Sommario

Ci vorrebbe che… 2 Allineamento pianeti 3 Emergency: Parigi, Beirut, Kabul I dieci comandamenti 4 Non torno più… Dopo il fatto son tutti saggi 5 Je suis Schengen? 6 Lo scatto: Andando… verso… Antonio Discovolo e Giuseppe Volume 20, numero 190 - Gennaio/Febbraio 2016 7 Caselli Fezzano: Un documento, una tar- 8 ga, una storia… L’amore, su tutto 9 Il “Montagna” alla città Foto denuncia, lettori on the road ono parecchie settimane che i mass media italiani tengono alta l’attenzione sul tema 10 e una foto per… danzare! delle cosiddette unioni civili, proprio perché in questi giorni il nostro Stato andrà a legiferare a riguardo. Ma che cosa sono innanzitutto queste benedette unioni civili? Pro Loco: Carnevale insieme Rappresentano solo la convivenza tra omosessuali, visto che non si parla d’altro? 11 L’altra - parte 3 - S Le unioni civili prendono in esame la convivenza sia tra persone eterosessuali che omosessuali, Fezzanese: La U.S.D. Fezzanese in ponendo l’attenzione sulla poca tutela che tali persone hanno per il fatto che decidono di non 12 serie D! sposarsi… qualche esempio? Non possono assistere il proprio partner in ospedale, non posso- no prendere decisioni sulla sua salute o, in caso di decesso del partner stesso, essere cacciati di 13 In cerca del mio stile casa dai suoi parenti. Ora chi vi scrive crede nel matrimonio, come atto giuridico ed ancor più come atto di fede, ma Lo spirito talpa allo stesso tempo penso che sia davvero assurdo che in virtù di una mia idea, io debba tappar- 14 Conosciamo i nostri lettori mi gli occhi e assumere la posizione dello struzzo e non considerare quei tantissimi che non Cinema, musica e lettura … e di fanno altro che intraprendere un percorso diverso dal mio che, per quanto mi riguarda, deve 15 seguito Wanted e… un saluto… essere tutelato di fronte alla Legge; d’altronde penso da sempre che uno Stato che si reputa civile, debba principalmente fare questo: tutelare i cittadini più deboli, sia economicamente che giuridicamente. Apprendere dell’esistenza di improbabili - per me - manifestazioni dal nome “Family Day”, Redazione capeggiate da altrettanto improbabili persone perbene famose, mi fa sorridere davvero. Siamo

straordinari nello spettacolarizzare tutto, considerare tutto bianco o nero, ed utilizzare come RESPONSABILI testimonial persone che hanno alle spalle cento matrimoni falliti e capeggiano con la loro foto Emiliano Finistrella (347 1124866) nelle maggiori testate scandalistiche. Gian Luigi Reboa (0187 791572) Personalmente, poi, per quanto riguarda il discorso delle coppie omosessuali, a mio avviso il

COMITATO DI REDAZIONE problema non sussiste. Io adoro, ad esempio, Papa Francesco, l’unico Pontefice che i miei oc- Vinicio Bagnato, Franca Baronio, Marzia chi hanno potuto vedere comportarsi come previsto da Gesù nel Vangelo, ma, in questo caso, Capetta, Fabrizio Chiroli, Valerio P. Cre- non sono esattamente d’accordo con lui. Gesù ha messo sopra di tutto l’amore incondizionato molini, Vittorio Del Sarto, Gianni Del e, quindi, dove sta scritto che una coppia omosessuale non possa esprime questo sentimento in Soldato, Adele Di Bella, Alice Di Bella, maniera autentica ed incondizionata al pari di una coppia etero? Esiste un manuale dell’amo- Albano Ferrari, Emiliano Finistrella, Elisa re? Delle regole? Delle formule? Se c’è un aspetto che mi sorprende di questo gigantesco senti- Frascatore, Marcello Godano, Daria La mento è proprio quello che non si possa acquistare o acquisire, ma semplicemente esprimere, Spina, Valentina Lodi, Valentina Maruc- senza senso, come un muscolo involontario, come prendere una boccata d’aria. Non imparia- cia, Christian Nevoni, Lidia Pais, Paolo Paoletti, Paolo Perroni, Robert Ragagnin, mo a respirare, semplicemente respiriamo per vivere. Sottolineo, inoltre, che chi vi scrive era Emanuela Re, Gian Luigi Reboa, Giam- un ragazzo sciocco che, nella sua adolescenza, prendeva in giro le persone omosessuali con berto Zanini e Giovanni Rizzo. battute da idiota - senza mai per l’amor di Dio essere violento (la violenza gratuita non è di casa mia) o desiderare che venisse loro fatto male alcuno - e proprio a mie spese ho scoperto STAMPA quanto fossi (appunto!) idiota, messo davanti allo specchio dalla donna che amo. Questa è si- Tipografia Conti curamente la lezione più grande che ho imparato da Emanuela (e la amo profondamente anche DISTRIBUZIONE per questo) e credere che delle persone omosessuali siano dei malati o dei pervertiti a tutti i Serenella, Anna e Mirco, Laura & Dona- costi o, peggio ancora, dei finti esseri umani, è davvero un grossolano errore che ci porta a ridi- tella, Samanta & Consu & Giusi colizzare alcune persone che tanto hanno da esprimere e da dare a questa società. Sul discorso poi di affidare dei figli, anche io ho delle riserve, ma quando ieri ho visto un servizio della BBC www.il-contenitore.it nel quale presentavano i bimbi adottati da queste coppie e scampate a una vita senza futuro,

Foto di copertina di Gian Luigi Reboa beh i miei dubbi sono aumentati in un senso e nell’altro. Di fatto, banalmente, credo semplice- mente nell’amore, come un respiro, su tutto. Emiliano Finistrella

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Seconda pagina Gian Luigi Reboa Ci vorrebbe che...

dopo aver tirato le somme nell’ul- inutili favoritismi, non si potrebbero aggior- Ci stiamo autodistruggendo con le nostri timo mese del 2015, eccoci ora a nare stipendi le cui cifre fanno rabbrividire mani, hanno sconvolto il clima del nostro sperare, come tutti gli anni, che al pensiero che un comune mortale mai po- pianeta solo perché ignobili persone devono E anche il novello anno bisestile trà raggiungerle neanche avesse “sette vite” continuare ad ingrassarsi con i loro sporchi 2016 sia per tutti noi un anno migliore, un come i gatti? giochi di bussolotto fregandosene altamente anno in cui ci vorrebbe che… Si potesse finalmente dire, come ho sempre del fatto che anche loro hanno figli o nipoti Si potesse arrivare finalmente alla fine di sostenuto, aiutiamoli a casa loro. Ma anche che un giorno si ammaleranno di malattie tutti i conflitti attualmente in corso in terre questo punto è difficilissimo da realizzare. incurabili solo e solamente grazie al loro che ormai sono allo stremo della resistenza, Sino a che ci saranno fabbriche che costrui- comportamento scellerato. L’indifferenza ed in terre in cui coloro che vivevano “felici” scono mine, armi varie, carri armati e tutto il menefreghismo prendono sempre più nella loro povertà sono costretti a scappare ciò che solo morte potranno provocare; tut- campo, la maggior parte di persone non si con il terrore negli occhi e quella piccola to ciò non potrà mai accadere e, la vergogna rendono conto, o non se ne vogliono, di speranza di poter raggiungere un lembo di più grande, la spina nel cuore più grande quante vittime al giorno provochino tutte terra dove poter essere accolti senza il peri- che abbiamo e che ci sta martoriando è pro- queste guerre ancora in atto nel nostro pia- colo di essere sfruttati e ridotti alla schiavi- prio quella di avere una di queste fabbriche neta e quel che più è triste è il fatto che la tù. Mentre quelli meno fortunati, in special della morte a due passi da casa nostra. Du- stragrande maggioranza siano civili tra i modo in Libia dove l’immigrazione è consi- rante i miei “mitici” anni “60”, precisamente quali migliaia di bambini (come scritto so- derata illegale, se scoperti andranno incon- nel 1967, “I Giganti” cantavano una canzone pra). tro a prigionia in campi di concentramento il cui ritornello diceva: “… mettete dei fiori Si potesse finalmente vivere, anche nel no- dove verranno picchiati e torturati a volte nei vostri cannoni… per una ballata di pa- stro piccolo, contornati da onestà e civiltà sino a che non esaleranno l’ultimo respiro. ce…”… Sono passati 48 anni da quella can- due parole sempre meno visionate sul voca- Possibile esistano ancora persone che indos- zone ma i “fiori” che insistono a mettere nei bolario che fanno sì che la strada della retti- sano una divisa solo per approfittare di in- tudine sia sempre più deserta, sempre più in dossarla? Eh sì, perché se hai i soldi per salita, piena di curve e sempre più sotto pagare la “cifra” per scappare a poliziotti o “… ormai siamo in un controllo mentre la strada della disonestà guardie sei salvo altrimenti… Oppure a tutti sia sempre più facile da percorrere, tutta in quelli che si affidano nelle mani di ignobili mondo in cui prevale pianura, nessun posto di blocco, nessun assassini che per “mano” di scafisti senza controllo e tanta prepotenza naturalmente scrupoli spengono i loro sogni nelle acque falsità ed ipocrisia ...” impunita e gratuità. dell’agognata traversata… e quanti bambini Ed allora ci vorrebbe che …? Non so più tra di loro! Ha proprio ragione don Fabrizio cannoni continuano a mietere vittime inno- cosa rispondere ogni anno che termina ini- quando dice che la strage degli innocenti è centi. Per fare un piccolo esempio, secondo i zia con uno nuovo con la speranza che possa ancora in atto, quanti Erode ci sono ancora dati della Missione delle Nazioni Unite in essere migliore di quello che tramonta e nel mondo? Questa è una cosa a dir poco Afghanistan, nei primi sei mesi del 2015 la poi? Ogni anno nuovo è sempre peggio di vergognosa… guerra ha causato 4.921 vittime civili, quello precedente grazie a quella presunzio- Si potesse finalmente informarci prima di negli ospedali di Emergency a Kabul e La- ne che fa dell’uomo una marionetta coman- dare giudizi ingiustificati. E’ vero che un shkar-gah sono stati ricoverati 2.655 feriti, data dai fili del burattinaio. immigrato pesa trentacinque euro al giorno ed uno su tre era un bambino. Ormai siamo in un mondo in cui prevale la alle casse del nostro povero stato che già Ed allora dopo queste brevi riflessioni cosa falsità e l’ipocrisia, in cui non esiste una deve elargire cifre spropositate mensili a possiamo sperare per questo nuovo anno legge che protegga la persona che, nono- benemeriti parassiti che “deve” stipendiare, 2016? stante tutto, vuole continuare ad essere one- ma sapete quanti ne vanno in tasca all’im- Sarò un irrimediabile pessimista ma, scusa- sta. Viviamo in un mondo in cui l’impostore migrato? 2,5 euro! Gli altri vanno per manu- te, io non vedo una via di uscita. Esistono la farà sempre franca perché ha ormai capi- tenzione, vitto, alloggio, stipendi di chi lavo- troppi sporchi interessi che fanno sì che le to da tempo che la giustizia non esiste. Che ra nei centri di accoglienza ecc. Ed allora cose non possano mai risolversi nel modo il coltello dalla parte del manico lo avrà non si potrebbero eliminare tantissimi spre- adeguato, nel modo più consono alla risolu- sempre il disonesto ed il delinquente. E que- chi, non si potrebbero eliminare tantissimi zione di tanti problemi. sto grazie a chi?... Lascio a voi la risposta.

