RASSEGNA STAMPA del 15/06/2010 Sommario Rassegna Stampa dal 14-06-2010 al 17-06-2010

Adnkronos: Firenze, in corso lo sgombero dellex ospedale Meyer occupato...... 1 Adnkronos: Lieve scossa di terremoto in provincia dell'Aquila, nessun danno...... 2 Adnkronos: Forti temporali attesi domani nel torinese, allerta protezione civile ...... 3 Asca: ABRUZZO/RICOSTRUZIONE: CARITAS DOMANI CONSEGNA DUE STRUTTURE ALL'AQUILA...... 4 Asca: METEO: PROT.CIVILE, TRA DOMANI E MERCOLEDI' TORNA A PIOVERE...... 5 Asca: MANOVRA: CASINI, PER I TERREMOTATI ESENZIONE FISCALE FORTE...... 6 Asca: TERREMOTO: LIEVE EVENTO SISMICO IN PROVINCIA DELL'AQUILA...... 7 Asca: MALTEMPO: DA STASERA TEMPORALI E VENTO FORTE AL NORD E SU SARDEGNA...... 8 Asca: INCHIESTA G8: DOMANI A FIRENZE VIA A PRIMO PROCESSO CON REBUS-COMPETENZA...... 9 Asca: MALTEMPO: COLDIRETTI, GRANDINATE A MACCHIA DI LEOPARDO SULLE COLTURE...... 11 Asca: ABRUZZO/RICOSTRUZIONE: ASSESSORE AQ SI DIMETTE, NON COMPLICE DEL GOVERNO...... 12 L'Azione: ALLA CASERMA ZANUSSO SEDI PER LE ASSOCIAZIONI ...... 13 Famiglia Cristiana.it: Informatici e altro...... 14 Il Giornale della Protezione Civile.it: Rassegne stampa Protezione civile 14 giugno 2010 ...... 16 Il Giornale della Protezione Civile.it: Friuli Venezia Giulia, un dispositivo per la ricerca dei dispersi...... 17 Il Giornale della Protezione Civile.it: Incendi, numerosi interventi dei Vigili del fuoco e del Corpo Forestale dello .. 18 Il Giornale della Protezione Civile.it: L'Aquila, 11° Meeting nazionale della solidarietà...... 19 Il Giornale della Protezione Civile.it: Puglia, numerosi incendi a causa delle temperature elevate...... 20 Il Giornale della Protezione Civile.it: Palermo, scossa di terremoto in mare...... 21 Il Giornale della Protezione Civile.it: L'Aquila, Fondazione 6 aprile per la vita onlus...... 22 Il Giornale della Protezione Civile.it: Arkansas, due fiumi straripano su un campeggio ...... 23 Il Giornale.it: Haiti, la denuncia del governo: "Le ong? Creano solo problemi"...... 24 Il Giornale.it: Freccia Orobica flop: ferma dopo 20 chilometri ...... 26 Italia Oggi: Versamenti previdenziali, proroga anche per L'Aquila...... 28 Italianmedia.com: Il cammino umano e professionale di Carlo Valmorbida...... 29 Leggo: VENEZIA - Pioggia, maltempo e ancora pioggia, tanto da far scattare l'allerta meteo della prote...... 33 Il Messaggero: L'AQUILA - Solo qualche settimana fa era con il "popolo delle carriole" a tog...... 34 Il Nuovo.it: In arrivo temporali e venti forti a Nord...... 35 Redattore sociale: Kenya, case di bambù contro la malaria...... 36 La Repubblica: "scajola e bertolaso hanno sbagliato io ho solo avuto favori, che male c'è?" - corrado zunino ...... 37 La Repubblica: lavoratori in mobilità occupano il vesuvio "la regione ci ascolti" - alessio gemma...... 39 Repubblica.it: G8, nuove indagini dei pm di Perugia nel mirino decine di operazioni sospette ...... 40 Repubblica.it: "Siamo ostaggio del governo" Lascia l'assessore alle politiche sociali...... 41 Repubblica.it: L'Aquila, si dimette un assessore "Ostaggi dello strapotere del governo"...... 42 Il Secolo XIX: Ponte Somaliadistrutti quattro torni ...... 43 Il Sole 24 Ore: La cena della cricca per festeggiare la nomina di De Santis...... 44 Il Sole 24 Ore: La principessa della fotografia...... 45 Il Sole 24 Ore (Del Lunedi): Un'economia che vuole fare rete...... 47 La Stampa: E adesso può partire la caccia ai fondi neri, ai capitali esportati all'estero dalla cricc...... 49 La Stampa: Criminalità organizzata cancellata per legge...... 51 La Stampa: Per un giorno il paese sarà tutto dei più piccoli...... 53 La Stampaweb: Appalti, nuove operazioni sospette...... 54 Vita non profit online: . Si è dimesso l'assessore alle Politiche sociali e abitative...... 55 WindPress.it: LIEVE EVENTO SISMICO IN PROVINCIA DE L'AQUILA...... 56 WindPress.it: MALTEMPO: DA STASERA TEMPORALI E VENTO FORTE AL NO ...... 57 e-gazette: Vieni a “ballare” in Puglia: il 23% del territorio è a rischio instabilità...... 58 marketpress.info: SANOFI – AVENTIS: REGIONE PUGLIA DARÀ MANO NELL´ACCERTARE ...... 59 marketpress.info: RIFIUTI: SI REQUISISCONO MEZZI PER SMALTIMENTO ATO PALERMO 1...... 60 marketpress.info: ABRUZZO, ANAS: L'ANAS NON ABBATTERÀ ALCUNA ABITAZIONE AD ONNA PER LA ...... 61 marketpress.info: COLTIVARE LA BIODIVERSITÀ: REGIONE LOMBARDIA AL LAVORO PER...... 62 marketpress.info: NUOVO ACCORDO TRA UNIVERSITÀ DI PAVIA E REPUBBLICA DOMINICANA AL VIA...... 64 marketpress.info: STATISTICA FVG: CIFRE CONFERMANO CHE REGIONE E´´ VIRTUOSA...... 65 marketpress.info: ABRUZZO: CHIODI RICEVE AMBASCIATORE CINESE IN ITALIA ...... 66 marketpress.info: STRASBURGO: FRA PUNTI FORTI IN DISCUSSIONE ALL´EUROPARLAMENTO NELLA ...... 67 Data: 14-06-2010 Adnkronos Firenze, in corso lo sgombero dellex ospedale Meyer occupato

Ex ospedale Meyer ultimo aggiornamento: 14 giugno, ore 14:56 Firenze - (Adnkronos) - Le operazioni si stanno svolgendo senza particolari tensioni. Vi partecipano polizia municipale, Protezione civile e assistenti sociali, che stanno offrendo agli occupanti delle sistemazioni alternative

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Firenze, 14 giu. - (Adnkronos) - E' in corso dalle 6 di questa mattina lo sgombero dell'ex ospedale pediatrico Meyer a Firenze, occupato da alcuni mesi. Stanno proseguendo le operazioni di censimento e identificazione degli occupanti, un centinaio secondo le forze dell'ordine, 180 (con 40 bambini) secondo il movimento di lotta per la casa. Lo sgombero, in esecuzione di un'ordinanza dell'amministrazione, si e' reso necessario perche' l'edificio e' insicuro.

Le operazioni si stanno svolgendo senza particolari tensioni. Vi partecipano polizia municipale, Protezione civile e assistenti sociali, che stanno offrendo agli occupanti delle sistemazioni alternative. Secondo quanto spiegano le forze dell'ordine, chi accettera' lascera' l'immobile gia' in giornata, mentre le operazioni di sgombero potrebbero protrarsi per alcuni giorni.

Nei mesi scorsi era stata staccata la corrente elettrica all'immobile, per paura di corti circuiti visto che erano state riscontrate infiltrazioni d'acqua e allagamenti.

Argomento: NAZIONALE Pag. 1 Data: 14-06-2010 Adnkronos Lieve scossa di terremoto in provincia dell'Aquila, nessun danno

ultimo aggiornamento: 14 giugno, ore 13:03 Roma - (Adnkronos) - Il sisma, di magnitudo 2.5, è stato avvertito nei comuni di L'Aquila, Collimento, Scoppito e Pizzoli

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Roma, 14 giu. - (Adnkronos) - Una lieve scossa sismica e' stata registrata in mattinata in provincia dell'Aquila. L'evento e' stato lievemente avvertito dalla popolazione nei comuni di L'Aquila, Collimento, Scoppito e Pizzoli. Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano danni a persone o cose.

Secondo i rilievi registrati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l'evento sismico si e' verificato alle ore 11.40 con magnitudo 2.5.

Argomento: NAZIONALE Pag. 2 Data: 14-06-2010 Adnkronos Forti temporali attesi domani nel torinese, allerta protezione civile

ultimo aggiornamento: 14 giugno, ore 19:23 Torino - (Adnkronos) - A creare i disagi maggiori le improvvise piene in fiumi e torrenti, colate di fango e detriti lungo i pendii, caduta di alberi, con problemi localizzati alla viabilita'

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Torino, 14 giu. - (Adnkronos) - Forti temporali sono attesi domani pomeriggio sul torinese, dove a causa delle piogge di forte intensita' potrebbero registrarsi notevoli disagi soprattutto per la circolazione automobilistica. Il bollettino meteo emesso dal Centro funzionale regionale annuncia, infatti, codice 2 (livello di criticita' moderata) sulle valli della provincia di Torino che insistono sull'arco alpino, Valchiusella, Orco, Lanzo, Sangone, Susa, Chisone, Pellice, e codice 1 (livello di criticita' ordinaria) per le zone della pianura e della collina torinese.

A creare i disagi maggiori le improvvise piene in fiumi e torrenti, colate di fango e detriti lungo i pendii, caduta di alberi, con problemi localizzati alla viabilita'. Per questo la Protezione civile della Provincia di Torino raccomanda la massima prudenza a chi si mette in strada.

Argomento: NAZIONALE Pag. 3 Data: 14-06-2010 Asca ABRUZZO/RICOSTRUZIONE: CARITAS DOMANI CONSEGNA DUE STRUTTUR E ALL'AQUILA. ABRUZZO/RICOSTRUZIONE: CARITAS DOMANI CONSEGNA DUE STRUTTURE ALL'AQUILA (ASCA) - L'Aquila, 14 giu - L'Aquila si arricchisce di un centro per minori e di un centro della comunita'. Queste le strutture realizzate con il contributo delle Caritas diocesane della Puglia e dell'Emilia Romagna che verranno consegnate domani alla presenza dell'arcivescovo dell'Aquila Mons. Giuseppe Molinari, di Mons. Mario Paciello, incaricato regionale Puglia per il servizio della carita' e la salute e di Mons. Tommaso Ghirelli, vescovo di Imola Caritas Italiana. Interverranno anche il direttore di Caritas Italiana e rappresentanti delle Caritas della Puglia e dell'Emilia Romagna. Alle 16.00 all'Aquila, in localita' La Torretta verra' inaugurato il Centro per minori. L'opera, dal costo complessivo di oltre 300.000 euro, ospitera' le Suore Francescane Alcantarine, che gia' prima del terremoto collaboravano con l'Arcidiocesi dell'Aquila nella cura e lo sviluppo dei giovani attraverso servizi di accoglienza e di carita' e consentira' l'avvio della ''Casa Stella Polare'', un servizio rivolto ai minori sul territorio attivato in collaborazione con l'Arcidiocesi di L'Aquila, l'Ordine dei Ministri degli Infermi-Camilliani, IMR (Italian Medical Research), l'Ospedale pediatrico Bambino Gesu' di Roma. Quattro i cardini del servizio: una innovativa ricerca (Progetto ''Rainbow'') condotta su un campione di 7.200 bambini di eta' compresa tra i 6 ed i 14 anni per verificare gli effetti dello stress post-traumatico causato dal terremoto; attivita' di formazione rivolta ai pediatri di famiglia (abilitazione alla diagnosi degli effetti causati dal terremoto nei bambini) e agli insegnanti, educatori, animatori giovanili (interventi di educazione alla socialita'); apertura di uno spazio di aggregazione (ludoteca, biblioteca, mediateca...) e un servizio di diagnosi e cura degli effetti da stress post-traumatico sui minori e attivazione di iniziative sul territorio di animazione e presa in carico dei giovani, attraverso le parrocchie, le associazioni, le realta' di aggregazione presenti. A seguire, alle ore 18.00, sempre all'Aquila, in localita' San Giacomo verra' consegnato un Centro della comunita', alla presenza anche del parroco. Si tratta di una struttura di 325 mq costata oltre 500.000 euro, con ampi spazi multifunzionali, adatti per attivita' sociali, culturali, pastorali e ricreative tese a riaggregare e rafforzare il tessuto sociale. Sono previsti anche due spazi abitativi da destinare alle fasce deboli della popolazione presenti sul territorio della parrocchia: anziani, donne sole con figli e studenti. res-map/mcc/ss

Argomento: NAZIONALE Pag. 4 Data: 14-06-2010 Asca METEO: PROT.CIVILE, TRA DOMANI E MERCOLEDI' TORNA A PIOVERE . METEO: PROT.CIVILE, TRA DOMANI E MERCOLEDI' TORNA A PIOVERE (ASCA) - Roma, 14 giu - Dopo il caldo degli ultimi giorni, sull'Italia torna la pioggia. Una profonda perturbazione, spiega il mattinale della Protezione Civile, estesa dalla Penisola scandinava alle coste marocchine-tunisine, continua ad influenzare il nostro Paese, portando nel corso della giornata manifestazioni temporalesche sui settori alpini e prealpini. Le precipitazioni potrebbero estendersi alle zone di pianura e in minor misura sui settori appenninici centro-settentrionali. Sul Mediterraneo centrale, invece, e' presente un promontorio che impedisce lo spostamento verso levante della perturbazione, e assicura tempo stabile sul resto d'Italia con temperature ancora al di sopra delle medie stagionali al meridione. Tra domani e mercoledi', tuttavia, l'area depressionaria intacchera' il promontorio determinando condizioni di spiccato maltempo sulle regioni settentrionali italiane e in modo minore su quelle centrali e meridionali. Le temperature diminuiranno sensibilmente al nord. Sulla base delle informazioni disponibili si prevedono, pertanto, isolati rovesci o temporali, anche di forte intensita', su Triveneto, Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia e sui restanti settori alpini e prealpini, con sconfinamenti alle zone di pianura. Precipitazioni isolate si potranno verificare, specialmente nel pomeriggio, anche su Sardegna, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, zone appenniniche di Lazio e Abruzzo. Domani ancora rovesci o temporali, anche di forte intensita', su tutte le regioni settentrionali e su quelle centrali. Qualche rovescio si potra' verificare su Puglia settentrionale, Campania, Basilicata settentrionale e Sicilia occidentale. Le temperature saranno in sensibile diminuzione sulle regioni settentrionali. I venti soffieranno forti da oriente sulle due isole maggiori e localmente forti da nord sulla Liguria. Mossi o localmente molto mossi i bacini occidentali. map/cam/bra

Argomento: NAZIONALE Pag. 5 Data: 14-06-2010 Asca MANOVRA: CASINI, PER I TERREMOTATI ESENZIONE FISCALE FORTE . MANOVRA: CASINI, PER I TERREMOTATI ESENZIONE FISCALE FORTE (ASCA) - L'Aquila, 14 giu - Giornata aquilana per il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, che stamane ha incontrato il sindaco della citta', Massimo Cialente, nel centro storico, l'arcivescovo, Giuseppe Molinari, e l'ausiliare, Giovanni D'Ercole, nella sede della Curia. Ricostruzione, tasse, risorse economiche, ma anche rinascita del tessuto sociale, gli argomenti affrontati e per i quali Casini, accompagnato da Rodolfo De Laurentiis, ha assicurato tutto l'impegno, suo e del partito. ''Le mobilitazioni sono importanti - ha detto il numero uno dell'Udc, in riferimento alla manifestazione in programma all'Aquila il 16 giugno - e sulle tasse e' bene che ci sia un'esenzione forte su questa citta'''. ''A me in questo momento - ha tenuto a precisare - non interessa nessuna operazione di sciacallaggio politico. So che serve molta solidarieta' - ha aggiunto - e devo dire che il Presidente del Consiglio di questo Paese e' il primo ad aver bisogno di solidarieta', perche' una disgrazia del genere, che e' capitata sotto il suo mandato, non la si augura a nessuno. Neanche al peggiore avversario''. ''La mia - ha concluso Pierferdinando Casini - e' una visita che guarda al futuro. Lasciamo da parte le polemiche''. iso/mcc/ss

Argomento: NAZIONALE Pag. 6 Data: 14-06-2010 Asca TERREMOTO: LIEVE EVENTO SISMICO IN PROVINCIA DELL'AQUILA . TERREMOTO: LIEVE EVENTO SISMICO IN PROVINCIA DELL'AQUILA (ASCA) - Roma, 14 giu - Una lieve scossa sismica e' stata registrata in mattinata in provincia dell'Aquila. L'evento e' stato lievemente avvertito dalla popolazione nei comuni de L'Aquila, Collimento, Scoppito e Pizzoli. Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano danni a persone o cose. Secondo i rilievi registrati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, spiega una nota, l'evento sismico si e' verificato alle ore 11.40 con magnitudo 2.5. res-rus/sam/bra

Argomento: NAZIONALE Pag. 7 Data: 14-06-2010 Asca MALTEMPO: DA STASERA TEMPORALI E VENTO FORTE AL NORD E SU S ARDEGNA. MALTEMPO: DA STASERA TEMPORALI E VENTO FORTE AL NORD E SU SARDEGNA (ASCA) - Roma, 14 giu - Un nuovo peggioramento delle condizioni del tempo e' in arrivo gia' dalle prossime ore ed interessera' in modo particolare le regioni di nord-ovest della penisola. Il maltempo, comunque, non risparmiera' neanche il settore centrale, specialmente la Sardegna. Temporali e venti forti saranno dovuti ad una perturbazione di origine africana caratterizzata da correnti calde ed umide in risalita sul bacino del Mediterraneo centrale. Sulla base dei modelli disponibili, il Dipartimento della protezione civile, spiega una nota, ha emesso un avviso di avverse condizioni meteorologiche che prevede dalla serata di oggi, lunedi' 14 giugno, precipitazioni diffuse a prevalente carattere di rovescio o temporale di forte intensita' sulle regioni settentrionali, specialmente sul settore nord occidentale, in estensione da domani, martedi' 15 giugno, anche alla Sardegna ed alle regioni centrali. I fenomeni potranno essere accompagnati da attivita' elettrica e forti raffiche di vento, nonche' da un leggero calo delle temperature. Il sud del Paese, invece, continuera' a godere di condizioni sostanzialmente stabili almeno fino a meta' settimana. Nella giornata di mercoledi' 16 giugno il tempo restera' diffusamente perturbato su tutte le regioni settentrionali, mentre al centro, dopo qualche residuo e locale episodio di instabilita' nelle prime ore della giornata, si assistera' ad un rapido miglioramento Giovedi' 17e venerdi' 18 giugno una vasta depressione insistera' sull'Europa centrale e alcuni impulsi perturbati porteranno ancora tratti di tempo instabile al centro-nord. Il Dipartimento della Protezione Civile seguira' l'evolversi della situazione in contatto con le Prefetture, le Regioni e le locali strutture di protezione civile. res-rus/mcc/ss (Asca)

