, oggi, i quoti- un Leo Messi in scarso spolvero e la paella diani sportivi non andranno a è servita alla valenciana. Josè, sotto la sua ruba. Barcellona si risveglia barba bianca, sorride, amaro. “A volte capita con uno schiaffo timbrato in anche a noi”. Josè è sulla sessantina, ha passo L’ volto dal Valencia, di quel- rapido e accento catalano. Per questo spiega li così forti che non arrivavano addirittura PLAY GALLERY con dolcezza epica assonanze, magie, quasi dall’aprile 2012. Il Camp Nou era diventa- profezie. “Messi ha il dieci. Dieci in spagnolo è to fortino, impenetrabile, imbattibile. Poi Fe- ‘diez’, in catalano è ‘deu’. E deu, in castiglia- TMW TESTIMONIAL/Lionel Messi magazineTUTTOmercatoWEB com® 11

storie. Si parte dalla preistoria del rosso- blù, dai Culè. Così si chiamano, questo è il soprannome, appunto perché nel primo im- pianto blaugrana dalla strada si vedevano i posteriori della fila in piedi della tribuna. Semplice e terreno. Poi Johan Cruyff, l’uomo che ha rivoluzionato il calcio. Poi Alfredo Di Stefano, un amen a Barcellona, strappato dal franchismo e volato a Madrid a far grande il Real. Maradona, le scarpette di Koeman, quelle di Ronaldo, un documen- to firmato da Obama, i trofei delle altre squadre rossoblù, dal basket alla Pallama- no. Poi la Fondazione, l’esser blaugrana ed

no, è Dio”. Vale per ogni diez, è vero, ma per Messi l’eccezione val bene il gioco di parole. Nel Museo del Camp Nou c’è pure la cappella dell’argentino: Palloni d’O- ro, quattro. Scarpe d’Oro, due. Poi foto, esultanze, ricordi. Segnali e messaggi.

Josè passeggia. Dietro di lui una schiera di taccuini aperti, di macchine fotografiche spalancate. E’ l’antipasto al day-after, quel- lo amaro e avaro per l’edicolante, quello in cui la Gillette annuncerà Lionel Messi come suo nuovo testimonial. Il museo, intanto, spalanca ancora i suoi trofei, le sue grandi TMW TESTIMONIAL/Lionel Messi magazineTUTTOmercatoWEB com® 12

il forte senso d’appartenenza. Josè spie- re e fotocamere d’ogni angolo del globo ga tutto con voce delicata, sottile, intensa. terracqueo lo aspettano. L’evento organiz- zato da Gillette è curato in ogni dettaglio, Fuori c’è il sole. Splenderà anche il due feb- poi il Diez sale sul palco. Con abito casual, braio. In Italia la neve schiaffeggia i cieli, sportivo, griffato dal suo sponsor tecnico. la pioggia travolge Roma. Alla Barcelo- P Regala più aneddoti che titoli, più storie L neta, al Port Olimpic, si corre sulle rive del A e favole che notizie. Poi però pianta for- Y mare con una felpa leggera. L’Hotel Arts V te un sogno. “Voglio vincere il Mondiale”. In si staglia alto, nel cielo azzurro. Al piano IDEO casa del Brasile, della storica rivale suda- inferiore ci aspetta Lionel Messi, ancora na- mericana. Così pure l’edicolante potrà sor- scosto dietro le quinte. Taccuini, telecame- ridere. Le prime pagine sono già segnate. TMW TESTIMONIAL/Lionel Messi magazineTUTTOmercatoWEB com® 13 “Messi ha il dieci. Dieci in spagnolo è ‘diez’, in catalano è ‘deu’. E deu, in castigliano,

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T R A ©V TMW REPORTAGE/Giuseppe Rossi magazineTUTTOmercatoWEB com® 14 Giuseppe Rossi Un italiano a New York Sette giorni a tu per tu con Giuseppe Rossi nella Grande Mela. di Cristina Guerri

a finale di Coppa Ita- lia e i Mondiali in Bra- sile sono i suoi gran- di obiettivi. Quelli che spingono Giuseppe Rossi L a lavorare sei giorni su sette, quattro ore al giorno. Pepito ha una voglia matta di tornare a gioca- re; nei suoi occhi c’è il sogno, la spe- ranza di mettere alle spalle l’ennesimo infortunio grave rimediato in carriera. TMW REPORTAGE/Giuseppe Rossi magazineTUTTOmercatoWEB com® 15

Abbiamo seguito in esclusiva GR22 una settimana a New York, dove si “Rossi ha divide nelle due sedi della clinica NYSPORTSMED (una vicina a Central festeggiato, da Park, l’altra a Union Squadre) per la cosiddetta fase riabilitativa dopo il New York, nella ko al ginocchio dello scorso 5 gennaio in occasione di Fiorentina-Livorno. pizzeria Ribalta, Dopo l’ultima visita dal dottor Ste- adman, Rossi ha iniziato la sua prima la vittoria in fase del recupero. Ogni seduta inizia con il riscaldamento al muscolo inte- Tim Cup con ressato, quello del ginocchio destro, un procedimento immancabile che prece- l’Udinese”

de una fase quasi infinita di massag- gi. L’intensa seduta, poi, continua con degli esercizi per il bilanciamento e l’equilibrio. La fase cruciale è carat- terizzata dai pilates, un sistema di allenamento finalizzato al potenzia- mento controllato dei muscoli. “La riabilitazione -ci aveva detto il suo agente Andrea Pastorello, che segue costantemente la situzione di Rossi- sta proseguendo nel migliore dei modi, non abbiamo mai riscontrato alcun proble- ma al ginocchio né problematiche che possono sorgere in questa fase di lavo- TMW REPORTAGE/Giuseppe Rossi magazineTUTTOmercatoWEB com® 16

ro. Inoltre il morale del ragazzo è molto alto e questo aiuta molto il lavoro che si sta eseguendo. Prima di tornare a Firen- ze faremo un’altra visita dal dottor Ste- adman, poi inizieremo una nuova fase che durerà almeno un altro mese. Il Mondiale? Teoricamente non è a rischio”.

Rossi arriva ogni giorno in clinica col sor- riso sulle labbra. Un giorno lo accompa- “Il Mondiale? Teoricamente gna la sorella minore Tina, un altro la fidanzata Jenna. Per lui è importane la non è a rischio”. - Andrea Pasto- presenza della famiglia, che a Firenze rello, agente di Rossi. vede di rado. Quello che non manca mai, ogni giorno, è il pallone da calcio. Pepito lo accarezza, lo fissa, ci palleggia tra un esercizio e l’altro, quasi come se non volesse perdere la complicità che lo lega all’amato oggetto rotondo. Meno bravo lo è col pallone da footbal americano, sport del quale rimane un grande ap- passionato (anche se da vero americano segue molto anche l’NBA). Si sente una roccia quando l’esercizio è particolar- mente faticoso, lo si vede dallo sguardo con il quale lo affronta, serie dopo se- rie. Tutto procede senza problemi, dieta a parte. Perché Luke Bongiorno, il suo fisioterapista di fiducia, lo bacchetta co- stantemente sull’alimentazione, non pro- prio ‘idilliaca’ per Pepito.

Anche se il telefonino col numero italia- no è spento, Rossi si tiene informato sulla situazione della Fiorentina. Non segue le partite in tv perché la sofferenza è trop- pa. Lo strappo alla regola l’ha fatto con- tro l’Udinese in semifinale di Coppa Ita- lia, in compagnia di Pastorello e alcuni amici alla pizzeria Ribalta. La tensione TMW REPORTAGE/Giuseppe Rossi magazineTUTTOmercatoWEB com® 17

dura per tutta la partita ma viene viene Valle. Mi fa tantissimo piacere, mi sono spazzata via dal triplice fischio (dopo emozionato davvero tanto tanto nel vede- sei interminabili minuti di recupero) re la semifinale in televisione. Ho parlato dell’arbitro; Giuseppe può festeggiare, con alcuni dirigenti per commentare con come un qualsiasi tifoso della Fiorentina, loro questo straordinario risultato. E quan- la vittoria della squadra con la sciarpa do tornerò, spero il più presto possibile, al collo. L’umore è talmente positivo che voglio ripagare tutta quella fiducia che ci scappa pure una puntatina su youtube la Fiorentina ha avuto nei miei confron- per rivivere le emozioni che il protagoni- ti. Dove mi vedo il prossimo 3 maggio? sta del nostro speciale regalò in occasio- In campo, all’Olimpico con i miei com- ne di Fiorentina-Juventus. Quel 4-2 che pagni”, ha detto Rossi a Firenzeviola.it. difficilmente (con tripletta del numero 49) i fiorentini riusciranno a dimenticare. “Ogni calciatore vorrebbe giocare parti- te come queste -ci aveva confessato lo stesso Rossi il giorno dopo la vittoria con l’Udinese. L’infortunio? Non lo vivo in maniera diversa rispettoa gli altri che ho subito. Sono circondato dallo stesse per- sone, negli stessi centri, con lo stesso fi- sioterapista Luke, quindi è come vivere un déjà vu. Con pazienza, con il duro lavoro e con tanta dedizione si ritorna a giocare. Mi è stato riferito della dedica di Della intervista di Cristina Guerri TMW REPORTAGE/Giuseppe Rossi magazineTUTTOmercatoWEB com® 18 “Dove mi vedo il prossimo 3 maggio? In campo, all’Olimpico con i miei compagni”.

