Prima Pala D'altare Per Caravaggio?
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Michele Cuppone La Natività di Palermo: prima pala d’altare per Caravaggio? estratto da “Valori Tattili”, 9, 2017, pp. 61-83 VALORI TATTILI VALORI TATTILI VALORI Bernini Giovanni Paolo de Agostini Caravaggio e la Natività di Palermo L’inventario di Carlo Saraceni Giovan Pietro Bellori e Domenico Guidi Antonio Balestra maestro di Anton Maria Zanetti 9- 2017 9 - 2017 € 40,00 numero 9 gennaio-giugno 2017 Comitato Scientifico Aggiunte al Trecento cremonese: per il “Maestro del 1355” Gioacchino Barbera Mario Marubbi 3 Raymond Ward Bissell Cristoforo di Bindoccio, Meo di Pero e il ciclo francescano Pierluigi Carofano (redattore responsabile) di Pienza. Rarità iconografiche e nuove scoperte Marco Ciampolini Sara Mammana - Roggero Roggeri 15 Rosanna Cioffi Giovanni Paolo de Agostini e un problema di iconografia estense Alberto Cottino Laura Pagnotta 33 David Ekserdjian Un’antica ‘trama’ a palazzo. Una scheda per l’Arazzo Simone Ferrari di Giasone eseguito per Alfonso I Gonzaga di Novellara Riccardo Lattuada Elena Ghidini 45 Enrico Lucchese Francesco Federico Mancini Imago Christi: Bernini Saviours. Lost and Found Charles Scribner 49 Judith Mann Mario Marubbi La Natività di Palermo: prima pala d’altare per Caravaggio? Franco Paliaga Michele Cuppone 61 Mario Alberto Pavone La Natività di Palermo del Caravaggio. Giuseppe Scavizzi Nuove considerazioni a partire dalle indagini scientifiche Gianni Carlo Sciolla † Roberta Lapucci 85 Claudio Strinati Jean Boulanger nel Palazzo Ducale di Sassuolo. Diego Suárez Quevedo † Opere perdute e nuovi ritrovamenti Alessandro Tomei Massimo Pirondini 91 Direttore Responsabile L’inventario dei beni della vedova di Carlo Saraceni Simona Sperindei e alcune riflessioni sulla fortuna della ‘saraceniana methodus’ attraverso i documenti di Toledo Segreteria di Redazione Chiara Marin 109 Alessandra Tamborino Osservazioni su Pasquale Chiesa, “scolaro” di Salvator Rosa Tutti i contributi pubblicati sono stati sotto- e “imitatore grandissimo” di Ribera posti alla revisione dei pari (Peer Review) Luca Calenne 129 Giovan Pietro Bellori, Domenico Guidi e Onorato Fabri via Fiorentina, 315 - 56121 Riglione (Pisa) per il sepolcro di Alessandro Algardi: [email protected] vicende di un monumento mai compiuto Il Comitato di Redazione non è responsabile delle Gianpasquale Greco 141 attribuzioni relative agli oggetti pubblicati nelle Inediti di Paolo de Matteis tra Marcianise, Salerno e Montecatini inserzioni pubblicitarie Marco di Mauro 147 In copertina: Nel segno della grazia. Antonio Balestra Gianlorenzo Bernini, Busto del Salvatore. maestro di Anton Maria Zanetti di Girolamo e nella “Scuola del Nudo” di Giambattista Tiepolo Roma, S. Sebastiano. Enrico Lucchese 155 © 2017 Felici Edizioni El príncipe Girón de Anglona y XIII duque de Osuna: Felici Edizioni è un marchio apuntes sobre un pionero fotógrafo y desconocido coleccionista Helena Pérez Gallardo 177 della Istos Edizioni S.r.l. L’incidenza della cultura ebraica nell’opera ISSN 2280-479X di Antonietta Raphaël È vietata la riproduzione anche parziale senza Serena De Dominicis 187 l’autorizzazione scritta dell’Editore. L’Editore è a Abstracts 194 disposizione degli aventi diritto con i quali non gli è stato possibile comunicare, nonché per even- Recensioni 197 tuali, involontarie omissioni o inesattezze nella Angelo Caroselli, 1585-1652, pittore romano. Copista, pastischeur, conoscitore, restauratore (Pietro Di Loreto); Muziano: il San Matteo citazione delle foto. Contarelli e altro (Michele Cuppone); Tra Napoli e Milano. Viaggi Abbonamento annuale (2 fascicoli) € 70,00 di artisti nell’Italia del Seicento (Eliana Carrara); Caravaggio e il Fascicolo singolo € 40,00 comico. Alle origini del naturalismo (Franco Paliaga) 1. Michelangelo Merisi (d’ora in poi citato come Caravaggio), Natività, 1600. Già Palermo, oratorio di S. Lorenzo. La Natività di Palermo: prima pala d’altare per Caravaggio? Michele Cuppone er lungo tempo la cosiddetta Natività con i due – fra queste il messinese Francesco Susinno che santi Lorenzo e Francesco di Caravaggio, singolarmente, prodigo di aneddoti su Siracusa e già nell’oratorio di S. Lorenzo a Palermo, si Messina, sulla terza città resta generico e non cita la P 5 è generalmente creduta dipinta nel 1609 durante Natività –, per il conterraneo Giuseppe Grosso Ca- il soggiorno siciliano [fig. 1]. Recenti acquisizioni copardo Caravaggio, da Messina, “passò in Napoli”, portano tuttavia ad affermare che in realtà il qua- dunque direttamente senza transitare da Palermo, dro fu realizzato a Roma, nel 1600, e da lì spedito in circostanza di cui persino un biografo palermitano, Sicilia1. Ma se importanti novità documentarie sono Agostino Gallo, non era del tutto convinto6. state talvolta ignorate