Argomento: NAZIONALE Pag. 8 Data: 14-06-2010 Asca INCHIESTA G8: DOMANI A FIRENZE VIA A PRIMO PROCESSO CON REBU S-COMPETENZA. INCHIESTA G8: DOMANI A FIRENZE VIA A PRIMO PROCESSO CON REBUS-COMPETENZA (ASCA) - Firenze, 14 giu - A cinque mesi dall'uscita allo scoperto degli inquirenti, inizia domani il primo processo nato dall'inchiesta della Procura di Firenze sugli appalti nei grandi eventi, che nelle sue articolazioni ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati, tra gli altri, del capo della Protezione civile Guido Bertolaso e del coordinatore del PdL Denis Verdini e che, per alcune indiscrezioni, ha causato le dimissioni del ministro per le Attivita' produttive Claudio Scajola (peraltro mai indagato). Nell'Aula 1 del Tribunale toscano saranno chiamati come imputati, per il dibattimento relativo all'appalto della Scuola Marescialli di Firenze, Angelo Balducci, ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Fabio De Santis, ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana, e l'avvocato romano Guido Cerruti. Non ci saranno invece l'imprenditore Francesco Maria De Vito Piscicelli (che avendo chiesto il rito abbreviato andra' in aula da solo il 21 settembre) e Riccardo Fusi, ex presidente della BTP, la cui posizione e' stata stralciata nel momento in cui i Pm Luca Turco e Giuseppina Mione hanno chiesto il giudizio immediato per Balducci, De Santis e Cerruti. Secondo l'accusa Fusi, tramite Piscicelli, sarebbe entrato in contatto con Balducci e De Santis per ottenere un aiuto per rientrare in possesso del cantiere della Scuola, per il quale la BTP aveva vinto l'appalto, che poi le era stato tolto. In seguito un arbitrato aveva dato ragione alla BTP stessa. In aula sara' presente De Santis (rinchiuso nel carcere fiorentino di Sollicciano, questa mattina e' giunto in manette al Tribunale del Riesame) mentre non ci sara' sicuramente Balducci. ''Abbiamo visto gli imputati costretti a passare in manette davanti alle telecamere - ha detto uno dei suoi legali, Franco Coppi -. Sono cose poco civili e finche' non e' necessaria la presenza di Balducci intendiamo risparmiargliele''. Il processo, pero', non entrera' subito nel vivo, anzi: ci sara' in primo luogo da risolvere il complesso problema della competenza territoriale. Giovedi' scorso, la Corte di Cassazione ha stabilito che spetta a Roma. Una decisione presa su un ricorso di De Santis, Piscicelli e Cerruti (ma non di Balducci) che riguardava la fase della custodia cautelare ''e sarebbe strano - nota Coppi - se valesse solo per la liberta' e non anche per tutto il processo''. Quello della competenza e' pero' un vero e proprio rebus, anche perche' al momento la Cassazione ha reso noto solo il dispositivo, due righe e mezzo molto scarne, e non la motivazione del provvedimento. Lo scenario possibile e' che domani il processo si apra e che la presidente del collegio Elisabetta Improta dichiari la sua incompatibilita', per aver sostituito alcuni giorni, firmando degli atti, il Gip Rosario Lupo, che ha seguito la fase delle indagini preliminari. La seduta potrebbe essere cosi' aggiornata al 17 e allora un nuovo collegio potrebbe decidere di dichiararsi incompetente territorialmente e inviare gli atti a Roma oppure (piu' probabilmente) di aggiornare il dibattimento per attendere la motivazione della sentenza della Cassazione per potersi poi pronunciare. Questo nel caso in cui la Procura non presenti nuovi atti che possano radicare la competenza a Firenze. Una possibilita' non esclusa dallo stesso Procuratore capo Giuseppe Quattrocchi che, il giorno dopo la decisione della Cassazione, non aveva negato l'eventualita' che ''intervengano nuove prove che contraddicano le ragioni della Cassazione'' e che ''non sorreggano piu' la sentenza''. Sara' dunque, quella della competenza, una partita tutta da giocare. ''La questione va sollevata e poi il tribunale decide, e' tutto da discutere'', ha detto Coppi, mentre per Alfredo Gaito, legale di De Santis, per dire cosa sara' stabilito occorrerebbe la ''palla di vetro'' pero' ''il buon senso direbbe: subito i domiciliari e todos caballeros. Ovvero o tutti a Firenze o tutti a Roma. La frammentazione sarebbe aberrante, la verita' e' una sola''. L'inchiesta sugli appalti nei grandi eventi, partita nel 2008, venne allo scoperto la mattina del 10 febbraio scorso, quando i carabinieri del Ros di Firenze avviarono una serie di perquisizioni, soprattutto a Roma, notificando ordinanze di custodia cautelare in carcere, con l'ipotesi di corruzione, ai funzionari pubblici Balducci, De Santis, Mauro Della Giovampaola e all'imprenditore Diego Anemone. Furono perquisite anche la sede della Protezione civile e la 'Ferratella', la sede del Dipartimento per lo sviluppo e la competitivita' del turismo della Presidenza del Consiglio, e notificato un avviso di garanzia al sottosegretario Guido Bertolaso. Con l'ordinanza che dette il via all'operazione fu coniata la definizione di ''sistema gelatinoso'' (a scriverlo fu il Gip Lupo) in riferimento a un presunto modello di gestione 'pilotata' degli appalti, tra cui alcuni riguardanti il G8 alla Maddalena, in cambio di favori a pubblici ufficiali e si inizio' a parlare della ''cricca'' (a usare questa espressione, intercettato dai Ros, fu Vincenzo Di Nardo, allora amministratore di BTP). Quel primo filone di indagine sul cosiddetto ''sistema Anemone'' passo' poi a Perugia, per la presenza nell'inchiesta del magistrato romano Achille Toro (che, indagato, si e' dimesso), mentre la Procura di Firenze ha portato avanti l'inchiesta sull'appalto della Scuola Marescialli, un mega-complesso in costruzione alla periferia nord della citta', oggetto di contestazioni e di un

Argomento: NAZIONALE Pag. 9 Data: 14-06-2010 Asca INCHIESTA G8: DOMANI A FIRENZE VIA A PRIMO PROCESSO CON REBU S-COMPETENZA. arbitrato. Per questo filone, il 5 marzo ordinanze di custodia cautelare sono state emesse per gli stessi Balducci e De Santis (entrambi ancora in carcere, il primo a Prato il secondo a Firenze, in attesa di un pronunciamento da parte del Riesame), per Cerruti (ai domiciliari) e per Piscicelli (prima in carcere, ora ai domiciliari) mentre una richiesta di custodia in carcere per Fusi fu respinta dal Gip. Da domani si apre il confronto tra accusa e difesa anche se l'ipotesi di una 'falsa partenza' e' assai probabile. afe/mcc/ss

Argomento: NAZIONALE Pag. 10 Data: 14-06-2010 Asca MALTEMPO: COLDIRETTI, GRANDINATE A MACCHIA DI LEOPARDO SULL E COLTURE. MALTEMPO: COLDIRETTI, GRANDINATE A MACCHIA DI LEOPARDO SULLE COLTURE (ASCA) - Roma, 14 giu - Il maltempo con la caduta della grandine ha colpito duramente i raccolti con danni alle prestigiose ciliegie di Vignola ma anche alle altre coltivazioni frutticole, quelle orticole, al tabacco e ai cereali. E' quanto afferma la Coldiretti, in riferimento all'avviso di avverse condizioni meteorologiche emesso dal Dipartimento della protezione civile, nel sottolineare che la grandine e' caduta a macchia di leopardo dal Lazio al Veneto fino all'Emilia Romagna dove in provincia di Modena una violenta grandinata si e' abbattuta nella zona di Vignola sulle piante di ciliegio, sulle susine e sui vigneti mentre in provincia di Ferrara il grano e' stato sbattuto a terra a pochi giorni dal raccolto e la frutta e' caduta dagli alberi. In Veneto nella zona di Castelfranco in provincia di Treviso sono caduti - continua la Coldiretti - chicchi grossi come ciliegie che hanno distrutto ortaggi e tabacco. In questa fase stagionale la grandine - precisa la Coldiretti - e' la piu' temuta dagli imprenditori agricoli per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo. Nelle zone interessate dal maltempo sono particolarmente concentrate le coltivazioni di frutta e sono state stese a protezione le reti antigrandine che tuttavia non ancora sufficientemente diffuse e - conclude la Coldiretti - non hanno impedito il verificarsi di danni alle colture agricole. res-rg/mcc/ss (Asca)

Argomento: NAZIONALE Pag. 11 Data: 14-06-2010 Asca ABRUZZO/RICOSTRUZIONE: ASSESSORE AQ SI DIMETTE, NON COMPLICE DEL GOVERNO. ABRUZZO/RICOSTRUZIONE: ASSESSORE AQ SI DIMETTE, NON COMPLICE DEL GOVERNO (ASCA) - L'Aquila, 14 giu - ''La citta' e' stata chiusa in un recinto blindato all'interno del quale tutti noi cittadini, amministratori, politici, ci massacriamo sulla strategia da adottare per contrastare lo strapotere, avallato dal Presidente della Regione, Gianni Chiodi, del Governo sul nostro territorio, ma non abbiamo la forza e la possibilita' di unirci per abbattere lo steccato che ci divide dalla verita', dalla conoscenza e dalla trasparenza. Mancano i luoghi, i metodi ed il confronto''. E' questo un piccolo stralcio della lettera con la quale l'assessore alle Politiche sociali del Comune dell'Aquila, Giustino Masciocco, comunica al sindaco, Massimo Cialente, le proprie, irrevocabili, dimissioni dall'incarico. ''Siamo ostaggio di un Governo che non ha il coraggio di affrontare con sincerita' e senza faziosita' la nostra situazione - motiva Masciocco la sua scelta - prendendosi, si', i giusti meriti per quello che e' stato fatto, ma con l'obbligo di riconoscere le difficolta' che ci sono sulla via della ricostruzione e sull'emergenza abitativa''. ''Oggi, oltre ad essere il primo cittadino - aggiunge rivolto a Cialente - e' anche vice Commissario Governativo per la Ricostruzione, due ruoli che per forza di cose entrano troppo spesso in conflitto. E' necessario scegliere, e' necessario stare da una parte sola per combattere con tutte le forze a propria disposizione''. E ancora: ''la Citta' subisce giornalmente una violenza, sia essa amministrativa, politica, contabile, finanziaria. Per coprire i torti e le mancanze fatte a questo territorio, di fronte all'opinione pubblica nazionale, siamo spesso rappresentati come una massa di ingrati o di 'menti fragili' e rancorose. Non meritiamo questo. Ne' vogliamo che si nasconda dietro alle difficolta' della crisi economica mondiale la discriminazione che subiamo rispetto al trattamento di altri terremotati''. iso/mcc/lv (Asca)

Argomento: NAZIONALE Pag. 12 Data: 14-06-2010 L'Azione ALLA CASERMA ZANUSSO SEDI PER LE ASSOCIAZIONI

L'AZIONE - Articoli -

ALLA CASERMA ZANUSSO SEDI PER LE ASSOCIAZIONI

Aannalisa Fregonese

La città opitergina è seconda, a livello provinciale, per l'importanza dei beni che dovrebbero esserle affidati attraverso il federalismo demaniale. Si tratta nella fattispecie di immobili di grande rilievo: sono i fabbricati ed i terreni che compongono il presidio della caserma militare "F. Zanusso", dismessa ormai da parecchi anni ed attualmente inutilizzata. Il Comune ha ben chiare le idee sul suo utilizzo, dipende tutto da ciò che lo Stato proporrà. «In linea di principio - commenta il sindaco Pietro Dalla Libera - questa del federalismo demaniale mi sembra una proposta interessante, dipende tutto dai termini nei quali ci verrà proposta la cessione della caserma». Ad oggi nessun documento ufficiale è giunto a Cà Diedo a tale proposito. L'amministrazione guidata dal sindaco Pietro Dalla Libera sin dal suo insediamento, avvenuto quattro anni fa, ha messo gli occhi sulla caserma. É un complesso importante, sia per quel che riguarda il volume dei fabbricati, sia per l'estensione territoriale. Notevole il valore, anche a livello immobiliare. «Francamente mi riesce difficile formulare un'ipotesi concreta - dice il sindaco - finchè non saprò cosa chiede la controparte. Posso ribadire che il Comune non ha alcuna intenzione speculativa per la caserma Zanusso. Fin da quando abbiamo preso contatti con l'Agenzia del Demanio abbiamo prospettato che noi nell'ex caserma vorremmo trasferire le sedi di diverse associazioni presenti in città: la Protezione Civile, le Guardie Forestali se confermano il loro interesse ad insediarsi in Oderzo, il deposito degli autopullman ed altri servizi utili. Quanto agli spazi verdi il nostro obiettivo è di valorizzarli, aprendoli alla popolazione in modo che possa godere di un esteso "polmone naturale"». Ciò che aspettano ora, in municipio, è c he arrivi la comunicazione ufficiale per poter poi cominciare a parlare concretamente di progetti.

Argomento: NAZIONALE Pag. 13 Data: 14-06-2010 Famiglia Cristiana.it Informatici e altro...

Ecco i posti da conquistare partecipando al pubblico concorso. 14/06/2010 On line si trovano tutte le informazioni per partecipare ai concorsi. 3 laureati con formazione informatica da assumere in qualità di funzionari presso l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Laurea quadriennale o specialistica in informatica, ingegneria elettronica, ingegneria informatica, ingegneria delle telecomunicazioni, ingegneria gestionale, scienze dell'informazione, o laurea equipollente con votazione non inferiore a 100/110 o 90/100. Esperienza qualificata post-laurea. G.U. n. 45 del 8.6.2010. Scadenza 8.7.2010. Una borsa di studio per laureati presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per la microelettronica e microsistemi di Catania. G.U. n. 45 del 8.6.2010. Scadenza 18.7.2010. Assunzione a tempo determinato di un diplomato presso l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Sgonico (Trieste). Diploma di scuola secondaria di secondo grado; conoscenza della lingua inglese, dell'informatica; esperienza nel campo della gestione tecnica e della manutenzione di sistemi di acquisizione e mantenimento di campioni biologici. G.U. n. 45 del 8.6.2010. Scadenza 8.7.2010. 10 unità nella carriera operativa presso l'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di Interesse Collettivo. Diploma di scuola secondaria di secondo grado con votazione minima di 80/110 o 48/60. G.U. n. 45 del 8.6.2010. Scadenza 8.7.2010. 2 istruttori direttivi tecnici presso il Comune di Guspini (Medio Campidano). Un posto è riservato ai soggetti disabili di cui alla legge 12 marzo 1999 n. 68. Diploma di laurea o laurea specialistica in ingegneria o architettura. G.U. n. 45 del 8.6.2010. Scadenza 8.7.2010. Un autista operaio manutentore presso il Comune di Piumenengo (Bergamo). Diploma di scuola media inferiore; patente D pubblica e Carta di Qualificazione del Conducente (CQC). G.U. n. 45 del 8.6.2010. Scadenza 7.7.2010. Un funzionario amministrativo. Ragioniere capo presso il Comune di San Giustino (Perugia). Diploma di laurea o laurea specialistica in economia e commercio, scienze economiche e bancarie. G.U. n. 45 del 8.6.2010. Scadenza 8.7.2010. Uno specialista in protezione civile presso il Comune di Viareggio (Lucca). Laurea triennale o specialistica o magistrale con indirizzo in protezione civile. G.U. n. 45 del 8.6.2010. Scadenza 8.7.2010. 3 posti presso la Provincia di Mantova. 1 istruttore direttivo tecnico, 1 istruttore direttivo amministrativo, 1 funzionario amministrativo. G.U. n. 45 del 8.6.2010. Scadenza 8.7.2010. 22 posti presso l'Ospedale Valduce di Como. 1 dirigente di struttura complessa di pediatria, 1 caposala, 16 infermieri, 1 ostetrica, 1 tecnico di radiologia medica, 1 tecnico di laboratorio biomedico, 1 fisioterapista. G.U. n. 45 del 8.6.2010. Scadenza 8.7.2010. Un dirigente amministrativo presso l'Azienda USL di Modena. G.U. n. 45 del 8.6.2010. Scadenza 8.7.2010. 4 dirigenti medici presso l'Azienda USL 2 di Perugia. 2 nella disciplina di pediatria, 2 nella disciplina di anestesia e rianimazione. G.U. n. 45 del 8.6.2010. Scadenza 8.7.2010. 7 collaboratori tecnici chimici presso l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche. Laurea; abilitazione professionale. G.U. n. 45 del 8.6.2010. Scadenza 8.7.2010. 2 posti presso la Fondazione Toscana “Gabriele Monasterio” per la ricerca medica e di sanità pubblica di Pisa. 1 biologo, 1 fisioterapista. G.U. n. 45 del 8.6.2010. Scadenza 8.7.2010. Una borsa per laureati presso il Consiglio nazionale delle ricerche - Istituto per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali di Sesto Fiorentino (Firenze). Laurea magistrale in scienze chimiche, scienze e tecnologie geologiche, scienze per la conservazione ed il restauro o lauree equipollenti. G.U. n. 46 del 11.6.2010. Scadenza 11.7.2010. 2 posti categoria C presso l'Università di Perugia. Diploma di istruzione secondaria di secondo grado; iscrizione nell'elenco del collocamento obbligatorio di cui all'art. 8 della legge 68/1999. G.U. n. 46 del 11.6.2010. Scadenza 11.7.2010. 2 istruttori informatici presso il Comune di Forlì. Diploma di scuola media superiore. G.U. n. 46 del 11.6.2010. Scadenza 10.7.2010. 2 farmacisti collaboratori presso il Comune di Luino (Varese). G.U. n. 46 del 11.6.2010. Scadenza 3.9.2010.

Argomento: NAZIONALE Pag. 14 Data: 14-06-2010 Famiglia Cristiana.it Informatici e altro...

12 posti presso la Provincia di Perugia. 4 ingegneri civili, 1 geometra, 2 dirigenti indirizzo amministrativo, 2 dirigenti indirizzo tecnico, 2 dirigenti indirizzo tutela del territorio e dell'ambiente, 1 dirigente indirizzo tecnico informatico. G.U. n. 46 del 11.6.2010. Scadenza 11.7.2010. 10 infermieri presso l'Azienda ospedaliera “Ospedale San Paolo” di Milano. G.U. n. 46 del 11.6.2010. Scadenza 11.7.2010.

Luciana Gioia

Argomento: NAZIONALE Pag. 15 Data: 14-06-2010 Il Giornale della Protezione Civile.it Rassegne stampa Protezione civile 14 giugno 2010

Consulta le rassegne stampa quotidiane dalla nostra redazione Lunedi 14 Giugno 2010 - Attualità Siamo lieti di presentarvi la rassegna stampa Protezione Civile del 14 giugno 2010.

Il servizio - in via sperimentale - è al momento offerto gratuitamente dalla redazione del Giornale della Protezione civile. La rassegna è stata creata suddividendola in 5 macro aeree: quotidiani nazionali, quotidiani locali (nord, centro, sud) e isole.

Download rassegna stampa Protezione civile 14 giugno - NAZIONALE (103 articoli)Download rassegna stampa Protezione civile 14 giugno - NORD (91 articoli)Download rassegna stampa Protezione civile 14 giugno - CENTRO (117 articoli)Download rassegna stampa Protezione civile 14 giugno - SUD (47 articoli)Download rassegna stampa Protezione civile 14 giugno - ISOLE (15 articoli) Per ogni suggerimento o feedback vi preghiamo di inviarci una mail a [email protected] Ti ricordiamo inoltre che puoi consultare l'archivio delle nostre rassegne nella sezione "Rassegna Stampa" del nostro giornale. (red)

Argomento: NAZIONALE Pag. 16 Data: 14-06-2010 Il Giornale della Protezione Civile.it Friuli Venezia Giulia, un dispositivo per la ricerca dei dispersi

Una sorta di "cercapersone" che si basa sulla comunicazione satellitare per ricercare persone disperse in montagna Lunedi 14 Giugno 2010 - Dal territorio È stato messo a punto dalla Protezione Civile un innovativo dispositivo "cercapersone", che sarà probabilmente pronto per l'estate 2011 e verrà messo a disposizione di tutti i comuni montanti e dei rifugi della Regione Friuli Venezia Giulia.