Alice nel paese della scienza Alice Di Bella Allineamento pianeti

lzate gli occhi al cielo e contem- E non disperate se siete privi di un telesco- accogliere ogni pianeta in questo spettacolo: plate… Non potreste scegliere pio; il fenomeno è visibile ad occhio nudo! il 28 Gennaio di è avvicinata a Giove per periodo migliore che questo! l’iniziale saluto; il primo febbraio si è avvici- A Dal 20 Gennaio fino alla metà di nata a Marte, il 4 a Saturno, il 6 a Venere, Febbraio, infatti, la nostra immensa volta “… fenomeno che regalando infine in suo ultimo saluto a Mer- celeste ci offre uno spettacolo raro e meravi- curio, appena sotto di Lui a forma di piccola glioso: l’allineamento di ben cinque pianeti: non si verifica falce, prima di scomparire. Venere, Marte, Giove, Saturno e Mercurio. Ma per i meno coraggiosi che non riescono Fenomeno che non si verifica dal 2005 e che dal 2005 ...” ad alzarsi prima dell’alba, la natura vi ha vede come ulteriore peculiarità la presenza dato un’altra opportunità: l’allineamento dei di Mercurio, che partecipa all’allineamento Prima dell’alba rivolgersi verso la Luna, cinque pianeti sarà visibile per pochi giorni con gli altri quattro pianeti solo in rari pe- guida suprema del viaggio, che in completa nella metà di agosto (dal 13 al 19), questa riodi molto distanti tra loro. armonia con tutti i corpi celesti, si trova ad volta nel cielo notturno!

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Buonavita con Emergency Cecilia Strada Parigi, Beirut, Kabul

ncora una volta il sangue scorre be stato sconfitto. O almeno ci sentiremmo del cordoglio e del silenzio, per rispetto alle per le strade. Il 13 novembre sono in vantaggio. E invece oggi tocca aggiungere vittime”. stati i cittadini di Parigi a guarda- i cittadini di Parigi all’elenco delle vittime. Noi crediamo invece che sia il momento A re in faccia la barbarie e il terrore. Siamo tutti più spaventati. Ci sentiamo tutti della parola, proprio per rispetto alle vitti- Il giorno prima era toccato ai cittadini di più in pericolo. E vogliamo tutti un mondo me. E perché non ne possiamo più, di conta- Beirut. E prima e dopo abbiamo contato i più sicuro. re le vittime. morti in Mali, in Nigeria, in Afghanistan, in E allora, cosa dobbiamo fare? Noi crediamo Di fronte a chi ha già trovato le risposte - e Iraq. Il 13 novembre è una data che i cittadi- che sia necessaria più che mai una riflessio- la risposta è sempre e solo “altre bombe” - ni europei non potranno, giustamente, di- ne su quali strumenti si possono mettere in noi crediamo che sia il momento delle do- menticare. Davanti all’orrore non si può mande: da dove vengono questi terroristi? restare impotenti, bisogna fare qualcosa: ma Chi li arma? Come si finanziano? È possibile cosa? La risposta dei governi sembra essere, “… e perché non ne che tra i finanziatori di Daesh ci siano Stati ancora una volta, “la guerra”. e soggetti con cui intratteniamo rapporti È un déjà-vu: dopo l’11 settembre non si possiamo più, di diplomatici e commerciali? Si può potenzia- poteva restare impotenti, bisognava fare re il lavoro di intelligence? Si può davvero qualcosa. Ma cosa? Molti governi, tra cui contare le vittime ...” credere che il mondo sarà un posto più sicu- quello italiano, hanno trovato una sola ri- ro finché il commercio legale di armi - e- sposta: la guerra. “Il terrorismo va sconfitto, campo, seriamente, contro il terrorismo. sportate dai Paesi che siedono nel Consiglio al terrorismo si risponde con la guerra”. Scartiamo quelli che non hanno funzionato. di Sicurezza delle Nazioni Unite, dai Paesi Certo, il terrorismo va sconfitto. Non pos- Insistiamo con quelli che hanno dato risul- dell’Unione Europea tra cui spicca l’Italia - siamo che essere d’accordo. Il problema è tati. Mettiamone in campo di nuovi. Non è continuerà a inondare il globo di armi di che lo strumento scelto per raggiungere ideologia: è logica. Non possiamo continua- ogni tipo? Possiamo investire nella costru- l’obiettivo - cioè la guerra, le invasioni, le re a ripetere le stesse azioni aspettandoci zione e nella pratica dei diritti, diritti che bombe - non ha funzionato. Semplicemente: risultati diversi. Qualche cosa va cambiato. tolgono ossigeno all’odio? non ha funzionato. Altrimenti oggi, dopo Qualcuno dice “non è il momento per fare Possiamo provare, seriamente, a spezzare il quindici anni di guerra al terrorismo, sareb- questi ragionamenti, questo è il momento cerchio della guerra?

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Poesie Pensieri & riflessioni Vittorio Del Sarto

Gli amanti

Io e Te su quel letto I dieci comandamenti ed il mondo là fuori non mi sono mai alzato, se mi sforzo a pensare hi di noi cristiani, non li ha imparati sin miracoli straordinari, ecc… Ma, a quel tempo, a strapparci le labbra, dalle elementari o attraverso lo studio del pieno di guerre di conquiste, venne accusato in- a fiutarci gli odori C catechismo. Essi rappresentano insieme giustamente e condannato alla crocifissione, tut- ricordo un passato alle tre virtù teologali e ai sette vizi capitali, un tavia, il cristianesimo, si rafforzò entrano sempre che non può ritornare. triangolo importante della fede. Ce li ricordano più nei cuori delle persone che ascoltarono le sue Son le solite cose anche un grande film che, ogni anno, viene tra- sante parole, piene di nettare umano. che si fanno gli amanti ma carezze così smesso in televisione. Vi si narra la vita travaglia- Dopo questa parentesi storica, ditemi: quante non le danno poi in tanti! ta di Mosè, che dovette affrontare tutta l’ira del persone oggi rispettano queste leggi “divine”? Non compaiono rughe faraone che, a quei tempi, era il re d’Egitto. Solo i veri cristiani. Per tanti popoli o uomini nel tempo ch'è andato Sì, Mosè, uomo semplice ma determinato, forte esse sono ancora un tabù. Infatti, Egli, viene de- ma è quel tanto che basta d’animo e di fede. Pur subendo prigionia, schia- riso con bestemmie, epitaffi, menzogne sulla sua perché io sia cambiato. vitù e altrettante vessazioni, non si arrese o si divinità. Molti figli non rispettano ne lui ne i pro- Prova a chiederlo al letto, piegò al nemico. Il suo intento o progetto, era pri genitori, anzi: alcuni di loro arrivano ad ucci- lui saprà di sicuro quello di portare il suo popolo in terra santa, cioè derli, dimenticando che essi hanno dato loro la alle calde lenzuola, alle crepe sul muro a Gerusalemme, in Palestina. Dio si accorse di vita. Matrimoni che falliscono per una lite pueri- alle foto di Lei, questo personaggio e capì che era l’uomo giusto le: a cosa serve il dialogo pacifico per risolvere la alla verde finestra per affidargli un compito assai importante. Infat- questione? Più a niente. Così le famiglie si sfalda- quel momento ormai perso ti, gli parlò e lo invitò sul monte Sinai per conse- no; se ne creano altre che, prima o poi, si sfalda- vive nella mia testa. gnargli9 le leggi divine. I dieci comandamenti no a loro volta, creando molte figliolanze in di- che, col passare del tempo, sono giunti sino a noi. saccordo psicologico fra loro. Sembra d’essere Andrea Briselli Ne cito alcuni: “Io sono il Signore tuo Dio; non tornati alla torre di “Babele”, con una differenza: …………………………………………………… avrai altro Dio all’infuori di me; onora il padre e Dio fece, punendo, tutte quelle voci caotiche, Panta rei la madre; non rubare; non desiderare la roba tutti quegli atti impuri che avvenivano in quel

Camminavo sul lungomare d’altri; non desiderare la donna d’altri; ecc.” luogo. d’autunno, Queste leggi divine, come tali, dovevano essere Adesso, poco si può fare per la confusione che in quel mio scorrere, pensai che tutto rispettate da tutti, specialmente dai cristiani che attanaglia il mondo d’oggi. Episodi come le guer- scorre come acqua tra le mani e avevano fede in Lui, nell’era avanti Cristo, nessu- re tribali o di religione; terrorismo, dove l’umani- non ci si bagna mai nello stesso no le conosceva perciò il mondo d’allora era pie- tà sembra sparita nel nulla. fiume, no di confusione mistica in quanto esistevano gli Allora mi chiedo: possibile che la nostra terra, sai che le persone che hai perso non dei pagani, uomini o cose da idolatrare o venera- dataci da Dio con tanto amore, sia diventata qua- torneranno, nell’istante mistico, re. Le cose cambiarono, anche se non radical- si una nullità? Possibile che gli esseri umani non come lo scalatore s’aggrappa ad ogni roccia per non precipitare, mente, quando nacque il cristianesimo, intorno capiscano l’importanza della carità, della fratel- il naufrago all’anno mille. Ciò avvenne per un evento straor- lanza? Perché succede ciò? lotta con voluttà contro i marosi per dinario e misterioso che ancora oggi festeggiamo: Trovo una sola risposta: non c’è più rispetto per non soccombere, la nascita di Gesù, che ricorre ogni anno, il Santo la fede, rispetto per gli altri, non c’è più rispetto i genitori di un figlio Natale. per le leggi “divine” rappresentate dai “Dieci Co- malato, s’appigliano all’esile Nella sua breve vita, Egli, parlò ai popoli, fece mandamenti”. speranza, tu t’avvinghi al Ricordo la luce dei tuoi occhi.