o non valutate adeguatamen- Eppure il quadro, come sempre è stato notato da più te, contributi storico-artistici meno si sono soffer- parti, è ben differente stilisticamente dalle altre tre mati su complementari aspetti più propriamente opere autenticamente siciliane – il Seppellimento di tecnici e viceversa. In assenza di un quadro comple- santa Lucia di Siracusa, la Resurrezione di Lazzaro to la datazione tradizionale poteva sembrare ancora e l’Adorazione dei pastori di Messina – anche al di la più credibile: è certamente il caso di fare tabula là dello stato conservativo non eccellente di queste rasa e riprendere ordinatamente la questione, senza ultime (ma la stessa Natività si presentava in condi- trascurarne nessun aspetto e anzi cogliendo l’occa- zioni conservative assai compromesse prima dell’ul- sione per aggiungervi nuove acquisizioni. timo restauro)7. La stesura pittorica del Presepio di Ripartendo dalle fonti, la prima testimonianza let- Palermo è più accurata con una maggiore attenzione teraria di un transito di Caravaggio da Palermo è al dettaglio, e la tavolozza è più ricca e accesa ri- di Giovanni Baglione che, descritta la fuga da Mal- spetto ai tre dipinti; nei quali, peraltro, vi è sempre ta, narra: “arrivato all’Isola di Sicilia operò alcune un grande spazio vuoto che sovrasta i personaggi, e cose in Palermo; ma per esser perseguitato dal suo che nella Natività appunto manca; per di più, nell’A- nemico, convennegli tornare alla Città di Napoli”2. dorazione decurtata in alto e nel Lazzaro che subì Vi si allaccia in seguito Giovan Pietro Bellori che, in basso un ampliamento “probabilmente non au- invece, inserisce una sosta a Palermo dopo Messina: tografo”, lo spazio vuoto superiore era stato ideato “scorrendo egli la Sicilia, di Messina si trasferì a Pa- originariamente da Caravaggio, come nel Seppelli- lermo, dove per l’Oratorio della Compagnia di San mento, ancora più preponderante in termini relati- Lorenzo fece un’altra Natività”3. Essenzialmente vi8. Nella tela palermitana l’inquadratura è inoltre sulla base di queste due testimonianze indirette – ravvicinata e tale tipo di impaginazione, ricorrente Baglione e Bellori, romani, pubblicano a qualche nelle opere romane, è indubbiamente estranea ai la- decennio di distanza dallo svolgimento dei fatti –, vori di Siracusa e Messina [figg. 2, 8]. In virtù di tali si è basata la datazione tradizionale della Natività, caratteristiche gli studiosi si sono a lungo interroga- tra il soggiorno messinese del 1608-1609 e il ritor- ti su un salto stilistico così repentino, o per meglio no a Napoli entro l’autunno del 16094. Se comun- dire su un ritorno una tantum alla cifra della prima que da un lato fonti letterarie più tarde attingono ai maturità romana – che è piaciuto legare suggestiva- 61 2. L’evoluzione stilistica di Caravaggio con la Natività nell’ipotesi di un’esecuzione romana. Caravaggio, Vocazione di san Matteo, 1599-1600. Roma, chiesa di S. Luigi dei francesi. Martirio di san Matteo, 1599- 1600. Ibidem. Natività, 1600. Già Palermo, oratorio di S. Lorenzo. Conversione di Saulo, 1600-1601. Roma, collezione Odescalchi. Conversione di Saulo, c. 1603-1605. Roma, chiesa di S. Maria del Popolo. Crocefissione di san Pietro, c. 1603-1605. Ibidem. Seppellimento di santa Lucia, 1608. Siracusa, chiesa di S. Lucia alla Badia - Proprietà del Ministero dell’Interno, Fondo Edifici di Culto. Adorazione dei pastori, 1608-1609. Messina, Museo Interdisciplinare Regionale. Su concessione della Regione Siciliana, Assesso- rato dei Beni Culturali e della Identità siciliana - Polo Regionale di Messina per i Siti Culturali - Museo interdisciplinare di Messina. Resurrezione di Lazzaro, 1608-1609. Idem. 62 3a-b. Caravaggio, Cena in Emmaus, 1601. Londra, The National Gallery. Cena in Emmaus, 1606. Milano, Pinaco- teca di Brera. mente a un altro ritorno, la risalita a ritroso lungo la zione differenti: assi lignee incrociate a trama rada penisola9 –, che peraltro mal si concilierebbe con le nel dipinto palermitano, una sorta di rozzo tavolato condizioni psicofisiche di Merisi nell’isola per come poggiante su un sistema ortogonale di pali in quello lo descrivono fonti e documenti dell’epoca10. Forse messinese. Diversa anche la preminenza data agli e più semplicemente, il quadro non era stato dipinto animali, ora al bue ora all’asino, e la selezione e la nel contesto siciliano? Effettivamente il sospetto che, posizione degli attrezzi da falegname13. ‘figurina’ fuori posto, fosse stato eseguito a Roma, e Piuttosto la Natività rimanda per molti confronti per lo più intorno al 1600-1601, era maturato pione- iconografici alle opere romane, in particolare a quel- risticamente a partire dagli anni ’20 del Novecento11. le prossime al 1600, quando Caravaggio era impe- È pur vero che nella Natività Caravaggio affronta gnato