Il dispositivo è stato testato attraverso un'esercitazione che si è svolta a Maniago, iniziata sabato con circa 180 persone che hanno sistemato le piste forestali e proseguita poi con più di 100 persone impegnate in questo test. Il "cercapersone" è in grado di localizzare un soggetto anche in assenza di segnale cellulare, dal momento che funziona attraverso il satellite, e potrà essere utilizzato per la ricerca delle persone in montagna, sia disperse sia coinvolte in incidenti. Questo renderà quindi più facile trovare le persone disperse in montagna, rendendola più sicura. Molto soddisfacenti gli esiti del test, cui hanno preso parte oltre all'assessore alla Protezione Civile Riccardo Riccardi anche il direttore regionale della Protezione Civile Guglielmo Berlasso, il sindaco di Maniago Alessio Belgrado, l'assessore comunale alla Protezione civile Gianfranco Turatti e altri sindaci e amministratori comunali del maniaghese. Inoltre, al test ha partecipato anche la neocostituita Squadra di ricerca nata all'interno del Gruppo Comunale di Protezione Civile di Maniago, che collabora con il Soccorso Alpino nelle ricerche fino a 400 metri: decine di volontari-cavie hanno portato con sé il dispositivo disperdendosi in varie zone di montagna e di pianura. Le ricerche sono state effettuate con moderni sistemi di ricezione sia da terra sia in elicottero, consentendo di trovare tutte le persone volutamente disperse. Riccardi ha voluto partecipare attivamente al test per rendersi conto personalmente del lavoro svolto dalle forze in campo e delle varie fasi di ricerca dei dispersi, e riguardo al dispositivo ha dichiarato che "questo è un formidabile supporto tecnologico a servizio dei cittadini e al momento solo la Regione Friuli Venezia Giulia può vantarne il possesso". Riccardi ha anche assicurato che il dispositivo sarà messo in commercio entro un anno, in tempo per la prossima estate. "Cambia la montagna e cambia il modo di viverla perché grazie alla tecnologia è possibile intervenire nella ricerca e nel soccorso delle persone disperse in maniera più sicura, più puntuale e anche più economica" ha dichiarato l'assessore, aggiungendo che ora "si tratterà di capire chi potrà mettere in produzione questo prototipo". (red - eb)

Argomento: NAZIONALE Pag. 17 Data: 14-06-2010 Il Giornale della Protezione Civile.it Incendi, numerosi interventi dei Vigili del fuoco e del Corpo Forestale dello Stato

A causa di caldo e venti, molte sterpaglie hanno preso fuoco, richiedendo il tempestivo intervento delle squadre dei Vigili del Fuoco e della Forestale Lunedi 14 Giugno 2010 - Dal territorio È stato un weekend caratterizzato da moltissimi incendi, favoriti dal caldo e dai forti venti, che hanno richiesto l'intervento delle squadre dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale dello Stato, in particolare nelle regioni del centro-sud. Tra gli altri, in provincia di Ragusa sono divampati almeno venti incendi che, nella giornata di ieri, hanno richiesto l'intervento dei Vigili del Fuoco e della Forestale: le fiamme si sono sviluppate nel parco di Cava Porcaro, alle porte di Comiso, dove sono arrivate due squadre dei Vigili del fuoco e una della Forestale che hanno dovuto lavorare per ore per spegnere l'incendio. Roghi sono divampati anche a Monterosso Almo e nel centro di Ragusa, dove hanno preso fuoco le sterpaglie ai margini di alcuni casolari, mentre da un terreno incolto sono partire delle fiamme che sono arrivate fino al ciglio della strada, coinvolgendo anche un paio di cassonetti dei rifiuti e le campane della raccolta differenziata. Interessata dagli incendi che tutta la provincia di Enna: nella notte si sono sviluppati più roghi contemporaneamente anche a causa del caldo eccessivo (le temperature non sono scese sotto i 26 gradi). Sono intervenute le squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale e dei distaccamenti di Leonforte, Nicosia e Piazza Amerina, oltre alle squadre antincendio della forestale per tutti quegli incendi che si sono verificati nelle vicinanze di terreni boschivi. Altri incendi anche in provincia di La Spezia, a Ortonovo, che venerdì pomeriggio hanno distrutto almeno 8 ettari di macchia mediterranea in località Piccioni, sotto il monte Boscaccio. Le fiamme, favorite anche dall'aria secca e dal vento, si sono propagate velocemente raggiungendo un fronte di quasi 300 metri. Sono intervenute le squadre dei Vigili del Fuoco di Sarzana e Carrara, insieme a quelle del Corpo forestale dello Stato e ad una ventina di volontari di tutte le squadre della Val di Magra e Spezia, coordinati da Walter Maranca del Cidaf, oltre ad un elicottero della Regione e un Canadair, entrambi provenienti da Genova. L'ipotesi in questo caso è di incendio doloso, forse a causa di un fuoco acceso per bruciare materiale e poi sfruggito al controllo. Come ha dichiarato Benito Castaglia, comandante del Corpo Forestale, "con l'arrivo dell'estate è necessario alzare la guardia per evitare di mandare in fumo i nostri boschi, come successo a Ortonovo".

Lavoro intenso per le squadre del comando provinciale dei Vigili del fuoco anche nel foggiano, dove gli incendi hanno coinvolto delle sterpaglie nelle campagne di San Severo, Cerignola e Manfredonia: gli interventi hanno consentito di risolvere velocemente nella maggior parte dei casi, mentre i lavori sono stati più difficili per quanto riguarda l'incendio divampato nel bosco dell'Incoronata, che ha distrutto circa sei ettari di terreno: le fiamme, alimentate dal vento, sono arrivate a meno di duecento metri dalle bancarelle di oggetti sacri che si trovano nel piazzale antistante il santuario. Subito dopo l'intervento dei vigili del fuoco sono state anche effettuate azioni di bonifica per evitare che qualche focolaio potesse innescare nuovi incendi. Le indagini sono ancora in corso, ma non si esclude che l'incendio possa essere stato causato da un barbecue lasciato acceso. (red - eb)

Argomento: NAZIONALE Pag. 18 Data: 14-06-2010 Il Giornale della Protezione Civile.it L'Aquila, 11° Meeting nazionale della solidarietà

Dal 15 al 19 settembre migliaia di volontari torneranno a L'Aquila per riaffermare la vicinanza alle popolazioni terremotate Lunedi 14 Giugno 2010 - Dal territorio Si svolgerà dal 15 al 19 settembre l'undicesima edizione del Meeting nazionale della solidarietà, organizzato da Anpas - Associazione nazionale delle pubbliche assistenze - con il patrocinio della Provincia dell'Aquila. L'evento è un appuntamento annuale per migliaia di volontari, che questa volta si riuniranno a L'Aquila per cinque giornate di incontri, manifestazioni culturali e artistiche, momenti di formazione e di riflessione. Il meeting fornirà l'occasione per far incontrare nuovamente i volontari dell'Anpas con i cittadini aquilani, riportando l'attenzione sulla città colpita dal terremoto il 6 aprile 2009. Come ha spiegato l'Anpas, sono più di 2.300 i volontari che fino a metà dicembre 2009 sono partiti da tutta Italia per prendere parte alle operazioni di soccorso e assistenza alle popolazioni colpite dal sisma del 6 aprile: "Tornare a L'Aquila significherà riaffermare che il volontariato non è importante solo nel momento dell'emergenza, ma anche nella ricostruzione". Durante il Meeting, i momenti di riflessione e confronto permetteranno di valutare complessivamente il lavoro svolto nel corso dell'emergenza. Prevista anche la presentazione di un progetto che ha lo scopo di restituire ai giovani aquilani uno spazio per praticare il rugby, realizzabile grazie ai fondi raccolti da Anpas nazionale in seguito al terremoto. (red - eb)

Argomento: NAZIONALE Pag. 19 Data: 14-06-2010 Il Giornale della Protezione Civile.it Puglia, numerosi incendi a causa delle temperature elevate

La Regione ha sottoscritto una convenzione con i Vigili del Fuoco e con il Corpo Forestale dello Stato per potenziare le attività di prevenzione degli incendi boschivi Lunedi 14 Giugno 2010 - Dal territorio Con il primo caldo ritorna anche l'emergenza incendi. Numerose chiamate sono arrivate negli ultimi giorni al centralino dei Vigili del Fuoco di Bari, dove i roghi hanno interessato soprattutto sterpaglie, anche a causa delle temperature elevate, oltre i 32 gradi. Nel pomeriggio di sabato si sono verificati numerosi incendi su tutto il territorio di Manfredonia, cui hanno fatto fronte le squadre dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Manfredonia, coadiuvate dai colleghi di Foggia e San Severo; sono intervenuti anche i volontari della squadra antincendio A.I.B. dell'associazione P.A.S.E.R. di Manfredonia, convocati dalla Sala Operativa Unificata della Regione Puglia, che coordina da due anni tutti gli interventi sul territorio regionale. Un vasto incendio ha colpito anche macchia mediterranea e uliveti nei pressi della salita "Santa Lucia" della S.S. 89, dove sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Manfredonia, Foggia e San Severo. Alcuni incendi sono divampati anche sul lungomare a sud di Bari, alle spalle del parco Perotti, dove hanno preso fuoco delle stoppie, facendo innalzare una nube di fumo e detriti su lungomare e spiagge; i vigili del fuoco sono riusciti a domare le fiamme in un'ora. "Per i prossimi giorni i volontari rimarranno in stato di massima allerta dato che le previsioni meteo hanno annunciato ancora temperature torride per qualche giorno al Centro-Sud" ha dichiarato il Presidente di P.A.S.E.R. Manfredonia, Mattero Perillo. Non tutti gli incendi che hanno comportato l'intervento dei Vigili del Fuoco sono stati causati soltanto dal caldo: a Lama Belice, alla periferia di Bari, un vasto incendio di natura dolosa ha colpito nella giornata di venerdì 11 giugno il parco regionale. L'incendio ha interessato l'area per alcune ore, ed è stato circoscritto nel primo pomeriggio anche grazie all' intervento di due Fire Boss della Protezione Civile, oltre a tre squadre dei Vigili del Fuoco e al personale del Corpo Forestale dello Stato, secondo cui, nella zona sono "stati trovati due punti di innesco". In Puglia intanto sarà potenziata la presenza dei Vigili del Fuoco, grazie alla convenzione che la Regione ha sottoscritto con la direzione regionale dei Vigili del Fuoco e con la direzione regionale del Corpo Forestale dello Stato, nell'ambito delle iniziative di rafforzamento delle attività di prevenzione degli incendi boschivi. Il documento è stato firmato da Fabiano Amati, assessore regionale alle Opere Pubbliche e Protezione Civile, da Carlo Schilardi, Prefetto di Bari, e dai direttori regionali dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale dello Stato, Michele di Grezia e Claudio Muscariotoli. Nello specifico, la Regione Puglia si doterà di 10 squadre di Vigili del Fuoco in più rispetto a quelle che sono normalmente attive sul territorio regionale. L'accordo sottoscritto con il Corpo Forestale ha invece l'obiettivo di definire le modalità di collaborazione tra CFS e i competenti servizi regionali per le attività di contrasto agli incendi boschivi: il CFS avrà il compito di coordinare sul territorio le squadre antincendio di Vigili del Fuoco, Servizio forestale e le realtà appartenenti al mondo del volontariato, oltre allo svolgimento delle funzioni di DOS - Direzione Operazioni Spegnimento - e di indirizzo degli aerei di Stato o regionali. "Anche quest'anno" ha dichiarato Amati "rinnoviamo queste convenzioni sulla base di una proficua collaborazione con il Ministero dell'Interno, i Vigili del fuoco e il Corpo forestale dello stato. La necessità di sottoscrivere queste convenzioni deriva dal fatto che la nostra regione soffre di una altissima sensibilità dal punto di vista degli incendi che ci costringe ogni anno a dichiarare l'emergenza. Spesso i focolai hanno natura dolosa ed è per questo che attribuire solennità alla sottoscrizione di questi accordi è utile anche per denunciare il fenomeno e rendere i cittadini vigili e collaborativi con le istituzioni pubbliche affinché si eviti il ripetersi di questi episodi". (red - eb)

Argomento: NAZIONALE Pag. 20 Data: 14-06-2010 Il Giornale della Protezione Civile.it Palermo, scossa di terremoto in mare

La scossa è stata avvertita anche dalla popolazione, ma non risultano danni a persone o cose Lunedi 14 Giugno 2010 - Dal territorio L'INGV - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - ha registrato una lieve attività sismica in mare in provincia di Palermo, dove l'evento è stato lievemente avvertito anche dalla popolazione, anche se in base a quanto riportato dal Dipartimento della Protezione Civile non risultano danni a persone e cose. La prima scossa, di magnitudo 3.4, è stata registrata alle 9:03 di ieri, domenica 13 giugno, nel distretto sismico del Tirreno Meridionale, a circa 40 chilometri dalla costa e ad una profondità di 2,8 chilometri. Questa prima scossa è stata seguita, alle 13:16, da un'altra di magnitudo 2.5, ad una profondità di 3,3 chilometri. Secondo quanto riportato dall'INGV, da un'analisi dei cataloghi storici risulta che in un raggio di 40 chilometri dall'epicentro si siano verificati almeno 12 terremoti con magnitudo superiore a 4.5 a partire dal 1500, di cui uno di magnitudo 5.6 nel 1726 e uno di magnitudo 5.2 nel 1940. Dal 2004 a oggi, nella stessa area si sono verificati 9 terremoti con magnitudo compresa tra 3 e 4, compreso quello di ieri. (red - eb)

Argomento: NAZIONALE Pag. 21 Data: 14-06-2010 Il Giornale della Protezione Civile.it L'Aquila, Fondazione 6 aprile per la vita onlus

Fondazione voluta da alcuni familiari delle vittime. Vittorini: "Noi siamo per il trionfo della vita in tutte le sue espressioni" Lunedi 14 Giugno 2010 - Dal territorio È nata la "Fondazione 6 aprile per la vita onlus", voluta da alcuni familiari delle 308 vittime del terremoto a L'Aquila del 6 aprile 2009. Vincenzo Vittorini, Massimo Cinque, Giustino Parisse, Pier Paolo Visione, Benito Gioia e Renza Bucci, alcuni di coloro che hanno perso persone care, hanno spiegato quali sono le finalità della Fondazione, che è "aperta a tutti, aquilani e non, istituzioni locali e nazionali, studiosi di tutto il Mondo", ma "assolutamente preclusa ai politicanti, alle casacche ed alle bandiere, a chi è interessato solo a prendere". "Nel nostro dolore ci sentiamo di dover fare ancora uno sforzo per dare un segnale forte alla città ed alla sua comunità che ci sembra sfilacciata e non orientata unitariamente alla ricostruzione sociale, materiale e culturale" hanno spiegato i fondatori della nuova onlus, aggiungendo che "vogliamo impegnarci per far sì che da una tragedia come la nostra possa nascere una nuova comunità, viva e sana che coinvolga l'energia di tutta la città e orienti il comportamento dei futuri amministratori al rispetto del prossimo e all'assunzione di responsabilità". Diverse le finalità della Fondazione, tra cui sollecitare l'istituzione per il 6 aprile di ogni anno di "una giornata per non dimenticare", utile per riflettere ma anche per proporre e suggerire percorsi a tutela dell'esistenza umana; oltre a questo, i fondatori vogliono organizzare dibatti culturali, istituire borse di studio e premi, collaborare con le istituzioni, con gli enti e le organizzazioni, anche internazionali, per diffondere la cultura della vita e bandire un concorso aperto a tutto il mondo per la progettazione e realizzazione di una fontana da posizionare nel cuore della città. Come ha spiegato il giornalista aquilano Giustino Parisse, si tratta di "una Fondazione che non nasce contro qualcuno ma per qualcosa, per far sì che il nostro Paese, tanto bravo a gestire il 'dopo' lo sia anche nel prevenire". "Noi siamo per il trionfo della vita in tutte le sue espressioni" ha affermato Vincenzo Vittorini, chirurgo aquilano che nel terremoto ha perso moglie e figlia, replicando così alle parole di della settimana scorsa. Vittorini aveva annunciato di non voler dare il via a nessuna polemica, ma ha aggiunto che "gli aquilani hanno una dignità estrema. Non si armano con i fucili, ma con le buone intenzioni". I fondatori si augurano che tutti i parenti delle vittime, senza esclusioni, vogliano partecipare all'iniziativa, anche se sottolineano che la Fondazione è aperta a tutti i cittadini e a tutti gli organismi pubblici e privati che condividono i loro valori. Già dalla prossima settimana sarà possibile iscriversi versando una piccola quota. In attesa di una sede stabile, per ora, ci si può rivolgere allo studio di Pier Paolo Visione. (red - eb)

Argomento: NAZIONALE Pag. 22 Data: 14-06-2010 Il Giornale della Protezione Civile.it Arkansas, due fiumi straripano su un campeggio

20 vittime e 36 dispersi. "L'acqua dei fiumi si è alzata rapidamente di livello nella notte. Ad un certo punto si è alzata di sette metri, travolgendo tutto" Lunedi 14 Giugno 2010 - Esteri Le forti piogge di venerdì scorso hanno provocato la repentina crescita del corso di due fiumi, il Caddo e il Little Missouri, in Arkansas. Lo straripamento dei due fiumi ha allagato un camping nella Albert Pike Valley, sorprendendo le vittime nelle loro tende e roulotte. "L'acqua ha cominciato a salire rapidamente. Ci siamo rifugiati sul piano di carico del nostro pick-up pregando perché smettesse di piovere: eravamo in trappola" ha raccontato un campeggiatore che è riuscito a salvarsi dall'allagamento. La valanga di fango e acqua si è abbattuta nella notte nell'area a fondo valle dove i turisti avevano piantato tende e occupato i bungalow nella spettacolare Ouachita National Forest, a circa 80 miglia di Little Rock. Ma nella notte il livello dei fiumi è aumentato di diciotto piedi, travolgendo poi il campeggio. Come ha raccontato un portavoce del Parco Nazionale, "l'acqua dei fiumi è salita rapidamente di livello nella notte. Ad un certo punto si è alzata di sette metri, travolgendo tutto". Gli organizzatori dei soccorsi, cui partecipano anche quattro elicotteri della Guardia Nazionale, hanno calcolato che sul luogo del disastro si trovassero circa 300 turisti. Almeno 30 persone sono state portate negli ospedali locali, mentre al momento il bilancio è di 20 vittime, di cui sei sono bambini, e 36 dispersi. (red - eb)

Argomento: NAZIONALE Pag. 23 Data: 14-06-2010 Il Giornale.it Haiti, la denuncia del governo: "Le ong? Creano solo problemi"

articolo di lunedì 14 giugno 2010

Haiti, la denuncia del governo: "Le ong? Creano solo problemi" di Fausto Biloslavo

Il sottosegretario all'Agricoltura: "Qui non c'è bisogno di altre organizzazioni umanitarie, ma di più risorse" «Troppe organizzazioni umanitarie, tanti progetti e scarso o nessun coordinamento. Questi sono i problemi. Non abbiamo bisogno di altre ong ad Haiti, ma di più risorse». Parola di Michel Chancy, sottosegretario all'agricoltura nel governo dell'isola sfortunata. La scorsa settimana era in visita a Roma per una riunione sulla ricostruzione di Haiti. E con Il Giornale Chancy si leva qualche sassolino nella scarpa. Sei mesi dopo il terremoto anche l'ambasciatrice haitiana in Italia, Gerie Benoit, non ha peli sulla lingua. «Gran parte delle raccolte fondi attraverso le donazioni è avvenuta senza avere un'idea precisa sull'utilizzo di queste somme - osserva la rappresentante diplomatica -. Capisco che sia stato colto l'attimo per il grande impatto emozionale del disastro, ma di tanti soldi raccolti forse non si ancora bene come utilizzarli, per cosa e per chi». Le grandi organizzazioni umanitarie, come Catholic relief services (Crs) hanno utilizzato appena l'8% dei fondi raccolti. Care, un altro colosso dello slancio benefico, il 16%. La stessa fondazione Clinton-Bush per Haiti, dei due ex presidente americani, su 52 milioni di dollari in cassa, grazie alle donazioni, ne ha spesi appena 7. In Italia, grazie al buon cuore della gente, il cartello di ong Agire, ha ottenuto 15 milioni di euro. Al momento ne ha utilizzati il 21%, poco meno in termini percentuali, della Croce rossa americana, che aveva a disposizione 444 milioni di dollari. «Se le grandi ong hanno raccolto i soldi devono utilizzarli. Avrebbero già dovuto farlo. Adesso esiste un piano d'azione dell'esecutivo di Haiti per i vari settori. Se non usano i soldi che li diano al governo», sottolinea l'ambasciatrice. Il sottosegretario evidenzia il problema dell'affollamento umanitario: «Ci sono troppo attori sul terreno. Solo nel mio settore, quello agricolo, esistono 400 ong con diversi progetti e mentalità. È praticamente impossibile coordinarle». E l'agricoltura è il principale sostentamento del 65% della popolazione, che vive nelle aree rurali. «Ogni giorno arriva una nuova organizzazione con il suo programma e progetto. Bisogna, invece, unire le forze e concentrare le risorse nel rispetto delle linee guida del piano della ricostruzione, che riguarda ogni settore - spiega Chancy -. Non puoi realizzare un nuovo sviluppo per Haiti in queste condizioni. Le risorse vanno concentrate aiutando il governo, ma non possiamo andare avanti con sempre più ong e dispersione». Le organizzazioni umanitarie denunciano la speculazione sui terreni per la ricostruzione e sulle derrate alimentari accusando il governo di non concedere i permessi per i progetti. Una speciale commissione presieduta dal primo ministro di Haiti e dall'ex presidente Usa, Bill Clinton, coordina gli sforzi per risollevare il paese e dovrebbe approvare i progetti secondo il «master plan» nazionale. «Però non basta: dobbiamo creare altri meccanismi per l'esecuzione dei progetti», ammette il sottosegretario. Clinton ha anche un altro grattacapo. Dei 15 miliardi di dollari promessi per far rinascere Haiti ben pochi sono stati raccolti. «Il governo non ha in mano neppure un soldo. L'ex presidente Usa deve andare a bussare alle porte di chi si è impegnato per incassare gli assegni - osserva l'ambasciatrice -. Dalle promesse bisogna passare ai contanti». Secondo il governo di Haiti ancora 300mila persone sono ancora in strada. Fonti umanitarie parlano di almeno 500mila. «Ci servirà tempo per la ricostruzione. Con l'incombente stagione delle piogge abbiamo bisogno di prefabbricati più duraturi, che ospitino i terremotati per almeno 3-4 anni. I teli, le tende o le sistemazioni temporanee non bastano più», spiega il sottosegretario haitiano. Altre priorità sono i posti lavoro, per non far dipendere la popolazione in maniera cronica dagli aiuti alimentari, la rimozione delle macerie e il coordinamento dell'armata umanitaria e internazionale. In Italia l'ambasciatrice Benoit, in collaborazione con la Farnesina e la Cooperazione, sta facendo il possibile per «coordinare tutti gli attori coinvolti nell'aiuto ad Haiti comprese regioni, comuni, ong e privati». Gli spazi di intervento riguardano l'agricoltura, la ricostruzione, il turismo, ma pure la moda in aiuto al sistema manifatturiero dell'isola. La rappresentante diplomatica è convinta che «le ong non devono fare solo quello che loro ritengono sia giusto. Bisogna

