Pugliapromozione martedì, 16 febbraio 2021 Pugliapromozione martedì, 16 febbraio 2021

Prime Pagine

16/02/2021 Corriere del Mezzogiorno (ed. Bari) 5 Prima pagina del 16/02/2021

16/02/2021 La Gazzetta del Mezzogiorno 6 Prima pagina del 16/02/2021

16/02/2021 La Repubblica (ed. Bari) 7 Prima pagina del 16/02/2021

Dicono di noi

15/02/2021 Mc Meeting e Congressi 8 Torna il ministero del Turismo in Italia: la soddisfazione dalle associazioni alberghiere

15/02/2021 Puglia Live 10 Gallipoli capitale italiana del Blu European Festival. Presentato il ricco programma

15/02/2021 Puglia Live 14 Lecce - INCONTRO ONLINE ALUMNI UNISALENTO CON LA PARTECIPAZIONE DI MASSIMO BRAY

Bari

16/02/2021 La Gazzetta del Mezzogiorno Pagina 29 15 Le prime prenotazioni al museo di Altamura

15/02/2021 lagazzettadelmezzogiorno.it 16 Bari primo weekend di zona gialla, pienone nei ristoranti ma ha aperto solo la metà

Barletta-Andria-Trani

16/02/2021 La Repubblica (ed. Bari) Pagina 10 18 Nuove concessioni per lo sport nei lidi

16/02/2021 La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Capitanata) Pagina 31 19 Demanio marittimo pubblicato l'avviso sulle concessioni

16/02/2021 La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Capitanata) Pagina 34 20 E la casa cantoniera di Canne della Battaglia sarà presto riconvertita in Alberga -bici

Brindisi

16/02/2021 Quotidiano di Puglia (ed. Brindisi) Pagina 13 21 Il territorio colpito da xylella rigenerato grazie ai vini Dop

16/02/2021 La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Brindisi) Pagina 37 23 «Pernia e Cola» Due studiosi rivedono i luoghi della commedia

Foggia

16/02/2021 La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Capitanata) Pagina 23 24 E il virus ha isolato ancor più le masserie Lecce

16/02/2021 Quotidiano di Puglia Pagina 16 25 Scarciglia, proposta d' acquisto Ma Papa frena: «Tutto da decidere»

16/02/2021 Quotidiano di Puglia Pagina 23 27 Copertino, la potatura dei vigneti sul castello

16/02/2021 Quotidiano di Puglia Pagina 23 28 I borghi dei pescatori per raccontare l' industria del mare

16/02/2021 La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Lecce) Pagina 24 30 «Il Recovery Plan deve riscrivere la storia agricola del Salento»

16/02/2021 La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Lecce) Pagina 30 32 Carnevale di Gallipoli nostalgia e speranza

16/02/2021 La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Lecce) Pagina 31 34 «Gallipoli capitale» dei borghi di pesca nel mare d' Europa

16/02/2021 La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Lecce) Pagina 31 36 Tour «in sicurezza» alla Bernardini

Scenario turismo nazionale

16/02/2021 La Repubblica Pagina 4 ETTORE LIVINI 37 L' anno zero del turismo "Approfittiamo dello stop per ristrutturare gli hotel"

15/02/2021 Ansa 39 Unwto, il turismo è ferito, bisogna ripartire assieme

15/02/2021 Italpress nodered 41 Senza il turismo straniero buco da 25 miliardi

15/02/2021 ilsole24ore.com Gianni Rusconi 42 Turismo: ancora tante incognite. Segni di ripresa non prima dell' estate

15/02/2021 AgenziaViaggi da Andrea Lovelock 44 Ministero del Turismo, le speranze del settore

15/02/2021 Travelnostop 46 Le guide in controtendenza: perplessita su ministero Turismo sganciato da Cultura

15/02/2021 Travelnostop 47 L' Europa perde quasi 2 miliardi di passeggeri nel 2020 a causa del covid

15/02/2021 ilsole24ore.com Vincenzo Chierchia 48 Invitalia: stop trattative con Human company per cessione asset Italia Turismo

15/02/2021 AgenziaViaggi da Giulia Di Camillo 49 At The Card, nuova esclusiva per le agenzie di viaggi Uvet

15/02/2021 AgenziaViaggi da Redazione 51 Azemar attiva il servizio di prenotazione test Pcr Covid

15/02/2021 (Sito) Adnkronos 52 Stop sci, Zaia: "Ristori non bastano, ora si paghino i danni"

15/02/2021 (Sito) Adnkronos 53 Sci, Garavaglia: "Danni legati a scelte governo, subito indennizzi"

15/02/2021 AgenziaViaggi da Redazione 54 La montagna non riapre. E il governo scivola sulla neve

15/02/2021 Agi AGI - Agenzia Italia 56 Danni drammatici al turismo invernale, dice Confindustria Alberghi

15/02/2021 Agi AGI - Agenzia Italia 57 Lo stop allo sci diventa una valanga di dissenso 15/02/2021 Agi AGI - Agenzia Italia 59 Lo stop allo sci costa 4 miliardi e mezzo. Garavaglia all' Agi, subito gli indennizzi

15/02/2021 Ansa 61 Sci: Adu, ora necessario sostegno ad aziende e lavoratori

16/02/2021 Corriere della Sera Pagina 4 62 Stop allo sci, asse Fontana-Garavaglia «Un errore. Ora subito gli indennizzi»

16/02/2021 Avvenire Pagina 4 64 Senza sci rischiano di andare in fumo oltre 10 miliardi

16/02/2021 Avvenire Pagina 25 66 Garavaglia: Subito i ristori non dimenticare la montagna

16/02/2021 Il Giorno Pagina 7 67 Niente sci, la grana rimborsi ai turisti Ora le regioni del Nord chiedono i danni

16/02/2021 Il Sole 24 Ore Pagina 5 Enrico Netti 69 Sci, l' ira dei gestori per lo stop last minute «Indennizzi subito»

16/02/2021 La Verità Pagina 2 71 Lo schiaffo allo sci da parte di Speranza costa 400 milioni di mancato fatturato

16/02/2021 La Verità Pagina 4 73 Dai gestori delle piste ai ristoratori: i ribelli aprono alla faccia del governo

16/02/2021 Libero Pagina 4 75 Sci in rivolta: lo stop costa 12 miliardi di euro

16/02/2021 MF Pagina 2 MANUEL FOLLIS 77 Stop sci, danni per almeno 11 mld

[§1§] martedì 16 febbraio 2021 Corriere del Mezzogiorno (ed. Bari)

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[§2§] martedì 16 febbraio 2021 La Gazzetta del Mezzogiorno

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[§3§] martedì 16 febbraio 2021 La Repubblica (ed. Bari)

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[§17118910§] lunedì 15 febbraio 2021

Mc Meeting e Congressi

Dicono di noi

Torna il ministero del Turismo in Italia: la soddisfazione dalle associazioni alberghiere

Tra le novità del nuovo governo Draghi c' è anche la creazione del ministero del Turismo , affidato a Massimo Garavaglia. Il decastero era stato acclamato a gran voce dal tutto il comparto turistico, uno dei più colpiti dalla pandemia di Covid-19, che prima dell' emergenza sanitaria valeva il 13% del Pil. Tra i plausi all' istituzione del nuovo ministero - accolto favorevolmente da tutte le associazioni del comparto, da Fiavet a Confturismo, da Federturismo Confindustria ad Assoturismo - anche quello del mondo alberghiero, da Confindustria Alberghi a Federalberghi. "Il nuovo esecutivo fa un salto in avanti per le politiche del comparto e con l' istituzione di un ministero dedicato conferma l' importanza economica della nostra attività" ha dichiarato Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi. L' associazione chiede ora una road map per la rinascita del settore. "Il ministro Garavaglia ha davanti a sé una sfida complessa che non possiamo permetterci di perdere. Mai come oggi il settore alberghiero necessita di una strategia organica e di una visione di medio/lungo periodo per tornare a crescere e competere sul mercato globale del turismo Il 2020 è stato un anno spaventoso e abbiamo ancora davanti molti mesi complicati. La crisi ha moltiplicato le esigenze delle aziende e per questo confidiamo in una accelerazione degli interventi attraverso misure robuste indispensabili alla salvaguardia e alla rinascita del comparto . Al nuovo ministro del Turismo chiediamo una road map per uscire dalla crisi e mettere in sicurezza le aziende del settore che sono un potenziale importante anche per la rinascita del Paese. Il recovery plan è un tassello fondamentale, ma il settore ha purtroppo ancora bisogno anche di interventi di diretto supporto alle imprese. Ci auguriamo soluzioni rapide ed incisive e confermiamo sin da subito la nostra piena disponibilità a collaborare con Garavaglia" ha concluse Colaiacovo. Anche Federalberghi, che aveva insistito sulla dotazione di un portafoglio per il ministero del Turismo, esprime soddisfazione. "Rivolgiamo i migliori auguri di buon lavoro all' onerevole Massimo Garavaglia, neo ministro del turismo, e ringraziamo il presidente del Consiglio dei ministri, prof. Mario Draghi, per l' attenzione dedicata al nostro settore, al quale vengono finalmente dedicati il rilievo e l' attenzione che merita. Assicuriamo sin da ora la piena disponibilità del sistema Federalberghi a collaborare con il Governo, nell' interesse del Paese.Il turismo ha bisogno di interventi immediati, per uscire dalla tempesta, e di programmare la ripartenza con investimenti che consentano di competere ad armi pari con l' agguerrita concorrenza internazionale" ha dischiarato Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. Ministero del Turismo con portafoglio: la storia Il Ministero del Turismo (con portafoglio) mancava in Italia dal 1993 , da quando cioè l' allora Ministero del Turismo e dello Spettacolo venne abolito con un referendum popolare. Da allora, le competenze cambiano spesso indirizzo, passando da

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[§17118910§] lunedì 15 febbraio 2021

Mc Meeting e Congressi

Dicono di noi

un dipartimento a capo della presidenza del Consiglio alla delega al ministero dell' Industria. Michela Vittoria Brambilla diventa ministro senza portafoglio del Turismo nel 2009 con il Governo Berlusconi e Mario Monti nel 2011 nomina Pietro Gnudi a capo del ministero del Turismo e dello Sport, che nel 2012 viene sostituito con il dipartimento per gli Affari regionali, il Turismo e lo Sport. Poi nel 2013 è la volta di Massimo Bray, nominato da Enrico Letta ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo . Nel 2018, il Governo Conte trasferisce le competenze in materia di turismo al dicastero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, guidato da Gian Marco Centinaio, per poi farlo traslocare di nuovo al ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo (Mibact), guidato da Dario Franceschini.

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[§17118908§] lunedì 15 febbraio 2021

Puglia Live

Dicono di noi

Gallipoli capitale italiana del Blu European Festival. Presentato il ricco programma

15/02/2021 Sei Paesi e sei città insieme per promuovere i piccoli borghi di pescatori (16-22 febbraio 2021)

Gallipoli capitale italiana del Blu European Festival. Per una settimana a partire da domani, martedì 16 febbraio, un ricco programma di attività metterà infatti la cittadina salentina e il suo borgo di pescatori in connessione ideale e artistica con altre comunità del Mediterraneo nell'ambito del progetto co-finanziato dal programma COSME dell'Unione Europea.Stamattina nell'aula consiliare di Palazzo dei Celestini, sede della Provincia di Lecce, la conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa, cui hanno preso parte il presidente della Provincia e sindaco di Gallipoli Stefano Minerva, l'amministratore unico di Agriplan (ente capofila del progetto) Michelangelo De Palma, il presidente della cooperativa leccese Pazlab Matteo Serra.Quattro talk, due experience, due degustazioni per accendere le riflessioni sul tema di addetti ai lavori, giornalisti ed esperti da ogni parte d'Italia; poi una mostra fotografica in contemporanea nei sei Paesi coinvolti sotto l'hashtag Blu Memories e una performance teatrale. E tanti partner che si sono ritrovati in un progetto che punta ad elevare i piccoli borghi a grandi attrattori turistici, e che vede capofila Agriplan insieme a Comune e Provincia di Lecce: Consorzio Puglia Best Wine, Distretto Puglia Creativa, Legacoop Puglia, InnovAction, Salento 4 Season, Xgraph (patrocinio di Puglia Sounds) e PazLab, come già detto azienda creativa selezionata per raccontare graficamente il Festival grazie alle immagini coordinate dei sei Paesi protagonisti.IL PROGETTOSei Paesi dell'UE, sei piccoli borghi di pescatori: Pyrgos in Grecia, Bermeo in Spagna, Viana do Castelo in Portogallo, Durres in Albania, Herceg Novi in Montenegro e Gallipoli in Italia. L'obiettivo, come già detto, è quello di creare in prospettiva un marchio made in Europe che, partendo dal basso, unisca in un percorso di valorizzazione delle le storie e tradizioni locali, di protezione del mare e di promozione anche economica di queste piccole comunità, che saranno accomunate da un'unica immagine esaltando però al contempo le loro identità. Con il Blu European Festival si dà infatti forma a un sistema di azioni destinate alla valorizzazione delle industrie culturali e creative locali dalla musica alla letteratura, dall'arte al food e all'artigianato che consentirà tra l'altro a questi borghi di realizzare una reale destagionalizzazione turistica. A causa delle restrizioni legate alle misure di precauzione in vigore in questo periodo, le attività saranno prevalentemente in remoto, mentre per Blu Memories, il progetto fotografico che mette in rete i sei borghi di pescatori anche dal punto di vista visuale, si sta decidendo il da farsi in queste ore. Non è escluso che l'inaugurazione della mostra, prevista presso la Galleria dei due mari, possa slittare a giugno, in concomitanza con la Settimana della cultura del mare, prevista a Gallipoli per giugno.E' motivo di grande orgoglio per noi rappresentare l'Italia in questo Festival, e confrontarci

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Puglia Live

Dicono di noi

con realtà lontane geograficamente così lontane ma al contempo così simili come stile di vita, ha spiegato il presidente della Provincia e sindaco di Gallipoli Stefano Minerva. Non è stato facile realizzare questo Festival in un periodo così complicato, ha aggiunto Michelangelo De Palma, amministratore unico di Agiplan (ente capofila del progetto), ma dobbiamo lavorare ancora molto per dare ragione a chi sostiene che la Puglia sia la regione più bella del mondo, e per portare ai nostri territori turismo responsabile. Le statistiche dicono che la permanenza media dei turisti balneari non supera 4 giorni: noi dobbiamo fare in modo che questi turisti diventino viaggiatori, ovvero visitatori desiderosi di cimentarsi e mischiarsi con le località locali per fare esperienze vere. A tutto questo, ha concluso De Palma, il Blu European Festival contribuirà con i suoi pescatori, ma anche con i suoi artigiani, i suoi artisti e tutta la comunità. Con l'impegno già da ora - ha chiesto Matteo Serra, presidente di Pazlab, rivolto al sindaco Minerva, di poter replicare il Festival il prossimo anno, quando l'emergenza sarà finita. IL CONTEST FOTOGRAFICO E L'HASHTAG CHE RIPORTA AL MAREUn contest social per la realizzazione di una memoria europea. Le attività ̀ di promozione sono partite la scorsa estate con un contest Instagram che, sotto l'hashtag #blumemories, ha raccolto centinaia di fotografie capaci di raccontare pezzi di storia delle sei località europee coinvolte. Abbiamo chiesto ai partecipanti di sottolineare con forza le emozioni legate alle immagini, commenta Michelangelo De Palma, amministratore di Agriplan, il player internazionale del progetto, perché volevamo ricostruire la memoria storica delle comunità di pesca. In questo senso è stato solo uno il paletto definito per il contesto: le fotografie recuperate dagli archivi avrebbero dovuto essere state scattate entro il 1992, data della firma del trattato di Maastricht, uno capisaldi normativi dell'Unione Europea.Le sei nazioni europee esporranno in contemporanea le immagini selezionate; tutti i progetti sono stati raccontati con un'unica comunicazione e un comune layout messo a punto come già detto da Pazlab, che ha creato per l'occasione un'identità visiva della mostra andando a disegnare un vero e proprio font dallo stile grafico unico ed innovativo, chiamato per l'occasione BLU: Particolare che dimostra ancora una volta la straordinaria creatività italiana, aggiunge Michelangelo De Palma.LE ALTRE ATTIVITA'Il racconto del progetto sarà fatto anche attraverso un percorso di degustazione e abbinamento cibo-vino che metterà in connessione Gallipoli con la Spagna e la Grecia; dieci giornalisti di altrettante testate nazionali affronteranno un viaggio del gusto attraverso i vini della Costa Basca, il Peloponneso e la Puglia, ovvero Bermeo, Pyrgos e Gallipoli: uno Txakoli dalla Biscaglia, provincia dei Paesi Baschi affacciata sul Mar Cantabrico; un bianco a base di Asyrtiko e Robola, proveniente dall'Elide, la parte più occidentale del Peloponneso; un rosato da Negroamaro del Salento, nato sulla costa ionica dello stesso. La degustazione sarà accompagnata da prodotti gastronomici tipici capaci di raccontare storia e identità dei territori.Sarà lo chef Domingo Schingaro, executive del ristorante stellato Due Camini di Borgo Egnazia a condurre una lezione di cucina territoriale pugliese imperniata sulla sostenibilità. Nelle nostre ricette, racconta infatti lo chef, il pesce viene lavorato interamente, in tutti i suoi elementi, attribuendo valore e risalto anche alle parti meno nobili dello stesso, all'insegna di una

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Puglia Live

Dicono di noi

vera e propria rivoluzione delle priorità che ci consente al contempo di raccontare chi siamo e di rispettare elementi fondamentali come stagionalità, assenza di sprechi, rispetto del mare e forte legame con la tradizione.I TALK IN STREAMINGSono quattro i talk che potranno essere seguiti attraverso la pagina Facebook (https://www.facebook.com/blueuropeanfestival) del Festival e dei partner del progetto: argomento principale degli incontri il turismo in tutte le sue sfaccettature.IL PROGRAMMA DETTAGLIATO DELLE ATTIVITA'16/02/2021Ore 11:00Inaugurazione mostra fotografica (offline)in collaborazione con il Comune presso Galleria dei due mari di GallipoliOre 18:00Workshop artigianato (online su Live https://www.facebook.com/blueuropeanfestival)A cura dell'associazione culturale Fideliter Excubat e Bottega di Pero. L'associazione Fideliter Excubat opera nel centro di cultura Marea, presso l'ex Chiostro dei Domenicani di Gallipoli, svolgendo attività di artigianato artistico. Il mare sarà l'argomento predominante del workshop, durante il quale verranno raccontate le tecniche di realizzazione delle statue sacre a testimonianza della fede dei pescatori e si parlerà della trasformazione di rifiuti ripescati del mare in oggetti di arredo. Il workshop guiderà i partecipanti alla realizzazione di un manufatto.18/02/2021Ore 11:00Tasting con le testate giornalistiche nazionali (offline)Costa Basca, Peloponneso e Puglia protagoniste di un percorso enologico che trova fondamenta comuni nelle tradizioni dei borghi di mare, raccontate attraverso la degustazione di tre vini provenienti dai territori di Bermeo, Pyrgos e Gallipoli: uno Txakoli dalla Biscaglia, provincia dei Paesi Baschi affacciata sul Mar Cantabrico; un bianco a base di Asyrtiko e Robola, proveniente dall'Elide, la parte più occidentale del Peloponneso; un rosato a base di Negroamaro vinificato sulla costa ionica del Salento. La degustazione sarà accompagnata da prodotti gastronomici tipici dei territori coinvolti.Ore 18:00Cooking class Offline Città del Gusto del Gambero Rosso, LecceA condurre l'appuntamento sulla cucina territoriale del pesce Domingo Schingaro, executive del ristorante stellato Due Camini di Borgo Egnazia.19/02/2021Ore 17:00Blu talk #1 (online su Live https://www.facebook.com/blueuropeanfestival)Turismo, cultura e cooperazione per la valorizzazione dei territori costieri - Donato Metallo, presidente Commissione Cultura Regione Puglia- Carmelo Rollo, presidente Legacoop Puglia e vice presidente nazionale Legacoop- Cosimo Durante, presidente Gal Terra D'Arneo- Robert Piattelli, advisor Distretto Turistico Costa d'Amalfi e co-founder BTO Educational- Alberto Cazzato, PazlabModera Michelangelo De Palma - CEO AgriplanOre 19.00Blu Talk #2 (online Live https://www.facebook.com/blueuropeanfestival)World music, Mediterraneo, cultura, riscatto- Vincenzo Bellini, presidente Distretto Puglia Creativa- Cesare Veronico, direttore Puglia Sounds- Mauro Durante, Canzoniere Grecanico Salentino- Vittoria De Luca, responsabile Culturmedia Legacoop PugliaModerano Matteo Tangolo, coordinatore QuiSalento, e Matteo Serra, Pazlab20/02/2021Ore 11:00Experience #1 (online su Live https://www.facebook.com/blueuropeanfestival)Una visita virtuale tra pesca, artigianato e storia antica del mare - Video docOre 17.00Experience #2 (online su Live https://www.facebook.com/blueuropeanfestival)L'esperienza del pescaturismo - Video doc22/02/2021Ore 18.00Chiusura Festival (online su Live https://www.facebook.com/blueuropeanfestival)Lavoro, cultura e cooperazione per rilanciare lo sviluppo- Alessandro Delli Noci, assessore allo Sviluppo Economico Regione Puglia-

