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Da www.gazzetta.it

Kakà, il Pallone d'oro è tuo "Voglio imitare Van Basten" Il brasiliano del Milan premiato negli studi di Tf1: "È un'emozione grande. Vorrei imitare Van Basten, Platini e Crujiff e vincerne tre. Con il Milan". Alle 18 si affaccerà dal balcone della sede Bwin in piazza Duomo

Il brasiliano Kakà, vincitore del Pallone d'Oro 2007. Afp PARIGI, 2 dicembre 2007 - Kakà ha ricevuto negli studi televisivi dell'emittente francese Tf1 il Pallone d'oro 2007. A premiare il brasiliano del Milan Gerard Ernault, direttore della rivista che organizza il premio targato France Football. Kakà, arrivato direttamente da Milano dove ieri sera è stato protagonista della sfida contro la Juventus, ha raccolto 444 voti precedendo nella classifica stilata dai giornalisti europei Cristiano Ronaldo (277 voti) e Messi (255). Al quinto posto il primo italiano, compagno di squadra di Kakà nel Milan, , al decimo posto . "PENSO GIA' AL SECONDO" - "È un'emozione grande, un giorno speciale per me e tutti i tifosi rossoneri. Grazie a tutti", le prime parole di Kakà al momento della consegna del Pallone d'Oro a Parigi. Poi, l'ex "bambino d'oro si è sciolto, ammettendo: "È stata una bella sorpresa, ma per essere onesti un pò me l'aspettavo. È il premio più importante che un giocatore possa vincere e spero di poter tornare qui altre volte. Cercherò di vincere il secondo il più presto possibile. Ho guardato l'albo d'oro. Platini, Crujiff e van Basten hanno vinto tre volte, è un record. È un exploit straordinario che vorrei realizzare, ma al momento è solo un sogno". Kakà ripercorre con orgoglio il suo 2007. "Per me e il Milan è stato un anno storico, ma c'è ancora un mese per chiudere molto bene. Ho molte immagini in mente, ma il momento più bello è quello in cui puoi alzare la coppa al cielo: lì ti rendi conto che è veramente tua. Non c'è nessuna sensazione più forte di quella che ti dà la vittoria, soprattutto nella finale di Champions League". Le dediche: "La prima è a Dio, che mi ha dato questo dono. Poi ringrazio la mia famiglia, il Milan, i tifosi rossoneri e quelli brasiliani. Credo di aver vinto la prova più importante della stagione diventando capocannoniere della Champions League. È stata questa la differenza con gli altri. La Champions è stata fondamentale. Cristiano Ronaldo è stato eliminato proprio dal Milan in semifinale. Se non avessi affrontato il Liverpool in finale e non avessi vinto il titolo, non sarei stato scelto dalla giuria di France Football. La chiave è stata quella, giocare in una squadre che ha vinto". BANDIERA MILAN - Poi un messaggio d'amore verso il Milan. "Ho sempre detto che voglio diventare una bandiera, voglio diventare il capitano di questa squadra e penso che la persona migliore da cui imparare questa cosa sia , che ha giocato tutta la vita nella stessa squadra e ha vinto tantissimo. Io ho appena cominciato la mia carriera, sto vincendo e lui può essere il punto di riferimento più vicino a noi, che siamo dei giocatori vincenti. Le risposte sul mio futuro hanno creato un po' di casino. Ho sempre detto che voglio diventare la bandiera e il capitano di questa squadra. Voglio rimanere al Milan a lungo. Adesso voglio vincere il Mondiale in Giappone. Lo scudetto? Non è impossibile, però ogni partita che non vinciamo siamo più lontani da questo sogno. Dipende solo da noi, siamo lontani dall'Inter però dobbiamo giocare ancora due volte contro di loro e questo ci può aiutare ad avvicinarci a loro". SUBITO A MILANO - Kakà tornerà a Milano nel pomeriggio e alle 18 mostrerà il premio a tutti i tifosi rossoneri affacciandosi dal balcone della nuova sede Bwin in Piazza Duomo. OTTAVO ROSSONERO - Kakà è l'ottavo Pallone d'oro nella storia del Milan. Prima di lui avevano vinto il prestigioso premio altri cinque giocatori rossoneri: (1969), (1987), (1988, 1989 e 1992), George Weah (1995) e Andriy Shevchenko (2004). Nella speciale classifica il Milan raggiunge a quota otto la Juventus, rappresentata da Omar Sivori (1961), (1982), (1983, 1984 e 1985), (1993), Zinedine Zidane (1998) e Pavel Nedved (2003). Seguono Real Madrid e Barcellona con sei, Bayern Monaco con cinque (la classifica tiene conto della società cui apparteneva il giocatore al momento della consegna del premio). gasport http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2007/11_Novembre/29/kakapallonedoro.shtml il video della consegna del Pallone d’Oro

Galliani: "Kakà resterà con noi" 2 dicembre 2007 - "Avviso ai naviganti: Kakà resta al Milan". Subito dopo la consegna del pallone d'oro l'a.d. rossonero blinda ancora di più il brasiliano e lancia un messaggio al Real Madrid e a tutti i pretendenti del giocatore. "È un giorno bellissimo per il Milan che nella storia ha vinto tante volte questo riconoscimento. Ha vinto Rivera, poi Shevchenko per tre anni e adesso Kakà". La squadra intanto stamattina ha fatto lavoro di scarico dopo il match con la Juve. I giocatori scesi in campo ieri sera contro la Juventus hanno sostenuto l'intera seduta all'interno della palestra. Il resto del gruppo ha iniziato la fase del riscaldamento sul campo centrale del centro sportivo sostenendo il classico torello seguito da alcuni esercizi di stretching. A seguire i giocatori sono stati impegnati dal Mister in una serie di esercitazioni tecnico tattiche. La seduta si è conclusa con una partitella cinque contro cinque che ha visto schierati in campo da una parte Inzaghi, Bonera, Gourcuff, Cafu e Billy Costacurta contro Simic, Maldini, Favalli, Pato ed Emerson. Dida, Kalac e Fiori hanno lavorato a parte. Domani è in programma una seduta di rifinitura alle 15.30 in vista dell'impegno di Champions League di martedì sera contro il Celtic.

Ancelotti va sul sicuro "Domani schiero i migliori" "Non abbiamo la testa alla partenza per Tokyo - spiega il tecnico del Milan -. In questo momento ci interessa arrivare primi nel nostro girone di Champions, per cui contro il Celtic se un giocatore non sarà proprio bollito andrà in campo". Inzaghi giocherà MILANO, 3 dicembre 2007 - "Il Celtic è una squadra che ha una grande forza d'urto, velocità e qualitá tecniche, gli scozzesi hanno un grande rendimento in casa e un po' meno in trasferta". Carlo Ancelotti rispetta il Celtic che domani affronterà in Champions League nell'ultima giornata del girone D. "Domani giocherà la formazione migliore - spiega il tecnico del Milan in conferenza stampa -. Non abbiamo la testa alla partenza per Tokyo, ma pensiamo soprattutto a passare il turno da primi del girone perché ci siamo giá qualificati contro il Benfica a Lisbona. Domani sera se un giocatore non sarà proprio 'bollito' scenderà comunque in campo. Rispetto alla formazione che di solito schiero, non penso di fare molte modifiche perché come ho già detto diamo molta importanza a questa partita". Se uscisse il pareggio con il Celtic Ancelotti non teme critiche: "Noi scendiamo in campo per fare il nostro dovere. Vorrei aggiungere che in Champions League abbiamo sempre fatto bene e anche domani giocheremo con il massimo della lealtà e del rispetto per tutti". SUPERPIPPO - L'allenatore rossonero non svela nei dettagli la formazione di domani anche se Superpippo ci sarà. "Al di là della partita di domani, Inzaghi avrà anche altre occasioni per superare Muller nel record dei 62 gol segnati in Europa - dice -. Lui ci tiene molto e quindi diciamo che è in dirittura d'arrivo, il traguardo è vicino e speriamo che lo faccia domani anche se le occasioni per lui saranno tante". Ancelotti tocca poi il problema assenze: "Gli indisponibili sono Jankulovski, Emerson e Ronaldo. Gli altri dovrebbero essere disponibili, a parte Serginho che ha preso una botta al ginocchio e verrá valutato nelle prossime ore. Quello di Ronaldo non è un infortunio serio, c'è ottimismo e penso di poterlo recuperare per la prima partita di Tokyo". CAPITAN KAKA' - "Kaká vorrebbe indossare la fascia da capitano compatibilmente con le gerarchie del Milan - dice il tecnico a proposito del neo-Pallone d'oro -: penso che quest'anno non succederà, l'anno prossimo potrá succedere se questa sará la volontá di tutta la squadra. Io penso inoltre che sia più importante sentirsi leder della squadra piuttosto che indossare la fascia di capitano, e al Milan ci sono tanti giocatori che sono leader senza indossare la fascia: lui, Ricky, è uno di questi". IL TERZO TEMPO - L'allenatore del Milan elogia il "terzo tempo" di Fiorentina-Inter: "Credo che quello che è successo nel post-partita di Fiorentina-Inter sia stato un bellissimo gesto che vada ripetuto su tutti i campi e credo che sia una forma di grande rispetto, lealtà e correttezza. Perché sostanzialmente su tutti i campi c'è grande correttezza e rispetto , ma questo è un ulteriore gesto per stemperare i toni e soprattutto per dare un'immagine positiva di quello che succede sul campo e trasportarla anche sugli spalti". gasport

Pato, quanto vale (davvero) la nuova stella del Milan I campioni brasiliani raccontano il rossonero. È un cocktail di fuoriclasse: dal dribbling di Careca alla personalità di Romario, fino all'educazione di Kakà. Il c.t. Dunga: "È come il primo Ronaldo, va protetto"

Pato con un gruppo di giovani tifosi rossoneri. Buzzi SAN PAOLO (Brasile), 4 dicembre 2007 - "Se avrete pazienza tra due anni vi godrete il nuovo Fenomeno". Abeu Braga, tecnico dell’Internacional di Porto Alegre, riassume, in una sintesi di grande effetto, il pensiero di chi conosce bene Pato. Berlusconi sorrida: in Brasile sono tutti pazzi per il gioiello acquistato dal Milan. Un vecchio campione come Tostao sta diventando famoso per i suoi continui attacchi al c.t. Dunga, colpevole di non convocare nella Seleçao il talentino rossonero. MIX VINCENTE - Gli innamorati di Pato vanno, però, in confusione quando si chiede loro a quale dei grandi campioni del passato può essere avvicinato l’attaccante del Milan. "Pato è Pato. Ha qualcosa di tutti i grandi cannonieri brasiliani". Mettendo insieme i vari pareri esce fuori un "centravanti mostro". Che ha lo scatto, la progressione e il senso del gol di Ronaldo; il dribbling di Careca; l’abilità nel gioco aereo di Jardel. E anche la personalità di Romario e l’educazione di Kakà. Troppa grazia. Sulla carta stiamo raccontando la nascita di un fenomeno. Che, però, va anche protetto. Careca, uno dei primi scopritori di Pato, rimprovera affettuosamente Ancelotti. VERSO LA CINA - Pato andrà alle Olimpiadi di Pechino. Carlos Dunga lo ha inserito nella lista dei preconvocati. Vertice alto di un triangolo da capogiro, con Kakà e Robinho alle spalle. Il tecnico della Seleçao spiega: "Pato è come il primo Ronaldo. Stessa rapidità, stesso senso del gol. Forse avrebbe avuto bisogno di un passaggio intermedio prima di approdare in un grande club. Come hanno fatto Ronaldo con il Psv e Ronaldinho con il Paris Saint-Germain. Lui è molto giovane. Guai se i tifosi del Milan pensassero di vedere subito in campo un giocatore decisivo come fu decisivo il primo Kakà. Ricky, quando è arrivato in Italia, aveva già alle spalle alcuni campionati importanti con il San Paolo. Pato ha alle spalle solo poche partite. Quindi, va aspettato. Va protetto. I vecchi del Milan avranno un ruolo decisivo in questo senso. Maldini, Emerson, Cafu possono aiutare Pato a bruciare i tempi. Tra l’altro lui è un ragazzino che sa farsi volere bene". COME VAN BASTEN - C’è un altro messaggio che arriva da chi conosce bene il giovane fuoriclasse brasiliano. "Pato è un ragazzo educato, con un buon carattere. Come Kakà". A Porto Alegre non è mai entrato nelle cronache dei giornali. Non è un atleta di Dio come Kakà, ma non è neppure un uomo della notte. Il colpo di vita più eccitate dell’anno passato è stato assistere al Festival del cinema di Gramado, un paese di montagna a pochi chilometri da Porto Alegre. Piuttosto, dagli archivi dell’Internacional escono dati interessanti. Pato ha muscoli da sprinter. Sui 100 vale un tempo intorno a 10"7. Parlando della sua velocità il tecnico Braga disse, tempo fa: "E’ più veloce del primo Ronaldo e di Luis Fabiano. Diciamo che è veloce come Henry". Un altro paragone eccellente. Che va aggiungersi a quello che propone Julio Cesar, il gigante nero della Juve, la vittima preferita di Robi Baggio, ancora nel calcio come scopritore di talenti. "Già me lo immagino con Kakà e Ronaldo. Loro tre possono far sparire la palla a qualsiasi difesa. Non riesco a trovare punti deboli in Pato, almeno tecnicamente. Rispetto ai classici centravanti brasiliani lui ha in più il colpo di testa, un’arma micidiale. Il Milan ha visto giusto. Deve solo dare il tempo a Pato di conoscere il calcio italiano. Ma, tranquilli, lui impara in fretta. E se dovessi presentarlo ai tifosi rossoneri direi che si muove in campo con l’eleganza di Marco Van Basten". I COETANEI - Di Pato parlano anche i giocatori di oggi. Breno, il nuovo ragazzino d’oro del calcio brasiliano e Kleber, uno dei saggi della Seleçao. "La sua forza è la capacità di partire in verticale con la palla attaccata al piede" spiega il giovane difensore del San Paolo. Che poi, aggiunge: "Il problema è che è difficile marcarlo visto che usa con pari disinvoltura entrambi i piedi. E, inoltre, ha il senso del gol. Magari scompare per dieci minuti poi, te lo ritrovi solo davanti al portieri. E non capisci da dove sia arrivato". Kleber, bloccato dal Palermo e già esperto di calcio europeo (ha militato in Svizzera e in Germania) osserva: "Il paragone con Ronaldo è una cosa seria. Ma lui è addirittura più goleador del Fenomeno". Beh, Ancelotti forse avrà esagerato a metterlo davanti a Ronaldinho. Ma dal Brasile arriva una vera e propria celebrazione dell’ultimo gioiello rossonero. Pato, il Mostro, tra poco entrerà in pista. Finalmente il calcio italiano ha un gioiello da scoprire. Sperando di far ingelosire e la Premier. Luca Calamai

