Copia gratuita in edicola con il Roma

UN ANNO CON VOI

La Città – La Squadra – Gli Eventi Numero 16 del 19 o�obre 2019

LE STORIE

BASILE Llorente LE UNIVERSIADI E IL SAN PAOLO MASSIMILIANO GALLO “Al gol ci penso io” AL TEATRO IN TV E AL CINEMA

All’interno inserto dedicato alla Champions League FRAMMENTI di Giovanni Gaudiano La cittadinanza a Krol Il momento del Napoli

on un occhio al passato ed uno al presente: la cit- tadinanza onoraria consegnata dal Comune a CRuud Krol e il particolare momento che sta vi- vendo la squadra della nostra città. Due le considerazioni che sembrano lontane, senza nessun nesso apparente, ma che invece formano una perfetta dicotomia. Cosa abbia rappresentato Krol per la squadra di calcio di questa città è noto, cosa potrà rappresentare nella sto- ria del club la squadra agli ordini di Ancelotti non an- cora. L’olandese fu pescato da Antonio Juliano a Vancouver in Canada, aveva 31 anni, sembrava a fine carriera ed invece giocò quattro campionati a Napoli (il primo anno poteva essere addirittura scudetto) e due in Francia a Cannes. Nella sua lunga carriera Krol ha dimostrato come l’adat- tamento al ruolo, la modifica di alcune proprie caratte- ristiche e la volontà di ben figurare sempre contino molto più degli ingaggi, della testardaggine, del concetto di gruppo tanto per parlarne, di fronte alla vera decisione Ruud Krol con il sindaco De Magistris di mettersi a disposizione dell’allenatore e della propria giocava già il nazionale Suurbier. In quel periodo Krol si squadra. allenava giornate intere per migliorare a battere di si- La storia tecnica dell’olandese ci racconta come avesse nistro. Poi nella grande Olanda iniziò a giocare anche da difensore centrale e per completare la sua storia di grande difensore chiuderà la carriera da libero a partire da Napoli. L’olandese rappresenta il punto di congiunzione della nostra dicotomia, l’aggancio ai giorni nostri è dato dal- l’incapacità e forse anche dall’inconscio rifiuto di alcuni giocatori a disposizione di di modificare, anche se leggermente, la propria posizione in campo. Il tecnico ha più volte spiegato che i moduli significano poco in un calcio dove, giocando ogni tre giorni, si chiede a tutti i giocatori una duttilità ed una disponibi- lità a tutto tondo. Ebbene nella rosa del Napoli questa qualità non appartiene a tutti, anzi c’è chi per giocare nel ruolo preferito condiziona il rendimento dell’intera squa- dra. Alla ripresa stasera del campionato e della Cham- iniziato la sua carriera da terzino destro, piede naturale, pions mercoledì ci si augura che il tecnico abbandoni le per poi andare a giocare a sinistra quando Rinus Michels buone maniere, che gli sono proprie, per imboccare una lo aggregò alla prima squadra dell’Ajax, dove a destra strada vincente senza ulteriori tentennamenti e cautele.

3 COPERTINA

Si è parlato di confusione, di troppi escludendo la partita col Brescia, ha convinto tutti quelli cambiamenti con turnover spinto, a cui piace sparare a zero che: Lozano non è il gio- Ancelotti di giocatori utilizzati fuori catore che si pensava e il suo costo è stato ec- ruolo, di uomini cardine per la cessivo; Llorente è stato solo un ripiego del- squadra che non starebbero l’ultimo momento; Milik non sappiamo e il suo“Re Leone” assicurando il solito rendi- se sia fuori forma o sia ancora afflitto da mento, etc etc. problemi fisici mentre Insigne ha una Ci potrebbero essere spunti crisi d’identità, tale che non gli con- di verità in ognuna delle mo- sente di garantire neanche qualche Lo spagnolo tivazioni addotte ma la prima suo spunto vincente. verità che andrebbe ricordata Resta fuori dalla lista dei “cat- di Pamplona da tutti gli addetti ai lavori e tivi” Mertens, sempre più vicino dalla massa dei tifosi che si a Maradona, soprattutto perché suona la carica, lamentano è questa: sino a lotta, corre e segna con una media due anni fa ci si lamentava sul suo abituale standard. con maggiore per lo scarso utilizzo dei gio- L’attacco, quindi, sul banco degli imputati. equilibrio catori in panchina e pur gio- A Torino Llorente è entrato deciso, come cando con quasi gli stessi giocatori, dimostra anche lo scatto di copertina, ed è a centrocampo praticamente sempre, il Napoli non forse da lui che Ancelotti dovrà ripartire ha vinto nulla visto che il bel gioco per riprendere il ritmo che compete alla e più determinazione non va in bacheca. squadra. Questo significa che non esiste Non sappiamo se lo spagnolo sia in il Napoli una sola ricetta per vincere il cam- grado di giocare sempre ma ci si au- può riprendere pionato di calcio italiano. È neces- gura possa trasformare la sua voglia sario al contrario trovare il giusto matta in tante reti in attesa che Milik si Ancelotti e Llorente durante la conferenza stampa Uefa. equilibrio in campo, nello spoglia- sblocchi, Lozano si adatti al nostro cam- In basso Di Lorenzo a Coverciano in Nazionale la sua marcia toio e soprattutto nella rosa a dispo- pionato ed Insigne faccia parlare solo il a seconda sosta per le nazionali è passata, che Na- tima gara con il Torino ha messo in luce una compagine sizione per avere tutti pronti e in campo, evitando di lanciare segnali di- poli vedremo da oggi pomeriggio? Difficile a per lunghi tratti, soprattutto nel secondo tempo, con- grado di calarsi nell’agone della partita rettamente o indirettamente. Ldirsi, le scelte di Carlo Ancelotti sin qui non ci for- tratta, con tanti errori commessi un po’ da tutti e del tutto In sostanza il Napoli potrebbe tro- niscono alcuna indicazione sicura. Questo periodo sicu- sterile in attacco sino a quando Ancelotti non ha mandato vare la quadratura del cerchio ed ramente sarà servito al tec- in campo Llorente, che ha invertire la tendenza sbloccando nico per riconsiderare le avuto a disposizione due le partite nel primo tempo. prestazioni della squadra in palle gol sulla sua testa Il tallone di Achille della squadra quest’avvio di stagione, senza riuscire a trasfor- azzurra nel corso della sua lunga pensando a come affrontare marle. storia racconta di una fragilità che una serie di gare che si pre- La copertina di questo nu- si è ripetuta nel tempo con le annunziano a questo punto mero è dedicata proprio squadre ritenute provinciali e di importanti tanto per il pro- allo spagnolo ed al tec- seconda fascia, come d’altra sieguo del campionato nico, ripresi proprio in oc- parte è stata sempre pronta ad quanto per il superamento casione della sostituzione affrontare i grandi squadroni e del girone di Champions. di Torino avvenuta al 67’. spesso punirli. Nel frattempo annotiamo Il pareggio e il non aver Se Ancelotti riuscirà a trovare con soddisfazione la convocazione da parte di Mancini in approfittato per tenere il passo della Juve e accorciare sul- quando chiamati. un equilibrio definitivo indipen- Nazionale di Giovanni Di Lorenzo, che la merita tutta per l’Inter ha generato una serie di discussioni con ampio Ritornando all’attacco, la riflessione è la stessa. dentemente dal turnover e tutti gli uomini a sua dispo- il convincente avvio in campionato. coinvolgimento della tifoseria. Si diceva che il presidente in accordo con l’allenatore sizione faranno qualcosa in più per aiutarlo, è pratica- Tornando alla squadra, pare stia muovendosi sulle mon- Detto con molta chiarezza e nell’intento di contribuire af- avesse finalmente attrezzato opportunamente il reparto mente certo che il Napoli potrà riprendere a pieno regime tagne russe. Si è passati dalle difficoltà difensive a quelle finché si discuta senza sbavare, il Napoli non sta attra- avanzato. L’avvio di stagione peraltro sembrava confer- la sua corsa. in attacco, dove sembrava non ci fossero problemi. L’ul- versando un buon periodo. mare questa tesi ma la sterilità mostrata nelle ultime gare, G.G.

4 5 Copia gratuita in edicola con il Roma UN ANNO CON VOI

Numero 16 del 19 o�obre 2019 IN QUESTO NUMERO La Città – La Squadra – Gli Eventi

LE STORIE Llorente BASILE LE UNIVERSIADI UN ANNO E IL SAN PAOLO “Al gol ci penso io” MASSIMILIANO GALLO AL TEATRO IN TV E AL CINEMA con Voi n.1 del 28 ottobre 2018

Sembra ieri. “Napoli” compie un anno ed il progetto va avanti e si sviluppa. Ci sarebbero da fare tanti ringrazia- menti partendo dagli sponsor che hanno creduto nella no- All’interno inserto dedicato alla Champions League stra iniziativa, passando poi per tutti quelli che vi hanno collaborato. E ancora il “Roma” ed il suo direttore Anto- nio Sasso, maestro di giornalismo e poi quelli che ci hanno n. 16 del 19 ottobre 2019 ospitato per parlare di noi. Senza commuoverci, proviamo Fernando Llorente rassicura Carlo n.2 del 6 novembre 2018 solo a dire a tutti un immenso n.3 del 28 novembre 2018 Ancelotti: “Al gol ci penso io” G R A Z I E Foto Agenzia Mosca Napoli, le Universiadi e il San Paolo: intervista all’ingegner Basile (pag. 43) Giovanni Gaudiano

LA SQUADRA 33 Dirceu: una “formiga” elegante 61 Massimiliano Gallo al Diana di Giovanni Gaudiano di Giovanni Gaudiano La storia tra Briegel e Maradona 09 37 Il Napoli per immagini 67 La Cappella Sansevero di Mimmo Carratelli di Gianluca Mosca di Domenico Sepe

n.7 del 3 marzo 2019 15 Marangon: la Juve resta favorita LE STORIE 70 Raimondo di Sangro n.5 del 20 gennaio 2019 n.6 del 21 febbraio 2019 di Salvatore Caiazza di Paola Parisi n.4 del 22 dicembre 2018 41 L’eredità delle Universiadi 18 Una partita in campo e sugli spalti di Giovanni Gaudiano di Bruno Marchionibus SOCIETÀ 43 Basile parla del San Paolo 21 Jurić – Il croato “italiano” di Giovanni Gaudiano 73 Violenza ed autolesionismo di Lorenzo Gaudiano 49 La lezione di Enrico De Nicola di Ciro Chiaro 26 Uefa, lo zio Paperone di Nyon di Giovanni Gaudiano di Francesco Marchionibus LA CITTÀ Una “spallata” al Paolo Mazza 28 51 Andiamo al Teatro L’inserto di questo numero è interamente di Marco Boscia di Marina Topa dedicato alla Champions League Lozano vs Di Francesco con servizi di G. Gaudiano, B. Marchionibus, n.9 del 28 aprile 2019 n.8 del 31 marzo 2019 30 57 Paglino: “Un sasso nella testa” G. Mosca e L. Gaudiano n.11 del 16 giugno 2019

n.10 del 26 maggio 2019 di Marco Boscia di Lorenzo Gaudiano

n. 16 del 19 o�obre 2019 Redazione Stampa a cura della Hanno collaborato Aut. Tribunale di Napoli n. 50 del Marco Boscia Pubbli and Management srl a questo numero 8/11/2018 Bruno Marchionibus Presso Grafica Metelliana RIVISTA A DISTRIBUZIONE GRATUITA Mercato San Severino (SA) Mimmo Carratelli CON IL QUOTIDIANO “ROMA” Grafica e Impaginazione Salvatore Caiazza Mario de Filippis Gianluca Mosca Dire�ore Responsabile Giovanni Gaudiano Consulenza Amministrativa Marina Topa Studio Marchionibus Domenico Sepe n.12 del 12 luglio 2019

n.13 del 7 agosto 2019 Le foto della sezione Coordinatore Editoriale sportiva sono di: Paola Parisi n.14 del 14 settembre 2019 n.15 del 28 settembre 2019 Lorenzo Gaudiano Pietro Mosca Ciro Chiaro

“Napoli” sarà nuovamente in edicola con il quotidiano “Roma” sabato 2 novembre 2019 TESTIMONE DEL TEMPO

di Mimmo Carratelli

Napoli-Verona Una storia tra Briegel, Maradona e Garella

e Giulietta è una zoccola, come sbeffeggiammo i vero- Snesi al Bentegodi, il terzino Hans-Peter Briegel, un molosso del Palatinato tedesco, 1,88 e 46 di scarpe, ex decatleta, fu un figlio di buona donna quel pomeriggio del 16 settembre 1984, l’esordio di Mara- dona col Napoli. “A Maradona ci penso io” aveva detto il tedescaccio, a cui l’Italia por- tava fortuna visto che con la sua na- zionale si era laureato campione d’Europa nel 1980, a Osvaldo Ba- gnoli che allenava il Verona e an- cora non sapeva che avrebbe vinto lo scudetto. Era la prima giornata di campionato. C’erano quindicimila napoletani al Bentegodi per il debutto di Diego. Naturalmente, i veronesi invocarono il Vesuvio perché li lavasse col fuoco, li chiamarono colerosi e gli esposero uno striscione che diceva: “Benve- nuti in Italia”. Dalla curva dove si as- sieparono, i ragazzi della Curva Sud del San Paolo, capitanati da Palum- mella, srotolarono uno striscione an- cora più grande: “Giulietta è ‘na zoc- • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEA AUCHANUCHAN - GIUGLIANOGIUGLIANO • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEP PORTEORTED DIIN NAPOLIAPOLII- - AFRAGOLAAFRAGOLA cola”. Il duello Briegel-Maradona a Verona • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEA AUCHANUCHAN - MUGNANOMUGNANO • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEA AUCHANUCHAN - VIAVIAA ARGINEARGINE • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALE LELE GINESTREGINESTRE - VOLLAVOLLA • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALE JAMBO1JAMBO1 - TTRENTOLA-DUCENTARENTOLA-DUCENTTAA 9 • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEV VULCANOULCANO BUONOBUONO - NOLANOLA • CENTROCENTRO CCOCOMMERCIALEOMMERCIALE QQUARTOUARTO NUOVONUOOVVVOO - QQUARTOUARTO • CENTROCENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEL LAAB BIRRERIAIRRERIA - NAPOLINAPOLI •P• PORTICIORTICI (NA)(NA) - VIAVIAL LEONARDOEONARDO DADAV VINCIINCI2 277 TESTIMONE DEL TEMPO