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T R A ©V TMW editoriale juventus magazineTUTTOmercatoWEB com® 19 Fanomeni a Antonio Conte Fabio Capello confronto di Andrea Conte contro Capello, LOSAPIO due tecnici che hanno fatto la storia duellano a colpi di dialettica. a una parte il manager più vincen- te degli ultimi dieci anni di Juventus. Dall’altra quello che lo era, almeno foto Matteo Gribaudi/Image Sport fino a Calciopoli. La querelle fra League, nella prossima stagione. Vero è che vincere la Antonio Conte e Fabio Capello ha è sempre molto difficile, ma la mancanza di av- D origini lontane, che arrivano pro- versari (la Roma sta facendo bene ma è comunque in- prio dal periodo del commissario tecnico alla guida dietro anni luce, pur ammettendo e non concedendo la della Vecchia Signora, nove anni fa. Il rifiuto, prima vittoria nel recupero con il Parma) per la Juve di Conte al rinnovo contrattuale, dopo a un’eventuale espe- sia palese. Cosa che non era alla sua prima stagione, rienza nello staff tecnico, rappresentano un sassoli- conclusa senza sconfitte, contro un Milan a tratti stella- no - neanche piccolo - nelle scarpe di Conte, che ha re e poggiato sulla coppia Thiago Silva-Ibrahimovic. voluto eliminare dopo le critiche dell’annullamento La verità è che i due cammini sono molto simili. Sia Conte del giorno di riposo dopo il pareggio (decisamente che Capello sono stati eliminati ai quarti di Champions, inaspettato a fronte di un 2-0 maturato nella pri- con la bilancia che pende leggermente per il secondo: ma frazione) al Bentegodi contro l’Hellas Verona. nel primo anno era stato fatto fuori dall’Arsenal, al Va detto che i tempi sono decisamente diversi, sia per secondo tentativo era stato il Liverpool poi vincitore quello che è il valore del campionato che della rosa della Coppa a frustrare i sogni dei tifosi bianconeri. juventina. Tra il 2004 e il 2006 Capello poteva conta- Percorso imitato da Conte nella prima stagione - ma re sui migliori giocatori d’Europa, da Vieira a Nedved, senza lottare contro un Bayern Monaco decisamente da un Ibrahimovic giovane ma già determinante per più forte - ma fallito nella seconda, con il terzo po- Nato a Bergamo il finire a Thuram, passando da Zambrotta e Thuram, sto dietro il Real Madrid e il Galatasaray nel girone 23 giugno 1984, Buffon e Trezeguet. Nomi che hanno fatto la storia di qualificazione. Così, almeno fino alla conquista del lavora in testa- della compagine piemontese a cavallo del millennio tricolore numero tre - e magari dell’Europa League - i te locali prima di ma che, più in generale, sono stati al vertice del cal- bilanci sono in parità. La Juventus ha preferito bollare approdare come collaboratore a Tut- cio mondiale. Una Juve da record, soprattutto perché la polemica come stucchevole, ma è evidente che Con- toMercatoWeb nel affrontava un campionato, quello italiano, di altissimo te abbia ammesso - come peraltro aveva già fatto ad 2008, Collabora livello, decisamente diverso rispetto a quello attuale. “La verità è che i due Arezzo - che i risultati erano stati ottenuti in maniera con il Corriere della Ed è proprio su questo punto che ha insistito Conte, che cammini sono molto simili” poco limpida (per usare un eufemismo) e che la revo- Sera e Odeon TV. ha detto di volere iscrivere la squadra alla Premier ca successiva, in fin dei conti, potesse essere corretta. foto Danielel Buffa/Image Sport foto Danielel Buffa/Image TMW editoriale inter magazineTUTTOmercatoWEB com® 20 Icardi, l’ultimo di Gianluigi LONGARI regalo di Moratti Dopo i problemi dei primi mesi l’argentino sembra pronto a altrettanti gol all’attivo e ben quattro legni raccolti. prendere il suo posto in campo. Un curriculum già di per sé più che eloquente, specie uando attorno a te si crea un inte- in considerazione di meccanismi tattici che sino ad ora resse spasmodico, qualunque cosa non lo hanno mai visto come protagonista assoluto. accada, significa che hai davvero Ciò che tuttavia impressiona in maniera ancora più poco a che spartire con la normali- importante è piuttosto l’aura di pericolosità che il nu- tà. Ed in effetti, primi mesi in neraz- mero 9 dell’Inter sembra sprigionare ad ogni tocco Q zurro di Mauro Icardi di normale di palla. Una presenza scenica di alto livello, garan- hanno avuto davvero poco. Giunto a Milano dalla tita da una fisicità e da qualità tecniche importan- Sampdoria come ultimo regalo di ti, chiaramente migliorabili con un upgrade a livello prima di un addio già programmato e con l’obiet- fisico che solo una presenza più assidua all’interno tivo di ritagliarsi uno spazio importante nel cuore del campo potrà conferire, incrementando così la Nato a Milano il dell’attacco interista, dopo un’esperienza iniziale possibile incidenza di quello che dati alla mano ri- 18 agosto 1986, travagliata per via della spasmodica attenzione sulta come uno degli attaccanti più prolifici del cam- vive e lavora nella mediatica creatasi attorno al suo personaggio, Icar- pionato relazionando reti fatte e minuti giocati. sua cittá dal 2010 di sembra essere pronto per assumersi responsabili- L’impressione diffusa è infatti quella che ad Icar- per la redazione di Sportitalia e dal tà importanti anche all’interno del rettangolo verde. di per fare gol sia sufficiente scendere in campo, 2006 per quella di Le polemiche legate alla costante presenza del cen- al di là di ogni genere di polemica e di spasmodi- Tuttomercatoweb. travanti sui social network, per non parlare di quel- ca attenzione mediatica che non fanno che con- Esperto di mercato, le relative alla notiziabilità della sua vita privata e fermare quanto il personaggio in questione ab- partecipa quotidia- della sua compagna, stanno lentamente lasciando bia davvero poco a che spartire con la norma. namente alle tra- smissioni calcistiche spazio alle pressioni che vorrebbero Walter Mazzar- L’elettricità percepita anche dal pubblico nel momen- Calcio€Mercato e ri pronto al grande sorpasso all’interno delle proprie to in cui il numero 9 si scalda per fare il suo ingresso Speciale Calciomer- gerarchie: il momento in cui Icardi avrà scalzato Die- “Che siano maturi i tempi in campo, è il segnale che indica quanto i tempi sia- cato in onda sull’e- go Milito anche nell’undici titolare del tecnico toscano. no maturi per il passaggio del testimone. Forse l’In- mittente televisiva A livello di minutaggio, tanto per entrare nel concre- per la staffetta con Milito?” ter ha trovato il suo nuovo centravanti, di certo Icardi nazionale to, siamo a poco più di 3 partite giocate, condite da

foto Daniele Buffa/Image Sport foto Daniele Buffa/Image si è meritato la chance di dimostrare il suo valore. TMW editoriale milan magazineTUTTOmercatoWEB com® 21 Honda e Adel Taarabt Keisuke Honda Taarabt, le 2 di Antonio VITIELLO foto Daniele Buffa/Image Sport foto Daniele Buffa/Image facce Della ca su Honda prima del suo arrivo è stata amplificata dall’entusiasmo dei giornali giapponesi, orgogliosi di vedere una stella del proprio calcio vestire la gloriosa trequarti maglia del Milan. Le aspettative probabilmente erano Impatto devastante del troppo alta e Honda ha pagato sulla propria pelle marocchino, serve ancora la differenza culturale e di vita tra Mosca e Milano. A lui serve ancora tempo, la fiducia da parte della tempo per l’ex Cska. dirigenza non manca infatti Seedorf lo schiera con ue volti nuovi per il pubblico di San continuità per dargli minutaggio e fargli masticare Siro, due stranieri arrivati nel mer- il tatticismo esasperato del nostro calcio. Al contrario cato di riparazione e subito entrati Taarabt è arrivato tra l’indifferenza generale, tra lo nello scacchiere tattico di Clarence scetticismo di chi non lo conosceva. D’altronde fare la Seedorf. Adel Taarabt e Keisuke differenza al QPR non è come giocare al Milan, si D Honda hanno avuto un approccio di- diceva. Invece è bastato meno di un mese per capire verso alla loro avventura in maglia rossonera. Il primo di avere a che fare con un atleta di alto livello, che si è adattato immediatamente alla nuova realtà, met- può creare la superiorità grazie alle sue doti. Il con- tendo subito il risalto le qualità di corsa e dribbling, siglio di Flavio Briatore all’amico Galliani è risultato elementi che mancavano molto alla squadra rossone- decisivo. Al momento Taarabt è una pedina inamovi- ra. L’impatto è stato devastante, tanto da diventare bile dello schierameto di Seedorf, e ha il vantaggio di subito un beniamino della tifoseria e un uomo deci- poter essere utilizzato anche in Champions League a Nato il 6 maggio sivo per l’allenatore. Il secondo invece sta provando differenza del giapponese. Gol, assist e giocate spet- 1986, vive e la- ancora ad adattarsi al nostro calcio. Il giapponese tacolari per infiammare il pubblico, Taarabt si è già vora a Milano. non ha ancora assimilato i movimenti chiesti dal tec- guadagnato la conferma per la prossima stagione. Direttore edi- nico e per via delle sue caratteristiche molto spesso Ora tocca alla società completare l’opera riscattan- toriale di Mi- va in difficoltà. Honda avrebbe bisogno di maggiore dolo dal QPR. Il marocchino può essere un’arma in più lanNews.it e redattore di Tut- spazio per sfoderare il suo sinistro, essere utilizzato da sfruttare nei prossimi anni e comporre insieme ad tomercatoweb. in maniera diversa, come accade con la Nazionale Honda e Kakà una trequarti di tutto rispetto. Clarence com. Collabora giapponese. Anche i ritmi in Italia sono più elevati in Seedorf sta preparando il terreno per il Milan del con Sportitalia, confronto al campionato russo dove precedentemente “Taarabt pedina inamovibile futuro, da giugno si lavorerà per perfezionare l’idea INFRONT e Radio militava. Taarabt e Honda sono i due volti dell’attuale dello scacchiere di del 4-2-3-1 e con gli interpreti giusti potrebbe esse- Radio. Opinioni- sta su Odeon TV trequarti rossonera ma con due approcci completa- Clarence Seedorf” re un modulo affascinante. Sicuramente dispendioso, e Milan Channel. mente opposti. Anche perché la campagna mediati- ma almeno a San Siro la gente tornerà a divertirsi. foto Insidefoto/Image Sport TMW editoriale napoli magazineTUTTOmercatoWEB com® 22 EMERGENZA= Anthony Reveillere Rafael Benitez SVINCOLATI di Raimondo A fronte dell’infortunio di DE MAGISTRIS Rafael la società ha risposto