Da www.corrieredellosport.it

MILANO, 4 dicembre - Pippo Inzaghi cerca questa sera un gol per entrare nella storia ma, soprattutto, per regalare al suo Milan il primo posto in classifica nel girone di Champions. Una leadership, quella in palio a contro il Celtic, che consentirebbe alla squadra campione d’Europa in carica di poter godere degli indubbi benefici che ne conseguono. La storia dell’euro- bomber Inzaghi coincide ormai da sette anni con la leggenda rossonera. Intrisa, densa dei suoi sigilli fondamentali: quattro gol spalmati nel doppio preliminare contro Slovan Liberec e Stella Rossa di Belgrado che hanno catapultato il Milan verso i trionfi di Manchester e Atene. Inoltre la doppietta contro il Liverpool (atto secondo, la vendetta...) e il gol della rimonta contro il Siviglia nella Supercoppa d’Europa occupano il personalissimo podio del «cecchino» rossonero. Che ormai, gratificato dalla classifica ufficiale dell’Uefa, ha agganciato Gerd Muller in testa alla speciale graduatoria dei bomber di tutti i tempi. Finora ha tappezzato mezza Europa con quasi la metà (29) dei suoi centri personali. Gli altri 33 li ha seminati in Italia, nelle notti di Coppa. Dall’Intertoto alla Champions League, passando da Coppa delle Coppe, Coppa Uefa, Supercoppa d’Europa. Un gol questa sera contro gli scozzesi sarà più prezioso del solito. Lo scrigno di Inzaghi lo merita. «DODICI ANNI DI GOL E GIOIE SULLE TRACCE DI PABLITO» - Pippo e i suoi 62 gol europei. Da dove iniziamo? «Dal primo, è ovvio. Indimenticabile anche perché lo cercavo già da tempo». Sì, ma parliamo di 12 anni fa... « E’ stato un gol importante. Il primo non si scorda mai. Giocavo nel Parma, ero al mio esordio in una squadra di ». La prima vittima di Pippo-killer fu il Teuta Durres, una squadra albanese. «Erano i sedicesimi di finale di Coppa delle Coppe. Nell’andata, fuori casa, avevamo già vinto 2- 0, ma io volevo segnare a tutti i costi. Ci sono riuscito, a tempo ormai scaduto. Ho fatto il secondo gol, superfluo per la qualificazione ma importantissimo per me». Il podio personale di Superpippo. «Non ho dubbi: oro e argento alla doppietta di Atene. La medaglia di bronzo va al gol contro il Siviglia nella Supercoppa d’Europa. Due trionfi stupendi per il Milan». Il gol più importante? «Non è uno, ma sono addirittura quattro. Quelli segnati, due ciascuno, a Slovan Liberec e Stella Rossa di Belgrado». Parliamo dei preliminari di Champions League... «Sì, ma proprio da lì è iniziata la rincorsa verso i due trionfi di Manchester e Atene». Che significato hanno avuto quelle reti? « Mi hanno fatto felice, perché hanno rappresentato le basi di due imprese enormi per il Milan». Il gol indimenticabile? «A La Coruna, contro il Deportivo, ho firmato una tripletta (24 settembre 2002, ndr). Oltre che a contribuire al successo per 4-0, in quell ’occasione ho raggiunto e superato Sandro Altobelli che, fino al quel momento, era il miglior bomber italiano in Europa con 39 reti al suo attivo». Il gol incredibile? «Quello che ha segnato... Tomasson con l’Ajax nei quarti di finale dell ’edizione 2002- 2003. In realtà, all ’ultimo minuto, il tiro del 3-2 lo feci io, ma, col pallone che stava entrando in rete, intervenne lui. Ancora adesso i tifosi mi ringraziano per quella prodezza...» Il gol che, invece, avrebbe voluto segnare a tutti i costi? « Beh, avrei voluto firmare la quaterna proprio contro il Deportivo. Sì, perché così sarei diventato anch’io uno degli eletti che possono vantare un simile primato». Fra questi c’è anche un certo Simone Inzaghi. «Lasciamo perdere, mio fratello si diverte a prendermi in giro proprio su questo record che mi manca. E dire che lì a La Coruna ero andato vicinissimo al quarto gol: peccato, però, che ho colpito la traversa » . Il più bello? «A Monaco di Baviera contro il Bayern (1° ottobre 2002; ndr). Vincemmo 2-1, con una mia doppietta, espugnando l’Olympiastadion. Il gol? Eccolo, è il secondo: fa tutto Serginho che scivola via sulla fascia sinistra, serve Seedorf, che gli restituisce il pallone di tacco. Sergio crossa al centro e io segno di testa. Tutto bellissimo!» Una curiosità, forse un controsenso: Inzaghi ha vinto la classifica dei cannonieri italiani solo in un’occasione, con l’Atalanta (24 reti, stagione 1996- 97), l’unica volta che Superpippo non ha giocato le Coppe... «Sì, in effetti può sembrare strano ma questo dimostra che, comunque, io cerco sempre di mantenere uno standard di rendimento molto elevato e professionale». Tre triplette su quattro e cinque doppiette su dieci segnate fuori casa. Inzaghi in Europa si esalta. « C’è da dire che in trasferta le mie doti tecniche e tattiche sono importanti quando gli avversari si scoprono, le maglie della difesa si allentano molto». Tanti gol, ma un solo idolo... «Sì, il mio modello è stato sempre Paolo Rossi. Per certe caratteristiche, l’opportunismo prima di tutto, penso di assomigliargli molto».

«SUPERARE MULLER NEL MIO STADIO? SI AVVEREREBBE UN SOGNO» - Inzaghi, un gol al Celtic potrebbe valere doppio: qualificazione e scettro europeo dei bomber. «Prima viene il Milan e poi la classifica dei cannonieri. Per noi il primo posto è molto importante. Vogliamo avere la possibilità di disputare in casa la seconda partita degli ottavi di finale. Sperando, ovviamente, in un sorteggio decisamente favorevole». Siete già qualificati, gli stimoli saranno quelli giusti? «Sì, anche perché giocheremo davanti a un pubblico eccezionale, con tantissimi scozzesi. San Siro di notte, in Champions League, fa sempre un certo effetto». Sarebbe stata altrettanto importante anche una rete alla Juventus... «Ci ho provato, ho calciato a botta sicura per due volte. Nella prima occasione si è improvvisamente materializzato Buffon. E’ incredibile: ha un senso della posizione eccezionale. Poi, però, prima del portiere mi ha fermato l’arbitro. Una decisione discutibile». San Siro continua a restare tabù per i campioni d’Europa. Il campionato ne risente oltre il le- cito. « Purtroppo non siamo nemmeno molto fortunati. Ma su questo fronte c’è tempo per rimediare, come è stato dimostrato nella passata stagione quando siamo partiti addirittura con l’handicap della penalizzazione». Il quarto posto vale la partecipazione alla prossima Champions League. «E’ il nostro obiettivo minimo. Da gennaio ci dedicheremo a tempo pieno a questa rimonta, che secondo me è ampiamente alla nostra portata». Il Mondiale per club vedrà un Milan forte e concreto come è apparso finora in Champions League? «Secondo me saremo ancora più incisivi e concentrati. Questa squadra non sbaglia mai i grandi appuntamenti. Noi tutti vogliamo riportare la Coppa Intercontinentale nella bacheca di via Turati». A manca solo un gol in questa competizione per completare il ventaglio delle sue realizzazioni internazionali. «Ci penso, è ovvio, ma mi piacerebbe finalizzare anche questo mio eventuale successo personale per far vincere un altro trofeo così importante al Milan». Adesso non ci sono più dubbi: l’Uefa ha ufficializzato che Gerd Muller ha 62 reti al suo attivo nelle competizioni europee. Le 7 segnate nella Coppa delle Fiere non vengono più considerate. « Io mi attengo scrupolosamente alle disposizioni della massima autorità calcistica. Del resto lo stesso Milan non calcola fra i suoi trofei la Coppa Latina, proprio perché si tratta di una manifestazione non riconosciuta dall’Uefa». Un gol al Celtic e anche Gerd Muller sarà alle spalle di Inzaghi. «Sì, non voglio pensarci più di tanto, anche per scaramanzia. Ammetto che segnare questa rete davanti al mio pubblico sarebbe eccezionale, un altro sogno che si avvera». Si tratterebbe di un altro trionfo del «made in Italy» calcistico. «Io sono un grande tifoso del nostro calcio e dei nostri campioni che meriterebbero maggiore considerazione, sotto tutti i punti di vista». A questo proposito è già in circolazione il nuovo Inzaghi? « Secondo me sì. Se fossi nel Milan non perderei di vista Matri e Pozzi che sono due giovani che fanno ancora parte dell’orbita- Milan. Attenzione a Pazzini ed Acquafresca: entrambi hanno raccolto importanti responsabi-lità, dovendo sostituire autentici fuoriclasse come Toni e Suazo, e stano facendo bene».

Furio Fedele

Da www.gazzetta.it

Milan, parte la caccia al 18 I rossoneri, a quota 17 trofei internazionali, volano stasera in Giappone alla conquista del Mondiale Fifa per club. L'obiettivo è vincere la Coppa per la quarta volta e diventare la squadra più titolata al mondo. In campo il 13 dicembre MILANO, 5 dicembre 2007 - Hugo Ibarra, 33enne centrocampista argentino del Boca Juniors, non si nasconde. Anzi si vede già in finale a Yokohama nel Mondiale Fifa per club e lancia la sfida al Milan: "Siamo pronti a sfidare una delle più forti squadre d'Europa". Lo fa con il ghigno di chi, quattro anni fa, beffò i rossoneri ai rigori al termine di una brutta partita. CACCIA AL 18 - Il Milan invece non fa voli pindarici; punta ovviamente a conquistare il suo quarto titolo intercontinentale, ma l'unico volo in programma è quello di questa sera che dalla Mapensa lo porterà in Giappone con arrivo domani alle 17.05 locali, le nostre 9.05. Prima di lasciare l'Italia la squadra ha sistemato alcune pratiche importanti, come la consegna del Pallone d'oro a Kakà, il primato nel suo girone di Champions League con ottavi assicurati e il record di Pippo Inzaghi, nuovo imperatore del gol in Europa con 63 gol nelle coppe. Dodici ore di viaggio a caccia del diciottesimo trofeo internazionale; quello che gli permetterebbe di superare proprio il Boca che ne ha vinti altrettanti. Un nuovo incredibile passo nella leggenda. DUBBIO RONALDO - "Adesso ci siamo - ha dichiarato Ancelotti poco prima di imbarcarsi sul volo Milano-Tokyo -, arrivare a giocarsi questa competizione non è facile perché la cosa più complicata è vincere la Champions League. Questo Mondiale per noi rappresenta l'obiettivo primario di questa stagione, faremo di tutto per tornare con un'altra Coppa, sarebbe il coronamento di un'annata molto molto positiva". Il tecnico rossonero non sa ancora se ci sarà Ronaldo dopo l'ennesimo infortunio muscolare. "Speravamo che stesse meglio di come sta adesso - ha ammesso -, ora però va meglio e conto di averlo a disposizione. Gli altri giocatori da valutare sono Emerson, Simic e Jankulovski". SI PARTE VENERDI' - Il Mondiale per club che ha preso il posto della coppa Intercontinentale, per tre volte conquistato dai rossoneri (1969, 1989 e 1990), prenderà il via venerdì. La squadra di Ancelotti partirà direttamente dalle semifinali (in campo giovedì 13 a Yokohama, ore 11.30 italiane), come gli argentini del Boca Juniors (il giorno prima a Tokyo, alla stessa ora), che hanno conquistato la coppa Libertadores. Il tabellone è completato dai messicani del Pachuca, dai neozelandesi del Waitakere United , dai tunisini dell' Etoile du Sahel , dai giapponesi dell' Urawa Red Diamonds e dagli iraniani del Sepahan . ROSSONERI IN CAMPO IL 16 - L'Urawa giocherà lunedì nei quarti di finale contro la vincente dello spareggio di venerdì tra il Waitakere United e proprio il Sepahan, che ha comunque avuto accesso al Mondiale per club perché il Giappone con l'Urawa ha già una squadra a rappresentarlo e il regolamento dice che non ci può essere più di un club per federazione. La vincitrice affronterà in semifinale il Milan. Nell'altra parte del tabellone, invece, sfida tra Pachuca ed Etoile du Sahel, con la vincitrice che affronterà poi in semifinale il Boca Juniors. Domenica 16 la finale. Tre gli impianti che ospiteranno la manifestazione: lo stadio nazionale di Tokyo (60.000 spettatori), quello di Toyota (45.000 spettatori) e di Yokohama (72.370 spettatori). Alla squadra vincitrice andrà un premio di 5 milioni di dollari, circa 3,3 milioni di euro. g.des.

Decise le date dei recuperi Milan senza tregua La Lega ha stabilito le date in cui saranno giocate le gare contro Atalanta, Reggina e Livorno. Dal 13 gennaio un ciclo di otto partite in un mese, una ogni tre giorni

I rossoneri in allenamento, ma a gennaio saranno spesso in partita. Afp MILANO, 6 dicembre 2007 - Otto partite in un mese, un inizio d'anno senza un attimo di riposo. Dal 13 gennaio al 13 febbraio il Milan, in Giappone fino a metà dicembre, affronterà un ciclo terribile che si concluderà pochi giorni prima degli ottavi di Champions League. La Lega ha reso note le date dei recuperi delle partite che vedranno i rossoneri affrontare Atalanta, Reggina e Livorno. E il calendario è improvvisamente diventato fittissimo di impegni tra Champions, campionato e . MESE TERRIBILE - Il mese terribile riguarda soprattutto la serie A del Milan. La gara di Bergamo, sospesa lo scorso 11 novembre per incidenti, si giocherà a porte chiuse il 23 gennaio alle 20.30, tre giorni dopo la trasferta di Udine e quattro dopo il ritorno di coppa Italia contro il Catania. Reggina-Milan e Milan-Livorno, inizialmente in programma domenica e il 16 dicembre, e rinviate per l'impegno dei rossoneri nel Mondiale per club, si disputeranno rispettivamente il 30 gennaio e il 13 febbraio, con inizio sempre alle 20.30. TIM CUP - Nel caso in cui il Milan dovesse poi superare gli ottavi di coppa Italia, giocherà i quarti il 12 marzo e il 16 aprile (anziché 23 e 30 gennaio) e le eventuali semifinali il 7 e il 14 maggio (invece che 16 aprile e 7 maggio). Per quanto riguarda la Reggina, se dovesse qualificarsi per i quarti della coppa Italia, giocherebbe la gara di ritorno il 13 febbraio piuttosto che il 30 gennaio. La Lega Calcio fa sapere anche che "nel caso in cui si rendessero successivamente disponibili altre date, tra quelle originariamente riservate alla disputa delle competizioni europee per club, il programma di riallineamento del tabellone della Tim Cup rispetto a quanto inizialmente previsto potrà essere anticipato". Tutte le partite dei rossoneri dal 20 dicembre fino al 12 marzo: 20 dicembre Milan-Catania, ottavi coppa Italia 23 dicembre Inter-Milan 13 gennaio Milan-Napoli 16 gennaio Catania Milan, rit. ottavi coppa Italia 20 gennaio Udinese-Milan 23 gennaio Atalanta-Milan 27 gennaio Milan-Genoa 30 gennaio Reggina-Milan 3 febbraio Fiorentina-Milan 10 febbraio Milan-Siena 13 febbraio Milan-Livorno 16 o 17 febbraio Parma-Milan 19 o 20 febbraio ottavi and. Champions League 24 febbraio Milan-Palermo 27 febbraio Catania-Milan 1 o 2 marzo Milan-Lazio 4 o 5 marzo ottavi rit. Champions League 12 marzo eventuali quarti di coppa Italia gasport

Kakà: "Datemi il Boca" Il fuoriclasse del Milan, assediato al suo arrivo in Giappone, ha un desiderio: affrontare in finale gli argentini e batterli dopo la beffa di quattro anni fa: "Se vinco questa Coppa riparto con la voglia di fare il bis di tutto" TOKYO, 6 dicembre 2007 - Oltre dodici ore di volo. Molti hanno preferito dormire, altri hanno visto qualche film. Kakà invece si è rilassato leggendo. Il Pallone d'Oro è sceso dal volo della Jal con gli occhi assonnati nella luce del tardo pomeriggio di Tokyo. Occhi stanchi, ma voglia di cominciare a lavorare subito. SQUADRA - "Tre anni fa non avrei mai pensato di essere di nuovo qui e con un Pallone d'Oro in bacheca - ha dichiarato Kakà - queste sono le soddisfazioni che ci porta il calcio. Oggi sono davvero soddisfatto di tutto quello che abbiamo fatto. Io ho portato qui il Milan? No, c'è stato uno scambio di valori. Io ho fatto del mio meglio, ma il Milan non è solo Kakà, è una squadra". RISCATTO - Il brasiliano non ha dubbi, in finale vorrebbe il Boca, più di ogni altra squadra: "Sì, vorrei il Boca. Prima di tutto perché abbiamo perso contro di loro tre anni fa, poi perché la storia di questa competizione è fatta di finali fra squadre europee e sudamericane e sarebbe bello continuare la tradizione. Se vinco dove trovo altre motivazioni? Al Milan si gioca sempre per vincere. Se vinco questa Coppa riparto con la voglia di fare il bis di tutto". gasport