ottobre 1985, il Napoli di Allodi e di assestò una memo- rabile “manita”. Nella porta vero- nese difesa da Giuliani, Briegel an- cora in campo, andarono a segno Giordano, Bagni, Maradona, Bertoni e Pecci. Quell’anno il Verona finì de- cimo e il Napoli si piazzò terzo die- tro Juventus e Roma. L’anno dopo avremmo vinto lo scudetto. Castellini aveva smesso a 40 anni, dopo avere vissuto a Napoli una stre- nero”. la scritta definitiva: “Romeo è cor- pitosa seconda giovinezza giocando La battaglia degli striscioni tra Na- nuto”. per sette campionati tra i pali az- poli e Verona si protrasse per anni. Intanto, quel pomeriggio del 16 set- zurri, e arrivò , tori- Se Giulietta era una zoccola, i vero- tembre 1984, il gentiluomo Mar- nese, un fisico imponente, alto 1,90, Il tedesco Hans-Peter Briegel nesi pensarono bene di esporre uno chesi schierò al Bentegodi questa peso forma 94 chili. Antonio Sibilia, Fu la risposta a uno striscione vero- striscione di risposta: “Napoletani fi- formazione: Castellini; Bruscolotti, il ruspante presidente dell’Avellino, nese dell’anno prima quando Dirceu gli di Giulietta”. Quando il Verona Boldini; Celestini, Ferrario, De Vec- e aveva detto: “Garella non è un por- era passato dal Verona al Napoli: venne a giocare al San Paolo, i na- chi; Bertoni, Bagni, Penzo, Mara- agile, marcasse Maradona quando Verona vinse il campionato. Il primo tiere, ma un respingente”. “Dirceu ora non sei più straniero, poletani chiusero la contesa espo- dona, Dal Fiume. Quel Napoli non Briegel si fece avanti per essere l’av- Napoli di Maradona si piazzò ottavo In effetti, il portierone che aveva Napoli ti ha accolto nel continente nendo ventimila banane gialloblù e era una galassia di stelle, ma Diego versario diretto del pibe. rischiando brutto nel girone di an- vinto lo scudetto col Verona e lo ri- fu subito dalla nostra parte udendo i Fu uno strazio. Ringhiando e sovra- data (13 punti) e risollevandosi nella vinse col Napoli, parava con tutto il cori ingiuriosi contro Napoli. standolo di ol- seconda parte (20 corpo, con le mani, i piedi, le braccia, Bagnoli mise in campo: Garella; Vol- tre venti centi- punti). pati, Marangon; Tricella, Ferroni, metri, Sul Verona ci Briegel; Fanna, Bruni, Galderisi, Di avvinghiandolo prendemmo la ri- e anticipandolo, vincita l’anno dopo Briegel non quando Italo Al- fece toccare lodi e Pierpaolo palla a Diego. Marino comincia- Avevamo le la- rono ad allestire la crime agli oc- squadra dello scu- chi. Il pibe era detto e arrivarono già nei nostri Garella, sottratto cuori e quel proprio al Verona, “trattamento” Giordano (una del tedesco, più scommessa ampia- Garella con la sua maglia rossa di Gentile al mente vinta da Al- Uno dei tanti striscioni dei tifosi veronesi. Sotto quello dei napoletani Sarrià di Bar- lodi sulla riscossa il petto e qualche volta, clamorosa- cellona due dell’attaccante la- mente, col fondoschiena. Allodi lo anni prima, fu un Luciano Giaguaro Castellini ziale che sembrava scelse su suggerimento di Mara- colpo al cuore. “finito” dopo il pa- dona. Fu battezzato Garellik perché Per giunta, il tedesco se ne andò a se- strocchio del calcio-scommesse), volava e parava. gnare il primo dei tre gol del Ve- Pecci e Renica. Il Napoli aveva ten- Al tempo degli errori spettacolari, Gennaro, Elkjaer. Nel suo piano tat- rona appena scalfiti da una rete di tato di prendere anche Tardelli, Ce- quando Garella giocava con la Lazio, tico, Bagnoli aveva previsto che Bertoni. rezo e Boniek. la stampa romana aveva coniato Mauro Ferroni, difensore molto Nel ritorno al San Paolo fu 0-0. Il Al Verona campione d’Italia, il 20 un’espressione meno simpatica: le

10 11 TESTIMONE DEL TEMPO

Eraldo Pecci Pier Paolo Marino garellate. Ne fece una col Napoli a in mano. Zoff è stato il portiere mi- Todesco, alla terzultima giornata. Il Firenze, nella stagione dello scu- stico, Castellini il giaguaro, Garella Napoli strappò il pareggio (1-1) e si detto. Il Napoli era sotto 1-2 e, a un non ambisce né al paradiso dei por- mise tre punti avanti all’Inter filando minuto dalla fine, Garella si spinse tieri, né al regno degli acrobati, e verso il successo finale. Ma la pa- all’attacco nella foga del rata più spettacolare Garella pareggio e si trovò lontano la fece a Udine. Era a terra e dalla sua area di rigore salvò la porta con una rove- quando Monelli, con un sciata. Proprio così, come un tiro da sessanta metri, terzino. mise dentro il pallone del Sua madre diceva: “Dicono che è 3-1 nella porta vuota del brutto. Non sarà bellissimo, ma Napoli. neanche così male”. E Garella Figlio di un operaio della parlava così di se stesso: “Di- Michelin, Garella aveva cono che sono goffo. E chi se ne scelto di fare il portiere per frega. Intanto, paro anche i ri- vocazione. Era il ruolo che gori”. Giocava indossando un più lo esaltava. Nemico maglione rosso. Gli aveva por- d’ogni stile, parava e ba- tato fortuna a Verona e riteneva sta. Disse lo scrittore na- che gli attaccanti ne fossero un poletano Mimì Rea che an- po’ stregati. dava allo stadio a vedere il Concluse la carriera a Napoli Napoli di Maradona: “Ga- da capofila della “rivolta dei rella è il marziano di Fla- quattro” contro Bianchi, ce- iano, sorprendente e sor- duto alla fine della stagione preso, sceso a Napoli da 1987-88. Disse: “Con un altro pianeti lontani. È un por- allenatore, avremmo vinto il tiere che ha sdrammatiz- doppio. Ma questa è solo una zato il ruolo del portiere. Bruno Giordano mia opinione”. Sul famoso co- Del portiere non ha neanche le mani non vuole essere soprattutto un cri- municato di sfiducia al tecnico, rico- che usa pochissimo. Non fa l’eroe e sto crocefisso tra due pali e una tra- nobbe: “Non avremmo dovuto fare non si atteggia a vittima quando lo versa”. un’uscita pubblica. Avremmo dovuto battono. Para come un maggior- Nell’anno dello scudetto, fece una parlare con la società, nel chiuso di domo, a volte scivolando col vassoio parata decisiva a Como, su tiro di una stanza”.

12 L’INTERVENTO di Salvatore Caiazza La Juve è sempre la favorita

Per Luciano Marangon ex di Napoli e Verona però gli az- zurri possono sbloccarsi dopo un periodo difficile e lanciare la rincorsa al vertice della classifica

Marangon al centro accosciato nel Napoli 80-81

n anno nel Napoli, tre nel Verona. Anche se con smesso di giocare non ha continuato con il “pallone” ma i veneti ha vinto uno scudetto storico, non ha ha deciso di fare l’imprenditore. Gestendo dei locali sul- Umai dimenticato l’esperienza partenopea. Oggi l’isola del divertimento. È ad Ibiza che passa la maggior Luciano Marangon ha 63 anni. Tutti vissuti al mas- parte del suo tempo l’ex difensore cresciuto nelle gio- simo. Sia nella vita calcistica che in quella privata. Ha vanili della Juventus ma che non ha mai collezionato una sempre cercato il meglio da entrambe e quando ha presenza con la prima squadra. Sulla “isla” incontra tan-

15 L’INTERVENTO tissimi calciatori importanti che vanno al suo bar di L’esordio in Cabrini, poi Brehme, Roberto fronte al mare ma sono solo degli ottimi clienti. Dalle LUCIANO “Avevo 18 anni, fu con il Vi- Carlos, oggi direi Marcelo del Baleari, però, vede il calcio in tv. E segue soprattutto il cenza, mi pare fosse stato Real Madrid. Dani Alves ha campionato italiano. Anche quest’anno sembra che la MARANGON: contro il Milan, in Coppa Ita- giocato da fluidificante a de- musica non cambi. Comanda la Juve e le altre che rin- lia. Era l’ultimo Milan di Gianni stra ma con quel movimento corrono. Adesso il Napoli è un po’ dietro ma ha la pos- Rivera e pure di Angelo Bene- che parte dall’area e arriva in sibilità di rifarsi contro il Verona al San Paolo. dicto Sormani” fondo al campo. All’epoca ave- IL CALCIO, vano quelle cara�eristiche an- Napoli-Verona è per lei sempre una sfida parti- La promozione in che Ci�erio e Carannante, colare… I RICORDI “A Vicenza come titolare con- era agli inizi, «Beh, come potrebbe essere diversamente. Nel Napoli ho gio- quistammo la promozione in quando io sme�evo, ma era cato solo un anno ma è stato molto intenso. Ho vissuto la città E POI IBIZA serie A nel primo campionato più difensore. Nel mio Napoli, a 360 gradi e per uno che arrivava dal Nord non era facile. di Gb Fabbri in panchina e di con tre passaggi ero in area: Conquistammo quell’anno il terzo posto in classifica. Col Ve- nel nostro at- dal portiere Castellini a Krol, rona fu una apoteosi. Al terzo anno vincemmo lo scudetto con tacco” la palla mi arrivava sulla fa- Bagnoli». scia, raggiungevo il fondo e e magari portare via almeno un punto. Sarebbe perfetto. Ma Io e il presidente Farina crossavo, per Pellegrini o chi Quindi cosa pensa di questa sfida? so che in questo momento gli azzurri hanno bisogno di punti “In serie A con il Vicenza mi in- c’era. Era uno schema, ma al- «Ho il cuore diviso a metà. Ma so che il Napoli è molto più visto cosa è successo nelle ultime partite». fortunai al menisco e poi ebbi tri partecipavano alla mano- forte perché con Ancelotti è stato costruito per vincere. Il Ve- un mezzo litigio con il mister vra” rona proverà a fare la sua partita cercando di non sfigurare Ma come si spiega il calo dopo l’incredibile sfida Fabbri, neanche ricordo il mo- vinta nettamente con il Liverpool? tivo. Al mercato di gennaio il Maragon procuratore «Non lo riesce a capire Ancelotti, figurarsi io. Ci sono dei mo- presidente Giusy Farina mi vo- “Ero stato uno dei primi a fare

menti particolari nel corso di una stagione. Molto probabil- Il Vicenza dei miracoli 77-78 di Gb Fabbri leva cedere alla Sampdoria, al- l’esame da procuratore. Al- mente il Napoli li sta vivendo adesso. Basta poco per sbloccarsi l’epoca si avevano 5 giorni per l’epoca eravamo pochi, si mol- e tornare a vincere. D’altronde sulla panchina c’è un campione rifiutare e io non gliela diedi tiplicarono con la legge Bo- di successi. Sa come si esce dai problemi meglio di chiunque al- vinta. Restai in panchina per sman. Seguivo Eranio, ho tro. Di certo bisogna fare in fretta perché la Juve è sempre la alcune gare, poi a furor di po- collaborato con Antonio Ca- Juve». polo il mister, in un momento liendo, che ebbe Roberto Bag- difficile per la squadra, mi fece gio, Schillaci e Boniek. Facevo Ma il mercato è stato fatto bene? giocare” da consulente per Provitali, «Seguendo la Roma, dove ho giocato, credo che Manolas sia Dario Morello e Fabio Gallo. In stato un ottimo acquisto. Poi c’è Koulibaly che è un campione. I ricordi più intensi particolare mi dedicavo ai gio- Anche Di Lorenzo mi piace molto. Per quanto riguarda Lo- “Non vorrei fare torto a qual- vani, seguendo i se�ori giova- zano si deve aspettare perché non è facile ambientarsi nel cuno, perché sono sempre an- nili di Atalanta, Brescia, Mi- campionato italiano». Marangon e Paolo Rossi a Vicenza dato d’accordo con tu�i e an- lan, Inter e Juve. Eravamo cora oggi mi sento con tanti. figure nuove, ma come ex cal- Ma si può vincere lo scudetto? Penso al Napoli, con Brusco- ciatore, anche di un certo «Per me la Juve resta sempre la favorita. Basti pensare come lo�i e Krol, Vinazzani e Da- nome, avevo le porte aperte ha battuto l’Inter che fino a quel momento aveva sempre vinto. miani e poi al Vicenza dove ho ovunque. Oggi una parte im- La verità è che bisogna stare sempre sul pezzo e cercare di non giocato con Paolo Rossi, Ce- portante delle società è in distrarsi quando accade che lo fanno i bianconeri. Solo così si rilli, Zanone e Verza. Abitando mano a loro, anche gli allena- possono superare dei gap». ad Ibiza, li rivedo perché tori. Penso al portoghese Quindi, se si dovesse sbilanciare, a chi andrebbe prima o dopo passano tu�i da Jorge Mendes e a Mino Ra- il tricolore? me” iola: seguono tecnici che poi si «È troppo facile. Per forza, qualità e potenza economica non portano anche i loro giocatori, posso che dire la Juve. Ma mi auguro che il mio Napoli possa Mancini come me! con un giro di interessi parti- rappresentare la gradita e innovativa sorpresa…». Ad Ibizia con Mandorlini “Nel mio periodo il migliore era colare”

16 17 LA GARA DEL SAN PAOLO di Bruno Marchionibus realizzativa dei suoi attaccanti, con Stepinski e Tutino generosi nel lavo- rare per i compagni ma ancora a Una partita in campo secco di gioie personali. Il leader calmo Ancelotti contro il combattente Juric Napoli-Verona e sugli spalti E se diverse sono Napoli e Verona, altrettanto dissimile è l’approccio si affrontano alla guida tecnica delle due squadre in un match sempre di Ancelotti e Juric. Leader calmo e camaleontico nel saper far cambiare Garella particolarmente pelle alle proprie squadre l’emiliano, il doppio ex sentito dalle il quale nell’ultimo anno è tornato ad affidarsi a quel 4-4-2 che, da disce- due tifoserie. polo di Sacchi, aveva proposto quasi Ancelo�i chiede come un credo all’inizio della sua carriera in panchina tra Reggiana e ai suoi di ripartire Parma. Dallo spirito combattivo, lo stesso che di settimana in settimana con il piede giusto sta trasmettendo all’Hellas così come fece con il suo Crotone nel- Le due tifoserie l’annata dello storico campionato di e la loro storica rivalità vinto dai calabresi, il croato, La maestosità del Vesuvio, la ma- che propone nel proprio scacchiere gnificenza di Palazzo Reale e Capo- una difesa a tre come idea tattica tra le due compagini hanno sorriso tano dell’ottobre 2014. Nell’anno del Callejon in gol in Napoli-Verona del 2018. Sotto la rete di testa di Koulibaly dimonte mista alla vivacità dei vicoli ereditata dal suo maestro Gasperini, ai colori azzurri. Due stagioni fa il primo Scudetto, invece, l’Hellas e i panorami mozzafiato del Golfo da nazione “Hellas” fu assegnata al club Tra i punti di forza dei ragazzi di Ju- del quale fu giocatore con la maglia Napoli di Sarri si impose sui giallo- prima fermò Maradona e compagni una parte, il fiume Adige, l’impo- scaligero per volontà dei suoi fonda- ric c’è senza dubbio una difesa coria- del Genoa. blù sia all’andata che al ritorno, men- al San Paolo con un pareggio a reti nenza dell’Arena ed il suggestivo tori, un gruppo di studenti del Liceo cea, capace di subire pochi gol ri- tre nei due anni di Benitez il bilancio bianche, e poi vinse nettamente al balcone di Giulietta, teatro delle vi- Classico Scipione Maffei, come spetto alla media delle rivali nella Precedenti spettacolari racconta di tre successi partenopei e Bentegodi (3 a 0); in quella stagione cende dei celebri innamorati raccon- omaggio al lotta per la sal- ed un illustre doppio ex solo uno veneto con punteggi sem- la porta del Napoli era difesa da tati da Shakespeare, dall’altra. Napoli mondo della Gre- vezza e gui- Quanto ai precedenti, le ultime sfide pre rotondi, tra cui il 6 a 2 napole- Claudio Garella, entrato nella storia e Verona sono città parimenti ro- cia antica, lo data dal por- di entrambi i club in quanto capace mantiche seppur estremamente di- stesso nell’ambito tiere ex Leeds Napoli 4-4-2 di laurearsi Campione d’Italia prima ALLENATORE verse tra loro, le cui squadre, o me- del quale affon- Silvestri. E se MARIO RUI JURIC con la maglia del Verona e poi con glio le rispettive tifoserie di queste dano le proprie ra- in mezzo al quella azzurra a distanza di due cam- MERET KOULIBALY INSIGNE ultime, hanno dato vita negli ultimi dici Napoli e tanti campo sono di- pionati. Riscossa partenopea, poi, FABIAN RUIZ quarant’anni ad una delle rivalità più altri importanti versi gli uo- MANOLAS LLORENTE nell’annata del secondo Tricolore, DI LORENZO ALLAN ZACCAGNI note del calcio italiano, soprattutto centri del Sud Ita- mini chiave per Napoli – – Sabato 19 ottobre ore 18.00 FARAONI con doppia vittoria sugli scaligeri. per merito del colore e dell’ironia di lia. il tecnico croato, dal laterale Faraoni CALLEJON MERTENS STEPINSKI Successi del Napoli da ricordare an- AMRABAT RRAHMANI alcuni celebri striscioni con cui i sup- fino all’esperto ex Feyenoord Amra- che l’1 a 0 a Fuorigrotta del porters partenopei hanno risposto Verona: difesa solida, bat, il faro della squadra è senza dub- VERRE MIGUEL VELOSO 1996/97, quando a tempo ormai sca- GUNTER in più di un’occasione ad una serie di attacco sterile bio Miguel Veloso, che grazie al suo duto Mauro Milanese regalò i tre LAZOVIC SILVESTRI slogan e cori ben meno goliardici ri- Quello che si presenterà al San Paolo vellutato piede sinistro rende ogni KUMBULLA punti agli uomini di Gigi Simoni, ed ALLENATORE volti loro da parte del tifo veronese. è un Verona neopromosso che però calcio piazzato un potenziale pericolo ANCELOTTI il 3 a 1 del 2006/07, quando la squa- Eppure, a dimostrazione di come lo ha approcciato a questo campionato per gli avversari. La pecca di questo dra di Reja guadagnò nel capoluogo sport dovrebbe unire piuttosto che con convinzione nei propri mezzi e avvio di stagione dei gialloblù, in- Verona 3-4-2-1 veneto tre punti decisivi per la pro- dividere realtà differenti, la denomi- senza nessun timore reverenziale. vece, è stata fin qui la scarsa vena mozione in Serie A.

