Avvertenze Al Catalogo
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Avvertenze al catalogo: Le diciture delle biblioteche sono state abbreviate secondo le seguenti norme: Pd BU : Padova Biblioteca Universitaria Ts BC: Trieste, Biblioteca Civica Attilio Hortis Ve BMC: Venezia, Biblioteca del Museo Correr Ve BM: Venezia, Biblioteca Marciana Ve FGC: Venezia, Biblioteca della Fondazione Giorgio Cini Vi BCB: Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana Tra parentesi quadre si sono indicate le misure delle incisioni, le iscrizioni e le indicazioni di responsabilità. Catalogo Il Seicento N. cat.: 1 Autore: Panvinio Onofrio (Verona 1530-Palermo 1568) Titolo: ONVPHRII/ PANVINII/ VERONENSIS,/ DE LVDIS CIRCENCIBVS, LIBRI II./ DE TRIUMPHIS, LIBER VNVS./ Quibus vniversa ferè/ ROMANORVM VETERVM/ SACRA RITVSQ. DECLARANTVR,/ ac Figuris Aeneis Illustrantur./ AD SERENISSIMVM/ FRANCISCVM MARIAM/ Secundum Vrbini Ducem Sextum./ Cum rerum memorabilium Indice copiosissimo./ VENETIIS, Apud Ioannem Baptistam Ciottum/ Senesem. M.DC. Superiorum permissu.// Formato: 37 x 25 cm Volume: 1 vol. Luogo di pubblicazione: Venezia Editore o stampatore: Giovanni Battista Ciotti Anno di pubblicazione: 1600 Dedica: Descrizione: Per la descrizione delle incisioni del frontespizio (fig. 1a) e delle tavole, cfr. la scheda dell’edizione veneziana del 1642 (cat. 11). Note: L’apparato iconografico è realizzato da Onofrio Panvinio e da Étienne Dupérac, ma compaiono anche copie e rifacimenti da disegni di Pirro Ligorio. Nel testo sono inserite calcografie raffiguranti rilievi, piante, vedute a volo d’uccello del Circo Massimo, del Circo Variano di Roma e dell’Ippodromo di Costantinopoli, e di altri edifici in cui, nell’antichità, si svolgevano degli spettacoli come teatri e anfiteatri. Oltre alla numerosa serie di architetture, nelle tavole piegate e inserite all’interno del testo, sono riprodotti anche reperti archeologici come fronti di sarcofagi e rovesci di monete raffiguranti le gare, le cerimonie e i riti che si svolgevano in questi luoghi. Collocazione: Pd BUP- 41.a.9 Referenze DEKESEL 2003, p. 2057, P 18, con bibl. prec.; BODON in LE MUSE 2009, pp. 124- bibliografiche: 127, cat. 22, con bibl. prec. 109 Fig. 1a 110 N. cat.: 2 Autore: Pignoria Lorenzo (Padova 1571-1631) Titolo: VETVSTISSIMAE/ TABVLAE AENEAE/ Sacris Aegyptiorum Simulachris coelatae accurata/ Explicatio, in qua antiquissimarum superstitio-/num Origines, Progressiones, Ritus ad Barbaram,/ Graecam, Romanamque Historiam illustrandam/ enarrantur, & multa Scriptorum veterum loca/ qua explanantur, qua emendantur:/ AVCTORE LAVRENTIO PIGNORIO/ PATAVINO./ Accessit ab eodem AVCTARIUM, in quo ex antiquis Sigillis,/ Gemmisque selectiora quaedam eius generis, & veterum/ Haereticorum amuleta exhibentur./ Venetijs Apud Io: Anto: Rampazzettum. 1605. Sumptibus Iacobi Franco. Cum Priuilegio.