MADRUGADA

57 anno 15 marzo 2005

Solitudine è lava che copre tutto l’amarezza nella mia bocca sorride coi suoi denti di piombo. Solitudine, parola incisa nel cuore rassegnato e muto nel ritmo del disincanto. Disincanto, disincanto danzo io, danzi tu la danza del disincanto. Quando penso al futuro, non scordo il passato. Quando viene l’alba, il mio pensiero vaga le dita corrono sulla chitarra contemplando la luna piena. Nonostante tutto esiste una fonte d’acqua pura. Chi berrà di quell’acqua, non avrà più amarezza.

rivista trimestrale dell'associazione per l'incontro e la comunicazione tra i popoli SOMMARIO Hanno scritto fino ad oggi su Madrugada: Alberton Diego, Allegretti Umberto, Allievi Stefano, Alunni Istituto Alberghiero Abano Terme, Alves Dos Santos Valdira, Amado Jorge, Amoroso Bruno, Anonimo peruviano, Anonimo, Antonello Ortensio, Antoniazzi Sandro, Arsie Paolo Pelanda, Arveda 3 controluce Gianfranco, B.D., Balasuriya Tissa, Baldini Marco, Barcellona Pietro, Battistini Piero, Bayuku Peter Konteh, Bellemo Cristina, Benacchio Stefano, Benedetto da Sillico, I processi di democratizzazione Berrini Alberto, Bertin Mario, Bertizzolo Valeria, Berton Roberto, Bianchin Saul, Bonfanti Vittorio, Bordignon Alberto, Borsetti Corrado, Boschetto Benito, Boselli Ilaria, in America Latina Braido Jayr, Brandalise Adone, Bresolin Alessandro, Brighi Cecilia, Brunetta Mariangela, Callegaro Fulvia, Camparmò Armida, Canciani Domenico, Cardini la redazione Egidio, Carlos Roberto, Casagrande Maurizio, Castegnaro Alessandro, Castellan Gianni, Cavadi Augusto, Cavaglion Alberto, Cavalieri Giuseppe, Cavalieri Massimo, 4 controcorrente Ceccato Pierina, Cescon Renato, Chierici Maurizio, Ciaramelli Fabio, Colagrossi Roberto, Collard Gambiez Michel e Colette, Colli Carlo, Corradini Luca, Correia Nelma, Cortese Antonio, Cortese Fulvio, Crimi Marco, Crosta Mario, Crosti Massimo, Sulla spiaggia di mondi senza fine Cucchini Chiara, Curi Umberto, Dalla Gassa Marcello, Dantas Socorro, De Antoni Luca, De Benedetti Paolo, Della Chiesa Roberto, De Lourdes Almeida Leal Fernanda, giocano i bambini De Marchi Alessandro, De Silva Denisia, De Vidi Arnaldo, Deganello Sara, Del di Giuseppe Stoppiglia Gaudio Michele, Della Queva Bruno, Demarchi Enzo, Di Felice Massimo, Di Nucci Betty, Di Sante Carmine, Di Sapio Anna, Dos Santos Isabel Aparecida, Elayyan Ziad, Eunice Fatima, Eusebi Gigi, Fabiani Barbara, Fantini Francesco, Farinelli Gaetano, 7 dentro il guscio Ferreira Maria Nazareth, Figueredo Ailton José, Filippa Marcella, Fiorese Pier Egidio, Fogli Luigi, Fongaro Claudio e Lorenza, Franzetti Marzia, Furlan Loretta, Gaiani America Latina: quale democrazia? Alberto, Galieni Stefano, Gandini Andrea, Garbagnoli Viviana, Garcia Marco Aurelio, di Bruna Peyrot Gasparini Giovanni, Gattoni Mara, Gianesin Roberta, Giorgioni Luigi, Gomez de Souza Luiz Alberto, Grande Ivo, Grande Valentina, Gravier Olivier, Grisi Velôso Thelma Maria, Gruppo di Lugano, Guglielmini Adriano, Gurisatti Paolo, Hoyet Marie- 11 america latina / 1 José, Jabbar Adel, Kupchan Charles A., Lanzi Giuseppe, Lazzaretto Marco, Lazzaretto Monica, Lazzarin Antonino, Lazzarini Mora Mosé, Lima Paulo, Liming Song, Lizzola Bolivia: dalla democrazia Ivo, Locatelli Lorenzo, Lupi Michela, Manghi Bruno, Marchesin Maurizio, Marchi Giuseppe e Giliana, Margini Luigia, Marini Daniele, Masina Ettore, Masserdotti rappresentativa a quella partecipativa Franco, Mastropaolo Alfio, Matti Giacomo, Medeiros J.S. Salvino, Meloni Maurizio, di Roberto Carlos Mendoza Kuauhkoatl Miguel Angel, Menghi Alberto, Mianzoukouta Albert, Miguel Pedro Francisco, Milan Mariangela, Milani Annalisa, Minozzi Mirca, Miola Carmelo, Missoni Eduardo, Monini Francesco, Monini Giovanni, Montevecchi Silvia, Morelli 12 america latina / 2 Pippo, Morgagni Enzo, Morosinotto Tomas, Mosconi Luis, Murador Piera, Naso Paolo, Ortu Maurizio, P.R., Pagos Michele, Parenti Fabio Massimo, Pase Andrea, Il caso Messico Pedrazzini Chiara, Pedrazzini Gianni, Pegoraro Tiziano, Pellegrino Mauro, Peruzzo di Jorge Santiago Dilvo, Peruzzo Krohling Janaina, Peruzzo Krohling Cicília, Petrella Riccardo, Peyretti Enrico, Peyrot Bruna, Pinhas Yarona, Pinto Lúcio Flávio, Plastotecnica S.p.A., Priano Gianni, Ramaro Gianni, Ramos Valdecir Estacio, Realdi Giovanni, Reggio Stefano, 13 america latina / 3 Ribani Valeria, Ripamonti Ennio, Rossetto Giorgio, Rossi Achille, Ruffato Monica, Ruiz Samuel, Sansone Angelica, Santacà Antonella, Santarelli Elvezio, Santiago Jorge, La democrazia è possibile? Santori Cristiano, Sartori Michele, Sarzo Paola, Sbai Zhor, Scotton Giuseppe, Sella di Edilberto Sena Adriano, Sena Edilberto, Senese Salvatore, Serato Stefano, Simoneschi Giovanni, Sonda Diego Baldo, Spinelli Sandro, Stanzione Gabriella, Stivanello Antonio, Stoppiglia Giuseppe, Stoppiglia Maria, Stradi Paola, Tagliapietra Gianni, Tanzarella 15 esodi Sergio, Tessari Leonida, Tesini Mario, Tomasin Paolo, Tonucci Paolo, Tosi Giuseppe, Touadi Jean Leonard, Trevisan Renato, Turcotte François, Turrini Enrico, Vulterini Maria Zambrano. Le ragioni del cuore Stefania, Zambrano Maria, Zanetti Lorenzo, Zaniol Angelo, Zanovello Ivano. di Mario Bertin

17 dal diritto ai diritti MADRUGADA «L’Italia ripudia la guerra»? 57 di Fulvio Cortese anno 15 marzo 2005 19 pianoterra direttore editoriale Giuseppe Stoppiglia Speranza dimensione del presente direttore responsabile di Giovanni Realdi Francesco Monini comitato di redazione copertina 21 il piccolo principe Stefano Benacchio versi di Paulinho da Viola, La guerra, il mercato e la retorica Gaetano Farinelli Danza della solitudine di Egidio Cardini collaboratori immagini Mario Bertin Lorenzo Locatelli 23 itinerari Alessandro Bresolin Egidio Cardini Napoli, il conflitto dell’acqua Fulvio Cortese di Alessandro Bresolin Sara Deganello Giovanni Realdi 25 luoghi progetto grafico Andrea Bordin Via Romanelle, 123 Europa e Mediterraneo, 36020 Pove del Grappa / Vi stampa tra passato e futuro telefono 0424 80.84.07 Grafiche Fantinato fax 0424 80.81.91 di Sara Deganello Romano d’Ezzelino (Vi) c/c postale 12794368 c/c bancario 023570065869 27 notizie Stampato in 2.500 copie veneto banca (cin N - abi 05418 - cab 60260) Macondo e dintorni Chiuso in tipografia http://www.macondo.it di Gaetano Farinelli il 10 marzo 2005 E-mail: [email protected]

31 redazionale Registrazione del Tribunale di Bassano n. 4889 del 19.12.90 La redazione si riserva di modificare e abbreviare i testi originali. Rio de Janeiro e i suoi figli Studi, servizi e articoli di “Madrugada” possono essere riprodotti, di Lorenzo Locatelli purché ne siano citati la fonte e l’autore. controluce

I processi di democratizzazione in America Latina

Scorrendo le pagine di Madrugada

Entriamo nell’anno quindici della rivista. Panta rei, zia della prassi. tutto scorre, come l’acqua del fiume, o come l’onda Avevo chiesto anche a Marta Buritica uno scritto sul- del mare, come i pensieri nella mente. Quindici. Me- la Colombia, ne ho ricevuto una risposta affermativa die superiori. Parcheggio per decidere cosa farò da nel primo entusiasmo, ma poi nulla: la condizione po- grande. Peluria. Sul volto, sotto le ascelle, sul pube litica di violenza che attraversa il paese e la sua vita la foglia. trattengono il suo contributo. Occhio alla luce del controluce, occhiali affumica- Da Troina, Mario Bertin mi spedisce a Catania Ma- ti. Ma solo per un momento. Appare già il controcor- ria Zambrano. Le ragioni del cuore, che introduce al- rente. E non tenete i remi in barca. Giuseppe Stoppi- la conoscenza e alla lettura della donna filosofo che glia scrive Sulla spiaggia di mondi senza fine giocano affronta il senso della vita e le relazioni con il mondo i bambini che se la compassione per le grandi scia- e con la storia, con un linguaggio nuovo, poetico. gure naturali diventa responsabilità cosciente a fron- Sorvolo il Veneto, e raccolgo in formato diplomati- te delle sciagure determinate dall’uomo, forse trove- co, nei pressi di Bassano, la riflessione di Fulvio Cor- remo la direzione giusta per andare oltre la rassegna- tese: L’Italia ripudia la guerra? che affronta l’analisi zione e le disquisizioni sulle responsabilità di Dio. dell’articolo 11 della nostra Costituzione, nella sua lu- E adesso casco e visiera, che si parte per l’America, ce e nelle sue ombre. a raccogliere il monografico: I processi di democra- Atterraggio di fortuna. Rombano i motori e, piano tizzazione in America Latina e atterriamo a Belo Ho- piano, affievoliscono mentre incontro Alessandro Bre- rizonte, dalla Bruna Peyrot, che ci introduce in Ame- solin con un cartello in mano. Napoli, il conflitto del- rica Latina: quale democrazia? al senso complesso del- l’acqua solleva, insieme con la cronaca di una azio- la democrazia, analizza i comportamenti delle forze ne popolare, la questione di un diritto elementare: politiche, individua nei partiti di sinistra l’accettazio- l’accesso all’acqua. ne delle regole della democrazia Sara Deganello, sulla destra la in un processo che ha come obiet- tesi, perché si laurea a marzo, nel- tivi la pace, la giustizia e il pote- la sinistra tiene un cartoncino se- re inteso come servizio e nella gnaletico: Europa e Mediterraneo destra l’ideologia del mercato. tra passato e futuro. Catania, no- A La Paz, in Bolivia, raccolgo vembre 2004, cronaca di un con- durante una manifestazione di vegno e insieme indicazioni sul- piazza l’articolo di Roberto Car- la funzione interculturale del- los, che delinea l’indirizzo attuale l’Europa nel bacino del Mediter- dei movimenti popolari, che vo- raneo. gliono spostarsi da una demo- A Malpensa mi attende Egidio crazia rappresentativa a una de- con un grido di allarme (chi se lo mocrazia partecipativa. aspetterebbe?) contro la guerra, Faccio scalo nella ridente San il mercato e la retorica. Giovan- Cristobal in Messico e raccolgo ni Realdi, in pianoterra, giusto le carte di Jorge Santiago, che rac- per atterrare, fa il contrappunto contano le lotte e gli ostacoli dei al Giovin Signore di pariniana moti popolari di sortire a una ve- memoria, scoprendo nel «pre- ra democrazia. sente la speranza incredula di fu- Con difficoltà plano su Santa- turo». rem, nei pressi di Radio Rural, per Tira le fila, ma gli sfuggono mol- trascrivere un servizio di Padre ti pesci dalle maglie, il cronista Edilberto Sena sul Venezuela: De- svogliato. Resta il commento al- mocrazia, quale democrazia?, che le foto di Lorenzo e Federica. Fai ci propone la figura di Chaves con la giravolta a guardare le foto. È un tenore quasi polemico di con- tutto. Il conto è a parte. fronto tra una democrazia for- male, la nostra, e una democra- La redazione

3 controcorrente

Sulla spiaggia di mondi senza fine giocano i bambini Una responsabilità consapevole tutela la vita di Giuseppe Stoppiglia

«Chi non conosce la storia Le proporzioni disastrose della trage- neonate soppresse perché “inutili”? dia umana in Asia ci offrono una del- oppure i milioni di piccoli schiavi del- sarà costretto a riviverla». le occasioni più serie da alcuni anni la pedofilia organizzata? i tanti “ra- a questa parte per riflettere profonda- gazzi di strada” fatti uccidere da buo- [Sul muro di Auschwitz] mente e con umana pietà, sul nostro ni borghesi perché delinquenti irre- modo di agire, su quello che faccia- cuperabili? o quelli ancor oggi feriti o mo, sulle priorità che stabiliamo su mutilati dalle mine?), cerchiamo in- questa nostra Terra. vano la forza per esprimere il lutto e «Il nostro spazio Se la politica e l’economia si occu- il dolore con parole. Il cuore cerca af- passero degli esseri umani e del loro fannato una speranza di gioia resti- è sempre la vita benessere e non del potere e del pro- tuita dall’eternità all’innocenza mas- fitto, credo che una maggiore quan- sacrata. o qualcosa di più, tità di persone sarebbe ancora viva, Lo so, tutti noi lo sappiamo, che mo- oggi, in quelle regioni del sud-est asia- rendo così piccoli, così giovani, così mai di meno». tico, così martoriate dal maremoto. fragili, la loro fine prematura diventa Continuo a guardare angosciato, per- una sorta di protesta. Quando un bam- [Ernest Bloch] fino nel mio sonno agitato, quelle fo- bino muore, sempre e dovunque, tut- to di bambini a brandelli, vittime in- ti noi, in qualche modo, ne siamo, po- nocenti e indifese di una natura cru- co o molto, responsabili. Il sentimen- dele e scatenata. Non dovrei guardarle to di pietà e di indignazione non può troppo. Sono morti, ed è pericoloso bastare ad illuminare una notte atro- guardarli troppo. Potessi almeno, con ce, perché quella notte è anche den- lo sguardo, fare qualcosa per loro. Se, tro di noi, se rimaniamo inerti. per miracolo, riuscissi far loro il dono di un giorno di vita, di un’ora di te- nerezza, o almeno piangere con loro Una compassione riservata e e per loro, dire loro parole di conso- limitata, la nostra lazione. Ma non posso. Mi accorgo che cerco di pregare, ma senza riu- La scrittrice israeliana Nurit Peled- scirci. Elhahan, che sei anni fa ha perso la fi- Per questi bambini, rifiutati dalla vi- glia tredicenne in un attentato, dice: ta, rigettati da un mare infuriato e da «Mi appello ai genitori che non han- un cielo impetuoso, non si può fare no ancora perso i loro figli perché pre- più niente. Ogni corpo muto di bam- stino attenzione alle voci che salgono bino ci interpella attraverso la domanda dal regno della morte, sul quale cam- che incarna. E questo vale per ogni miniamo giorno dopo giorno e ora do- bambino che ha portato con sé, nel- po ora». Il dilemma che abbiamo di la morte il suo futuro, ogni piccolo es- fronte è chiarissimo: o rifiutiamo l’o- sere a cui sono stati rubati anni di gioia dio, in tutte le sue forme, o l’odio ci e di felicità. distruggerà tutti. Una società è sempre definita e giu- Abbiamo visto in questi giorni più dicata dal suo comportamento verso che in altre occasioni, una moltipli- i bambini. Che dire allora della no- cazione quasi irruente di manifesta- stra? zioni di solidarietà umana. La com- Davanti alle incommensurabili in- passione di molta gente ha mostrato giustizie nei confronti dei bambini (ri- ancora una volta di essere illimitata. cordate le immagini inquietanti dei Tutto ciò è profondamente commo- volti dei bambini dagli occhi spalan- vente. Non c’è dubbio che la com- cati nella scuola di Beslan, obbligati passione umana, la capacità di im- a tenere le mani dietro la nuca? o le medesimazione e l’amore siano tra le