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capire le priorità secondo il masterplan governativo. Ad Haiti ci troviamo di fronte a migliaia di organizzazioni umanitarie che operano con un deficit di coordinamento. I soldi sono stati donati, ma la gente di Haiti non ha ancora visto risultati attesi e tangibili». Stanno circolando dubbi e veleni su organizzazioni che hanno avuto grande visibilità nella raccolta dei fondi per i terremotati. «Ho sentito delle voci sulla Fondazione Rava - fa notare l'ambasciatrice -. Inoltre ci sono dei casi di alcuni bambini portati in Italia per venir curati, ma non tutte le carte e procedure erano a posto. Almeno due di questi bimbi sono arrivati in Italia grazie alla Fondazione Rava attraverso la Croce rossa». Il console di Haiti a Milano e la stessa Croce rossa stanno cercando di capire cosa sia accaduto. L'ambasciata haitiana, in collaborazione con gli uffici del ministro degli Esteri, , sta organizzando, per gli inizi di luglio a Roma, un importante incontro «con tutti gli attori italiani coinvolti nell'aiuto ad Haiti per passare dall'emergenza allo sviluppo». Non solo: l'ambasciatrice spezza una lancia in favore di Guido Bertolaso, il capo della protezione civile in mezzo ad una bufera mediatico-giudiziaria. «Sono rimasta molto impressionata da Bertolaso. Ricordo bene quando siamo arrivati ad Haiti e alle otto del mattino eravamo a colloquio con il presidente - racconta la Benoit -. Bertolaso è stato molto chiaro su cosa andava fatto e alcuni dei suoi consigli sono stati ascoltati. Poi abbiamo apprezzato il triangolo Brasile-Italia-Haiti, compreso l'invio della portaerei Cavour. Penso che le ong, a cominciare dal cartello di Agire, avrebbero qualcosa da imparare da Bertolaso sull'intero processo degli aiuti ad Haiti». www.faustobiloslavo.eu

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Argomento: NAZIONALE Pag. 25 Data: 15-06-2010 Il Giornale.it Freccia Orobica flop: ferma dopo 20 chilometri

articolo di lunedì 14 giugno 2010

di Cristiano Gatti

Il treno delle vacanze inaugura il suo percorso: dal centro della Pianura padana all'Adriatico, da Bergamo a Pesaro Il convoglio bloccato dal carico eccessivo: a bordo c'era troppa gente L'ironia dell'avvenimento sta già tutta nel nome altisonante: Freccia Orobica. E che freccia. Dopo pochi minuti, la Freccia è ferma nella stazione di Rovato, appena al di là dei confini di Bergamo, territorio di partenza. Una gittata di venti chilometri. Come inaugurazione della speciale corsa estiva, che mette in contatto il cuore della Lombardia con le spiagge di Romagna, un clamoroso flop. Per le nostre ferrovie, l'ennesimo spot promozionale. Succede anche ai treni Vit, very important train, nel magico mondo dell'altissima velocità. Che succeda al treno delle vacanze, proprietà delle Ferrovie Emilia Romagna, non è un'umiliazione. Mette tenerezza, se mai, la causa della fermata: troppi passeggeri, troppo amore per il treno. Praticamente un assalto. Per motivi di sicurezza, la corsa viene bloccata. E la Freccia finisce impaludata. Anche questa è estate. Anche questo è costume italiano. Alla chiusura delle scuole, tornano i treni delle vacanze. La Freccia Orobica, da Bergamo a Pesaro, tiene in piedi un ponte balneare di antichissime tradizioni. Domenica 13 giugno, ore 7.18, è in partenza sul binario uno eccetera eccetera. Quando si chiudono gli sportelli, il treno è già pieno. Venti chilometri più in là, a Rovato, diventa strapieno al punto da scoppiare. Non ce la fa, può essere pure rischioso. Decisione inevitabile: bisogna alleggerire il carico. Partono così le prime immagini di un film già visto e rivisto, nell'Italia di ieri come nell'Italia di oggi. Tutto cambia perchè nulla cambi, diceva Tomasi di Lampedusa. L'unica soluzione possibile, in questo vernissage dell'estate 2010, è trovare velocemente dei pullman per caricarci i cristiani in esubero. Vanno messi in mobilità, anche loro, come a Pomigliano. Qui, almeno, per andare al mare. Ma i disagi comunque ci sono. Serve del tempo, per trovare i pullman. Il caldo, la calca, il caos. Intervengono i carabinieri, la polizia, il 118, la Protezione civile. Anziani e bambini hanno bisogno di assistenza. Come ormai tutti sappiamo, nei megaingorghi a Barberino del Mugello come sui traghetti in avaria, bisogna innanzitutto idratare. Buone vacanze, Italia. La Freccia Orobica, o quel che resta di un nome troppo ambizioso, riesce a ripartire soltanto dopo le undici, con un carico di bagnanti eco-sostenibile. Gli altri in pullman, lungo l'amata A14, sperando che all'innesto dal Brennero con la A1 non ci sia coda. Già ci sarà dopo, allo snodo di Bologna... Conosciamo bene i riti immutabili delle nostre partenze. Cambiano le ere geologiche, si susseguono i mutamenti meteorologici, svoltiamo da un secolo all'altro, ma anche noi continuiamo a partire come partivano i nostri padri e i nostri nonni. Con noi, come noi, partono pure i nostri figli. Loro hanno il trolley, negli anni Sessanta avevamo la valigia di cuoio-cartone legata con lo spago sul portapacchi. Allora era Seicento, adesso è Freccia Orobica. Ma non si registrano apprezzabili cambiamenti: si soffre, si soffia, si suda. Certo può essere un segnale consolante che si continui comunque a partire, in tempo di crisi come in tempo di boom economico. Ma il parallelo rischia di innescare discussioni troppo impegnative, genere sociologia Cepu. Qualcuno potrebbe persino giudicare questo assalto alla Freccia Orobica come una chiarissima conferma della crisi, con tutto quello che ormai mi costa il viaggio in macchina, tra benzina e autostrada ormai ci vuole il mutuo... Ma al netto di tutte le spiegazioni congiunturali, resta fermo un punto fisso: l'amore, forse la devozione, degli italiani per il treno. Più sono stipati, ammucchiati, accatastati, più gli utenti si fidelizzano. Non farebbero mai cambio. E non è un modo di dire: è scientificamente dimostrato. Proprio in queste stesse ore di inizio estate. L'altro giorno, l'analoga rotta salmastra dalla Lombardia alla Romagna, però via aerea, genere low-cost e tempi rapidissimi, decollo da Montichiari e atterraggio con i piedi nella sabbia di Rimini, anche questo impantanato e fermo in stazione, senza neppure accendere i motori. Di genere opposto però la causa dell'inatteso stop: non c'era un solo utente. Zeru titulari, direbbe il Mou. Come spiegare un simile contrasto? Il treno delle vacanze fermo a Rovato per sovrappeso, l'aereo delle vacanze fermo a Montichiari per totale assenza di clientela. Nel giro di dieci chilometri, il mistero dei nostri esodi. Ci dev'essere un motivo profondo, quasi un richiamo ancestrale, nella nostra cocciuta preferenza per la ferrovia, ai limiti dell'autolesionismo. Più

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ci fa soffrire e sudare, più ce la teniamo stretta. Chi può dirlo: forse è solo perchè sappiamo che comunque, per quanto lento, unto, sovraffollato, su quei binari corre sempre un treno della speranza.

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Argomento: NAZIONALE Pag. 27 Data: 15-06-2010 Italia Oggi Versamenti previdenziali, proroga anche per L'Aquila

Pubblichiamo il Comunicato stampa dei Consulenti del lavoro de L'Aquila, relativo alla mancata proroga della scadenza dei versamenti a differenza di altri territori colpiti in altra epoca da eventi naturali.In riferimento alla annunciata scadenza del 16 giugno 2010 per il versamento di contributi previdenziali e premi assicurativi, si è pronunciato il Comitato dei Consulenti del lavoro del Cratere sismico aquilano, sottolineando la non correttezza di tale scadenza attesa la vigenza della sospensione degli adempimenti e dei versamenti di imposte, contributi e premi assicurativi fino a tutto il 30 giugno 2010 così come previsto dalla Ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri n. 3837 del 30 dicembre 2009. Tale scadenza risulta oltremodo gravosa in quanto le aziende aquilane, già sostanziosamente penalizzate dal sisma naturale prima e dal conseguente sisma economico appena iniziato poi, sarebbero definitivamente affossate vista la ripresa dei pagamenti dovuti per mutui, imposte, contributi, tributi locali, canoni e consumi vari ad oggi ancora sospesi. È evidente che questa deprecabile eventualità evidenzierebbe una differenza di trattamento tra i nostri terremotati e i terremotati di Marche, Umbria e Molise. Si ricorda che i versamenti sospesi a seguito del sisma del 1997 (Umbria e Marche ) e del 2002 (Molise) hanno iniziato a restituire il solo 40% delle somme sospese dal mese di giugno 2009 e in 120 rate. Si auspica pertanto che, come più volte detto e da diverse voci sostenuto, il sisma del 2009 venga trattato come gli eventi che lo hanno preceduto e che gli Enti di previdenza ed assistenza fossero più vicini ai cittadini colpiti da eventi così gravi e non operassero esclusivamente ponendo come obiettivo la loro cassa.

Argomento: NAZIONALE Pag. 28 Data: 15-06-2010 Italianmedia.com Il cammino umano e professionale di Carlo Valmorbida

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Il cammino umano e professionale di Carlo Valmorbida

Martedì 15 Giugno 2010 12:12 IVANO EROCOLE | “Io sono nato nel Medioevo”, è l'affermazione con cui Carlo Valmorbida prese a raccontarmi la sua vita alcuni anni addietro, dopo che una malattia lo aveva reso infermo nel fisico ma non nella mente che aveva ancora lucidissima e pullulante di ricordi. Poi mi chiese se volevo un grappino nella speranza che una mia risposta affermativa avrebbe convinto sua moglie Elsie, che lo accudiva e gli è rimasta accanto amorevolmente fino alla fine, a fargliene assaggiare un goccio pure a lui. Il Medioevo in cui Carlo collocava la sua nascita era un modo per dire che, quando lui era venuto al mondo, il 19 marzo 1924, in prossimità di Valli del Pasubio in provincia di Vicenza, le condizioni di vita erano rimaste immutate per secoli. Niente o pochissimo era cambiato rispetto all'epoca medioevale. Nei piccoli insediamenti agricoli, chiamate contrade, che costellavano la campagna veneta, la gente viveva ancora dei magri frutti della terra e di pastorizia, andava a prendere l'acqua al pozzo e la sera andava a letto al lume di candela. Uno stile di vita semplice, di stampo patriarcale e fondato su norme e consuetudini molte precise che garantivano la sopravvivenza e formavano nel loro insieme quella che Carlo chiamava la “civiltà della contrada”. Carlo nacque in una contrada chiamata Zao dove viveva la famiglia di suo padre Fulvio ma trascorse gran parte della sua infanzia nella contrada della famiglia di sua madre Maria Agnese, guidata dal suo nonno materno Giacomo Corradin, uomo di grande tempra e di spiccata disposizione al comando, alla cui memoria Carlo rimase sempre attaccato e dal quale aveva, verosimilmente, ereditato lo spirito battagliero e le doti di leader che lo hanno contraddistinto lungo l'intero arco della sua vita sociale e professionale. Quando parlava della sua infanzia nella contrada e soprattutto di suo nonno Giacomo, i suoi occhi si inumidivano di commozione. Quel Carlo, un po' burbero e imperioso come talora appariva alla gente che gli gravitava attorno, diventava mite e bonario e la sua voce, cadenzata da un forte accento veneto, si scioglieva in dolci ricordi e spassosi aneddoti. Come quello, fra i tanti di cui serbava chiarissima memoria, nel quale suo nonno Giacomo, giunto il tempo in cui occorreva decidere il giorno della mietitura del fieno, aveva rinunciato al suo istinto e si era affidato per la prima volta alle previsioni di un barometro le cui lancette indicavano tempo asciutto. Il tempo invece si guastò e il fieno raccolto andò perso. Mentre raccontava questo aneddoto, Carlo aveva ancora la memoria visiva di suo nonno che, tenendo in mano il barometro, lo aveva alzato verso il cielo sotto un'acqua scrosciante, gridando su tutte le furie : “E lo chiami tempo asciutto questo?” Poi era andato a prendere il fucile e, se non fosse intervenuta sua moglie ad impedirglielo, avrebbe preso il barometro a schioppettate. Quei primi anni di vita nella contrada lasciarono una traccia indelebile nell'animo di Carlo che li rammentava come anni felici anche se, in qualche misura, segnati dall'abbattimento materiale e morale che aveva fatto seguito alla prima guerra mondiale. L'idillio si interruppe quando aveva appena cinque anni. Suo padre, che tre anni prima era emigrato in Australia, era tornato per ricongiungersi alla moglie e al figlioletto e ripartire nuovamente, assieme a loro, alla volta dell'Australia. “Dal Medioevo della contrada – raccontava Carlo – eravamo passati ad un'epoca quasi primitiva, segnata da una natura selvaggia e da un clima aspro e instabile”. Suo padre aveva acquistato una piantagione di tabacco nella zona di Myrtleford, nell'entroterra del Victoria, sperando in raccolti copiosi che però venivano puntualmente rovinati da periodi di siccità o da piogge alluvionali. Tre anni dopo l'arrivo, finalmente la piantagione produsse un raccolto abbondante e il padre si convinse a vendere la proprietà e tornare in Italia. In Australia, intanto, ai genitori era nata una bambina, Erminia, seguita, dopo il rientro in Italia, da un terzo figlio, Mariano. Carlo fu felice di tornare al mondo originario e di rimettersi sotto le ali di nonno Giacomo. “È stato da lui - riferiva con orgoglio – che ho appreso i principi morali e religiosi che mi hanno accompagnato per tutta la vita che poi erano gli stessi

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principi di mio padre, ma mentre mio nonno me li trasmetteva a voce, mio padre non ne faceva parola. Era un uomo di poche parole. Parlava a monosillabi e si doveva intuire il suo pensiero poiché difficilmente usciva dalla sua bocca”. Negli anni della fanciullezza e dell'adolescenza in Italia, Carlo ebbe modo di formare il suo carattere frequentando il collegio cattolico di Thiene, uno dei più prestigiosi istituti scolastici del Veneto, dove rimase per quattro anni, dovendo alla fine interrompere gli studi per contribuire alla conduzione degli affari di famiglia. La famiglia Valmorbida aveva infatti aperto due negozi di alimentari e tutti i componenti della famiglia si dovettero suddividere il lavoro necessario per portare avanti i due negozi, ad uno dei quali era annessa anche un'osteria. Ad un certo punto si mise a studiare il violino che imparò a suonare unendosi ad un complesso che si esibiva in serate da ballo ma lo slancio artistico si esaurì in breve tempo. L'attività commerciale intrapresa dal padre ricevette un duro colpo dal razionamento dei generi alimentari decretato dal governo dopo l'entrata in guerra dell'Italia nel giugno del 1940. Carlo era ancora troppo giovane per essere richiamato alle armi finché nel 1944 fu arruolato nell'aviazione. Non li trascorse al fronte ma in un aeroporto militare in prossimità di Brescia dove - come si divertiva a raccontare - fu impegnato per svariati mesi “in ridicole esercitazioni” fino alla fine della guerra che lo vide tornare a casa a piedi, evitando così di cadere in mano di formazioni residue di soldati tedeschi, come invece avvenne per alcuni suoi ex commilitoni che avevano deciso di tornare a casa in treno. Finita la guerra fu preso dalla passione per le automobili e entrò in possesso di una Fiat 1100 con la quale partecipò con grande entusiasmo alla “Mille Miglia”, sennonché all'ultima tappa, quando era in buona posizione, la macchina cedette e fu costretto al ritiro. “Mi resi conto – diceva tornando con la mente a quell'esperienza giovanile – che, nelle corse automobilistiche, l'abilità del pilota non può sopperire alle deficienze del suo mezzo e agognai i soldi solo per avere la possibilità di comprarmi un'automobile affidabile e veloce. Per quanto ciò possa sembrare bizzarro, la mia decisione di emigrare in Australia dipese non poco dall'idea di fare un po' di soldi, rimpatriare e comprare l'automobile che desideravo”. E per l'Australia partì, all'età di 25 anni, a bordo di un quadrimotore di una compagnia aerea britannica, arrivando a Melbourne il 16 dicembre del 1949 dopo un viaggio di oltre cinque giorni. A questa seconda partenza è legato un bellissimo ricordo che gli rimase per sempre impresso nella mente: “Pochi giorni prima della mia partenza era caduta la prima neve e mentre, assieme all'eccitazione per l'imminente partenza, avvertivo il dolore per il nuovo strappo dalla mia terra, ebbi un'esperienza indimenticabile. Camminavo sulla neve fresca che scricchiolava sotto le mie scarpe quando, tutto ad un tratto, si presentò ai miei occhi uno spettacolo meraviglioso. Dalla neve, erano spuntati alcuni bucaneve, gli unici fiori che germogliano nel manto nevoso. Ne avevo sentito parlare sin da bambino ma non li avevo mai visti prima. Adesso, alla vigilia della mia partenza, si mostravano ai miei occhi in tutta la loro candida bellezza. Rimasi a lungo incantato nel guardare quei fiori bianchi e penduli, il cui stelo si erge su due foglie che paiono aprirsi ad un abbraccio. La terra che stavo per lasciare mi donava i suoi fiori più rari e puri, come se volesse rivolgermi i suoi migliori auguri di buona fortuna”. Ed in effetti quell'esperienza si rivelò profetica. In Australia, Carlo avrebbe avuto grande fortuna anche se gli inizi non furono certamente facili. Fu generosamente ospitato nella casa di un suo conterraneo, Giovanni Cavedon ma cominciò a soffrire di nostalgia per l'Italia fin dal primo giorno. “Di notte piangevo e di giorno cercavo di farmi forza e abituarmi a quel nuovo mondo” non esitava a raccontare tornando col pensiero a quel periodo. Trovò presto lavoro come operaio in un'azienda di dolciumi e per distrarsi si mise a giocare in una squadra di calcio composta per lo più da italiani e che si era data, nostalgicamente, il nome di Juventus. All'avvilimento si aggiungeva la rabbia che provava di fronte alla presunzione e all'arroganza che gli australiani di allora manifestavano nei confronti degli immigrati italiani. Ma a quel primo duro periodo di vita in Australia, risale anche l'incontro con Elsie, la donna destinata a diventare sua moglie, madre dei suoi tre figli, Paul, Luisa e John, nonché insostituibile collaboratrice nelle attività economiche che, assieme a suo padre e ai suoi fratelli, Carlo intraprenderà con grande successo. L'incontro e il successivo matrimonio con Elsie si rivelò provvidenziale, non solo da un punto di vista affettivo ma anche perché il padre di Elsie ebbe un ruolo cruciale nel permettere a Carlo di acquistare un negozio di alimentari situato a Carlton, chiamato Agostino, che farà da perno per la successiva espansione dell'opera imprenditoriale portata avanti dalla famiglia Valmorbida. Fu il padre di Elsie, Giovanni Sartori, che dopo trent'anni di lavoro nelle miniere di Wonthaggi aveva accumulato un po' di risparmi, a prestare a Carlo gran parte della somma necessaria per rilevare la proprietà di Agostino. Gli affari del negozio prosperarono rapidamente al punto che, nel giro di pochi mesi, Carlo poté restituire i

