COOPERARE PER LO SVILUPPO Fonti Interessanti
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Chi vince genera odio, chi è vinto soffre, si vis pacem con serenità e gioia si vive se si supera vittoria e sconfitta para te ipsum Dhammapada XV, 5 (201) ISCOS Marche Onlus (se vuoi la pace prepara te stesso) Istituto Sindacale di Cooperazione allo Sviluppo Associazione promossa dalla CISL Marche giugno-agosto 2003 PAROLE DI GUERRA E DI PACE - VOCI PER UN DIZIONARIO (clicca sulla parola che vuoi leggere) aiuto umanitario, antiamericani, asse del male, azione nonviolenta, ban- diere di pace, cattolici italiani, chiesa cattolica, commercio armi, educazio- ne allo sviluppo, embedded, guerra preventiva, guerre dimenticate, iscos, islam, neoconservatori, onu, parteci- pazione politica, petrolio, razzismi, religione, sindacato, theomai, uranio impoverito. Avviso per i naviganti! In questi tempi sono state usate, spesso con faciloneria e super- ficialità, espressioni o parole con significati assai complessi. Per dare un modesto aiuto a chi insiste a voler capire abbiamo scel- to alcune parole (senza criteri di preminenza) a cui abbiamo cercato di ricostruire il significato, utilizzando fonti criticamente fondate. Il lettore può continuare questo “gioco” inviando via e-mail a Iscos Marche ([email protected]) altre parole oppure segnalando COOPERARE PER LO SVILUPPO fonti interessanti. Il tutto sarà messo in rete. Pagina 2 COOPERARE PER LO SVILUPPO - PAROLE DI GUERRA E DI PACE Conoscere meglio l’Islam “Islam e Occidente. Le ragioni della Convivenza”. E’ stato questo il tema del convegno organizzato dall’Iscos Marche, in collaborazio- ne con il Dipartimento di Scienze Sociali della Facoltà di Economia di Ancona, in occasione della presentazione del libro di Francesco Zannini, “Ahmed, il mio vicino di casa”, edito dall’Iscos Marche. I re- latori hanno illustrato il rapporto tra il mondo occidentale e quello musulmano, andando oltre i pregiudizi e le false convinzioni che spesso pongono in conflitto queste due realtà. In apertura dei lavori, Stefano Mastrovincenzo, Segretario della Cisl di Ancona, ha sottolineato “l’impegno profuso dalla Cisl per la cooperazione e l’accoglienza e la fondamentale importanza di tali iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e costruire sguardi alternativi su mondi che spesso vengono visti con diffidenza e conflit- tualità”. Anche Carlo Carboni, Direttore del Dipartimento di Scien- ze Sociali, ha messo in evidenza la necessità di affrontare in ma- niera “informata” il tema dell’Islam. “Il rischio è che il turbocapitali- smo occidentale, basato sugli aspetti tipici della globalizzazione co- me la finanza, la tecnologia, l’informatica e la comunicazione, sia pensato ed imposto come modello unico, escludendo ogni alternativa e tutte le altre realtà economiche e culturali”. Quindi, bisogna recuperare una prospettiva che superi i rigidi modelli ideologici per riavvicinarsi ad un rapporto con le culture “altre”. A questo riguardo, il professor Marco ISCOS Giovagnoli ha preso ad esempio il libro di Zannini perché “ci invita ad affrontare e co- INIZIATIVE DI PACE noscere i musulmani come persone, con le loro specificità, con cui confrontarsi nel quotidia- no al di là delle ideologie che spesso producono solo scontri di civiltà”. La prospettiva corretta, dunque, dovrebbe essere quella improntata a uno scambio reci- proco, a un confronto aperto, a una contaminazione di culture che, come insegna la sto- ria, deve basarsi sul dialogo. “Purtroppo – ha detto il professor Majiid El Houssi – il mondo arabo è spesso trascurato a causa di una concezione culturale eurocentrica che sembra voler eliminare la grande forza creativa del mondo islamico. Lo scambio tra culture, invece, rappresenta sempre un’importante risorsa e, rileggendo la storia, si comprende che Oriente ed Occidente sono stati e restano indissolubilmente legati”. Questi concetti sono stati ribaditi e rafforzati anche da Francesco Zannini, autore del libro presentato. “Il musulmano è una persona vera e complessa, non un semplice seguace di un’ideologia. Il conflitto nasce spesso da una mentalità etnocentrica, tipica dell’Europa, e non perché, come falsamente si crede, l’Islam nasca anti-cristiano, violento e bellicista”. In conclusione, l’Assessore Regionale Ugo Ascoli, partendo dalla constatazione comune agli altri in- terventi sull’esistenza di diversi tipi di Islam, ha sottolineato che “non si possono fare generalizzazio- ni deleterie come quelle che accostano i musulmani all’idea di violenza e terrorismo suicida”. Alla fine del suo intervento Ascoli ha sostenuto che “la convivenza tra le culture, come ha dimostrato la storia, può portare ad uno sviluppo rigoglioso delle scienze e delle arti. Perciò bisogna evitare la logica della contrapposizione e ripristinare un ciclo virtuoso di reciproco