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rivista del MENSILE N.12 DICEMBRE 2011 € 3,50

dal 1928 fondazione ente™ dello spettacolo

Torino Speciale Festival da SOTTO L’ALBERO: vincere TRA CORTINA E SARDEGNA, FIABE, MISTERY E 3D

Non perdete il delizioso The Artist di Michel BuonHazanavicius Natale! Omaggio al cinema muto, con la star CLINT E LODE Dujardin e un cagnolino J. EDGAR OVVERO da Palma IL RITRATTO DI HOOVER. FIRMATO EASTWOOD (conv. in L. 27.02.2004, n° 46), art. 1, comma DCB Milano Poste Italiane SpA - Sped. in Abb. Post. D.I. 353/2003

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Nuova serie - Anno 81 n. 12 dicembre 2011 In copertina The Artist di Michel Hazanavicius

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DIRETTORE RESPONSABILE Dario Edoardo Viganò

CAPOREDATTORE Marina Sanna Tertio dei miracoli REDAZIONE Gianluca Arnone, Federico Pontiggia, Valerio Sammarco CONTATTI Il miracolo, probabilmente. La rassegna propriamente [email protected] proposta da Tertio Millennio (6-11 dicembre) è “miracolo” (dal latino PROGETTO GRAFICO P.R.C. - Roma strada poco battuta. Apre con l’Ordet di miraculum: ciò che a Dreyer, dove tra gli scettici il miracolo è vedersi suscita ART DIRECTOR Alessandro Palmieri compiuto. Prosegue con il cinema moderno – meraviglia), ovvero da Stellet Licht a Hors Satan (ambedue occhio colmo di HANNO COLLABORATO Gaspare Baglio, Alberto Barbera, Angela Bosetto, Orio Caldiron, anteprime) – dove il prodigio è incerto. Eventi stupore. Sarebbe Gianluigi Ceccarelli, Adriano Ercolani, Bruno Fornara, Antonio misteriosi, non per forza divini. Miracoli piaciuta, crediamo, a un grande regista della Fucito, Claudio Ianniello, Shekhar Kapur, Massimo Monteleone, Franco Montini, Morando Morandini, Peppino Ortoleva, Manuela probabilmente. Rompono la logica mondana, spiritualità come Andrei Tarkovsky una Pinetti, Boris Sollazzo, Marco Spagnoli, Andrea Spuntarelli, Chiara Supplizi trascendono il reale, aprono il visibile. rassegna così. Ed è a lui – a 25 anni dalla Trasgressioni di un cinema solo in apparenza scomparsa – che vorremmo idealmente REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE DI ROMA fenomenico, secolare. Spinto da una dialettica dedicarla. N. 380 del 25 luglio 1986 Iscrizione al R.O.C. n. 15183 del 21/05/2007 di ancoraggio/disancoraggio al reale, il STAMPA cinema moderno trova nel (non)miracolo il Ma non di soli miracoli vive Tertio Millennio. Tipografia STR Press S.r.l. - Via Carpi 19 - 00040 Pomezia (RM) Finita di stampare nel mese di novembre 2011 segno di una lacerazione, la fessura dentro un Segnaliamo le anteprime dedicate al disagio sistema autosufficiente, razionale. Illumina sociale - da Atmen ad Attack the Block – che si MARKETING E ADVERTISING Eureka! S.r.l. - Via L. Soderini, 47 - 20146 Milano una società attraversata da correnti pongono il problema di scavalcare la cronaca, Tel./Fax: 02-45497366 - Cell. 335-5428.710 e-mail: [email protected] contrastanti: aggrappata ancora alla bussola afferrando il reale oltre il realismo. Un problema del razionalismo, ma già che Elio Petri aveva risolto in DISTRIBUTORE ESCLUSIVO ME.PE. MILANO bisognosa di guardare oltre. Il maniera esemplare con la film sul miracolo diventa deformazione grottesca. Non a ABBONAMENTI La rassegna rivela un ABBONAMENTO PER L’ITALIA (10 numeri) 30,00 euro paradigmatico delle odierne caso il restauro de I giorni contati ABBONAMENTO PER L’ESTERO (10 numeri) 110 euro frontiere dello spirito. Soglie cinema – e un mondo – è tra gli eventi di questa edizione. SERVIZIO CORTESIA permeabili dove trascendenza che ha bisogno ancora In bocca al lupo infine al neo S.A.V.E. Srl, Fiano Romano (RM) tel. 0765.452243 Fax 0765.452201 [email protected]. e immanenza, invisibile e di stupore ministro dei beni culturali Lorenzo visibile, si intrecciano fino a Ornaghi. I troppi nodi che il PROPRIETA’ ED EDITORE confondersi. Il mondo si cinema italiano deve ancora scontorna, perde definizione, si fa liquido. risolvere – dall’industrializzazione monca al Rivela scarti e contraddizioni, ambiguità ed ripensamento dei meccanismi di finanziamento, enigmi prima confinati nell’irrazionale. dall’ammodernamento dei linguaggi a quello PRESIDENTE Dario Edoardo Viganò delle sale, senza sacrificare del tutto il vecchio DIRETTORE La macchina da presa scopre un secondo esercizio urbano – necessitano di un dicastero Antonio Urrata sguardo sulle cose, proiettandosi sul piano deciso e longevo. Nel paese che rimuove i UFFICIO STAMPA metaforico della realtà, dove fenomeno e ministri prima dei problemi, sarebbe già una [email protected] simbolo si saldano per osmosi. Il cinema si fa bella riforma. COMUNICAZIONE E SVILUPPO Franco Conta - [email protected]

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Iniziativa realizzata con il contributo della Direzione Generale rivista del cinematografo Cinema - Ministero per i Beni e le Attività Culturali dicembre 2011 fondazione ente dello spettacolo 5 La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250 A work of Metal

Rodger Stevens Nyack, USA PO2391V Persol.com sommario n. 12 dicembre 2011

SERVIZI 20 Tertio Millennio Anteprime, miracoli e FILM DEL MESE Frémaux alla XV edizione del festival FEdS 54 Midnight in Paris 58 Mosse vincenti 60 Le Idi di marzo 62 Almanya 63 Real Steel 63 Il figlio di Babbo Natale 64 Il principe del deserto 66 Il mistero di Rookford 33 Guida al Natale 66 Lo schiaccianoci 3D Cortina, Sardegna e Polo Nord 67 Le nevi del sullo sfondo, Sherlock Holmes in prima linea contro Moriarty Kilimangiaro 68 Cani di paglia 40 Inossidabile Clint 68 Tower Heist Un altro episodio della storia USA: nel ritratto privato di J.Edgar Hoover PERSONAGGI 28 Micio al bacio Gli stivali sono i suoi, la voce è di Banderas: lo manda Shrek

46 Moneyball, Torino L’arte di vincere del TFF: tra Brad Pitt e gli operai di Daniele Segre

52 Ritratti Non solo Oz: Judy Garland 28 Il gatto con COVER STORY gli stivali Felino spadaccino, in 22 The Artist 3D: per lasciare il segno Fenomeno a Cannes, sale piene sulle feste in Francia: la scommessa silenziosa e in bianco e nero di Hazanavicius farà innamorare anche voi. Parola di Dujardin

10 Morandini in pillole La Foster bambina con voce à la Bacall 12 Circolazione extracorporea Le due facce della rete 14 Glamorous L’altro esordio di Scarlett e Angelina 16 Colpo d’occhio Pellicola, addio: firmato Avatar 18 La posta di Shekhar Rivoluzione nel silenzio 72 Dvd & Satellite Blu-ray e grandi classici sotto l’albero 78 Borsa del cinema Servizio pubblico? Senza film 80 40 Libri Universo Travis Bickle, Leonardo Zanzotto e Fellini Di Caprio 82 Incredibile J. Edgar per Eastwood. Sarà Oscar Colonne sonore stavolta? Che Cosa vuoi? pensieri e parole

Quello che gli altri non dicono: riflessioni a posteriori di un critico DOC MORANDINI in pillole

di Morando Morandini

Omaggio a Angela – Nel cinema italiano lavorano due ottime attrici Finocchiaro, Angela e Donatella. La prima è una milane- se di origini siciliane, veterana (esordì in Ratataplan, 1979), versata soprattutto in commedie; la seconda, nata a Catania, per combinazione il suo primo film è Angela (2002), é impiega- ta quasi sempre in parti drammatiche. In Bar Sport (2011), suo ultimo film, Angela Finocchiaro ha una parrucca bianca perché FINE PEN(N)A MAI fa, in coppia con Lunetta Savino, una vecchina dolcemente velenosa in pettegolezzi. Sembra, ma non è una piccola parte perché ritorna più volte come un “leit-motiv” lungo 91’. Quasi VISIONI FORZATE E INDULTI sicuramente mi sbaglio, ma è CRITICI un caso unico: non ricordo Torino? Fa e disfa la tela di Penelope nella storia del cinema un (Cruz). STOP Il comandante e la cico- altro film con un’attrice che gna: Soldini da spendere contro la crisi. reciti sempre seduta nell’an- STOP Campovolo del Liga, camposanto golo di un bar, chiacchierando del cinema. STOP Schiaccianoci 3D: di con un’amica. Questo Martelli nome, di fatto. Occhio ai vostri gherigli! è un regista da tenere d’oc- STOP Due notizie su Twilight. Prima la chio. cattiva: manca un altro capitolo. Poi la buona: manca solo un altro capitolo. Questione di torri – Su La Repubblica del 19/10/2011 in un tra- STOP Angelina Jolie: “Ho fatto cose filetto sarcastico Filippo Ceccarelli scrive: “… il governatore molto pericolose e, per molte ragioni, della Lombardia, temerariamente detto ‘il Celeste’, si è inga- non dovrei essere qui”. Sorpresa, tra rellato con la nuove torre Garibaldi (230 metri) sostenendo in queste ragioni non annovera i suoi film. STOP una preziosa nota che il suo torracchione è più lungo”. Forse è Cristiano Ronaldo, Elisabetta Ca- nalis, George Clooney e Belen Rodri- un refuso: nei vocabolari che ho in casa il verbo “ingarellare” guez: il meglio red carpet del 2012 sarà non esiste. Forse aveva scritto “ingarbugliato”. al Palazzo di Giustizia di Milano per Rubygate. STOP Succhiami è la parodia Delinquenti celebri – “Spara al presidente e diventerai un eroe di Twilight. Sputami la sua recensione. popolare”. Così comincia l’ultimo dei capitoli di Taxi Driver. Storia di un capolavoro di Geoffrey MacNab, da poco tradotto in italiano nelle edizioni minimum fax. E continua: “Uno dei temi che Paul Schrader esplorava nella sceneggiatura di Taxi Driver era quella strana abitudine della cultura americana di trasfor- ALMOST (IN)FAMOUS: DALLE mare i suoi delinquenti in autentiche celebrità nazionali”. Ne fa STALLE ALLE STARLETTE un elenco: John Wilkes Booth, assassino di Lincoln; Charles Dopo la rottura con Clooney, Elisabetta Manson, l’uomo dietro il massacro di Sharon Tate; John Brown Canalis vede nero: Mehcad Brooks, atto- che fece una strage durante la sua campagna antischiavista; il re. #### Laura Chiatti e la paparazzata Sul Time precursore di Travis Bickle (De Niro), l’aspirante assassino concezione: “Succede che, se mangio il pasticcione Arthur Bremer. Negli anni ’40, l’autorevole critico riso o il pomodoro, il mio corpo reagisce Scorsese male. Si gonfia lo stomaco. Poi i fotografi Robert Warshow pubblicò il saggio “The Ganster as Tragic raccontò la scattano con il flash e il mio pancino prima volta che Hero”. Taxi Driver non è un gangster-movie, ma di gangster sembra enorme. Ma non sono incinta”. vide Jodie Scorsese era un intenditore anche nella vita reale. #### Renato Zero: “Io sono quello che Foster: “Una sono”. Uno Zero? #### Quando il ca- bambina con Bambina e prostituta – In Taxi Driver, girato nel 1975, c’è una sting è responsabile: Lino Banfi sarà Sci- una voce da memorabile Jodie Foster (1962) nella parte di una bambina lipoti per Montaldo. #### Jessica Sim- Lauren Bacall. che si prostituisce. Scorsese l’aveva vista per la prima volta nel pson: “Probabilmente partorirò col tacco Ci ha fatto 1974 per un provino, e poi raccontò al Time: “Ed ecco entrare dieci”. Da Cenerentola ne abbiamo fatta morire dal questa bambina con una voce da Lauren Bacall. Ci ha fatto di strada, eh?! #### I soliti idioti! L’e- ridere” morire dal ridere”. sclamazione è del botteghino. Federico Pontiggia

rivista del cinematografo 10 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 Accomodatevi e godetevi lo spettacolo Designed by Arch. Andrea Viviani

Made in Italy THE COMFORT SHOW www.cinearredoitalia.com circolazione extracorporea LE DUE FACCE Fruizioni multiple nell’era della riproducibilità a cura di Peppino Ortoleva DELLA RETE

DI LEGNA NON SI VIVE PIÙ? IN UN VILLAGGIO CANADESE IL LAVORO CHE VA PER LA MAGGIORE È IL CENSORE PER YOUTUBE La storia me l’hanno raccontata in Canada. E’ difficile da credere tanto è curiosa. Ma è troppo carina per non raccontarla. Dunque: siamo in un villaggio del Canada centro-occidentale, di quelli dove la maggior parte della popolazione si guadagnava da vivere con l’in- dustria del legname, da cui si ricava la cellulosa da cui poi si ricava LE REGOLE DEL GIOCO la carta. Si guadagnava, perché in questi anni tra riciclaggio (per fortuna) della carta e passaggio alla rete, oltre alla produzione di cellulosa in altre zone boscose del mondo, il vecchio mestiere del boscaiolo dà da vivere a molte meno persone. Il nuovo mestiere di molti abitanti del villaggio? Fare i censori per YouTube: controllare le migliaia di video che ogni giorno vengono caricati nel network, per evitare quelle che gli standard nord-americani, molto più seve- ri di quelli europei, ritengono sconcezze. Sempre secondo il rac- conto, un boscaiolo disoccupato sarebbe entrato casualmente in contatto con qualcuno che già lavorava in questo campo, e avrebbe diffuso la voce, producendo così una forma inedita di riciclaggio della forza-lavoro. La storia può essere inventata, ma dà da pensare almeno per due ragioni: la prima, naturalmente, riguarda le curiose vie attraverso le quali la nuova economia della rete rimpiazza la vecchia econo- mia della stampa (e della carta); la seconda il lato meno visibile di YouTube, il network al quale veniamo da tempo dedicando molte delle nostre riflessioni (non è un plurale maiestatis, serve a ricordare che questa rubrica con me la tengono anche altri, segnatamente Luca Barra e Giuliana C. Galvagno). Più che di censura si deve parlare di regole, come in un gioco, e YouTube come tutti i social network è anche un grande gioco. Regole che fanno sì che su YouTube ci sia di tutto ma non si abbia l’impressione di una lavagna dove una sco- laresca in libertà può scrivere tutte le sciocchezze che vuole. Regole soprattutto di “pulizia”, comunque: difficilmente su YouTube si trovano non dico sesso esplicito ma neppure nudità. Niente sesso esplicito, Come è tipico della logica dei media norda- mericani, questo non vuol dire che contenuti ma contenuti sconci sì: che molti possono ritenere sconci non trovino tipico della logica spazio nella rete; al contrario, c’è essenzial- mente una divisione (un po’ ipocrita) degli nordamericana spazi. Così, accanto a YouTube c’è (per citarne solo uno) YouPorn, accessibile altrettanto basta che si dichiari di essere maggiorenni: un festival del sesso fatto in casa, e delle perversioni dichiarate e spettacolariz- zate. Un network che socializza l’esibizionismo, riprendendo i generi e i modelli (e a volte interi brani) della pornografia professionale: un’altra faccia della rete di cui al solito pochi cercano di comprendere le dinamiche.

rivista del cinematografo 12 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011

gllaammoorroouuss a cura di Gianluca Arnone gUltimissime dal pianeta cinema: news e tendenze

VAI DIETRO TU... Scarlett vs. Angelina, la bionda contro la bruna. La rivalità è atavica, il set un ring per stabilire chi tra le due sia la più… bella. La battaglia si sposta ora dietro la macchina da presa: la Jolie porta in sala il suo In the Land of Blood and Honey, sulla guerra nei Balcani? Scarlett risponde riesumando Truman Capote e il romanzo postumo, Summer Crossing, che dirigerà per il grande schermo. E’ la storia di una giovane donna alla ricerca di una propria identità. Problema che la Johansson ha già risolto come altre volte: guardando Angelina allo specchio.

rivista del cinematografo 14 fondazione ente dello spettacolo novembre 2011 I DONI DELLA WARNER Il 31 marzo 2012 riapre Hogwarts. La Warner ha deciso di trasformare il set londinese di Harry Potter in un avveniristico museo dove ammirare gli effetti visivi della saga, gli animatronics, i costumi e gli oggetti di scena, le creature viste nei film e tanto altro ancora. Il tour delle meraviglie durerà 3 ore. L’iniziativa della major è il regalo ai tanti fan del maghetto. Vero è che costerà 45 dollari a capoccia, ma questo che c’entra? Certe cose si fanno non per soldi. Ma per denaro.