Ronaldinho a gennaio Berlusconi: "Magari..." La crisi del brasiliano al Barcellona riapre i discorsi sul suo possibile trasferimento al Milan. Il fratello-procuratore sulla Gazzetta di oggi: "Niente accordi col Chelsea, non ci interessa". Il presidente rossonero: "Subito con noi? Chissà" BARCELLONA (Spa), 7 dicembre 2007 - Contropiede del Milan su Ronaldinho. La Gazzetta dello Sport ha rivelato oggi il vero significato della visita in Spagna di Roberto Assis, fratello e procuratore del Pallone d'oro 2005. Assis ha innanzitutto chiarito di non aver mai avuto contatti col Chelsea e di non essere nemmeno interessato ad accordarsi con i londinesi. Aggiungendo poi: "Mio fratello vuol scegliere il suo futuro in tutta coscienza". Quasi a dire al Milan: sta aspettando voi. E non lo sta facendo con le mani in mano: a quanto risulta, ha iniziato a studiare l'italiano, con ottimi risultati. Dal canto suo, Galliani ha già mandato a Barcellona il consulente Ernesto Bronzetti per sondare il terreno. BERLUSCONI - Sull'affare Ronaldinho è arrivato, in serata, anche una battuta di . "Chi lo sa? Magari!", ha risposto il presidente del Milan ai giornalisti che gli domandavano se l'attaccante del Barcellona possa arrivare già a gennaio nella società rossonera. Berlusconi, mentre lasciava il gazebo di piazza Costituzione a , non ha voluto aggiungere altro sulla trattativa in corso. gasport

Pato e le donne italiane "Da urlo, ma sono single" In attesa del debutto l'attaccante del Milan fa un primo bilancio: "Con la lingua me la cavo, i compagni mi chiamano Ale, non Pato. Adoro l'Italia, esco con gli altri brasiliani. A Milano ci sono donne meravigliose ma non ho una fidanzata"

RIO DE JANEIRO (Brasile), 8 dicembre 2007 - Il Milan è in Giappone, per conquistare il tetto del Mondo. Alexandre Pato è in Brasile, per proseguire il processo di crescita che lo porterà, come si augurano molti, a diventare un giocatore importante per il suo club e per la Seleçao. Il giovane attaccante si sta allenando in patria con la nazionale olimpica e, dopo i suoi primi cinque mesi in Italia trascorsi in attesa del debutto, può già tracciare un primo bilancio. "Sono felice perché tutto sta andando bene nella mia vita - racconta l'attaccante a Globoesporte.Com - Sono tranquillo e aspetto di avere la possibilità di mostrare quello che so fare, giocare a calcio. L'Italia? E' un Paese che adoro e il Milan è un grande club". LE DONNE - A facilitare il suo inserimento la presenza di tanti connazionali, che al Milan hanno messo su una piccola colonia verdeoro (da Kakà a Ronaldo, passando per Dida, Cafu, Emerson e Serginho). "Mi trovo bene con tutti - dice Pato -. Gli altri mi portano a mangiare fuori e io mi lascio trascinare volentieri. Loro però sono tutti accasati. Io? A Milano ci sono donne meravigliose, molto belle ma non ho ancora una fidanzata". MI CHIAMANO ALE - L'attaccante rossonero racconta poi che "fuori dal campo mi chiamano Pato, soprattutto gli altri brasiliani, ma sul terreno di gioco divento "Ale", in Italia preferiscono sempre usare il primo nome". Per quanto riguarda la lingua, il giocatore sembra aver superato l'impatto. "Mi sto adattando anche se soffro la fame... - scherza Pato - Non so ancora cucinare ma so già ordinare qualcosa per telefono, come le lasagne. Abito con un amico che fa tutto per me, compreso cucinare". Importante per lui è stato il supporto della famiglia: "I miei genitori sono rimasti con me per il primo mese, poi sono tornati in Brasile - dice - Ho un'ottima famiglia che sta sempre con me, che mi dà consigli, mi aiuta molto in questi cambiamenti nella mia vita". MUSCOLI - In cinque mesi a Milanello Pato ha avuto la possibilità di lavorare dal punto di vista atletico. "La mia massa muscolare è cambiata molto", ha aggiunto Pato, che spera di conquistare una chiamata di Dunga anche per la nazionale maggiore. "Sto lavorando per essere sempre convocato nella Seleçao". In tanti scommettono su di lui. gasport

Inzaghi all'ultima salita "Per un anno da favola" Il Mondiale per club coronerebbe un 2007 già straordinario. "E' l'ultimo tassello di una stagione indimenticabile - spiega l'attaccante del Milan -. Abbiamo una grande opportunità e non dobbiamo sprecarla"

YOKOHAMA, 9 dicembre 2007 - Nel personalissimo Pordoi di Pippo Inzaghi, l'ultimo strappo di un 2007 tutto in crescendo si chiama Mondiale per club. Comprensibile, quindi, che l'attaccante rossonero consideri l'obiettivo come il miglior coronamento di un anno che ha arricchito la bacheca di via Turati di una Champions e di una Supercoppa Europea. Tutte competizioni, manco a dirlo, firmate Superpippo. Che, come sua natura, non ha la minima intenzione di accontentarsi di un "anno di grandissime emozioni", ma pensa semmai che manchi ancora "l'ultimo tassello. C'è una grande opportunità - dice - non sarà semplice ma ce la metteremo tutta".

VADO AL MASSIMO - Già, tutta. Perché, spiega, "nella mia carriera ho sempre cercato di dare il massimo mettendo davanti a tutto, anche davanti alla tecnica, la passione e l'impegno negli allenamenti". E ancora: "Sono stato fermo un anno, ma tutto questo appartiene al passato. Lo spirito e la voglia sono ancora quelli di un bimbo". Ed è proprio questo il segreto di Inzaghi. La capacità, rarissima, di rinnovare i traguardi lasciandosi alle spalle i successi ottenuti. Un modo di vivere e pensare, direbbe Galliani, molto "da Milan". Logico, in questo senso, che l'ossessione di Superpippo sia assolutamente condivisa dalla comitiva rossonera in Giappone: "I miei obiettivi sono gli stessi di tutta la squadra. Spero di vincere questa coppa, perché per questo gruppo sarebbe veramente il massimo. Se dopo Atene e Montecarlo ci fosse anche Yokohama a livello di vittorie, sarebbe veramente un 2007 da favola".

EUROPIPPO - Tanto non basterebbe, ovviamente, a soddisfare le ambizioni di Inzaghi che, giusto per non lasciare niente di intentato, ha già messo nel mirino gli Europei 2008. "Pur rispettando le scelte individuali di ognuno - spiega infatti l'attaccante rossonero -, non riuscirei mai a dire no alla Nazionale, perché poi se si sente l'inno e sei tu che hai rinunciato, si sta male davvero. Ad esempio, la qualificazione a Euro 2008 dell'Italia, ottenuta anche con tre gol miei, la sento certamente anche mia". Poi ancora: "Io mi nutro di calcio. Giocare mi fa durare più a lungo. Mi carico. Se invece mi fanno riposare, smetto prima".

RONALDO - Chi invece sembra proprio costretto a un riposo forzato è Ronaldo. Il brasiliano continua a non allenarsi e le sue chance di giocare diminuiscono di giorno in giorno. "Ognuno, chi più chi meno, quando si gioca ad alto livello per tanti anni, ha i suoi infortuni - spiega Inzaghi -. Io so quello che sta passando. Mi auguro possa riprendere al più presto. Avere uno come lui, per noi è un'arma in più, ma deve tornare solo se è al massimo, ed è giusto che la pensi così". gasport

Milan, Ronaldo si arrende Niente Mondiale per club Il brasiliano non si sente completamente recuperato dall'infortunio ed è stato escluso dalla lista dei convocati per le partite di Yokohama. Al suo posto Favalli. Intanto Ancelotti pensa alla semifinale di domani e si concede una battuta su Mourinho: "Non l'ha cercato il Milan, è lui che si è offerto"

YOKOHAMA (Giap), 12 dicembre 2007 - Ronaldo non ce la fa. Nonostante l'ottimismo di ieri, il brasiliano ha ammesso di non sentirsi del tutto recuperato e, di conseguenza, pronto per scendere in campo nemmeno domenica. Il Milan, dopo un consulto con il giocatore, ha quindi deciso di escluderlo dalla lista dei rossoneri che parteciperanno al Mondiale per club e di inserire al suo posto Giuseppe Favalli.

BANDIERA BIANCA - La notizia è stata comunicata direttamente da Adriano Galliani attraverso un'intervista a Milan Channel. "Ronaldo - ha spiegato l'a.d. rossonero - sente di non riuscire ad essere pronto per domenica. Ancelotti ed io siamo saliti in camera sua e abbiamo deciso, di comune accordo con Ronie, di aggiornare la lista dei 23 giocatori utilizzabili per il Mondiale per club inserendo Favalli al suo posto".

TUTTI DISPONIBILI - In compenso, e questa è la sola buona notizia, Galliani ha comunicato che "tutti i non titolari andranno in panchina, per cui Ancelotti potrà scegliere fra altri 12 giocatori, oltre agli 11 che partiranno dall'inizio".

SOTTO CON L'URAWA - Chiuso il "caso-Ronaldo", non rimane dunque che preparare al meglio la semifinale di domani contro l'Urawa Reds. Senza sentirsi già in finale perché, spiega Ancelotti, l'undici giapponese è composto da "giocatori di qualità. Cercherà di difendersi e poi di sfruttare il contropiede poiché ha giocatori dinamici in grado ribaltare il gioco". Secondo il tecnico rossoneri, i giapponesi avranno certamente "il pubblico dalla loro parte e questo può dar loro una grande spinta". Fatto il punto sull'avversario, con tanto di elogio delle capacità tecniche di giocatori come il brasiliano Washington, e i nipponici Abe, Hasebe e Suzuki, Ancelotti ha sorvolato sulla possibile formazione rossonera: "Non ho ancora deciso chi giocherà davanti - ha replicato a chi gli chiedeva se domani schiererà in attacco Inzaghi o Gilardino - né, tanto meno, se Maldini giocherà dell'inizio". Sempre in materia di formazione, Ancelotti ha concluso che "non abbiamo problemi. Jankulovski ha recuperato e così Dida. Tutti e 23 sono a disposizione".

INTOCCABILE - Infine un piccolo siparietto-mercato con tanto di dedica a Mourinho: "Da quello che mi risulta, non è il Milan che l'ha cercato, ma è lui che si è offerto. Io - ha osservato - ho un contratto con il Milan fino al 2010. La notizia è uscita su alcuni giornali ma penso che più che la volontà del Milan di prendere Mouhrinho c'è la volontà di Mouhrinho di allenare il Milan. Direi - ha proseguito - che più che una richiesta del Milan è una richiesta dell'allenatore".

"CI SIAMO" - Intanto i giapponesi dell'Urawa lanciano la sfida alla formazione di Ancelotti: "Il nostro obiettivo in questo Mondiale era arrivare ad affrontare il Milan, una delle migliori squadre del mondo - ha detto il tecnico Helger Osieck -. Sarà durissima, ma siamo orgogliosi di rappresentare il calcio giapponese e i nostri colori". Alle 11.30 intanto si giocherà la prima semifinale tra gli argentini del Boca Jr e i tunisini dell'Etoile du Sahel. Seguitela in tempo reale su Gazzetta. it Alessandro Franchetti

Jankulovski, Simic e Dida in campo 12 dicembre 2007 – A parte Ronaldo, oggi si è allenata l'intera rosa: anche Jankulovski, Simic e Dida. La squadra, dopo una serie di passaggi a tutto campo e di torelli nei dieci minuti trascorsi sul campo prima delle 17, si è dedicata ad un lavoro di corsa lenta prima e di scatti poi. Durante questa serie, Mauro Tassotti ha chiesto la consegna delle pettorine. E’ poco dopo che è iniziata la partitella fra squadra in pettorina verde e squadra in tuta rossonera. I giocatori hanno lavorato ai giusti ritmi, prima di chiudere all’insegna dei cross e tiri in porta. Particolarmente chiamato in causa, un traversone dopo l’altro, Massimo Ambrosini. Le previsioni indicano pioggia per la giornata di domani, Urawa Red Diamonds-Milan sarà arbitrata dal direttore di gara uruguaiano Jorge Larrionda, mentre contro la formazione giapponese (“Al loro fianco tutto il paese”, annota Adriano Galliani) il Milan scenderà in campo in maglia bianca, calzoncini bianchi e calzettoni bianchi.

Il Boca vince ma fatica Etoile piegato di misura Gli argentini soffrono più del previsto ma fanno loro la prima semifinale del Mondiale per club contro i tunisini grazie a una rete di Neri Cardozo al 37' del p.t. Vargas espulso salta la finale di domenica

La rete dell'1-0 per il Boca firmata da Cardozo. Reuters TOKYO, 12 dicembre 2007 - Se la cattiva notizia è l'assenza sicura di Ronaldo, quella buona, sempre che l'Urawa sia superato senza problemi, è che se l'ostacolo tra il Milan e la coppa del Mondo per club è questo Boca le chance dei rossoneri lievitano in maniera esponenziale. Contro l'Etoile gli argentini fanno sì il proprio dovere, liquidando la pratica con uno striminzito 1-0, ma sul piano del gioco la squadra di Russo non impressiona certo e mostra evidenti limiti in tutti i reparti.

CHE FATICA - Prova ne sia la fatica con cui il Boca supera i non irresistibili tunisini. Per vedere un tiro in porta si deve insomma aspettare il 37', quando sull'unica buona iniziativa del primo tempo, gli argentini passano in vantaggio. Il gol è di Cardozo, ma il merito è tutto di Palacio, che se ne va a sinistra e serve un pallone al bacio al compagno. Stop e tiro da due passi. Prima e dopo molti errori, qualche spunto di Banega - in realtà non entusiasma nemmeno lui - e, soprattutto, l'impressione che i tunisini, stretti nel loro 4-5-1, siano più tonici e perfino organizzati tatticamente della squadra di Russo. Tanto più che, anche quando tocca loro fare la partita, gli uomini di Marchand non si tirano indietro e arrivano anzi vicini al pareggio con Chermiti negli ultimi minuti del primo tempo. L'azione, gol di Cardozo a parte, è la migliore della prima frazione: Nafkha nello spazio per Chermiti, diagonale di prima intenzione e parata di Caranta.

STESSA SOLFA - Nella ripresa la solfa non cambia. L'Etoile, saggiamente, non si lancia in avanti all'arma bianca. Il Boca, quindi, continua a non trovare spazi. L'unico a combinare qualcosa è ancora Palacio, che di tanto in tanto semina il panico nella difesa tunisina, procurandosi almeno qualche calcio d'angolo. Da uno di questi, al 3', Paletta butta alle ortiche una buonissima occasione, deviando di testa sopra la traversa. Per il resto succede pochino anche quando l'Etoile, comprensibilmente, alza gradualmente il proprio baricentro prestando un po' il fianco al contropiede del Boca. Sono anzi i tunisini a rendersi pericolosi prima con una bella acrobazia del solito Chermiti e quindi con Gharbi, che impegna Caranta con un buon destro.

INFERIORITA' NUMERICA - Insomma, poco Boca e occasioni ridotte ai minimi termini. Anche perché, già in evidente difficoltà, gli argentini prima sono costretti in dieci per buona parte della ripresa per la sciagurata espulsione di Vargas, martello del centrocampo di Russo, al 20'. Quindi sprecano malamente con Palermo, minuto 31', il colpo del k.o.: cross di Ibarra dalla destra, colpo di testa dell'attaccante del Boca e palla a lato di un soffio. Come non bastasse, l'arbitro Larsen nega un rigore solare a Gonzalez, abbattuto in area da Falhi dopo un bel guizzo a destra di Banega, e tiene così vivo il match fino al 90'. Sempre Banega fa la cosa migliore della partita a tempo scaduto, quando serve Palacio (sempre lui) con un lancio millimetrico di 40 metri e permette al compagno di liberarsi al tiro. Al 90' finale con il brivido: Silva raccoglie un cross dalla destra di Frej e non trova la porta per un niente. E' l'ultimo lampo di una partita che non si ricorderà per la qualità delle giocate. Il Boca, bontà sua, si guadagna la finale del Mondiale. Il Milan, alla finestra, si frega le mani e prepara il suo assalto al tetto del Mondo. Alessandro Franchetti

Vargas salterà la finale

BOCA JUNIORS-ETOILE DU SAHEL (primo tempo 1-0)

MARCATORI: Cardozo al 37' p.t.

