Pittura Romantica Di Storia a Trieste: Il Caso Di Augusto Tominz E Un Avvio Per Il Suo Catalogo
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Pittura romantica di storia a Trieste: il caso di Augusto Tominz e un avvio per il suo catalogo Daniele D’Anza Museo del Settecento Veneziano, Ca’ Rezzonico, Venezia A seguito della pubblicazione su questa ri- to inoltre di presentare un primo e sinteti- vista del ‘ritrovamento’ del dipinto di Au- co catalogo di dipinti che, giovandosi della gusto Tominz, Leonardo che dipinge la Gio- schedatura condotta da Lorenza Resciniti conda – opera giovanile realizzata nel 1846 nel 2005 sulle opere di proprietà dei Civici –1, il proprietario, su invito del conserva- Musei di Storia ed Arte, si affianchi alla ca- tore dei Musei Provinciali di Gorizia, Ales- talogazione dei disegni pubblicata da Fran- sandro Quinzi, acconsentì nel dicembre cesca Nodari nel 20073. 2015 al comodato d’uso gratuito della stes- Figlio d’arte, la formazione di Augusto sa, al fine di renderla fruibile a un pubblico Tominz si compie negli anni Trenta dell’Ot- il più vasto possibile2. In quell’occasione, tocento sotto l’egida paterna e si perfeziona l’istituzione museale decise di organizzare presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia un ciclo di conferenze incentrate sui ‘To- nel biennio 1841-1842. La natalità romana minz’, padre e figlio, e di promuovere l’ar- occorsa nel febbraio del 1818, si giustifica te del più giovane con una pubblicazione con la presenza colà del genitore – che aveva ospitante alcuni saggi sui vari aspetti della frequentato la Scuola del Nudo fondata da sua produzione. Successivi impedimenti Benedetto XIV4– , ma già dall’aprile dello non hanno consentito la realizzazione di stesso anno l’infante, al seguito della fami- quest’ultima iniziativa; si è deciso allora glia, è a Gorizia, e poi a Trieste dal 18265. A di pubblicare, sempre su questa rivista, lo Trieste, sua città d’elezione, Augusto Tominz studio preparato in quell’occasione, volto a si impone come pittore autonomo e se da un indagare il milieu pittorico in cui si compie da lato adotta fin da subito soluzioni figura- la formazione del pittore e le conseguenti tive ‘nuove’ perlopiù estranee alla poetica assimilazioni estetiche e tematiche evi- del padre – la pittura di storia –, dall’altro denziate nei dipinti posti a principio della prosegue la specialità di famiglia, ossia il sua carriera, il Leonardo che dipinge la Gio- ritratto, modernizzandolo e distinguendosi conda appunto e l’inedito Addio di Ettore come fotografo ritrattista (fig. 1)6: nel marzo Fieramosca a Ginevra di Monreale, nonché il del 1873 viene nominato direttore del neo- successivo Morte di Marco Ranfo. Si è pensa- nato Museo Civico Revoltella di Trieste. AFAT 36 (2017), 237-286 ISSN 1827-269X DOI: 10.13137/2499-6750/22492 237 1 – Augusto Tominz, Autoritratto (1865). Trieste, Civici Musei di Storia ed Arte, Fototeca AFAT 36 (2017), 237-286 238 ISSN 1827-269X 2 – Giuseppe e Augusto Tominz, 3 – Da Guido Reni, Assunzione della Vergine. Assunta, incisione. Gorizia, Convento dei padri Capuccini in Ticozzi 1826, fig. XL Su spinta del genitore il giovane Augusto nale, ‘da bottega’. Tale sinergia si ripete nella esordisce in pubblico all’interno della mo- mostra triestina del 1838, quando il giovane stra triestina del 1835. Nell’occasione, le cro- si presenta nuovamente accanto al padre. nache riferiscono di “quindici bellissimi di- Tra questa e quella si colloca la realizzazio- segni, fra quali tre ritratti di persone cognite ne della monumentale pala con l’Assunzio- eseguiti dal sign. Augusto Tominz figlio del ne della Vergine, che Giuseppe esegue per il nostro celebrato pittore”7. La notizia, oltre a Convento dei padri Capuccini di Gorizia nel certificarne l’esordio, suggerisce un efficace 1837 (fig. 2). L’analisi dell’opera e la consta- assimilamento delle tematiche paterne, in tazione di evidenti scarti stilistici con la pit- una simbiosi tipica di certa prassi tradizio- tura tipica di Giuseppe Tominz, ha indotto Daniele D’Anza, Pittura romantica di storia a Trieste: il caso di Augusto Tominz 239 Quinzi a ricondurla tra quelle in cui dovette il 26 maggio 1856 al padre, che aveva accolto prevalere la logica di bottega e quindi rea- l’invito a decorare il soffitto del locale Tea- lizzate con la collaborazione non secondaria tro, pensando di poter contare sull’ausilio del figlio8: il dipinto peraltro è copia dell’As- del figlio; questi, tuttavia, indispettito per sunta di Guida Reni, oggi all’Alte Pinakothek un compenso ritenuto incongruo, lo con- di Monaco, presumibilmente nota ai Tominz vinse a desistere13. mercé il volume di stampe di Stefano Ticoz- Se i rudimenti del mestiere gli giungo- zi, edito nel 1826 (fig. 3) 9. L’intuizione dello no quindi dal genitore, il perfezionamento studioso concreta l’indicazione delle fonti