La Criminalità in Sardegna Reati, Autori E Incidenza Sul Territorio

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La Criminalità in Sardegna Reati, Autori E Incidenza Sul Territorio La criminalità in Sardegna Reati, autori e incidenza sul territorio SECONDO RAPPORTO DI RICERCA ANTONIETTA MAZZETTE (a cura di) ANNA BUSSU PATRIZIA PATRIZI DANIELE PULINO CAMILLO TIDORE edizioni Unidata 2011 La criminalità in Sardegna Reati, autori e incidenza sul territorio SECONDO RAPPORTO DI RICERCA Comitato scientifico, équipe di ricerca, collaboratori ANTONIETTA MAZZETTE (responsabile scientifico), docente di Sociologia Urbana, Università di Sassari MARIA GRAZIA GIANNICHEDDA, docente di Sociologia Politica, Università di Sassari GIOVANNI MELONI, docente di Diritto Romano, Università di Sassari, Presidente della Commissione speciale anticorruzione della Camera dei Deputati nella XIII Legislatura PATRIZIA PATRIZI, docente di Psicologia Sociale e Giuridica, Università di Sassari CAMILLO TIDORE, docente di Sociologia Urbana, Università di Sassari ANNA BUSSU, assegnista di ricerca, Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società DANIELE PULINO, dottorando di ricerca, Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società MARIA LUISA ARA, dottoranda di ricerca, Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società MARIA DOMENICA DETTORI, tecnico laureato, Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società SALVATORE LUPINU, dottorando di ricerca, Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società ROBERTA TALU, laureata in Scienze dell‟Investigazione, Università dell‟Aquila © copyright 2011 by Centro di Studi Urbani Dipartimento di Economia, Istituzioni e Società – Università di Sassari Responsabile Antonietta Mazzette Edizioni: Unidata, piazza Università 6 - Sassari Finito di stampare nel luglio 2011 presso la Unidata snc, piazza Università 6 – Sassari Riproduzione vietata ai sensi di legge (art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633) INDICE LA CRIMINALITÀ IN SARDEGNA, UN PROBLEMA CHE PERSISTE di Antonietta Mazzette 1. La seconda fase della ricerca 1.1 Alcune note preliminari 1.2 Come si è proceduto nella rilevazione 1.3 Le statistiche ufficiali e l’analisi sui quotidiani: una comparazione Italia-Sardegna 1.3.1 Gli omicidi 1.3.2 Le rapine 1.3.3 Gli attentati 1.3.4 Le violenze sessuali 2. Perché in Sardegna la violenza non diminuisce? 2.1 Gli omicidi 2.2 Le rapine 2.3 Gli attentati 2.4 Le violenze sessuali 3. Alcuni elementi conclusivi 4. Riferimenti bibliografici PARTE PRIMA. GLI OMICIDI di Daniele Pulino e Camillo Tidore 1. Tendenze generali e incidenza sul territorio 1.1 Comparazione Sardegna-Italia 1.2 La distribuzione degli omicidi (tentati e consumati) nelle province sarde 2. Gli omicidi e i tentati omicidi in Sardegna: aspetti generali e distribuzione territoriale 3. Le vittime 4. Gli autori 5. Tempi, strumenti e luoghi degli omicidi 6. Riferimenti bibliografici PARTE SECONDA. LE RAPINE di Daniele Pulino e Camillo Tidore 1. Caratteri generali 2. L’indagine attraverso la stampa quotidiana 2.1 Tipologia delle rapine 2.2 Distribuzione nel territorio e dinamiche delle rapine 2.2.1Obiettivi della rapina 2.2.2 I contesti 5 2.2.3 Gli strumenti delle rapine 2.2.4 Quando avvengono le rapine? 