Estratti Dalla Stampa Locale 9 Ottobre

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Estratti Dalla Stampa Locale 9 Ottobre IL MESSAGGERO VENETO 9 OTTOBRE I valori della specialistica ambulatoriale sono stati rivisti con una delibera di giunta ad hoc La loro applicazione conterrà costi per 299 milioni Riccardi: col nuovo tariffario dieci milioni di risparmi UDINE «Il nuovo tariffario della specialistica ambulatoriale porterà a una diminuzione dei costi delle prestazioni stimata in circa 10 milioni di euro, riducendo in particolar modo quelle per la diagnostica radiologica e le analisi di laboratorio». Lo ha dichiarato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, in risposta ad una interrogazione che era stata depositata dal consigliere Massimo Moretuzzo riguardante l'impatto sul Sistema sanitario regionale del nuovo tariffario decretato dall'esecutivo. Riccardi ha messo in evidenza il fatto che, a seguito del provvedimento giuntale e confrontando il vecchio e il nuovo tariffario sulla base delle prestazioni specialistiche ambulatoriali del 2017, la spesa si ridurrebbe passando da 299 milioni 306 mila euro a 289,9 milioni. Nello specifico, i minori costi a carico del sistema, pari a quasi 9 milioni di euro, si verificheranno nelle prestazioni dei laboratori, dove le tariffe sono state allineate a quelle del Veneto, ad eccezione del prelievo ematico e di altri pochi esami. Scendono le tariffe della diagnostica radiologica, con un recupero superiore a 2,5 milioni di euro, grazie a un allineamento di quelle più alte con quelle del Veneto (di valore inferiore), mentre le più basse non sono state toccate. In riduzione anche le tariffe dell'intervento per la liberazione del tunnel carpale, settore che da solo fa recuperare 1,2 milioni di euro. Infine, salgono, per adeguarsi a livelli di sostenibilità, le tariffe di alcune prestazioni di riabilitazione e quelle dell'endoscopia. Per quanto riguarda poi le prime visite, ci sarà un incremento complessivo dei costi pari a 2,2 milioni. Per alcune specialità si passerà da 29 a 39 euro a seguito di un incremento dei tempi di esecuzione della prestazione. In crescita anche i costi delle prime visite per la neuropsichiatria infantile (49 euro) e oculistica (39 euro), aumento quest'ultimo legato al fatto che saranno compresi anche alcuni esami quali quello sul fundus, lenti e tono. «Il precedente tariffario per la specialistica ambulatoriale - ha spiegato Riccardi - risaliva al 2006 e presentava valori superiori alla media nazionale. Da allora nessun Governo regionale ha mai voluto metterci mano. Questa Giunta, invece, ha adottato un provvedimento che riduce le tariffe in alcuni settori e, al contempo, ne alza altre palesemente insufficienti». «È la prima volta - conclude l'assessore - che le tariffe calano in modo sensibile invece di salire. Questo va considerato come un primo provvedimento indirizzato a ridurre la differenza tariffaria rispetto a quella di altre Regioni. Il percorso attuato ha lo scopo di tutelare i cittadini dal rischio di sottoporsi a prestazioni frettolose e riconosce alle prime visite tempi adeguati per la loro esecuzione». Nei primi quattro mesi consegnate 3 prescrizioni a cittadino Sale a 6,6 milioni (+8,9%) l'importo a carico degli utenti Spesa farmaceutica Meno pillole e ricette ma negli ospedali i conti sono in rosso Elena Del Giudice / UDINE La spesa ospedaliera per i farmaci, ancora una volta, fa saltare i "conti". Nei primi quattro mesi dell'anno, a fronte di un "tetto" corrispondente al 14,85% del Fondo sanitario regionale (pari a 112,2 milioni di euro, che sono il 14,85% di 755,64 milioni del fondo sanitario regionale dei primi 4 mesi), il Friuli Venezia Giulia ha speso per la farmaceutica convenzionata (i medicinali che si ritirano in farmacia) e per gli acquisti diretti (i farmaci di cui le Aziende si riforniscono per garantire le cure negli ospedali e la consegna del primo ciclo di terapia ai pazienti) 133,81 milioni di euro, ovvero 21,6 milioni in più rispetto al "tetto". L'incidenza sul Fondo sanitario