CONGRESSI E CONVEGNI DELLA FEDERAZIONE ANARCHICA ITALIANA ATTI E DOCUMENTI (1944 - 1995) a Cura Di Giorgio Sacchetti
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vai all’indice 1 edizioni del Centro Studi Libertari Camillo Di Sciullo Chieti 2003 Pubblicato per la prima volta nel febbraio 2002 dalle edizioni Samizdat, Pescara La riproduzione totale o parziale è permessa a tutti sotto la condizione della fedeltà al testo e della indicazione della fonte C.S.L. Di Sciullo casella postale 86 66100 Chieti 2 CONGRESSI E CONVEGNI DELLA FEDERAZIONE ANARCHICA ITALIANA ATTI E DOCUMENTI (1944 - 1995) a cura di Giorgio Sacchetti Prima parte: FEDERAZIONE ANARCHICA ITALIANA CONGRESSI E CONVEGNI (1944 -1962) a cura di Ugo Fedeli [1963, Edizioni Libreria della F.A.I. Genova] Seconda parte: CONGRESSI E CONVEGNI DELLA FEDERAZIONE ANARCHICA ITALIANA (1963 -1995) a cura di Giorgio Sacchetti Centro Studi Libertari Camillo Di Sciullo 3 INDICE Mezzo secolo di F.A.I. 7 Prima parte (1944 - 1962) 9 Introduzione 11 Note alla prima parte 145 Seconda parte (1963 - 1995) 161 Note alla seconda parte 543 5 MEZZO SECOLO DI F.A.I. (nota del curatore) Questa non è, né potrebbe mai esserlo, la Storia della Fe- derazione Anarchica Italiana dalla fondazione ai giorni no- stri. Né tanto meno – trattandosi di un’organizzazione che non rappresenta la totalità delle espressioni del variegato movimento libertario – si può immaginare di esaurire così mezzo secolo delle vicende complesse e sofferte dell’anar- chismo italiano. Più semplicemente si vuole fornire uno stru- mento di consultazione e magari di primo approccio desti- nato a studiosi e ricercatori, a operatori dell’informazione, a militanti o a semplici curiosi. Siamo anche persuasi di quan- to sia superato il metodo di una storiografia sui partiti e sui movimenti politici che privilegi gli atti e i documenti ufficia- li, i deliberati congressuali, le mozioni approvate e i comuni- cati, trascurando invece le mille pieghe di una Storia reale fatta e raccontata anche attraverso fonti diversificate ufficiose ma vive, raccolte e interpretate con criteri multidisciplinari. Tuttavia non si può negare che – per definire i connotati di una qualsiasi aggregazione politico sociale – sia inelutta- bile l’utilizzo di quella produzione documentale che nasce proprio con questo scopo. Certo occorre tenere ben presen- te che si tratta di atti destinati e concepiti in modo specifico per la comunicazione verso l’esterno: per autoaffermarsi, per definire la propria identità, per difendersi e replicare agli avversari, per ammiccare ai proseliti, insomma per dare l’im- magine giusta e accattivante di sé... Quindi siamo di fronte ad uno strumento di conoscenza, indispensabile seppur in- sufficiente. Il volume si articola in due parti. La prima – Federazione Anarchica Italiana. Congressi e convegni (1944-1962) – è la riedizione di un’opera curata da Ugo Fedeli e ormai introva- bile, pubblicata per le Edizioni Libreria della F.A.I. di Geno- va nel 1963 e destinata allora in prevalenza ai circuiti di mo- vimento. Questo lavoro fu il frutto della passione militante di uno studioso prolifico e di fama internazionale, bibliofilo autodidatta e già animatore del centro culturale Olivetti, pro- 7 tagonista di primo piano nelle vicende sociali del novecen- to, fino alla sua scomparsa nel 1964 (era nato a Milano nel 1898). La seconda parte, più modestamente, è curata dal sotto- scritto. L’intenzione è quella di coprire il periodo residuo fin quasi al termine del secolo, e dunque dal 1963 al 1995, seguendo modalità di compilazione simili a quelle adottate dal Fedeli. La cesura finale ci pare sufficientemente signifi- cativa. E non tanto per la coincidenza con il 50° di fondazio- ne della F.A.I. ma in considerazione, piuttosto, della natura transitoria degli ultimi anni novanta. È la fase questa del defi- nitivo superamento della residua dimensione novecentesca della politica, svolta verso una sempre più accentuata globalizzazione degli assetti sociali e, di conseguenza, verso nuove possibili stagioni per i movimenti libertari, resistenti e antagonisti. Di ogni congresso viene pubblicata una breve nota di re- soconto, ordine del giorno alla discussione e mozioni ap- provate. Lo stesso dicasi per i convegni nazionali più impor- tanti. Sono riportati, in molti casi, anche i comunicati uffi- ciali della commissione di corrispondenza o altri documenti ritenuti utili. La fonte principale utilizzata è il settimanale «Umanità Nova». Giorgio Sacchetti torna all’indice 8 Prima parte: FEDERAZIONE ANARCHICA ITALIANA. CONGRESSI E CONVEGNI (1944 -1962) a cura di Ugo Fedeli 9 Introduzione Per poter stabilire chiara e precisa la linea evolutiva del Movi- mento anarchico italiano in quest’ultimo dopo guerra e dopo il fascismo, sarebbe necessario non limitare le nostre ricerche e la nostra documentazione ai soli Atti dei