Dossier N 26 Trentin Def
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Pubblicazione on line della Collana ADAPT Newsletter in edizione speciale n. 26 del 31 agosto 2007 Registrazione n. 1609, 11 novembre 2001, Tribunale di Modena In evidenza OhOh Capitano!Capitano! miomio Capitano!Capitano! Un profilo di Bruno Trentin In onore di Bruno Trentin di G. Cazzola pag. 2 a cura di Giuliano Cazzola Rassegna stampa pag. 31 on la morte di Bruno Trentin se ne educato. Nelle conclusioni fu lucido e C va anche un pezzo della mia storia. chiaro: ci invitò a sperimentare la costi- E rimane l’amara consapevolezza di tuzione delle sezioni sindacali aziendali averlo deluso. Insieme a Luciano Lama, e a impostare qualche vertenza sull’am- Per saperne Trentin ha rappresentato, per decenni, biente di lavoro. Quattro anni dopo, nel- di più una delle «presenze» più importanti l’estate del 1969, a 28 anni, fui chiama- della mia vita e della mia formazione. to – ragazzo di bottega – a far parte di Per maggiori Potrei commentare per ore i suoi discor- quella «mitica» segreteria della Fiom approfondimenti si rinvia si, raccontare aneddoti, descrivere gli che fu protagonista dell’autunno caldo, al sito della Scuola di alta eventi che lo videro protagonista, ricor- di cui erano membri anche Elio Pastori- formazione in Relazioni dare le intuizioni audaci di cui fu artefice no, Elio Giovannini, Albertino Masetti, industriali e di lavoro di e che ormai appartengono all’epopea Bruno Fernex e Pio Galli. Ritrovai Bruno ADAPT – Fondazione del sindacalismo. Il primo incontro di- in segreteria confederale nel 1987 fino «Marco Biagi» retto con lui si svolse pochi mesi dopo il al 1993 quando lasciai il sindacato. Che www.fmb.unimore.it mio ingresso alla Fiom di Bologna nel dire di Bruno Trentin? Se Lama ha e- lontano 1965, quando venne a presie- spresso il volto popolare del sindacali- Si segnala in particolare dere una riunione del comitato direttivo smo italiano, Trentin ne ha impersonato la voce Concertazione, provinciale. Con me, Bruno fu cordiale l’aspetto colto, raffinato, intellettuale. alla sezione Indice A-Z. quel tanto che era necessario per essere (Continua a pagina 2) All’interno: Nota biografica e bibliografica pag. 14 Dallo speciale di Rassegna on line del lavoro, di politica ed economia sociale dedicato a Bruno Trentin Articoli scelti: Autonomia e progetto pag. 15 Un patto di programma pag. 21 Il futuro della Cgil pag. 25 L’intervento di Bruno Trentin al 2° Congresso nazionale dei democratici di Sinistra Pesaro 16-18 novembre 2001 Lavoro: la spada di Damocle della precarizzazione pag. 29 Coordinatore di redazione Marina Bettoni: [email protected] Tutti i numeri del Dossier sono disponibili sul sito: www.fmb.unimore.it Per l’invio di materiali da pubblicare e per la collaborazione con il bollettino: [email protected] BOLLETTINO ADAPT – NEWSLETTER IN EDIZIONE SPECIALE N. 26 DEL 31 AGOSTO 2007 (Continua da pagina 1) confessava – aveva continuato a federale, fu promotore di una fase Lama era il leader che dava la li- ragionare in francese e a parlare di grande vivacità intellettuale del- nea, che spronava i lavoratori, in italiano. Non a caso, sono stati la confederazione che preparò la attraverso discorsi intessuti di af- sempre forti i suoi legami con la svolta seguita alle sconfitte della fermazioni esplici- classe politica e metà degli anni Cinquanta. Con- te, di sicurezze. I gli intellettuali clusa la lunga esperienza alla discorsi di Trentin I discorsi d’Oltralpe. Rien- Fiom, passò alla segreteria confe- erano ricchi di trato giovanissimo derale divenendo segretario gene- analisi problema- di Trentin in Italia partecipò rale, nel 1988, in un momento di tiche, di dubbi, di erano ricchi ad alcuni episodi grave crisi del gruppo dirigente. approfondimenti, della Resistenza. Ma la grande stagione di Trentin di metafore colte. di analisi Poi, laureatosi in coincide con l’avventura dell’au- Lama riusciva problematiche, giurisprudenza, tunno caldo. Certo, Bruno ebbe meglio nei comizi. problematiche, Trentin si recò dei partner eccezionali nei leader Trentin nelle di dubbi, negli Usa per un delle altre organizzazioni (Pierre grandi assemble- corso di specializ- Carniti, alla Fim-Cisl, e Giorgio e. Nei suoi mo- di zazione. Al ritor- Benvenuto alla Uilm-Uil), conce- menti migliori, approfondimenti, no, andò a lavora- pendo con loro un affascinate pro- aveva la capacità re nel mitico uffi- getto unitario. Il suo ruolo fu deci- di trascinare, in di metafore cio studi della sivo. E la grandeur di quegli anni un’importante Cgil. Senza mai gli restò attaccata come un desti- esperienza di ri- colte. abbandonare i no. flessione, quanti fondamenti della lo ascoltavano. E lo faceva con fede liberale ed azionista di fami- Giuliano Cazzola l’arma razionale della critica, at- glia, si iscrisse al Pci. Alcuni anni Senior advisor traverso un’implacabile denuncia dopo, divenuto responsabile del- Centro Studi Internazionali dei limiti e delle