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soldi a suo suocero, aprendo nello spazio di due anni, una catena di altri negozi di generi alimentari, vini e liquori in vari sobborghi di Melbourne. Si avviò così un periodo intenso ed assiduo di lavoro che sarebbe durato fino a quando, prima un intervento chirurgico al cuore e poi un ictus costringeranno Carlo a rallentare e infine a ritirarsi dall'attività imprenditoriale. Oltre quarant'anni di lavoro senza sosta che lo hanno portato, grazie anche all'aiuto di sua moglie, dei suoi fratelli Mariano e Saverio, dei suoi tre figli e di tanti validissimi collaboratori, a creare un'organizzazione che oggigiorno si articola in una serie di imprese impegnate nella fabbricazione, importazione e distribuzione di generi alimentari in tutta l'Australia. Ad esse si aggiunge anche la proprietà della quota maggioritaria dei giornali Il Globo e La Fiamma e dell'emittente radiofonica Rete Italia, un'organizzazione guidata da oltre cinquant'anni con indomito impegno e crescente successo da Ubaldo Larobina che la fondò, assieme a Tarcisio Valmorbida, un altro fratello di Carlo. Una delle imprese che avvinsero maggiormente Carlo e da lui ricordate con un misto di orgoglio e rimpianto, riguarda una magnifica nave da pesca con la quale tentò di sfruttare il vasto patrimonio ittico dei mari d'Australia e che gli permise per un po' di tempo di inscatolare e vendere pesce, specie il tonno, senza doverlo importare da altri paesi già inscatolato. La nave si chiamava Maria Luisa, dal nome di sua figlia, e Carlo ne ha sempre conservato un caro ricordo quasi fosse anch'essa una figlia strappatagli da un avverso destino. La Maria Luisa si rivelò in effetti, a tutta prima, una mossa vincente, producendo, grazie ai suoi sensori computerizzati, quantitativi di pesce straordinariamente copiosi. Ma un tracollo del prezzo del pesce, alla fine spinse Carlo a disfarsi della Maria Luisa vendendola ad un compratore sudafricano e chiudendo l'intera operazione con un saldo attivo minimo. Non aveva perso soldi ma, diversamente dalle sue altre imprese d'affari, non era nemmeno riuscito a trarne grandi profitti. Ciò nondimeno non se ne pentì mai e continuava a dire che la Maria Luisa era stata per lui un'avvincente avventura e che gli era rimasta nel cuore. Nonostante la mole del suo lavoro imprenditoriale, Carlo Valmorbida trovò il modo di contribuire, in maniera decisiva, a tante iniziative comunitarie. Ebbe, come usava dire lui, “il privilegio e l'onore di poter servire l'Italia e la collettività italiana d'Australia in tre importanti progetti comunitari”. In primo luogo, svolse un ruolo fondamentale in occasione della visita di Saragat nel 1967 che fu un evento storico per la comunità italo-australiana, trattandosi della prima visita in Australia da parte di un presidente della Repubblica Italiana. Fu lui a presiedere con grandi capacità organizzative il comitato che predispose le manifestazioni di benvenuto. Quindi, nel 1980, la raccolta di fondi per i terremotati della Campania e Basilicata che lo vide ricoprire l'incarico di presidente del comitato per l'appello e votare ogni energia, nonché tempo e risorse personali, affinché il denaro raccolto fosse speso a totale beneficio delle popolazioni terremotate senza che si disperdesse nei meandri della burocrazia italiana. Infine, negli anni 1990, il grande progetto comunitario per gli anziani che porta il nome di “Centro Assisi”, progetto che Carlo seguì in tutto il suo arduo percorso, dall'individuazione all'acquisto della proprietà immobiliare, alla raccolta dei fondi per finanziarlo, alla costruzione della casa di riposo per anziani e dell'attigua clinica geriatrica. Tre progetti che lo impegnarono a fondo e dai quali traeva giusto vanto, avendo avuto, tutti e tre, un esito positivo. Si sentiva soprattutto orgoglioso del Centro Assisi nel quale profuse tutto se stesso, nonostante le traversie mediche che si trovò ad attraversare durante le fasi di attuazione del progetto. Pur nella soddisfazione di aver contribuito a realizzare questa grande opera collettiva, Carlo non nascondeva di sentirsi deluso nel vedere che il Centro Assisi non era diventato quel centro di vita e animazione della comunità come avrebbe voluto che fosse. “Se non avessi l'infermità fisica a impedirmi di agire – diceva con un misto di disappunto e sconforto – mi impegnerei al massimo per raggiungere anche questo obiettivo, che non richiede soldi ma solo una costante opera di sensibilizzazione della comunità. Nelle condizioni in cui sono adesso, posso fare ben poco e questo per me è causa di grande frustrazione. Quante belle cose si potrebbero fare al Centro Assisi se solo vi fossero persone dotate di intraprendenza, coraggio e attaccamento alle nostre origini! La molla deve essere l'orgoglio di provenire da una terra ricca di storia e civiltà, quell'Italia che lasciammo per farci una vita in un paese allora lontanissimo e arretrato ed oggi divenuto, anche grazie a noi, prospero e accogliente. Finalmente, grazie a realizzazioni come il Centro Assisi, possiamo sentirci a casa nostra in questa nazione e trarre linfa dalle nostre comuni radici, rinverdendo la nostra lingua e la nostra cultura. Io ho fatto del mio meglio affinché ciò avvenisse e spero tanto che qualcuno sappia fare meglio di me”. Così era Carlo Valmorbida. Un uomo di grandi emozioni e sentimenti che non si fermava di fronte a niente e a nessuno. Solo la malattia e, infine, la morte sono riuscite a bloccarlo ma la sua opera in campo comunitario resterà indelebile nella storia della collettività italiana d'Australia.

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Ivano Ercole

Argomento: NAZIONALE Pag. 32 Data: 15-06-2010 Leggo VENEZIA - Pioggia, maltempo e ancora pioggia, tanto da far scattare l'allerta meteo della prote... VENEZIA - Pioggia, maltempo e ancora pioggia, tanto da far scattare l'allerta meteo della protezione civile del Comune di Venezia per oggi e domani. Il Centro meteorologico di Teolo (Padova) dell'Arpav prevede tempo instabile fino a domani, per la presenza di correnti sud-orientali associate ad una depressione che dall'Europa settentrionale si sta spostando verso il Veneto. La protezione civile ieri pomeriggio ha inviato a tutti gli iscritti al servizio Sms rischio idraulico un messaggio che annuncia piogge abbondanti per oggi e domani, con possibili forti rovesci. Previste precipitazioni che potrebbero portare al terreno 50 e 80 millimetri d'acqua, e anche rovesci concentrati nel tempo, aggiungendo che saranno inviati altri messaggi con gli aggiornamenti solo se la situazione dovesse ulteriormente peggiorare. (V. Cor./ass)

Argomento: NAZIONALE Pag. 33 Data: 14-06-2010 Il Messaggero L'AQUILA - Solo qualche settimana fa era con il "popolo delle carriole" a tog...

Lunedì 14 Giugno 2010 Chiudi

di CLAUDIO FAZZI L'AQUILA - Solo qualche settimana fa era con il “popolo delle carriole” a togliere le macerie nella zona rossa dell'Aquila. Tonaca impolverata e pala in mano, monsignor Giovanni D'Ercole, vescovo ausiliare nella città devastata dal terremoto, ha dovuto rintuzzare le critiche per aver partecipato alla protesta dei concittadini: «Ho scelto, insieme all'arcivescovo Giuseppe Molinari, di stare vicino alla gente e con la gente aquilana in un momento di grande tensione. Qualcuno dice che ho strumentalizzato la protesta e, invece, ho voluto evitare che fosse strumentalizzata. Sarà un caso, ma, subito dopo, le macerie del centro storico sono state, almeno parzialmente, sgomberate». Ora ci riprova con la solita schiettezza, tipica degli abruzzesi della montagna, e, oggi come allora, le parole tradiscono la preoccupazione di ritrovarsi a vivere in una città sull'orlo di una crisi di nervi, senza identità e, ancor peggio, senza “vita”. Troppi ritardi e pochi fondi, così non va. La ricostruzione langue e lui dice apertamente: «Mancano i soldi». Il restauro dei monumenti è fermo e lui sottolinea: «Lentezza preoccupante». Aquilano di Morino, da dicembre vescovo ausiliare, invita a non disattendere le aspettative dei suoi concittadini, perché «alla lunga, si rischia di trasformare la speranza in protesta». La carenza di fondi per la ricostruzione, l'impasse burocratica e la paura della gente di aver lasciato la propria identità tra le macerie sono macigni sulla strada della rinascita. Grazie alla Protezione civile e al Comune di Roma sono nate tensostrutture nei nuovi “quartieri” del progetto Case, che mancano di ogni servizio sociale. Nelle “tende amiche”, i sacerdoti tastano il polso degli aquilani: «Ringraziano il governo per aver dato loro un tetto, ma vogliono tornare a casa propria e hanno seri dubbi che avvenga in tempi brevi. Sono preoccupati soprattutto i giovani e gli anziani, molti dei quali ancora negli alberghi della costa». «Dopo il terremoto del 1703 furono i cittadini a prendere in mano la situazione e a ricostruire la città, così dovrà essere nei giorni nostri» disse in una delle sue prime omelie, ma la consapevolezza di avere un tessuto sociale disgregato, malgrado aspettative e richieste siano le stesse, oggi gli fa percepire il rischio «di una popolazione che vede la speranza trasformarsi in ansia e preoccupazione». «I terremotati affrontano una seconda estate con i problemi di tutti gli italiani: la mancanza di lavoro, le tasse, il mutuo da pagare, moltiplicati, però, dalla tragedia. Trascurando le loro attese, si rischia di trasformare la speranza in protesta». Sembra quasi un “avvertimento” in vista della mobilitazione cittadina di mercoledì per la proroga della sospensione dei benefici fiscali: «Mancano i soldi per la ricostruzione: non si sa quando arriveranno e quanti... e, poi, forse, c'è troppa lentezza burocratica. Tanti inverni di ritardo potrebbero completare l'opera del terremoto, riducendo in macerie gli edifici danneggiati ed esasperando gli animi sino alla depressione». Come nel 1703, dunque, «in questo momento occorrono l'apporto e la collaborazione di tutti: solo insieme e remando tutti nella stessa direzione potremo ricostruire “insieme” L'Aquila del terzo millennio». RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomento: NAZIONALE Pag. 34 Data: 14-06-2010 Il Nuovo.it In arrivo temporali e venti forti a Nord

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E in Sardegna, al Sud condizioni stabili fino a meta'settimana

(ANSA) - ROMA, 14 GIU - Sono in arrivo temporali e venti forti gia' dalle prossime ore e interessera' in modo particolare le regioni di Nord-Ovest e la Sardegna.I fenomeni potranno essere accompagnati da attivita' elettrica e forti raffiche di vento, nonche' da un leggero calo delle temperature. Il Sud del Paese, invece, continuera' a godere di condizioni sostanzialmente stabili almeno fino a meta' settimana. Lo rende noto la Protezione civile.

Argomento: NAZIONALE Pag. 35 Data: 14-06-2010 Redattore sociale Kenya, case di bambù contro la malaria

14/06/2010

11.47 AFRICA

Le costruzioni malmesse diventano focolai di malattie, per questo il progetto "Dal tabacco al bambù" dell'università di Maseno punta sul materiale che resiste al calore e non è vulnerabile all'umidità salina In esclusiva da News from Africa NAIROBI "Il Kenya dovrebbe incoraggiare l'uso del bambù nella costruzione di rifugi convenienti, in particolare per il 60% della popolazione che vive in abitazioni malmesse nelle zone rurali", afferma un esperto. "Costruzioni malmesse significa che le case diventano focolai di malattie come la malaria, la dissenteria amebica e condizioni respiratorie che di solito costano la vita alla maggior parte dei residenti," dichiara Jacob Kibwange, direttore di progetto di un'iniziativa all'Università di Maseno che promuove l'uso del bambù. Il progetto, C sta lanciando la costruzione di case economiche fatte di bambù nelle aree Mau e Kakamega del Kenya occidentale. "Se migliorassimo la costruzione degli alloggi di bambù, potremmo cambiare la vita di molte persone", ha detto Kibwange. "Con circa 15 mila ettari di bambù maturo pronto per essere usato, in particolare nell'Aberdares, nel Mau, nel M. Kenya e nel M.Elgon, abbiamo un materiale da costruzione comodo ed economico in Kenya". Secondo uno studio del 2007 della Rete internazionale per il bambù e la malacca, circa il 60% delle 37 milioni di persone che vivono in Kenya sono contadini che vivono con meno di 2 dollari statunitensi al giorno in case inadeguate fatte spesso di fango e poco ventilate. Nelle città, le domande di alloggio hanno raggiunto le 150 mila unità all'anno contro una produzione annuale di circa 50 mila unità. Secondo il Programma per gli insediamenti umani dell'Onu, Un-Habitat, l'insufficienza di abitazioni ha causato nelle città sovraffollamento, proliferazione di bassifondi e alloggi di qualità inferiore. Il progetto Dal tabacco al bambù è stato lanciato dalla Scuola per l'ambiente e gli studi sulla terra dell'università di Maseno nel 2006. E' iniziato come attività di ricerca per incoraggiare la coltivazione e l'utilizzazione del bambù come mezzo di sostentamento alternativo alla coltivazione del tabacco nel Sud Nyanza e nel Kenia occidentale ed ha successivamente costruito scuole materne nei distretti di Migori, Kuria, Homa Bay e Suba. Maseno ha lanciato dei progetti di alloggi nel villaggio di Kisumu e ha educato 240 piccoli agricoltori alla coltivazione del bambù, istituendo 120 zone con campi di sperimentazione. Lo scopo è quello di formare 20 mila agricoltori per sfruttare il bambù nei prossimi 15 anni. "Il bambù è una pianta notoriamente a crescita veloce che prospera in una serie di climi differenti", ha detto Kibwange. "Può essere piantata facilmente nei poderi familiari e coltivata al tempo del bisogno senza spese addizionali. Proprio per la sua leggerezza, una casa di bambù subisce pochissimi danni per terremoti e potrebbe essere usata durante le emergenze come costruzione veloce e provvisoria nelle aree ad alto rischio di disastri". Dopo lo tsunami nell'Oceano Indiano nel 2004, circa 4 mila case di bambù hanno fornito riparo a migliaia di persone rimaste senza casa a causa del disastro, in particolare nelle Isole Andaman e Nicobar. E' stato anche osservato che il bambù era in grado di resistere al calore fino a 55 gradi e, a differenza dell'acciaio, non era vulnerabile alla ruggine e all'umidità salina. In Kenya tuttavia un esistente divieto di coltivare il bambù potrebbe avere delle conseguenze sui progetti per usarlo. Una fonte del Servizio di silvicoltura del Kenya, che ha richiesto l'anonimato, ha affermato che il divieto limita la possibilità di coltivazione solo a certi utenti selezionati e alle istituzioni governative. Gli esperti stanno facendo pressione affinché il divieto venga sospeso. (Zachary Ochieng, traduzione di Sara Marilungo)

Argomento: NAZIONALE Pag. 36 Data: Estratto da pagina: 14-06-2010 La Repubblica 14 "scajola e bertolaso hanno sbagliato io ho solo avuto favori, che male c'è?" - corrado zunino

- Cronaca Pratiche scorrette Costo zero Affare d´oro "Scajola e Bertolaso hanno sbagliato io ho solo avuto favori, che male c´è?" L´ex ministro Lunardi: Balducci era il migliore, Anemone un amico L´intervista L´intervista Scajola ha fatto delle cose non corrette, per non dire altro. Bertolaso è maggiorenne e responsabile, ne pagherà le conseguenze Anemone mi ha ristrutturato la villa di Parma a costo zero: lo avevo aiutato ad acquistare i terreni del Salaria Sport Village Cercavo un alloggio, Balducci mi ha portato l´elenco di Propaganda Fide e ho scelto: per un anno me lo hanno dato gratis, poi ho comprato CORRADO ZUNINO ROMA - «L´ex ministro Scajola si è fatto comprare la casa da Anemone e questa è una cosa scorretta, per non dire altro. Bertolaso, poi, è maggiorenne e responsabile. Se si è fatto pagare l´affitto da quel costruttore ne pagherà le conseguenze». E lei, ingegner Lunardi, i suoi rapporti con Anemone? Dal 2001 al 2006 è stato ministro in due governi Berlusconi. «Io sono una persona corretta e glielo dimostrerò. Da dove vuole partire?». Dalla sua casa padronale a Basilicanova, nel Parmense. «Diego Anemone nel 2002, o forse 2003, venne a ristrutturarmi una dependànce di 220 metri quadrati». In passato aveva detto che era il 2005. «No, è accaduto prima». Perché invece che a un costruttore di Parma lei si rivolse al romano Anemone? «Perché me l´aveva fatto conoscere Balducci, il migliore dei miei funzionari: Anemone era sveglio e mi doveva un favore. Voleva sdebitarsi». Che significa sdebitarsi? «Lo avevo aiutato ad acquistare i terreni della Banca di Roma su cui avrebbe edificato il futuro Salaria Sport Village». Il Salaria? L´opera abusiva realizzata nell´area di piena del Tevere? «Mi ha invitato tante volte a vedere l´opera finita, ma non ci sono mai andato». Intanto, però, l´ha aiutato a comprare i terreni. «Ho fatto una telefonata a un funzionario della Banca di Roma, in mezzo a cento cose che un neoministro con quattro dicasteri sulle spalle doveva fare». Perché, con quattro dicasteri sulle spalle, si sente in dovere di raccomandare gli affari di Anemone? «Perché era un amico di Balducci, un mio funzionario». E Anemone si è sdebitato salendo a Parma a farle lavori da 150 mila euro. «Direi 120 mila. Ho ancora qui le fatture, intestate a... aspetti che chiedo a mia figlia... Ecco, alla Interedil costruzioni srl. C´erano problemi di umidità, ha fatto un buon intervento». Tutto regolare, niente in nero. «Sono pronto a portare le carte alla procura». In concreto, come si è sdebitato con lei Anemone? «Ha fatto i lavori a prezzo di costo... Non ha guadagnato nulla. Poi altri amici, qui della zona, mi hanno fatto alcune cortesie gratis: movimento terra, piccole cose». Il costruttore di Grottaferrata le ha ristrutturato anche una casa a Cortina? C´è il nome "Lunardi" nella lista di Anemone. «No, quell´appunto induce in errore: la ristrutturazione di Cortina me l´ha fatta un maestro di sci». Passiamo al suo palazzetto di Roma, in via dei Prefetti, dietro Montecitorio. «Non è una reggia, sono tre appartamenti di otto metri per trenta schiacciati da due palazzi intorno». Ma lei ha fatto di tutto per prenderli.

Argomento: NAZIONALE Pag. 37 Data: Estratto da pagina: 14-06-2010 La Repubblica 14 "scajola e bertolaso hanno sbagliato io ho solo avuto favori, che male c'è?" - corrado zunino «Sa, io avevo casa e ufficio romani in via Parigi. Appena mi hanno nominato ministro il padrone di casa mi ha raddoppiato l´affitto: pagavo 6.000 euro al mese tutto compreso, mi pare». E a fronte del proprietario esoso lei che fa? «Mah... Arriva Balducci e mi dice: Propaganda Fide sta mettendo a reddito i suoi duemila appartamenti. Lui, insieme al presidente del Tar De Lise e all´avvocato Leozappa, genero di De Lise, gestiva quel patrimonio». Un alto funzionario delle Opere pubbliche e un alto magistrato amministrativo gestiscono le case del Vaticano? «Sì, a tempo perso uno può fare quello che vuole. A Roma tutti fanno tre, quattro lavori... Allora, Balducci mi porta l´elenco delle duemila case e io scelgo via dei Prefetti». Balducci, suo dipendente, diventa il suo immobiliarista. E il suo ristrutturatore a Roma è forse ancora... «Anemone sì, quel palazzo lo sta ristrutturando per conto di Propaganda Fide. Io lo trovo lì, coincidenza». Visto che non voleva pagare 6 mila euro di pigione in via Parigi, che canone le propone Propaganda Fide? «In verità entro e chiedo di acquistare l´appartamento. Il cardinale Sepe prende tempo e mi concede di restare». Quando le darà la risposta? «Un anno dopo, direi quattordici mesi dopo». E lei in quei quattordici mesi paga l´affitto? «No, mi hanno fatto la cortesia di ospitarmi... gratis». Propaganda Fide, quelli che minacciavano di cacciare l´editore di Di Pietro se ritardava di una settimana la pigione? «Con me sono stati generosi, ma la casa era fatiscente. Nel 2004, poi, è arrivata la risposta: "Non possiamo venderle solo l´appartamento al terzo piano. Se vuole, può comprare tutto lo stabile". Dissi sì: c´erano otto persone dentro e così ho ottenuto uno sconto del 50 per cento. Una banca, non ricordo quale, lo valutò 4 milioni e 160 mila euro. Ho acceso un mutuo da 2,8 milioni, più 600 mila euro miei... Assegni, tutto fatturato... Ho dato sostanziose buonuscite a quattro vecchietti, gente che pagava 200 euro al mese d´affitto. Altri quattro li ho ancora in casa». Nuovi lavori interni negli altri piani, ora suoi: anche quelli li ha fatti Anemone? «No, però mi ha suggerito la ditta: Ram restauri, altri 340 mila euro». Per caso in via dei Prefetti entra anche l´architetto Zampolini, il contabile delle tangenti di Anemone? «Mi ha avviato la denuncia di inizio attività per la ristrutturazione e poi gli ho chiesto di risolvere in Comune una questione per un passo carrabile... Lì non riuscì a fare niente». E lei per Balducci, da ministro, cosa ha fatto? «Ho fatto in modo che diventasse presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, ma solo perché era il funzionario migliore. Nel 2002 me lo aveva impedito Gifuni, il segretario del presidente Ciampi. Nel 2005 ci riuscì». Le sembra normale che un ministro compri case gestite dai suoi dipendenti e aiuti costruttori amici per ottenere lavori scontati? «I favori li ho fatti come persona, non come ministro. Io sono una persona corretta». Il capo del suo ufficio legale, sempre quando era ministro, dice di averle chiesto di aiutare un´azienda della cricca. «È Mario Sancetta, voleva che un´impresa del Sud iniziasse a lavorare con i grandi costruttori, Impregilo, Astaldi, tutti miei clienti. Non c´è stato verso». Sancetta oggi è indagato per corruzione e continua ad assisterla per recuperare mezzo milione di euro dall´Anas che la Corte dei Conti aveva addebitato a lei. «Sancetta conosce a fondo quella storia ed è una persona perbene, mi ha meravigliato scoprire potesse avere rapporti non leciti. Il guaio è che la burocrazia italiana oggi è fatta di persone facilmente corruttibili. Guardi la Protezione civile, non è più quella di Zamberletti: oggi i grandi eventi in Italia si fanno diventare emergenze e poi si danno in mano a Bertolaso».

