09 Radicofani Ok
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IX. I PAESAGGI 1. ILPERIODO PROTOSTORICO. L’ETÀ DEL BRONZO connessi alla pratica della transumanza. Entrambi, comunque, pre- sentano caratteri costanti, come la localizzazione su rilievi argillitici Il territorio di Radicofani ha restituito, fino a oggi, scarse testimo- a quote non elevate e la vicinanza a corsi d’acqua di media e grande nianze riferibili ai periodi preistorico e protostorico. Alcuni mate- portata. Ulteriori indagini all’interno delle UT potrebbe portare al riali, attualmente conservati presso il Museo Archeologico di Pe- recupero di una maggiore quantità di materiale, contribuendo a me- rugia, documentano una frequentazione dell’area in età neolitica e 1 glio definire i rapporti tra questi modesti insediamenti e i siti ubicati durante l’età del Bronzo . Purtroppo l’assenza di precise indica- sulle pendici del Monte Cetona e del Monte Amiata 6. zioni che consentano una puntuale localizzazione di questo mate- Dall’area della rocca di Radicofani, inoltre, provengono altre tracce riale impedisce di formulare una qualsiasi ipotesi sulla natura del- di occupazione databili all’età del Bronzo finale. In particolare, lo l’insediamento nella zona fino alla media età del Bronzo. Gli scavi scavo ha consentito di individuare una struttura di tipo capannicolo, condotti all’interno della fortezza di Radicofani, infatti, hanno por- indiziata dalla presenza di buche di palo realizzate nella roccia vul- tato all’individuazione di un insediamento, forse stagionale, testi- canica 7. L’insediamento, anche in questo caso interpretabile forse moniato dalla presenza di alcuni frammenti di ceramica con deco- 2 come riparo stagionale, appare fortemente connesso con la viabilità razione appenninica . Il sito, per quanto in buona parte obliterato del territorio circostante. In questo periodo, infatti, i centri abitativi e asportato in seguito alle successive fasi di occupazione dell’area localizzati sulle pendici (Casa Carletti) e sulla sommità del Monte sommitale, sembra comunque dotato, in virtù della sua stessa po- Cetona conoscono un notevole incremento 8. sizione geografica, di un evidente carattere strategico. Il luogo, in- Per quanto riguarda il resto del territorio le ricerche di superficie fatti, consentiva un notevole controllo del territorio circostante e hanno consentito di censire cinque Unità Topografiche caratteriz- delle principali valli fluviali, tramite le quali già in questo periodo 3 zate dalla presenza di ceramica databile al Bronzo finale. Mentre le dovevano situarsi alcuni importanti percorsi viari . UT 118 e 148 9 sono interpretabili come semplici stazioni – a quanto La ricognizione ha portato all’individuazione di alcuni frammenti di ceramica di impasto, probabilmente databili al Bronzo medio, al- l’interno di due Unità Topografiche 4. La scarsità del materiale, uni- del resto, è imputabile non soltanto alla effettiva rete di distribuzione degli abitati o 5 alla relativa casualità dei rinvenimenti di superficie ma anche alle condizioni geo- tamente all’elevato grado di usura superficiale , impedisce di cogliere morfologiche del territorio (cfr. pp. 7-15). la reale natura di questi insediamenti, che potrebbero essere forse 6 Per una sintesi sugli insediamenti dell’età del Bronzo sul Cetona si veda SARTI, 1990, pp. 47-57; CUDA-SARTI, 1991-1992; CUDA-MARTINI-SARTI, 1998, p. 19. Per il 1 Si veda p. 22. Monte Amiata si veda CASI, 1996b. 2 ROSSI, 1998. 7 VILUCCHI, 1998, p. 139; ROSSI, in questo volume. 3 VILUCCHI, 1998, pp. 137-139. 8 SARTI, 1990, pp. 54-56. 4 Cfr. Catalogo delle Unità Topografiche nn. 59, 61. 9 L’UT 118, posta in località Palazzuolo, presenta una consistente fase di vita databile 5 In generale, i ritrovamenti di età preistorica e protostorica si presentano rispetto alle ai periodi orientalizzante e arcaico; l’UT 148, situata in località Caselle, presenta an- epoche successive, piuttosto scarsi. Il numero ridotto di siti databili a questo periodo, ch’essa una occupazione databile allo stesso periodo ma di dimensioni più ridotte. Fig. 1. Le Unità Topografiche databili all’età del Bronzo 171 © 2004 Nuova Immagine Editrice, vietata la riproduzione e qualsiasi utilizzo a scopo commerciale Età del Bronzo: frequentazione stazione Età del Bronzo medio: frequentazione stazione Età del Bronzo finale: frequentazione stazione villaggio confini comunali 0 369 km Fig. 2. Il popolamento nell’età del Bronzo pare – isolate, le UT 111, 112, 113 10 sembrano raggrupparsi a for- mare un piccolo villaggio. Ciascuna delle tre concentrazioni appare localizzata su modesti rilievi di forma mammellonare, situati a po- che decine di metri di distanza l’uno dall’altro. Nel caso di Molino della Vignaccia, la grande disponibilità di acqua, derivante dalla estrema vicinanza al corso del fiume Orcia, appare la motivazione dominante nella scelta insediativa. Nel territorio comunale di Pienza le recenti indagini di superfici e hanno portato all’individuazione di tracce di frequentazione, a poche centinaia di metri di distanza dal limite comunale con Radicofani, databili all’età del Bronzo 11. Il corso dell’Orcia si presenterebbe quindi come un’area cardine nel quadro del popolamento protostorico. Nel caso degli altri due siti, invece, la maggiore altimetria (590-610 metri per l’UT 148, 510-520 metri per l’UT 118, a differenza del 340-350 metri delle UT 111, 112, 113) sembra suggerire forme di 10 Le UT sono situate in località Molino della Vignaccia. 