con l’acquisto a parametro foto Image Sport zero di Doblas. campo tutte le conoscenze acquisite in questi anni che con Mazzarri erano quasi sempre rimaste inespresse. a rivoluzione operata da Rafael Be- nitez non ha eguali negli anni di Se- Un’altra puntualizzazione necessaria è l’apertura al rie A della gestione Aurelio De Lau- mercato degli svincolati che in precedenza era rima- rentiis. Dopo la ricostruzione dalle sto praticamente inesplorato. Rafael Benitez fa del ceneri del fallimento, infatti, quella turnover un credo fondamentale non solo a parole e L della continuità era sempre stata la per questo ha chiesto alla società di intervenire an- strada intrapresa dal noto produttore cinematografi- che a mercato chiuso. Lo scorso novembre, dopo gli co. Un percorso bruscamente interrotto la scorsa estate infortuni di Zuniga e Mesto, Benitez si ritrovò in rosa quando il manager di Madrid impose per accettare il per il ruolo di terzino solo Maggio e Armero e chie- nuovo incarico un cambio di modulo e di strategie per se a Bigon di agire con immediatezza per fornirgli portare il Napoli oltre i limiti della gestione Mazzarri. un’alternativa. Ecco spiegato l’arrivo a Castel Volturno di Anthony Reveillere, una pedina importantissima Al di là dei tanti acquisti operati tra l’estate e gennaio se si pensa che il terzino transalpino nei primi due da sottolineare c’è la fiducia che Benitez ha subito mesi di questo 2014 ha collezionato nove presenze. riposto nell’area mercato del club partenopeo, ben più di quella mostrata da Walter Mazzarri, nonostan- La società, insomma, rispose all’emergenza con l’in- te fosse stato proprio il tecnico toscano a scegliere gaggio di uno svincolato. Un meccanismo che s’è ri- Riccardo Bigon dopo l’avventura in comune alla Reg- petuto a febbraio quando il Napoli ha dovuto fare gina. Poco dopo il cambio di allenatore portato a Ca- i conti con il grave infortunio capitato a Rafael. Du- stel Volturno Dries Mertens grazie ai buoni rapporti rante la partita al Liberty Stadium contro lo Swansea Nato a Napoli il tra Bigon e il PSV Eindhoven, è così che sono arrivati il ginocchio del portiere brasiliano ha fatto crack e 10/03/88, colla- giocatori come Rafael (per lui un grosso in bocca al Benitez s’è improvvisamente ritrovato con un primo boratore di Tutto- lupo di pronta guarigione), Jorginho, Henrique e non portiere come Reina, che dal punto di vista fisico ha mercatoweb.com solo. Una puntualizzazione importante per spiegare mostrato qualche segno di cedimento, e un terzo por- dal 2008. Esperto l’importante internazionalizzazione della squadra in di calciomercato “Così come con Reveillere tiere come Roberto Colombo, che non gioca gare uf- per Radio Incontro cui l’arcinoto lavoro di José Maria Quilon - agente di il Napoli ha piazzato il ficiali dalla stagione 2010/11. Ecco, allora, il ritorno e Radio Sportiva, Rafael Benitez - ha avuto un ruolo importante, ma che colpo senza spendere” sul mercato degli svincolati. Una ricerca approfondita collabora con Tutto- è nata soprattutto grazie al via libera del nuovo alle- e rapida visto che esattamente una settimana dopo napoli.net. natore al settore scouting che ha così potuto mettere su Toni Doblas foto Daniele Buffa/Image Sport foto Daniele Buffa/Image il Napoli ha ufficializzato l’ingaggio di . TMW editoriale roma magazineTUTTOmercatoWEB com® 23 LA RABBIA Rudi Garcia GIUSTA di Alessandro Il calvario è finito, Destro CARDUCCI è tornato a segnare e foto Insidefoto/ Image Sport Siena entra in campo ed è subito decisivo, andando in a Trascinare la Roma gol e regalando i tre punti alla Roma. Si ripete anche in campionato. una settimana più tardi, contro il Milan, e poi ancora oramai passato un anno da quel 26 con il Catania. Per caratteristiche, è l’attaccante ide- gennaio del 2013, quando la Roma ale per Garcia. A differenza di Borriello, Destro fa diramò questa breve nota sul sito molto più movimento ed è quello che il tecnico fran- ufficiale: “Mattia Destro è stato ope- cese chiede costantemente ai suoi giocatori. I classici rato dal professor Giuliano Cerulli, bomber di una volta, fermi in avanti ad aspettare il E’ alla presenza del dottor Francesco pallone, non gli servono ma l’ex Siena partecipa at- Colautti, di meniscectomia selettiva parziale per lesione tivamente al gioco della squadra. Si sacrifica per i acuta del corpo e corno posteriore del menisco esterno. suoi compagni e ben si integra nel 4-3-3 giallorosso. L’intervento, durato 20 minuti, è perfettamente riuscito. All’occorrenza, può benissimo cambiare di posizione La prognosi è di circa 8 settimane”. Già otto settima- con uno dei due esterni e partire largo sulla fascia. È ne, al tifoso romanista, non sembravano poche ma in umile e, dopo il lungo stop per l’infortunio, ha ancora realtà quello fu soltanto l’inizio di un calvario, di un più rabbia e voglia di far bene. Considerando anche incubo. Destro apparirà solo in altre cinque gare di che Totti non potrà, a 37 anni, giocare tutte le gare, campionato. A giugno l’attaccante giallorosso viene Destro potrà trovare quella continuità che gli serve poi convocato dall’Under 21 per la fase finale del per migliorare e crescere. Ha quasi 23 anni ed è an- Campionato Europeo ma non sta ancora bene e, in cora molto giovane: ha la fiducia di tutti, di Garcia in estate, vola a Barcellona dal professor Cugat per un primis, ed è pronto a diventare un punto fisso non solo consulto. I tifosi lo aspettano per l’inizio di campio- per la Roma ma anche per la Nazionale di Cesare nato ma lui stesso non sa quando potrà tornare. C’è Prandelli: “Abbiamo tanti giovani molto promettenti, addirittura chi afferma che sarebbe a rischio la sua come Destro, Insigne, Florenzi, De Sciglio, Verratti... Nato a Roma il 25 gennaio 1986, carriera. Qualcuno probabilmente ha sbagliato: nel tutti giocatori che hanno giocato la finale dell’Europeo giornalista pub- frattempo il giocatore va a Brescia per svolgere alcu- Under 21 contro la Spagna. Crescendo potranno dare blicista all’età di ne sedute di fisioterapia in un centro medico specializ- molto alla causa azzurra”, le parole del ct azzurro. In vent’anni, inizia a zato. Il rientro in campo è un mistero: non c’è una data, Nazionale può fare l’unica punta ma anche integrarsi collaborare con il neppure approssimativa. Destro non si perde d’animo bene con un attaccante mobile come Balotelli (ma an- Corriere Laziale. Ospite per il cal- e continua a lavorare, mentre la Roma di Rudi Garcia “Dovesse continuare che lo stesso Rossi, dovesse recuperare, oppure Osval- ciomercato a Radio spicca il volo in campionato. A fine anno, a dicembre, così sarà difficile do), così come potrebbe sfruttare la rapidità e l’im- Sportiva, è collabo- la svolta: i giallorossi affrontano la Fiorentina e, nella prevedibilità di gente come Insigne e Cerci. A questo ratore di Vocegial- ripresa, Garcia fa scaldare Mattia Destro e lo but- non portarlo in Brasile” penserà Prandelli ma, se dovesse continuare così, sarà lorossa.it dal 2010. ta nella mischia al posto di Florenzi. L’ex bomber del un problema tenerlo fuori dall’avventura in Brasile. foto Insidefoto/ Image Sport TMW editoriale fiorentina magazineTUTTOmercatoWEB com® 24 trasversale la civile protesta dei tifosi viola solidarietà di Tommaso LORETO per Borja Valero Quanto accaduto allo spagnolo al Tardini ha aperto ad una domanda:

quanto è credibile foto Federico De Luca Questo calcio? parte della stampa su quelle che sono ormai di- ventate le dinamiche, e le dialettiche, tra il mondo i tutto si potrà dire della piaz- dei calciatori, delle squadre, e degli arbitri. Una za fiorentina, ma non che si corra sfida che se ancora non si vuole pacificare con l’in- il rischio di annoiarsi. Nel DNA di serimento di una semplicissima moviola in campo, questa città, e della sua gente, ri- come minimo si ripete ogni domenica, e con ritua- siede da tempo l’indole genetica li fastidiosamente simili. Se l’errore, in altri termi- D alla sofferenza. E anche gli angoli ni, va sempre in un’unica direzione, spesso la più emotivi delle passioni ne escono spesso influenza- prossima al potere che si manifesta in Lega, quali ti. Non fa eccezione perciò quel che la tifoseria appigli di credibilità può ancora concedersi il mon- viola sta vivendo di questi tempi, con la squadra do del calcio? La vicenda vissuta da Borja Valero, chiamata ad affrontare l’ennesima problemati- con annessi e connessi dettati anche dalle esigenze ca in una stagione già di per se resa complessa giornalistico-televisive, ha però per una volta con- Nato nel 1976, dagli infortuni. L’antipatia da parte della classe notati di novità. Perché intorno allo spagnolo si è direttore di Firenze- arbitrale, probabilmente, è diventato il minor pro- creata una sorta di inedita solidarietà trasversale. viola.it. Collabora- tore del quotidiano blema per la squadra di (al Quasi che molti, tanti appassionati, fossero i pri- La Nazione, è una di là dei punti persi per strada anche in virtù di mi a rendersi conto di quale errore si commetteva, delle voci di punta sviste arbitrali) se è vero che la punizione più pe- e si commette, nei confronti di un giocatore, oltre dell’emittente tosca- sante, e severa, è arrivata con le recenti decisioni che uomo, universalmente riconosciuto come esem- na Radio Blu di cui del giudice sportivo. Le quattro giornate di squali- “Firenze ribolle di rabbia, plare. Mentre Firenze ribolle di rabbia per quasi è esperto di calcio- Borja Valero mercato e voce su fica inizialmente comminate a per il nella penisola del una stagione e mezzo di torti, nella penisola del Firenze per Radio rosso rimediato a Parma, arbitro Gervasoni, han- pallone ci s’interroga” pallone si resta quanto meno perplessi dal tratta- Sportiva. no tuttavia avuto il potere di illuminare la maggior mento ricevuto da un campione come Borja Valero. foto Federico De Luca TMW editoriale serie b magazineTUTTOmercatoWEB com® 25 Arde un Matteo Ardemagni fuoco a Carpi di Gianluca Matteo Ardemagni sceglie gli LOSCO emiliani per rimettersi in gioco un’altra volta. omber di razza in Serie B, con tanta voglia di sfondare anche nel massi- mo campionato, dove però finora le

occasioni non sono proprio piovute Sport foto Daniele Buffa/Image a grappoli. Questo è Matteo Arde- so l’occasione arriva con il Carpi, dove potrebbe re- B magni, prodotto del vivaio del Mi- stare anche per un’altra stagione se il club dovesse lan e che, ancora sostanzialmente giovane con i suoi esercitare il diritto di riscatto per la comproprietà. 26 anni, è pronto all’ennesima sfida nel campionato Il biglietto da visita è di quelli importanti e lui cer- cadetto. Il Carpi, squadra neo-promossa, ha deciso tamente non si spaventerà per la responsabilità de- di investire andando abbastanza sul sicuro, puntando rivata dalla maglia numero nove; vari addetti ai la- su qualcuno che in questa categoria fa effettivamente vori non lesinano belle parole: “Complimenti al Carpi, la differenza. E lui si è presentato nel migliore dei ottimo colpo” (Stefano Sottili), “Quello di Ardemagni modi, come gli riesce e gli piace: con un gol alla pri- è un nome importante anche per le tante attenzioni” ma partita da titolare. Ufficializzato il 23 gennaio, la (), “Porta un’esperienza importante per piccola cittadina emiliana ha dovuto aspettare solo un club giovane come il nostro” (Cristiano Giuntoli). Nato a Firenze una settimana per vederlo esultare, in occasione del- il 16 novembre la larga vittoria sul campo del Padova. Tutti lo con- Forse il difficile non è mostrarsi, né confermarsi, ma ri- 1982, inizia a la- siderano un acquisto importante e azzeccato, e non confermarsi. Lui può sognare di farlo con il Carpi, la vorare nel mondo potrebbe essere diversamente dato che i numeri par- squadra non può farlo perché è alla prima stagione del giornalismo lano per lui: 22 gol in una stagione col Cittadella e in Serie B e forse già tutti i risultati accumulati finora calcando i campi del calcio giova- altri 28 in una e mezza con il Modena. Cambia il club sono tanto di guadagnato. Ma quello fra il Carpi e nile per Calciopiù. ma non il rendimento, effettivamente ad Ardemagni Ardemagni è un matrimonio interessante, un legame Successivamente si piace molto girovagare: nove anni da professionista che ci dimostra come il calcio sta cambiando, che una affaccia al mon- e undici squadre cambiate. Alla fine strano che uno “Quello fra il Carpi e società sana anche se neo-promossa e con poca storia do del web con come lui, che il suo compito almeno nel campionato può ambire a grandi risultati, sia sul mercato che in FirenzeViola.it e Ardemagni è un matrimonio CalcioNews24. cadetto l’ha sempre svolto egregiamente, non abbia campionato. E che un giocatore che nel campionato com prima di ap- trovato una “casa” stabile: questa non può essere con- interessante, un legame che cadetto ha già dimostrato nel campionato cadetto più prodare nel 2010 siderata l’Atalanta, club che ne detiene il cartellino ci dimostra come il calcio volte il proprio valore, possa decidere di rimettersi in alla redazione di dal 2010 ma con per il quale ha giocato per circa sta cambiando” gioco senza aspettare una nuova chance in Serie A; Tuttomercatoweb. una stagione e mezza senza mai convincere. Ades- perché forse alla fine la cosa più importante è giocare.