Argomento: NAZIONALE Pag. 38 Data: 14-06-2010 La Repubblica lavoratori in mobilità occupano il vesuvio "la regione ci ascolti" - alessio gemma

Pagina II - Napoli Da 14 anni impiegati nel Parco Lavoratori in mobilità occupano il Vesuvio "La Regione ci ascolti" ALESSIO GEMMA «Se la Regione non ci ascolta, qui scoppia il Vesuvio». 85 lavoratori sul piede di guerra: domani occuperanno il Gran Cono. Con un obiettivo: «Riconquistare la dignità del lavoro». Sono in mobilità in deroga dal 10 gennaio del 2008. In attesa di reimpiego da 4 anni. Dal 1996 lavorano per il Parco del Vesuvio. Triplice mansione: manutenzione dei sentieri, avvistamento anti-incendio, servizi di biglietteria, parcheggio e pulizia dei locali a quota mille. Due date nere scritte in calce al loro destino. La prima, il 30 giugno prossimo: scade per 18 degli 85, addetti alla biglietteria del cratere, l´ultimo contratto in proroga con la società regionale Astir. Il rischio: Vesuvio off-limits quest´estate per turisti e visitatori. La seconda scadenza, il 10 gennaio 2011: dopo 3 anni di mobilità, perderanno tutti il sussidio di 450 euro al mese. Quattordici anni nel "magma" del lavoro che si tingono di un giallo.

Argomento: NAZIONALE Pag. 39 Data: 14-06-2010 Repubblica.it G8, nuove indagini dei pm di Perugia nel mirino decine di operazioni sospette

INCHIESTA APPALTI G8, nuove indagini dei pm di Perugia nel mirino decine di operazioni sospette I magistrati indagano su movimenti di denaro, nell'ordine dei 200-300mila euro, effettuati su conti italiani dalla segretaria di Diego Anemone. Operazioni su cui i pm avevano già riferito agli ispettori della Banca d'Italia nei giorni scorsi L'imprenditore romano Diego Anemone PERUGIA - I pm di Perugia, Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi, aprono un nuovo fronte di indagini nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti "Grandi eventi". Si tratta di decine di operazioni considerate sospette, con movimenti di denaro per 200-300 mila euro su conti in Italia, che sarebbero state effettuate da Alida Lucci, segretaria dell'imprenditore romano Diego Anemone. Operazioni su cui i pm perugini avevano già riferito nei giorni scorsi agli ispettori della Banca d'Italia. Alida Lucci, che non risulta indagata, è considerata dagli inquirenti uno dei prestanome di Anemone. In un'informativa, la Guardia di Finanza aveva segnalato che nella filiale della Banca delle Marche di via Romagna a Roma, la Lucci aveva intestati "30 conti correnti, di cui 23 attualmente accesi". "Tale dato - scrivevano gli uomini delle Fiamme Gialle - non appare coerente con i redditi della stessa dichiarati al fisco e con la sua posizione di dipendente dell'Impresa Anemone Costruzioni srl". Intanto, la Corte d'appello di Perugia ha autorizzato a procedere sulle rogatorie richieste a San Marino riguardanti i conti all'estero del commercialista Stefano Gazzani e dell'ex commissario dei mondiali di nuoto Claudio Rinaldi. Altre rogatorie, sono state chieste in Lussemburgo per Diego Anemone e Angelo Balducci. Per queste ultime i magistrati perugini sono in attesa della decisione della Corte d'Appello del capoluogo umbro. Tra domani e mercoledì è in programma a Perugia un nuovo interrogatorio per il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, anche lui indagato nell'ambito dell'inchiesta sui "Grandi eventi". E' probabile che a Bertolaso i magistrati chiedano chiarimenti in relazione all'appartamento di via Giulia e a eventuali appoggi all'estero messi a disposizione del sottosegretario. Nei prossimi giorni potrebbe essere sentito anche l'ex ministro .

(14 giugno 2010)

Argomento: NAZIONALE Pag. 40 Data: 14-06-2010 Repubblica.it "Siamo ostaggio del governo" Lascia l'assessore alle politiche sociali

L'AQUILA "Siamo ostaggio del governo" Lascia l'assessore alle politiche sociali Giustino Masciocco annuncia le dimissioni con una lettera al sindaco Massimo Cialente: "Troppe norme lacunose. Non possiamo abbattere lo steccato che ci divide dalla verità" Macerie in Piazza della Prefettura a L'Aquila (Foto A.Matteucci) L'AQUILA - Fumose e lacunose norme di emergenza che limitano l'attività dell'amministrazione locale, troppe difficoltà nel poter formulare ed esporre un programma di lavoro coordinato e, soprattutto lo "strapotere del governo" su un territorio 'ferito', che cerca di rimettersi in cammino. Sono questi alcuni degli elementi che hanno spinto Giustino Masciocco, assessore comunale alle Politiche sociali dell'Aquila, a rassegnare le dimissioni dal suo incarico.

Quattordici mesi dopo il sisma che ha distrutto il capoluogo abruzzese e sei mesi dopo la nomina ad assessore, Masciocco scrive al sindaco Massimo Cialente una lunga lettera, nella quale illustra i motivi per i quali si sente costretto a lasciare. "La Città è stata chiusa in un recinto blindato all'interno del quale tutti noi cittadini, amministratori, politici, ci massacriamo sulla strategia da adottare per contrastare lo strapotere, avallato dal Presidente Chiodi, del governo sul nostro territorio, ma non abbiamo la forza e la possibilità di unirci per abbattere lo steccato che ci divide dalla verità, dalla conoscenza e dalla trasparenza. Mancano i luoghi, i metodi ed il confronto". Sono ancora tantissime le persone che hanno bisogno di assistenza e alle quali non viene data una risposta: "Siamo ostaggio di un governo - aggiunge l'assessore - che non ha il coraggio di affrontare con sincerità e senza faziosità la nostra situazione prendendosi, sì, i giusti meriti per quello che è stato fatto, ma con l'obbligo di riconoscere le difficoltà che ci sono sulla via della ricostruzione e sull'emergenza abitativa... Le giuste rivendicazioni dei nostri concittadini disorientati in una selva di ordinanze, decreti, disposizioni e avvisi estemporanei, ci fanno capire che permane una fascia di popolazione che dovrebbe essere assistita con altri mezzi, risorse finanziarie ed ulteriori alloggi mai realizzati". E sul governo e sull'immagine distorta che spesso viene fuori della città che comunque sta cercando una via per riappropriarsi del suo tessuto sociale, Masciocco punta il dito: "La città subisce giornalmente una violenza sia essa amministrativa, politica, contabile, finanziaria. Per coprire i torti e le mancanze fatte a questo territorio, di fronte all'opinione pubblica nazionale, siamo spesso rappresentati come una massa di ingrati o di 'menti fragili' e rancorose. Non meritiamo questo. Né vogliamo che si nasconda dietro alle difficoltà della crisi economica mondiale la discriminazione che subiamo rispetto al trattamento di altri terremotati". Manca, secondo l'assessore, la minima informazione sui tempi per avviare la programmazione per la ricostruzione, manca il coinvolgimento degli enti locali alle decisioni più importanti. Il rischio è quello di essere relegati in "un cono d'ombra, prigionieri di una disinformazione studiata a tavolino che lascia la città abbandonata alle sue macerie". L'appello a Cialente. Una situazione nella quale, aggiunge Masciocco, "nessun impegno è reso 'credibile'...il lavoro di tutti i giorni è mortificato da un'impotenza oggettiva". Per questo, l'assessore rivolge a Cialente un appello a combattere per la città: "Lei sindaco - scrive - ha il dovere di impedire in maniera più energica che tutto ciò avvenga. Vogliamo essere percepiti per quello che siamo, una città ferita che cerca con dignità e sacrificio di rimettersi in cammino". "A fronte di una situazione drammatica per l'impossibilità di usare molti fondi stanziati per il terremoto, con migliaia di persone ancora in assistenza e la ricostruzione leggera bloccata, Masciocco mi ha presentato una lettera di dimissioni. Mi auguro torni sui suoi passi", ha commentato il primo cittadino del capoluogo abruzzese.

(14 giugno 2010)

Argomento: NAZIONALE Pag. 41 Data: 14-06-2010 Repubblica.it L'Aquila, si dimette un assessore "Ostaggi dello strapotere del governo"

L'AQUILA "Siamo ostaggio del governo" Lascia l'assessore alle politiche sociali Giustino Masciocco annuncia le dimissioni con una lettera al sindaco Massimo Cialente: "Troppe norme lacunose. Non possiamo abbattere lo steccato che ci divide dalla verità" Macerie in Piazza della Prefettura a L'Aquila (Foto A.Matteucci) L'AQUILA - Fumose e lacunose norme di emergenza che limitano l'attività dell'amministrazione locale, troppe difficoltà nel poter formulare ed esporre un programma di lavoro coordinato e, soprattutto lo "strapotere del governo" su un territorio 'ferito', che cerca di rimettersi in cammino. Sono questi alcuni degli elementi che hanno spinto Giustino Masciocco, assessore comunale alle Politiche sociali dell'Aquila, a rassegnare le dimissioni dal suo incarico.

Quattordici mesi dopo il sisma che ha distrutto il capoluogo abruzzese e sei mesi dopo la nomina ad assessore, Masciocco scrive al sindaco Massimo Cialente una lunga lettera, nella quale illustra i motivi per i quali si sente costretto a lasciare. "La Città è stata chiusa in un recinto blindato all'interno del quale tutti noi cittadini, amministratori, politici, ci massacriamo sulla strategia da adottare per contrastare lo strapotere, avallato dal Presidente Chiodi, del governo sul nostro territorio, ma non abbiamo la forza e la possibilità di unirci per abbattere lo steccato che ci divide dalla verità, dalla conoscenza e dalla trasparenza. Mancano i luoghi, i metodi ed il confronto". Sono ancora tantissime le persone che hanno bisogno di assistenza e alle quali non viene data una risposta: "Siamo ostaggio di un governo - aggiunge l'assessore - che non ha il coraggio di affrontare con sincerità e senza faziosità la nostra situazione prendendosi, sì, i giusti meriti per quello che è stato fatto, ma con l'obbligo di riconoscere le difficoltà che ci sono sulla via della ricostruzione e sull'emergenza abitativa... Le giuste rivendicazioni dei nostri concittadini disorientati in una selva di ordinanze, decreti, disposizioni e avvisi estemporanei, ci fanno capire che permane una fascia di popolazione che dovrebbe essere assistita con altri mezzi, risorse finanziarie ed ulteriori alloggi mai realizzati". E sul governo e sull'immagine distorta che spesso viene fuori della città che comunque sta cercando una via per riappropriarsi del suo tessuto sociale, Masciocco punta il dito: "La città subisce giornalmente una violenza sia essa amministrativa, politica, contabile, finanziaria. Per coprire i torti e le mancanze fatte a questo territorio, di fronte all'opinione pubblica nazionale, siamo spesso rappresentati come una massa di ingrati o di 'menti fragili' e rancorose. Non meritiamo questo. Né vogliamo che si nasconda dietro alle difficoltà della crisi economica mondiale la discriminazione che subiamo rispetto al trattamento di altri terremotati". Manca, secondo l'assessore, la minima informazione sui tempi per avviare la programmazione per la ricostruzione, manca il coinvolgimento degli enti locali alle decisioni più importanti. Il rischio è quello di essere relegati in "un cono d'ombra, prigionieri di una disinformazione studiata a tavolino che lascia la città abbandonata alle sue macerie". L'appello a Cialente. Una situazione nella quale, aggiunge Masciocco, "nessun impegno è reso 'credibile'...il lavoro di tutti i giorni è mortificato da un'impotenza oggettiva". Per questo, l'assessore rivolge a Cialente un appello a combattere per la città: "Lei sindaco - scrive - ha il dovere di impedire in maniera più energica che tutto ciò avvenga. Vogliamo essere percepiti per quello che siamo, una città ferita che cerca con dignità e sacrificio di rimettersi in cammino". "A fronte di una situazione drammatica per l'impossibilità di usare molti fondi stanziati per il terremoto, con migliaia di persone ancora in assistenza e la ricostruzione leggera bloccata, Masciocco mi ha presentato una lettera di dimissioni. Mi auguro torni sui suoi passi", ha commentato il primo cittadino del capoluogo abruzzese.

(14 giugno 2010)

Argomento: NAZIONALE Pag. 42 Data: 15-06-2010 Il Secolo XIX Ponte Somaliadistrutti quattro torni

incendio

L'ALLARME è scattato all'alba. I vigili del fuoco sono intervenuti ieri mattina in porto, a Ponte Somalia, per spegnere un incendio divampato in un contenitore di rifiuti e poi propagatosi ad altri quattro casse in legno contenenti macchinari industriali. I vigili del fuoco sono intervenuti dalla centrale con un'autobotte e una squadra a supporto. Completamente distrutti, però, i macchinari, quattro torni meccanici, contenuti nei cassoni provenienti da una nave cinese. Dai rilievi della sezione di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco è emerso che l'incendio è partito da un cassonetto di rifiuti, vicino alle casse. Non si esclude la matrice dolosa del rogo, ma le indagini sono ancora in corso.

Argomento: NAZIONALE Pag. 43 Data: 15-06-2010 Il Sole 24 Ore La cena della cricca per festeggiare la nomina di De Santis

Sequestrato dai Ros il cartoncino d'invito

Marco Ludovico ROMA. È la sera del 20 ottobre 2009. Al Bolognese, uno dei ristoranti più mondani della capitale, si riunisce la cricca. Un tavolo da 15, per un incontro organizzato dall'imprenditore Francesco De Vito Piscicelli, che prenota. Nell'intercettazione del Ros carabinieri, Piscicelli dice al ristorante di prenotare «a nome di Angelo Balducci. (...) La prego, ci tengo moltissimo ». Roberto Di Mario, che fa parte della segreteria di Balducci, dice poi all'imprenditore: «Ti ringrazio, a nome del presidente». Con questa frase, secondo il rapporto del Ros, sembra che l'incontro conviviale sia stato pagato da Piscicelli. Al prezzo di 1.870 euro, come risulta dalla ricevuta sequestrata dai carabinieri. Peccato che il pagamento sia stato fatto in contanti, dunque non c'è traccia scritta di chi ha saldato il conto, né i titolari del ristorante ricordano chi è stato. Ma c'è un altro evento,ancora più scenografico, che vede riuniti tutti o quasi i protagonisti della cricca. Almeno secondo l'invito ufficiale. Tre mesi prima della riunione al Bolognese, l'11luglio,il neo provveditore alle Opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis, per festeggiare la sua nomina offre un ricevimento al Four Seasons di Firenze, un resort mozzafiato tra i più lussuosi della città. Il Ros scopre questo evento durante una perquisizione degli uffici di De Santis: nel cartoncino d'invito, tavolo per tavolo, ritrova quasi tutti i nomi degli indagati dell'inchiesta. La cricca in festa, insomma. Al tavolo 1 è previsto Angelo Balducci, il coordinatore Pdl Denis Verdini, il suo amico Riccardo Fusi, presidente del gruppo Btp (Baldassini-Tognozzi- Pontello), l'onorevole Pdl Rocco Girlanda, con le rispettive consorti. Al tavolo 2, il funzionario dei Lavori Pubblici Mauro Della Giovampaola, l'imprenditore Diego Anemone e Francesco Piermarini, cognato del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. Al tavolo 4 c'è l'avvocato Giovanni Cerruti e Francesco De Vito Piscicelli. Sono tutti nomi di persone oggi indagate o con misure di restrizione della libertà personale. Un elenco quasi completo. Ieri il ministro delle Infrastrutture, , ha dichiarato: «Sono sereno, non ho un avviso di garanzia, non ho nulla. Ho completa fiducia nella magistratura». Matteoli si riferisce alle notizie su un appunto investigativo dell'inchiesta dove si parla di una sosta all'Harry's Bar di via Veneto a Roma, alla fine di ottobre 2008, con il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini e l'imprenditore Riccardo Fusi. Il sospetto degli inquirenti è che in quella riunione si voglia aiutare Fusi a riprendere l'appalto perso per la Scuola Marescialli di Firenze. E sembra che Matteoli si sarebbe interessato con Claudio Iafolla, capo di gabinetto del ministro, alla nomina di De Santis, forse caldeggiata da Verdini su richiesta di Fusi. Ma lo stesso Mastrandrea ha sostenuto: «Non è vero che all'Harry's Bar di Roma si sia decisa la sorte dell'appalto» e «non è vero che io mi sia mai trovato tra incudine e martello. Il ministro non mi ha mai fatto pressioni ». Ieri nei penitenziari di Firenze e di Prato, i difensori di Angelo Balducci e Fabio De Santis, gli avvocati Gabriele Zanobini e Remo Pannain, hanno incontrato i loro assistiti per informarli delle conseguenze della sentenza della Corte di Cassazione che ha stabilito il trasferimento degli atti dalla magistratura fiorentina a quella di Roma. Balducci e De Santis sono in carcere da oltre quattro mesi e, alla luce delle ultime novità, sperano di uscire presto. Una possibilità si presenterà il 14 giugno, quando il tribunale del riesame discuterà un loro ricorso. © RIPRODUZIONE RISERVATA+ L'ALTRO INCONTRO Tre mesi dopo nuovo appuntamento in un noto ristorante romano Matteoli: sono sereno, non sono indagato

Argomento: NAZIONALE Pag. 44 Data: 15-06-2010 Il Sole 24 Ore La principessa della fotografia