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[§17118908§] lunedì 15 febbraio 2021

Puglia Live

Dicono di noi

Massimo Bray, assessore Cultura della Regione Puglia- Stefano Minerva, sindaco Comune di Gallipoli e presidente Provincia di Lecce- Gianfranco Gadaleta, joint secretariat coordinator Interreg V-A Greece 2014-2020- Michelangelo De Palma, CEO AgriplanModera Matteo Serra, PazlabPerformance teatrale online - Lumare a cura di VentinovenoveLa piece teatrale LUMARE, per la regia di Mary Negro e Gabriele Polimeno, è un omaggio all'universo del mare, al suo rapporto con l'uomo, al suo misticismo tra miti e leggende. Musica, suoni, ombre cinesi porteranno lo spettatore in un viaggio intenso e trascendentale guidato dai racconti e dalle parole degli attori in scena.Ventinovenove è una cooperativa a matrice salentina, composta da attori e attrici teatrali; opera nel campo delle produzioni artistiche e dello spettacolo dal vivo utilizzando i linguaggi delle arti come strumento di promozione e innovazione sociale.#blueuropeanfestival #blumemories #befcommunitiesInstagram: @blueuropeanfestivalFacebook: https://www.facebook.com/blueuropeanfestival

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[§17118909§] lunedì 15 febbraio 2021

Puglia Live

Dicono di noi

Lecce - INCONTRO ONLINE ALUMNI UNISALENTO CON LA PARTECIPAZIONE DI MASSIMO BRAY

15/02/2021 CULTURA E SCUOLA, LEVE STRATEGICHE DEL FUTURO IL 18 FEBBRAIO 2021 INCONTRO ONLINE DELLA RETE ALUMNI UNISALENTO CON LA PARTECIPAZIONE DI MASSIMO BRAY Cultura e Scuola, leve strategiche del futuro è il tema del secondo webinar organizzato per il network Alumni UniSalento, la rete dei laureati e delle laureate allUniversità del Salento che, già inseriti nel mondo del lavoro, tornano a far parte della comunità accademica per collaborare al suo sviluppo e a quello del territorio salentino: appuntamento giovedì 18 febbraio 2021, alle 16.30 su https://unisalento.it/180221, con la partecipazione dellAssessore regionale alla Cultura Massimo Bray. Lincontro sarà introdotto dal Rettore Fabio Pollice e dalla professoressa Luisa Siculella, Delegata alla gestione degli spazi e degli eventi. Per aderire al network Alumni UniSalento basta aver conseguito un qualunque titolo di studio presso lUniversità del Salento (laurea, laurea magistrale, master, corso di specializzazione eccetera); informazioni su www.alumni.unisalento.it; video tutorial su https://youtu.be/O6CapQaclZk. Massimo Bray è nato a Lecce, ha studiato a Firenze e vive a Roma. Entrato nel 1991 allIstituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani come redattore responsabile della sezione di Storia moderna dellEnciclopedia La Piccola Treccani, ne è oggi direttore generale. È stato direttore della rivista edita dalla Fondazione di cultura politica Italianieuropei, ha presieduto il consiglio damministrazione della Fondazione La Notte della Taranta, è stato Ministro per i Beni, le attività culturali e il turismo del governo presieduto da Enrico Letta. Come presidente della Fondazione per libro, la musica e la cultura, si è occupato delle edizioni 2017 e 2018 del Salone del Libro di Torino. È attualmente Assessore a Cultura, tutela e sviluppo delle imprese culturali, turismo, sviluppo e impresa turistica della Regione Puglia.

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[§17118912§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 29 La Gazzetta del Mezzogiorno

Bari

Le prime prenotazioni al museo di Altamura

ALTAMURA.Con la Puglia in zona gialla, ad Altamura riapre i battenti il Museo archeologico nazionale in via Santeramo 88. Ieri primo giorno con il ripristino di tutte le misure di sicurezza sanitaria già adottate in precedenza. Ora si aspettano i visitatori, nel frattempo sono arrivate telefonate per informarsi e le prime prenotazioni. Come previsto dal Dpcm in vigore (quello del 14 gennaio), i musei e i luoghi della cultura possono riaprire dal lunedì al venerdì. Come forma di «ristoro» per la chiusura prolungata, è previsto l' ingresso libero fino al 5 marzo. Al museo altamurano la fruizione era già gratuita e quindi si prosegue così per qualche altra settimana. Questi gli orari di apertura: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8,30 alle 13,30; martedì e giovedì dalle 8,30 alle 18,30. Gli ingressi sono consentiti per fasce di un' ora. Il numero massimo consentito di visitatori è di 30 persone per piano in ogni ora. È possibile prenotare tramite l' app io Prenoto o con le consuete modalità (info 080/3146409). L' accesso è consentito una persona per volta, previa misurazione della temperatura e igienizzazione delle mani. La visita è facilitata da segnalazioni direzionali e indicatori per il distanziamento. Per il museo di Altamura le misure di sicurezza sono ulteriormente garantite dalla presenza di più ingressi, in modo da utilizzare uno per l' entrata e uno per il deflusso. Per la riapertura sono in bella mostra dei crateri che da tempo non venivano esposti al pubblico. Non riaprono per ora i siti della rete museale dell' Uomo di Altamura (Palazzo Baldassarre e Centro visite di Lamalunga), in fase di riorganizzazione, né il Mudima (Museo diocesano dei matronei) in Cattedrale. La fruizione è rinviata a tempi migliori, quando saranno consentite le visite pure nel fine settimana e soprattutto quando torneranno i turisti. Adesso, tra paura del Covid e «chiusura» delle regioni alla mobilità esterna, tutto ancora azzerato. [onofrio bruno]

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[§17118911§] lunedì 15 febbraio 2021

lagazzettadelmezzogiorno.it

Bari

Bari primo weekend di zona gialla, pienone nei ristoranti ma ha aperto solo la metà

BARI - Tutto esaurito nonostante il maltempo, boom di prenotazioni e locali strapieni. Seppur nei limiti del distanziamento e delle riduzioni dei coperti imposti dal Covid. Un San Valentino, però non fa primavera, dicono i ristoratori. E non solo per la neve che ha imbiancato mezza Puglia, ma perché il tempo della fioritura e della rinascita per i locali sembra ancora lontano. Secondo le stime ad aver aperto è stata meno della metà dei ristoranti: «Non più del 40% - dice Antonello Magistà, coordinatore provinciale Fiepet Bari (Federazione italiana esercenti pubblici e turistici) - molti hanno preferito restare chiusi perché temono di nuovo restrizioni. Chi ha aperto ha lavorato perché ci sono state tantissime richieste. La gente ha voglia di uscire e questo è positivo, ma una nuova chiusura creerebbe, per chi ha riaperto, danni incalcolabili». Lo stesso Magistà, titolare dello stellato «Pashà» di Conversano, non ha ancora riavviato l' attività. Nei giorni scorsi ha inviato una lettera al neo premier Draghi sottoponendogli tre urgenze: il problema dei dipendenti in grosse difficoltà per non aver ancora ricevuto la cassa integrazione di novembre; nuovi oraridi apertura serale almeno in zona gialla stabiliti secondo un criterio di georeferenziazione, considerando importanti differenze nell' organizzazione della giornata lavorativa tra nord e sud e la questione ristori arretrati senza i quali molte attività non avrebbero la forza di riaprire e ripartire. «Il 50% dei locali pugliesi apre solo di sera - dice Gianni Del Mastro del direttivo di Passione Horeca - per questo finché alla zona gialla non sarà associata l' apertura serale non risolveremo i nostri problemi. Serve questo e l' arrivo dei ristori». Il suo locale «Gin&Praio» in piazza Mercantile ieri ha fatto il tutto esaurito, come molti ristoranti di Bari, seppur un «sold out» dimezzato dalla necessità di rispettare il distanziamento e quindi ridurre i coperti: «Ma siamo angosciati dal rischio di tornare arancioni fra qualche giorno - ammette - Un nuovo stop and go sarebbe mortale per molti. Continuando così arriveranno all' estate il 50% dei locali». San Valentino però ha aiutato: «È uno dei momenti di socialità più elevata - dice Del Mastro - ma se non fosse capitato di domenica i locali sarebbero stati deserti perché a pranzo lo sono sempre, a causa dello smart working». Tutto esaurito anche al «Gola Gourmet Bistrot» dove i 50 coperti a disposizione dei clienti erano tutti occupati. E se il brutto tempo ha fermato chi arrivava da fuori città, tanto che in mezza giornata il locale si è trovato con tutte le prenotazioni disdette causa maltempo, in men che non si dica ha rifatto il tutto esaurito con prenotazioni baresi. E tutti hanno gradito un menù di san Valentino particolare con un pizzico di peperoncino nel primo piatto: «I nostri clienti ci hanno riempito di affetto e di sostegno - dice Maurizio Mastrorilli, tra i responsabili di Movimento Impresa - Speriamo che il governo cambi passo nella gestione del settore della ristorazione e che San Valentino non sia solo una goccia

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[§17118911§] lunedì 15 febbraio 2021

lagazzettadelmezzogiorno.it

Bari

nell' oceano. I guadagni di questa giornata non risolvono mesi di lockdown e di restrizioni». Ma almeno scaldano il cuore, infreddolito dalla neve della tempesta della pandemia che ha piegato le forze del settore. Per scaldare la ripartenza dell' economia ci vorrà però ben altro.

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[§17118939§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 10 La Repubblica (ed. Bari)

Barletta-Andria-Trani

Barletta

Nuove concessioni per lo sport nei lidi

Barletta aggiorna il contenuto delle concessioni demaniali marittime e strizza l' occhio al poteziamento del turismo e alle attività sportive. Rinnovata l' indicazione valida già per il 2019 e il 2020: la zona più a nord della litoranea di ponente intitolata alla memoria di Pietro Mennea sarà infatti assegnata alle associazioni sportive dedicate al Kite surf mentre l' area a sud, quella confinante con il porto, sarà destinata alle attività ludico- sportive: un elenco in cui rientrano il minibasket, il beach volley e camp tematici destinati ai più piccoli. Destinatarie dell' avviso sono le associazioni riconosciute o affiliate a un ente di promozione sportiva o alle federazioni nazionali, riconosciute dal Coni. I soggetti affidatari dovranno provvedere ad allestire e a rendere idonea l' area concessa a proprie spese. La concessione rientra nel piano regionale delle coste. l. gue. © RIPRODUZIONE RISERVATA k Le spiagge Il lungomare.

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[§17118941§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 31 La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Capitanata)

Barletta-Andria-Trani

BARLET TA PER L'ESTENSIONE DELLA DURATA

Demanio marittimo pubblicato l'avviso sulle concessioni

BARLETTA. È stato pubblicato sull' albo pretorio informatico www.comune.barletta.bt.it l' avviso riguardante l' estensione della durata delle concessioni demaniali marittime turistico/ricreative ai sensi della Legge n. 145 del 2018. «Il provvedimento, dando seguito alla delibera di Giunta comunale n. 67 dell' 11 marzo scorso - fa sapere una nota di Palazzo di Città consentirà di assegnare, in concessione demaniale onerosa annuale, la zona più a nord della Litoranea di Ponente per attività di "Kite surf" e la zona a sud della medesima Litoranea (nella parte compresa tra il porto ed il primo stabilimento balneare), per "Attività ludico sportive"». E poi: «Destinatarie dell' avviso sono le associazioni regolarmente riconosciute e/o affiliate ad un Ente di Promozione Sportiva (Eps) o alle Federazioni Sportive Nazionali (Fsn) rientranti nell' ordinamento del Coni. I soggetti affidatari dovranno provvedere, a proprio carico, ad allestire e a rendere idonea l' area concessa». «Le manifestazioni d' interesse devono essere presentate, entro le ore 23.59 del 28 febbraio 2021. Chiarimenti possono essere richiesti all' indirizzo Pec [email protected]».

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[§17118940§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 34 La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Capitanata)

Barletta-Andria-Trani

IL PROGETTO LA PROVINCIA DI BARLETTA, ANDRIA, TRANI AVVIA UN TAVOLO DI CONCERTAZIONE PER DEFINIRE TEMPI E MODALITÀ DELL' INTERVENTO

E la casa cantoniera di Canne della Battaglia sarà presto riconvertita in Alberga -bici

l Al via la costituzione di un Tavolo di concertazione per la definizione dei livelli prestazionali e gestionali, connessi alla valorizzazione delle due strutture esistenti localizzate nei pressi della Diga del Locone di proprietà del Demanio - Ramo Bonifiche in concessione al Consorzio di Bonifica Terre d' Apulia e presso la Casa Cantoniera sulla S.P. 21 (ex S.P. 3) km. 6+500 (all' interno dell' Ecomu seo Canne della Battaglia) di proprietà provinciale. Entrambe le strutture saranno riconvertite in Alberga -bici, funzionalmente connesse all' itinerario "Ciclo -via Valle dell' Ofanto - RP 11" del nuovo Piano Regionale della Mobilità Ciclistica PRMC (adottato con D.G.R. del 17/02/2020, n. 177). La Provincia di Barletta Andria Trani, nel ruolo di soggetto affidatario della gestione provvisoria del Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto, in collaborazione con il Consorzio di Bonifica Terre d' Apulia intende così favorire azioni e politiche di incentivazione della mobilità dolce nel Parco e di sensibilizzazione delle comunità locali e degli operatori, promuovendo azioni di conservazione e gestione del patrimonio naturale e culturale e per il tempo libero, mediante la "massima valorizzazione funzionale" del proprio patrimonio immobiliare, secondo il principio del "federalismo demaniale" sfruttando come fonte d' in novazione il potenziale che scaturisce dalle diversità socioeconomiche, culturali, etniche e generazionali al fine di creare un' eco nomia locale sostenibile e inclusiva che ne valorizzi l' imprendi torialità innovativa e creativa. «Per cercare le migliori forme e modalità per una duratura ed efficace attività di gestione (in ter mini di servizi offerti e redditività aziendale) - fa sapere l' ufficio stampa della Provincia - si è ritenuto intraprendere un percorso preliminare alla progettazione che in qualche maniera potesse perfezionare e rendere concorrenziali le funzioni delle due strutture rispetto ad un settore come quella della mobilità "lenta" (ciclo -pedo nale) in rapida evoluzione». Le attività del Tavolo di Concertazione saranno finalizzate alla definizione del Documento di Indirizzo alla Progettazione da porre a base del Concorso di Progettazione in due gradi per la realizzazione di due Alberga -bici a servizio della Ciclo -via della Valle dell' Ofanto. Il concorso di progettazione si concluderà entro l' estate di quest' an no.gettuale partecipato. Le manifestazioni di interesse vanno presentate entro il 22 marzo.

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[§17118913§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 13 Quotidiano di Puglia (ed. Brindisi)

Brindisi

Il territorio colpito da xylella rigenerato grazie ai vini Dop

Finanziato con 600mila euro il progetto del Consorzio di tutela di Brindisi e Mesagne Via libera a Radici virtuose, il piano curato dal Distretto Agroalimentare Jonico Salentino

Un finanziamento di 600.000 euro è stato messo a disposizione del Consorzio di tutela Dop Brindisi come contributo per la rigenerazione di un territorio colpito dalla xylella e per rilanciare e promuovere i vini a denominazione di origine protetta di Brindisi. Il finanziamento fa riferimento al progetto Radici virtuose: presentato dal Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico Salentino (Dais), coinvolge insieme al Consorzio di tutela della Dop Brindisi, i consorzi del Salice e del primitivo di Manduria e ha ottenuto il contributo dell' Università del Salento. Il presidente è il vice presidente del Consorzio Dop Brindisi, Angelo Maci e Carmine Dipietrangelo, hanno dichiarato e ricordato che «il progetto è stato finanziato grazie anche all' impegno della già ministra Teresa Bellanova che lo ha sostenuto sin dall' inizio». E hanno aggoiunto: «Si tratta di un progetto che per quanto riguarda il consorzio Dop Brindisi ha una importanza decisiva per il suo rilancio e per la promozione di un territorio da tempo vocato alla vitivinicoltura». Gli interventi di promozione e valorizzazione si svilupperanno nei prossimi 30 mesi, con riferimento ai territori di Brindisi e di Mesagne, e saranno rivolti a: promuovere il doc prodotto nel territorio di Brindisi e Mesagne attraverso il vino; mostrare il territorio e il suo vino come stile di vita, luogo di storia e bellezza che investe nel futuro (sostenibilità); divulgare informazioni scientifiche su aspetti nutrizionali attraverso la collaborazione con organismi di ricerca; affermare l' importanza della sostenibilità ambientale, economica e sociale del settore del vino; promuovere e rilanciare i territori ricadenti nell' area della dop attraverso l' enoturismo, eventi locali che coinvolgono le comunità del territorio. Il lavoro di promozione e valorizzazione servirà anche a creare «un' identificazione tra territorio e prodotto attraverso campagne pubblicitarie, sviluppo di immagini evocative anche attraverso l' utilizzo di chef, influencer, giornalisti». Grazie alle iniziative finanziabili con il progetto Radici virtuose, il consorzio intende promuovere le esperienze collegate al prodotto e fruibili nel territorio di origine (attraverso azioni di marketing e comunicazione come, ad esempio, la realizzazione di tour anche virtuali visionabili con Visori per la realtà virtuale) per costruire nella mente del consumatore finale la sovrapposizione identitaria tra cibo, vino e luoghi, che ha fatto la fortuna di altre regioni vitivinicole (come la Franciacorta). Di pari passo il Consorzio Brindisi Dop «sfrutterà sia la partecipazione ad eventi di settore di richiamo

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[§17118913§] martedì 16 febbraio 2021

Quotidiano di Puglia (ed. Brindisi)

Brindisi

nazionale ed internazionale, sia l' organizzazione di eventi propri che prevedono il coinvolgimento di professionisti del settore, i media e gli appassionati». Il Dop Brindisi si coordinerà con gli altri consorzi partecipanti al progetto Radici virtuse per organizzare iniziative comuni capaci di valorizzare il Salento come terra di vini da assaggiare, conoscere e visitare. «Il format narrativo prevede il racconto di storie di contrade, cultivar, personaggi, esperienze per unire territorio, vino, arte, cultura, storia, sostenibilità, innovazione non in modo didascalico», sottolineano di dirigenti del consorzio. Il vino di Brindisi può dare un contributo significativo alla rigenerazione del territorio colpito dalla xylella. «Ma la rigenerazione deve andare oltre la xilella, deve dare nuova vita a luoghi e tradizioni attraverso le cantine, i vigneti, le masserie, i terreni, i borghi e il vino stesso che, attraverso l' innovazione tecnologica, ha raggiunto nuovi livelli di qualità», ha sottolineato Dipietrangelo, amministratore della tenuta Lu Spada di Brindisi. I dirigenti del Consorzio Brindisi Dop hanno infine evidenziato che a fronte di questo percorso immaginato per la rigenerazione del territorio, «spetta anche al Comune di Brindisi e di Mesagne, tra l' altro, soci onorari del Consorzio, saper cogliere tale opportunità per riconsiderare il ruolo che la vitivinicoltura del territorio e la Doc Brindisi può avere per lo sviluppo e l' attrattività turistica ed enogastronomica delle loro città». O.Mar. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§17118942§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 37 La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Brindisi)

Brindisi

«Pernia e Cola» Due studiosi rivedono i luoghi della commedia

Un recente studio potrebbe ridisegnare la storia latianese. Tommaso Urgese e Claudio Santoro, studiosi e appassionati di storia locale, hanno curato un contributo pubblicato sul quarto numero di "Rassegna storica del Mezzogiorno" del la Società storica di Terra d' Otranto, in cui approfondiscono le connessioni linguistiche e territoriali tra Mesagne e La tiano e ride finiscono con dovizia di particolari - i luoghi della commedia "Perna e Cola". Urgese e Santoro traggono spunto dal ritrovamento del manoscritto della commedia da parte di Enzo Poci. A partire dall' antico documento, i luoghi della nota commedia religiosa vengono individuati non più nella masseria brindisina Strizzi, ma bensì in quella latianese Strusci, di cui restano ormai poche ma importanti testimonianze. "La ricerca - spie gano i due studiosi latianesi - si è sviluppata secondo i se fia e dai resti notarili. La prova definitiva è venuta dall' individuazione del toponimo su una mappa del 1825 ritrovata da Giuseppe Spirito durante una ricerca riguardo "La partecipazione dei latianesi ai pellegrinaggi giubilari", in cui la masseria viene indicata col nome italianizzato La Strugia". Il contributo di Tommaso Urgese e Claudio Santoro prosegue poi con una ricostruzione dell' antico casale di San Donato, con la chiesetta di cui viene attestata la presenza già nel 1099, stando a quanto riferito dal più antico documento dell' ar chivio capitolare di Ostuni. Sembra insomma che la zona di San Donato, meta di appassionati di storia locale e curiosi, continui a regalare sorprese, e lo studio realizzato a quattro mani da Tommaso Urgese e Claudio Santoro contribuisce ad accendere i riflettori su questo straordinario luogo, custode di una flora ancora in parte incontaminata. Claudio Argentieri.