4 controcorrente

forze più potenti che operano sulla combinati dall’uomo e manifestiamo so in opera dal Giappone, costereb- Terra. una compassione molto inferiore per be, a quanto sembra, circa 20 milio- Fermiamoci un istante, però. La com- i loro effetti, quando, in realtà, essi do- ni di dollari. passione fluisce liberamente solo quan- vrebbero suscitare una quantità mag- do è diretta a una sofferenza che non giore sia dell’una che dell’altra, visto è prodotta da cause politiche. Se es- che li potremmo evitare o modifica- Libertà e responsabilità, sa ha a che fare con l’economia e con re, essendone noi stessi la causa? spazio e confine la politica, ciò non si verifica più. È un problema di giustizia, per que- Le persone innocenti che muoiono sto è difficile e costa tanto. Esiste, an- Lo tsunami è stata una tragedia uma- in occasione di catastrofi naturali toc- cora, una distanza infinita tra questa na che supera i confini della nostra cano i nostri cuori. Quelle che muoio- trasformazione molecolare - basta in- comprensione, ma deve essere anche no, ugualmente innocenti (nel mon- viare un sms: un gesto semplice che un segnale d’allarme e un monito per do ogni giorno muoiono di fame costa poco, non richiede sforzi e ci tutti. Dobbiamo continuare a tener 30.000 bambini), a causa del capita- fa sentire tutti un po’ migliori e so- presente che esiste un forte legame tra lismo globale, dei giochi di potere, prattutto senza colpa - (a cui spesso sistema di guerra, catastrofi e povertà delle guerre e dell’iperconsumo (o del- si limita anche la migliore solidarietà globale. lo spreco) militare, non toccano i no- internazionale) e i poteri che gover- È fatale necessità che ciascuno di stri cuori. Perché? nano il mondo. Oggi più di ieri. Tan- noi prenda posizione contro gli orro- Probabilmente perché sappiamo, nel to per essere chiari: come bloccare ri che devastano la Terra e stanno pre- profondo del nostro essere, che muoio- quel degenerare dei poteri che, co- parando altri spaventosi conflitti, altri no per colpa nostra, a causa magari me Bush negli Usa e Berlusconi in massacri, altri terrorismi. dei nostri privilegi, della nostra avi- Italia, riducono il nostro spazio di esi- Come? Non lo so, ma certamente dità, della auto-protezione mentale e stenza, spingendoci con le spalle al occorre costruire nelle coscienze, ol- dell’iperconsumo dei ricchi. Essi muro? tre che il desiderio di libertà, un profon- muoiono perché debbono morire, al- Il sistema bellico distrae somme inim- do senso di responsabilità. La libertà, trimenti tutti gli altri, tutto il resto di maginabili dall’aiuto che dovremmo certo, è la base per il riconoscimento noi, non potrebbero nuotare nel de- portare ai dannati della Terra. Basti della dignità e delle capacità della per- naro, nel materialismo e nel militari- pensare che la guerra in Irak costa, ai sona, ma se è lasciata sola, può scon- smo. soli Stati Uniti, un miliardo di dollari finare nell’egoismo della prevarica- Non è sconcertante pensare che pre- la settimana. Un sistema d’allarme zione. Ecco, allora, la necessità di esal- stiamo minore attenzione ai disastri contro gli tsunami, come quello mes- tare l’altra componente umana, la re-

5 controcorrente

sponsabilità. Essa nasce dalla coscienza tano rami secchi, e sta solo in voi la gio crepuscolare, ha scritto questa fra- e si nutre della morale. È sempre pron- potenza di farli rinverdire». se nel suo diario: «Se durante il gior- ta a imporsi limiti e obblighi perché Sono parole destinate a coinvolge- no sembra che gli uccelli volino sen- la presenza della persona nella società re non solo i giovani, ma anche noi za destino, a sera si direbbe che tro- non sia devastatrice ma costruttrice. che apparteniamo alla generazione vino sempre la direzione. Volano ver- Se la libertà è il territorio in cui ci muo- che li ha preceduti. Spesso siamo con- so qualche meta. Così, forse, la sera viamo, la responsabilità è il tracciato vinti che basti trasmettere e inculca- della vita». delle strade e, se si vuole, anche il pe- re alcune verità che hanno alimenta- È così, quando si è giovani, si vola rimetro o il confine. to la nostra formazione e crescita per- in tutte le direzioni. Le opportunità at- La responsabilità è la consapevo- ché automaticamente siano accolte torno a noi sono molte e non voglia- lezza del proprio limite e dei doveri dalle giovani generazioni. Certo, un mo perderne nessuna. Quando siamo che si hanno nei confronti del bene insegnamento appassionato e coe- vecchi ci rendiamo conto che una va- comune. Victor Franckl diceva : «Quan- rente e non una burocratica e forma- le molto più di molte. «Purezza di cuo- to più l’uomo sentirà la propria vita le esposizione di tesi e di comporta- re - diceva Kierkegaard - è desiderare come compito, tanto più essa appa- menti è un atto rilevante e fecondo una cosa sola». Chi ha molte speran- rirà significativa». (spesso, purtroppo assente nelle scuo- ze è un mucchio di cocci di vetro. Chi Su questo, per stimolare la crescita le, nelle famiglie e anche nelle co- ha una sola speranza è una vetrata co- di una coscienza responsabile, è mol- munità ecclesiali). Detto questo, ri- lorata di una cattedrale. La mia vetra- to esplicito Arnaldo De Vidi, quando, mane indubitabile che anche i gio- ta è una scena: l’albero e i bambini in Elogio del sapere critico, rivolgen- vani devono esseri non semplici re- sull’altalena. È una scena paradisiaca. dosi ai giovani, scrive: «Ti dicono: “Ca- cettori o ricusatori, ma artefici della Mi sento felice solo ad immaginare la ro giovane, il futuro ti appartiene. Sii loro adesione, scoprendo non solo gioia dei bambini. perseverante negli studi. Impara a me- nuove verità ma tenendo viva l’ener- E. Cummings disse che «i mondi mi- moria i nomi di re e guerre. Lasciaci gia feconda che le antiche e alte ve- gliori non si costruiscono, nascono». piantare ideologie sulla tua testa che rità contengono. È uno dei disagi più Da dove? L’amore è l’unico potere da a questo è adatta. Prendi il diploma: grossi e più gravi dei nostri giorni. Noi dove le cose nascono. Ecco cosa cer- sarà il cannocchiale che ti permetterà adulti, in modo pedante, consegnia- co di fare, sia come prete, sia come di vedere lontano. Sii disciplinato, pa- mo le verità e ci accontentiamo di educatore: insegnare l’amore. ziente, docile ed entrerai nell’ammi- prediche moralistiche dando l’im- Certamente i teorici dell’educazio- revole mondo nuovo”. pressione di avere tra le mani solo dei ne rideranno di me perché quello che Ma io ti dico: il presente ti appartie- rami secchi. a loro interessa è la trasmissione del- ne. Esamina l’insegnamento che rice- la conoscenza. A me non entusiasma vi. I libri di testo riportano cento fatti, per niente l’aumento della conoscen- quali altri fatti tralasciano? Ti propon- Trovare la direzione za: già conosciamo troppo, molto più gono l’esempio degli eroi. E se, in realtà, di quello che usiamo. fossero banditi? Ti dicono: “Il mondo I giovani del resto non hanno nessu- Se usassimo un decimo di quello che è così”.Ma come potrebbe essere? So- na voglia di ricercare, di rinverdire le sappiamo, il mondo sarebbe un vero gna. Fa emergere le tue idee come fio- verità che vengono loro trasmesse e si spazio di educazione. ri d’acciaio». trascinano in mezzo ad una nebbia di Sto cercando amici e colleghi che Benedetto Croce, a sua volta, nel ri- banalità, di volgarità, di stupidità, la- mi aiutino nel compito prioritario, og- cordare il nostro compito di tenere sciandosi contagiare. Bisogna che en- gi, della mia vita: piantare alberi e co- sempre aperto il dialogo tra le gene- trambi ritroviamo un fremito e un gu- struire altalene. razioni, aggiunge: «Ai giovani non c’è sto autentico, nella consapevolezza altro da dire se non: guadagnatevi la che la verità è vita, è fecondità, è pas- Pove del Grappa, febbraio 2005 vostra verità… Nel passaggio dalle no- sione. stre alle vostre mani, le verità diven- Albert Camus, in un pigro pomerig- Giuseppe Stoppiglia

28 e 29 maggio 2005 Festa nazionale di Macondo Spin di Romano d’Ezzelino (Vi), Scuola dei Fratelli delle scuole cristiane

Sabato pomeriggio - Incontro con la poesia Alda Merini

Domenica - Convegno del mattino: Sulla spiaggia di mondi senza fine giocano i bambini

6 dentro il guscio

America Latina: quale democrazia?

di Bruna Peyrot

Prima di cercare le specificità della golo e necessità del gruppo, fra i con- possibile democrazia di un qualche fini dello spazio individuale e quello paese del globo terrestre forse sareb- collettivo. be opportuno farsi due domande: co- Le democrazie si basano sul princi- sa vuole dire la democrazia e perché pio fondamentale della divisione di volerla. In merito sono stati scritti fiu- tre poteri: legislativo, esecutivo e giu- mi di libri. Norberto Bobbio ha stabi- diziario, su un patto concordato fra lito alcuni capisaldi in merito, soste- forze sociali e soggetti politici che nendo, fra l’altro che «la democrazia prende il nome di Costituzione, sul è fra tutte le forme storiche di gover- principio: una testa un voto, cioè sul no la più egualitaria» (N. Bobbio, De- suffragio universale. mocrazia in Angelo d’Orsi (a cura di), E ancora, le democrazie si basano Alla ricerca della politica, Bollati Bo- sul voto di egual valore di tutte le per- ringhieri, Torino, 1995, p.5). Detto sone, un voto libero e segreto che de- questo, tuttavia, nel corso dei secoli, termina la vittoria della maggioranza. a partire dai primi esperimenti demo- Infine, regolando i conflitti attraver- cratici greci, potremmo dire, la prete- so l’indicazione data con il voto, le sa della realizzazione democratica ha democrazie si basano sul valore del- infiammato i continenti, con linguag- la non violenza. gi, stili politici, proposte diverse, ma uniti dalla ricerca che le due doman- de fatte sopra esplicitano. Il divario tra la carta e la realtà

Tutto questo in teoria. Infatti, soprat- Cosa vuol dire democrazia? tutto in America latina le Costituzio- ni che ribadiscono principi di rispet- Vuol dire che la persona si sente im- tosa convivenza civile sono sempre portante, capisce e vuole valere qual- esistite, ma la pratica ha sempre of- cosa. Vuole “contare” - interessante ferto differenti scenari. Un esempio questo verbo che assume molti signi- per tutti la Colombia. ficati - contare, essere un numero che La Costituzione del 1991, all’art.1, fa peso, un numero individuale che così definisce la Colombia: “uno sta- certo può scomparire nella massa, ma to sociale di diritto, organizzato in for- che, in positivo rappresenta un voto, ma di Repubblica unitaria, decentra- un parere che conta appunto per de- lizzata, con proprie entità autonome terminare la svolta nelle decisioni pre- territoriali, democratica, partecipati- se a maggioranza. va e pluralista, fondata sul rispetto del- Democrazia significa, come si sa, la dignità umana, sul lavoro e sulla so- potere (crazia) del popolo (demos), al- lidarietà delle persone che la integra- tra parola ambigua e controversa, spes- no e sulla priorità dell’interesse ge- so invocata senza sapere bene chi iden- nerale”. La realtà è molto diversa. In tifichi. Colombia circolano più di sei milio- In altri termini, la democrazia è una ni di armi, la maggior parte illegali, forma della politica e una forma di ge- senza che esista una sola fabbrica che stione del potere. le costruisca. Esercito e forze di poli- Tutta la storia del pensiero politico zia, gruppi guerriglieri e paramilitari, può essere letta come una storia di narcotrafficanti e violenza comune si tentativi, secondo il periodo e il tem- contendono il controllo sulla popola- po, di definire il rapporto esistente fra zione civile. potere e libertà, fra aspirazioni del sin- In pressoché tutte le città, dopo le

7 dentro il guscio

diciotto è pericoloso camminare per zia, né farsela regalare da chi se ne tratto da quei paesi. Infine, gli anni le strade, mentre le campagne diven- sente il legittimo e unico portatore co- novanta sono stati dominati dalla sa- tano zone di scontro degli attori in ar- me ha ribadito in merito a se stesso cralizzazione delle regole del merca- mi. Una forma abituale di violenza è George W. Bush nel suo discorso di to che ha imposto un neoliberalismo il sequestro, attuata da tutte le parti in insediamento alla Casa Bianca per il rapace, divoratore dei pochi servizi conflitto. Secondo i dati del Ministe- suo secondo mandato. sociali esistenti e delle regole di con- ro della difesa colombiana, a tutt’og- La democrazia proprio perché ri- trattazione collettiva esistenti. gi si verificano quasi ottomila seque- guarda la realizzazione delle persone La cattiva distribuzione del reddito stri, per scopo politico o a motivo di necessita di una grande consapevo- e la terra in mano a pochi sono stati estorsione, mentre continuano gli as- lezza interiore che le renda forti del fattori che hanno impedito il consoli- sassini di bambini e donne. fatto di riconoscersi sede di diritto e damento delle democrazie latinoa- La stessa inchiesta ministeriale af- non solo. Non basta, infatti, essere co- mericane per molto tempo, specie in ferma che dal 1995 al 2000 si sono scienti di essere portatori di un diritto Perù, Bolivia, Ecuador, Colombia e Pa- commessi 19.830 atti che violano il al rispetto come persona, bisogna an- raguai. diritto internazionale umanitario, una che aver imparato gli strumenti e i mo- In questo contesto, tuttavia, è matu- situazione per la quale la Colombia è di per farsi rispettare e per rispettare rata la convinzione, specie fra le for- sotto osservazione continua da parte gli altri. ze di sinistra che negli anni sessanta di molti organismi internazionali. Insomma, potremmo dire che la de- avevano affrontato spesso la disugua- La Colombia pur con una Costitu- mocrazia è un diritto sancito e con- glianza sociale con movimenti arma- zione molto avanzata, che riconosce cordato istituzionalmente e nello stes- ti rivoluzionari, negando il valore di i diritti della diversità culturale anche so tempo una modalità relazionale. una democrazia anche formale so- dei popoli indigeni, è travagliata da Le due dimensioni devono prendere prattutto se non fosse stata impianta- una sottile guerra interna da più di cin- un armonico sviluppo affinché si pos- ta una più giusta convivenza econo- quant’anni che oppone le Farc (Fuer- sa parlare di vera democrazia. mica, si fece strada dicevamo, la con- zas armadas revolucionarias) alle for- Inoltre, per avere questa forza qual- vinzione che la democrazia fosse un mazioni paramilitari Auc (Autodefen- cuno deve averla insegnata:la demo- valore di per sé. sa colombianas) e all’esercito nazio- crazia non è né un sentimento innato Questo processo prese visibilità, per nale, senza contare i narcotrafficanti o naturale nell’uomo e nella donna, una concomitanza di cause, soprat- e la malavita comune che rendono un né un dato per sempre acquisito e tra- tutto a partire dalla fine degli anni ot- paese ricco di risorse umane e natu- smesso dalla società anche democra- tanta, molto ben documentato da Do- rali fra i più insicuri del mondo. Le tica in cui si può nascere. La demo- nato di Santo allo scritto del quale ri- cause di questa situazione sono mol- crazia per essere continuativamente mandiamo (Donato Di Santo, Il Quin- te (vedi Bruna Peyrot, Mujeres. Don- tale deve essere una pratica sempre to Movil delle Sinistre latinoamerica- ne colombiane fra politica e spiritua- verificata sul campo. ne, in “Amanacer”, giugno 1997 e Do- lità, Città Aperta Edizioni-Macondo, nato Di Santo, Giancarlo Summa, Ri- 2003). Ma la questione che proprio la voluzione addio. Il futuro della “nuo- situazione colombiana solleva è la se- Come si sono intrecciati queste va sinistra” latinoamericana, Ediesse, guente: non è sufficiente una dichia- dimensioni e questi processi in Roma 1994). razione di democrazia attraverso la America latina Schematizzando, potremmo affer- sua Carta costituzionale se non se ne mare che la caduta del muro di Ber- vedono gli effetti nella convivenza La mia conoscenza più approfondita lino nel 1989, la pressione di nuovi quotidiana. si limita a due paesi soltanto, peraltro movimenti nati su richieste specifiche emblematici: Colombia e Brasile. Ma del sociale: terra, pari opportunità, am- direi che proprio da questi due paesi biente, educazione, diritti civili, pane Democrazia: per quale emergono osservazioni generali che e salute e, infine, la critica all’orga- vantaggio possono valere per tutto il subconti- nizzazione gerarchica dei partiti del- nente. la sinistra, imposero una revisione ge- E qui arriviamo alla seconda doman- Potremmo, intanto, individuare due nerale delle strategie di conquista del da: perché volere la democrazia. Ose- linee evolutive: quella istituzionale potere nei singoli stati del Sud e del rei dire, con banalità, perché in de- che coinvolge i governi e le grandi isti- Centro America. La riflessione sul sen- mocrazia si sta meglio. Le libertà san- tuzioni, dalla chiesa all’esercito e, in so della democrazia si accompagnò a cite dalla democrazia: di muoversi, secondo luogo, scoprire come le per- quella del ruolo dello Stato, che spes- esprimere la propria opinione, intra- sone siano cresciute nei cosiddetti so, in un contesto di economie neoli- prendere una attività, agire secondo “movimenti” o azioni sociali in dife- beriste impegnate a liquidare il patri- la propria volontà ovviamente senza sa di un diritto negato: acqua, casa, monio nazionale, imponeva la sua danneggiare il prossimo ecc. sono con- istruzione, salute, cibo ecc. brutale presenza, soprattutto per fi- dizioni che fanno oggettivamente sta- Gli ultimi anni settanta dell’Ameri- nanziare le spese militari e salvare le re bene e che non sono possedute dal- ca latina hanno visto la drammatica banche. la maggioranza dei popoli abitanti la presenza delle dittature in quasi ognu- L’urgenza della democrazia si im- superificie terrestre. no di loro, gli anni ottanta sono stati pose anche per altri motivi. L’interna- A questa consapevolezza va subito definiti per l’America latina “il de- zionalismo guerrigliero non era più aggiunta un’altra osservazione: che cennio perduto” a causa dello smisu- sostenuto da nessuna potenza, e nem- non è possibile imporre la democra- rato indebitamento economico con- meno da un’opinione pubblica impe-