APOCALYPSE NOW Togliete il vino a Francis Ford Coppola! Il grande regista – a Torino con il nuovo film: Twixt - ha dichiarato a TMZ che il Padrino – parte II è stato un errore. Grazie a Dio non gli hanno chiesto nulla delle sue ultime uscite. Non sta bene neppure Rocky. A 35 anni dalla nascita, il pugile rischia di diventare un musical. Fortunatamente senza Stallone. Vederlo togliersi i guantoni per mettersi il tutù sarebbe stato peggio di un cazzotto nell’occhio.

rivista del cinematografo marzo 2011 fondazione ente dello spettacolo 15 colpo d’occhio FESTIVAL DEL MESE di Massimo Monteleone

Da L’Avana a Courmayeur. Passando per Tertio Millennio, fino a Kerala

FESTIVAL INTERNACIONAL PALM BEACH JEWISH FILM 1 DEL NUEVO CINE 5 FESTIVAL LATINOAMERICANO XXII edizione della rassegna che XXXIII edizione della presenta film e documentari, manifestazione competitiva che internazionali e indipendenti, che ha in programma pellicole e video trattano tematiche ebraiche. latino-americani, lungometraggi Località Boynton Beach (Florida), a soggetto e film d’animazione. USA Località L’Avana, Cuba Periodo 7-18 dicembre tel. (001-561) 7409000 Sito web www.palmbeachjewishfilm.org E-mail [email protected] Resp. Karen Davis

INTERNATIONAL FILM 6 FESTIVAL OF KERALA XVI edizione del festival indiano competitivo che ha in programma film africani, latino-americani e asiatici. Periodo 1-11 dicembre Località Thiruvananthapuram tel. (0053-7) 8382841 (Kerala), India Sito web Periodo 9-16 dicembre www.habanafilmfestival.com tel. (0091-471) 2310323 E-mail [email protected] Sito web www.keralafilm.com Resp. Ivàn Giroud E-mail [email protected] Resp. Sri.K.R.Monahan RIVER TO RIVER – FLORENCE 2 INDIAN FILM FESTIVAL COURMAYEUR NOIR IN XI edizione del festival 7 FESTIVAL interamente dedicato al cinema XXI edizione della rassegna indiano e ai film sull’India specializzata nel cinema e nella (lungometraggi, corti, letteratura di genere mystery, documentari). Il film d’apertura in poliziesco, thriller, ma anche anteprima europea è Chaplin di A. horror e fantascienza. In concorso Tutta colpa di Avatar Bandopadhyay. Focus sul premio circa 13 film in anteprima Nobel per la Letteratura assoluta. Previsti documentari, Rabindranath Tagore. La omaggi, retrospettive e incontri pellicola più votata dal pubblico fra gli autori. vince il premio River to River Addio alla pellicola e forse al 3D: dov’è finita Bitebay Audience Award. Località Firenze, Italia la rivoluzione di Cameron? Periodo 2-8 dicembre tel. (055) 286929 Sito web www.rivertoriver.it E-mail [email protected] “TI VEDO”. E FIN QUI... MA COME? cinema sarà a tutto bit. E si sapeva. Resp. Selvaggia Velo Da frase-simbolo a slogan A cambiare è la percezione del FESTIVAL INTERNATIONAL negativo: si parla di Avatar. La fenomeno: da grande risparmio dei 3 DES ECOLES DE CINEMA XXXIV edizione dei “Rencontres rivoluzione-Cameron, osannata 2 costi a iattura estetica. Si scopre Henri Langlois”, a cui partecipano film realizzati nelle scuole di anni fa, si è fatta rovina. Che cosa è che l’immagine analogica ha una cinema, incluse opere successo? L’accelerazione qualità 7 volte più alta della sua multimediali e in video. Prevista la retrospettiva di un regista che impressa da Avatar sulla omologa digitale. E la si è formato in una scuola di digitalizzazione delle sale e i stereoscopia? Le produzioni in 3D cinema. Località Poitiers, Francia mirabilia in 3D non erano, a quanto che avevano riportato il pubblico in Periodo 2-11 dicembre Località Courmayeur, Italia pare, cosa buona e giusta. Lo sala, sono in realtà un pessimo tel. (0033-549) 031890 Periodo 5-11 dicembre Sito web www.rihl.org tel. (06) 8603111 (rif. a Roma) dicono gli apocalittici di oggi che affare e subiranno una decisa E-mail festival.rihl@tap- Sito web www.noirfest.com poitiers.com E-mail [email protected] erano gli integrati di ieri. Dal 2015 - contrazione. Tolti un paio di titoli Resp. Jérome Lecardeur Resp. Giorgio Gosetti, Emanuela afferma un’analisi di mercato US - l’anno, la gran parte dei film Cascia, Marina Fabbri TERTIO MILLENNIO FILM sparirà la vecchia pellicola e il realizzati in 3D costa più di quanto 4 FEST SATURNO INTERNATIONAL non renda. Meglio recuperare XV edizione del festival 8 FILM FESTIVAL organizzato dalla Fondazione VII edizione dell’unico festival in vecchi classici da riportare in sala Ente dello Spettacolo. Italia incentrato sul rapporto fra forniti di occhialini. L’esborso è Caratterizzato da due momenti cinema e storia. Un programma distinti, prevede un Convegno ricco di proiezioni, seminari ed risibile, il guadagno garantito. E internazionale (1 e 2 dicembre) e ospiti nazionali e internazionali, una Rassegna (6-11 dicembre). In con la consegna finale del pazienza se ci toccherà rivedere gli programma: anteprime, ospiti Saturno d’Oro ad una personalità stessi film (dopo Il Re Leone, la internazionali e la rassegna “Il del cinema. Il tema odierno è “La miracolo, probabilmente”. nascita del videoclip in Italia”. Disney punta sulla Bella e la Bestia Località Roma, Italia Località Frosinone, Italia 3D: alleluja!). Al capitale non si Periodo 6 - 11 dicembre Periodo 12-17 dicembre tel. (06) 96519200 tel. (06) 5810360 (rif. a Roma) comanda. E prendersela con Sito web Sito web Avatar non costa nulla. www.tertiomillenniofilmfest.org www.saturnofilmfestival.com E-mail E-mail GIANLUCA ARNONE [email protected] [email protected] Resp. Dario E. Viganò Resp. Mariella Li Sacchi

rivista del cinematografo 16 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011

La posta di SHEKHAR KAPUR Pensieri in libertà: lo sguardo globale del cineasta indiano

IL PIÙ GRANDE ESPERIMENTO DI DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA STA NASCENDO IN INDIA. MA IL MONDO, DISTRATTO DA ALTRE RIVOLTE, NON SE N’È ACCORTO

Mentre le scene di violenza in Libia tenevano il invece una nazione densamente popolata, giovane, mondo col fiato sospeso, in India nasceva una forma urbana, moderna. Ma drammaticamente ancorata a di democrazia diretta senza precedenti. Il Jan Lokpal sistemi di potere obsoleti, che hanno radicalizzato Bill prevede la partecipazione della società civile nei anziché risolvere il conflitto con la modernità. meccanismi decisionali dello Stato non più ogni L’incapacità di questi sistemi a riformarsi ha spinto le cinque anni (in occasione del voto) ma per tutta la persone ad arrangiarsi come meglio potevano, durata del mandato elettorale. Una vera e propria liberandosi dei lacci e lacciuoli della burocrazia con rivoluzione partita dallo sciopero della fame del pratiche illecite e corruttive. Esse hanno sociologo 74nne Anna Hazare, capace di calamitare rappresentato per larghi strati della popolazione la su di sé ampi settori della società indiana. Il governo, sola possibilità di sopravvivenza, di avere giustizia, inizialmente, aveva dichiarato illegale il movimento. ottenere favori. Bisognerà vedere ora se il Jan Lokpal Poi ci ha ripensato. Mandare in prigione Hazare ha Bill riuscirà realmente a contrastare la corruzione o avuto come effetto di mobilitare ancor più la se invece non appesantirà ulteriormente una popolazione. Temendo macchina burocratica già elefantiaca. Resta poi un’ondata di violenza nel paese l’incognita della sua ratifica in Parlamento. Tuttavia, il UNA RIVOLUZIONE il governo ha ceduto, movimento un gran risultato l’ha già ottenuto: non liberandolo. Il provvedimento solo avvertendo i parlamentari che d’ora in poi ogni PACIFICA anti-corruzione arriverà adesso loro decisione verrà passata al vaglio della società in Parlamento, dove dovrà civile, ma destando da un letargo decennale gran essere ratificato. In India lo sciopero della fame è parte della popolazione indiana. Poveri e abbienti, un’abitudine. Se Hazare ha avuto così tanta efficacia è arrabbiati e pacifici, disperati e non. Il Movimento è perché, come ai tempi di Gandhi, ha saputo dare voce riuscito a mettere insieme persone che normalmente all’indignazione di tutto un popolo nei confronti della non si guarderebbero nemmeno. La sua arma in più è corruzione, male della democrazia indiana. Il giro di stata il coinvolgimento della classe media, denaro sporco ha raggiunto picchi tali da trasformare generalmente refrattaria all’impegno. Se il il problema in emergenza nazionale. Il problema, a meccanismo messo in moto da Anna Hazare riuscirà mio modo di vedere, nasce dall’inadeguatezza dei a trasformare la più grande democrazia al mondo in sistemi politici,amministrativi e giudiziari nati quella di gran lunga più viva, lo avrà fatto inoltre senza all’indomani della costituzione, 65 anni fa. Erano stati sparare un colpo. In modo assolutamente pacifico. pensati per un paese immobile, con una popolazione Peccato che il mondo, distratto da altre più largamente inferiore a quella di oggi e formata sanguinose rivoluzioni, non se ne sia accorto. perlopiù da contadini di mezza età. Oggi l’India è (TRADUZIONE A CURA DI GIANLUCA ARNONE)

rivista del cinematografo 18 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011

eventi

Premio Cinema dell’Ente dello Spettacolo al direttore dell’Institut Lumière di Lione

INVITATO SPECIALE Thierry Frémaux

Fiore all’occhiello della XV edizione di Tertio Millennio Filmfest organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo (incontri, anteprime, più la rassegna Il miracolo, probabilmente, Roma, 6-11 dicembre) è la serata Premio Speciale Cinema (7 dicembre). Riconoscimento assegnato a una personalità che si sia particolarmente distinta nell’opera di divulgazione del lavoro di conservazione e valorizzazione del patrimonio cinematografico. Far rivivere il cinema del passato e restituirlo in buona salute alle nuove generazioni è infatti la missione di Thierry Frémaux. Direttore dell’lstituto Lumière di Lione e Délégué Général del Festival di Cannes, grande orchestratore di eventi, uomo colto e appassionato. A coronare la cerimonia di premiazione, l’anteprima dei film restaurati dei fratelli Lumière, presentati e commentati dallo stesso Frémaux, tradotto simultaneamente dal direttore del Museo del Cinema Alberto Barbera.

I film del festival: Atmen, Hors Satan, Shelter, S.O.S. - State of

rivista del cinematografo Security 18 fondazione ente dello spettacolo novembre 2011

COVER

Michel Hazanavicius e cinema muto, girato in

Il silenzio e d’ Oro

rivista del cinematografo 22 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 il film impossibile:TheThe Artist Artist, . Omaggio al bianco e nero, che in Francia è già un successo

di Alberto Barbera

DI FRONTE A UN RISULTATO TALMENTE INATTESO, colonna sonora che, oltre a costituirne l’aspetto più ci si ritrova a domandarsi se sia più sorprendente l’ardire discutibile nella sua ossessiva esuberanza musicale, è di chi ha osato concepirne il progetto o le dimensioni del anche l’unico elemento a decretarne la differenza da un successo di pubblico che, nel solo paese d’origine, ha autentico film delle origini. Per il resto, ci troviamo in sfiorato il milione e mezzo di spettatori. Cifra che farebbe presenza di un calco talmente perfetto da far impallidire la felicità di molti produttori italiani di commedie qualunque precedente tentativo di rendere omaggio a cosiddette di cassetta, ma che nessuno avrebbe neppur quella stagione della storia del cinema sepolta dalla osato augurare a un film in bianco e nero, per di più muto, rivoluzione del sonoro, che ne avrebbe modificato le cui uniche credenziali erano rappresentate, sulla carta, l’estetica, il linguaggio e la dimensione spettacolare. dal binomio Hazanavicius-Dujardin. Cioè da un regista e un Si potrebbe obiettare che l’imitazione non è precisamente interprete che avevano recentemente spopolato in Francia una categoria che consenta abitualmente di accedere ai grazie a un paio di parodie (fuori tempo massimo) dei film livelli più elevati dell’apprezzamento artistico. di 007, mai neanche distribuite nel nostro paese. Si è detto E tuttavia occorre riconoscere che ci vuole qualcosa di più muto, commettendo una lieve imprecisione: perché se il del semplice talento per realizzare una calcografia film non ha dialoghi, è dotato tuttavia di una ridondante talmente perfetta, nella quale si riflette interamente e

rivista del cinematografo dicembre 2011 fondazione ente dello spettacolo 23 COVER

Ma la scommessa paradossale del film e, se volete, la ragione principale del suo successo, consiste non tanto nel raccontare in maniera diversa ciò che già sappiamo del (melo)dramma di una stagione che lasciò sul terreno più vittime illustri di qualsiasi altra rivoluzione estetica del passato, ma di averlo fatto senza dar vita a una sola inquadratura, ad una sola situazione, ad una sola gag visiva che non sia, direttamente o indirettamente, una citazione o un riferimento. Che non rimandi cioè, oltre che a questo o a quel film specifico, a un sommatoria di elementi tutti riconducibili a un corpus passaggio dall’ingenuità del cinema di testi filmici dell’epoca. Che non ne silenzioso allo splendore incomparabile sia – altrimenti detto - il riflesso del sonoro. Al contrario, The Artist - tangibile, l’eco distinta e perfettamente messa in scena del dramma di un decifrabile di una persistenza attore di successo travolto dall’avvento mnemonica sedimentata nell’inconscio del parlato - è la dimostrazione della di ciascuno spettatore che ne abbia pari dignità del muto, con cui si poteva frequentato, anche sporadicamente, i già dire e fare tutto. limiti (pochi) e le virtù (numerose), che E' la dimostrazione lampante che si poteva già dire e fare tutto, anche senza sonoro

solo il passaggio a modalità discorsive diverse, fatalmente più moderne e irresistibili, ne avrebbero decretato l’inarrestabile obsolescenza. Insomma, ciò che fa del pastiche di Hazanavicius un film riuscito è l’assenza pressoché totale di compiutamente lo spirito di un’epoca, incongruenze e forzature che hanno peraltro già mirabilmente raccontata da reso poco plausibili analoghe Stanley Donen nel capolavoro assoluto operazione nostalgiche, la sicurezza di che risponde al nome di Cantando sotto una messa in scena che confina il la pioggia. Il film del regista Michel virtuosismo nelle pieghe ben più Hazanavicious, estone di origine ma consistenti di una sapienza sofisticata e francese di adozione, ne ripercorre un casting di primordine, nel quale idealmente l’itinerario, pur rivaleggiano per bravura e simpatia ribaltandone la prospettiva. Là si Jean Dujardin, John Goodman, James trattava di esaltare con tutti i mezzi Cromwell e la moglie del regista, espressivi del nuovo linguaggio (l’uso Bérénice Bejo. % smagliante del Technicolor, la fusione mirabile di dialoghi, musica e danza) il Il regista Hazanavicius. Sopra gli attori Jean salto di qualità compiuto con il Dujardin e Bérénice Bejo

rivista del cinematografo 24 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 “Ho preso in prestito i baffi di Clarke Gable e la mimica di Douglas Fairbanks”. Dopo le parodie di 007, la star d'Oltralpe Dujardin racconta la sua metamorfosi in George Valentin Non chiamatemi 117 di Marina Sanna