regionale è del 17,71%, e non del 14,85%.Nello sforamento del budget il Fvg è in buona compagnia. Solo le Province autonome di Trento e Bolzano e la Val d'Aosta restano al di sotto della fatidica soglia, mentre tutte le altre Regioni chiudono il primo, parziale, bilancio in "rosso". Complessivamente la spesa nazionale del periodo ha superato i 6,2 miliardi, con uno scostamento di 693,5 milioni, rappresentando in media il 16,70% del Fondo sanitario nazionale per il periodo.In farmaciaLa spesa farmaceutica convenzionata netta, che è la spesa che la Regione Fvg sostiene per assicurare i medicinali ai propri cittadini, ritirabili in farmacia, è in flessione. Nel periodo considerato si è attestata a 55 milioni di euro, contro i 58,2 dello stesso periodo dello scorso anno, con una variazione di -3,19 milioni di euro, -5,49%, una variazione leggermente più elevata della media nazionale che è del -5,13%. Per i friulgiuliani il conto del periodo gennaio-aprile è stato un po' più salato, in termine di compartecipazione. Sono stati spesi 6,6 milioni di euro, contro i 6,06 dello scorso anno, con un incremento del +8,9%. Vale la pena ricordare che la compartecipazione, in Fvg, si limita alla differenza di prezzo tra il farmaco generico a brevetto scaduto e quello di marca, se è quest'ultimo che viene richiesto; non c'è invece il ticket fisso sulla ricetta che prescrive i farmaci, come avviene invece in altre regioni. E questo nonostante il numero di ricette "staccate" dal medico, sempre nei primi 4 mesi, sia in calo rispetto allo scorso anno. Sono state 3 milioni 802 mila 252 le ricette presentate in farmacia (circa 3 a testa per ogni residente), erano 3 milioni 824 mila 922 nel 2017. La variazione assoluta è stata di 22 mila 670 ricette in meno, pari al -0,6%, contro -0,8% nazionale. L'andamento dei consumi dei farmaci di fascia A, ovvero i farmaci essenziali e quelli prescritti per le malattie croniche, che sono gratuiti per i pazienti, a meno di un'eventuale quota di compartecipazione, è segnalato in aumento. Sono state 151,17 milioni le DDD, dosi definite giornaliere di questo genere di farmaci, erano 147,97 milioni lo scorso anno, con un incremento di 3,2 milioni di dosi pari al +2,2% (in linea con la media). Territorio e ospedaleLa spesa farmaceutica convenzionata territoriale sta sotto il tetto del 7,96%, per la precisione rappresenta il 7,20% del Fondo sanitario regionale, con uno scostamento di 5,78 milioni in meno rispetto al tetto di 60,14 milioni e una spesa di 53,3 milioni. Per i farmaci innovativi, oncologici e non oncologici, il Fvg ha speso oltre 8 milioni di euro (e non partecipa al fondo nazionale). Per gli acquisti diretti il saldo è di 79,44 milioni. La spesa complessiva è stata dunque di 133,8 milioni, una cifra che, come detto, è di 21,6 milioni di euro più elevata del tetto definito di risorse da destinare ai farmaci. Con una lettera inviata alle Asui di Udine e Trieste e alle Aas 2, 3 e 5, la direzione centrale impone l'autorizzazione per ogni nuovo ingresso in organico Stop a tutte le assunzioni per le Aziende in perdita UDINE È arrivato lo stop alle assunzioni per le Aziende che stimano di chiudere il bilancio 2018 in rosso. Ovvero quasi tutte. Ad eccezione del Cro di Aviano e del Burlo, le altre - sulla base del secondo report quadrimestrale di gestione - hanno previsto di arrivare al 31 dicembre con il bilancio in perdita. La risposta della direzione centrale della Salute è stata immediata: «tutte le acquisizioni di personale dipendente e somministrato devono essere soggette a preventiva autorizzazione da parte della Direzione». Dallo stop alle assunzioni si salvano solo gli infermieri oggetto dell'ultimo concorso. Tutte le altre figure professionali, dai direttori di dipartimento agli Operatori socio-assistenziali, dal personale amministrativo a quello somministrato, restano ferme. La qual cosa pare abbia già generato scompiglio tra le diverse Aziende, molte delle quali hanno avviato concorsi e selezioni per reclutare medici, specialisti, personale di supporto.L'alternativa è