Fascicolo 27
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©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte NELIDA CAFFARELLO LA NECROPOLI DI POGGIO ROTONDO el 1951, in due campagne di scavo, fu esplorata la Sud- Ovest la valle dell'Orda e si inserisce nel quadro N necropoli sul colle di Solaia (Sarteano}, presso la geomorfologico di una re~one, che possiede nella sua sommità, denominata Poggio Rotondo, in due settori: il quasi totalità un suolo dt origine marina e vulcanica, pnmo su di un'area di mq 450, che comprende le tombe naturalmente ferace, ed un sistema idrografico, come vedre 1-12; il secondo, un po' più ad Ovest dell'area esplorata mo, utilmente distribuito. in precedenza, su di un'area di mq I .050, che comprende Attraverso la valle dell'Orda, che si immette in quella le tombe 13-23 e I e II a camera (fig. I). l) deii'Ombrone, che sfocia a Sud di Roselle, il territorio G. Maetzke c'informa che la ricognizione dell'intera poteva essere collegato a Roselle stessa e a Vetulonia, zon1 e le notizie raccolte sul posto circa occasionali rin utilizzando anche il valico de " La Foce " (m 555), l4) venunenti avevano permesso d'identificare vari gruppi di attraverso il quale l'area chiusina sarebbe venuta in con altre tombe a pozzetto ed a camera (di cui molte, ancora tatto con quella più ricca dell'Etruria costiera; J5) un accessibili, erano evidentemente quelle frugate ne11"8oo secondo itinerario, superato il torrente Paglia ad Acqua da tali Fanelli e Borselli), non tutti indicati nella Carta pendente, passando a Nord del lago di Bolsena e seguendo 2 Archeologica. ) principalmente il corso del fiume Fiora, raggiungeva I primi scavi a Sarteano furono infatti intrapresi con Vulci, 16> seguendo un percorso al quale erano interessati il solo scopo di recuperare gli oggetti allora considerati anche Saturnia e Poggto Buco; mentre una terza strada p1ù preziosi, trascurando di tramandarci notizie più det importante, superato l'Astro ne, la congiungeva alla valle tagliate circa i ritrovamenti, compromettendo, come osserva del Chiana, 1 7> allora navigabile (STRAB., V, 2, g), che, g1ustamente M. Cristofani, 3) la situazione archeologica immettendosi nel Tevere presso Orvieto, apriva i suoi di questo territorio, " letteralmente sconvolto dagli scavi traffici verso l'area falisca e Roma, seguendo un percorso ottocenteschi. " al quale erano interessati oltre che Volsinii-Orvieto anche Soltanto nel 1927 R. Bianchi Bandinelli, redigendo la Falerii e Veio. Carta Archeologica della zona di Santa Fiora, ci ha dato Chiusi, che ancora in età romana è indicata come cen precise indicazioni sui ritrovamenti presso Sarteano, che tro agricolo, " produttrice di cereali, vino ed olio" (LIV., investono luoghi più circonvicini a Chiusi, che ci hanno XXVIII, 45, 5i DroN., XIII, 10, n) e 11 notevole per la lasciato materiali più arcaici: oltre che Solaia: Albinaia, caccia e la pesca" (STRAB. V, 2, g), non è grande come en- Sferracavalli, Baccaciano, Casolimpia, Madonna della Tea Piamporcelli e Castiglioncello del Trinoro. 41 '' Già in epoca preistorica le vallate del Chiana e della Orci,, era no sede di una popolazione relativamente fre quente" 5) mentre nell'età del ferro quest'area è " carat t e riz:~ata da piccoli nuclei insediativi situati su basse colline lungo l'asse Tevere-Chiana e lungo transiti trasversali, collegati con il sistema fluviale dell'Ombrone" , 6> come Sarteano e dintorni, cui consegue " una situazione demo grafica che si configura per abitati SJ?arsi in forma di villaggi " 7) ad economia chiusa. Infatti l'area chiusina è caratterizzata da gruppi isolati di necropoli, relative a nucle1 di popolazione sparsi, che sviluppavano un'attività agricola, con una costante omogeneità di suppellettile, in cu1 si nota la netta prevalenza della ceramica, quasi sempre d'impasto grezzo, sugli oggetti di metallo. 8> Mentre il Pernier 9) aveva notato che " per tutta l'epoca etrusca e fino all'età romana un notevole centro abitato" era " nel sito del moderno paese di Sarteano ", R. Bianchi Bandmelli Jo) sottolineava come le tombe di Sarteano, oltre ad aver dato i materiali più arcaici, conservandoci una necropoli villanoviana, mostrano una dispersione analoga, anche se minore di quelle del centro di Chiusi. ul Sarteano è situato a km 6.750 a Sud-Ovest di Chiusi ed a c1rca 5 da Cetona, in una collina che forma un con trafforte alla base della montagna di Cetona dal lato nord. u) A circa un miglio dal paese, sul versante occi dentale del colle, si trova Solaia '' indicazione molto vaga." di " un'altura lunga vari chilometri e larga varie centm:ua di metri " sulla estremità settentrionale della • l settore <)Il settore quale, presso la sommità, è situato Poggio Rotondo. 