UN PO’ DI SEAN, MOLTO DI CONNERY, parodie di 007, firmate dallo stesso recita lo slogan di OSS 117. Parole che Michael Hazanavicius e interpretate ben si adattano alla figura prestante e da Bérénice Bejo: un terzetto divenuto al volto tenebroso di Jean Dujardin, inseparabile anche fuori dal set, con o Jean Dujardin icona francese consolidata, che il senza cagnolino (Uggy, star del film). alias George successo di The Artist, e il premio al La storia di The Artist Hazanavicius ce Valentin festival di Cannes per il miglior attore, l’aveva in testa da circa 10 anni, hanno catapultato nello star system aspettava solo il momento giusto: la internazionale. A regalargli la scintilla è scattata con il produttore notorietà in patria sono state invece le Thomas Langmann, l’unico a

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prendere sul serio questo progetto ambizioso e raffinato, un muto in bianco e nero nell’epoca del 3D. Una volta finito lo script, Hazanavicius l’ha consegnato quasi con timore a Dujardin. “Michel mi ha detto: non è una commedia ma un mélo – racconta Dujardin –. E forse ti chiederò di ballare il tip tap. L’ho letto e mi è piaciuto molto. Avevo appena finito di girare Le bruit des glaçons di Bertrand Blier e Un balcon sur la mer di Nicole Garcia e mi sono chiesto se dovevo continuare a fare cinema d’autore. Il progetto mi faceva gola, ma le persone che lavorano con me non erano convinte dovessi farlo, così a un certo punto ho iniziato a dubitare anch’io. Sentivo però che era un’opportunità straordinaria e devo confessare: mi piacciono i salti nel vuoto. Alla fine si è trattato di un lusso e non di un rischio: un piccolo film francese girato a Hollywood”. Dujardin interpreta George Valentin (ogni riferimento non è puramente casuale), divo americano del muto al tramonto per l’arrivo del sonoro. E non si potrebbe immaginare nulla di più lontano dal suo OSS 117: “Per prepararmi ho fatto incetta di muti – spiega -, ed è stato molto divertente. Douglas Fairbanks mi è servito per calibrare il personaggio di Valentin, ho visto anche tutti i film di Murnau. I baffi invece li ho presi in prestito da Clarke Gable”. E il miracolo è riuscito, in Francia ha spopolato e superato il milione e mezzo di persone, con un risultato straordinario: un omaggio al genere senza precedenti. “Confesso – conclude Dujardin - che la notte prima delle riprese avevo ancora delle domande che mi giravano per la testa, tipo: sarei stato in grado di trovare il ritmo giusto o l’espressione attonita di un pesciolino rosso? Il teatro mi ha aiutato molto, è stato una “Sentivo che era un’opportunità buona palestra. Inoltre ho sempre recitato usando il corpo, dicono che straordinaria e devo confessare: mi serva per compensare altre mancanze (sorride, ndr). Sarà per questo che non piacciono i salti nel vuoto. Aver fatto mi sono trovato affatto male a fare la mia parte …”. % teatro mi ha aiutato”

rivista del cinematografo 26 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 Senti chi (non) abbaia Cinofili o cinefili? Entrambi. Guardate Uggy, l’irresistibile terrier di The Artist

DA LASSIE A REX, non dire della un assolo, bensì fa da spalla, e passando per Pluto, sua capacità di qualcosa di più, al George Valentin di già era difficile “morire” a Dujardin, e fa le pulci all’adagio “il chiamare un attore comando. cane è il miglior amico dell’uomo”: cane, poi, è arrivata la Insomma, ci soprattutto, è il miglior amico Carolina Crescentini regala alcuni dei dell’attore. Uggy e George sono come di Boris, alias la migliori tricks Stanlio & Ollio, Gianni e Pinotto: Cagna maledetta. Pari zanne & pelo semplicemente, indissolubili, o per e patta, collare al della storia del entrare nel merito retro di The Artist centro: Uggy spezza cinema, da far quel che era il Cosmo Brown di Donald gli equilibri, per impallidire – per O’Conner per il Don Lockwood di Gene sempre. Altro che rimanere al Palm Kelly. Ma Uggy è di gran lunga più cane d’attore, questo Dog – mostri smart, acuto e tenero: qua la zampa, terrier è un attore sacri quali Bruno non ve ne pentirete. E c’è di più: un d’un cane, e se il cane giallo cane non parla, ma in un film muto? E’ potesse gareggiare agli Oscar della Mongolia, il cagnino acrobatico un attore, punto e stop. Anzi, qualcosa risolverebbe, statuetta in bocca, della Vita è un miracolo di Kusturica e più di un attore: vero, Uggy? % l’eterno dissidio cinofili o cinefili? persino la volpe parlante “fuoriclasse” FEDERICO PONTIGGIA Macché, cinofili e cinefili. di Antichrist. Ma quello di Uggy non è Anagrammando i secondi, ci si scopre infelici, ma bastano due o tre pose canine in The Artist di Michel Hazanavicius per ritrovare il buon umore, e confermare la motivazione del Palm Dog di Cannes 2011 a Uggy: “one of the best performances ever in the history of the award... a lovely terrier”. Insieme al collare, s’è beccato una bella bottiglia di vodka: l’avrà bevuta? A giudicare dalla foto qui a fianco, il dubbio è lecito, non la vittoria dell’undicesima edizione della Palma a quattro zampe inventata dal giornalista inglese Toby Rose: manifesta superiorità, e tutti gli altri a gareggiare per l’argento, andato alla Laika del Le Havre di Kaurismaki. Di cane in figlio, perché nel 2002 vinse il padre Tahti de L’uomo senza passato: nepotismo canino o questione di lana caprina? Chissà, ma nel palmares figura anche un italiano, il Vuk de Le quattro volte, che per la sua performance slapstick chez Michelangelo Frammartino si guadagnò una menzione speciale l’anno scorso. Ma torniamo a Uggy, che ne combina di belle, bellissime, e su tutti i fronti: aereo, auto, ed è pure – letteralmente – ignifugo, per

rivista del cinematografo dicembre 2011 fondazione ente dello spettacolo 27 Conclusa la fortunata saga di Shrek, tocca al felino con gli stivali occupare le sale natalizie. Con onore e 3D di Marina Sanna c’era una volta... del Lagatto rivincita

CHE IL FUTURO AVESSE IN SERBO location e personaggi: qui il felino vaga altri piani per lui, è stato chiaro fin senza meta e onore, ricercato dalle dalla sua prima apparizione. Già nel autorità. Finché una bella gattina non secondo episodio dedicato all’Orco si piazza sulla sua strada. Non è il verde, il Gatto con gli stivali aveva destino che li fa incontrare bensì un conquistato uno spazio tutto suo. Poi, Uovo di nome Humpty risorto dal passi da gigante in pochi anni: da passato con intenti criminali. Perché il attore secondario a protagonista, Gatto non è una canaglia come diventando sempre più ingombrante sembra, anzi in gioventù lui e Humpty, per il comprimario di sempre, il fedele orfani di genitori, giocavano insieme a Ciuchino, ridotto a giullare di Shrek. chi vuol essere milionario, al posto dei Esigenza legata, più che a uno snodo soldi i fagioli magici. Poi un giorno il narrativo, ad un alto indice di Gatto ha salvato una donna e la folla lo gradimento: i fan aumentati di puntata ha proclamato eroe del villaggio di San in puntata insieme con ego e imprese Ricardo: la gelosia di Humpty si è del felino. Così archiviato l’ultimo trasformata in odio e desiderio di capitolo di Shrek, è arrivata l’ora del rovina. Anni dopo l’Uovo è tornato per Gatto e una storia solo per lui. Nuove mettere le mani sui legumi desiderati che, tra mille insidie, portano alla gallina dalle uova d’oro. A farne le spese dovrebbe essere il In pochi anni ha fatto passi da gigante: da Gatto, che invece tra duelli e balletti attore secondario a protagonista, con una ne uscirà indenne e vittorioso, mentre Humpty avrà quello che si merita. La storia nuova di zecca morale della favola? A dirigere

rivista del cinematografo 28fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 rivista del cinematografo dicembre 2011 fondazione ente dello spettacolo 29 c’era una volta...

l’ensemble ci sono ancora una volta i maghi dell’animazione della DreamWorks e il 3D rende il Gatto Un micetto così irresistibile. Ma Shrek era un’altra cosa, con l’ausilio di Ciuchino era assai “Non l’avete mai visto”. Parola del suo alter ego Antonio Banderas più scorretto e ben più mordace del Dietro il Gatto con gli stivali, racconta il suo alter ego Antonio Banderas (che lo buon felino dagli occhi verdi, qui doppia anche in italiano), ci sono centinaia di disegnatori, animatori e ridotto a un simpatico miagolio. sceneggiatori. La mimica e la voce dell’attore sono solo il punto di partenza: armato di spada suggerisce espressioni e balletti, e non è certo un caso che il successo del Gatto sia strettamente legato a quello di Banderas. Cappello nero con piuma, il felino spadaccino è un personaggio di altri tempi, romantico e suadente, proprio come lo Zorro a cui si ispira. “E’ un’esperienza incredibile - dice Banderas - che va molto al di là del doppiaggio. Quando sono nello studio mi immedesimo completamente in lui, nonostante le dimensioni minuscole. E il team di creativi prende nota di ogni singola modifica da apportare al Gatto. Dai dialoghi agli stessi movimenti (qui simula un affondo di spada e un passo di danza, ndr), tutto viene rielaborato e riprodotto per caratterizzarlo e definirne i dettagli. E’ un lavoro duro ma gratificante”.

Non mancano varianti sul tema delle fiabe, la fervida immaginazione del regista Chris Miller produce misture incredibili: se in Shrek c’erano numerosi infiltrati, come Pinocchio e i tre porcellini, qui l’Uovo parlante Humpty Dumpty nasce da una filastrocca di Mamma Oca, completamente rivisitata, con un’aggiunta di ingredienti presi a prestito dal racconto di J.Jacobs: via Giacomino, resta il fagiolo magico. %

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LE IDI DI MARZO UN FILM DI GEORGE CLOONEY EXCLUSIVE MEDIA GROUPECROSS CREEK PICTURESPRESENTANO IN ASSOCIAZIONE CONCRYSTAL CITY ENTERTAINMENT UNA PRODUZIONESMOKEHOUSE/APPIAN WAY RYAN GOSLING GEORGE CLOONEY PHILIP SEYMOUR HOFFMAN “LE IDI DI MARZO”(THE IDES OF MARCH) PAUL GIAMATTI MARISA TOMEI JEFFREY WRIGHT EEVAN RACHEL WOOD CASTINGELLEN CHENOWETH SUPERVISORE MUSICHELINDA COHEN MUSICHEALEXANDRE DESPLAT COSTUMILOUISE FROGLEY MONTAGGIOSTEPHEN MIRRIONE, A.C.E. SCENOGRAFIASHARON SEYMOUR DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIAPHEDON PAPAMICHAEL, ASC PRODUTTORI ESECUTIVILEONARDO DICAPRIO STEPHEN PEVNER NIGEL SINCLAIR GUY EAST TODD THOMPSON NINA WOLARSKY JENNIFER KILLORAN BARBARA A. HALL TRATTO DALL’ OPERA TEATRALE “FARRAGUT NORTH” DIBEAU WILLIMON SCENEGGIATURAGEORGE CLOONEY & GRANT HESLOV EBEAU WILLIMON PRODOTTO DAGRANT HESLOV GEORGE CLOONEY BRIAN OLIVER DIRETTO DAGEORGE CLOONEY 2011 © Ides Film Holdings, LLC. All rights reserved. DAL 16 DICEMBRE AL CINEMA

ididimarzoilfilm.it La felicità è in Sardegna, le vacanze a Cortina e Babbo (& famiglia) al Polo Nord. Ma tranquilli: paese che vai Feste che ritrovi! Natale in location di Federico Pontiggia

rivista del cinematografo dicembre 2011 fondazione ente dello spettacolo 33 Finalmente la felicità sotto l’albero

C’è posta per Pieraccioni. Eclettico prof di musica a Lucca, il suo Benedetto va in tv da Maria De Filippi e scopre che mamma gli ha lasciato in eredità una bellissima brasiliana adottata a distanza: Finalmente la felicità? Intanto, il mare sardo.

Eh sì, c’è da Il figlio di Babbo Natale esultare, con quel parterre di voci: James McAvoy, Hugh Laurie, Jim Broadbent, Bill Nighy, Imelda Staunton. E che dire della tecnologia? Manco 007, d’altronde, i tempi cambiano e Santa si aggiorna: CG- animato, stereoscopico Quanti bambini se lo son chiesti: ma come farà Babbo Natale a consegnare tutti i doni in e… una notte? La risposta giusta, targata Aardman Animation e Sony, è al Polo Nord: una fantasmagorico. famiglia disfunzionale e una missione speciale per il “Figlio Natale” Arthur. Vacanze di Natale a Cortina

“Siamo partiti da Cortina e dopo avere portato tanti spettatori in giro per il mondo, quest’anno torniamo sulla Regina delle Dolomiti”, dicono i produttori Aurelio e Luigi De Laurentiis. E chissà che l’aria buona non faccia lievitare il cinepanettone...

rivista del cinematografo 34 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 Con Rocco Papaleo, mollato dalla fidanzata, Pieraccioni gira in bus la Sardegna, sulle tracce della “rilassatezza necessaria per arrivare alla felicità”. E il focus? “La differenza tra due mondi: la provincia toscana e i lustrini dello spettacolo”. Tra il Forte Village di Cagliari e Lucca, Thyago Alves nei panni di Jesus contende a Benedetto la stupenda Luna, ovvero Ariadna Romero. Ma non è il solito “duello rustico”, perché pure Leonardo confessa una cotta: “Sto cedendo alla belluria di Thyago!”.

Un milione di elfi in campo, una slitta supersonica e un enorme centro di controllo sotto i ghiacci, eppure, anche l’hi-tech più sofisticato ha un margine di errore. Speriamo la tradizione aiuti, perché i nostri regali non si trasformino in “pacchi”!