18 19 L’AVVERSARIO

IVAN JURIC Il croato “italiano”

di Lorenzo Gaudiano

iò che conta è avere un’idea chiara di «Ccome giocare, dove ognuno sa esattamente cosa deve fare. È la base. Se sopravvaluti certe cose, tipo lo spirito di gruppo, poi rischi di trascurarne altre di sicuro più concrete. Un allenatore di ba- sket, con cui tempo fa mi sono con- frontato, mi ha confessato di aver capito dopo anni e anni che la cosa più importante è che ogni giocatore sappia esattamente il proprio com- pito sul campo. Che si parli di ba- sket, rugby o calcio durante la par- tita un giocatore deve eseguire ZZZPWDHURQDXWLFDFRP L’AVVERSARIO determinati compiti, possibilmente bene. mentale. Un mentore per lui, un Ognuno deve fare il suo, è così che alla Prima di essere allenato padre che una volta appreso il va- fine viene fuori un buon risultato». da Gasperini, la partita lore del giocatore ha fatto di tutto Ha sempre saputo cosa fare in mi passava in mezzo alle mani per non separarsene più. I figli però campo Ivan Juric.’ Un allenatore gli senza capirla. Grazie a lui ad un certo punto mettono le ali, assegnava un compito? Il croato lo “ ho imparato a decifrarla volano da soli per cercare il proprio eseguiva alla perfezione, senza esi- spazio nel mondo e per Ivan era tazioni, rendendo la vita impossibile arrivato il momento di mettersi alla in mezzo al campo a tutti i suoi av- prova. Non bastava più essere un versari. Polmoni infiniti, una rigo- semplice assistente, era arrivato il rosa disciplina tattica e un agonismo momento di allenare, di avere la de- forte e deciso: si potrebbe conti- cisione definitiva. Prima il Mantova, nuare. Il fiuto per il gol forse gli poi il Crotone con una promozione mancava, ma poco importa conside- In panchina all'Inter con Gasperini, Baresi e Bernazzani in A e il Genoa subito dopo, la piazza rando che le sue mansioni sul ter- a cui ha dato tanto ricevendo molto reno di gioco erano altre. Bastava pette al chiodo. È la fine? Assoluta- mangio». poco in cambio. Infine il Verona, osservarlo al termine di una partita, mente no, è soltanto l’inizio. Perché È curioso ed insolito ascoltare da un oggi avversaria del Napoli in cam- tutto grondante di sudore nono- ad attenderlo ci sono la panchina, ex calciatore un simile discorso. Ma- pionato, con l’obiettivo di conqui- stante il suo fisico un po’ mingher- la lavagnetta nello spogliatoio, turare la piena consapevolezza di es- stare la salvezza a fine stagione. lino, per capire che Ivan aveva pra- il taccuino degli appunti, i vi- sere giunti alla fine di un percorso è ticamente dato tutto per la deo per studiare gli avver- sicuramente doloroso, triste e diffi- Gioco o risultati: propria squadra, la propria tifo- sari, tutte le attrezzature cile per un calciatore. Per Juric’ no. un dubbio amletico seria, il proprio tecnico e so- di allenamento e squadre La determinazione e il cinismo avuti «Il gioco di una squadra è importante, prattutto per se stesso. da guidare e formare in campo hanno aiutato il croato a basta pensare ad Ajax e Barcellona che giorno dopo giorno. voltare subito pagina, a trovare la lo curano molto, divertendo costante- Il “colonizzatore” sua dimensione ed il suo ruolo anche mente tutto il mondo. In Italia invece si Croazia, Spagna e Italia. Sem- Meglio fuori quando il campo non lo richiedeva pensa soltanto al risultato. È la cultura bra un girone degli Europei che dentro più. In questo senso il contributo di dello sport che manca. Nelle scuole ad ma in realtà è il viaggio di Ju- «Quando ho smesso, è stato fonda- esempio, ho notato ciò grazie alle mie fi- ric’ in carriera. Si parte da Spa- ho avuto un rifiuto lato, terra d’origine, colonia totale. Ho cominciato greca nel III a.C., possedi- subito ad allenare e mento della Repubblica di Ve- l’assenza di calcio nezia dal Quattrocento a fine giocato non si è mai Settecento e parte integrante fatta sentire. Allenare dell’Impero austro-ungarico mi piace molto di più prima e della Jugoslavia dopo. che giocare. È più Le giovanili dell’Hajduk, poi il impegnativo, hai più Siviglia, un breve prestito al- responsabilità, lavori l’Albacete, un brevissimo ri- di più, ma mi trovo meglio. torno in patria al Sebenico e in- Mi piace anche se si vive male: da cal- fine l’Italia, colonizzata come casa ciatore non mi è mai successo di non sua anticamente dai greci, che non dormire la notte, invece ora mi capita di ha più lasciato: una semplice coinci- svegliarmi alle 4 di notte e di iniziare a denza, un’affinità culturale, un amore pensare a come affrontare i prossimi av- forse destinato a sbocciare e a rima- versari. Mi stressa, ma al tempo stesso nere vivo in eterno. Da Crotone a mi rende davvero molto felice e magro, Genova, sponda Grifone, e le scar- anche se non è che stia attento a quel che

22 23 L’AVVERSARIO

Sono molto presente a bordocampo e urlo molto. Tu�i mi dicono che il mio modo di fare sprona i giocatori ma “ non ci credo molto. Non credo che il mio a�eg- giamento sia quello ne- cessario, mi comporto in questo modo solo perché sono fa�o così glie, c’è un’educazione sportiva che pro- cede bene sia alle elementari che alle me- die. È dalle superiori forse che questo meccanismo si inceppa, probabilmente perché i ragazzi a quell’età iniziano ad essere troppo viziati. Quando ero a Si- viglia diversi anni fa contro il Real Madrid al Bernabeu andammo in van- taggio, conquistando alla fine un pa- reggio. Il pubblico ci fischiò perché ave- vamo rinunciato a giocare per difenderci. In Italia invece questo risul- tato sarebbe stato osannato dalla stampa

e dal pubblico. Gli italiani hanno biso- versa. La Juventus ha non una av- gno di ritrovare il giusto equilibrio tra versaria ma due, le neopromosse non bel gioco e competitività». sono l’ultima ruota del carro ma Il calcio italiano fa tanta fatica. In squadre pronte a combattere su ogni campionato domina sempre la stessa campo per rimanere in massima se- squadra, non soltanto per le mag- rie. Il Verona di Juric’ ci sta provando giori disponibilità economiche o per con un’identità propria ed una filo- meriti propri. In campo internazio- sofia ben precisa. Venderà fino alla nale sono anni che non arriva un fine cara la pelle, come il suo allena- trofeo e tra l’altro le partite contro tore in mezzo al campo quando squadre di minor livello non hanno aveva le scarpette ai piedi e una più l’esito scontato di un tempo. grinta decisa che al chiodo non ap- Quest’anno la musica sembra di- penderà mai.

24 L’APPROFONDIMENTO di Francesco Marchionibus Bilancio Consolidato U.E.F.A. (in milioni) 2014/2015 2015/2016 2016/2017 2017/2018 Ricavi diritti televisivi 1.689.638 3.185.225 2.322.12 2.263.113 Ricavi commerciali (sponsorizzazioni) 345.473 928.280 458.112 453.840 Totale 2.035.111 4.113.505 2.780.324 2.716.953 Champions League Ricavi da biglietteria 19.089 286.520 20.022 23.398 Ricavi da ospitalità 17.866 142.428 17.799 14.785 Altri ricavi 27.348 37.313 17.781 34.698 Totale ricavi 2.099.414 4.579.766 2.835.926 2.789.834 Ripartizione proventi tra le squadre - 1.570.190 - 2.269.738 - 2.119.362 - 2.061.719 Uefa - Lo zio Paperone di Nyon Contributi alle associazioni - 44.689 - 69.431 - 32.814 - 43.302 Organizzazione eventi - 141.393 - 537.748 - 177.097 - 180,434 Spese arbitri e guardalinee - 35.748 - 40.100 - 32.422 - 33.709 a partecipazione alla UEFA Champions League negli anni in cui non ci sono i campionati europei è però Spese I.C.Technology - 52.580 - 107.072 - 54.164 - 48.192 costituisce per i club europei oltre che un risul- proprio la Champions League ad assicurare i maggiori Spese del personale - 72.812 - 158.538 - 83.189 - 83.157 Svalutazioni e ammortamenti - 11.188 - 9.900 - 9.333 - 7.898 Ltato sportivo di assoluto prestigio anche una im- proventi al bilancio U.E.F.A., con un apporto decisivo per Altre spese - 48.001 - 117.620 - 50.005 - 56.788 portante, ed a volte indispensabile, fonte di ricavi. il suo risultato. Totale costi - 1.976.601 - 3.310.147 -2.558.386 - 2.515.199 L’evoluzione del calcio verso una dimensione sempre più Ma vediamo quali sono i numeri dei ricavi Champions e Risultato operativo prima dei contr. di solidarietà 122.813 - 1.269.619 277.540 274.635 Contributi di solidarietà - 171.417 -1.163.730 -268.344 - 273.025 globalizzata e multimediale, ed il crescente interesse quale è il loro peso specifico sui conti U.E.F.A. Risultato operativo - 48.604 105.889 9.196 1.610 mostrato per le vicende calcistiche da parte dei mezzi di Negli ultimi quattro anni i proventi della Champions Proventi finanziari 34.886 9.480 7.857 9.390 comunicazione e degli sponsor, hanno infatti reso la League, dopo aver registrato nella stagione 2015/2016 Oneri finanziari - 13.462 - 12.440 -23.021 - 15.308 Imposte - 698 - 812 - 729 - 693 Champions League una vera e propria macchina da soldi. un balzo che li ha portati da circa 1,5 a 2,01 miliardi di Risultato netto di periodo - 27.878 102.117 - 6.697 - 5.001 Il fiume di denaro generato dalla competizione non ar- euro, si sono attestati, con un trend sempre in crescita, Ricavi Champions League (in milioni) 2014/2015 2015/2016 2016/2017 2017/2018 ricchisce però solo le casse dei club che vi partecipano, oltre i due miliardi, raggiungendo nella stagione Ricavi diritti televisivi 1.160.000 1.650.000 1.701.000 1.718.000 ma anche quelle di chi organizza e gestisce la Cham- 2017/2018 (l’ultima con dati di bilancio disponibili) la ci- Ricavi commerciali (sponsorizzazioni) 304.000 387.000 388.000 390.000 pions, e cioè della stessa U.E.F.A. fra di 2,11 miliardi di euro: un fiume di denaro, appunto, Totale 1.464.000 2.037.000 2.089.000 2.108.000 La U.E.F.A. (Union e un fiume sempre più of European Foot- in piena. ball Associations), Dall’esame dei conti che rappresenta l’or- dell’ultimo quadrien- gano di governo cal- nio appare in crescita cistico a cui aderi- anche il peso specifico scono tutte le che i ricavi derivanti federazioni d'Eu- dalla Champions Lea- ropa più quelle di gue hanno sui bilanci Armenia, Azerbai- U.E.F.A.; se si esclude gian, Cipro, Geor- la stagione 2015/16, gia, Israele, Kazaki- quella degli ultimi eu- stan, Russia e ropei, in cui l’incidenza La sede di Nyon Zio Paperone nel suo forziere con Qui, Quo e Qua Turchia, esercita le dei 2,01 miliardi di ri- funzioni di organiz- cavi provenienti dalla stione, dalle spese per l’organizzazione degli eventi, ai darietà corrisposti alle associazioni e ai club per le loro zazione, ammini- Il presidente sloveno dell'Uefa Aleksander Čeferin Champions è stata del costi dei funzionari, del personale e degli arbitri, alle attività (complessivamente oltre 316 milioni nell’ultimo strazione e controllo 44,5% sui ricavi totali spese di informatizzazione (complessivamente oltre 400 bilancio). del calcio europeo e gestisce tutte le competizioni con- (pari a 4,58 miliardi), nelle altre stagioni i proventi milioni nel bilancio 2017/2018). In definitiva, pur in un sistema caratterizzato da “di- tinentali per nazionali e per club. Champions sono sempre andati ben oltre i due terzi di I proventi derivanti dalla Champions permettono però storsioni” determinate proprio dagli enormi guadagni Sono proprio le competizioni calcistiche che assicurano quelli complessivi: nel bilancio 2014/2015 la C.L. ha pro- anche di sostenere l’intero sistema calcistico europeo: la possibili, la C.L. rappresenta sempre di più per l’U.E.F.A. alla U.E.F.A. enormi proventi, grazie agli introiti deri- dotto 1,46 miliardi sui 2,09 di ricavi complessivi (il principale voce di costo del bilancio U.E.F.A. è infatti re- uno strumento fondamentale per raggiungere i propri vanti dalla commercializzazione a livello mondiale dei di- 69,8%), in quello 2016/2017 i ricavi Champions sono lativa alla ripartizione delle somme a disposizione tra le obiettivi di promozione del calcio e di sostegno delle fe- ritti TV per la trasmissione delle partite ed ai contratti stati 2,09 miliardi sul totale di 2,84 (il 73,7%) e in quello squadre partecipanti alle competizioni (2,06 milioni nel derazioni affiliate mentre per le società che vi parteci- di sponsorizzazione. 2017/2018 hanno raggiunto addirittura il 75,6% di bilancio 2017/2018, di cui 1,41 ai club partecipanti alla pano può rappresentare la possibilità di migliorare la In questo contesto l’organizzazione degli Europei, che quelli totali, con 2,11 miliardi su 2,79. Champions); trovano poi spazio tra i costi di bilancio an- qualità dell’organico grazie ai premi di partecipazione da sola con l’ultima edizione del 2016 ha generato ricavi La C.L. rappresenta dunque un ottimo affare che con- che le somme riconosciute alle associazioni ospitanti che proprio quest’anno sono stati ancora una volta in- per 1,92 miliardi di euro, riveste un ruolo fondamentale; sente all’U.E.F.A. di sostenere i propri elevati costi di ge- per le spese delle manifestazioni, e i contributi di soli- crementati.