com. Sport foto Daniele Buffa/Image TMW editoriale estero magazineTUTTOmercatoWEB com® 26

UEFA EURO 2016 GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO C

Olanda Bosnia-Erzegovina Spagna La vie Repubblica Ceca Belgio Ucraina Kazakistan Andorra Lussemburgo di Luca BARGELLINI Islanda Cipro Macedonia en bleu Lettonia Galles Bielorussia TURCHIA Israele Slovacchia

GRUPPO D GRUPPO E GRUPPO F

Germania Inghilterra Grecia Irlanda Svizzera Ungheria Gibilterra San Marino Isole Faroe Georgia Lituania Irlanda del Nord poco Nato a Firenze più di sei Scozia Estonia Finlandia l’11 novembre mesi dal Polonia Slovenia Romania 1982, inizia a la- match di vorare nel modo del giornalismo apertura del sulle pagine di A Mondiale in Bra- Fiorentina.it di cui sile, per la Nazionale italiana ha preso il GRUPPO G GRUPPO H GRUPPO I diventa una delle via un’altra importante avventura. Quella per firme di punta nei l’Europeo 2016 che si svolgerà in Francia. suoi sette anni di Russia ITALIA Portogallo militanza come Domenica 21 Febbraio sono stati, infatti, sor- cronista di campo. teggiati i gironi di qualificazione per la ker- Svezia Croazia Danimarca Collabora prima messe del Vecchio continente e per gli azzurri Liechtenstein Malta Albania Lady Radio, poi l’urna ha riservato un gruppo alla portata. La con Radio Fieso- Croazia di Mandzukic e Modric è l’avversa- Moldavia Azerbaigian Armenia le (di cui è tutto- ra una delle voci rio più difficile, mentre Bulgaria e Malta sono Montenegro Bulgaria Serbia principali) e Radio le rivali che la Nazionale ha già affrontato Austria Norvegia Blu. Dallo scorso sulla strada per la Coppa del Mondo. Nor- anno è uno dei vegia ed Azerbaijan chiudono un gruppo che redattori di Tutto- per l’Italia non dovrebbe riservare sorprese. mercatoweb i Re del mercato / Daniele Faggiano TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 27 Daniele Faggiano DIRETTORE PER VOCAZIONE Daniele Faggiano tra il passato, la favola Trapani e il futuro ancora tutto da scrivere. di Alessio Alaimo - foto Giorgio Sanseverino

irettore sportivo per voca- abbiamo ottenuto la salvezza. Per vocazio- zione. Daniele Faggiano è il ne perché quando ero piccolo nel mio paese nuovo che avanza. Cresciu- organizzavo già le squadre. La passione c’è to sotto l’ala protettiva di sempre stata. Cosa particolare, perché a casa Giorgio Perinetti, Faggiano mia non seguivano il calcio. Anche se ades- D adesso cammina da solo. E so mio fratello Giulio e mio padre seguono a grandi passi. Anche se non ama apparire e determinati riti e soffrono quanto soffro io”. preferisce mantenere sempre un profilo basso. Guai a fare voli pindarici. Il suo Trapani va, I suoi primi giocatori da agente? sorprende tutti. Ma è vietato guardare più in “Rodia, un ragazzo che era forte anche se là della salvezza. Il resto poi sarà solo qual- adesso non gioca più; Petrachi del Lecce e cosa in più. Giusto così per una matricola. Una Ciccio Esposito che adesso è al Latina. Poi ho squadra costruita con lungimiranza. E con alla cominciato l’avventura da direttore sportivo, guida un direttore sportivo giovane e ambi- che mi dava un maggiore senso di benessere. zioso. Faggiano ci apre le porte della sede Le responsabilità sono diverse. Da direttore del Trapani, riavvolge l’album dei ricordi e si sportivo devi rendere conto a una città inte- concede a TMW MAGAZINE. ra, da procuratore solo ai tuoi giocatori. Il passaggio da agente a direttore mi è servito, Faggiano e il calcio, quando scatta la scintilla? perché riesco a capire cosa vogliono gli altri e “A vent’anni facevo l’agente di calciatori. cerco di portare con me l’esperienza passata”. Dopo quattro anni forse per vocazione, sono diventato direttore sportivo del Manduria e Da direttore sportivo una carriera in ascesa. i Re del mercato / Daniele Faggiano TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 28

ero un po’ timoroso: lui era un’istituzione del “Direttore per calcio, io l’ultimo arrivato. Pensavo di di- sturbare. E poi… ho cominciato a stressarlo vocazione, prima per Caputo e poi per altre situazioni. Poi per fortuna ha creduto in me, facendomi già da piccolo diventare il capo degli osservatori del Bari: è stata un’esperienza unica. Abbiamo fatto organizzavo bene, prima con Conte e poi con Ventura. Poi siamo andati a Siena, non era facile staccar- le squadre si dal Bari. Ma io e Perinetti siamo andati con lo spirito e l’entusiasmo giusto, dopo nel mio paese” Conte abbiamo preso Sannino . Poi Giorgio è andato al Palermo, io sono incappato in una squalifica e quindi sono rimasto fermo”.

“A Manduria la prima esperienza. Poi anche Brindisi e Grottaglie, con cui abbiamo rag- giunto risultati importanti. A seguire sono andato al Noicattaro, dove ho dato il mas- simo: c’era più o meno la squadra dell’anno prima, avevo fatto qualche innesto, come Caputo che all’inizio stentava e poi con il cambio dell’allenatore ha trovato più spazio. L’anno del Noicattaro ho conosciuto Gior- gio Perinetti tramite amici comuni a Bari”.

L’incontro con Perinetti la svolta della sua car- riera. “Mi diceva spesso di andarlo a trovare, ma i Re del mercato / Daniele Faggiano TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 29

Già, la squalifica. Il periodo più brutto della sua carriera. “Non solo della carriera. Della mia vita. Se “Perinetti ha hai una malattia cerchi di guarire. Sono cose che non auguro neppure al mio peggior nemi- creduto in me, co. Volere o fare il male degli altri non por- ta a niente. Ho un mio pensiero di vita, non all’inizio pensavo auguro mai il male a nessuno. Penso a me, faccio il mio e cerco di farlo al massimo”. di disturbarlo”

Quante persone le sono state vicine nel pe- riodo della squalifica? “Una chiamata in più o in meno ci può stare. Ma gli amici di prima sono quelli di ora. In quel pe- riodo sono stato male, perché devi anche farti ve- dere forte. Ma dentro, quel periodo, me lo porto ancora adesso. E cerco di andare avanti, svegliar- mi la mattina per fare meglio del giorno prima”. Un leccese a Bari, non deve essere facile. E in Lega Pro con il Trapani s’è giocato la pro- mozione proprio contro il Lecce… “Non è facile, ma quando arrivano i risultati è tutto più semplice. Sono di Lecce, ma il lavo- ro viene prima di tutto. E ora sono contento a Trapani, spero di restarci il più a lungo possibile. Quando sono andato al Trapani mi dicevano di lasciar perdere. Dicevano che era un posto lonta- no da tutto. Ma qui ho trovato le giuste condizio- ni per lavorare, sono felice della scelta. Andare dalla serie A alla Lega Pro non era il massimo, ma non mi sono pentito. Anzi. In questa società si può lavorare, c’è gente competente e seria”.

In una recente intervista il suo maestro, Peri- netti, ha detto che lei è disordinato. È vero? “Perché, lui è ordinato? (ride, ndr). Ho un disor- dine tutto mio, sono disordinato pure a casa. E se vado in hotel dopo cinque minuti la stanza appena fatta non si riconosce più”. i Re del mercato / Daniele Faggiano TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 30

Cosa vorrebbe copiare da Perinetti? “Vorrei arrivare così in forma alla sua età. Ha “La mia una memoria incredibile, si ricorda tutto”.

squadra dei Lei è un allievo di Perinetti. Un giorno le piace- rebbe far crescere un aspirante ds proprio come sogni è dove fece lui con lei? “No, già ho sbagliato una volta con Giampa- si può olo Marcheggiani che adesso lavora al Paler- mo con Giorgio e se lo piange lui (ride, ndr). lavorare” Scherzi a parte, se capita ok, ma non ho an- cora l’età per far crescere qualcuno. Se posso però, do una mano volentieri a chi merita”.

Collaboratori e persone fidate: quante, nel calcio? “Pochi, ma giusti. Potrei fare per esempio il nome di Dario Baccin, il responsabile del settore giovanile del Palermo. Abbiamo la- vorato insieme a Siena. È una bravissima persona, un grandissimo lavoratore. Prima ci sentivamo spesso, adesso con frequenza, perché lui è sempre in giro per i campi”.

La sua squadra dei sogni? “Dove si può lavorare. Inutile andare dove non ti fanno lavorare, solo per avere il titolo di di- rettore sportivo. Il calcio dà e toglie facilmente, bisogna parlare il meno possibile e fare tanto”.

Chi è Daniele Faggiano fuori dal campo? “Sono molto legato alla famiglia, soprattutto alle mie nonne. La prima chiamata a fine partita è per mio fratello, per vedere se i miei genitori sono ancora vivi…soprattutto dopo Brescia (sor- ride, ndr). Quando perdo una partita mi viene da spaccare tutto, così è importante sentire gli amici. Facile farsi sentire quando le cose vanno bene”.

I suoi hobby? i Re del mercato / Daniele Faggiano TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 31

“Mi piace dormire tanto, ma da quando faccio il direttore sportivo non ci riesco più. Se pos- so leggo, in aereo o prima di addormentarmi. “La squalifica Per scelta non ho la tv in camera. E sfatiamo il tabù che mangio troppo: a pranzo cerco di il periodo più non mangiare, ma la sera esagero un po’. La cena è un momento per staccare dal lavoro brutto della mia prima di andare a letto. A Trapani quando posso vado a vedere il basket e soffro come carriera” se fosse una nostra partita, perché mi met- to nei panni dei giocatori e dell’allenatore. E fatto arrabbiare: «Fagiano impallinato». Mi quando posso seguo il tennis o la pallavolo. sono arrabbiato, poi quando giocavo avevo Oppure vado a fare una passeggiata in mac- un carattere particolare. Ma un mio pregio è china, da solo, per svagarmi un po’”. che non porto mai rancore”.

