NOTIZIARIO TRIMESTRALE DI STORIA, ARTE, CULTURA, ECONOMIA E VITA SOCIALE - Direzione e Amministrazione: - Piazza Brandale, 2. ANNO XLI - NUMERO 4/2014 - Direttore: Carlo Cerva. - Dir. resp.: Fabio Sabatelli. Stampa: Marco Sabatelli Editore, Savona - Aut. Trib. Savona - N. 217 del 21-12-73 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Direzione Commerciale Business Savona.

BUON NATALE! BUON ANNO!

Il Consiglio Direttivo ed il Presidente porgono ai Soci ed alle loro Famiglie, ai Savonesi tutti, alle Autorità, a Coloro che savonesi non sono e vivono tra noi, i più fervidi AUGURI DI OGNI BENE, DI PACE. 2 A Campanassa N.4/2014 VITA DELL’ASSOCIAZIONE

L’Assemblea della CONSULTA LIGURE te- nutasi Domenica 15 giugno 2014 nel Salone di rappresentanza della Scuola Politecnica in Geno- Iscrizioni va ha rinnovato le cariche sociali. alla “A Campanassa” Su proposta della Giunta l’Assemblea, all’una- nimità ha eletto le seguenti persone che, previa- Chi desidera associarsi, può recarsi presso la sede del- mente contattate, avevano tutte accettata la can- l’Associazione, P.zza del Brandale 2, nei giorni di lunedì didatura: - Presidente: Franco Salvadori dell’associazione e giovedì, dalle ore 16 alle ore 18,00. A compagna. - Vice Presidenti: Caterina Maggi dell’associazione Vecchia Alassio e Vinicio Raso dell’associazione Genuensis. - Sovrintendente culturale: prof. Franco Gallea. - Giunta: Giorgio Fedozzi (Ass. Ca de Puio), Mino Casabianca (Fa- mija sanremasca). - Per la provincia di Savona: Dante Mirenghi (A Campanassa) e Pieri- no Ratto (3 C ). A.A.A. ATTENZIONE - Per la provincia di Genova: Franco Bampi (A Compagna), Mino Sanguineti (O Castello). Quota sociale - Per la provincia di La Spezia, Anto Enrico Canale (O Leudo), Ber- La “A Campanassa”, per vivere, conta soprattutto nardo Ratti (Soc. Marittima di mutuo soccorso di Lerici). Nell’occasione veniva deciso di rinviare a successiva Assemblea sulla quota annuale versata puntualmente dagli asso- l’elezione dei revisori dei conti, dei quattro probiviri, del tesoriere e ciati di Euro 20 (venti). del segretario generale. Ai soci che non l’hanno ancora fatto, e che certamente hanno a cuore la nostra Associazione, chiediamo di met- NUOVI SOCI tersi in regola. Numero C/C postale 13580170 A Cam- Bolla Dino panassa Associazione Savonese. Bottino Nicolò Gruppo Storico Si può adempiere a quello che è un preciso obbligo Conte Gaetano verso l’Associazione anche direttamente presso la Froro Patrizia “A Campanassa” Gallo Alessia segreteria o presso il “Touring Club Italiano” in via Nicolini Luana Città di Savona Verzellino 64 r. Pastorino Franco Smits Maria Catharina Vuoi far parte del gruppo Vallarino Marilena storico “A Campanassa” Vallerga Stefano Città di Savona? Contatta la Venturelli Lorenzo segreteria della Associazio- Vichi Francesco ne e iscriviti come Figuran- Il Consiglio Direttivo e il te, Armigero o Musicante, Presidente porgono ai nuovi soci il più cordiale benvenuto parteciperai alla vita del nella nostra famiglia. Gruppo e sfilerai nelle più importanti rappresentazioni storiche. Tel. 019-821379, oppure al 347-9800982. SOCI DEFUNTI Martinengo Maria Teresa Torcello Robaldo Giovanna Il Consiglio Direttivo e il Presidente porgono alla fami- glia le più sentite condoglianze. Gruppo di studio “Amixi d’u dialettu” Compagnia della “A Campanassa” Gli amici del dialetto che teatrale dialettale si riuniscono 2 volte al mese “A Campanassa” sotto la guida del prof. Ezio Città di Savona Viglione per imparare la grafia sabazia, per approfon- protagonisti cercansi dire curiosità lessicali, per Vuoi entrare nel fantastico pronunciare correttamente il mondo del Teatro dialettale? La dialetto di “Letimbria”, per Compagnia Dialettale “A Cam- condividere le proprie pro- panassa” Città di Savona, la duzioni, attendono nuovi nostra Compagnia, ti aspetta per un provino. amici (soci) per vivere Telefonare al lunedì o al gio- momenti gioiosi nello spi- vedì pomeriggio delle ore 16,00 rito dei padri. alle ore 18,00 al n. 019-821379, Tel. 019-821379 3479800982, 3393209981 A Campanassa N.4/2014 3 VITA DELL’ASSOCIAZIONE CALENDARIO ATTIVITÀ DICEMBRE 2014 GENNAIO, FEBBRAIO, MARZO, APRILE 2015

13 Dicembre Sabato - Santa Lucia ore 17.00 Inaugurazione 40ª Mostra del Presepe d’Arte nella Ceramica. Palazzo dell’Anziania Presentazione Lünäju 2015 (vedi pag. 4). Accompagnamento musicale del Maestro Ivano Nicolini.

20 Dicembre Sabato ore 17.00 Concerto di Natale del Maestro Ivano Nicolini. Palazzo dell’Anziania Omaggio ad Olga Giusto.

21 Dicembre Domenica ore 10.00 Corteo storico dal Brandale a P.zza Sisto IV. P.zza Sisto IV Cunfögu. Palazzo Comunale “A Campanassa Ringrazia” (vedi pag. 5).

11 Gennaio Domenica ore 15.00 Visita al complesso del Brandale. ore 17.00 Presentazione del libro: Palazzo dell’Anziania Sisto IV - Giulio II Papi savonesi (vedi pag. 37). Concerto Associazione Pro Musica Antiqua.

17 Gennaio Sabato Iniziano le Sejann-e cunviviäli 2015 (vedi pag. 13).

17 Gennaio Sabato Presentazione dei libri di Pier Guido Quartero (vedi pag. 37).

18 Gennaio Domenica Carnevale - Arriva Re Cicciolin (vedi pag. 10). Il Sindaco gli consegna le chiavi della Città.

31 Gennaio Sabato Scadenza termini partecipazione concorso di poesia “Beppin da Cà” (vedi pag. 29).

15 Febbraio Domenica Carnevale - Re Cicciolin riporta le chiavi della Città al Sindaco.

18 Marzo Mercoledì Memori dell’antico impegno, al Santuario, con il Vescovo di Savona-Noli ed il Sindaco di Savona, oltre a ttanti amici di Savona e fuori Savona.

10 Aprile Venerdì Savona Libero Comune - 824º Anniversario - Corteo Storico al suono della Campanassa - Lettura dell’Editto.

GASTRONOMIA ROSTICCERIA EUREKAEUREKAgià Danilo Via San Lorenzo 42 r - Savona - Tel. 019/848110 - Nuova Gestione Aperto anche la domenica mattina Cucina Ligure e Nazionale - di nostra produzione - Fritto misto di pesce Paella Valenciana - Lumache Vignaiole - Buridda - Trippe - Cous Cous Prodotti di alta qualità - Servizio Catering 4 A Campanassa N.4/2014 • LÜNÄJU 2015 Anche quest’anno si presenta pun- tuale in edicola il Lünäju 2015. È dedicato a “I nostri èrbi”. Per chi non consce il dialetto ed è curioso di sapere di cosa si tratta, non resta che leggere in basso.

Il Lünäju 2015 si presenta anche quest’anno puntuale in edicola, nella consueta veste. Prosegue il ciclo dedi- cato a Sann-a da scruvì (Savona da scoprire), che per il prossimo anno si rivolge ad un argomento originale ed interessante i nostri èrbi (i nostri al- beri). Scorrono così nelle varie pagine dedicate ai dodici mesi dell’anno gli alberi storici, le specie particolari o le piante secolari che il più volte passa- no inosservati anche a chi transita tut- ti i giorni davanti ad essi. È un invito ad andarli a ricercare questi alberi, a prendere coscienza della loro impor- tanza per la nostra vita e per l’equili- brio della natura. Tra gli altri il gelso, il falso pepe, la palma, il cedro, l’ulivo, il pino, il gingko biloba. Qualcuno è la valle del Letimbro, come i secolari faggi del Ravè, tra San Bartolomeo e Naso di Gatto o i pini domestici a Marmorassi che, visibili da grande di- stanza, hanno dato il nome alla locali- tà. Gli altri sono quasi tutti in città, in giardini parchi, strade o piazze, al Prolungamento, in via Verdi, in piaz- za del Popolo, in piazza Saffi, in piaz- za del Brandale. Ma il Lünäju, come sempre, non è solo questo. Ed ecco allora le poese in dialetto, dedicate naturalmente agli alberi, le ricette tipiche savonesi, i proverbi, il calendario con le fasi lu- nari, i santi, le principali ricorrenze e le fiere di Savona e dintorni. Uno strumento prezioso per chi non vuole perdersi neanche un giorno del 2015 e conoscere tutto il verde della città. A Campanassa N.4/2014 5 “A CAMPANASSA RINGRAZIA 2014” A DELIA POLLERO ZUCCHI Il Consiglio Direttivo dell’Associazione “A Campanassa”, nella Sua riunione del 30 Ottobre 2014 ha deliberato l’assegnazione del riconoscimento “A Campanassa ringrazia” a Delia Pollero Zucchi Delia Zucchi e il Natale di Giovanni Farris La conoscenza che ho di Delia Zuc- Il momento centrale di tutta la sua importante per l’umanità ed inventò chi è data essenzialmente dal legame visione di vita e quindi di tutte le sue “Le mie cartoline di Natale”, ossia di amicizia e stima che si è instaurato opere era il Natale. Delia istintiva- formelle a soggetto natalizio realizzate dopo che “A Campanassa” ha ospita- mente sentiva che l’alba magica del secondo una sua tecnica particolare, da to alcuni miei articoli, pertanto, la- Natale apriva le sue porte azzurre ad inviare agli amici e da regalare agli sciando ad altri il commento estetico un nuovo mondo. Col Natale il suo avventori del suo Studio. Inoltre, ac- della sua attività artistica, intendo li- sguardo riusciva a sorprendere con canto ai presepi artistici, sentiva come mitarmi ad alcune impressioni perso- gioia le cose e le persone come se fos- un dovere allestire direttamente un nali. Ben poco conosco della sua bio- sero al loro primo mattino. Insomma presepio all’interno del Santuario. Del grafia, e quasi nulla della sua attività con la “letizia” del cuore, d’impronta resto il Santuario non era un perpetua- in campo associativo, che nella sua tipicamente francescana, Delia cerca- re il Mistero della nascita di Gesù? Il esistenza dovette essere stata molto va di liberare le creature dai loro con- Santuario infatti attesta che la Madon- intensa. Quest’ultima affermazione dizionamenti alienanti per riportarle na è ancora lì. Una vera mamma aspet- trova la sua convalida in un lontano alla loro genuina identità. I personaggi ta sempre i suoi figli. Non la puoi ricordo. Nel 1984 lo Zonta Club si ri- del Natale (i pastori) non sono legati prendere per mano, eppure la senti vi- volse a me perché lo aiutassi a realiz- perciò ad alcun ceto sociale né hanno cina, ti conforta e ti guida. Mi capitò, zare in Savona l’Università della Ter- una particolare appartenenza politica, alcuni giorni prima di Natale, di passa- za Età. Accettai volentieri, in quanto sono uomini e basta, la Sacra Famiglia re dalla Piazza del Santuario. La serata vidi, in questa iniziativa, un evento angusto ambiente, come la garitta di è custodita dalla spontanea vegetazio- era rigida. Sapevo di trovare Delia im- culturale importante per la città. La una scolta, sulla stupenda piazza del ne di un bosco dove rami ed alberi, pegnata all’interno del Santuario. Mi sede era l’asilo delle Piramidi in Cor- Santuario di Savona. gioiosamente partecipi, si inchinano accolse con la giovialità di sempre. so Mazzini. Oltre a organizzare i corsi La gente più disparata l’avvicinò. Il alla nascita di Gesù oppure la stessa Mentre il marito si provava a creare di insegnamento, occorreva anche ge- suo sorriso comunicava un vero scin- stella, comparsa misteriosamente nel effetti di luce capaci d’incantare l’in- stirli con una segreteria ed una co- tillio di vita ed alimentava amicizia e cielo, trasforma i fasci luminosi della tera scena del presepio, ella mi indica- stante presenza. Fu in questa occasio- confidenza. L’avresti definita un’au- sua coda in una mistica tenda a prote- va felice la collocazione studiata delle ne che notai come proprio Delia fosse tentica artista del cuore. Ormai andare zione del Mistero, il calore dell’am- diverse figurine di sua creazione, i quella che più si prodigava per l’ini- al Santuario, per chi la conosceva, si- biente è assicurato, secondo la tradi- simboli, che riflettevano la sua visio- ziativa. Da queste premesse Delia, gnificava non tornare a casa, senza zione francescana, dagli animali (il ne di vita, ed una festa di angeli che ringraziando Dio, ancora in piena ef- prima fare un passo per andare a tro- bue e l’asino). Le trasformazioni uma- avevano libero accesso ovunque. ficienza, mi appare in un’icona fiabe- varla. Appariva doveroso, ma era an- ne (edifizi, palazzi, chiese) sono poste Sembravano fuggiti dal Paradiso per sca, pertanto l’incipit non può essere che un po’ una garanzia per entrare nel in lontananza come sfondo quasi ad venire a curiosare sulla terra. Delia li che quello classico: suo cuore, così vicino alla Vergine. accentuare la loro stridente contrappo- prendeva in mano, li guardava sorri- Spesso pellegrini sconosciuti, intiriz- sizione alla semplicità del Natale. In- dendo: “No, non sono fuggiti dal cie- C’era una volta... ziti dal freddo come passeri, entravano somma il Natale è la trasformazione lo, sono venuti tra noi perché noi non Il suo nome era Delia Zucchi. Il suo nel suo studio di ceramiche per trova- dell’universo in una originaria ed inaf- ci dimenticassimo del cielo”. Dicendo cuore materno era così grande che re un minimo di caldo. Non ne resta- ferrabile luce, garantita da una Mam- queste parole accarezzava le loro ali, avrebbe voluto abbracciare tutti i vano delusi. Il suo sorriso e la sua ma che aveva saputo, colloquiando quasi a voler trasformare la ceramica bambini del mondo. Non potendolo gentilezza erano le chiavi infallibili con l’angelo, assecondare i passi di in teneri e delicati colori dai quali ap- fare manipolò creta e vetro così da per ogni incontro. Talvolta accanto ad Dio. Quale regalo più bello che invia- parissero chiare trasparenze di un can- avere a propria disposizione un eserci- un momento di serenità il pellegrino, re questo messaggio ovunque? dore lucente. to di angeli, sotto la guida dell’arcan- soffocato dai dispiaceri, sentiva la ne- I presepi in ceramica di Delia hanno Uscii dal Santuario. Sotto un cielo gelo Raffaele, perché proteggessero i cessità di aprirle il cuore. Lei lo ascol- riempito il mondo. Li trovi nelle loca- terso l’aria, per quanto rigida, mi avvol- bimbi, con le loro ali di cielo. Ma tutto tava con attenzione e con una tale be- lità più impensate. Quanta la sua gioia geva soave, ricca di percezioni. Nella questo non bastava. Il bimbo ha biso- nevolenza da fargli capire che soffriva quando nel maggio del 2007 un suo piazza deserta mi sembrava di cogliere gno di amore materno. Perché non an- con lui. Con spontanea empatia riusci- presepio giunse a far parte del Museo voci senza suono. Forse si trattava dav- dare dalla Mamma di tutti gli uomini e va a trasmettergli quella pace interiore Internazionale di Betlemme! Ma i pre- vero di un lieve brusio di angeli. stare accanto a Lei per continuare a che fino a quel momento non aveva sepi non le apparvero sufficienti per sollecitare questo amore? Cercò un trovato. manifestare la gioia di un evento così G.F.

I Presepi minoso, un ammiccante spicchio di luna, un frutteto in primavera co- “Nel percorso artistico di Delia Zucchi sono da rilevare le numerose me un fitto bosco invernale, una coloratissima foglia come delicati ra- opere ispirate al tema fortemente suggestivo del Presepio: opere origi- mi d’oro riescono ad affascinarci avvolgendoci nella loro magica at- nali, fresche, raffinate, scevre quindi del tutto delle trattazioni formali, mosfera”. manierate o sorpassate. Sono presepi completi, gruppo in cui i perso- Mariano Zordan naggi “vivono” insieme la poesia del grande mistero, sono singole fi- Il Mare gure policrome, in terracotta patinata o in delicato smalto bianco ma- “Le opere scultoree di Delia Zucchi create in refrattario e vetro, porta- dreperlato, dove angeli in preghiera, docili animali leggendari, tutti no l’eco del mare. Sono fossili quali conchiglie, stelle marine, vertebre protagonisti di una notte a Betlemme, ormai lontana nel tempo, ma di pesci sbalzati in oro su terra bianca. Ed è subito “visione di poe- sempre attuale. Troviamo nelle sue opere gli inconfondibili segni di sia”. una profonda interiorità, di una individualità stilistica derivata dallo Ma echi del mare lanciano pure i gabbiani in volo, la torpedine e il studio, dalle ricerche, dall’amore che diffonde il luminoso ed eterno polpo, la medusa e le alghe. In vetro e terra, palpabili nelle dense tra- canto della pace”. Renato Bruno sparenze, emanano l’odore salmastro della vita sottomarina. È attraverso queste forme, questi colori che Delia svela il suo amore La Natura per il mare, per la propria città, per i luoghi lontani con i quali si sco- “La sua sensibilità artistica sa cogliere il linguaggio della natura, che pre in sintonia. E lo svela, donando e ricevendo quell’immensa gioia interpreta, trasforma e racconta nelle sue sculture: un grande sole lu- che solo l’arte sa dare”. Franca Maria Ferraris 6 A Campanassa N.4/2014 “THIS”, DISSE LO STORICO DELL’ARTE UNA NATIVITÀ DI GIOVANNI MAZONE PER LA CHIESA DI SAN GIACOMO di Massimiliano Caldera

