La Gomorra Di Barcellona È Stato Rivisto E Aggiornato Dall’Autore in Vista Della Sua Traduzione Italiana

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La Gomorra Di Barcellona È Stato Rivisto E Aggiornato Dall’Autore in Vista Della Sua Traduzione Italiana JOAN QUERALT Joan Queralt Meglio di chiunque altro, la Camorra ha saputo sfruttare la globalizza- zione e i nuovi meccanismi dell'economia mondiale espandendosi di paese in paese, di continente in continente. Snodo cruciale di questo LA GOMORRA mercato è la Catalogna, in particolare Barcellona, città divenuta quar- tier generale di numerosi boss camorristi che da lì controllano le rotte della droga proveniente dal Sud America e dal Marocco, destinata al DI BARCELLONA mercato europeo. Ma non solo. Barcellona e la costa Brava offrono SULL'ALTRA RIVA DEL MEDITERRANEO comode latitanze e tante possibilità per riciclare il denaro sporco, in- vestito in redditizie attività commerciali i cui frutti, come in un circolo vizioso, andranno ad alimentare le attività illecite: «In una società come LA la nostra, prigioniera del primato dell'economia, l'illecito e ciò che è Prefazione di Gigi Di Fiore reato si camuffano sotto le vesti dell'attività economica produttiva, ac- quisendo così un nuovo aspetto e con esso una nuova e mendace GOMORRA legittimazione». Le indagini delle forze dell'ordine, imbrigliate da leggi inadeguate e confinate nelle frontiere nazionali, vittime del lento co- Editori ordinamento tra polizie e apparati giudiziari europei, quasi non hanno Internazionali potere per combattere l'immensità del crimine organizzato. Almeno Riuniti fino a quando i governi, le istituzioni e la società non decideranno che la lotta alla criminalità organizzata deve essere un obiettivo primario. Affinché questo accada, il primo passo da compiere è svelare questo vasto mondo ancora troppo in ombra. Con questo libro Queralt ce ne dà la possibilità, offrendoci «un fugace e insufficiente bagliore di luce DI BARCELLONA nelle tenebre del bosco della criminalità», grazie a pagine che «costitu- iscono l’inchiesta giornalistica più rigorosa che sia stata realizzata fino ad ora sulla presenza della Camorra in Catalogna». Joan Queralt, giornalista e scrittore di vasta esperienza internazionale, ha collaborato con testate spagnole, europee e sudamericane tra cui Revista de Occidente, El Viejo Topo, El País, El Periódico de Catalunya, Diario 16, Avui, la Repubblica, La Opinión e Granta. Originario di Barcellona, è vissuto a lungo in Argentina nel corso degli anni Settanta, pubblicando importanti inchieste politiche. Dalla fine degli anni Ottanta il suo interesse si rivolge verso le mafie: le sue rigorose e approfondite indagini giornalistiche lo portano a scrivere e dirigere il documentario Jueces en tierra de mafia (1995) e a pubblicare i libri Crónicas mafiosas, Sicilia, 1985- 2005 (2006) ed El enigma siciliano de Attilio Manca (2008). Uscito in Spagna nel 2011 (con il titolo La Gomorra catala- na), La Gomorra di Barcellona è stato rivisto e aggiornato dall’autore in vista della sua traduzione italiana. Queralt partecipa regolarmente a conferenze, seminari, programmi radiofonici e televisivi intervenendo come esperto del fenomeno della criminalità organizzata. ISBN:978-88-359-9204-2 www.editoririuniti.net € xx,xx Joan Queralt La Gomorra di Barcellona Sull’altra riva del Mediterraneo Prefazione di Gigi Di Fiore Traduzione dal catalano di Marcello Belotti © 2013 Editori Riuniti Int. S.r.l.s. ISBN: 978-88-359-9204-2 La traduzione di questo libro è stata resa possibile grazie al contributo dell’Institut Ramon Llull © della traduzione: Marcello Belotti, 2013 Revisione della traduzione: Valentina Piovani Immagine di copertina: Edouard Golbin, Plaça Sant Josep Oriol, Barri Gòtic (Barcellona, anni ‘80) Realizzazione editoriale: Andrea D’Ambrosio www.editoririuniti.net Indice Napoli-Spagna. Quell’intreccio criminale che parte da lontano di Gigi Di Fiore 9 Introduzione 17 Prima Parte Barcellona e la guerra di Scampia. La storia di Raffaele Amato 23 2002. Gli antecedenti. Il clan Di Lauro 25 Raffaele Amato,‘a vecchiarella. Il clan Amato-Pagano 32 Barcellona, l’altra riva della Camorra 38 La ditta catalana di Raffaele Amato 46 La colonia napoletana 55 La guerra di Scampia 60 2005. La cattura di Amato 73 La tregua e la fine del conflitto 84 Il nuovo scenario del crimine 88 La caduta 99 Camorra.cat 111 Gli antecedenti. La tappa di Lucky Luciano e il «caso Bardellino» 115 1983. Il «caso Bardellino» 117 Conoscere la Camorra 131 La geografia criminale di Napoli 138 I camorristi catalani 141 Clan e famiglie presenti in Catalogna 150 I soldi della Camorra e la crescita economica in Spagna. I rischi del capitale criminale 155 Il mercato della falsificazione 162 Considerazioni finali 170 Castelldefels sulle rotte dell’hascisc 187 Il clan di Edoardo Contini, ‘o romano 193 I traffici di Luigi Mocerino 200 Il tesoro catalano di Gino 206 Paoluccio l’infermiere 215 Carrer Gelabert, l’ultimo scenario di libertà 220 Seconda Parte La globalizzazione del metodo mafioso 229 Globalizzazione. Effetti criminogeni e convergenze criminali 233 I vantaggi della globalizzazione