Il Libro Delle Dignità Del Vescovato Greco-Cattolico Di Oradea Mare
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Pr. Florin JULA, Pr. Mircea Remus BIRTZ IL LIBRO DELLE DIGNITÀ DEL VESCOVATO GRECO-CATTOLICO DI ORADEA MARE Pr. Florin JULA, Pr. Mircea Remus BIRTZ Il Vescovato Greco-Cattolico di Oradea Mare Istituto di Storia “George Bariiu” Cluj-Napoca e-mail: [email protected] e-mail: [email protected] The Archondology of the Greek-Catholic Bishopric of Magnum Varadinum The Archondology (the Book of Dignities in the Byzantine Tradition) of the Greek-Catholic Eparchy of Oradea-Mare/Nagyvarad/Magnum Varadinum dei Greci, is presenting the main datas about Bishops and Chapter Vicars, those who kept the normal canonical jurisdiction during the bishopric interregnum. Despite the Greek-Catholic Diocese of Oradea-Mare is not a very old one, compared with other similar eparchies, some data about its rulers were lost or not found yet. We do not know more when some bishops received the Diaconate, or, if we know the data of their priestly ordination, we are missing informations about the bishops who conferred them the priesthood. New discoveries must be done to establish clearly who hold cannonocally the jurisidiction during the dark years of the communist persecutions, especially between 1952-1964, when titular bishops or the legitimate ordinaries were imprisoned. However, the data which were able to find are published here, this article being a starting point and not an ending one. KEY-WORDS: Archondology, Bishopric of Oradea Mare, Greek-Catholic Church, Chapter of Oradea, Priesthood, Bishop Precisazioni lessicali Libro delle dignità (gr. )Arcontologi/a): la storia delle famiglie nobiliari e dei dirigenti di alcuni stati, province. L’ ’Arcontologi/a significa, praticamente il libro delle dignità, nel nostro caso, di quelle diocesane. L’ordinario diocesano rappresenta il conducente legittimo di una diocesi. Lui può essere un vescovo residenziale (diocesano) oppure un vicario capitolare, eletto dal capitolo della rispettiva diocesi affinché governasse la diocesi nel periodo dell’interregno vescovile. Il vicario capitolare non deve essere scambiato per il prevosto, il dirigente del capitolo, ma neanche per il vicario generale diocesano, che sostituisce il conducente della diocesi negli affari amministrativi per delega. Nell’Impero Austriaco ed in quello Austro-Ungherese, fino all’anno 1918, l’Imperatore, in guisa di Re Apostolico dell’Ungheria, aveva il diritto di fondare diocesi e di nominare vescovi. La nomina dei vescovi dell’Impero veniva fatta, dunque, dall’Imperatore. La ratifica di queste nomine da parte del Papa era denominata preconizzazione. La consacrazione vescovile conferiva al rivevitore 154 IL LIBRO DELLE DIGNITÀ DEL VESCOVATO GRECO-CATTOLICO DI ORADEA MARE l’abilitazione sacramentale su misura (di consacrare preti, di consacrare il Santo Unguento ecc.), mai il potere giurisdizionale lo riceveva soltanto attraverso la preconizzazione. Il vescovo aussiliare (oppure titolare: il suo titolo era attribuito ad una diocesi antica oppure in partibus infidelium) è un vescovo destinato ad una diocesi affinché facilitasse il lavoro apostolico, non avendo d’obbligo degli incarichi amministrativi; nel caso in quale il vescovo aussiliare aveva il diritto di successione al vescovo residenziale, questo diventava un vescovo coadiutore. L’amministratore apostolico diocesano è il dirigente diocesano nominato da una autorità canonica superiore (nel nostro caso, La Santa Sede) in condizioni di crisi (bello, persecuzioni, il cambiamento dei confini ecc.) della rispettiva diocesi. Esso può essere un vescovo oppure un prete, che governerà quella diocesi-là nel nome del Papa. Il vescovo diocesano governerà sempre in nome proprio. L’ordinario sostituto è un dirigente legittimo, che governa per una delega/nomina (conferita dall’autorità canonica superiore legittima) una unità canonica (nel nostro caso, la diocesi) quando l’ordinario legittimo non è in grado di farlo (detenzione, malattia). Nello stesso tempo, dobiamo fare la distinzione tra il calendario gregoriano (adoperato nella Chiesa cattolica ed ufficiale) ossia lo stile nuovo, ed il calendario giuliano, adoperato dalle chiese romene fin all’anno 1923; così si spiega il distacco di alcune date incontrate a vari storici. Prima dell’anno 1990, la base giuridica venne offerta dai 3 Concili Provinciali e dal Codice di Diritto Canonico Piano-Benedittino (CIC 1917), quest’ultimo in vigore sin all’anno 1983, quando fu cambiato con CIC 1983. Le Costituzioni Apostoliche (Motu Proprio) entrate in vigore nell’intervallo 1949-1958: Crebrae allatae sunt (il 2 maggio del 1949), Sollicitudinem nostram (il 6 gennaio del 1951) Postquam Apostolicis Litteris (il 21 novembre del 1952) e Cleri sanctitati (il 25 marzo del 1958) offrivano un quadro