Poche opere d’arte della nostra La firma, vergata in un’elegante, della cappella di una famiglia di fa- sceglie di riprodurla con una lito- città possono evocare il Natale co- limpida minuscola gotica, è scritta coltosi mercanti – i Boccalandro – grafia nelle tavole dei suoi ‘Monu- me la Natività al centro del politti- in un cartiglio di sapore fiammingo nella chiesa di San Giacomo di Sa- menti di Pittura, Scultura e Archi- co Boccalandro di Giovanni Mazo- attaccato sulla parete della capan- vona, dove la segnalano sia le cro- tettura della città di Savona’ ne, oggi nella Pinacoteca: sarà l’e- na, subito accanto al capo di Maria: nache antiche, sia Carlo Giuseppe (1847), la prima, vera monografia sibizione festosa di ori che risplen- ci dice tutto sul suo autore e sulla Ratti nella sua ‘Descrizione’ delle dedicata al patrimonio artistico cit- dono dappertutto – sulle aureole, città di origine, Alessandria: l’os- Riviere (1780). La chiusura al cul- tadino. Rimontata – non manca al- sulle cornici, sul manto della Ver- servatore, anche il più disattento, to della chiesa, soppressa dalle leg- l’appello nessuno degli scomparti gine, sui broccati, sulle architetture non può tralasciarla. Gli storici del- gi napoleoniche, determina la dis- dipinti che la componevano ma – con diverse intonazioni e lavora- l’arte, rassicurati, respirano: non persione di tutto l’imponente cor- soltanto il baldacchino scolpito so- ti in modo diverso, ora a fingere c’è da lottare sullo sdrucciolevole redo di dipinti antichi che rendeva- pra la tavola centrale – entra a far un’oreficeria, ora a imitare un tes- terreno dell’attribuzione come le no la chiesa una meravigliosa anto- parte della Pinacoteca fin dalla sua suto prezioso; sarà l’intensità smal- armi, sempre a taglio, della logia della pittura del Rinascimen- apertura nel 1868 e la segue in tut- tata dei colori che brillano in tutte connossiurship. Non ci si deve to in Liguria. La pala di Giovanni ti i suoi travagliati spostamenti. È le tavole con azzurri di lago, rossi neppure sforzare in faticose rico- Mazone finisce ricoverata (mi si restaurata nel 1898 da uno dei più scintillanti, gialli chiarissimi, verdi struzioni storiche per sapere da perdoni il troppo facile jeu de celebri restauratori italiani del mo- profondi e vellutati; sarà infine la quale chiesa provenga e per quale mots) presso gli Ospizi dove, mento, il modenese Venceslao Bi- solennità compunta ma affettuosa committente sia stata fatta. Per no- smontata in un magazzino, la vede goni che ricostruisce con impecca- dei personaggi intorno alla figura stra fortuna, sappiamo quasi tutto Tommaso Torteroli, deprecando il bile, filologica attenzione le parti del Bambino. Resta il fatto che sulla sua origine e sulle vicende suo abbandono e il suo stato di mancanti della cornice, fa rifiorire quest’immagine – luccicante come che l’hanno portata nelle sale del conservazione con la sua solita di guglie e pinnacoli la cimasa e una vetrina natalizia della Rina- museo: è stata dipinta per l’altare veemente, mazziniana oratoria: consolida la superficie pittorica, scente negli anni del boom econo- sollevata e in alcuni punti, lacuno- mico – è da sempre familiare ai sa- sa. Da quel momento – citata e fo- vonesi ed è spesso comparsa nei tografata come una vedette – entra biglietti d’auguri, nei calendari alla in tutta la bibliografia sul Rinasci- pagina di dicembre o nei numeri mento italiano, dalla ‘Storia del- natalizi delle riviste e dei giornali l’Arte’ di Venturi agli indici di Be- locali. Del resto proprio per la sua renson, dai saggi di Longhi alle accattivante apparenza, la pala grandi mostre del dopoguerra fino Boccalandro è diventata anche ai repertori, repertorioni e reperto- un’immagine-simbolo del primo rietti dedicati alla pittura a Genova. Rinascimento in Liguria: sospeso Finisce ovviamente nella sopraco- tra il fasto ancora gotico delle gu- perta a colori del lussuoso catalogo glie e dei trafori e le più moderne della Pinacoteca, uscito nel 1975. proposte del Quattrocento – il log- È stato, sia detto per inciso, il mio giato aperto sul paesaggio vasto e primo libro d’arte, regalatomi dai luminoso, la puntuale, realistica re- miei nonni, un po’ perplessi all’i- stituzione delle superfici, la quieta dea di affidare nelle mani di un calma dei protagonisti – il dipinto bambino un volume che costava di Mazone è certo più facilmente l’augusta somma di 20.000 lire accessibile di quel roccioso capola- (s’era nel 1980, era una bella ci- voro che è la Crocifissione di Do- fra). nato de’ Bardi, per restare nelle sa- Una qualche incertezza c’è sulla le del museo, o di quell’altro in- data del polittico che non conoscia- quietante enigma rappresentato mo direttamente ma che dobbiamo dall’Annunciazione di Carlo Brac- ricavare per via stilistica, attraver- cesco al Louvre che, come un’av- so il confronto con opere sicura- venturiera incontrata sull’Orient- mente datate di Giovanni Mazone: Express, porterà sempre con sé l’ir- gli studi sul pittore normalmente risolto mistero della sua vera iden- collocavano l’opera negli anni ot- tità e della sua vera origine. La Na- tanta del Quattrocento. In realtà, in tività di Mazone con la sua piace- quel momento il pittore alessandri- vole e diretta chiarezza, è un moti- no stava iniziando a dipingere in vo ‘easy listening’, come direbbero modo molto differente: la sua bot- gli esperti di musica pop. Intelli- tega era diventata un grande porto gente, però, e soprattutto straordi- Incisore attivo a Savona, La Natività, da T. Torteroli, Monumenti di Pittura, Scultura e di mare, ricco di traffici e di perso- nariamente orecchiabile. Architettura della Città di Savona, Savona 1848. ne: avevano iniziato ad aiutarlo A Campanassa N.4/2014 7 personalità di spicco e dotate di siasmo devozionale per San Ber- una propria, riconoscibile cifra sti- nardino da Siena e all’attività di fi- listica, come Nicolò Corso e il fi- gure come i beati Amedeo Mendes glio Antonio che portavano le no- da Silva ed Angelo Carletti da Chi- vità della pittura mediterranea e vasso (ispiratore e promotore dei quelle lombarde. S’era prepotente- Monti di Pietà), i Francescani del- mente affacciata una nuova gene- l’Osservanza, tra , Pie- razione di artisti da Milano e da monte e Liguria, varano tra la me- Pavia che faceva arrivare tanto il tà del Quattro e gl’inizi del Cin- linguaggio eccitante e moderno de- quecento, una serie imponente di gli scultori della Certosa e dei pit- nuovi insediamenti, quasi sempre tori ferraresi, quanto le nuove, ver- qualificati da importanti opere tiginose sperimentazioni prospetti- d’arte, che ottengono da subito che di Bramante. Era tornato, in l’appoggio dei ceti dirigenti urba- forze, Vincenzo Foppa che, a que- ni: basti pensare a San Nazaro del- st’altezza cronologica, non era più la Costa a Novara (con Cristoforo un giovane straordinariamente sen- Moretti), a San Bernardino ad sibile e intelligente come al tempo Ivrea (con Giovanni Martino Span- del suo primo soggiorno ligure zotti), a San Bernardino di Albenga (circa il 1460) ma era diventato or- (con Giovanni Canavesio e i Bia- mai il protagonista assoluto della sacci), all’Annunciata di Borno pittura nel ducato di Milano, capa- (con Giovan Pietro da Cemmo), a ce di governare e di rimodellare Santa Maria degli Angeli a Cuneo tutte queste moderne tendenze (con i Biasacci e, più tardi, Defen- espressive. dente Ferrari), a Santa Maria delle Gli spazi per il ‘Rinascimento Grazie a Varallo (con Gaudenzio Serravolta della cappella Boccalandro, 1473, Savona, via Crispi 15 (dalla chiesa di umbratile’, per far sopravvivere le San Giacomo). Ferrari), a Santa Maria degli Ange- colorate eleganze del tardogotico, li a Lugano (con Bernardino Lui- si stavano dunque restringendo crome e dorate incasellate nelle gure hanno, rispetto alla pala Boc- ni), a San Bernardino a Caravaggio giorno per giorno: i committenti – i cornici, avvolte nella luce zenitale calandro, una tensione espressiva (con Fermo Stella). Per non parlare Doria e i della Rovere in testa – e uniforme del pieno Quattrocento. più moderna e i panneggi presenta- dei conventi distrutti come San s’orientano con sempre maggior Dunque dobbiamo cercare altri di- no un andamento più teso, più ac- Giacomo della Vernàvola a Pavia decisione verso il classicismo rina- pinti di Giovanni Mazone, databili, cartocciato. Dobbiamo allora pen- (dove lavorano Vincenzo Foppa e scimentale, guardando verso la Mi- che si possano avvicinare al nostro: sare che il dipinto sia stato esegui- Zanetto Bugatto) o Santa Maria de- lano sforzesca e le altre corti pada- gli assomiglia molto il grande po- to fra la fine degli anni sessanta e la gli Angeli a Casale Monferrato ne. Molto presto spingeranno il lo- littico dell’Annunciazione per la metà degli anni settanta, cioè circa (dove dipingono Gandolfino da ro sguardo anche in direzione di chiesa domenicana di Santa Maria dieci anni prima di quando si pen- Roreto e i fratelli Volpi). Roma e di Firenze. Giovanni Ma- di Castello che quasi certamente è sava. Abbiamo un’altra conferma, Proprio il San Giacomo – l’ulti- zone cerca allora di circondarsi di stato eseguito prima del 1469; i magari documentaria? Sì, se si cer- ma grande chiesa medievale rima- giovani collaboratori, capaci di se- conti tornano anche con un’altra ca con pazienza nelle strade di Sa- sta in piedi a Savona – rischia di fa- guire questi mutamenti, cui affida- pala d’altare, di cui sopravvivono vona: Carlo Varaldo ha individua- re, nell’incuria generale, la triste fi- re l’esecuzione di interi elementi solo le tavole principali, oggi al to, murato sulla facciata della casa ne delle chiese osservanti di Casa- dei grandi polittici senza preoccu- Walker Art Museum di Liverpool: di via Cripi 15, il serravolta della le e di Pavia: è quindi urgente e im- parsi troppo dell’uniformità stilisti- il dipinto che raffigura San Bene- cappella dei Boccalandro, eviden- procrastinabile provvedere a un in- ca dell’insieme, come osserviamo, detto in trono e Santi, si trovava in temente rimosso durante il XIX se- tervento di restauro che recuperi, dentro la stessa sala del museo, origine nella cappella fondata da colo nel corso dei lavori di trasfor- oltre agli spazi conventuali già in nella pala Pozzobonello (anch’essa Paolo Doria nel 1474 nell’abbazia mazione della chiesa di San Giaco- parte crollati, l’intero volume della già in San Giacomo). Del resto, i del Boschetto, sopra Cornigliano; i mo per adattarla a usi militari (la chiesa, avviando anche una campa- pittori lombardi del Rinascimento legami sono anche evidenti con la sistemazione di una scala interna gna d’indagini stratigrafiche per erano abituati – per portare a termi- quarta pala eseguita da Mazone per determinò la distruzione della vol- recuperare quanto rimane delle an- ne rapidamente le commissioni – a San Giacomo, il polittico con il ta della cappella). Il pezzo reca la tiche pitture murali testimoniate lavorare in squadra, in ‘associazio- Noli me tangere nella cappella Fa- data del 1473: siamo dunque in ancora nell’Ottocento, sul modello ni temporanee d’impresa’. Non è zio, datato 1477 e oggi purtroppo perfetta coincidenza con quanto ci di quanto si sta facendo in questi questo il caso della pala Boccalan- esiliato, dopo le tempeste napoleo- dicono i dati dello stile per il polit- anni nell’ex-chiesa di San Marco a dro, salda e compatta in ogni sua niche, fra i frivoli pizzi del museo tico della Natività. Vercelli che ha rivelato, intatti, in- parte: Giovanni Mazone procede, di Alençon: quest’ultima opera ha La famiglia committente era così teri cicli di affreschi quattrocente- nel suo minerale e colorato univer- però una carpenteria volutamente ricca e ambiziosa da potersi per- schi. so di forme, senza inquietudini e arcaica, quasi trecentesca, che può mettere un sacello nella chiesa Auguri di buon Natale e di felice senza tentennamenti, concependo trarre in inganno ma, guardando conventuale più moderna e presti- anno nuovo. le figure come grandi sculture poli- con attenzione, si vedrà che le fi- giosa della città. Grazie all’entu- M.C.

Auguri 8 A Campanassa N.4/2014 CONSULTA CULTURALE SAVONESE

PROGETTO DI “ORSA.2000” PER L’OSTELLO DEL PRIAMÀR Sarà possibile discuterlo, perfe- tivo di esistere dal momento che zionarlo e modificarlo, dopo che è l’incontro della Consulta con i tecni- stato impostato senza la consulen- ci sopra citati, dopo alcuni problemi za della “Consulta Comunale per organizzativi, è stato fissato per il il Priamàr”? giorno 26/11 alle ore 15:00 in Sala E-mail della “Consulta Cultu- Rossa, naturalmente sperando che rale Savonese” inviata in data 7 non ci siano altri contrattempi. novembre 2014 al Vice-sindaco di Cordiali saluti Savona e al Presidente della Carlo Frumento “Consulta Comunale per il Pria- màr” In data 26 novembre 2014 il Pre- OGGETTO: Consulta Comunale sidente Frumento ha convocato Priamàr e ipotesi progettuali della una riunione della “Consulta Co- Società ORSA.2000 per l’Ostello munale per il Priamàr”, con ogget- del Priamàr e per aree limitrofe al to: “Interventi sul complesso mo- Priamàr numentale del Priamàr finalizzati Gent.mi Signori Vice-Sindaco e al recupero dell’Ostello della Gio- Presidente Delegato della Consulta ventù”, alla quale hanno partecipato Comunale per il Priamàr, dal sito In- tre dei quattro esperti nominati dal ternet del Comune di Savona e dai Sindaco (Marcella Boero, Carlo Cer- giornali quotidiani apprendiamo che va, Rinaldo Massucco), il membro di l’11 novembre p.v. la Seconda Com- diritto designato dalla Minoranza missione Consiliare discuterà del Consiliare (Daniela Pongiglione), il Crescent2 (e quindi anche delle ipo- Vice-sindaco Livio Di Tullio, il Fun- tesi progettuali di ORSA.2000 per zionario comunale Geom. Rodolfo l’Ostello e aree limitrofe) e che entro Topi, l’Amministratore Delegato di il 18 novembre la pratica di variante “Orsa.2000” (ing. Gianfranco Gaiot- urbanistica verrà discussa in Consi- ti), l’arch. Giovanni Parodi, progetti- glio Comunale (che esaminerà quin- sta di “ORSA.2000”, e i consiglieri di anche le ipotesi progettuali in og- comunali Giampiero Aschiero e Pie- getto). ro Fresco. E’ stato precisato che Evidenzio che sarebbe opportuno quanto elaborato da “ORSA.2000” e necessario che la pratica sia ac- costituisce solo uno “studio di fatti- compagnata da pareri e proposte del- bilità”. I rappresentanti di “OR- la Consulta Comunale per il Priamàr, SA.2000” hanno dichiarato la pro- per quanto riguarda le ipotesi proget- pria disponibilità a collaborare con Il progetto elaborato da “ORSA.2000” prevede un ingresso all’Ostello dall’esterno la “Consulta Comunale per il Pria- tuali di ORSA.2000 relative all’O- posto alla distanza di quasi 200 metri dalla viabilità cittadina, con una passerella lun- stello del Priamàr e alle aree limitro- ga 18 metri che scavalcherebbe il fossato. Le due fotografie riproducono il “rende- màr” per prendere in considerazione fe alla Fortezza, tenuto soprattutto ring” del progetto, visto da Est e visto da Ovest; la freccia rossa evidenzia come sa- scelte progettuali per il futuro recu- conto del Regolamento della Con- rebbe invece più comodo e funzionale (e meno costoso) un accesso esterno molto più pero funzionale dell’Ostello che po- sulta per il Priamàr approvato più accessibile e molto più vicino a corso Mazzini, che riutilizzi l’antico accesso esterno tranno anche essere diverse da quelle volte dal Consiglio Comunale (an- del bastione di S. Bernardo, tuttora esistente (posto alla stessa quota della strada e attualmente presentate. Bisognerà del fossato, non avrebbe bisogno di passerelle a scavalco del fossato!) che da quello tuttora in carica). però vedere se questo sarà veramente Come noto, a fine luglio fu con- possibile e se (al di là della disponi- vocata una riunione di tale Consulta, E-mail di risposta inviata alla Novembre la pratica di variante ur- bilità del consigliere Frumento e del- ma pochi giorni prima del giorno “Consulta Culturale Savonese” banistica verrà discussa in Consiglio le dichiarazioni di “ORSA.2000”) il prefissato la riunione fu annullata a dal Consigliere Comunale Ing. Comunale. Le ipotesi progettuali rela- Vice-sindaco e la Giunta comunale causa dell’indisponibilità dei pro- Carlo Frumento, Presidente dele- tive all’Ostello del Priamar e delle saranno effettivamente disponibili a gettisti di ORSA.2000 ad essere pre- gato della “Consulta Comunale aree limitrofe alla Fortezza non sono tenere in giusta considerazione i pa- senti. per il Priamàr”, in data 7 novem- oggetto di deliberazione in quanto reri e le proposte della “Consulta Co- Da oltre tre mesi l’argomento pare bre 2014. l’argomento farà parte di un progetto munale per il Priamàr”. essere caduto in oblìo ...ma pensia- Gent.mo Presidente esecutivo che, a mio parere, dovrà es- Lo “studio di fattibilità” di “OR- mo che sia sempre attuale... con la presente, in qualità di Presi- sere oggetto dii preventiva discussio- SA.2000” è stato infatti condotto Cordiali saluti. dente delegato della Consulta Comu- ne della Consulta Comunale Priamar senza la partecipazione di tale organo nale Priamar, Le confermo che l’11 con l’Ufficio Urbanistico di questa tecnico comunale, ma probabilmente Novembre p.v la Seconda Commis- Amministrazione e con i progettisti in stretto contatto con Membri del- Per la Consulta Culturale sione Consiliare discuterà della pro- incaricati da Orsa 2000. l’Amministrazione comunale. Que- Savonese posta di variante allo strumento Ur- Pertanto la Sua preoccupazione in sta, almeno, è l’impressione riportata il presidente banistico Attuativo (SUA) “Com- merito al fatto che l’argomento “può nel corso dell’incontro del 26 no- Rinaldo Massucco plesso del Crescent” e che entro il 18 essere caduto in oblio...” non ha mo- vembre. A Campanassa N.4/2014 9 CONSULTA CULTURALE SAVONESE

COSA (NON) FA IL COMUNE DI SAVONA PER SAN GIACOMO? di Rinaldo Massucco Dopo cinquant’anni di disinte- (responsabile della pratica, insie- resse e di abbandono pareva pro- me coi funzionari del Servizio prio che lo scorso anno l’Ammini- “Politiche e Progetti Innovativi”): strazione comunale di Savona pare che non si sia provveduto avesse deciso di cambiare musica, perchè gli “Uffici comunali” sono sulla scia di una proposta fatta al oberati di lavoro. Comune dalla Sezione Imprendi- Con questo bel risultato solo nel tori edili dell’Unione Industriali di prossimo anno 2015 il Comune di Savona: il 27 febbraio 2013, con Savona potrà ripresentare la do- delibera n. 42 della Giunta, era manda di finanziamento alla Presi- stato approvato un protocollo d’in- denza del Consiglio, se gli Uffici tesa tra i due Enti “volto all’atti- comunali avranno finalmente tro- vazione delle azioni di collabora- vato il tempo di predisporre la do- zione reciproca e continuativa per cumentazione necessaria: si sarà il recupero e la valorizzazione del comunque sprecato inutilmente un complesso monumentale quattro- altro anno. centesco della chiesa e del con- Ma calma, non c’è fretta: in fin vento di San Giacomo (un gioiello dei conti da quasi vent’anni il rinascimentale della nostra Città) complesso è dichiarato pericolante dal Comune di Savona, nessuno al fine di ricevere un progetto di Chiesa di S. Giacomo: particolare del progetto di restauro (arch. Giorgio Rossini). recupero finalizzato all’ottenimen- può accedere a vedere non solo il to di risorse all’uopo destinate ed due milioni e trecentododicimila ripresentata (disattendo tutti gli degrado, ma anche il gioiello che avviare con celerità le azioni ne- euro). impegni presi in sede politica) e San Giacomo potrebbe rappresen- cessarie alla formalizzazione della Nel 2013 si era poi saputo che il che neppure è stata predisposta la tare per Savona (...intanto, nel richiesta del contributo otto per Governo aveva parere documentazione da avviare alla 2009 è crollata l’intera ala Nord- mille dell’Irpef di cui all’art. 47 non favorevole, con l’assurdo pre- Direzione Regionale Beni Cultura- Est del chiostro quattrocente- della legge 122/1985”. testo che tale complesso monu- li. Una sua interpellanza presenta- sco...). Il progetto, finanziato dall’Unio- mentale risultava vincolato dal ta in Consiglio Comunale il 27 no- L’Amministrazione comunale si ne Industriali (redatto dall’arch. 1935 solo ai sensi della legge vembre u.s. ha ricevuto risposte deciderà ad attivarsi seriamente so- Giorgio Rossini, ex-Soprintenden- 364/1909, ma non della successiva evasive da parte del Vice-sindaco lo dopo nuovi presumibili crolli? te ai Beni Architettonici e Paesag- legge1089/1939. gistici della Liguria, insieme con D’accordo tra la Giunta comu- alcuni collaboratori, era stato mes- nale, l’Unione Industriali e l’arch. so a disposizione gratuita del Co- Rossini si era quindi deciso che il mune di Savona, che l’aveva ap- Comune di Savona avrebbe ripre- provato con delibera di Giunta n. sentato nel 2014 la richiesta di fi- 48 del 5 marzo 2013. nanziamento, attivando prima per Disponendo finalmente di un tale complesso l’emissione di un progetto (la cui assenza nei quat- nuovo vincolo da parte della Dire- tro anni precedenti aveva sistema- zione Regionale Ligure per i Beni ticamente impedito di attuare i Culturali. suggerimenti dati fin dal 2009 al In queste ultime settimane il Comune dalla Soprintendenza), il consigliere comunale al quale il 13 14 marzo 2013 il Sindaco di Sa- febbraio 2013 il Sindaco Berruti vona aveva quindi potuto inoltrare aveva attribuito l’incarico di “atti- alla Presidenza del Consiglio dei vità di collaborazione col Sindaco Ministri (Dipartimento per il Co- e col Vicesindaco in merito allo ordinamento Amministrativo) una specifico compito di recupero e domanda per ottenere un contri- valorizzazione del Complesso di S. buto per il restauro dell’ex-chiesa Giacomo” ha invece scoperto che di S. Giacomo (per un importo di nel 2014 tale domanda non è stata 10 A Campanassa N.4/2014 CARNEVALE CICCIOLIN Giuseppe Veirana, di Sua Maestà Domenica 18 gennaio 2015, Cicciolin, re del Carnevale di Sa- Cicciolin arriverà dal vona. mare accolto dal Presidente Segue la sfilata per le vie cittadi- e dai componenti del Consiglio ne (Via Paleocapa, Corso Italia) Grande della “A Campanassa”, con arrivo verso le ore 17,30 alla da numerose maschere amiche Casa Comunale, ove si svolge la e dalla Cittadinanza savonese. cerimonia di consegna delle chiavi Come ogni anno si recherà in della Città da parte del sig. Sinda- Comune per ricevere dal Sinda- co alla presenza delle autorità cit- co le chiavi della Città e dare tadine. Proclamazione, quindi, del- inizio alle manifestazioni di l’inizio ufficiale del Carnevale con Carnevale. investitura di Sua Maestà Cicciolin a Maschera Ufficiale di Savona. Ore 18,00 CONSEGNA DELLE CHIAVI Giro per il centro cittadino di DELLA CITTÀ DI SAVONA ALLA MASCHERA tutte le maschere e accoglienza da SAVONESE parte dei commercianti. “CICCIOLIN” Ore 19,00 Ritorno in Campanassa. PROGRAMMA Poi a cena con Cicciolin. Ore 15,30 Ritrovo delle maschere parteci- panti davanti alla Campanassa Domenica 15 febbraio 2015 Ore 16,00 Carnevale-sfilata per le vie Arrivo dal mare, davanti allo cittadine, poi alla casa comu- scaletto della Torretta, a bordo del nale. veliero “Rosetta” comandato da