BOCA JUNIORS (4-4-2): Caranta; Ibarra, Maidana, Paletta, M. Rodriguez; Battaglia, Vargas, Banega (Ledesma dal 47 s.t.), Cardozo (Gonzalez dal 23 s.t.); Palacio (Boselli dal 45 s.t.), Palermo. (Garcia, Silvestre, Cahais, Ledesma, Gracian, Gonzalez, Krupoviesa, Boselli, Bueno, Datolo, Migliore, Bertolo). All. Russo

ETOILE DU SAHEL (4-5-1): Balbouli; Ghezal, Falhi, Meriah, Chermiti, Narry; Ogunbiyi (Gharbi dal 10 p.t.), Sacko (Ben Dhifallah dall'11 s.t.), Traoui (Silva Alves dal 30 s.t.), Frej, Nafkha; Chermiti. (Jedaied, Jemal, Silva, Bejaoui, Gharbi, Khemiri, Thabet, Ben Dhifallah, Melliti, Ben Mohamed, Ben Nasr, Jaouachi). All. Marchand

ARBITRO: Larsen (Danimarca)

NOTE: spettatori 60.000 circa. Espulso Vargas al 20 s.t. per doppia ammonizione. Ammoniti: Battaglia, Palermo (B), Gharbi, Meriah, Narry (E). Calci d'angolo: 6-4 per il Boca. Recupero: 2+4

Per le partite del Milan nella Coppa del Mondo per Clubs ciccare qui ….. Berlusconi: "Pato farà trenta gol in sei mesi" Il presidente del Milan guarda già avanti e punta sul brasiliano: "Ancelotti mi ha detto che se continua a giocare come in allenamento tra gennaio e giugno segnerà reti a grappoli. Maldini? E' la storia. Kakà basterebbe che confermasse quello che ha fatto quest'anno". Su Ronaldo: "Lo aspetto"

Silvio Berlusconi con la coppa dei Campioni conquistata ad Atene. Ap MILANO, 17 dicembre 2007 - I suoi ragazzi la promessa l'hanno mantenuta: campioni del mondo per la quarta volta. Trofeo che sommato agli altri fa salire a 18 le coppe esposte nella sede di via Turati. "Promessa data e mantenuta, come è successo molte volte in questi venti anni - ricorda il presidente rossoneri a Milan Channel -. Credo, quindi, che noi, tifosi del Milan, continuiamo un grande sogno che prosegue da molto tempo e il mio impegno, quale può essere da qui in avanti, è far continuare questo sogno e credo che i tifosi milanisti possano contarci". PATO 30 GOL - Ma la storia continua. Berlusconi guarda già avanti. Dopo Marco van Basten, Andriy Shevchenko e Kakà ecco all'orizzonte Pato. Il patron racconta: " Aspettarsi le gesta di un grande campione, di un ringiovanimento anche di tutta la squadra. Ho parlato con Carlo Ancelotti di cosa avrebbe portato Pato al Milan e lui mi ha detto che se continua a giocare come lo vediamo fare noi nelle partitelle di allenamento tra i ragazzi finisce che tra gennaio e giugno fa 30 gol". E aggiunge: "Gli ho chiesto: Carletto lo metti per iscritto?' Lui mi ha risposto: per iscritto no, però sono convinto che ci siano molte possibilità che raggiunga questo traguardo". ASPETTO RONIE - E non dimentica Ronaldo. Sul brasiliano non ha il minimo dubbio: "Lo aspettiamo tutti. E' al Milan negli ultimi sei mesi, anche con un ingaggio rispettabile, e praticamente non ha mai giocato. Le macchine non riescono a scoprire nessuna negatività nel suo fisico e nei suoi muscoli, c'è qualcosa che sfugge, qualcosa di psicologico, e adesso lo sottoporremo ad una bella e intensa cura psicologica, altrimenti lo porteremo a Lourdes, sperando di non trovare chiuso!". MALDINI E' IL MILAN - Da un brasiliano all'altro: il meraviglioso Kakà che questa sera a Zurigo riceverà, dopo il Pallone d'oro, il Fifa World Player 2007. Berlusconi ha un desiderio: "Basterebbe che confermasse quello che ha fatto quest'anno, sarebbe felice lui e felicissimi tutti noi". Poi l'incredibile Paolo Maldini. Davanti al nome del capitano l'emozione dilaga: "E' un carriera di uomo e di campione straordinaria, una dedizione quale di più non si potrebbe chiedere, un uomo che ha fatto la storia del Milan e che resterà per sempre nel cuore di tutti noi e io mi auguro che resti nel Milan". DERBY - Ma la storia continua. A cominciare dal derby in programma il 23 dicembre, contro la formidabile squadra nerazzurra, ormai un luce irraggiungibile in campionato. "Un pronostico? Dopo una grande vittoria un rilassamento è fisiologico, però la partita con l'Inter è sempre una partita diversa dalla altre. Quindi sono sicuro che entreranno in campo con la convinzione che la dovranno giocare per la vittoria e quindi staranno in campo volendo essere padroni del campo e padroni del gioco." gasport

E Kakà vola a prendersi anche il Fifa World Player Il brasiliano è atteso a Zurigo, dove questa sera riceverà dalle mani di Blatter l'ultimo premio di un 2007 straordinario. Per il Milan, invece, reduce dalla festa giapponese, l'abbraccio dei tifosi alla Malpensa e una settimana per preparare il derby con l'Inter

Kakà festeggia con i compagni la coppa del Mondo per club appena conquistata contro il Boca Juniors. Epa MILANO, 17 dicembre 2007 - Il giro del mondo di Kakà, cominciato con la Champions conquistata ad Atene il 23 maggio, si concluderà questa sera a Zurigo dove, griffato Armani, il brasiliano riceverà dalle mani di Blatter il Fifa World Player, ultimo premio di un 2007 da incorniciare. Il tutto dopo aver fatto razzia di premi in Giappone - coppa del Mondo e premio come miglior giocatore della finale (2 milioni di yen, circa 12mila euro, girati in beneficenza, ndr) - e festeggiato con il resto della banda il successo contro il Boca Juniors. Mica male per un ragazzo di 25 anni.

UNICO - Anche perché, con la trasferta Svizzera, Kakà infila anche un piccolo record e diventa il giocatore che ha conquistato più trofei in un anno. E, già che c'è, si iscrive nell'elite dei calciatori capaci di centrare la doppietta Pallone d'oro-Fifa World Player. Prima del brasiliano ci erano riusciti in nove: Ronaldo (2 volte), Van Basten, Baggio, Weah, Zidane, Rivaldo, Figo, Ronaldinho e Cannavaro, la scorsa stagione.

RIVALI - Insomma, il 2007 è tutto suo, ma tra un anno, vista l'agguerritissima concorrenza, confermarsi non sarà certo una passeggiata. I nomi degli anti-Kakà sono noti: da Messi e Cristiano Ronaldo, rispettivamente secondo e terzo in questa edizione del Fifa World Player, a Zlatan Ibrahimovic per arrivare fino ad Andrea Pirlo, già quinto nella classifica del Pallone d'oro. Tocca, quindi, darsi parecchio da fare. e possibilmente con l'aiuto del Milan.

FESTA - Milan che ha festeggiato tutta la notte il successo contro il Boca. La sensazione, a giudicare almeno dai sorrisi grandi così della banda rossonera, è che il gruppo, a differenza di quanti sminuivano il valore della competizione, tenesse parecchio al Mondiale per club. Ci teneva il gruppo e ci tenevano i tifosi, attesi intorno alle 18.15 alla Malpensa per ricevere la squadra di ritorno dal Giappone. Ieri, in duecento, si sono presentati davanti alla sede dell'Inter per sbeffeggiare i cugini. Altri, invece, si sono limitati a festeggiare in centro. Tutti, però, sono già in clima derby. L'appuntamento è per domenica e promette bene. I campioni del Mondo contro una delle squadre più forti in circolazione. Niente male come premessa. Alessandro Franchetti

Sheva? Per i tifosi inglesi "Il più grande flop della storia" Questo il verdetto di un sondaggio del Daily Mail . Oltre un terzo dei votanti ha giudicato fallimentare la sua esperienza al Chelsea. Ma intanto contro l'Arsenal l'ex milanista è stata il solo a rendersi pericoloso MILANO, 17 dicembre 2007 - Chissà che cosa ha pensato ieri Andriy Shevchenko vedendo i suoi compagni del Milan che conquistavano la coppa del Mondo per club. Probabilmente, vista l'aria che tira in Inghilterra, ha maledetto il giorno in cui ha deciso di accettare le avances del Chelsea. Già, perché non bastassero le critiche feroci dei giornali, contro l'ucraino ci si sono messi anche i tifosi che l'hanno eletto "il più grande flop della storia del calcio inglese".

SONDAGGIO - Il tutto tramite un sondaggio del britannico Daily Mail, nel quale 2.587 tifosi su 6.667 (quasi il 40%) hanno giudicato Sheva, pagato da Abramovich 48 milioni di euro, il più grande fallimento di sempre. Questo, nonostante i segni di risveglio dell'ucraino che, anche ieri contro l'Arsenal, è stato il solo giocatore del Chelsea a rendersi pericoloso. Se Sheva guida questa particolare classifica, c'è un'altra vecchia conoscenza del calcio italiano dietro di lui. Alle spalle dell'attaccante dei Bleus si è infatti piazzato Juan-Sebastian Veron (51 presenze per sole 7 reti ai tempi del Manchester 2001-03, 1.069 voti per lui) che ha preceduto un altro ucraino, Sergij Rebrov (59 presenze e 10 reti nel Tottenham 2000-02).

ADDIO - A Sheva, insomma, non resta che andarsene. Questo, almeno, sostiene il Daily Mail , secondo cui, però, l'ex Pallone d'oro non avrebbe molto mercato. La sua unica destinazione possibile - dicono - sono gli Stati Uniti, dove Beckham, almeno lui, lo accoglierebbe a braccia aperte. Stati Uniti o niente altro. Perché, rifiutati i milioni della Major, a Sheva non resterebbe che un triste ritorno in Ucraina. A.F.

Kakà, un'altra corona: "Nuovo ciclo nel calcio" Il brasiliano è a Zurigo per essere premiato come Fifa World Player 2007. Il brasiliano ha preceduto Messi e Cristiano Ronaldo: "Siamo giovani. Questo vuol dire che il calcio ha aperto un nuovo ciclo". Adesso vuole vincere il derby con l'Inter e sottolinea: "In rossonero sto bene"

Kakà fra Cristiano Ronaldo e Lionel Messi. Afp MILANO, 17 dicembre 2007 - Il giro del mondo di Kakà, cominciato con la Champions conquistata ad Atene il 23 maggio, si conclude questa sera a Zurigo dove, griffato Armani, riceverà dalle mani di Sepp Blatter il "Fifa World Player", ultimo premio di un 2007 da incorniciare. Il tutto dopo aver fatto razzia di premi in Giappone - coppa del Mondo e premio come miglior giocatore della finale - e festeggiato con il resto della banda il successo contro il Boca Juniors. Mica male per un ragazzo di 25 anni. NUOVO CICLO - Emozionato nella conferenza stampa di Zurigo che precede il Galà. Quasi sorpreso: il 2 dicembre il Pallone d'oro, adesso il riconoscimento della Fifa. "Siamo tutti giovani. Questo vuol dire che il calcio ha aperto un nuovo ciclo", ha dichiarato Kakà, 25 anni, riferendosi a Lionel Messi, 20, e Cristiano Ronaldo, 22, rispettivamente secondo e terzo. ORA IL DERBY - Il fuoriclasse del Milan ha poi parlato del derby di domenica: "Quello contro l'Inter è l'ultimo match dell'anno e abbiamo una grande opportunità per recuperare punti in classifica ai nerazzurri". Quindi ha lanciato la sua sfida per la caccia ai primi quattro posto della classifica: "Per giocare il Mondiale per club abbiamo saltato tre partite. Vincendo anche queste abbiamo la possibilità di recuperare molti punti nei confronti del gruppo di testa". GRAZIE MILAN - Faccia stanca e assonnata, Kakà non può fare a meno di ringraziare il Milan: "Non esiste un grande giocatore senza un grande squadra. Se le mie prestazioni sono state ottime lo devo soprattutto ai miei compagni che mi hanno messo nelle condizioni di rendere al meglio. A Tokyo è stata la vittoria del Milan, non la vittoria di Kakà. E noi tutti siamo felicissimi per questo successo che ci ha portato in cima al mondo. Ogni prestazione individuale è il risultato del lavoro della squadra. I premi individuali nel calcio non esistono. Anche in Champions League non sarei riuscito a fare niente se non avessi giocato in una squadra così forte". NO ALLA LIGA - Inevitabili le domande su un suo possibile salto nella Liga. Educata la risposta di Ricardo: "Il calcio spagnolo è uno dei più attraenti d'Europa. Ci sono grandi squadre e grandi campioni, ma io gioco nel Milan e sono ben felice di questo e credo che sarà difficile che io vada a giocare in Spagna. Ho avuto la possibilità di andare a giocare nella Liga e l'ho già rifiutata: sto troppo bene al Milan". Milan che, ricorda Kakà, è stato fondamentale nella sua crescita di uomo e di calciatore: "Fin da piccolo avevo dei sogni. Come per esempio quello di vincere la Champions League e molti altri titoli. Sinceramente non credevo che i miei sogni si sarebbero avverati così velocemente. Giocare nel Milan è stato fondamentale per la mia esperienza. Sono arrivato a Milano giovanissimo e il Milan mi ha aiutato in tutto. Anche a vincere perché questo club aiuta a vincere".

UNICO - Kakà infila anche un piccolo record e diventa il giocatore che ha conquistato più trofei in un anno. E, già che c'è, si iscrive nell'elite dei calciatori capaci di centrare la doppietta Pallone d'oro-Fifa World Player. Prima del brasiliano ci erano riusciti in nove: Ronaldo (2 volte), Van Basten, Baggio, Weah, Zidane, Rivaldo, Figo, Ronaldinho e Cannavaro, la scorsa stagione.