nutrimento. Per fare questo è necessario Pagina 3 COOPERARE PER LO SVILUPPO - PAROLE DI GUERRA E DI PACE eliminare gli estremismi, alimentati da interessi materiali, come la questione del petrolio, e ciniche logi- che di potere”. La guerra perpetua Riflettere sulla guerra per rafforzare il valore e la pratica della pace: è questo il senso della tavo- la rotonda organizzata il 9 marzo ad Ancona dall’Iscos Marche.. L’incontro, dal titolo “La guerra perpetua”, nasce dall’esigenza di andare oltre la cronaca, per non essere sempre più trasformati in spettatori frettolosi e disattenti di un avvenimento tragico come la guerra in Iraq. “Per l’Iscos - ha sottolineato nella sua introduzione il sociologo Marco Giovagnoli – operare per la pace significa im- pegnarsi per bloccare il processo in atto di “guerra perpetua” e l’uso arbitrario della forza da parte delle grandi potenze della terra”. I rapporti di forza a livello mondiale si stanno modificando ed è in corso una ridefinizione degli equilibri, accompagnata dalla comparsa di minacce nuove e pericolo- se. “Questa guerra – ha spiegato Giovanni Serpilli, Segretario generale della Cisl Marche – è ad una svolta, forse, senza ritorno. Le nostre vite, per molti e significativi aspetti, ne saranno comunque coinvolte; lo stesso processo di globalizzazione non potrà essere più lo stesso”. Ora più che mai, quin- di, è necessario riflettere sui disastri creati dalla guerra e sulle possibili strade che conducono alla pace. “Credo che al di là delle questioni di apparen- za – ha continuato Serpilli – debbano essere conside- rate seriamente le ragioni che hanno ispi- rato la Francia e la Germania ad essere criticamente in dissenso sull’intervento an- glo-statunitense in Iraq. Noi vogliamo con- tribuire alla creazione di condizioni di ISCOS “pace perpetua”. Condividiamo questa INIZIATIVE DI PACE scelta politica con i tanti cittadini, anche delle nostre città, che hanno esposto alle loro finestre le bandiere della pace”. E proprio le tante bandiere esposte in questi giorni hanno contribuito ad avvicinare le persone, creando un forte senso di partecipazione, indispensabile per costruire un tessu- to sociale rivolto alla pace. “L’importante – ha detto Alberto Tarozzi dell’Università di Bologna – è che questo sentito spirito pacifista non perda vigore una volta terminato il conflitto. Biso- gna sempre tenere alta l’attenzione, discutere sui contenuti e sull’importanza di una partecipazione at- tiva e concreta alla politica internazionale. Infatti, dietro la falsa maschera della guerra umanitaria si nascondono sempre orrori, vittime e devastazioni”. Il conflitto in Iraq sta mobilitando un gran numero di persone e anche il mondo cattolico è sceso in campo per gridare il suo no alla guerra. “La Chiesa – ha rilevato Filippo Pesaresi, docente all’Università Lateranense – ha sempre sostenuto l’importanza di un organo sopranazionale come l’ONU per garantire il rispetto del diritto internazionale. In questo senso, la guerra rappresenta una sconfitta dell’etica e della giustizia sociale. Bisogna fare in modo, dunque, che concetti come amore e pace entrino a far parte della pratica politica, come strumenti forti per combattere la guerra e ogni forma di violenza”. In un momento così drammatico e ricco di insidie, inoltre, occorre ritrovare l’unità per difendere con forza le ragioni della pace. “La guerra – ha affermato Pierpaolo Baretta, Segretario Confederale Pagina 4 COOPERARE PER LO SVILUPPO - PAROLE DI GUERRA E DI PACE Cisl – costituisce sempre una sconfitta della politica e della diplomazia. L’Europa deve superare le sue divisioni per proporsi come soggetto politico autorevole e determinato a far sì che l’idea della pace diventi l’opinione prevalente nella comunità internazionale e, dunque, attraverso l’ONU, sia vincolante per tutti”. Rilanciare la pace, quindi, non vuol dire solo far tacere le armi ovunque ci siano conflitti, ma affrontare finalmente le grandi questioni dello sviluppo sostenibile e della globalizzazione. Si tratta senza dubbio di una strada lunga e difficile ma l’Iscos Marche ha il coraggio e la volontà di percorrerla fino in fondo. Theomai e Cooperare per lo sviluppo: un accordo di collaborazione internazionale Il 7 maggio scorso si è tenuto presso la Facoltà di Economia “G. Fuà” di Ancona un incontro, orga- nizzato dal Dipartimento di Scienze Sociali, con Guido Pascual Galafassi, docente presso l’Università di Quilmes a Buenos Aires e direttore, assieme al prof. Adrian G. Zarrilli, della rivista internazionale “Theomai. Estudios sobre Sociedad, Naturaleza y Desarrollo”. L’incontro, dal titolo “Come si distrugge una nazione. L’Argentina, il FMI, la povertà”, ha costituito una testimonianza di prima mano sugli eventi di natu- ra socioeconomica che hanno colpito in maniera così grave l’Argentina nell’ultimo biennio. A partire