// Formato: 21,5 x 16 cm Volume: 1 vol. Luogo di pubblicazione: Venezia Editore o stampatore: Giovanni Antonio Rampazetto Anno di pubblicazione: 1605 Dedica: Il volume è dedicato al cardinale Cesare Baronio CAESARI BARONIO/ S.R.E. CARDINALI./ Laurentius Pignorius Pat. S. Descrizione: Frontespizio calcografico [83 x 111 mm] raffigurante una veduta di Piazza San Marco dal bacino, con le imbarcazioni veneziane che si affacciano sulla Piazzetta. Nella zona inferiore della veduta, sempre parte della calcografia, le indicazioni del luogo di stampa, dell’editore e dell’anno di edizione (fig. 2a). La pagina che segue l’autorizzazione alla stampa da parte dei Riformatori dello Studio di Padova, presenta un’incisione calcografica piegata e inserita nella legatura [305 x 437 mm], realizzata da Giacomo Franco, dal titolo TYPVS CONTRACTIOR TABVLAE AENEAE ANTIQVISSIMAE ABDITIS VETERVM/ AEGYPTIORVM LITTERIS ET IMAGINIBVS NOBILIS QVAM LAVRENTIVS PIGORIVS/ COMENTARIO ILLVSTRAVIT. (fig. 2b). Le sedici illustrazioni all’interno del testo e le cinque tavole finali che riproducono cammei, sigilli e rilievi antichi, sono invece delle xilografie stampate assieme al testo tipografico. p. 2r, raffigurazione di due gemme (divinità con tricorno in cui è attorcigliato un serpente, nel capo una corona con corna d’ariete) p. 2v, raffigurazione di una gemma (divinità femminile stante) p. 9v, una gemma incisa con geroglifici p. 10v, figura circolare sormontata da due rami, da cui nascono due vipere p. 11v, antica gemma raffigurante Mercurio sopra una capra p. 13r, raffigurazione di una scultura di divinità stante, con capo velato e un drappo con il quale regge della frutta p. 15v, gemma raffigurante una testa maschile con ali e corna taurine p. 16v, raffigurazione della gemma chiamata Molochiten p. 17r, raffigurazioni di amuleti in lapislazzulo, corallo o cristallo, simboleggianti delle mani incrociate p. 17v, raffigurazione di una moneta dell’imperatore Adriano in cui si vede il fanciullo Orum sulle ginocchia di Iside p. 23v, raffigurazione di due monete dedicate al Antonino Pio e Costanzo (fig. 2c) p. 24r, moneta dedicata a Faustina Augusta, con la raffigurazione dell’eternità simboleggiata da pavone p. 26v, gemma raffigurante Orum, giacente in una bara ricurva, con vicino ai piedi e alla testa due upupe e al centro, sopra sé, uno scarabeo cornuto p. 31r, raffigurazione di una gemma con un uroboros che circonda uno scarabeo con la testa di sole p. 33v, raffigurazione di divinità egizia sopra un basamento con iscrizione geroglifica p. 41r, raffigurazioni di due monete raffiguranti l’una il Nilo, l’altra Serapide, che l’autore segnala essere “veteri nummo apud IOH. MOCENICVM Patric. Venet.” Alla fine del testo compaiono cinque tavole [83 x 111 mm] con raffigurazioni a piena pagina di sculture raffiguranti divinità, monete, amuleti, medaglie egiziani e greci (fig. 2d). Note: Si tratta di un breve trattato di archeologia in cui viene descritta e interpretata la celebre tavoletta bronzea detta “Tavola Isiaca”, appartenente a Pietro 111 Bembo, raffigurante divinità egizie e iscrizioni geroglifiche. Come ricorda Giuseppe Vedova (1836) nella biografia di Lorenzo Pignoria, “le antichità egiziane ancora furono da lui rischiarate così nella sua opera sui geroglifici, come nella spiegazione della famosa Tavola Isiaca”, che era già stata in precedenza pubblicata da Enea Vico. Cicogna (1847) riferisce di questa Tavola come di “uno de’ pezzi di antichità più celebri che ornassero il museo di Torquato Bembo. Del 1815 venne restituita al re di Sardegna” e ricorda che l’opera ebbe una ristampa nel 1669 “in bella forma col titolo: Laurentii Pignorii Patavini Mensa Isiaca qua sacrorum apud Aegiptios ratio et simulacra subjectis tabulis aeneis simul exhibentur et explicantur, ec. Amstelodami, Frisius, 1669, in 4 fig.”