13l Po_ggto Rotondo, a sua volta, separato dalla collina, su I - NECROPOLI DI SOLAIA, POCGIO ROTONDO - I E II SETTORE CUt SI erge Chiusi, dal torrente Astrone, domina verso (da /.G.M. /29 I NE e NO, 121 II SE e SO) 57 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte Gli scavi, eseguiti dal1'8.s.r9sr al r8.5.195I e dal 23. 7·195I al 31.7.1951, a Poggio Rotondo hanno rivelato la presenza di un sepolcreto, prevalentemente ad incinera zione, caratterizzato da tombe a pozzo ed a ziro deposte in pozzetti scavati nel banco calcareo e di due tombe a camera. Delle venticinque tombe allora messe in luce, soltanto cinque {tombe nn. 3,4,5,8 e n) non erano già state violate o depredate in passato e ci avrebbero consentito di ricostruire una più attendibile fisionomia archeologica di questa zona del territorio chiusino-sarteanese; ma, purtroppo, la disastrosa alluvione di Firenze del novem bre del 1966, che riempi di acqua e fango i magazzini del Museo Archeologico, in cui erano conservati i reperti, oltre ad aver danneggiato i materiali, ha disperso alcuni fra di essi. In questa sede dunque ci si è basati sul giornale di scavo del 1951 e, dopo aver identificato e ricostruito il più fedelmente possibile i corredi delle varie tombe, si è preso in esame prima quelli delle cinque tombe allora reperite inviolate, poi i corredi delle altre, quest'ultime divise per tipologia: tombe a pozzetto, a ziro ed a 2 - NECROPOLI DI SOLAIA, POGGIO ROTONDO - TOMBA 31 liRO camera. (foto Sopr. Archeologica, Firenze) tità di capoluogo, ma notevole per il numero cospicuo dei IL PRIMO SETTORE centri secondari. I centri antichi dislocati a Sarteano, Ceto na, Dolciano, Chianciano, ad Ovest Castelluccio di Pienza, a Nord Bettolle e Manciano, oltre il Tevere Città della TOMBA 3 (a ziro) Pieve, alcuni dei quali non solo già noti, come abbiamo Alla profondità di m 0.40 pozzetto di deposizione con visto, in epoca villanoviana ma anche preistorica, ci offrono lastra d1 copertura in arenaria grigiastra, rozzamente sboz "l'aspetto di un tessuto organizzato secondo una gerar zata in forma tondeggiante. a2) chia di centri, tipico appunto di un' econonia fondamental Dello ziro globulare d'impasto grezzo, color rossiccio, co~ mente agricola " , 18> ma precocemente aperta ai com evidenti inclusioni, decorato sulla spalla da quattro cornettt merci, agli scambi e quindi ai rapporti artistici, soprattutto e con il fondo piano - come si legge nel giornale di scavo - con I'Erutria costiera, l'area faltsco-capenate e Roma. si è conservato il fondo (inv. 106632. Diam. cm 21,5) in fram 1 menti ampiamente restaurati ed altri sei frammenti, più o Non va da ultimo dimenticato con G. Camporeale, 9> meno grandi ed anch'essi ampiamente restaurati (74/10582), che riconosce nelle grandi arterie fluviali delle direttrici alcuni dei quali conservano 1 cornetti e danno l'idea della da seguire, come non siano state trovate ancora tracce forma globulare compressa dello ziro (fig. 2). di strade del periodo arcaico, che partano o passino per Chiusi; tuttavta se ne può postulare l'esistenza, seguendo Corredo: le varie direzioni in cui hanno viaggiato i prodotti dalle 1) Ossuario d'impasto grezzo rosso-bruno, con accurata più prospere città dell'Etruria, soprattutto costiera, verso levigatura a stecca; a bocca leggermente rientrante con Chiusi stessa, fondamentalmente recettiva. orlo arrotondato, corpo tronco-conico situliforme con spalla Non possiamo che augurarci con O. Terrosi Zanco che distinta, decorata da profonde solcature irre~olari; anse oriz un'intensa esplorazione della bassa valle dell'Ombrone, zontali a bastoncello, ora rotte, impostate Immediatamente della val d'Orcia e della bassa val di Chiana sia presto sotto la spalla; fondo piano (figg. 3,1 e 4). realizzata. Infatti " nella valle del Clanis, Chiusi " , come Ri composto da più frammenti e integrato (74/1o569)· Inv. ro6633. AJt. cm I717i diam. bocca cm t3,5ì diam. abbiamo visto, " assume una notevole importanza fin dal mass. cm 15,8; diam. base cm 7,5-8; spess. cm o,6-o,g. villanoviano, ed è al centro di importanti raccordi stra dali che la univano sia al mare (Vetulonia e Populonia 2) Vaso sferoidale d'impasto rossastro con tracce evidenti attraverso il valico de La Foce e la valle dell'Ombrone), di difetti di cottura, mancante dell'orlo della bocca, a gola concava e fondo piano (figg. 3,2 e 4). sia ad Arezzo che a Volsinii (strada a cui si sovrappone Ricomposto da più frammenti e parzialmente integrato più tardi la Cassia storica) e a Perugia, mediante il tratto (74/10571). terminale della via Amerina, che anch'essa deve aver Inv. ro6634- Alt. mass. cons. cm 16; d1am. bocca ne. ripercorso tracciati più antichi". ao) cm 9,5-IOì diam. mass. cm 16,5; diam. base cm 7,5-8; I rapporti fra Chiusi e l'area falisco-capenate e sabina spess. cm 0,5-1. sono stati messi in rilievo da M. Cristofani Martelli, che 3) Fuseruola d'impasto molto grezzo color bruno a forma sottolinea non solo il fatto che Chiusi, in età orientaliz troncoconica (fig.