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gnata, come avvenne all’epoca della fu una grande sfida nel cominciare per La politica neoliberista della guerra del Vietnam. In molti paesi del- primi a rispettare le regole democra- destra. Caso Argentina. l’America latina, i movimenti insurre- tiche, nonostante l’avversario le aves- zionali e lo stato si resero conto che se calpestate. Passarono poi dodici an- La destra, invece, impegnata su altri nessuno dei due avrebbe potuto vin- ni, prima che il Pri fosse sconfitto dav- fronti, primo fra i quali la liberalizza- cere, lasciando di conseguenza la po- vero e non da Cárdenas, ma da Vicente zione dell’economia, non si pronun- polazione nell’incertezza e nell’im- Fox, candidato del Partido de acción ciò mai. Pinochet in Cile privatizzò mobilità stagnante di chi non sente nacional (Pan), tradizionale espres- oltre quattrocento industrie pubbli- più il proprio futuro. Accadde anche sione della destra agraria e clericale. che, un processo ripetuto in altri pae- nel Chiapas messicano, dove lo stes- Di là da ogni valutazione politica, tut- si dopo la fine delle dittature, soprat- so subcomandante Marcos affermò tavia, ciò che preme rilevare è che dav- tutto negli anni ottanta, quando il mo- più volte che la sollevazione zapati- vero ci sono scelte irreversibili, mo- dello economico basato sulla sosti- sta non era un ritorno alla lotta arma- menti cruciali che determinano le svol- tuzione delle importazioni perse la ta, bensì l’estremo tentativo di evitar- te di un paese verso la democrazia o sua efficacia. La protezione del mer- la, di trovare nella società civile e non verso il totalitarismo e il comporta- cato interno, con altissime barriere nelle armi le risposte ai problemi del- mento di un dirigente non è indiffe- doganali per i prodotti esteri, che ave- la gente. rente ai suoi esiti. Il gesto di Cárde- va permesso lo sviluppo di parchi in- Le risposte armate alle dittature de- nas, a suo tempo, si è rivelato un esem- dustriali nazionali, cedette il passo al- gli anni settanta in America latina era- pio cruciale. le politiche di libero mercato in cui no state giustificate dalla chiusura di Un altro “angolo” della storia ac- tutto ciò che era pubblico diventò og- ogni spazio democratico da parte dei cadde in Nicaragua, quando i sandi- getto di discredito e sfiducia. I nuovi governi al potere la cui la brutalità è nisti, al potere dal 1979, persero le crediti del Fondo monetario interna- stata ampiamente documentata, dal elezioni del 1990 a favore di Violeta zionale arrivarono solo in presenza Cile di Pinochet all’Argentina di Vi- Barrios de Chamorro, senza invocare di aggiustamenti radicali nel conti- dela. Lentamente, tuttavia, i molti mo- invasioni di piazza, accettando tutto nente latinoamericano, il che signi- vimenti armati si trasformarono in par- il peso e le conseguenze degli anni ficò tagli al già debole welfare state, titi politici, parteciparono alle com- del loro governo. Per la sinistra latino aumento di tariffe pubbliche, salari petizioni elettorali e si piegarono alla americana, la sconfitta elettorale in con scarso potere di acquisto, licen- dura disciplina dell’educazione alla Nicaragua assunse un significato po- ziamenti in massa, apertura senza re- democrazia, soprattutto perché i loro litico e simbolico persino maggiore te agli investimenti stranieri, aumen- militanti si convinsero, come dice Di del crollo dell’est europeo. Nello stes- to del costo del denaro. Messico, Bra- Santo con approfondite analisi, della so tempo, l’ostinazione al rispetto per sile, Venezuela, Argentina, Guatema- «convenienza della lotta politica ri- la democrazia si rivelò salutare. Il Fren- la, Perù, Colombia, con più o meno spetto alla lotta armata». È un processo te sandinista recuperò nuova forza per drasticità, continuarono su questa stra- che se, come dice Di Santo, data dal- iniziative politiche di partecipazione da che produsse depauperamento, di- la fine degli anni sessanta con la de- popolare e tornò a essere una com- soccupazione e ricostituzione dei la- cisione del partito comunista vene- ponente attiva del paese, avviando una tifondi, lasciando ancora una volta ir- zuelano di abbandonare la guerriglia, serrata autocritica e lasciando alle spal- risolto il problema della distribuzio- si rende pienamente visibile molto do- le il suo retorico trionfalismo. ne della terra che mai fu sottoposta a po, anche con gesti emblematici co- Altri esempi si potrebbero fare, ma una reale riforma sin dall’epoca co- me quello del messicano Cuauhtémoc sia sufficiente porre ancora una do- loniale. Cárdenas, leader del Frente demo- manda: la riflessione e la transizione In questo contesto, soprattutto l’Ar- crático nacional. alla democrazia in America latina han- gentina è diventata emblematica. Nel no coinvolto soprattutto l’area politi- periodo del governo Menem si erano ca della sinistra. «Nel Salvador ab- vendute quasi tutte le imprese, ma, La sfida democratica, un biamo passato quindici anni ammaz- quando il presidente lasciò il man- percorso difficile. Messico, zandoci per dar vuelta a la tortilla (ri- dato, il debito era triplicato, un chia- Nicaragua girare la frittata), per poi arrivare alla ro segnale che la liquidazione di azien- conclusione che la tortilla non si gi- de statali come acqua, energia elet- Sconfitto in modo fraudolento alle ele- rava perché il problema è più profon- trica, telefonia, trasporti aerei, miniere zioni presidenziali del 1988 da Car- do: è cucinare una tortilla diversa»: o giacimenti petroliferi non aveva sal- los Salinas de Gortari, candidato per sono commenti di Rubén Zamora, de- dato i debiti, né garantito quella mag- il Partido revolucionario institucional putato di Convergencia democrática giore efficienza che si attribuisce in (Pri), un partito ormai totalitario da e candidato alla presidenza nel 1994, modo taumaturgico alla gestione pri- sessant’anni al potere, discendente un protagonista della pacificazione vata. In questi casi, l’ostacolo al sal- dalla rivoluzione di Pancho Villa ed seguita a una guerra civile costata più do è sempre altrove, nelle regole di Emiliano Zapata, Cárdenas non incitò di settantamila morti. Il negoziato, pre- rimborso dei prestiti e nelle egemo- alla rivolta la massa dei cittadini, riu- cisa Zamora, intendeva proporre «una nie economiche subite dai paesi in niti a Città del Messico sulla grande nuova forma di esercitare il potere: via di sviluppo. Le dittature militari piazza dello Zócalo e furibondi per i non più strumento per escludere ma sono terminate, ma sono rimaste quel- massicci brogli elettorali organizzati per includere. Il governo non come le economiche, non meno pericolo- dal Pri. Invitò invece alla calma e a ri- strumento di centralizzazione, ma di se nell’attacco alla dignità e alla qua- spettare il risultato proclamato. La sua distribuzione del potere». lità della vita o alla sopravvivenza di

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fasce sempre più larghe di popola- Europa: recuperare i sapori della individuo non può più ignorare le pro- zione. democrazia prie storie di guerra, se davvero in- La destra, intanto, identificata con tende costruire società pacifiche. Que- le forze armate e con chi detiene la In Europa, idee come democrazia, par- sto significa interrogarsi sui modi in maggioranza delle risorse economi- tecipazione popolare, equità sociale cui è avvenuta la trasmissione del pas- che, ha sempre espresso una cultu- hanno perduto la freschezza delle lo- sato alle nuove generazioni. Per quan- ra fondata sulla sfiducia nelle forme ro motivazioni originarie. Nessun gio- to riguarda l’Italia, ad esempio, signi- di rappresentanza politica, sul rifiu- vane sa più spiegare perché sia impor- fica chiedersi come i valori dell’anti- to del conflitto, e sulla convinzione tante avere una Costituzione o perché fascismo siano stati coltivati nell’edu- pretestuosa di essere l’unico sup- sia necessaria all’equilibrio democra- cazione civica e nella coscienza col- porto morale e spirituale della na- tico la divisione del potere in tre rami: lettiva nazionale. Costruire un con- zionalità. esecutivo, legislativo, giudiziario. In Eu- fronto pacifico non richiede pochi gior- ropa si esercita il diritto di voto con ap- ni e forse siamo già in ritardo per le pannata consapevolezza, mentre in Co- coscienze di tanti giovani e bambini, A scuola di democrazia: Brasile lombia ogni istituzione lo reclama. ormai abituati a considerare le guer- L’Europa contiene la storia dei valo- re nel mondo una specie di videogio- Sul versante del “movimenti” si può ri per i quali in quella lontana terra co televisivo. dire che essi furono in molti paesi ve- molti stanno rischiando la vita. Il luo- La pace e la non violenza preten- re scuole di democrazia. Il Brasile ne go dove i valori sono stati generati con- dono lunghi processi educativi che è un interessante esempio. Già du- tengono sempre le ragioni profonde non possono essere affidati all’im- rante la dittatura in questo paese con- che li hanno motivati. Se questa unio- provvisazione. Il loro insegnamento tinente pari a trenta volte l’Italia, sin- ne, nel corso della storia, viene me- richiede un impegno didattico e me- dacalisti, donne, cattolici, indigeni, no, i valori stessi, disancorati dalla todologico in grado di affrontare i insegnanti, la cosiddetta “base” si era realtà, perdono la forza originaria e molteplici aspetti delle culture nazio- organizzata per opporvisi pacifica- diventano parole vuote e prive di sen- nali, in particolare le varie forme del- mente. Lo stesso presidente attuale so. A questo proposito, sembra quan- la comunicazione sociale, poiché la della repubblica Luis Inacio da Silva, to mai attuale la constatazione di Ma- lingua ormai non è più un luogo di detto Lula, è la metafora di questa sto- ria Zambrano sulla morte annunciata verità per l’esperienza. ria emblematica di una parte della so- dell’Europa, ogni volta che essa si se- Riassumendo, dunque, si potrebbe- cietà brasiliana che lentamente si co- para, dimenticandoli, dai principi che ro dire le seguenti cose: la democra- struisce dentro quella autoritaria e poi l’hanno generata. Fuggita nei Caraibi, zia parte dall’interno di ognuno di noi, esce alla luce e impone le sue rego- dopo aver partecipato alla guerra ci- cresce e si educa nell’azione sociale le fino a portare al governo del pae- vile spagnola del 1936, la filosofa si e può farsi governo. Ma non è il “mo- se, dopo trent’anni, la generazione interrogò proprio dall’esilio latinoa- vimento” né l’azione sociale a garan- che gli antichi dittatori avevano per- mericano sulle radici della violenza e tirla di per sé. Sia agli uomini di go- seguitato. La vicenda della vittoria di del totalitarismo nazista, per invoca- verno, sia a quelli impegnati nella ba- Lula, comunque finirà, non smetterà re le sorgenti dello spirito europeo pre- se, necessita un’etica sana del potere mai di essere una parabola vincente senti nel pensiero greco e in quello inteso come servizio. di un futuro sognato e poi costruito cristiano di Sant’Agostino, tracce sep- In secondo luogo sono le esperien- (Bruna Peyrot, La democrazia nel Bra- pellite da un’Europa in agonia che so- ze di governo locale a favorire la de- sile di Lula, Città Aperta-Macondo, lo un recupero sorgivo poteva ripor- mocrazia, perché nel “piccolo” si an- 2003). tare a resurrezione. ticipa il “grande “ e si imparano le Imparare la democrazia, dunque, La storia europea non è mai stata pa- tecniche del governo, un poco come non è un processo semplice. Le do- cifica. I diritti dell’uomo e i valori al- è successo con il “bilancio parteci- mande sul suo significato sono mol- la base delle convivenze democrati- pato” di Porto Alegre (Vedi Bruna Pey- te. Tuttavia, se è vero che la demo- che sono sorti sulle ceneri di almeno rot, La democrazia nel Brasile di Lu- crazia può essere definita “quella for- due rivoluzioni, quella inglese del 1688 la, cit.). ma di governo che più di ogni altra e quella francese del 1789, tanto da Infine, anche alcuni indirizzi attua- tende, se non ad abbattere, a correg- farci chiedere se la violenza di uno li di governo non sono indifferenti: il gere, attenuare, rendere meno peno- scontro debba sempre precedere un fatto che almeno tre presidenti in Ame- se le diseguaglianze fra gli uomini” patto fra individui. L’Europa insomma rica latina dimostrino con i fatti di cre- come ricorda ancora Bobbio, allora deve affrontare i drammi e le distru- dere nella democrazia: Lula in Brasi- ne va proclamata la validità anche se zioni di massa del novecento, un se- le, Lagos in Cile e Kirchner in Argen- la sua pratica sembra allontanarsi dal colo finito in un disordine mondiale tina, aprendo gli archivi delle dittatu- suo intento ispiratore. L’assenza di di natura poco chiara, senza potenze re e avviando processi di “cicatrizza- uno stato di diritto, che vigili equa- primeggianti, né chiari conflitti loca- zione” delle ferite sociali, non è cer- mente sui comportamenti privati e li su un territorio preciso. to indifferente, soprattutto nella crea- pubblici ai quali la gran maggioran- zione di un’unità sudamericana che za dei cittadini si deve attenere, pro- possa essere contrattuale nei confronti voca un pericoloso abisso fra quanto Ricordare, fare memoria, di altri colossi finora dominanti come affermato sulla carta e la pratica po- confrontarsi gli Usa. litica della collettività che lo ha sot- toscritto. In questo contesto, ogni popolo, ogni Bruna Peyrot

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Bolivia: dalla democrazia rappresentativa a quella partecipativa

di Roberto Carlos*

Negli ultimi anni, nel nostro paese le istituzioni che pren- sentativi (legislativo o esecutivo), bensì la volontà di inse- dono le decisioni, soprattutto quelle che riguardano la rire la cittadinanza nel processo di presa delle decisioni. nostra vita, non operano lontano e fuori della portata dei Nelle società come la nostra, dove la povertà cresce e cittadini e delle cittadine. Questo produce sospetto ver- dove la spartizione delle risorse sta retrocedendo ogni so l’attività politica. giorno di più, i meccanismi della partecipazione cittadi- L’eredità di una politica faziosa e personale, i favoritismi na, se sono ben utilizzati, possono aiutare ad arrestare la e il clientelismo ancora vivi, si aggiungono alla corruzio- tendenza alla delegittimazione del sistema politico. ne e al mal governo della cosa pubblica e provocano una In questo contesto, le istituzioni della democrazia di- mancanza di fiducia generalizzata verso l’attività politica. retta divengono, in modo determinante, più che una for- Il permanente logorio della classe politica ha portato il ma complementare di esercizio del governo, un eserci- paese verso situazioni limite, come le giornate gravide di zio di espressione della cittadinanza che canalizza le fru- pericoli, esplose nel febbraio e nell’ottobre del 2003. strazioni popolari. Precisamente per questo è importan- La tendenza diretta ad attaccare la credibilità del siste- te, di fronte all’attuale contesto economico, sociale e po- ma e a migliorare i livelli di rappresentanza ha fatto sì che litico della regione, evitare il pericolo di una possibile avanzasse nell’ambito della democrazia partecipativa la manipolazione demagogica di questi meccanismi, stabi- proposta di una tappa evolutiva, per transitare dalla de- lendo limiti chiari a quei temi che possono essere sotto- mocrazia rappresentativa (che è oggi in crisi), a quella posti alla consulta popolare. partecipativa. I meccanismi della democrazia diretta costituiscono for- (*) operatore della Centrale Campesina me di partecipazione politica mediante l’esercizio del vo- del Dipartimento di Santa Cruz, to diretto e universale. Il loro obiettivo, però, non è soltanto sta lavorando alla formazione di leaders la elezione dei membri degli organi democratici - rappre- campesinos in una regione della Bolivia

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Il caso Messico

di Jorge Santiago

I processi di democratizzazione sono profondamen- zione, per le strade e si nota nella angoscia crescen- te legati allo sviluppo e alla qualità di vita della po- te della popolazione che vive fra questi fuochi. polazione. La democrazia è il risultato della giusti- Le elezioni si attuano in mezzo a questa violenza. zia, delle pari opportunità, della partecipazione di I dibattiti elettorali ricorrono all’inganno, alla ag- tutti al governo del paese e ad una vita dignitosa. gressione e alla denigrazione dell’avversario. La situazione economica della maggior parte della Il risultato della lotta per il potere è la delegittima- popolazione messicana è grave, soprattutto tra i con- zione dei partiti politici e un ritorno ai notabili, ai tadini e la popolazione indigena legata alla terra. Que- gruppi di potere che si sono incuneati nel sistema da sti emigrano, abbandonano la propria terra e dipen- sempre. Il potere economico, il potere politico, il po- dono sempre più dagli introiti che ricevono dal la- tere militare e il potere dei mezzi di comunicazione voro nelle piantagioni, nei servizi e in qualsiasi tipo sono d’accordo nella stessa dinamica di rafforzare le di processo di produzione e commercializzazione proprie fazioni e di creare nuclei potenti, che siano che si attua fuori dal proprio paese, nel nord e nei in grado di controllare le istituzioni. centri di sviluppo turistico. Non si vede come possa iniziare un dialogo serio Juan Balboa, corrispondente del giornale La Jorna- fra i tre poteri: il legislativo, l’esecutivo e il giudizia- da (Chiapas), scrive che le rimesse dei messicani che rio; non si intravede dove trovare alternative a que- lavorano negli Stati Uniti per l’anno 2004 saranno di sta lotta campale che è nata in assenza di un proget- circa 15 mila milioni di dollari. to di nazione, con un modello di sviluppo sostenibi- Le rimesse degli emigranti fanno fronte soprattutto le. Il processo di democratizzazione è rinchiuso in alle necessità primarie; in Chiapas si calcola in 500 questo labirinto. milioni di dollari l’ammontare delle rimesse degli emi- Scrittori, poeti, giornalisti, intellettuali, artisti, sin- granti e questa cifra eguaglia in valore la produzione dacalisti, operatori sociali e maestri denunciano il de- totale di mais, fagioli, banane e mango dell’interno. terioramento delle istituzioni e l’ingovernabilità. Siamo davanti ad un nuovo paese che dipende dal- Le mobilitazioni di contadini, maestri, sindacalisti, le multinazionali e dagli interessi dell’economia neo- indigeni, casalinghe, e abitanti dei quartieri e delle liberista fin dal 1982. zone popolari non riescono ancora ad aprire il dia- La strategia del modello neo-liberista sulle risorse logo con i governanti. che esistono nel pianeta è l’appropriazione, l’uso fi- Ciononostante ci sono espressioni di una lotta am- no all’esaurimento delle stesse. L’ accentramento del pia, popolare, capace di alternative economiche, po- potere comporta l’esercizio di una strategia che im- litiche, sociali e culturali. Donne che vogliono pren- plica l’uso delle armi, la pressione politica, il con- dere coscienza di sé e del loro ruolo. Donne che as- trollo dell’informazione sui territori. Si tratta quindi sumono la responsabilità di difendere i propri dirit- di un controllo economico, politico, sociale e cul- ti, che si espongono pubblicamente e corrono il ri- turale. schio di scontrarsi con il potere. Ci sono giovani che Il risultato di questa violenza è la disintegrazione stanno camminando in nuovi sentieri. Vivono cam- del paese, i conflitti all’interno delle comunità, lo biamenti radicali per il desiderio di trovare risposte scontro tra i ceti sociali, gli assassini, la perdita dei nuove. valori, il controllo del territorio e delle sue risorse da L’energia che nasce dal basso è creativa e costitui- parte di gruppi armati, mafie, l’abuso di potere in un sce una forza vitale capace di stimolare alternative al processo di militarizzazione e paramilitarizzazione; modello neo-liberista. La democrazia è un esercizio insomma un clima poliziesco e la perdita di ogni si- di autogestione e autonomia, è un modo di governa- curezza. re in modo alternativo con la convinzione che l’au- torità è tale nella misura in cui risponde agli interes- si della comunità, al diritto di tutte e di tutti, alla re- Democrazia e legalità, quando? sponsabilità comune. Per questo uomini e donne esplorano nuovi terri- Lo scontro degli interessi economici e politici avvie- tori e condividono sogni: perché un nuovo mondo ne in tutti gli spazi e si manifesta nella formazione e sia possibile. applicazione delle leggi, nella camera dei deputati e dei senatori, nei tribunali, nei mezzi di comunica- Traduzione di Valter Cavina