. Anche Brunet (1863) ricorda l’esistenza della seconda edizione di questo libro con incisioni dei fratelli Giovanni Teodoro e Giovanni Israel De Bry, stampata a Francoforte presso l’editore Becker nel 1608. Una terza edizione compare ad Amsterdam nel 1669, che viene indicata come la migliore delle tre in quanto contiene una incisione della Tavola Isiaca realizzata da Enea Vico, assente nelle precedenti edizioni. Collocazione: Ve BM- D 088 D 114 Referenze CICOGNARA 1821, II, p. 13, n. 2544; VEDOVA 1836, pp. 89-90, 93; CICOGNA bibliografiche: 1847, p. 685, n. 5090; BRUNET (1860-1880), IV, 1863, pp. 652-653; GRAESSE (1859-1869) ed. 1950, V, p. 290; AUTORI ITALIANI (1948-1951), IV, 1951, p. 173, n. 4499; EDIZIONI DEL XVII SECOLO 1983, p. 198, cat. 712; ROCCHI in LETTERATURA ITALIANA 1990, II, p. 1404; VOLPI 1992, p. 73; DEKESEL 2003, p. 2162, cat. P 125 con bibl. prec.; EDIZIONI VENEZIANE 2006, II, p. 159, n. 906 con bibl. prec. 112 Fig. 2 a Fig. 2 b Fig. 2 c Fig. 2 d 113 N. cat.: 3 Autore: Quattrocchi Alberto (XVII secolo) Titolo: DISPVTATIO/ ALBERTI QVATTROCCHI/ MEDICI VENETI,/ DE OFFICINAE PHARMACEUTICAE/ veris, et legitimis antiquorum/ PONDERIBVS,/ in qua comprobatur, pondera monetaria/ Veneta respondere ijs, quibus aetate/ Galeni utebatur Antiquitas./ HVIC QVOQVE ACCEDIT EPITOME/ MENSVRARVM/ GRAECIS, ROMANIS, ET ARABIBVS/ Medicis olim familiarium./ AD ALMVM PHYSICORVM/ Venetum Collegium./ VENETIIS, MDCXVII/ Apud Antonium Pinellum.// Formato: 22,3 x 16 cm Volume: 1 vol. Luogo di pubblicazione: Venezia Editore o stampatore: Antonio Pinelli Anno di pubblicazione: 1617 Dedica: Descrizione: Frontespizio di stampo ancora cinquecentesco, con una cornice architettonica abitata da allegorie (fig. 3a). L’anonima calcografia presenta in alto, raffigurate come decorazioni acroteriali, accanto a un medaglione centrale contenente strumenti utili alla scienza monetaria (bilance, pesi e altri strumenti di misurazione), a sinistra l’allegoria della Modestia, giovane figura femminile reggente lo scettro terminante con un occhio, e a destra una Carità. Ai lati del titolo, agganciati alle colonne, a sinistra l’allegoria del Raziocinio e a destra quella dell’Esperienza. In basso, un inserto naturalistico, una sorta di studiolo con libri di matematica e vasi. Altra interessante illustrazione è la calcografia della ruota (“gnomon”), in un foglio sagomato inciso, attaccato solo parzialmente al testo, con sottostante l’indicazione per il tipografo: “Quì và posta la Rota” (fig. 3b). Note: La dissertazione latina sui pesi delle monete venete di Alberto Quattrocchi è divisa in tre sezioni che trattano della definizione di pesi, delle loro differenti tipologie in ambito medico e delle esercitazioni sulla ruota (gnomon); alla fine presenta inoltre un catalogo dei pesi, dei pesi antichi, ecc. Collocazione: Ve BM- misc 0259 0207 Ve BM- misc 0836 002 Ve BM- misc 1187 004 Ve BM- misc 3530 004 Referenze DEKESEL 2003, pp. 2253-2254, cat. Q 1, con bibl. prec.; EDIZIONI