vari Congressi che si sono susseguiti dal 1944 a tutt’oggi. Per avere dei punti di riferimento valevoli occorrerebbe ricercare e studiare anche tutta quella attivi- tà clandestina che fa da ponte fra l’importante periodo che corre fra il 1926 e il 1944, dalla messa fuori della legalità del Movimento anarchico e di tutti i movimenti e partiti ostili al fascismo, fino alla caduta di quest’ultimo ed all’inizio della lotta di Resistenza ed alla ripresa «legale» dell’azione e della propaganda degli anarchici. Bisognerebbe partire dall’attività dell’Unione Anarchica Italiana (U.A.I.), stroncata negli anni del primo dopo guerra insieme con le numerose pubblicazioni che arricchivano il movimento e riferi- re sulla ripresa dell’attività all’estero, sopratutto in Francia, dando conto delle iniziative di solidarietà sostenute dai diversi «Comitati Pro Vittime Politiche» ed a favore dei «Figli dei carcerati», sorte sia a Roma, sia a Milano e trasferite in un secondo tempo a Parigi ed a Ginevra. Si dovrebbe parlare dei numerosi Convegni tenutisi all’estero e delle numerose pubblicazioni anarchiche che ebbero vita nei pae- si nei quali più numerosa fu l’emigrazione politica durante gli anni del fascismo, riferire sulla lunga lotta clandestina e sopratutto su quanto si fece nelle isole di «Confino». Ma per trattare di tutto ciò dovremmo necessariamente trac- ciare una dettagliata storia del Movimento anarchico, mentre il nostro intendimento si limita a presentare dei documenti che co- stituiranno il materiale che potrà servire per una eventuale storia, contribuendo a far comprendere quali sono state le posizioni del Movimento anarchico in quest’ultimo dopo guerra. È indispensabile pertanto – per poterci riallacciare all’attività degli anarchici subito dopo la caduta del fascismo – soffermarci sulle intese che gli anarchici avevano stabilito nelle riunioni che venivano tenute frequentemente al «Confino». Erano riunioni clan- destine (ben s’intende), ma le discussioni che vi si facevano – spe- cialmente a Ponza e a Ventotene – avevano valore di veri e propri dibattiti congressuali e le risoluzioni assumevano carattere preciso di impegni di lavoro – e di «modo» di lavorare – che andavano oltre le particolari necessità del momento. 11 La risoluzione approvata a conclusione di una riunione tenuta- si nell’isola di Ventotene, merita di essere riportata testualmente perché fu posta a base dei lavori di ripresa di tutto il movimento allorché questo, caduto il fascismo, si trovò a prendere nuova vita e maggiore consistenza numerica. Ecco il testo della importante risoluzione: Fra i compagni anarchici confinati a Ventotene, dopo varie riunioni alle quali hanno partecipato compagni di tutte le regioni d’Italia, organiz- zatori ed anti-organizzatori, esaminata la tragica situazione creatasi al popolo italiano con l’avvento del fascismo, che, colla sua politica reaziona- ria dittatoriale ed imperialistica, sboccò nella più terribile delle guerre che la storia ricordi causando distruzioni, rovine, lutti e miserie nel paese e nel popolo; constatato che l’atteggiamento collaborazionista dei vari raggruppamenti politici proletari, dalla guerra del 1914 -18 all’avvento del fascismo, non ha rispo- sto agli interessi ed ai desideri della massa lavoratrice e di tutto il popolo italiano; tenuto conto che la reazione ha infierito e colpito la totalità degli anarchici noti al- l’autorità; riconoscendo che il contrasto dei compagni nel campo filosofico ed ideologico dell’anar- chismo e in quello organizzativo di massa, determinava divisioni dannose allo sviluppo dei concetti anarchici ed impediva un comune programma di lotta e di azione; ritenuto che dalle esperienze acquisite nell’ultimo ventennio, il movimento anar- chico debba raccogliere l’adesione di tutti i compagni per cercare un organi- smo omogeneo e coordinatore; invita tutti i compagni ad iscriversi nei sindacati di mestiere e di professione, per avere il diretto contatto con le masse lavoratrici, indirizzando queste nella lotta veramente rivoluzionaria, per la conquista delle rivendicazioni proletarie, propagandando l’ordinamento libertario per la costituzione dei Consigli di Fabbrica, d’Azienda e d’Industria in campo produttivo, dei Consigli di Comune e di Provincia, che dovranno regolare e sostenere i bisogni della comunità. A fianco di queste riunioni tenute dai compagni «confinati», si sviluppavano altre iniziative che devono essere ricordate. Una riunione venne organizzata a Firenze dal vecchio militan- te Pasquale Binazzi 1 d’accordo con alcuni compagni di Firenze, di Genova e di Bologna. Fu tenuta il 16 maggio 1943 e vi intervennero, oltre ad alcuni 12 compagni di Firenze, due delegati di Genova, due della Spezia, uno di Livorno, uno di Faenza ed uno di Roma. In questa riunione venne avanzata la proposta della pubblicazione clandestina di un giornale e si prospettò la