(in memoria) Stefano Mazzoni Il viaggio Elisa Frascatore ……………………………………………………

Ricordi

Regina di notte Solenne, Non torno più… tutto rammenti, il latte succhiato come manna, ue mesi e mezzo di Costarica: vita, ener- rientro? vento, Buena onda, mi manchi, virus, per anni, gia, fasi lunari, tramonti, canto delle ba- che bello!!! amicizia, Oasis, cucino io, balla se il vicolo nascosto lene, plancton, oceano, amicizie, amicizie vuoi ballare, fatine, pesto, corse, insetti, claro e la grande stella del nord D vere, partenze, ritorni improvvisi, emozioni, que si, correnti, sogni, valigie, alta marea, urli, alternati dalla tua curiosità e solo celati pianti, oceano, pelle, passioni, schiume, onde, occhi che illuminano, appena torno ti vengo a al tempo che fugge all’interno tubi, surf, cani, incensi, cene, candele, yoga, pal- trovare, non mi fermo più, vita che scorre, pila- di un’unica me, solitudine, rock & roll, colonne sonore, desti- tes, tela, sono fortunata, love life, pollo, come si goccia salata e quel volto, no, casa mia, bassa marea, so- dice, guarda la luna, l'oceano, marcato nella mente, le, lacrime, Skype, mare, casado, fuoco, foto, Italia non mi manchi, lasciato fiorire riso, risate, puravida, roof (tetto), “… 2 mesi e mez- bel personaggio, costa troppo, o in un prato di cielo velato belin, spanglish, chiavi, sudore, lo ami o lo odi, aspettativa, ticos, da riflessi solari e manti di Amore, agua de pipa, sai che ora è? no, è zo di Costarica” duende, maglie tagliate, piedi dentro il calore di una culla celeste coperta dalle tue ali. giovedì oggi? non so, focaccia, tagliati, sto cambiando, visto, mare, sunset, full moon, mare impazzito, bici- immagini sfocate, ricordi indelebili, mare, sono (in memoria) Sandro Zignego cletta, mangiamo insieme, the Masterplan, ho riuscita ad alzarmi, la natura, il Nicaragua non è perso la connessione, sei connessa? tutti argenti- il Costarica, wifi, oceano Pacifico, amaca, aloe, a ni, gli italiani a Luglio, pioveeeee, chiudi l'acqua, piedi nudi, nudi, la notte, le note, la pelle che applausi, o sì o sì, con mucho gusto, voglio una scotta, le stelle, pioveeee! chiudi l'acqua, l'ocea- pizza, bagnati la testa, vuoi mettere il formaggio no, senza fiato, non correre, ma perchè corri, Visita il nostro sito: italiano?! non programmiamo, l'Isis?! voci che rallenta, ascolta, guarda, respira, senti, senti il www.il-contenitore.it sussurrano, oceano, mai più come prima, noi cuore, cuore che esplode, la pace, è la vita. Non portiamo il vino, frutti, puoi cambiarmi il volo di torno più. Grazie…

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La saggezza dei proverbi Marcello Godano Poesie

L’emigrante

Dopo il fatto son tutti saggi Tu lasci con tristezza la casa tua natia, dove avevi gioie, amore ed allegria. ’ un’antica consuetudine ma a mio pare- E’ pur vero che vi sono casi in cui pur essendo Il cuore tuo singhiozza, re sempre più diffusa ai giorni nostri stata usata tutta la competenza necessaria e tutto il viso tuo è un dolore, tanto da considerarsi normalità, che sia stato diligentemente calcolato, resta un mar- lasciando alle tue spalle la mamma E dopo qualsiasi fatto o avvenimento più gine di imprevedibilità che, a volte, può causare e il tuo amore. o meno clamoroso, ma anche luttuoso o peggio brutte sorprese. E a valle tu discendi ancora disastroso, si levino sistematicamente da Qui mi torna in mente il disastro del “Titanic” fra piccoli sentieri, più parti, commenti o puntualizzazioni su ciò che affondato in una notte di aprile del 1912 dopo mentre un raggio si sole si doveva fare e non si è fatto, o su ciò che si do- aver urtato un iceberg. Quella nave, calcoli alla scherza con i tuoi capelli. veva prevedere e non si è previsto; insomma, una mano, era stata considerata inaffondabile, tanto Dagli occhi tuoi una lacrima scende giù lentamente, serie di critiche, mea culpa, e chi più ne ha più ne da ritenere superflua la dotazione di un numero mentre un fringuel tra i rami metta, tutte comunque al seguito del cosiddetto di lance di salvataggio sufficiente ad accogliere gorgheggia dolcemente. “senno del poi”. tutte le persone su di essa imbar- A fianco a te il ruscello con gemiti E questo proverbio che con l’ini- cate. Quel naufragio dal quale serpeggia, rimani egli ti brontola, zio del nuovo anno vi propongo “… col senno tutti i passeggeri e il personale di in questa grande reggia. conferma quanto sopra e cosi bordo si sarebbero potuti salvare, E allor per un istante tu guardi sentenzia: “dopo il fatto son del poi ...” costò la vita a 1.502 persone. ancor lassù, tutti saggi”. Restano poi altri casi, secondo dove la casa tua forse non vedrai più.

E’ assodato che ogni causa provoca un determi- me più gravi di tutti gli altri, perché in questi Paolo Perroni nato effetto. Alcuni effetti sono abbastanza im- entrano in ballo malafede, disonestà e cinismo, …………………………………………………… mediati, mentre altri si possono verificare in messi in atto allo scopo deliberato di rubare e di Sulle piste del sonno tempi anche molto lunghi. arricchirsi ai danni di ignare vittime. Potrei qui Per questi ultimi credo sarebbe opportuno fare citare alcuni esempi del genere, ma preferisco Lumescenti cerchi sfrangiano ogni tanto qualche salutare ripasso di storia per terminare con le eloquenti parole di una canzone acque della Veglia. trarne gli insegnamenti necessari a non ricadere di Giorgio Gaber che fanno da sottofondo musi- Dorme sul tuo sguardo un cielo. negli errori del passato, considerato che gli even- cale a una trasmissione di Retequattro: “E allora E ti sottrai a un turbine incessante del tempo alle derive… ti storici si ripetono in virtù dei famosi “corsi e dai, allora dai, le cose giuste tu le sai, perché non Mormorano fiori di loto, ricorsi” cari a Gianbattista Vico. Resta comunque le fai?”. la cui fragrante lucentezza il fatto che ci vorrebbe un po’ più di senno “del Ma non sarebbero del tutto fuori luogo queste riflette pallori di narcosi. prima” visto che oggi, in molti casi, entrano in altre di Sergio Endrigo degli anni Sessanta: “Che L’istante fluttua, gioco incompetenze, scarsa professionalità, leg- fatica essere uomini!”. ipnotizzata farfalla ebbra gerezza e anche poco senso di responsabilità. Al prossimo numero. fra vallate di Genii. Ombre violacee ti convocano, dai profili ritrosi, Vestali del sonno Pensieri & riflessioni Giovanni Rizzo che inghirlandano baci nei tuoi oscuri occhi… Gemono tundre sospette a scarne luci; Je suis Schengen? pendii rilucono di scabrosa, gelida neve. chengen si basa sull’accordo di Schengen Europa? Chi vi scrive, cari lettori, a trentasei Fra promontori culmina 14 Giugno 1985 e sulla convenzione di anni ha vissuto in pieno il passaggio dalla Lira un’ansa fluttuante del sonno su ghirigori d’incubi veleggianti. applicazione dell’accordo di Schengen 19 all’Euro, per esempio, ho creduto fortemente in Tortuoso fiume, succubo di voraci S giugno 1990. questa benedetta “libera circolazione”, ma da paludi dove s’insediano Firmati dai tre Stati del Benelux, dalla Germania quando è “nata” questa Europa non è mai stata licheni corrosi d’odio, e dalla Franca, alla convenzione hanno poi aderi- sentita da nessun popolo veramente… diciamoci che si pascono di menzogne. to Italia (1990), Spagna e Portogallo (1991), Gre- la verità! Appena accennate lande cia (1992), Austria (1995), Dani- Sentirsi cittadino europeo? Chi guizzano fra sospesi palpiti marca, Finlandia e Svezia (1996). può dare lezioni di civiltà? di astrali orizzonti Dopo un piccolo riepilogo storico “… Sentirsi citta- L’accogliente Svezia, dove solo e seminagioni di chirotteri ubriachi infestano il vento. sulla nascita di questo “famoso” dino europeo?” ieri decine di persone incappuc- Danza una vertigine immemorabile trattato caposaldo di tutta l’idea ciate hanno dato la caccia al mi- fra brecce di spasimo, clessidre d’Europa, i fatti sono noti, vista norenne profugo? spente di gnomi che diradano l’allerta terrorismo e l’incapacità di trovare una La Danimarca, dove il proprio parlamento ha eventi. linea comune (parliamo d’Europa) sulla questio- votato a maggioranza la confisca ai profughi di Arditi sogni fluttuano ne dei flussi migratori, sei Paesi (Francia, il quasi beni per millequattrocento Euro come rimborso come chimere sul vitreo svenimento premio Nobel all’accoglienza Germania, Austria, a testa? di un remoto continente. Svezia, Danimarca e Croazia) hanno proceduto Il muro lungo centoventi chilometri in Ungheria? Gambe non reggono spessori, a discendere sul vortice alla sospensione del trattato con il rischio di fare L’allontanamento di migliaia di persone nel giro Ipnagogico, incandescente naufragare forse per sempre una convenzione di tanti anni s’intende. di stridenti Elfi. che risale a trentuno anno fa e che attraverso Da tutti i vari paesi? Visioni sorprendono mute foreste diverse fasi, ha visto l’adesione di ventisei stati. L’Europa non esiste e nemmeno la civiltà. subacquee, dischiuse ad argentei, lunari palpiti.