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La democrazia è possibile?

di Edilberto Sena

La democrazia, un apprendistato apprendistato continuo per la convi- continuo venza umana, dove il collettivo do- vrebbe prevalere sull’individuale, ma Di regimi politici ne esistono diversi, rispettando il diritto alla diversità di es- così come certamente esistono sva- sere e di agire, e dove, al di là dei di- riati tipi di democrazia. Alcuni pen- ritti di ciascuno, prevale la coltivazio- sano di possedere la migliore demo- ne del bene comune. Invece succede crazia. Pensano così i nordamericani che le cosiddette democrazie esistenti, e così pensano molti italiani, olande- come la maggioranza delle istituzioni si, svedesi. Però, un certo giorno, un umane, tendano a stabilizzarsi, senza giornalista brasiliano, che riteneva an- rispettare l’evoluzione dell’umanità. In ch’egli che il Brasile fosse un paese questo modo pochi vanno imposses- democratico, chiese a Fidel Castro: sandosi dei diritti degli altri, creano di- «Comandante, quando ci sarà demo- suguaglianze e così la democrazia di- crazia a Cuba?». Fidel rispose con venta un puro gioco di forme. un’altra domanda: «, qua- Si prenda l’esempio degli Stati Uni- le democrazia? Quella brasiliana?». ti d’America, che hanno la fama di es- La democrazia dovrebbe essere un sere la maggiore democrazia del pia-

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neta. In quel paese i mezzi di comu- te” economica, dopo avere intuito che televisiva statale per comunicare con nicazione sociale sono nelle mani dei le strutture dello Stato erano corrose il suo popolo, riforma alla radice l’am- poteri economici. Tra le dieci princi- dalla corruzione, ha proposto un “re- ministrazione dell’azienda petrolifera pali imprese di informazione del pia- ferendum” per una nuova Costituzio- venezuelana, sua maggiore fonte di red- neta, sei sono americane e tra queste ne. Una volta approvato, è stata co- dito, agevolata dalla crisi mondiale del ultime la Warner Brothers, la CNN e stituita un’Assemblea Costituente, là petrolio, e infine canalizza le risorse fi- la Disney. In quel Paese il popolo è dove hanno dovuto rinunciare a farvi nanziarie per il bene della maggioran- manipolato dall’industria dell’infor- parte giudici, parlamentari e perfino za povera della popolazione. mazione. lo stesso Presidente della Repubblica. Questo si chiama populismo? De- Per mantenere il livello di benessere Conclusa la nuova Costituzione, un magogia? Lo si chiami come si vuole, del suo paese, Bush padre si è rifiuta- altro plebiscito nazionale l’ha appro- ma la popolazione miserabile del Ve- to di firmare l’accordo di disinquina- vata e successivamente si sono svolte nezuela, per la prima volta nella sua mento del pianeta nel 1992, l’Eco 92. nuove elezioni. Hugo Chávez è stato storia recente, trova la possibilità di Bush figlio si è rifiutato di firmare il Trat- rieletto con il 65% dei voti nel 1999 studiare, di mangiare e di lavorare. Per tato di Kyoto poiché non ha voluto pre- per un mandato di sei anni, in ottem- la prima volta ha la possibilità di or- giudicare l’economia del suo Paese. peranza a quanto disposto nella nuo- ganizzarsi e di partecipare alle deci- Per concludere questo paragrafo sul- va Costituzione. sioni del proprio Paese. Per la prima l’economia nordamericana, ricorda- Nel 2002 l’”élite” economica, che volta nella storia del Venezuela un Pre- tevi delle elezioni del 2000, quando aveva usufruito delle ricchezze della sidente della Repubblica, agendo in Bush figlio ha conquistato la presi- Nazione per tanti anni, si è sentita di- sintonia con la Costituzione, smette denza con un’elezione fraudolenta. sturbata dal nuovo modello di gover- di governare con e per l’”élite” e si Immaginate se un’istituzione europea no, voluto dalla maggioranza della po- mette a governare con e per la mag- o brasiliana decidesse di mandare una polazione. Ci fu un colpo di Stato, con gioranza del suo popolo. commissione per controllare e garan- l’appoggio di una parte delle Forze Ar- tire le prossime elezioni in quel Pae- mate, dei mezzi di comunicazione so- se. Certamente il Dipartimento di Sta- ciale e della Chiesa cattolica. Due gior- L’Italia di Berlusconi to la espellerebbe immediatamente. ni dopo, sotto la pressione della po- polazione organizzata, i golpisti han- Riflettendo sulla democrazia, è ne- no abbandonato il potere e Chávez è cessario discutere l’idea che se ne ha. Il caso Venezuela tornato al suo posto. Il modello democratico, chiamato er- Nell’agosto 2004 è successo qual- roneamente occidentale, sembra es- La democrazia in America Latina è cosa di inedito per le democrazie oc- sere fuori strada. La democrazia di Ber- possibile? Ecco il Brasile, la Bolivia, cidentali. Per la prima volta nella sto- lusconi può essere chiamata demo- la Colombia, il Messico e Cuba. ria si è tenuto un “referendum” na- crazia? Soltanto perché la popolazio- Si prenda il caso del Venezuela. Nei zionale per sapere se la popolazione ne italiana è libera di eleggerlo? An- pochi giorni passati in Olanda, in Ger- ritenesse che il Presidente della Re- che se lui controlla i mezzi di comu- mania e in Italia nell’agosto e settem- pubblica potesse continuare nel suo nicazione e li usa per indurre la gen- bre scorsi, mi sono accorto di quanto mandato oppure no. Il ruolo di Chá- te a conformarsi a lui e al suo siste- non si conosca quello che sta succe- vez è stato approvato con il 58% dei ma? Fino a quando l’Italia se la ca- dendo in questo momento nel quarto voti e quindi egli stesso continuerà nel verà? La democrazia nordamericana maggiore produttore di petrolio del suo incarico fino alla fine. può ancora chiamarsi democrazia con mondo, il Venezuela. Hugo Chávez è Perché Chávez ha avuto tanto so- il terrorismo di Bush? E Guantanamo? visto come un “caudillo”, populista, stegno da una parte e tanta reazione E le torture nell’Iraq? E il sostegno a dittatore e militare. L’immagine di quel dall’altra? Da dove è venuta la rea- Sharon in Israele? Paese è di una “repubblica delle ba- zione al suo stile di governare? In qua- Quali saranno il futuro del Venezuela nane”, che ripete la storia tradiziona- le Paese i mezzi di comunicazione so- e il futuro di Chávez? Non si sa. Mol- le delle dittature dell’America Latina. ciale attaccano falsamente e aperta- to dipende dalla capacità della popo- Si ignora che in Venezuela è in corso mente il Presidente della Repubblica? lazione venezuelana di approfittare di una rivoluzione democratica, ispirata Rispondere a queste domande fornirà questo momento storico per andare al grande liberatore Simon Bolívar e la chiave di comprensione di quello avanti. Oltre a ciò, molto dipende dal- non a Karl Marx o a Fidel Castro, co- che accade in quel Paese così ricco di la stessa congiuntura internazionale, me invece accusa l’”élite” economi- petrolio, ma anche con tanta disu- dalla CIA (vi ricordate il Cile del 1973?), ca di quello stesso Paese e come è ri- guaglianza sociale. dal Pentagono (vi ricordate il Piano petuto a tamburo battente dall’indu- Chávez, rispettando e seguendo la Colombia?), dell’unione del Mercosul stria dell’informazione, guidata dalla nuova Costituzione, mette in atto una (Lula sembra stare alla larga dalla “lea- CNN e dalla Reuters. riforma agraria estesa, apre una cam- dership” di Chávez) e anche dalla co- Nel 1998 Hugo Chávez è stato elet- pagna massiccia di alfabetizzazione, scienza democratica delle nuove for- to democraticamente con il 70% dei riforma la pesca, crea i mercati popo- ze in Europa, in America Latina e nel voti popolari. Rispondeva alle ansie lari con prezzi accessibili per gli ali- mondo, quelle che credono che un del 75% della popolazione povera e menti di base, contratta l’arrivo di cin- nuovo mondo è possibile. Chi vivrà miserabile del suo Paese. Assumendo quemila medici cubani con la fornitu- vedrà. la carica e avvertendo che la macchi- ra di petrolio, fonda radio comunitarie na del governo era controllata dall’”éli- in molte località, crea una rete radio- Edilberto Sena

14 esodi

Maria Zambrano. Le ragioni del cuore

di Mario Bertin

Di Maria Zambrano (1904-1991) si è guentemente il suo è un pensiero ori- celebrato nei mesi passati il centena- ginale che non è consentito, o addi- rio della nascita. La filosofa spagnola rittura possibile, restituire attraverso è senza dubbio una tra le figure più una ricostruzione sistematica della ra- originali, più suggestive e affascinan- gione discorsiva, ma che può essere ti della riflessione contemporanea. Fa- colto soltanto mediante un approccio re filosofia per lei non è compiere una “empatico”, simpatetico. Come lei attività specifica rivolta a spiegare, a stessa ha detto, il suo pensiero è do- dare ragione del mondo, non è una minato da una “ragione poetica”. Ciò scienza, quanto piuttosto compiere comporta, tra l’altro, una fruibilità sog- un cammino per entrare dentro se stes- gettiva degli scritti zambraniani, che si e percepire l’intimità originaria do- non si offrono come dimostrazioni di ve il divino è parte integrante della vi- tesi, con un senso concluso, quanto ta umana, dove la vita è data. Conse- piuttosto come spazi di manifestazio- ne dell’essere, di dis-velamento della verità. Nei suoi scritti la Zambrano si sfor- za di trascrivere un pensiero che si co- struisce nell’ascolto dell’essere mi- sterioso e segreto che riposa al fondo di noi, oltrepassandoci. È ri-velazio- ne. Trattandosi di un segreto, come di- ce Savignano, anche «la parola non è chiara, ma sovente è tortuosa in rap- porto alla difficoltà di rivelare quell’”enigma”. La difficoltà è legata allo sforzo di “creare” le parole con le quali esprimere la Parola che sta prima e in fondo ad ognuna di esse, nel modo in cui l’Essere sta dietro ad ogni particolare esistenza come sua stessa possibilità». Quello di Maria Zambrano è un pen- siero collegabile alla tradizione filo- sofica, poetica e mistica spagnola (in particolare alla riflessione di Ortega y Gasset, suo maestro, di Unamuno, di San Giovanni della Croce), ma che è, allo stesso tempo, unico ed originale. Senza Maria Zambrano - osserva Aran- guren - «qualcosa di profondo ed es- senziale sarebbe venuto a mancare, forse per sempre». Chi vuol leggere Maria Zambrano, deve prendere in mano i suoi libri e, con grande disponibilità interiore, la- sciarsi violare e fecondare dalla sua parola “aurorale”, e cioè carica con- temporaneamente delle tenebre not- turne e di tutta la luce del giorno.

15 esodi

Una vita peregrinante ne diviene il simbolo. L’”immensità Una questione d’amore dell’esilio”, dunque, privando l’esi- Savignano, che adotta la teoria del liato di tutto, privandolo del mondo, La realtà dunque si offre a noi inizial- Bundgard, pensa che nella confor- apre uno spazio per il disvelarsi del- mente attraverso un sentire, che ne mazione e struttura del pensiero zam- l’essere, inteso come ritorno all’ori- rappresenta la rivelazione più piena. braniano possano ravvisarsi tre tappe. gine sorgiva dell’io, alla patria pre- Insomma, riassume Savignano, spetta La prima, che va dal 1924 al 1939, sa- natale, che è «patria unica per tutti al cuore e non alla ragione dare sen- rebbe caratterizzata da un forte im- prima della separazione del senso e so alla realtà, e cioè interpretarla alla pegno etico-politico e dalla militanza della bellezza». luce della finalità umana. La filosofia, in favore della causa repubblicana du- allora, è più simile alla poesia che al- rante la guerra civile spagnola. Nella la scienza perché è il tentativo di espri- seconda, contrassegnata dall’esilio La ragione poetica mere attraverso le parole la Parola ori- prevalentemente in America Latina ginaria e fondamentale. Questa Paro- (Cile prima, e poi Messico, Argentina Maria Zambrano allora si mette alla la non è raggiungibile attraverso l’a- e Cuba), dominerebbe la scoperta del- ricerca di una nuova relazione tra vi- nalisi concettuale; si offre invece in la «ragione poetica» come metodo di ta e conoscenza. Come conoscere il maniera inattesa come sono inaspet- conoscenza della realtà. Essa si con- reale in tutta la sua complessa inte- tate le radure che si incontrano nel fit- cluderebbe con il rientro in Europa grità? Come apprendere fino al suo to di un bosco. È una parola che è tra- nel 1953, quando inizia un secondo fondo la realtà della vita, caratteriz- sparenza dell’essere. «Anteparola o lungo peregrinare in diversi paesi del zata dall’ombra e dall’essenza? La co- parola assoluta, ma non senza signi- Vecchio Continente, tra cui l’Italia. noscenza sistematica attraverso la spe- ficato o dove il significato è pura im- Maria Zambrano tornerà in Spagna culazione intellettuale le pare inade- minenza, matrice di tutti i possibili si- soltanto il 20 novembre 1984. Que- guata. E inadeguata le pare la ragio- gnificati: parola nascente». sta terza tappa è pervasa, secondo ne. Le si affaccia allora la possibilità Arriviamo qui all’idea di una nuova Bundgard, da una attitudine mistica: di una conoscenza attraverso l’espe- filosofia, dove l’ascolto prevale sulla «La filosofia poetica si trasforma in re- rienza, invece che attraverso l’argo- visione. Dove la verità non si raggiunge, ligione poetica di carattere mistico che mentazione. Il pensiero che si rivela, ma si offre come evento, come acca- cerca di superare la scissione tra sog- per Maria Zambrano non è il risulta- dimento, velato solo dalla bellezza. getto e oggetto tipica della modernità to della sola attività raziocinante, pur Essere filosofa, allora, per Maria Zam- in una verità originaria e sovratempo- comprendendola. È molto di più. È lu- brano «è più che altro una questione rale, anteriore ad ogni differenziazio- ce e fiamma insieme, che arriva alla d’amore», perché il filosofo «ha ele- ne di carattere logico e razionalmen- sua completezza quando la persona vato il cuore alla luce, ha fatto del cuo- te riflessivo». si sente accolta e sciolta al suo inter- re un organo della luce». Forse questa suddivisione della vi- no. Vera conoscenza è quando tutta cenda umana e filosofica della Zam- la persona aderisce al contenuto del- Mario Bertin brano è troppo rigida e artificiosa, ma la conoscenza. È un pensiero che non la adottiamo soltanto come schema è il soggetto a produrre. Esso viene of- I principali libri di Maria Zambrano per descrivere il percorso della sua ri- ferto come un dono, in cui ragione e tradotti in italiano flessione. E, allora, possiamo dire che poesia si fondono, come era all’ini- - I chiari del bosco, Bruno Mondadori, ciascuna di queste tre tappe appare zio. Solo ragione e poesia insieme pos- Milano 2004 dominata da un tema particolare: la sono dare vita a un sapere che renda - Dell’aurora, Marietti 1820, Genova 2000 prima dal tema dell’esilio, la seconda presente un’assenza. - La tomba di Antigone, La Tartaruga ed., dal tema della conoscenza tramite la La “ragione poetica” non descrive la Milano 1995 «ragione poetica», l’ultima dall’espe- realtà, ma conduce alla sua esperien- - Verso un sapere dell’anima, R. Cortina ed., rienza del sacro percepito come Nul- za intima. È un’azione sacra. «Filoso- Milano 1996 la e dal tema della parola come tra- fia, poesia e religione necessitano di - La confessione come genere letterario, sparenza dell’essere. chiarirsi mutuamente, ricevere luce Bruno Mondadori, Milano 1997 l’una dall’altra, riconoscere i loro de- - L’agonia dell’Europa, Marsilio, Venezia biti reciproci, rivelare all’uomo la lo- 1999 L’immensità dell’esilio ro unità originaria». La ragione senza - Delirio e Destino, R. Cortina ed., Milano la poesia non è commensurata a que- 2000 L’esilio, che occupa quarantacinque sta bisogna. Le sfugge la dimensione - L’uomo e il divino, Edizioni Lavoro, Roma anni della vita di Maria Zambrano, segreta, sacra della vita. 2001 coincide con la rivelazione della con- Questo pensiero, caratterizzato dal- - Il sogno creatore, Bruno Mondadori, dizione dell’uomo come essere pri- la partecipazione, non può esprimer- Milano 2002 vato della sua terra, lasciato in vita, si, secondo Maria Zambrano, che at- - Le parole del ritorno, Città Aperta Edizioni, ma fuori della storia e senza luogo. traverso metafore, che sono «la so- Troina 2003 Un uomo pellegrino che “vive mo- pravvivenza di qualcosa di anteriore - Spagna, Città Aperta Edizioni, Troina 2004 rendo”. Ma l’esilio, poi, fa sorgere al pensiero, la traccia di un tempo sa- nell’uomo esiliato il ricordo di una cro». La conoscenza che lo produce Su Maria Zambrano “patria prenatale”, dove riposa “il fon- è frutto di «due illuminazioni nate da - Armando Savignano, Maria Zambrano. damento poetico della vita, il segre- due fuochi contrari: la luce dell’intel- La ragione poetica, Marietti 1820, to del nostro essere terreno”. Cuba ligenza e quella della vita». Genova 2004

