Giuseppe Allamano All’Età Di 49 Anni, P

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Giuseppe Allamano All’Età Di 49 Anni, P Inserto redazionale M.C. Agosto - Dicembre 2015 ANNO LXXVI N. 3 - 2015 REDAZIONE e POSTULAZIONE Istituto Missioni Consolata Viale delle Mura Aurelie, 11-13 00165 ROMA Tel. 06/393821 Fax 06/3938.2255 E-mail: [email protected] Sito internet: giuseppeallamano.consolata.org EDITORIALE 3 POSTULATORE ATTUALITÀ P. GOTTARDO PASQUALETTI [email protected] Suor Irene Stefani beata 4 Brevi cenni biografici 5 REDATTORE Fama di santità 6 P. FRANCESCO PAVESE Eventi centrali della beatificazione 8 [email protected] La festa non è finita 11 Distribuzione gratuita. Suor Irene Parola di Dio 11 Il bollettino non ha Suor Irene e il beato Allamano 12 quota d’abbonamento Titoli attribuiti a Suor Irene 14 ma è sostenuto “Tutta per Dio per essere tutta per gli altri” 16 con offerte libere dei lettori SPIRITUALITÀ C.C.P. n. 39573001 intestato a: Una sedia per il Fondatore 18 MISSIONI CONSOLATA La benedizione del Padre 19 Viale delle Mura Aurelie, 11-13 STUDI 00165 ROMA Espressioni caratteristiche dell’Allamano 20 oppure: c/c N. 33405135 SULLA SCIA intestato a: Ricordi di un ragazzo 22 MISSIONI CONSOLATA O.N.L.U.S. Papa Francesco e i santi sociali 25 Corso Ferrucci, 14 SANTI 10138 TORINO Specificare sempre il motivo Tommaso D’Aquino 26 del versamento. RICONOSCENZA 30 GRAFICA In copertina - Dipinto che ritrae il beato Giuseppe Allamano all’età di 49 anni, P. SERGIO FRASSETTO allorché, nella villa di Rivoli (To), prese la decisione di fondare l’Istituto. Il quadro è opera di sr. Geltrude Mariani, delle Suore Francescane Missionarie di Maria. EDITORIALE Parole del Padre Generale Cari amici e lettori, diventava pure espressione dell’univer- questo numero di “Giuseppe Allama- salità della Chiesa. no” è dedicato principalmente a deli- Sebbene abbiano vissuto in contesti neare la figura della beata Irene Stefani, lontani e differenti, hanno espresso lo missionaria della Consolata, elevata agli stesso impegno di fedeltà a Cristo e di onori degli altari a Nyeri - Kenya - il 23 servizio alle persone più povere e soffe- maggio scorso. renti. A quell’evento ero presente anch’io, La Consolata e i due nuovi Beati, assieme a numerose missionarie e mis- Irene e Romero, sono un ulteriore invi- sionari della Consolata e a una moltitu- to a tutti noi a prendere sul serio il cam- dine di cristiani venuti da tutte le dioce- mino della santità che, come ci ricorda si del Kenya. anche il Papa Francesco: «È fatto di pic- È stata una giornata indimenticabile, coli passi!». in cui abbiamo reso gloria al Signore per Essi trasfondono in noi il loro corag- la santità di vita di questa missionaria, gio, il loro entusiasmo, la loro determi- che fu tra le prime giovani ad accogliere nazione. E Dio sa quanto ne abbiamo l’invito di Giuseppe Allamano a spende- urgente bisogno, in questi tempi di sco- re la vita per la missione, e per i meravi- raggiamento, debolezza e, a volte, addi- gliosi frutti di 100 anni di evangelizza- rittura disperazione. zione in questo paese dell’Africa. In quello stesso giorno, in America Con l’augurio di buona lettura porgo Latina, veniva proclamato beato un a tutti e a ciascuno il mio saluto con la grande vescovo e martire, mons. Oscar promessa di una preghiera alla Madon- Romero. Questi nuovi Beati univano na Consolata. due continenti, quello africano e quello americano, e davano così fondamento P. Stefano Camerlengo, IMC missionario alla loro donazione che Superiore Generale 3 SUOR IRENE ATTUALITÀ STEFANI MISSIONARIA DELLA CONSOLATA BEATA L’arazzo raffigurante sr. Irene Stefani, mostrato durante il rito della beatificazione. «Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ci Anfo, paese natale di suor Irene. Si ritiene ha colmati di gioia» (Sal 126, 3). che nella celebrazione centrale del 23 mag- Con questo sentimento di gioia si è svol- gio 2015 la partecipazione sia arrivata a tre- ta a Nyeri (Kenya) la beatificazione di suor centomila persone nella spianata della Irene Stefani, missionaria della Consolata. “Dedan Kimathi University of Technology” «Questo è un grande giorno di gioia» ha di Nyeri. detto il card. Njue iniziando la sua omelia, Anche al di fuori delle celebrazioni si è riferendosi all’esortazione della prima lettu- respirato un clima di gioia: strade restaura- ra di Isaia: «Prorompete insieme in canti di te e illuminate, striscioni di “benvenuto”, gioia, perché il Signore ha consolato il suo vestiti, foulards, ombrelli con la figura e frasi popolo». di suor Irene, come: «Amerò la carità più di Straordinaria e commovente è stata la me stessa»; «Tutta per Gesù niente per me»; partecipazione alle celebrazioni: i fanciulli «La sua vita una luce». Così, immagini e con le loro danze, il coro di seicento perso- scritte riferite a Irene adornavano case, ne provenienti da diverse parti della dioce- automobili, pullman. Persino le bottigliette si, la viva e spontanea