Scaramanzie particolari? Dove si vede tra vent’anni? “Un indumento intimo verde. Ma niente di par- “Spero di fare ancora calcio e a livelli impor- ticolare. Più che altro sono suggestioni. Alla tanti. Ho seguito un corso di spagnolo e uno di fine si vince e si perde uguale. La scaramanzia inglese. Il ruolo del direttore sportivo si sta evol- lascia il tempo che trova”. vendo, devi essere sempre un passo avanti”.

Il suo rapporto con la stampa? E quando smetterà di fare il direttore sportivo? “Se dico la verità non vengo creduto. Ma se dico, “Vorrei aprire un ristorante. Mi piacerebbe per esempio, che un giocatore non lo seguo, lo portare delle novità in Italia. Ma ora non ci dico perché è la verità e non per depistare”. penso, perché vivo per il calcio e per questo ho perso delle persone che mi volevano bene. Fare Ha mai litigato con i giornalisti? calcio tutto l’anno ti porta un po’ di stress”. “Una volta mi hanno fatto un titolo che mi ha

intervista di Alessio Alaimo i Re del mercato / Daniele Faggiano TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 32 “Fare calcio tutto l’anno stressa, vorrei aprire un ristorante e portare novità in Italia”

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i giganti del calcio / Moreno Mannini TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 34 Moreno Mannini GLI ANNI D’ORO DELLA GRANDE SAMP di Gaetano Mocciaro - foto Federico De Luca

n un periodo dove a far- la da padrona è il business e i personaggi del calcio di oggi sembrano quasi irrag- giungibili fare un tuffo nel I passato ci fa capire che c’è stato un mondo pallonaro diverso, dove c’era davvero chi rimaneva per la maglia e dove i presidenti erano molto più umani. Moreno Mannini, bandiera della Sampdoria degli anni d’oro, ci accoglie nella sua Imola, nel- la splendida struttura del Palace Beach e ci racconta di un’epoca splendente per il cal- cio italiano e che sembra distante anni luce.

Moreno Mannini, la tua carriera nasce dalla gavetta: dopo aver giocato a Imola e Forlì arriva la chiamata del Como come primo trampolino di lancio. Anno 1982. “Andai a fare un provino, accompagnato dal mio allenatore del Forlì e ricordo che giocai quest’a- PLAY GALLERY michevole dove non toccai un pallone. Tornai i giganti del calcio / Moreno Mannini TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 35

frustrato dalla mia prestazione, più che altro la fattispecie era Como-Sampdoria, presente quando tornò io che dovevo inizialmente esse- lante e io ho avuto la fortuna di gioca- perché non me la passavano mai. Mi ero già ve- Paolo Mantovani che voleva vedere Roberto re panchinaro giocai titolare in coppia con lui”. re in 10-15 anni dove sono passati dei stito per tornarmene a casa mestamente mentre Galia. Facemmo questa partita e alla fine pre- grandi campioni. Adesso l’Italia non è più l’allenatore del Como Tarcisio Burgnich mi fermò sero me e lasciarono Galia ancora un anno al Al primo anno in blucerchiato sei agli ordini come una volta dove i migliori stranieri e mi disse: per la velocità che tu hai se ti inse- Como. Insomma, una serie di circostanze fortu- di . Che allenatore era? ambivano a venire in Italia. Poi una volta gno a marcare diventi uno dei migliori difensori nate anche mi hanno portato a questa carriera”. “Apparteneva alla vecchia scuola allenatori, stes- c’erano al massimo 2-3 stranieri, ades- italiani. Mi prese e alla fine ha avuto ragione. so allenamento, un po’ monotono visto che non so è una cosa vergognosa. Accendo la tv Certo, fui fortunato perché lui essendo difensore Anno 1984: la Samp all’epoca stava costruen- cambiava di una virgola. Lo dipingevano come e vedo partite della Serie A senza italiani. della grande Inter fu un grande maestro per me”. do la squadra più forte della sua storia. sergente di ferro ma aveva un cuore anche lui”. E pensiamo di fare una nazionale forte?” “C’erano le Olimpiadi di Los Angeles del 1984 Due anni a Como e poi il grande salto alla e era impegnato con la na- Il passaggio alla Samp dalla realtà piccola di In quella Samp il punto di forza era il pre- Sampdoria. zionale olimpica, per cui ho avuto l’opportunità Imola è stato traumatico? sidente Paolo Mantovani. Si troveranno più “Anche qui, tutto nasce da un’amichevole. Nel- di giocare tutte le partite di pre-campionato e “Sinceramente no. Semmai è stato stimo- presidenti come lui? i giganti del calcio / Moreno Mannini TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 36

“Un presidente innamorato dei suoi giocatori in più non te la dava mica, ma se ti aspetta- e della sua squadra. Lui ci voleva vedere feli- vi centomila lire in meno lui comunque ti dava ci, sapendo che se lo fossimo stati la squadra quanto aveva già stabilito. Il suo divertimento avrebbe fatto bene anche in campo. Creò una era cercare di capire quanto tu ti valutavi. A squadra prendendo dei giovani giocatori come Cerezo gli portò un contratto scritto in un to- me, Vialli,Mancini, Salsano e negli anni la vagliolo al ristorante, per dire. E poi odiava squadra è diventata fortissima. La sua soddi- i procuratori, diceva sempre che chi doveva sfazione era creare una squadra partendo da guadagnare erano i giocatori, non gli inter- giocatori semisconosciuti e ci è riuscito. Quella mediari. L’unica volta che un nostro giocatore Samp si divertiva e faceva divertire e anche i si presentava col procuratore, successe con Pel- non sampdoriani ci tifavano in Europa, mica legrini, lo mandava via. L’unica eccezione la come adesso dove tra tifosi di squadre italia- concedeva ai giocatori stranieri, che magari ne ci si gufa. Noi eravamo per tutti la squadra non conoscendo la lingua ne avevano bisogno”. simpatia. Eccetto che per i genoani (ride, ndr)”. Un gruppo storico che è rimasto unito nono- C’è un aneddoto legato a Paolo Mantovani? stante le richieste dalle big. Siete rimasti per “Paolo Mantovani era un personaggio che oltre Mantovani? a venire a giocare a carte con noi la sera, veni- “Assolutamente sì. Eravamo talmente lega- re al ristorante con noi. Quando partivamo per ti a lui che avremmo fatto qualsiasi cosa. Ai giocare in Europa, quando passavamo con l’a- nostri tempi c’era più serietà. Le società non ereo sopra Ginevra diceva: “Vedete? Chi sposa andavano a bussare dal giocatore, ma passa- mia figlia quella casa laggiù è sua”. Personag- vano prima dall’altro club. Mantovani ci rac- gio fantastico, di una simpatia e di un affetto contò dopo che una mattina alle 6 si presentò unico nei nostri confronti. Per lui noi eravamo la a casa sua Agnelli che voleva comprare me, priorità: ad esempio diceva alla sua segretaria Vierchowod, Vialli e Mancini. Per noi quattro ogni volta che si presenta un giocatore cancella aveva messo sul piatto 50 miliardi di lire. Que- tutti gli appuntamenti e fai venire il giocatore. sto non ce l’aveva mai detto, lo fece solo anni Non come adesso che i presidenti sono irrag- dopo, una volta vinto lo scudetto nel 1991. Ci giungibili, devi prendere appuntamento. E poi lui confidò che aveva rifiutato quell’offerta- per si divertiva a giocare con noi con i contratti”. ché voleva provare a vincere con la Samp”.

In che senso? Rimpianti per non essere andato alla Ju- “Nessuno ha mai discusso un contratto con Pa- ventus? olo Mantovani. Arrivava con il contratto fatto “No. Eravamo talmente legati tra di noi, d’al- e poi si divertiva a mettertelo davanti, girato tronde. Facemmo un patto dove nessuno avreb- al rovescio e ti diceva: quanto pensi di valere? be lasciato la squadra prima di vincere lo scu- Quanto vorresti guadagnare? E ti metteva in detto. E poi c’era Boskov che ci faceva divertire. difficoltà, perché avevi paura di dire troppo, Lui non aveva la presunzione di dire cosa fare di dire una cavolata. Che poi il contratto era a grandi giocatori, li metteva semplicemen- già firmato da lui, per cui se chiedevi una lira te nelle condizione di far bene, gestiva la testa”. i giganti del calcio / Moreno Mannini TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 37

I maligni dicono che erano i senatori faceva- Personaggio d’altri tempi, Vujadin Boskov. l’allenamento alle 11 col sorriso sulle labbra discorso: te Moreno, te Vierchowod mar- no la formazione. “Non puoi non volergli bene, ma era furbo. Ave- potevamo rendere allenandoci magari alle 9 in cate questi giocatori, togliete palla e date “Boskov era bravissimo a far credere questo. va capito di avere a che fare con dei giocatori maniera più rigida? Non c’era la controprova”. a Toninho Cerezo. Poi lui butta avanti che Poi alla fine faceva sempre quello che gli pa- bravissimi, però doveva lasciargli una certa li- tanto Vialli e Mancini fan gol. Era un gran- reva. Mi ricordo che dovevamo fare una par- bertà e fare in modo di non segregarli negli at- Che allenatore è stato Sacchi? de a livello psicologico: quando perdevamo tita di Coppa delle Coppe contro il Malines, teggiamenti e nei comportamenti altrimenti non “Un allenatore incredibile, un perfezionista. si incazzava se non ridevamo, dovevamo dove c’era una pioggia battente. Andammo avrebbe ottenuto risultato. Arrivammo al pun- Ho imparato da lui tantissimo anche se ave- andare fuori a festeggiare mentre quando a parlare con Boskov chiedendogli di non to che avevamo sette nazionali. E ricordo che vo più di trent’anni. Ho visto curare i fal- vincevamo ci massacrava. Diceva: se avete far giocare Cerezo perché la domenica ave- Sacchi, che era il ct, diceva più di una volta: li laterali, cosa mai vista nella mia carriera”. perso e in più infierisco non recuperate più; vamo una partita più importante. Lui ci dis- se vi avessi allenato io per quanto eravate forti invece quando vincete posso pure massa- se: sì sì, avete ragione. Andiamo in campo e sapete quanto avreste vinto in più? Vialli gli ri- Insomma, un’altra scuola rispetto a Boskov. crarvi perché dopo che avete vinto potre- vediamo nella formazione: Cerezo titolare”. spondeva: Arrigo, chi lo dice che invece che fare “Boskov la domenica mattina faceva questo ste fare anche un’altra partita dopo 2 ore”. i giganti del calcio / Moreno Mannini TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 38

Dopo Boskov, Eriksson. Due personalità diverse. pdoria. In quel momento mi disse cose che mi “Persona bravissima, un signore. Non l’ho mai ferirono, del tipo che giocavo solo per fare visto arrabbiato. Pensa che lo chiamavi “mister” le presenze. Come, io che in questa squadra e lui diventava rosso. Molto bravo tatticamente”. ci sono cresciuto? Adesso comunque abbia- mo chiarito, siamo tornati in buoni rapporti”. Menotti invece è stato una meteora. “Ha portato un paio di giocatori argentini sul Sei così emigrato in Inghilterra, al Notting- quale è meglio lasciar perdere. Per fare bene ham Forest. doveva avere in mano una squadra superiore “Avevo 38 anni, in realtà non volevo neanche alle altre di due spanne. Con lui abbiamo fatto andare. Ero ormai tornato a casa, mi è arriva- una preparazione ridicola, subito col pallone mai ta una telefonata il 31 luglio da fatto una salita, mai fatto una corsa. Diceva che che era diventato allenatore e mi disse: vieni il campo non aveva salite quindi era inutile farle. a giocare con me. Io ero stuzzicato dall’av- Noi d’altro campo non eravamo più la stessa ventura in Inghilterra per imparare la lingua e Samp, nonostante il figlio di Paolo Mantovani, chiedo: quando inizia il campionato? E lui: il 2 Enrico, continuava a prendere buoni giocatori”. agosto. Cioè, due giorni dopo la chiamata”.