(in memoria) Adriano Godano

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Pag. 5 - Gennaio/Febbraio 2016

Andando… verso…

Portovenere, Gennaio 2016 Scatto di Albano Ferrari

Pag. 6 - Gennaio/Febbraio 2016

Voci dell’arte Valerio P. Cremolini Antonio Discovolo e Giuseppe Caselli quentazioni con illustri colleghi e scrit- contenuto umano è esaltato nell’ammirevole tori, tra cui Ettore Cozzani (1884-1971) ciclo che documenta il tempo trascorso da e il composito cenacolo della rivista Caselli, dal 1915 al 1918, prigioniero a Mau- “L’Eroica”, musicisti e intellettuali, che thausen, località la cui fama è legata alle hanno favorito il consolidarsi di quella aberrazioni compiute nel lager nazista dal “cultura dotta”, largamente riconosciu- 1938 al 1945. ta a Discovolo. “Pittore di pittura”, se- Le tele e gli espressivi disegni molto ambiti condo il felice epiteto del critico Ger- dai collezionisti, realizzati in tale periodo mano Beringheli (1927-2014). anche nell’apposita “baracca degli artisti” Nel denso percorso discovoliano si coglie un sono le più plausibili prove della vitalità di repertorio non uniforme ed in ogni occasio- Caselli, mai rinunciatario, pur in condizioni ome lo scorso 2015 inizio il nuovo ne l’artista mette alla prova la sua identità, di limitata libertà, nel riconoscersi artista a anno occupandomi d’arte con due perseguendo una pittura sempre ordinata pieno titolo, non facendosi dominare né autentici fuoriclasse della tradizio- sia quando interpreta la veduta paesaggisti- dalla pigrizia né dalla prostrazione fisica e C ne spezzina. Mi riferisco ai pittori ca, sia quando dipinge esemplari ritratti, sia morale. Questi lavori sbalordirono quanti Antonio Discovolo (1874-1956) e Giuseppe quando afferma la propria vena visionaria, visitarono la personale, comprendente, inol- Caselli (1893-1976, nella foto): l’uno è man- tre, una ventina di sceltissime “marine”, cato il 10 luglio 1956, l’altro il 19 dicembre ospitata nel novembre del 1930 nell’Albergo 1976. Sono trascorsi, dunque, sessant’anni “… la pittura ha rap- “Croce di Malta” e “costituirono - ricordava dalla morte di Discovolo e quaranta da quel- il critico Renato Righetti (1910-1990) nell’- la di Caselli. Ricordarli mi sembra doveroso, presentato un nutri- articolo pubblicato sul quotidiano “La Na- trattandosi di due persone che meritano zione” all’indomani della morte di Caselli, - rispetto per come hanno esaltato la loro mento dell’anima …” una rivelazione perchè il pittore era soprat- impegnativa professionale svolta durante tutto tenuto in conto di paesaggista ricco di l’intera vita. Entrambi erano accomunati sia quando affronta temi sacri, dotando i risorse liriche, specialmente agguerrito nel dalla precoce vocazione per la pittura. È dipinti di un respiro spirituale tutt’altro che cogliere le visioni del mare nel turbinio delle noto l’aneddoto che ha come primi attori occasionale. “La sua arte - argomenta Debo- onde sconvolte dal vento di burrasca”. Caselli e l’amico Ercole S. Aprigliano (1892- ra Colombo – è fatta di uno stretto legame Sono in gran numero le abitazioni degli 1975), i quali, incantati dai dipinti di Disco- fra l’uomo e il paesaggio, fra una linea ener- spezzini sulle cui pareti fanno bella vista volo esposti nel giugno 1909 nel Ridotto del gica e un colore magistralmente studiato, quadri di Caselli, molto spesso lasciati in Teatro Civico, pur di ammirare il celebre fra uno spunto realistico e una percezione eredità e tenuti in grande considerazione dai maestro dipingere di buon mattino dal vero, sensuale”. proprietari. Essi rappresentano sia un elo- raggiunsero Bonassola a piedi camminando Ma, qualora venisse proposto un sondaggio quente indizio identitario e di appartenenza per due giorni. La considerazione di Caselli sul pittore più rappresentativo della Spezia, alla Spezia sia un sincero attestato di affetto, per Discovolo fu enorme, tanto da accomu- svetterebbe nell’ipotetica classifica la figura che fa sentire “Pino” un fraterno amico di nare la sua pittura a quella del più anziano di Giuseppe Caselli, nato a Luzzara (RE) il 5 famiglia. La sua memoria è sempre molto pittore replicando con rara maestria la luglio 1893, la cui principale occupazione fu viva e sta a noi tutti valorizzarla adeguata- splendida tela “Ultimo sole a Manarola”, quella di dipendente di Mariperman (Centro mente. esposta nel 1910 all’VIIIa Biennale di Vene- di Supporto e Sperimentazione Navale). zia. Caselli, in quell’occasione, si firmò Opere di grandi dimensioni dedicate al ma- “Liselca”, anagrammando rispettosamente il re, concluse con straordinaria destrezza, proprio cognome. Ma vanno ben oltre la custodite in quella sede e affiancate ad altre comune dichiarazione d’amore per il mare del noto pittore di storia navale Rudolf le affinità che lo legavano a Discovolo, di cui Claudus (1893-1964), vennero proposte nel apprezzava la disciplina che il maestro s’im- giugno 2012 nella bella mostra allestita poneva nell’eseguire tele dalla immediata presso la sede della Fondazione Cassa di spinta comunicativa. La pittura, per entram- Risparmio della Spezia. Tra i temi affrontati bi, al pari della letteratura, della poesia e con indiscutibile autonomia da Caselli, il della musica, ha rappresentato un nutri- mare, fcertamente il prediletto, gli ha recato mento dell’anima e la via per dare risalto diffusa notorietà concretizzata dalle insi- alla propria interiorità. stenti richieste di appassionati che gli com- La biografia di Discovolo, bolognese di na- missionavano tele di ogni formato. Nella scita, manarolese nel 1905 e, poi, bonassole- metafora del mare, nella pacatezza e nel- se dal 1910, con le ripetute presenze alla l’imponenza del moto ondoso, Caselli ha Biennale di Venezia dal 1903 al 1930, è tra richiamato emozioni e situazioni contra- le più autorevoli. Di notevoli consensi critici stanti dell’esistenza umana. Ciò non deve, è subito accreditata la proficua parentesi comunque, distrarre dall’evitare di prendere divisionista dei primi anni del ‘900, docu- in considerazione la sua integrale esperienza mentata da dipinti che esaltano le invenzio- iniziata sotto l’esperta guida di Felice Del ni cromatiche del pittore, capace di generare Santo (1864-1934) e proseguita in modo attraverso incredibili sfumature dei colori esemplare affrontando con padronanza ese- una scala di avvolgente luminosità, mai cutiva varie tematiche. ottenuta in precedenza. Discovolo è Un importante capitolo del vissuto artistico stato un pittore dai molteplici interessi di Caselli, caratterizzato da esiti molto lusin- “Padre nostro liberaci dal male culturali. Dalla lettura del libro scritto ghieri, riguarda i dipinti di chiara ispirazio- con il tuo spirito” nel 1983 dal figlio Mauro (1909-1989), ne espressionista, certamente motivati dalla Opera realizzata con radici d’albero anch’egli pittore e stimato organista, vicinanza a Lorenzo Viani (1882-1936), fre- riordinando il consistente archivio fa- quentatore non di rado della Spezia. Questo da Ugo Arcari (Remedello - BS) miliare, si colgono le continuative fre- spaccato di assoluto pregio estetico e di alto - in memoria -

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Fezzano e la sua storia Emiliano Finistrella / Enrico Canese Un documento, una targa, una storia...

zano presso il mare nella parte occidentale del Golfo. Nel 1849, 28 Luglio morì in Oporto (Portogallo) Re Carlo Alberto. Appena avuta questa notizia, ne feci fare il funerale in Campiglia, a cui prese parte tutta la popolazione. Nel 1863 parlai al Re Vittorio Emanuele, quando si facevano i pozzi per l'assaggio dei bacini di carenaggio nell'arsenale di Spezia, presente il Generale Chiodo, dal quale ebbi un Certificato di Ben servito nella sommini- strazione delle pietre nel 1865. Ebbi la som- ma consolazione di un suo sguardo benigno che mi rese più lieto quel giorno. Nel 1878, 9 Gennaio per la morte immatura di Vittorio Emanuele II, mi sentii pure in dovere di rendere gli ultimi onori in modo solenne con una sincera e sacra dimostra- zione, nella Chiesa parrocchiale di Campi- glia, tutti presenti ad invocar pace al Gran Padre della Patria. Nel 1890, 19 Gennaio avvenne l'infausta notizia della perdita del Principe Amedeo l giorno mercoledì 25 novembre l’ami- A sua maestà Umberto I Re d’Italia fratello di Vostra Maestà; e la divota popola- co Enrico Canese di Campiglia, recapi- Campiglia, 15 Novembre 1891 zione di Campiglia mi seguì alla chiesa Par- ta presso la mia mail una serie di alle- rocchiale per rendere un tributo di affetto I gati anticipandomi telefonicamente anese Michele del fu Francesco, ad un membro dell'Augusta Casa reale, che quanto segue: “La storia che abbiamo di nato e residente a Campiglia, co- sarà sempre l'onore dell'Italia redenta. recente messo insieme penso che sia davve- mune e circondario di Spezia, pro- Dopo di ciò potrò dimenticare in tutta la ro interessante e curiosa e accenna anche ad C vincia di Genova; Il primo Consi- mia vita l'Augusta e benefica Casa di Savoia un passaggio al borgo di Fezzano. gliere comunale che fu eletto in Campiglia cui dedicai la mia devozione? Il mio cuore Abbiamo rinvenuto uno scritto di Michele allorché la nuova Legge permise l'elezione sarà sempre acceso nel più fervido e puro Canese scritto di suo pugno a ricordo della nelle frazioni a scrutinio separato; Sulla amore. visita del Re, il resto della storia, che alla vetta del monte Castellana, presso il forte, Un ultimo desiderio però devo esternare, di luce della recente scoperta della targa in che domina il magnifico golfo di Spezia, e al avere cioè un ritratto di Vostra Maestà per marmo ritengo vera, è stato tramandato di fuori un immenso orizzonte marittimo; conservarlo nella mia camera, ove trovasi la solo verbalmente”. Mi è caro esporre riverentemente alla Mae- Memoria stampata il 6 Ottobre 1889 del Ma di che storia si tratta? E cosa c’entra la stà Vostra Reale: Che, trovandomi nel 1846 primo viaggio fatto da V.M., allora principe, targa di marmo allegata in alto a sinistra? in Genova, in compagnia del parroco di Ma- nel 1853 a Spezia, a cui ebbi l'onore di man- Continuate a leggere di seguito e scoprirete darne copie. Anche per lasciare questo pre- tutto “l’arcano mistero” tramite i documenti zioso ricordo ai miei eredi, i quali si com- inviatimi dal gentile Enrico Canese, che “… e discendere poi piacciono di unire al mio il loro amore, alla ringraziamo… Emiliano Finistrella sempre celebrata Casa di Savoia. al Fezzano presso Colla più distinta stima e rispetto di Vostra Maestà Devotissimo. Campiglia - 14 Luglio 1853 il mare ...” Canese Michele (firma in calce) i ha notizia che in quel giorno i Prin- rola D. Vincenzo Malfanti che aveva relazio- cipi Umberto I ed Amedeo di Savoia, ne colla Corte Reale, potei fare conoscenza accompagnati dal seguito, e cioè il di Sua Maestà Carlo Alberto. i narra inoltre che, quale fabbriciere S General Governatore della Casa Oh quanta gioia ne venne al mio cuore! della locale Parrocchia di S. Caterina Reale ed i Maestri, in una gita alla città della Quanto affetto sentii per l'Augusta Casa di d’Alessandria d’Egitto (ricorrenza Spezia vollero salire a Biassa ove ammiraro- Savoia! La quale ebbe il merito di venire a S 25 Novembre) propose i festeggia- no la chiesa ed il vetusto paese; quindi si Capo del Regno d'Italia, dopo le guerre dal menti della Santa per la prima domenica di recarono a Campiglia per visitare quella 1848 al 20 Settembre 1870, giunta al pos- Agosto (usanza tutt’ora attuale), in modo da Chiesa e goderne lo splendido panorama; sesso di Roma capitale. E ciò si fece con un incentivare gli spezzini a salire verso il paese infine attraverso la Castellana, scesero al solo ammirabile volere di Re e di Popolo. (a piedi) e pertanto, lungimirante per quei Fezzano da dove, per mezzo di battelli, fece- Nel 1853, per mezzo del Governatore dei tempi, favorire le varie osterie del paese e la ro ritorno all'Albergo Croce di Malta ove Reali Principi, Conte Di Verasis, potei avvi- stessa Chiesa. erano ospitati. Il principe Umberto I aveva a cinare S.M. Vittorio Emanuele nell'albergo Si racconta inoltre - fino a ieri più una leg- quel tempo 9 anni. Tra gli accompagnatori della Croce di Malta a Spezia. genda che una realtà - che per ricordare ai che quel giorno di Luglio ebbero la sorte di La vista dell'Augusta sua persona bastò a posteri la propria generosità, volle apporre essere a contatto dei due principi Savoia, destare in me la più grande ammirazione, ed ai lati dell’altare, una targa in marmo , quale come accompagnatori e guide, si può anno- il mio affetto cresceva ognor più per la Casa riconoscimento per aver contribuito alla verare un campigliese: si trattava di Canese regnante. sistemazione dell’altare della Chiesa. Michele. Da un antico quadro, abbiamo Fu il 14 Luglio dello stesso anno 1853 che io Tale gesto, non fu certo gradito a chi, in rinvenuto un documento, il cui testo viene condussi a mano il Principe Umberto per maniera furtiva , riuscì ad asportare la targa qui di seguito integralmente trascritto: salire a Campiglia, e discendere poi al Fez- dalla muratura adiacente l’altare e per lungo