Bella scoperta

di Laura Leonelli H a anticipato i tempi, e il tempo, insofferente agli scarti di velocità, si è vendicato rimandando di un secolo la scoperta di questa straordinaria fotografa. Sono passati cent'anni da quando la Principessa Anna Maria Borghese, moglie del Principe Scipione Borghese, prese in mano la sua prima macchina fotografica. E fu subito un incontro moderno, alla pari. Lei, una donna al vertice del bel mondo, e l'altra lei, una Camera Box della Kodak, fedele compagna nella conquista di un mondo vastissimo, non solo familiare, ma aperto alla cronaca di ogni latitudine. Per quasi un secolo la storia di questo sodalizio e le immagini che ha prodotto, così sciolte e meravigliosamente composte, così innovative per il panorama di inizio Novecento, sono rimaste chiuse nel riserbo degli eredi e nella mansarda di un casale di campagna. Sessanta album di cartone, senza stemmi né decori tardogotici, per un totale di cinquemila scatti che ricostruiscono la vita, i viaggi, le imprese, gli slanci di un'interprete d'eccezione non solo per titolo nobiliare, ma per talento. Spetta a Mario Peliti, editore, il plauso per aver riportato alla luce questo magnifico tesoro. Sua l'intuizione di trovarsi di fronte a un "nuovo" autore della fotografia italiana. Sua la selezione di 175 immagini - di cui pubblichiamo questi scatti in esclusiva - che dal 17 giugno in occasione del Reportage Atri Festival risplenderanno nella mostra «Racconto di un'epoca. Fotografie dagli album della Principessa Anna Maria Borghese», a cura di Maria Francesca Bonetti, responsabile delle collezioni fotografiche dell'Istituto nazionale per la grafica. Ma chi era dunque questa nobilissima reporter, anche di guerra, dilettante solo per convenzione, che ha viaggiato in Persia, Siria, Egitto, Uzbekistan, Russia, Cina, Giappone, e che ha immortalato la marcia su Roma e i riti dell'aristocrazia, dalle gite in campagna alla caccia alla volpe, attraversando ogni genere fotografico, ritratto, natura morta, interni di palazzo e grandi spazi di civiltà lontane? Donna Anna Maria nasce il 23 marzo del 1874, nel Castello di Montallegro, figlia del Duca Gaetano de Ferrari e della Arciduchessa russa Maria Annenkov. Il primo orizzonte da esplorare è Isola del Garda, proprietà di famiglia dalla fine dell'Ottocento. Un mondo a sé, intimo, sereno, solitario, che aveva già incantato Francesco d'Assisi, nel suo viaggio di ritorno da Oriente. Nel 1895 Anna Maria sposa il Principe Scipione Borghese. Da Parigi, dove nascono le due figlie, Santa e Livia, da Mosca, dove è vicinissima alla corte di Nicola II, e da Roma, dove è di casa, la Principessa torna volentieri sul lago, tra i giardini dove crescono piante esotiche e corrono felici i suoi cani, Jak, un jack russell, e Tristano, un levriero russo. Al 1898 risale la prima foto, scattata a Masevar, in Ungheria, nella tenuta della madre del Principe. Una scena di campagna, due personaggi di schiena, una donna al centro che si ripara dal sole e i suoi occhi guardano quelli della Principessa, così vicini. Nasce un filo di luce, di intesa, e noi, tenendolo tra le dita, possiamo quasi ripercorrere i passi di questa fotografa che ha scelto fin dai suoi primi scatti una distanza non di sicurezza, ma di scoperta, di ascolto, di partecipazione. Passi silenziosi per non disturbare la scena e veloci per cogliere l'attimo di armonia che riemerge improvvisamente dal caos. Un'immagine tra le tante, virtuosistica nella tensione a dominare l'indistinto: è un giorno d'inverno sul lago ghiacciato del Bois de Boulogne, profili in primo piano e, a segnare la profondità, un caleidoscopio di figure nere. Al centro, una sedia vuota, presenza misteriosa, attesa o invito a entrare in scena. Poi arriva l'estate, altra foto, e l'inquadratura è un intreccio geometrico di sartie, vele e marinai. Soffia il vento della modernità. Si prende il largo. Nel 1900 Anna Maria segue il marito in una serie di viaggi in Oriente, da cui Scipione Borghese trarrà il suo volume In Asia: Siria, Eufrate, Babilonia. Nel mirino della sua Bull's Eye Kodak, senza pretese tecnologiche, con quella piccola maniglia che la trasforma in una borsetta da passeggio, la Principessa inquadra le rovine di Palmira, Bagdad e la poltrona dello Scià, quindi Bukhara e Samarcanda. Sotto il sole che arroventa le pietre appare un nuovo personaggio, l'ombra, e la fotografa vi entra senza esitare e ne fa oggetto di scena nei ritratti agli interni persiani e di nuovo domestici al Garda; e ovunque in questa zona scura sembra trovare quiete e confidenza. Si torna a casa, altre istantanee, Scipione atletico che salta la corda sotto gli occhi della figlia, e poi la Contessa Nora Balzani, in levitazione tra le pieghe di un abito bianco, e spostandosi a Roma, c'è il tempo per ritornare nei saloni di Villa Borghese, un tempo dimora di famiglia, poi ceduta allo Stato nel 1901. Una porta socchiusa e la Principessa, con infinita discrezione, ritrae le statue del Bernini, l'Apollo e Dafne, il David. A riportarla al presente è un'altra sfida, la bonifica dell'Agro Romano, voluta dal marito, deputato del Partito Radicale dal 1904 al 1913. Insieme visitano i villaggi dei contadini, le capanne di paglia, le nuove abitazioni.Di nuovo

Argomento: NAZIONALE Pag. 45 Data: 15-06-2010 Il Sole 24 Ore La principessa della fotografia

insieme,nell'aprile del 1907, partendo in nave da Napoli, la coppia raggiunge Pechino e durante la traversata Anna Maria fotografa a Suez, a Ceylon, a Singapore, a Kyoto. Nell'Impero Celeste sbarcano in quattro, lei, il marito, l'Itala, la macchina con la quale Scipione Borghese vincerà la Pechino-Parigi, ed Ettore Guizzardi, leggendario meccanico e autista. Pochi giorni dopo li raggiunge Luigi Barzini. È lui a riportare nel suo resoconto la presenza della Principessa, impegnata accanto a Scipione nei sopralluoghi al percorso. «La Principessa Anna Maria - scrive l'inviato del Corriere - insieme a una signorina amica, lo aveva accompagnato nell'aspra cavalcata, e le due signore, munite anch'esse di bambù misuratori, avevano lavorato come semplici agrimensori alla verifica delle minime larghezze». E venne il giorno della gara, il 10 giugno 1907.Sull'auto salgono in cinque,Don Scipione, suo fratello Don Livio, Chargé d'Affaires per l'Italia a Pechino,Guizzardi,Barzini e Anna Maria. Don Livio e la Principessa lasceranno il gruppo alla prima tappa, a Nan-kow. Pochi giorni, quanto basta per fotografare i contadini nelle risaie, l'Itala impantana e i coolies che la tirano fuori. Immagini freschissime, dinamiche, mai in posa. Per spiegare la sete di avventura della moglie, il Principe ricorda all'inviato: «La Principessa ama talmente i viaggi, che pur di viaggiare andrebbe persino in ferrovia». La Transiberiana, per esempio, e negli album appaiono le fotografie del passaggio sullo Enisej e da lì fino a Mosca. Ma di tutti i viaggi quello che forse lascia più segni nello sguardo di Anna Maria è il viaggio nel dolore degli altri. Dai terremotati di Avezzano, nel 1915, ai soldati in guerra, che la Principessa segue in prima linea come Crocerossina, riprendendo le trincee, le operazioni, fino a fotografare addirittura i resti di un intestino asportato. In un raro momento di tregua, Anna Maria si lascia sorprendere seduta su una panca, le maniche arrotolate, il corpo per metà riscaldato dal sole. Il volto è severo, raccolto, forte. Un volto scolpito nella roccia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Armata di una Kodak, la nobildonna immortalò panorami e personaggi della Belle Époque europea e della lontana Cina Trovati in una soffitta gli album fotografici di Anna Maria Borghese, moglie del principe Scipione, che seguì il marito nei suoi mitici viaggi in Oriente www.ilsole24ore.com/cultura Un'ampia photogallery dell'album di Anna Maria Borghese

Argomento: NAZIONALE Pag. 46 Data: 14-06-2010 Il Sole 24 Ore (Del Lunedi) Un'economia che vuole fare rete

Oltre la frammentazione. La struttura produttiva locale fiaccata dalla globalizzazione deve creare sistema per tentare il rilancio

Turismo, edilizia, distretti hanno bisogno di massa critica per affrontare i mercati di Lionello Mancini C artina geografica, matita e righello. Da Pescara, tiriamo una riga verso est fino a Dubrôvnik, in Croazia. Ora digitiamo su Google Maps l'itinerario PescaraDubrôvnik e scopriamo che non si va a est ma a sud, fino a Bari, da dove si salpa per l'altra sponda. Altra riga transadriatica dalla città di D'Annunzio a Plôce, dietro l'isola di Korcula: stavolta la linea blu dell'itinerario digitale balza verso nord, fin dentro il porto di Ancona e da lì naviga su Zara per poi ridiscendere a Plôce. Google non sbaglia: da Pescara non c'è modo di raggiungere la pur vicina Croazia. Fine del giochino. Ma gli asettici responsi di Google Maps evidenziano un aspetto drammatico di questa piccola provincia adriatica, dotata di infrastrutturazione abbondante ma non pianificata, «che non fa sistema » come ripetono qui, riferendosi più o meno a tutto. Non fa sistema la realtà produttiva, composta per l'89% da aziende con meno di 50 addetti (e il 93% di queste è sotto i 10); non fa sistema la ricerca universitaria con quella privata; le banche sono frammentate quanto le imprese e nemmeno il turismo riesce a organizzare un'offerta che sfrutti appieno le ricchezze della regione. «Il terremoto dell'Aquila non ci ha dato una mano - dice il presidente di Federturismo, Dario Colecchi - anche se molto è un problema di immagine: in Abruzzo si possono benissimo trascorrere ottime vacanze. Invece siamo doppiamente penalizzati, perché gli operatori che non rientrano nel "cratere" hanno perso mercato e non hanno diritto agli aiuti statali. Ma le carenze della nostra offerta turistica risalgono a ben prima del 6 aprile 2009». Il turismo qui è importante, lo dicono tutti. Ma l'ultimo piano triennale per il settore - 107 eleganti paginette - che porta la data 2010-2012 «è la fotocopia di analisi e piani già visti - chiosa Colecchi -: peccato che poi tutto sia rimasto sulla carta». Un fatto è certo: l'autentica originalità dell'Abruzzo turistico, il suo plus , sta nello straordinario binomio mare-montagna, fruibili all'interno di una manciata di chilometri e arricchiti da due Parchi naturali. Il problema è venderla, l'accoppiata. La stessa esperienza controcorrente di Daniele Kihlgren, giovane siculo-svedese che ha concepito qui in Abruzzo il primo albergo diffuso, a Santo Stefano di Sessanio, rischia di restare una perla di recupero urbanistico e ambientale incastonata nel nulla dell'intorno.Come convogliare lì i visitatori? Ancora nessuno lo sa, anche se il giovane Kihlgren ripropone in altri borghi il suo personale mix di bellezza paesaggistica e qualità edilizia. Già, l'edilizia: il lungomare di Pescara è una sequenza ininterrotta di ristorantini e a ogni ristorantino corrisponde, in stagione, un altrettanto piccolo bagno attrezzato con ombrelloni e sdraio. Provincia pura? Di sicuro, e pure giovane (è del 1927); ma anche - come dice il professor Pepe Barbieri, direttore del locale dipartimento Ambiente, reti, territorio - una «metropoli piccola». Un ossimoro originale per decrivere la ininterrotta conurbazione che scende dalla Romagna a Pescara. «Una metropoli non è solo un ammasso di uffici e abitazioni - spiega Barbieri -. La metropoli la fanno i comportamenti metropolitani, la gente che vive da una parte, lavora da un'altra, va al cinema a 20 km di distanza». Ma questa è teoria e nemmeno gli anni seguiti all'affrancamento ( quanto meno statistico) dal «Mezzogiorno », sembrano passati invano. Daniele Becci, costruttore, presidente della Camera di commercio, non usa tanti giri di parole: «Una volta la politica era più lungimirante: siamo l'unica città in Italia che ha una strada a 4 corsie che arriva fino al porto. Questa capacità d'iniziativa non c'è più e gli effetti si vedono, ma anche noi imprenditori abbiamo le nostre responsabilità: abbiamo preferito galleggiare in quel vuoto che, in fondo, permetteva tutto. Oggi questo non è più possibile». C'erano una volta i distretti, quelle realtà locali di produzione, che globalizzazione e delocalizzazione hanno in molti casi spento. Ancora dolorante, la struttura produttiva locale cerca il rilancio facendo rete: data una specializzazione per produrre qualità, serve un network per fare massa critica sui mercati, avere forza per ottenere il credito necessario. Il contratto di rete è l'organizzaiozne giuridica di un distretto multinazionale, dove - in linea con i tempi- non è la contiguità fisica che fa filiera, ma la competenza ovunque geograficamente radicata. Proprio la settimana scorsa, l'infaticabile animatore dell'Unione industriali di Pescara, Luigi di Giosaffatte, ha concluso il contratto di rete imperniato sulla Brioni di Penne, una straordinaria realtà della moda top , conosciuta e ramificata in tutto il mondo, ma ben attaccata alle sue abruzzesissime radici. «Radici forti - chiarisce Di Giosaffatte (pennese Doc) -: questo marchio occupa 1.800 persone e fattura 200 milioni ». Attorno alla Brioni, che forma sarti locali e ne addestra anche da

Argomento: NAZIONALE Pag. 47 Data: 14-06-2010 Il Sole 24 Ore (Del Lunedi) Un'economia che vuole fare rete

Londra, è cresciuta una rete di piccole imprese del settore ad altissima specializzazione. Il Polo dell'alta moda dell'Area Vestina è un luogo storico-produttivo di eccellenza e il G-8 dell'Aquila, l'anno scorso, è stato una straordinaria conferma per la supersartoria di Penne, visto che da anni sette di quegli otto capi di Stato vestono Brioni. Dal 2008 è iniziato per il Pescarese un periodo difficile, poi aggravato dal terremoto. L'occupazione è calata più che nel resto del paese, così come il Pil regionale. In questo quadro, la burocrazia ingessata pesa sempre più: un settore importante come le costruzioni deve mettere in conto 24-30 mesi per ottenere una licenza edilizia. E le cave di inerti? Il tempo medio per ottenere un via libera è di 22 mesi, durante i quali si riuniscono due diverse conferenze di servizio ( Ambiente e Attività produttive) spesso formate dalle stesse persone, che da sedi diverse devono dare lo stesso parere. Anche se non mancano i progetti che offrono prospettive di crescita a diversi settori. Dalla meccanica, con il «Campus automotive » in Val di Sangro, che sta nascendo intorno a Fiat, Sevel, Honda per essere un polo di innovazione per il settore, legando imprese, università, centri di ricerca; al turismo, per cui si sta lavorando alla «Via verde» sulla costa teatina: la pista ciclabile e pedonale più lunga d'Europa che sfruttai 45 km di tracciato, a ridosso del mare, dismesso delle Fs. Una pista da arrivare a collegare alla rete marchigiana. Poi ci sono i piani sulle aree dismesse, come quelle chietine dell'ex cartiera Burgo, dell'ex polo elettronico ed ex zuccherificio. La prima è già destinata all'Innovazione tecnologica (In.Te.) con l'insediamento di una ventina di aziende della filiera del recupero e riciclo collegato a un centro logistico di Eurospin;per un'altra è progettata un'attività di wellness e fitness, che occuperà circa mille persone. Ma un nodo dello sviluppo che verrà presto al pettine è quello della presenza di gas e petrolio. Un settore che oggi vale 4-5mila occupati, moltissimi giovani laureati; che rappresenta il 60-70% della movimentazione del porto di Ortona e che, secondo alcuni studi, potrebbe dar luogo a quasi 700 milioni di investimenti tra impianti a terra e a mare. Oggi in Abruzzo sono attivi 106 pozzi e 7 impianti di stoccaggio. Ma questa attività è anche vista come un insulto alla «regione verde» che punta sul turismo. È proprio così? La battaglia è in pieno corso e ciò di cui si sente profondamente l'assenza è, al solito, un indirizzo politico che eviti l'acuirsi delle contraddizioni ma, soprattutto, l'immobilismo sia energetico sia turistico. Contro il business di gas e petrolio ci sono anche amministratori locali e imprenditori, segnatamente quelli impegnati nel turismo. Sta di fatto che 10 anni fa si estraevano 150 milioni di metri cubi di prodotto all'anno, oggi 30-40, anche se questo pesante calo non sembra aver contribuito al decollo del turismo. Come spesso accade, la politica tace oppure dà i numeri: nel 2003 la Regione ha elaborato un Piano energetico, approvato solo l'anno scorso, ma su dati vecchi di sei anni; quel piano dice che nel 2015 il 51% dell'energia abruzzese dovrà venire da fonti rinnovabili, quando a livello nazionale si indica un 20% di rinnovabile, ma solo nel 2020. © RIPRODUZIONE RISERVATA PIANI DI SVILUPPO Dalla meccanica, con il «Campus automotive» in Val di Sangro, al recupero delle aree dismesse non mancano progetti in grado di offrire prospettive Remare tutti assieme. Il problema maggiore per la provincia di Pescara (nella foto, barche ormeggiate nel porto della città) è che non riesce a fare sistema, anche se dal turismo alla meccanica non mancano i tentativi di creare network e contratti di rete

Argomento: NAZIONALE Pag. 48 Data: 14-06-2010 La Stampa E adesso può partire la caccia ai fondi neri, ai capitali esportati all'estero dalla cricc...

E adesso può partire la caccia ai fondi neri, ai capitali esportati all'estero dalla cricca. La Corte d'appello di Perugia ha dato il via libera alla rogatoria per San Marino. Al di là degli aspetti burocratici - l'assistenza giudiziaria dovrà essere curata dal ministero di via Arenula - la Procura di Perugia ha già preso i contatti con le autorità della Repubblica del Titano che hanno garantito massima collaborazione, anzi hanno già fornito indicazioni precise sui conti correnti e le banche da «visitare» per rintracciare i tesori di Diego Anemone, Angelo Balducci, del commercialista Stefano Gazzani, dell'ex commissario per i Mondiali di nuoto, Claudio Rinaldi, e di sua madre. Gli investigatori e gli inquirenti non si sbilanciano sulla dimensione del «tesoro» che dovrebbero trovare. Si parla di almeno una decina di milioni di euro. Ma quella che si apre oggi a Perugia è un'altra settimana di intenso lavoro. Tra domani e mercoledì sarà interrogato Guido Bertolaso, indagato per concorso in corruzione, che dovrà precisare, spiegare alcuni fatti che aveva dimenticato di accennare nel primo interrogatorio. In particolare, il capo del Dipartimento della Protezione civile, dovrà chiarire l'episodio della casa di via Giulia, il cui affitto veniva pagato dall'architetto Zampolini per conto di Diego Anemone. Per la Procura di Perugia questo episodio è «blindato», nel senso che rappresenta la conferma del rapporto di corruzione tra Anemone e Bertolaso. Il capo della Protezione civile dovrà precisare i contorni di quella consulenza affidata alla moglie, architetto di giardini, per il progetto del «Salaria Sport Village». E infine dovrà anche chiarire se ha avuto nella sua disponibilità un «appoggio» all'estero, insomma la possibilità di sfruttare una residenza all'estero messa a disposizione da Anemone. I pm Sergio Sottani e Alessia Tavernesi dovrebbe anche sentire e a seguire Romano Prodi e Walter Veltroni. Era stato l'architetto Angelo Zampolini a chiamarli in causa, nell'ultimo interrogatorio: «Durante il governo Prodi i miei progetti in vista del G8 a La Maddalena e delle opere per le celebrazioni dell'Unità d'Italia furono scartati perché venivano privilegiati altri. Quelli che lavoravano erano Stefano Boeri che era amico di Prodi e Rutelli. E l'architetto Napoletano che era amico di Walter Veltroni». Insomma, oltre ai corrotti e agli scrocconi, l'inchiesta potrebbe virare anche sui professionisti delle raccomandazioni. A distanza di quattro mesi dagli arresti fiorentini, l'inchiesta sulla «cricca» promette sempre nuovi sviluppi. Certo, la decisione della Cassazione di trasferire a Roma la tranche dell'inchiesta fiorentina sulla Scuola dei marescialli dei carabinieri, lascia un senso di amarezza in Procura, a Firenze. Lo «scippo» romano è mal digerito e poi potrebbe essere prodromico ad altri trasferimenti di filoni d'indagine nella capitale. A partire dai lavori di ristrutturazione degli Uffizi, per esempio. A quattro mesi dai primi arresti, la posizione dei «protagonisti» dell'inchiesta continua ad essere incerta. Per esempio, Claudio Scajola. Ad oggi, il ministro dello Sviluppo economico che si dimise senza aver ricevuto neppure un avviso di garanzia, continua ad essere un oggetto delle indagini perugine. Non è indagato, non lo sarà almeno fino a quando gli investigatori non riusciranno a trovare una sua firma, una prova di aver favorito le imprese di Diego Anemone il benefattore, che finanziò con 900.000 euro l'acquisto della casa con vista Colosseo. Scajola nel giorno delle dimissioni, si arrampicò sugli specchi: «Non posso avere il sospetto di abitare una casa non pagata da me». Una sonora balla invece l'ha recitata il generale della Finanza passato all'Aisi, ex Sisde, Francesco Pittorru, quando provò a giustificare gli 800.000 euro che Anemone gli passò per l'acquisto di due appartamenti: «Era un prestito...». Invece Ercole Incalza, il capo della Struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture, collaboratore del ministro Altero Matteoli, ha reagito con la flemma come se fosse inglese: «E' una vicenda che mi lascia assolutamente tranquillo». Il riferimento è al finanziamento Anemone di mezzo milione e passa di euro per l'acquisto di una casa per il genero, Alberto Donati. Il ministro Matteoli. La sensazione è che la Procura di Firenze stava raccogliendo diversi indizi che avrebbero potuto, alla fine, chiamare in causa il ministro delle Infrastrutture. Adesso bisognerà vedere cosa accadrà con il trasferimento a Roma del fascicolo. Di sicuro questi quattro mesi di clamore giudiziario hanno messo in cattiva luce il triunviro del Pdl Denis Verdini. Indagato a Firenze, Roma, forse a L'Aquila. Per la sua attività lobbistica e non solo. E nonostante gli annunci, alla fine la posizione che non sembra compromessa è proprio quella del ministro , che pure era stato chiamato in causa per via della nomina di Riccardo Micciché a direttore dei lavori di restauro degli Uffizi. Certo, i rapporti con la cricca li

Argomento: NAZIONALE Pag. 49 Data: 14-06-2010 La Stampa E adesso può partire la caccia ai fondi neri, ai capitali esportati all'estero dalla cricc... aveva il suo capo di Gabinetto, Salvo Nastasi. Nastasi, appunto. Non Bondi.