RIVALI - Insomma, il 2007 è tutto suo, ma tra un anno, vista l'agguerritissima concorrenza, confermarsi non sarà certo una passeggiata. I nomi degli anti-Kakà sono noti: da Messi e Cristiano Ronaldo, rispettivamente secondo e terzo in questa edizione del Fifa World Player, a Zlatan Ibrahimovic per arrivare fino ad Andrea Pirlo, già quinto nella classifica del Pallone d'oro. Tocca, quindi, darsi parecchio da fare. E possibilmente con l'aiuto del Milan. Alessandro Franchetti

Kakà sorridente con la medaglia al collo. Questa sera il brasiliano riceverà il Fifa World Player. Epa

Berlusconi: "? Tutta una montatura" Il Milan è sbarcato alla Malpensa. Il presidente è salito sull'aereo per salutare i giocatori. Poi l'affondo: "Avete capito o no che Calciopoli è stata tutta una montatura? Qualche club aveva influenza e l'ha fatta valere, e noi abbiamo perso qualche scudetto"

Il presidente Silvio Berlusconi, tra Paolo Maldini e Carlo Ancelotti, con la Coppa del mondo. Ap MALPENSA (Varese), 17 dicembre 2007 - Con qualche minuto di anticipo rispetto alla tabella di marcia, il Milan campione del mondo è atterrato alla Malpensa reduce dal Giappone. L'aereo della Japan Airlines con a bordo la squadra e lo staff si è diretto nell'area dove ad attendere la squadra c'era anche Silvio Berlusconi. Il presidente è arrivato a bordo del suo elicottero in pista. "Li abbraccerò uno per uno, anche quelli che non hanno giocato, perché se lo sono meritato", aveva promesso. E così è stato. Ma prima c'è stato il suo affondo: "Avete capito o no che Calciopoli è stata tutta una montatura? Qualche club aveva influenza e l'ha fatta valere, e noi abbiamo perso qualche scudetto". FESTA - Berlusconi è infatti salito sull'aereo per salutare i rossoneri. Ad attendere la squadra in pista, oltre a numerosi giornalisti, teleoperatori e fotografi, c'erano anche molti dipendenti aeroportuali. Quindi il presidente con Carlo Ancelotti e Paolo Maldini si sono affacciati per primi sulla scaletta dell'aereo. Berlusconi ha alzato la coppa e l'ha passata al capitano e al tecnico. IL DERBY - "Com'è tenere in mano una coppa? Ormai è un'abitudine - ha sorriso Berlusconi - ma è una sensazione meravigliosa. Dà un immenso piacere questa vittoria, che vuol dire che continueremo a essere protagonisti. Abbiamo passato vent'anni di sogni e leggende e speriamo di viverne altrettanti", ha continuato Berlusconi, secondo il quale quest'ultima vittoria può essere utile a correggere la marcia in campionato: "Finora abbiamo avuto anche sfortuna, ma questa è una stagione meravigliosa e questa vittoria ci darà la spinta per cominciare la rincorsa ai primi posti. Certo non al primo perché quello è pannaggio dell'Inter. Evviva". E a proposito di Inter, si è parlato anche dell'imminente derby. Il Milan ce la può fare? Lapidaria la risposta: "Per battere l'Inter nel derby, il Milan deve fare il Milan". BRINDISI CON MORATTI - "Oggi mi ha telefonato per fare i complimenti a me e alla squadra", ha detto Berlusconi mentre attendeva l'aereo. "Ci siamo dati appuntamento per domenica 23 quando ci sarà il derby. Quel giorno - ha aggiunto - innalzeremo i calici per il Milan e per l'Inter, noi campioni del mondo loro in testa al campionato, e brinderemo anche alla città di Milano". TIFOSI - Numerosi tifosi che hanno seguito la comitiva rossonera a Tokio sono scesi dall'aereo della Japan Airlines con uno striscione con disegnati il numero 18, ovvero il numero dei trofei internazionali vinti dai rossoneri, e l'immagine della coppa del Mondo per club. GIOVEDI SI FA FESTA - Dopo l'arrivo, la comitiva si è allontanata dall'aeroporto a bordo di un pullman, e poi c'è stato il "rompete le righe". Berlusconi a sua volta ha lasciato l'aeroporto sull'elicottero a bordo del quale era arrivato. I tifosi in attesa allo scalo di Malpensa erano pochi, sia per l'orario, sia per il clima molto rigido, sia perché sapevano già che non avrebbero avuto modo di vedere da vicino i loro campioni. Giovedì sera, primo appuntamento tra i tifosi e la coppa del Mondo per club a San Siro, dove è in programma Milan-Catania di coppa Italia. gasport

Un'altra corona per Kakà "Molto più di un sogno" Il brasiliano ha ricevuto a Zurigo il Fifa World Player 2007: ha preceduto Messi e Cristiano Ronaldo. "E' una serata speciale per me. Da bambino sognavo solo di diventare un calciatore del San Paolo. Dio ci dà molto di più di quello che pensiamo o vogliamo"

Kakà con il Fifa World Player: succede a . Reuters MILANO, 17 dicembre 2007 - Il giro del mondo di Kakà, cominciato con la Champions conquistata ad Atene il 23 maggio, si è concluso questa sera a Zurigo dove, griffato Armani, ha ricevuto dalle mani di Sepp Blatter il "Fifa World Player", ultimo premio di un 2007 da incorniciare. Il tutto dopo aver fatto razzia di premi in Giappone - coppa del Mondo e premio come miglior giocatore della finale - e festeggiato con il resto della banda il successo contro il Boca Juniors. Mica male per un ragazzo di 25 anni. EMOZIONATO - "È una serata speciale per me", le prime parole di Ricardo Kakà, scelto grazie alle preferenze espresse da c.t. e capitani delle nazionali. "Quando ero giovane sognavo solo di diventare un calciatore professionista per il San Paolo - dice - Ma alle volte Dio ci dà molto di più di quello che pensiamo o vogliamo ed è questo il mio caso". NUOVO CICLO - Emozionato lo era già nella conferenza stampa di Zurigo che precede il Galà. Quasi sorpreso: il 2 dicembre il Pallone d'oro, adesso il riconoscimento della Fifa. "Siamo tutti giovani. Questo vuol dire che il calcio ha aperto un nuovo ciclo", ha dichiarato Kakà, 25 anni, riferendosi a Lionel Messi, 20, e Cristiano Ronaldo, 22, rispettivamente secondo e terzo. ORA IL DERBY - Il fuoriclasse del Milan ha poi parlato del derby di domenica: "Quello contro l'Inter è l'ultimo match dell'anno e abbiamo una grande opportunità per recuperare punti in classifica ai nerazzurri". Quindi ha lanciato la sua sfida per la caccia ai primi quattro posto della classifica: "Per giocare il Mondiale per club abbiamo saltato tre partite. Vincendo anche queste abbiamo la possibilità di recuperare molti punti nei confronti del gruppo di testa". GRAZIE MILAN - Faccia stanca e assonnata, Kakà non può fare a meno di ringraziare il Milan: "Non esiste un grande giocatore senza un grande squadra. Se le mie prestazioni sono state ottime lo devo soprattutto ai miei compagni che mi hanno messo nelle condizioni di rendere al meglio. A Tokyo è stata la vittoria del Milan, non la vittoria di Kakà. E noi tutti siamo felicissimi per questo successo che ci ha portato in cima al mondo. Ogni prestazione individuale è il risultato del lavoro della squadra. I premi individuali nel calcio non esistono. Anche in Champions League non sarei riuscito a fare niente se non avessi giocato in una squadra così forte". NO ALLA LIGA - Inevitabili le domande su un suo possibile salto nella Liga. Educata la risposta di Ricardo: "Il calcio spagnolo è uno dei più attraenti d'Europa. Ci sono grandi squadre e grandi campioni, ma io gioco nel Milan e sono ben felice di questo e credo che sarà difficile che io vada a giocare in Spagna. Ho avuto la possibilità di andare a giocare nella Liga e l'ho già rifiutata: sto troppo bene al Milan". Milan che, ricorda Kakà, è stato fondamentale nella sua crescita di uomo e di calciatore: "Fin da piccolo avevo dei sogni. Come per esempio quello di vincere la Champions League e molti altri titoli. Sinceramente non credevo che i miei sogni si sarebbero avverati così velocemente. Giocare nel Milan è stato fondamentale per la mia esperienza. Sono arrivato a Milano giovanissimo e il Milan mi ha aiutato in tutto. Anche a vincere perché questo club aiuta a vincere".

UNICO - Kakà infila anche un piccolo record e diventa il giocatore che ha conquistato più trofei in un anno. E, già che c'è, si iscrive nell'elite dei calciatori capaci di centrare la doppietta Pallone d'oro-Fifa World Player. Prima del brasiliano ci erano riusciti in nove: Ronaldo (2 volte), Van Basten, Baggio, Weah, Zidane, Rivaldo, Figo, Ronaldinho e Cannavaro, la scorsa stagione.

RIVALI - Insomma, il 2007 è tutto suo, ma tra un anno, vista l'agguerritissima concorrenza, confermarsi non sarà certo una passeggiata. I nomi degli anti-Kakà sono noti: da Messi e Cristiano Ronaldo, rispettivamente secondo e terzo in questa edizione del Fifa World Player, a Zlatan Ibrahimovic per arrivare fino ad Andrea Pirlo, già quinto nella classifica del Pallone d'oro. Tocca, quindi, darsi parecchio da fare. E possibilmente con l'aiuto del Milan. Alessandro Franchetti

Kakà succede a Cannavaro Zurigo (Svizzera), 17 dicembre 2007 - Questi tutti i vincitori del Fifa World Player: 1991 Lothar Matthaeus (Ger, Inter) 1992 Marco van Basten (Ola, Milan) 1993 Roberto Baggio (Ita, Juventus) 1994 Romario (Bra, Barcellona) 1995 George Weah (Lib. Milan) 1996 Ronaldo (Bra, Psv Eindhoven e Barcellona) 1997 Ronaldo (Bra, Barcellona e Inter) 1998 Zinedine Zidane (Fra, Juventus) 1999 Rivaldo (Bra, Barcellona) 2000 Zinedine Zidane (Fra, Juventus) 2001 Luis Figo (Por, Real Madrid) 2002 Ronaldo (Bra, Inter e Real Madrid) 2003 Zinedine Zidane (Fra, Real Madrid) 2004 Ronaldinho (Bra, Barcellona) 2005 Ronaldinho (Bra, Barcellona) 2006 Cannavaro (Ita, Real Madrid) 2007 Kakà (Bra, Milan)

Calderon: "Kakà? Al Real non c'è posto" "Può sembrare arrogante - ha ammesso il presidente dei blancos, che per un anno e mezzo ha cercato di portare il Pallone d'oro in Spagna - però chissà, magari il brasiliano non troverebbe spazio in questo Madrid"

Kakà, 25 anni, col trofeo Toyota. Ansa MADRID, 19 dicembre 2007 - "Sulla mia lapide scriveranno: 'Colui che non ha comprato Kakà'". Così parlò Ramon Calderon, presidente del Real Madrid. Ora però forse la frase può essere cancellata, perché stando a quando dichiarato dallo stesso numero uno della Casa Blanca: "Non è detto che Kakà troverebbe posto in questo Madrid". EUFORIA - La frase migliore di un intervento di Calderon alla radio Onda Madrid . Ciarliero al solito, di buon umore, il 'presi' in piena euforia natalizia pensa che a questo Real non serva Kakà. Il Milan può stare tranquillo, perché con Sneijder, Baptista o Guti, non è detto che al momento Bernd Schuster sarebbe in grado di trovare un posticino nell'undici titolare per il brasiliano, campione d'Europa, fresco vincitore del Pallone d'Oro e del Fifa World Player. Di più, Kakà faticherebbe persino a entrare nella rosa del Madrid. ARROGANTE - "Può sembrare arrogante - ha ammesso Calderon - però chissà, magari Kakà non troverebbe posto nell'attuale rosa del Real Madrid". Il milanista è stato per un anno e mezzo il grande oggetto del desiderio del Real Madrid. Indicato con squilli di tromba come prima promessa elettorale nella campagna di Calderon per l'ascesa al trono madridista, il fuoriclasse del Milan è stato corteggiato in ogni modo, con le buone e con le cattive. LO SCAMBIO - Ma nello scorso weekend Calderon ha fatto un viaggio lampo a Tokyo per incontrare Adriano Galliani, con il quale ha firmato un patto di non aggressione, un accordo di grande distensione. "Allora è fatta - disse Galliani scherzando davanti al giornalista di - Sergio Ramos al Milan e Kakà al Madrid". Una battuta. Forse era una battuta anche quella di Calderon su Kakà, però non è riuscita alla perfezione e in Spagna è stata presa seriamente. Anche per attaccare il presidente del Real, inviso a una parte della stampa e sempre pronto a mostrare il fianco per farsi criticare. Perché poi magari il Madrid domenica sera perde a Barcellona e Kakà torna di nuovo utile... Filippo Maria Ricci

La letterina di Berlusconi "Regalatemi Ronaldinho" Il presidente rossonero risponde con una battuta alle domande sull'asso del Barcellona: "Con tutti i trofei, i Palloni d'oro e gli scudetti vinti dal Milan dovrebbero essere i tifosi a fare un regalo al presidente". E Galliani rilancia "gli insospettabili"

MILANO, 18 dicembre 2007 - "Ronaldinho? Da Barcellona mi arrivano notizie non auree sul momento che attraversa il giocatore". Silvio Berlusconi risponde così a Rtl 102.5 a proposito del fuoriclasse di Barcellona per spiegare che il Milan non è interessato al brasiliano in questo momento. Il Cavaliere dice che "il Milan è una squadra già adeguata al ruolo di protagonista mondiale, tuttavia noi tifosi rossoneri non disdegneremmo che ci fosse un campione come Ronaldinho. Se per caso si potesse fare e se la richiesta non fosse esagerata, lancio una proposta: perché non apriamo una sottoscrizione tra tutti i tifosi rossoneri?", scherza Berlusconi e poi, visto che gli italiani hanno pochi soldi, "noi che facciamo? Andiamo a spenderli per Ronaldinho?". STRENNA NATALIZIA - Un regalo natalizio per i tifosi rossoneri che viene dal Brasile? Con tutti i trofei, i Palloni d'oro e gli scudetti vinti dal Milan "dovrebbero essere i tifosi a fare un regalo al presidente". Una boutade, certo, quella del n°1 rossonero che, alle domande insistenti dei conduttori sulla possibilità di acquistare l'asso brasiliano del Barcellona, ha ribattuto che la sua squadra ha già il meglio del meglio e che semmai si deve solo preoccupare di sostituire chi se ne va, come Paolo Maldini e Cafu. GALLIANI E GLI INSOSPETTABILI - Dopo le tre Coppe internazionali vinte in un anno, molti grandi giocatori si starebbero proponendo al Milan. È quanto ha affermato il vicepresidente rossonero Adriano Galliani, secondo cui "ci stanno chiamando tanti grandissimi giocatori, 'insospettabili' come li chiama Carlo Ancelotti, e molti procuratori". "Una squadra che ha vinto quanto il Milan fa gola a molti giocatori, però - ha aggiunto il dirigente rossonero - abbiamo undici titolari senza eguali al mondo e migliorare la rosa sarà difficilissimo". La "ciliegina sulla torta" potrebbe essere Ronaldinho, per il quale il presidente Berlusconi sarebbe disposto a raccogliere le firme nei gazebo. "Vediamo - è la reazione con il sorriso sulle labbra di Galliani - ieri ero con il presidente del Barcellona e credo che Ronaldinho non sia in vendita. Io comunque non voglio disturbare il Barcellona come non voglio che gli altri disturbino noi per Kakà". Allora il rinforzo potrebbe essere l'attaccante del Palermo Amauri? "Non stiamo pensando a nessun attaccante, se Ronaldo starà bene ci fermiamo lì". "La nostra volontà è di tenere Ronaldo e la sua è di rimanere - ha aggiunto Galliani - vedremo come starà perchè davanti abbiamo bisogno di sei giocatori che giochino con continuità, e mi auguro che lui sia il sesto, con Pato dal 2008". Riguardo il giovane brasiliano, Galliani pensa possa essere "decisivo da subito, non ho mai sentito commenti così entusiasti nello spogliatoio come su Pato". gasport

Ancelotti: "Ronaldinho? Io due soldi li metterei..." Il tecnico rossonero aderisce alla proposta di Berlusconi che aveva ironicamente lanciato l'idea di una colletta popolare per l'asso brasiliano: "Adesso siamo tutti in attesa di Pato, ma io per l'attaccante del Barcellona qualche soldino potrei anche mettercelo..."

Carlo Ancelotti e Berlusconi con la coppa del Mondo per club. Afp MILANO, 19 dicembre 2007 - Se non è una richiesta ufficiale, poco ci manca. "Io qualche soldino per Ronaldinho potrei anche mettercelo...". Carlo Ancelotti risponde così, tra l'ironico e il serio, alla proposta lanciata da Berlusconi di una colletta popolare per l'asso brasiliano. Una battuta buttata là senza troppo pensarci. Ma anche, pare chiaro, un modo per ribadire che lui, a differenza di Calderon con Kakà, un posto in squadra a Ronaldinho lo troverebbe eccome.

PATO - Tutto, però, a tempo debito. Perché gennaio è il mese di Pato e il tecnico rossonero non ha mai nascosto di aspettare con ansia il momento buono per gettarlo nella mischia. "In questo momento - ha spiegato Ancelotti a margine della premiazione del Milan a Palazzo Isimbardi -siamo tutti in attesa di Pato a gennaio. A giugno poi si vedrà". Come dire, per ora mi accontento, ma a fine campionato un regalino è ben accetto.

ATTESA - La sensazione, infatti, è che per eventuali ritocchi sia necessario aspettare la prossima stagione. A ribadirlo, solo ieri, era stato anche l'a.d. rossonero Adriano Galliani, fresco di incontro proprio con il presidente blaugrana Laporta. Occasione, questa, buona per sondare l'umore del numero uno dei catalani sulla questione Ronaldinho, ma anche per ribadire la volontà del Milan di non intraprendere azioni di disturbo nei confronti del Barcellona: "Come noi non vogliamo che cerchino Kakà - aveva spiegato Galliani -, così non abbiamo intenzione di cercare giocatori sotto contratto con altre squadre". Discorso chiuso, quindi? Assolutamente no. Piuttosto rimandato, perché, senza interferire, il Milan sta comunque osservando con attenzione l'evolversi della crisi Ronaldinho-Rijkaard e, di conseguenza, Ronaldinho-Barcellona.