Primavèˆja Ma se te piggiu I sun pasè ciü de çinqueçent’anni, ma a stoja (a) pö ripéttise, ti ou sè. Gh’è gente che (a) sübisˆceˆ e chi fa danni e chi u va in cà di ätri a mette i pé, e gìa che te regìa con l’urganettu, a cuntä de foue, sejaˆ e matìn, ma quandu pö m’indormu drentu a-u lettu, me söˆgnuˆ u mè nunettu, u mè Giulìn, che da luntàn (u) diva: “Nu ghe pensä, da Zena nu te fä ciü subacä!” Ma se te piggiu (a) inpì de scöggi u mä, demuì castelli, spustä a mè Sann-a in là, e çentu turi davanti a-u “Cü d’e bö” l’han rinsinìe, ean proppiu lì da-u mö... Riveddu Sann-a tütta çircundä Al’è rivä a primavèˆja! A ciü bèlla stagiùn de l’annu! Ghe sun i da bèi palassi a spêgiäse in mä raggi ceppi d’u sù, gh’è l’erbetta fresca int’i prè, e insce ’n rammu e alùa me sentu cumme remesciä, de ’n èrbu ch’u caccia e primme gemme u gh’è ’n niu picìn cun ’na me piggia a futta e a cuè de cartelä. pasuetinn-a ch’a cova tegˆnamenteˆ a sö niä. E se quarcùn te dixe: “(Ti) pärli troppu, Föa da-u niu, insc’ou rammu, u gh’è u cunpagˆnu,ˆ cun fä militare- e sciurinä ste cose (u) nu sta ben, scu, elmettu in testa e sc-ciöppu in spalla, ch’u fa bunn-a guärdia. (u) ne se raxiunn-a cu-u sennu d’u doppu, A ’n çertu puntu, inpruviza, se vedde a sàguma de ’n falchettu cu a ese acumudante (u) te cunvén!” gîa surva... Ma se te dan d’i gran cäsci int’a ganba, L’ouxelìn u piggia a mira, u spära, e u falchettu u cazze. e pö cuntinuan, nu a finisˆcianˆ ciü, Doppu ’n po’, un˙ ratìn u çerca de rampignäse insce l’erbu, ma a e fosˆciaˆ nu ti pö balä ’na sanba, sentinella, attenta a tüttu, ou vedde, a spära ’n culpu... perìculu ces- da-a ture ti ei vuriesci caciä zü, sóu! ti te cunporti cum’u fäva u Gnollu, mi sun de Sann-a e gh’ho a testa ’nsc’ou collu! Morale?... Giorgio Coggiola Quande u gh’è l’amù.... l’ouxellu u tîa! Tratta da: Canti Liguri - E Non - Agostino Astengo Proprietà stampa UniSabazia - CID - Vado Ligure A Campanassa N.4/2014 11 CUNFÖGU

L’artista Alida Sini al lavoro. Il grande vaso in fase di lavorazione, il piccolo vaso ed il piatto, dedicati ai 90 anni della “Campanassa”. Mirabili realizzazioni della Fornace Studio Ernan di . Si possono ammirare in anteprima nella vetrina di Taftà in Piazza della Maddalena 12 A Campanassa N.4/2014 PERCHÉ UNA CHIESA CARMELITANA DEDICATA A S. PIETRO? di Adele Sanna Come abbiamo ricordato sul nu- il Congresso di Vienna del 1815 mero precedente de “A Campa- stabilì l’annessione del territorio nassa” (pagg. 15-16), la chiesa dell’antica Repubblica Ligure al conventuale dei Frati Carmelitani Regno di Sardegna (sotto Casa Sa- Scalzi sita a Savona in via Untoria voia, col ). Le leggi del e attualmente dedicata a S. Pietro periodo rivoluzionario vennero era stata costruita tra il 1664 e il abrogate e i Carmelitani savonesi 1682 ed era stata in origine intito- poterono così ritornare nel loro lata alla Beata Vergine Maria del convento, ma iniziò un contenzio- Monte Carmelo, anche se impro- so tra i frati ed il parroco. priamente veniva talvolta indicata Il Padre Provinciale espose ai come “Chiesa di S. Anna”, proba- Superiori di Roma la difficoltà in bilmente perché era stata fondata cui si trovavano i frati di Savona, dai Frati provenienti dal convento costretti ad assumere la cura delle genovese di S. Anna. anime, cosa che era proibita dalle Nel 1797 gli effetti della rivolu- loro Costituzioni. Chiese pertanto zione francese e delle vittoriose la dispensa, che venne concessa guerre napoleoniche si fecero sen- “nel caso in cui non si possa fare tire anche in Liguria: la Repubbli- altrimenti”. Ottenuto il permesso ca oligarchica di Genova venne dell’Ordine, in data 23 maggio sostituita dalla “Repubblica De- 1822 il Padre Provinciale chiese al- mocratica Ligure”, che adottò pa- la S. Congregazione romana come recchi dei provvedimenti già attua- ci si dovesse comportare, secondo ti in Francia dopo la rivoluzione le leggi canoniche, nel rapporto del del 1789, tra i quali la soppressio- convento con la parrocchia addetta ne degli ordini religiosi. alla chiesa dei religiosi e da essi Anche il convento carmelitano amministrata. La S. Congregazione di Savona seguì questa sorte. ordinò che la parrocchia venisse A seguito di questi eventi, con confermata all’allora economo e una legge del 21 maggio 1799 il curato don Alessandro Chiappe, governo della Repubblica Ligure ma fosse concesso ai frati l’utilizzo concesse all’autorità ecclesiastica della chiesa per le sacre funzioni, di trasferire la sede della Parroc- senza pregiudizio e impedimento chia di S. Pietro dalla vecchia e fa- di quelle parrocchiali. In seguito, tiscente chiesa omonima alla chie- però, Papa Pio VII stabilì che la sa carmelitana e di utilizzare una cura delle anime fosse esercitata in parte del soppresso convento come L’altar maggiore e il presbiterio della chiesa di S.Pietro (nel catino l’affresco del sa- perpetuo dai Padri Carmelitani, dal abitazione del Parroco, mentre i vonese Lazzaro De Maestri, raffigurante la predicazione di S. Pietro). momento in cui fosse vacante per frati carmelitani si disperdettero qualsiasi motivo la parrocchia. Per- (alcuni restarono nel loro cenobio più antica Parrocchia savonese. tro si trasferì quindi nella nuova tanto il 23 dicembre 1835, dopo la in una difficile convivenza con il Nel XII secolo era stata sede di sede di via Untoria. Questo com- morte dell’Arciprete del clero se- parroco, altri andarono a stabilirsi importanti atti pubblici e dal 1543 portò alcuni cambiamenti all’inter- colare, don Alessandro Chiappe, fu altrove o presso parenti, altri anco- al 1556 aveva svolto la funzione di no della chiesa, tuttora visibili: fi- nominato Parroco di San Pietro il ra entrarono nel clero secolare o si cattedrale, quando il duomo di Sa- no al cornicione rimase la decora- primo Arciprete Carmelitano, Pa- secolarizzarono). vona (S. Maria di Castello) fu zione “alla carmelitana”, mentre la dre Leopoldo di San Gerolamo, L’antica chiesa parrocchiale di chiuso al culto e inglobato nella volta venne decorata con affreschi che il 20 aprile 1836 prese posses- S. Pietro “il vecchio” si trovava Fortezza costruita dalla Repubbli- figuranti episodi della vita di S. so del suo nuovo incarico. accanto alla torre del Brandale (il ca di Genova sul Priamàr (solo nel Pietro. Al centro del catino lo Malgrado il ritorno dei Carmeli- fianco e l’abside sono tuttora visi- 1556 il Vescovo e i Savonesi ebbe- stemma dell’Ordine Carmelitano tani, la dedicazione della Chiesa bili, altre parti sono inglobate nel- ro una nuova cattedrale, con l’e- venne sormontato dalla tiara ponti- non ritornò alle origini, ma man- l’edificio che fronteggia il Palazzo sproprio della chiesa conventuale ficia, che andò a sostituire la coro- tiene tuttora nel suo nome il ricor- dell’Anzianìa, tra via Pia e via di S. Francesco). na della Vergine del Carmelo. do degli avvenimenti degli ultimi Orefici): dopo la Cattedrale, era la Nel 1799 la Parrocchia di S. Pie- Dopo la sconfitta di Napoleone, due secoli. A.S.

Osteria con cucina • Via Pia 15r. • Savona Delgrande Giorgio

DOMENICA E LUNEDÌ CHIUSO A Campanassa N.4/2014 13

E SEJANN-E CUNVIVIÄLI 2015 Appuntamenti annuali, entrati nella tradizione dei savonesi, caratterizzati dalla valorizzazione della nostra cucina tipica. Sono comprese tra IL 17 GENNAIO E IL 17 FEBBRAIO, periodo di Carnevale, si sospendono nel periodo della Quaresima, riprendono DAL 6 APRILE AL 31 MAGGIO. Il piatto proposto quest’anno è “PESˆCIUˆ AZÜRRU in tütte e mainee”, oltre ad un menù tipico ligure. “VINO E ” di Delgrande Giorgio RISTORANTE “DAI CHICCI” TRATTORIA “GIARDINO” di Giordano Sara OSTERIA “MOLINI” di Giusto P. e Mameli D. Via Pia 15 r. Savona di Cane Renato & C. sas Via C. Briano 5 Valleggia (SV) tel. 019.881157 Via Molini 1 r. Quiliano (SV) Antipasti: Farinata di grano e ceci, Sardine ripie- P.le Eroe dei due Mondi 2 r. Savona Antipasti: Acciughe marinate, Acciughe alla bar- cell. 366.9344638 ne al forno. Primo: Merluzzo al verde con patate. cell. 334.3565509 babietola, Polpette di pesce azzurro. Primi: Brodo Antipasti: Friscio di baccalà, Torta di erbette, Secondi: Alici fritte, Bistecche di acciughe pana- Antipasto: Acciughe ripiene. Primo: Linguine con di ceci all’acciuga, Tagliatelle al tonno, Macchero- Trippa con patate, Sardine ripiene. Primi: Gnoc- te. Dessert: Dolce della casa o frutta. Bevande: acciughe olive e capperi. Secondo: Baccalà al ver- ni con le sarde. Secondi: Sarde ripiene arrosto, chi allo stocco al profumo di , e fagio- 1 Vino e acqua. de. Dessert: Dolce. Bevande: /4 di vino, acqua e Sgombro con piselli al forno, Tonno saporito al li. Secondi: Tomaselle con verdurine, Cima alla Mercoledì 21 gennaio. Mercoledì 28 gennaio. caffè. cartoccio. Dessert: Dolce della casa. Bevande: ligure. Dessert: Schiumette all’antica, Crostata 1 Mercoledì 11 febbraio. CENA ORE 20 Sabato 17 gennaio. Martedì 20 gennaio. Vino, acqua e caffè. alla marmellata e amaretti. Bevande: /4 di vino Venerdì 23 gennaio. Mercoledì 28 gennaio. Sabato 17 e Sabato 31 gennaio. della casa e acqua. FARINATA D’AUTORE Sabato 31 gennaio. CENA ORE 20 Sabato 7 e Sabato 14 febbraio. Tutti i mercoledì dei due periodi. Via Verdi 22/24 r. Savona Antipasto: Brand de cujùn. Primo: Ravioli di Sabato 2 e Sabato 23 maggio. CENA ORE 20 tel. 019.800084 - cell. 348.9259117 pesce con sugo di merluzzo e olive. Secondo: CENA ORE 20 Antipasto: Sarde ripiene con verdure grigliate. Sgombro con piselli in umido. Dessert: Dolce. 1 Primi: Farinata con baccalà, . Secon- Bevande: /4 di vino, acqua e caffè. TRATTORIA FARINATA TRATTORIA “SAN ROCCO” do: Baccalà al forno a legna con verdure. Dessert: Martedì 3 febbraio. Venerdì 6 febbraio. DA MARCO “SUTTURIVA” Via Restagno 1 Altare (SV) 1 Dolce della casa. Bevande: /4 vino o bibita, Martedì 10 febbraio. Venerdì 13 febbraio. Via Piave 5 Albisola Superiore tel. 019.58256 acqua. Lunedì 16 febbraio. CENA ORE 20 tel. 019.480803 - cell. 333.4643283 PRIMO PERIODO. Antipasti: Tartare di sgombro fre- Tutti i mercoledì dei due periodi. Antipasto: Acciughe marinate. Primo: Antipasti: Sarde impanate, Gamberi in salsa rosa. sco su verdure marinate, Brand de cujùn all’extra- CENA ORE 20 con sugo di baccalà. Secondo: Stoccafisso con Primo: Caserecci al ragù di sgombro. Secondo: vergine, Focaccine di patate con battuta di lardo 1 patate in umido. Dessert: Dolce. Bevande: /4 di Farinata con stoccafisso e carciofi. Dessert: Dolce aromatizzato. Primo: Picagge al pesto. Secondi: RISTORANTE “BARBAROSSA” vino, acqua e caffè. alla carta. Bevande: Vino sfuso della casa in caraf- Tortino di acciughe, patate e maggiorana, Con- di Accinelli Sergio Martedì 7 aprile. Venerdì 10 aprile. fa, acqua e caffè. torno di stagione. Dessert: Il nostro dolce. Via Niella 36 r. Savona Mercoledì 14 aprile. Sabato 18 aprile. Mercoledì 21 gennaio. Mercoledì 28 gennaio. Bevande: vino della casa, minerali e caffè. tel. 019.814804 - cell. 347.3107872 Martedì 21 aprile. Venerdì 24 aprile. Mercoledì 4 febbraio. Mercoledì 11 febbraio. Sabato 17 gennaio. Sabato 24 gennaio. Antipasti: Panissette fritte, Torta pasqualina, Frit- Giovedì 30 aprile. Mercoledì 8 aprile. Mercoledì 15 aprile. Sabato 31 gennaio. Giovedì 5 febbraio. tatina di porri, Farinata di ceci con carciofi, Focac- Antipasto: Crocchette di pesce. Primo: Farfalle Mercoledì 22 aprile. Mercoledì 29 aprile. Giovedì 12 febbraio. Venerdì 13 febbraio. cia al formaggio. Primo: Ravioli di nasello, pomo- con merluzzo e piselli. Secondo: Baccalà al verde Mercoledì 6 maggio. Mercoledì 13 maggio. Lunedì 16 febbraio. CENA ORE 20 1 dorini e timo. Secondi: Fritto di baccalà, sardine con patate. Dessert: Dolce. Bevande: /4 di vino, Mercoledì 20 maggio. Mercoledì 27 maggio. SECONDO PERIODO. Antipasti: Frittatine con lup- spinate impanate, acciughe ripiene, ciciarelli (se acqua e caffè. CENA ORE 20 polo selvatico, Tonno di gallina con verdure, Roto- disponibili). Dessert: Torta di noci con crema e Domenica 3 maggio. Giovedì 7 maggio. lini di acciughe con ricotta, timo e maggiorana. bicchierino di vino dolce. Bevande: Vino sfuso, Domenica 10 maggio. Mercoledì 13 maggio. TRATTORIA DEL MOLINO Primo: Tagliatelle con ragout di coniglio. Secondi: acqua e caffè. Sabato 16 maggio. Mercoledì 20 maggio. di Rossello Giovanni di acciughe, Contorno di stagione. Des- Giovedì 22 gennaio. Giovedì 29 gennaio. Domenica 24 maggio. Giovedì 28 maggio. Piazza Cairoli 1 Ellera-Albisola Superiore (SV) sert: Il nostro dolce. Bevande: vino della casa, Giovedì 5 febbraio. Giovedì 12 febbraio. CENA ORE 20 tel. 019.49043 - cell. 340.7704763 minerali e caffè. Martedì 17 febbraio. Giovedì 16 aprile. Antipasti: Misti con pesce azzurro. Primi: Taglia- Lunedì 6 aprile. Domenica 12 aprile. Giovedì 23 aprile. Mercoledì 29 aprile. RISTORANTE FUORIDALLERIGHE telle al baccalà, Pansotti con salsa di noce. Secon- Domenica 19 aprile. Domenica 26 aprile. Giovedì 7 maggio. Giovedì 14 maggio. Via Pia 118 r. Savona tel. 019.4501094 di: Pesce azzurro al forno, Buridda di stoccafisso. Domenica 3 maggio. Domenica 10 maggio. CENA ORE 20 PRIMO PERIODO: Antipasto: Antipasto misto Dessert: Misto del Molino. Bevande: Vino Elleri- Domenica 17 maggio. Domenica 24 maggio. “Fuoridallerighe”. Primo: Spaghetti alle acciughe no bianco e rosato, acqua e caffè. Domenica 31 maggio. RISTORANTE “NAZIONALE” e cannella oppure Zimino di ceci. Secondo: Insala- Tutti i venerdì dei due periodi. CENA ORE 20 di Ciocca A.F. e M. snc ta di baccalà alla ligure oppure Torta di verdure. CENA ORE 20 1 Via Astengo 55 r. Savona tel. 019.851636 Dessert: Dolce della casa (2 scelte). Bevande: /4 di 1 Antipasti: Tris di acciughe nostraline, Sardine vino, /2 acqua e caffè. TRATTORIA LA PERGOLA LA LOCANDA DEL CONTADINO ripiene, Filetti di “Laxaerti” marinati. Primo: Tutte le domeniche dal 17 gennaio al 17 febbraio. di Brignone Giorgio “MARINO” Maccheroncini con “Palamita” e pesto di rucola. CENA ORE 20 Via Torcello 3 r. Valleggia-Quiliano (SV) di Bergamaschi Gianluca Secondo: Totani infarinati e fritti. Dessert: Dolce SECONDO PERIODO: Antipasto: Antipasto misto tel. 019.882541 - cell. 347.2367123 Via Nizza 268 r. Zinola (SV) della casa. Bevande: Vino, acqua e caffè. “Fuoridallerighe”. Primo: Trofie ai carciofi e bac- Antipasti: di patate, Acciughe marinate cell. 377.6885738 Sabato 31 gennaio. Sabato 14 febbraio. calà oppure trofie ai carciofi e liquirizia. Secondo: con salsa al basilico, Stoccafisso brand de cujùn. Antipasti: Sformatino di carciofi tiepido in misti- Sabato 25 aprile. CENA ORE 20 Involtini di sgombro con julienne di stagione Primo: Trofie con pesto di alici e olive oppure canza di mare. Primo: Ravioli di baccalà con oppure Polpettone di Verdure alla ligure. Dessert: con cavolo nero e acciughe salate. Secon- pomodorini, olive taggiasche e pinoli. Secondo: 1 1 RISTORANTE LA BARCACCIA s.a.s. Dolce della casa (2 scelte). Bevande: /4 di vino, /2 di: Fiore di nasello al vapore con salsa verde, Ver- Acciughe ripiene e fritte su delicata insalatina. Corso C. Colombo 46 r. Savona tel. 019.812973 acqua e caffè. dura di stagione. Dessert: Dolce della casa del Dessert: Dolce del giorno fatto dalla nonna. 1 1 1 Antipasti: Acciughe marinate, Polpette di acciughe, Tutte le domeniche dal 6 aprile al 31 maggio. giorno. Bevande: Vino sfuso della casa fino a /4 a Bevande: /4 di vino, /2 acqua e caffè. Frittelle di merluzzo, Panissa con rucola in salsa di CENA ORE 20 persona, acqua e caffè. Tutti i lunedì, mercoledì e giovedì dei due periodi. acciughe. Primi: Spaghetti alla corsara, Spaghetti Venerdì 23 gennaio. Venerdì 30 gennaio. CENA ORE 20 con le sarde. Secondi: Frittura mista di pesce, RISTORANTE DOMINIO MARE Venerdì 10 aprile. Venerdì 17 aprile. Pesce azzurro grigliato. Dessert: a scelta. Bevande: di Felisatti Giorgio Venerdì 8 maggio. Venerdì 15 maggio. 1 /4 litro di vino, acqua e caffè. Località San Sebastiano 6 Bergeggi (SV) CENA ORE 20 GIARDINO DEL SOLE Martedì 20 gennaio. Venerdì 23 gennaio. tel. 019.2570300 - cell. 348.0916047 Via G. Bove 61 r Savona Martedì 27 gennaio. Venerdì 30 gennaio. Antipasti: Brand de cujùn, Sarde in Saor. Primi: TRATTORIA IN CIASSA di Zoni Francesca tel. 019.862177 Martedì 3 febbraio. Venerdì 6 febbraio. Spaghetti con le acciughe, Zuppa di ceci e baccalà. Via della Rovere 27 Albisola Superiore (SV) Antipasti: Tortino con sarde e patate, Acciughe Martedì 10 febbraio. Venerdì 13 febbraio. Secondi: Baccalà con prugne, uvetta e pinoli tosta- tel. 019.488660 - cell. 347.2932144 marinate, Insalata di baccalà con pomodorini e oli- Martedì 17 febbraio. Venerdì 10 aprile. ti, Sgombri con piselli. Dessert: Dolce. Bevande: Antipasti: Torta di bietole con prescinseua, Focac- ve. Primo: Tagliolini con acciughe e pomodorini. 1 Martedì 14 aprile. Venerdì 17 aprile. /4 di vino, acqua e caffè. cina di patate con salame, tomino e olive taggia- Secondo: Frittura mista di pesce e verdure. Martedì 21 aprile. Martedì 28 aprile. Tutti i martedì e giovedì dei due periodi. sche, Verdure ripiene di stagione, Sarde e acciu- Dessert: Dolce. Bevande: Vino, acqua e caffè. Martedì 5 maggio. Venerdì 8 maggio. CENA ORE 20 ghe impanate alle erbette, Brand de cujùn. Primi: Sabato 17 gennaio. Venerdì 13 febbraio. Martedì 12 maggio. Venerdì 15 maggio. Ravioli di boraggine e erbette alle noci e ragù, Lunedì 6 aprile. Domenica 31 maggio. Martedì 19 maggio. Venerdì 22 maggio. RISTORANTE “VILLA NOLI” Tortelli di baccalà con pomodoro fresco e olive CENA ORE 20 Martedì 26 maggio. Venerdì 29 maggio. di Saccato L. & C s.a.s. taggiasche. Secondo: Coniglio alla ligure con CENA ORE 20 Via Cimavalle 57 Santuario (SV) tel. 019.879154 contorno di stagione, Baccalà accomodato, Cima Antipasti: Frittura in cartoccio di acciughe impanate, alla genovese con insalatina di stagione. OSTERIA “LA FARINATA” 1 RISTORANTE “BAGNASCIUGA” Panissetta aromatizzata, Cuculli e verdure di stagio- Dessert: Dolce della casa. Bevande: /4 di Vino, Via Bonini 3 Savona 1 (vicino alla “Sporcacciona”) ne. Primi: Crespelle di ceci con carciofi, quagliata e /2 acqua e caffè. cell. 335.6644130 Via Nizza 97/A Savona cell. 392.5833585 salsa di noci. Secondo: Filetto di baccalà a mo’ di Tutti i mercoledì dei due periodi. Antipasto: Frittelle di baccalà. Secondo: Stocca- Primo: Spaghetti alla chitarra con acciughe e finoc- . Dessert: Stroscia di Pietrabruna con CENA ORE 20 fisso e bacilli. Dessert: Dolce della casa. Bevande: 1 1 chietto. Secondo: Stoccafisso mantecato (brand de il nostro alla crema. Bevande: /4 di vino, /4 di vino, acqua e caffè. 1 cujùn). Dessert: Dolce della casa. Bevande: /4 acqua e caffè. HOSTARIA “IL SALE DEL MATTO” Mercoledì 21 gennaio. Mercoledì 8 aprile. 1 vino sfuso, /2 acqua e caffè. Tutti i giovedì e venerdì del primo periodo. Via IV Novembre 12 r Savona tel. 019.804842 Antipasto: Tortino di acciughe. Primo: Pennette alle Sabato 17 gennaio. Venerdì 23 gennaio. CENA ORE 20 Antipasti: Frittelle di stoccafisso, Novellame bian- alici. Secondo: Frittura di acciughe. Dessert: Dolce 1 Venerdì 30 gennaio. Venerdì 6 febbraio. Tutti i venerdì del secondo periodo. co con zucchine. Primo: Fusilli fatti in casa con le della casa. Bevande: /4 di vino, acqua e caffè. Venerdì 13 febbraio. Martedì 17 febbraio. CENA ORE 20 acciughe oppure Pasta con le sarde (secondo dis- Mercoledì 4 febbraio. Mercoledì 13 maggio. Venerdì 10 aprile. Venerdì 17 aprile. Tutti i sabato del secondo periodo. ponibilità di pesce fresco). Secondo: Sarde ripiene Primo: Trofie con pesto, patate e fagiolini. Secondo: Mercoledì 22 aprile. Mercoledì 29 aprile. PRANZO su lettuccio d’insalatina oppure Filetto di sgombri Stoccafisso in umido. Dessert: Dolce della casa. 1 Mercoledì 6 maggio. Mercoledì 13 maggio. al forno oppure Acciughe alla ligure (secondo dis- Bevande: /4 di vino, acqua e caffè. Mercoledì 20 maggio. Mercoledì 27 maggio. ponibilità di pesce fresco). Dessert: Dolce della Mercoledì 11 febbraio. CENA ORE 20 RISTORANTE CLUB NAUTICO casa a scelta. Bevande: Vino, acqua e caffè. Mercoledì 27 maggio. DI SAVONA S.r.l. Tutti i venerdì dei due periodi. CENA ORE 20 RISTORANTE SOCIETÀ Piazza D’Alaggio 3 r. Savona CENA ORE 20 F.B.C. VELOCE 1910 tel. 019.8485276 - cell. 335.7553686 Via Tissoni Savona Antipasti: Tris di antipasti: Brand de cujùn, Acciu- OSTERIA ITALIA cell. 328.3646306 (Giorgio Levo) ghe fritte, Calamari brasati al balsamico. Primo: Via Cimavalle 50 Santuario (SV) € 22 a persona, Antipasto: Acciughe ripiene e brand de cujùn. Pri- Spaghetti con le acciughe o Trofiette con spada e cell. 327.3653538 mo: Ravioli di baccalà o spaghetti al sugo di stoc- zucchine o Testaroli al pesto. Secondo: Baccalà Antipasto: Misto della casa. Primo: Pasta con bevande comprese. cafisso. Secondo: Acciughe fritte o stoccafisso con con capperi, olive, cipolle di Tropea e pomodoro pesce azzurro. Secondo: Buridda di stoccafisso 1 BUON APPETITO! patate. Dessert: Dolce. Bevande: /4 di vino, fresco o Filetto di pescato al forno. Dessert: Dolce con contorno di stagione. Dessert: Bavarese ai 1 1 acqua e caffè. della casa. Bevande: /4 di vino, acqua e caffè. frutti di bosco. Bevande: /4 di vino, acqua e caffè. È gradita la prenotazione Tutti i martedì dei due periodi. Tutti i martedì dei due periodi. Tutti i giorni (escluso lunedì). CENA ORE 20 CENA ORE 20 PRANZO E CENA 14 A Campanassa N.4/2014