che i direttori generali dettaglino in modo puntuale «prima di procedere a qualsiasi tipo di acquisizione» le motivazioni dell'assunzione, in una richiesta da inviare a Triste. Motivazioni che dovranno essere "blindate". Scrive la direzione centrale nella lettera alle Aziende, che nella richiesta dovrà essere chiara «l'imprescindibilità dell'assunzione con riferimento alla necessità di garantire i livelli essenziali di assistenza, nonché le attività di supporto tecnico amministrativo, relazionando sulle valutazioni effettuale in ordine a possibili diverse soluzioni organizzative e all'impatto economico di ricaduta dei costi sull'esercizio 2019». L'autorizzazione ad assumere andrà richiesta anche «per il conferimento della direzione di struttura complessa», ovvero per i "primari".È intuibile come la spesa farmaceutica abbia un peso significativo nei conti delle Aziende che, tranne alcune eccezioni, si attestano su valori superiori a quelli stimati a inizio anno e calcolati nel budget assegnato dalla Regione. Altra voce di costo importante sono le malattie rare, che richiedono trattamenti particolarmente costosi, e ultimo - ma non per importanza - la fuga di pazienti verso o altre strutture di questa regione o addirittura di altre regioni.La modalità scelta dalla direzione centrale di imporre lo stop alle assunzioni, senza peraltro avviare un confronto con le Aziende per capire quali le ragioni del "buco", quali le azioni correttive per puntare al pareggio di bilancio, o semplicemente valutare se le stime sul trend dei costi siano state, o meno, realistiche, e quali siano le necessità di personale, ha creato ieri parecchio malumore. Fi nomina Anzit, ProgettoFvg punta sull'ex candidata Gallizia Santoro (Pd) critica: «È un sistema di divisione del potere» FvgStrade torna al Cda I dem vanno all'attacco «È una spartizione» Mattia Pertoldi / UDINE Tutto confermato.
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    ESTRATTI DALLA STAMPA LOCALE IL MESSAGGERO VENETO 7 LUGLIO L'analisi del presidente dell'Istituto superiore di sanità, Brusaferro, collegato con l'università di Udine e i manager regionali «Fvg competente, vinta la sfida Covid Un tesoro d'esperienza per il futuro» Elena Del Giudice udine Cento giorni di gestione dell'emergenza Covid in Friuli Venezia Giulia dal punto di vista della sanità. Centro giorni frenetici iniziati - fortunatamente - una manciata di giorni dopo l'esplosione dell'epidemia in Lombardia, un ritardo che stato determinante per organizzare al meglio la risposta in regione facendo tesoro di quel che stava accadendo altrove. I risultati premiano il Fvg, inserita a pieno titolo tra le regioni virtuose per le modalità, e i risultati, nella gestione dell'epidemia. Di questo si è parlato ieri nel corso del webinar dal titolo "Covid 19 tra Azienda e università, l'esperienza dei primi 100 giorni", organizzato dall'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale e dal Dipartimento di Area medica dell'Università di Udine (Dame) aperto da Laura Regattin, direttore sanitario AsuFc e da Leonardo Alberto Sechi, direttore Dame.In apertura il messaggio di saluti del presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, che ha rimarcato come «la sanità del Fvg ha una tradizione di grande attenzione all'organizzazione e alla qualità e sicurezza delle cure che, unita all'alta professionalità del personale, ha permesso di affrontare con efficacia l'emergenza dell'epidemia da Sars-CoV-2. Eventi nuovi e inattesi come questa pandemia sono fenomeni complessi che richiedono sistemi preparati alle emergenze e all'imprevisto, capaci di rispondere prontamente, di coniugare risposte locali con strategie nazionali ed internazionali e creare sinergie tra tutti gli attori interessati».Ha parlato di «riconversione» dell'ospedale per rispondere prontamente all'avanzare della pandemia Massimo Braganti, direttore generale dell'AsuFc, ricordando l'immediata disponibilità «ad accogliere pazienti dalla Lombardia, in condizioni critiche».
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