26 27 VERSO SPAL-NAPOLI di Marco Boscia IL NAPOLI Una “spallata” al Paolo Mazza NELLA CITTÀ CHE FU DEGLI ESTE Dopo lo 0 a 0 di Torino il Napoli vuole tornare al successo contro la Domenica 27 o�obre alle Spal, squadra che regalò agli azzurri il primo storico trofeo nel 1962 15.00, a Ferrara, gli azzurri saranno accompagnati come sempre da tanti so- Il 3-5-2 di Semplici stenitori e, coloro che ne La Spal di Semplici, con le dovute avranno la possibilità, po- proporzioni, ricorda il Napoli di tranno anche godere di un Mazzarri per modo di stare in Ancelotti e Semplici weekend fuori porta all’in- campo e di giocare. Il calcio del- segna della storia: il centro l’allenatore spallino si basa sul 3-5- con rete di Albiol ed ha poi bissato il ci�adino è divenuto difa�i 2 ma ha caratteristiche tutt’altro successo al ritorno, vincendo per 2 a patrimonio dell’Unesco nel che difensive. L’idea del tecnico è 1 con i gol di Allan e Rui. 1995 come esempio di ci�à quella di riuscire a costruire che ha saputo conservare l’azione partendo dal basso. Il cen- Un tuffo nel passato nel tempo le sue bellezze trocampo è un misto di gioventù Basta dare uno sguardo alle storico-artistiche. Dopo il ed esperienza e si basa sulla qualità formazioni di Napoli e periodo di dominio longo- di calciatori come Kurtic, Missi- Spal della finale di bardo e di sanguinose roli ed il neoacquisto Murgia, che Coppa Italia del 21 guerre fra i Salinguerra e gli contro il Napoli si gioca una ma- giugno 1962 di- Adelardi, le due famiglie che glia da titolare con l’ex di turno sputatasi a Roma si contendevano il dominio Valdifiori; sulle corsie, spingono per accorgersi ci�adino, nel 1242 gli Este alti Sala, ex Samp, ed il giovane più vicino alla porta che schierato arretrare subito un esterno alto, che in campo assunsero il potere assoluto Igor, brasiliano arrivato dall’Au- esternamente come in passato. A in modo tale da adottare una sorta c’erano 21 italiani, fatta eccezione su Ferrara, dando inizio ad stria Vienna; in attacco, il reparto differenza dei primi due anni di se- di 4-4-2 in fase difensiva. Non è di Tacchi (peraltro di chiare ori- un periodo d’oro che per- meglio assortito della Spal, il bom- rie A, la Spal, orfana di Lazzari, escluso che contro il Napoli Sem- gini italiane), attaccante argentino mise alla ci�à di crescere a ber Petagna è affiancato da Di passato alla Lazio ed in grado di plici decida di schierare i suoi a degli azzurri. Era un calcio diverso, livello artistico-culturale. Francesco, che l’allenatore vede coprire tutta la fascia, cerca di far specchio con gli uomini di Ance- più romantico, quello di tempi ora- Nel 1598 la magnificenza del lotti per avere una maggiore pro- mai andati. Il Napoli, guidato da Pe- Ducato estense cessò con Spal 3-5-2 ALLENATORE tezione su Callejon ed Insigne. saola, militava in cadetteria e dopo l’inizio del periodo della do- TOMOVIC CARLO aver sorprendentemente vinto, minazione pontificia, e Fer- BERISHA IGOR ANCELOTTI Precedenti recenti lungo il cammino, sui campi del To- rara iniziò una lenta deca- VICARI KURTIC Da quando la squadra estense è tor- rino e della Roma, giunse in finale denza. Dal 1860 la ci�à fu PETAGNA CIONEK MURGIA nata in massima serie, il Napoli ha contro la Spal, che a sua volta ci ar- annessa allo Stato Unitario MISSIROLI MILIK Ferrara – Stadio Paolo Mazza – Domenica 27 ottobre ore 15.00 CALLEJON sempre vinto. Il 23 settembre 2017 rivò riuscendo a battere, tra gli altri, e, durante i due grandi con- SALA a Ferrara, dopo una gara emozio- anche la più blasonata Juventus. Il fli�i mondiali, subì ferite DI FRANCESCO ALLAN MALCUIT LOZANO nante, Ghoulam all’83’ siglò il gol Napoli vinse 2 a 1, con i gol di Co- gravissime. Oggi, dopo la ri- RUIZ MAKSIMOVIC del 3 a 2 finale in favore degli az- relli e Ronzon, e conquistò il primo costruzione e la ripresa eco- INSIGNE KOULIBALY zurri. Vittoria di misura al ritorno: trofeo della sua storia eguagliando il nomica, Ferrara è sede di OSPINA il gol di Allan al 6’ regalò i 3 punti Vado, vincitore dell’edizione inau- importanti manifestazioni ALLENATORE GHOULAM LEONARDO agli uomini dell’allora tecnico Sarri. gurale della competizione nel 1922: artistiche, sportive e cultu- SEMPLICI Lo scorso anno, con Ancelotti alla ancora oggi restano le uniche due rali, fra cui il Palio di Fer- Napoli 4-4-2 guida, non è cambiata la musica: il formazioni ad aver vinto la coppa rara. Napoli ha vinto 1-0 al San Paolo nazionale senza militare in Serie A.

28 29 IL CONFRONTO di Marco Boscia Il rompicapo del ruolo per Ancelo�i e Semplici Lozanovs anche l’uomo del gol al debutto: al Pachuca gli basta- quest’anno al Napoli contro la Juventus. Ma il gol più rono 7 minuti per segnare all’esordio contro il Club importante l’ha messo a segno il 17 giugno 2018 América; si è ripetuto poi al Psv quando, al mondiale in Russia, con la maglia della na- contro l’Az Alkmaar ed anche zionale messicana, tanto per cambiare al debutto, firmò Di Francesco la rete che valse la sorprendente vittoria dei suoi sulla Germania a cui fece seguito, quasi un segnale, un lieve Da ali a seconde punte sisma a Città del Messico. e Fede- rico Di Francesco na- Il figlio d’arte scono come ali offen- Lozano si racconta Federico si racconta Basta pensare che il papà di Federico, sive. Il primo è in quel “Mi hanno riba�ezzato Chucky, “Cerco sempre di miglio- Eusebio, porta quel nome in onore ruolo ad essere esploso come il pupazzo del film “La rarmi. Il fa�o di essere fi- dell’ex stella portoghese per in Olanda con il Psv, Bambola Assassina”. Il perso- glio di mio padre ha i suoi capire che la famiglia Di ma a Napoli Ancelotti naggio aveva il volto un po’ vantaggi, perché mi ha Francesco è cresciuta masti- sta cercando di adat- rotondo come il mio e i com- permesso di me�ermi cando pane e pallone. Fe- tarlo anche come se- pagni ai tempi del Pachuca mi in luce. Poi sta a me derico ha voluto seguire le conda punta in grado sia di affibbiarono questo nomi- dimostrare il mio orme del padre, calcia- offendere che di difendere. Anche il gnolo. Durante i ritiri mi na- valore. Mio pa- tore prima di lui, ed è secondo, arrivato alla Spal dal Sas- scondevo so�o i le�i e mi di- dre c’è sempre in Emilia Romagna suolo, dove veniva impiegato quasi vertivo a spaventarli. Sono stato e per me è che ha trovato ter- sempre da esterno alto da De Zerbi, onorato di essere l’acquisto un orgoglio e reno fertile per far sta imparando, per volere del neo al- più costoso della storia del non un peso, mi sbocciare tutto il lenatore Semplici, a supportare la Napoli. È uno stimolo in più e mi stimola a fare meglio. Se lo guardo come suo talento: il Bolo- punta centrale Petagna. spingerà a fare sempre meglio” allenatore e non come padre, mi piace- gna prima, il Sassuolo poi e, da que- rebbe averlo come tecnico e spero che st’anno, la Spal. Di Francesco è un destro L’imprevedibilità ‘assassina’ Il padre di Hirving accada” naturale ma è dotato anche di un ottimo si- Spietato nella vita, tanto da essere so- “Napoli non è soltanto uno step intermedio per nistro, dispone di una buona tecnica e di prannominato Chucky, pupazzo prota- lui, ma un punto d’arrivo e sono convinto che Eusebio sul figlio un’ottima visione di gioco. Grazie alla ra- gonista del film “La Bambola Assassina”, sarà una tappa fondamentale per la sua “Prima questo cognome gli pesava di più, al- pidità con cui riesce a cambiare passo ar- ma anche in campo, Lozano fa della velocità carriera. Immaginate: mio figlio giocherà l’inizio trovava avversari che gli rinfacciavano di riva facilmente al tiro, non riuscendo e dello scatto in spazi stretti le sue più im- nella squadra che fu di Maradona. Mi ha essere un raccomandato, di giocare solo perché ancora a trovare con continuità il portanti qualità, che lo rendono un calciatore i confidato che quest’idea lo entusiasma” “era figlio di”. Adesso la vive con serenità, sta fa- gol. Alla Spal spera di riuscire cui movimenti risultano imprevedibili per le difese cendo il suo percorso. Come giocatore Federico è a fare il definitivo salto di avversarie. Il talento messicano ha dato i primi calci al Maradona su Lozano in gamba, più tecnico di me. Deve ancora lavorare qualità che gli possa permet- pallone in patria, al Pachuca, ed ha proseguito poi la sua “Adoro El Chucky, con lui il Napoli si sul cara�ere per arrivare ai livelli di papà, ma ha tere di avere l’occasione di carriera al Psv Eindhoven, realizzando in due anni 22 è assicurato un a�accante forte per i mezzi per riuscirci. Sarebbe un confli�o di inte- esprimersi in una grande assist e ben 35 gol. È approdato al Napoli la scorsa molti anni: ci si aspe�a molto ressi allenarlo in una mia squadra? No, ma è forse squadra e, perché no, di estate diventando, per la cifra di 42 milioni di euro, l’ac- da lui” più giusto che faccia la sua strada” essere allenato un giorno quisto più costoso della storia degli azzurri. Lozano è proprio da suo padre.

30 31 L’INTERVISTA IMPOSSIBILE di Giovanni Gaudiano Dirceu “La formiga” più elegante del mondo

Dirceu con la maglia dell'Atletico Madrid

na toccata e fuga a Napoli per Dirceu José Gui- tutto resistenza e capacità di maraes. Se si chiede però ai tifosi più profondi interpretare più ruoli soprat- Udi parlarne, si raccolgono solo lodi e il rim- tutto a centrocampo. In Brasile pianto per averlo potuto seguire solo per un anno. per questa sua particolare dote era Era l’epoca che prevedeva nel campionato italiano la li- soprannominato “la formiga” (la for- mitazione degli stranieri e quando arrivarono Mara- mica). dona e Bertoni per il brasiliano di Curitiba, la capitale Oggi il brasiliano sarebbe stato un dello stato del Paranà a sud del Brasile, non c’era più po- giocatore richiestissimo e utile. Forse sto. l’unico neo è stato quello di restare Andò via con molti rimpianti e la consapevolezza da poco nelle varie squadre di cui ha ve- parte dei suoi estimatori che forse a quel Napoli sarebbe stito la casacca, ad eccezione dell’Atle- stato ancora utile. tico Madrid dove in tre anni in 82 pre- Dirceu è stato un classico giocatore brasiliano: piedi senze tra il 1979 ed il 1982 mise a buoni, passo lento ma capace di improvvise accelerazioni, segno 26 reti. Questo suo nomadismo generò un secondo visione di gioco, tiro da fermo e in movimento e soprat- soprannome, “lo zingaro”, che lo accompagnò nella sua

33 L’INTERVISTA IMPOSSIBILE varia esperienza italiana.

A Dirceu chiediamo cosa ha rappresentato il cal- cio nella sua vita? «Il pallone mi ha sempre procurato molta gioia. Sin da ra- gazzo vivevo di pane e pallone con mia madre che mi inse- guiva in casa. Se non avessi avuto paura di buscarle, mi sa- rei messo a giocare anche in chiesa. Mi divertivo a palleggiare per interminabili ore e non avevo paura come i miei conna- zionali di usare la testa». finta, del passaggio di prima e poi la necessità di sviluppare un gioco veloce, facendo correre la palla e seguendo la ragione, Perché la soprannominarono “la formiga”? la logica del gioco. Vederlo giocare era affascinante perché era «Ero molto resistente. Quando mia madre aprì un bar a inarrestabile». fianco ad un campo da calcio, ero capace di giocare anche 4 partite al giorno. Si trattava di 35 minuti per gara ma avevo Una carriera lunga, tanti ricordi ma forse anche solo 10 anni. Indossavo sempre la maglia n. 10 e con il mio qualche rimpianto. «Il vostro campionato mi ha «Tanti bei ricordi, a partire dal gol che segnai alla Germa- sempre affascinato. Dovevo nia a Berlino il 15 giugno del 1973, il giorno del mio 21° andare alla Roma, dove compleanno. Segnai di destro a Sepp Maier e vincemmo. Poi avrei trovato Falcao, ma mi in Germania nel 1974 durante il mondiale perdemmo a Dor- 1974 che concedeva veramente poco allo spet- offrirono un contratto solo tmund, un campo formato trappola, con l’Olanda dopo una tacolo? per un anno. Poi andai al “partita di calci” dove l’arbitro concesse di tutto. Ma forse il «Ci preparammo come se dovessimo partecipare ad una ma- Verona e dopo al Napoli. più grande rimpianto della mia carriera è stato essere andato ratona, nonostante il nostro tecnico fosse Mario Zagallo. La Forse con Maradona avrei via da Napoli quando è arrivato Maradona. Credo sarebbe preparazione fu massacrante. Eravamo circondati dai medici potuto fare molto ma, come stato bello giocare con lui, mi sarei adattato ancora di più in al seguito, facevamo continui test psico-fisici, sembravamo ho detto, non fu possibile. In qualunque ruolo». una squadra di nordici in preparazione per un’Olimpiade in- Italia ho sempre avuto tanti vernale. E mentre noi sudavamo amici e qualche italiano è gli olandesi se la spassavano, ar- stato mio amico anche in rivarono con mogli e lattine di Brasile». sinistro segnavo a ripetizione». birra e la sera li trovavi sempre fuori. Sembravano loro i brasi- Oggi si affrontano Napoli e Verona, come pensa Che calcio era quello degli anni ’60? liani. Affrontammo le prime andrà a finire? «Prevaleva la tecnica, soprattutto in Brasile. Era l’epoca di partite che eravamo totalmente «Il mio pensiero è per forza di cose diviso ma penso che la Pelè e del primo mondiale vinto dalla nostra nazionale. I mi- imballati e si vedeva. Alla fine vittoria serva soprattutto agli azzurri di Ancelotti, con il gliori giocatori, a parte Edson, emigravano tutti in Europa della partita con l’Olanda ero quale avrei potuto giocare a Roma. E poi il Napoli merita dove gli ingaggi erano molto più alti. Da noi poi il futebol si distrutto, pensavamo di essere i di raggiungere qualche successo per quello che ha fatto in que- giocava ovunque. Era un’occasione per stare insieme, divertirsi più forti ed invece eravamo fuori sti anni di gestione De Laurentiis». con poco e scoprire le proprie qualità. Dove si giocava con dalla finale. Pensai al Brasile, Dirceu José Guimaraes vedrà la partita del pomeriggio maggiore frequenza spesso vedevi gli osservatori delle squa- alla delusione dei tifosi ma poi da un osservatorio privilegiato, circondato dagli amici dre più importanti che seguivano questo o quel ragazzo se- compresi che il Brasile che avevamo in testa noi, quello del ’70, che come lui non ci sono più perché, di questo si può star gnalato come promettente». non sarebbe esistito più. Il calcio era cambiato: tanto agonismo, sicuri, nessuno avrà potuto dimenticarlo, come tutti i ti- meno tecnica, pochi fuoriclasse con squadre costruite per di- fosi napoletani che hanno avuto la fortuna di vederlo gio- Che sensazione provò quando fu ingaggiato dal struggere il gioco avversario piuttosto che costruire il proprio care in maglia azzurra sempre alla sua maniera. Se ne è Botafogo di Rio de Janeiro? calcio. La nostra epoca si era spenta: far correre la palla, drib- andato, raccontano le cronache, cercando di scansare «Quando approdai al Botafogo ero giovanissimo ma ebbi la blare l’avversario, esibire fondamentali di grande tecnica non con la sua Porsche un impatto frontale con un’altra vet- fortuna di trovarvi Jairzinho. Diventammo amici, lui era af- Come spiega a distanza di tanti anni la trasfor- serviva più. Si giocava meno, si aggrediva di più». tura. Era in macchina con un amico italiano, era il 15 set- fermato da tempo, aveva vinto il mondiale in Messico con la mazione della nazionale brasiliana dal 1970 con tembre del 1995 ed era benvoluto e circondato dall’af- Seleção. Mi ha insegnato l’importanza del dribbling, della cinque numeri 10 in campo rispetto a quella del Cosa le è rimasto dell’esperienza italiana? fetto di tutti quelli che lo conoscevano.