Ricordando i cento anni di “Pianissimo” di Camillo Sbarbaro* LA FINESTRA E L’“ESTROSO FANCIULLO” di Giovanni Farris

Sorella dei poveri è la finestra, cevano la loro comparsa momenti dà loro i beni più grandi: il sole e fino a ieri creduti eterni, oggi di- la strada. Solo così riescono a tra- ventati estranei come all’albero la sformare i loro tuguri in castelli foglia caduta. Gli uccelli migratori fatati. Da casa a casa e dalla casa sfrecciavano sul mare intenti a se- alla strada, fili di sguardi tesson guire la loro rotta, noncuranti di ragne tenaci; e non v’è occhiata ciò che stava loro attorno. Da bim- che impegni, o lasci pensoso chi bo non capiva questa indifferenza, passa, più di quella che sfreccia, ora mettevano nel suo cuore lieviti socchiudendo la persiana, la fan- di rivolta. Se nella notte un canto ciulla che si ritrae. E se poco mon- di ubriachi gli giungeva all’ orec- do scopre il povero dalla finestra, chio, d’impeto si levava su dai li- quanto meno tanto più evocatore. bri, si sporgeva fuori della finestra Il mare non è mai grande come do- e si lasciava investire dal vento, ve di lui parla solo la battima che che lo invitava a bere quel canto non raggiunge la barca; l’estate come un vino forte: non è mai così intensa come quan- Più d’una volta sulla fredda ardesia do la compendia una cicala, una al vento che passava nei capelli frasca che sopravanza una cinta... alla pioggia che m’inzuppava il viso Dopo la morte della mamma io piansi delle lacrime insensate. uno dei momenti più attesi per il Nel 1905 Camillo Sbarbaro si piccolo Camillo (aveva cinque an- trasferì a Savona per frequentare ni) era la sera. Il babbo, nella stan- il Liceo “Chiabrera”. Prima abitò za che s’oscurava, in faccia alla fi- in un appartamento in via Paleoca- nestra faceva sedere sulle ginoc- pa, in seguito si stabilì alla Villetta chia i propri figli, Camillo e la so- nel villino Foglia. La vista del por- rella, Lina, e contava i lumi di cui to dalle alture della città acuì il si punteggiava la collina, facendo a suo desiderio di fuga. Fabbricava, gara a chi vedeva primo. Al matti- con dei sentito dire affastellati in- no, appena i primi raggi del sole sieme, infantili carte geografiche. I comparivano dalla spia della per- miti del mondo classico non basta- siana, il padre saltava su a spalan- vano a conciliarlo con le pareti care finestre. L’aveva fatta lui, a della sua casa che sentiva sempre vederlo, la bella giornata. In realtà più sorde. Nella notte il battito esprimeva la gioia di poter assiste- La meraviglia di Camillo fu tal- sì da fargli credere di aver accanto della sveglia si confondeva con re ad un sortilegio, che ancora una mente grande da conservarne il ri- a sé un figlio fino a quel momento l’illusione del sogno. Se tuttavia volta si rinnovava: i pini stagliati cordo per tutta la vita. Infanzia, ve- sconosciuto. Camillo nella stanza un mignolo era sufficiente a far netti sul barbaglio del mare, lag- loce corsa tra scuole marinate, pie- era come il paralitico che vede il crollare il sogno, la sveglia invece giù; il bosco di pini parasole, gre- ne di fiori, di voli di uccelli, con a mondo tutto bello fuori di lì. Alla persisteva inarrestabile col suo mito di pigne appese come pipi- marzo il canto del cuculo e le pri- sera, riprendendo le abitudini del- battito. Lo Sbarbaro colse in quel strelli; le siepi polverose, gli ac- mavere nei boschi umidi: “Ne tor- l’infanzia, si fermava a lungo alla battito l’essenza dell’uomo, an- quitrini, i ginepri accesi di cocco- navo stordito. L’uva saccheggiata finestra, osservava i fiochi lumi ch’egli pezzo d’orologeria con- le. Le passeggiate in campagna nottetempo nell’orto del nonno. della città, le persiane silenziose il- dannato all’inevitabile ripetizione completavano il sortilegio. Lungo Arrampicato alla vite, chiotto, mi luminate, le finestre buie aperte del vivere: lo stradale tra Varazze e Invrea, nei lasciavo inondare dalla soavità del nella notte, l’imposta che si lagna... Vedo allora che nulla nella vita boschi, si trovavano curiosi fiori grappolo sotto lo stellato fitto”. Talvolta sorde nenie cantate sotto è buono e nulla è triste, ma che tutto con corolle azzurre gradevoli al Venne l’adolescenza. Condanna- casa da un qualche giramondo gli è da accettare nello stesso modo; palato. Un giorno il padre, dietro to allo studio, Camillo iniziò ad aprivano orizzonti di avventura e e penso che convenga rassegnarsi un muretto di campagna, indicò ai odiare le pareti domestiche. La sua di sbaraglio. Quel canto era un urto ché tutto eguaglia la necessità suoi figli un luogo zeppo di viole. irrequietezza sorprese il padre, co- al cuore. La memoria trasaliva, fa- Oppresso da tanto fatalismo si

Del Buono dal 1860 SAVONA - VADO LIGURE - - TELEFONO 019.850405 A Campanassa N.4/2014 15 sentì come in una prigione priva di unica, la Necessità, che conduce i do ritorna ad una dimensione. Pubblichiamo, in occasione finestre, irrespirabile. Neppure gli carri e suona le ore. Forse mi va- Stanze dimenticate nell’oscuro pa- del centenario di “Pianissimo”, servì ripetere l’antico rito al canto do mineralizzando. Già il mio oc- lazzo dell’infanzia si aprono. Le il Testamento di Sbarbaro. Per degli ubriachi. Le lacrime, ben chio è di vetro, da tanto non pian- vertigini si allontanano, i tetti d’ar- quanto conosciuto dagli studiosi lontane da quelle che gli rigavano go; e il cuore un ciottolo pesante. desia gelidi di luna si sbriciolano nei suoi termini essenziali, il te- il volto da ragazzo, ormai erano La notte gli disvela questo lento per lasciar posto al familiare odore sto non ci pare sia mai comparso scarse e sciocche. Irriconoscibile ma inarrestabile processo: d’erba, alle campagne prostrate dal nella sua forma integra. “Il ver- Mi desto dal leggero sonno a se stesso, nella sua solitudine, sole e rallegrate dal canto delle ci- bale di pubblicazione del Testa- prese coscienza dello sdoppiamen- nel cuore della notte. cale, allo stormir d’alberi, al correr mento olografo del defunto si- to del suo io. Quell’altro suo io Tace intorno d’acque, ai cieli tersi invernali. A gnor Sbarbaro Pietro vulgo Ca- che sempre l’accompagnava, gli la casa come vuota e laggiù brilla tutte le cose buone della terra: millo deceduto in Savona il 30 diede la sensazione di camminare silenzioso coi suoi lumi un porto. Terra tu sei per me piena di gra- ottobre 1967 a rogito Notaio come un sonnambulo, solo, senza Ma sì freddi e remoti son quei lumi zia, finché vicino a te mi sentirò co- Mario Zanobini di Savona in da- essere visto, quasi rasentasse e sì grande è il silenzio nella casa sì bambino... Toccare l’erba come si ta 7 febbraio 1968... registrato a un’altra vita, e poter osservare sul- che mi levo sui gomiti in ascolto tocca un capo di bambino... prender Savona il 13 febbraio” si trova la strada, con occhi aperti ed Laggiù, i lumi del porto, culla di congedo dalla dolce terra... dolce trascritto nella Conservatoria estranei, i passanti: fronti calve di sogni, sono così freddi e remoti da così non mi sarà mai parsa... dei Registri Immobiliari di Savo- vecchi, inconsapevoli occhi di sottolinearne la morte. Si tratta di La notte non costruisce più fan- na al n. 813/68 (Il documento ce bimbi, facce consuete di nati a fa- un porto dove le navi non hanno tasmi da incubo, ma riporta lontani lo ha indicato il Sig. Augusto ticare e a riprodursi, facce volpine più rotta, non salpano più per chi aneliti di quando, ragazzi, si sorri- Roascio, che ringraziamo). stupide beate, facce ambigue di sa dove, marciscono sotto lo deva al buio, si attendeva l’alba preti, pitturate facce di meretrici, sguardo vigile di oscuri moli, gela- per salpare, per realizzare le spe- MIO TESTAMENTO ciascuno, occupato dall’attimo che te mura di cimitero. Una sensa- ranze che opprimevano il cuore, Tutto quello che è mio diven- passa, portando con sé la condan- zione di vertigine lo coglie. Il da- per abbracciare l’aria quasi a voler ta proprietà di mia sorella; com- na d’esistere. Gli abissi di silenzio vanzale della finestra dà a picco stringere a sé tutto il mondo. Beni preso l’erbario, del quale essa che avvolgevano questi condanna- sul vuoto. Sull’orlo del burrone si balenati e perduti, per essi ancora farà l’uso che crede. Dell’edito- ti sorridenti rendeva ingannevole fa strada una disperata invocazio- conta essere nati. La fragile soglia re Vanni Scheiwiller (Milano, l’amicizia. Queste sue convinzioni ne del soprannaturale, quando, im- d’aria della finestra,spalancata, li via Melzi d’Eril 6) è la proprie- gli procuravano alla sera, affac- provvisa, dal silenzio afoso della accoglie lieta, mentre lontano si tà letteraria dei libri miei che ha ciandosi alla finestra, un panorama notte, balza la facile melodia di un perde il segreto tradimento dell’u- pubblicato e pubblicherà, così spettrale. Tutto gli appariva immo- organetto. Il sangue ritorna nelle niverso: come di libri miei pubblicati bile, di una statuaria freddezza. La vene, il corpo, percorso da brividi, La finestra che ho aperto per presso altri Editori. I diritti città di pietra, immensamente va- vibra, l’ incubo si allontana, il ven- voi mi parrà di richiuderla nel d’autore, a cura di Vanni Schei- sta e vuota, le sue vie simmetriche to porta via con sé le tenebre, bal- mondo. Oggi ancora il mio cuore willer, dovranno invece essere e deserte, le case mute: abitante coni di frescura si aprono. Il mon- viene con voi. Domani ripasserete versati alla “Cassa Nazionale di e non vi riconoscerò. Assistenza e Previdenza fra gli G.F. Scrittori Italiani” (Roma, via dei Sansovino). Chiedo di esse- re sepolto nella terra in cassa di * Questa “preda sbarbariana” è la non legno senza cerimonie e senza risposta a chi mi aveva chiesto, in oc- discorsi. casione del centenario di Pianissimo, Spotorno, 27 agosto 1961 di scrivere come appare Savona dalle Camillo Sbarbaro alture della Villetta. www.averla.it

Auguri 16 A Campanassa N.4/2014 I PRIMI ANNI DELLA “A CAMPANASSA” A novant’anni dalla fondazione emergono dai giornali i primi passi dell’Associazione nella Savona degli anni Venti del Novecento di Giovanni Gallotti Il nuovo Podestà Paolo Assereto Presidente della simpatica e beneme- L’anno 1927, si aprì per l’Associa- rita società A Campanassa dell’omag- zione A Campanassa, con una presa di gio e del saluto inviatogli a nome del- posizione sulla nomina del nuovo Po- la Società stessa”. Monsignor Righetti destà, il marchese Paolo Assereto, tra così concluse la sua lettera: “Plaude l’altro consigliere dell’associazione. ad ogni sua nobile iniziativa ispirata Fu inviata l’undici gennaio, una lettera ai più puri ed alti sentimenti morali, al capo del governo, Benito Mussolini, civici e patriottici e augura alla Socie- nella quale l’associazione si dichiara- tà, custode e vindice delle memori e va entusiasta per la scelta e venne af- delle glorie cittadine, prosperità e in- fisso, un manifesto sulle mura della cremento sempre maggiore, mentre su città, che esprimeva la stessa approva- di esso implora le divine benedizioni”. zione. Una gara per le figurine dei presepi Un memoriale dei soci Antesignana dell’attuale “Mostra del Il 22 gennaio fu pubblicato sul gior- presepe d’arte nella ceramica”, giunta nale l’Indipendente, un memoriale fir- quest’anno alla quarantesima edizione, mato da cinquanta soci, nel quale era- Savona: Panorama Anni ’20. si può considerare questa iniziativa che no avanzate alcune richieste, che la la A Campanassa lanciò alla fine di set- Società doveva far presenti al Comu- tembre del 1927. La Società inviò ai ne. Tra queste l’esecuzione del piano fabbricanti di ceramiche una circolare regolatore, alcune correzioni al quadro che dopo aver esaltato questa antica ar- guida, che esisteva in piazza del Popo- te e le sue tradizioni così si esprimeva: lo, ad uso dei forestieri che giungeva- “La Campanassa intesa a conservare, no in città, la realizzazione della fo- a rinnovare le antiche tradizioni e a gnatura generale dell’abitato, l’apertu- mantener fattive quelle industrie che ra di una succursale dell’ufficio posta- sono peculiari della nostra Terra, indi- le a Villapiana, la cessione al Comune ce per la prossima ricorrenza di santa della fortezza del Priamàr, la sistema- Lucia, la festa tradizionale dei Presepi zione della stazione Letimbro, la rea- e dei Pastori, 13 dicembre p.v., una ga- lizzazione di una linea tramviaria per ra tra i nostri fabbricanti”. Il regola- Lavagnola, la costruzione di una se- mento prevedeva la realizzazione di di- conda linea di funivie Savona - San versi tipi di opere: pastori isolati, pasto- Giuseppe e, dulcis in fundo, la soprae- ri a gruppi, pastori montati, figurine mi- levazione della torre del Brandale per stiche e tutto ciò che poteva avere una riportarla all’altezza originale. L’arti- relazione con il presepe. Ogni ditta po- colo si concludeva però in modo scon- teva concorrere con uno o più modelli solato: “Di fronte all’apatia deplore- per ogni tipo. I premi ai lavori migliori, vole di gran parte della cittadinanza Torretta: Anni ’20. consistevano in due medaglie d’oro, ed alla indifferenza di molti soci, non due medaglie d’argento e quattro di risulta che A Campanassa abbia ri- un manifesto sui muri della città, sul Andrea Pertusio, Nicolò Pessano, bronzo, tutte accompagnate da un di- sposto”. quale, dopo aver indicato gli orari di Emilio Randaccio, Colombo Tarò, ploma. Le opere presentate, furono apertura delle urne, si poteva leggere: Giuseppe Tissoni, Sensitto Sguerso, esposte nelle vetrine dei principali ne- Il nuovo Consiglio Direttivo “È necessario che i soci accorrano Ferdinando Vacca, Giacomo Vallarino gozi della città, diventando poi proprie- Pochi giorni dopo, il 29 ed il 30 numerosi alle urne e sorreggano in tal e Francesco Varaldo. Come revisori tà della A Campanassa. Sui giornali gennaio, nella sede di piazza del Bran- modo il nuovo Consiglio Direttivo di dei conti, risultarono eletti Dante Ara- delle settimane successive non si fa pe- dale, si svolsero le elezioni per il nuo- plebiscitario consenso che gli sia gno, Francesco Bruzzone e Enrico rò riferimento ai risultati di questa gara. vo Consiglio Direttivo. Era possibile sprone e ausilio nell’opera proficua Viarni. La sera del 5 febbraio, il nuovo votare dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle da svolgere per il bene di Savona”. Consiglio si riunì per la prima volta ed Il giorno di Colombo 17. Il Cittadino del 22 gennaio lanciò Come componenti del Consiglio furo- elesse presidente Francesco Varaldo. Il 12 ottobre 1927, la A Campanassa un appello ai suoi lettori: “Considera- no eletti: Arturo Acquarone, Oreste pubblicò un numero unico dedicato al- ta l’importanza dei problemi inerenti Adami, Ernesto Astengo, Paolo Asten- Omaggio al vescovo Righetti lo scopritore dell’America, mentre la la nostra Savona, che il nuovo Consi- go, Flaminio Becchi, Luigi Brilla, Ge- Negli stessi giorni, fu nominato ve- domenica successiva, 16 ottobre un glio dovrà trattare, si spera che la rolamo Camerano, Emanuele Canepa, scovo di Savona Pasquale Righetti e la corteo partì alle 9 da piazza del Bran- gran massa dei soci accorrerà alle ur- Giovanni Damonte, Francesco Fava, A Campanassa espresse anche a lui il dale e si recò in Municipio per portare ne, dando, con ciò, prova di attacca- Antonio Garasssino, Marco Genta, suo compiacimento ed omaggio. Il ve- una corona di alloro al busto del gran- mento alla propria città natale”. Fu Maurizio Marrone, Carlo Martinengo, scovo rispose dichiarandosi, tra l’altro: de navigatore. anche affisso, a cura dell’associazione, Gio Batta Musso, Filippo Noberasco, “... sentitamente grato all’Ill.mo sig. (4 - fine) G.G.

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Salone. 18 A Campanassa N.4/2014 del Pontefice. Il caminetto di pa- alle quali fu donato. Si tratta di lazzo Sansoni era chiuso da un pa- una comunità di monache di clau- liotto in legno e tela con un’iscri- sura alle quali il Papa fu molto le- zione dedicata al Papa. Le altre gato, poichè il suo confessore il cornici contenevano alcune tele, al venerabile Bartolemeo Menocchio momento non rintracciabili; non si era un carmelitano. Il Papa ebbe sa se esistano ancora, se siano sta- modo di visitarle durante la sua te asportate o coperte, a tale pro- prigionia, quando il monastero si posito sarebbe necessario effettua- trovava nella zona dell’attuale via re qualche ricerca. Sulla parete a Venezia. Da una scaletta, in preca- destra di quella con il caminetto è rie condizioni, si accede al sotto- riconoscibile una scena campestre tetto, molto deteriorato. Le stanze, con un cavallo ed una carrozza, collocate a sinistra del salone, non mentre nell’ovale sul soffitto, sem- decorate e con interessanti pavi- pre nell’antica foto, si individua menti alla veneziana, si affacciano una raffigurazione del Carro del su via Sansoni. L’intero apparta- Sole. Dal vano interno al portico, mento è oggi in condizioni molto si può godere un bello scorcio su critiche e necessita di importanti via Pia e di qui si accede ad altre lavori di ristrutturazione. I pro- sale. Due, molto semplici si affac- prietari hanno intenzione di ven- ciano su via Orefici accanto ad es- derlo ad una assocazione o ad un se una cappella riccamente decora- mecenate che sappia e abbia la ta con stucchi, oggi gravemente possibilità di valorizzare l’impor- deteriorati e scrostati per l’umidi- tante dimora, legata alla storia sa- tà. Qui, Pio VII celebrò Messa in- vonese, per conservarla e renderla dossando, secondo la tradizione, fruibile, inserendola in un percor- una semplice cotta in pizzo con so di valorizzazione insieme con bordure verdi che oggi è in posses- altri luoghi, parte integrante del so delle monache Carmelitane patrimonio storico ed artistico del- Scalze di Santa Teresa, il cui mo- la città. nastero si trova in via Firenze ed L.A.