16 dal diritto ai diritti

«L’Italia ripudia la guerra»?

di Fulvio Cortese

L’art. 11 della Costituzione nerale, ripudia la guerra), consente a italiana “limitazioni di sovranità” che si ren- dano in ipotesi necessarie “ad un or- «L’Italia ripudia la guerra come stru- dinamento che assicuri la pace e la mento di offesa alla libertà degli altri giustizia fra le Nazioni”; non solo: l’I- popoli e come mezzo di risoluzione talia “promuove e favorisce le orga- delle controversie internazionali; con- nizzazioni internazionali rivolte a ta- sente, in condizioni di parità con gli le scopo” (così è, ad esempio, per l’O- altri Stati, alle limitazioni di sovranità nu o anche per la Nato). Sicché non necessarie ad un ordinamento che as- è del tutto escluso che il ripudio si- sicuri la pace e la giustizia fra le Na- stematico affermato come tendenzia- zioni; promuove e favorisce le orga- le criterio di espressione della “so- nizzazioni internazionali rivolte a ta- vranità bellica” italiana possa trovare le scopo». un eventuale contemperamento nel- Questa è la trascrizione integrale del- la misura in cui la “guerra” non co- l’articolo con il quale la nostra Costi- stituisca più strumento offensivo di tuzione si occupa di definire l’ap- prevaricazione, ma rappresenti, vice- proccio che la Repubblica deve tene- versa, il portato di un “ordinamento” re nei confronti degli eventi bellici; che si proponga di “assicurare” la “pa- questo, pertanto, è il principale riferi- ce” e la “giustizia”. mento scritto attorno al quale si torna È proprio vero, allora, che l’Italia “ri- anche oggi a discutere allorché ci si pudia la guerra”? Ed è proprio vero, pone il problema circa la legittimità di conseguenza, che la partecipazio- della partecipazione delle forze ar- ne dell’Italia ad operazioni militari ge- mate italiane ad operazioni interna- stite al di fuori delle Nazioni Unite e zionali quali quelle ancora correnti in definite dall’Alleanza atlantica e dal- Iraq. le direttive della presidenza degli Sta- Il tema, come si vede, è di stretta e ti Uniti d’America si pongono “al di profonda attualità; ma ciò che è par- fuori” di quanto la Costituzione per- ticolarmente interessante è la circo- mette? stanza che la risoluzione delle com- Una chiara e argomentata introdu- plesse e delicate problematiche ad es- zione alla comprensione di questo in- so sottese debba inevitabilmente con- terrogativo è offerta dal saggio («Pace frontarsi con la necessità di ricondur- e guerra nella Costituzione») con il ne i lineamenti essenziali all’interno quale Giuseppe De Vergottini, uno dei di principi costituzionali apparente- più autorevoli costituzionalisti italia- mente “chiari” e “perentori”. ni, apre il suo più recente contributo La prima parte della disposizione, è scientifico: Guerra e costituzione. Nuo- vero, reca una proposizione di rara vi conflitti e sfide alla democrazia, Il univocità: l’Italia ripudia la guerra. E Mulino, Bologna, 2004, pp. 350. anche le possibili proiezioni di que- sta peculiare, manifesta e radicale av- versione programmatica sembrano Guerra e Costituzione quasi onnicomprensive: la guerra è ri- pudiata sia in quanto strumento di of- La maggiore preoccupazione del te- fesa, sia in quanto luogo privilegiato sto consiste nella volontà di conte- della conflittualità interstatuale. stualizzare e ripercorrere con preci- Un simile quadro, tuttavia, è desti- sione storica le tappe della graduale nato a mutare nei passaggi immedia- trasformazione che la concezione e tamente successivi: l’Italia (che, in ge- la realtà della “guerra” hanno cono-

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sciuto al cospetto della graduale crisi ne incrementale di una contrapposi- zione di giustizia resta controversa a dell’ordinamento delle Nazioni Uni- zione di cui questa rubrica si è già oc- livello internazionale, non può esiste- te e della progressiva affermazione di cupata quando si è scritto di alcuni re giustizia fra le nazioni. Alla base di un nuovo e differente modello di “li- profili relativi al “caso Guantanamo” tale argomentazione c’è l’assunto che ceità” internazionale, caratterizzato, (v. in Madrugada, n. 55/2004, 19 ss.). nelle relazioni internazionali le giusti- nei suoi ultimi sviluppi, da un pecu- In quel contesto, infatti, si è riscon- ficazioni normative non possano es- liare paradigma di “attivazione” col- trata la sanzione formale di un duali- sere che un semplice pretesto per la lettiva a fronte della rilevata necessità smo (sia concettuale sia pratico) sin- dissimulazione dei rispettivi interessi. di difendere e di promuovere valori e tetizzabile nella formula “amico – ne- La parte moralizzatrice ricerca il pro- principi attinenti al rispetto, sul piano mico”, e riferibile, adesso, anche alla prio vantaggio grazie all’iniqua discri- globale, dello “stato di diritto” e dei circostanza che comunità politiche re- minazione dell’avversario; in quanto “diritti umani”. ciprocamente “amiche” (in quanto vin- contesta all’avversario lo status di ne- Proprio su questo punto, però, pog- colate dal rispetto delle medesime tra- mico rispettato, justus hostis, essa ge- gia il nucleo dell’osservazione propo- dizioni giuridiche e dei medesimi va- nera una relazione asimmetrica tra par- sta dall’autore: «Nel bilanciamento tra lori fondanti) cooperino tra di loro per ti di per sé equivalenti. Peggio anco- il principio di rigetto della guerra e quel- difendere e promuovere le ragioni del ra: la moralizzazione di una guerra lo di solidarietà finalizzata ad assicu- legame che le contraddistingue nei considerata fino ad allora indifferente rare pace e giustizia anche ricorrendo confronti di tutte quelle comunità che infiamma il conflitto e fa degenerare alla guerra, ad un tempo evitando l’i- viceversa possano definirsi “nemiche” la condotta del conflitto civilizzato dal solamento dal resto della comunità de- (in quanto caratterizzate dall’osser- diritto» (così in L’Occidente diviso, Ro- gli stati occidentali, è stata riconosciu- vanza di tradizioni e valori differenti). ma-Bari, 2005, 192). ta prevalenza al secondo. Se così è (…) L’opera di difesa e di promozione del- La guerra “giusta”, quindi, non ri- non vi è stata decostituzionalizzazio- le ragioni degli “amici” diventa, in tal schia soltanto di nascondere una pro- ne, in quanto il principio cardine del- modo, “guerra giusta”, ossia guerra fi- spettiva etnocentrista, ma cela inevi- la prima parte non viene abbandona- nalizzata a tutelare quelle tradizioni tabilmente il sospetto che quella stes- to ma soltanto non applicato in casi e quei valori che, nell’ambito delle co- sa prospettiva sia mediata da interes- concretamente verificatisi, poiché sui munità che in essi si riconoscono, in- si affatto universali. presupposti esistenti si è ritenuto di da- carnano l’idea stessa di pace e di giu- In definitiva, quando ci si chiede se re prevalenza al principio solidaristico stizia, intesa, per ciò solo, come no- sia vero che l’Italia “ripudia la guerra”, che ha spinto a partecipare a comuni zione universalmente estendibile a occorre avvedersi che l’interpretazio- iniziative belliche». “tutti”. ne surriferita dell’art. 11 della Costitu- In altri termini: il mutato contesto Nello stesso articolo, peraltro, si an- zione (per quanto formalmente inec- fattuale delle relazioni internazionali che è ricordato che ciò che oggi sta cepibile) conduce a individuare, nel- e delle ipotesi effettivamente ricon- accadendo sul piano delle relazioni l’invocazione della possibile limita- ducibili all’idea dell’intervento belli- internazionali era stato in qualche mo- zione di sovranità cui, testualmente, co giustificato (violazione dei diritti do teorizzato dai lucidi rilievi del- la Repubblica italiana “deve” consen- umani, operazioni di terrorismo in- l’autore stesso della formula “amico tire, un potenziale schermo per oc- ternazionale) ha motivato una paral- – nemico”, ossia Carl Schmitt, il giu- cultare una definizione assolutamen- lela riscoperta della seconda parte del- rista, filosofo e politologo tedesco al te unilaterale dei concetti di “pace” e l’art. 11 della Costituzione: questo fe- quale si deve anche la sinistra pre- di “giustizia” e per negare contestual- nomeno avrebbe contribuito alla mu- monizione che proprio l’idea di una mente cittadinanza politica ad un’ela- tazione dell’«indirizzo costituzional- gestione collettiva e organizzata de- borazione alternativa e responsabile, mente rilevante (…), passandosi da gli interventi armati (sia pure all’in- e finalizzata a trovare un’intesa inter- quello rigidamente difensivo a quello terno delle Nazioni Unite, e in fun- culturale circa interpretazioni che sia- attivo in seno ad organismi di sicu- zione di un obiettivo apparentemen- no capaci di attrarre un’adesione re- rezza collettiva o a coalizioni ad hoc», te universalistico di pace) possa ulte- lativamente universale (in quanto cri- e ciò soprattutto con riferimento alla riormente acuire la distinzione tra tica e condivisa) attorno al contenuto contemporanea riemersione sia del- “guerre giuste” e “guerre ingiuste”, dei diritti umani e della democrazia. l’idea della “guerra giusta” in quanto esacerbando così una frattura sempre Con ciò non si vuol certo sostenere finalizzata alla garanzia dei “diritti” o più forte e totale, non solo nei con- che un’analisi più attenta della nostra delle “libertà fondamentali” e dei prin- fronti delle comunità “nemiche”, ma Costituzione potrebbe condurre auto- cipi della “democrazia”, sia del vin- anche nel cuore delle stesse comunità maticamente a risultati diversi; con ciò, colo storico-giuridico che il nostro Pae- “amiche”, nelle quali, a ben vedere, infatti, si vuole soltanto sottolineare se aveva contratto nel secondo dopo- dovrebbe essere sovrano il principio che nulla impedisce alla Repubblica guerra con riguardo alle forze allora che la libertà non si può imporre con e ai suoi soggetti (cittadini compresi) “vincitrici”. la forza. di impegnarsi affinché, sul piano del- Si dovrebbero riprendere, in questa l’indirizzo politico-costituzionale, la direzione, e con valenza ulteriormente lettura dei concetti di “pace” e di “giu- Universalismo esemplificativa, le parole, sempre mol- stizia” sia configurata come operazio- to incisive, di Jürgen Habermas, il qua- ne culturalmente cosciente e intrinse- Letto in questa prospettiva, l’art. 11 le, sintetizzando in un suo recentissi- camente non-discriminatoria. della Costituzione si inserisce coeren- mo scritto le opinioni di Schmitt, si è temente nel processo di legittimazio- così espresso: «Poiché ogni conce- Fulvio Cortese

18 pianoterra

Speranza dimensione del presente

Ascoltando “l’uomo sulla luna”

di Giovanni Realdi

Brandelli E invece penso che dovrei accen- dermi una pipa e ascoltare i R.e.m, Mi sveglio e penso che l’unico rifugio Man on the moon. Giusto per so- sia nel tabacco. pravvivere. Certo: mi sveglio in una La casa è già viva da un pezzo: mia calda stanza del centro di Padova, giù madre è indaffarata; mio padre ha mes- ci sarà una tovaglia, del caffè da ri- so la testa in camera per salutarmi so- scaldare e qualche biscotto. Certo non lerte; il bagno è umido di vapore, do- sono nell’Iraq che ha appena votato, po la doccia di mio fratello; le fac- nello Sri Lanka di Nirmala, che sta rac- cende di casa ottengono la precedenza cogliendo i cocci, nel Perù che han- su tutto e picchiettano la testa appe- no visto Matteo e Michela, tra men- na accesa. Mi siedo sul letto e non dicanti-bambini e ville oscenamente penso al fatto che adesso potrei aver ricche, nei dibattiti futuribili di Porto iniziato da poco la seconda ora, solo Alegre, con Davide e Giorgia. Certo avessi una classe e una scuola dove dovrei sentirmi in forze e spaccare il possano succedere una seconda ora mondo, perché non sono in pericolo e poi una terza e una quarta e una di vita. quinta. O forse sì.

19 pianoterra

Dribbling Quam minimum credula postero Mi faccio soccorrere? Cerco di stare con la testa accanto alle parole di al- Alzarsi per dirtelo. Quasi una goffa cuni uomini, anziani del popolo, quer- parafrasi del vivere per raccontarla di ce. Cristiano Bortoli, Luisito Bianchi, Marquez. Non è tanto il movimento Giuseppe Stoppiglia. Imbastisco un abitudinario cui mi costringo, per ab- campo profughi personale; una mia bandonare il letto. È quasi una forma tenda d’emergenza; convoco una riu- interiore, una possibilità da afferrare. nione di Barbalbero e degli Ent appo- Non ha l’arroganza dell’ideologia, sta per me, giovane Hobbit. Hanno della verità scritta e stabile, del pro- parecchie lune sulle spalle, voci chia- gramma di vita, perché non c’è fin- re e la convivenza con decenni di uma- ché non accade. È il poter dire: sto nità nascosta tra le rughe degli occhi. venendo da te sulle mie gambe, ora. E mi viene da pensare che la speran- Un «si può fare» che straborda da una za è una categoria che non appartie- mettermi di lasciar guidare al pilota pienezza, quella del sentirmi ricono- ne ai giovani, ma ai vecchi. È come se automatico, di incrociare le dita sul- sciuto. per guardare il futuro l’occhio debba la nuca e godermi il panorama. Si af- Penso a Matteo, incontrato pochi essere preparato: una sorta di riscal- faccia Pessoa, cinico: la felicità, anche giorni fa in un’occasione speciale, vi- damento, uno stretching dei muscoli se falsa, è pur sempre felicità... tale: due occhi grandi da bambino di dell’anima, giri di corsa attorno al cam- trentasette anni, il sorriso che nem- po delle cose, prima della partita. Ri- meno lui s’accorge di lasciar spunta- cordo che a calcio ho fatto sempre e Che male accompagnati? re. E una energia cosmica, un ad- solo tanta panchina; e guardato spes- dentare l’universo, pezzettino dopo so l’allenatore giocare. In coppia con il portoghese, come spes- pezzettino. Ci siamo fatti da specchio, E voi invece che possedete questa so mi capita, appare anche Cesare Pa- abbiamo fatto rimbalzare ascolto e frequentazione con il passato potete vese, a muovere le acque: «se mi ac- parole lungo una intera pizza serale: agilmente palleggiare con il futuro. cade di fermarmi un momento a pen- seguo la sua storia di questi ultimi an- Come se la memoria fosse un enorme sare, nel mio passato non mi ritrovo e ni, il tuffo nel lavoro, a capofitto, a sacco da riempire a più non posso, le sue agitazioni non le capisco. È co- sostenere alcuni programmi che sem- una mensola infinita per i libri, un al- me se tutto fosse toccato da un altro, bravano certi, scritti col fuoco. Poi bum fotografico di miliardi di pagine: e io sbucassi adesso da un nascondi- l’arresto, la fermata brusca e la ne- ci pescate dentro e avete di che rac- glio, un buco dove fossi vissuto sino- cessità impellente di prendersi in ma- contare, ma talmente tanto da riusci- ra senza sapere come. Se non fosse no, di concedersi strumenti, con l’e- re a raccontare anche quel che sarà, che in questi momenti provo un gran- sigenza che possiamo chiedere uni- quel che di vero ancora deve venire. de stupore e non mi riconosco nem- camente a noi stessi quando siamo meno, direi che il nascondiglio da cui soli. Un’esplosione di sé che è dolo- esco è me stesso. Succede, a volte, di rosa, perché sembra negare tutto quel- Sovrastruttura vivere intere giornate, e anche molto lo che ci saremmo aspettati, ma che attive, senza prendere parte ai propri poi, una volta raccolta, si fa feconda, La mia opaca conclusione-sulla-spe- gesti e alle proprie decisioni». fertile. «Quello che scrissi in quel mo- ranza mi lascia perplesso. No, è trop- Non a caso, penso, avvicino due uo- mento, i punti che dovevo affrontare, po poco. Mi urta e appesantisce. Non mini che hanno vissuto decisamente – mi dice piano – si è avverato inte- tanto perché è sulla-speranza, quan- da soli, due campioni di solitudine. O ramente, passo a passo». Come se la to perché è conclusione. Roba da ma- di isolamento? speranza non avesse nulla a che fare nierismo niciano, zarathustra di pro- È proprio sul crinale, sul rasoio tra col futuro perché è cosa che riguar- vincia, lapidaria, da private-eye alco- queste due dimensioni che mi scopro da il presente, una sua dimensione. lizzato in un noir di terza categoria. a funambolare: da un lato l’isolamento, Le vibrazioni si propagano e trasfor- Come dire: bene, adesso che hai tro- il trarsi fuori dalla compagnia del- mano le mattine, le scelte, gli incon- vato la teoria per il tuo malumore che l’uomo e della donna, il serrarsi nel- tri. «Ho iniziato a salutare, ad attac- cosa hai concluso? Riesci a mettere i la torre del filosofo, il reagire all’in- car bottone con tutti, a chiedere spie- piedi a terra e camminare per il verso quietudine chiudendo le finestre e la gazioni, a parlar di fumetti con la ba- giusto? porta, cavalcando sdegnosamente il rista, che aveva quella passione da Sbatto il muso contro una tentazio- limite della comunicazione. Riesco a giovane». Là dove c’erano solo i mec- ne che sonnecchia alla mia porta, ma bastarmi. Dall’altro lato, la solitudine: canismi del lavoro-dovere-affetti si è ben reattiva: crogiolarmi nella ideo- l’avvertire che questo è un tratto che aprivano cose diverse: un uomo vivo logia di me stesso, in una teoria acu- non posso che percorrere da solo, per- che cammina i suoi giorni contando- minata, non falsificabile, una ben ar- ché è solo mio, perché esattamente a vi i minuti. Da seduto sulla pretesa di chitettata, decisa immagine di me stes- me è data questa possibilità; ma che aver capito posso ritrovarmi in piedi, so che mi sorregga, che comprenda e nel percorrerlo sono sbilanciato in esattamente nel punto dove deside- giustifichi disattenzioni, tentennamenti avanti, per raccogliere, per incontra- ravo essere. ed errori del passato e getti luce su re, per essere accolto e ascoltato. Non quello che mi aspetta. Posso così per- posso bastarmi. Giovanni Realdi

