Un Blues Contro La Fine Del Mondo Benni Uno E Bino, Fra Cinismo E
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10CUL01A1001 ZALLCALL 12 00:32:42 01/10/98 Sabato 10 gennaio 1998 2 l’Unità2 LA CULTURA L’ha presentato a Roma Vittore Branca Sta per uscire il nuovo libro dello scrittore bolognese, quasi a ruota dell’ultimo «Bar sport duemila» Boccaccio raddoppia Un blues contro la fine del mondo Scoperta a Parigi una versione giovanile Benni uno e bino, fra cinismo e poesia L’opera che arriva fra pochi giorni in libreria è una ballata per otto personaggi: breve, urlato riassunto di tutte le catastrofi del «Decameron» quotidiane che ci siamo abituati a tollerare. Un’altra prova dell’acuta capacità dell’autore di interpretare la nostra realtà. Una strana e contagiosa malattia ha «due movimenti» per pronunciare iniziatoacolpireibareilocalipubbli- parole dure, a volte solenni, a vol- ci verso la fine degli anni settanta: il te appassionate, a volte soltanto suonome è«sindromedelbancone», ciniche, su una vita senza luce o su o megalobancomania.Ungiornoca- una speranza che resiste. Dice il pita di sbattere il naso contro una Teschio: «Accendi il gioco, ragaz- saracinesca abbassata e a un cartel- zo/ impara a strisciare, se vuoi di- lo: «Lavori in corso» oppure ventare/ un serpente senza ombra/ «Chiuso per restauro». La maledet- furbo come me...». E il killer: «Non ta ristrutturazione non lascia mi chiedere chi sono/ il tuo cuore scampo. Potete solo immaginare lo sa/ non chiedere cosa vedo/ un 10CUL01AF02 lo scempio delle piastrelle, la di- giorno lo comprerai/ ho tatuato 2.0 struzione dei legni, l’accumulo dei uno scheletro/ un giorno sarà il tavolinetti scuri e delle sedie impa- tuo ritratto/ io so quel che vorre- 12.50 gliate. Ma una delle conseguenze sti/ e i delitti che sogni...». La Città più rilevanti della ristrutturazione dopo aver elencato le ragioni della è appunto la megalobancomania,la 10CUL01AF01 sua fine e gli orrori che accoglie diffusa perversione che induce un 3.0 può lasciare aperta una strada: «Io tranquillo barista di qualsiasi pro- sono un’altra/ in me ci si può per- vincia o capitale italiana a demoli- 17.50 dere/ ma ritrovarsi è splendida bat- re il vecchio ed efficiente bancone taglia/ di tutte le bugie e le catene/ per sostituirlo con uno possibil- almeno da una sii libero/ non dob- mente più grande, più tortuoso, biamo sperare/ possiamo, ogni più carico di ottoni, più ricco di istante del giorno». Forse è così, alabastro, più di tutto, insomma, perché come recita Lisa «Io non Uno dei 18 disegni autografi di Giovanni Boccaccio Ansa come se la funzionalità delle origi- frequento i buoni/ nè i cattivi sen- ni dovesse inchinarsi a qualche timenti/ ma i sentimenti, e basta/ proposito di monumentale rappre- veri, spesso indicibili/ io che ci cre- ROMA. Una redazione giovanile dialettali (come quelli senesi, pisa- sentanza. Un cenotafio per il co- do ancora...». Il blues è una musica del «Decameron» e 18 disegni illu- ni, veneziani), furbeschi, gergali, cktail. In realtà sarebbe utile il che può gridare e il Figlio invita: strativi autografi di Giovanni Boc- villaneschi, come per le invenzioni confronto con gli altri sintomi di «Ascolta ascolta il Pinball blues/ caccio sono stati scoperti da Vittore estrose nel parlare di Calandrino o una sindrome analoga: quella che ognuno è lanciato, stregato, vola Branca, uno dei massimi studiosi FrateCipolla». in un non lontano passato ha in- via/ urta un altro e si ricomincia/ dell’opera e dei suoi codici mano- A garanzia della sua tesi, come di- dotto tranquille trattorie dalle can- da una luce all’altra senza mai fer- scritti, e da Maria Grazia Ciardi Du- ce lo stesso studioso, vi sono trascri- dide tovaglie alla mutazione in ab- marsi...». prè, grande esperta per quel che ri- zioni su codice berlinese, di mano bacinanti pizzerie in nero su uno Stefano Benni Garufi Letta la ballata di Benni, capita guarda disegni dell’epoca e dello dello stesso Boccaccio, di varianti sfondo rosa che si alterna al grigio di rileggere un verso di Enzensber- scrittore fiorentino in particolare. prese dal codice parigino e proposte e al verde pisello. Ma non si pote- ger: «Tutti gradirebbero essere sal- L’annuncio ufficiale è stato dato ie- come possibili varianti. Nelle due va chiedere questo a un libro che dietro i finti malumo- Fido Pass Pass, gli umi- vati». Compare a metà circa (canto ri, dallo stesso Branca, a Roma, con versioni l’impianto dell’opera, con si occupa soprattutto di bar e che ri è comune. li prostrati e annichili- decimo) della Fine del Titanic.Ilri- una relazione all’Accademia dei le giornate e le cento novelle, è il si intitola appunto Bar sport duemi- Stefano Benni è un ti, come i ragazzi di ca- E stasera chiamo è inevitabile, per l’asso- Lincei, cui seguirà la pubblicazione medesimo. A questo si aggiungono, la, autore Stefano Benni. Fin dalle campione del comi- sa Minardi che seguo- nanza metrica. Ma c’è un’altra ra- di un lungo saggio stilistico-filolo- sul codice del Capponi - probabil- prime righe di questo articolo, che co. Basterebbe pensa- no in tv l’esecuzione, è in scena gione. Enzensberger spiegava una gico di 200 pagine