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[§17118943§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 23 La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Capitanata)

Foggia

CONNESSIONI LENTE, RITARDI PIÙ GRAVI

E il virus ha isolato ancor più le masserie

Campagne isolate in Puglia, la provincia di Foggia sconta in particolare il più marcato livello di isolamento essendo la più estesa in tutta la regione e con un tasso di residenti e di comunità rurali più alto tra le regioni del Sud. Problema del «digital divide» dunque assolutamente grave e persistente, sul quale la Coldiretti sollecita i governi (centrale e regionale) a intervenire dal momento che la Puglia sconta un ulteriore ritardo dalle altre regioni ancor più netto. «La banda ultralarga in Puglia è ferma al 15% a fronte di una media nazionale del 45% che solo nel 2021 potrà arrivare al 23% di copertura, a fronte di una media nazionale del 53,2%», precisa il presidente pugliese dei berretti gialli Savino Muraglia. L' organizza zione agricola chiede dunque di «superare il digital divide tra città e campagne portando la banda ultralarga nelle aziende, sostenendo con nuove soluzioni tecnologiche il grande potenziale di innovazione del settore a beneficio della ripresa economica, accelerando la transizione digitale dell' agroali mentare Made in Italy con i fondi del Recovery Fund». Coldiretti paventa anche un altro rischio: «Le innovazioni tecnologiche offerte dall' agricoltura 4.0 in questo modo non verrebbero colte dalle aziende a causa dei ritardi nell' espansione della banda larga nelle zone interne e montane in Puglia, dove riesce ad ottenere un accesso facile alla rete soltanto il 40% delle imprese, soprattutto se si tratta di quella ad alta velocità». La Puglia è sicuramente in difficoltà sui numeri per l' ac cesso alla rete, dove le aziende non riescono ancora a sfondare nell' ambito della vendita online che si ferma all' 11,9%. La digitalizzazione delle campagne è per Coldiretti uno degli assi strategici di intervento per dare sostenibilità alla crescita e garantire la sicurezza ambientale ed alimentare del Paese. «Va scongiurato il rischio conclude Coldiretti - che in Puglia non venga colta l' op portunità offerta dalla proroga per tre anni del programma Agricoltura 4.0 che risponde alle richieste avanzate dalla Coldiretti per sostenere un settore che vale oltre 450 milioni di euro e che può rappresentare uno strumento strategico per l' eco nomia post Covid, accelerando la transizione digitale dell' agroalimentare Made in Italy».

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[§17118916§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 16 Quotidiano di Puglia

Lecce

Scarciglia, proposta d' acquisto Ma Papa frena: «Tutto da decidere»

Una società milanese ha manifestato interesse nei confronti dell' ex colonia Il sindaco: «Sul futuro del rudere si deve esprimere il Consiglio comunale»

LEUCA Donato NUZZACI Un costruzione diroccata a picco sul mare, circondato dal fascino unico del paesaggio naturale di Punta Meliso. È come appare oggi l' ex colonia Scarciglia di Santa Maria di Leuca che - dopo essere entrata nel 2018 nel patrimonio del Comune di Castrignano del Capo - attende, guardando verso il mare albe e tramonti. Attende che qualcuno ristrutturi l' immobile, abbandonato intorno agli anni '70 dello scorso secolo. Situata ai piedi del promontorio, tra porto, santuario e cascata monumentale, l' area di Punta Meliso è considerata un «gioiello incastonato in una corona», come la definisce il sindaco di Castrignano del Capo Santo Papa. E l' intero territorio insieme ai rappresentanti dell' istituzione municipale vogliono rivendicare la decisione sul futuro di quella fascia costiera leucana che potrebbe attirare diversi appetiti. L' ultima notizia è la manifestazione di interesse per l' acquisizione dell' ex colonia presentata al Comune pochi giorni fa da parte della società Percon general contractor, con sede a Milano. «Prendiamo atto di questa istanza, ma lo dico a chiare lettere: non c' è ancora nessuna decisione da parte dell' amministrazione sull' area dell' ex colonia Scarciglia - dichiara il sindaco Santo Papa -. Ad esprimersi su questa importante zona del nostro territorio sarà infatti il Consiglio comunale di Castrignano del Capo che determinerà la destinazione dell' intero comparto. Riteniamo punta Meliso un sito strategico, un gioiello di Leuca, per questo bisogna coinvolgere un po' tutti nelle decisioni, consiglieri comunali e cittadini». Il sindaco racconta che già due anni fa l' amministrazione organizzò nella sala consiliare degli incontri con imprenditori e cittadini per recepire le loro intenzioni, suggerimenti su come rilanciare l' ex colonia e furono raccolti buoni propositi che immaginano attività sociali, imprenditoriali e percorsi naturalistici, non solo sulla Scarciglia ma anche sugli altri immobili comunali adiacenti, compresa un' area boschiva. «Sull' ex Colonia Scarciglia si attende pure un nuovo pronunciamento del giudice richiesto su istanza della Provincia di Lecce (già proprietaria), la quale ha presentato appello per rivendicare la proprietà della colonia, quindi bisogna aspettare questo provvedimento» spiega il sindaco. Il contenzioso si trascina da tempo ed è solo l' ultimo di una serie di scontri giudiziari tra l' Agenzia del Demanio e la Provincia. «Il Comune vuole che quel bene sia fruibile e non un pugno nell' occhio in un luogo geografico importante e bello - continua il sindaco -. Non vogliamo vedere altre brutture, l' ex colonia Scarciglia è stata messa in sicurezza dal Comune un paio di anni fa con interventi di

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[§17118916§] martedì 16 febbraio 2021

Quotidiano di Puglia

Lecce

bonifica dell' immobile dall' eternit, dal cemento e dal ferro, e ora va ristrutturata affinché possa contribuire a dare lustro al territorio dal punto di vista turistico e dare lavoro alla manodopera locale e un contributo all' intera popolazione». E Papa avanza anche tre ipotesi sul futuro della Scarciglia: «L' amministrazione comunale - ipotizza - potrebbe attingere a finanziamenti per rilanciarla, oppure avviare un project financing oppure ancora aspettare che qualcuno la acquisti. Ma la parola finale spetta sempre al Consiglio comunale». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§17118914§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 23 Quotidiano di Puglia

Lecce

Copertino, la potatura dei vigneti sul castello

Andrea TAFURO Il castello di Copertino ha aperto le porte all' evento augurale di rinnovamento della potatura del vigneto di negroamaro cannellino. Un circuito virtuoso territoriale tra produzione di qualità, cultura e turismo, nato nel 2014 dalla collaborazione tra la Cupertinum, Cantina di Copertino, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Lecce, Brindisi e Taranto e la Direzione del Castello di Copertino. La madrina della cerimonia svolta nei giorni scorsi è stata la giornalista e sommelier Floriana Bertelli, che ha potato i primi ceppi assieme al professore Pietro Copani, direttore del Castello, all' enologo Giuseppe Pizzolante Leuzzi e Francesco Trono, presidente della Cupertinum. Il tutto realizzato nel rispetto delle misure di sicurezza anticovid. «Questo progetto per noi è molto significativo - ha precisato il direttore del castello, Copani - perché nel castello per tanti secoli è stato prodotto vino in grandi quantità e quindi recuperare questa funzione al castello è un modo per ripercorrere la storia che questa fortificazione ha avuto. Inoltre è importante ricordare gli aspetti di potenziamento sinergico della cultura, dell' arte e di tutte le ricchezze del territorio che questa realizzazione mette in moto». La potatura del vigneto lungo i bastioni dell' antico maniero è stata anche un rito di passaggio in attesa della vendemmia che permetterà di produrre il primo raccolto per produrre il Vino del Castello, che sarà poi venduto e il ricavato servirà a sostenere un progetto di valorizzazione del territorio copertinese, così come ribadito dal presidente della Cupertinum, Francesco Trono. «Un progetto, unico e originale, che non ha precedenti né in Italia né all' estero. Il vigneto sul castello prosegue Trono - valorizza gli aspetti più originali del territorio di Copertino. La storia della città, la bellezza del suo Castello, l' importanza della vitivinicoltura salentina si fondono in questo progetto nello stesso tempo innovativo e denso di rimandi storici. Cultura e coltura hanno la stessa radice etimologica, e su questa connessione conclude - che dobbiamo lavorare per dare risalto la nostra città, il territorio, i produttori e i prodotti di qualità». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§17118915§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 23 Quotidiano di Puglia

Lecce

I borghi dei pescatori per raccontare l' industria del mare

Paolo CONTE Gallipoli quartier generale del Blu European Festival. Da questa mattina e per una settimana, la Perla dello Jonio sarà la capitale italiana della manifestazione dedicata alle industrie culturali e creative made in Europe intorno al mare, nell' ambito di un' iniziativa all' insegna della connettività artistica tra sei città di sei nazioni diverse (Italia, Portogallo, Spagna, Grecia, Albania e Montenegro) che promuoveranno i piccoli borghi di pescatori di Gallipoli, Pyrgosin, Bermeo, Durres, Herceg Novi e Viana do Castelo. Il progetto mira ad unificare un percorso di valorizzazione delle storie e tradizioni locali, di protezione del mare e di promozione economica di queste piccole comunità, che saranno accomunate dalla creazione del marchio made in Europe. Il brand del progetto Fishfest, cofinanziato dal programma Cosme dell' Unione Europea, è stato presentato ieri mattina a Lecce nell' aula consiliare di Palazzo dei Celestini. Alla conferenza hanno preso parte il presidente della Provincia e sindaco di Gallipoli Stefano Minerva, l' amministratore unico di Agriplan (ente capofila del progetto) Michelangelo De Palma, il presidente della cooperativa leccese Pazlab Matteo Serra. «Siamo orgogliosi di rappresentare l' Italia in questo Festival perché ci darà l' opportunità di confrontarci con altre realtà - dice Minerva -. Comunità lontane dal punto di vista geografico, ma simili tra loro per quanto riguarda lo stile di vita». Le parole del sindaco di Gallipoli hanno fatto eco alle esortazioni di Michelangelo De Palma: «C' è ancora tanto da lavorare per portare turismo responsabile ai nostri territori. Non è stato facile realizzare questo Festival in un periodo così difficile, ma dobbiamo dimostrare che la Puglia è la regione più bella del mondo come molti dicono». E infine Serra: «Già da adesso ci impegneremo replicare il Festival il prossimo anno, augurandoci che la pandemia sarà solo un brutto ricordo». La valorizzazione delle industrie culturali e creative locali, che spaziando dalla musica alla letteratura passando per l' arte, il food e l' artigianato, costituisce il comune denominatore del Blu European Festival. Il tutto attraverso una serie di azioni virtuose che, in prospettiva, puntano a spalancare le finestre della destagionalizzazione turistica. L' inaugurazione della mostra con ogni probabilità verrà rinviata a causa delle restrizioni legate alla pandemia e le attività si svolgeranno prevalentemente in remoto, mentre per Blu Memories si sta

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[§17118915§] martedì 16 febbraio 2021

Quotidiano di Puglia

Lecce

ancora decidendo sul da farsi (progetto fotografico che mette in rete i sei borghi di pescatori anche dal punto di vista visuale. Si tratta di un contest social per la realizzazione di una memoria europea, che ha raccolto centinaia di fotografie capaci di raccontare pezzi di storia delle sei località europee coinvolte). Non è escluso che l' inaugurazione della mostra potrebbe slittare a giugno in concomitanza con la Settimana della cultura del mare presso la Galleria dei due mari a Gallipoli. Per le 18 invece è previsto un workshop a cura dell' associazione culturale Fideliter Excubat e Bottega di Pero, durante il quale verranno raccontate le tecniche di realizzazione delle statue sacre. Tema di discussione sarà anche la trasformazione di rifiuti ripescati del mare in oggetti di arredo. Il workshop inoltre guiderà i partecipanti alla realizzazione di un manufatto. I talk online sulle tematiche relative al turismo, i percorsi di degustazione, le lezioni di cucina e documentari sull' affascinante mondo della pesca, faranno parte del lungo viaggio esperienziale inglobato in un programma molto fitto che si concluderà il 22 febbraio.

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[§17118945§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 24 La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Lecce)

Lecce

L' EMERGENZA INTERVIENE IL VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE, CRISTIAN CASILI

«Il Recovery Plan deve riscrivere la storia agricola del Salento»

«Subito un tavolo sulla ricostruzione del paesaggio» RINASCITA VERDE «Serve una visione unitaria per agricoltori e proprietari di terreni»

«Il Recovery Plan deve essere un' oc casione per riscrivere la storia agricola del Salento, in modo da ricostruire il paesaggio drammaticamente colpito dal disseccamento dell' olivo». Il consigliere del M5S e vicepresidente del Consiglio regionale, Cri stian Casili, chiede «subito un tavolo sulla ricostruzione del paesaggio». «Il catastrofico evento della Xylella non ha solo cancellato una delle economie più importanti di questo territorio, che era legata al settore olivicolo, ma ha impattato dura mente sugli equilibri ecologici ed ambientali. Solo un valido progetto territoriale renderebbe più efficaci le azioni di intervento sia per quanto riguarda la produttività dell' olivo con il reimpianto, sia per le questioni ambientali e paesaggistiche. Da mesi parlo della necessità di dotarsi di questo strumento: uno studio del territorio, fatto da professionisti, che possa delineare chiaramente tutti i fattori strutturali e limitanti del nostro contesto territoriale e quindi definire in modo chiaro come procedere per riabilitare l' economia dell' ulivo e restituire dignità al nostro paesaggio, oggi in rovina». Casili torna a ribadire la necessità di un tavolo con tutti gli attori coinvolti per la ricostruzione del paesaggio salentino. «Questa fase di stallo di cui si lamentano le associazioni di categoria - prosegue il consigliere pentastellato - è il risultato dell' as senza di un progetto che dovrebbe coinvolgere le organizzazioni stesse, gli agricoltori, le amministrazioni e le migliaia di piccoli produttori che detengono la maggior quantità di superficie olivetata. La mancata analisi del territorio, che va dai litosuoli macchiosi dei versanti delle serre salentine ai campi aperti delle aree alluvionali, fino al buffer costiero a rischio di contaminazione salina, ci fa perdere l' obiet tivo principale: rendere coerenti agronomicamente e paesaggisticamente gli interventi da realizzare per migliorare la qualità del nostro territorio. È necessario garantire agli agricoltori investimenti con un progetto chiaro e una visione d' insieme ben definita, senza trascurare le politiche territoriali, che hanno altrettanta importanza per un ter ritorio che sta subendo i danni prodotto dalla Xylella, con gravi ripercussioni anche sul settore turistico. Quando si parla di rigenerazione del paesaggio occorre tenere bene in mente le questioni aperte e noi siamo disponibili a contribuire a individuare opportune politiche e strategie d' intervento al fine di definire operativamente un progetto di ricostruzione sociale del paesaggio rurale delle aree devastate dal disseccamento». Ca sili auspica che la Regione «possa cogliere questa storica opportunità del Recovery plan orientando l' azione del reimpianto su aree valutate e pianificate a questo scopo, con un approccio integrato per

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[§17118945§] martedì 16 febbraio 2021

La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Lecce)

Lecce

raggiungere concreti obiettivi di riabilitazione di un territorio che ha purtroppo perso la sua identità».

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[§17118946§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 30 La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Lecce)

Lecce

TRADIZIONI LE RESTRIZIONI DELLA PANDEMIA ANNULLANO L' EVENTO AMATISSIMO NELLA CITTÀ BELLA E IN TUTTO IL SALENTO

Carnevale di Gallipoli nostalgia e speranza

I ricordi degli storici e l' auspicio del Comune di poterlo recuperare nella prossima estate

Nostalgia canaglia - per dirla con Al Bano - d' un carnevale che, a Gallipoli e non solo ovviamente, quest' anno non c' è. Nella lunga storia dell' antica tradizione carnascialesca gallipolina, non è il primo martedì grasso senza festa. In passato, però, ciò era causato dal maltempo, spesso, e per motivi economico -organizzativi, ancora più spesso. Quest' anno sono stati determinanti i motivi di sicurezza sanitaria, e ciò rende unica e più gravosa la cancellazione - nel tempo canonico del carnevale 2021. ro» ha assorbito tutte le manifestazioni, a cominciare dalla focareddha del 17 gennaio, data canonica d' ini zio del ciclo carnascialesco gallipolino. Da alcuni lustri, è soltanto uno il fuoco acceso in onore di Sant' An tonio Abate, ma ha conservato il diminutivo che di fatto fa memoria del pregresso tempo in cui i fuochi si accendevano a decine e decine negli slarghi del centro storico. gesso, rime e chitarre, fair play e battute irriverenti consentite dall' ano nimato assicurato dal mascherino. A fine serata, via Antonietta De Pace era ricoperta da un alto, soffice, variopinto, strato di coriandoli. A mezzanotte di martedì grasso il campa none della chiesa di San Francesco d' Assisi richiama tutti alla penitenza per tanto impazzare festaiolo, ri cordando che il ciclo temporale della purificazione si chiudeva con la quaresima, come sottolinea lo storico Elio Pindinelli. tant' è che giustamente l' anno si struttura ancora in cicli: il ciclo natalizio o dell' Aspettazione, quello della purificazione e della quaresima; quello pasquale ed infine quello laico della rigenerazione e vacanziero con la più grande festa patronale, quella di Santa Cristina. Il ciclo della purificazione iniziava con le focareddhe di Sant' Antonio abate che in ogni crocicchio del centro storico si accendevano con le ramaglie di ulivo e si concludeva con la sfilata nel centro storico di Teodoro lu titoru che nel tempo ha subito aggiustamenti iconografici e rappresentativi dimenticando in gran parte la storia e la lezione morale della tradizione. Si è sempre favoleggiato sulla tradizione ultra centenaria dei cartapestai gallipolini, quando invece è stato più volte documentato che, nonostante la conclamata presenza centenaria del carnevale, i carri allegorici sfilarono la prima volta sul Corso Roma nel 1954 per iniziativa dell' Asso ciazione turistica di Gallipoli e grazie alla volontà di un gruppo di dirigenti, tra cui il dottore Salvatore Magno che ne era il Presidente, Ettore Vernole e Michele Pagliarini». «Iniziò così una nuova tradizione rimarca Pindinelli - che ebbe negli anni Sessanta fulgori di notorietà pugliese e nazionale». SENZA TESTA - Il racconto del carnevale può ben essere emblematico della vita: cadute, rinascite, successi,

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[§17118946§] martedì 16 febbraio 2021

La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Lecce)

Lecce

pause. Dopo un lungo periodo in cui Re Carnevale si celebrò solo in feste e veglioni, la ripresa avvenne grazie ad un sacerdote, don Armando Manno, che nel 1976 organizzò un carnevale di quartiere in via Milano. La palla fu presa al balzo da coloro che sentivano il peso della mancanza della sfilata dei grandi carri. Tra questi, il compianto cartapestaio Uccio Scarpina, che poi trovò una sponda forte nell' associazione «Gallipoli Nostra», all' epoca presieduta da Francesco Fontò. Questi ricorda: «Concordammo di dare vita ad una manifestazione di protesta. Grazie a molte collaborazioni, realizzammo un carro che sfilò a Parabita, così che il premio in denaro ci consentisse di coprire le spese. Poi, il sabato sera antecedente la Pentolaccia, lo portammo in piazza Tellini. Il giorno successivo, il clamore fu grande. Rappresentava pupazzi che al posto della testa avevano punti interrogativi e quesiti sul perché non si ridesse vita al carnevale. Ne seguì un incontro con il sindaco Mario Foscarini e dal 1979 la ripresa del nostro grande corso mascherato». E QUEST' ANNO? - Nell' Anno del Signore 2021, si era partiti per tempo come forse raramente successo in precedenza: un incontro in settembre, quando sembrava che la pandemia potesse tenersi sotto controllo, tra i cartapestai, il sindaco Stefano Minerva e l' assessore al turismo Assunta Cataldi. «Avevamo concordato una grande manifestazione che ritornasse a premiare il merito - annota l' assessore - poi la situazione pandemica è cambiata. Sono però sicura che quando la sfilata si farà, e io spero che, compatibilmente con la normativa che sarà varata, possa essere in estate anche se non in piena stagione, sarà un carnevale fantastico».