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Quel signore era mio dicola che si trovava proprio di nonno, nonno Carlo, anche se tutti fronte alla pescheria, costeggiare lo conoscevano per Attilio. tutto il muro di cinta di un cortile In un primo tempo il chiosco era dove era situato un negozio di situato all’estremità della piazza frutta e verdura e raggiungere in dove ora inizia Via Brignoni, in breve tempo l’angolo di Vico seguito, per motivi di viabilità, Monturbano. venne spostato nell’angolo oppo- La piazza era naturalmente più sto: dove Via Cavour incrociava tranquilla, non c’era il carosello di Vico Monturbano, il quale andava oggigiorno, e i bambini potevano a collegarsi con Via Piave; e su tranquillamente prenderne posses- quell’angolo rimase per molti anni so. Per i trasporti ci pensavano an- finchè non venne definitivamente cora i Fratelli Varaldo con i loro rimosso, ed è in questa posizione carri trainati da cavalli e, una vol- che tutti ce lo ricordiamo. ta al giorno, passava l’autobotte Il titolo mette in evidenza i gelati che, con i getti d’acqua, lavava le ma quella non era la sola o la più strade. importante attività del chiosco. I Si correva su per le scalette di bambini di allora si ricordano cer- Vico Monturbano e si arrivava sul- tamente con più affetto: “i pume- le “muntagnette” ai piedi degli letti”, “i pescetti”, “e stringhe”, “u Scolopi, dove parecchie galline, recanissu” e molte altre ghiottone- con uno spaghetto attaccato alla rie a buon mercato, facilmente ac- zampa, razzolavano nell’erba alla cessibili per gli acquirenti di allora. ricerca di mangime. Nel periodo invernale non man- Eravamo certamente molto più cavano mai le caldarroste come, poveri di adesso, di conseguenza nel periodo estivo, non mancava il con meno pretese e ci accontenta- citrato: un cucchiaio sciolto in un vamo ed eravamo felici con poco. bicchiere di acqua fresca ed ecco Ma non lasciamoci prendere dai pronto “u bagˆ ˆna näzu” come rimpianti, oggi abbiamo molto di scherzosamente veniva chiamato. più in tutti i sensi, quello che non L’acqua fresca richiama alla abbiamo, e che umanamente ci mente il frigorifero di allora: una porta a dire che erano tempi mi- capace cassa di legno foderata al- gliori, è la spensieratezza della l’interno di lamiera con sul fondo gioventù. una serpentina formata dal tubo nel quale scorreva l’acqua e, sopra a Piazza Saffi - Le frecce indicano la baracchetta. G.M. questa serpentina, veniva appoggia- ta una lista di ghiaccio, portata legge che affascinavano il mio cu- giornalmente da “u Bruno d’a giaç- rioso sguardo di bambino. I conte- ça” che con il suo motocarro goc- nitori con i vari gusti venivano poi ciolante faceva il giro di tutta la cit- sistemati nel carretto apposito e tà rifornendo di liste di ghiaccio i circondanti naturalmente da ghiac- pubblici esercizi. Attorno al ghiac- cio. cio venivano poste le bottigliette Il carretto dei gelati ricorda un Auguri di dalle varie bibite in uso: gazzose, concorrente del nonno: “U Pierìn” aranciata, chinotti, bitter, ecc. che aveva il suo chiosco in Via S. Buone Feste Numerosi erano i contenitori in Lorenzo, angolo Via Zunini. “U vetro ripieni delle più svariate e co- Pierìn” però aveva, per sua fortu- lorate caramelle che attiravano gli na, le gambe buone e quindi non si sguardi desiderosi dei piccoli pas- limitava al chiosco ma spingeva il santi, per non parlare delle tavolet- suo carretto nella zona di Villapia- te di “croccante” che attiravano an- na e arrivava sino a Lavagnola do- che gli adulti con i denti buoni. ve il suo grido: “geläti!” risuonava Il gelato usciva da un magazzino per le strade, richiamo che è anche sito in Vico Monturbano dove il ricordato in una bella poesia di nonno aveva sistemato una mac- Virginia Marchetti Ottonello. china adatta a produrlo: un conte- Il nonno abitava in Via Piave an- nitore di rame circondato da pezzi golo Via Paolo Boselli dove anche di ghiaccio, una piccola pala per io ho abitato per molti anni. Gli mescolare gli ingredienti e il tutto appartamenti erano situati sopra posto in rotazione da cinghie e pu- l’osteria di Devalle, una pescheria A Campanassa N.4/2014 23 Una vita per la musica GIUSTO FRANCO Giusto Franco, pianista e compositore Fisaconcerto (Tema dal Concerto per nato a Savona nel 1939, ha iniziato lo Fisarmonica classica) studio della musica e del pianoforte in In data 3 giugno il maestro Ennio giovanissima età con la M.a Tina Franzi- Morricone ha scritto una lettera di ap- no. Ha proseguito gli studi con il M.o prezzamento per le composizioni, nella Leandro Criscuolo diplomandosi al Con- quale dice testualmente “per quello che servatorio Statale di Musica “N. Pagani- può confortarmi nel parere che le espri- ni” di Genova sotto la guida del M.o mo mi sembrano eccellenti”. Vincenzo Silvio Giauni. Sempre nel mese di giugno 2009 il Ha conseguito il diploma magistrale, concertista M.° Pino Briasco ha revisio- l’abilitazione all’insegnamento della nato per chitarra classica le composizio- musica ed il diploma di composizione ni “Malinconia”, “Magic island”, “Cha- alla “Accademia Musicale Genovese”. grin”, “Romanza”, “Pensiero intimo” e E’ stato docente all’Istituto Magistrale “Omaggio”. Statale “G. Della Rovere” di Savona. Il 3 settembre 2009 A Genova-presso Ha esordito come pianista della can- la sede dell’Accademia Musicale Geno- tante RAI-TV Luciana Gongales e nel vese – è stata consegnata una targa (Di- 1957 ha fondato un complesso con il rettore artistico il M.° Vincenzo Silvio quale si è esibito – in Italia ed all’estero Giauni) con la seguente motivazione “Al – in qualità di pianista-cantante. Maestro Giusto Franco per la valenza ar- Dal 1963 è iscritto alla Siae-Sez. Mu- tistica”. sica-in qualità di “compositore” ed “au- Tra mille e più città una sola è nel mio cuore, Savona. Sempre nel 2009 sono andati in pro- tore della parte letteraria”. E’ iscritto al- grammazione due film (dei quali ha l’Uncla di Milano. scritto ed inciso la colonna sonora) e Nel 1966 ha partecipato come autore precisamente: “335 voci per non dimen- al 3° Disco per l’estate RAI-TV con la ticare” (Rai-Tv & Mediaset-Film Storia) canzone “La doccia” (D’Anzi Editore) e e “Shuudoujo Nawaj” (Japan-TV). nello stesso anno ha vinto il Festival del- Ha pubblicato le composizioni “Prelu- la canzone italiana a Nizza (Francia) con dio”,“Pensiero intimo”, “Omaggio a Pi- la canzone “Mai più crederò”. no Briasco” (per chitarra classica); “Mo- Nel 1967 ha vinto il 2° Recital della vie music”, “Chopin tribute” (per piano- canzone italiana a Vienna con la canzo- forte): “Conciencia” (per bandoneon e ne “Quando piangono gli angeli” (testo orchestra – nel repertorio del quintetto di Mario Traversi). “Letras de tango” – prima esecuzione Membro di giuria in concorsi nazio- assoluta al teatro Chiabrera di Savona nali,ha tenuto e tiene conferenze di mu- l’8 maggio). sicologia e lezioni-concerto. Sempre nel 2010 ha fondato il Giusto Ha pubblicato il libro “Invito all’a- Franco Trio (Francesco Barone al con- scolto della musica classica” (Editrice trabbasso - Fabrizio Poggi alla batteria) La Stampa”). con un repertorio basato prevalentemen- Ha al suo attivo molte composizioni te di rivisitazioni di brani famosi dei per pianoforte, per strumenti vari, per grandi autori classici (Beethoven, Cho- quartetto d’archi e per orchestra, pubbli- pin, Liszt, Brahms, Satie, etc.) arrangiati cate da note Case Editrici nazionali ed in chiave jazz. estere ed incise da noti interpreti. Il debutto è avvenuto al teatro Sacco Ha insegnato ed insegna all’Universi- di Savona l’11 aprile 2010. tà della terza età di Savona (oggi Per ricordare il giorno della memoria UniSv). (27 gennaio) ha scritto una Elegia per Ha organizzato (dal 1993 al 1996) archi, inviata alla Comunità ebraica di presso il salone di Villa Cambiaso in Sa- Roma. vona stagioni concertistiche (nel mese di Nel 2011 – in occasione del 150° luglio). Anniversario dell’unità d’Italia – ha Ha fondato nel 1994 l’Associazione scritto (su testo dello scrittore Mario Culturale “De Musica” ed è direttore ar- Traversi) un valzer “Buon Compleanno tistico del Concorso Nazionale di Com- Italia”, inviata al Presidente Giorgio posizione Pianistica, organizzato dalla Napolitano. medesima Associazione. A villa Cambiaso (SV) l’8 luglio Giu- Ha inciso tre LP (per la Bang Bang di sto Franco Trio in Concerto. Milano) ed un CD (per la Xenam di Ro- Del concerto è stato realizzato il dvd ma) di sonorizzazione (pianoforte-clavi- ed il cd. cembalo-organo) per la RAI-TV ed alcu- AL teatro Sacco di Savona il 1° otto- ne sue composizioni sono inserite in co- bre ha eseguito – con il pianista Eugenio lonne sonore di films e documentari cul- de Luca – il ciclo di tutte le composizio- turali. Nel giugno del 2007 il pianista fioren- Calabrese (RAI 3). ni pianistiche di GianFranca Irrera. Sue opere didattiche (Edizioni Carra- tino M.° Giuseppe Fricelli ha eseguito a Il 14 settembre 2008 (sempre in com- Al teatro Chiabrera di Savona il 20 ra) sono in adozione presso Conservatori Vienna “Nocturnes” (una serie di afori- memorazione del grande Frank Sinatra) novembre Giusto Franco Trio (Giusto statali e Scuole private. smi dedicati dal compositore savonese si è esibito a Lugano (CH) – Concerto Franco: piano, Francesco Barone: con- A seguito della tragedia dell’11 set- alla nipotina Ginevra). conclusivo della settimana musicale:di- trabbasso, Marco Canavese: batteria) è tembre 2001, ha composto un “Adagio Nel marzo del 2008 ha composto per rezione artistica del M.° Giancarlo Mon- stato ospite del memorial dedicato al per Archi” (inviato al M.° Salvatore Ac- pianoforte la “Sonata-Fantasia Italia”, terosso – come pianista accompagnatore M.° Romano Scorza. cardo ed al Sindaco di New York). che ha inviato – con dedica – al Presi- del cantante Fulvio La Cognata e come Del concerto è stato realizzato il dvd In occasione del Natale 2005 ha com- dente della Repubblica Italiana Giorgio solista (interpretando prima una parafra- ed il cd. posto cinque brani per pianoforte, che ha Napolitano, ricevendo risposta ed ap- si concertistica della celeberrima canzo- A dicembre 2011 ha inciso due CD inviato al Papa Benedetto XVI, riceven- prezzamento. ne “My way” e dopo una sua composi- piano solo ed un CD Trio. do risposta ed apprezzamento dalla Se- Il 6 settembre 2008 – in occasione del zione dal titolo “L’isola dei coralli” (Ra- Sempre a dicembre ha pubblicato do- greteria di Stato del Vaticano. decennale della morte di Frank Sinatra – dio Svizzera). dici composizioni pianistiche classic Nella primavera 2006 ha curato due è stato invitato (assieme al cantante Ful- Nel mese di marzo 2009 ha pubblica- jazz (produzione De Musica). Antologie pianistiche per conto della vio La Cognata) dalla Regione Liguria a to (Musicaurea Edizioni Musicali): A gennaio 2012 ha inciso un CD (Pia- Musicaurea Edizioni Musicali con brani Lumarzo (Ge) per un grande spettacolo Tema da concerto (dal Concerto per no solo) dal titolo “Giusto Franco plays di noti Autori contemporanei. commemorativo presentato da Giorgio pianoforte e Orchestra in la min. op. 96) Giusto Franco”. 24

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La produzione letteraria ligure Della natività di di nostro fantaxìa pupuläre e reçitè in Ogni homo s’aparegie tra il XIII e il XIV secolo è co- Signore Gesù Cristo. vulgäre, ciü senciu d’u Latìn monto devotamenti stituita quasi esclusivamente da Oggi è nato l’agnello, Cristo dövióu int’e gexe cumme len- a receiver lo doce Criste nato novelamenti; preghiere, inni, composizioni pieno di dolcezza: tutti si appre- gua ufiçiäle, ma ch’u l’ea difìç- poetiche di carattere sacro, nate stino a riceverlo con amore. Tutti lasciamo le peccae çile da capì p’â gente cumüne. e seam obedienti dalla fantasia popolare e recitate si apprestino molto devotamente Queste cunpusisiuìn, nasciüe a li soi comandamenti, in volgare, più semplice del Lati- a ricevere il dolce Cristo che è ’nte l’Italia de mezu, ciamè che ello è lo nostro redentore. no usato nelle chiese come lin- nato or ora; lasciamo il peccato e gua ufficiale, ma di difficile mostriamoci ubbidienti ai suoi “laudi”, se sun spanteghè Or som compij li iorni de lo parto de Marie: comprensione da parte dei fedeli. comandamenti, perché egli è il in pocu tenpu lanpretüttu, a sempre stagando vergen Queste composizioni, nate nel- nostro redentore. Ora sono com- séguitu d’a predicasiùn d’i frat- ella ea partoria l’Italia centrale, chiamate “lau- piuti i giorni del parto di Maria: ti Françeschén e Dumenichén, uno doce fantineto di”, si diffusero velocemente a rimanendo vergine ella ha parto- ma ancùn de ciü, d’e cunpagnìe che lo mondo è in bairia. seguito della predicazione dei rito un dolce fanciullo che ha po- Preghemora tuta via d’i Batüi, che purtävan ’n’äja per ogni peccatore. frati Francescani e Domenicani, tere sul mondo. Preghiamola ma ancor più, delle compagnie continuamente per i peccatori. növa ’nt’u spirtu d’a Gexa. E La Vergen gloriosa nostre Cazaççe han cügìu stu pinna de ogni belleza, dei Flagellanti, che portavano La Vergine gloriosa piena di rinövamèntu e, inte pochi anni, guardando a lo so fijo un’aria di rinnovamento spiritua- ogni bellezza, guardando il suo aveiva grande allegreza. le nella chiesa. Le nostre Confra- figliolo provava una gran gioia. ognünn-a a gh’äva ’na proppia Ella no aveiva drapi ternite adottarono questo rinno- Non aveva panni né ricche vesti: recügèita de orasiuìn, scìa tra- ni robe de richeza: vamento e, nel giro di pochi an- con un povero abitino fasciava il düte, scìa scrite direttamente in de povera robeta ni, ognuna aveva una propria Creatore. Oggi si è compiuto il fasciava lo Creatore. vulgäre lìgüre, da reçitä e cantä raccolta di preghiere in volgare, tempo tanto atteso che i santi in divèrse ocaxuìn festive. De Ancoi si è compio lo tempo sia tradotte, sia composte diretta- profeti avevano annunciato: il chi tanto è desiderato sólitu sti cunpunimenti i cantä- et li santi profeti mente in volgare ligure, da reci- dolce Gesù Cristo è nato a Bet- van gloja a-i Santi prutetuì d’e l’aveivan anonciao: tare e cantare in diverse circo- lemme, gli angeli hanno cantato Cazaççe, a-a Madonna, a Denà, lo doce Jexu Criste stanze festive. Prevalentemente i canti di grande gioia. Gli angeli ma primma de tüttu a-a Seti- in Bethlem si è nato, componimenti intendevano glo- vanno cantando gloria a Dio nel li angeli si àn cantato rificare i Santi protettori delle cielo e annunciano la pace in ter- mann-a Santa. canti di grande allegreza. Confraternite, la Madonna, il ra alle persone di buona volontà; Vistu che alùa pochi sävan Gloria a Deo in celo Natale, ma soprattutto la Setti- i pastori vegliano custodendo il leze e scrive, quelle laudi sun li angeri van cantando, mana Santa. loro bestiame: vanno in cerca di stète tramandè da-i Cunfrajelli et alla bona gente in terra paxe anonciando; Visto che allora pochi erano Cristo, il Salvatore che è nato. I sulu a vuxe: cuscì, cu’u pasä alfabetizzati, quella laudi sono pastori trovano Cristo che giace li pastor si veivan d’i sécculi, u ciü tantu de stu lor bestie guardando: state tramandate dai Confratelli nel presepe. L’angelo glorioso patrimonniu pupuläre u l’è spa- Criste van cercando, solo oralmente: così, col passa- mandato dal vero Iddio, che per- rìu sensa lasciä segˆnnu.ˆ chi è nato salvatore. re dei secoli, gran parte di que- dona i peccati e dà la pace al sto patrimonio poetico popolare mondo accenda i nostri cuori del A lauda de Denà ch’a vegne Li pastor trovan Criste, chi in lo presepio iaxe. è scomparso senza lasciare trac- suo dolce amore. Amiamo dun- doppu a nu l’è ’na preghea, ma L’angelo glorioxo cia. que dolcemente questo nuovo re, a l’è un˙ serén cuntìn d’u fètu e mandao da Deo veraxe, Di seguito si trascrive una lau- che per noi è nato sulla terra co- a invitta a venerä u Banbìn ve- che li peccai perdona, da ispirata al Natale: non ha for- me un poveretto: egli non ha ric- gnüu da nujätri pe purtä päxe e allo mondo si da paxe, ma di preghiera, ma è il sereno chezze, né servi, né valletti; il li nostri cor abraxe amù. I vèrsci mettan anche in de lo so doce amore. racconto dell’evento e contiene bue e l’asinello gli rendono gran- l’esortazione a venerare il Bam- de onore. evidensa a puvertè de Maìa e Or amemo docementi de Gexü: de següu a l’è ’na crì- questo nostro Re novelo, bino venuto tra noi per portare tica a-e richesse e a-u zgreˆju chi per noi è nato in terra pace e amore. I versi sottolinea- si como poverello: no, inoltre, la povertà sia di Ma- BIBLIOGRAFIA d’a Gexa de alùa. Fiorenzo Toso - La letteratura ligure in ello non à richeze ria che di Gesù: certamente una genovese e nei dialetti locali - Le mani - A questu tipu de orasiuìn u se ni servo ni donzelo; critica alle ricchezze e agli sper- Novembre 2009. pö fä muntä a grande tradisiùn lo bo e l’asinello peri del mondo ecclesiastico di Gianni de Moro - Storia e tradizione nei si ge fan grande honore. canti della Settimana Santa - Confrater- pupuläre d’e puexìe natalissie in allora. nita dei Disciplinati di San Pietro - Porto dialettu. N.B. A componimenti di questo tipo Maurizio - 1982. A Campanassa N.4/2014 27 U RECANTU D’I “AMIXI D’U DIALETTU”