3. Vittime e autori 3.1 Vittime 3.2 Autori 4. Danni e valore delle rapine 5. Riferimenti bibliografici PARTE TERZA. GLI ATTENTATI di Daniele Pulino e Camillo Tidore 1. Premessa: alcune note generali sugli attentati in Sardegna 2. Geografie degli attentati 2.1 La distribuzione nel territorio 3. Attentati e Sistemi Locali del Lavoro 3.1 Sassari, Cagliari, Oristano 3.2 Nuoro, Siniscola, Orosei 3.3 Olbia 3.4 Lanusei, Tortolì 4. Gli attentati: quando, come, perché 4.1 Luoghi, tempi 5. Vittime e autori 5.1 Danni e vittime 5.2 Vittime 5.3 Autori 6. Riferimenti bibliografici PARTE QUARTA. LA VIOLENZA SESSUALE. PROFILI CRIMINOLOGICI, DINAMICHE E VITTIME UN’INDAGINE QUALITATIVA SULLE TRASCRIZIONI DEI VERBALI DI INTERROGATORIO di Anna Bussu e Patrizia Patrizi SEZIONE I 1. La cornice giuridica 1.1 La legge del 15 febbraio 1996 n.66 contro la violenza sessuale 1.2 Principali reati correlati alla violenza sessuale 1.3 Legge 38/2009 Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori 2. Profili psico-criminologici 2.1 Profili dell’autore 2.1.1 Il sex offender 2.1.2 Il compensatore 2.1.3 Lo sfruttatore 2.1.4 Il rabbioso 2.1.5 Il sadico 2.1.6 Lo stalker 6 2.1.7 Il respinto 2.1.8 Il bisognoso di affetto 2.1.9 Il corteggiatore incompetente 2.1.10 Il risentito 2.1.11 Il predatore 2.2 Modalità dell’azione e interazione autore-vittima 2.3 Profili della vittima 2.3.1 Gli ex intimi 2.3.2 Amici e conoscenze occasionali. 2.3.3 Contatti professionali 2.3.4 Altri contatti lavorativi 2.3.5 Sconosciuti 2.3.6 Personalità pubbliche SEZIONE II 3. La ricerca. Studio dei profili psico-criminologici e delle dinamiche di reato mediante l'analisi delle trascrizioni dei verbali 3.1 I dati nazionali sulla violenza sessuale 3.2 Metodologia della ricerca 3.3 Descrizione del campione e obiettivi della ricerca 3.4 Strumento d’indagine e software di analisi 3.5 Principali risultati 3.5.1 La descrizioni dei casi 3.5.2 Costruzioni di realtà di un caso archiviato: il problema della falsa testimonianza 3.5.3 Profili di sex offenders e vittime 3.5.4 Dinamiche di reato 3.5.5 Conseguenze 3.5.6 Stati d’animo ed emozioni 3.5.7 I bambini che descrivono la violenza sessuale 3.5.8 Comuni motivazioni dell’archiviazione dei casi 4. Ragionando in chiave di prevenzione 5. Riferimenti bibliografici 7 8 INTRODUZIONE LA CRIMINALITÀ IN SARDEGNA, UN PROBLEMA CHE PERSISTE di Antonietta Mazzette ---------------------------------- Introduzione ---------------------------------- ------------------ La criminalità in Sardegna – SECONDO RAPPORTO DI RICERCA ------------------ 10 ---------------------------------- Introduzione ---------------------------------- INTRODUZIONE LA CRIMINALITÀ IN SARDEGNA, UN PROBLEMA CHE PERSISTE di Antonietta Mazzette 1. La seconda fase della ricerca 1.1 Alcune note preliminari Il Centro Studi Urbani (CSU) ha avviato una ricerca sui fenomeni di criminalità in Sardegna nel Settembre del 2004, concludendo e presentando la prima fase della rilevazione nel Giugno del 2006 (Mazzette 2006). Nella prima fase la ricerca è stata utile per rilevare alcune tipologie di reati quali gli omicidi, le rapine, gli atti criminosi che possono essere ricompresi nel concetto di attentati e le molestie. Con questa ricerca il CSU è partito dalla convinzione che, per poter comprendere e interpretare i mutamenti della criminalità, fosse necessario un monitoraggio: sui luoghi dove vengono commessi i reati sopra richiamati; sulle vittime; sugli autori (quando noti); sulle cosiddette scene del crimine e sulle dinamiche operative. La prima fase è servita anche per costruire una prima classificazione delle vittime e degli autori e mappature delle aree più colpite, classificazione e mappature che abbiamo sottoposto a verifica - per valutarne l‟efficacia - nella seconda fase della ricerca. Il percorso di ricerca seguito nella prima fase è stato il seguente: a) ricostruzione dell‟andamento della criminalità sarda in relazione a quello nazionale per tipologia dei suddetti reati. Periodo considerato 1993-20031; b) analisi qualitativa e quantitativa per i reati sopra indicati presso le Procure della Sardegna. Periodo considerato 1999-20042; c) analisi dei fascicoli giudiziari, tesa a rilevare: I. la localizzazione e le modalità di esecuzione del reato; II. il profilo delle vittime per tipologia di reato; III. le tipicità dei percorsi criminali per tipologia di reato e il profilo dell‟autore (con riguardo a variabili 1 Ad eccezione degli attentati, per i quali abbiamo ritenuto necessario estendere la rilevazione quantitativa anche al decennio 1983/1993. 2In particolare, la ricerca qualitativa è stata svolta presso le procure di Sassari, Nuoro, Tempio Pausania. ------------------ La criminalità in Sardegna – SECONDO RAPPORTO DI RICERCA ------------------ 11 ---------------------------------- Introduzione ---------------------------------- di tipo bio-psicologico e socio-ambientale), tenuto conto della storia giudiziaria e penitenziaria pregressa; IV. la dinamica del comportamento criminale con specifico riguardo all‟interazione autore-vittima. Accanto alle tre fasi di ricerca abbiamo svolto un‟analisi delle pagine del quotidiano “La Nuova Sardegna” (nel periodo compreso tra il 1.1.2000 e il 31.12.2004), che è stata utilizzata e acquisita come una fonte, insieme ai dati dell‟Istat e delle Procure (Mazzette 2007: 49-67). Il percorso seguito nella seconda fase è da considerarsi un prosieguo del primo rapporto di ricerca del 2006, ma ha subito alcune modifiche: 1. si sono aggiornati i dati relativi alle medesime tipologie di reato studiate nella prima fase - omicidi, rapine, attentati -, riportate all‟arco di tempo che va dal 1 gennaio 2005 al 31 dicembre 2010, attraverso l‟analisi dei dati Istat e la ricostruzione dei dati da fonte giornalistica (L’Unione sarda e La Nuova Sardegna); 2. si è estesa la ricerca alle violenze sessuali, perché alla conclusione del precedente rapporto, ci si è resi conto che si trattava di un insieme di crimini contro la persona in forte crescita, in particolare contro le donne. I quattro tipi di reati presi in considerazione sono rappresentativi di un uso privato della forza con un elevato grado di violenza contro la persona. 1.2 Come si è proceduto nella rilevazione Come sottolineato nel precedente rapporto di ricerca, l‟analisi dei dati Istat va incontro a numerosi problemi relativi all‟affidabilità e alla disponibilità dei dati. Nella presente ricerca sono stati utilizzati i dati relativi alle denunce alle forze dell‟ordine relativi agli anni 2004- 2009, ovvero le cosiddette statistiche sulla delittuosità. Non sono disponibili, invece, le statistiche sufficientemente aggiornate della criminalità, relative ai reati per i quali l‟autorità giudiziaria ha iniziato un procedimento. Le statistiche sulla delittuosità presentano il limite di rilevare non i reati compiuti bensì quelli denunciati, il che significa che i dati rappresentano solo una parte dei reati effettivamente compiuti. La maggior parte di questi rientra nel cosiddetto “numero oscuro” dei delitti. A questo limite si aggiunge, inoltre, il fatto che dal 2004 i dati non sono congruenti con quelli degli anni precedenti in quanto l‟Istat ha modificato il sistema di rilevazione.
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