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[§17118944§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 31 La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Lecce)

Lecce

IL FESTIVAL AL VIA IL PROGETTO FINALIZZATO ALLA CREAZIONE DI UN MARCHIO

«Gallipoli capitale» dei borghi di pesca nel mare d' Europa

Inaugurazione di una mostra e incontro d' artigianato su Fb

La città di Gallipoli «capitale italiana» del Blu European Festival. Per una settimana a partire da oggi, un ricco programma di attività metterà la cittadina salentina e il suo borgo di pescatori in connessione ideale e artistica con altre comunità del Mediterraneo nell' ambito del progetto co -finanziato dal programma Cosme dell' Ue. Ieri, la presentazione nell' aula consiliare di Palazzo dei Celestini, sede della Provincia. Vi hanno preso parte il presidente della Provincia e sindaco di Gallipoli Stefano Minerva, l' ammini stratore unico di Agriplan (ente capofila del progetto) Michelangelo De Palma, il presidente della cooperativa leccese Pazlab Matteo Serra. «È motivo di grande orgoglio per noi rappresentare l' Italia in questo Festival - ha detto Minerva - e confrontarci con realtà lontane geograficamente così lontane ma al contempo così simili come stile di vita». «Non è stato facile realizzare questo Festival in un periodo così complicato - ha aggiunto De Palma -. Le statistiche dicono che la permanenza media dei turisti balneari non supera 4 giorni: noi dobbiamo fare in modo che questi turisti diventino viaggiatori, ovvero visitatori desiderosi di cimentarsi e mischiarsi con le località locali per fare esperienze vere. A tutto questo il Blu European Festival contribuirà con i suoi pescatori, ma anche con i suoi artigiani, i suoi artisti e tutta la comunità». «Con l' impegno già da ora ha chiesto Serra rivolto al sindaco Minerva - di poter replicare il Festival il prossimo anno, quando l' emergenza sarà finita». Il progetto, dunque, vede protagonisti sei Paesi dell' Ue, sei piccoli borghi di pescatori: Pyrgos in Gre tabrico; un bianco a base di Asyrtiko e Robola, proveniente dall' Elide, la parte più occidentale del Peloponneso; un rosato da Negroamaro del Salento, nato sulla costa ionica dello stesso. La degustazione sarà accompagnata da prodotti gastronomici tipici capaci di raccontare storia e identità dei territori. Alle 18 sarà lo chef Domingo Schingaro, executive del ristorante stellato «Due Camini» di Borgo Egnazia a condurre una lezione di cucina territoriale pugliese imperniata sulla sostenibilità. cia, Bermeo in Spagna, Viana do Castelo in Portogallo, Durres in Albania, Herceg Novi in Montenegro e Gallipoli in Italia. L' obiettivo è quello di creare in prospettiva un marchio «made in Europe». In calendario 4 talk in streaming, due experience, due degustazioni. Non mancheranno addetti ai lavori, giornalisti ed esperti da ogni parte d' Italia. Poi, una mostra fotografica in contemporanea nei sei Paesi coinvolti sotto l' hashtag Blu Memories e una performance teatrale. OGGI E DOMANI - Alle 11, inaugurazione mostra fotografica (offline) in collaborazione con il Comune di Gallipoli all' interno della «Galleria dei due mari». Alle 18 «Workshop artigianato (online su Live https://www.facebook.com/blueuropeanfestival), a cura dell' associazione culturale «Fide liter Excubat»

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[§17118944§] martedì 16 febbraio 2021

La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Lecce)

Lecce

e «Bottega di Pero». L' associazione opera nel centro di cultura «Marea», presso l' ex chiostro dei Domenicani, svolgendo attività di artigianato artistico. Il mare sarà l' ar gomento predominante del workshop, durante il quale verranno raccontate le tecniche di realizzazione delle statue sacre a testimonianza della fede dei pescatori e si parlerà della trasformazione di rifiuti ripescati del mare in oggetti di arredo. Il workshop guiderà i partecipanti alla realizzazione di un manufatto. Domani alle 11 il progetto saà narrato anche attraverso un percorso di degustazione e abbinamento cibo -vino che metterà in connessione Gallipoli con la Spagna e la Grecia. Dieci giornalisti di altrettante testate nazionali «affronteranno» un viaggio del gusto attraverso i vini della Costa Basca, il Peloponneso e la Puglia, ovvero Bermeo, Pyrgos e Gallipoli: uno Txakoli dalla Biscaglia, provincia dei Paesi Baschi affacciata sul Mar Can.

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[§17118947§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 31 La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Lecce)

Lecce

LA PROPOSTA

Tour «in sicurezza» alla Bernardini

Dai libri a «Home Landscape»

l Riaperta, con accesso contingentato in base alle norme anti-Covid, la Biblioteca Bernardini di Lecce. All' interno sono garantite tutte le norme di sicurezza anti -Co vid. Per poter accedere alla sala lettura e agli altri ambienti della Biblioteca Bernardini bisognerà infatti prenotarsi al numero whatsapp 0832373576 o autenticandosi dal proprio spazio personale su bibliando.it. In alternativa, si potrà prenotare l' accesso attraverso l' app ioPrenoto. La biblioteca sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18. Va ricordato anche che il Museo Castromediano riaprirà i propri spazi il 5 marzo in occasione dell' inaugurazione della grande mostra su Paolo Gioli promossa nell' orbita del bando Italian Council del Ministero dei beni culturali. Nella chiesa di San Francesco della Scarpa, attigua alla Biblioteca Bernardini, si potrà nuovamente visitare la mostra «Home Landscape», esposizione in anteprima nazionale della collezione di design della Level Project disegnata da Francesco Spada, etica e filosofia del progetto: spazi di riflessione di un «Maestro del design mediterraneo contemporaneo» (New York Times). «Home Landscape» è un progetto promosso da Regione Puglia, assessorato all' Industria turistica e culturale e Polo biblio-museale di Lecce, con il patrocinio di Apulia Film Commission, Provincia e Città di Lecce, Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia, Confidustria Lecce e la collaborazione di Bauhaus. Progettazioni d' interni e Daf design. Tra i partner anche Vestas e Palazzo Bn. L' esposizione sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 20.

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[§17118949§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 4 La Repubblica

Scenario turismo nazionale

Il dossier

L' anno zero del turismo "Approfittiamo dello stop per ristrutturare gli hotel"

Il virus ha svuotato le città: 53 miliardi bruciati, 220 mila posti di lavoro persi Tutte le speranze sul vaccino. "Servono prestiti e sgravi per rifare le strutture"

ETTORE LIVINI

MILANO - Il Colosseo ha un buco nei conti di 51 milioni. Venezia ha perso sette milioni di turisti e 3 miliardi di incassi per il mancato shopping degli stranieri. Pompei ha staccato 3 milioni di biglietti in meno. Altro che buone vacanze. La pandemia ha messo in ginocchio il turismo, che manda in archivio un 2020 da dimenticare e si prepara a un 2021 - come dimostra lo stop in zona Cesarini allo sci - tutt' altro che in discesa. I numeri, purtroppo, sono pietre: il settore, calcola l' Istituto nazionale di ricerche turistiche, ha perso lo scorso anno 53 miliardi. Centinaia di alberghi, causa lockdown a singhiozzo, non hanno nemmeno aperto i battenti. I posti di lavoro persi in 12 mesi sono - secondo Demoskopica - 220mila, in gran parte stagionali e con buona pace del blocco dei licenziamenti. Il mercato è fermo: quarantene e frontiere blindate hanno fatto crollare del 68,6% gli arrivi dall' estero nei primi nove mesi dell' anno. E nemmeno l' estate autarchica con il mini boom del turismo domestico - pagato poi caro sul fronte sanitario - è stata sufficiente a frenare l' emorragia. «A luglio e agosto si sono salvati in parte mare e montagna - dice Bernabò Bocca, numero uno di Federalberghi - per le strutture a cinque stelle e le città d' arte però è stata una Caporetto che continua ancor oggi ». I clienti degli alberghi sono calati del 55% nel 2020 aprendo un buco da 13,5 miliardi. «Ma in posti come Capri dove i primi ospiti per nazionalità sono americani e brasiliani, il bilancio è peggiore», aggiunge Bocca. E i 6,7 miliardi di ristori arrivati dallo Stato alla Vacanze spa sono purtroppo briciole rispetto alle voragini aperte dalla pandemia. Il virus, nel settore, non ha risparmiato nessuno: piangono agriturismi, B&b e campeggi. I musei statali sono in rosso di 250 milioni. Lo sci - che lo scorso anno si era fermato l' 8 marzo bruciando "solo" un paio di miliardi - ne perderà quest' anno almeno 8. Fiere e convegni sono paralizzati. «Abbiamo lavorato solo due mesi negli ultimi 14 - dice Alessandra Albarelli, numero uno di Federcongressi - viaggiamo con cali dell' 80% dei fatturati e il 2021 è in gran parte compromesso». Lo stop alle crociere ha mandato in fumo un miliardo di incassi - 200 milioni solo a Venezia - per i porti dove attraccano le navi. Dando il colpo di grazia a tante piccole attività collaterali come quella delle guide turistiche, che hanno visto il loro lavoro azzerato nel 2020. Nell' anno in cui la salute era tutto, persino le terme sono finite ko. Le acque della salute di Abano e dei colli Euganei in Veneto, per dire, chiudono l' esercizio con 275 milioni di perdite e con un migliaio

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[§17118949§] martedì 16 febbraio 2021

La Repubblica

Scenario turismo nazionale

di lavoratori lasciati a casa causa assenza di turisti in cerca di relax. Il turismo rappresenta il 6% del pil tricolore (dati Istat) e dà lavoro secondo l' Enit - indotto compreso - a 3,5 milioni di persone. Ma la coperta è corta. E il paracadute dei ristori non basta per ora a tappare i buchi lasciati dalla pandemia. La prima toppa è stato il bonus vacanze fino a 500 euro per nucleo familiare per cui sono stati stanziati 2,4 miliardi. Ma non è stato un successone, visto che quest' estate ne sono stati spesi solo 200 milioni. Più efficaci son stati la cancellazione dell' Imu 2020 e della prima rata del 2021 per le imprese del comparto (valore 650 milioni), la cassa integrazione, i crediti d' imposta sugli affitti e i soldi arrivati alle guide turistiche e a tour operator e agenzie di viaggio (625 milioni). Mentre gli stagionali - centinaia di migliaia di persone nel turismo - hanno ricevuto un bonus una tantum da mille euro. «L' aiuto più importante ora sarebbero prestiti a lungo termine e sgravi fiscali per le ristrutturazioni delle strutture, visto che tanto rimarranno chiuse ancora un po'», dice Bocca. L' epoca in cui l' Italia cercava il modo di arginare il sovra- turismo nelle mete più gettonate come Venezia o Firenze è un ricordo lontano di cui qualcuno ha persino nostalgia. Il vero problema ora è capire quando il mercato ripartirà. Le Borse sono ottimiste e da qualche giorno, ieri compreso, hanno spinto al rialzo i titoli di tour operator e compagnie aeree. «Tutto dipenderà dalla tempistica dei vaccini - dice Bocca - e dalla possibilità di muoversi tra le regioni gialle». La speranza è che il vento giri prima che sia troppo tardi. «Noi quest' anno perderemo milioni e finora abbiamo ricevuto 100 mila euro di ristori - dice Michele Bartolini, direttore del consorzio sciistico Ponte di Legno-Tonale - la nostra società riuscirà a tappare i buchi ma quanta gente a corto di liquidità sarà costretta a portare i libri in tribunale?». Il ministero degli Interni, non a caso, ha spedito nei mesi scorsi una circolare a tutti i prefetti mettendoli in guardia contro il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore. Il ministero dei Beni culturali ha messo 150 milioni in un fondo gestito da Cassa depositi e prestiti con due miliardi a disposizione per rilevare "alberghi iconici" a rischio di svendita o di finire in mani straniere. La speranza è che il vento giri rapidamente, gli hotel tornino a riempirsi (ne beneficerebbe tutta l' Italia) e che Cdp possa utilizzare quei soldi per qualcuno che ne ha più bisogno. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§17118938§] lunedì 15 febbraio 2021

Ansa

Scenario turismo nazionale

Unwto, il turismo è ferito, bisogna ripartire assieme

Priante, da Draghi azione coraggiosa, tutti aiutino Garavaglia

Il 2020 è stato l' anno peggiore della storia del turismo, una ferita senza precedenti per un settore vitale e resiliente che ogni anno instancabile mieteva nuovi record. E invece il Covid si è spinto dove nemmeno il terrorismo e le Torri Gemelle, lo tsunami e la crisi economica erano riusciti: gli arrivi internazionali in calo del 74% rispetto al 2019 con le destinazioni di tutto il mondo che hanno accolto 1 miliardo di turisti in meno a causa di un calo della domanda senza precedenti e di limitazioni ai viaggi diffuse. Il settore a livello globale ha perso 1.300 miliardi di dollari, un' emorragia di 11 volte maggiore di quella registrata durante la crisi economica globale del 2009. Ne ragiona con l' ANSA Alessandra Priante, prima direttrice e italiana del settore Europa dell' Unwto, l' agenzia che si occupa del turismo mondiale per le Nazioni Unite. "La situazione - spiega - è iperdrammatica, registriamo un' altissima mortalità specialmente tra le microimprese, ma soprattutto non si riesce a programmare una ripartenza, perché è chiaro che per uscire da questa crisi servono linee, azioni e soluzioni condivise tra tutti i Paesi. Fino a che non ci saranno, non ce la faremo. Abbiamo messo in piedi un comitato di crisi globale sul turismo che si interfaccia continuamente anche tutte le organizzazioni dell' Onu coinvolte dall' Oms a quella del Lavoro (Ilo), tutto il resto del settore privato e ovviamente tutti gli Stati membri. Stiamo aiutando con delle linee guida i vari Paesi anche sulla allocazione del Recovery Fund, su quanto deve pesare il comparto e cosa funziona meglio rispetto ad altro. E abbiamo fatto un prospetto che mette a paragone le varie iniziative prese dagli Stati che speriamo sia utile". La Priante, laureata alla Bocconi e con una vasta esperienza diplomatica e finanziaria, per l' Unwto lavora a Madrid. "Nella capitale spagnola - racconta - funziona tutto a pieno regime (gli alberghi sono aperti anche con incentivi e il coprifuoco è alle 22 e sarà esteso a mezzanotte) e quindi questa grossa interruzione del turismo, seppur con delle perdite, non si è vista. Si mantengono anche gli appuntamenti di tipo congressuale: ad esempio Fitur la fiera del turismo è a fine maggio e gli spagnoli ci tengono a dire che si terrà comunque. C' è una grande forza nel portare avanti il messaggio non solo della trasversalità di questo settore, ma soprattutto che se non si aiutano le imprese in questo momento, il tasso di mortalità sarà talmente violento che sarà troppo difficile recuperare". Ma c' è anche la Grecia, altro competitor dell' Italia da prendere come esempio: "Ha fatto e sta facendo passi da gigante. Già quest' estate aveva lavorato con un sistema di intelligenza artificiale per fare un sistema di tracciamento sia dei residenti sia dei turisti (sottoposti a tampone) e ora lo sta utilizzando per fare entrare tutti quelli che sono già vaccinati (il primo con cui hanno stretto accordi è Israele che ha la percentuale più alta di vaccinati). Dobbiamo trovare modi per incentivare la ripartenza e

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[§17118938§] lunedì 15 febbraio 2021

Ansa

Scenario turismo nazionale

uno di questi è lo scambio di informazioni: se qualcuno è vaccinato o negativo tutti lo devono sapere perché si possa muovere. A questo proposito l' Unwto ha anche alzato il tiro dell' interlocuzione europea, alle nostre riunioni è sempre presente il vicepresidente della commissione europea Margaritis Schinas. Come dice il nostro segretario generale Zurab Pololikashvili con tutti i controlli che si fanno adesso viaggiare, specialmente per via aerea, è uno dei modi più sicuri. La metropolitana per assurdo è molto meno controllata". Infine nei pensieri della Priante non può mancare l' Italia, vista anche la sua esperienza come capo ufficio delle relazioni internazionali del ministero diretto da Gian Marco Centinaio e anche nella task force che si occupò del passaggio del turismo dalla Cultura all' Agricoltura. "L' Italia, in cui l' Unwto crede molto anche facendo partire da Roma l' operazione di Restart Tourism dopo la prima ondata della pandemia, non deve perdere l' occasione di stare alla pari dei suoi colleghi europei. Quello che sta facendo ora il governo Draghi è un passo molto coraggioso a cui si era già pensato nel 2018. Ora il ministro Massimo Garavaglia si trova davanti un altro momento di transizione, che sarà molto complesso, quello che sarà importante in questa fase sarà destinare una parte adeguata del Recovery Fund al turismo che a questa punto si stacca dalla Cultura. Avrà poi bisogno di dialogare con tutti i colleghi, dal Mef ai Trasporti, dalla Transizione digitale alla Cultura con la visione dall' alto di Mario Draghi, che sicuramente è una carta molto importante in questo momento così difficile". Ma quello che è essenziale e che la Priante augura a Garavaglia è la collaborazione e l' unità di tutti gli operatori: "Tutto il mondo del turismo deve aiutare Garavaglia e non solo chiedere e basta. Se tutti stanno solo a domandare la loro parte e a rivendicare i loro piccoli interessi, non ne usciremo mai. Il ministero del Turismo ora non esiste e va costruito, in questo momento alla direzione generale Turismo ci sono 15 persone. Garavaglia ha davanti un impegno molto più grande di quello che può sembrare e deve sistemare tante cose che non sono state fatte nel passato. Probabilmente questa può essere una grande occasione. Il G20 è pure una grande occasione e aiuteremo, anche come Unwto, Garavaglia affinché questa transizione di governo non tolga all' Italia la grande posizione di centralità che ha presiedendolo".