20 il piccolo principe

La guerra, il mercato e la retorica

di Egidio Cardini

«È la guerra, caporale Brown!». economico e il Messia con se stessi. Adesso comandano. John Wayne lo avrebbe ripetuto, da Così non può continuare. Non può impavido colonnello, allo spaurito gra- continuare questa ubriacatura mer- duato di truppa proveniente dal Ne- cantile, dove la logica disumana del braska. L’elmetto ammaccato e cala- denaro e dello sfruttamento delle ri- to di traverso, i suoi lacci aperti di la- sorse diventa il pane quotidiano e do- to, il fucile in mano e una traccia di ve la commercializzazione della vita fango sugli zigomi, mentre il fumo del- e di tutto ciò che è umano, e quindi la battaglia finale si leva fastidioso sul- intrinsecamente invendibile, diventa lo sfondo. la ragione per cui vivere. Il risultato è una devastazione delle relazioni uma- «Sicuro! È la guerra, caporale Brown!». ne e uno squarcio profondo nella vi- ta del mondo. Tutto è mercato e tutto È la guerra di cui non possiamo fare a discende e dipende dal mercato. meno, la guerra che si impone al no- stro orizzonte, la guerra che sembra «È il mercato, caporale Brown!». essere una nostra sorella inseparabile, la guerra spina dorsale di un mondo. John Wayne è stato sostituito da uo- Accettarla e accettarne le regole è il mini senza nome e senza volto che si messaggio perverso dell’America. O rivolgono ai disorientati soldati di un meglio, degli Stati Uniti d’America. esercito imponente e impoverito. So- Gli americani sono fatti così. Perio- stituito l’elmetto con la cravatta, il mes- dicamente eleggono qualcosa o qual- saggio di ineluttabilità di ciò che avan- cuno che, come la guerra, rappresen- za è sempre lo stesso. Accettarlo e ac- ti l’ineluttabilità del presente e del fu- cettarne le regole continua a essere turo e pretendono che tutti lo accetti- sempre di più il messaggio degli Sta- no. Pretendono che tutti possano con- ti Uniti d’America. siderare inevitabilmente giusto ciò che Tuttavia, più ancora della guerra in giusto non è. Pretendono che il pro- campo aperto, le dinamiche del mer- prio esclusivo interesse sia conside- cato propongono un modello squili- rato, in chiave quasi trascendentale, brato di persona, dove la vita non va- una nuova edizione delle Tavole del- le in se stessa, ma per i meriti con- la Legge. Pretendono di ergersi a por- quistati sul campo. Guadagno perché tatori di una civiltà del bene: un be- lo merito e quindi frequento le scuo- ne visibile e concreto per se stessi e le migliori e mi faccio curare negli un bene soltanto mistico e futuribile ospedali migliori perché l’ho merita- per gli altri. Pretendono di affermare to. Vivo bene perché rispetto le rego- una logica economica di sopravven- le comuni (spesso determinate dalla to e di potere, di dominio e di sotto- stessa logica mercantile) e pertanto, missione, in un contesto retorico di se non le rispettassi, mi meriterei il finzione idealistica e di mistificazio- giusto castigo. ne pseudoreligiosa. Pretendono di co- struire una moderna Torre di Babele «È il mercato, caporale Brown!». con il lavoro e con il sangue dei de- boli e di goderne i frutti senza sparti- Portarsi a casa la pelle. Il messaggio re niente con nessuno. che viene dato a ogni soldato è sem- In questa loro trasformazione del- pre lo stesso, dai reparti specializzati l’economia in chiave quasi teologica, di West Point alle tane di marescialli hanno identificato Dio con il bene magazzinieri nell’Italia del Sud. La lo-

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gica militare è profondamente indivi- sciare i complementi: «Io ho il cuore un sistema e da un progetto delibera- dualista. Le strategie militari fanno le- nel commercio». to di annientamento. va su obiettivi raggiungibili con azio- Perché, vedete, miei cari, il merca- ni necessariamente comuni, ma in fin to ha bisogno delle sue menzogne, «È il mercato, caporale Brown!». dei conti la salvezza è sempre un fat- delle sue ipocrisie, delle sue compas- to individuale. Appunto: portarsi a ca- sioni recitate. Vi ricordate il “capitali- «Il ricco commette ingiustizia e per di sa la pelle. smo compassionevole” di Bush figlio più grida forte. Il povero subisce in- Questa è una dinamica antitetica al- o l’”America gentile” di Bush padre? giustizia e per di più deve scusarsi». la religiosità cristiana, perché vive e Eccoci qua. «Pare de sofrer, venha co- La pagina sapienziale del libro bibli- si abbevera della sola fiducia illimita- nosco» - «Smetti di soffrire, vieni con co del Siracide è lo scuotimento di te- ta in se stessi e perché non educa al- noi», stava scritto sull’ingresso di una sta sconsolato di chi viene progressi- la fiducia nell’altro, che viene consi- di quelle chiese evangeliche prezzo- vamente messo a tacere in un univer- derato soltanto un elemento inciden- late dagli Americani, a Rio de Janei- so già scritto, definito, delimitato, pre- tale o tutt’al più funzionale al proprio ro. E il povero va. Che cosa volete che parato, controllato. Ai più questa pa- ruolo e quindi, in ultima battuta, alla faccia? Rifiuta? Fugge? Fa un’analisi gina sembra una denuncia, mentre in propria salvezza. sociologica del fenomeno? No che realtà è la sommessa dichiarazione di La salvezza è una categoria teologi- non lo fa. Lui ci va, come un cavallo resa e di sconfitta del giusto, che si ca universale, ma può anche essere davanti allo zuccherino. sente prigioniero dei ricchi e dei po- assunta in chiave economica. La tu- tenti in un mondo che sente sfuggir- tela dell’interesse particolare è una ri- «È il mercato, caporale Brown!». gli dalle mani. duzione della salvezza alle forme più Il senso di sconfitta ci pervade quan- immediate e quasi fisiche dell’uma- Vedo una configurazione satanica in do il silenzio si impossessa e si impa- no. Ecco perché gli americani parla- alcune forme del capitalismo. «Per te dronisce di noi. Poi basta un mare- no sempre di Dio. Lo sentono vicino, trasformerò le pietre in pane». A Ge- moto per spaventarci e per mandarci lo avvertono paradossalmente come sù Cristo l’avevano promesso ed è pro- in crisi. un antagonista serio e pericoloso, vor- prio la retorica della promessa di tra- Ogni giorno muoiono bambini per rebbero sostituirsi a Lui, ma, non riu- sformare le pietre in pane che sta uc- la fame, la dissenteria, il morbillo, la scendovi, cercano allora di appro- cidendo lentamente l’Occidente. Il pa- malaria, la febbre gialla, il freddo, il priarsene e perciò lo banalizzano. Av- ne va sempre ad alcuni e, per la verità, caldo, la violenza e quant’altro possa vertono quasi un sistematico senso di sempre agli stessi, ma le pietre rom- ucciderli, ma chi ne parla? Ogni gior- inferiorità davanti al Dio vivente e pono e staccano i denti delle moltitu- no ci sono donne che muoiono o che quindi si illudono di esserne i figli pre- dini affamate. Il mercato crea fame e vengono offese, sfruttate, umiliate, ab- diletti. Io credo che nessuno meglio miseria e se ne alimenta. In Brasile non bandonate, ma chi ne parla? degli Americani rappresenti storica- ci sono mai stati comunisti né islami- mente il peccato originale, vale a di- ci, però ci sono 90 milioni di anawim, «È il mercato, caporale Brown!». re la pretesa di assumere le sembian- i più poveri tra i poveri. Chi li ha ge- ze del padrone della vita. Orgoglio- nerati? Quale ipotetico impero del ma- È quel mercato che appare sempre di samente superbi e pieni di se stessi, le li ha prodotti? Però nessuno discu- più come una fatalità tragica e inevi- ma in fin dei conti deboli e zoppicanti. te le forme di questa infamia. tabile. Accettarlo e accettarne le re- Tutti piegano in due il proprio volto gole pare essere un obbligo suicida «È il mercato, caporale Brown!». e le proprie spalle, come oscurati dal del mondo contemporaneo. Ma per- dolore e dalla preoccupazione, quan- ché? Perché, dico io, non possiamo ri- Ormai più nessuno crede alla barzel- do parlano della povertà, dissocian- dare a Dio il suo ruolo e agli uomini letta vecchia e stantia, secondo la qua- dola pericolosamente dai poveri, i qua- la loro dignità? Chi ce lo impedisce? le una maggiore produzione e circo- li, da uomini in carne (poca) e ossa Chi ci impedisce di slacciare l’elmet- lazione della ricchezza generi ineso- (molte), ormai sono diventati una ca- to e di buttarlo via? Chi ci impedisce rabilmente anche una migliore distri- tegoria funzionale alla pulizia delle di affrancarci da questa stupida illu- buzione. Non soltanto non ci credo- coscienze sporche, di cui ricordarsi in sione? Chi ci impedisce di aprire spa- no i potenti, i quali peraltro non ci occasioni prefissate. zi di liberazione profetica? hanno mai creduto, ma non ci credo- Tutti piegano in due il proprio volto Oggi ho sentito una notizia racca- no nemmeno i poveri della Terra. Og- e le proprie spalle, come oscurati dal pricciante. Ascoltatela. gi il mercato comandato dagli Ameri- dolore e dalla preoccupazione, quan- Una volta conosciuta l’entità cata- cani, dall’Occidente, è diventato per do parlano della droga, però tutti san- strofica dei danni materiali del mare- le moltitudini soltanto una triste e fru- no benissimo anche che ormai la mag- moto in Asia, le quotazioni azionarie strante masturbazione. gioranza degli adolescenti dell’Occi- delle principali imprese giapponesi di Mi ricordo che una delle bestemmie dente fa uso quasi regolare di sostan- costruzioni civili sono schizzate al- più grandi l’ho sentita ripetere non da ze stupefacenti. Tutti sanno benissimo l’insù. uno scaricatore di porto rozzo e vol- che un modello ancorato al “business” gare, ma dalla “leader” dei commer- da divertimento non ne può più fare «Diamoci la mano, caporale Brown! cianti della mia città qualche tempo a meno e quindi tutti tollerano l’in- Coraggio, amico, scaraventiamo in ma- fa: «Io sono commerciante con il cuo- tollerabile. E così un’intera genera- re anche il tuo colonnello...». re». Commerciante con il cuore? Ah, zione sta andando a fuoco, bruciata sì? Forse avrebbe fatto meglio a rove- da un male provocato nelle pieghe di Egidio Cardini

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Napoli, il conflitto dell’acqua

di Alessandro Bresolin

Una delibera natalizia d’amministrazione dell’ATO (ambito territorio ottimale) 2 Napoli-Volturno, Quest’anno, a Napoli, il periodo del- che gestisce le risorse idriche di 136 le festività natalizie è stato contrasse- comuni tra le province di Napoli e Ca- gnato da un clima cupo, scandito al serta, ha votato una delibera che pro- ritmo dei morti ammazzati dalla fai- gramma la privatizzazione dell’a- da di camorra che da mesi insangui- zienda. Per la prima volta in Italia vie- na la città. Un ritmo che affligge e de- ne scelto il modello della totale ge- prime offuscando ogni altro proble- stione privata dell’acqua. Questo nel ma. Al centro di piazza Plebiscito a giro di un paio d’anni. L’iniziale fase dicembre era stata montata l’installa- di gestione mista pubblico-privato pre- zione di un artista dal titolo L’Italia al- vede la cessione del 40% della società l’asta. Un alto pilone d’acciaio sor- attraverso una gara d’appalto con ter- reggeva pezzi sparsi di un paese rita- mine 7 febbraio. Nell’anno successi- gliato come tasselli di un puzzle. vo l’ATO si impegna a cedere la sua Il valore simbolico di quest’opera quota rimanente. aumenta quando in città ci si rende La decisione solleva subito reazioni conto che il 23 novembre il consiglio contrastanti, dividendo il mondo po-

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litico. Vada se l’elettorato campano fosse ultraliberista, ma qui a livello lo- cale amministra il centrosinistra e ap- pare assurdo che in questo contesto, tra i tre modelli di gestione previsti dalla legge, venga scelta la cessione totale ai privati. Perché non mantene- re quella pubblica, definita gestione in house, o optare per la partnership pubblico-privato? La Margherita di- fende l’autonomia decisionale dei ver- tici aziendali mentre Verdi e Rifonda- zione chiedono di affrontare subito il problema. Nel mezzo, una serie di opinioni sfumate. La società civile è scossa, soprattutto quanti sostengono relazioni del “Comitato italiano per il te fognaria è un diritto umano fonda- che l’acqua sia un bene collettivo e contratto mondiale sull’acqua” che il- mentale; 2) costituisce una risorsa uni- tale debba rimanere. Quale modo mi- lustrano le esperienze di privatizza- taria, dipendente all’interesse genera- gliore per far passare sotto silenzio la zione dell’acqua, in partnership, in al- le; 3) tale risorsa dev’essere gestita cosa, se non quello di prendere la de- tre città italiane. Ovunque si registra esclusivamente da un ente pubblico». cisione a ridosso delle festività, in pie- lo stesso problema: nella maggioran- Pablo è curioso dell’Italia, com’è la na emergenza camorra? Scatta così il za dei casi con i privati aumentano le situazione? conto alla rovescia per cercare di bloc- tariffe, senza investimenti adeguati per «Pensateci, sarebbe bello che un gior- care la gara d’appalto del 7 febbraio. la manutenzione delle reti idriche. no anche in Italia venisse votata una legge popolare che sancisca l’inalie- nabilità dell’acqua da qualsiasi società Il comitato civico El agua… es de todos! intenzionata a trarne profitto». Un referendum che cambi la Costi- Le proteste contro la delibera sorgo- Il 20 gennaio, in un’assemblea pub- tuzione in tal senso sarebbe una so- no spontanee, quando tutti si aspetta- blica presieduta dalla rete Lilliput, era- luzione. Intanto, la forte mobilitazio- vano che la città, mentre nei vicoli si no presenti alcuni esponenti urugua- ne, oltre ogni previsione, visto il pe- continua a sparare, non avesse ener- gi della “Comision nacional de de- riodo d’eccezionale gravità che sta at- gie sufficienti per riflettere e occupar- fensa del agua y de la vida”. Tra loro traversando Napoli, è riuscita a otte- si di un bene così prezioso come l’ac- Pablo Oma Palude, vecchio sindaca- nere una prima parziale vittoria: verrà qua. Un moto d’orgoglio, proprio co- lista, uno dei promotori di un refe- prorogata la gara d’appalto e riscritto me auspicato dal presidente della re- rendum costituzionale votato in Uru- l’articolo 5 della delibera, quello che pubblica Ciampi, di recente in visita guay il 31 ottobre 2004, in cui il 65% prevedeva che «entro il 2° anno suc- per esprimere la sua solidarietà a una della popolazione ha dato ragione a cessivo, l’ATO avvierà il procedimen- cittadinanza che quotidianamente su- una lotta durata quasi dieci anni, da to di dismissione della propria parte- bisce la violenza criminale. quando cioè il governo cominciò l’o- cipazione azionaria […]». Un’altolà Dopo alcune raccolte di firme nei pera di privatizzazione. alla privatizzazione selvaggia, e la ga- quartieri, parte la rivolta dei parroci «Inizialmente dovevamo far capire ranzia che i rapporti tra società pub- dei comuni interessati, accomunati alla gente che la nostra azione non era blica e partenariato privato rimanga dalla determinazione di portare avan- dettata dall’odio per questo o quel go- del 60 e 40%. La soluzione di com- ti «una battaglia etica, perché l’acqua verno, bisognava depoliticizzare un promesso, ovviamente, non risolve il e i suoi benefici effetti non passino sot- tema così importante. La popolazio- problema perché la spinta a una po- to il controllo di potentati economi- ne poco alla volta ha capito, anche litica del profitto è fortissima. Prova ci». Il problema consiste nel definire perché il governo avviò due conces- ne è il fatto che a decidere la gestio- un senso del limite al mercato che re- sioni a rispettive multinazionali che ne mondiale dell’acqua è un organi- gola le nostre vite. In poche settima- non investivano, ma erano interssate smo, il Consiglio mondiale dell’acqua, ne si costituisce un Comitato civico al fatto che in Uruguay ci sono gran- sostenuto dalla Banca Mondiale e dal contro la privatizzazione dell’acqua. di riserve di acqua dolce, potabile qua- Fondo Monetario Internazionale. A Sostenuto dalla pacata intransigenza si al 100%. dettare le linee dell’organismo è un di Alex Zanotelli, missionario che da «Poco alla volta il movimento am- navigato politico francese, Michel Cam- un paio d’anni è andato a vivere nel bientalista, sociale e popolare, pren- dessus, ex direttore del FMI e fervido popolare quartiere Sanità, al comita- deva l’iniziativa, imparando molto dai sostenitore delle scelte economiche to aderiscono sindacati, associazioni, forum di Porto Alegre su come af- di Russia e Argentina prima del loro partiti politici, settori della chiesa e frontare le multinazionali. Alla fine tracollo economico-finanziario. At- moltissimi cittadini. abbiamo vinto, convincendo la mag- tualmente, è lui a sostenere che il mo- Il livello del dibattito si alza, vengo- gioranza di un paese che da decenni do migliore per distribuire la risorsa no organizzati presidi e assemblee era governato dalla destra. Ora il re- sia l’investimento privato. pubbliche in cui si discutono le di- ferendum ha sancito tre cose impor- verse opzioni previste dalla legge, le tanti: 1) l’accesso all’acqua e alla re- Alessandro Bresolin

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Europa e Mediterraneo, tra passato e futuro Catania, novembre 2004 di Sara Deganello

Piove sulla Sicilia. Il Mediterraneo lam- za di entrare in relazione per interro- bisce gli scogli neri in uno scroscio di garlo e capirlo. Il tema è già lì, segnato onde e di vento. L’Europa all’orizzonte, dalle coordinate geografiche e cultu- come un faro, lo illumina ad inter- rali della città, terra di mare, aperta a mittenza. un’appartenenza plurima, a una co- Arrivano studiosi e giornalisti, ac- municazione interdisciplinare. cademici, funzionari, professori, emi- «Europa e Mediterraneo, tra passa- nenti, studenti, amici, persino preti. Il to e futuro». Ho il pieghevole con il convegno di Catania si presenta co- programma degli interventi in mano, me un luogo del riflettere, che è lo il biglietto dell’aereo, la giacca sotto- spazio stesso aperto tra passato e fu- braccio, la guida della città e il qua- turo, tra sapere e immaginare, tra realtà derno per gli appunti nello zaino. Non e progetto. Esso trova tuttavia il pro- mi sento molto convegnista e infatti i prio senso nel presente, con cui si sfor- convegnisti veri alloggiano all’hotel Sheraton, sul mare poco fuori Cata- nia, non all’ostello della gioventù co- me me, giù alle pescherie vecchie, in piena zona del mercato. I convenuti si susseguono al tavolo delle conferenze e ricamano, sul tema dato, una trama di voci eterogenee che raccolgono, attorno al Mediterraneo, storie, immagini suggestive, dati eco- nomici, programmi politici, visioni let- terarie e schemi filosofici, ognuno se- condo il proprio campo di competen- za. Nelle loro parole e nella mia im- maginazione esso prende forma come occasione di discorso, possibilità pri- vilegiata di relazione, di accettazione dell’altro, spazio di dissonanze, di tra- duzione, di complessità, di unità nel- la diversità, arcipelago tra la forma del mare e quella della terra, conca della convivenza e dello scambio, paradig- ma di apertura, terra di mezzo, di so- vrapposizioni e di narrazioni.