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Nel territorio Valerio P. Cremolini Il “Montagna” alla città

Lannocca, anch’egli figura esemplare pista in tennisolite di 400 metri, a sei corsie. dell’atletica leggera spezzina. Per quanto mi Già a quei tempi il “Montagna” era conside- riguarda la passione non era pari ai risultati rato tra i migliori impianti d'Italia per la che conseguivo, sopraggiunti anni dopo, mi scorrevolezza della pista, la sua elasticità e avvicinavo ai trent’anni, quando ripresi a la tenuta anche in caso di pioggia persisten- gareggiare con assiduità e con enorme sod- te. Venne eretta anche una tribuna in calce- disfazione. struzzo armato, con la parte centrale coper- Al “Montagna” sono stato di casa anche ta, che inglobava nella parte sottostante i perché dal 1989 al 1993 ho presieduto il servizi, gli uffici e gli spogliati. Comitato Provinciale della Federazione di Verso la metà degli anni Sessanta furono Atletica Leggera. In quella veste era inevita- disputate manifestazioni nazionali ad alto elle settimane scorse la stampa bile il confronto, talvolta poco sereno, con livello, poi, con l’affermazione delle piste in cittadina ha dato giusto rilievo l’Autorità militare, sollecitato dalle pressan- materiale sintetico l’impianto perse l’attrat- all’avvenuto passaggio della ge- ti e giustificate richieste delle società sporti- tiva raggiunta sino ad allora. Nel 1987, gli N stione del Centro sportivo dalla ve, che reclamavano meno rigore per acce- organi competenti della Marina Militare, Marina Militare al Comune della Spezia. dere all’impianto, che lamentava aspetti accogliendo anche le sollecitazioni del Coni, L’atto di locazione dell’importante parco gestionali certamente poco soddisfacenti. delle società e dalla stampa, deliberarono di sportivo di via Fieschi, che porta il nome C’è chi ha osservato, non senza ragione, che dare corso alla completa ristrutturazione dell’eroico concittadino Alessandro Monta- “il ritorno del Montagna alla città rappre- dell'impianto, con nuove pedane ed una gna (1893-1941), silurista sull’incrociatore senta una conquista civile per i giovani che nuova pista ad otto corsie realizzata in Spor- “San Giorgio”, Medaglia d’oro al Valor Mili- si affacciano allo sport agonistico”. Di ciò va tflex Super X della ditta Mondo. L’impianto, tare, ha la durata di venti anni e prevede un dato merito all’Amministrazione Comunale. iniziato il 28 gennaio 1987, venne consegna- significativo investimento da parte del Co- Nell’ottobre del 1990, in una nota inviata to dalla Ditta Edilcave della Spezia il 21 no- mune da destinare al rifacimento della pista all’allora presidente nazionale della Fidal vembre 1988 ed omologato l’anno successi- di atletica, degli spogliatoi, dell'illuminazio- Gianni Gola, indicavo le qualità del com- vo. Sul retro delle tribune, le medesime co- ne ed alla realizzazione di un nuovo impian- plesso di viale Fieschi, “immerso in una struite nel 1960, dove sorgeva il vecchio to per il pattinaggio. La città ha salutato vegetazione composta di pini marittimi, maneggio venne ricavata una pista a sei l’evento con vasto consenso, tenuto conto pioppi, palme ed altre specie di piante ad corsie da allenamento-riscaldamento di che da qualche decennio l’accesso all’impor- alto fusto, abbellito da siepi sempreverdi ed poco più di 300 metri. tante e centralissimo compendio della Mari- aiuole, comprendente oltre al campo centra- Praticare lo sport richiede molti sacrifici e al na Militare di circa 8 ettari era precluso alla le di calcio e di atletica leggera, un campo conseguimento di buone prestazioni concor- cittadinanza. Transitando in via Fieschi ho sussidiario in via di allestimento, campi da rono diversi fattori, tra cui la disponibilità di sempre colto con particolare disappunto la adeguate strutture. Il “Montagna” ha offerto chiusura del cancello della porta principale. a tantissimi giovani l’opportunità di scoprire L'ingresso, infatti, consentito esclusivamen- “… la città ha salutato le loro attitudini e di praticare a lungo le te dalla porta secondaria di via dei Pioppi, varie discipline comprese nell’atletica legge- era limitato ai tesserati delle federazioni, l’evento con vasto ra. che avevano preventivamente registrato i Per motivi di spazio non richiamo i nomi dei loro nominativi in un apposito elenco, ai consenso… ” protagonisti che nei vari decenni hanno tecnici delle società, ai giudici ed ai crono- dato gloria all’atletica spezzina, regalando metristi impegnati nelle gare. pallavolo, da pallacanestro, tennis, pattinag- emozioni incancellabili, ma li rappresento Con questo impianto ho un rapporto che gio, nonché una piscina di misure olimpiche tutti, quelli di ieri e di oggi, nella figura di viene da lontano. Ero bambino quando lo con una copertura invernale di tipo presso- Stefano Mei, il quale senza esitazione ha frequentavo con i figli dell’allora capo- statico”. Stava a cuore a me e ai miei colla- dichiarato che i suoi successi, e sono davve- ginnico che abitava nel mio stesso palazzo. boratori recuperare, grazie alle potenzialità ro innumerevoli, li ha costruiti all'interno Risale agli anni Cinquanta il mio primo in- del “Montagna”, una dimensione nazionale del “Montagna”. Con Mei si sono espressi al teresse per l’atletica leggera, maturato ulte- dell’atletica leggera spezzina, che peraltro “Montagna” atleti e atlete di vari paesi e mi riormente al “Da Passano”, dove il professor annovera nomi di assoluto valore. è d’obbligo citare i nove meeting internazio- Odoardo Bianchedi, figura mitica dello La storia dell’impianto risale agli anni se- nali organizzati dal 1995 al 2005 dall’ex sport spezzino e non solo, per la sua indi- guenti la Prima guerra mondiale. L’anello in azzurro Norberto Capiferri, che ci hanno scussa e contagiosa personalità attirava non carbonella misurava 550 metri ed oltre che fatto ammirare da vicino autentiche celebri- pochi studenti a gareggiare per l’Istituto per l’atletica leggera veniva utilizzato per tà, quali Yamilè Aldama, , dove era docente. Non pochi studenti, da gare di "Speedway" e di "Sidecar". Successi- Sunday Bada, Mark Bett, Wilfred Bungei, lui allenati, si sono dimostrati ottimi atleti. vi lavori di ristrutturazione si conclusero nel , Paolo Dal Soglio, Robert Di altrettanta eccellente qualità era lo squa- 1960 e in quell’anno ebbe luogo l'inaugura- Emmian, Kip Korir, , Samuel drone molto competitivo del Liceo Scientifi- zione alla presenza del leggendario presi- Matete, , e Ni- co “A. Pacinotti”, guidato dal professor Enzo dente della Fidal Bruno Zauli della nuova cola Vizzoni. L’elenco non finisce qui.

Fezzano e la sua storia Emiliano Finistrella / Enrico Canese tempo, nonostante le ricerche, non se ne casuale, la lapide è stata ritrovata e fotogra- gnore 1864, Canese Michele consigliere di seppe più nulla. fata, in attesa di, con il beneplacito dei pro- Campiglia. Ha riedificato la mensa ed i gra- Sembra durante l’ultima guerra la targa prietari della cantina e del locale curato, dini dell’altare a sue spese”. venne ritrovata, spezzata in due, nei pressi essere ricollocata nel suo sito originario, del Forte della Castellana, e conseguente- non certo per un messaggio etico, ma unica- Ringrazio ancora Enrico per l’interessante mente portata in paese e murata in una can- mente storico. storia e, come egli stesso mi ha fatto notare, tina di Via Castello in Campiglia. Sulla foto allegata, non proprie ben definite, sarà proprio un caso che la sua mail sia a me A distanza di oltre 140 anni, in maniera è riportata le seguente frase “Anno del Si- giunta il 25 Novembre? … E. Finistrella

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Reparto rottamazione Gian Luigi Reboa

Se provate ad addentrarvi in questa via senza nome, da oltre cinquant’anni, del nostro povero paese, avrete senz’altro un momento di smarri- mento e penserete che, al confronto, il lungo mare dal “campetto” sia un giardino fiorito avendo la conferma di quanto questo povero Fezzano sia abbandonato a se stesso ormai da troppi anni.