Due cuori e uno chalet. Christian De Sica e Sabrina Ferilli se la ridono, ma il compito è arduo: riportare in vetta il Natale Filmauro, che in 28 anni ha totalizzato 490 milioni di euro d’incasso e conquistato il Guinness World Records quale cine-serie più lunga. Sul set a Cortina, anche Ricky Memphis, Dario Bandiera, Ivano Marescotti, Katia & Valeria e Giuseppe Giacobazzi (più vari camei), con il regista Neri Parenti a far da guida. Obiettivo, pascolare la satira in alta quota e non far la figura dei Babbi...

rivista del cinematografo dicembre 2011 fondazione ente dello spettacolo 35 Sherlock Holmes è tornato. E stavolta saranno scintille con il perfido Moriarty: scontro tra titani dell’intelletto Il detective e il blockbuster annunciati professore

di Angela Bosetto

rivista del cinematografo 36 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 “LA SUA È STATA UNA CARRIERA straordinaria. È un uomo di buona famiglia e ottima cultura, che la natura ha dotato di un eccezionale intuito matematico. […] È un genio, un filosofo, un pensatore astratto. Ha un cervello di prim’ordine.” Queste righe, tratte da L’ultima avventura, sembrerebbero parole del dottor John Watson riferite a Sherlock Holmes. Invece, è proprio il detective di Baker Street a pronunciarle per descrivere la sua nemesi: il professor James Moriarty. Nel 1893, Arthur Conan Doyle, ormai stanco del celebre investigatore, pensò bene di sbarazzarsene creando un cattivo di pari intelletto e di inaudita malvagità. E così nel racconto, pubblicato sul mensile The

rivista del cinematografo dicembre 2011 fondazione ente dello spettacolo 37 blockbuster annunciati

Robert Downey Jr. e Jude Law alias Sherlock Holmes e il dott. Watson. A sinistra e sotto con Noomi Rapace

Strand Magazine, dopo complotti, Ecco la base narrativa sulla quale il Eddie Marsan (l’ispettore Lestrade) e travestimenti e un viaggio attraverso regista Guy Ritchie ha deciso di Rachel McAdams (Irene Adler). Gli l’Europa, Watson scopre che il suo sviluppare Sherlock Holmes – Gioco di occhi di tutti, però, sono puntati sulle migliore amico è precipitato, insieme a ombre, sequel della fortunata pellicola tre nuove entrate: Noomi Rapace Moriarty, nelle cascate svizzere di del 2009 (524 milioni di dollari (l’ambigua zingara Sim, personaggio Reichenbach, senza testimoni. Le incassati in tutto il mondo), capace di assente nelle storie di Conan Doyle), proteste furono tali che l’autore venne conquistare due nomination all’Oscar Stephen Fry (Mycroft Holmes, fratello obbligato a scrivere un altro romanzo e di regalare il Golden Globe al suo di Sherlock, apparso per la prima volta (Il mastino dei Baskerville), scanzonato protagonista Robert nel racconto L’interprete greco) e, ambientato due anni prima. Ma ai Downey Jr. soprattutto, colui che ha strappato il lettori non bastò e Conan Doyle Forte del motto “squadra che vince ruolo di Moriarty alla concorrenza di esaudì, seppur controvoglia, le loro non si cambia”, Ritchie ha lasciato Gary Oldman, Daniel Day-Lewis e richieste con un nuovo racconto, immutati il cast tecnico e quello Sean Penn. Difatti, se nel film L’avventura della casa vuota, nel quale artistico. A fianco di Downey Jr. precedente tutto ciò che si vedeva del rivela cos’era realmente successo tornano Jude Law/Watson, pronto a diabolico professore erano due mani durante quello scontro fra titani convolare a giuste nozze con la guantate di nero, ora il genio del male dell’intelletto. fidanzata Mary Morstan (Kelly Reilly), ha un volto: quello dell’attore inglese Jared Harris. L’unico passaggio di consegne è avvenuto al reparto sceneggiatura, dove Michele e Kieran Mulroney hanno preso il posto di Michael Robert Johnson, Anthony Peckham, Simon Kinberg e Lionel Wigram. Avvalendosi della consulenza di Leslie S. Klinger, uno dei maggiori esperti mondiali del personaggio, i coniugi Mulroney, pur mantenendo la dimensione da action avventuroso, hanno scelto di dare al sequel un approccio più legato alla pagina scritta. Infatti, se Sherlock Holmes prendeva vari elementi da romanzi (Uno studio in rosso, Il segno dei quattro, La valle della paura) e racconti (Uno scandalo in Boemia), senza soffermarsi in particolare su nessuno, Gioco di ombre si basa esplicitamente sul dittico L’ultima avventura e L’avventura della casa vuota (prima storia in cui Holmes svela la propria abilità nelle arti marziali). Non contenti, i due sono già Questo Gioco di ombre si basa sul al lavoro sul soggetto del terzo dittico di Conan Doyle: L’ultima avventura capitolo, la cui realizzazione avverrà solo se la lotta fra nemici mortali darà e L’avventura della casa vuota al botteghino i risultati sperati. %

rivista del cinematografo 38 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 CLAUDIO MAIOLI presenta

“A VOLTE LE MAGIE SUCCEDONO” ARTWORK: PAOLO DE FRANCESCO (MOLTIMEDIA.IT) - FOTO: JARNO IOTTI - FOTO: JARNO (MOLTIMEDIA.IT) DE FRANCESCO PAOLO ARTWORK: DAL 7 DICEMBRE AL CINEMA clint e lode

IL VOLTO CON J. EDGAR, EASTWOOD AGGIUNGE STORIA AMERICANA. IL MEFISTOFELICO

rivista del cinematografo 40 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 In Italia dal 4 gennaio

DEL POTERE UN ALTRO TASSELLO ALLA SUA PERSONALE HOOVER IN UN RITRATTO PRIVATO di Adriano Ercolani

rivista del cinematografo dicembre 2011 fondazione ente dello spettacolo 41 clint e lode

IL CONFRONTO TRA CLINT EASTWOOD protagonista diventa uno che la storia e la storia americana è un elemento dell’America l’ha fatta, pur rimanendo ricorrente e tangibile nel suo cinema, (quasi) sempre in ombra. Facilitato anche quando si manifesta in forme dalla natura contraddittoria di un più tangenziali o addirittura personaggio che, pur assetato di sotterranee: il mito disilluso della potere e fama, ha agito sempre in frontiera in western come Il texano quelle retrovie in cui si poggia il potere dagli occhi di ghiaccio o Gli spietati, la più ambiguo, Eastwood ha però scelto seconda Guerra Mondiale nel dittico di raccontare Hoover nella stessa Flags of Our Fathers/Lettere da Iwo maniera degli altri suoi antieroi, quella Jima, la che meglio si accorda al suo stile di Guerra di cinema più intimo e interno. Corea in Gran Prodotto dalla Malpaso di Eastwood Torino, insieme alla Imagine Entertainment l’omicidio di della coppia Brian Grazer/Ron John F. Howard, costato 35 milioni di dollari, J. Kennedy in Un Edgar è un film che probabilmente mondo scontenterà chi si aspetta una perfetto ne denuncia degli intrighi orditi da Hoover sono gli nel periodo in cui ha diretto l’F.B.I.; la esempi più sceneggiatura del premio Oscar per evidenti. Con il Milk, Dustin Lance Black, sceglie suo nuovo biopic su J. Edgar Hoover infatti di raccontare soltanto gli eventi l’autore sceglie di dare continuità e storici che contribuiscono a esplicitare insieme aggiornare il suo discorso sul meglio il carattere ossessivo e la rapporto tra singolo individuo ed psicologia complessa e ambigua del evento storico, ribaltando però la protagonista, primo tra tutti il prospettiva: al centro della vicenda famigerato rapimento del neonato stavolta non c’è l’uomo qualunque che figlio di Charles Lindbergh, avvenuto in qualche modo subisce gli effetti del nella primavera del 1932. periodo e dei fatti che gli accadono Quasi tutto il resto della Storia con la Leonardo Di Caprio. Sotto Naomi Watts intorno, ma al contrario stavolta “S” maiuscola è appena accennato, Esemplare interpretazione di Leonardo Di Caprio, che

utilizzato per suggerire il desiderio mai sopito di controllo e insieme di protagonismo di Hoover. Quello che Eastwood mette in scena è invece un ritratto privato, delineando una personalità che ha costruito con caparbietà ossessiva una forza capace di schiacciare ogni debolezza umana, e con essa anche i sentimenti. Girato quasi interamente in ambienti interni, soprattutto l’ufficio di Hoover e l’abitazione privata condivisa per anni con sua madre Annie, J. Edgar esplicita con l’eleganza contenuta del miglior cinema di Eastwood che anche il potere più grande e coercitivo alla fine è soggetto all’animo umano e alla sua debolezza, a psiche che possono

rivista del cinematografo 42 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 approfondisce il suo studio sull’ambiguità umana

essere frammentate e allo stesso Social Network – nel ruolo scomodo poi, ovviamente c’è Clint Eastwood, tempo fortissime. del braccio destro Clyde Tolson, con regista che riesce con ogni suo film – e Nei panni di Hoover Leonardo Di cui Hoover ha intrattenuto un rapporto J. Edgar non fa eccezione, tutt’altro! – Caprio, attore che con questo ruolo che nel film viene suggerito come un a proporre delle variazioni minime ma approfondisce il suo percorso di studio qualcosa che andò oltre la più stretta importanti a uno stile ormai personale sull’ambiguità umana con una prova di amicizia. Anche se molta della critica e pienamente riconoscibile. sottile e preziosa cesellatura: ogni americana è rimasta spiazzata Ritratto “da camera” di una figura tra variazione, ogni minimo cambiamento dall’impostazione che Clint Eastwood le più ambigue e melliflue del XX nel carattere e nelle idee del ha dato al suo film, J. Edgar dovrebbe secolo – se vi interessa approfondire il protagonista vengono accennate essere tra i principali candidati alla lato oscuro di Hoover leggete la grazie a un lavoro mimico esemplare. corsa ai premi importanti: Leonardo Di trilogia del grande scrittore noir Accanto a lui un cast di prim’ordine: Caprio è senza dubbio tra i favoriti per James Ellroy, composta da American Naomi Watts nei panni silenziosi ed entrare nella cinquina degli Oscar, Tabloid, Sei pezzi da mille e Il sangue è efficienti della segretaria privata Helen raggiungendo così la sua quarta randagio – J. Edgar è tassello Gandy, Judi Dench in quelli della nomination. Anche nelle categorie enigmatico e affascinante che si possessiva madre, l’astro nascente delle attrici non protagoniste Naomi aggiunge alla filmografia di uno dei Armie Hammer – interpretava Watts e Judi Dench hanno più di più grandi autori di cinema entrambi i gemelli Winklevoss in The qualche probabilità di dire la loro. E contemporanei. %

rivista del cinematografo dicembre 2011 fondazione ente dello spettacolo 43 I TEMPI SONO CAMBIATI. Due anni dopo la lode all’invincibile Mandela (Invictus, 2009), prestanome di Obama e allegoria della nuova speranza HOLLYWOOD democratica, Eastwood torna indietro. Dietro le quinte del paese, nella scena ambigua di una storia rovesciata, top CONFIDENTIAL secret. Dici J. Edgar e non puoi non di Gianluca Arnone pensare a faccendieri e spie deviate, mafia e poteri occulti, intrighi e omissioni. L’American Tabloid della grande cospirazione. Tornata alla ribalta. A Hollywood, e non solo. Codice da Vinci docet. La teoria del complotto nel cinema americano ha DAL DELITTO LINCOLN ALL’OMICIDIO radici lontane. Spopolava negli anni KENNEDY, NON SOLO I PRESIDENTI: DI ’60-’70 (nella paranoia del cinema fantapolitico, nelle innumerevoli MEZZO CI SONO ANCHE GLI ALIENI. risacche dell’immaginario post- GLI USA RISCOPRONO LA COSPIRAZIONE kennedyano, nel Watergate di Tutti gli

rivista del cinematografo 44 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 clint e lode L’ossessione del complotto non teme la realtà del tempo: il passato è tanto reversibile quanto rivedibile uomini del presidente), tornava in macchina da presa con la storia vera strani, strani” (Players). Non auge dopo l’11 settembre, è in nuce di un finto producer televisivo che era sorprende che l’esito più sconvolgente nella recente produzione di fatto un sicario della CIA del ritorno al complotto sia la mania hollywoodiana. Un’ossessione che (Confessioni di una mente pericolosa). per l’ucronia dei blockbuster di ultima rompe il diaframma tra E’ in questo impasto pericoloso di generazione: X-Men, Transformers 3 e immaginazione e realtà infettando finzione e realtà che va rintracciata Captain America risolvono pulsioni pratiche in apparenza lontane, dal l’origine della paranoia americana. antiche in forma nuova. La poliziesco (Fuori controllo) alla Don DeLillo nota come gli yankee plasmabilità degli eventi non esclude denuncia (The Conspirator), dal abbiano l’abitudine a guardare non neppure l’intervento alieno e western (L’assassinio di Jesse James) alle cose in sé, ma alle loro possibili transgenico. La storia non è mai stata alla fantascienza (I guardiani del relazioni: “La realtà è l’esito di così reversibile, rivedibile. Un affare da destino), dal thriller (Shutter Island) al morfologie complicate come labirinti, boiardi senza nome. Non è più solo film generazionale (The Social di strutture, rapporti, e legami strani, L.A., ma Hollywood Confidential. % Network) fino al documentario (quello di Michael Moore). Oltre la verità ufficiale si aggira tormentato lo spettro della congiura. Che riprende linfa, come detto, dal ripiegamento della fiducia in Obama, prima salutato come messia del rinnovamento, poi ridotto a logo delle lobby (Naomi Klein), infine bollato come indeciso. Una leadership debole, incapace d’incidere come avrebbe dovuto perché “manipolata” dai poteri forti. Sulla scena torna “il personaggio spaesato, spiazzato rispetto a quel che gli capita, la vittima di maneggi poco chiari, di un capitale suadente e spietato, l’omino in balia di eccessi cui non sa dare un nome, di crisi che non sa a che cosa Ancora scene da ascrivere (…), schiacciato da forze J. Edgar, con impreviste e spesso addirittura Leonardo Di Caprio segrete (…), logica conseguenza di uno status miserevole della nazione il cui meccanismo si è inceppato davanti alla prova storica che i conti politici non tornavano più come in passato”. Così chiosava Franco La Polla (Sogno e realtà americana nel cinema di Hollywood) a proposito del cinema dei Settanta, ma l’osservazione è valida anche oggi. E’ il quadro psicologico tratteggiato da Clooney nelle Idi di marzo, dove il portavoce di un candidato alle presidenziali (Ryan Gosling) diventa testimone dei sinistri meccanismi del potere e delle sue bugie. Sempre Clooney, evidentemente sensibile al tema della verità, esordiva dieci anni fa dietro la

rivista del cinematografo dicembre 2011 fondazione ente dello spettacolo 45 Torino e l’arte INCREDIBILE STRIKE SOTTO LA MOLE: MONEYBALL RACCONTA IL BASEBALL DALLA SCRIVANIA, RICONCILIANDO CINEMA E SPORT DI BORIS SOLLAZZO

rivista del cinematografo 46 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 di vincere TFF29

LO SPORT AL CINEMA HA FUNZIONATO RARAMENTE. E pagato della Major League americana, portando alla vittoria i quando l’ha fatto, è perché guardava ad altro: alla politica e al- plurisconfitti Sox. Beane fa parte di quel firmamento di stelle la storia, nel caso dell’Invictus di Clint Eastwood, in cui la meta sto(r)iche e un po’ sfigate che fanno impazzire i tifosi: i perden- non è solo quella del campo di gioco; alla guerra, come il cal- ti di successo. Quelli alla Zeman, insomma, scienziati più o cistico Fuga per la vittoria (Stallone in porta, la Storia del cal- meno pazzi, fondamentalisti delle proprie teorie, uomini di cio, da Pelè ad Ardiles e Deyna, in campo); al precariato e alla ghiaccio (bollente) tutto rigore e passione. lotta di classe, come Looking for Eric, all’epica della sfida leale Bennett Miller, però, la fa ancora più grossa, perché ci vuole tra uomini come in Momenti di gloria o, in un altro modo e coraggio per raccontare lo sport visto dalla scrivania di chi bat- tempo, in Ogni maledetta domenica. O ancora era (pre)testo, lo titori e lanciatori li compra, rendendo affascinanti statistiche sport, per raccontare anche e soprattutto altro, come lo splen- come la percentuale di arrivo in base o la Media Bombardieri. dido L’uomo dei sogni, in cui il baseball è poetico veicolo di Sarebbe come fare un film calcistico su Napoli e Udinese, sui sentimenti potentissimi o L’amore in gioco in cui i Farrelly of- loro dirigenti Bigon e Larini e sui loro team, sui “miracoli” di frono una storia d’amore nella cornice di una stagione dei mercato con cui se la giocano con le grandi foraggiate da mul- Boston Red Sox innestata sul remake di Febbre a 90°. E la tinazionali. Grandi storie, ma prive d’azione e pathos. O forse squadra del Massachusets è proprio quella che rese eroico ed no, perché Moneyball non ci risparmia nulla: cifre e disquisi- esaltante Billy Beane, il protagonista di Moneyball: per amore zioni tattiche, oscure trame di spogliatoio e corridoio, finezze della sua società rifiutò di diventare il General Manager più per appassionati. Eppure, anche grazie alla coppia atipica Brad

rivista del cinematografo dicembre 2011 fondazione ente dello spettacolo 47 TFF29