Spazio di incontro o piano inclinato?

Il Mediterraneo è, per la sua partico- lare conformazione, uno spazio pri- vilegiato di incontro poiché raccoglie in un vincolo di vicinanza mondi di- versi e opposti, tanto che si può at- traversare con un gommone, verso est, quella striscia azzurra che è l’Adriati- co per trovare i primi musulmani eu-

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ropei, avamposto dell’oriente, o, ver- delle proprie motivazioni e necessità, altri senza i quali morirebbe, appun- so sud, lo stretto di Gibilterra per es- nonché del proprio punto di vista, è to, d’isolamento. sere già in Africa. Questa particolarità naturale la tentazione per ciascuno di può portare ugualmente a una facili- essi di imporsi sugli altri, di vederli in tazione tanto delle possibilità di co- funzione di sé, di comprenderli attra- Tentazioni egemoniche e nuove municazione quanto di un pretesto di verso i suoi propri codici. Questa ten- sfide scontro. denza si acuisce quando una delle Il Mediterraneo è un luogo di con- parti assume la condizione del pote- Il Mediterraneo non può allevare cul- fine, una lunga frontiera che facilita re nella forma della forza economica ture chiuse, questo è il suo grande in- gli scambi, non solo commerciali. Es- e politica o - considerando la propria segnamento. Esso rappresenta il luo- so lega gli abitanti delle sue sponde ricchezza, il benessere degli indivi- go in cui l’Europa può trovare sia il in uno stesso bacino di relazioni e di dui, le conquiste nel campo della giu- suo più prossimo interlocutore ester- rotte percorribili, creando quasi una stizia, dei diritti umani e dello stato no, rappresentato da un oriente e un nicchia protetta, al di fuori dello spa- sociale, come indicatori di un mag- meridione con cui entrare in rappor- ventoso oceano, in cui nessun luogo gior livello di sviluppo e trovando in to, sia un modello alternativo per un è troppo lontano in confronto agli spa- esso la chiave della propria legittima- tale rapporto, che non sia cioè un rap- zi aperti e alle immense distese d’ac- zione - nell’autopercezione di sé co- porto di soggezione. Tradizionalmen- qua che caratterizzano gli altri conti- me cultura superiore. La prevarica- te incline a dividere il suo spazio in nenti. Qui gli uomini hanno viaggia- zione si giustifica in questo modo co- Stati nazionali, costruiti sull’omoge- to e si sono incontrati, dando vita al- me necessità che soddisfi i bisogni di neità e sull’armonia al loro interno ri- la cultura come comunicazione, co- esistenza e di potenziamento del sog- spetto ad un centro di potere unico me intreccio di relazioni, come luo- getto dominante o che civilizzi gli spa- sorretto da un catalogo di valori con- go di mediazione e di traduzione tra zi che non rispondono ai suoi requi- divisi, l’Europa ha allargato le sue fron- lingue e diversi modi di vedere il mon- siti di sviluppo. Attraverso questo mec- tiere fino al limite segnato da queste do. Una traduzione, per chi ha la pa- canismo si spezza il vincolo della tra- condizioni, tendendo ad allontanare zienza della riflessione e dell’ascol- duzione e la comunicazione diventa nello spazio, ma non a sopprimere, to, non è mai terminata, ma è una trasmissione di informazioni e non più l’esclusione o la sottomissione del di- continua messa in discussione per en- terreno di riconoscimento reciproco verso e dell’incompatibile da sé. I pro- trambi i soggetti in dialogo, in gioco e di ascolto. Essa precipita in un cor- blemi legati alla posizione di subor- tra il capire e il farsi capire. Ciascu- tocircuito di autismo e autoreferen- dinazione degli immigrati, lavoratori no di essi è chiamato a riconoscere e zialità che gli agitatori dello scontro ma non cittadini, negli stati ricchi oc- a comprendere innanzitutto ciò che delle civiltà e della lotta in bianco e cidentali sono un esempio di tale in- dice l’altro nel suo sistema di riferi- nero tra il bene e il male possono age- clinazione. mento esterno da sé, per poi traspor- volmente cavalcare. Se inoltre in una Il Mediterraneo propone, invece, la lo nelle coordinate di orientamento, situazione di polarizzazione ideolo- possibilità di un policentrismo in cui sia linguistico che culturale, proprie. gica il legame con la terra viene esal- non ci siano forme di egemonia e in La traduzione è lo spazio di sovrap- tato come valore fondante ed esclusi- cui tutti abbiano possibilità di parola, posizione e di apertura tra grandi edi- vo di identificazione della civiltà che in modo che si possano sentire le vo- fici del sapere, che hanno sedimen- vi vive, nonché diventa per la stessa ci più deboli, dalle quali verrà una ri- tato la loro peculiarità nelle lingue. una necessità da possedere e su cui sposta alle sfide del nostro tempo, ri- Essa è una modalità di relazione dia- esercitare il potere, allora ogni forma sposta che noi stiamo invano cercan- logica i cui attori si riconoscono vi- di relazione degenera nella guerra. do, dall’alto della nostra compiaciu- cendevolmente, essendo collocati su Il Mediterraneo tuttavia resta princi- ta autosufficienza. uno stesso piano di legittimità e im- palmente mare. Il principio dell’ac- Finisce il convegno ma non la ri- portanza. Quello che essi si comuni- qua è sfuggente, non mette radici, flut- flessione. Passeggio per Catania, ha fi- cano e si raccontano sono le loro sto- tua attraverso i confini, non si fa pos- nito di piovere. Vado a piedi fino al rie particolari, cioè la loro esperien- sedere, scorre da una riva all’altra sen- porto per digerire un po’ tutta la sa- za concreta di abitare quel determi- za forma o storia. Il dominio sul ma- pienza che ho raccolto. Allora mi ac- nato territorio e di far parte di quella re non è come quello sulla terra, sta- corgo che forse alla fin fine il Medi- comunità storica. bilizzato sulla difesa di un possesso terraneo reale era, ed è sempre stato Il piano della traduzione si inclina attraverso le mura e i fossati che lo rac- durante il convegno, là fuori. Allora quando essa diventa un rapporto di chiudono, si fonda su uno spazio aper- vedo che esso si manifesta solo par- subordinazione che presuppone un to e sul controllo delle sue vie di co- zialmente nelle costruzioni logiche soggetto e un oggetto, un elemento municazione, non sul loro annulla- del sistema o nelle parole dei dotti, dominante e uno dominato, una cul- mento. Il mare apre gli orizzonti, non emergendo anche nella pazienza del tura superiore e una che deve assimi- li chiude, come fa la costa. L’acqua pescatore e nella saggezza del popo- larsi e scomparire. Ciò avviene nel mo- del Mediterraneo inframmezza la ter- lo che abita la costa. Allora sento che mento in cui una delle parti in causa ra e ne attutisce la pretesa di esclusi- esso è nella brezza del mare che sa di viene investita dal potere e lo eserci- vità e di chiusura che si risolve nel Africa, di Asia e di Europa e non nel- ta, nelle sue varie forme. In uno spa- possesso. Crea un arcipelago all’in- le sale dei convegni, tanto protette dal- zio quale il Mediterraneo in cui nord terno del quale ogni isola è un centro la pioggia quanto, a volte, dalla vita. e sud, est e ovest si incontrano, ognu- legittimo che vive dei suoi contatti ma- no con la forza della propria origine, rini, immerso nelle relazioni con gli Sara Deganello

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Macondo e dintorni

Cronaca dalla sede nazionale

di Gaetano Farinelli

5 novembre 2004 - Pove è un momento importante, convegno. All’incontro era- il tema in termini biblici. La del Grappa. Visita privata di ma irripetibile nella forma e no presenti per la tavola ro- politica è la capacità di ac- padre Adriano Ukuaciali, di nei contenuti. L’indirizzo è tonda Giuseppe Stoppiglia cogliere l’altro a partire dal- passaggio in Italia per rac- di continuare i campi per i e tra gli uditori Sara Dega- la gratuità del vivere; in una cogliere fondi per la sua ope- giovani e per gli adulti. Gli nello, che sta preparando la dimensione non individua- ra di educazione e forma- adolescenti richiedono un tesi di laurea in filosofia. le, ma collettiva. Circa ot- zione dell’infanzia e degli ripensamento; intanto per tanta le persone al semina- adolescenti a Ganda, nella motivi di professionalità e di 13/14 novembre 2004 - rio. Molti gli interventi a provincia di Benguela, ter- tempo che ne garantiscano Affi (Vr). Seminario di Spiri- chiedere, a chiarire, ad ap- ritorio dell’Angola. È stata la continuità non si fanno tualità e politica. Relatori Ra- profondire, per rompere la un’occasione per rinsaldare campi per gli adolescenti. niero La Valle e Carmine Di crosta che ci imbalsama o i rapporti che il tempo e la La cena conclude la gior- Sante. Nel primo giorno la tenta di corrompere la ca- lontananza possono can- nata che ha avuto momenti relazione di Raniero: Spiri- pacità critica (sul sito cellare, aggiornare le cono- caldi e animati. Era presen- to di parte e bene comune. www.macondo.it le due re- scenze e la messa in opera te Chiara Covoni, che avreb- La spiritualità sta alla base lazioni integrali). di attività in formazione o be partorito un maschio con della politica; attenzione, già concluse. Si è fermato due mesi di anticipo. però, che la politica non è 14 novembre 2004 - De- una notte, ha cenato con l’atteggiamento individuale senzano del Garda (Bs). Nel Giuseppe e Gaetano e la 11 novembre 2004 - Ca- di ciascuno verso l’altro, ma mentre che noi si partiva da mattina all’alba è ripartito, tania. Il convegno Europa e è la capacità di realizzare Affi dopo il convegno, nel- avendo l’impegno di cele- Mediterraneo, tra passato e rapporti, di stabilire relazioni l’ospedale di Desenzano brare un matrimonio a Mo- futuro, organizzato dal Cen- tra gli uomini nel loro vive- Chiara dava alla luce Gia- dena. tro Braudel, sotto la dire- re insieme. La politica è la como, figlio di Tomas. Na- zione del prof. Pietro Bar- capacità di partire dallo spi- sceva con qualche anticipo 6 novembre 2004 - Rivol- cellona, ha affrontato il rap- rito di parte, di fazione, per sui tempi e spostato a nord tella (Bs). Incontro formato- porto a partire dalla storia, giungere alla ricerca del be- rispetto alla località. Occhi ri. Apre sui campi estivi il passando per la politica ed ne comune, in un rapporto chiari, capelli scuri, accen- presidente Giuseppe. Il com- entrando negli aspetti inter- dialogico, propositivo, tra to bolognese, inflessione dia- pito della formazione viene culturali. Molte le persona- maggioranza, opposizione lettale, con propensione al- confermato; per gli adole- lità e i docenti presenti al e minoranze. le lingue, dovendo già ap- scenti la cosa è problemati- convegno, che si è svilup- Nel secondo giorno, Car- prendere il francese, quello ca: educare ai sentimenti è pato su tre giornate. Nelle mine: Pellegrini sulla terra, stretto del clan dei marsi- un lavoro lungo, che richie- rubriche una memoria del abitanti della città. Affronta gliesi, è l’identikit attuale di de tempo e professionalità. Giacomo. Fulvio propone il campo nel- le vicinanze di Sarajevo, tra 29 novembre 2004 - Pa- sindacato italiano, sindaca- dova. Matteo discute la tesi to bosniaco e Macondo; gio- di laurea in astronomia, vani dall’Italia e giovani del- ascolta il responso recitato la Bosnia. Paola parla della dal presidente di commis- responsabilità, che richiede sione a nome del popolo ita- il rischio della fiducia da par- liano, che lo elegge dottore te del formatore. Lele de- in astronomia. Cadono le nuncia l’avviamento allo stu- stelle copiose nel cielo di dio in funzione del lavoro. novembre, e si adagiano sul- Andrea è preoccupato del- la destra dell’eletto, segno la frequenza dei suicidi tra inconfondibile di prosperità i giovani e dell’ipocrisia che e di grandi scoperte. Gli ami- li copre con una finta pietà. ci gli preparano la festa, ri- Tomas ricorda che il campo vestendolo dell’abito di ce-

27 notizie

rimonia per poterlo più fa- piccii, grida leggere, scoppi cilmente riconoscere e bat- di risa. Un’eccitazione ser- tere sotto la gogna, e sulla peggiante, una curiosità predella del turpiloquio, ab- spontanea, non invadente. beverato con spuma e bol- Così i bambini delle classi licine. Ad ogni bevuta l’U- quinte della scuola S. Agne- niverso si espande: a destra se di Modena, hanno accolto o a sinistra? Palla al centro! con entusiasmo Gaetano, Venezia. Lidia, sorella di per l’occasione poeta, can- Giuseppe, parte per l’Au- tante e narratore, che con stralia assieme alla nipote semplicità li ha presi per ma- Emmanuela, dopo aver viag- no e condotti in Brasile, a giato in Europa e nelle con- visitare le favelas, a incon- trade d’Italia; avere rivisto trare altri bambini come lo- parenti e amici, ascoltato le te l’anno per contribuire al ha le sembianze di un gran- ro, a seguire i loro passi, nel- voci di un mondo insieme mantenimento della casa per de punto di domanda. Voi la miseria, nell’ingiustizia, familiare ed estraneo, vici- le ragazze che studiano a sapete il vostro segreto, ri- nella violenza, nella fatica, no nella memoria e lonta- San Cristobal. sponde Yarona, ma la pros- a volte, di raggiungere in- no nel tempo e negli inte- sima volta vi porterò due columi la sera, nell’impos- ressi. L’emigrazione è come passi più in là. sibilità, spesso, di vivere co- l’esilio. Uno sradicamento 5 dicembre 2004 - Pado- me bambini, come loro. E che lascia una ferita per va. Casa del Fanciullo. Ri- 9 dicembre 2004 - Mode- attraverso parole abilmente sempre. suona la voce di Yarona in na. C’era la luna. E non po- narrate, attraverso note al- una gradevole stanza della teva mancare. Incastonata legre di piccole filastrocche 30 novembre 2004 - Bas- casa. A godere della sua pa- nel velluto fondo e acco- lontane, sullo sfondo di im- sano del Grappa (Vi). Nella rola un esiguo numero di gliente della notte. Alcune magini colorate, di sorrisi sala del ridotto del teatro Re- persone (venti poco più) in- stelle di sentinella. Come a sgargianti e muti, i bambini mondini, a fronte di una pla- teressate e attente. La rela- rendere più protetto e rac- di Modena si sono introdot- tea numerosa, circa cento trice ci ha introdotto all’al- colto, più intimo, l’incontro. ti nella realtà dei “diritti dei persone, mentre fuori il tem- bero della vita citando la Una piccola sala, ai bordi bambini”, hanno compreso po stringe i denti, Farinelli Toràh, dove ogni parola ha della città, calda e acco- che un diritto scritto, se non Gaetano presenta gli autori un peso, un volume, un con- gliente, come le persone che è creduto per davvero, se del libro Il povero: Michel e tenuto. La parte nascosta l’hanno abitata per una se- non è agito sul serio, nulla Colette. In questi giorni so- della Toràh si trova nella tra- ra. E una voce sottile, dol- vale. Come in Brasile, come no ospiti in Italia, alla pre- dizione orale. Esistono quat- ce, ma salda, a tratti vee- in Italia, come in… lunga la sentazione del loro ultimo tro livelli di lettura, ogni li- mente, che intratteneva e lista. E Gaetano Farinelli, in- lavoro, che affronta le do- vello ha un suo corrispetti- guidava una conversazione sieme ai bambini delle sue mande che nascono attorno vo segreto. La Kabalà tratta fitta, ricca di rimandi e ri- canzoni e delle sue storie, alla loro vita di piena con- ciò che non è scritto, il suo flessioni. Il tema, stimolan- si è nascosto nei loro pen- divisione dell’esistenza dei studio è lo studio della vi- te e sentito, il femminile, at- sieri, nelle loro conversa- senza fissa dimora. Sono già ta. La Kabalà è lo scheletro traverso una rilettura delle zioni… forse anche nei lo- passati per Bergamo, ospiti della Toràh e significa an- figure più nascoste della Bib- ro sogni. di Ivo e di Fiorella all’Uni- che accettare. Gli animi di bia: le donne. La loro capa- versità; si fermano poi a Ol- chi l’ascoltava si sono ani- cità di penetrare con acu- 15 dicembre 2004 - Todi mi di San Biagio di Callalta, mati, nel cuore nascevano tezza e profondità gli aspet- (Pg). Incontro nell’azienda per incontrare la comunità questioni che salivano lun- ti più intimi della vita, di Dio, di laterizio Toppetti Due, del parrocchiale, molto nume- go i sentieri della mente e i della spiritualità, di assor- conte Gastone Colleoni, su rosa e attiva all’incontro. Sa- pensieri prendevano veste. birne il messaggio, e di agir- invito degli amici Leo e Ame- ranno ospiti a Padova, pres- Il pomeriggio lo si dedica a lo, in modo silenzioso, sen- deo. Prima dell’incontro ab- so l’associazione dell’asilo un lavoro di gruppo. Lei ci za clamore, velato, ma non biamo fatto visita alla signora notturno, impegnata in que- consegna delle immagini per questo meno determi- Antonietta, madre di Elia, sti giorni con il seminario or- colorate che rappresentano nato. Yarona Phinas, su in- nato il 25 ottobre in terra ve- ganizzato dalla federazione i diversi livelli dell’albero vito del Centro documenta- neta per poi raggiungere il nazionale degli organismi della vita. È un nuovo mo- zione donna del Comune di padre Amedeo in quel di To- per le persone senza fissa di- mento di incontro, di scam- Modena, ha presentato il suo di, in una casa accogliente mora, accolti da Eliana che bio, di partecipazione atti- libro La saggezza velata, do- e calda, semplice e rustica, sarà la loro guida a Padova va, si attivano i canali visi- ve la spiritualità femminile come gli spazi di quella ter- e poi da Francesco Pilli. Poi vi di tutti e si interpretano completa una lettura della ra. Tra canti e nel ritmo dei partiranno per Bologna, ospi- le immagini. Yarona ascol- Bibbia. rulli che trasportano i mat- ti di Valter e Teresa Cavina, ta, accoglie, ma non dà ri- toni, si è celebrata la messa e parleranno agli “amici del sposte. Si apre così in ogni 13 dicembre 2004 - Mo- di Natale con tutte le mae- Chiapas” (Messico), che si cuore un’isola, al centro del- dena. Il teatro della scuola stranze dell’azienda e le fa- ritrovano varie volte duran- la quale sorge un albero che gremito, risuonante di scal- miglie. L’incontro poi si è