Una foto per... danzare! Lettori on the road Di Albano Ferrari Da Gianni Del Soldato

Danzando nell’immobilismo. Compagnia Ordine Sparso a Sarzana. In cammino per Santiago…

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Pro Loco Fezzano Emiliano Finistrella / Gianna Foce Carnevale insieme

’ultima volta che abbiamo aggiorna- Ma adesso è l’ora di guardare al presente, sociale, si svolgerà la tradizionale festa in to voi lettori sulle attività della no- lasciandoci alle spalle i traguardi e le belle maschera, durante la quale tantissimi picco- stra Pro Loco locale, era il periodo emozioni vissute nel passato, come sprono li costumi invaderanno di gioia il locale tra- L di Natale e fremevano i preparativi ad attrezzarci per realizzare un migliore sformandolo in un luogo di bellezza incante- per far vivere al meglio il clima festivo a futuro. vole. tutti i paesani. Ad attendere i piccoli e i propri genitori, ci Relazionandoci coi componenti dello staff sarà lo staff della Pro Loco che, anche in sull’andamento delle iniziative natalizie, è “… domenica 14 febbraio questa occasione, organizzerà il tutto e pre- emerso che tutto si è svolto per il meglio e parerà una sostanziosa merenda… chiac- addirittura il cenone di Capodanno è risulta- alle ore 15.oo presso chiere e bibite a volontà! to migliore dell’anno precedente: tantissima il centro sociale … ” Ovviamente non mancherà il gioco della gente ha voluto attendere il passaggio al pentolaccia, durante il quale le giovanissime 2016 in compagnia, assaporando e danzan- mascherine si sfideranno bendati per aprile do su musiche suonate dal vivo e degustan- Domenica 14 Febbraio, festa degli innamo- lo “speciale sacco” colmo di dolciumi e rega- do ottime prelibatezza culinarie, ovviamente rati, ma - soprattutto - nel nostro Fezzano, lini; anche quest’anno i bimbi saranno invo- in un clima di assoluta allegria, con la voglia festa di tutti i bambini! gliati da un’animazione… magica! di condividere queste occasioni uniche con Eh sì quest’anno proprio il giorno di San Che aspettate bimbi, i maghi e la Pro Loco vi altri paesani e persone amiche. Valentino, alle ore 15.00 presso il centro attendono numerosi!

Racconto Paolo Paoletti

L’altra - parte 3 - Mercatino di Kabul, Pietro e Jasmine si tranquillo, non sono una stupida.” Mentre lei traffica con un pentolino, com- aggirano tra le bancarelle, parlano del più Pietro si guarda intorno e pensa a quanto è pletamente nuda, di spalle, lui la osserva e e del meno. Jasmine è stanca di essere l'a- spartana la vita di Jasmine. pensa che ha un bellissimo sedere. Nella mante di Pietro, vuole che scelga tra lei e “Perchè Jas non dormi in uno dei nostri stanza la temperatura è molto bassa, nono- Daria. Se non ci fosse stata la bambina, prefabbricati e preferisci stare in questo stante il calore del carbone nel braciere. questa relazione clandestina non sarebbe tugurio?” Porgendogli la tazza fumante di tè, la ragaz- mai iniziata! Jasmine si alza dal letto. za s'infila sotto le coperte. Daria nell'appartamento suo e di Pietro è “Ti sei arrabbiata Jas per quello che ho det- Sorseggia lentamente la calda bevanda, do- molto triste, perchè sente il proprio uomo to?” podichè si sdraia e abbraccia Pietro con distante e teme che si sia aperta una crisi “Sei proprio stupido, devo andare a fare un'intensità che lo lascia senza parole. tra di loro. pipì.” “Jas, sei ghiacciata, come fai a resistere a “Non uscirai mica così?” queste temperature? Dicono che le donne Jasmine e Pietro sono a letto, sotto ad una “Ma sei pazzo? Se uscissi così, in un paio siano freddolose, ma tu sei l'eccezione che coperta di lana. Pietro, con una mano, acca- d'ore sarei lapidata nella pubblica piazza. Mi conferma la regola.” rezza il seno di Jasmine. “Sai Jas, hai un metto il cappotto e arrivo subito.” “No, ti sbagli, ho freddo, però non mi pren- seno magnifico.” Mentre Jasmine è fuori, Pietro pensa come dere per pazza, mi piace il freddo sulla pelle, “Com'è quello della tua compagna?” chiede sia assurdo che lei viva in questo modo. mi fa sentire viva!” lei incuriosita. Guardandosi intorno vede una sedia, un Pietro le dà un bacio e se la stringe ancora “Non mi capacito del perché ti devi fare del tavolino, un fornelletto a gas, una conca e più contro. male. In questo momento ci sei tu, soltanto una caraffa di plastica, qualche vestito appe- “Sai Jas, sei proprio strana.” tu per me!” so a dei chiodi sul muro e in un angolo un “In che senso?” Gli risponde sorridendo. Jasmine si alza, si appoggia sul gomito e lo braciere. Con tristezza pensa che tutte le “Come fai a vivere in questo modo e in que- bacia sulle labbra. cose di Jasmine sono tra queste quattro sto posto?” “Jas, perchè dici che ti senti uno schifo mura. “Ti sento triste quando mi dici questo, ma io quando fai l'amore con me?” Al rientro nella stanza, Jasmine si ferma ai sono fatta così, non ho bisogno di tante co- “Pietro, non è per te, in passato qualcuno mi piedi del letto, si sfila il cappotto e rimane a se, è la mia filosofia di vita, tutto quello che ha fatto quello che noi stiamo facendo a guardarlo. mi serve, sta dentro quello zaino.” Daria e mi sento male per questo. Ma quan- I riflessi della luna proiettano giochi di luce “Ma non ti mancano le comodità, i bei vesti- do siamo insieme sono felice, sei tutto per e ombra sul corpo di lei. ti, le scarpe di marca? me, ma la mia gioia non la merito se penso “Cos'hai Jas?” “Niente, sono solo contenta “Assolutamente no, ho scelto di diventare che la sto rubando ad un'altra.” di saperti nel mio letto.” infermiera per aiutare il mio prossimo, è “Posso farti una foto con quella luce? Sei stata una vera vocazione e non voglio gua- “Non capisco cosa stia succedendo, ma non stupenda!” dagnarci, mi bastano i rimborsi spese! Amo riesco a sentirmi in colpa per quello che c'è Jasmine arrossisce alla richiesta. “No no, mi essere essenziale e povera. Diversamente tra di noi, so che Daria, se lo sapesse, ci sof- vergogno troppo, e poi, se la dovesse vedere sarei un'altra persona!” frirebbe terribilmente, però ora sono qui qualcuno per sbaglio? Penserebbe che sono “Jas, posso dirti una cosa?” “Dimmi.” “Ti con te, il resto non conta.” una poco di buono.” amo!” “Ma chi vuoi che la veda?” “Ad esempio Da- Jasmine fa un'espressione pensierosa e dub- Con un aria sognate Jasmine azzarda un ria!” “Però se mi prometti che la vedrai sol- biosa. pensiero “Sai, a volte penso al nostro matri- tanto tu, ne sarò felicissima.” “Non lo dire Pietro, anche se mi fa piacere, monio e a come desidererei un figlio da te” Pietro prende il cellulare e inizia a farle di- le persone abusano di queste due parole, poi, tornando di colpo alla realtà si riprende versi scatti. Jasmine si allontana dal letto. dimmele solo se diventerò la tua compagna, e dice “Pietro non fare quella faccia, stai “Jas, ma dove vai?” “Metto su un po' di tè.” adesso non hanno senso per me!”

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U.S.D. Fezzanese - Settore Calcio Vinicio Bagnato La U.S.D. Fezzanese in serie D!

l sorteggio effettuato nella sede nazio- teo Cozzani, sempre presente nelle quattro apparentemente insormontabili, per poter nale della F.I.G.C. - L.N.D. di Roma partite finali, la gradita sorpresa di Giovan- effettivamente disputare con dignità un I stabiliva che la partita di andata della ni Grazzini, Presidente in pectoris del campionato così impegnativo come la serie finale spareggio tra Fezzanese e Rignanese l’A.C. Spezia. La Fezzanese però si dimostra- D. C’era da risolvere il problema del campo si sarebbe disputata il 07/06 alla Spezia. va superiore anche in campo avverso e chiu- di gioco, della fidejussione necessaria per Le squadre scendevano in campo in una deva senza difficoltà la pratica con un so- l’iscrizione e di trovare nuove risorse umane domenica caldissima sempre allo stadio nante due a zero merito del difensore De per riempire i ruoli dirignziali. Era una ri- “Ferdeghini”. Martino. cerca di aiuto frenetico che vedeva in prima La squadra di Rignano sull’Arno mostrava Da segnalare che la squadra verde era rima- fila l’attivissimo vice-presidente Ivan Stradi- subito di non avere la forza tecnica dell’A- sta in dieci uomini dal 70’ per l’espulsione ni e il direttore generale Oliviero Ricci. driese e la Fezzanese, dopo un primo tempo per doppia ammonizione di Frateschi. Si sondava la possibilità di trovare questo in controllo, nella ripresa saliva in cattedra aiuto in una collaborazione con l’A.C. Spezia ed assestava ai toscani un tremendo e meri- e finalmente, durante la splendida festa tato 3 a 0. “… al triplice fischio organizzata a Fezzano il 19/06 per festeg- Prima segnava Baudi su un rigore conqui- giare l’impresa dei suoi giocatori, la presen- stato da Fiocchi, poi andava a segno Fla- poteva finalmente za di Giovanni Grazzini e del patron degli giello al termine di una splendida azione scatenarsi la gioia …” aquilotti Gabriele Volpi sanciva di fatto manovrata, infine chiudeva i conti Grassel- l’accordo. li finalizzando una classica azione in contro- Entro il 10/07 quindi la società poteva pre- piede del giovane Andreani. Al triplice fischio poteva finalmente scate- sentare tutti i documenti, la fidejussione Grande entusiasmo tra i giocatori ed i tifosi narsi la gioia dei giocatori, del tecnico Ru- richiesta e la quota per l’iscrizione al cam- verdi alla fine della partita ma vi era ancora vo, del Presidente Arnaldo Stradini e di pionato. Il campo prescelto per la disputa da disputare, prima di festeggiare l’eventua- tutti i dirigenti e tifosi presenti o no sul del campionato era lo stadio “Miro Lupe- le promozione, la partita di ritorno il 14/06 campo. ri” di Sarzana. Per la juniores si sceglieva in casa dei toscani. Ma già dal lunedì successivo tra la dirigenza invece il “Cimma” di Pagliari. Il 14/07 con A Rignano sull’Arno era da rilevare, oltre la si cominciava a pensare a come poter supe- un fax proveniente dalla Covisod la lega presenza del sindaco di Portovenere Mat- rare gli ostacoli economico-organizzativi, ufficializzava l’iscrizione della Fezzanese.