34 35 FLASH LECCE-NAPOLI 1-4 di Gianluca Mosca 22 se�embre Il Napoli corsaro al Via del Mare

Gli azzurri passano a Lecce con una doppie�a di Llorente. Ancelo�i schiera un nuovo a�acco con il secondo ariete Milik

Dalla Champions al campionato è an- cora Fernando Llorente che determina la vittoria per il Napoli. Il Lecce corre, s’impegna, gioca il suo calcio ma gli az- zurri calano gli assi e portano a casa un importante successo. Ancelotti opta per lo spagnolo dal primo minuto schie- randolo con Milik, è l’ennesima forma- zione inedita che il tecnico manda in campo. L’esperimento con due torri funziona, anche se il polacco resta an- cora a secco.

Il colpo di testa del ragazzo di Pamplona procura un rigore agli azzurri per fallo di mano di Tachtsidis. Sul dischetto va Insigne ma l’ex di turno Ga- briel para il tiro dagli undici metri. Per l'arbitro Piccinini è tutto da rifare, perché il por- tiere leccese non ha seguito le sue indicazioni. Rigore da ripetere e questa volta il ra- gazzo di Frattamaggiore col- pisce e porta il Napoli sul 2 a 9LD*LDQ/RUHQ]R%HUQLQL1DSROL1$ 0. 7HO $SHUWRGDOOXQHGuDOVDEDWRGDOOHDOOH 37 FLASH NAPOLI-BRESCIA 2-1 29 se�embre Una sconfitta Super Mario NAPOLI-CAGLIARI 0-1 imprevedibile 25 se�embre segna ancora Il match infrasettimanale riporta al San Paolo Marko Rog. L'ex Napoli, così come il resto della squadra ros- soblù, dà filo da torcere ai ragazzi di mister Ancelotti. a Napoli La tattica difensivista ad oltranza degli isolani e una serie di falli non fischiati dal superficiale arbitro Di Bello determinano il risultato. Mertens e Manolas portano gli azzurri sul doppio vantaggio. Poi si spreca un po’ troppo e il Brescia riapre la partita

Gli azzurri producono palle gol senza riuscire a trovare il meritato vantaggio. Nel finale per la dura legge del calcio È ora di pranzo ma non si mangia, si il Cagliari trova una rete immeritata ed occasionale, ge- gioca. In curva B si fa festa con l’an- nerata da una trattenuta su Llorente non sanzionata con niversario per i 40 anni dei Fedayn, il calcio di rigore. Le proteste di Koulibaly costano al se- uno dei gruppi storici del San Paolo, negalese il cartellino rosso e due giornate di squalifica. schierato contro l'omologazione del tifo, idea espressa dallo slogan “EAM”, “Estranei alla massa”. Da sempre in curva B, il gruppo ama lo scontro leale tra ultras ed ha di- chiarato la simpatia per tifoserie TORINO-NAPOLI 0-0 Un pareggio come quelle dei bresciani e berga- 6 o�obre soporifero maschi. La partita è la seconda di Ba- Il Napoli approccia la trasferta a Torino lotelli dopo il ritorno in Italia con non poche difficoltà in difesa: alla squa- ed ha un sapore particolare lifica di Koulibaly si sono aggiunti gli in- per l'attaccante del Brescia. fortuni di Mario Rui e Maksimovic. Può La giornata per “Super Ma- trovare quindi spazio Hysaj, mai partito da rio” inizia entrando in campo titolare in questo inizio di campionato. con in braccio la figlia Pia, Così dopo il buon quarto d’ora giocato avuta con la showgirl napole- contro il Brescia, mister Ancelotti punta tana Raffaella Fico, e conti- sull’albanese dall’inizio. Ma al 31’ del nua con il ritorno al gol. Ba- primo tempo in un contrasto su una palla lotelli non segnava in Italia alta il difensore cade rovinosamente sul dal 2015 nella partita Udi- collo, aiutato da Ansaldi che tenendolo per nese-Milan. Ed il suo primo il bacino evita il peggio. Sostituzione im- gol con il Brescia, al ritorno mediata in barella e oltre 20 giorni di ri- in Serie A, lo dedica alla fi- poso. glia.

38 39 IL TEMA L’eredità delle Universiadi

l ricordo delle Universiadi napoletane di sicuro non rando che questo momento di positività possa almeno bi- abbandonerà i napoletani ed in particolare i presenti lanciare, se non annullare, tutte le continue negatività Ialla cerimonia d’apertura del 3 luglio. che puntualmente vengono messe in risalto quando si Quella sera allo Stadio San Paolo sembrava si stesse re- parla di Napoli. &(11$02 spirando un’aria L’onda lunga $55('$0(17, nuova. La sensa- delle Univer- zione non era do- siadi 2019 vuta solo per i la- quindi è solo vori che l’impianto partita, biso- metteva in mostra gnerà lavorarci ma aleggiava la sopra senza so- certezza che per sta. Per parte Napoli l’occasione nostra da questo fosse un punto di numero inizie- ripartenza. remo un viaggio La città in questa partendo dagli estate lunga e impianti sportivi calda è stata invasa ristrutturati per dai turisti, l’onda comprendere e lunga ancora non sollecitare tutto si placa e promette quello che an- di arrivare sino al prossimo Natale. cora c’è da fare, allargando l’orizzonte per capire cosa La capacità di cogliere la grande occasione offerta con vuole dire fare sport, mettere al servizio del turista l’im- l’Universiade va ascritta a quelli che ci hanno sempre mensa storia della nostra città senza tralasciare le bel- creduto, pur sapendo le difficoltà che si sarebbero in- lezze naturali e le infinite tradizioni, che restano un’im- contrate. portante ricchezza di tutto il nostro territorio. Era certo che Napoli avrebbe saputo accogliere l’evento, G.G. come pure non c’erano dubbi sul fatto che la nostra città avrebbe offerto agli atleti ed ai turisti un viaggio nel tempo senza soluzione di continuità circondato dalle SEGUICI SUL NOSTRO SITO WEB bellezze artistiche e naturali. L’organizzazione del più importante evento sportivo mondiale, secondo solo alle Olimpiadi, riservato agli www.rivistanapoli.it universitari, ha avuto anche un altro merito da sottoli- Resta sempre neare. Per quindici giorni e forse anche di più la nostra aggiornato 9LD6*LDFRPR città è stata invasa dai giovani, che sono la più impor- con tutti gli articoli tante risorsa per il futuro di qualunque attività, ed è stata 3ROOHQD7URFFKLD 1$ dedicati alla squadra, al centro delle immagini mandate in onda dalle televi- agli eventi ed alla città 7HO sioni di tutto il mondo. )D[ Quei giovani al ritorno avranno diffuso le sensazioni, le immagini, il senso d’accoglienza raccolti durante la ma- nifestazione e questo rappresenterà la migliore pubbli- Rivista Napoli cità possibile per la città e per tutta la Campania, spe- ZZZFHQQDPRDUUHGDPHQWLFRP 41 STUDIO Basile Il San Paolo e il suo futuro

di Giovanni Gaudiano

Il commissario straordinario dell’ARU ripercorre la fase realizzativa delle Universiadi e i lavori allo stadio indicando cosa andrebbe ancora fa�o STUDIO

L’universiade: un grande successo e hanno raccolto poi l’adesione di tutta la città prima, della La prima gara di Champions al San Paolo ha mostrato Campania intera poi e infine di tutte le istituzioni». agli spettatori presenti ed a quelli davanti al televisore il nuovo volto dello stadio partenopeo, quello legato, sin Magari tutte le follie riuscissero così… da quando è stato inaugurato il 6 dicembre del 1959, alla «Possiamo dirlo, si è trattato di una follia ben riuscita, direi società azzurra. una festa con la gioventù al centro. È giusto ricordare che ab- In realtà il calcio ha raccolto l’eredità lasciatagli dal- biamo avuto ben 5.000 volontari entusiasti della nostra re- l’Universiade napoletana, che non può che essere definita gione che ci hanno aiutato, 600 tirocinanti ed universitari che per una serie di ragioni un grande successo. hanno lavorato per tre mesi percependo un piccolo stipendio. Lo stadio di proprietà del Comune di Napoli ha sempre una conclusione. con il governo che di fatto decise di non intervenire nacque la La cosa più importante ritengo però sia stato l’entusiasmo che raccolto e favorito una serie di attività sportive anche se Prima di approfondire la questione stadio, è necessario mia nomina voluta dal governatore De Luca. Stiamo par- abbiamo letto sui volti degli atleti arrivati da tutto il mondo in molti, come lo stesso De Laurentiis, avrebbero prefe- soffermarsi ancora un poco a parlare dell’Universiade lando di fine luglio 2018 e quindi a meno di un anno dal- per la scelta degli alloggi, per le condizioni degli impianti che rito fosse destinato esclusivamente al calcio. napoletana. l’inizio della manifestazione, tenendo presente che i primi hanno trovato e per come è andata la manifestazione partendo I lavori eseguiti hanno ridato all’impianto una dignità atleti sono poi arrivati il 27 giugno del 2019. I progetti sul dalla cerimonia inaugurale». che si stava smarrendo, ma c’è ancora tanto da fare. L’organizzazione dell’evento tavolo erano tanti, alcune attività di gara erano già iniziate Nel frattempo, come d’uso di questi tempi, si sono aperte Per ripercorrere quello che è stato fatto, abbiamo deciso ma non c’era neanche un cantiere aperto. Direi una sfida ai A questo proposito è naturale chiederle come si inchieste sull’organizzazione delle Universiadi. Si è par- di parlarne con l’ing. Gianluca Basile, il commissario limiti del possibile». arrivò a pensare di alloggiare buona parte degli lato di abuso d’ufficio, di turbativa d’asta, senza che nes- straordinario già direttore che il governatore De Luca atleti sulle navi da crociera? suna voce si alzasse per evidenziare come Napoli abbia si è visto ad un certo punto costretto a nominare per evi- Sembra un’odissea e quindi è lecito chiederle, ri- «La decisione sugli alloggi è stato uno dei motivi che fece pro- potuto ospitare la manifestazione grazie alla ferma vo- tare un clamoroso fallimento. guardando il film di questa storia, che sensazioni porre il rinvio. Quando si parlò della candidatura di Napoli, lontà e determinazione di poche persone che hanno reso ne ricava oggi dopo il grande successo dell’Uni- io non ero ancora direttore, la Fisu accettandola fu d’accordo possibile uno dei soliti miracoli alla napoletana. Come è diventato Commissario Straordinario del- versiade napoletana? sulla distribuzione degli atleti sul territorio perché fu subito Da questo numero ripercorreremo quello che è stato l’Aru (Agenzia Regionale per le Universiadi)? evidente che mettere 8.000 atleti in un unico «La mia nomina nasce in un momento di grande criticità. luogo a Napoli sarebbe stato complicato. E L’Universiade è stata una sfida che la Regione Campania ha nella relazione presentata per la candidatura accettato alla fine del 2015 con il contratto d’assegnazione fir- la soluzione del problema prevedeva che sa- mato solo nel 2016 per la rinuncia di Brasilia. Parliamo di rebbero stati utilizzati: residence universi- meno di tre anni per organizzare un evento di livello mon- tari, alberghi, navi da crociera e la realiz- diale. I successivi 18 mesi sono serviti solo per la progettazione. zazione di un villaggio all’ex zona occupata All’inizio del 2018 in accordo con il CONI si stabilì di no- dalla Nato. Si pensò comunque di realizzare minare un commissario straordinario per consentire lo svol- un villaggio unico per tenere gli atleti tutti gimento dell’evento nella figura del prefetto Latella, che ha im- insieme e in una prima fase si individuò la postato la realizzazione della manifestazione partendo dal stazione marittima. Nel momento in cui fu villaggio degli atleti da allestire alla Mostra d’Oltremare, pro- nominata commissario il prefetto Latella, le getto difficile da realizzare nei tempi oramai a disposizione. opzioni rimaste sul tavolo erano due: mettere A questo punto il 25 luglio 2018 in una riunione a Roma il tutti gli atleti alla stazione marittima o prefetto Latella ed il CONI, pur volendo realizzare l’evento, realizzare un villaggio alla Mostra d’Ol- proposero il rinvio al 2021. A quel tavolo era presente anche tremare. Io ho ritenuto successivamente non Basile con De Luca e il presidente della FISU Matytsin l’onorevole Giorgetti che dichiarò l’indisponibilità del governo praticabile una soluzione unica. Nel caso ad intervenire e lasciò libera scelta alle autonomie locali». del porto avremmo impedito l’attracco delle fatto, quello che deve ancora essere fatto e chi lo do- navi da crociera che fanno di Napoli un vrebbe fare, iniziando proprio dal San Paolo. Lo stadio Questo significa che l’Universiade in pratica è «Neanche a farlo apposta, in questi giorni abbiamo visto in punto di forza dei loro tour ed era impossibile realizzare nel può essere definito la struttura sportiva più importante stata appesa ad un filo, quasi non ci fosse un vero anteprima il film documentario commissionato dalla Re- poco tempo a disposizione le casette alla Mostra, che tra l’al- della città ed è fuor di ogni dubbio la casa del Napoli. interesse ad organizzarla? gione alla Film Commission sull’evento che dura 26 minuti tro è un bene monumentale, per tutti. La mia nomina a com- La società retta da De Laurentiis vorrebbe gestirlo, sa- «In pratica era più di una possibilità. A quel tavolo però erano e che dopo la partecipazione a qualche festival sarà visibile a missario è servita anche a destinare la risoluzione della si- rebbe di sicuro un toccasana; in questi giorni si sente dire presenti il governatore De Luca, il sindaco De Magistris e la tutti. Rivedendolo, l’impresa mi è sembrata ancora più improba tuazione impossibile a chi non avesse una particolare visibilità che sarebbe in dirittura d’arrivo la famosa convenzione Fisu che furono d’accordo che la manifestazione non si potesse e l’ho definita dopo la proiezione una follia collettiva da e ad inizio agosto, per forza di cose, si è deciso di scegliere la tra il Comune e la Società, ci auguriamo che si giunga ad rinviare ad altra data. Da quella riunione, molto drammatica, parte di un gruppo di persone che hanno iniziato credendoci soluzione distribuita che ci ha consentito di realizzare l’evento.

44 45 STUDIO

Con questa soluzione si è anche raggiunto lo scopo di tenere gli atleti vicini ai propri campi di gara, semplificando il pro- blema dei trasporti». La ristrutturazione del San Paolo È giunto il momento di parlare degli impianti, di quello che si è fatto, di quello che resta da fare e delle prospet- tive che i lavori hanno aperto.