Pitt-Jonah Hill (che replicano il vero rapporto tra Beane e il mago dei numeri neolaureato Paul DePodesta), rimaniamo attaccati alla poltrona, ad assistere alle dispute tra il protagonista e l’allenatore “conservatore” Philip Seymour Hoffman, alle scaramanzie tipiche degli sportivi, al- le telefonate di mercato, alla cavalcata di 20 vittorie dell’Oakland Athletics, con po- chi soldi e molto coraggio. Film sportivi senza sport. O quasi, questa è la nuova tendenza. Nel Maledetto United, ad esempio, vede- vamo Brian Clough negli spogliatoi, nello stadio, negli uffici dei dirigenti: sul cam- po, al massimo, litigava con i suoi gioca- tori. O li vedeva perdere nella nebbia. Qui Beane allo stadio neanche ci va. Film si- mili anche perché puntano su campionis- simi come Pitt e Sheen. Moneyball è an- che un libro incredibile, specialistico e al- lo stesso universale, di Michael Lewis. Un trattato sul baseball come scienza esatta - questo sì, principio opposto alle creden- ze di ogni tifoso - e allo stesso tempo bio- grafia di un dirigente eccezionale. Pitt lo ha capito e metabolizzato, ne ha replicato la sensibile ruvidezza, il caratteraccio, la passione un po’ antipatica. Il film, forse, è per appassionati, ma provate a tirarlo fuori dal diamante di gioco. Troverete Brad Pitt. Sopra Davide contro Golia, le motivazioni e il Philip Seymour Hoffman e Jonah Hill gioco di squadra, più forti di campioni troppo avidi. E allora vi potrebbe sembra- re quasi un film politico, che ha meritato di aprire il Festival di Torino. %

Attaccati alla poltrona, grazie anche a due formidabili battitori liberi: Brad Pitt e Jonah Hill

rivista del cinematografo 48 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 Sic Fiat Italia, ovvero come il referendum di Marchionne fregò i lavoratori: “Schiavitù legalizzata”, dice Daniele Segre. Doc a Torino Operai si muore di Federico Pontiggia

“LA REALTÀ DEL LAVORO ha ribattuto alla mia porta: prendendo spunto dal referendum di Marchionne, un viaggio a ritroso dal titolo ironico e amaro, Sic Fiat Italia”. Nuove condizioni lavorative o si chiude: il referendum del 13-14 gennaio 2011 a Mirafiori è “l’elemento scatenante” del nuovo documentario di Daniele Segre, in anteprima al TFF: lavoratori fuori dai cancelli, la Fiom (il segretario Landini) al microfono e 20 anni di lavoro desunti da altri suoi doc, quali Partitura per volti e voci (1991), Asuba de su serbatoiu (2000) e Morire di lavoro (2008). Cosa è stato questo referendum? Ha registrato la chiusura completa di un tempo: oggi il lavoro non viene più riconosciuto, la sensazione è di totale abbandono, solitudine, si sono erosi gli Il regista Daniele spazi di libertà, non ci sono più regole. Segre; pagina seguente: la locandina A quale pubblico pensi? di Sic Fiat Italia e una E’ un film emblematico: può nutrire i scena de L’era legale

rivista del cinematografo dicembre 2011 fondazione ente dello spettacolo 49 TFF29 cervelli, esplorando le condizioni dei ci si confronti. lavoratori negli ultimi 20-30 anni con Come concili empatia e natura saggistica. E confido nelle pre- oggettività? sentazioni pubbliche: i film li faccio Scelgo a chi dar la parola, per questo, auspico che Sic Fiat Italia ma l’oggettività sta nella sia attivo, riconosciuto come funziona- struttura del racconto, le al dibattito, perché la preoccupazio- che deve trovare un equi- ne è una deriva democratica. librio funzionale all’uni- Ovvero, il referendum. versalità del senso: oltre Sì, far votare una volta e non far votare il presente che racconto, più: una situazione letteralmente para- la categoria stessa del la- dossale, espressione della negazione voro. della dignità personale. Attraverso uno Il presente qual è? strumento democratico come il referen- Sono convinto che i lavo- dum, si arriva al punto di non ritorno. ratori abbiano perso: la Una fregatura, un ricatto bello e buono: crisi implica che su alcu- o accetti o non sopravvivrai. Schiavitù le- ne questioni non si possa galizzata, e in scala è esattamente quel tornare indietro, i sinda- che è successo in Grecia: l’Europa ha cati devono chiedersi co- bloccato il referendum, perché avrebbe me gestire questa com- significato la fine dell’euro. plessità, affinché a pagar- Né di famiglia, né nostalgi- ne le conseguenze non smo? siano solo i lavoratori. La mia premura è testimoniare: non Appunto, i sindacati: già voglio far finta di non vedere o ascolta- 20 anni fa, un operaio di re, anche se fa male. Faccio questi Partitura per volti e voci viaggi con urgenza, per testimoniare la li vedeva al lumicino. verno nuovo li attendono ulteriori sa- vicinanza a realtà abbandonate e sole: E’ la perdita graduale ma inesorabile crifici. sono segnalazioni alla politica, perché dell’identità dei lavoratori, e con il go- Ultima parola sulla Fiat. Era la più grande azienda italiana, ora è una multinazionale. E non è nemmeno “La Fiat era la nostra più grande azienda: detto che la sede legale rimanga in Italia, ma venga trasferita negli Usa: in ora non è nemmeno detto che prospettiva, possiamo uscirne impoveri- ti, perché il benessere dei lavoratori è il la sede legale rimanga in Italia” benessere del Paese. %

A Napoli scocca L’era legale Anno 2020: addio camorra, rifiuti e alegalità, Napoli è diventata la città più sicura e pulita al mondo. Ma come è potuto accadere? Amor vincit omnia, si sa, e vale anche per Nicolino Amore (Patrizio Rispo), protagonista di una non resistibile ascesa a sindaco nel mockumentary di Enrico Caria. Con la partecipazione di Isabella Rossellini e Renzo Arbore, porta al TFF finzione e realtà, sogno e populismo, denuncia e iperbole, con una confessabile speranza: e se succedesse davvero? A Napoli la felice sentenza...

rivista del cinematografo 50 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 Tarak Ben Ammar presenta Tahar Antonio Mark Freida Rahim Banderas Strong Pinto

UN FILM DI JEAN-JACQUES ANNAUD

dal 23 dicembre al cinema

WWW.EAGLEPICTURES.COM WWW.FACEBOOK.COM/EAGLEPICTURES © QUINTA COMMUNICATIONS -PRIMA TV -FRANCE 2 CINÉMA - CARTHAGO FILMS. ALL RIGHTS RESERVED. ritratti

Dal Mago di Oz a E’ nata una stella: parabola dolceamara della Garland, icona trasgressiva dell’America anni ‘50 Judydi Orio Caldiron Over the Rainbow

Judy Garland. A fianco, con la figlia Liza Minnelli e, in basso, in una scena del Mago di Oz

rivista del cinematografo 52fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 NONOSTANTE LO SFARZO SCENOGRAFICO della superproduzione, Il mago di Oz (1939) di Victor Fleming non sarebbe entrato trionfalmente nell’immaginario del secolo scorso se non fosse per gli stupori e gli slanci della diciassettenne Judy Garland che canta “Over the Rainbow”, toccante celebrazione dell’altrove con cui “dà al film il suo cuore in un’interpretazione intensa, dolce e profonda” (Salman Rushdie). Singolare testimonianza del genio plurale dello Studio System, fa dell’attrice la regina del musical degli anni quaranta. Figlia d’arte – nasce a Grand Rapids, Minnesota, il 10 giugno 1922, se ne va il 22 giugno 1969 a Londra per una overdose di sonniferi – fin da bambina debutta accanto ai genitori nel vaudeville e viene presto scritturata dalla Metro- Goldwyn-Mayer. La serie con cui la major l’impone in coppia con Mickey Rooney – da Piccoli attori (1939) a Musica indiavolata (1940) e I ragazzi di Broadway (1941), tutti e tre di Busby Berkeley – sprizza allegria e entusiasmo, ma la dura realtà della factory hollywoodiana sarà rivelata solo più tardi dalla giovanissima interprete, costretta a alternare eccitanti per stare sveglia e sonniferi per dormire, la spirale che segnerà il resto della sua vita. Sul set di Incontriamoci a Saint Louis (1944), struggente rievocazione dell’atmosfera di calore e sicurezza nella small-town d’inizio novecento, s’innamora del regista Vincente Minnelli, il secondo dei suoi quattro mariti, con cui avrà Liza, destinata a un futuro di star. Sul finire del decennio canta e balla con Gene Kelly e Fred Astaire in due film diversissimi ma memorabili come l’eccentrico Il pirata di Minnelli e il malizioso Ti amavo senza saperlo di Charles Walters, dove trionfano la dimensione onirica e il gusto visivo tipici del musical. La stagione Metro volge ormai al termine, mentre la sua vita privata va a rotoli e la salute è più che mai precaria. Ma l’appassionata fragilità e l’eccezionale talento dell’inquieta performer prevalgono ancora una volta. Il 16 ottobre 1951 al Palace Theatre di New York manda il pubblico in delirio con una ventina dei suoi celebri motivi e si consacra come l’icona più trasgressiva della scena americana in grado di sfidare le regole codificate, inaugurando le tournée di concerti in tutto il mondo che proseguirà fino alla fine. Se nei film dell’ultimo periodo non mancano titoli interessanti, da Vincitori e vinti (1961) di Stanley Kramer a Gli esclusi (1963) di John Cassavetes, il suo addio allo schermo coincide con È nata una stella (1954), partecipe parabola dell’attrice emergente accanto all’attore in declino che dimostra la sua straordinaria maturità di interprete, cantante e ballerina. Il piano- sequenza nel locale del Sunset Boulevard, dove si unisce ai musicisti per provare “The Man That Got Away”, strappa l’applauso. Il capolavoro di George Cukor svela con implacabile lucidità i meccanismi spietati del cinema e dei suoi retroscena. “La macchina da presa è come il bisturi del chirurgo”, diceva Jean Renoir. “Apre la carne e trova il cuore”. %

rivista del cinematografo dicembre 2011 fondazione ente dello spettacolo 53 OTTIMO BUONO SUFFICIENTE MEDIOCRE SCARSO Midnight in

Woody Allen dichiara amore eterno alla Ville Lumière, con un inno al sogno e all’imprevisto. Riconciliante i film del mese

in sala Regia Woody Allen Con Owen Wilson, Marion Cotillard Genere SOSTIENE ALLEN: “Ultimamente ho Sogni e delitti e Incontrerai Commedia, Colore cambiato paese spesso. Ma il mio l'uomo dei tuoi sogni), proseguita Distr. Medusa modo di girare è rimasto tale e quale”. a Barcellona (Vicky Cristina Eppure, è innegabile come la lunga Barcelona) e Parigi (Midnight in Durata 94’ tournée europea – iniziata cinque anni Paris), terminata a Roma (dove ha or sono con il londinese Match Point (a girato il suo ultimo Bop Decameron) - cinema sempre uguale - per traiettorie, Londra erano ambientati anche Scoop, abbia ridato linfa al suo lavoro. Il suo strutture, personaggi – si è come

rivista del cinematografo 54fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 Paris

rivista del cinematografo dicembre 2011 fondazione ente dello spettacolo 55 trasformato arricchendosi dei colori e degli umori dei fondali. Non si è confuso con l’ambiente. Nell’intimo è rimasto riconoscibile, identico a se stesso. Camaleontico, personale. Una spugna: assorbe gli elementi offerti dal i film del mese milieu e li rilascia mutati, permeati dal “woodismo”. Midnight in Paris è un film che ha già girato un’altra volta, altrove (Io e Annie, La Rosa purpurea del Cairo, Manhattan) e insieme qualcosa che non aveva mai fatto. La Ville Lumière è la quinta e la scena di una commedia che ruota attorno alle idiosincrasie di uno sceneggiatore con velleità da scrittore. Tipico alter ego del regista, Gil (il bravo Owen Wilson, ma il complimento va condiviso con l’intero cast, Marion Cotillard in primis) deve dividersi tra la passione per l’arte - di cui crede di sapere tutto ciò che è precluso agli altri - e l’amore per la futura sposa (Rachel McAdams), poco disposta a seguire la vena “Rive Gauche” del compagno. In Michael Sheen, Rachel McAdams e Owen Wilson. In basso, Woody Allen sul set vacanza nella capitale francese, sono entrambi attratti da quello che non Allen: il tronfio professionista della magicamente ritrova ogni notte. Come hanno e che presto finirà per dividerli: cultura); lui da un’epoca in cui può altre volte, le dimensioni del sogno e lei da un professore fascinoso ma finalmente sentirsi a suo agio – gli anni della vita si confondono senza pedante (Michael Sheen rispecchia un ‘20, la Parigi del Charleston, Cole confondere lo spettatore, traghettato altro carattere tipico della commedia di Porter, Scott Fitzgerald – e che senza sosta da una sponda all’altra del film, da Méliès a Lumiere. Come uno Zelig, il film cambia veste di continuo senza perdere la propria atmosfera incantata e nostalgica. Una fuga – con brio – dalla mediocrità di un tempo oggettivo. Così, tra una Carla Bruni che fa la guida turistica e un Buñuel a cui viene suggerita la trama de L’angelo sterminatore, si dipana la trama imprevedibile dell’esistenza, il gioco dei possibili, la rêverie. Caso e Sogno restano le traiettorie in cui si muove il regista newyorkese, ma mai erano state tanto intrecciate, così intimamente connesse, come stavolta. Di fronte all’inanità dell’esistenza, Allen non sfodera la consueta ironia beffarda, nichilista, ombelicale. Ma uno sguardo pacificato, leggero, trasognato. C’è una disponibilità tutta nuova all’imprevisto. Il Caso – chi l’avrebbe detto? – non è così detestabile se regala occasioni non previste, aperture inattese. Inedite, più opportune, combinazioni esistenziali. Se diventa Sogno. L’età dell’oro può davvero La trasferta europea ha fatto bene nascondersi dietro l’angolo, dove non avresti mai creduto di trovarla. Allen in alla poetica alleniana, arricchendola di Europa sembra davvero aver ritrovato la sua. sfumature e colori GIANLUCA ARNONE %

rivista del cinematografo 56 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 i film del mese

Mosse vincenti

Regia Thomas McCarthy in uscita Con Paul Giamatti, Alex Shaffer Genere Drammatico, Colore Intimista e vero, dopo L’ospite inatteso la Distr. 20th Century Fox Italia conferma del talento di McCarthy Durata 106’ vicenda Mike Flaherty, avvocato in ha in un gruppo di attori affiatati e difficoltà economiche che lascia convincenti il suo principale punto di credere di poter prendersi cura di un forza: tutti riescono ad approfondire i LA CARRIERA dietro la macchina da anziano affetto da demenza soltanto rispettivi ruoli con sincerità e calore presa del caratterista Thomas per poter usufruire della retta destinata umano. Paul Giamatti nei panni di Mike McCarthy sta diventando sempre più ai tutori. Alla fine si troverà a dimostra come sempre una padronanza degna di attenzione. Dopo il delicato confrontarsi anche col suo ammirevole quando si tratta di The Station Agent con Patricia Clarkson problematico nipote, un adolescente esprimere emozioni forti senza e il soffuso L’ospite inatteso - che dalla vita familiare a dir poco ricorrere all’istrionismo forzato. Siamo regalò la nomination all’Oscar a un disastrata. Mosse vincenti è un film che di fronte a uno degli attori più misurati grande attore quale è Richard Jenkins - e poliedrici della sua generazione, e il nuovo Mosse vincenti dimostra questo ruolo lo conferma in pieno. Il regista Thomas McCarthy definitivamente come il cineasta sia Accanto a lui comprimari pressoché capace di raccontare storie di tutti i perfetti come Amy Ryan, Jeffrey giorni, personaggi assolutamente Tambor, Melanie Lynksey e Nina comuni con una sensibilità per il Arianda, con una menzione speciale per quotidiano che pochi altri registi il “grande vecchio” Burt Young. indipendenti al momento posseggono. Se cercate cinema intimista e vero, che La trama principale del suo ultimo film mostra le difficoltà e i compromessi che propone una storia di certo non il cittadino qualsiasi deve fronteggiare originalissima ma ben sviluppata e in un momento difficile come quello che soprattutto funzionale alla delineazione stiamo attraversando, Mosse vincenti è di psicologie e sentimenti, mostrati con il film che fa per voi. lucidità e pudore. Al centro della ADRIANO ERCOLANI %

rivista del cinematografo 58 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011

COLPO DI FULMINE i film del mese

Le Idi di marzo

Bye bye Obama: George Clooney molla l’endorsement, e ritrova la - grande - fiducia politica