esultanza di vescovi, di acqua portavano cartoncini richiamanti sacerdoti, religiosi, e di tanti laici. Notevole suor Irene. anche la partecipazione di missionari, mis- Giornali, trasmissioni radiofoniche e sionarie e persone di altri paesi dell’Africa, televisive non hanno mai cessato di infor- e rappresentanti dell’America Latina e del- mare sulla preparazione della beatificazione l’Europa. Un buon numero è pervenuto dal e il suo significato, e poi sulla sua realizza- Piemonte e da Brescia, in particolare da zione. Costantemente riferivano anche 4 testimonianze di persone anziane che ave- Chiesa: è stata la prima beatificazione cele- ATTUALITÀ vano conosciuto suor Irene e di altre che brata in Africa. E per le missionarie e i mis- avevano ricevuto un aiuto dalla sua inter- sionari della Consolata si è aggiunto l’entu- cessione, evidenziando la continuità della siasmo per il fatto che suor Irene è la prima sua presenza. Alla grande gioia ha contri- a essere proclamata Beata dopo il loro Fon- buito anche la novità di questo evento di datore, il beato Giuseppe Allamano. Brevi cenni biograf ici Suor Irene Stefani nacque a Anfo (Bre- mie e il servizio di inesperti infermieri, scia) il 22 agosto 1891. Fin da giovane lasciavano libero spazio alla morte. dimostrò uno spiccato impegno di vita cri- Suor Irene Stefani passò per gli ospedali stiana e apostolica che la indusse, nel giu- militari di Voi in Kenya, e di Kilwa Kiwinje, gno 1911, a entrare nell’Istituto delle Suore Lindi, Dar-es-Salaam in Tanzania. In deso- Missionarie della Consolata. Il 29 gennaio lati capannoni venivano ammassati migliaia 1914 emise la professione religiosa e il 29 di uomini dalle piaghe maleodoranti. Suor dicembre dello stesso anno partì per il Irene, ancora giovanissima, manifestò un Kenya. indomabile coraggio, grande carità e dedi- Dopo le prime esperienze di vita missio- zione, sempre con gentilezza e volto sorri- naria nel Vicariato Apostolico di Nyeri, il 20 dente. Si mise a servirli, curarli e nutrirli nel agosto 1916, suor Irene partì per il servizio corpo e nello spirito. Si riservò la cura dei sanitario negli ospedali militari per i porta- malati più gravi, piagati e intrattabili, con tori indigeni, i Cariers Corp, arruolati forza- straordinaria forza d’animo, pazienza e cari- tamente. Sottoposti a fatiche immani, a tà. Accorreva a ogni chiamata, anche not- marce spossanti, moltissimi di loro cadeva- turna. no lungo i sentieri, morivano nella steppa o Terminata la guerra, ritornò a Nyeri, si trascinavano in uno degli improvvisati come assistente delle prime aspiranti locali ospedali militari dove lo scarso cibo, la alla vita religiosa, e dal 1920 passò alla Mis- carenza di medicinali, le infezioni, le epide- sione “Madonna della Provvidenza” di La lunga processione di cardinali, vescovi e sacerdoti che hanno concelebrato la messa della beatificazione di suor Irene Stefani. 5 Gikondi, dove rimase fino alla morte. Con convinzione: «Non è stata la malattia a por- incondizionata dedizione si prodigò nelle tarla alla morte; l’ha uccisa l’amore». attività pastorali: insegnamento scolastico, Nel 1930, alcuni eventi riguardanti l’I- catechismo, visite ai villaggi. Accorreva sol- stituto, il Vescovo e lo stesso Vicariato, la lecita al letto dei malati e moribondi e nelle convinsero che le altre sorelle erano più capanne di quanti avevano bisogno di utili di lei. L’unica cosa che sentiva di poter aiuto. Di fronte alle necessità degli altri non fare era di offrire la sua vita. Lo fece per il ATTUALITÀ sapeva resistere: un moto interiore la spin- bene della missione e dell’Istituto, dopo geva a soccorrere le persone in difficoltà. Di aver ottenuto il permesso dalla superiora lei si ricorda che era in continuo movimen- suor Ferdinanda Gatti. to dal mattino alla sera; sempre pronta, Il 20 ottobre cominciò a sentirsi male, «correva con qualunque tempo», «quando ma volle ugualmente accorrere nella capan- sapeva che c’era qualche ammalato, andava na di un moribondo, malato di peste, il in fretta alla sua casa». maestro Julius Ngare, che in precedenza l’a- Altrettanto travolgente era la sua ansia di veva offesa, mettendo in cattiva luce il suo annunciare Cristo. In tutte le occasioni insegnamento nella scuola per prenderne il sapeva far conoscere il Signore e il suo Van- posto. Si fermò lungamente con lui, lo gelo, esortare a migliorare la propria con- abbracciò, ne respirò l’alito che probabil- dotta di vita nella fedeltà ai propri impegni. mente la infettò. Infatti, da allora il suo Si spense il 31 ottobre 1930. Coloro che stato di salute peggiorò fino a portarla alla erano stati da lei beneficati affermarono con morte, a 39 anni. Fama di santità Suor Irene lasciò una vasta fama di san- Torino negli anni 1984-1988. Il 2 aprile tità, rimasta sempre viva, anche a distanza 2011 si ebbe il decreto sulla eroicità delle di anni. Per cui fu possibile avviare la causa sue virtù.
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