COLLETTA - Insomma, da Berlusconi ad Ancelotti, l'asso brasiliano val bene una battuta che tanto battuta non è, ma che può però tradursi in alcuni punti piuttosto chiari. Uno: Ronaldinho piace al Milan. Due: i rossoneri sono pronti a trattare con il Barcellona nel caso in cui il brasiliano finisca sul mercato. Tre: Ronaldinho costa e non necessariamente il presidente rossonero è disposto a follie economiche per comprarlo. Insomma, si farà il possibile, ma non si tenterà l'impossibile. E se poi il problema sarà mettere "popolarmente" mano al portafoglio, è probabile che Ancelotti trovi seguaci.

OBIETTIVO CHAMPIONS - Prima di immaginarsi un qualunque futuro tocca però pensare al presente. Alla Champions, ad esempio, e ai prossimi sorteggi degli ottavi: "Sono da evitare Liverpool, Arsenal e Lione - spiega l'allenatore campione del Mondo -. Dopo di che, se Atene era un'utopia, Mosca è il grande sogno per il 2008. Un traguardo difficile che possiamo raggiungere perché abbiamo più certezze e stiamo nettamente meglio rispetto allo scorso Natale".

DERBY - Dall'Europa all'Italia, da Tokyo a Milano per tuffarsi nel derby, altro impegno a cinque stelle della stagione rossonera: "Da parte nostra c'è la voglia di confrontarsi con chi in Italia ha fatto meglio di tutti negli ultimi anni- assicura Ancelotti - e da parte loro di giocare contro chi è diventato campione del mondo. Una voglia di confronto che dà ancora più sapore a questa sfida. Difficile fare dei paragoni, negli ultimi anni Milan e Inter hanno fatto strade separate che non si possono confrontare. L'Inter è una squadra molto forte, che ha acquistato qualità nei giocatori e la convinzione nei propri mezzi che prima gli mancava". Logico, in questo senso, che la Coppa Italia sia vista come un impegno un po' ingombrante: "Vogliamo giocarla al meglio delle possibilità ma terremo conto del derby di domenica. La formazione sarà molto sperimentale, inutile negare che la Coppa Italia è secondario come obiettivo, in questo momento abbiamo altre priorità".

RONALDO - Come, pare ovvio, recuperare finalmente Ronaldo, sempre alle prese con un infortunio misterioso: "Dispiace che non possa giocare Ronaldo, a causa di questo infortunio da cui fatica a recuperare. Pensavamo fosse una cosa leggera, ha tempo fino al 13 gennaio per recuperare. Psicologicamente gli pesa aver giocato solo una volta negli ultimi 6 mesi. A Dubai ci sarà. Dal 26 andrà in Brasile anche un preparatore per seguirlo, mentre un altro a partire dal 2 gennaio seguirà Pato".

RECIDIVO - Infine un pensiero a Moggi e alle nuove intercettazioni, per cui, assicura Ancelotti, "ho provato disinteresse". "Moggi - continua il tecnico del Milan - era un personaggio molto conosciuto, era impossibile cancellarlo di punto in bianco. Secondo me c'è stata una montatura nei confronti del Milan per i torti arbitrali subiti nei due anni in cui siamo arrivati secondi". Alessandro Franchetti

"Il derby? Vince il Milan 1-0 E io andrò al Giro d'Italia" Teo Teocoli ospite a Gazzetta. it: "Ronaldinho? Dico no, ma se piace a Berlusconi è lui il magnate e deve pagarlo. L'esultanza nel derby? E' Galliani che imita me. Mi entusiasma l'idea di girare l'Italia con la Carovana, sarà come rifare il Cantagiro"

MILANO, 19 dicembre 2007 - Il solito, imprevedibile Teo Teocoli che, ospite della videochat di Gazzetta. it, porta con sè Adriano Galliani, Felice Caccamo, e Peppino Prisco per parlare di tutto un po', ma soprattutto del derby di domenica tra Inter e Milan. Un pronostico secco? "Vinciamo 1-0, rete di Ambrosini". GALLIANI & CO - Finisse davvero così, come esulterebbe Galliani? Teocoli non ha dubbi: "Per tre anni a 'Quelli che il Calcio' mi truccavo come lui. Alla fine è stato lui che ha copiato me, anche se il suo modo di esultare non vuol far ridere. D'altronde lo ha sempre detto, perde la testa. Poi nell'intervallo va negli spogliatoi, prende una pillola e si addormenta così si riposa". E gli altri rossoneri? "Inzaghi è pazzo, è questo il suo segreto. Pirlo dorme venti ore al giorno, ma in realtà ha un bel paio di palle. Cafu ride 24 ore su 24 e Maldini non l'ho mai visto arrabbiato". C'è poi il mistero Ancelotti, che quando perde alza sempre un sopracciglio: "Non solo - scherza Teocoli - gli si gonfia anche, colpa della digestione dei ravioli". MERCATO - Il comico è anche apprezzato opinionista della Domenica Sportiva e quando parla di mercato, lo fa seriamente: "Io pagare per Ronaldinho? Berlusconi è un magnate e i magnati devono pagare in prima persona, è sempre stato così. Detto questo, non lo vorrei. Abbiamo già Pato, Kakà, forse Ronaldo oltre a Inzaghi e Gilardino. Il giorno che dovremo sostituire Pippo, vorrei Drogba, l'unico in grado di fare la differenza. Quanto a Sheva, non ho mai capito bene fino in fondo la sua scelta". Di Pato, poi, aggiunge: "C'è palpitazione, spero che i quattro mesi a Milanello non lo abbiamo agitato troppo". DERBY E INTER - Insomma, a sentire Galliani, a gennaio non arriverà nessuno. "Per questo è un peccato che si sia ritirato Costacurta - scherza Teocoli - con gli altri vecchietti avrebbe fatto la sua figura". Capitolo derby: "Sarà l'unico anno in cui potremo seguirlo tranquillamente, per via della superiorità dei nerazzurri e il nostro momento di calo fisico. Beh, poi la sera sarò a cena a casa Moratti...". A proposito di questo appuntamento ormai tradizionale, Teocoli si diverte con un episodio particolare: "Capitò un anno in cui verso la mezzanotte ero in giro per la casa a fare il perditempo con i suoi rampolli. A un certo punto bussiamo a una porta e dentro c'è Massimo (Moratti, ndr.): 'Zio, zio vieni di là con noi' e lui 'silenzio, sto comprando Seedorf'. Meno male che poi l'ha dato a noi". CHAMPIONS - "Se la vince l'Inter? Mai" s'agita il tifoso Teo. In realtà, "è possibile, ma non sicuro". Quanto al campionato, "Inter e Juventus sono le squadre più forti mentre la Roma, paradossalmente, ha problema: Totti". Consigli alla Lazio non ne dà perché "Lotito, quando parla, non lo capisco", quanto al futuro, finita la stagione, Teocoli passerà al Giro d'Italia: "Avevo pensato al ruolo del Diavolo, quello che corre dietro ai corridori. In realtà mi entusiasma l'idea di girare l'Italia con questa enorme carovana, mi ricorda un po' il Cantagiro di 40 anni fa. Ero nel clan Celentano. Ah, a proposito, io Adriano non lo imito, io lo sostituisco". gasport http://mediacenter.gazzetta.it/MediaCenter/action/player?uuid=e649d456-ae59-11dc-a2e9- 0003ba99c53b guarda la videochat

I politici milanesi con Berlusconi "Ci tassiamo per Ronaldinho" Iniziativa bipartisan dei consiglieri comunali milanesi: "Se il presidente dà l'esempio, siamo pronti a dare l'uno per mille del nostro reddito per arrivare all'attaccante". Intanto uno studio universitario spiega come il suo prezzo sia calato da 80 a 66 milioni di euro MILANO, 19 dicembre 2007 - L'idea di Silvio Berlusconi di fare una colletta ai gazebo per acquistare Ronaldinho, in caso il Barcellona chiedesse una cifra spropositata, sembra fare proseliti. Se Carlo Ancelotti si è detto disponibile a versare "qualche soldino", il presidente e il vice del Milan club di Palazzo Marino (sede del comune di Milano) fanno una proposta più concreta: metteranno l'1 per mille del loro reddito se lo farà anche Berlusconi. "Siamo disposti a donare l'uno per mille del nostro reddito - affermano Paolo Bianco e Basilio Rizzo, del centrodestra il primo e del centrosinistra il secondo - appena lo avrà fatto anche il nostro caro presidente Berlusconi come esempio di generosità che è sua caratteristica naturale". Lo scorso anno il reddito dichiarato di Silvio Berlusconi ammontava a 28.033.000, il più alto tra i politici italiani naturalmente, quindi il n°1 rossonero se la caverebbe con poco meno di 30mila euro. Un affare dal suo punto di vista. SERVONO RINFORZI - "Il nostro presidente - spiegano - oltre a renderci grandi in questi 20 anni è sempre stato un innovatore, speriamo che anche questa sua provocazione della sottoscrizione possa servire a coinvolgere i generosi tifosi rossoneri, convincendolo ulteriormente della necessità di rinforzi giovani e della sensibilità e del calore dei tifosi milanisti". Quanto a Ronaldinho, uno studio dell'università di Navarra offrirebbe un assist ai rossoneri. Il prezzo di mercato dell’attaccante brasiliano, infatti, si sarebbe notevolmente svalutato nel corso dell’ultimo anno, passando da 80 a 66 milioni di euro. Teorici. CRISTIANO RONALDO - Lo studio, infatti, prende in considerazione il valore mediatico del giocatore attraverso due variabili: la popolarità di Ronaldinho (ovvero il grado di adesione dei tifosi di tutto il mondo che si stima attraverso il seguito in Internet) e la sua notorietà (ovvero la ripercussione mediatica che il brasiliano genera sui mezzi di comunicazione e che si riflette sul numero di notizie generate in un determinato lasso di tempo). In base a questi aspetti, analizzati da due professori della facoltà di Economia, Francesc Pujol e Pedro Garcia, Ronaldinho risultava senza dubbio fino allo scorso anno il giocatore più "mediatico" del mondo, mentre nel 2007 ha ceduto lo scettro al fantasista portoghese del Manchester United, Cristiano Ronaldo, passato dalla 21ª alla prima posizione nel giro di dodici mesi. gasport Il Cavaliere si scotta con il boiler Incidente domestico per Silvio Berlusconi. Secondo quanto si apprende, il Cavaliere si sarebbe ustionato con dell'acqua bollente fuoriuscita da una borsa dell'acqua calda che stava usando. Secondo quanto si apprende da fonti di via del Plebiscito, l'ex premier avrebbe accusato una lieve indisposizione dopo aver partecipato ai funerali della madre del capogruppo Udc al Senato, Francesco D'Onofrio. Proprio a causa di questa indisposizione, Berlusconi avrebbe fatto ricorso alla tradizionale borsa dell'acqua calda che però, secondo alcuni, non avrebbe funzionato a dovere. Una valvola avrebbe tradito il Cavaliere, il quale nel tentativo di far uscire l’aria contenuta all’interno, si sarebbe accidentalmente versato il liquido bollente sul corpo, provocandosi ustioni sul petto, sul collo e su una mano. Si tratterebbe, sempre secondo quanto riferito, di "ustioni di secondo grado". Per questo, raccontano le stesse fonti, sarebbe stata necessaria una visita medica e la conseguente applicazione di pomate.

Ronaldo già in Brasile Galliani: "Non si muove" Il Fenomeno, che ha giocato una sola partita negli ultimi sei mesi, lamenta ancora dolore al polpaccio sinistro, mentre i bollettini medici non riscontrano nulla. Stamani la fiducia dell'amministratore delegato: "Resterà al Milan fino al 1° giugno, non ascolteremo nessuna proposta"

Berlusconi porge la coppa del Mondo per club a Ronaldo. Ansa MILANO, 20 dicembre 2007 - E’ partito ieri nel primo pomeriggio. In anticipo sul previsto, per tanti motivi. Uno mediatico: per evitare la ressa di taccuini e telecamere in aeroporto. Ronaldo ha persino cambiato programma all’ultimo momento: l’itinerario originale Milano-San Paolo-Rio è diventato Milano- Madrid-Rio. E qui si innesca il secondo motivo: Ronie ha trascorso la notte a Madrid, da dove ripartirà per il Brasile probabilmente in compagnia del figlio Ronald. Terzo motivo: il brasiliano sta cominciando a perdere la pazienza. Vuole capire, indagare a fondo, saperne di più sul male che lo affligge. E ogni giorno può essere fondamentale per fare chiarezza. BRUTTI PENSIERI - La pazienza, dunque, sta cominciando a esaurirsi, mentre l’apprensione sale. Il motivo è semplice: Ronie ha ancora male, il dolore al polpaccio sinistro lungo i giorni non è diminuito. E la cosa, giustamente, lo preoccupa. Fa a pugni con i bollettini medici che non riscontrano nulla. Il pensiero del brasiliano, evidentemente, torna a questa estate, quando lo staff sanitario rossonero aveva sbagliato diagnosi. DUE EMISSARI - Ronaldo, comunque, non è in rotta con il Milan. Sia lui che la società hanno come obiettivo prioritario la cura e il suo recupero. Soprattutto con Galliani, il rapporto è affettuoso. Molto probabilmente il 2 gennaio il giocatore volerà in ritiro a Dubai direttamente dal Brasile dove, in questi giorni si farà visitare da Jose Luis Runco, il medico-amico. Mercoledì il Fenomeno sarà raggiunto a Rio da due "inviati" del Milan: un fisioterapista e un assistente del preparatore atletico Tognaccini. Saranno i suoi angeli custodi sino al 2 gennaio. Poi, dopo la partenza di Ronie, rimarranno in Brasile e si occuperanno di Pato, che non andrà a Dubai e si ripresenterà direttamente a Milano dopo aver ottenuto il "transfer". GIUSTA SOLUZIONE - Ancelotti analizza così il momento di Ronaldo: "Essere partito per lui è la soluzione migliore, perché sta faticando a recuperare. Problemi psicologici? Forse perché ha giocato una sola partita in sei mesi. In realtà sono stati fisici: prima al flessore e poi al polpaccio". CONFERMA - Per ultimo Galliani, fiducioso stamani all'ingresso del Consiglio di Lega: "Ronaldo resta con noi fino al 30 giugno. Questo è sicuro. Spero che adesso, superati i problemi fisici, possa far bene con noi e conquistarsi la riconferma. Non abbiamo ricevuto alcuna offerta dal Fenerbahce, né da nessun'altra squadra. Non ascolteremo nessuna proposta perché l'attaccante brasiliano rimarrà a Milano fino al 30 giugno. Certo che in questi mesi dovrà conquistarsi il posto". G.B. Olivero e Marco Pasotto

Sorteggio: Liverpool-Inter Roma-Real, Arsenal-Milan Ottavi di finale di Champions League, sorteggio durissimo per italiane. Le milanesi trovano le inglesi. i giallorossi contro la squadra di Schuster. Questi gli altri accoppiamenti: Celtic-Barcellona, Lione-Manchester United, Schalke-Porto, Olympiacos-Chelsea e Fenerbahce-Siviglia NYON (Svizzera), 21 dicembre 2007 - È Italia contro Inghilterra, negli ottavi di finale di Champions League. Ma anche Italia contro Spagna, ossia Roma contro Real. Insomma, peggio di così non poteva andare. L'Inter ha pescato il Liverpool, avversario della finale dello scorso maggio contro i cugini del Milan, mentre i rossoneri sono stati abbinati all'Arsenal, una delle formazioni più brillanti d'Europa in questo scorcio di stagione, dopo l'addio di Henry. Inserita in seconda fascia, la squadra giallorossa ha pescato tra il gruppo delle grandi d'Europa il Real Madrid, rivale già di due passate edizioni ma nella fase a gironi. In questo caso si tratta di eliminazione diretta, con andata il 19 o 20 febbraio e ritorno il 4 o 5 marzo. La Roma giocherà la prima in casa, a differenza di Inter e Milan che in quanto testa di serie giocheranno l'andata in trasferta. Gli ottavi delle tre italiane sono quelli a più alto tasso tecnico di tutto il tabellone. Ecco tutti gli accoppiamenti Celtic-Barcellona Lione-Manchester United Schalke 04-Porto Liverpool-Inter Roma-Real Madrid Arsenal-Milan Olympiacos-Chelsea Fenerbahce-Siviglia