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concluso al ristorante Pon- guillara Veneta (Pd). I giova- terio di Todi, tra canti, con- ni del vicariato confluisco- versazioni e battute di ma- no nella parrocchia di An- ni. Clima festevole, familia- guillara per due giorni di con- re. Visto anche il grande cu- vivenza, per riflettere insie- bano Ulderico, ospite con me e per stare insieme. Due la famiglia alla cena. sacerdoti conducono e ac- compagnano le loro rifles- 18 dicembre 2004 - Pove sioni: padre Pierluigi di Piaz- del Grappa (Vi). Segreteria za e Giuseppe Stoppiglia sul e comitato di Macondo. Ven- tema: Dio dei potenti, Dio gono messi in calendario dei fragili; in ascolto della sto- due campiscuola, uno in Bo- ria dalla parte delle vittime. snia a Sarajevo: Per vivere In particolare, Giuseppe af- la diversità. Sarà un incon- zioni sindacali, i lavoratori sione del Natale, a parlare fronta il tema suggestivo: Im- tro tra giovani sindacalisti messi in competizione, la della disparità tra nord e sud. pero o regno? L’esperienza italiani e bosniaci, studenti qualità del lavoro. Presenti Anche Lui era venuto nella delle piccole comunità cri- e lavoratori. Prima settima- alcuni operatori e Giusep- sua terra e i suoi non lo ac- stiane nel sud e nel nord del na di agosto, nei pressi di pe Stoppiglia a raccogliere colsero. E i boiardi dissero mondo. Sono giovani tra i Sarajevo. Età 24-34 anni. Le le domande sul senso di un ma non è dal cielo che vie- venti e i trent’anni. Quale spese saranno suddivise tra lavoro nelle banche. Non ne il figlio dell’uomo e lo esperienza possono avere il sindacato nelle varie ca- ci sono risposte immedia- rinviarono a quel paese, sen- della comunità, se non del- tegorie e Macondo. I parte- te, perché si tratta di spo- za nessuna nota aggiuntiva: la parrocchia con le sue strut- cipanti saranno trenta, pro- stare l’obiettivo dal denaro povero, sconosciuto. Ma per ture rigide e con le sue atti- venienti da Macondo, Sin- all’uomo. Poi, insieme, a Natale si tenta di dire che vità conformi? Intanto viene dacato Italia, Sindacato Bo- tentoni, provando e ripro- no, ed è pur vero, il cuore lanciato un seme, crescerà snia. L’altro camposcuola a vando, si trova un posto per ci piange. Ma poi… la vita forse una quercia, o forse un Badia Prataglia, ultima set- la cena. Gioiosa, attorno a … e i regali e la neve e i bot- fico, o forse l’albero della vi- timana di luglio (23-29). Età un cameriere attento che ci ti di fine anno. Ma che c’en- ta. Un luogo su cui nidifica- dei partecipanti: 18-25 an- prova a offrire il meglio del- tra? Chi, che cosa, i botti o re, un riparo dalle piogge e ni. Obiettivo: creare una l’esistente passato a noi che Gesù? No, i boiardi! dalla neve. condizione libera dove si in- amiamo parlare e ridere, e crociano storie e vite diver- pur anche mangiare, senza 25 dicembre 2004 - Bas- 30 dicembre 2004 - Pio- se, a confronto. fermarci alle indicazioni dei sano del Grappa (Vi). Lo so, vene Rocchette (Vi). A casa Sulla festa nazionale al- piatti, alle salse, e alle pan- lo so che è Natale anche a di Pierfiorenzo, sul tema in- cune novità. Il sabato, poe- ne con fili di cioccolata. Betlemme. Gli è che nella dicato da Daniela Baroni: La sia e musica (Alda Merini e Pungendo il buon umore chiesa di Sant’Anna, Giu- paura del futuro. Un tema Ferretti). Domenica il con- per spillare un poco di spi- seppe e Gaetano, sacerdoti caro anche ai politici: la gen- vegno: Sulla spiaggia di mon- rito. secondo il rito cattolico, han- te ha paura, i giovani sono di senza fine giocano i bam- no celebrato la messa del senza futuro, la paura che bini. Tra gli invitati due afri- 23 dicembre 2004 - Car- giorno, organizzata e an- vincano i comunisti, ecce- cani e un brasiliano. Il luo- panedo (Pd). Direttivo FIM nunciata ai quattro telefoni tera. Daniela ha introdotto go sarà ancora l’ex scuola CISL su Uguaglianza. Nord e ai quattro venti da Luigi il tema. Erano presenti al- dei fratelli delle scuole cri- e Sud. Il segretario territo- Zuccheri. La chiesa era pie- cuni giovani studenti, in cor- stiane. Non si potrebbe fare riale della FIM CISL di Pa- na, non gremita. I bimbi cor- so di laurea, che hanno su- in prossimità della festa un dova convoca il direttivo revano su e giù per la nava- bito detto la loro paura di fi- concorso con le scuole di presso la sala polivalente del- ta centrale senza pericolo di nire e di trovarsi alle prese Bassano del Grappa di poe- la parrocchia di Carpanedo precipitare a mare. I preti con la ricerca vana di lavo- sia, di pittura o altro? Infine, di Albignasego, in via San- raccontavano la storia del ro inesistente. Giuseppe ha una delegazione di Macon- to Stefano, adiacente alla bambino e della gratuità. fatto un lungo excursus sul- do sarà presente, assieme al- Chiesa di Carpanedo - vedi Della parola e del silenzio. la storia civile e religiosa del l’associazione Amar, al So- note logistiche. Si sarebbe Due chitarre ad accompa- paese Veneto. Gaetano ha cial Forum di Porto Alegre. divertito Rabelais nel suo gnare i canti, con intona- parlato dell’incertezza di E ora a casa, a preparare l’al- Gargantua a leggere queste zione ferma ed essenziale, quanto da farsi dopo aver la- bero dei balocchi. indicazioni. E alla fine for- quasi paradisiaca. Poi alla vorato attorno a un proget- se ci si sarebbe ritrovato, ma fine della messa tutti in fu- to. Gli amici hanno raccon- 21 dicembre 2004 - Bas- solo dietro l’odore delle vi- ga, in cerca del posto a se- tato le loro incertezze di sano del Grappa (Vi). Sala vande, a mezzogiorno. Per- dere alla mensa dei paren- fronte all’educazione dei fi- Angarano. Carlo Basso del- ché quello era il busillis del- ti, dei suoceri, dei fratelli. Al gli e alle possibili proposte. la FIBA CISL di Vicenza con- l’indovino, che lancia le fo- caldo, sotto l’albero di Buon Il gruppo era numeroso e voca un incontro sul tema: glie secche, e poi dispare. Natale. animato da forti idealità. Di le banche, l’opulenza quan- Al direttivo, invitato elo- notte fa freddo, temperatu- titativa, la crisi delle rela- quente Giuseppe, in occa- 29 dicembre 2004 - An- ra sotto zero.

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Campiscuola estivi 2 gennaio 2005 - Cison di stini, segue una breve nota Valmarino (Tv). Battesimo Dal 23 al 29 luglio 2005 di contenuto del dottor Fa- del figlio di Fabio Dal Bian- Badia Prataglia (Arezzo) rinelli, e poi la relazione del co. Dopo varie peripezie, La vertigine dello sguardo dottor Bertin Mario su De- determinate dalla volontà naro e povertà. Nella scelta costante di mettere insieme Per giovani dai 18 ai 25 anni di vita di san Francesco la varie opportunità, varie coe- povertà significa fratellanza sistenze e contraddizioni, in Per informazioni e adesioni: e servizio. Il rifiuto del de- una soluzione ecumenica e Luca Realdi cell. 338 6100602 - tel. 049 8759274 naro apre all’accoglienza insieme prammatica, deter- Andrea Agostini tel. 049 9703471 delle creature nel loro valo- minata da una amicizia che Emanuele Felotti cell. 349 0834612 re di gratuità e di dono. Si va oltre la fede e il credo, chiude con l’offerta di una con un padrino musulma- trilogia. no, il bimbo all’oscuro di tutti questi passaggi, con un Dal 30 luglio al 7 agosto 2005 30 gennaio 2005 - Pezzo- nome che altri gli hanno do- Zanica (Sarajevo) li (Ro). Saluti a don Giulia- nato assieme alla vita, regi- Incontro e scambio interculturale no che parte per il Brasile. strato negli annali della par- tra rappresentanze di lavoratori bosniaci Andrà nell’interno della rocchia, è stato battezzato ed esperienze italiane di sindacato e volontariato Bahia, sul territorio di Bru- nella chiesa parrocchiale da Per giovani e adulti dai 22 ai 34 anni mado, terra del Cangaceiro, Giuseppe, legato ai genito- di Antonio das Mortes, nel ri da vecchia amicizia e sti- Per informazioni e adesioni: Grande Sertão. La terra dei ma. negri, delle grandi lotte po- Fulvio Gervasoni cell. 335 5378499 litiche, terra del Chilombo. 3 gennaio 2005 - Borgo Al congedo sono presenti Valsugana (Tn). Incontro di molti degli amici che in que- Gaetano e Gianni Pedrazzi- na l’organo ad accompa- seppe in: responsabilità e fe- sti anni hanno frequentato ni con Sandra, che lavora in gnare il cantore religioso, la de. Le presenze si aggirano la sua parrocchia, portando Angola, a Ganda. Sandra ci voce calda, modulando in sulla media delle quaranta. ciascuno la sua testimo- ha raccontato della situa- italiano e inglese come si Il metodo di intervento va- nianza di vita e di lotta, nei zione, dei processi di svi- addice alla congregazione ria dal frontale al colloquio, vari settori della vita, della luppo, dello stato delle co- presente in molte parti del al lavoro di gruppo. Al me- professione, dello spettaco- se, delle condizioni di lavo- mondo. Gli sposi sono pas- todo si accompagna una va- lo, dietro gli inviti pressanti ro, dei rapporti con le altre sati per Città del Capo; ora ria temperatura, adagio, len- di don Giuliano che invita, organizzazioni, della mole consacrano il loro vincolo to, fortissimo. Il gruppo è in- predispone, organizza, e pro- di attività cui padre Adriano davanti a Dio, presente an- teressato e animato. Non pone. è sottoposto, delle incom- che a città del Capo, ma in sempre facile il raggiungi- benze di lei e di Simone, che disparte, in attesa del suo mento della meta pedago- 31 gennaio 2005 - Cone- operano assieme nel pro- turno. Si avvicendano al mi- gica. Il discorso si annoda gliano (Tv). Ospedale della getto infanzia: asilo e scuo- crofono preti, laici, bambi- sul versante teorico, e di più congregazione religiosa La la elementare; ma anche uno ni. Per un saluto, una paro- sulla presa di coscienza, sul nostra famiglia. Serata sul- sguardo alla scuola profes- la, un commento. Si passa sentire. La scuola degli adul- l’infanzia negata. L’incontro sionale che sta sorgendo a poi alle firme, appongono il ti è una proposta di incon- è organizzato dal gruppo di Benguela, capoluogo di pro- segno gli sposi, i testimoni tro critico e di impegno per- volontari, che opera in sin- vincia. Ci siamo lasciati con due a due, due uomini e due sonale e sociale. tonia con lo spirito della con- il proposito di mantenere i donne e il testimone eccle- gregazione religiosa. Sono rapporti, pur essendo in An- siastico. Poi tutti, convitati, 22 gennaio 2005 - Piove presenti tre testimoni relato- gola le loro condizioni di sposi e testimoni, passano di Sacco (Pd). Nel sala del- ri: Simone, Gaetano e Gia- comunicazione difficili. nella grande sala per con- la biblioteca del comune, como. E portano la loro espe- Questione di fusi orari. sumare il pane dell’amici- lunga, stretta, di altezza a rienza da luoghi diversi: Co- zia e il vino dell’allegria, nel norma di legge, con un’en- lombia, Brasile e Romania, 9 gennaio 2005 - Bassano calore delle vivande. trata sul fondo e un’uscita di raccontando ciascuno di del Grappa (Vi). Chiesa de- sicurezza al tavolo della pre- condizioni diverse di emar- gli Scalabrini. Matrimonio 12 gennaio 2005 - Arze- sidenza, calda del calore dei ginazione, di lavoro, di fati- di Chiara e Giuseppe. I pre- rello (Pd). Inizia la scuola giorni precedenti, che si af- ca. Con un segnale piccolo ti sono pronti sull’altare, i degli adulti. Sul tema della fievolisce nella sera, nono- di speranza che si accende convitati ai loro posti in at- responsabilità. Inizia Gae- stante la presenza degli nel rapporto reciproco, nel- tesa, la sposa sta arrivando, tano, poi sarà Mirca: re- astanti, presenti coatti, per la reciproca solidarietà, nel- a piedi con lo sposo. Di sponsabilità e gruppo. Pao- assemblea di anniversario lo scambio gratuito. bianco vestita lei, in abito la in: responsabilità e co- deviata e integrata, attenti scuro lui, compresi della scienza del limite; segue An- sul filo della pazienza, in- Gaetano Farinelli gioia dell’evento, gli occhi drea in: responsabilità e ter- troduce la serata il dottor Collaborazione di Paola assenti lui, lei sorridenti. Suo- ritorio. E concluderà Giu- Marinelli, poi il dottor Ago- Borghi e Mirca Minozzi

30 redazionale

Rio de Janeiro e i suoi figli

Le immagini di questo numero di Madrugada

Ogni volta che ritorno da un viaggio, la prima no state scattate poco meno di un anno fa a Rio cosa che tolgo dal mio zaino sono i rullini del- de Janeiro. A essere ritratti sono alcuni degli in- le foto scattate; in attesa che vengano sviluppa- numerevoli figli di questa smisurata città: me- te, spesso cerco di riprendere le immagini che ninos de rua (bambini di strada), barboni, orfa- ho affidato a quelle pellicole. L’operazione non ni, famiglie, uomini, donne e bambini abban- sempre avviene facilmente come si potrebbe im- donati a se stessi, nella morsa della sofferenza, maginare; l’intero contesto in cui sono inserite, della povertà, della violenza, della fame, delle le parole scambiate subito prima o dopo lo scat- malattie, della droga, della solitudine… senza to o in certi casi la rapidità o anche la superfi- un nome e un posto all’interno del mondo in cialità del gesto, possono creare nella mente cui vivono. Situazioni difficili da capire e da un’immagine non lucida e chiara dell’istante analizzare, lontane anni luce dal mondo in cui che si voleva immortalare. siamo nati e cresciuti; forti e difficili da affron- Durante questa attesa mi capita spesso di do- tare e metabolizzare per coloro che provengo- mandarmi “il perché” del mio fotografare, o for- no dal buon mondo, situazioni davanti alle qua- se più precisamente “cos’è” quel desiderio che li è difficile reagire perché le risposte a certe do- mi porta a catturare un vol- mande non ci sono ancora to o una situazione. Gli concesse. Così nell’immo- aspetti di questo atto che mi bilità è possibile, appena con affascinano sono principal- un click, scattare una foto, mente tre: il primo, il più unico testimone che può es- personale, consiste nel mo- sere d’aiuto nei racconti che mento dello scatto, un’op- saranno fatti al ritorno. portunità (talvolta anche una Un viaggio lontano, in un scusa) che permette di av- paese profondamente diverso vicinarsi fino a entrare in dal nostro, con una società una situazione che altri- e un arcobaleno di culture menti, molto probabilmen- differenti, da scoprire e la- te, sarebbe rimasta estranea; sciarsi conquistare; e un viag- il secondo aspetto è artisti- gio, allo stesso tempo inte- co e sociale, legato al desi- riore, ricco e provocante, derio di raccontare qualco- che ha il potere di far sor- sa, di contribuire con la pro- gere domande nuove, di se- pria storia a mostrare nuovi minare semi nuovi nell’ani- orizzonti e ciò non può av- mo di chi osa rischiare. Uno venire che in un unico e de- sguardo fuggevole su un terminato modo, la firma di mondo lontano, in grado di una individualità; infine c’è mostrarci il volto della spe- l’aspetto del ricordo, della ranza. memoria, che può avere una valenza personale come so- Lorenzo Locatelli ciale. e-mail: Le foto qui presentate so- [email protected]

31 SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 45% - ART. 2, COMMA 20/B, LEGGE 662/96 - VICENZA FERROVIA - TAXE PERÇUE - TASSA RISCOSSA. IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE ALL’UFFICIO DI VICENZA FERROVIA, DETENTORE DEL CONTO, PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE (VIA ROMANELLE, 123 - 36020 POVE DEL GRAPPA - VI) CHE SI IMPEGNA A PAGARE LA RELATIVA TARIFFA.