unitario alle Chiese Orientali Unite, riducendo ad un denominatore comune il diritto canonico di codeste con il CIC 1917. Sorge, comunque, una domanda, cioè quanto bene fossero noti questi documenti dalle Chiese persecutate dal dietro della Cortina di Ferro. Il nuovo Codice del Diritto Canonico Orientale (CCEO), promulgato il 18 ottombre del 1990 entro in vigore il 1 ottobre del 1991. Per le realtà canoniche anteriori all’anno 1990, innanzitutto quelle del tempo della persecuzione, faremo riferimento ai parametri descritti dal CIC 1917. Per il conferimento degli uffici ecclesiastici si deve vedere il CIC 1917 canoni 147-153, per la loro perdita, il CIC 1917 canone 188, sul potere ordinario e su quello delegato, si deve vedere il CIC 1917 canoni 196-210, la definizione 155 Pr. Florin JULA, Pr. Mircea Remus BIRTZ degli ordinari venendo offerta nel CIC 1917 canone 198. Gli attributi vescovili erano regolati dal CIC 1917 canoni 329-349, invece, quelli degli amministratori apostolici, nel CIC 1917 canoni 312-318 correlati con canone 334, i vescovi aussiliari ed i coadiutori erano guidati dal CIC 1917 canoni 350-355, il vicario generale nel CIC 1917 canoni 366-371, il capitolo diocesano, invece, veniva guidato dal CIC 1917 canoni 391-422. Lo stato di necessità canonica (in vigore nella Romania fra gli anni 1948-1990) era menzionato nel CIC 1917 canone 2205 paragrafi 2-4. Il decreto De Nominatione Substitutorum emesso il 29 giugno del 1948 ed i compimenti allegati erano sviluppi dei canoni 429-432 del CIC 1917! I. Antecessori: Il 5 maggio del 1692, la guarnigione ottomana di Oradea si arrendeva al generale imperiale Heissler, Oradea venendo liberata dal giogo dei Turchi. La vita cattolica si poteva riorganizzare. I) I primi che ebbero la premura della restaurazione della Chiesa cattolica di Oradea furono, naturalmente, i vescovi romano-cattolici, visto che costoro si coinvolsero nella genesi della Chiesa Greco-Cattolica. I gerarchi latini di Oradea azionarono sia direttamente, sia per la mediazione di alcuni vicariati per il rito bizantino, vicariati ceduti ad alcuni vescovi aussiliari greco-cattolici oppure arcipreti (si vedano le Costituzioni IV e IX del Concilio Lateranense IV dell’anno 1215) I vescovi romano-cattolici di Oradea, che hanno assistito dal punto di vista canonico i fedeli greco-cattolici furono: a) Augustin Benkovich (1632-il 28 dic.1702) vescovo di Oradea tra il 28 dicembre del 1681 – il 28 ottombre del 1702. b) il conte Imre Csáky di Keres-Szeg (1672 – il 28 agosto del 1732), vescovo di Oradea tra il 10 dicembre del 1702 ed il 28 agosto del 1732, cardinale dall’anno 1717. 156 IL LIBRO DELLE DIGNITÀ DEL VESCOVATO GRECO-CATTOLICO DI ORADEA MARE c) Dott. Ioan Iosif Okolicsány di Okolicsna (1674 – il 21 novembre del 1736), vescovo a Oradea tra il 13 ottobre del 1734 – il 21 novembre del 1736. d) il conte Nicolae Csáky di Keres-Szeg (1698 - 1757), vescovo di Oradea tra il 7 marzo del 1737 – il 31 maggio del 1747, poi transferito a Kassa, ulteriormente arrivando all’incarico di primate di Esztergom. e) il conte Paul Forgách di Ghymes (1696 - 1759), vescovo di Oradea tra il 31 maggio del 1747 – il 26 aprile del 1757, trasferito poi a Vác. f) il barone Adam Alexandru Patachich di Zajezda (1715 - 1784), vescovo di Oradea tra il 29 agosto del 1759 – l’8 aprile del 1776. II) Il primo vescovo greco-cattolico che si coinvolse nell’organizzazione delle comunità greco-cattoliche fu Iosif Ioan Nicolae di Camillis, OSBM. 157 Pr. Florin JULA, Pr. Mircea Remus BIRTZ nato il 9 dicembre del 1641 Chios deceduto il 22 agosto del 1706 Eperjes/Prešov studi: a Roma prete: 1666, consacrato da SS. Onofrio Constantini di Debra vescovo titolare di Sebaste e di Mukaevo consacrato vescovo: il 5 novembre del 1689, Roma, da Onofrio Constantini e Leopoldo cardinale Kollonich officio: vicario di rito bizantino dell’arcivescovo latino di Agria/Eger III) Il vescovo ortodosso serbo Efrem Banyanin, che, assieme ad altri confratelli, ricevettero un diploma privilegiale nell’anno 1695, predicò l’Unione con Roma negli anni 1698 e 1699, facendo anche un viaggio nella Città Eterna. nato1645? consacrato vescovo: 1695, dall’arcivescovo ortodosso di Pécs professore di fede cattolica: 1698, 1699 deceduto: ? La sua attività a Oradea non può essere documentata con certezza: il termine Varadiensis del diploma di 1695 si riferisce a Petrovaradinum, il vescovo Efrem gravitando nella zona di Budapesta e di Agria. IV) Un altro vescovo ortodosso serbo coinvolto nell’assistenza spirituale dei romeni del Bihor che si mostrò favorevole all’Unione fu Ioanichie Martinovici, vescovo di Arad e Ienopole tra gli anni 1711-1721. Codesto, nell’anno 1713, firmò una professione di fede cattolica, il Papa assolvendolo dalle censure nell’anno 1715. I referti inoltrati alla Santa Fede lo descrivevano come un fedele all’Unione,