difficoltà. Riusciva l’ufficio studi e vice segretario con- e Comparati «Marco Biagi» ad inseguire una situazione lungo un labirinto di variabili, di inter- connessioni. E finiva sempre per convincere l’uditorio, anche nei Un profilo di Bruno Trentin momenti più difficili, che non c’era altra strada da seguire. Lama era di Giuliano Cazzola un capo temuto e rispettato che impartiva direttive; Trentin era un Se dovessi incontrare Bruno Tren- mia gioventù potrei commentare maestro, un professore che ti apri- tin, penso che farebbe fatica a per ore i discorsi di Bruno, un po’ va gli orizzonti del sapere. Il primo salutarmi. Io, invece, nei suoi con- come fanno le persone normali era isolato nella sacralità del fronti, avrei l’atteggiamento che si con gli avvenimenti sportivi o i leader indiscusso; il secondo era riserva ad un vecchio zio un po’ vecchi film oppure i ricordi di rinchiuso nella torre d’avorio di «suonato» che ormai dice sempre scuola. Che storia! Ho iniziato un’aristocrazia intellettuale inarri- le medesime cose: arsenico e vec- questo libro rivendicando il ruolo vabile. Una personalità di grande chi merletti, appunto. A pensarci dello spretato e promettendo fior spicco, non c’è dubbio. Per certi bene, Trentin è uscito di scena, di tradimenti ideologici e di livore versi un predestinato. Suo padre, anche se ha tuttora importanti antisindacale; invece tra un po’ mi Silvio, valoroso combattente della incarichi (è parlamentare europeo) metterò a piangere come un vitel- prima guerra mondiale, eletto de- e rimane irriducibilmente impe- lo. Il mio primo incontro con Tren- putato nel 1919 per il Blocco de- gnato in politica, fino al punto di tin avvenne pochi mesi dopo il mio mocratico, fu un importante stu- aderire alla corrente di Cesare Sal- ingresso alla Fiom di Bologna. Per dioso di diritto amministrativo e vi: una scelta che manifesta un’in- la verità, lo avevo osservato da un precursore del federalismo correggibile propensione a spacca- lontano al Congresso nazionale nonché uno dei pochi docenti uni- re il capello in quattro. È molto più della Cgil che si era svolto a Bolo- versitari che si rifiutarono di giura- presente di lui un «grande vec- gna nella primavera del 1965 e al re fedeltà al Fascismo. Per questa chio» come Vittorio Foa, il quale è quale avevo preso parte da dele- ragione, nel 1926, prese la via senza dubbio più fresco e vivace, gato, senza per altro capire gran dell’esilio in Francia, dove rimase nonostante l’età veneranda. Eppu- che del dibattito. Poi, una mattina, fino al 1943. In terra straniera re, non sarei sincero con i lettori e il mio Segretario generale Floriano continuò la sua attività politica che con me stesso se non riconoscessi Sita (un personaggio di cui varreb- lo vide tra i fondatori del movi- che Bruno Trentin ha rappresenta- be la pena parlare) annunciò che mento «Giustizia e libertà». La sua to, per decenni, una delle alla prossima riunione del Comita- libreria a Tolosa (la famosa Librai- «presenze» più importanti della to direttivo avrebbe partecipato rie du Languedoc) divenne un im- mia vita. Credo che se mi trovassi Trentin. Allora per venire da Roma portante punto di riferimento per con «quattro amici al bar» della a Bologna si impiegavano, col ra- gli antifascisti. Bruno Trentin nac- que durante l’esilio del padre a Pavie in Guascogna. Il francese fu * Brano tratto da C’eravamo tanto amati, Giuliano Cazzola, Sperling & la sua lingua madre. Per anni – Kupfer, Milano, 2001. 2 BOLLETTINO ADAPT – NEWSLETTER IN EDIZIONE SPECIALE N. 26 DEL 31 AGOSTO 2007 pido, 4 ore e 40 minuti di treno. E ri, aveva la capacità di associare si prendeva un convoglio che par- quanti lo ascoltavano ad una im- Sulle relazioni congressuali dei tiva dalla Stazione Termini alle portante esperienza di riflessione, leader sindacali della Fiom – è il 19,20 e arrivava a mezzanotte nel attraverso un’implacabile denuncia caso di aprire una parentesi – cor- capoluogo emiliano (Bologna era dei limiti, delle difficoltà. Riusciva revano vere e proprie leggende l’ultima fermata). I compagni del ad inseguire una situazione lungo metropolitane. Il più gettonato era Centro avevano appena il tempo un labirinto di variabili, di inter- Giovanni Roveda, che ne era stato di mangiare un boccone alla tavola connessioni. E finiva sempre per uno dei primi segretari dopo la calda della Stazione, poi andavano convincere l’uditorio che non c’era Liberazione. Roveda era un comu- a dormire. Così vidi Trentin il mat- altra strada da seguire. Lama era nista di ferro, perseguitato e car- tino successivo, pochi minuti pri- un capo temuto e rispettato che cerato durante il Fascismo. Poi, ma che iniziasse la riunione. Me lo impartiva le direttive, gli ordini; dopo il 25 luglio 1943, il Governo presentò Sita. Bruno fu cordiale Trentin era un maestro, un profes- Badoglio lo nominò tra i commis- quel tanto che era necessario per sore che ti apriva gli orizzonti del sari ai disciolti sindacati corporati- essere educato.