sul numero di mente un amico dello scrittore -, 18 peraltro gli appartengono, si può re ai racconti di un al- sulla sedia elettrica, volta che la fine del mondo non ci aprile del periodico «Studi sul Boc- graziose illustrazioni che la Duprè dedurre che lo scrittore si occupa tro bar, Il bar sotto il Bar sport del padre Augusto, do- a Genova appare mai perché crediamo di ve- caccio» (ed. Le Lettere). «Tre editori hadimostratoautografedelBoccac- dell’attualità. mare. O alle esplosive duemila po il talk show sulla derla arrivare tutta in un colpo. - racconta Branca - si sono già fatti cio stesso. Boccaccio era del resto Nel primo capitolo-racconto, invenzioni verbali di di Stefano Benni pena di morte. In veri- Lo spettacolo teatrale L’affondamento del Titanic venne avanti per pubblicare le due reda- buon disegnatore e la stessa Duprè «Psicopatologia del bancone da alcuni suoi romanzi Feltrinelli tà la comicità di Benni ispirato al testo «Blues in seguito dai suoi contemporanei zioniunaafrontedell’altra». aveva già catalogatoun centinaiodi bar», ad esempio, Benni, facendo come Baol o La Com- pagine 170 si è andata via via raf- sedici - Ballata della città come la fine del mondo in atto La redazione giovaniledel «Deca- suoiinterventifigurativi. finta di scherzare, ci racconta con pagnia dei celestini.Ma lire 24.000 freddando, sono spari- dolente», di Stefano Benni, unico: una teatrale prova generale. meron», composta secondo Branca Per quel che riguarda le datazioni crudeltà il nostro presente estetico forse una comicità ti di scena i trucchi, la va in scena questa sera al Di lì a due anni sarebbe scoppiata da un Boccaccio non ancora qua- c’è quindi da segnalare che lasecon- che sottintende molte cose: tra- fluente di parole e di Blues scrittura si è asciugata. Teatro Gustavo Modena di la seconda guerra mondiale. La rantenne (lo scrittore nacque nel da redazione,rispettoallaprima, «si monto del gusto e della cultura, situazioni lo ha dan- in sedici Benni sembra abbia Genova. È una produzione ballata di Benni è un breve rias- 1313), è contenuta nel codice «Pari- caratterizza anche per elementi sto- défaillance della tradizione, crisi neggiato, costringen- di Stefano Benni voluto cambiare pelle della compagnia Teatro sunto, recitato in una possibile gino italiano 482» conservato alla rico culturali che Boccaccio poteva della storia, retorica della moder- doloinungenere Feltrinelli e l’abbia già cambiata dell’Archivolto, che aveva scena pubblica, di possibili quoti- Nazionale di Parigi e scritto da Gio- aver acquisito solo dopo il 1355 - di- nizzazione, trionfo dell’evasione presunto più dai criti- pagine 60 come in alcuni rac- già collaborato con lo diane catastrofi. Non sono la fine vanni Capponi negli anni prece- ce sempre Branca - come la devia- fiscale (i soldi bisognerà pur met- ci che reale, secondo lire 9.000 conti di Bar sport due- scrittore per uno spettacolo del mondo, sono le sconfitte che denti il 1360, oltre che in una qua- zione del traffico navale genovese terli da qualche parte). Nei suoi una vecchia e irridu- mila (ad esempio «La tratto dal suo libro «Il bar riusciamo a percepire, senza capire rantina di altri manoscritti. Branca, dalla Tana a Costantinopoli o la let- modi paradossali, nel suo conti- cibile divisione. Così riparazione del non- sotto il mare» e per un che la somma è appunto quella che trenta anni fa dimostrò come tura di alcuni testi greci». Insomma, nuo trasmigrare tra presente e fu- persino Luca Canali no», storia di un non- «Amleto». «fine» troppo grande e metafisica fosseautografodelBoccaccioil«De- più Boccaccio, col tempo, diventa turo, tra oggettività della materia e non si è accorto di lui come straor- no speciale, Telemaco 87, post te- Lo spettacolo di stasera è per spaventare qualcuno. La vo- cameron» del codice berlinese «Ha- colto e umanista, tanto più capisce illusione o premonizione della dinario indagatore - e qui apposta levisivo e capace di incantare rac- una lettura scenica a cura di lontà del poeta è di preservarci un milton 90», scritto dall’autore ses- l’importanza del suo lavoro e vi in- fantasia, Benni resta un tormenta- cito l’articolo dell’Unità -didisse- contando la storia della grande sic- Giorgio Gallione, tra gli orizzonte. Poi si vedrà. «Ascolta santenne attorno al 1370, oggi rac- terviene con libertà creativa e lin- to interprete della realtà. sti psicologici e sociali provocati cità, o «Il bar di una stazione qua- interpreti ci sono Franca sto cantando/ tra le note c’è il tuo conta che, studiando negli anni i guistica. «Ma non solo, perchénella Giorni fa, proprio su questo dai media, del niente entro il quale lunque», malinconico, straziante Nuti (nella parte nome», conclude Lisa, richiaman- codici che contengono l’opera, si è versione maggiore - aggiunge sem- giornale, Luca Canali lamentava annaspano o talvolta muoiono mi- documento sulla solitudine) e in dell’indovino cieco), dosi un’altra volta alla sincerità del reso conto che, per lingua eperstile, pre Branca - vi èanche un’accentua- negli scrittori italiani un difetto di gliaia di giovani ricchi o poveri, alcuni «inventari» dei nostri più Giuseppe Cederna (nel ruolo sentimento.