Biografie, Percorsi E Networks Nell'età Contemporanea

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Biografie, Percorsi E Networks Nell'età Contemporanea BraDypUS.net COMMUNICATING CULTURAL HERITAGE Eloisa Betti, Carlo De Maria (a cura di) Biografie, percorsi e networks nell’Età contemporanea Un approccio transnazionale tra ricerca, didattica e Public History OttocentoDuemila 2018 Percorsi e networks, 6 OttocentoDuemila, collana di studi storici e sul tempo presente dell’Associazione Clionet, diretta da Carlo De Maria Percorsi e networks, 6 In copertina: Giovanna Calefi Berneri con le due fglie, Maria Luisa e Giliana (Firenze, 1922). Archivio Fami- glia Berneri - Aurelio Chessa. Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia. A cura di Eloisa Betti e Carlo De Maria Biografe, percorsi e networks nell’Età contemporanea Un approccio transnazionale tra ricerca, didattica e Public History BraDypUS.net COMMUNICATING CULTURAL HERITAGE Roma 2018 Volume promosso dall’Istituto storico del- la Resistenza e dell’Età contemporanea di Forlì-Cesena e da Clionet-Associazione di ricerca storica e promozione culturale. ISTITUTO STORICO DELLA RESISTENZA E DELL'ETÀ CONTEMPORANEA DI FORLI-CESENÀ Progetto grafco BraDypUS ISSN: 2284-4368 ISBN: 978-88-98392-87-2 Quest’opera è stata rilasciata con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0. 2018 BraDypUS Editore via Oderisi Da Gubbio, 254 00146 Roma CF e P.IVA 14142141002 http://bradypus.net http://books.bradypus.net [email protected] Biografe, percorsi e networks nell’Età contemporanea. Un approccio transnazionale tra ricerca, didattica e Public History INDICE GENERALE Introduzione Eloisa Betti, Carlo De Maria 5 Parte prima: Vite globali Volontariato in armi, sovversivismo e radicalismo politico nella storia d’Italia: un approccio biografco Enrico Acciai 19 Vite globali e sindacalismo artistico internazionale. Futuristi in Europa negli anni Venti Maria Elena Versari 37 “Sorelle in un’altra terra”. Carmen Zanti tra internazionalismo, pace e diritti delle donne Rachele Ledda 53 Paolo Fortunati, uno statistico tra Est e Ovest Eloisa Betti, Giorgio Tassinari 67 Parte seconda: Biografe di famiglia Ascesa sociale, sviluppo industriale e dinamiche generazionali: il lungo Ottocento bolognese nelle biografe della famiglia Pizzardi Elena Musiani 83 La famiglia Fabbri e gli anni dell’esilio (1927-1935) Emanuela Minuto 95 Percorsi militanti e modelli di femminilità: la famiglia Berneri nel Novecento europeo Carlo De Maria 105 Parte terza: Biografe, Public History e Digital Humanities Scienza a due voci: biografe di scienziate Miriam Focaccia 129 Biografe sindacali. Storie di uomini e donne tra dimensione collettiva e percorsi individuali: un dizionario on line Debora Migliucci 143 Volti, parole e storie della Grande Guerra: un lavoro di comunità tra teatro, archivi e ricerca Daniel Degli Esposti 153 «Vorrei dire ai giovani»: la biografa di Gina Borellini in un docuflm Caterina Liotti 169 Parte quarta: Biografe e didattica della storia Biografe e didattica della storia tra antifascismo, Resistenza ed europeismo Federica Artali, Roberta Cairoli 179 Donne di provincia/donne senza storia: percorsi didattici attraverso un dizionario biografco Silvia Serini 189 Biografe, archivi scolastici e didattica laboratoriale: alcune proposte Alberto Gagliardo 197 Percorsi urbani e didattica della storia: l’intreccio di biografe e luoghi Elena Paoletti 207 Gli autori 221 Indice dei nomi 225 Biografe, percorsi e networks nell’Età contemporanea. Un approccio transnazionale tra ricerca, didattica e Public History a cura di Eloisa Betti, Carlo De Maria Roma (BraDypUS) 2018 ISBN 978-88-98392-87-2 p. 5-16 Introduzione ELOISA BETTI, CARLO DE MARIA 1. Il valore antidogmatico della biografa La varietà delle scelte individuali, dei percorsi di vita, delle contraddizioni per- sonali, spesso non concorda con le grandi sintesi politiche e ideologiche. Per mettere a fuoco una biografa, per riuscire a inquadrarla eficacemente, bisogna saper cogliere le linee di tensione tra sfera pubblica e sfera privata; il terreno da indagare è proprio quello dei rapporti che – nel dipanarsi dei percorsi individuali – intercorrono tra afetti familiari, reti amicali e di genere e attività pubblica. In una quotidianità fatta di impegno civico e lavori di cura, politica e sentimenti, idee e passioni, entrano in gioco il peso delle culture familiari, delle tradizioni ereditate, di un radicamento in determinati luoghi (in una parola della continuità che misuriamo nella vita di ciascuno di noi), ma anche l’importanza delle parten- ze, delle svolte, dello scarto tra le generazioni, verso nuove esperienze e nuove autorappresentazioni sociali. Una forte attenzione verso le zone di confne tra privato e pubblico è stata espressa negli ultimi decenni dalla ricerca storica