Regia George Clooney in uscita Con R. Gosling, G. Clooney l’ottimismo era diffuso, la sceneggiatura Genere Drammatico, Colore cinica, quindi l’abbiamo rimandato. Ma l’anno dopo è arrivato il momento”. Il Distr. 01 Distribution momento della disillusione, della fine Durata 98’ dell’endorsement senza se e senza ma: l’America ha aperto gli occhi, Clooney poteva continuare a dormire? Certo che TRATTO DALLA PIÈCE Farragut North e no, ed eccoci in Ohio alle primarie del scritto con il sodale Grant Heslov e lo Partito Democratico, con il giovane e stesso drammaturgo Beau Willimon, Le idealista guru della comunicazione idi di marzo è il quarto film di George Stephen (Ryan Gosling) e il candidato Clooney con Wood e Tomei. Clooney. La tautologia finisce qui, perché Sotto, Hoffman Mike Morris (Clooney). Problema, (quasi) tutto il resto non lo direste: vi Stephen ci crede davvero: Mike non è ricordate il lib-dem di gusto e sostanza, solo il suo uomo, ma l’uomo giusto. l’accanito sostenitore della corsa Eppure, il cinismo e la corruzione del presidenziale di Obama? Ebbene, teatrino politico non fanno da quinta: i scordatevelo: “Il film è stato pensato nel fallimentari peana alla lealtà del capo di 2007, poi è stato eletto Barack: Stephen, Paul (Philip Seymour

rivista del cinematografo 60 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 Hoffman); i machiavellismi a sangue freddo di Tom, l’addetto stampa del rivale (Paul Giamatti); le stagiste (Evan Rachel Wood) di clintoniana memoria, al netto del sigaro. E il buon Stephen? Scoprirà che si può cadere rovinosamente (Paul), cadere in piedi (Mike) o non cadere affatto: l’importante è trasformare il sound check a uso e consumo altrui (Mike) in voce propria, perché - non fatevi abbagliare - vox mea vox Dei. Così ragiona la politica (non solo) stelle & strisce, che ha infiniti privilegi, prerogative ad libitum, e un solo divieto: “Un presidente può far tutto, tranne portarsi a letto le stagiste”, tanto per riportare Bill nell’agone, in cui sguazza pure Robert Redford. Era tra Tutti gli uomini del presidente, e che è questo se non “Tutti gli uomini del candidato presidente”? E ci ha edotti di come sia facile scambiare nella polis odierna Leoni per agnelli, ma Clooney va oltre: ne segue la lezione liberal, ma la supera in arte e ideologia. Didascalismi tenuti a bada, attori super (Gosling, il pulitino che ti frega) e una drammaturgia tanto classica quanto efficace, perché ora Yes We Can non lo dice più Obama, ma questo cinema con le orecchie drizzate e gli occhi puntuti, perché – l’han detto – oggi Shakespeare sarebbe il meglio (video)blogger e posterebbe queste Idi di marzo. Che ci portano per mano nel backstage, tra uomini-macchina, uomini-faccia e sintesi concesse: è la politica, bellezza. E ci fa pensare: chi tra i nostri registi di sinistra avrebbe polso e sguardo per mettere alla berlina un Obama nostrano, che ne so, un Veltroni qualsiasi o un Renzi eventuale? No George no film?. FEDERICO PONTIGGIA %

Chi tra i nostri registi avrebbe polso e sguardo per mettere alla berlina Veltroni o Renzi?

rivista del cinematografo dicembre 2011 fondazione ente dello spettacolo 61 i film del mese

Almanya

Regia Yasemin Samdereli in uscita Con Vedat Erincin, Fahri Yardim Genere Commedia, Colore Turchia-Germania, andata e ritorno: tra Distr. Teodora Film, spazio Cinema East is East e Fatih Akin, l’on the road delle Samdereli Durata 97’ revanscismo autoriale, della presa di arrivati alla terza generazione, con figli, coscienza combat, della guerrilla (style) nipoti, unioni miste, bambini in grembo, identitaria: Almanya è una commedia, nostalgia dolcemente canaglia. E LE SECONDE GENERAZIONI hanno in bilico tra East is East e gli on the sacrifici, innanzitutto, quelli del trovato schermo anche in Italia: da road - soprattutto Im Juli, ma più patriarca Hüseyn, il milionesimo e uno Good Morning Aman a Lezioni di pastorizzato - di Fatih Akin, intesa per immigrato su suolo teutonico: ora ha cioccolato 2 (sic), per fare solo due divertire e commuovere tutti i palati, al realizzato il sogno di prendere una nomi, hanno preso domicilio, se non netto degli snobismi cinefili. Il formato casetta nella vecchia patria, e vuole residenza, cinematografico, con esiti è famiglia: gli Yilmaz, emigrati in portarvi tutta la famiglia, che opporrà artistici talvolta interessanti. Il Germania dalla Turchia negli anni ’60, e ovvia resistenza. Vince lui, e nel viaggio problema è un altro: di chi è l’occhio al contrario si aprono i flashback della che le inquadra, le racconta, le “mette sola andata che fu: difficoltà e segreti, Yasemin e Nesrin Samdereli in scena”? Appunto, italiano da reminiscenze e speranze, frullati dalle generazioni, italianissimo. A che punto Samdereli con un reagente chiave: che stiamo con l’integrazione lo si vede da significa essere stranieri? Domanda qui: li raccontiamo “noi”, quando buona per i Gastarbeiters (lavoratori potranno raccontarsi “loro”? Perché ospiti): “Volevamo dei lavoratori e sono altrove succede, per esempio in arrivate delle persone”, disse lo Germania: le sorelle Yasemin (’73) e svizzero Max Frisch, e le sorelle Nesrin (’79) Samdereli hanno scritto, e Samdereli ci mostrano come valesse la prima anche diretto, dei loro ricordi pure in Almanya (Germania in turco). La di ragazze tedesche di origine turca. risposta è convincente, ora si può Mutatis mutandis, ok, ma accade, e riderne – e piangerne. senza assumere le riforme del FEDERICO PONTIGGIA %

rivista del cinematografo 62 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 i film del mese intanto classifichiamo questo Sono finitiitempi memorabili di non sifosse già visto inprecedenza daqualche altra parte. mai lasensazionedistare assistendo aunqualcosa che ormai ipertecnologico. Insomma,vedendo ilfilmnonsiha design dell’astronave sucuisimuove ilBabboNatale film strizza l’occhio soprattutto alfranchise di tramutarlo inunasorta diactionchenellaprimaparte del Smith sceglie poidiprendere lo spunto dipartenza e svuotata deisuoisentimentipiùautentici. Laregista Sarah del Natale, diventato ormaiunafesta mercificata e già sfruttato: bisognaritrovare lagioiaeilsignificato primo presenta come unavariazione piuttosto insistita diuntema in collaborazione con laSonyPictures Animation,si ADRIANO ERCOLANI tentativo abbastanza fallito. Misfits of Band Pirates! The fuga in Galline Natale Babbo di figlio Il QUANDO LAAARDMAN La Aardman deludente per lapiùtradizionale animazioneCG: perdere originalitàequalitàdelle sueopere migliori. stop-motion esicimenta con lacomputer graphic sembra Natale Babbo Il figliodi Impossible anteprima Durata Distr. Genere Regia , con qualche spruzzata di 97’ Warner Bros. Italia Animazione, Colore Sarah Smith ? AspettiamolaAardman col suoprossimo , nuovo lungometraggio realizzato lascia laprediletta animazionein lascia lastop motion per unarisposta piùsicura, e Figlio di Babbo Natale Babbo di Figlio Wallace & Gromit & Wallace Star Trek Star Mission: – vedi il o di come % Real Steel sconfitti eseconde occasioni: del figliochenonaveva voluto. Paternità, elogio degli e fuoridalring,ritrovando lafiduciainse stesso el’amore tramonto chehalapossibilità diriprendersi unarivincita sul affamato divita eriscatto. Quello diunpugile sulviale del show dicavi emuscoli d’acciaio batte uncuore umano ferraglia telecomandata adistanza. Madentro ilgrande l’America hasostituito guantoni esudore dellaboxe con sono, sele dannodi santa ragione, ilfuturo èprossimo e ben fatto appassionato apologo suivinti:nonnuovo, ma sembrava unactionlamiere edeffetti speciali,tipo Disney, aconferma dicome sianosaltate le antichegelosie – controsenso. IlfilmDreamworks –danoidistribuito dalla Transformers REAL STEEL Robot dalcuore umano GIANLUCA ARNONE parlare. del leone èdelpiccolo Dakota Goyo. Nesentiremo ancora Evangeline Lilly sonomaledettamente intensi, malaparte per l’ottimaprova deisuoiprotagonisti: HughJackmaned sente lamanodiSpielberg, produttore esecutivo –conquista democratica. Diretto con mestiere daShawnLevy – masi risonanze umane,annotazioni sociologiche, edificazione Richard Matheson)èclassica pastorale americana, ricca di Durata Distr. Genere Con Regia mantiene ciòchenonpromette: unbel 127’ Walt DisneyItalia Sci-fi, Colore Hugh Jackman, DakotaGoyo Levy Shawn in modalitàridotta. Nonlo era. Certo irobot ci in sala Real Steel Real (dal racconto di per un % i film del mese

Il principe del deserto

Regia Jean-Jacques Annaud anteprima Con Antonio Banderas, Mark Strong Genere Storico, Colore La strana coppia Ammar e Annaud: Distr. Eagle Pictures Arabia per bifolchi o divulgazione kolossal? Durata 115’ girato tra il co-produttore Qatar (4 decenni e rotti in Arabia, con tutte le settimane di riprese nel deserto) e la facilitazioni spettacolari del caso, Tunisia in piena Rivoluzione dei l’omogeneizzazione per il palato globale PRODOTTO DA TARAK BEN AMMAR e Gelsomini (nessuna ripercussione) con - a partire dal cast: protagonisti da diretto da Jean-Jacques Annaud, Il 40 milioni di dollari di budget, il kolossal Spagna, UK, Francia e India – e quel principe del deserto sta nella terra di di Annaud pone l’accento sulle formato strenna buono alla causa mezzo tra Hidalgo e Lawrence d’Arabia, tradizioni, l’onore, la famiglia e i clan, ideologica di Ammar. con più di qualche metro a favore del piuttosto che l’oro nero e i suoi derivati: Ancor più se nero, non è tutto oro quel primo. Inizi del XX secolo, due capitribù dopo Sette anni in Tibet, dunque, Tre che luccica. Se il Qatar incassa il suo si affrontano per una striscia di terra, la “principesco” biglietto da visita, gli attori Yellow Belt: Nassib (Antonio Banderas) sono in chiaroscuro: Strong conferma ottiene i due figli del rivale Amar (Mark essere il meglio antagonista ultimo Il regista Jean-Jacques Annaud Strong) quale pegno di tregua. 15 anni scorso, Banderas rimastica Zorro, più tardi, arrivano gli americani alla Rahim è meno “profetico” e la Pinto una ricerca dell’oro nero (vedi titolo disutile bambolina. Sintomatiche, poi, le originale: Black Gold): sotto la Yellow musiche epiche affidate al premio Oscar Belt ci sono milioni di barili, Nassib dà il James Horner, con il qatariota Fahad Al placet alle trivellazioni, e la guerra con Kubaisi a prestare l’ugola: sostanza e Amar può riaccendersi, complice il figlio gusto globale con qualche innesto a di questi, il principe Auda (Tahar “Il denominazione d’origine controllata, e profeta” Rahim), e la figlia di Nassib, la vale per l’intero film. Così è se vi pare: principessa Lallah (Freida Pinto), Arabia for dummies o magniloquente convolati a coatte nozze. divulgazione? Tratto da La sete nera di Hans Ruesch, FEDERICO PONTIGGIA %

rivista del cinematografo 64 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011

1921 - Il Lo schiaccianoci mistero di 3D i film del mese Dal celeberrimo balletto di Rookford Tchaikovskij, il sogno live-action di Konchalovsky. Viaggio per immagini mozzafiato

Regia Andrei Konchalovsky Con Elle Fanning, John Turturro Genere Fantasy, Colore Distr. M2 Pictures Durata 107’

IL REGISTA ANDREI KONCHALOVSKY inseguiva da vent’anni il sogno di realizzare l’adattamento cinematografico de Lo in sala schiaccianoci - basato sulla storia che ispirò il compositore russo Tchaikovskij a creare il celeberrimo balletto - in attesa che la tecnica CGI si evolvesse fino a garantirgli il live-action Elegante e lontano dagli standard che aveva in mente. E le immagini, splendide e avvolgenti, dei thriller a largo consumo: brava la Hall, danno pienamente ragione alla sua ossessione. suggestive le atmosfere Siamo nella Vienna del XIX secolo: Mary (Elle Fanning), una bambina di nove anni, è sola in casa la notte della vigilia di LONDRA, 1921. Florence Cathcart (Rebecca Hall) è Natale con il fratellino, uno zio un po’ estroso e, specializzata nello smascherare finte sedute spiritiche e naturalmente, uno schiaccianoci magico, che la condurrà in altre sedicenti teorie sovrannaturali, rifugio per molti un mondo in cui vale la regola “se ci credi, è vero”. superstiti della Grande Guerra. Quando però la donna viene Ma dopo aver danzato, cantato e volato tra i fiocchi di neve coinvolta per indagare sulle presunte apparizioni di un con il principe-schiaccianoci, bisognerà che Mary faccia i fantasma di bambino, nel collegio di Rookford, le sue conti con il male: il Re dei Ratti (John Turturro), con la sua certezze incominceranno progressivamente a vacillare. E missione di rattizzazione del mondo, vuol bruciare negli un tragico passato apparentemente sepolto riesploderà con inceneritori tutti i giocattoli, trasformando il regno del ferocia. Si muove sulla sottile linea del mistery thriller Nick principe in un mondo monotono, grigio e senza speranza. E Murphy, regista tv per la prima volta impegnato con un film il film si tinge di tinte oscure e inaspettate, ma fedeli alla sul grande schermo: Awakening, questo il titolo originale, tradizione della favola, che narra sempre, per l’appunto, segna tanto il risveglio della protagonista, bloccata in un dell’eterna lotta tra bene e male. % presente che si sforza di contenere nei confini della MANUELA PINETTI razionalità, quanto di un genere ormai sin troppe volte schiacciato dal peso delle logiche dello spettacolo mainstream. Soffocato da una fotografia plumbea e da un andamento poco interessato ai canonici ritmi attuali, il film in sala di Murphy sorprende per eleganza e atmosfere. E sfrutta fino all’ultima inquadratura il fascino e la bravura di Rebecca Hall, supportata da Dominic West e dalla solita, impeccabile Imelda Staunton, qui nelle vesti dell’infermiera del collegio. VALERIO SAMMARCO %

Regia Nick Murphy Con Rebecca Hall, Dominic West Genere Thriller, Colore Distr. Eagle Pictures Durata 107’

rivista del cinematografo 66 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 Le nevi del Kilimangiaro

Regia Robert Guédiguian in sala Con J.P. Darroussin, A. Ascaride Genere Commedia, Colore Guédiguian come Kaurismaki: alla Distr. Sacher Distribuzione rivoluzione con le armi della favola Durata 107’ di vita viene contrappuntata dalla musica fallimenti delle speranze rivoluzionarie. sacra - finiscono per riunirsi per un Ecco perché, tra una citazione di Hugo (il prodigio del discorso, ma a differenza film è ispirato al poemaLes pauvres GLI IDEALI SOCIALISTI di Michel, un del collega finlandese Guédiguian non sa gens) e un’altra di Jean Jaurès (padre sindacalista, vengono messi a dura essere altrettanto leggero. Per un della socialdemocrazia francese), Le prova dopo che l’uomo è rimasto vittima vecchio battagliero di sinistra come lui, nevi del Kilimangiaro - dal titolo di una con la moglie di una rapina. Avendo le lacerazioni del reale sono troppo vecchia canzone di Pascal Danel - soffre riconosciuto nel ladro un ex collega profonde per essere ricucite dal cinema di nostalgia, misura di una distanza appena licenziato, Michel corre a e troppo evidenti per non ricordare i incolmabile tra il tempo interiore del denunciarlo convinto di agire nel giusto. protagonista e quello del mondo che il Ma se ne pentirà. E’ Le nevi del film è costretto a registrare. Un’aritmia Kilimangiaro di Guèdiguian, film che fa il che si riflette soprattutto nel rapporto Il regista Robert Guédiguian paio con Miracolo a Le Havre di saltato tra le generazioni (i figli di Michel Kaurismaki. Non solo perché l’eroe di sono ripiegati sul loro privato) e nella entrambi i film è il bravo Jean-Pierre dimensione volutamente agée della Darroussin, ma per la sostanziale unità messa in scena, di cui il ricorso al 16 d’intenti - poetici e ideologici - dei due mm è solo l’aspetto più vistoso. Peccato lavori: come nel Miracolo, anche qui che lo sguardo aperto sul futuro emerge la volontà di rifare il cinema (l’utopia) non riesca a fondersi in politico con i mezzi della favola, maniera convincente con l’elogio del superando le attuali contraddizioni del tempo che fu, provocando un proletariato (incapace oggi di “farsi cortocircuito interno da cui il regista per classe”) ricorrendo all’utopia. Così, gli primo sembra spiazzato. ultimi di tutto il mondo - la cui prosaicità GIANLUCA ARNONE %

rivista del cinematografo dicembre 2011 fondazione ente dello spettacolo 67 Tower Cani di paglia