"Il derby per risalire Pato? Sembra Del Piero" Adriano Galliani in videochat: "Battiamo l'Inter e cominciamo a risalire verso il quarto posto. Lo scudetto? Non lo cambierei con un'altra Champions"

Adriano Galliani, 63 anni, a.d. e vicepresidente del Milan, con Carlo Ancelotti. Ap MILANO, 21 dicembre 2007 - Sta diventando una felice abitudine: la Coppa al centro dello studio, un campione o un dirigente a disposizione dei lettori per rispondere alle domande in diretta. Milan ieri (Filippo Inzaghi, Silvio Berlusconi). Milan oggi, con Adriano Galliani a commentare il presente e il futuro del club più vincente del Mondo. Da Kakà a Pato, passando per Sheva, il mercato e il derby di domenica. Ecco i passaggi più importanti della videochat: SHEVA - "Credo che se Andriy dovesse tornare in Italia lo farebbe per il Milan. Non mi sono dato una spiegazione delle sue difficoltà in Inghilterra, non seguo le vicende interne del Chelsea ma credo che non si sia mai sentito amato. Un suo ritorno? Non si può escludere. Con Sheva ci legano rapporti affettuosi ma è un extracomunitario e tutto fa pensare che la prossima estate se ne potrà continuare a tesserare soltanto uno". AMAURI E GLI ALTRI - "Non stiamo seguendo nessuno in questo momento, abbiamo sei attaccanti di cui cinque confermati, e se Ronaldo starà bene sarà il sesto. E poi abbiamo tanti giocatori in comproprietà come Oliveira, Matri, Borriello e Pozzi. Uno scambio Gila-Adriano? Hanno la stessa età, ma noi ci teniamo i nostri. Il Milan è molto appetito da tanti giocatori, i molti insospettabili di cui parlava poco tempo fa Ancelotti. Drogba? Non rispondo...". SEMPRE LUI - "Ronaldinho è un giocatore del Barcellona ed è incedibile. Credo che i giocatori debbano essere acquisiti prima che vadano nelle grandissime squadre. Altrimenti diventa impossibile, certi costi sono spropositati. Noi - prosegue Galliani - stiamo alla finestra, ho promesso a Laporta che non disturberemo il Barcellona, lasciamo Ronaldinho nel libro dei sogni. LA CHAMPIONS - Sul sorteggio di oggi Galliani dimostra di rispettare i giovani e ambiziosi Gunners, ma di non avere grosse paure. "L'Arsenal sta facendo bene, ma i nostri "vecchietti" hanno fatto tre finali di Champions negli ultimi cinque anni...". IL DERBY - "Il distacco dall'Inter è molto rilevante, ma il calcio ci ha abituato a tutto. Ad una rimonta sull'Inter in campionato, però, preferirei rivincere la Champions. Chi vorrei tra i nerazzurri? Facile, Ibrahimovic. La nostra è la motivazione classica di una sfida cittadina, che ha molto sale, e l'assoluta esigenza di risalire almeno al quarto posto. Il primo passo è il derby. Spiegherò ai miei che San Siro domenica non sarà nostro ma dell'Inter, anche se non sono uno psichiatra", e il riferimento è all'incapacità di vincere le partite casalinghe evidenziata negli ultimi mesi. RONALDO E PATO - "La scorsa stagione è arrivato a gennaio e ci ha dato una grande mano a raggiungere il quarto posto, poi c'è stato il problema fisico del 31 luglio che lo ha bloccato fino ad oggi. Da gennaio avremo Pato, che per me assomiglia a Del Piero, ma Ancelotti ha detto che il brasiliano è più veloce". LA BANDIERA - A meno di clamorosi ripensamenti Paolo Maldini chiuderà la sua carriera a fine stagione: Adriano Galliani, alla domanda su chi sarà l'erede della fascia di capitano del fuoriclasse rossonero, risponde così. "È sempre stata fatta una scelta in base all'anzianità dei giocatori; in questo momento il capitano è Ambrosini, poi c'è Gattuso o Kakà. Faremo quindi delle primarie all'interno della squadra. Kakà lo coccoliamo? Sì, ma non faremo sgarbi a nessuno, e per ora abbiamo il nostro immenso capitano che giocherà fino alla fine della stagione". Sul futuro di Maldini Galliani assicura che "Paolo non farà mai l'allenatore, me l'ha sempre detto. Al Milan avrà un ruolo dirigenziale, di sicuro non farà l'allenatore". Antonino Morici http://mediacenter.gazzetta.it/MediaCenter/action/player?uuid=e6823d8a-afff-11dc-b5de- 0003ba99c53b guarda la video chat Gazzetta di Adriano Galliani

Ancelotti: "Il derby arriva nel momento migliore" "Per battere l'Inter dovremo essere perfetti: non è una finale, ma è una partita importante per il nostro campionato. Abbiamo il dovere di riavvicinarci alle prime posizioni. E dopo il Boca abbiamo avuto il tempo di recuperare" CARNAGO (Varese), 22 dicembre 2007 - Pensarla come una finale di coppa. Più che lavorare sulla tecnica o sulla tattica, prima del derby contro l'Inter al Milan potrebbe essere più utile una seduta psicologica. Negli ultimi mesi il Milan è diventato campione d'Europa e del mondo ma la classifica del campionato è deficitaria, anzi i 22 punti di distacco dall'Inter capolista potrebbero creare qualche complesso di inferiorità. "Per batterli dovremo essere perfetti- ha sottolineato Ancelotti- non è una finale, ma è una partita importante per il nostro campionato. Abbiamo il dovere di riavvicinarci alle prime posizioni. La vittoria del Mondiale per club è stata importante ed è servita a preparare in maniera serena la gara. Abbiamo avuto tempo per recuperare fisicamente, il derby arriva nel momento giusto per noi. Alla pubblicazione dei calendari avevamo storto il naso, ma adesso questa vittoria mondiale ci dà lo slancio giusto per affrontare questa partita". NIENTE PANICO - Nessun timore, quindi, di fronte all'armata nerazzurra. "L'Inter ha qualche problema a centrocampo che riesce a sopperire con una difesa e un attacco formidabili. Punti deboli? Magari ce li ha, ma riesce a nasconderli bene. A loro i tre punti servono per mantenere inalterato il vantaggio sulle prime, a noi per accorciare la classifica in vista del raggiungimento del quarto posto". Per quanto riguarda la formazione, Ancelotti aspetterà fino all'ultimo per risolvere gli ultimi ballottaggi. "I dubbi sono sulle fasce, a destra Oddo o Bonera, a sinistra Jankulovski o Maldini. Gattuso? Non si è allenato tutta la settimana, l'alternativa può essere Brocchi. L'Inter ha grande continuità e una formidabile forza offensiva. Io penso che nello scontro diretto non ci sia una grande differenza di punti, speriamo che sia così in campo, speriamo che ci sia equilibrio. Nesta e Kaladze danno affidabilità al centro della nostra difesa, dobbiamo aiutare la nostra linea difensiva con maggiore aiuto, con maggiore vicinanza dei centrocampisti, non dobbiamo concedere a Ibrahimovic l'uno contro uno. Sia lui che Kakà determinano in larga parte le sorti delle rispettive squadre. Loro con il tridente? Se hai tre punte e fai una partita d'attacco è un vantaggio, se devi difenderti è uno svantaggio. Dipende da che partita farà il Milan, noi comunque giochiamo sempre con tre punte". gasport

Spari a Rio De Janeiro: muore cugino di Ronaldo Nella notte tra sabato e domenica Igor Nazario de Lima, 27 anni, è rimasto ucciso in una sparatoria avvenuta nella parte nord della città brasiliana. Nessun commento da parte dell'attaccante rossonero SAN PAOLO (Brasile), 23 dicembre 2007 - Igor Nazario de Lima, 27 anni, cugino di Ronaldo, è stato ucciso ieri notte nel quartiere Penha di Rio de Janeiro da un gruppo di sconosciuti armati di fucili. Lo rendono noto i media brasiliani, precisando che il giovane è stato aggredito mentre si trovava davanti la farmacia nella quale lavorava come fattorino. Oltre a Igor sono stati uccisi anche altri due ragazzi, Wellington Dammac (30 anni) e Romulo de Araujo Belarmino (18), mentre un altro giovane si trova ricoverato in ospedale. L'aggressione ha avuto luogo mentre i quattro stavano chiacchierando davanti la farmacia, dove per qualche attimo si è fermata una macchina con degli sconosciuti che hanno fatto esplodere diversi colpi di fucile. Igor, che un mese fa ha avuto un figlio, era stato impiegato per circa due anni in una società di Ronaldo, sempre a Rio de Janeiro. gasport

Materazzi: "Che goduria" Seedorf: "Non mi va giù" Matrix gongola dopo la vittoria nel derby: "E’ stato un bel regalo di Natale per i tifosi, e anche per noi". L'olandese recrimina: "Meglio il Milan". Oddo: "C'era rigore su Kakà". Cambiasso: "Che bello vincere" MILANO, 23 dicembre 2007 - La sintesi migliore la fa Esteban Cambiasso: "Queste sono le partite che la gente sente di più; si soffre vivendo l’attesa di un derby, ce ne accorgiamo durante tutta la settimana precedente. Vincere è bellissimo, soprattutto per i tifosi. Oggi lo stadio era da brividi". ARGENTINA - Ancora una volta il centrocampista argentino è stato tra i migliori. La novità è che alla corsa e alla qualità ha aggiunto anche un intervento determinante in difesa, al limite del regolamento, forse anche oltre. "Sono caduto addosso al piede di Kakà, ma non volevo fare fallo", dice Cambiasso riferendosi al rigore invocato dal brasiliano nel primo tempo. FALLO NETTO - La risposta rossonera è di tono opposto. "Dal campo sembrava un rigore chiarissimo - attacca Massimo Oddo -. E’ un peccato perdere così perché non abbiamo fatto nulla meno dell’Inter. Ci tenevamo a chiudere bene l’anno. Dida? Nel calcio capita di sbagliare, e vince chi fa un errore meno dell’avversario". SEEDORF POLEMICO - Clarence Seedorf aggiunge pepe al dibattito post-derby: "Il Milan meritava di vincere. Ha avuto le occasioni migliori ed è stato superiore sul piano del gioco. L’Inter - ha detto l’olandese, uscito per un problema muscolare - non cerca di costruire come facciamo noi, ha una filosofia diversa. E’ più cinica e concreta e ha sfruttato meglio le occasioni. Ma la sconfitta non mi va giù...". SAMUEL - L’unica nota stonata di un pomeriggio magico per è l’infortunio di Samuel, che ha riportato una distorsione al ginocchio, da valutare nei prossimi giorni, prima di lasciare il campo a Materazzi. Sulla partita il tecnico sottolinea: "Abbiamo sofferto un po’ alla fine perché abbiamo lasciato qualche metro al Milan, indietreggiando troppo. Ma credo che tutto sommato la vittoria sia meritata". MATRIX - Raggiante Materazzi: "Vincere un derby è una goduria, è così. Mi è piaciuta molto la voglia della squadra di difendere il successo con tutte le forze quando il Milan ci attaccava. E’ stato un bel regalo di Natale per i tifosi, e anche per noi". Antonino Morici

Inter, non c'è solo Maresca Ronaldinho verso il Milan Le due milanesi attivissime sul mercato: i nerazzurri decisi a comprare un centrocampista a gennaio. Oltre all'italiano del Siviglia piacciono i granata Barone e Zanetti, ma anche Volpi della Sampdoria. I rossoneri vogliono stringere per il brasiliano del Barcellona. E poi c'è sempre il caso Dida... MILANO, 24 dicembre 2007 - L’Inter è in emergenza continua. L’ultimo, grave infortunio è quello di Walter Samuel, la cui stagione si è chiusa nel derby a causa di un infortunio ai crociati. E ora Moratti rischia di dover intervenire al mercato di gennaio. Non tanto in difesa (arretra Chivu), ma a centrocampo dove anche Stankovic tarda a guarire e non si sa ancora quando Mancini potrà riavere Figo e Vieira. Perciò il 4 gennaio a Dubai Mancini farà il punto con il d.t. per capire se alla riapertura delle liste sarà davvero il caso di tornare sul mercato. CANDIDATI - Tra i candidati c’è di sicuro Enzo Maresca del Siviglia, ma avendo già giocato in Champions League, non sarebbe utilizzabile dagli ottavi in poi. Perciò non si trascurino altri nomi da tempo nel mirino nerazzurro: tra questi c’è di sicuro Barone del Torino che, invece, potrebbe essere schierato in Champions. Occhio, però, anche a Paolo Zanetti del Torino: anche lui incuriosisce gli uomini mercato-nerazzurro. E nello staff di Mancini è molto gettonato anche il nome di Volpi della Sampdoria. Il denominatore comune è che sono tutti italiani. L’ingaggio di uno di loro tornerebbe utile anche in vista della prossima Champions in cui il tetto degli "indigeni" salirà a 8. IL FUTURO DI DIDA - Il derby milanese ha anche riproposto il problema del portiere per il Milan. Non è prevedibile che il club di via Turati si muova già a gennaio. Ma occhio alle piste su cui si muoveranno gli osservatori rossoneri. Soprattutto all’estero. Di sicuro l’estremo difensore polacco del Celtic Glasgow, Artur Boruc, parte in vantaggio su tanti altri. RONALDINHO - Ronaldinho titolare del Barcellona beffato in casa dal Real non si prepara certo ad un fine d’anno sereno. Le polemiche sulla sua conferma in blaugrana sono sempre dietro l’angolo e il Milan è pronto a registrarne gli effetti positivi. Non a caso il presidente Silvio Berlusconi negli ultimi giorni è tornato alla carica con l’idea dei gazebo e preme per avere il campione di Porto Alegre. Sempre in attesa che Ronaldo torni dal Brasile con notizie finalmente positive sulla sua guarigione. In caso contrario la separazione a fine stagione apparirebbe inevitabile. Carlo Laudisa

Dal 2 al 9 squadra a Dubai 24 dicembre 2007 - I rossoneri svolgeranno la preparazione a Dubai dal 2 al 9 gennaio, arricchita da un'amichevole contro la nazionale degli Emirati Arabi (martedì 8). Il 13 gennaio si riprende a San Siro con il Napoli nel posticipo.