Augüriu de Natäle Capudannu Vuriè che e note de ’na pasturäle puressan diventä tante stelinn-e Tante cose cäe pe u növu annu, de pende a-u vostru èrbu de Natäle ch’u segge sulu pin de giurni megiu!... tra a neive de cutùn ee lanpadinn-e. E quelle pö ciü bèlle e ciü sünànti Çerchemmu da scurdäselu u malannu ’nte ’na stella cumeta ei trasfurmiè ch’u n’ha anguscióu pe tüttu l’annu vegiu. da fä reze da-i angei cantanti che surva d’u prezeppiu sun vuè. ’Na votta l’ègua, ’na votta a sicitè... Anche vuriè che tütta questa lüxe a valichesse tère e munti e mä Atèra a l’ha tremóu ’nte tanti stäti... e a purtesse ’nsc’ê äe d’un nostru ventu Sun morti, ’nte sta nostra çiviltè, u cän salüu crióu a viva vuxe pe quelli che distante sun da cà tanti figiö picìn apenn-a näti!... che possan fä Natäle a cö cuntentu. Edoardo Travi E pe nu spaventä nu diggu u rèstu, ognùn u pense ’n po’ a-i malanni sö!... Natäle Tantu u purtiä anche st’annu növi guäi... St’annu se ripette pe Natäle ancùn a fèsta ch’a regorda de stä ’n päxe e pe rinuvä a vegia tradisiùn Ch’u migliure ou speremmu a San Scilvestru, brindiemu cu’u muscätu e u panetùn. ma se nu çe scangemmu drentu a-u cö Ma, pe piaxéi, nu stémmuse a scurdä nu sèrve mancu fäse augüri cäi. de catä st’annu un˙ panduse in ciü perchè l’àggimu armenu da mandä a chi l’è restóu p’â stradda sensa cà. Edoardo Travi Standu setè tranquilli ataccu a-u fögu pensemmu ch’a nu va davéi a penn-a de odiäse e de masäse föa de lögu. Basta ch’u tremme a tèra un˙ petin· ìn U Cunfögu che andemmu tütti quanti a ingrasciä l’èrba e alùa u finisˆceˆ u nostru prezumìn. L’è tradisiùn antiga medieväle Edoardo Travi che a duméniga primma de Natäle u se çende ’nta Ciassa Cumunäle ramme d’oufoggiu e ’n çeppu furestäle. Un˙ paize antigu pendavéi Un˙ paize de söˆgnu,ˆ nu senciu a truvä Alùa i çitadìn, da l’Abóu guidè, e che nu savieva se grande o picìn, van a porze aa ciü äta Auturitè se què Avalón de Murgäna e Merlìn o Camelot d’a gran Toua Riunda, l’invitu a travagiä cun onestè ma ch’u se tröva ’nt’u Daudecing. pe u ben e pe u zviluppu da çitè. Paize de poca gente, vegia e növia, ch’ascì ch’a gh’agge migèa de strumenti, a nu sa cusse fäsene e a nu i dövia: E quandu e sciamme s’isan scutizandu de gente ch’a pä a stagghe ’nsce l’atenti se leva un˙ crìu d’â gente che mîàndu sulu a-i penscei d’u muì e d’u pasä, a çèrca de savéi, induvinandu, p’ei què da cà a nu anbisˆceˆ e luntananse: paigiu a chi u gh’agge cäri e ascì de bärche, se bun l’annu sajà ch’u sta rivandu. ma nisciün ätru lögu duv’andä: né vìa pe tèra, né lasciandu a spunda; Pö da-u Cunfögu van tütti a sc-ciancä, e, ascì ch’a l’agge curasse e armamenti, cumme portabèn da péndiselu in cà, nu sacce cuntra chi pueili döviä. Restìa a-u zgreju,ˆ què i ciü sparagnìn: quärche rametta zà meza brüxä... finn-a a döviä ascì i spaghetti grupè, E l’annu növu ben u cuminsià. l’ea specialista ’nt’u fä da mangiä, senpre de modda a-i vestii e a-i rôbìn, tranquilla ’n cà e pâxùza int’e üzànse; Edoardo Travi ma fèrma a stä a sentì da ogˆniˆ vilaggiu u fuù d’i chén e u gurghezä d’i galli, che nu ghe rivan pö da gran distanse. Tant’è sta gente lì a ghe invegia e a möe, sensa mäi primma havéi ’ntrapreizu u viaggiu, A mè Santa Lüçìa né in bärca o surva i cäri a quattru röe, p’andä a scangiäse vìxite e regalli. Int’a preistoja, ch’u sajeva quan- prufümmu duçe d’u süccou fiou. Essiu d’A Ciann-a d’ea figetta mì, a nu se ciamäva Doppu, tra spunciuìn e pesunè, (Ezio Viglione) ancùn “fea”, dîmu sulu: “andem- ben atenti a nu runpì ninte, u se ri- Un paese antico per davvero mu a Santa Lüçìa”. väva a-a gêxétta pe ’n’urasiùn e pe Un paese di sogno, non facile da trovare e che non saprei se grande o piccolo, E andämu a Santa Lüçìa pe catä çende ’na candeja.ˆ se simile ad Avalon di Morgana e Merlino e balette pe l’èrbu de Denà, che Santa Lüçìa a l’ea cuscì: ban- o a Camelot della gran Tavola Rotonda, ma che si trova nel Tao-tè-ching; l’ean de vreddu culuróu e decuróu, chetti de balette e pastuì, turùn e paese di poca gente, vecchia e giovane çernendu e ciü bèlle cun giüdìççiu, póvee˙ damùe de latta e de legˆ ˆnu che, benché possegga migliaia di strumenti, döviàndu ’n cavagnìn de vìmini: pe-i figiö. non sa che cosa farsene e non li adopera: di gente che pare stia continuamente attenta poche, pe sustituì quelle che s’ean U gh’ea ’na tradisiùn: e zuenette soltanto a pensieri di morte e del dover defungere: rutte l’annu primma. scapävan da-i zuenotti pe nu fäse a motivo dei quali non ha desiderio di allontanarsi da casa Se catävan anche e strisˆceˆ d’ar- pigiä a baletè ’nsc’â testa (e balet- simile a chi abbia carri e pure delle barche, ma in nessun altro luogo in cui andare zentu perché e vege ean vegnüe te ean pinn-e de seröja) o, fosˆcia,ˆ né per via di terra, né lasciando la sponda, neigre e brütte. fävan finta de scapä crîàndu, prop- e, benché abbia corazze e armamenti, non sappia contro a chi poterli adoperare; Poi se pasävan in rasegˆnaˆ e sta- piu pe fäse curì aprövu: u zögu u contraria allo spreco al pari dei più grandi risparmiatori, tuette d’i pastuì, de tèra, p’ou pre- l’ea stu chì. fino ad usare pure le cordicelle annodate, zeppiu: u se catäva sulu ’n pastù Oua ch’a l’è ’na “fea”, che poi a era ricercata nel far da mangiare, sempre alla moda dei vestiti da uomo e da donna, pe annu, da zunze a-i ätri vegi de sajeva ’n mèrcóu cumme tanti ätri, tranquilla dentro casa e pacifica nelle usanze, cà, che gh’ävan zà ’n numme. Santa Lüçìa a l’ha pèrsu a sö ma- ma accidiosa nello stare ad ascoltare da ogni villaggio Me sajeva fermä ataccu a-i ban- gìa, a magìa d’e cose picinn-e e il furioso abbaiare dei cani e il gorgheggiare dei galli che non gli arriva poi da gran distanza; chetti pe de ùe, sensa stä a sentì i póvee,˙ d’e cose lüxènti, de l’oudù tant’è la gente lì ci invecchia e muore, mugugˆniˆ de mè mamà o de mè sö. duçe d’u süccou, a magìa de l’atei- senza mai prima aver intrapreso il viaggio – né in barca né sui carri a quattro ruote – A-a fin, ’n toccu de turùn e e za e de l’infansia. per andare a scambiar visite e regali. ninçöe caramelè che piaxeivan Ezio Viglione tantu a mè muè. Tüttu in mezu a-u Gianna Buzzoni 28 A Campanassa N.4/2014 U RECANTU D’I “AMIXI D’U DIALETTU” A STOJA DE L’ANBRA (Vernàculu de Chigèn) di Simonetta Bottinelli Esìudu, scritù grecu, u ne cunta tantu che cu’u cö strèitu Apullu u TRADUZIONE così tanto che con il cuore stretto che 4000 anni primma ch’u nasces- acunsènte a däghela vinta. U puè, in La leggenda dell’ambra Apollo acconsente a dargliela vinta. se Cristu, u sù, de giurnu, u l’ea tra- anscêtè, u fa e ürtime racumanda- Esiodo, scrittore greco, ci raccon- Il padre, in angoscia, gli fa le ultime scinóu da Apullu ch’u traversäva u siuìn i cavalli sun sarvèghi, han bi- ta che, 4000 anni prima della nasci- raccomandazioni: i cavalli sono fo- çé cun un˙ cäru tióu da quattru caval- zöˆgnuˆ de ’na man forte e de ’na vu- ta di Cristo, il Sole, di giorno, era cosi, hanno bisogno di una mano li sarvèghi. xe deciza. trascinato da Apollo che attraversa- forte e di una voce decisa. Fetonte si Apullu u l’ea puè de Fetunte che, Fetunte u se sustituisˆceˆ a-u puè, va il cielo con un carro tirato da sostituisce al padre, ma i cavalli dal- cumme tütti i figgi, de tantu in tan- ma i cavalli da l’ungia d’ou s’acor- quattro focosi cavalli. l’unghia d’oro si accorgono che un’altra mano tiene le redini. Plana- tu, u ne cunbinäva ünn-a e u sö ve- zan che ’n’ätra man a tegne e cin- Apollo era padre di Fetonte che, no sulla terra come saette, bruciano giu u duvèiva intervegnì pe risiste- ghie. Chinn-an versu a tèra cumme come tutti i figli, di tanto in tanto, ne combinava una e il suo vecchio dove- monti, pianure e la pelle degli abi- mä e cose. d’e saette e brüxian munti, ciann-e e tanti dell’Africa. Il padre di tutti gli Un˙ giurnu ch’u zügäva cun Èpafu, a pelle d’i abitanti de l’Africa. va intervenire per risistemare le cose. Un giorno che giocava con Epafo, dei , Zeus, adirato, scaglia un fulmi- figgiu de Zeus, u cuminça a rateläse Apullu u mîa ma u nu pö intervegnì. ne su Fetonte che cade nel fiume cun l’amigu e Èpafu, pe fälu ingelu- U puè de tütte e divinitè, Zeus, ra- figlio di Zeus, comincia a bisticciare con l’amico e Epafo, per farlo inge- Eridano. Le Eliadi, sorelle di Feton- zì, u ghe dixe che Apullu u nu ghe gióu, u manda un˙ fürmine a Fetunte te, sono disperate, piangono il fra- vö bèn tantu quantu Zeus u ne vö a ch’u cazze int’u sciümme Eridàn. E losire, gli dice che Apollo non gli vuole così tanto bene quanto Zeus tello e Zeus, per non vedere il dolo- lé e, pe questu mutivu, i duì figiö Elìadi, sö de Fetunte, sun disperè, ne vuole a lui e, per questo motivo, i re delle giovani, le trasforma in vegnan a-e man. Fetunte, cianzen- cianzan u frè e Zeus, pe nu vedde u due ragazzi vengono alle mani. Fe- pioppi; le tante lacrime versate di- du, u va da Climene, sö muè, che, duù d’e zuene, u e trasfurma in tonte, piangendo, va da Climene, ventano gocce d’ambra. Anche il re pe fälu cuntèntu, a ghe prumette pioppi; e tante ägrime versè diven- sua madre, che, per farlo contento, dei Liguri: Cicno, amico di Fetonte, qualunque cosa u vögge. Fetunte u tan guççe d’anbra. Anche u re d’i gli promette qualunque cosa voglia. è talmente sconvolto dall’accaduto piggia a-u volu l’ocaxùn. Da tenpu Lìgüri: Cicno, amigu de Fetunte, u Fetonte prende al volo l’occasione. che ne muore. Zeus, per pietà, lo un˙ gh’avèiva un˙ dexideju: muntä in- l’è tantu scunvoltu da l’acadüu, ch’u Da tempo aveva un desiderio: salire trasforma in cigno e, alla sua secon- sc’ou cäru d’u sù a-u postu de sö ne möe. Zeus, pe pietè, ou trasfurma sul carro del Sole al posto di suo pa- da morte, andrà a formare la Costel- puè. A muè a çèrca de fälu raxunä e in cigˆnuˆ e a-a sö segunda morte u dre. La madre cerca di farlo ragio- lazione del Cigno. S.B. a stessa cosa u fa u puè, ma Fetunte andià a furmä a Custelasiùn d’u P.S.: I Liguri, nell’antichità, avevano il mono- nare e la stessa cosa fa il padre, ma polio del commercio dell’ambra in tutto il u nu se da pe vintu e u insciste cuscì Cigˆnu.ˆ Fetonte non si dà per vinto e insiste Mediterraneo. ARMERIAARMERIA TESSITORETESSITORE

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XXIV CONCORSO PROVINCIALE DI POESIA DIALETTALE II Regionale “Beppin da Cà” (Giuseppe Cava) Scadenza: mezzanotte del 31 gennaio 2015

L’Associazione savonese “A Campanassa”, al fine di valorizzare e divulgare l’uso del dia- letto (come lo si parla nelle diverse località della Liguria), indice il XXIV Concorso di Poesia Dialettale “Beppin da Cà”, riservato a tutti i poeti dialettali che si esprimano in una delle parlate locali della Regione Liguria. Quest’anno Il Concorso in Vernacolo presenta due SEZIONI: SEZ. A: RISERVATA A TUTTI I POETI LIGURI, SENZA DISTINZIONE DI PRO- VINCIA; SEZ. B: GRATUITA RISERVATA ALLE CLASSI DELLA SCUOLA ELEMENTA- RE DELLA PROVINCIA DI SAVONA (si richiede una sola poesia o filastrocca per classe, in lingua italiana con il vincolo dell’inserimento di almeno tre termini in dialetto sabazio evidenziati nel bando; quest’anno il tema sarà: “La mia Scuola”) Il Gruppo di Studio “Amixi d’u dialettu” metterà a disposizione un esperto per eventuali chiarimenti in proposito.

Vegia Sann-a te sentu vixinn-a, e mi nu te possu Vegnindu filóu da-u Piluccu, lasciä. chinandu pö a Lavagnöa, Ma u tenpu (u) te scappa zvèltu, rivu ’nt’a Ciann-a; ti çèrchi de méttighe un˙ fren. lì (a) gh’ea a mè Scöa, E forse te calan ma a “Scärpa e Magnàn” (a) nu gh’è ciü: ma ti ti e serén gh’han fètu palassi e turette, te pä d’ese senpre ’n figiö. de spresˆciaˆ te l’han caciä zü. Da-u sciümme i fävan butigge, Me fèrmu un˙ mumentu pensuzu, gh’han fètu ’n supèrmèrcóu; riveddu a mè zuventü. ti passi a-u de là d’u Letinbru ’nsce ’n punte che l’ègua a l’ha sfundóu. Vegia Sann-a Balunè cu’a seröja sentu u prufümmu d’u mä. pe Santa Lüçìa; un˙ turùn, A-e Furnäxe i pescuéi dùe ninçöe, che tîävan e réi. pö tanta ’N’arbanèlla alegrìa. ’na ciappa Gh’ea San Pé ’nt l’Unzaˆja e dùe anciùe e d’i antighi Cascè: suttu sä. dùe mu˙àgge ’Nt’a Ciassa d’u Rè e tréi gatti u se fäva u mèrcóu. sun sulu restè. A mesc-ciüa ’nt’a cavagˆnaˆ Giorgio Coggiola (ti) purtävi a cà l’ôu. Tratta da: Canti Liguri - E Non - O vegetta picinn-a Proprietà stampa UniSabazia - CID - Vado Ligure 30 A Campanassa N.4/2014 IL REBUS DI BORZONE Siamo nei pressi di Lavagna, in Liguria. Sant’Andrea è un’abbazia che sa di storia, ma orientata oggi all’ascolto della Parola. Qualche incertezza permane sulle origini del luogo sacro. di Paolo Mira La storia dell’abbazia ligure di monumento nazionale, mentre Sant’Andrea di Borzone, nei dal 2000 si sta procedendo a un pressi di Lavagna inizia “uffi- delicato intervento di restauro cialmente” nel 1120 con una bol- dell’intero complesso, al fine di la di papa Callisto II, ma tanti dare vita a una Casa di preghiera sono gli indizi che fanno pensare e accoglienza, un luogo dello a una sua origine molto più anti- spirito alla cui base stanno l’a- ca. Dalla storia sappiamo che, scolto della Parola e la preghie- nel luogo in cui sorge l’attuale ra, l’accoglienza, il silenzio e la complesso, i bizantini eressero al solitudine, l’essenzialità e la tempo della “guerra gotica”, nel- gratuità. la prima metà del VI secolo, un «La chiesa abbaziale – spiega baluardo difensivo a presidio di padre Attilio Fabris, responsabile un collegamento viario tra la ri- della Casa di preghiera, oltre che viera e la pianura Padana. profondo conoscitore della storia Quando e da chi sulle rovine del cenobio – è un vero gioiello della fortezza bizantina fu edifi- artistico e un monumento fra i cata la chiesa di Sant’Andrea più importanti del patrimonio con l’annesso monastero conti- storico e architettonico ligure. La nua a rimanere motivo di incer- muratura esterna e interna della tezza e discussione. Il primo facciata e dei fianchi corrispon- documento scritto, infatti – co- de, con poche modifiche, a quel- me accennato – è la bolla ponti- la originaria, probabilmente del- ficia del 1120, nella quale Calli- l’VIII-IX secolo, giocata sulla sto II confermava il possesso bicromia dei due materiali di co- del cenobio di Borzone all’ab- struzione impiegati – pietra e bazia di San Pietro in Ciel d’O- mattone – e sulle ritmate propor- ro di Pavia. zioni del doppio ordine di arca- La tradizione locale indica il telle cieche, che ininterrottamen- nostro monastero come fonda- te la percorrono, dando un’im- zione dell’abbazia piacentina di pressione di grande armonia e San Colombano di Bobbio; tutta- raffinatezza nonostante la pover- via la mancanza di Borzone ne- tà dei materiali». gli antichi documenti bobbiesi e L’austerità architettonica è in- la sua presenza nella bolla papa- gentilita all’interno da opere di le tra le dipendenze pervenute al- grande rilievo artistico. Al centro l’abbazia pavese – essa pure co- del presbiterio, vi è l’altare mag- lombiniana per dotazione di re giore, opera in stucco risalente Liutprando – proporrebbero una alla prima metà del XVIII seco- retrodatazione della sua erezione lo, sormontato da un grande cro- forse alla prima metà dell’VIII cifisso coevo, attribuito alla secolo, a opera dello stesso re scuola del Maragliano, uno dei longobardo. più importanti scultori in legno, Nella seconda metà del XII se- donato all’abbazia dall’allora colo, venuti a mancare i monaci cardinale Spina, vescovo di Ge- colombiniani, l’arcivescovo di nova, in qualità di abate com- Genova Ugo della Volta, nel mendatario. Sul lato sinistro del 1184, decise di restaurare il presbiterio vi è, invece, un bel complesso ormai cadente e chia- tabernacolo in ardesia datato il mò la congregazione benedettina 1513. francese di “La Chaise Dieu”. Pregevoli anche gli altari della Accettata la donazione, i bene- navata: quello dedicato a San- dettini garantirono la loro pre- t’Anna del 1755, con una statua senza a Borzone fino agli esordi seicentesca che la raffigura, e del XVI secolo. Nel 1535 l’ab- quello di Maria Vergine, com- bazia divenne commenda, realtà missionato nel 1644 dall’abate che durò fino al 1847. Tra gli Gaspare Gazzolo, con una scul- abati commendatari vi furono fi- tura in marmo raffigurante la gure di spicco come il cardinale Vergine con il Bambino. Michele Ghislieri, il futuro papa Nella parete absidale, era un San Pio V. Dopo le soppressioni tempo collocato – oggi al museo Borzone divenne chiesa parroc- diocesano di Chiavari – un gran- chiale, nel 1910 fu dichiarata de polittico, opera del pittore di A Campanassa N.4/2014 31 origine milanese Carlo Bracce- schi a Lavagna. sco, realizzato nel 1484. Accanto Per chi è disposto a un’ultima alla chiesa, sorge, infine, la pos- fatica, dopo aver ammirato il ci- sente torre campanaria che pre- presso plurisecolare del sagrato, senta una muratura di circa un annoverato tra le piante monu- metro di spessore; incastonata in mentali della Liguria con i suoi essa si trova un’importante lapi- cinque-sei secoli di vita, va se- de, un tempo forse collocata al- gnalato il misterioso Volto mega- l’interno della chiesa, che recita: litico di Gesù Cristo, in località «MCCXLIII abbas gerardus de Rocche di Borzone. Si tratta di cucurno natus fecit fieri has ec- un grande masso, scoperto nel clesia et turrem», certamente a 1965, che raffigura un volto documentare importanti lavori di umano dell’altezza di circa 7 ammodernamento voluti nel metri. 1243 dall’abate Gerardo di Co- gorno, nella medesima epoca di P.M. costruzione della vicina e famosa basilica di San Salvatore dei Fie- (Da il Segno nel Mondo) COME RAGGIUNGERE BORZONE L’abbazia di Sant’Andrea di Bor- zone si trova in Liguria e, più preci- samente, in Val Sturla, nei pressi di Lavagna. È facilmente raggiungibile utilizzando l’autostrada Genova-Li- vorno, uscendo al casello di Lavagna. Si prosegue, quindi, per 10 km in di- rezione Carasco-Borzonasca e giunti a Borzonasca, deviando a destra, con altri 3 km di strada si sale all’abba- zia di Borzone. Quest’ultimo tratto è percorribile in auto, ma per i più vo- lenterosi anche a piedi, in quanto i pullman sono impossibilitati a salire a causa delle misure ristrette della strada. Responsabile dell’abbazia e della Casa di preghiera Sant’Andrea è padre Attilio Fabris, che può essere contattato al numero 0185.340056. Per ulteriori informazioni e appro- fondimenti storico-artistici è possibi- le consultare il sito: www.abbazia- borzone.it.