Remake interessante, lontano dalle solite Heist operazioni commerciali. Bene Marsden e Skarsgård

Regia Rod Lurie Con J. Marsden, A. Skarsgård Genere Drammatico, Colore Distr. 110’ Durata Warner Bros. Italia

ACCANTO ALLE PRODUZIONI mainstream sempre più svuotate di contenuti realmente importanti, il cinema made in U.S.A. continua a portare avanti un discorso parallelo sul in sala lato più oscuro e violento della società, soprattutto quella più rurale e ancorata a sistemi di vita retrogradi e pronti a esplodere. Dopo il bellissimo Un gelido inverno dello scorso Action-comedy sulle conseguenze anno, anche il remake aggiornato del cult di Sam Peckinpah, della crisi finanziaria: funzionano sia il cast allora con Dustin Hoffman, ci mostra un’America lontana che la struttura dalle metropoli “civilizzate”, dove il machismo e la legge del più forte ancora imperano. Lo spostamento dall’Inghilterra dell’originale al profondo South del film di Rod Lurie è JOSH KOVACS (STILLER) è a capo del personale di uno tra i quindi un’interessante scelta di setting che fa da cornice a più prestigiosi condomini-grattacielo di New York, il Tower. una sceneggiatura ben costruita nella progressione Il magnate di Wall Street Arthur Shaw (Alan Alda), drammatica. Almeno un paio di sequenze nella seconda residente nel lussuoso attico, viene messo agli arresti parte di Cani di paglia sono destinate a rimanere nella domiciliari per frode. E quando Josh scopre che tra i 2 memoria degli spettatori, grazie a una regia mai ostentata e miliardi sottratti agli investitori ci sono anche le pensioni di capace di sviluppare con lucidità la tensione psicologica di tutti i membri del personale, decide di vendicarsi per trama e personaggi. Nel cast brillano soprattutto l’ambiguo riprendersi quello che è stato sottratto a lui e a tutti i suoi James Marsden e un carismatico Alexander Skarsgård. colleghi. Brett Ratner declina in action-comedy le Finalmente un remake interessante, che non va classificato conseguenze della crisi finanziaria, già indagata negli come la solita operazione commerciale. ultimi tempi da documentari (Inside Job) e tv-movie (Too ADRIANO ERCOLANI % Big to Fail): il risultato è discreto, principalmente per due motivi. Da una parte l’evidente alchimia tra il nutrito gruppo di interpreti (dal ladruncolo Eddie Murphy al concierge Casey Affleck, passando per il nuovo ascensorista Michael Peña e l’ex di Wall Street caduto in disgrazia Matthew Broderick), dall’altra un impianto ben in sala studiato per creare il giusto mix di risate (quando il gruppo di ladri improvvisati si prepara al colpo) e suspense. Forse il giochino va un po’ troppo per le lunghe, ma la pazienza verrà ripagata da un finale indiscutibilmente liberatorio. VALERIO SAMMARCO %

Regia Brett Ratner Con Ben Stiller, Eddie Murphy Genere Commedia, Colore Distr. 104’ Durata Universal Pictures Italia

rivista del cinematografo 68 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 CATTLEYA E RAI CINEMA PRESENTANO

CON LA PARTECIPAZIONE DI FILIPPO PUCILLO DONATELLA FINOCCHIARO MIMMO CUTICCHIO GIUSEPPE FIORELLO TIMNIT T. CLAUDIO SANTAMARIA

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UN FILM DI TERRAFERMAEMANUELE CRIALESE DAL REGISTA DI “RESPIRO” E “NUOVOMONDO”

CATTLEYA E RAI CINEMA PRESENTANO “TERRAFERMA” UN FILM DI EMANUELE CRIALESE CON FILIPPO PUCILLO DONATELLA FINOCCHIARO MIMMO CUTICCHIO GIUSEPPE FIORELLO TIMNIT T. MARTINA CODECASA FILIPPO SCARAFIA PIERPAOLO SPOLLON TIZIANA LODATO RUBEL TSEGAY ABRAHA CON LA PARTECIPAZIONE DI CLAUDIO SANTAMARIA SOGGETTO EMANUELE CRIALESE SCENEGGIATURA EMANUELE CRIALESE E VITTORIO MORONI CASTING CHIARA AGNELLO AIUTO REGIA EMILIANO TORRES OPERATORE LUIGI ANDREI DIRETTORE DI PRODUZIONE FEDERICO FOTI SCENOGRAFIA PAOLO BONFINI COSTUMI EVA COEN SUONO PIERRE-YVES LAVOUÉ MONTAGGIO SIMONA PAGGI FOTOGRAFIA FABIO CIANCHETTI MUSICHE FRANCO PIERSANTI COPRODUTTORE FABIO CONVERSI PRODUTTORE ESECUTIVO MATTEO DE LAURENTIIS PRODUTTORE DELEGATO GINA GARDINI “PRODUZIONE REALIZZATA NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA SENSI CONTEMPORANEI, CON L’ASSESSORATO AL TURISMO SPORT E SPETTACOLO REGIONE SICILIANA – SERVIZIO FILMCOMMISSION - CINESICILIA” UNA COPRODUZIONE ITALO-FRANCESE CON BABE FILMS E FRANCE 2 CINÉMA CON LA PARTECIPAZIONE DI CANAL+ E CINÉCINÉMA DI FRANCE TÉLÉVISIONS EDELCENTRE NATIONAL DU CINÉMA ET DE L'IMAGE ANIMÉE UNA PRODUZIONE CATTLEYA IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA PRODOTTO DA RICCARDO TOZZI GIOVANNI STABILINI MARCO CHIMENZ REGIA EMANUELE CRIALESE

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DVD Borsa del Cinema Libri Colonne sonore Il primo Sherlock Film in tv: dov’è la Taxi Driver e il Beltrami alle prese Holmes in cofanetto: Rai? Francesco con la nuova Cosa 14 titoli, 7 dischi di Rossellini Telecomando DVD • BORSA DEL CINEMA • LIBRI • COLONNE SONORE

DVD di Valerio Sammarco

Strenne per tutti i gusti e tutte le età. Con Scrat protagonista del corto inedito L’era Natale, Kung Fu Panda 2, i fratelli Dardenne e Kechiche Feste in vista!

rivista del cinematografo 72 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 13 ASSASSINI (01/BIM) Anche in Blu-ray il western samurai di Takashi Miike. Grande film, LE AMICHE DELLA purtroppo senza SPOSA contenuti speciali. (UNIVERSAL) Oltre 2 ore di contenuti speciali per il fenomeno d’incassi USA: dal dietro le quinte alle papere sul set, battute e bevute in LE DONNE DEL IL RAGAZZO CON libertà, più il commento KUNG FU PANDA 2 (UNIVERSAL) 6° PIANO LA BICICLETTA al film del wedding (CG HOMEVIDEO) (LUCKY RED) planner Enzo Miccio. Torna il Un grande Luchini Gran Premio a Pandamonio! Anche per Le Guay. Che Cannes. Extra: in Boxset BRD con torna al ’60 per Intervista a Cécile DETECTIVE DEE AT THE END OF il primo capitolo e tracciare, in De France e “I (CG HOMEVIDEO) THE DAY tutto il mondo commedia, la via fratelli Dardenne Primo nato della (CG HOMEVIDEO) dell’animazione di un cambiamento. sui luoghi del film”. collana “Far East Dai videoclip al grande DreamWorks negli Film”, con ottimi schermo: l’esordio sci-fi extra. extra: su tutti “Tsui di Cosimo Alemà, con Hark Once Upon a dietro le quinte, casting Time in China”. e “Thanaos: a journey into the wilderness of At the end of the day” negli extra.

CAPTAIN AMERICA LA PROMESSE OPERAZIONE (UNIVERSAL) (LUCKY RED) SOTTOVESTE Extra a non finire per THE EVENT Lo sfruttamento SINISTER FILM) l’ultimo arrivato tra gli (UNIVERSAL) degli immigrati La commedia eroi Marvel, in Blu-ray Gli alieni sono tra clandestini in "bellica" di Blake COUS COUS e Blu-ray 3D: dalle noi, e anche da (LUCKY RED) Europa. 1996, i Edwards tra i origini di Captain molto tempo. Dardenne per la "classici ritrovati". In BRD il film di America al trailer La serie completa, prima volta Con doc su Cary Kechiche che animato de I vendicatori, anche in Blu-ray, distribuiti in Italia. Grant. incantò Venezia. atteso al cinema in con scene Intervista ad Hafsia primavera. eliminate e Herzi e la danza del commenti. ventre integrale.

COFANETTO L’ERA NATALE (20TH CENTURY FOX) I primi tre episodi de L’era glaciale, un assaggio del quarto PAISA’ VENERE NERA (FLAMINGO VIDEO) (LUCKY RED) capitolo (prossimamente In versione L'attrattiva, la LANTERNA in sala) e l’inedito corto L’era restaurata, anche scienza: il sacrificio VERDE Natale (24’), con Sid e gli altri Blu-ray. Extra: della "Venere (WARNER) protagonisti di un’esilarante Hanno detto del ottentotta". Nel In Blu-ray 3D e Blu- viaggio al Polo Nord. film, Dietro le capolavoro di ray Combo Pack quinte. Kechiche. l’Extended Cut con scene mai viste e la modalità Maximum Movie Mode.

rivista del cinematografo dicembre 2011 fondazione ente dello spettacolo 73 Telecomando DVD • BORSA DEL CINEMA • LIBRI • COLONNE SONORE

DVD Laclassedeiclassici a cura di Bruno Fornara

REGIA Michael Powell, Emeric Pressburger CON Deborah Kerr, Flora Robson GENERE Drammatico (1947) DISTR. CG Home Video

Narciso nero

Uno dei più bei film della cop- una musica insinuante, le om- pia Michael Powell e Emeric bre e le luci che si rincorrono. Pressburger. Storia insolita: un E temi fortissimi: la natura e la gruppo di suore inglesi va ad religiosità, quello che siamo aprire un monastero in un ex dentro di noi e quello che di serraglio, tra le montagne hi- noi cerchiamo di nascondere, la malayane. Atmosfera misterio- sensualità irrefrenabile, il passa- sa: le pitture sulle pareti dei sa- to che torna nei pensieri e nei loni, il vento che spira di con- desideri. Magnifica la parte fina- tinuo, le tende in perenne mo- le che culmina nel duello tra le vimento, l’aria rarefatta, la due suore sotto la campana a grande voliera, gli odori e i un passo dal baratro, rappre- profumi, l’abisso sotto la cam- sentazione visiva di una interio- pana, la foresta pluviale sul rità che sprofonda verso altri fondo valle. mondi e colpe. Partecipò al Messinscena fantastica: i colori film come esperto di trucchi vi- forti, le labbra rosse di suor sivi W. Percy Day, detto Poppa Philippa, l’India ricostruita negli Day, un veterano del lavoro studi di Pinewood e nei Leo- sulle immagini che aveva impa- Il conformista nardslee Gardens nel Sussex, rato il mestiere con Méliès. Intervista a Bertolucci tra gli extra, booklet con antologia critica Film in orbita “Il passato, con Il conformista, è qualcosa che non era a cura di Federico Pontiggia prima. E la cosa curiosa è che, a leggerlo in questa chia- ve, il film appare coerente con un percorso che parte Capodanno, action! forse dalla “nostalgia del presente” di Prima della rivoluzione (Axn) e sicuramente è già avvertibile in Partner e Strategia del Si parte alle 21:00 con Angelina Jolie in Tomb ragno”. Così Emiliano Morreale, nel saggio presente in Raider – La culla della vita, poi Mel Gibson in Bernardo Bertolucci. Il cinema e film (Marsilio, Venezia, 2011), a Interceptor – Il guerriero della strada e, infine, lo cura di Adriano Aprà, traccia l’importanza, non solo dal spaziale Vin Diesel di The Chronicles of Riddick. punto di vista estetico, di un film come Il conformista. Che nell’edizione dvd proposta da Rarovideo contiene Bing Crosby negli extra l’interessante “All’ombra del Conformista”, (Studio Universal) videosaggio di Adriano Aprà, con un’intervista a Cantante super, Bing Crosby fu anche attore di Bernardo Bertolucci, e in allegato un libro di approfon- talento: ogni lunedì SU lo ricorda, con La taverna dimento sul film, con la presentazione affidata al già dell’allegria, La mia via, che gli valse l’Oscar, Il citato saggio firmato da Morreale, un’antologia critica valzer dell’imperatore e La corte di re Artù. con gli articoli dell’epoca e la raccolta di testimonianze dei collaboratori di Bertolucci per il film: da Vittorio Sydney Pollack Storaro al protagonista Jean-Louis Trintignant. (Studio Universal) Per Viaggio nel Cinema Americano, il sabato è con DISTR. RAROVIDEO il compianto Sydney Pollack e un poker d’assi: Corvo rosso non avrai il mio scalpo, Havana, Frank Gehry, creatore di sogni e The Interpreter.

rivista del cinematografo 74 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 Sherlock Holmes Collection 7 dischi, 14 film: l’intera saga con Basil Rathbone in cofanetto

Prima dell’attuale Robert Downey Jr. – collana “Noir d’Essai” i 14 film in versione Watson (Nigel Bruce) in un unico cofanetto detective postmoderno nella rilettura di restaurata dell’intera serie. Dal Mastino di 7 dischi. Con gallerie fotografiche e trailer Guy Ritchie – lo Sherlock Holmes di Arthur Baskerville (1939) a Terrore nella notte cinematografici negli extra, più un booklet Conan Doyle arrivato sul grande schermo si (1946), passando per L’artiglio scarlatto commemorativo correlato. chiamava Basil Rathbone: la Sinister Film, (1944) e La casa del terrore (1945), tutte le DISTR. per la prima volta in Italia, raccoglie nella avventure di Sherlock Holmes e il fido SINISTER FILM

rivista del cinematografo dicembre 2011 fondazione ente dello spettacolo 75 Telecomando DVD • BORSA DEL CINEMA • LIBRI • COLONNE SONORE DVD

Wenders e Wier

Paris, Texas e Picnic ad Hanging Rock in Blu-ray

Dal prossimo 7 dicembre RHV distribuisce due grandi Sbatti il mostro in capolavori firmati Peter prima pagina Weir e Wim La profezia politico-mediatica di Marco Bellocchio, 40 anni dopo Wenders: il primo è il Director’s Cut di Picnic ad Hanging Rock (in Ci sono film che, raccontando il presente, l’opinione pubblica, verso un colpevole chia- doppio Dvd e in Blu-ray), anticipano violentemente il futuro. Sbatti il ramente riconducibile ad ambienti politica- realizzato dal cineasta mostro in prima pagina di Marco Bellocchio, nel mente avversi. Il Giornale di cui Gian Maria australiano nel 1975, tratto 1972, fotografava in maniera lampante un Volontè (altra, ennesima interpretazione dal romanzo di Joan Lindsay contesto storico sin troppo riconoscibile e, maiuscola) è redattore capo è solo curiosa- e sorta di manifesto autoriale allo stesso tempo, lasciava in ere- mente omonimo del quotidiano che fonderà del regista, capace di creare dità all’avvenire una profezia terri- poi, due anni più tardi, Indro Montanelli. - senza ricorrere a banali ficante, quella della manipolazio- Negli extra Conversazione con Marco artifici - quel senso di mistero ne del reale da parte della stampa Bellocchio e booklet di approfondimento e inquietudine che ha per favorire il potere politico: l’o- correlato. caratterizzato, fino ad oggi, la micidio di una ragazza diventa il sua intera filmografia. DISTR. RAROVIDEO pretesto per indirizzare i lettori, Discorso in un certo senso analogo per Paris, Texas di Wim Wenders (in Blu-ray), Free Roaming viaggio del regista tedesco negli spazi del cinema e del mito americani, Saints Row: accompagnato dal sound di Ry Cooder e impreziosito The Third anche dalle Missioni in ordine sparso: per PC, PS3 interpretazioni e Xbox 360 di Harry Dean Stanton e Nel campo videoludico c’è un genere chiamato esagerazioni continue, come la possibilità di pi- Nastassja Free Roaming, ovvero un tipo di gioco all’interno lotare e far scontrare tra di loro aerei, carri ar- Kinski. Palma del quale è possibile girare liberamente per l’am- mati e addirittura ufo spaziali, mentre magari i d’Oro al bientazione, parlare con le persone e prendere malcapitati di turno si trovano a piedi indifesi. Festival di parte ad una serie illimitata di missioni senza or- Piena libertà al giocatore quindi, nel segno del Cannes nel dine preciso, al di là del filo conduttore che con- divertimento e qualche concessione di troppo al 1984. traddistingue la trama principale. surreale. Disponibile per PC, PlayStation 3 e Saints Row: The Third appartiene proprio a que- Xbox 360. sto genere e ne propone una versione assoluta- Per saperne di più visitate www.multiplayer.it DISTR. RIPLEY’S HOME VIDEO mente fuori di testa, condita da humour nero e da ANTONIO FUCITO

rivista del cinematografo 76 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011