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Le torte di Manu Emanuela Re In cerca del mio stile ggi vorrei raccontarvi di una tor- Potete immaginare, quindi, la mia gioia nel ta, realizzata per il compleanno di tenere queste mie creazioni, da sempre su mia cognata Ilaria, per me molto fogli, tele, muri, pc, finalmente tra le mie O importante, e probabilmente an- mani, con una consistenza tattile. cora la mia preferita. Oltre ai personaggi poi, mi è piaciuto anche La considero importante perché è stata con- molto pensare all’ambientazione; un’altra cepita cercando di creare qualcosa di com- cosa che adoro è creare dei “mondi” di fan- pletamente “mio”, basata sullo stile dei miei tasia, delle situazioni diverse dalla realtà. disegni. In questo caso ho pensato a degli alberi vio- Penso che nel mondo esistano innumerevoli la con ghirigori e cerchi ed uno stile arroton- persone bravissime che eccellono sul cake dato. design ma, ad essere sincera, quelle che io Mi piacciono molto gli elementi “morbidi” preferisco si contano sulle dita di una mano, sulle torte, avere i personaggi un po' più e sono quelle che hanno un loro stile del paffutelli e teneri, fiorellini piccoli e delicati. tutto personalizzato e riconoscibile tra mille. Assemblare questa torta è stata un’operazio- Parlo ad esempio di Eleonora Coppini, in ne un po' lunga ma divertente. arte “Molly”, amante dei manga come me, Quando ho portato la torta alla festeggiata i disegnatrice da sempre come me; lei mi ha complimenti sono stati numerosi ed esage- fatto venire voglia di provare a realizzare le rati; ero imbarazzata come lo sono sempre torte in maniera “diversa”. Posizionata seduta con le braccia aperte per in queste situazioni, ma stavolta ero anche Riprodurre con la pasta di zucchero oggetti accogliere il gufetto; anche lui in tre sfuma- completamente soddisfatta. esistenti, oppure cartoni animati o perso- ture di viola, con l’ala aperta a contraccam- Chi mi conosce lo sa che non sono mai con- naggi realistici non mi soddisfava totalmen- biare l’abbraccio, ed un simpatico cilindro tenta; in tutto quello che faccio trovo sem- te; il passo avanti, secondo me, era mettere per cappello. pre dei difetti e pretendo molto da me stes- “del mio” sulle mie creazioni. Messi insieme i due personaggi erano cari- sa, ma quando, finalmente, realizzo qualco- Non sapendo da dove iniziare ho pensato ai nissimi, e decisamente nel mio stile! sa che è esattamente come l’avevo immagi- miei fumetti, ai miei disegni; ho così buttato Vedere per la prima volta un mio disegno, nata, la soddisfazione e l’orgoglio verso me giù su un foglio lo schizzo della torta che così com’era nel foglio, in 3D, con profondi- stessa sono davvero incommensurabili. volevo realizzare. Abbiamo assaggiato la torta e, come a mio Il compleanno di mia cognata è stato il pre- solito, ho studiato l’equilibrio tra pan di testo perfetto, considerando poi che lei ap- “… era come aver dato spagna, bagna e farcia, per migliorare sem- prezza le mie creazioni e che sicuramente le pre un po' di più. avrebbe fatto piacere festeggiare con una una vita ad una mia Come gusto questa torta non era perfetta. torta personalizzata. forma d’arte che da L’esperienza, come detto già diverse volte, Io, oltretutto, ho poche occasioni di dimo- mi aiuterà un giorno nella realizzazione di strarle il mo affetto e la mia riconoscenza sempre era rimasta una torta “giusta” nei dosaggi e buonissima. per quello che lei ha sempre fatto per me e Mia cognata ha tenuto da parte la sua ver- ovviamente la mia famiglia; so che sentirsi ‘rinchiusa’ in un foglio… ” sione in pasta di zucchero abbracciata al dire “ti voglio bene” non è proprio da lei :-), gufetto (nella scrivania del suo ufficio!), e quindi mi sono buttata in questo piccolo tà e consistenza, era come aver dato una vita questo mi ha fatto molto piacere, perché pensiero per augurarle un felice complean- ad una mia forma d’arte che da sempre era vuol dire che le è proprio piaciuta! no. Per ideare la torta ho pensato ai suoi rimasta “rinchiusa” in un foglio. Ora la sfida, che sto cercando tutt’oggi di gusti personali: fissata con i gufi da sempre La soddisfazione è stata enorme. vincere, è quella di perfezionare il mio stile e ed il viola come colore preferito. Con la mia passione del disegno, nata quan- provare a realizzare questi miei personaggi Carina l’idea di una piccola Ilaria abbraccia- do avevo su per giù cinque anni, ho sempre con diverse espressioni e contesti. ta ad un gufo in un mondo fantasioso con in qualche modo soddisfatto la mia “voglia” Non sarà facile forse, ma sono impaziente fiorellini e ghirigori al posto degli alberi. di arte. L’amore per i cartoni animati e i all’idea di provare, nei ritagli di tempo, an- fumetti hanno confermato la mia voglia di che solo un’ ora a settimana, a raffinare que- esprimermi in questo modo; la pittura, sia sta mia tecnica: non per diventare qualcuno su tela che sui muri della mia cameretta (ed in questo campo o per questioni commercia- ora in quella di mio figlio), l’avvicinamento li, sono per me stessa e le persone che amo: alla grafica web e alle animazioni, con il il loro sorriso davanti alle mie torte, rendo- susseguirsi dell’arrivo delle nuove tecnolo- no il tutto ancora più bello! gie, sono solo altre forme di espressione di questa mia passione.

Tutto realizzato in tre sfumature di viola differenti. Come già detto in passato, la scel- ta dei colori giusti, secondo me, decreta almeno il 50% dell’armonia e della bellezza complessiva finale. Ho iniziato dalla piccola Ilaria in pasta di zucchero: prima il corpo e le gambe, poi le braccia, il viso e i capelli.

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Indagine incompleta Franca Baronio Lo spirito-talpa

mio figlio non potevo spiegare quello che mi stava succe- “Il problema è che nessuno veramente sa apprezzarti come sarebbe dendo. Finsi che tutto fosse o.k., mi dedicai alla pasta giusto”, incominciò col dirmi. “Perché una laureata, che per di più è asciutta e alla tavola da apparecchiare. Tacqui tutte le anche una valente musicista, deve stare qui a riordinare una canti- A cose di me che avrei voluto dirgli. Non gli chiesi nessuna na polverosa?” delle cose di lui che avrei voluto sapere. Come un tarlo, quel pensiero prese a scavare dentro di me il suo Lui sembrava contento così. Muoveva oggetti, poi prese un giornale primo cunicolo. Come ero d’accordo! Nessuno mi amava e mi ap- e si mise a leggerlo. prezzava a dovere. Era certamente questo il mio problema princi- Io continuai a tacere, facendo i miei lavori. pale. “Forse dovrei cercare di capire perché, e trovare il rimedio Dopo pranzo, lui uscì per andare da un amico. giusto”, pensai. Io mi affacciai alla finestra della cucina guardando il cortile buio. E “Niente affatto”, ribatté subito lui. “Tu non c’entri per niente. Sei mi venne da piangere. solo una vittima dell’egoismo altrui.” Mi parve un’affermazione più Lo “spirito-chirurgo” è uno spirito insidioso, perché particolarmen- che sensata. Tanto sensata che alla fine ci credetti in pieno. te abile nel mascherarsi e molto, molto sottile nelle sue argomenta- Nei giorni seguenti, me ne venne un gran senso di impotenza e al zioni. Parte da presupposti apparentemente inconfutabili (e in par- seguito di questo, con il passare del tempo, una specie di caduta te correttissimi), tipo “i piedi bisogna sempre tenerli ben saldamen- progressiva di tutte le mie energie. te appoggiati per terra”; “per favore pochi discorsi e stiamo sul con- Per consolarmi un po’, incominciai a mangiare troppo e, soprattut- creto”; “fuori da quello che si vede e che si tocca c’è solo zona to, anche a bere troppo. Ingrassavo e mangiavo. sdrucciolevole: ci si può solo cadere sopra e farsi molto male”; Mangiavo, ingrassavo, bevevo e ingrassavo. Mi sentivo sempre più “cerchiamo di non stare con la testa fra le nuvole”. brutta, sempre più pesante, sempre più impotente e sempre più Non trovavo il minimo argomento per confutare le sue ragioni. disgraziata. Intanto però soffrivo, come soffrirebbe un angelo al quale volessero Lo “spirito-talpa” era riuscito a infilarmi nel buco nero dell’auto- amputare le ali, e dovevo continuare a subire le sue voci bisbiglianti commiserazione, che è una fra le più insidiose delle sue gallerie. al mio orecchio. Tornò tante volte. E io sempre zitta. “Come faccio a farmi amare, a farmi apprezzare?” chiesi all’anali- Un giorno però mi venne uno scatto improvviso di rabbia e gli inti- sta. “Ne ho bisogno. Non ne posso fare senza.” mai vigorosamente di tacere. “E’ una bella domanda”, disse lei. “Mi dica un po’: perché ne ha “Dietro alle poche cose che si vedono c’è la sterminata presenza bisogno?” delle cose che non si vedono”, gli dissi. “Perciò stai zitto.” “Che cosa fa? Mi risponde a una domanda con un’altra domanda?”, Incredibilmente, questo fu sufficiente a metterlo subito in fuga. le dissi io. E da quel giorno non tornò mai più a incomodarmi. “Ebbene sì”, disse lei. “Io non sono un professore in cattedra. E Ho conosciuto nel tempo, sopportandone la presenza per imparare neanche un giudice che emette sentenze. Io sono solo una specie di a riconoscerli e rintuzzarli, moltissimi di questi “spiriti”. specchio. Se vuole ci guardi dentro. Sennò, no.” Li catalogavo, ciascuno con il suo nome e, naturalmente, con il suo Questa qui mi ha proprio stufato, pensai io. Finisce che la mollo. odore caratteristico. Non mi dà mai nessuna soluzione. Un giorno, mentre ero in cantina a sistemare le bottiglie del vino, si Tuttavia tacqui, perché volevo pensarci su. avvicinò insinuante lo “spirito-talpa”. Lo “spiritotalpa” parla con “Mollala, mollala!”, si mise subito a bisbigliare lo spirito-talpa, ap- vocina flebile e un po’ untuosa. Instilla dubbi, suggerisce vie obli- profittando della buona occasione. “Te l’ho detto che non ci sono que e tortuose. Se lo lasci fare scava gallerie dentro l’anima in cui rimedi, che non puoi farci nulla. Figurati se serve a qualcosa venire va a nascondersi e dalle quali poi è molto difficile stanarlo. qui a raccontare i tuoi sogni a questa qui.”