11 FELICI, 2004, pp. 299-301. Fig. 3. Tipologia delle Unità Topografiche databili all’età del Bronzo 172 © 2004 Nuova Immagine Editrice, vietata la riproduzione e qualsiasi utilizzo a scopo commerciale insediamento che prediligevano luoghi posti in posizione dominante. Malgrado la labilità delle tracce archeologiche provenienti dalle ri- cerche di superficie, quindi, il territorio di Radicofani si presenta nel corso dell’età del Bronzo come una sorta di anello di congiun- zione tra il Monte Amiata, da un lato, e il Monte Cetona e il resto del Chiusino, dall’altro. Dallo studio degli scarsi frammenti cera- mici, infatti, appare evidente una appartenenza della zona radico- fanese a quella facies culturale del Bronzo finale del gruppo “Chiusi-Cetona” 12. Stefano Rossi 2. IL PERIODO ETRUSCO I siti etruschi localizzati all’interno dei limiti amministrativi del co- mune di Radicofani sono numericamente ridotti, soprattutto se si ef- fettua il paragone con altri territori dell’Etruria settentrionale già in- Fig. 5. Cronologia delle Unità Topografiche etrusche individuate dagati 13. Le ragioni di questa assenza vanno ricercate, più che nell’i- nevitabile grado di casualità dei rinvenimenti provenienti da ricerche senza, all’interno del Bosco Isabella (attuali giardini pubblici di Radi- di superficie, nella marcata marginalità di questa porzione dell’agro cofani, nella zona compresa tra l’abitato moderno e la Posta medicea), Chiusino. La stessa ricerca antiquaria prima e archeologica poi, del re- di mura in opera poligonale di età etrusca 15. In ogni caso, la localiz- sto, non aveva portato alla luce nessun sito databile al periodo etrusco, zazione di tutti i ritrovamenti nella zona limitrofa al cono vulcanico la- ad eccezione di alcuni significativi rinvenimenti localizzati tra la som- scia ipotizzare una presenza etrusca non trascurabile in quest’area. mità e le pendici del cono vulcanico di Radicofani. Si tratta della nota Quale che fosse la natura dell’insediamento qui localizzato, appare evi- stipe votiva, di dubbia localizzazione, attualmente conservata presso il dente il ruolo egemone da esso ricoperto rispetto al resto del territorio. Museo Archeologico di Firenze, di un’olla con coperchio – recanti en- Al momento d’intraprendere la ricognizione archeologica, quindi, il trambi una breve inscrizione – proveniente dalla zona limitrofa all’a- comprensorio comunale di Radicofani, a differenza del resto del Chiu- bitato di Radicofani, di un soggetto antropomorfo di provenienza im- sino, si presentava estremamente marginale e apparentemente non precisata e di scarsi frammenti ceramici provenienti dall’area della coinvolto nel sistema di distribuzione degli abitati presso i maggiori rocca 14. Sembrano, invece, inattendibili le notizie relative alla pre- valichi fluviali compresi tra il Monte Amiata e il Lago Trasimeno. 12 ZANINI, 2000b, pp. 32-34. L’età villanoviana 13 All’interno del progetto di Carta Archeologica della Provincia di Siena, soltanto le ricerche condotte nel comune di Abbadia San Salvatore hanno messo in evidenza una Le ricerche di superficie condotte nel territorio comunale di Radi- situazione analoga a quella di Radicofani: i siti di età etrusca individuati, infatti, sono cofani hanno portato all’individuazione di sole 13 Unità Topografi- stati due (CAMBI, 1996a, UT Rad 18 e Rad 51, pp. 74, 81; per i paesaggi di età etru- che databili genericamente ai periodi orientalizzante e arcaico. Nes- sca si veda nello specifico CIACCI, 1996, pp. 151-163). Negli altri territori il numero suna evidenza villanoviana o di età classica è stata rilevata. D’altro delle Unità Topografiche attribuibili all’età etrusca si è sempre dimostrato molto più elevato (VALENTI, 1995, pp. 393-398; CIACCI, 1999; NARDINI, 2001, pp. 135-143; canto, molte delle aree limitrofe non appaiono caratterizzate, per CAMPANA, 2001, pp. 276-282, 292-297); in particolare, nel caso di Pienza, il cui ter- quel che riguarda l’età del Ferro, da tracce di occupazione e sfrutta- ritorio comunale confina con quello di Radicofani, la ricerca ha portato all’indivi- mento intensivo delle campagne. Nel comprensorio amiatino