Telecomando DVD • BORSA DEL CINEMA • LIBRI • COLONNE SONORE Borsa del cinemadi Franco Montini

Di tutto, di più: e i film? Non basta il consueto “Appuntamento”: il servizio pubblico deve rivalorizzare la cultura cinematografica in tv

NATA OLTRE 50 ANNI FA, la rubrica “Ap- mente scivolato in orari sempre più nottur- co gli spazi settimanali complessivi si sono puntamento al cinema” della Rai è stata re- ni. Il nuovo “Appuntamento al cinema” è moltiplicati, passando da 27 appuntamenti centemente sottoposta ad un sostanzioso invece un contenitore diversificato in otto settimanali a 92. restyling e ad un riposizionamento sulle diversi moduli, la cui durate variano dal Il miglioramento è evidente, ma nonostan- reti della tv pubblica. Precedentemente al- minuto ai tre minuti e il cui contenuto è te l’evento sia stato annunciato con grande l’intervento, “Appuntamento al cinema” era differenziato, a seconda dell’orario di pro- enfasi nelle scorse settimane, in un’apposi- un contenitore fisso di trailer della durata grammazione e del target che si intende ta conferenza stampa svoltasi presso l’Ani- standard di tre minuti, che veniva modifi- raggiungere. Inoltre, grazie alla nascita di ca, non si può pensare che “Appuntamen- cato settimanalmente e che, essendo di- nuovi canali - Rai 4, Rai 5, Rai Movie, Rai to al cinema”, seppure modificato nella ventato poco appetibile, era progressiva- Premium e Rai Gulp - nel servizio pubbli- struttura e ampliato nella programmazione,

rivista del cinematografo 78 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 Cast & Crewdi Marco Spagnoli

Cattivissimo e... Il regista dei film d’animazione, Chris Renaud

“Cosa fa un regista? E’ l’uomo che ha le risposte per tutte le domande”. Chris Renaud ha trascorso la sua vita nell’anima- zione e gira per gli studi MacGuff di Parigi soddisfi i doveri del servizio con una matita infilata tra la tempia e l’orec- televisivo pubblico nei con- chio destro. “E’ un vecchio vezzo di noi ani- fronti del cinema. Dal punto matori: chi come me è cresciuto disegnando di vista dell’informazione e non può farne a meno. E anche se oggi si fa della promozione è sempli- tutto con il computer, averne sempre una mi cemente scandaloso che sul- fa stare tranquillo”. Il 30 marzo uscirà il le reti generaliste della Rai nuovo film diretto da Renaud, The Lorax, non esista una trasmissione favola ecologista tratta dal lavoro del celebre possibilmente conoscerlo. dedicata al cinema e in parti- autore Dr.Seuss: “Vogliamo lanciare un mes- Come si è avvicinato a questo mestiere? colare ai nuovi film in uscita saggio importante, divertendo il pubblico”, Sin da piccolo la mia materia preferita è in sala, che pure, come di- aggiunge il regista, reduce dal successo di stata il disegno. E’ questa passione che mi ha mostra lo spazio che la stam- Cattivissimo Me, ora già al lavoro sul sequel guidato verso l’animazione e il lavoro che pa dedica all’argomento, in- del fortunato film d’animazione in 3D. faccio oggi. Dai cinque anni all’Università teressano larghe fasce di In cosa consiste il suo lavoro? non ho mai smesso di disegnare. consumatori. In altre parole, Nel fare da tramite tra la produzione, gli sce- Un consiglio da dare ai futuri registi d’ani- non si venga a dire che una neggiatori e i vari reparti legati all’animazio- mazione? trasmissione del genere non ne e alla produzione del film. In un film d’a- Studiare molto, dedicarsi alla conoscenza esiste perché non farebbe nimazione il regista è il perno centrale di un della tecnologia, ma soprattutto mantenere ascolti. ingranaggio complesso e costoso. E’ neces- sempre una grande passione per l’arte e per Ma è soprattutto sulla valo- sario saper coordinare il lavoro di tutti e il disegno. rizzazione del cinema che la

un appuntamento fisso che crei abitudine In passato, una programmazione di qualità e affezione. Ugualmente confusa e incerta favoriva l’affinamento del gusto è la politica delle acquisizioni di film e ap- pare un grave errore strategico la scelta, sempre più chiara, di riservare ai film Rai è da molti anni in difetto. In passato, mazione cinematografica anche quando si esclusivamente le reti tematiche. attraverso una programmazione di qualità trasmettono film molto attraenti. La pro- Benché la televisione pubblica, attraverso e la realizzazione di rassegne, cicli e perso- grammazione di fiction, varietà e reality è Rai Cinema, sia il maggior produttore di nali, la tv pubblica ha fortemente contri- annunciata con campagne di spot a volte film italiani, all’interno dell’azienda manca buito alla crescita della cultura cinemato- martellanti, la programmazione di cinema una visione culturale capace di distinguere grafica e favorito un affinamento del gusto è incerta, i film vengono spesso trasmessi fra cinema e altro. In poche parole do- degli spettatori. Oggi non solo queste cose come tappabuchi, senza alcun annuncio vrebbe essere chiaro che un film non deve sono completamente venute meno, ma si preventivo. Per fidelizzare il pubblico, sa- essere giudicato esclusivamente in base al registra un’assoluta incapacità da parte del- rebbe invece necessaria una regolarità di numero degli ascolti, come fosse un qua- la Rai di creare un evento sulla program- programmazione, ovvero la creazione di lunque reality.

box office (aggiornato al 28 novembre) 1 Breaking Dawn – Parte 1 ...... € 13.380.539 6 Scialla! – Stai sereno ...... € 1.502.093 2 Anche se è amore non si vede ...... € 2.473.619 7 Il re leone – 3D ...... € 3.643.778 3 Real Steel ...... € 998.850 8 Anonymous ...... € 1.141.971 4 Happy Feet 2 ...... € 922.763 9 Immortals ...... € 3.893.750 5 Tower Heist: colpo ad alto livello ...... € 597.041 10 Miracolo a Le Havre ...... € 273.381

N.B. Le posizioni sono da riferirsi all’ultimo weekend preso in esame. Gli incassi sono complessivi

rivista del cinematografo dicembre 2011 fondazione ente dello spettacolo 79 Telecomando DVD • BORSA DEL CINEMA • LIBRI • COLONNE SONORE Libri

Background Taxi Driver, Zanzotto e Fellini, schermi latino americani

You Talkin’ to Me?

Il mondo di Travis Il poeta e il cinema Taxi Driver (minimum fax, pagg. 183, € 14,00) ricostruisce il In ambito cinematografico, il poeta veneto Andrea Zanzotto background sociale e culturale del capolavoro di Martin (recentemente scomparso) viene ricordato grazie al Scorsese, che lanciò nel firmamento Roberto De Niro. sodalizio artistico con Federico Fellini, nato in occasione de Attraverso le voci dei protagonisti - che hanno contribuito a Il Casanova. Una semplificazione alquanto riduttiva. Curato crearne il fascino - ci vengono illustrati il backstage e la da Luciano De Giusti, Il cinema brucia e illumina. Intorno a fortuna che hanno accompagnato questa pellicola. Capiamo Fellini e altri rari (Marsilio, pagg. 180, € 18) raccoglie in un meglio il personaggio di Travis Bickle, veterano del Vietnam unico volume tutti i suoi scritti (divisi tra inediti e non) che diventa tassista a New York. E dedicati al grande schermo: appunti da rappresenta il malessere di un’America spettatore e da collaboratore, poesie scossa da guerra e Watergate. Bickle è ispirate a vari film, recensioni e analisi l’antieroe per eccellenza: schiavo di critiche in netto anticipo sui tempi. Basti porno movies e junk food e ossessionato pensare a Stramba crociera, articolo del dalle armi. Un carattere che fece centro febbraio 1983, nel quale Zanzotto sul pubblico tanto da continuare a vivere profetizza “che presto scompariranno - dopo 35 anni - anche in un videogame. pellicole e set” in favore dei “domini Non solo: rumors danno Lars von Trier dell’Alta Definizione”, ove “sono in regista di un imminente remake. agguato i gladiatori di Tron”. GASPARE BAGLIO ANGELA BOSETTO

rivista del cinematografo 80 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 Obiettivo Spagna È un obiettivo esplicito e ambizioso, quello perseguito dal volume di Antxon Salvador. Il cinema spagnolo. I 250 migliori Dietro il film della cinematografia iberica e latino-americana, dall’avvento del sonoro a oggi (Gremese, pagg. 279, € 39,00) punta difatti a sopperire alla mancanza di una raccolta sulla produzione filmica in lingua spagnola, a livello internazionale. Francesco di A tale scopo, Salvador e i suoi collaboratori individuano 250 pellicole, presentate in ordine cronologico, in grado di fornire ai lettori una visione d’insieme su un paradigma culturale Rossellini comune a 400 milioni di persone. Dalla centralità del castigliano derivano anche l’esclusione del I retroscena dell’intero ciclo produttivo del Giullare di Dio cinema muto dalla selezione e la necessità di non privilegiare, nell’analisi, gli autori di Claudio Ianniello più noti del cinema ispanico (Buñuel, Almodóvar, Amenábar, Campanella), dando spazio anche a realtà come quelle del cinema cubano, colombiano e cileno. Nel secondo dopoguerra, la Chiesa da un lato e il ANDREA SPUNTARELLI governo democristiano dall’altro sono uniti da un progetto comune: realizzare un nuovo neorealismo cattolico. L’idea è quella di creare e proiettare una serie di produzioni cinematografiche d’ispirazione Scegliamo insieme cattolica volte a contrastare le forze comuniste della penisola. In questo scenario, su iniziativa del Padre Come i sette precedenti volumi della fortunata serie di domenicano Félix Morlion e col sostegno dell’allora Armando Fumagalli e Luisa Cotta Ramosino, Scegliere un Sottosegretario alla Cultura, Giulio Andreotti, fu film 2011 (Ares Edizioni, pagg. 416, € 19,00) è lo realizzata la pellicola Francesco, giullare di Dio, strumento ideale per gli addetti ai lavori che devono affidando la regia al già noto Roberto Rossellini. organizzare cineforum e rassegne, per chi ha bisogno di La doppia vita di “Francesco giullare di Dio”. Giulio un aiuto per fini didattici o per chi cerca semplicemente Tomaso Subini Andreotti, Félix Morlion e Roberto Rossellini di un film formato famiglia. La doppia vita di Tomaso Subini (Libraccio, pagg. 346, € 25,00) è Il libro raccoglie i 160 titoli più significativi usciti da giugno “Francesco strutturato in sette capitoli e grazie ai documenti 2010 a maggio 2011. E le recensioni giullare di Dio”. inediti rivela retroscena sull’intero ciclo produttivo privilegiano le componenti etico- Giulio Andreotti, del film: dagli accordi tra Stato e Chiesa, alla antropologiche delle pellicole con un Félix Morlion e Roberto descrizione degli episodi passando per la scelta del occhio di riguardo ai valori di cui si fanno Rossellini regista che generò non poche perplessità tra le portatrici. Un voto in stelline, inoltre, Ed. Libraccio gerarchie ecclesiastiche. rende la consultazione rapida e € 25,00 Il libro, come ammesso dallo stesso autore, propone immediata, anche per un pubblico pagg. 346 mainstream. una chiave di lettura del film diversa da quelle degli GASPARE BAGLIO anni cinquanta, offrendo non solo una panoramica sui rapporti di potere che hanno influenzato la produzione della pellicola ma anche una riflessione sulla figura si San Francesco d’Assisi, in funzione dei cambiamenti culturali che hanno investito Studiare le parole l’Italia nella delicata fase postbellica. “Le parole sono importanti”, recitava un adagio morettiano. Ne era convinto anche Sergio Raffaelli, il linguista che per primo aveva visto dietro al Paparazzo felliniano la trasformazione linguistico-sociale di un’Italia alle prese con un inarrestabile cambiamento e che si era a lungo interrogato sui rapporti osmotici tra cinema, lingua, letteratura e storia del nostro Paese. Uno studioso curioso e affascinato dall’umanità a cui Studi di storia linguistica e di onomastica in ricordo di Sergio Raffaelli, a cura di Enzo Caffarelli e Massimo Fanfani (Quaderni Italiani di RION 3, pp. 744, € 65,00) dedica un omaggio. Il risultato è un coro complesso ma uniforme di interventi che ripercorrono la storia del cinema e della lingua italiana, nella consapevolezza di come la settima arte sia lo specchio del nostro essere. CHIARA SUPPLIZI Telecomando DVD • BORSA DEL CINEMA • LIBRI • COLONNE SONORE Colonne Sonoredi Gianluigi Ceccarelli Visti da vicino Un’altra Cosa All’epoca Morricone-Carpenter, oggi Beltrami: come cambia la percezione (musicale) della paura

Dimenticate Morricone, (e l’orecchio) percepiva a coautore dello score del The malapena, quel tanto che Thing carpenteriano assieme bastava per creare un’insi- al regista stesso: il celebre curezza lacerante. battito del cuore su sot- Beltrami punta su un’atmo- tofondo di organo compare sfera dichiaratamente malsa- per pochi secondi, al termi- na, affonda con archi e per- ne della traccia iniziale God’s cussioni per cavare, da un Country Music, citazione d’ob- sostrato in partenza inquie- bligo necessaria per andare tante, punte di paura e sob- oltre. Lo score di Marco balzi emotivi. Un’“imposi- Beltrami per il prequel del zione” della paura propria 2011 vuole essere classico a degli score di genere, più ogni costo, con picchi emo- che mai influenzati dai lavo- tivi affidati all’intensità del- ri di Jerry Goldsmith. Road to l’esecuzione orchestrale, in Antarctica e Meet and Greet, in- contrasto con il minimali- calzante fanfara del terrore, smo del commento musica- sono gli esempi meglio riu- le di trent’anni prima, più sciti di un impianto tradizio- meditativo nella contempla- nale, che tutto sommato zione di spazi antartici (in non si discosta troppo da apparenza) incontaminati: quanto già udito negli score la paranoia, in Morricone e di Scream curati da Beltrami. Carpenter, era un brass di Che non osa, incanalando la organo dissonante e sgrade- paura in un sentiero buio vole, qualcosa che l’occhio ma già percorso.

Per tutti i gusti a cura di Federico Pontiggia Le nevi del Il principe del Kilimangiaro deserto Midnight in Paris Musica, ispirazione Orchestrazioni Attenzione sonora e titolo: Les Neiges voluttuose per fare alla Belle Epoque du Kilimandjaro di Pascal Danel, per fare di Black Gold un epos tra mood anni ’20 e e all’Età dell’Oro, ricorso alla solita library memoria politica e popolare della Marsiglia suggestioni contemporanee: il premio Oscar musicale di Woody Allen, ma c’è di più: passi anni ’60. E se non vi basta, c’è pure il Joe James Horner non sbaglia, complice l’ugola per Django Reinhardt, ma i pezzi di Cole Cocker di Many rivers to cross. made in Qatar di Fahad Al Kubaisi. Porter stavolta sono in “carne e ossa”.

rivista del cinematografo 82 fondazione ente dello spettacolo dicembre 2011 ®

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