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[§17118934§] lunedì 15 febbraio 2021

Italpress

Scenario turismo nazionale

Senza il turismo straniero buco da 25 miliardi

nodered

15 Febbraio 2021 Un tunnel nel quale non si intravede ancora la luce. E' il settore del turismo, in grande sofferenza a causa della pandemia. E a pesare è anche l' assenza dei turisti stranieri. Da molto tempo ormai. abr/

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[§17118937§] lunedì 15 febbraio 2021

ilsole24ore.com

Scenario turismo nazionale

Turismo: ancora tante incognite. Segni di ripresa non prima dell' estate

Gianni Rusconi

Difficile, ancora oggi, fare delle proiezioni precise su quali saranno i flussi turistici nel 2021. Il persistere dello stato di emergenza sanitaria, e le conseguenti restrizioni agli spostamenti, lasciano operatori e viaggiatori in una sorta di limbo, impattando in modo significativo sulla dinamica delle prenotazioni, solitamente già sostenute in questo periodo dell' anno.Il consuntivo dell' ultima settimana del mese di gennaio e la prima di febbraio registrato sulla piattaforma SiteMinder, per esempio, ci dice che il 30% di tutto il booking effettuato per gli hotel italiani riguarda soggiorni per il mese corrente. Una conferma, dunque, della tendenza, dominante nel 2020, che privilegia la scelta "last minute" della destinazione e della location. Rispetto ai mesi precedenti, per contro, molti viaggiatori stanno giocando d' anticipo (anche grazie all' avvio delle vaccinazioni su scala globale) e c 'è chi ha addirittura riservato una struttura per dicembre e gennaio 2022. Guardando al breve e medio termine, invece, poco meno della metà di tutte le prenotazioni registrate negli ultimi quindici giorni a favore di strutture alberghiere della Penisola sono relative a soggiorni da maggio in avanti, mentre il 45% di tutte le prenotazioni effettuate dall' inizio dell' anno fino a oggi decorre dall' ultima settimana di maggio fino alla fine di agosto. É interessante notare, inoltre, come dalla primavera in avanti (dal mese di aprile) la quota di turisti internazionali che hanno scelto gli hotel italiani attraverso SiteMinder diventi preponderante rispetto a quella dei viaggiatori domestici, segno che la speranza di tornare a viaggiare oltre i confini nazionali è decisamente aumentata e che il Belpaese torna a essere una meta sensibile anche per i vacanzieri stranieri.Lo scenario, osservano gli esperti della piattaforma australiana dedicata agli hotel non è troppo dissimile a quello di tre, sei o nove mesi fa, ma presenta la grande differenza di un cambiamento che appare (almeno sulla carta) dietro l' angolo. I viaggiatori sono pronti a ricominciare a spostarsi, anche se prevalentemente sul territorio nazionale, ed è anche lecito aspettarsi l' apertura di più "travel bubble", e cioè di corridoi di viaggio percorribili (con o senza obbligo di quarantena) per raggiungere un Paese all' estero . Nuova Zelanda e isole Cook, Hong Kong e Singapore, sono solo alcune delle "bolle" che potrebbero dare il là alla ripresa del turismo internazionale e i vaccini non faranno altro che accelerare la formazione di altre situazioni di questo genere.Flessibilità, velocità e sicurezza saranno i cardini del viaggiare nel 2021 e questo comporta per gli operatori dell' hospitality la necessità di affidarsi alle soluzioni digitali per fornire il miglior servizio possibile e garantire la massima efficienza delle attività. Il check-in contactless, la cui adozione è stata fortemente accelerata dalla pandemia, è forse l' emblema dell' accelerazione all' uso delle tecnologie per aumentare il livello di soddisfazione di viaggiatori sempre più esigenti. Per hotel e alberghi, la ricerca di

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[§17118937§] lunedì 15 febbraio 2021

ilsole24ore.com

Scenario turismo nazionale

innovazione sarà quindi la strada per rispondere alle nuove variabili della domanda, ripensando le modalità di utilizzo degli spazi, attivando nuovi servizi e garantendo sempre e comunque l' osservanza delle misure in materia di salute, pulizia, igiene e la sicurezza, che resteranno una priorità per gli albergatori anche una volta terminata la pandemia di Covid-19.Quando il mondo del travel tornerà ai livelli pre-Covid? Su questa domanda si interrogano da tempo tutti gli esperti del settore e al partito degli ottimisti (la maggioranza) secondo cui questo avverrà fra il secondo e il terzo trimestre dell' anno fanno eco operatori, come Hotelbeds, che invece posticipano il ritorno alla "normalità" fra la seconda metà del 2022 e l' inizio del 2023 . Dalla piattaforma britannica MyHotelBreak.com, per contro, si aspettano una ripresa sostanziale degli spostamenti in Europa già a partire da questa primavera mentre la convinzione di Tourplan, software house specializzata in soluzioni per i tour operator, è quella di una ripresa che prenderà consistenza solo quando i vaccini avranno iniziato a essere distribuiti in un numero significativo di Paesi, e quindi non prima di questa estate . Per i primi quattro/sei mesi del 2021 è facile invece pensare a un andamento che rifletterà, più o meno, quello della metà del 2020.Offrire termini di cancellazione flessibili sarà fondamentale per garantire agli ospiti la massima tranquillità e approfittare di questo momento per trasformare i propri spazi e renderli adatti ai soggiorni a lungo termine. È molto esplicito il suggerimento che i portavoce di Airbnb hanno confezionato per un rapporto (pubblicato sempre da SiteMinder) che ha classificato i canali di prenotazione più redditizi dell' anno passato ed è altrettanto mirato il consiglio rivolto alle strutture ricettive partner da parte di Booking.com, che punta sull' accessibilità di dati in tempo reale per ottimizzare le promozioni offerte online dei viaggiatori. Sulla qualità delle informazioni al consumatore punta infine anche Expedia, dalla quale arriva per gli albergatori l' invito ad aggiornare i contenuti e i punteggi di qualità pubblicati sulle varie piattaforme, a comunicare con chiarezza i protocolli utilizzati in materia di salute e sicurezza e a non rinunciare al volano delle tariffe rimborsabili . Guardando ai canali di booking che hanno generato più ricavi nel 2020 prendendo in esame 20 tra le destinazioni più visitate al mondo dagli utenti di SiteMinder, emerge non a caso una crescita di oltre il 30% delle prenotazioni dirette agli hotel (attraverso il sito Internet) che fa il paio con l' esplosione dei viaggi non organizzati che hanno preso forma da portali come Lastminute.com o HotelTonight. Lo strumento di prenotazione per gli hotel in Italia del 2020 si conferma in ogni caso Booking.com, mentre Airbnb entra per la prima vola nella top 12 .

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[§17118929§] lunedì 15 febbraio 2021

AgenziaViaggi

Scenario turismo nazionale

Ministero del Turismo, le speranze del settore

da Andrea Lovelock

Coro unanime di soddisfazione delle principali associazioni di categoria all' annuncio del premier Mario Draghi di un nuovo ministero del Turismo affidato al leghista Massimo Garavaglia , già viceministro dell' Economia nel governo Conte. Per il presidente di Assoturismo , Vittorio Messina, «si tratta di un segnale che il mondo del turismo attendeva da tempo, una richiesta che portava avanti da anni. Il turismo italiano ha assolutamente bisogno di un ministero dedicato, che funzioni da cabina di regia unica per il rilancio del settore e per coordinare gli investimenti del Recovery Fund. Il futuro del travel dipende proprio dalla capacità che avremo di superare la frammentazione territoriale che ne ha caratterizzato finora la gestione. Al neo ministro - conclude Messina - posso già dire che potrà contare sulla di noi. L' auspicio è che ora il ministero diventi operativo in tempi contenuti , e non si ripetano i ritardi cui siamo stati abituati in passato». Soddisfazione condivisa anche da Marina Lalli, presidente di Federturismo , che osserva: «Dopo 18 anni di attesa il turismo ritrova la propria casa e si tratta di un risultato storico, frutto di decenni di battaglie portate avanti nella convinzione che solo con un dicastero ad hoc si potesse governare un sistema, un mercato, così complesso e variegato come quello turistico che oggi tocca ogni aspetto della vita economica del Paese. Le sfide che attendono il neo ninistro sono enormi, il settore turistico post pandemia è praticamente stato azzerato e saranno necessari ancora mesi per una lenta ripartenza che dovrà necessariamente essere accompagnata da aiuti economici finalmente concreti e adeguati. Al ministro Garavaglia, persona esperta e di grande cultura imprenditoriale, tutto il supporto di cui avrà bisogno per garantire al suo lavoro il miglior successo». FRONTE TURISMO ORGANIZZATO. Alcune reazioni erano arrivate già venerdì sera , a poche ore dall' annuncio. Luca Patanè , presidente di Confturismo e vice Presidente Fto , aveva sottolineato come quello appena nominato fosse «un ministro del Turismo con competenze perfettamente ritagliate nel quadro previsto dalla Costituzione e con portafoglio». Sul versante tour operating era subito intervenuto anche Pier Ezhaya , presidente Astoi , evidenziando tra l' altro una preoccupazione: quella legata ai «tempi per il passaggio di consegne. Perché la grave crisi del settore richiede soluzioni urgenti e non può attendere». Tra i primi commenti anche quello di Ivana Jelinic , presidente Fiavet , secondo cui «non era più possibile non dedicare un ministero a un comparto che, come attestano i dati di Confcommercio, contribuisce per 44 miliardi alla bilancia commerciale italiana e registra un valore della produzione di 190 miliardi». Anche da Maavi , l' associazione delle agenzie di viaggi guidata da Enrica Montanucci , sono arrivati nella giornata di sabato - a mezzo Facebook - gli auguri di buon lavoro al nuovo ministro, con l' auspicio di vedere «finalmente l' inizio

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[§17118929§] lunedì 15 febbraio 2021

AgenziaViaggi

Scenario turismo nazionale

di una nuova era in cui il nostro settore (incoming, outgoing, filiera tutta) possa finalmente godere di un vero rilancio e un' attenta pianificazione». ALBERGATORI SODDISFATTI. Come nel caso del turismo organizzato, anche l' hôtellerie ha reagito con euforia alla notizia della costituzione di un ministero del Turismo con portafoglio. «Il nuovo esecutivo fa un salto in avanti per le politiche del comparto - ha dichiarato Maria Carmela Colaiacovo , vice presidente di Confindustria Alberghi - Il ministro Garavaglia ha davanti a sé una sfida complessa che non possiamo permetterci di perdere. Mai come oggi il settore alberghiero necessita di una strategia organica e di una visione di medio-lungo periodo per tornare a crescere e competere sul mercato globale del turismo. Abbiamo ancora davanti molti mesi complicati e la crisi ha moltiplicato le esigenze delle aziende; per questo confidiamo in un' accelerazione degli interventi attraverso misure robuste indispensabili alla salvaguardia e alla rinascita del comparto. Chiediamo una roadmap - ha concluso - per uscire dalla crisi e mettere in sicurezza le aziende del settore che sono un potenziale importante anche per la rinascita del Paese. Il Recovery Plan è un tassello fondamentale, ma il settore ha purtroppo ancora bisogno anche di interventi di diretto supporto alle imprese». Da parte sua, Bernabò Bocca , presidente di Federalberghi , ha rivolto un esplicito ringraziamento a Draghi per «l' attenzione dedicata al nostro settore, al quale viene finalmente riservato il rilievo che merita. Il turismo ha bisogno di interventi immediati per uscire dalla tempesta e di programmare la ripartenza con investimenti che consentano di competere ad armi pari con l' agguerrita concorrenza internazionale». Da parte di tutte le sigle piena disponibilità a collaborare con il nuovo ministero del Turismo.

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[§17118924§] lunedì 15 febbraio 2021

Travelnostop

Scenario turismo nazionale

Le guide in controtendenza: perplessita su ministero Turismo sganciato da Cultura

"Prendiamo atto che nella formazione del nuovo Governo da parte del Presidente incaricato, Mario Draghi, il Mibact, in precedenza concepito come unico Ministero per il doppio binario Cultura e Turismo, è stato diviso in due: Cultura, con Dario Franceschini e Turismo, con Massimo Garavaglia. Un bene, sembrerebbe, dalle dichiarazioni di entusiasmo di gran parte delle organizzazioni di settore. Eppure, a noi, rimangono forti perplessità". E' quanto sottolineano Simone Fiderigo Franci, presidente GTI e Claudia Sonego, Vice Presidente GTI. "Confidiamo che alla base di questa scelta - in un paese a fortissima vocazione turistica determinata dalla presenza di un eccezionale patrimonio culturale - vi sia l' obiettivo di fare davvero filiera in un settore fin qui trattato a compartimenti stagni: mare, montagne, città d' arte, prossimità. E con attori spesso messi in competizione: ricettori, ristoratori, tour operator, guide turistiche. E con interventi tesi a valorizzare i regionalismi anziché il marchio "Italia". Confidiamo che il Ministro Garavaglia convochi presto le associazioni di categoria e porti avanti l' urgente e non più prorogabile riforma della professione della guida turistica che i precedenti Governi hanno promesso ma non compiuto. Se la materia turismo è di competenza delle Regioni - e da qui purtroppo derivano le difficoltà e gli intoppi di un comparto produttivo di rilevanza nazionale - è allo Stato che spetta il tema delle professioni. Nell' augurare buon lavoro, come si conviene, al Governo, confidiamo anche noi guide abilitate di tornare presto, a nostra volta, a lavorare. Il blocco pressoché totale del turismo e la pesante crisi devono trovare soluzioni adeguate. Un obiettivo - concludono - che richiede la volontà di ascolto degli attori protagonisti, guide turistiche incluse".

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[§17118922§] lunedì 15 febbraio 2021

Travelnostop

Scenario turismo nazionale

L' Europa perde quasi 2 miliardi di passeggeri nel 2020 a causa del covid

Gli aeroporti europei hanno perso nel 2020 1,72 miliardi di passeggeri rispetto all' anno precedente, pari ad un calo del -70,4%. "Con appena 728 milioni di passeggeri nel 2020, rispetto ai 2,4 miliardi dell' anno precedente, gli aeroporti europei tornano ai livelli di traffico del 1995", commenta il direttore generale di Aci Europe, Olivier Jankovec. "Nessun settore può resistere da solo ad un simile shock", ha aggiunto, indicando la necessità "ulteriore sostegno finanziario". In particolare, gli aeroporti dell' Ue sono stati decisamente più colpiti (-73% e 1,32 miliardi di passeggeri persi) rispetto a quelli non Ue (-61,9% e 400 milioni di passeggeri persi). I cinque maggiori scali del 2019 (Londra-Heathrow, Parigi-CDG, Amsterdam-Schiphol, Francoforte e Istanbul) hanno perso complessivamente 250 milioni di passeggeri. Più contenuto l' impatto sul traffico cargo, che segna sull' anno un calo dell' 11,8%, e mostra segni di ripresa con il dato di dicembre che torna in terreno positivo. I movimenti di aeromobili si sono ridotti del 58,6%. "Benché alcuni Stati abbiano adottato misure per sostenere finanziariamente i loro aeroporti, finora solo 2,2 miliardi sono stati destinati a questo scopo in Europa. Si tratta di meno dell' 8% dei ricavi che gli scali hanno perso lo scorso anno", ha detto Jankovec. "Con l' ulteriore calo del traffico delle ultime settimane e nessuna ripresa in vista, bisognerà fare di più - ha aggiunto - Aiutare gli scali è essenziale per ricostruire la connettività aerea e dare un sostegno effettivo alle comunità e al turismo locale e regionale. E' cruciale anche ripristinare per il futuro la capacità degli scali di fare investimenti. Senza un maggior sostegno finanziario, gli investimenti in decarbonizzazione, digitalizzazione sono a rischio".

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[§17118921§] lunedì 15 febbraio 2021

ilsole24ore.com

Scenario turismo nazionale

Invitalia: stop trattative con Human company per cessione asset Italia Turismo

Vincenzo Chierchia

Si sono interrotte le negoziazioni con il Gruppo Human Company per la cessione di alcuni assets di Italia Turismo, controllata di Invitalia. Lo rende noto un comunicato della stessa Invitalia precisando che alla base della interruzione delle trattative c' e' il mancato interesse di Invitalia per le proposte ricevute dal potenziale acquirente. Invitalia - prosegue la nota - intende «comunque attuare il proprio piano di razionalizzazione e dismissione degli asset immobiliari di Italia Turismo ricercando altre soluzioni di mercato».Il 10 luglio 2019 l' Agenzia nazionale per l' attrazione degli investimenti e lo sviluppo d' impresa S.p.A. - Invitalia S.p.A. rese noto di aver sottoscritto una puntuazione (termsheet) con il Gruppo Human Company primario operatore italiano nel settore del turismo, per la dismissione di alcuni assets della società controllata Italia Turismo S.p.A. In particolare, la puntuazione ha ad oggetto i seguenti asset: Floriana Village, Simeri Village, Sibari Green Village, Costa di Simeri, Torre d' Otranto, Alimini Village, Tonnare di Stintino, il Villaggio di Pisticci con l' annesso terreno e il terreno di Arenella. L' operazione, che si ipotizzava entro la fine del 2019 con la sottoscrizione del relativo contratto, venne subordinata alla deliberazione favorevole del Consiglio di Amministrazione di Invitalia e alla prescritta autorizzazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. La procedura pubblica per la dismissione di Italia Turismo era stata avviata nel 2018, a seguito del Piano di riordino e dismissione delle partecipazioni societarie, della riorganizzazione interna di Invitalia e, più in particolare, del "Piano Industriale 2017-2019" approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Nell' ambito della stessa Invitalia ha pubblicato un avviso finalizzato alla raccolta di manifestazioni di interesse da parte di soggetti interessati all' acquisto del 100% del capitale ovvero dei singoli asset di proprietà di Italia Turismo. La puntuazione firmata con Human Company ipotizza la costituzione di una Newco che farà capo ad Italia Turismo ed il conferimento nella stessa degli asset indicati nell' intesa, nonché la cessione a Human Company dell' intera partecipazione nella Newco. Il prezzo complessivo della cessione venne definiyo in 137,5 milioni. Venne previsto, infine, un sistema di garanzie a tutela del venditore. Invitalia è stata assistita nell' intera procedura, per gli aspetti legali, da Legance - Avvocati Associati e, per gli aspetti finanziari, da KPMG Advisory S.p.A. Human Company è stata assistita per gli aspetti legali da Chiomenti e, per gli aspetti finanziari, da Banca IMI.Il Covid però sembra aver sparigliato le carte.

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[§17118917§] lunedì 15 febbraio 2021

AgenziaViaggi

Scenario turismo nazionale

At The Card, nuova esclusiva per le agenzie di viaggi Uvet

da Giulia Di Camillo

Nuova partnership per il Gruppo Uvet con At The Card , l' inedita 'carta regalo' progettata da Arche Tech che propone prodotti turistici ed esperienze tagliate ad hoc per il canale travel retail. All' apparenza At The Card potrebbe sembrare il classico cofanetto Smartbox, ma la sua anima è diversa, e soprattutto parla solo ed esclusivamente una lingua: quella delle agenzie di viaggi . Chi c' è dietro il progetto? Carlo Casseri , ex direttore commerciale Otn e docente, tra gli altri, del Master Turismo e Territorio targato Luiss, oggi senior project manager di Arche Tech. «At The Card nasce dalla voglia di trovare e sperimentare sempre qualcosa di nuovo - spiega Casseri - Un progetto pensato per le aziende già nostre clienti, ma che con l' arrivo della pandemia subisce un' accelerazione importante. Forse è vero che necessità fa virtù : se da una parte purtroppo abbiamo avuto più tempo visto il fermo quasi totale delle attività, dall' altra abbiamo pensato che invece di abbatterci potevamo impiegarlo in qualcosa in cui credevamo fortemente». La gift card delle agenzie, dunque, sarà disponibile per i prossimi due anni in esclusiva nelle agenzie Uvet in tre tagli e formati: Black, Silver e Gold. Ha validità di un anno dalla data di attivazione e offre al cliente la possibilità di scegliere una delle attività o prodotti proposti sulla pagina partner dedicata. Il cliente, dopo l' acquisto, avrà la possibilità di scegliere se perfezionare la prenotazione attraverso la stessa agenzia o attraverso il servizio di conciergerie dedicato sempre a disposizione per rendere la prenotazione veloce, semplice ed efficace. «Questa alleanza con Arche Tech è un ulteriore passo avanti in una relazione già consolidata che ci permetterà di rafforzare la nostra offerta congiunta sul mercato", ha dichiarato Andrea Gilardi , coo della divisione distributiva di Uvet Viaggi - Il mio team ed io siamo lieti di lavorare a stretto contatto con Arche Tech per cercare soluzioni nuove e innovative dedicate al settore del travel retail in un momento così difficile per tutta la filiera». Inoltre, At The Card offre la possibilità alle agenzie partner di utilizzare la vetrina virtuale a titolo gratuito per promuovere i propri prodotti ed esperienze a tutta la platea di clienti che hanno acquistato la carta, trasformandosi quindi a tutti gli effetti in un acceleratore di visibilità e di distribuzione per il proprio prodotto. «Vantaggio importante per le agenzie di viaggi, che si aggiunge al posizionamento di un nuovo prodotto da banco, è la possibilità di un guadagno immediato al momento della vendita e di fare cross-selling - Si fidelizza e si amplia la propria clientela, sino ad arrivare a delle marginalità importanti, e impensabili sino ad oggi in adv. E ancora, l' agente può spingersi fino a diventare fornitore di At The Card stessa». L' offerta è vasta: contenuti esemplificativi dei prodotti At The Card, ad esempio, sono il simulatore di volo o il corso di guida sicura , oltre a degustazioni e prodotti enogastronomici regionali e di fama internazionale. «La pandemia ci ha già portato allo step

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[§17118917§] lunedì 15 febbraio 2021

AgenziaViaggi

Scenario turismo nazionale

futuro di At The Card, l' accesso alla distribuzione organizzata. Il contratto con Uvet ne è il coronamento», conclude Casseri.

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[§17118918§] lunedì 15 febbraio 2021

AgenziaViaggi

Scenario turismo nazionale

Azemar attiva il servizio di prenotazione test Pcr Covid

da Redazione

La prossima ripresa dei viaggi per turismo in molti Paesi implicherà comunque la presentazione di esito negativo di Pcr test per l' ingresso. Per questo Azemar ha pensato di semplificare l' organizzazione del viaggio ai propri clienti offrendo un servizio di prenotazione della prestazione sanitaria necessaria. L' operatore - in partnership con Chiarini Group , con cui collabora da anni per le assistenze ai propri passeggeri attraverso Medical Care Milano e le strutture sanitarie d' eccellenza collegate in Italia - offre la possibilità di prenotare servizi diagnostici in ambito Covid-19 ai propri clienti. Al momento della prenotazione del viaggio , Azemar penserà anche alla prenotazione del servizio di Pcr test per i clienti, presso una struttura nelle diverse città di residenza o in vicinanza alla residenza o presso la propria abitazione. Si tratta di un servizio mirato a semplificare le formalità richieste per poter tornare a viaggiare in sicurezza , pianificando e programmando la propria vacanza senza pensieri.