avviene presso l’Accademia di Belle Arti in quella generica collaborazione con il pa- di Venezia. In quel contesto egli ha modo dre e si rafforza nella lettura di quel bozzetto di confrontarsi con maestri quali Odorico del Museo Civico Revoltella, datato al 1838, Politi, succeduto nel 1833 a Teodoro Mat- e interpretato come il figlio Augusto in atto teini nella conduzione del corso di Pittura, di dipingere, sotto il controllo del padre, Ludovico Lipparini, docente di Elementi di il quale, in piedi alle sue spalle, occhi fissi figura dal 1833, e Michelangelo Grigoletti, sulla tela, osserva il procedere del lavoro10. professore aggiunto al corso di Lipparini La lettura del dipinto operata dallo studioso dal 1839 e poi ordinario dal 184914. Si tratta confermerebbe la primitiva formazione di di artisti formatisi tutti presso la medesima Augusto a fianco del padre, nonché una col- istituzione veneziana, al tempo guidata da laborazione di bottega che dovette protrar- Teodoro Matteini e quindi intrisi d’estetica si negli anni. Tali considerazioni trovano neoclassica15. Matteini, chiamato nel 1807 a conferma nei documenti rintracciati presso ricoprire la cattedra di Pittura, al tempo era l’Archivio dell’Accademia di Belle Arti di in contatto costante con Antonio Canova, il Venezia e più precisamente nel Registro delle quale si preoccupava che venissero acquisiti presenze del corso di Odorico Politi del mese per l’Accademia i celebri gessi della raccolta di luglio 1842, in cui le numerose assenze di Farsetti – su cui egli si era educato – e di far Augusto vengono giustificate in tal modo: pervenire i calchi di sue sculture, nell’in- “dovette occuparsi per varie ordinazioni del tento di fornire i modelli del nuovo canone padre suo” 11. Di questo primo periodo, pre- di bellezza da lui creato16. cedente l’iscrizione all’Accademia venezia- La definizione del nuovo indirizzo pit- na, rimane a testimonianza l’Autoritratto del torico non si esauriva negli insegnamen- Museo Civico Revoltella12. ti di Matteini, ma trovava solido appoggio Seppur sempre più saltuaria, la collabo- nell’estetica teorizzata a suo tempo da Jo- razione con il padre non si interruppe nem- hann Joachim Winckelmann e condivisa meno negli anni successivi, quando il figlio Anton Raphal Mengs, il pittore su cui Win- si era ormai imposto a Trieste come pittore ckelmann aveva appuntato le sue speranze. autonomo e avrebbe potuto conoscere un Mengs consigliava ai più giovani di riallac- ulteriore capitolo quando Giuseppe, in età ciarsi programmaticamente a quei pitto- avanzata, decise di rientrare a Gorizia nel ri giudicati modelli esemplari: Raffaello, 1855, prima del definitivo ritiro a Gradi- Tiziano e Correggio, in un’evidente frattu- scutta. Lo rivela la lettera inviata da Augusto ra con la tradizione veneziana settecente- AFAT 36 (2017), 237-286 240 ISSN 1827-269X 4 – Francesco Hayez, I due Foscari. Firenze, Palazzo Pitti, Galleria d’Arte Moderna sca. Sono i primi decenni dell’Ottocento, della pittura storica in Italia, nel recupero in cui trionfano le istanze puriste e in cui di una dimensione scenografica, dell’ar- si sviluppa una rinnovata scuola di pittori te dei primitivi veneziani, da Carpaccio a veneziani, che trova in Francesco Hayez il Giorgione, e nella scelta di un argomento suo rappresentante più dotato e più lodato. di storia patria, indicativa di una presa di Artisti legati da uno stile corretto e da una coscienza del dibattito che sta coinvolgen- pittura dalla nitida definizione formale17, in do gli intellettuali nel clima pre-risorgi- cui le tematiche neoclassiche si arricchi- mentale. Successivamente, nel 1840, ossia scono di nuovi soggetti nati dall’esigenza di in date più prossime al periodo formativo superare i limiti del bello ideale, puntando di Augusto Tominz, Hayez espone sempre a sull’espressione degli affetti. Indirizzi ine- Brera il celebre dipinto di storia veneziana, diti che trovano esito convincente nel Pie- I due Foscari (dove il doge saluta il figlio in tro Rossi, signore di Parma, spogliato dei suoi partenza per l’esilio: la ragion di stato che dominii dagli Scaligeri, presentato da Hayez prevale sugli affetti), tratto dalla tragedia di all’esposizione milanese di Brera del 182018. Byron, poi musicata da Giuseppe Verdi nel L’opera segna l’avvio di una nuova stagione 1844 (fig. 4)19. Daniele D’Anza, Pittura romantica di storia a Trieste: il caso di Augusto Tominz 241 La presenza di Augusto Tominz pres- Il recupero delle cronache dell’epoca ri- so l’Accademia di Venezia è registrata nel vela come la pala di Grigoletti, raffigurante biennio 1841-184220, anni in cui giungono la Vergine bambina che interpreta le profezie, a Trieste le pale monumentali per i sei altari fu licenziata nel 1838 e prima di arrivare a laterali della neonata chiesa di Sant’Anto- Trieste venne esposta all’Accademia di Ve- nio Nuovo,