Università Degli Studi Di Cagliari

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Università Degli Studi Di Cagliari Università degli Studi di Cagliari DOTTORATO DI RICERCA Studi Filologici e Letterari Ciclo XXVI SUL PARAGONE DELLE ARTI NELLA RIVISTA «CIVILTÀ DELLE MACCHINE» LA DIREZIONE DI LEONARDO SINISGALLI (1953-1958) Settore scientifico disciplinare di afferenza L-FIL-LET/11 - LETTERATURA ITALIANA CONTEMPORANEA Presentata da: Dott.ssa Simona Campus Coordinatore Dottorato Prof.ssa Cristina Lavinio Tutor Prof.ssa Giovanna Caltagirone Esame finale anno accademico 2012 – 2013 Università degli Studi di Cagliari La presente tesi è stata prodotta durante la frequenza del corso di Dottorato in “tudi filologii e letteai dellUiesità degli “tudi di Cagliai, a.a. /, /, / ‒ XXVI ilo, o il supporto di una borsa di studio finanziata con le risorse del P.O.R. SARDEGNA F.S.E. 2007-2013 - Obiettivo competitività regionale e oupazioe, Asse IV Capitale uao, Liea di Attiità l.. Fiaziaeto di corsi di dottorato finalizzati alla formazione di capitale umano altamente speializzato, i patiolae pe i settoi dellICT, delle aoteologie e delle ioteologie, delleegia e dello siluppo sosteiile, dellagoalietae e dei ateiali tadizioali. Simona Campus gratefully acknowledges Sardinia Regional Government for the financial support of her PhD scholarship (P.O.R. Sardegna F.S.E. Operational Programme of the Autonomous Region of Sardinia, European Social Fund 2007- 2013 - Axis IV Human Resources, Objective l.3, Line of Activity l.3.1.). 1 Avvertenza Tutte le immagini inserite nella tesi sono state appositamente degradate o hanno comunque una bassa risoluzione, in ottemperanza alle norme di tutela del diitto dAutoe. La provenienza delle immagini viene sempre indicata. 2 INDICE INTRODUZIONE p. 5 CAPITOLO PRIMO: UN NUOVO PUNTO DI VISTA I.1 Roma, 1953 p. 19 I.2 A new point of view p. 26 I.3 “otto legida di Leoado p. 38 I.4 Il deoe dellaalogia P. 63 CAPITOLO SECONDO: SINISGALLIANA II.1 Via Panisperna e dintorni p. 81 APPENDICE I P. 94 II.2 Giovani surrealisti romani p. 98 II.3 Analogie olivettiane p. 113 II.4 Barocco (post) moderno p. 135 CAPITOLO TERZO: CONTESTI, TESTI E IMMAGINI DI UNA RIVISTA III.1 Politecnicità p. 153 III.2 Le riviste aziendali p. 161 III.3 Morfologia e struttura di «Civiltà delle macchine» p. 172 3 CAPITOLO QUARTO: LE MACCHINE, GLI UOMINI, LE FABBRICHE IV.1 Le macchine p. 217 IV.2 Le macchine e gli uomini p. 249 IV.3 Cattedrali del futuro p. 274 APPENDICE II p. 305 CONCLUSIONI p. 311 BIBLIOGRAFIA P. 317 4 INTRODUZIONE Il pesete laoo assue uale oggetto didagie la iista «Ciiltà delle macchine», house organ di Finmeccanica, per quanto attiene al periodo della direzione di Leonardo Sinisgalli (1908-1981), compreso tra gli inizi del 1953 e gli inizi del 1958. La direzione della rivista, cui Sinisgalli approda in virtù di una progettazione condivisa con Giuseppe Eugenio Luraghi (1905-1991), già avviata con il rotocalco «Pielli», siuada nel periodo della sua raggiunta maturità intellettuale, punto di ricaduta di molteplici e poliedriche esperienze, attraverso le quali era andata definendosi la fisionomia anticonvenzionale delle sue concezioni letterarie e posizioni culturali, tese al superamento della dicotomia tra sapere scientifico e sapere umanistico. Il superamento della dicotomia fa spazio, tra le pagine della rivista, ad uno spettro amplissimo di argomenti, ben oltre la consuetudine delle riviste aziendali: eheeo di iflettee sul oe siffatta apetua deteii lelaoazioe di u prodotto editoriale innovativo, in cui alla varietà delle tematiche corrisponde la scelta di formule che nulla concedono alla banalizzazione dei contenuti, mostrandosi inoltre originali sul fronte della comunicazione. Gli articoli sono spesso veri e propri approfondimenti tematici, affrontati con il rigore del saggio: possono riguardare la produzione industriale italiana, analizzata da uottia eooia, tecnologica, socio-antropologica; la stoia e le sopete della sieza; leegia atoia; luaistia e lahitettura, non soltanto degli stabilimenti produttivi; la forma e la funzione del design; le strategie e i linguaggi della pubblicità. Sullo stesso piao dipotaza e auatezza si pogoo le atologie letteaie e gli iteeti 5 degli scrittori contemporanei, gli atioli dediati allate e agli atisti, gadi aesti e protagonisti emergenti. Intorno alle condizioni e agli effetti della presenza, compresenza e interazione di aspetti letteai e aspetti atistii si oeta la osta iea, o loiettivo di dimostrare che attraverso tale presenza, compresenza e interazione passano alcuni degli elementi di maggior innovazione della rivista, destinata a distinguersi non soltato elleditoia di settoe a el più ampio contesto culturale, al tempo in cui la storia letteraria annuncia la transizione dal Neorealismo alle nuove avanguardie e ella stoia dellate aleggia il passaggio dalle patihe dellIfoale