Enrico Mantovani molto sfortunato e nem- Che esperienza è stata? meno amato dai tifosi. “Platt mi voleva fare un quadriennale, io a “Sì è trovato lì che in realtà il padre non voleva 38 anni non avevo intenzione di stare così a che i figli proseguissero la sua presidenza. Non lungo e ho optato per il primo, anche per ve- si presentò bene in quel momento lì, ma secon- dere come mi sono trovato. E infatti mi sono do me ha dato tutto quello che poteva dare trovato male, soprattutto con i giocatori. At- ma si è trovato in una situazione che non c’e- tilio Lombardo, che all’epoca era al Crystal ra dentro. Mentre la figlia, Francesca, faceva Palace, mi aveva avvertito. I giocatori per parte di noi, era sempre con noi mentre Enrico il fatto che io arrivassi dall’Italia e che Da- era in America a studiare e quando è tornato vid in un suo libro ha scritto che il difensore non conosceva l’ambiente. Si è anche dovuto più furbo che abbia incontrato ero io, non affidare a personaggi che non sempre erano mi vedevano bene. Quando gli spiegavo le all’altezza e siamo retrocessi con una squa- cose facevano finta di non capire, mi hanno dra che non era nemmeno da retrocessione”. messo il bastone tra le ruote e io mi sono stufato, tanto che il 6 gennaio ero a casa”. Allenatore Spalletti, Com’era all’inizio della sua carriera? Anche Nottingham non era il massimo. “Io ci ho litigato e ho lasciato la Samp. Eppu- “Lasciamo perdere, a parte Londra in Inghilter- re tecnicamente e come preparazione lo riten- ra non c’è nulla. Hanno come mentalità quella go il migliore che abbia avuto. Però ci siamo di bere, sin dalle 4. Poi la sera è tutto chiuso. scontrati su situazioni più personali che altro. Per non parlare del tempo, sempre piovoso”. Mi spiace aver litigato, ci sono stato male e poi non andava niente a beneficio della Sam- E con l’inglese poi come te la sei cavata? i giganti del calcio / Moreno Mannini TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 39

come le emozioni. Ricordo con piacere anche l’emozione che provai alla seconda partita in Serie A al San Paolo a marcare Diego Armando Maradona. Quella era la sua prima partita in campionato a Napoli e lo stadio era una bol- gia, al punto che non riuscivi a sentire nemme- no il tuo compagno di squadra a dieci metri”.

Capitolo Nazionale: rimpianti per aver ini- ziato tardi? “All’epoca erano molto conservativi, c’erano delle gerarchie. Con Vicini avevano la priorità i giocatori che avevano fatto l’Under 21 con lui. Quando mi ha convocato Sacchi ero in un momen- to di forma tale che non potevano non chiamarmi. Diciamo che ci potevo stare prima in Nazionale”. L’hai almeno imparato? “Pochissimo, anche perché avendo il club preso Di cosa ti occupi adesso? Sei rimasto nel anche Matrecano e Petrachi e andando spesso a mondo del calcio? mangiare al ristorante italiano non è che mette- “Ho dedicato il mio tempo alla famiglia. Ave- vamo in pratica molto inglese”. vo dei bambini piccoli e ho preferito non al- lontanarmi più. Sono molto legato a Imola. Soddisfazione più grande: scudetto o caval- A Genova sono stato bene ed è la città dove cata in Champions? sono nati i miei figli ma è qui che ho radici e “Per lo scudetto ci stavamo preparando. Ave- con tutto il rispetto le amicizie fatte a 20 anni vamo perso una finale di Coppa delle Coppe, sono diverse a quelle con le quali sei cresciuto”. poi vinta l’anno dopo con l’Anderlecht, quindi eravamo consapevoli di poter vincere il cam- pionato. Pensare invece di arrivare alla finale di Coppa dei Campioni al primo anno è stata una sorpresa. Col Barcellona in quella finale a Wem- bley potevamo vincere, che peccato”.

Avevate capito che il ciclo era finito? “Sì, sapevamo che a Wembley finiva il nostro ciclo. Vialli era ormai ceduto alla Juve, il nostro presidente stava morendo. Capimmo che in quel- la partita si chiudeva un cerchio. Quella partita fu un’esperienza comunque indimenticabile. E nel calcio ci sono cose che non puoi comprare intervista di Gaetano Mocciaro i giganti del calcio / Moreno Mannini TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 40 “Boskov era furbo. Ci face- va credere di scegliere noi la formazione, poi faceva quel

che diceva lui.” P

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T R A ©V SARANNO CAMPIONI /Niccolò Giannetti TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 41 Niccolò Giannetti Una carriera in Palio A La Spezia per affermarsi, l’attaccante racconta i suoi inizi di carriera e i sentimenti di un contradaiolo emigrato.

di Simone Bernabei foto Alberto Andreani

Siena, parlando del Palio, si sente spesso dire “vivono tut- to un anno per due minuti di corsa”. Un mix di campanili- smo, senso di appartenenza A e competizione che rende co- lorato lo spettacolo e carica di significato la sfida in Piazza del Campo. Uno spirito forte, quello che si cela dietro questa straordinaria tradizione. Uno spirito che si sente anche nelle parole di Niccolò Giannetti, senese emigrato a La Spezia per trovare fortuna nel mondo del pallone, uno che non dimentica le sue origini ma che ha scelto le scarpe con i tacchetti piut- SARANNO CAMPIONI /Niccolò Giannetti TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 42

tosto che i cavalli: “È stata semplicemente una cosa naturale. Mi piaceva giocare a calcio e così ho iniziato assieme agli amici”, racconta.

Quando ha indossato la maglia del “suo” Siena per la prima volta? “Ho iniziato da ragazzino nella società del Mazzola. Poi a 11 anni ecco la chiamata dal- le giovanili del Siena. Un sogno, per me”.

Mica facile indossare la maglia che rappre- senta la propria città. “La pressione si sente eccome, ma è più un orgoglio che un peso. Diciamo che mi sono sentito il rappresentante di amici e familia- ri, è uno stimolo per fare bene. Non tanto nelle giovanili, ma quando sono cresciu- to ho sempre cercato di giocare cercando di incarnare i valori legati alla mia terra”.

E qui arriviamo al Palio. “Si, noi senesi siamo molto legati al Pa- lio. Io sono un contradaiolo, fin da pic- colo sono cresciuto con questo spiri- to. Sono della contrada del Montone”.

Dalla carica con cui ne parla sembra davvero una cosa importante, quasi una ragione di vita. “La maglia “Non è semplice spiegare cosa vuol dire far par- te di una contrada. Per me è come una seconda della propria famiglia, nei giorni del Palio entriamo tutti as- sieme in un’altra dimensione rispetto alla realtà”. città porta

Ha mai visto il Montone trionfare? pressione, ma è “Si, il 16 agosto del 2012. Era dal 1990 che non vincevamo il Palio, quindi io non un orgoglio più l’avevo neanche mai visto. Fu un’emozione assurda, ricordo l’adrenalina di quei mo- che un peso” menti… All’epoca ero in ritiro estivo con il foto Federico De Luca SARANNO CAMPIONI /Niccolò Giannetti TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 43

Siena, riuscii comunque a godermi i festeg- giamenti che andarono avanti per 3 giorni”.

Ha mai sognato una carriera nel Palio piutto- sto che nel calcio? “Quelli che fanno parte del Palio sono degli eroi. Vivono per la contrada, per loro do- vrebbe essere un secondo lavoro ma si de- dicano anima e corpo all’organizzazione. Per ora sono giovane, in futuro chissà…”.

Torniamo sul campo di calcio: ha un ido- lo d’infanzia? “Non ne ho uno particolare, ma mi piaceva mol- to Crespo. E ovviamente Ronaldo”.

E l’attaccante più forte con cui ha giocato? “Facile, Del Piero”.

A proposito di Del Piero. L’esordio fra i pro- fessionisti arriva con la Juventus. Qual è l’immagine che si porterà sempre dietro? “4 novembre, Europa League contro il Sali- sburgo, un’emozione indescrivibile. Eravamo in emergenza, sapevo che sarei potuto entra- re. Ero carico, già dal riscaldamento cercai la concentrazione giusta”.

Da un’emozione ad un’altra: il primo gol, contro i “mostri sacri” del Manchester City... “La situazione di emergenza davanti durò più a lungo del previsto. Giocai titolare e ci tenevo a far bene. Cercai il gol in tutti i modi, poi arrivò il cross di Del Piero... Una gioia immensa, sul momento non capii neanche cosa avevo fatto”.

Ricorda quale fu il consiglio di Del Piero pri- ma della gara? “Giocare al suo fianco è il massimo, non ti fa sentire la pressione, cercava sempre di farmi SARANNO CAMPIONI /Niccolò Giannetti TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 44

sentire tranquillo. Mi dette molti consigli, ma quello che ricordo con gelosia fu ‘fai “Quelli che semplicemente quello che ti riesce meglio’”. fanno parte del A fine stagione, però, non arrivò la con- ferma in bianconero. Palio sono degli “Provai un po’ di delusione, ma sapevo che la formula con cui arrivai a Torino non la- eroi, vivono per sciava molte possibilità. Le parole che mi vennero dette durante l’anno furono altre, la contrada” ma non ho rimpianti. Presi e tornai a Siena”.

Per poco, però, visto che poi arrivarono una serie di prestiti.

“Andai a Gubbio. Con Pecchia inizia bene, poi la situazione della squadra e l’avvento di Simoni mi penalizzarono e fu preferita l’esperienza. A gennaio andai al Sudtirol, in Lega Pro. Decisi di scendere ancora di categoria per mettermi in mostra, in fon- do ancora non avevo dimostrato niente. La stagione successiva scelsi, assieme al Siena, il Cittadella, una squadra che mi avreb- be permesso di continuare la mia crescita”.

Stagione 2013-2014, il Siena decide final- mente di puntare su di lei. Sapeva di poter fare bene nella sua città? foto Giuseppe Celeste/Image Sport SARANNO CAMPIONI / Niccolò Giannetti TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 45

vare l’emozione della ”.