Antica Latteria “Gina” nel centro Storico di Savona piazza Chabrol 3r. - tel. 019/828945 Specialità famose: Frappé - Gelati - Panna Montata Auguri di Buone Feste 32 A Campanassa N.4/2014 LA RETE SCIABICA: STRUTTURA, COMPOSIZIONE E PARTICOLARI di Carlo Astengo La rete sciabica è costituita da tre relativo bracciolo di circa 1,5 m. di circa 10 metri. Le due fiancate della manica era- elementi fondamentali: I barilotti avevano la funzione di Nella stagione di transito (pasag- no costituite dal prolungamento - le corde, lunghe 100 m annodate evitare lo sfregamento dei bastoni giu) delle sarde e delle alici, il pe- delle reti (casaletti) appositamente tra loro, variavano da quattro a 12 sul fondale ed erano il riferimento sce rimaneva intrappolato (in-ma- adattate ed assumevano il nome di elementi; dell’inizio delle reti. giè) in parte nelle bande. “scelè”. - le due reti laterali (bande), lunghe Per calare da bordo la sciabica, si Alle estremità superiore e infe- La chiusura della manica era co- circa 190 metri cadauna, erano co- impegnavano 4 persone, compreso riore delle reti di cotone (mappi e stituita da una rete fitta detta “te- stituite da tre tipologie diverse di il capobarca. casaletti), veniva annodata manual- stäja”, lunga 6 metri e larga 1 me- maglia; Le corde dalla riva erano tirate da mente, nodo per nodo, una doppia tro. - la manica (manega o saccu), era il 6-8 persone per lato: uomini, don- maglia di rinforzo, alla quale veni- Le fiancate che formavano il tra- tratto terminale ed era collegata al- ne, ragazzi, mediante l’utilizzo del- va cucita una striscia di rete più ro- pezio “cune” erano lunghe 2,5 m. e le bande. la “cengia”, indossata a tracolla. busta, con maglie più rade alta cir- alte da 2 a 1 m. circa. Il recupero delle corde tirate a ri- ca 15 cm, chiamata “sarzùn da Nella grande rete sciabica “rèi”, Le corde va veniva effettuato di solito da ciungiu e da natta”. le misure della manica erano circa Erano costituite da canapa appo- donne esperte ad “addugliare” (rac- Questa rete “sarzùn” veniva, a 19 m. totali di lunghezza, 4 metri di sitamente lavorata e ritorta, erano il cogliere in cerchi sovrapposti la sua volta, cucita alle corde “brem- larghezza, con un tratto terminale a risultato di una lavorazione che ini- spirale), chiamato “fä e corde”, mi”, con passate di filo robusto, forma trapezoidale (per creare ziava dai fili (fiärse); tre fili varia- mediante il quale venivano formati chiamate “unsè”, distanziate tra lo- maggiore volume) di rete più fitta mente ritorti formavano i trefoli. I dei cilindri cavi alti circa un metro. ro di circa 17 cm ed assicurate alla lunga 2,5 m. e larga da 4,5 a 6 m. trefoli ritorti formavano i legnoli Il tempo necessario a completare corda con nodo detto di “doppio La gola della manica raggiunge- (lignö) e più legnoli avvolti a spira- una cala era di circa due ore. Di collo”. va in altezza circa 10 m. d’apertura le, formavano la corda. norma, nel periodo estivo si opera- L’intervallo, di circa 17 cm, de- e terminava gradualmente fino a 1 Le corde avevano un diametro di vano due o tre cale, mentre in quel- terminava anche nella rispettiva metro. circa 1,8 cm ed una lunghezza di lo invernale due. corda la distanza dei piombi e dei La manica iniziava dalla gola e 100 metri, mentre sino ai primi de- sugheri. l’equilibrata tensione dei piombi e cenni del secolo scorso erano lun- Le bande Ad eccezione di alcuni metri ini- dei sugheri, le permettevano di as- ghe 80 metri. Sono due e iniziano dai bastoni, ziali sollevati dai barilotti, la corda, sumere una forma “a volta policen- I pescatori fornacini utilizzavano del diametro di circa 5 cm, lunghi compreso il tratto ad inizio manica, trica”, simile all’imboccatura di da 4 a 12 corde per lato (banda). circa 55 cm. I bastoni sono il mez- fluttuava lievemente sul fondale ma- una galleria. Il numero di corde variava a se- zo che unisce la prima corda alla re- rino, senza il rischio di deturparlo. Sulla corda o “bremme”, erano conda del tipo di pesce in transito te di inizio bande. Alle estremità Nel primo tratto della rete banda, inseriti una serie di sugheri che for- nel periodo, dalla zona scelta in cui dei bastoni sono legate le corde di lungo circa 130 metri, i sugheri so- mavano la volta (gua), sulla cui operare la cala (caä), dalla stagione canapa (chiamate anche lime), de- no formati da rettangoli di circa sommità erano disposti una serie di e dal tipo di pesce da pescare: zerri nominate “bremmi”. 15x10x2,5 cm e nel lato maggiore sugheri rotondi detti “maestra” (zerli), novellame (pignuetti), avan- Le bande sono composte da tre ti- due fori permettono di legarli alla (mestra). notti delle sarde (gianchetti). pologie di rete, sono lunghe com- corda. Nell’area delle Fornaci, per le ca- Questi tipi di pesce abbondavano plessivamente 190 m. ed assumono Per la rete “mappi” e “casalet- ratteristiche batimetriche del fonda- sul litorale savonese in quanto tro- una forma triangolare da 0,5 a 9 m. ti”, i sugheri sono formati da due le marino, la maestre affiorava in vavano condizioni complessiva- di pescaggio massimo, convergono dischetti del diametro di 7 cm, del- superficie in corrispondenza di cir- mente favorevoli. unendosi alla manica e formando lo spessore di 2 e con un foro cen- ca 10 m. di profondità ed a circa L’aggiunta delle corde iniziava un corpo unico. trale di 2 cm vengono infilati nel 380 m. dalla battigia. collegando la prima (l’ünn-a) ai Nella rete delle bande le maglie “bremme”. La parte superiore ed inferiore bastoni di inizio bande, mentre le si estendono a forma di rombo, tra- Le corde “bremmi” delle bande della manica “grixela”, era la parte corde successive si univano tra loro mite una equilibrata tensione dei con sughero e piombo, seguono più complessa della sciabicaed era con il nodo “bandiera” o “scotta” piombi e sugheri sostenuti dalle senza interruzione da bastone a ba- costituita da cotone robusto, pro- detto gruppu de gassa. corde, denominate “bremmi”. stone, sino all’apertura della gola o dotta manualmente con maglie di Alle corde, distanziati di circa Nelle bande il primo tratto di re- “ corona”, dove vengono collegate, varie misure (scîuin). 150 metri, si annodavano i gavitelli te, lunga circa 130 m. era prodotto per mezzo della griglia “grixela”, La griglia doveva sostenere la (natùin) a forma piramidale, alti manualmente con filo di canapa alla manica “mànega” superiore maggiore tensione e carico di tutta circa 40 cm e composti da più su- con l’ausilio di tavolette di legno di “speùn” ed inferiore “ferzu”. la rete sciabica. gheri (natte), a forma quadra, so- varie misure, che determinavano la Le bande di circa 190 m. veniva- Questo tipo di pesca veniva prati- vrapposti e collegati a un capo cor- lunghezza della maglia da nodo a no raccolte in cerchi sovrapposti cato su tutte le coste sabbiose e nei da detto “braso”, lungo circa 1,5 nodo. del diametro di circa 50 cm, in tratti di insenature trasformatisi in metri. Le prime 3-4 maglie iniziano dal gruppi di 6-7 per ogni lato di banda calette. I gavitelli annodati alle corde la- bastone e sono lunghe 30 cm, men- e chiamate “möe”. Esistono a questo riguardo testi- to levante e ponente tenevano solle- tre le successive si infittiscono au- monianze del passato su litografie, vate le corde dal fondale e permet- mentando il loro numero sino a 5 La manica stampe, fotografie che dal XV se- tevano al capobarca di osservare il maglie a palmo, permettendo così La manica era la componente più colo raffigurano scene di pesca sul- tiro simmetrico delle reti (bande), un pescaggio di 9 metri. importante della sciabica. La fune o la costa savonese. in modo che l’inizio manica si ac- La seconda rete, cucita alla pri- “bremme” da piombo, si disponeva Significativa quella del celebre costasse a riva in modo corretto. ma, è costituita da filo di cotone adagiata sul fondale formando un gesuita savonese Orazio Grassi, Il capobarca, laddove necessario chiamata “mappi”, lunga 35 metri, semicerchio del diametro di circa 5 astronomo e matematico, che nel per eventuali aggiustamenti al tiro è prodotta industrialmente con ap- m , che si propagava verso riva, ab- 1626 lasciò un’accurata testimo- delle corde, segnalava alla squadra positi telai. La rete formata da circa binata alla corda di levante e di po- nianza topografica della città di Sa- (tregiä) di levante o di ponente, di 900 maglie del “15” a “palmo”, nente. vona, con scene di pesca con scia- allentare o aumentare il tiro, per ri- permette un pescaggio di circa 9 Su entrambi i “bremmi” all’im- bica e tremaglio. pristinare il corretto allineamento. metri. boccaturadella manica, oltre a so- C.A. Oltre ai gavitelli, veniva collegato La terza rete denominata “casa- stenere sugheri e piombi, veniva alla prima corda e sui due lati, in letti”, cucita alla seconda, è lunga composta la griglia (grixela) utile a (“Dai Gussi dae Bärche” di C. Astengo prossimità dei bastoni (bastuìn), un circa 25 m. ed è formata da 1100 collegare la rete superiore della ma- e L. Cerisola) barilotto di legno (barì), alto circa 45 maglie, più fitte, del “17/18” a nica (speùn) con la rete inferiore cm, del diametro di circa 30 cm. ed il “palmo” e permette un pescaggio (fèrsu). Fine della terza parte A Campanassa N.4/2014 33 FONDAZIONE SAVONESE PER GLI STUDI SULLA MANO LA DONAZIONE DELLA BIBLIOTECA SCIENTIFICA DI RENZO MANTERO di Mario Igor Rossello Renzo Mantero, oltre a creare e argentino di Eduardo Zancolli e lasciare una Scuola di Chirurgia dallo scozzese Edward Lamb. Ne- della mano che è sempre un riferi- gli anni ’90 l’interesse scientifico mento per tutto il mondo che si in- si è poi spostato sulla biomeccani- teressa di questa specialità, ha la- ca del polso e della mano, ed ecco sciato una enorme raccolta di testi, quindi i testi di riferimento princi- riviste, documentazioni scientifi- pali su questa materia ancora oggi che, un patrimonio culturale di va- non del tutto definita, i ponderosi lore inestimabile e unico, che non volumi di Kirk Watson e Bernard poteva andare disperso. Grazie alla Morrey, l’uno americano e l’altro sensibilità e generosità della vedo- inglese, e tutta la letteratura sui va Sig.ra Bragantini, l’intera Bi- moderni concetti riabilitativi, l’uso blioteca scientifica di Renzo Man- dei nuovi tutori dinamici, dei fran- tero è stata così donata con Atto cesi Dominique Thomas, Jean Le- notarile al Direttore del Centro re- vame e dell’americana Evelyn gionale di Chirurgia della mano Mackin. intitolato al Maestro scomparso. Naturalmente ho ricordato solo Ricoprendo tale ruolo ho quindi ri- una piccola parte dell’enorme rac- cevuto in custodia questo patrimo- colta di testi provenienti da ogni nio, e nell’occasione del censi- angolo del mondo di cui sono ora mento dei testi contenuti nella bi- custode, essendo impossibile sof- blioteca, ho avuto modo di riper- mentali della nascente Chirurgia si efficienti descritte nei volumi di fermarsi su tutti nessuno dei quali correre la lunghissima storia scien- della mano specialistica, fino alle Alfred Swanson, e soprattutto è da considerarsi meno importante. tifica ed umana di Renzo Mantero, primissime edizioni, anno 1958 l’avvento della microchirurgia, de- Su tutti questi testi infatti abbiamo e successivamente di noi, suoi suc- (avevo un anno!) delle dispense scritta nei testi dell’austriaco Han- passato notti a studiare, a confron- cessori ed eredi, testimoniata nel dei Corsi di Marc Iselin a Parigi, e no Millesi, ideatore della ricostru- tare le fonti, addentrarci nella bi- corso di tanti anni da questa ovviamente dei successivi aggior- zione dei nervi periferici, di Mor- bliografia per poter a nostra volta straordinaria raccolta, che si com- namenti: erano gli anni in cui Ren- ton Spinner e Lee Dellon da New produrre la vasta mole di opere pone di ben 964 volumi tutti dedi- zo Mantero, allora ventottenne, gi- York, O’Brien e Sidney Sunder- che la nostra Scuola ha prodotto in cati alla Chirurgia e Riabilitazione rava per i pochi Centri di Chirur- land da Melbourne, Kenya Tsu-ge 50 anni di esperienza, opere per le della mano. gia della mano europei per impara- da Osaka e Giorgio Brunelli di quali siamo noti in tutto il mondo Si inizia dai testi sacri che sono i re dai maggiori Maestri dell’epoca Brescia, del francese Guy Foucher, e che oggi ci permettono di essere pilastri della Chirurgia, dell’Orto- i segreti della difficile arte di rico- ideatore di un gran numero di lem- autorevoli referenti preso tutte le pedia e della Chirurgia Plastica in struire una mano offesa. I concetti bi vascolarizzati ancora oggi am- sedi scientifiche più accreditate. generale, scritti nel periodo tra le contenuti in quelle pubblicazioni piamente utilizzati per riparare le Parafrasando Isaac Newton dob- due guerre mondiali dai più grandi ancora oggi sono non solo validi, perdite di sostanza cutanea. Non biamo quindi riconoscere di aver Chirurghi dell’epoca, Sterling ma indispensabili per comprendere mancano però opere più conven- potuto guardare lontano perché Bunnel a New York, Tranquilli- il razionale del trattamento della zionali sulla malattia di Dupuytren siamo saliti sulle spalle dei gigan- Leali e Dogliotti in Italia, Skoog in mano. E poi, negli anni ’60, i testi ancora oggi fondamentali, come i ti, ma questa “salita” a sua volta ci Svezia. di Claude Verdan di Losanna, di lavori del parigino Raoul Tubiana è stata resa possibile dalla lungi- Della letteratura del primo dopo- tutti gli esponenti della Scuola e dell’australiano John Hueston. E miranza, dall’intelligenza e dalla guerra, a partire dal 1947, trovo le americana: Adrian Flatt, James poi tutta la letteratura degli anni grande passione di Renzo Mante- raccolte delle esperienze maturate Hunter, James Strickland, Graham ’80 sulle malformazioni congenite, ro, che non ringrazierò mai abba- da persone come Guy Pulverftaf e Lister, Edward Flynn, dove alla vera passione di Renzo Mantero, stanza non solo per avermi inse- Graham Stack, in Inghilterra, Mer- tecnica si affiancano e primi reso- nei testi dei modenesi Augusto Bo- gnato l’arte della Chirurgia della le D’Aubigne in Francia, Dieter conti sulle esperienze consolidate nola e Alessandro Caroli, degli mano, ma, e soprattutto, per aver- Buck-Gramko in Germania, tutti dai risultati. Negli anni ’70 la tec- americani Adrian Flatt e Pat Mac- mi mostrato la via per la cono- ovviamente in lingua originale, nologia inizia a farla da padrone, kinnon, sul trattamento delle para- scenza. dove vengono poste le basi fonda- con la comparsa delle prime prote- lisi, soprattutto descritte dal genio M.I.R.

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Domenica chiuso 34 A Campanassa N.4/2014 LA CHIRURGIA GENERALE DEL SAN PAOLO DI SAVONA intervista di Delia Zucchi