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[§17118936§] lunedì 15 febbraio 2021

(Sito) Adnkronos

Scenario turismo nazionale

Stop sci, Zaia: "Ristori non bastano, ora si paghino i danni"

"Le Regioni che avrebbero riaperto oggi, Lombardia e Piemonte, hanno saputo del nuovo stop quattro ore, dico quattro ore, prima della riapertura possibile degli impianti. Dietro alla montagna invernale ci sono sì gli impianti di risalita, i grossi operatori. Ma c' è anche una nuvola densa di piccole attività, dalla ristorazione ai maestri di sci, che non è codificata ma è imponente. Ci sono gli stagionali ... Il danno è colossale ". Così al Corriere della Sera. E aggiunge che con il nuovo improvviso stop alla riapertura degli impianti sciistici "ora non si può parlare solo di ristori. In questo caso ci vorranno degli indennizzi". Leggi anche Covid, paura varianti blocca lo sci: stop fino al 5 marzo Sono necessari dei risarcimenti , afferma il governatore del Veneto, "perché in questo caso, nella prospettiva di riaprire a breve, gli operatori avevano già battuto le piste e messo le indicazioni, bar, ristoranti e rifugi avevano fatto magazzino, gli stagionali si erano diretti in montagna ... A tutte queste persone dici di no il giorno prima? Dopo investimenti particolarmente gravosi, dopo una stagione come quella che è stata? Non ci sono parole per descrivere la rabbia, motivata, dei nostri operatori. E' una decina di giorni che assistiamo a un crescendo di dichiarazioni da parte di tecnici e scienziati sull' apertura o meno degli impianti. Un maggior anticipo ci poteva stare ... Io avevo fatto l' ordinanza proprio per tener fuori il Carnevale, ma il punto è un altro: mi rifiuto di pensare che occorrano i dati del venerdì per decidere che bisogna tenere chiuso il lunedì. Lo dico proprio per il rispetto che porto agli scienziati". "In Veneto la montagna invernale non è una cosa su cui scherzare - spiega Zaia - Lo testimoniano i Mondiali di sci in corso e i giochi olimpici invernali per i quali siamo stati scelti. Le Dolomiti stanno al Veneto come Venezia. Il turismo è la prima industria del Veneto. Rappresenta 18 miliardi su 160 miliardi di Pil. Sono 70 milioni di turisti all' anno, di cui quelli che vanno a Venezia sono 14 milioni. Il 66% dei nostri turisti, due su tre, viene dall' estero. Significa che il Veneto oggi è in ginocchio . Nonostante il blocco dei licenziamenti, ha già perso 65 mila posti di lavoro, di cui 35 mila nel turismo. La salute viene prima di qualunque altra cosa, dubbi non ce ne sono. E mi rendo conto che per la politica le ultime settimane sono state difficili. Ma è pur vero che gli operatori avevano letto un Dpcm che consentiva di riaprire il 15 febbraio".

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[§17118931§] lunedì 15 febbraio 2021

(Sito) Adnkronos

Scenario turismo nazionale

Sci, Garavaglia: "Danni legati a scelte governo, subito indennizzi"

E' scontro sulla decisione di rimandare la riapertura degli impianti sciistici. A criticare la decisione è anche il ministro per il Turismo Massimo Garavaglia che, dopo l' incontro in Regione Lombardia con gli operatori turistici del mondo dello sci organizzato per "capire l' entità del danno subito" attacca: "Il danno è legato a una scelta del Governo , e i danni vanno indennizzati, non bisogna parlare di ristori". Leggi anche Stop sci fino al 5 marzo, rabbia Bonaccini: "Mai più" Stop sci, Zaia: "Imbarazzante, serve cambio passo" Quanto accaduto con lo sci "è quello che prevede la normativa attuale, ovvero che per assurdo il ministro competente possa prendere decisioni in autonomia, c' è qualcosa da registrare e credo sarà oggetto di valutazione, ma ad oggi questa è la normativa", ha sottolineato Garavaglia rispondendo a chi gli chiedeva cosa fosse avvenuto e per quale motivo una parte del Governo avesse subito la scelta di chiudere gli impianti. "Il Governo è appena insediato, penso che una valutazione sarà fatta, qualcosa succederà", ha poi aggiunto. In ogni caso gli indennizzi per la montagna dopo la chiusura degli impianti saranno nel prossimo decreto ristori, il 'quinquies', ha sottolineato Garavaglia. "Era importante capire l' entità di questo danno e avere suggerimenti concreti per dare una risposta concreta subito, già nel prossimo decreto ristori quinquies. Le prime risposte devono essere subito nel testo del decreto e non in sede conversione con emendamenti se no si perde altro tempo", ha aggiunto il neoministro dopo la riunione con gli operatori, ribadendo poi che "nel prossimo decreto da 32 miliardi una quota andrà alla montagna, non penso ci siano problemi a capire l' entità di questo danno e di quello che va fatto". "La montagna è stata dimenticata. Non è arrivato nulla finora se non qualche briciola, ci sono alberghi che non hanno lavorato per dieci mesi", ammette Garavaglia. "L' entità del danno - spiega a chi gli chiedeva lumi a proposito - è da quantificare". Per il sistema montagna, tolti gli impianti e le funi, "un documento condiviso dalle Regioni parla già di 4,5 miliardi, questa è già la quantificazione ed è a disposizione del Governo precedente, è depositata. A questo vanno aggiunte le risorse per gli impianti e va fatta una valutazione, sono stati forniti altri documenti", sottolinea.

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[§17118923§] lunedì 15 febbraio 2021

AgenziaViaggi

Scenario turismo nazionale

La montagna non riapre. E il governo scivola sulla neve

da Redazione

Draghi contro Draghi. L' appena costituito governo prende il via con una decisione che spacca la maggioranza, oltre ad abbattersi sull' economia turistica: la proroga dello stop elle attività sciistiche amatoriali fino prossimo 5 marzo, data di scadenza dell' ultimo dpcm. La decisione, che arriva a 24 ore dall' annunciata riapertura , è contenuta in un provvedimento del riconfermato ministro della Salute, Roberto Speranza , sulla base delle indicazioni del Comitato tecnico-scientifico. A preoccupare sono le varianti del Covid e i rischi assembramenti in montagna. Stessi timori che hanno indotto Speranza, a mezzo ordinanza, a estendere le limitazioni all' ingresso di viaggiatori provenienti dal Brasile e l' obbligo di test e isolamento per chi arriva dall' Austria , dove circola la variante sudafricana. Una decisione drastica quella del ministro della Salute che si accompagna alla sua promessa di «compensare al più presto gli operatori del settore con adeguati ristori ». Sul piede di guerra la Lega con il leader che ha subito organizzato un mini summit con i suoi ministri: Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico), Erika Stefani (Politiche della disabilità) e soprattutto Massimo Garavaglia , il nuovo ministro del Turismo , il cui primo compito sarà incontrare sul territorio gli operatori dello sci e del turismo invernale. «La montagna, finora dimenticata, merita rispetto e attenzione: che risposte si danno e in che tempi al documento predisposto dalle regioni? Non è solo questione di cifre: non è detto nemmeno che bastino i 4,5 miliardi richiesti quando la stagione non era ancora compromessa, probabilmente ne serviranno di più, a maggior ragione se ci sono altri stop. Gli indennizzi per la montagna devono avere la priorità assoluta, quando si reca un danno, il danno va indennizzato; già subito nel prossimo decreto», incalzano in una nota congiunta Giorgetti e Garavaglia. Dura l' Anef , l' Associazione nazionale esercenti funiviari: «Dopo il 3 dicembre, il 7 gennaio, il 18 gennaio e il 15 febbraio, adesso la proroga al 5 marzo. Ormai la stagione è saltata, ci sentiamo presi in giro di fronte a tutto quello che abbiamo speso per l' apertura annunciata, in vista della quale abbiamo assunto altro personale. I ristori siano immediati, altrimenti il comparto va in fallimento . Siamo il settore più penalizzato: da 12 mesi senza un euro di incasso ma con spese e stipendi da pagare. La cassa integrazione è arrivata a dicembre, da luglio lavoravamo per preparare l' inverno». Grande l' amarezza tra le regioni dove l' economia della neve è più sviluppata. Per il presidente della Valle d' Aosta, Erik Lavevaz : «Una chiusura comunicata alle 19 della vigilia dell' apertura, prevista da settimane, dopo mesi di lavoro su protocolli, assunzioni, preparazione delle società, è sinceramente inconcepibile. Pur capendo le motivazioni sanitarie, la procedura non è sinceramente spiegabile e certamente non è un segno di rispetto e di correttezza di tutto il mondo economico che gira intorno alla montagna e allo sci. Sono molto amareggiato». Su tutti

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[§17118923§] lunedì 15 febbraio 2021

AgenziaViaggi

Scenario turismo nazionale

il commento di , presidente dell' Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, che esprime «stupore e sconcerto, anche a nome delle altre Regioni, per la decisione di bloccare la riapertura degli impianti sciistici a poche ore dalla annunciata e condivisa ripartenza».

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[§17118920§] lunedì 15 febbraio 2021

Agi

Scenario turismo nazionale

Danni drammatici al turismo invernale, dice Confindustria Alberghi

Le aziende del settore si erano preparate alla ripartenza annunciata da settimanecon acquisti e assunzione dipersonale

AGI - Agenzia Italia

AGI - Danni drammatici al settore del turismo dalla proroga della chiusura degli impianti sciistici. L' allarme arriva da Confindustria Alberghi , la cui vicepresidente, Maria Carmela Colaiacovo, in una nota dichiara: "A 12 ore dall' apertura attesa da mesi, si blocca nuovamente il turismo della montagna. I danni sono drammatici, le aziende del settore si erano preparate alla riapertura, attesa da mesi e annunciata da diverse settimane, con acquisti e l' assunzione del personale". E prosegue: "La marcia indietro dell' ultimo minuto con il blocco degli impianti prorogato al 5 marzo , nella pratica chiude con un nulla di fatto la stagione invernale 2020/21 che non ha mai potuto iniziare". "La situazione era già drammatica - insiste Colaiacovo - ma il cambiamento intervenuto all' ultimo minuto, ha comportato per le aziende l' ennesimo grave danno per gli ulteriori costi sopportati in questi giorni per preparare la riapertura". Continua Colaiacovo: "Al ministro Garavaglia, cui rinnoviamo il nostro benvenuto, chiediamo subito un intervento veloce e sostanzioso per permettere alle aziende di sopravvivere a questo ennesimo colpo". Tutto Il settore alberghiero, continua, "sta ancora attendendo un provvedimento con i ristori per le perdite gravissime subìte nelle settimane di Natale - disposti per altri comparti ma non per il nostro, nell' attesa di un provvedimento più organico che era stato annunciato - cui vanno ad aggiungersi gli ulteriori pesantissimi danni che si sono accumulati in questi mesi sul turismo della montagna", conclude la vicepresidente di Confindustria Alberghi.

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[§17118927§] lunedì 15 febbraio 2021

Agi

Scenario turismo nazionale

Lo stop allo sci diventa una valanga di dissenso

Da nord a sud i gestori degli impianti sciistici reclamano la mancata l' apertura. Ma c' è anche chi in Val d' Ossola apre ugualmente gli impianti. Governatori,Confindustria e Confcommercio sulle barricate

AGI - Agenzia Italia

AGI - Lo stop allo sci deciso del governo si trasforma in poche ore in una vera e propria valanga di dissenso. Da nord a sud i gestori degli impianti sciistici reclamano la mancata l' apertura. Ma c' è anche chi in Val d' Ossola apre ugualmente gli impianti aperti nonostante lo stop. Luca Mantovani, amministratore delegato della società "Vigezzo & Friends" che gestisce gli impianti, conferma all' AGI: "Siano aperti e sta continuando ad arrivare gente, intorno alle 8 avevamo già portato in quota con la funivia che collega la valle con le piste - e che è un trasporto pubblico locale e quindi può rimanere in ogni caso aperta - almeno un centinaio di persone". Perché questa scelta? "Volevamo dare un segnale: non si può comportarsi in questo modo. Io capisco perfettamente le esigenze della tutela della salute, cosa a cui teniamo ovviamente anche noi, ma non si può cambiare idea meno di ventiquattro ore prima della riapertura". Per la Piana le chiusure causa Covid hanno comportato un danno economico incalcolabile. "Noi - aggiunge Manotovani - siamo una piccola realtà, e nella stagione 2019-2020 abbiamo fatturato circa 400.000 mila euro nella stagione invernale. Quest' anno non arriviamo a 27.000 euro. Si parla di ristori, ma per ora noi non abbiamo visto niente". Domani, comunque, anche la stazione ossolana si adeguerà alle decisioni del governo. "Non vogliamo andare contro la legge - conclude l' amministratore delegato - ma ci sembrava necessario dare un segnale forte, e lo abbiamo dato". Ma lo stop manda su tutte le furie anche i governatori delle regioni. "Delusione mi pare una parola fin troppo gentile. C' è molta rabbia ma non nel merito in sé. Va bene tutto ma saperlo poche ore prima della apertura prevista significa che oltre al danno c' è la beffa" ha detto il presidente dell' Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini . Ora spiega Bonaccini occorre "fare arrivare le risorse" che erano già state previste per gli albergatori e i gestori degli impianti di sci, inoltre è opportuno quantificare "cosa ha significato a poche ore" dalla programmata partenza, prorogare il blocco. "Fuori dai palazzi romani - rincara la dose il presidente della Regione Piemonte, - c' è un mondo reale, fatto di persone reali che hanno assunto dei dipendenti, che hanno fatto contratti, che hanno venduto degli skipass. Ci sono famiglie che viste le vacanze di Carnevale hanno organizzato la propria vita, genitori che hanno preso ferie per portare i figli in montagna. C' è tutta una serie di situazioni di cui il ministro Speranza ha dimostrato di non avere né consapevolezza né rispetto". "Il danno è enorme. Le stazioni sciistiche - aggiunge - che è un anno che non lavorano, hanno speso gli ultimi soldi per prepararsi all' apertura di oggi, nel rispetto delle regole che Roma gli aveva dato. Ed è per questo che noi siamo rimasti allibiti

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[§17118927§] lunedì 15 febbraio 2021

Agi

Scenario turismo nazionale

e mi rivolgo al neo presidente Draghi". Sulle barricate anche le associazioni di categoria. Per Confindustria Alberghi, dallo stop allo sci ne deriveranno danni drammatici. La vicepresidente, Maria Carmela Colaiacovo spiega: "A 12 ore dall' apertura attesa da mesi, si blocca nuovamente il turismo della montagna. I danni sono drammatici, le aziende del settore si erano preparate alla riapertura, attesa da mesi e annunciata da diverse settimane, con acquisti e l' assunzione del personale. La marcia indietro dell' ultimo minuto con il blocco degli impianti prorogato al 5 marzo, nella pratica chiude con un nulla di fatto la stagione invernale 2020/21 che non ha mai potuto iniziare". © AGI Piste da sci, Svizzera Gli fa eco Confcommercio. "Dopo la zona rossa decretata per sbaglio in Lombardia adesso subiamo il caos generato dagli annunci sulla stagione sciistica, prima aperta e poi chiusa. Questo significa altri pesantissimi danni per le imprese. Una situazione inaccettabile". Spiega il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, sulla decisione di rinviare l' apertura degli impianti di sci al 5 marzo. "Speriamo davvero, con il governo Draghi, in un cambio di marcia soprattutto per quanto riguarda chiarezza e capacità. Le imprese più colpite dalla crisi sono quelle del terziario, in particolare la filiera del turismo e della ristorazione". E intanto, sempre dal Piemonte oggi ci sarà un flash mob a Bardonecchia . "Questi stop and go continui ci hanno massacrato" afferma il sindaco Francesco Avato. Appuntamento per oggi, alle 16, con amministratori, operatori degli impianti, albergatori, scuole di sci. Ma non solo: "Tutto il paese - spiegano gli organizzatori - si fermerà per tre minuti con la serrata dei negozi". Ma contrari allo stop anche la Coldiretti, secondo la quale la chiusura degli impianti sciistici anche nell' ultima parte della stagione è destinata ad avere effetti non solo sulle piste di neve ma sull' intera economia che ruota intorno al turismo invernale che ha un valore stimato prima dell' emergenza Covid tra i 10 e i 12 miliardi di euro all' anno tra diretto, indotto e filiera.

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[§17118926§] lunedì 15 febbraio 2021

Agi

Scenario turismo nazionale

Lo stop allo sci costa 4 miliardi e mezzo. Garavaglia all' Agi, subito gli indennizzi

Da rivedere, spiega il ministro del Turismo in un' intervista esclusiva con l' AGI, anche tempi e modi delle comunicazioni. Non è andato giù cheglioperatori abbiano saputocon sole 12 ore di anticipo chel' annunciatae attesa riapertura degli impiantisciisticinon cisarebbestata

AGI - Agenzia Italia

AGI - Lo stop allo sci costerà al turismo di montagna quattro miliardi e mezzo di euro. La cifra, messa sul tavolo dagli operatori del settore durante l' incontro avuto in Regione Lombardia con il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, sar quella da cui partirà l' analisi del governo per i ristori, anzi, come dice lo stesso esponete leghista, per gli indennizzi, perché "c 'e' stato un danno che è stato arrecato per una una scelta del governo . E i danni vanno indennizzati". Da rivedere, aggiunge in un' intervista esclusiva con l' AGI, anche tempi e modi delle comunicazioni. Al ministro non è andato giù che gli operatori abbiano saputo con 12 ore di anticipo che l' annunciata e attesa riapertura degli impianti sciistici non ci sarebbe stata. E che l' abbiano saputo da una ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza che ha rinviato l' apertura degli impianti sciistici al 5 marzo. "Questo metodo è previsto dalla normativa vigente, non so se ci sarà intenzione di modificare la normativa" dice, " di sicuro sulla tempistica si può fare meglio . La disponibilità dei dati il venerdi implica delle scelte nel weekend, sarebbe meglio avere i dati qualche giorno prima e prendere le decisioni a metà settimana". "Il decreto Ristori era sostanzialmente già pronto al Mef, però essendo stato all' opposizione non ho potuto vedere nel dettaglio i contenuti. Certo è che questa proroga della chiusura degli impianti sciistici ha cambiato un po' le carte in tavola quindi sarà necessario metterci mano" aggiunge Garavagliia, "per fare un esempio, se c' era una quantificazione degli indennizz i per gli impianti a fune, se si aggiunge un mese di chiusura è chiaro che i numeri cambiano. Sono questioni molto tecniche". Durante l' incontro con gli operatori del settore, spiega ancora Garavaglia, sono state "sollevate questioni tecniche precise e puntuali" che vanno "dalla proroga della Naspi agli ammortamenti, insomma suggerimenti che potrebbero essere utili per migliorare il decreto". Tra gli argomenti affrontati c' è anche la questione della classificazione delle attività economiche Ateco. "Per i maestri di sci - spiega - c' è da considerare il fatto che non tutti hanno il codice Ateco , chi non è a partita Iva, come i membri delle cooperative e delle scuole, non avrebbe diritto ai rimborsi. Non abbiamo fatto nessun tipo di considerazione politica, sono cose molto operative, abbiamo analizzato una situazione molto complicata purtroppo". Il decreto Ristori, assicura, non subirrà ritardi. "Basta metterci la testa, ma è meglio che l' ossatura sia corretta fin da subito così si è già operativi nel decreto altrimenti bisogna aspettare gli emendamenti e la conversione e passano due mesi", spiega. La stima fatta dalle Regioni e gli enti territoriali ammonta a 4,5 miliardi "p nel documento condiviso, ovviamente il governo dovrà valutare tutte le questioni relative".