secondo l’ottica criminale. Mafie, borghesie mafiose e sistemi criminali. Il nuovo capitalismo misto: integrazione tra economia legale e illegale 238 Economia, criminalità e democrazia. Il fallimento della politica. Complicità e responsabilità 252 La cultura della legalità: il deficit spagnolo 265 Cultura dell’illegalità, diffusione del metodo mafioso e indifferenza sociale 271 Effetti sociali della corruzione e del crimine organizzato 281 L’indolenza dell’Unione europea 289 Allegati Membri della Camorra arrestati in Catalogna 305 Camorristi che hanno passato parte della loro clandestinità in Catalogna senza esservi arrestati, o con una presenza discontinua in virtù delle loro attività di narcotraffico 307 Membri di bande e di gruppi criminali relazionati con la Camorra 308 Membri della Camorra arrestati nel resto del territorio spagnolo 310 Altri camorristi individuati (non arrestati) in Spagna negli ultimi anni 313 Sequestro di beni di Luigi Mocerino 314 Joan Queralt, La Gomorra catalana, Angle Editorial, 2011 Introducció Qui investiga i escriu sobre les organitzacions criminals, i sobre la criminalitat en general, afronta la dificultat —i sovint la frustració— d’abordar un assumpte en què sempre, en tots els casos i en totes les circumstàncies, el que se sap és només una part insignificant de la veritat oculta que voldríem conèixer. Com en el ja tòpic exemple de l’iceberg, el món criminal mostra una petita part de la geografia i impedeix l’accés a la resta del vast paisatge a qualsevol explorador estrany a la seva realitat. Sàpiga doncs el lector que aquestes pàgines són només un petit fragment de la gran història que voldríem explicar i que, malgrat l’aportació que puguin suposar com a aproximació i descoberta d’esdeveniments i personatges ignots fins ara, el món de la Camorra que viu entre nosaltres i amb nosaltres segueix sent un territori desconegut. La Gomorra catalana pretén ser un avanç en la recerca de respostes, però no deixa de ser un pas minúscul en aquesta direcció. Un fugaç i insuficient resplendor en les tenebres del bosc criminal. Feta aquesta necessària premissa, diguem també que, malgrat les limitacions d’origen, aquestes pàgines constitueixen la investigació periodística més rigorosa realitzada fins ara sobre la presència de la Camorra a Catalunya. I que les històries que componen la primera part de l’obra, la de Raffaele Amato i la de Paolo Di Mauro i Luigi Mocerino, els dos únics casos de petició de segrest de béns i unes de les detencions més importants fetes a Catalunya, són exemples per acostar-nos no tan sols a aquest món secret, sinó també per conèixer els límits de la investigació policial a Espanya en matèria de crim organitzat, els buits de la coordinació policial i judicial europea —fins i tot entre països tan pròxims com Itàlia i Espanya— i la lentitud que llasta els procediments de la lluita contra la criminalitat organitzada i els seus resultats. Històries útils així mateix per visualitzar la proximitat, difusa i invisible, dels grans padrins i de les organitzacions criminals a la nostra vida quotidiana, més propera del que ens podem arribar a imaginar. Una altra dificultat afegida sorgeix a l’estudiós del fenomen criminal i també al lector interessat: la visió del crim organitzat és plena de lents deformants, d’estereotips, llocs comuns i impostures, en part responsabilitat del cinema, la televisió, la literatura i la premsa, i en gran part dels qui, des de les instàncies i els organismes oficials encarregats de lluitar contra la criminalitat, no han sabut —o no han volgut— transmetre a la societat la percepció real del problema. Així, fins a arribar als nostres convulsos dies, en què la criminalitat organitzada, que no la delinqüència organitzada, poc o res té a veure amb els tòpics difosos per la indústria de l’entreteniment i per la majoria dels mitjans de comunicació. Com s’afirma en aquestes pàgines: «El crim organitzat, les màfies, han deixat de ser un simple problema policial i judicial, un fenomen particular d’aquest o d’aquell país, per convertir-se en un dels grans reptes que afronta la comunitat internacional. Un problema global que incideix negativament en la vida i el futur de milions de persones —tant en els països 1 Joan Queralt, La Gomorra catalana, Angle Editorial, 2011 rics com en els pobres—, en la salut democràtica dels estats, en les economies i en les polítiques de desenvolupament social». Conèixer-lo, disposar d’una perspectiva real, correcta i metodològica sobre la seva naturalesa, les seves causes, les seves funcions, els seus objectius i les seves amenaces, és avui més imprescindible que mai. Ho és en la mesura que el procés de transformació està modificant en profunditat no tan sols la seva naturalesa, sinó la seva aparença, i es corre el risc que la nova forma de visibilitat amagui la perillositat, fent-nos oblidar els riscos de reduir l’alerta social davant de la seva existència i de les seves activitats. En aquest procés de canvi del que és i del que representa la criminalitat organitzada, el blanqueig ja no es refereix únicament als capitals d’origen il·lícit.
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