Il Flamengo vuole Ronaldo Pato si fidanza a Rio Dal Brasile rimbalza la notizia che la squadra del cuore del Fenomeno avrebbe avuto l'ok del Milan per trattare col giocatore. Il giovane rossonero sta con un'attrice ventenne, mentre i vertici del San Paolo applaudono Adriano: "E' giovane, deve divertirsi". SAN PAOLO, 26 dicembre 2007 - Il Flamengo è sempre più vicino a Ronaldo, per far diventare realtà il sogno del Fenomeno di finire la carriera giocando nella sua squadra del cuore. Un dirigente del club carioca, il vicepresidente Kleber Leite (da sempre addetto alle questioni di mercato), ha rivelato infatti che "il Flamengo ha ricevuto l'autorizzazione dal Milan di trattare con Ronaldo. Abbiamo già avuto dei contatti con il giocatore, e siamo certi che qui potrà rilanciarsi. Non abbiamo ancora parlato di soldi, e di quanto dovremmo dare al suo attuale club (il contratto di Ronie con il Milan scade a fine giugno del 2008 n.d.r.), ma intanto abbiamo avuto un proficuo scambio d'idee, perchè abbiamo percepito che Ronaldo ha un desiderio enorme di cambiare il corso della sua vita, e l'interesse è reciproco". Il Flamengo, come il San Paolo che ha appena preso Adriano in prestito dall'Inter, giocherà nei primi sei mesi del nuovo anno la Coppa Libertadores, con propositi di vittoria e per questo Ronaldo, nonostante i suoi problemi fisici (ma, secondo il medico della Seleçao Josè Luiz Runco tra un mese sarà "assolutamente in grado di giocare, e anzi ne ha bisogno"), viene visto come il rinforzo ideale. Secondo il sito Globoesporte , che cita fonti interne al Flamengo, sabato scorso c'è stato un contatto telefonico tra Leite ed il procuratore del Fenomeno, Fabiano Farah, che ha ammesso di aver chiacchierato con il vicepresidente del Flamengo. "La cosa che Ronie desiderà più di ogni altra - ha spiegato l'agente - è tornare in campo, quanto al resto dipende tutto dal Milan, almeno fino a giugno. Poi siamo pronti ad ascoltare ogni proposta". Globoesporte ha sentito anche il dirigente milanista Leonardo, secondo il quale "Ronaldo deve pensare bene a ciò che desidera. Il Flamengo sogna da tempo di prenderlo, ma per ora non c'è nulla di concreto". PATO - Intanto sempre a Porto Alegre si fa un gran parlare in questi giorni della storia d'amore del milanista Alexandre Pato con la ventenne attrice carioca Stephany Brito, protagonista della telenovela 'Desiderio Proibito'. Per vederla nei giorni scorsi Pato è stato a Rio, prima di volare dalla famiglia per trascorrere il Natale con i genitori. Secondo il giornale 'O Globo', il fidanzamento di Pato con Stephany è comunque un fatto certo. ADRIANO - Adriano in questi giorni è in vacanza, è giovane e trovo assolutamente normale che esca la sera e vada a divertirsi. Non abbiamo nulla da ridire a questo proposito". Così Carlos Augusto de Barros Silva, vicepresidente del San Paolo che ha appena ingaggiato in prestito l'Imperatore dall'Inter, commenta le foto che hanno ritratto il calciatore in compagnia del collega Ronaldo nella notte di Rio (sabato scorso i due si erano incontrati ad un concerto nella città carioca). "Noi abbiamo fiducia in Adriano - ha aggiunto il vicepresidente della squadra campione del Brasile - e crediamo che sia una persona responsabile. L'importante è che abbia cura di se stesso". gasport

la fidanzata di Pato

Il Milan molla Dida Ora punta su Frey Squadra e società si sono spazientite dopo la papera nel derby. Ormai perso Buffon, ora il club guarda verso il portiere della Fiorentina. Al momento ci sono solo sondaggi, ma presto partirà la trattativa

Lo sguardo perso di Dida al termine del derby. Ansa MILANO, 27 dicembre 2007 - L’era Dida sembra davvero vicina alla conclusione. L’effetto della papera nel derby è diverso dalle conseguenze degli altri errori perché rappresenta un punto di non ritorno e fa esplodere in modo evidente il distacco dei tifosi del Milan dal portiere che adesso rischia anche di essere sfiduciato dai compagni. Condannatosi sciaguratamente al ruolo di Babbo Natale 2007, Dida è l’incubo dei milanisti e l’icona di chi ha mal sopportato i recenti trionfi rossoneri in Europa e nel mondo. Da una parte ci sono i tifosi delusi che chiedono su internet la cessione del portiere (www.petitiononline.com), dall’altra c’è l’ironia degli avversari: Dida è argomento di discussione privilegiato della fine del 2007.

SFIDUCIA - Ma le reazioni dei tifosi sono un problema decisamente secondario. Dida deve confrontarsi con la mancanza di fiducia del suo stesso ambiente, evidenziata già a Yokohama con il rimprovero pubblico di Gattuso durante la semifinale del Mondiale per club. Finora il Milan aveva sempre difeso, protetto e coccolato il portiere anche a costo di negare l’evidenza. Domenica sera, invece, nessuno ha speso una parola per Dida. E’ frustrante per i giocatori correre e sudare sapendo di essere sempre a rischio sconfitta per l’insicurezza del portiere. Ed è inaccettabile per la società sperare che gli errori di Nelson non condizionino il cammino della squadra. Per fortuna dei rossoneri, finora le sviste più gravi e significative di Dida sono arrivate in campionato. Ma se qualcosa fosse accaduto in Champions League, come avrebbe reagito il Milan? OBIETTIVO FREY - Dida gioca perché Ancelotti e il preparatore dei portieri Vecchi lo ritengono comunque più affidabile di Kalac. Andando più a fondo, Dida è il primo portiere del Milan perché Silvio Berlusconi non ha voluto Gigi Buffon. Adriano Galliani aveva quasi convinto il portiere più bravo del mondo a lasciare la Juve per il Milan: nell’estate 2006 fu lo scandalo del calcio a spingere Buffon a restare a Torino, nei primi mesi del 2007 fu il rifiuto di Berlusconi a investire una grossa cifra per un portiere a togliere ogni dubbio a Gigi sul suo futuro. Il Milan rinnovò il contratto a Dida che adesso è incedibile non per volontà rossonera, ma per mancanza di acquirenti: chi vuole accollarsi uno stipendio di 4 milioni netti all’anno fino al 2010? Però l’errore nel derby sembra aver convinto anche Berlusconi. La caccia a un portiere è aperta (per giugno; quasi impossibile per gennaio) e il primo della lista è Sebastien Frey. Non è stata aperta nessuna trattativa, ma il Milan guarda con interesse al non semplice rinnovo dell’accordo che lega il portiere alla Fiorentina fino al 30 giugno 2010. Per l’articolo 17 della Fifa, Frey potrebbe svincolarsi a un prezzo decisamente buono con un anno di anticipo. E allora entro il prossimo giugno il suo futuro sarà delineato: a Firenze per sempre o da un’altra parte. Cioè al Milan. G.B. Olivero

Il Flamengo: "L'ingaggio? Ronie si compra da solo" Il club brasiliano vorrebbe pagare parte dello stipendio del Fenomeno attraverso la cessione totale delle royalties per la vendita della sua maglietta. Per l'accordo con il Milan si punta invece sulla volontà del giocatore che, secondo il vicepresidente Leite, "sogna di giocare con noi"

Una curiosa immagine di Ronaldo. Il Flamengo è sicuro di poterlo acquistare dal Milan. Ap MILANO, 27 dicembre 2007 - Non sarà l'alto ingaggio a frenare il Flamengo nella corsa verso Ronaldo. Ad affermarlo è il sito brasiliano "Globoesporte", secondo cui i dirigenti del club carioca sono convinti di poter limitare la spesa cedendo al Fenomeno tutte le royalties derivanti dalla vendita della sua maglietta. "Il denaro - ha infatti chiarito un dirigente del Flamengo - non è un problema. Il buon esito dell'operazione dipende semplicemente dal Milan e dalla volontà del giocatore".

SCELTA DI VITA - Volontà che, dal Brasile, danno per certa. Stando a Globoesporte, Ronaldo avrebbe infatti già manifestato il suo desiderio di tornare in patria dove, assicurano, "il Flamengo gli ha prospettato un progetto di vita, che prevede un contratto fino al dicembre del 2010". "Ronaldo - ha continuato il vicepresidente del club Kleber Leite - vuole giocare con noi. Abbiamo grande rispetto per il Milan con cui il giocatore ha un contratto fino al giugno di quest'anno, ma speriamo che la volontà del giocatore possa pesare nella trattativa".

CONTATTO - Non resta dunque che sedersi attorno a un tavolo e parlarne. Cosa che, tra l'altro, il Flamengo continua a sostenere d'aver già fatto: "Abbiamo avuto contatti con Leonardo, dirigente del Milan - ha raccontato ancora Leite - e abbiamo mostrato di essere interessati. I rossoneri hanno chiarito che intendono tenere il giocatore, ma noi continuiamo a credere che Ronaldo sogni di giocare nel Flamengo. Sappiamo che il Milan ha grande rispetto per lui e siamo convinti che lasceranno a Ronie la decisione finale. Galliani è qui a Rio per passare il Capodanno e siamo certi che non mancherà l'occasione per incontrarlo".

TASK FORCE - E, nell'attesa, il Flamengo si sta attrezzando per arrivare pronto all'appuntamento: "Stiamo creando una task force per portare a termine la trattativa - ha spiegato il numero due della società carioca -. Ho incontrato il procuratore di Ronaldo, le cose si stanno evolvendo. Alcuni fattori mi inducono a essere fiducioso, il Flamengo arriverà fino alla fine di questo progetto. Per quanto riguarda il Fenomeno, sappiamo che il suo obiettivo è quello di giocare qui e tornare in Nazionale". Alessandro Franchetti

Vendesi Dida (+ Ronaldo) Sul web si digita l'ironia La notizia del probabile cambio (a giugno) nella porta del Milan ha scatenato il popolo della rete: i rossoneri sono pronti al saluto ma anche a mille suggerimenti - da Storari a Curci, da Amelia a Peruzzi -, mentre gli interisti consigliano pazienza...

L'incertezza di Dida sul tiro di Cruz. Ansa MILANO, 27 dicembre 2007 - E' diventato il tormentone natalizio, suo malgrado. Perché non si sta parlando di un jingle o di un nuovo successo da hit parade, ma della Dida-story, una vicenda molto natalizia per gli interisti, assai meno festosa per i milanisti, che davvero non ne possono più. Basta leggere le decine di post arrivate a commento dell'articolo in cui si ipotizza l'arrivo di Frey al posto del portiere brasiliano, da giugno e non da gennaio solo perché i tempi della trattativa non saranno brevissimi. Un'idea - quella del cambio di portiere - non solo accolta dal popolo rossonero come una liberazione, ma che ha scatenato la fantasia dei tifosi, che si sono lanciati in suggerimenti pazzi o da tecnici del mercato, o nella confezione di civilissime lettere aperte a Berlusconi, forse in risposta alla missiva pre-natalizia in cui il presidente si rivolgeva ai fans con l'idea di aprire una colletta a favore dell'acquisto di Ronaldinho. Insomma, il popolo della Rete si è scatenato, prorompendo in una serie di consigli spiritosi o costruttivi, e mai scadendo nel dileggio verso un giocatore che sta attraversando un momento difficile ma che molto ha dato alla causa rossonera in un recente passato. VOCI INTERISTE E NON - "Per favore tenetelo almeno fino al prossimo derby!", è la supplica di qualche interista che non si è trattenuto dal partecipare al concorso di idee rossonero. "Speriamo che la trattativa non sia veloce, il 13 gennaio saliamo a Milano e sarebbe meglio che aveste a porta ancora Dida", fa eco un tifoso presumibilmente napoletano. Dalle parti di Firenze comincia a montare un po' di preoccupazione, condita da un tocco di ironia toscana: "Facciamo tutti una colletta per aiutare la Fiorentina a non doversi privare di Frey !! Dida Rossonero a vita e`meglio dei film tutti dei fratelli Vanzina !!!". Non poteva mancare il bianconero triste: "Ma è mai possibile che l'unica vera parata effettuata quest'anno sia stata quella su Salihamidzic (e che parata!) nella partita contro la Juve?" CORO ROSSONERO - Dalle voci rossonere sale un unanime grido di dolore: "Era ora che qualcuno si decidesse.... Dida ci ha fatto perdere qualcosa come 8 o 9 punti con le sue papere...ha dato molto e per questo lo ringraziamo ma come in ogni cosa adesso bisogna cambiare... Ciao DIDA e grazie". C'è anche chi getta lo sguardo oltre la porta: "Sarei + kontento di frey ke di ronaldinho!", oppure: "A.A.A.: avviso a tutti gli acquirenti, in allegato all'acquisto del portiere offriamo anche un 'Gilardino'...". In tanti, nell'"offerta", includono anche Ronaldo, ormai abbandonato da tutti i tifosi. Ed ecco un parere molto tecnico: "Ora, perchè non investono su portieri giovani ed ancora da formare pienamente ma dal grande futuro come Curci (non troppo valorizzato a roma), Consigli, Viviano o il poco più "vecchio" Amelia, "prigioniero" a Livorno????!! Sfido qualcuno a smentirmi...". Qui si parla di amore vero: "Il rapporto d'amore si è rotto!! ho amato Dida, da Manchester a Atene.... ma non posso dimenticare tutti gli errori... quella di domenica è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso... mi spiace Nelson, ma l'amore è finito...". Un suggeritore anonimo: "Non son milanista e nonostante ciò voglio dire: ma abbiati e storari???". Ed ecco la letterina al presidente: "Caro Silvio, avremo vinto tanti trofei ma pensa con Buffon con quanta minor sofferenza li avremmo vinti e magari qualche scudetto in più lo avremmo avuto... cmq speriamo che questa volta lo abbiate capito e che veramente prendiate Frey, attualmente il più forte (dopo il Portiere per eccellenza Buffon). Io da gennaio acquisterei Peruzzi.. sicuramente ancora un buon portiere...". Per chiudere, un ultimo grido di dolore: "Dobbiamo prendere un portiere decente a gennaio... Come si può sperare di arrivare a fine anno con Dida o Kalac??? A questo punto riprendiamo Abbiati.....incredibile che dopo Seba Rossi non abbiamo avuto portieri decenti (tranne 2 anni di Dida)", ma anche un sereno, più natalizio bilancio dell'anno che sta finendo: "Ancora mi chiedo...(da milanista), come sia stato possibile vincere tutto quel che si è vinto nel 2007, nonostante Dida. Un vero e proprio miracolo sportivo...... !!!!!!!!". Livia Taglioli

Il Milan è da Ronaldinho Emissari della società rossonera sono a Porto Alegre: nelle prossime ore incontreranno la stella brasiliana del Barcellona. Lo ha rivelato lo stesso giocatore agli organizzatori della partita di beneficenza a cui ha partecipato ieri in Argentina Barcellona (SPAGNA), 27 dicembre 2007 - Ronaldinho-Milan: è l'ora dell'accelerata rossonera. Secondo l'emittente catalana "Tv3", l'asso brasiliano del Barcellona incontrerà stanotte, a Porto Alegre, una delegazione del Milan per parlare del proprio futuro. Sarebbe stato lo stesso Ronaldinho a confessare agli organizzatori della partita di beneficenza a cui ha partecipato ieri in Argentina che era atteso in Brasile da una riunione con i vertici rossoneri, che vorrebbero conoscere direttamente le sue impressioni e sondare la possibilità di ingaggiarlo per la prossima stagione. All'incontro parteciperebbero alcuni elementi dell'entourage di Ronaldinho e dei rappresentanti del club di via Turati Gasport

Gattuso non si ferma mai In Scozia s'allena coi Rangers Il centrocampista rossonero a Glasgow per passare le festività con la famiglia della moglie Monica, si tiene in forma con la squadra che lo ebbe in rosa dieci anni fa

Gennaro Gattuso non si risparmia e fatica anche in vacanza GLASGOW (Sco), 28 dicembre 2007 - Gennaro Gattuso non si ferma mai. E mentre i suoi colleghi si riposano al sole di Miami, lui fa vacanze al freddo di Glasgow e torna ad indossare la divisa dei Rangers, con cui ha giocato nel 1997-98. Il centrocampista azzurro, infatti, per le feste ha raggiunto la famiglia della moglie Monica che abita appunto nella città scozzese e per smaltire i cenoni di questi giorni è stato autorizzato ad allenarsi con la squadra che ha anche visto vincere a Santo Stefano contro il Motherwell (3-1). gasport

"Ronaldinho al Milan? Possibile, ma a giugno" Ernesto Bronzetti, consulente di mercato dei rossoneri, esclude che il brasiliano possa lasciare il Barcellona a gennaio. "Ronnie e il Milan sono due fidanzati in attesa, ma il matrimonio non è detto si faccia" MILANO, 28 dicembre 2007 - Ronaldinho e il Milan sono come "due fidanzati in attesa di un matrimonio che non è detto che si faccia". Le nozze, se avverranno, si faranno a giugno: è l'opinione di Ernesto Bronzetti, consulente di mercato della società rossonera. "Berlusconi - ha spiegato Bronzetti a Sky Sport - ha detto chiaramente che a lui piace Ronaldinho e che se un giorno il Barcellona deciderà di vendere il giocatore, il Milan verrà prima. E’ chiaro che se Ronaldinho dovrà scegliere una società, visto l’affetto che gli dimostra Berlusconi, sceglierà il Milan, non certo l’Inghilterra". Certamente la trattativa, secondo il consulente di mercato, non si concretizzerà nel mercato invernale. "A giugno, forse. Ripeto, è un giocatore che piace tantissimo al presidente Berlusconi, e’ una corte, diciamo che sono due fidanzati in attesa di un matrimonio che non è detto che si faccia". Bronzetti ha anche parlato di Ronaldo e della corte del Flamengo. "Quello che ha detto Galliani è la verità - ha concluso - non c’è nessuna trattativa, nessun rapporto e nessun incontro con il Flamengo". gasport

la gazzetta dello sport di lunedì 31 dicembre 2007