allegeoia massmediatica. La qual cosa equivale a puntualizzare come la rivista abbia rappresentato un unicum entro i confini nazionali e per quanto ci è dato sapere anche nel panorama internazionale. Il titolo che abbiamo scelto per la tesi, citando quel Paragone delle arti che apre le annotazioni di Leonardo da Vinci note come Trattato della pittura, allestite postume dal discepolo Francesco Melzi e tramandateci dal Codex Urbinas Latinus 1270 della Biblioteca Apostolica Vaticana, si giustifica con almeno un duplice ordine di motivazioni. Innanzitutto focalizza dal principio e segnatamente la centralità e la rilevanza del genio leonardiano sia nella elaborazione intellettuale sinisgalliana, sia in «Civiltà delle macchine», la pubblicazione del primo numero della quale coincide o lallestieto di ua gade osta he a Milao elea il iuecentenario dalla asita dellatista e sieziato. Nella Introduzione alledizioe del del Paragone delle arti, luia odea italiana a seguire quella di Angelo Borzelli presso Carabba del 1914,1 Claudio Scarpati indica, quale dato più rilevante affiorante dal testo, la scossa impressa da Leonardo alla topografia delle discipline.2 Portando a compimento quanto intrapreso da Leon Battista Alberti nel De pictura ancor prima della metà del 1 Di questa esiste una ristampa anastatica: Leonardo da Vinci, Trattato della pittura, a cura di A. Zevi, Savelli, Roma 1982. 2 Leonardo da Vinci, Il paragone delle arti, a cura di C. Scarpati, Vita e pensiero, Milano 1993, p. 10. 6 Quattoeto, egli ifatti sottae defiitiaete lars pingendi al novero delle arti meccaniche per conferirle lo statuto di scienza e una dimensione speculativa che la spinge «in alto, fuori dalle artes, al disopra del trivio e del quadrivio»:3 si tratta di una rivoluzione a tutti gli effetti epocale, asseverativa di modernità, foriera di uellulteioe odeità he saee oiiata o lEncyclopédie di Diderot e D'Alembert e la caduta definitiva della distinzione tra arti meccaniche e arti liberali. E deve essere stata certamente questa ridefinizione topografica dei limiti e riattribuzione delle prerogative ad ammaliare in special misura Sinisgalli, impegnato dal canto suo a rimescolar le carte. Non soltanto. È noto, infatti, che le rivendicazioni sulla pittura preludono, nel primo dei due Leonardo,4 al paragone vero e proprio che essa pittura ingaggia con le altre discipline, e non soltanto con la scultura, ma anche, in primis, o la poesia; a tutto sataggio di uestultia, i quanto il poeta see al seso pe la ia de loehio, il pittoe pe lohio, più dego senso. Eppure, al di là della contesa, puntualizza ancora Scarpati, il paragone presuppone «un interesse iniziale di Leonardo verso il rapporto tra pittura e scrittura, tra linguaggio verbale e linguaggio iconico o figurativo»: intorno a tale iteesse, osideato ellottia dei possiili ieei i «Ciiltà delle ahie», graviteranno alcune considerazioi o agiali alliteo di uesto laoo. Attiene al seodo odie di otii he i hao guidato ellipiego del teie paragone il fatto che esso possa anche riferirsi ad uno dei luoghi più significativi dellioto e del confronto interartistico nella cultura italiana del Novecento: alludiao alla iista fodata dallo stoio dellate ‘oeto Loghi el , ititolata apputo «Paagoe» e atiolata i ua duplie seie, o lalteaza dei fasioli dediati allate e uelli dediati alla letteratura. La figura di Longhi appare 3 Ivi, p. 19. 4 Degna di nota looiia ta “iisgalli e il suo ue tutelae, uasi u pesagio, he pealto o costituisce un caso unico nella storia culturale: si pensi alla devozione del pittore preraffaellita Dante Gabriel Rossetti nei confronti del Sommo Poeta. 7 ineludibile nel contesto di un qualsiasi discorso che intenda affrontare le relazioni di verbale e visuale; e quantunque il complesso articolarsi della scrittura ecfrastica longhiana sia argomento soltanto tangenziale al procedere della nostra dissetazioe, odieo iae eseplae, ahe pe “iisgalli, delloppotuità di abbracciare con la scrittura letteraria altri codici espressivi e della possibilità di risolvere in unità lioto ta le ati soelle. Le parole degli scrittori e le immagini degli atisti ‒ ueste ultie soo soete ealizzazioi gafihe iedite appositamente ealizzate ‒ oooo i «Ciiltà delle ahie» allespressione della multidisciplinarietà e della interdisciplinarietà in virtù delle quali la letteratura e late guadao eso loizzote della sieza: le convergenze si esprimono nei contenuti come nella morfologia della rivista, in cui ad una impostazione essenziale sul fronte della scelta dei caratteri e degli altri elementi tipografici fa riscontro la profusione e la pregevolezza dellappaato illustrativo. Per quanto riguarda la metodologia utilizzata, si ritroveranno in questo lavoro elementi di storia, teoria e critica della letteratura come di storia, teoria e critica dellate, nozioni di comparatistica,
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