Conosciamo i nostri lettori Ilaria Scala

Nome: Ilaria Scala. Ci legge da: La Spezia (da sempre).

Età: 38 anni.

Segno zodiacale: acquario.

Lavoro: infermiera. Passioni: leggere e viaggiare.

Musica preferita: Guccini, Ligabue, ma poi un po’ tutta… non si sta senza musica.

Film preferiti: “Frankenstein Junior”, “Totò truffa”, “Dirty dan- cing” e “Voglia di vincere”.

Libri preferiti: tutti quelli del Commissario Montalbano e “Wonder” (che consiglio vivamente di leggere).

Piatti preferiti: tagliatelle coi funghi, fritti in brodo e le polpette di mia mamma.

Eroi: nessuno in particolare… le persone perbene.

Le fisse: mi manda in bestia l’ipocrisia e l’incongruenza di alcune persone, non mi scivola addosso.

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Oltre la pellicola Luca Zoppi

Il bambino con il pigiama a righe (M. Herman, 2008) a storia e la natura umana ci insegnano che, a dispetto delle centinaia di celebrazioni ufficiali su questo o su quell’evento tragico, è difficile coglierne il senso finché non ci si trovi davanti a qualcosa che, dell’evento, riesca a ricreare atmosfere, sentimenti ed emozio- L ni. Capita anche col da poco trascorso Giorno della Memoria, quel 27 gennaio istituito come momento per ricordare il genocidio e- braico perpetrato dai Nazisti e dai loro alleati. Un valido aiuto ad entrare in sintonia con l’orrore di quel momento storico viene offerto dal film Il bambino con il pigiama a righe, ridu- zione cinematografica del best seller dello scrittore irlandese John Boyne. Si tratta della vicenda di Bruno - 8 anni - che, nel corso della II Guerra Mondiale, deve seguire il padre ed il resto della famiglia nel trasferimento da Berlino ad un imprecisato luogo sperduto da qualche parte nella campagna tedesca, abbandonando le abitudini cittadine, la scuola e gli amici. Il trasferimento in una villetta isolata tra i boschi, lontano da tutto e da tutti, ha dell’inspiegabile per il bambino, costretto a passare interminabili giornate solitarie. Ma la cose è spiegabile attraverso la storia degli adulti: il padre è un alto ufficiale nazista, inviato dal regime in prossimità di un campo di concentramento con l’in- carico di dare una spinta alla “soluzione finale” per lo sterminio della razza ebraica. Un giorno, Bruno, esplorando i boschi, arriva a scoprire in una radura una strana “fabbrica” circondata dal filo spinato elettrificato, al di là del quale si trova Shmuel, bambino ebreo di 8 anni, de- stinato a diventare suo amico per un breve periodo di tempo, che si scioglierà in un modo davvero inaspettato. Il film, poetico, commovente e spietato, apre uno spiraglio sulle tragedie della Storia viste attraverso gli occhi innocenti di un bambino, che non riescono a concepire gli abissi di malvagità che gli adulti riescono invece ad aprire. Dal momento che il punto di vista è quello di un bambino, il film è necessariamente impostato su una struttura molto semplice, che tuttavia non fa perdere di vista le sfumature. Tutti i fa- miliari di Bruno manifestano infatti un approccio diverso al Nazismo: il padre è un gerarca cieco e incrollabile, graniticamente convinto della giustezza dell’ideologia hitleriana; la madre, che fino a quel momento è riuscita a chiudere gli occhi sugli orrori nazisti, deve adesso aprirli e perdere per sempre la pace; la sorella, attratta dall’estetica e dai rituali del regime, risulta il tipico prodotto del lavaggio del cervello totalitario. Solo Bruno arriva allo sconvolgente esito della vicenda senza perdere la propria innocenza, che, simbolicamente, risulta insieme agli esseri umani, la grande vittima del Regime del Male. Inoltre, il film, al di là dei contenuti forti, si fa notare per il contrasto tra i paesaggi idilliaci e l’orrore umano, tra il parlato della quotidianità e i silenzi carichi di minaccia, il tutto reso attraverso una regia sempre discreta e ben calibrata, che riesce a non perdere mai il contatto con la prospettiva del piccolo Bruno. Da vedere!

Musica Emiliano Finistrella Libri / Fumetti Elisa La Spina

Lazarus - David Bowie L’impero dei draghi - V. Manfredi

uello che sta accadendo dessa, 270 d.C.: la città ai massimi esponenti romana, assediata dai Per- Q della musica Anni Set- E siani, viene espugnata e tanta in queste prime settima- l’imperatore Valeriano viene cat- ne del nuovo anno, è davvero turato insieme ai suoi soldati più una tragica epidemia: ci ha valorosi, guidati da Marco Metel- lasciato prima l’immenso Da- lo Aquila. vid Bowie, poi Glenn Frey Quest’ultimo riesce a evadere, chitarrista e tra i fondatori insieme agli uomini sopravvissu- degli Eagles ed infine Paul ti, dalla miniera in cui erano stati Kantner chitarrista dei Jeffer- costretti ai lavori forzati e, guida- son Airplane e vera icona di to dalle virtù tipiche della civiltà Woodstock… romana, il coraggio, la forza, la Purtroppo il tempo passa, ma quella musica, per uno come me che lealtà, la fedeltà alla patria, l’ono- adora il rock, è davvero leggendaria ed irripetibile e alle volte nella re, riesce a sopravvivere alle mol- mia testa penso che anche i loro autori siano eterni… sicuramente te difficoltà che si frappongono al la loro musica, la loro arte rimarrà per sempre (quindi di fatto eter- suo ritorno a casa, dal figlio, uni- ni li sono già!), a dispetto del loro fisico che come qualsiasi altro co parente sopravvissuto all’attac- essere umano arriva alla fine del proprio tragitto. co nemico. In particolare credevo che Bowie, il grande Duca Bianco, fosse dav- Nonostante i molteplici tentativi di tornare al più presto, Metello vero inossidabile visto tutto quello che ha combinato nella sua vita, rimane lontano per moltissimi anni: in questo periodo ricco di av- in musica e non! In una sua recente intervista alla domanda del venture, accade una cosa straordinaria, cioè gli viene assegnato giornalista: “Pensi di aver fatto più cose buone o cattive?”, David ha insieme ai suoi uomini il compito di scortare in patria un principe risposto lapidario: “Ho sicuramente fatto tutte cose interessanti”. cinese. E’ così che scoprirà un mondo sconosciuto e surreale, quello Bowie era per me il massimo, il suo concerto del 16 luglio del 2002 dell’Impero Cinese, terra dai paesaggi meravigliosi e dalla cultura a Lucca rimane per me l’apoteosi musicale di tutti i centinai di live affascinante e ricca di spiritualità. che io abbia visto e per me, lui, è quello che nella musica è stato In questo romanzo dai contorni storici, ma dai molti aspetti fanta- l’essenza dell’arte, un po’ come Michael Jackson: solo muovendosi, stici, l’autore ci pone di fronte ad un’eventualità molto intrigante, odoravano d’arte. ossia l’incontro di due civiltà tanto importanti quanto diametral- Ma Bowie è andato oltre, trasformando la propria morte in arte. mente opposte, quella romana e cinese, che sono durate per secoli Nessuno mai come lui, ma, ovviamente, questo non mi stupisce. senza mai incontrarsi direttamente. Correte a guardare il video di Lazarus suo ultimo singolo del suo Manfredi ci fa vivere questo incontro-scontro tramite la vicenda ultimo album Black Star uscito il giorno dopo il suo sessantanove- immaginata, ma non inverosimile, di un uomo impregnato degli simo compleanno (9 gennaio)… incredibile, scioccante, pazzesco, ideali romani, costretto a misurarsi con un mondo estraneo e igno- da cardio palma… il Duca consapevole della sua fine (sapeva di to, ma comunque attraente e attrattivo, che gli permetterà di com- essere ormai un malato terminale) recita come solo lui sa fare per pletare la sua formazione di soldato e di uomo, arricchendosi di tutta la durata del video, uscendo da un armadio per poi, alla fine, quelle tecniche e valori cinesi, che lo aiutano ad accrescere la sua rientrarci… Lazzaro… unico ed irripetibile. forza, a completare la sua missione e che allo stesso tempo lo cam- Ciao grande David, non sai quanto mi mancherai. biano radicalmente, senza “lasciarlo più andare”…

Pag. 15 - Gennaio/Febbraio 2016

Ricercati dai nostri ricordi Di Gian Luigi Reboa

Con questa immagine penso proprio di mettervi in serio imbarazzo nel riconoscere qualcuno in essa immortalato che fu scattata, presu- mo, all’inizio degli anni ‘30 all’ingresso del palazzo delle scuole da poco costruito. Personalmente sono sicuro di un nome (diventò una mia parente acquisita)… Con questo piccolo aiutino lascio a voi la curiosità per cimentarvi al riconoscimento di altri nostri cari paesani.

Un saluto David! Di Emanuela Re

Anche se sapevo che non sarebbe stato facile disegna- re l’immenso ed inarrivabile Duca Bianco, ho voluto comunque rappresentare, a modo mio, come sarebbe stato se fosse stato un personaggio di un fumetto.

Niente di più semplice che immaginarlo creato dalla mente di qualche pazzo visionario, frutto della fanta- sia di un artista eccentrico che un giorno ha pensato di inventarsi questo personaggio, un po' alieno, dalle diverse personalità: David Bowie, Duca Bianco, Ziggy Stardust!

Il Bowie che ho voluto rappresentare è giovane e con una fortissima espressione artistica, rimasta poi incre- dibilmente invariata fino alla sua recente morte.

Un saluto David, bentornato a casa!

Pag. 16 - Gennaio/Febbraio 2016