Partiamo dallo stadio. Quale San Paolo l’Univer- Basile e De Laurentiis siade ha lasciato alla città? «Ho piacere di parlarne – riprende l’ing. Basile – perché lo stituzione dei seggiolini, l’impianto antincendio e gli altri la- stadio ha una sua storia particolare all’interno del mega con- vori strutturali che erano stati già progettati». tenitore Universiadi, ricordo che sono stati ristrutturati ben 65 impianti. Credo sia giusto che quando nel tempo si racconterà Poi però non è andata così? degli avvenimenti legati allo stadio noi, la Regione, potremo «Ad un certo punto, a luglio 2018, il comune ci avverte che non andare orgogliosi di quanto sia stato fatto. Parto dai progetti, ha più il finanziamento previsto e che quindi restano in piedi dalla fattiva collaborazione del prof. Pasquino, dalle decisioni solo i progetti previsti dall’ARU. Alla notizia il presidente De che si sono prese nei tempi ristretti che ci sono stati concessi, Laurentiis lamenta questo improvviso cambio di program- mentre in precedenza per due anni si era parlato di realizzare mazione e incontra il presidente De Luca ed anche me. Il go- impianti nuovi pur sapendo che tale soluzione non sarebbe vernatore decide a questo punto che i lavori vengano eseguiti stata realizzabile. Sul San Paolo il nostro impegno doveva es- a carico della Regione per evitare che le Universiadi si svol- gessero in un impianto in quelle condizioni. Abbiamo quindi ripreso il progetto realizzato dai tecnici del Comune di Na- poli assumendo la regia dei lavori, scegliendo le opere che si potevano realizzare per essere pronti in tempo utile e formando una squadra che ha ben lavorato. La scelta fatta è stata quella di rinnovare tutto il catino interno dello stadio, quindi: seg- giolini, balaustre, impianto di impermeabilizzazione, im- pianto audiovideo, pista, servizi igienici, spogliatoio del Na- poli e la dotazione dei tabelloni che non erano nel progetto. Il tempo a disposizione non consentiva sulla carta neanche que- Il governatore De Luca allo stadio con Adl Basile con Neil Palomba, direttore genarele della Costa Crociere sto. I lavori per la riqualificazione del calcestruzzo, le nuove strade previste, la ristrutturazione delle mura di cinta e delle biglietterie previsti non potevano essere avviati anche perché Paolo fu realizzato nel 1959 su progetto dell’architetto Carlo San Paolo e chi dovrebbe occuparsene per non di- non c’erano i fondi per poterli realizzare. I lavori sono stati Cocchia ed il catino dall’ing. Pier Luigi Nervi che definì il sperdere le energie profuse per l’evento Univer- avviati non senza momenti di tensione generati dalle preoc- San Paolo, quello senza la copertura, come uno degli stadi più siade? cupazioni di De Laurentiis, che ha partecipato attivamente al belli del mondo. Con la ristrutturazione prevista per Italia 90 «La mia idea di una manutenzione importante con degli ade- tavolo tecnico ed ha pressato sulle scadenze per gli impegni le- è stato rovinato. Oggi andrebbe snellito, dotandolo di una co- guamenti che possano dare la possibilità al Calcio Napoli di Con Raffaele Cantone gati alla squadra di calcio. Vale la pena ricordare a questo pro- pertura leggera più adatta e più funzionale, perché lo stadio vendere meglio il prodotto passa per la sottoscrizione di una sere quello di realizzare solo le opere destinate all’Universiade, posito come siamo riusciti a realizzare completamente in soli ha tutte le potenzialità per tornare ad essere un impianto al- convenzione di lunga durata che possa vedere la società di De quindi la pista d’atletica, l’impianto d’illuminazione e quello 13 giorni il nuovo impianto di luci». l’avanguardia. Si dovrebbe anche intervenire sulla viabilità Laurentiis impegnata in alcuni importanti investimenti. Af- audiovideo, gli spogliatoi ed i servizi igienici. A fronte di que- creando una zona franca, magari con qualche parcheggio a più fidando il San Paolo al presidente del Napoli, sarebbe ga- sti lavori da eseguirsi era stata prevista una spesa di 5 milioni. Il futuro dell’impianto piani in zona perché non è pensabile che attorno ci sia quel rantita una migliore fruibilità e funzionalità interna con un Il Comune di Napoli, erano presenti il sindaco e l’assessore Cosa resta da fare per completare una duratura ri- caos, non accade da nessuna parte. Va di fatto affrontata una investimento importante della società che potrebbe recuperarlo Borriello, ci disse che aveva un progetto da 25 milioni che il strutturazione dello Stadio? seria riqualificazione urbanistica dell’intera zona». in un lasso di tempo ragionevole. Resta comunque necessario credito sportivo stava per finanziare con il quale sarebbero «Al di là dei lavori previsti nel primo progetto del Comune, anche un intervento pubblico per realizzare un progetto du- stati fatti i lavori di riqualificazione del calcestruzzo, la so- dal mio punto di vista andrebbe smontata la copertura. Il San Ci potrà essere un futuro ancora migliore per il raturo e definitivo soprattutto all’esterno».

46 47 L’ANNIVERSARIO Enrico De Nicola Il primo presidente

della Repubblica Due immagini del Presidente Enrico De Nicola. In basso l'ingresso di Villa De Nicola a Torre del Greco

a grandezza morale di un popolo si misura dal riera al servizio dello stato De Nicola ha potuto vantare coraggio con cui esso subisce le avversità della un curriculum ineguagliato, avendo ricoperto le princi- «Lsorte, sopporta le sventure, affronta i pericoli, pali cariche dello Stato. Nel dettaglio è stato deputato del trasforma gli ostacoli in alimento di propositi e di azione, va Regno d’Italia nel 1919 e presidente della Camera dei de- incontro al suo incerto avvenire». putati dal 1920, poi senatore nel 1929. Nel 1945 fu chia- Chi ricorda queste parole? mato nella Consulta Nazionale dove Si tratta dell’incipit del messaggio che il fu presidente della commissione Giu- 15 luglio del 1946 Enrico De Nicola in- stizia. Capo provvisorio dello Stato viò all’Assemblea Costituente della Re- dal giugno 1946, fu eletto primo pre- pubblica da capo provvisorio dello Stato sidente della neonata Repubblica Ita- della nascente Repubblica italiana. liana il 1° gennaio del 1948. Nel 1951 Il primo ottobre di quest’anno è caduto divenne presidente del Senato della il 60° anniversario della sua scomparsa. Repubblica e il 23 gennaio del 1956 Era il 1959 quando De Nicola si spense presidente della Corte Costituzionale. nella sua casa di Torre del Greco all’età Il ritratto più intimo di Enrico De di 81 anni. Nicola ci parla di uomo poco incline Questa che gli dedichiamo non è una all’attaccamento alla poltrona, nono- commemorazione ma un ricordo a beneficio di chi non stante le numerose cariche ricoperte, un giurista stu- ha avuto modo di informarsi su questo grande napole- dioso ed attaccato al concetto di Stato. Rimase scapolo tano. ma chi gli viveva accanto ha sempre parlato di un uomo De Nicola era nato a Napoli il 9 novembre del 1877. Ri- legato alle persone che lo circondavano. masto solo in casa con la madre, perché il padre era emi- Nel 1928 con i proventi della sua attività professionale grato per lavoro in Argentina, aveva svolto studi classici si fece costruire una villa a Torre del Greco dove visse presso il liceo Genovesi per oltre 50 anni e dove spesso giungevano personalità per poi laurearsi in politiche nazionali per convincerlo ad accettare nuovi in- Giurisprudenza alla carichi o a ritirare le dimissioni da questa o quella carica. Federico II. Avvocato De Nicola può essere annoverato nella schiera dei libe- penalista riconosciuto rali progressisti e la sua vita, le sue battaglie, i suoi suc- tra i migliori del no- cessi dimostrano come avesse una visione molto lungi- stro paese aveva intra- mirante per quegli anni. preso prima anche la La nettezza delle sue decisioni oggi sarebbe utile al pa- carriera giornalistica e norama politico italiano dove l’apparenza, il voltafaccia poi quella politica. e la superficialità spesso la fanno da padrone. Nella sua lunga car- Gio.Ga

49 ODEON di Marina Topa Andiamo al Teatro La stagione entra nel vivo con un’offerta ricca e variegata. Dal Mercadante al Teatro Totò, dal Sannazaro al Bellini e al Nuovo basta scegliere o magari vederli tu�i

al 23 ottobre inizia un pe- riodo ricco di appuntamenti Dinteressanti per i napole- tani amanti del teatro e ce n'è per tutti i gusti! Iniziamo segnalando che al Teatro Mercadante la stagione 2019 si apre con la rappresentazione, dal 23 ottobre al 10 novembre, del dramma “La Tempesta”, ultimo capolavoro di W. Shakespeare. La regia è di Luca De Fusco che definisce lo spettacolo un duplice addio, quello di Shake- speare al teatro e quello collettivo “ad un tipo di teatro che spezza la bacchetta magica e rinuncia alle sue Eros Pagni ne La Tempesta magie, ormai superate dal tempo” … una sorta di addio al Novecento che cede il passo al nuovo millennio. Prospero, affidato a Eros Pagni, gra- zie ai suoi poteri magici, riorganizza la vita sua e degli altri protagonisti attraverso una serie di riflessioni che offrono una visione rassegnata e al tempo stesso serena della vita. La tempesta è lì, nella sua testa, per poi estendersi in quella di tutti coloro che si identificano nel disgusto che i ragionamenti sui tempi contempo- ranei provocano. Totò dal 24 ottobre al 3 novembre. e di sua moglie Vicenza, frustrata Con grande comicità, la commedia dalla maternità negata. Salvatore tratta problematiche sociali attuali spaccia per trovatello il figlio nato e impegnative quali l’usura, il lavoro dalla sua relazione con la moglie di Commedia comica, invece, “Arezzo precario e il mercato dei bambini at- un pregiudicato, che Vicenza acco- 29 in 3 minuti”, di Gaetano Di Maio traverso la storia del tassista Salva- glie come un miracolo ma, pur- e Nino Masiello, in scena al Teatro tore, interpretato da Oscar Di Maio, troppo, l’intrigo sarà svelato. Ma no-

51 ODEON

con il pubblico, con divertenti mo- nologhi, confessando che lo tiene in riga con la sua arte culinaria di schietta tradizione campana. Mon- signore ha la testa tra le nuvole e Meneca i piedi per terra: due esseri distanti e vicini il cui equilibrio è vi- tale per entrambi, come in tante si- tuazioni reali. Arricchisce lo spetta- colo la partecipazione di due attori/cantanti, Luigi Bignone e En- rico Vicinanza che, in varie vesti, rievocano la memoria artistica par- tenopea offrendo la benefica azione liberatoria della risata provocata dal Oscar Di Maio al Teatro Totò nonsenso. nostante la drammaticità degli tini tornano a lavorare insieme dopo eventi, grazie a doppi sensi e bat- alcuni anni in questo spettacolo am- tute divertenti ed incalzanti, lo spet- bientato all'epoca di Ferdinando IV Il Teatro Bellini, ormai conside- tatore non perderà la voglia di ri- di Borbone e della regina Carolina, rato dal suo affezionato pubblico “la dere. che amavano le visite del Monsi- casa del teatro”, mette in scena “Le gnore per affrontare la giornata ri- dendo. Da qui l'abitudine di attri- buire a Monsignor Perrelli ogni Al Teatro Sannazaro, dal 25 otto- sorta di corbelleria, come l'aver fatto bre al 3 novembre, Peppe Barra ve- morire i suoi 2 cavalli nutrendoli di stirà i panni femminili di Meneca in sola acqua... uomo di chiesa e di “I Cavalli di Monsignor Perrelli” per scienza, ma poco concreto, è accudito la regia di Lamberto Lambertini. dalla fedele perpetua Meneca che, Peppe Barra e Lamberto Lamber- sfinita dalle sue imbecillità, si sfoga

Daniele Russo in scena al Teatro Bellini cinque rose di Jennifer”, dal 25 otto- bre al 10 novembre, regia di Ga- briele Russo, protagonisti Daniele Russo e Sergio Del Prete. È un omaggio che Gabriele Russo ha vo- luto rendere ad Annibale Ruccello scegliendo il suo testo più simbo- Peppe Barra al Sannazaro lico, quello che gli fece conquistare,

53 ODEON

nel 1980, l’attenzione del pubblico e della critica. La storia è ambientata in un quartiere popolare napoletano negli anni ‘80. Il protagonista Jen- nifer, (Daniele Russo), è un roman- tico travestito innamorato di Franco, un ingegnere genovese. In attesa della sua telefonata, gli dedica più volte alla radio “Se perdo te” di Patty Pravo; tra una canzone e l'altra ascolta i frequenti aggiornamenti che la stessa emittente trasmette sul serial killer che, proprio in quelle ore, sta uccidendo i travestiti del quartiere. Molto abile Daniele Russo nel riuscire a non sacrificare l'irresi- stibile umorismo del testo, pur ri- Al Bellini Le Cinque Rose di Jennifer spettando lo stato emotivo che la

Renato Carpentieri al Teatro Nuovo con “Le Braci” di Marai

Sarà al Teatro Nuovo dal ci sono tracce di un pas- 23 al 27 o�obre Renato saggio nella nostra ci�à Carpentieri con l’ada�a- dopo la seconda guerra mento del romanzo del- mondiale viene conside- l’ungherese Sandor Marai. rato come un caposaldo Con lui in scena Stefano della le�eratura esisten- Jo�i per la regia di Laura zialista ed il suo ada�a- Angiulli e l’ada�amento mento al teatro ne accre- di Fulvio Calise. sce l’interessante Lo spe�acolo nasce dalla approfondimento che le contrapposizione di due due personalità espri- uomini giunti alla resa dei mono sul palco. conti con la propria esi- Si tra�a di uno spe�acolo stenza dove l’incomunica- decisamente a�uale, pur bilità, le differenze e la se Marai scrisse il ro- solitudine, nonostante manzo nel 1942, dove la siano amici, la fanno da difficoltà del sapersi in- padrone. contrare appare legata al L’impegnativo testo dello momento dell’incontro scri�ore ungherese di cui stesso.

54 LA SARTORIA di Lorenzo Gaudiano Francesco Paglino “Un sasso nella testa”

o sempre trovato strano il fatto che riesco a ri- “Hcordare gli avvenimenti della mia giovinezza con chiarezza e precisione, mentre le cose accadute ieri sono confuse, e non ho alcuna fiducia 6$6 nella mia capacità di ricordarle accu- ratamente. C'è forse qualche procedi- mento di fissaggio, mi chiedo, per cui il tempo, anziché far svanire i ricordi 62/8=,21,,035(6$ (come ci si aspetterebbe), fa il contrario, li rende solidi come cemento, l'esatto opposto della poltiglia che mi sembra di ottenere quando cerco di parlare di cesco Paglino – ha debuttato nel 2010 un uomo che, dopo aver visto in giovane ieri?”. È Dennis Cleg che parla, pro- al Teatro Civico 14 di Caserta. Ab- età il padre uccidere la madre, in uno tagonista del romanzo psicologico biamo trasposto la storia di “Spider” sgabuzzino ricostruisce i momenti do- “Spider” dell’inglese Patrick da Londra al casertano per adattarlo lorosi della sua vita alla ricerca della McGrath. Un piccolo stralcio sol- ad un contesto più vicino al nostro e per sua verità. Non rivelo altro per non in- tanto di un monologo interiore in- compiere un lavoro di ricerca soprat- dirizzare già il pubblico sull’intero la- tenso che proietta il lettore nella tutto sulla lingua. Al centro voro». Londra tra gli anni ’40 e ’50, in della rappresentazione c’è pieno dopoguerra, quando si Dal 2010 ad 2019 si può dire cominciò a voltare pagina Andrea Renzi ci sia stata una continua evo- dopo le tante perdite e le abo- (il regista) luzione su questo testo? minevoli distruzioni causate “Francesco ha pre- «Lo spettacolo è andato in scena di- dalla seconda guerra mondiale. parato questo suo verse volte, in ogni occasione la ricerca Liberamente adattato da questo assolo in autonomia linguistica si arricchisce di contributi lavoro letterario è “Un sasso nella ed è sempre per me un sempre nuovi. Si tratta di un work in testa” di Francesco Paglino e Fabio enorme piacere affiancarlo in progress continuo. Non è un film, un D’Addio, affidato alla regia di An- questa esperienza. Quando mi video che hai fatto e rimane lì. Come un drea Renzi e prodotto da Teatri ha manifestato la sua intenzione normale essere umano, anche un attore Uniti, che fa parte del progetto di volersi sperimentare nel ge- con tutte le sue esperienze inevitabil- Cantiere Residenze presso la Sarto- nere del monologo, ha chiesto mente si evolve». ria del Teatro Sannazaro e previsto una mia supervisione su alcune in scena dal 25 al 27 ottobre. fasi del suo lavoro. Per il suo ca- Quale è stata la ragione della ra�ere fortemente emotivo ha scelta de la Sartoria del Tea- Un libero adattamento da un scelto un testo che sente parti- tro Sannazaro? 6HGH/HJDOH9LD63LHWUR&DVRULD 1$ romanzo psicologico. Com’è colarmente. Spider è un perso- «È un monologo molto intimo, come se 6HGH$PPLQLVWUDWLYD9LD*&DUGXFFL1DSROL nato questo progetto? naggio a lui molto caro” fosse un concerto da camera. Ha biso- 6HGH2SHUDWLYD9LDOH&RVLJOLRG (XURSD «“Un sasso nella testa” – spiega Fran- gno del contatto col pubblico, anche se 6DQWD0DULD&DSXD9HWHUH &( JLDGDVDV#JPDLOFRPSHFJLDGDVDV#SHFLW 57 &HOO questo non è mai coinvolto nella rap- presentazione. Avere questo contatto a due/tre metri contribuisce alla crea- zione istantanea dell’empatia e all’im- mersione diretta nella storia del perso- naggio».