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[§17118926§] lunedì 15 febbraio 2021

Agi

Scenario turismo nazionale

Intanto la Lega va all' attacco di Speranza e apre il primo possibile 'scontro' interno al governo di Mario Draghi , criticando il collega di Leu. "La stagione dello sci è finita", decreta Garavaglia "La normativa attuale prevede per assurdo che il ministro competente possa prendere le decisioni in autonomia", lamenta. "Evidentemente c' è qualcosa da registrare, penso che sarà oggetto di discussione". "Qui c' è stato un danno che è stato arrecato per una una scelta del governo. E i danni vanno indennizzati", sollecita. La richiesta di indennizzi immediati è comunque condivisa anche da Pd e Italia viva. " Il danno per l' economia dello sci e della montagna è davvero immenso - afferma il segretario dem - Il governo subito si adoperi per indennizzi e ristori a chi è stato colpito. Questa è la priorità assoluta". "Mi auguro che non avvenga più cioò che purtroppo è avvenuto ieri per le piste da sci - chiede il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci - Nessuno ovviamente discute l' emergenza sanitaria in atto, ma è impossibile chiudere i comprensori sciistici, poche ore prima della loro riapertura. Non si possono prendere in giro in questo modo intere comunità, migliaia di imprenditori e di lavoratori, che nei giorni scorsi avevano creato le condizioni di riaperture in sicurezza. Spero che la sobrietà richiesta dal nuovo presidente del Consiglio Mario Draghi imponga anche una diversa modalità di decisione e comunicazione per tutto il governo, ministro della salute compreso. Ora diamoci da fare per provvedere ristori adeguati e veloci". " La tempistica della chiusura degli impianti sciistici è stata inappropriata - commenta la senatrice Laura Garavini, vice capogruppo vicaria di Italia viva-Psi - Adesso servono ristori celeri e adeguati. Ed il piano vaccinazioni resta la prima cosa da fare per tornare alla normalità". Molto critica, sempre nell' alveo dei partiti che hanno annunciato il sostegno a Draghi, è . "Il dietrofront sulla riapertura degli impianti sciistici, a meno di 12 ore dal tanto atteso riavvio, lascia davvero attoniti e getta ancor più nello sconforto i tanti operatori dell' Appennino emiliano romagnolo e di tutta Italia: certamente è l' esempio di ciò che non dovrebbe mai avvenire, soprattutto quando si gestisce una pandemia da ormai oltre un anno ", lamenta la capogruppo al Senato, Anna Maria Bernini. "È evidente che queste modalità organizzative, cui purtroppo ci aveva abituato il governo precedente, vanno assolutamente riviste ed è indispensabile che la rotta venga definitivamente invertita e che i provvedimenti, seppur necessari, vengano varati con tempistiche certe e senza ripensamenti dell' ultimo minuto. La programmazione e la concertazione devono essere il primo biglietto da visita di questo nuovo esecutivo, questo va detto forte e chiaro". Più tranchant è la presidente di Fratelli d' Italia, Giorgia Meloni, che starà all' opposizione del governo. "Chi sostiene che lo sci è un' attività sacrificabile ignora che il turismo invernale è un asset economico insostituibile e non si rende conto che per tanti territori è l' unica fonte di ricchezza e occupazione. Chi vive e lavora in montagna merita rispetto, va sostenuto nell' accesso ai servizi e chiede che lo Stato sia un alleato per favorire residenzialità, combattere lo spopolamento e rilanciare l' imprenditorialità", scrive su Facebook.

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[§17118933§] lunedì 15 febbraio 2021

Ansa

Scenario turismo nazionale

Sci: Adu, ora necessario sostegno ad aziende e lavoratori

"Lascia perplessi la scelta del governo di fermare, a poche ore dalla tanto attesa partenza, lo sci di discesa. Adu Vda vuole manifestare la propria vicinanza a tutte queste categorie, sottolineando come ora più che mai sarà necessario il sostegno economico a tutte le aziende, liberi professionisti e lavoratori coinvolti. Un sostegno economico che sia coerente con quanto realmente perso a causa della mancata apertura di questi mesi e che abbia tempistiche certe". E' quanto si legge in una nota di Ambiente Diritti Uguaglianza. "Siamo fermamente convinti - prosegue la nota - che il rispetto delle norme sanitarie sia necessario e anzi indispensabile, ma lo è altrettanto quello per chi vive di turismo. Rinviare ulteriormente l' apertura al 5 marzo ha l' aria di una beffa e nessuno è più in grado di accettare simili trattamenti, in particolare considerando gli enormi sacrifici che la stragrande maggioranza dei cittadini ha già compiuto".

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[§17118951§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 4 Corriere della Sera

Scenario turismo nazionale

Stop allo sci, asse Fontana-Garavaglia «Un errore. Ora subito gli indennizzi»

Il ministro: montagna dimenticata, pronti 32 miliardi. Il presidente: cambiare tempi e modalità

Colpa di una «scelta del governo», dice Massimo Garavaglia. E mentre pronuncia questa frase, il leghista - già assessore regionale nella giunta Maroni - è accanto al presidente della Lombardia , che nell' ultimo anno ha avuto più volte motivo per prendersela con l' esecutivo nazionale, quello che un tempo i leghisti definivano «romano». Ma nel momento in cui il ministro del Turismo, fresco di nomina, scandisce queste parole, a quel tavolo, in quella sala, in quel palazzo, il governo lo rappresenta proprio lui. Perché sabato scorso - quindi pochi giorni fa - ha giurato davanti al presidente della Repubblica, ai colleghi della squadra selezionata da Mario Draghi e a uno stuolo di telecamere. Ed è un esecutivo a trazione nordista, altro che romano. L' effetto paradossale, quindi, è che, dopo un anno di braccio di ferro, frecciate e sgambetti tra Regione Lombardia e governo, nazionale, nel giro di un giuramento siamo approdati allo scontro governo contro governo. La linea del fronte intestino è quella della montagna, delle piste da sci, degli alberghi immersi nella neve, degli impianti di risalita, dei rifugi e delle trattorie che profumano di brasato e polenta. Il nodo, appunto, è la doccia fredda subita dall' economia montana, bloccata a poche ore dall' agognata riapertura. A questo proposito il ministro è chiaro: «L' obiettivo di questa riunione operativa era capire l' entità del danno subito dagli operatori della montagna. Non bisogna parlare di ristori, ma di indennizzi, quando si reca un danno - dice Garavaglia -. Le prime risposte devono già essere nel testo del decreto per fare in modo che siano operative da subito e non in sede di conversione». Lui stesso indica l' entità del risarcimento: «Nel prossimo decreto, una quota dei 32 miliardi andrà alla montagna». E per essere ancora più chiaro aggiunge: «La montagna finora è stata dimenticata, non è arrivato nulla se non qualche briciola. Ci sono alberghi che non hanno lavorato per dieci mesi. Bisogna trovare indennizzi importanti per evitare che la gente rinunci ad andare avanti, il che non possiamo permettercelo». Poco distante, il presidente Attilio Fontana annuisce e poi dice: «Credo che il sistema vada rivisto. Il nuovo governo dovrà rimettere mano ai tempi e alle modalità con cui si determinano i cambiamenti di colore e le possibilità di aperture e chiusure perché così è un po' troppo schizofrenico e non va nella direzione di contrastare efficacemente l' epidemia». «Qualcuno informi il presidente della Regione Lombardia e il ministro Garavaglia che il governo è cambiato e che la Lega è al governo - commenta il senatore del Pd Franco Mirabelli -. Il loro compito è aiutare a trovare soluzioni non certo agitare i problemi». Anche le opposizioni al Pirellone incalzano Fontana e Garavaglia: «Bisogna evitare zuffe tra diversi

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[§17118951§] martedì 16 febbraio 2021

Corriere della Sera

Scenario turismo nazionale

livelli istituzionali. Se è vero che la decisione del governo sugli impianti è arrivata tardi e altrettanto vero che la Regione aveva annunciato una settimana prima un' ordinanza che dava per scontata un' apertura che non lo era affatto - dice Fabio Pizzul, capogruppo dem in consiglio regionale -. Non possiamo dimenticare che in presenza di una pandemia la priorità è la tutela della salute». E Massimo de Rosa, leader del gruppo del Movimento cinque stelle in Regione, aggiunge: «Il ministro Garavaglia è riuscito anche a stabilire un primato. Per la prima volta un membro dell' esecutivo è anche portavoce dell' opposizione al governo di cui è parte. E dopo due soli giorni dal giuramento. Un capolavoro. Purtroppo ancora una volta l' istituzione regionale ne esce svilita».

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[§17118950§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 4 Avvenire

Scenario turismo nazionale

I DANNI DI UNA STAGIONE CHE NON È MAI PARTITA

Senza sci rischiano di andare in fumo oltre 10 miliardi

La chiusura degli impianti anche nell' ultima parte della stagione è destinata ad avere effetti non solo sulle piste da sci ma sull' intera economia che ruota intorno al turismo invernale che ha un valore stimato prima dell' emergenza Covid tra i 10 e i 12 miliardi di euro all' anno tra diretto, indotto e filiera, secondo la Coldiretti. «Si tratta - sottolinea la Coldiretti - di una decisione destinata ad avere effetti non solo sulle piste ma anche sull' intero indotto delle vacanze in montagna, dall' alloggio alla ristorazione, dagli agriturismi ai rifugi fino alle malghe con la produzione dei pregiati formaggi, che dallo stop al turismo sulla neve hanno subito un calo di fatturato fino al 90%». «Proprio dal turismo invernale - prosegue la Coldiretti - dipende buona parte della sopravvivenza delle struttu- re agricole che con le attività di allevamento e coltivazione svolgono un ruolo fondamentale per il presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico, l' abbandono e lo spopolamento. Con le presenze praticamente azzerate nel momento più importante della stagione, si guardava con speranza all' ultimo scorcio seppur con il pesante limite allo spostamento tra regioni ma le aspettative sono andate all' ultimo momento deluse». Per Confindustria Alberghi, dallo stop allo sci ne deriveranno danni drammatici. La vicepresidente, Maria Carmela Colaiacovo spiega: «A 12 ore dall' apertura attesa da mesi, si blocca nuovamente il turismo della montagna. I danni sono drammatici, le aziende del settore si erano preparate alla riapertura, attesa da mesi e annunciata da diverse settimane, con acquisti e l' assunzione del personale. La marcia indietro dell' ultimo minuto con il blocco degli impianti prorogato al 5 marzo, nella pratica chiude con un nulla di fatto la stagione invernale che non ha mai potuto iniziare». Gli fa eco Confcommercio. «Speriamo davvero, con il governo Draghi, in un cambio di marcia soprattutto per quanto riguarda chiarezza e capacità - spiega il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli - Le imprese più colpite dalla crisi sono quelle del terziario, in particolare la filiera del turismo e della ristorazione». In fumo anche il lavoro degli oltre 120.000 dipendenti stagionali che, grazie alle loro attività avrebbero sollevato, se non fortemente contribuito, al bilancio annuale di una famiglia. Per innevare infine una pista lunga un chilometro, larga circa 50 metri e con uno spessore di 40 centimetri, il costo va dai 30.000 ai 40.000 euro. In Italia, dall' Alto Adige alla Sicilia, sono circa 6.700 i chilometri di piste dedicate allo sci alpino, 400 sono le società di gestione e circa 2.000 sono gli impianti di risalita che nella stagione 2020/2021 resteranno chiusi. RIPRODUZIONE RISERVATA «Danni drammatici anche per gli oltre 120mila lavoratori stagionali e le loro

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[§17118950§] martedì 16 febbraio 2021

Avvenire

Scenario turismo nazionale

famiglie». In Italia, dall' Alto Adige alla Sicilia sono 400 le società di gestione.

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[§17118948§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 25 Avvenire

Scenario turismo nazionale

IL GOVERNATORE: SISTEMA A ZONE VA SUBITO RIVISTO

Garavaglia: Subito i ristori non dimenticare la montagna

«La montagna è stata dimenticata, non è arrivato nulla se non qualche briciola». Il neo ministro del Turismo Massimo Garavaglia, già assessore al Bilancio in Lombardia durante l' amministrazione Maroni, picchia i pugni sul tavolo e promette un pacchetto di ristori agli operatori di montagna colpiti dallo stop alle attività sciastiche a poche ore dallo loro riapertura. «Per ripartire - ha aggiunto il ministro - servono due cose fondamentali: finalmente programmazione, non si può sapere il giorno prima cosa si fa il giorno dopo, e poi lavorare per mantenere la competitività del nostro sistema montagna. Quindi bisogna usare i soldi del Recovery per fare investimenti mirati, per ripartire alla grande come la nostra montagna sa fare». «C' è stato un danno per una scelta del governo e i danni vanno indennizati», ha detto ancora Garavaglia dopo un incontro con gli operatori della montagna, i rappresentanti degli enti locali insieme al presidente della Lombardia Attilio Fontana e in collegamento il ministro delle per gli Affari regionali Mariastella Gelmini e il governatore del Piemonte Alberto Cirio. Non solo, Garavaglia (e la Lega) mettono nel mirino il ministro della Salute Roberto Speranza, discutendone il metodo con cui è arrivato lo stop repentino alle attività della montagna. Un metodo, è il ragionamento di Garavaglia, ereditato dal governo guidato da Giuseppe Conte e che in futuro con Mario Draghi dovrà essere aggiustato. «La normativa attuale prevede, per assurdo, che il ministro competente (Speranza, ndr) possa prendere le decisioni in autonomia. Evidentemente c' è qualcosa da registrare. Penso che sarà oggetto di discussione. Ad oggi questa è la normativa». «Noi non abbiamo forzato per la riapertura e ora il settore reclama ristori e avanza richieste danni - ha concluso il presidente Fontana -. Credo che il sistema vada rivisto. Il nuovo governo dovrà rimettere mano ai tempi e alle modalità con cui si determinano i cambiamenti di colore e le possibilità di aperture e chiusure perché così è un pò troppo schizofrenico e non va nella direzione di contrastare efficacemente l' epidemia». E nel pomeriggio di ieri a Palazzo Lombardia, Garavaglia ha incontrato gli operatori del settore per fare il punto della situazione sulle attività dei comprensori sciistici e le conseguenti ripercussioni provocate dalla decisione di domenica del governo di procrastinare al 5 marzo l' apertura degli impianti di risalita nelle località montane. All' appuntamento con gli stakeholder del settore erano presenti, fra gli altri, il presidente Fontana, e gli assessori regionali Massimo Sertori (Montagna ed Enti locali) e Lara Magoni ( Turismo, Marketing territoriale e Moda). RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§17118930§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 7 Il Giorno

Scenario turismo nazionale

Niente sci, la grana rimborsi ai turisti Ora le regioni del Nord chiedono i danni

L' addio alle piste costerà fino a 12 miliardi. I disobbedienti della neve: impianti aperti in Piemonte, a Livigno taxi al posto degli skilift

di Giovanni Rossi ROMA Il giorno dopo la beffa atroce del veto allo sci, la montagna italiana offre un panorama di indignazione. E di ribellione, in qualche caso. In Lombardia, a Livigno, gli sciatori scelgono piste con partenza e arrivo servite dalla strada e con taxi e mezzi privati sostituiscono gli skilift. In Piemonte, a Bardonecchia, le campane della chiesa accompagnano la protesta dei maestri di sci e la serrata dei negozi, mentre in Val Vigezzo la società di gestione sfrutta il ritardo nella comunicazione del prefetto per aprire le piste alla clientela. Alle 10.46 lo stop diventa ufficiale e la stazione smette di vendere skipass, ma senza bloccare l' attività perché la gente ormai è in pista. I carabinieri si limitano a verificare che non si formino assembramenti. Nessuna sanzione. «Volevamo dare un segnale: non ci si può comportare in questo modo - dice l' amministratore Luca Mantovani -. Sabato abbiamo assunto dieci persone e io devo pagare i contributi». Immediato il paragone con la Francia: «Lì gli impianti sono chiusi e nessuno protesta, perché le autorità hanno preso i dati degli ultimi tre anni e hanno bonificato il 70%: io mi accontenterei del 40%». La stazione ossolana, come quasi dappertutto nelle Alpi e negli Appennini, resterà a disposizione di ciaspolatori e scialpinisti. Ma il danno economico prodotto dalla tardiva decisione del governo appare devastante per tutta la filiera. Secondo Coldiretti, il turismo invernale sulle piste vale 10-12 miliardi annui, incluso l' indotto dagli agriturismi alle malghe. A Pasqua i conti saranno definitivi con una perdita complessiva di fatturato attorno al 90%. Confesercenti offre stime analoghe, con un calo di pernottamenti dell' 85% e una flessione di almeno 18 milioni di presenze. Sentimenti di rabbia accomunano gestori funiviari, titolari degli alberghi, cuochi, camerieri e stagionali destinati al licenziamento: lavoratori in molti casi venuti dall' estero con largo anticipo per ragioni di quarantena. Un mondo al collasso. Senza contare la corsa al rimborso degli skipass (dovuto) e dei soggiorni alberghieri. E qui la questione è invece assai scivolosa, perché tutto dipende dalle condizioni stipulate: gli alberghi infatti restano aperti e la causale Covid non può essere invocata. Molto dipende dalla volontà degli albergatori (che per tenersi la clientela potrebbero considerare le caparre o i saldi validi per il 2021-2022) o dalle condizioni negoziate con gli intermediari. Le associazioni dei consumatori puntano dritte al governo: «Anche i turisti vanno indennizzati». Il caso è aperto. Anche per questo, secondo il governatore veneto Luca Zaia, non si può più parlare solo di ristori Covid ma di risarcimento danni «per i costi relativi all' apertura dell' attività» intempestivamente bloccata.

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[§17118930§] martedì 16 febbraio 2021

Il Giorno

Scenario turismo nazionale

«Dopo questa ordinanza decisa quattro ore prima dell' apertura delle piste - continua il governatore facendo presente che in Veneto si scia anche in notturna - è probabile che molte aziende non riaprano più». «Il mio pensiero - prosegue Zaia - va soprattutto ai molti stagionali ora senza lavoro e senza alcun diritto ai ristori. Abbiamo l' obbligo morale di pensare a queste persone». ll Piemonte solidarizza coi suoi centri alpini e valuta di costituirsi parte civile al fianco dei gestori per ottenere «indennizzi». Il governatore dell' Emilia-Romagna Stefano Bonaccini è preoccupato: guarda all' Appennino, dove «ci sono anche impianti sciistici comunali che vanno a pesare sulla pubblica amministrazione», e invoca «ristori importanti non solo alle società di gestione ma anche ad alberghi, bar, ristoranti, noleggi, scuole sci». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§17118932§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 5 Il Sole 24 Ore

Scenario turismo nazionale

IL BLOCCO

Sci, l' ira dei gestori per lo stop last minute «Indennizzi subito»

Gli imprenditori: stagione persa, danni da 10-11 miliardi. Garavaglia: vanno risarciti

Enrico Netti

In coro per chiedere ristori e il rimborso per le spese sostenute in vista di una ripartenza che non c' è stata. È quello che chiedono gli imprenditori della montagna dopo l' ultimo stop arrivato domenica sera. Uno stop che sancisce la perdita totale della stagione 2020-2021, che vale 10-11 miliardi, mentre tra gli operatori monta la rabbia per l' ultimo colpo basso incassato. Anche Massimo Garavaglia, neoministro del Turismo ieri ha parlato di «stagione finita - aggiungendo -. C' è stato un danno per una scelta del Governo e i danni vanno indennizzati». La contestata decisione del ministro Speranza è arrivata nella serata di domenica quando le piste venivano preparate con i gatti delle nevi. «Chiediamo rispetto per i lavoratori, i cittadini, gli imprenditori della montagna - dice Valeria Ghezzi, presidente Anef (impianti di risalita) -. La decisione andava comunicata contemporaneamente allo stop della circolazione tra le regioni». Non si entra nel merito della decisione ma si prende posizione contro tutti gli stop arrivati all' ultimo minuto. «Da marzo 2020 spendiamo a vuoto per un avvio di stagione che ormai non ci sarà perché ritengo che il 5 marzo gli impianti di risalita non riapriranno per due motivi: se oggi la situazione sanitaria è grave lo sarà anche il 5 marzo - continua la presidente -. Inoltre a metà marzo la stagione per la clientela italiana diventa marginale». I gestori degli impianti di risalita in ginocchio sono costretti a rimborsare gli skipass venduti online mentre sugli albergatori si è riversata una pioggia di disdette. «Ancora una doccia fredda per il turismo. A 12 ore dall' apertura attesa da mesi, si blocca nuovamente il turismo della montagna - incalza Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Confindustria Alberghi -. I danni sono drammatici, le aziende del settore si erano preparate alla riapertura, attesa da mesi e annunciata da diverse settimane, con acquisti e l' assunzione del personale». In epoca pre Covid il turismo montano rappresentava l' 11% del business turistico nazionale con un giro d' affari tra i 10 e gli 11 miliardi. «Ora il blocco degli impianti di risalita ha nella pratica affondato l' intera economia della montagna - rimarca - innescando un effetto disastroso che si ripercuoterà anche sulle strutture alberghiere». Senza giri di parole l' assemblea generale di Federalberghi chiede misure per la sopravvivenza in attesa della normalizzazione. «Si devono adottare misure adeguate all' entità dell' emergenza e sollecitare il Governo a intervenire con urgenza a tutela delle imprese e dei lavoratori prima che sia troppo tardi» si legge su una nota di Federalberghi. Altra vittima delle false partenze è il mondo della ristorazione. «Lo stop and go sul turismo invernale del ministro Speranza lascia basiti, quasi senza parole, ma con tanta rabbia - commenta Paolo Bianchini, presidente di Mio Italia - Federturismo Confindustria

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[§17118932§] martedì 16 febbraio 2021

Il Sole 24 Ore

Scenario turismo nazionale

-. Rabbia che sta montando perché le imprese vivono di investimenti e programmazione». Il blocco al turismo invernale stoppa le lavanderie industriali che lavorano per hotel e ristoranti. «Questi provvedimenti emergenziali e in tempo reale peggioreranno lo scenario di una filiera già in ginocchio» conclude Egidio Paoletti, presidente di Assosistema-Confindustria, che chiede ristori anche per le attività di servizio che dipendono dal turismo. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[§17118925§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 2 La Verità

Scenario turismo nazionale

Lo schiaffo allo sci da parte di Speranza costa 400 milioni di mancato fatturato

La batosta arriva dopo una stagione che ha già visto un crollo complessivo dell' 85% dei pernottamenti, con 2 miliardi bruciati

gianluca baldiniSe i ristori per la chiusura imposta dal 15 febbraio al 5 marzo sono ancora una chimera, per il settore dello sci le perdite sono purtroppo molto chiare. L' aver rinviato, praticamente senza preavviso, l' apertura degli impianti farà scomparire il fatturato generato dalla mancata presenza di 3,3 milioni di turisti: oltre 400 milioni di euro. A stimare l' entità del danno dovuto allo stop degli impianti è il Centro studi turistici per Assoturismo Confesercenti, sottolineando come il provvedimento peggiori l' intero bilancio, già disastroso, della stagione invernale 2020-2021, che si avvia verso un crollo complessivo dell' 85% dei pernottamenti, per un calo totale di 18 milioni di presenze turistiche e 2 miliardi di euro di fatturato. Secondo le stime di Assoutenti, lo stop agli impianti avrà un impatto negativo importante sui consumi e dunque su tutta l' economia italiana: la riduzione media sarà infatti di 1.090 euro a cittadino. «Il settore del turismo invernale interessa 11 milioni di italiani che tra dicembre e marzo si spostano per trascorrere giorni di vacanza sulla neve», spiega il presidente Furio Truzzi. «Consumatori che pernottano in strutture ricettive, utilizzano treni e aerei, acquistano cibi e bevande, prodotti di abbigliamento per la neve e accessori, comprano souvenir e usano strutture e servizi locali pagando le relative tariffe. Un tesoretto che, tra spese dirette, indirette e filiera, vale complessivamente 12 miliardi di euro annui, e che è stato ora azzerato dal Covid». Il problema dello stop alla riapertura degli impianti voluto dal ministro della Salute Roberto Speranza, inoltre, non riguarda solo i mancati introiti imposti da scelte fatte all' ultimo minuto, ma rischia di mandare in fumo anche tutte le spese che i singoli operatori hanno dovuto sostenere nella speranza (appunto...) di riaprire a partire dal 15 febbraio. I 75.000 professionisti del settore (400.000 se si considera tutto l' indotto), consci di un' imminente apertura, hanno sostenuto spese importanti per assumere personale, comprare tutti i presidi sanitari per sciare in sicurezza, venduto skipass: tutto per nulla. Basti pensare che produrre neve artificiale costa dai 3,4 ai 3,8 euro a metro cubo neve e la variazione è dettata dagli agenti atmosferici. In media la produzione è di 2,5 metri di neve per metro cubo d' acqua. Il costo della neve per ettaro è quindi circa 15.000 euro. Per innevare una pista lunga 1 chilometro, larga 40 metri con uno spessore di 40 centimetri che dura tutta la stagione bisogna investire 60.000 euro. Solo in Trentino, solo per avere un' idea delle spese, per innevare i 1.600 ettari di piste la spesa si aggira sui 24 milioni di euro.