Ci fu però anche il tempo per togliersi un’altra soddisfazione. Il derby contro la Fiorentina. “Fu la mia ultima gara col Siena. Ero feli- ce perché avevo regalato una gioia ai miei amici, che potevano vedere finalmente un se- nese in campo contro la Fiorentina. Il derby l’avevo sempre vissuto in curva, uscimmo dal Franchi di Firenze perdendo ma a testa alta”.

Passiamo al Giannetti fuori dal campo. Pri- ma delle partite ha qualche rituale? “Niente di particolare, ascolto musica”. foto Federico De Luca Artista o gruppo preferito? “Il Siena non aveva grandi disponibilità per il “Mi piace spaziare. Musica commerciale, mercato e decise di puntare sui giovani presenti Coldplay, Oasis...”. in rosa. Personalmente sapevo che avrei potuto fare bene, lo volevo con tutte le mie forze e mi La passione più grande? portavo dietro la responsabilità di rappresenta- “Senza dubbio il cinema, adoro i film”. re le persone che mi conoscono. Non è stato solo merito mio, però. A Siena, nonostante le difficol- La sua pellicola di riferimento? tà, c’era davvero un grande gruppo”. “Resto in tema sportivo, ‘Ogni maledetta domenica’”.

Viste le premesse, perché l’addio al Siena a gennaio? “Poco prima della cessione avevo rinnovato il contratto per dare la possibilità al club di monetizzare al massimo. Avrei voluto finire la stagione con la maglia della squadra del- la mia città, ma poi è arrivata questa impor- tante offerta e abbiamo deciso di accettare. Adesso sono davvero felice allo Spezia”.

Prima del club ligure si erano mosse anche squadre inglesi per lei... “Si, qualcosa effettivamente c’era in pon- te. Niente di concreto però, anche se non foto Federico De Luca nascondo che in futuro mi piacerebbe pro- SARANNO CAMPIONI /Niccolò Giannetti TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 46 “Non volevo lasciare Siena, ma adesso sono davvero felice a La Spezia”

DUZ O IO foto Giuseppe Celeste/Image Sport R N P

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T R A ©V l’altra metà di /Michele Pazienza TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 47

biamo adottato Kamo, il nostro cane”. Il ricordo più bello del vostro matrimonio? L’amore al “La funzione in chiesa. E’ stato tutto molto semplice. La festa, invece, è stata fantastica. L’unico mio rammarico è che non fosse ancora nato nostro figlio Matias. C’era bancone solo Rebecca, la nostra bimba. Pensate che a volte litiga- no fra loro perché lei era presente e lui no... (ride, ndr)”. di Barbara Tuo marito come si comporta nelle vesti di padre? CARERE “E’ davvero bravo. Dal primo momento che sono di un bar nati i nostri figli si è subito calato nel ruolo di Lorena, moglie del papà. Darebbe la sua vita per loro”. centrocampista del La famiglia Pazienza fuori dal calcio. Come tra- scorrete il tempo libero? Bologna Michele “Detto che il tempo a disposizione è davvero Pazienza, racconta poco, i compiti di scuola dei bambini ci im- la loro storia, nata a pegnato tanto, quando possibile cerchiamo di Barbara Carere Udine in un bar anni fa e uscire a cena con i nostri amici oppure per nata a Napoli il 27 una serata al cinema. Amiamo molto anche Aprile 1974, Gior- che continua ancora oggi. nalista e Speaker stare a casa... A Bologna fa freddo e noi Radiofonico, nel volte l’amore ti scova nei luoghi più preferiamo rimanere al calduccio”. 2001 inizia la sua insolito. A volte in discoteca, durante Qual è il gesto d’amore quotidiano di carriera come gior- una cena fra amici, oppure, com’è tuo marito? nalista sportiva per “Non ce n’è uno in particolare. Stare insie- Cronache di Napoli, successo a Michele Pazienza, centro- me, parlare, confrontarsi e anche litigare è Napoli+ e il Gior- campista del Bologna e sua moglie nale di Caserta. Nel A Lorena, al bancone di un bar: “Ci sia- una dimostrazione d’affetto”. 2002 fino al 2008 mo conosciuti nel locale in cui lavoravo ad Udine – ci rac- Siete credenti? co-conduce un pro- “Abbiamo tanta fede. Senza non si può gramma sportivo a conta lei -. Lui lo frequentava quotidianamente, ma non ci siamo piaciuti fin da subito. Ho saputo del suo interesse vivere”. Radio Marte, dove Cosa auguri a tuo marito per la car- inizia a curare la ru- per me solo un anno dopo. Michele è una persona mol- brica dedicata alle to timida e difficilmente fa trasparire i suoi sentimenti”. riera? mogli dei calciatori. “Due cose molto semplici: continuità Nel 2008 da’ vita e serenità”. alla rubrica L’ altra Cosa ti ha colpito di lui? “La sicurezza che trasmette e la sua sensibilità. Michele Hai la possibilità di lanciare un Metà su TuttoMer- messaggio a Michele attraverso catoWeb. Attual- ha poi molta tenacia e la usa in ogni cosa che affronta”. mente collabora per E invece il difetto che non sopporti? questa intervista. Cosa gli vuoi www.noesolofutbol. “La sua testardaggine. Quando vuole qualcosa la deve dire? com e cura una ru- ottenere a tutti i costi”. “Niente che non gli abbia già det- brica sulle frequen- to. Lui sa che io ci sarò sempre, ze di Radio Crc e Raccontaci Michele Pazienza nella vita di tutti i giorni. fino a quando lui vorrà. La vita ci Capri Event. Autrice “E’ una persona semplice, un padre presente e un mari- del Ebookwww l’al- to eccezionale. Dico di più è anche un bravissimo dog riserva momenti belli ma anche quelli diffi- tra metà’. sitter ed è una qualità che ho scoperto da quando ab- cili. Bisogna andare avanti a testa alta”. questioni di cuorE / Giuliano Palma TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 48 Giuliano Palma The King is back Appena sceso dal palco di Sanremo Giuliano Palma racconta la sua vita fra musica e Milan. di Alessio Calfapietra - foto Image Sport

na nuova esperienza da so- come in passato: “Mi piace un pelo meno, for- lista, dopo la collaborazione se è per la giocabilità che è un po’ cambiata”. con i Bluebeaters durata oltre un decennio. La scintillante Sei appena tornato dal palco dei palchi, vetrina di Sanremo per an- come è andata? U nunciare al grande pubbli- “Sono andato a Sanremo per divertirmi, co che Giuliano Palma, per tutti “The King”, è senza stressarmi, in quanto non sono il de- tornato più agguerrito che mai. L’album “Old buttante che ripone tutte le sue speranze di boy” offre tredici brani inediti e tanta voglia di carriera in questa competizione, Sanremo è rimettersi in discussione per uno dei protagoni- un’opportunità pazzesca per quel che riguar- sti della musica italiana degli ultimi vent’anni. da la promozione, per farsi vedere da chi Ma oltre alla passione per il cinema ed i cani, non ti conosce perché non associa il nome Palma ha un trasporto viscerale verso i colori alla tua faccia. Io ho intrapreso una svolta del Milan, un tifo accesosi come una fiammel- nuova nella mia vita artistica, e questo era la quando era bambino e divampato durante il modo migliore per farlo sapere. Mi sono l’epopea di Arrigo Sacchi. Il celebre pezzo divertito parecchio, pensavo che sarei morto “Aspettando il sole”, con il quale Palma e Neffa d’ansia e tensione, ma il fatto di essere stato hanno cullato una generazione di adolescenti già ospite due anni fa con Nina Zilli mi ha nelle spire agrodolci della depressione, po- fatto diluire l’angoscia e la tensione, quindi trebbe descrivere efficacemente la situazione per quanto riguarda la mia esperienza solo del Milan odierno, una squadra ed una società impressioni positive, poi non sta a me giudi- alla ricerca di tempi migliori. Se poi la crisi care la riuscita o meno del Festival. Ho tro- del Diavolo rossonero dovesse risultare quanto vato delle persone squisite, a me interessava mai indigesta, per Giuliano c’è l’immancabi- sopratutto suonare con l’orchestra, e ho tro- le rifugio nel videogioco PES, un passatempo vato un grande Beppe Vessicchio, un capo”. immortalato dal brano omonimo, anche se l’edizione di quest’anno non lo fa impazzire “Così lontano” lo ritengo un pezzo strug- questioni di cuorE / Giuliano Palma TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 49

per tanto tempo, forse troppo, volevo rimettermi dato con La Pina di Radio Deejay, ho pranzato a scrivere canzoni, suonare altre cose che non con Ambrosini, Gattuso e Shevchenko, erano fossero monotematicamente ska, quella era una tutti lì ed io sbavavo, quello è stato bello. Un’al- cosa colta da me, il mio “fare i film western”, una tra cosa che mi ha gasato è la partita contro il cosa ispirata allo ska giamaicano degli anni ses- di qualche anno fa, dove sui cartelloni santa, quindi fatta senza strumenti digitali, ma a c’era la pubblicità di un mio concerto che avrei me piace cambiare nella vita e quindi o ti affidi tenuto a Radio Italia, per me era il massimo. e ti fidi altrimenti ci si separa. Tutte le separa- Pensa che a San Siro nel lontano 1990 ho fat- zioni causano dei traumi, è normale che dopo to da spalla a Vasco Rossi. Poi metto tutte le aver fatto tante cose insieme il lavoro si mischi finali di Champions League, una gioia per me con l’amicizia e diventa complicato, qualcuno che adoro il calcio inglese è vedere i campioni ci resta male e ci soffre, penso sia inevitabile”. degli altri paesi. Sono veramente un malato, la mia fidanzata mi odia e si chiede come faccio Come sei diventato tifoso del Milan? a stare tutto il giorno davanti alla tv a guar- “Un po’ per caso, da piccolino non avevo una dare tre partite di seguito, due gare pomeri- squadra di riferimento, all’epoca giocavo a diane di Premier League e poi alla sera maga- gente, quasi straziante, che sa tanto di anni pallone dalla mattina alla sera in strada, c’e- dere tutte queste magliette, ancora adesso mi ri il Milan, ma sei pazzo? Sì, per il calcio sì”. sessanta. ra questa stradina che dava accesso ai garage piace collezionarle. Quando giocavamo tra di “Sì è vero, è struggente e infatti funzionava di due palazzi vicini, e noi giocavamo sempre, noi, la mia squadra impersonava l’Olanda, chi Sei stato d’accordo con l’esonero di Allegri? bene a Sanremo. Io ci butto un po’ di ironia, sia che ci fossero quaranta gradi o cinque. Con faceva Van der Kerkhof, chi Krol, chi Neeskens, “In realtà ho patito, non sono per i cambi in parla di un amore non sincronizzato, di due che la crescita ho iniziato a guardare le partite, mi chi Cruyff, allora l’Olanda segnò il calcio totale, corsa, per me l’allenatore va tenuto sino in non sono riusciti ad amarsi nello stesso momento piaceva tanto il calcio internazionale, avevo adoravo l’Ajax e la nazionale olandese, in se- fondo, poi al Milan non sono avvezzi a que- e ormai sembra quasi uno scherzo del destino, una fascinazione per le figurine delle nazionali, guito qualche amico ha iniziato a portarmi a ve- ste cose, poi ovviamente Seedorf è un monu- delle volte succede, forse è un monito a conside- quando c’erano i Mondiali impazzivo per ve- dere alcune partite del Milan, e poi sono arrivati mento olandese, io avrei fatto finire la stagio- rare meglio le cose quando le hai vicine e non i tre olandesi, Gullit, Van Basten e Rijkaard, per dopo, quando magari è troppo tardi. Mi pia- me non poteva esserci nessun altra squadra, lì si ce evocare e rievocare, ispirarmi alle sfumature è creata una alchimia magica e da quel punto anni sessanta, con un’orchestra come a Sanre- sono restato definitivamente tifoso del Milan”. mo potevi proporla con gli archi e i fiati, il tut- to ha un sapore assolutamente anni sessanta”. Il tuo giocatore rossonero preferito di sempre? “Il cigno Van Basten. Anche se ho conosciuto per- Il tuo sodalizio con i Bluebeaters non è finito sonalmente diversi calciatori del Milan, ci sono benissimo. delle icone e delle bandiere, Shevchenko ha segna- “No, eravamo insieme da tanti anni, ma io non to tanto, per me Gattuso è stato importantissimo li avevo mai considerati la mia band infatti ci per il suo modo di darsi, se devo fare una media chiamavamo “Giuliano Palma & the Bluebea- fra tutti quelli che ho visto però dico Van Basten”. ters”, io ho sempre fatto anche altre cose, Club Dogo, Neffa in precedenza, Nina Zilli, Caro Raccontaci alcuni ricordi particolarmente Emerald, doveva essere un esperimento, un gio- belli come tifoso. co per qualche anno e poi si è portato avanti “Sicuramente la mia visita a Milanello, sono an- questioni di cuorE / Giuliano Palma TMW magazineTUTTOmercatoWEB com® 50 “Balotelli è un patrimonio da salvaguardare”