Quanto è importante per la riuscita di questo lavoro il suo confronto con Andrea Renzi alla regia? «Lavoro con Teatri Uniti dal 1997. Debuttai professionalmente con “Ro- sencrantz & Guildenstern sono morti”. Sono trent’anni che faccio teatro ed ho partecipato a tanti spettacoli proprio con Andrea Renzi e Toni Servillo. Nel corso di questi anni si è creato un rap- porto sia umano che lavorativo molto forte. In merito a questo monologo in realtà con Andrea abbiamo lavorato in modo completamente diverso da come normalmente si fa in teatro. Non ci scene e a mano a mano mi confrontavo siamo chiusi da soli per venti giorni, con lui. Il lavoro è stato concentrato lavorando su personaggio e messin- da parte mia sulla costruzione del per- scena. Al contrario, ho lavo- sonaggio, Andrea invece mi ha rato da solo su alcune sempre offerto suggerimenti im- portanti per migliorare la mia Francesco Saponaro ricerca drammaturgica, man- (dire�ore de tenendosi sempre fedele a que- La Sartoria) sta sua idea che bisognerebbe “Io l’ho visto in una si- tendere all’autoregia del mono- tuazione di studio e mi è logo, ossia insistere sull’idea della sembrato un esperimento coscienza di stare in scena». drammaturgico e linguistico par- ticolarmente interessante da Facendo un passo indietro, poter regalare all’esperienza de come è nata la sua passione La Sartoria , sopra�u�o per co- per il teatro? minciare a sperimentare come la «Ho iniziato casualmente, non ho mai sala può diventare luogo per avuto da ragazzo nessuna idea di fare monologhi e favorire un ravvici- nato e intimo rapporto con il l’attore e fare teatro. Andando un teatro. Un vero e proprio teatro giorno a Napoli all’università, notai enorme e c’era quest’odore di muffa per da camera, fa�o a�raverso l’as- una locandina di un corso di teatro. l’umidità che mi è rimasto impresso. solo di un a�ore con una storia Ero incuriosito e a mano a mano mi Ho avuto la fortuna di conoscere nel piccola, ambientata in un conte- sono appassionato sempre di più. Que- corso della mia esperienza professio- sto vicino al nostro, ma abba- sto corso si teneva in una di quelle can- nale tante piccole realtà che hanno ali- stanza inquietante” tine sotto ai palazzi di un tempo, tipo mentato negli anni la passione e l’inte- sottoscala per intenderci. Lo spazio era resse per quest’arte».

58 LO SPETTACOLO

Massimiliano Gallo al Diana in un testo di Maurizio de Giovanni “Il silenzio grande” D.P.C.

D.P.C. di Antonio Cretella DISTRIBUZIONE PELLAMI CAMPANIA CUIO - PELLAMI - ACCESSORI PER CALZATURE

Lo scri�ore di successo e i rapporti inesistenti con la sua famiglia per la regia di Alessandro Gassmann con Stefania Rocca nel ruolo di Rose

di Giovanni Gaudiano

l premio Pasinetti è ancora caldo in bacheca ma A Venezia è accaduta una cosa insolita. La giuria del Sin- Massimiliano Gallo è inarrestabile. Cinema, televi- dacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, Corso Garibaldi, 196 - 80028 Grumo Nevano (Na) - Italia sione, teatro e altro ancora. per intenderci quella che diverse volte ha premiato chi Cell. 33935962606 - e-mail: [email protected] I Partita IVA 06530371217 - Cod. Fisc. Reg. Imp NA CRTNTN68H06F839X N. C.C. REA 821675 61 LO SPETTACOLO

Il cast completo de Il silenzio grande.

era stato forse un po’ sottovalutato nel concorso princi- giovane di Venezia al film e quindi anche questo pale della Biennale, ha deciso di assegnare un doppio pre- a Mario Martone. mio per la categoria miglior attore. «La giuria del Premio Pasinetti – racconta Massimiliano Gallo – ha preso una decisione particolare perché solitamente questo premio si attribuisce ad un solo attore. Di fatto è un pre- mio prestigioso che viene subito dopo la Coppa Volpi e per noi è stato davvero importante, visto che viene assegnato dal Sin- dacato dei Giornalisti Cinematografici».

Si diceva del lavoro intenso che contraddistingue questo periodo della tua carriera, proviamo a fare un quadro di quello che stai facendo e di quello che stai preparando. «La piacevole sorpresa di questo periodo è stata la fiction in onda su Rai Uno “Imma Tataranni”. È stata l’ennesima scelta azzeccata, una produzione in cui ho subito creduto sce- Massimiliano con Monica Nappo gliendola e sono stato premiato perché stiamo ottenendo gli Ebbene Napoli l’ha fatta da padrone. stessi ascolti de “I Bastardi di Pizzofalcone”, che è stato nelle Massimiliano Gallo e Francesco Di Leva, entrambi na- due stagioni prodotte sino ad ora un successo straordinario, poletani, lo hanno ricevuto come migliori attori per il riuscendo anche a raggiungere lo stesso share in un’operazione film di Mario Martone “Il Sindaco del Rione Sanità”, dove interpreto un ruolo totalmente diverso. Sono infatti il ma- tratto dalla commedia di Eduardo De Filippo, a sua rito del Sostituto Procuratore, un po’ “mammo” che parla in volta premiato come miglior film. materano, cosa che per me ha rappresentato l’ennesima sfida della mia carriera. Dicevo, abbiamo raccolto da subito un Un riconoscimento importante accompagnato pe- grande successo sulla rete ammiraglia della Rai. Poi vorrei ri- raltro dal Leoncino d’Oro assegnato dalla giuria cordare l’avventura veneziana che mi porterò nel cuore men-

63

Foto di Annalisa Carbone LO SPETTACOLO tre sono in uscita quattro film che saranno in sala nel periodo ticolare e d’altra parte non potrebbe essere il contrario, tenendo invernale». presente che attore è stato ed è. Poi gli piace fare teatro per il pubblico e questo personalmente mi piace molto perché non in- Quale sarà il primo che il pubblico potrà vedere? terpreta il ruolo del regista come quello di un intellettuale che «Per il momento la data sicura è quella prevista per il “Pi- ha poco interesse se il pubblico lo capisce o meno. Credo che chi nocchio” di Matteo Garrone che sarà nelle sale il 25 dicem- faccia il teatro pensando al pubblico sia alla fine il vero in- bre dove interpreto due ruoli. Sarò, infatti, il corvo nella vi- tellettuale». sita medica e poi il direttore del circo, quello che compra Pinocchio per portalo nel Paese dei balocchi dove diventa Quale è la partecipazione di Maurizio de Giovanni asino. È una produzione importante con un cast di attori di nell’ambito della rappresentazione? rilievo: Roberto Benigni, Gigi Proietti, Rocco Papaleo, Mas- «Sin dall’inizio Maurizio ci ha dato carta bianca, mostrando simo Ceccherini, mio fratello Gianfranco, Davide Marotta e fiducia e stima. Poi è venuto al teatro e ci ha detto cose bel- la modella francese Marine Vacht che interpreta la Fata Tur- lissime, confessandoci che non avrebbe potuto pensare di affi- photo di Manuela Giusto china ed altri ancora. Poi si sa che ogni regia di Garrone è prossimo lo riprenderemo portandolo anche all’estero. È uno dare meglio il suo testo. È molto contento di quest’operazione sempre attesa dal pubblico». spettacolo magico, a volte certe rappresentazioni nascono con che è stata allestita anche grazie ad un grande sforzo pro- professionale senza chiederci cosa possa importare ai nostri fi- questa qualità, perché Maurizio è stato davvero bravo a sca- gli». vare nell’animo umano e nelle dinamiche familiari. Sono ar- gomenti dettati da rapporti che attirano l’attenzione di tutti Il tuo personaggio, trattandosi di uno scrittore, e che, se presentati bene, hanno successo. Lo spettacolo, inoltre, ha a che vedere con Maurizio de Giovanni. nel secondo atto presenta un colpo di scena che colpisce l’at- «Non penso. Il personaggio di Valerio Primic era stato scritto tenzione dello spettatore, che nella maggior parte dei casi vor- per Alessandro e quindi credo che abbia avuto come riferimento rebbe rivederlo, goderselo ancora. Ripeto, ci sono alcuni spet- il suo vissuto. Poi Gassmann non poteva fare questo perso- tacoli che procurano emozioni molto forti, ricordo che capitò naggio e mi disse mentre giravamo per i Bastardi che, se lo la stessa cosa quando feci “Scugnizzi”, dove lo spettatore è to- avessi fatto io, lui ne avrebbe curato la regia. Di sicuro Mau- talmente coinvolto: piange, poi ride e finisce per desiderare di rizio, quindi, aveva immaginato un padre di grande perso- rivederlo». nalità, di grande forza che finisce per essere ingombrante per i propri figli». Dai Bastardi a questa rappresentazione, dove ti ri- Gallo con Stefania Rocca trovi Gassmann come regista, come si evolve il duttivo del Teatro Diana, che si è tradotto in una valorizza- E Stefania Rocca? rapporto tra due colleghi? zione della nostra compagnia». «È molto brava anche in teatro. È dotata di una grande E la nuova serie de “I Bastardi di Pizzofalcone” «Avviene tutto con la massima naturalezza, soprattutto umanità, noi scherzando le diciamo che rappresenta la parte quando sarà in televisione? Cosa dire del testo e delle dinamiche familiari che «Dovremmo iniziare a girare a novembre e quindi è ragio- tratta? nevole pensare che verrà trasmessa dalla Rai nell’autunno del «In generale si racconta di questi piccoli silenzi, di tutte le volte prossimo anno. So che il pubblico è in attesa di sapere che cosa che potresti dire una cosa e non la dici e quindi da piccoli i si- sia successo dopo l’esplosione dell’ultimo episodio. Di sicuro lenzi alla fine diventano grandi e irreversibili. In particolare posso dire, ripetendo quello che già ha detto da tempo Mau- poi il testo racconta la storia di un padre molto ingombrante, rizio de Giovanni, che non siamo stati sterminati». autoreferenziale, io infatti interpreto uno scrittore di grande successo legato alla sua carriera, distante dalle problematiche È il momento di parlare di teatro. Al Diana sarai della sua famiglia. Si tratta di un padre dedito alla sua rea- in scena dal 30 ottobre con “Il silenzio grande” di lizzazione che, anche quando i figli finiscono per rinfacciar- Maurizio de Giovanni per la regia di Alessandro Maurizio de Giovanni ed Alessandro Gassmann gli il suo operato, non ne prende atto ma anzi resta fermo sulle Gassmann. proprie posizioni per quasi tutta la rappresentazione in ma- «Dopo l’anteprima al Napoli Teatro Festival, che ha riscosso quando esiste un rapporto di grande stima, di fiducia, di niera direi ottusa, rivendicando che il suo successo professio- sentimentale della commedia, la parte commovente che poi è il un grande successo sia di pubblico che da parte della critica, “amicizia” perché è naturale affidarsi tranquillamente a chi nale era stato cercato per il bene della famiglia. Quest’aspetto suo ruolo. Vorrei comunque segnalare anche l’interpretazione siamo tornati nei teatri d’Italia partendo da Correggio, poi ha quell’esperienza nell’altro ruolo già consolidata. D’al- è stato interessante sia per me che per Alessandro, perché nella di Monica Nappo, che interpreta Bettina la governante, Paola saremo due settimane al Quirino a Roma e dopo al Diana. tronde Alessandro è un regista affermato e credo sia anche uno nostra vita abbiamo avuto padri ingombranti e noi stessi a Senatore e Iacopo Sorbini che hanno il ruolo dei figli dello Dopo Napoli andremo al Carcano di Milano e poi per l’anno dei migliori in Italia. Segue molto gli attori, ha una cura par- volte dobbiamo domandarci se non pensiamo troppo all’aspetto scrittore: Adele e Massimiliano».

64 65 I TESORI DELLA CITTÀ di Domenico Sepe Cappella Sansevero La bellezza misteriosa di Raimondo di Sangro

Un'immagine suggestiva della cappella

a Cappella Sansevero è oggi uno dei più importanti ma anche un preciso progetto iconografico da parte sua. musei di Napoli e questa chiesa, oggi sconsacrata, è Nel cantiere di questa chiesa si raccolsero alcuni fra i Lattigua al Palazzo di Sangro e si trova vicino a grandi protagonisti del Settecento napoletano in un piazza San Domenico Maggiore nel centro storico. momento di particolare fervore artistico per la capitale È un monumento alla grandezza del casato dei Sanse- del Regno di Napoli. Tra di essi il veneziano Antonio vero nato per volontà del principe Raimondo di Sangro Corradini, già noto per le sue sculture velate che sor- il quale aveva l’intenzione, nell’ampliamento che ne fece, presero il Canova, il genovese Francesco Queirolo ed il di creare un autentico mausoleo per la propria famiglia napoletano Giuseppe Sanmartino, autore dell’opera che