Sono più di 9 anni che il Dr. An- ma con semplici 3 o 4 buchini –. roscopico! –, lo studio universita- ro consenso – è vero – ma perce- gelo Schirru dirige la Chirurgia Tutti i chirurghi si trovarono im- rio presso l’Università di Nizza. pivo molto bene che era un con- Generale dell’Ospedale San Paolo provvisamente smarriti e a un bi- Finalmente arriva il 6 novembre senso al Chirurgo piuttosto che al- di Savona. vio: continuare testardamente sul- 1992 – data “storica” per me e, so- la tecnica innovativa. la vecchia strada o percorrere – prattutto, per l’Ospedale di Savo- Ma intorno al 94-95 le cose co- Dr. Schirru da quando è al con tante incognite – questa nuo- na – quando eseguo la prima co- minciano a cambiare: i pazienti San Paolo? va via minimamente invasiva per lecistectomia totalmente laparo- intraprendono una specie di “pas- Sono contento di poter ripercor- il paziente. scopica – fra le primissime in Li- sa parola” con familiari e amici rere le tappe della mia “avventu- guria. sulla bontà del proprio decorso ra” a Savona che è iniziata, insie- Quindi fu una vera e propria Ricordo bene la grande fatica postoperatorio. Più del mondo me al mio ex Primario Dr. Paolo rivoluzione nella Chirurgia? delle prime operazioni – che at- chirurgico e dell’industria, che ha Cavaliere, al Dr. Ingravalieri e al E’ assolutamente vero: il “dis- tualmente considererei “facili” – investito ingenti risorse in questa Dr. Auxilia, nel luglio 1989 quan- orientamento” fu generale e durò ma soprattutto la soddisfazione e chirurgia altamente tecnologica, do abbiamo “fondato” a Valloria anni. Litigi, contrapposizioni, la “sorpresa” di scoprire dettagli sono stati proprio i Pazienti a de- la 2° Divisione di Chirurgia (a muro contro muro. Ammetto che anatomici, ingranditi e magnificati cretare il successo della tecnica quel tempo si chiamavano Divi- anche io all’inizio – eravamo nel sul monitor, che non avevamo laparoscopica, contribuendo a far sioni e c’era il Primario, mentre 1990 – rimasi scettico, ma rapida- mai potuto vedere in chirurgia tra- nascere il concetto di “cultura adesso sono Direttore della Strut- mente intuii che la strada giusta dizionale. mini invasiva”. tura Complessa di Chirurgia Ge- era proprio la mini invasività. Oltretutto – come dico ai miei nerale dell’Ospedale San Paolo). Quali sono gli interventi che Ricordo i primi anni vissuti a fate in laparoscopia? stretto contatto di gomito con la Primo punto: le operazioni chi- Chirurgia di Renzo Mantero, con rurgiche in laparoscopia sono del cui abbiamo avuto sempre rappor- tutto identiche a quelle tradiziona- ti ottimi, e ricordo anche quando li ad “addome aperto”. Pertanto nell’aprile del 1995 Renzo Mante- l’intervento laparoscopico può es- ro, a cui va il mio omaggio affet- sere convertito in sicurezza e in tuoso, ha deciso di dedicarsi qualsiasi momento, se necessario, esclusivamente alla Chirurgia del- in chirurgia tradizionale. la Mano: da quella data la Chirur- Fatte queste premesse, in lapa- gia Generale di Savona è diventa- roscopia facciamo interventi di ta unica. chirurgia gastroenterologica: so- prattutto la colecistectomia, la ap- Come è cambiata in questi an- pendicectomia, la resezione del ni la chirurgia del San Paolo? colon e del retto, la asportazione Erano tempi quelli – il 1989 – della milza ed altri sullo stomaco ancora “primordiali”, la chirurgia e sull’intestino. era infatti sostanzialmente quella Ma in laparoscopia – fra i primi dei nostri Maestri, il mio si chia- in Italia – facciamo anche molti mava Mario Battezzati, con cui interventi d’urgenza per peritonite ho condiviso da studente e da neo da perforazione di ulcera, diverti- laureato – come strumentista e co- colite complicata, occlusioni da me assistente volontario – alcune aderenze ecc. migliaia di interventi chirurgici, Dal 2005 ci “aiuta” anche il Ro- moltissimi dei quali eseguiti alla bot da Vinci, inizialmente dona- Clinica della Riviera, a tutti i Sa- toci dalla Fondazione “de Mari”. vonesi ben nota. La chirurgia degli anni ’70 e Cosa è il Robot? ’80 aveva fatto passi da gigante ri- Il robot, in sintesi, è uno stru- spetto alla fine dell’800, quando Il Dr. Angelo Schirru. mento laparoscopico sofisticato nasceva la chirurgia moderna per che, in particolari interventi, ag- merito di scoperte scientifiche ec- Iniziai così un percorso di ap- giovani Specializzandi – i primi giunge alcuni vantaggi alla chirur- cezionali e della attività di Chirur- prendimento – facilitato dalla mia interventi venivano fatti con tec- gia laparoscopica “tradizionale” ghi eccelsi come Billroth, Halsted, attività di endoscopia digestiva e nologia e strumenti che adesso so- come una visione tridimensionale Kocker, di cui sarebbe interessan- di laparoscopia presso l’Ospedale no “preistorici”: l’attenzione e la o una maggiore mobilità interna te – ma questo non è l’argomento di Fossano – che mi impegnò se- prudenza erano addirittura supe- degli strumenti. Il Robot è partico- attuale – ripercorrere brevemente riamente ma – chi mi conosce be- riori rispetto agli interventi tradi- larmente utile nei campi operatori la storia. ne lo sa – fu entusiasmante. zionali. di piccole dimensioni. Quando sono approdato a Savo- na la chirurgia era ancora molto Quindi la chirurgia laparosco- Ma come veniva considerata C’è ancora spazio per la chi- invasiva e demolitiva soprattutto pica come è arrivata a Savona? dai Pazienti questa Chirurgia rurgia tradizionale? sul seno e sull’intestino, mentre le All’inizio per noi neofiti è stato “nuova”? Sicuramente si: la chirurgia armi della gastroenterologia e del- veramente un salto nel buio. Ri- I Pazienti a cui proponevo, nei mini invasiva non è, infatti, anco- l’oncologia erano poco efficaci. cordo le continue prove al simula- primi periodi pioneristici, l’inter- ra applicabile in situazioni neopla- Ricordo pertanto molto bene il tore, la chirurgia sperimentale in- vento laparoscopico – era il 1993 stiche avanzate, se ci sono aderen- trauma per tutto il mondo chirur- sieme alla nuova generazione di e il 1994 – mi guardavano scettici ze tenaci, se ci sono processi in- gico quando venimmo a cono- “Maestri” di chirurgia laparo- e quasi increduli, infatti quasi nes- fiammatori molto estesi o una oc- scenza dei primi interventi in la- scopica – anche se essi stessi era- suno sapeva cosa fosse la laparo- clusione intestinale importante. paroscopia – senza grossi tagli no in fase di apprendimento lapa- scopia! Alla fine davano tutti il lo- In queste situazioni non rimane A Campanassa N.4/2014 35 che la classica chirurgia aperta, ferita procuratasi in trincea duran- plinare. Nel novembre 2012 sono Oltre alla sala operatoria ave- anche se un “tentativo laparosco- te la “inutile strage” del 15-18. arrivati altri due Chirurghi in se- te altre attività? pico” può e deve essere fatto nella Devo dire che il suo lavoro, lonta- guito alla chiusura della Chirurgia Certamente, la nostra attività maggior parte dei pazienti. L’im- no dalle comodità e in isolamento Generale di Albenga, anche essa non è solo “operatoria”, infatti sia- portante è che siano efficacemente – non era certo la Sardegna turisti- trasformata in Chirurgia a medio- mo Centro di Tirocinio, con Do- informati sulla possibilità che, in ca attuale! – mi ha sempre fatto bassa complessità. cenza per la Scuola di Specialità casi particolarmente complessi, si pensare a una vera “missione”. in Chirurgia di Genova, Centro di debba finire l’intervento in chirur- Da lui ho imparato che il Medico Quali sono i volumi della vo- tirocinio Nazionale ACOI in Chi- gia aperta. è Medico tutti i giorni 24 ore su stra attività generale a Savona e rurgia laparoscopica, mentre per Ecco perché chi, come me, si è 24. Lui, come tutti i suoi Colleghi nelle altre sedi? alcuni anni sono stato docente di “buttato” precocemente nella chi- in Condotte remote e disagiate, la- Mi crea sempre disagio parlare Chirurgia laparoscopica presso rurgia laparoscopica lo ha fatto vorava senza sapere cosa fossero i di numeri in Sanità perché penso – l’Università di Torino, siamo inol- sempre senza tralasciare, anzi turni, senza mezzi diagnostici tec- senza retorica – che dietro le fred- tre impegnati nella organizzazione continuando a sviluppare, anche nologici, con poca acqua a dispo- de cifre ci sono Pazienti con le e nella partecipazione a Congressi la chirurgia tradizionale aperta. sizione – l’interno della Sardegna loro sofferenze, le loro ansie, le e Corsi di Chirurgia. La mia atti- soffriva di grande siccità –, men- loro speranze. vità si svolge anche nel Consiglio Ma la “vecchia chirurgia” è tre la vera arma a sua disposizione Cercherò comunque di eviden- direttivo della Società Ligure di rimasta ai margini dello svilup- era la clinica con visite accurate, ziare il volume di attività della Chirurgia e della Società Italia- po tecnologico? spesso ripetute anche diverse volte Chirurgia di Savona che è artico- na di Chirurgia Laparoscopica Assolutamente no, anzi la al giorno. lato, oltre che su Savona, anche su (SICE) e nella Rete regionale di “vecchia” e “tradizionale” chirur- Il Paziente – tutto il paese – di- Cairo e su Albenga: chirurgia, che ha lo scopo di ren- gia aperta si è molto evoluta, per- ventava amico, era il clima della Dal 2012 operiamo a Savona le dere omogenea e più integrata ché si è anch’essa molto avvan- Cittadella di Cronin e di tanti ro- urgenze che arrivano dalla Val- l’attività dei Reparti liguri di Chi- taggiata dello sviluppo tecnologi- manzi con al centro il Medico bormida – con numeri in crescita: rurgia. co indotto dalla chirurgia laparo- Condotto. Clima che anch’io ri- 30 Pazienti il primo anno, 61 pa- scopica, che ha permesso la co- cordo – seppur vagamente – negli zienti il secondo anno, circa 100 Per finire, come si può ancora struzione di più efficaci strumenti ultimi mesi che ho vissuto in Sar- pazienti quest’anno. migliorare la Chirurgia? di dissezione, taglio ed emostasi. degna: avevo quasi 6 anni quando Ma nel 2012 abbiamo, vicever- Innazittutto colgo l’occasione Prova ne è il fatto che non esi- ho lasciato la Condotta di mio Pa- sa, iniziato a operare stabilmente della vostra intervista per ringra- stono più congressi riservati di dre per “emigrare” in Liguria. a Cairo 4 o 5 volte al mese: ab- ziare di cuore i miei Collaboratori, chirurgia laparoscopica o robotica, Dopo alcuni anni a Varazze con biamo eseguito 370 interventi nel la Capo Sala e tutto Personale in- (come succedeva alcuni anni fa) la mia famiglia sono stato “adotta- 2012, 416 interventi nel 2013, fermieristico di Reparto e di Sala ma solo congressi di chirurgia ge- to” da Savona che, devo riconosce- mentre quest’anno prevediamo di operatoria, che ha avuto una parte nerale in cui si analizzano i risul- re con gratitudine, mi ha dato tanto superare i 460 pazienti, facendo importantissima in questa mia tati delle diverse opzioni attual- e a cui io ho sempre cercato di dare ben 2300 visite presso gli ambula- “avventura” a Savona. mente a disposizione per il Pa- a mia volta, con costante impegno. tori dell’Ospedale di Cairo. Rispondo alla domanda: margi- ziente: endoscopia operativa, ra- Anche ad Albenga da circa 1 ni di miglioramento ci sono, ec- diologia interventistica, laparosco- Con la sua Direzione come ha anno abbiamo iniziato una attività come. pia, microchirurgia trans anale, riorganizzato la Chirurgia del chirurgica stabile con 2 sedute al Già adesso, tramontata la figura chirurgia robotica, radiofrequenza, San Paolo? mese. del Chirurgo unico attore sulla chirurgia “open” e altre. La mia Direzione, iniziata poco Ma il “terzo fronte”, quello più scena, abbiamo una grande colla- prima della crisi economica che importante e decisamente più im- borazione con gli anestesisti, i ga- E veniamo al 2005, anno in cui ha colpito anche la Sanità, ha co- pegnativo per la Chirurgia genera- stroenterologi, gli oncologi e con abbiamo detto è diventato Pri- inciso con numerosi cambiamenti le, è proprio Savona dove abbia- molti altri specialisti che di volta mario o, meglio, Direttore. nella Chirurgia del San Paolo, cli- mo alcune novità: abbiamo istitui- in volta sono chiamati su Pazienti E’ vero, dopo tanti anni di Aiuto nici e organizzativi, che tenterò to una equipe multidisciplinare complessi. Chirurgo, che ho sempre vissuto di riassumere brevemente: per la chirurgia dell’obesità, ab- Si stanno istituendo Team mul- con la fede nel valore fondamen- Il Reparto al 2° piano è stato biamo acquisito nuovi strumenti e tidisciplinari che condividano le tale del servizio pubblico in Sani- integralmente ristrutturato, com- competenze specialistiche per la scelte terapeutiche, con tutte le tà, nel novembre 2005 sono stato pletamente climatizzato e dotato diagnostica “avanzata” delle pato- numerose opzioni, che abbiamo nominato dapprima Responsabile anche di camere a 1 e a 2 letti tut- logie pelviche. Nei tumori dell’ul- visto. del Reparto e successivamente, te con servizi igienici. timo tratto del colon abbiamo ini- Assisteremo in questi prossimi dopo concorso pubblico, Direttore Abbiamo avuto una diminuzio- ziato ad effettuare, in affianca- anni a un ulteriore sviluppo tecno- della Chirurgia. ne progressiva di posti letto or- mento alle note tecniche laparo- logico, con la produzione di stru- Non nascondo una certa sogge- dinari, attualmente 25, con la scopiche e robotiche, interventi menti diagnostici sempre più sofi- zione e la preoccupazione per contemporanea nascita di un Re- microchirurgici mini invasivi. sticati ed efficaci, mentre si avrà l’importanza e la delicatezza del parto di Day Surgery dove, dal Le nostre moderne tecniche, una ulteriore miniaturizzazione compito affidatomi con la consa- 2006, ricoveriamo – noi insieme spesso abbinate, ci consentono di degli strumenti chirurgici con an- pevolezza di essere, tra l’altro, agli altri reparti chirurgici – tutti i limitare ulteriormente il numero di cora minore invasività degli inter- erede di Chirurghi del valore di Pazienti che operiamo per Patolo- colostomie e conseguente “fami- venti. Paolo Cavaliere, Renzo Mantero gie meno complesse. gerato sacchetto”. Ma al di sopra di tutto ci sarà e Aldo Scalfi. Abbiamo esteso l’utilizzo del- Tornando ai numeri, nel 2013 a sempre l’Uomo, che dovrà usare Un grande aiuto nel poter adem- l’informatica per la parte gestio- Savona abbiamo fatto 1900 in- con grande giudizio e buon senso piere a questa grande responsabili- nale, per il laboratorio e per la dia- terventi maggiori, soprattutto le possibilità offerte alla moderna tà, se posso concedermi alcune gnostica per immagini, mentre da sull’apparato digerente per patolo- e futura tecnologia. note personali, lo devo anche ai pochi mesi abbiamo ottenuto la gia maligna e benigna (fra poco Ai miei Specializzandi ribadisco preziosi insegnamenti di mio pa- completa informatizzazione della avremo i numeri del 2014), di cui sempre che i buoni risultati si ot- dre Enrico, che prima di diventare cartella clinica, completamente un grandissimo numero con tecni- tengono e si otterranno solo con odontoiatra – attività proseguita sviluppata all’interno dell’ASL2. che miniinvasive, mentre abbiamo una buona preparazione, con una da mio fratello Marco – è stato per La cartella informatica, ormai eseguito oltre 10.000 visite ambu- grande disponibilità, con la pre- tanti anni Medico Condotto in uno condivisa da tutti i Reparti e anche latoriali. cisione del gesto chirurgico abbi- sperduto paese nell’interno della dai Medici di Famiglia, ci sta for- Una quota molto consistente di nata a una grande prudenza. Sardegna arcaica e pre-turistica. nendo un grande aiuto nel seguire tali interventi li abbiamo fatti La passione e una grande moti- Quanti racconti appassionati al meglio i Pazienti. d’urgenza e d’emergenza con vazione mi stimolano a migliorare sulla sua attività di Medico e su Nel gennaio 2012 sono arrivati tutti i conseguenti problemi legati ancora, insieme a tutta la mia quella di suo Padre, mio nonno 2 Chirurghi dell’Equipe della Chi- al cambiamento di programmazio- equipe, la risposta Chirurgica che Angelo, anche lui medico condot- rurgia Generale di Cairo Monte- ne – sia personale sia di reparto – diamo alla città di Savona. to in un altro sperduto paese sar- notte, che è stata chiusa e trasfor- spesso anche più volte nella stessa do, deceduto per gli esiti di una mata in Day Surgery multidisci- giornata. D.Z. 36 A Campanassa N.4/2014 A NOSTRA ANTULUGÌA I NOSTRI MAGNIFEGHI - I NOSTRI NUVANTENNI di Simonetta Bottinelli Sabato 8 novembre, nella splen- Giacomo De Mitri ci ha regalato dida sala dell’Angiolina, è stata alcune foto ricordo e Giorgio Mi- presentata l’antologia degli Amici ra, con la professionalità di sem- del Dialetto edita Sabatelli. pre, ha declamato qualche verso Da tempo il Gruppo aveva in per dare agli intervenuti un assag- cuore di mettere su carta qualcosa gio tangibile del livello dell’anto- che restasse a testimonianza del la- logia. voro svolto in questi anni, qualco- L’Associazione ha colto l’occa- sa che sopravvivesse agli autori sione per premiare i Magnifeghi, stessi. Sicuramente il pomeriggio è cioè coloro che hanno celebrato stato piacevole: la sala gremita, con “A Campanassa” la Nozze l’atmosfera affettuosa; il Maestro d’Argento. Erano presenti i Signo- Nicolini, con la versatilità che lo ri Gianpaolo Novaro, giovanissi- contraddistingue, ha spaziato dai mo, e il Signor Gambaretto Ettore, cantautori liguri, ai pezzi di pro- noto Artista Albissolese, che si è pria creazione per finire con una cimentato nella difficile impresa di sua interpretazione magistrale de leggere la pergamena in vernacolo “Il Signore delle Cime”. sabazio. Il Presidente Cerva, reduce da Il Consiglio Grande ha pensato un incidente che l’ha trattenuto al- di premiare anche i Soci Novan- cuni giorni in ospedale, ha mostra- tenni per inglobarli nel festeggia- to il suo solito “savoir-faire” in- mento del 90° Anniversario del- trattenendo brillantemente il nu- l’Associazione. meroso pubblico intervenuto. Na- Era presente il Signor Lanfran- dia Belfiore ha parlato in puro ver- chi Lodovico che ha stupito e affa- nacolo sabazio estrinsecando le scinato il pubblico con la sua pre- emozioni e spiegando il lavoro di senza giovanile e vivace. cui si è fatta carico con professio- Stella Di Mantua, una frizzante nalità e competenza. componente del Gruppo Storico, Simonetta Bottinelli, alla manie- con il suo sorriso contagioso, ha ra di Esopo e Fedro, ha presentato sponsorizzato l’antologia e il lünäju. gli autori mettendo in luce difetti e Il toccante pezzo per voce e pia- pregi. I poeti e/o prosatori, ad uno noforte del Maestro Nicolini in ad uno, alzandosi in piedi, hanno chiusura ha scritto la parola fine raccolto il meritato applauso del sotto un pomeriggio degno di esse- pubblico. re ricordato. S.B 1014-2014: UN DIPLOMA IMPERIALE PER I SAVONESI Un convegno ricorda l’evento e lo colloca nel contesto della storia e dell’arte italiana di Rinaldo Massucco Ricorre quest’anno il millenario mente il Comune di Savona a tito- Savona, si metterà in luce il qua- del diploma dell’imperatore Enri- lo feudale di tutto il territorio e di dro in cui si sviluppò l’autonomia co II, che concedeva importanti tutti i diritti via via acquisiti dal comunale savonese, in uno scena- diritti ai Savonesi: agli “homines 1014 al 1191-1193). rio di più ampio respiro, nel gran- habitantes in castello Saone” (non In questo contesto, quindi, la de contesto delle città medievali a tutti, in realtà, ma solo ai mag- data del 1191-1193 va considerata italiane, con riferimento anche ai giorenti (“maioribus” o “nobilio- la conclusione del lungo processo temi della religiosità, dell’arte e ribus”), l’aristocrazia cittadina della costituzione del Comune di della cultura. che affiancava il vescovo di Savo- Savona, che fu avviata proprio E’ prevista la partecipazione non na e abitava nel castrum o dai primi privilegi concessi col solo di storici locali e di altre So- castello, la città fortificata sul diploma imperiale del 1014 (se ne cietà storiche, ma anche di ricerca- Priamàr). conserva una copia anche nel tori e docenti delle Università di L’imperatore riconosceva loro “Registro della Catena” del Co- Genova, Milano, Bergamo e Ro- beni, proprietà, diversi diritti (an- mune, presso l’Archivio di Stato ma e delle Soprintendenze per i che di esenzione da tasse, oltre che La data del 1014 non può essere di Savona). Beni Storici e Artistici della Ligu- di caccia e di pesca) nel territorio ritenuta quella ufficiale della na- Nel millenario del diploma im- ria e del Piemonte. di loro pertinenza compreso tra il scita del Comune di Savona, che si periale che concedeva tali impor- Il Convegno si aprirà venerdì mare e lo spartiacque ligure-pada- venne però sviluppando proprio da tanti diritti ai Savonesi, la Società 12 dicembre, alle ore 15, sul Pria- no e stabiliva che in tale area nes- allora, evolvendo progressivamen- Savonese di Storia Patria organiz- màr, nella Sala della “Cappella suno (né marchesi, né vescovi, né te fino agli anni 1191-1193, quan- za nei giorni 12 e 13 dicembre un del Palazzo del Commissario”, conti e visconti, né gastaldi, né al- do i Savonesi acquistarono dai Convegno Storico dal titolo: continuerà lì nel pomeriggio e tri funzionari dell’Impero) potesse marchesi tutti i rimanenti diritti “1014: verso la nascita del Comu- proseguirà poi il giorno successi- erigere castelli o torri, né potesse feudali presenti nel territorio co- ne di Savona. Istituzioni, paesag- vo, sabato 13 dicembre, nella Sa- “inquietare” o “molestare” tali munale (acquisti ratificati poi dal- gi, economie, cultura”. la Consiliare del Palazzo comu- “homines”, né richiedere alcun l’imperatore con nuovi diplomi Con tale Convegno, patrocinato nale di Savona (alle 9,30, per pagamento. imperiali, che investirono ufficial- dall’Amministrazione comunale di l’intera mattinata). A Campanassa N.4/2014 37

La Societa A Campanassa, in collaborazione con il Sodalizio Siculo-Savonese L. Pirandello, organizza la presentazione del secondo e del terzo volume della Trilogia Tabarchina di Pier Guido Quartero: L’Eredità di Don Diego e Il Segreto dell’Alchimista. L’incontro avrà luogo nella sede dell’Associazione, in Piazza del Brandale 2, Sabato 17 Gennaio, alle ore 17. Interverranno, insieme all’Autore, il Presidente di A Campanassa, Carlo Cerva, il Presidente del Sodalizio Pirandello, Enzo Motta e Ni- cola Vacca, tabarchino. La presentazione sarà accompagnata da proiezioni di immagini relative a personaggi, luoghi e costumi del mondo tabarchino, genovese e mediterraneo citati nei romanzi, oltre che da letture di alcuni brani.

Presentazione del libro: Sisto IV - Giulio II Papi Savonesi Domenica 11 Gennaio 2015 ore 17,00 38 A Campanassa N.4/2014

L’ANGOLO DEL JAZZ M.M. MARCO MELLONI di Ferdinando Molteni Marco Melloni ci ha lasciato fatto di tante immagini che dai qualche tempo fa. Il riserbo che primi tempi arriverà agli ultimi ha circondato la sua scomparsa anni, passando per la gloriosa ha impedito ai giornali di ricor- stagione dei concerti all’audito- darne, subito, la figura di intel- rium di Monturbano. lettuale ed esperto di musica Marco Melloni amava le stel- jazz. le del jazz internazionale ma Lo facciamo noi ora sulle pa- anche gli interpreti locali. Fu gine del periodico che aveva legato da una lunga amicizia a ospitato le puntate della sua Gino Bocchino, formidabile storia del jazz a Savona. batterista cittadino, cui dedicò Marco Melloni si avvicina al- un libretto pieno di affetto e di la musica afroamericana nel- notizie. l’immediato dopoguerra. La vita di Marco Melloni è Per circa vent’anni quei suoni stata, dunque, ben spesa. Era erano stati messi al bando dal un uomo rispettato che molto regime e chi voleva ascoltarli ha fatto per la cultura in città. doveva farlo clandestinamente, Negli ultimi tempi, come di- sintonizzandosi sulle onde di cevamo – proprio sulle colonne qualche emittente estera. del periodico della Campanassa Finita la guerra Melloni e un Marco Melloni con Blythe e Murray. – aveva deciso di pubblicare a gruppo di amici appassionati puntate la sua storia del jazz a autocostruisce un apparecchio qualche modo, entra nella sto- no dopo giorno. Savona. radio e finalmente può godere ria del jazz nazionale. Non solo. Con grande intuito Ha lasciato, oltre che un agevolmente del suo amatissi- Da allora è un crescendo. Il da “cronista”, Melloni comin- grande vuoto, una straordinaria mo jazz. club comincia ad organizzare cia a conservare tutto quello collezione di dischi e cimeli. Fonda, insieme a loro, uno concerti e a divulgare il verbo che riguarda il jazz a Savona: Speriamo che non venga dis- dei primi Hot Club italiani, co- jazzistico in città. articoli di giornale, locandine, persa e che possa divenire, co- me si chiamavano i club di jazz Sono anni pionieristici ma fe- fotografie. me lui sicuramente avrebbe vo- negli anni Quaranta e Cinquan- condi. Cominciano ad arrivare i Molti anni dopo quel mate- luto, patrimonio della comunità ta. La notizia della fondazione primi dischi e gli ascolti si fan- riale diventerà un libro bellissi- che tanto amava. viene data anche dal periodico no sempre più raffinati. La col- mo, tutto dedicato all’epopea “Musica Jazz” e Savona, in lezione di Melloni cresce, gior- savonese del jazz. Un racconto F.M.

Il cuoco Giorgio (Ü Bacan) propone piatti tipici della tradizione ligure ma non solo Trattoria Tradizionale Regionale È disponibile Via Torcello 3 - Quiliano (SV) un menù bimbo e piatti Tel. 019.882541 - 347 2367123 per intolleranze alimentari. e-mail: [email protected] È gradita la prenotazione Barbarossa Ristorante pizzeria e cucina tipica Via Niella, 36 r. - Savona - tel. 019 814804 e-mail: [email protected] A Campanassa N.4/2014 39

IERI e OGGI a cura di G.G.

Una piazza Diaz d’annata, in questa immagine a colori, o La piazza oggi, non è più la stessa, anche se la facciata del forse colorata, risalente agli anni Cinquanta. A destra, accanto teatro è sempre lì, uguale a sessant’anni fa. Tutto o quasi, quel- al palazzo delle Poste, è parcheggiata, unico veicolo, una Sei- lo che gli sta intorno è cambiato. Al posto della Seicento un cento. Al centro della piazza, transitano tranquillamente nume- grande parcheggio per motorini, mentre la piazza, non è più rosi pedoni, il traffico non esiste, tra questi una signora con transitata dai pedoni ma da auto e moto. Il grande palazzo otto- gonna rosa a larghe falde, tipica della moda del periodo. Dal- centesco non esiste più, sostituito dal moderno edificio proget- l’abbigliamento dei passanti si capisce che si trattava di una tato e realizzato, qualche decennio fa, dallo studio di un grande giornata calda, estiva o primaverile, ma l’orologio ed il datario architetto. All’angolo con via dei Mille, invece, tutto è come del teatro Chiabrera sono illeggibili, altrimenti si potrebbe risa- prima, salvo il furgone parcheggiato e la struttura dell’edicola, lire anche al giorno ed all’ora. Sullo sfondo, davanti al teatro, che si è modernizzata. Sulla piazza, non ci sono più gli autobus, l’edicola ed accanto, una piccola bancarella. Gli autobus sosta- sostituiti però da un brutto pavimento di asfalto. Anche il palaz- no sulla piazza mentre al posto dell’attuale edificio esiste anco- zo delle Poste è sempre lì, sopraelevato e ristrutturato negli An- ra il palazzo ottocentesco dell’albergo Svizzero. ni Sessanta, anche se la foto non lo testimonia.

NOTIZIARIO TRIMESTRALE DI STORIA, ARTE, CULTURA, ECONOMIA E VITA SOCIALE

Direttore: Direttore responsabile: Carlo Cerva Fabio Sabatelli

Redazione: Laura Arnello, Agostino Astengo, Nadia Belfiore, Francesca Botta, Simonetta Bottinelli, Alberto Canepari, Giacomo De Mitri, Giovanni Gallotti, Giuseppe Mascarino, Rinaldo Massucco, Fulvio Parodi, Marcello Penner, Alessandro Raso, Ezio Viglione, Delia Zucchi

La segreteria è aperta: Lunedì e Giovedì pomeriggio dalle 16 alle 18. Tel. 019821379 [email protected]

Stampa: Stabilimento grafico Marco Sabatelli Editore Via Servettaz 39 - Savona. - Tel. 019823535 Autorizzazione Trib. Savona N. 217 del 21.12.1973

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