ne ad Allegri e poi dato una chance a lui”. “Ovviamente, io gioco sempre a PES perché fa passare lo stress (ride, ndr)”. La tua opinione su Balotelli, croce e deli- zia di questo Milan. Un enorme successo commerciale, ma an- “E’ strepitoso, è fortissimo, un patrimonio che qualche critica di troppo. che va salvaguardato. Il carattere? E’ un “In realtà queste critiche non le ho sentite, se giovane, quello si può sempre migliorare, a qualcuno non è piaciuto non mi inte- come fai a giudicarlo? L’altra sera contro ressa, secondo me è un pezzo bello e il Bologna ha fatto una partita incolore e divertente, io e i Club Dogo giochia- ad un certo punto prende e ficca un goal mo veramente a PES, siamo amici, io super, secondo me è talento puro, spero che ho sempre fatto cose con artisti hip- giochi ancora tanto tempo nel Milan”. hop, in quel brano c’è del reggae e se qualcuno non riesce a sentirlo perché Dopo tutto questo lavoro, ti vai a fare non apprezza i Club Dogo non è un una partita a PES? problema mio, io mi sono divertito”. DUZ O IO R N P

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Sokker.me: il calcio social a portata di click

ell’era dei social network, Me ogni utente può trovare con facilità della condivisione in rete i profili preferiti, iniziare a seguirli e, di eventi, pensieri, paro- attraverso l’iscrizione ai social network, le, foto, video e non solo ogni utente potrà creare la propria pa- negli ultimi giorni ha pre- gina personalizzata per ricevere tutti gli N so il via un nuovo progetto aggiornamenti dai profili social che inte- interamente dedicato al mondo digitale ressano. Addio anche ai profilo falsi: il dei protagonisti del calcio internazionale. mondo del calcio potrà essere vissuto da Si tratta di Sokker.me, il primo aggrega- protagonisti in assoluta libertà anche sul tore di profili social ufficiali di calciato- piano del mercato. Biabiany che dice no ri, squadre, agenti, allenatori e giorna- alla Cina in 140 caratteri, la lettera di listi sportivi. Uno strumento innovativo e Hernanes su Facebook, le foto dei gioca- pratico che permette di essere sempre tori mentre svuotano gli armadietti e par- aggiornati sulle social news dal mondo tono per le nuove destinazioni. Sokker. del calcio in tempo reale. Con Sokker. Me, il vostro calcio a portata di un click. Vuoi leggere la recensione del tuo libro su TMWMagazine? recensioni TMW Scrivi a [email protected] magazineTUTTOmercatoWEB com® 52

di condividere col suo Presidente gli obiettivi e zarri ha raccontato così il suo addio a Napoli. LA RECENSIONE la strada da percorrere, ma poi cammina senza “Il segreto sul mio addio è rimasto tale fino all’ul- di Chiara Biondini esitazioni. Mi sembra che i giocatori gli vogliano tima giornata di campionato...Anche se il 12 bene, oltre a stimarlo per quanto insegna loro. maggio il presidente De Laurentiis aveva intuito, Il meglio deve Credo di essere stato fortunato nella scelta e tentando il colpo di teatro. Pardon, di cinema... che debba ringraziare Marco Branca per aver Prima della partita è venuto nel mio stanzino ancora venire insistito che lo conoscessi. Mi è simpatico e spe- facendomi una grossa offerta economica, una Autori: Walter Mazzarri, Alessandro Alciato ro che proprio che si prenda delle grandi sod- specie di proposta indecente. Voleva restassi, a Editore: Rizzoli disfazioni con l’Inter. La nostra bella Inter che tutti i costi, ma non era una questione di soldi. Data di Pubblicazione: Gennaio 2014 Mazzarri imparerà ad amare sempre di più”. Se ne stavano andando gli stimoli. I ragazzi si Partito come secondo di , prima cambiavano, noi due ci siamo appartati, mi ha l meglio deve ancora venire”, a Bologna e poi a Napoli, ha occupato anche messo un foglio davanti e una penna in mano, è il titolo dell’autobiografia la panchina della Primavera rossoblù, in cui ha voleva firmassi per poi annunciarlo alla gente. di Walter Mazzarri, scritta in vissuto una parentesi negativa: una stagione Ma non era il caso. Ho detto no, spiegandogli collaborazione con Alessan- squarciata dalla morte di Galli e dal grave in- che avrebbe dovuto attendere ancora sette giorni dro Alciato, giornalista di Sky. cidente che portò su una sedia a rotelle un altro per conoscere le mie decisioni.... A Roma hanno “I E’ il ritratto di un professionista suo giocatore Spanarello. “Per l’unica volta nella saputo...Nello spogliatoio per ultimo è entrato del mestiere che guarda avanti con incrollabile mia vita ho pensato di smettere, di abbandonare il De Laurentiis e, mentre la squadra lo salutava, il ottimismo, in attesa di tempi migliori. In queste mondo del calcio. Non me ne fregava più niente”. magazziniere Tommaso ha srotolato uno striscio- pagine Mazzarri descrive se stesso tra aneddoti La sua carriera però ha continuato e nell’anno ne: ‘Semplicemente grazie’. Due parole per me. e segreti, retroscena di spogliatoio, affetti pri- 2003-2004 da allenatore del Livorno in Serie Il riassunto di un’incredibile avventura. Quattro vati, dalle avventure nei campi di provincia, agli B, è riuscito a riportare la formazione amaranto anni, un milione di lacrime. Non sono riuscito a anni a Napoli fino ad arrivare alla nuova sfida in massima serie dopo oltre cinquant’anni. L’an- trattenermi. Avevo preparato un discorso, è anda- con l’Inter. L’ex presidente dell’Inter, Massimo no successivo poi ha occupato la direzione del- to a farsi benedire. Affogato dalle emozioni. Ho Moratti ha firmato la prefazione di questo libro, la Reggina in Serie A, costruendo giorno dopo detto poco, molto meno di quanto avrei voluto”. descrivendo il carattere dell’allenatore neraz- sconfitta del Napoli in Supercoppa mai digeri- giorno il miracolo di un triennio culminato in una Del suo periodo azzurro ha voluto chiarire al- zurro, l’ottimo rapporto che riesce a instaurare ta: “Sempre in Cina, a finale archiviata, lo staff salvezza storica conquistata nell’ultima giorna- cune dinamiche intercorse con la Juventus e con i giocatori, augurandogli il raggiungimento tecnico della Juventus voleva far passare il pro- ta, partendo da una penalizzazione di -11. Ini- Conte per cui afferma c’era stata una simpatia dei migliori traguardi. “Ho conosciuto Mazzarri prio come un successo meritato, ma vorrei riba- “Nelle prime interviste dicevo che mi in una mattinata piena di sole e già mi sembrava zia poi l’avventura in blucerchiato, portando la spontanea. dire ancora una volta che si vince meritatamente piaceva molto, in lui vedevo lo stesso atteggia- un buon inizio per la bella responsabilità che gli Samp alla qualificazione Uefa, segnando la ri- solo undici contro undici. Anche da Conte sono mento che avevo alla Reggina. Quando l’hanno volevo affidare. Uomo buono, forte e veloce nel nascita di un Cassano tornato da poco in patria arrivate dichiarazioni ingiuste e inopportune, chiamato a Torino sono stato felice... Sincera- capire il carattere di chi lo circonda, ama affi- dopo l’avventura al Real Madrid. La sua avven- ma... è migliore di certe sue parole del passato”. mente ho pensato: ‘Questo mi sta simpatico’. Poi darsi a chi stima, ma è naturale in lui mantenere tura a Napoli inizia nel 2009 in sostituzione di Nell’estate del 2013 Walter Mazzarri si è se- a un certo punto ho detto che, proprio affron- il comando e la responsabilità. Tutto questo l’ho Donadoni e da lì partono quattro anni di succes- duto sulla panchina dell’Inter, vivendo anche il tando noi, aveva cambiato il sistema di gioco capito man mano, ma subito al primo incontro si, che hanno riportato la formazione azzurra ai passaggio di consegne del vertici del club, da in cui credeva, certo di fargli un complimento. mi aveva lasciato un’impressione molto positiva. vertici della massima serie. Al club partenopeo Massimo Moratti a Erick Thohir, per continuare Intendevo dire che sa adattarsi a tutte le situa- E’ un lavoratore e ha passione per ciò che fa, vince una , centra un secondo po- a raggiungere traguardi importanti, perché zioni, un elogio che invece i suoi secondi hanno Rispettoso e generoso nei rapporti umani, non sto e regala una stagione di memorabili notti di come lui stesso afferma nell’autobiografia la preso male. Io la parola copiato, che li ha irri- ama la falsità e la superficialità e questo lo ren- Champions al San Paolo. Le cose belle alla fine sua è “una crescita costante” e che “il meglio tati così tanto, non l’ho mai pronunciata...” de un professionista leale e diretto. Ha bisogno sono tutte destinare a finire prima o poi e Maz- Sulla deve ancora venire” è una ferma convinzione.