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[§17118925§] martedì 16 febbraio 2021

La Verità

Scenario turismo nazionale

Più in generale, l' impegno delle aziende è costante e costoso tanto da impiegare più di 100 milioni di euro per innevare artificialmente le piste, distribuite per 3.200 km e 1.820 impianti di risalita e 30.000 addetti solo tra dipendenti e maestri. Inoltre, come è logico, non tutti i periodi hanno lo stesso valore. Un terzo del fatturato, di solito, si sviluppa nel periodo tra dicembre e gennaio. Solo le due o tre settimane del periodo natalizio valgono ad esempio il 30% dei ricavi di tutto l' anno. Ora l' unica finestra che hanno a disposizione gli operatori della neve è quella del periodo pasquale che però quest' anno è il 4 aprile, periodo in cui la neve inizia a scarseggiare. Nella migliore delle ipotesi, insomma, secondo le stime, la stagione si dovrebbe chiudere con un fatturato in calo del 75% circa. Con questi presupposti, non stupisce che fino ad oggi, secondo l' Anef, l' Associazione nazionale degli esercenti funiviari, gli operatori turistici abbiano già detto addio a circa 8,5 miliardi di euro di fatturato. Oltre il danno, poi, la beffa. La crisi di governo ha di fatto messo in pausa gli indennizzi previsti dal decreto Ristori V e così gli operatori ad oggi non hanno visto un euro che compensi il mancato fatturato di quest' anno. Le Regioni a fine gennaio avevano proposto la costituzione di un fondo ristori per gli operatori del settore turismo invernale da 4,5 miliardi di euro. Ma, con la recente decisione del ministro Speranza, gli indennizzi potrebbero non essere sufficienti. «Gli indennizzi per la montagna devono avere la priorità assoluta. Quando si arreca un danno, il danno va indennizzato, già subito nel prossimo decreto» hanno detto ieri i ministri dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e del Turismo, Massimo Garavaglia. «La montagna, finora dimenticata, merita rispetto e attenzione: che risposte si danno e in che tempi al documento predisposto dalle Regioni? Non è solo questione di cifre: non è detto nemmeno che bastino i 4,5 miliardi richiesti, quando la stagione non era ancora compromessa. Probabilmente ne serviranno di più, a maggior ragione se ci sono altri stop», hanno rilevato i due ministri della Lega. Certo è che gli operatori sono allo stremo. «Dopo il 3 dicembre, il 7 gennaio, il 18 gennaio e il 15 febbraio, adesso la proroga al 5 marzo. Ormai la stagione è saltata, ci sentiamo presi in giro di fronte a tutto quello che abbiamo speso, in vista della quale abbiamo assunto altro personale. I ristori siano immediati, altrimenti il comparto va in fallimento. Siamo il settore più penalizzato: da 12 mesi senza un euro di incasso, ma con spese e stipendi da pagare. La cassa integrazione è arrivata a dicembre, da luglio lavoravamo per preparare l' inverno», ha sottolineato l' Anef in una nota.

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[§17118919§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 4 La Verità

Scenario turismo nazionale

Dai gestori delle piste ai ristoratori: i ribelli aprono alla faccia del governo

Piana di Vigezzo e Bardonecchia guidano la protesta dei disobbedienti. Mentre la Regione Piemonte è pronta a costituirsi parte legale. Già partite tre class action. Intanto i locali liguri non si arrendono alla zona arancio

carlo cambiLa pista è nera, ma di rabbia. Mario Draghi è costretto a uno slalom tra i paletti strettissimi della protesta che monta, del Cts che vuole divieti assoluti e del suo ministro, Roberto Speranza, che è ancora convinto di essere al servizio del bisConte. Lo riporta alla realtà Massimo Garavaglia (Lega), neoministro del Turismo, che dice: «La stagione del turismo invernale è finita qui, ora indennizzi immediati all' industria del turismo». Del resto tutti gli operatori sono concordi: riaprire il 5 marzo non ha senso. Farebbe solo allargare il buco nei bilanci fiaccati dal retromarcia del governo. In tutte le Regioni (come hanno sottolineato Luca Zaia per il Veneto, Attilio Fontana per la Lombardia e per il Friuli Venezia Giulia) l' annunciata e poi mancata ripartenza per il 15 febbraio aveva indotto gli albergatori ad assunzioni, i ristoratori ad acquisti, gli impianti di risalita a sistemare le piste. Lavoro, merci, contratti buttati via e altri 3,5 milioni di presenza turistiche svanite. Il danno è enorme. Le Regioni fanno il tifo per i maestri di sci, i gestori degli impianti di risalita, gli albergatori e i ristoratori che minacciano di travolgere lo Stato con una valanga di cause legali e per i disobbedienti civili che tengono aperti gli impianti nonostante i divieti a tempo scaduto. È una forma di protesta indotta dall' istinto di sopravvivenza. A conti fatti lo stop allo sci significa 12 miliardi di fatturato turistico perso, 150.000 posti di lavoro evaporati, altri 10 miliardi persi lungo la filiera agricola, altri 4 miliardi li hanno persi le industrie italiane (sono 1.200 per 90.000 posti di lavoro) che producono abbigliamento, accessori, attrezzi per gli sport invernali: a loro manca il 70% del fatturato. In montagna hanno preso esempio dai ristoratori che anche il giorno di San Valentino - soprattutto in Liguria, ma non solo - sono tornati a forzare il blocco delle chiusure. Il ministro della Salute dice che è colpa della variante inglese del Covid (guai a chiamarlo virus cinese) che galoppa. Ma così travolge del tutto quel che resta del turismo. La stima è che i danni della decisione del ministro per un giorno solo siano superiori ai 700 milioni di lire. Al diktat di Roberto Speranza ieri mattina si sono opposte due località del Piemonte. Impianti aperti a Piana di Vigezzo con Luca Mantovani, uno dei gestori delle sciovie, che dice: «Qui abbiamo un fatturato sui 400.000 euro, quest' anno non siamo arrivati a 27.000 e di ristori neppure l' ombra. Abbiamo aperto per protesta, ma domani si chiude se no le multe ci ammazzano». La rivolta di Piana di Vigezzo è motivata

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[§17118919§] martedì 16 febbraio 2021

La Verità

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dal fatto che sono a un valico dal canton Ticino, dove si scia da sempre. Impianti aperti anche a Pian Munè nel Saluzzese, dove i gestori della Dodonix contestano: «I modi, i tempi, la mancanza di rispetto e l' indifferenza, abbiamo accettato un lungo stop, ora lo Stato dovrebbe farsi carico di noi». A Bardonecchia tutto il paese ha organizzato un flash mob di protesta, a conferma che il Piemonte è l' epicentro della rivolta bianca c' è anche il fatto che il presidente della Regione, Alberto Cirio (Lega), sta studiando un ricorso contro il ministro della Salute e ha già detto che la Regione si costituirà nelle cause di risarcimento danni. Probabilmente lo seguiranno tutte le altre interessate dallo stop alle piste. Il punto dolente è quello dei ristori, peraltro mai arrivati. I gestori ora vogliono i risarcimenti danni. E già si preparano almeno tre class action: quella degli impianti a fune, quella degli albergatori e quella dei maestri di sci. Che si ritrovano nel loro collega di Livigno che ieri mattina ha fatto lezione a un gruppo di sciatori, che hanno usato le auto al posto degli skilift per risalire. La protesta dei disobbedienti dilaga dalle Alpi agli Appennini e tutti si sono ritrovati nelle parole di Stefano Bonaccini (presidente dem dell' Emilia Romagna e della conferenza delle Regioni) che ha sparato a zero sul governo dicendo: «Mai più». L' associazione dei maestri di sci, 15.000 famiglie, denuncia che da un anno questi professionisti sono abbandonati e senza un euro. L' associazione degli impianti a fune sostiene che sono andati in fumo 4 miliardi, il turismo montano stima una perdita secca di 12 miliardi e almeno 140.000 posti di lavoro diretti. Per la Coldiretti si sono persi 10 miliardi lungo la filiera alimentare. Contro il governo si leva un coro alpino d' invettive: protestano l' Unione dei Comuni montani con Marco Bussone, Confindustria alberghi con Maria Carmela Colaiacovo, la Confcommercio con Carlo Sangalli, Marco Michielli di Federalberghi, che è «inferocito»; sono gli stati generali dell' indignazione turistica. Dai monti al mare è sempre la stessa protesta. In Liguria i ristoranti sono rimasti aperti nonostante la zona arancione. Affollati per San Valentino con tante presenze di francesi e Ivano Ricchebono, chef stellato di Genova con il suo The Cook, che rivendica: «In cucina ho cercato di superarmi, ho aperto per me, ma anche per la felicità dei miei clienti». I liguri non hanno accettato che per loro la zona arancione è scattata il 14, mentre in Trentino è partita dal 15, salvando San valentino. Molto peggio è andata a Firenze a Momo (Mohamed El Hawi) il leader del movimento dei ristoratori «Io apro». Gli hanno sequestrato il ristorante «Tito» con tanto di sigilli della prefettura perché il giorno di San Valentino era aperto. «Sto valutando con il mio legale», ha detto Momo, «cosa fare, ma di certo non mi fermo». E con lui migliaia di ristoratori che stanchi di questi divieti a singhiozzo hanno deciso: «Io apro».

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[§17118928§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 4 Libero

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UN SETTORE AFFONDATO DA SPERANZA

Sci in rivolta: lo stop costa 12 miliardi di euro

Il mondo della montagna fa i conti dopo l'ennesimo blocco imposto dal governo: in fumo un'intera stagione e il reddito di migliaia di imprese e lavoratori. Regioni furibonde. I gestori di impianti: «Presi in giro». E più che i ristori, ora pensano di chiedere i danni

MAURIZIO ZOTTARELLI Una beffa, bruciante e costosissima. Il giorno dopo la doccia gelata di un nuovo stop a sole 12 ore dall' attesa partenza della stagione sciistica, il mondo della montagna si risveglia tramortito dalla catasta di problemi che l' ultima trovata del ministro della Salute Roberto Speranza lascia in eredità. Problemi di gestione, programmazione e, soprattutto economici. Tanto che, da più parti, si pensa di chiedere i danni. Furibonde le regioni coinvolte che hanno appreso la notizia dalle agenzie di stampa e contestano la tempistica. «È l' ennesima riprova che il sistema delle decisioni di "settimana in settimana" è devastante, non è così che si combatte la pandemia», attacca il governatore lombardo Attilio Fontana. Tanto più che «il Comitato tecnico scientifico aveva a disposizione i dati da martedì scorso, salvo poi riunirsi solo sabato». In effetti, il Cts è lo stesso del precedente governo e, pertanto, agli occhi degli operatori un simile ritardo è ancora più incomprensibile. La Regione Piemonte pensa di costituirsi parte civile al fianco dei gestori degli impianti e il presidente Alberto Cirio chiede al premier Mario Draghi di «dimostrare che la musica è cambiata e come primo atto avvi immediatamente i ristori per lo sci». Lo stesso governatore Pd dell' Emilia-Romagna Stefano Bonaccini parla di «metodo inaccettabile» e chiede «ristori all' 80%». Per il presidente Veneto Luca Zaia è l' ennesima bastonata per un «settore massacrato: su 65mila posti di lavoro persi, 35mila sono del settore turistico, che è la prima industria del Veneto con 18 miliardi di fatturato». Il suo collega friulano Massimiliano Fedriga non si accontenta più dei ristori: «qui servono indennizzi, i ristori sono assolutamente insufficienti per risarcire i danni subiti». Per ora il neo ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, parla «di circa 4,5 miliardi, esclusi gli impianti. Una quota importante dei 32 miliardi previsti dal prossimo Decreto andranno alla montagna che finora è stata dimenticata» LA CONTA DEI COCCI Sarà, sul territorio, intanto, si raccolgono i cocci e si fa la stima dei danni. Basti pensare che il mondo dello sci ha un indotto attorno ai 12 miliardi di euro considerato il lavoro del personale addetto alle piste, dei maestri di sci, di albergatori, cuochi, camerieri, negozi di attrezzature sportive, gastronomia locale. E con questi redditi vanno in fumo anche quelli di oltre 120.000 dipendenti stagionali che, grazie alle attività commerciali legate

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[§17118928§] martedì 16 febbraio 2021

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agli sport della neve, raccolgono una parte consistente dei loro guadagni annuali. Ai mancati introiti, però, in questo caso, vanno aggiunti anche i danni subiti per uno stop intervenuto a poche ore dall' avvio delle attività, quando cioè la preparazione delle piste era già stata effettuata. Per fortuna quest' anno, grazie alle abbondanti nevicate, non è stato necessario ricorrere all' innevamento artificiale (solo per coprire una pista lunga un chilometro, larga circa 50 metri e con uno spessore di 40 centimetri, il costo va dai 30mila ai 40mila euro), ma la preparazione del fondo e la messa in sicurezza dei tracciati richiede comunque un grande investimento. Anche qui, basta dire che il costo di un gatto delle nevi, «gattista» più macchina, è di 150 euro all' ora. I battipista sono alimentati a gasolio e la media d' uso giornaliera del gatto delle nevi nelle stazioni sciistiche è di 5 ore e ogni ora un gatto percorre circa 9 chilometri (200 litri di gasolio). CLIENTI BEFFATI Vanno poi aggiunti i rimborsi delle migliaia di clienti che hanno acquistato gli abbonamenti agli impianti. Senza contare chi aveva prenotato vacanze in alberghi e rifugi (i quali si ritrovano con personale assunto e scorte da buttare). Un danno enorme che nelle valli scatena l' ira. A cominciare da Cortina dove sono in corso i Mondiali di sci (solo nella provincia di Belluno sono coinvolte 700 imprese con 3mila addetti): «Siamo delusi e offesi: non si possono trattare così gli imprenditori», dice l' ad del Consorzio impianti di risalita Faloria-Cortina, Enrico Ghezze. «Così è una presa in giro». «Oltre ai ristori chiediamo rispetto», tuona la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli. L' Associazione valdostana impianti a fune parla di «decisione sconcertante che cancella le ultime speranze per la stagione». La Skiarea Campiglio-Marilleva-Folgarida, la più grande del Trentino, annuncia che «avendo visto vanificati tutti i nostri investimenti per questa stagione non riapriremo». Durissimo Michele Bertolini del Consorzio Pontedilegno-Tonale: «Abbiamo venduto oltre 7mila skipass. Abbiamo personale, rifugisti, operatori che non sanno cosa fare. Qui non si tratta di ristori, ma di danni». Intanto la sinistra difende l' operato del ministro Speranza accusando la destra di demagogia: «C' è chi mette la salute davanti a tutto e chi pensa al profitto», scrive su Twitter Arturo Scotto di Articolo Uno. Già, in fondo si tratta solo di sci, sport per ricchi viziati... riproduzione riservata.

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[§17118935§] martedì 16 febbraio 2021 Pagina 2 MF

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il neoministro garavaglia promette che ci saranno indennizzi

Stop sci, danni per almeno 11 mld

MANUEL FOLLIS

Da una parte ci sono le varianti del Covid-19 che spingono sempre più esperti a invocare il lockdown in tutta Italia, dall' altra c' è l' ira funesta del mondo dello sci, fermato a poche ore dalla riapertura. Secondo i dati del Market Watch di Banca Ifis, lo sport system di montagna riguarda 3.516 comuni che coprono il 50% del territorio oltre a 652 comuni parzialmente montani. Lo sci e gli altri sport invernali generano una spesa annua di circa 11 miliardi. Il divieto alla riapertura degli impianti sciistici «delude 3,5 milioni di italiani», emerge da un' indagine Coldiretti-Ixe. L' economia che ruota intorno al turismo invernale «ha un valore stimato prima dell' emergenza Covid tra i 10 e i 12 miliardi all' anno tra diretto, indotto e filiera», spiega ancora Coldiretti. Stando invece alle stime di Confturismo, a oggi le perdite ammontano a 8 miliardi, ai quali andranno aggiunti quelli della stagione corrente. Una crisi che ha colpito alberghi, ristoranti e impianti, ma anche tutte le industrie accessorie che vivono tramite l' indotto della filiera. A ciò si aggiunge il congelamento dei 4,5 miliardi di ristori chiesti dalle regioni per il settore. Le categorie che subiscono danni sono molte: si va dai maestri di sci (400 scuole in Italia, 14 mila maestri e 1,7 milione di allievi) ai noleggiatori di attrezzature, passando per chi si occupa del turismo (hotel, appartamenti, B&B, residence). Restando solo al turismo, il posticipo dell' avvio della stagione al 5 marzo farà scomparire altri 3,3 milioni di presenze nelle località montane, per una perdita di altri 400 milioni, stima Assoturismo Confesercenti. Il provvedimento, spiega l' associazione, peggiora il bilancio già disastroso della stagione invernale 2020-2021, che si avvia verso una contrazione dell' 85% dei pernottamenti. I consumi del settore, ha aggiunto Assoutenti, crollano di 1.090 euro a cittadino. «C' è stato un danno dettato da una scelta del governo e i danni vanno indennizzati, non bisogna parlare di ristori», ha detto senza mezzi termini il nuovo ministro per il Turismo, Massimo Garavaglia. L' entità dei danni, ha proseguito, è ancora «da quantificare». Intanto in una riunione con le parti interessate «sono stati stabiliti dei metodi» e un documento condiviso dalle regioni già con il precedente governo, ha concluso, «parla di 4,5 miliardi» di danni per il sistema della montagna, a cui «vanno aggiunte le risorse per gli impianti». L' ira del mondo dello sci però non tocca più di tanto gli esperti che si occupano di Covid. «È stata improvvida la tempistica dello stop, perché era da un po' che si sapeva, ma la decisione è stata giusta», ha detto il virologo del Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco. Walter Ricciardi (consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza) va oltre lo stop allo sci e chiede un lockdown totale seguito dal virologo Andrea Crisanti e dal direttore di Malattie infettive del Sacco di Milano, Massimo Galli,

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MF

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tutti a favore di chiusure nazionali di qualche settimana. (riproduzione riservata)

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