67 I TESORI DELLA CITTÀ

cesso alla sagrestia ed alla cavea sotterranea, sulla de- stra. Alzando lo sguardo, si vede che al di sopra degli archi tutta la lunghezza della cappella è percorsa da un cor- nicione realizzato con un mastice ideato dal principe Raimondo, al di sopra del quale si diparte la volta a botte, completamente affrescata dal dipinto di Francesco Maria Russo chiamato Gloria del Paradiso. Alla base della volta, subito sopra il cornicione, si aprono le sei fi- nestre strombate che forniscono luce alla cappella. Tutte le opere d’arte contenute all’interno della strut- tura, eccetto quattro, furono commissionate da Rai- mondo di Sangro ed a lui si doveva la pavimentazione settecentesca, costituita da un intarsio marmoreo bianco e nero simboleggiante un labirinto ed, infine, al di sopra della porta maggiore, è collocata una piccola tribuna dalla quale partiva il passaggio di collegamento tra la Cappella ed il Palazzo di Sangro andato distrutto nel 1889. La Cappella Sansevero è il monumento di Raimondo di Sangro per se stesso, le sue idee ed i suoi discendenti, e ciò è dimostrato dalla ricca iconografia legata ad ogni singola opera. Il principe fu molto attento nella scelta tanto degli artisti quanto dei temi delle opere all’in- Il Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino terno della Cappella ed un esempio è il Disinganno di A sinistra il principe Raimondo di Sangro Queirolo. Questa scultura rappresenta un uomo che si li- bera da una rete e simboleggia lo stato di oppressione mente alle sue forme, ciò che sorprende e nutre leggende dovuto al peccato da cui il duca Antonio, padre di Rai- su quest’opera è la perfezione della resa plastica del velo Il Disinganno di Francesco Queirolo mondo, si libera per dedicarsi ad una vita religiosa dopo e della figura del Cristo. Il Sanmartino attinse a piene fa da presentazione e da icona di questo museo: il Cristo una vita sregolata. Tutte le altre statue, denominate mani dagli insegnamenti del Corradini, suo maestro e velato. Virtù, di cui nove dedicate a consorti di nove membri già noto per altre sculture velate, riuscendo, se possibile, Per descrivere la Cappella si deve partire da ciò che mo- della famiglia Sansevero e il Disinganno dedicata al a migliorarne la tecnica. stra all’esterno, la sua facciata appare sobria nelle linee duca Antonio, rappresentano un cammino spirituale, si- Il Sanmartino, dopo l’esperienza nella Cappella Sanse- seguendo lo spirito classicheggiante del XVII secolo. È mile a quello di un iniziato massone, che conduce alla co- vero, che aveva determinato il suo decollo artistico, la- possibile accedervi tramite il noscenza ed al perfeziona- vorò per altre grandi commissioni a Napoli, tra cui l’al- grande portale al centro della mento di sé. Questo ricco tare maggiore della Chiesa della Nunziatella e per la facciata o utilizzando la porta simbolismo è completato dal realizzazione di quattro statue per la Certosa di San laterale su calata San Severo. pavimento labirintico, di cui Martino, e godette di grande considerazione da parte di Entrando nella Cappella, si os- restano solo dei frammenti, Luigi Vanvitelli che lo nominò perito in varie occasioni serva la sua forma rettango- che rappresentava le false centro della navata centrale, cioè il Cristo velato, opera e ne propose la nomina a membro dell’Accademia di lare e si nota che è costituita da tracce e gli inganni sulla dello scultore Giuseppe Sanmartino. Tanto l’opera Belle Arti. un’unica navata mentre lungo strada del miglioramento quanto l’autore sono strettamente collegati in quanto la La Cappella Sansevero, quindi, non rappresenta solo un le pareti laterali otto archi a per giungere alle Virtù. Lo commissione originale della statua era stata affidata dal monumento alla famiglia dei principi di Sangro o al tutto sesto, quattro per lato, stesso progetto iconografico principe Raimondo al Corradini, che però morì prima di solo principe Raimondo ma è un testamento artistico di introducono ad altrettante ideato dal principe Rai- iniziare. L’opera fu quindi affidata al Sanmartino, che un’epoca dall’incredibile fervore artistico vissuto in quel cappelle. Il presbiterio, ove è La Cappella Sansevero mondo è contenuto in una aveva all’epoca trentatré anni, che subito tracciò con lo periodo da Napoli. La Cappella merita di essere visitata collocato l’altare maggiore, è lettera cifrata che spiega il scalpello i contorni di un capolavoro. In quest’opera lo anche più volte per poterne cogliere la bellezza artistica separato da un ulteriore grande arco. Al centro dei due significato delle singole sculture e anche altri dettagli. scultore realizzò l’immagine di un Cristo morto e co- e la sensazione di occulto provocata da questo luogo lati lunghi si aprono la porta laterale, sulla sinistra, e l’ac- L’opera sicuramente più famosa è quella collocata al perto da un sudario trasparente che aderisce perfetta- unico non solo a Napoli ma in tutto il mondo.

68 69 STORIE E LEGGENDE Raimondo di Sangro Genio all’avanguardia o un folle alla ricerca dell’impossibile?

Esoterista, Il ritratto del Principe nella cappella-museo. In basso la macchina anatomica della donna inventore, Giuseppe Sanmartino, dall’altro lato bitare della liquefazione del sangue di gni del tempo e la fine dei suoi giorni egli conviveva con l’idea fissa di pa- San Gennaro riproducendo minuzio- si avviavano verso la meta finale, egli anatomista, droneggiare i più riposti segreti della samente l’ampolla e chimicamente il stesso si sottopose al padre di tutti alchimista, vita e di essere ricordato nei secoli dei sangue e anche perché pare avrebbe gli esperimenti facendosi letteral- secoli… e possiamo affermare che sia commissionato l’omicidio di sette mente trinciare da uno dei suoi servi mecenate, riuscito nel suo intento, tanto è vero cardinali e con la loro pelle avrebbe e collocare in una bara in attesa di ri- Busto di Raimondo di Sangro a Torremaggiore scri�ore, che la Cappella Sansevero è meta di rivestito delle poltrone. Cosa che po- comporsi. Ma qualcosa non andò per a morte non è niente, dice il Raimondo di Sangro Principe di San- turismo proveniente da ogni parte trebbe interessare qualche “artigiano il verso giusto, poiché il feretro fu accademico, poeta Henry Scott Holland severo. Il suo curriculum vitae è tal- del mondo e la sua lungimiranza è della qualità” ma si spera accorata- aperto improvvisamente ed in largo originale Lma purtroppo dipende da mente vario e variegato che, pos- stata tale da unire il sacro (Cristo ve- mente che desistano dal desiderio di anticipo rispetto a quanto aveva pre- come muori… Quando si parla di Pa- siamo dire, non si è fatto mancare lato) con il profano (le far poggiare le terga visto per cui il povero principe non esponente lazzo Sansevero e di coloro che vi niente: esoterista, inventore, anato- macchine anatomiche), su conce consacrate! poté uscire dalla sua bara vivo e ve- hanno dimorato, la morte è tutt’altro mista, alchimista, mecenate, scrittore, i cui corpi sono esposti Ma non si sa per quale geto come un prestigiatore alla fine del primo che niente. Se vogliamo citare la prin- accademico, originale esponente del nei sotterranei della motivo egli riuscì a del suo numero e quindi si narra che illuminismo cipessa Maria D’Avalos, la sua dipar- primo illuminismo europeo e mas- cappella. Egli chia- farla sempre franca, la sua anima dannata vagasse di tita è stata una vera e propria trage- sone. Sì, avete letto bene, massone! mava così due corpi di sovrastando il potere notte, urlando nei vicoli che costeg- europeo dia: storie di corna, intrighi, tresche, Fu il Grande Maestro della Masso- un uomo ed una donna ecclesiastico e conti- giano Piazza San Domenico Mag- e massone: onore e disonore. La bellissima prin- neria napoletana nonché il primo incinta il cui apparato nuando i suoi esperi- giore. Inoltre si tramanda che non è cipessa pagò con la vita la sua pas- grande pentito che la storia ricorda: circolatorio è comple- menti (fanta) scienti- consigliabile ai laureandi, in procinto queste sione per il Duca d’Andria, Fabrizio sì perché non esitò a tradire i propri tamente integro (feto fici nel suo laboratorio della tesi, di visitare questo luogo Carafa, perito anch’egli per mano del confratelli pur di avere salva la vita e compreso), dopo aver sotterraneo, nella sua poiché pare che il Principe Raimondo le varie identità marito di lei Carlo Gesualdo prin- non si spiega come poi non avesse loro iniettato una so- personalissima “Area di Sansevero abbia tra l’altro la no- del principe cipe di Venosa. Leggenda narra che avuto ritorsioni per ciò che aveva stanza in grado di me- 51” partenopea sbef- mea di iettatore. Sarà stato pure un nelle notti senza luna, lo spirito di fatto. Il suo essere eclettico non fece tallizzarne le vene. Il feggiandosi di tutto e genio, un precursore dei tempi, un di Sansevero Maria appare tra le mura del Palazzo di lui un’icona di perfezione, anzi si tutto avvenuto pare tutti, prelevando dalla genio folle ma, come si suol dire, si è e le sue urla strazianti raggelano potrebbe definirlo come una perso- con cavie vive, privo il principe di strada come se fossero prodotti espo- perso in un bicchier d’acqua. Prima di tutto il quartiere. Col passare del nalità geniale e nefasta al tempo qualunque senso deontologico ed sti su uno scaffale di un supermer- farsi tagliare come un pollo allo tempo, come se non bastasse, a ce- stesso, perché se da un lato egli fece umano. Il tutto eseguito in nome cato, poveri reietti destinati a diven- spiedo, non poteva lasciare un bi- di Paola Parisi mentare le sentine, ovvero i luoghi di rifiorire il mausoleo di famiglia con della “ricerca scientifica” a suo dire! tare cavie umane per dissetare la sua glietto sul coperchio con su scritto: raccolta di brutture, si classifica al l’introduzione del Cristo Velato, la Malvoluto dalla Chiesa non solo per brama di rendere possibile la vita “Non disturbare, sono stanco, di- primo posto della hit nientemeno che celeberrima scultura marmorea di questo, ma anche per aver osato du- dopo la morte. Alla fine, quando i se- strutto, praticamente… a pezzi?”

70 71 SOCIETÀ di Ciro Chiaro Violenza ed autolesionismo in crescita per la nostra gioventù Alla base di tali comportamenti l’assenza di tre fondamentali canoni formativi: l’empatia, la resilienza e l’assertività

e cronache dei giornali e te- legiornali ci mettono a cono- Lscenza, con sempre maggior frequenza purtroppo, di episodi di violenza dove i protagonisti sono adolescenti o giovani. Atti cruenti come nel caso di risse, scontri op- pure atti criminali come scippi o furti sfociati in una escalation di violenza. Ma anche azioni dannose rivolte verso se stessi come casi di autole- sionismo o suicidi. Normalmente il servizio si chiude con una serie di espressioni standard come “i ragazzi appartengono a buone famiglie” op- pure “come si poteva prevedere una cosa simile” tirando poi in ballo l’ec- cessivo individualismo della nostra società e la crisi di valori. In molti casi quello che colpisce l’opinione pubblica è la banalità del- l’episodio che ha dato origine a gesti inconsulti: uno sguardo di troppo in discoteca, un fallo a calcetto o un tamponamento con l’auto sono si- tuazioni che potrebbero essere ri-

73 solte in altro modo e non necessa- Se l’impulsività gioca un ruolo im- per la soluzione di ogni controversia, riamente con una resa dei conti da portante, per comprendere meglio il costi quel che costi. film western. fenomeno è necessario concentrarsi L’abitudine al conflitto si apprende I protagonisti di questi episodi sono anche sull’assenza, in questi sog- da bambini. Litigare per la composi- ragazzi che devono ancora avere getti, di alcune componenti derivanti zione della squadra o per un passag- tanto dalla vita, invece se la giocano, in gran parte dall’educazione e della gio non fatto era normale e natu- la mettono in discussione rischiando formazione ricevuta. Si sta parlando rale. In questo modo però si di perderla ad un incrocio o fuori da innanzitutto dell’empatia, la capa- apprendeva anche una modalità di una discoteca o dentro uno stadio. cità di entrare nei panni dell’altro, di uscita dalla controversia, in via del Di base ci può essere una compo- comprendere le sue ragioni. A se- tutto autonoma e con la consapevo- nente biologica, che bisogna pur te- guire la resilienza, la resistenza alle lezza che, finita la partita, si tornava nere in considerazione, legata al avversità, la capacità di attutire i amici come prima. mancato completamento della cor- colpi e infine l’assertività che è quella Oggi i bambini stanno molto di più teccia prefrontale, la parte del cer- modalità di comunicazione che per- con gli adulti, quindi hanno poche vello deputata alla elaborazione delle mette di esprimere con chiarezza e in possibilità di fare questo tipo di espe- informazioni e luogo decisionale per maniera autorevole (ma non autori- rienze mentre prima dovevano ri- quanto riguarda le scelte in caso di taria) le proprie ragioni. solvere da soli i loro problemi. conflitto. Questa immaturità cere- Uno studio psicologico condotto da Uno studio di qualche anno fa sulle brale fa prevalere l’impulsività che si ricercatori italiani ha collocato la babygang americane ha tracciato il alimenta inol- profilo dei capi tre anche gra- di queste pic- zie a particolari cole associa- situazioni or- zioni a delin- monali andro- quere. gene tipiche Normalmente dell’adole- non è il più scenza. Poiché forte o il più non si riescono coraggioso che a gestire le viene eletto emozioni forti capo ma quello tipo la rabbia, che ha meno la reazione del senso di colpa, soggetto che così nessuno ritiene di aver sarà rimprove- subito un torto, rato se ha ecce- può essere duto in gravi come dicevamo Un tipico episodio di bullismo intemperanze. esagerata, spropositata e inappro- mancanza di queste tre componenti Se quanto sopra appartiene fortuna- priata rispetto all’evento. in un ambito definito come carenza tamente a casi limitati, la mancanza Paradossalmente chi fa del male agli di conflitto. In sostanza le nuove ge- di compassione, l’assoluta estraneità altri, perché preso dalla rabbia, non nerazioni sono disabituate al con- al dolore dell’altro, la freddezza di è una persona forte ma insicura per- flitto. Con il tramonto delle grandi molti ragazzi che continuamente ché non riesce a gestire le avversità ideologie è venuta meno quella con- pubblicano sul web dei video riguar- in altro modo se non con la violenza. flittualità sociale tesa al raggiungi- danti persone in evidente stato di Analogamente la stessa considera- mento di un domani migliore. In ef- sofferenza al solo fine di suscitare zione può farsi nei casi di autolesio- fetti è proprio l’idea di futuro quello scherno e ilarità, ci deve far riflet- nismo: non si riesce a gestire il pro- che manca in tutto il discorso, poiché tere. prio disagio o la propria sofferenza viene sostituito da un “qui ed ora”, Non può valere più la formula asso- se non facendosi del male. quale unica tempistica a disposizione lutoria… sono ragazzate.

74 7RQGD*HQWLOH6UO 9LD3DVVDQWL6DQ*LXVHSSH9HVXYLDQR 1$  7HO)D[WRQGDJHQWLOHVUO#JPDLOFRP C.C.C.C. CCAMPANIAAMPPAANIA – MMARCIANISEARCIANISE CC.C..C. LE CCOTONIEREOTONIERE - FRATTEFRAATTTE CC.C..C. AAUCHANUCHAN GIUGLIANOGIUGLIANO – GIUGLIANOGIUGLIANO CC.C..C.LE LE GGINESTREINESTRE – VVOLLAOLLA CC.C..C. LLAA CCARTIERAARTIERA – PPOMPEIOMPEI CC.C..C. PPEGASOEGASO – PPAPAGANIAGANI CC.C..C. VUVULCANOLCANO BUONOBUONO – NNOLAOLA CC.C..C. IILL CARROCARRO – PPASSOASSO DDII MMIRABELLAIRABELLA CC.C..C. AAUCHANUCHAN MUGNANOMUGNANO – MMUGNANOUGNANO CCORSOORSO ITALIAITTAALIA NN.149.149 - PPIANOIANO DIDI SORRENTOSORRENTO CC.C..C. LALA BIRRERIABIRRERIA - NAPNAPOLIOLI VVIAIA TTESTAESTTAA 13/1513/15 - AAVAVELLINOVELLINO CC.C..C. NNEAPOLISEAPOLIS – NANAPOLIPOLI VVIALEIALE LLEONAROEONARO DDAA VVINCIINCI NN.25/27.25/27 – PPOORRTICITICI CC.C..C. QQUARTOUARTO NUOVONUOVO – QUARTOQUARTO VVIAIA EEPOMEOPOMEO N.205N.205 – NANAPOLIPOLI CC.C..C. MMAXIMALLAXIMALL – PPONTECAGNANOONTECAGNANO FFAIANOAIANO VVIAIA RROMAOMA 666/686/68 - AAVAVERSAVERSA CC.C..C. LE PPORTEORTE DDII NNAPOLIAPOLI – AAFRAGOLAFRAGOLA VVIAIA DOMITIANADOMITIANA - MMONDRAGONEONDRAGONE CC.C..C. JJAMBOAMBO – TTRENTOLARENTOLA DDUCENTAUCENTTAA