al femminile1. Questa parti- 1 Simonetta Soldani, L’incerto proflo degli studi di storia contemporanea, in A che punto è la sto- ria delle donne in Italia, a cura di Anna Rossi Doria, Roma, Viella, 2003, pp. 63-80; Tiziana Noce, La storia politica delle donne in Italia. Un tentativo di ricostruzione, in Percorsi di storia politica delle donne, Annale dell’Istituto romano per la storia d’Italia dal fascismo alla Resistenza, Milano, Franco Angeli, 2009, pp. 24-47. Sia Soldani che Noce mettono nel giusto rilievo il suggerimento metodo- logico formulato, all’inizio degli anni Novanta, da Mariuccia Salvati a orientare gli studi verso la «contrapposizione pubblico/privato» (cfr., ad esempio, Mariuccia Salvati, Introduzione a La sfera pubblica femminile. Percorsi di storia delle donne in età contemporanea, a cura di Dianella Gagliani e Mariuccia Salvati, Bologna, Clueb, 1992, pp. 9-16). Negli stessi anni, la Società italiana delle stori- 6 Biografe, percorsi e networks nell’Età contemporanea colare sensibilità non può sorprendere quando si pensi che “fare la spola” tra famiglia e società corrisponde a una pratica tipicamente femminile: solitamente è nella vita delle donne, ben più che in quella degli uomini, che l’attività extra- domestica si mescola e si intreccia con quella familiare2. Le fonti privilegiate sono gli archivi personali, i carteggi e gli epistolari, i diari e le memorie, insomma le cosiddette fonti “autonarrative”, quei documenti che rifettono in modo prioritario la decisione del soggetto di narrare di sé, con tutta la dificoltà interpretativa connessa al linguaggio familiare e privato, con i suoi passaggi impliciti e rimandi sottaciuti3. E qui la storiografa è arrivata con un cer- to ritardo, specie in Italia4. Fino a tutti gli anni Ottanta, infatti, le corrispondenze sono state argomento di discussione prevalentemente da parte della critica let- teraria5, e in parte della sociologia, che aveva compreso come i carteggi privati potessero essere utili strumenti per lo studio dei rapporti familiari e della loro evoluzione6. Solo negli anni Novanta gli storici hanno cominciato a valutare, con attenzione e curiosità, l’importanza e l’interesse di queste fonti. Emergeva, così, il flone innovativo e stimolante dell’analisi dei reticoli familiari, amicali e di gene- re. L’importanza delle “reti informali”, ad esempio nel mondo dell’antifascismo in esilio. Proprio in quel contesto, fuori o ai margini dei partiti, si stagliava il ruolo fondamentale avuto dalle donne7. In generale, vale la pena insistere sulla valen- za che le fonti di natura autobiografca e lo studio delle vite hanno assunto per un pieno riconoscimento del ruolo (politico, sociale, scientifco-culturale) delle che pubblicava il volume Discutendo di storia. Soggettività, ricerca, biografa, Torino, Rosenberg & Sellier, 1990, nel quale si veda soprattutto l’intervento di Paola Di Cori. 2 Cfr. Lucia Ferrante, Maura Palazzi, Gianna Pomata (a cura di), Ragnatele di rapporti. Patronage e reti di relazione nella storia delle donne, Torino, Rosenberg & Sellier, 1988, p. 34 (la citazione è tratta dall’introduzione frmata dalle tre curatrici, pp. 7-56). 3 Cfr. Patrizia Gabrielli, Mondi di carta. Lettere, autobiografe, memorie, Siena, Protagon, 2000, p. 15. Della stessa autrice, si veda pure Biografe femminili e storia politica delle donne, in “Italia contemporanea”, 1995, n. 200, pp. 493-509. Si veda, inoltre, il volume collettaneo frutto del felice in- contro tra ricercatrici, bibliotecarie e archiviste: Laura Guidi (a cura di), Scritture femminili e Storia, Napoli, Cliopress, 2004. 4 Cfr. Maria Luisa Betri, Daniela Maldini Chiarito (a cura di), “Dolce dono graditissimo”. La lettera privata dal Settecento al Novecento, Milano, Franco Angeli, 2000, p. 7; Politica e afetti familiari. Lettere dei Rosselli ai Ferrero (1917-1943), a cura di Marina Calloni e Lorella Cedroni, premessa di Giulio Sapelli, Milano, Feltrinelli, 1997. 5 Si veda, ad esempio, “Quaderni di retorica e poetica”, 1985, n. 1. 6 Cfr. Marzio Barbagli, Sotto lo stesso tetto. Mutamenti della famiglia in Italia dal XV al XX secolo, Bologna, Il Mulino, 1984. 7 Cfr. Patrizia Gabrielli, Col freddo nel cuore. Uomini e donne nell’emigrazione antifascista, Roma, Donzelli, 2004, p. 4. È signifcativo che questo volume sia nato da un intervento sulle lettere dei fuo- rusciti a un convegno promosso, ad Arezzo nel 2003, dall’Archivio diaristico di Pieve Santo Stefano. Si veda, anche, Sara Galli, Le tre sorelle Seidenfeld. Donne nell’emigrazione politica antifascista, Firenze, Giunti, 2005. Eloisa Betti, Carlo De Maria, Introduzione 7 donne nelle varie fasi storiche8; ruoli e soggettività che spesso rimanevano in ombra utilizzando unicamente altre tipologie di fonti, più tradizionali e uficiali9. Prima
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