Argomento: NAZIONALE Pag. 50 Data: 14-06-2010 La Stampa Criminalità organizzata cancellata per legge

Criminalità organizzata cancellata per legge E adesso può partire la caccia ai fondi neri, ai capitali esportati all'estero dalla cricca. La Corte d'appello di Perugia ha dato il via libera alla rogatoria per San Marino. Al di là degli aspetti burocratici - l'assistenza giudiziaria dovrà essere curata dal ministero di via Arenula - la Procura di Perugia ha già preso i contatti con le autorità della Repubblica del Titano che hanno garantito massima collaborazione, anzi hanno già fornito indicazioni precise sui conti correnti e le banche da «visitare» per rintracciare i tesori di Diego Anemone, Angelo Balducci, del commercialista Stefano Gazzani, dell'ex commissario per i Mondiali di nuoto, Claudio Rinaldi, e di sua madre. Gli investigatori e gli inquirenti non si sbilanciano sulla dimensione del «tesoro» che dovrebbero trovare. Si parla di almeno una decina di milioni di euro. Ma quella che si apre oggi a Perugia è un'altra settimana di intenso lavoro. Tra domani e mercoledì sarà interrogato Guido Bertolaso, indagato per concorso in corruzione, che dovrà precisare, spiegare alcuni fatti che aveva dimenticato di accennare nel primo interrogatorio. In particolare, il capo del Dipartimento della Protezione civile, dovrà chiarire l'episodio della casa di via Giulia, il cui affitto veniva pagato dall'architetto Zampolini per conto di Diego Anemone. Per la Procura di Perugia questo episodio è «blindato», nel senso che rappresenta la conferma del rapporto di corruzione tra Anemone e Bertolaso. Il capo della Protezione civile dovrà precisare i contorni di quella consulenza affidata alla moglie, architetto di giardini, per il progetto del «Salaria Sport Village». E infine dovrà anche chiarire se ha avuto nella sua disponibilità un «appoggio» all'estero, insomma la possibilità di sfruttare una residenza all'estero messa a disposizione da Anemone. I pm Sergio Sottani e Alessia Tavernesi dovrebbe anche sentire Francesco Rutelli e a seguire Romano Prodi e Walter Veltroni. Era stato l'architetto Angelo Zampolini a chiamarli in causa, nell'ultimo interrogatorio: «Durante il governo Prodi i miei progetti in vista del G8 a La Maddalena e delle opere per le celebrazioni dell'Unità d'Italia furono scartati perché venivano privilegiati altri. Quelli che lavoravano erano Stefano Boeri che era amico di Prodi e Rutelli. E l'architetto Napoletano che era amico di Walter Veltroni». Insomma, oltre ai corrotti e agli scrocconi, l'inchiesta potrebbe virare anche sui professionisti delle raccomandazioni. A distanza di quattro mesi dagli arresti fiorentini, l'inchiesta sulla «cricca» promette sempre nuovi sviluppi. Certo, la decisione della Cassazione di trasferire a Roma la tranche dell'inchiesta fiorentina sulla Scuola dei marescialli dei carabinieri, lascia un senso di amarezza in Procura, a Firenze. Lo «scippo» romano è mal digerito e poi potrebbe essere prodromico ad altri trasferimenti di filoni d'indagine nella capitale. A partire dai lavori di ristrutturazione degli Uffizi, per esempio. A quattro mesi dai primi arresti, la posizione dei «protagonisti» dell'inchiesta continua ad essere incerta. Per esempio, Claudio Scajola. Ad oggi, il ministro dello Sviluppo economico che si dimise senza aver ricevuto neppure un avviso di garanzia, continua ad essere un oggetto delle indagini perugine. Non è indagato, non lo sarà almeno fino a quando gli investigatori non riusciranno a trovare una sua firma, una prova di aver favorito le imprese di Diego Anemone il benefattore, che finanziò con 900.000 euro l'acquisto della casa con vista Colosseo. Scajola nel giorno delle dimissioni, si arrampicò sugli specchi: «Non posso avere il sospetto di abitare una casa non pagata da me». Una sonora balla invece l'ha recitata il generale della Finanza passato all'Aisi, ex Sisde, Francesco Pittorru, quando provò a giustificare gli 800.000 euro che Anemone gli passò per l'acquisto di due appartamenti: «Era un prestito...». Invece Ercole Incalza, il capo della Struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture, collaboratore del ministro Altero Matteoli, ha reagito con la flemma come se fosse inglese: «E' una vicenda che mi lascia assolutamente tranquillo». Il riferimento è al finanziamento Anemone di mezzo milione e passa di euro per l'acquisto di una casa per il genero, Alberto Donati. Il ministro Matteoli. La sensazione è che la Procura di Firenze stava raccogliendo diversi indizi che avrebbero potuto, alla fine, chiamare in causa il ministro delle Infrastrutture. Adesso bisognerà vedere cosa accadrà con il trasferimento a Roma del fascicolo. Di sicuro questi quattro mesi di clamore giudiziario hanno messo in cattiva luce il triunviro del Pdl Denis Verdini. Indagato a Firenze, Roma, forse a L'Aquila. Per la sua attività lobbistica e non solo. E nonostante gli annunci, alla fine la

Argomento: NAZIONALE Pag. 51 Data: 14-06-2010 La Stampa Criminalità organizzata cancellata per legge

posizione che non sembra compromessa è proprio quella del ministro Sandro Bondi, che pure era stato chiamato in causa per via della nomina di Riccardo Micciché a direttore dei lavori di restauro degli Uffizi. Certo, i rapporti con la cricca li aveva il suo capo di Gabinetto, Salvo Nastasi. Nastasi, appunto. Non Bondi.

Argomento: NAZIONALE Pag. 52 Data: 14-06-2010 La Stampa Per un giorno il paese sarà tutto dei più piccoli

SAN LORENZO STAND NELLE VIE SENZA AUTO Per un giorno il paese sarà tutto dei più piccoli SAN LORENZO AL MARE Per un'intera giornata il tempo a San Lorenzo al Mare si fermerà e i bambini diventeranno i padroni incontrastati dell'intera cittadina. Sport, cultura, musica e salute: il paese sarà costellato di iniziative interamente dedicate ai più piccoli. E' questo il senso dell'inizizativa organizzata per domenica prossima dalla Polisportiva dilettantistica della Valle del San Lorenzo al Mare e dal Teatro dell'Albero con il patrocinio della Provincia e la collaborazione di Comune, Civ, Teatro dei Mille Colori, Biblioteca di Oneglia, Asl Liguria, Associazione Culturale Matteo Bolla, Protezione Civile, Palestra Creativa, Associazione P.e.a.t Team, Associazione Mare Nostrum, Sicurteatro, A.S. Dilettantistica Ginnastica Riviera dei Fiori, Educatori della Ludoteca di San Lorenzo e Sorrisi in Pillole. Un biglietto di ingresso e una mappa consentiranno di accedere nelle vie senza auto a tutti gli stand, mostre, esibizioni sportive, attività interattive e concerti. Dalle 10, la pista ciclabile sarà dedicata alle esibizioni sportive di Judo, Tennis Tavolo, Badmington, Palla Pugno, Rugby e sulla spiaggia Beach Volley. Oltre alle esibizioni dei bambini associati tutti potranno cimentarsi nello sport che li incuriosisce guidati da maestri professionisti. Sulla pista ciclabile i bambini potranno poi partecipare ai percorsi guidati con i cani addestrati dell' Associazione P.e.a.t Team. La Protezione Civile effettuerà due simulazioni spettacolari e coinvolgenti. \

Argomento: NAZIONALE Pag. 53 Data: 14-06-2010 La Stampaweb Appalti, nuove operazioni sospette

14/6/2010 (17:22) - INCHIESTA G8

Tra domani e mercoledì nuovo interrogatorio per Bertolaso

condividi Movimenti di denaro per 200-300 mila euro su conti in Italia sarebbero stati effettuati dalla segretaria di Anemone PERUGIA Nove operazione bancarie sospette, ognuna da un minimo di centomila euro ad un massimo di 300mila, partite dai conti della segretaria di Diego Anemone, Alida Lucci, e utilizzate con ogni probabilità per operazioni illecite. La nuova informativa che Bankitalia ha inviato nei giorni scorsi ai pm di Perugia che indagano sulla "cricca" degli appalti, apre nuovi scenari sul giro di soldi e favori messo in piedi dall'imprenditore considerato dagli inquirenti al centro di quel sistema che avrebbe ottenuto decine di appalti corrompendo i funzionari pubblici con regali, appartamenti e ristrutturazioni. Dopo le operazioni riconducibili all'architetto Angelo Zampolini - almeno sei già accertate, tra cui l'acquisto dell'appartamento di fronte al Colosseo per l'ex ministro Claudio Scajola, le due case per il generale della Gdf Francesco Pittorru in via Merulana e l'abitazione del genero di Ettore Incalza, dirigente del ministero delle Infrastrutture - l'informativa di via Nazionale consente dunque ai magistrati Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi di far luce su un altra figura ritenuta fondamentale all'interno del "sistema Anemone": appunto Alida Lucci. È lei, secondo l'ipotesi investigativa, che assieme all'architetto-riciclatore e al commercialista Stefano Gazzani, avrebbe occultato parte della 'cassà in nero del gruppo. «Tramite l'Anagrafe dei rapporti con gli operatori finanziari - scrivono infatti gli investigatori della Guardia di Finanza nell'informativa inviata ad aprile scorso ai magistrati - sono state individuate le posizioni (di conto corrente, extraconto ed occasionali) riconducibili alle persone fisiche e/o giuridiche» coinvolte nell'inchiesta «per il periodo dal 1 gennaio 2005». Da questi controlli, proseguono i finanzieri, «sono emersi un totale di 1.143 rapporti di cui 263 di conto corrente». E il ruolo della segretaria di Anemone non è marginale. «Lucci Alida - si legge nell'informativa - risulta aver intestati 30 conti correnti bancari, di cui 23 attualmente accesi» (presso la sede della Banca delle Marche in via Romagna a Roma, ndr). «Tale dato - concludono gli investigatori - non appare coerente con i redditi della stessa dichiarati al fisco e con la sua posizione di dipendente dell'impresa Anemone costruzioni srl». E la conferma di questo sospetto è arrivata dagli investigatori della Banca d'Italia, che hanno incontrato anche recentemente i magistrati perugini. Ora grazie ai riscontri effettuati in alcuni istituti di credito, delle nove operazioni sospette trovate, bisognerà accertare i contorni: perchè ai magistrati che l'hanno sentita nei giorni scorsi, Alida Lucci ha smentito ogni suo coinvolgimento sostenendo che si tratta di «operazioni lecite». Ai pm, però, la donna non avrebbe spiegato il motivo per il quale ha intestati 30 conti, di cui 23 ancora attivi, nè il perchè avesse la disponibilità di tutto quel denaro. Sui conti della "cricca" i magistrati attendono risposte anche dalle rogatorie chieste all'estero. I pm hanno ricevuto dalla Corte d'appello il via libera a svolgerle a San Marino, in particolare per quanto riguarda il commercialista Stefano Gazzani e l'ex commissario dei mondiali di nuoto a Roma Claudio Rinaldi, mentre devono ancora essere autorizzate quelle in Lussemburgo per Anemone e Angelo Balducci. Gli inquirenti si stanno anche concentrando sulla posizione dell'ex ministro Pietro Lunardi, che ha smentito ogni suo coinvolgimento ma non ha convinto chi indaga. I pm stanno infatti tentando di accertare se ci siano stati passaggi di denaro o di altre utilità, ma anche appalti sospetti (uno in particolare sarebbe al vaglio dei pubblici ministeri) e non escludono di sentire Lunardi nei prossimi giorni. Tra domani e mercoledì è invece in programma a un nuovo interrogatorio di Guido Bertolaso: il capo della Protezione Civile dovrà spiegare la vicenda dell'appartamento in via Giulia avuto a disposizione per un breve periodo nel 2003 - che secondo l'architetto Zampolini fu pagato da lui per conto di Anemone - e dei rapporti di lavoro tra la moglie e l'imprenditore. A Bertolaso i pm chiederanno anche di spiegare il senso di alcune intercettazioni e documenti da cui emergerebbe che il capo della Protezione Civile abbia avuto dalla cricca la disponibilità di una casa all'estero.

Argomento: NAZIONALE Pag. 54 Data: 14-06-2010 Vita non profit online . Si è dimesso l'assessore alle Politiche sociali e abitative

Si è dimesso l'assessore alle Politiche sociali e abitative di Lorenzo Alvaro - pubblicato il 14 Giugno 2010 alle 18:52 Giustino Masciocco ha abandonato l'incarico per la mancanza di fondi

Manca liquidità di cassa e l'assessore alle Politiche sociali e abitative del Comune dell'Aquila, Giustino Masciocco, si dimette. Lo ha detto il sindaco del capoluogo abruzzese Cialente. «A fronte di una situazione drammatica per l'impossibilità di usare molti fondi stanziati per il terremoto, con migliaia di persone ancora in assistenza e la ricostruzione leggera bloccata», ha spiegato Cialente, «Masciocco mi ha presentato le dimissioni. Mi auguro torni sui suoi passi».

Argomento: NAZIONALE Pag. 55 Data: 14-06-2010 WindPress.it LIEVE EVENTO SISMICO IN PROVINCIA DE L'AQUILA

14-06-2010

FONTE : PROTEZIONE CIVILE ARGOMENTO : SICUREZZA/PROTEZIONE CIVILE, ENTI/ P. A./ ISTITUZIONI

INFORMAZIONI PER LA STAMPA A CURA DI :PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI - DIP. DELLA PROTEZIONE CIVILE REFERENTE UFFICIO STAMPA :Ufficio Stampa TEL.0668201 [email protected] lieve evento sismico in provincia de L'AquilaUna lieve scossa sismica stata registrata in mattinata in provincia de LAquila. Levento stato lievemente avvertito dalla popolazione nei comuni de LAquila, Collimento, Scoppito e Pizzoli.Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano danni a persone o cose. Secondo i rilievi registrati dallIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia levento sismico si verificato alle ore 11.40 con magnitudo 2.5.

Argomento: NAZIONALE Pag. 56 Data: 14-06-2010 WindPress.it MALTEMPO: DA STASERA TEMPORALI E VENTO FORTE AL NO

14-06-2010

FONTE : PROTEZIONE CIVILE ARGOMENTO : SICUREZZA/PROTEZIONE CIVILE, ENTI/ P. A./ ISTITUZIONI

INFORMAZIONI PER LA STAMPA A CURA DI :PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI - DIP. DELLA PROTEZIONE CIVILE REFERENTE UFFICIO STAMPA :Ufficio Stampa TEL.0668201 [email protected] Maltempo: da stasera temporali e vento forte al nord e sulla SardegnaSettimana all'insegna dell'instabilit meteorologicaUn nuovo peggioramento delle condizioni del tempo in arrivo gi dalle prossime ore ed interesser in modo particolare le regioni di nord-ovest della penisola. Il maltempo, comunque, non risparmier neanche il settore centrale, specialmente la Sardegna. Temporali e venti forti saranno dovuti ad una perturbazione di origine africana caratterizzata da correnti calde ed umide in risalita sul bacino del Mediterraneo centrale. Sulla base dei modelli disponibili, il Dipartimento della protezione civile ha emesso un avviso di avverse condizioni meteorologiche che prevede dalla serata di oggi, luned 14 giugno, precipitazioni diffuse a prevalente carattere di rovescio o temporale di forte intensit sulle regioni settentrionali, specialmente sul settore nord occidentale, in estensione da domani, marted 15 giugno, anche alla Sardegna ed alle regioni centrali. I fenomeni potranno essere accompagnati da attivit elettrica e forti raffiche di vento, nonch da un leggero calo delle temperature. Il sud del Paese, invece, continuer a godere di condizioni sostanzialmente stabili almeno fino a met settimana. Nella giornata di mercoled 16 giugno il tempo rester diffusamente perturbato su tutte le regioni settentrionali, mentre al centro, dopo qualche residuo e locale episodio di instabilit nelle prime ore della giornata, si assister ad un rapido miglioramento Gioved 17e venerd 18 giugno una vasta depressione insister sullEuropa centrale e alcuni impulsi perturbati porteranno ancora tratti di tempo instabile al centro-nord. Il Dipartimento della Protezione Civile seguir levolversi della situazione in contatto con le Prefetture, le Regioni e le locali strutture di protezione civile.

Argomento: NAZIONALE Pag. 57 Data: 14-06-2010 e-gazette Vieni a “ballare” in Puglia: il 23% del territorio è a rischio instabilità

Bari, 14 giugno – Sono oltre 1.150 le frane censite in Puglia con il 23% del territorio a rischio d'instabilità e il 20% di alluvione. Lo ha ricordato Giovanni Calcagnì, presidente dell'Ordine dei geologi regionale, a pochi giorni dal forum nazionale “Le frane in casa” che si svolge a Roma questa settimana (il 16 giugno, per l'esattezza) al quale parteciperanno seicento geologi. I dati emergono dal Pai, il Piano di assetto idrogeologico pugliese. L'allarme ha dimensioni importanti. Sempre Calcagnì: “Come evidenziato in modo eclatante dalla frana di Montaguto, il dissesto idrogeologico interessa tutti i Comuni dell'appennino Dauno, nonché la rete viaria provinciale di collegamento tra di essi. Ci risulta che il 100% delle amministrazioni di quell'area presentino situazioni di rischio frana le quali interessano, di frequente, proprio gli ambiti comunali edificati”. Una realtà che trova riscontro, appunto, nelle mappe in cui sono riportate le perimetrazioni delle aree a rischio idrogeologico redatte dell'Autorità di bacino della Puglia nell'ambito del Pai. E le frane vere e proprie già censite sono 1.500. “Un numero incredibile”, commenta Calcagnì. Che fare, allora? “Servono nuovi strumenti operativi, soprattutto da implementare a livello locale, che portino a superare la logica della difesa passiva, ossia una politica d'intervento a posteriori, a disastro avvenuto, con procedura emergenziale e dell'intervento straordinario, a favore di una difesa e controllo attivi del territorio”, risponde il presidente dei geologi. Come sempre, però, mancano i fondi. E non aiuta l'ultima Finanziaria: “Soprattutto per le regioni meridionali il governo con l'ultima manovra ha ridotto significativamente i fondi stanziati per la protezione idrogeologica del territorio”, rileva Calcagnì.

Argomento: NAZIONALE Pag. 58 Data: 14-06-2010 marketpress.info SANOFI – AVENTIS: REGIONE PUGLIA DARÀ MANO NELL´ACCERTARE RE SPONSABILITÀ Lunedì 14 Giugno 2010

Bari, 14 giugno 2010 - Per cause e responsabilità in via d'accertamento lo scoppio del serbatoio all'interno dello stabilimento brindisino dell'industria farmaceutica Sanofi-aventis, che ha provocato la morte di un lavoratore ed il ferimento di altri quattro, è avvenuto durante l'esecuzione di opere di manutenzione. Lo ha spiegato l'assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, che con i tecnici intervenuti sul posto ha ricostruito le dinamiche che hanno provocato la tragedia e si è recato poco fa all'ospedale Perrino di Brindisi, dove sono ricoverati i 4 lavoratori feriti nello scoppio. Secondo le prime ricostruzioni dunque, alle ore 12.10 del 10 giugno , all'interno dell'industria farmaceutica Sanofi - Avensis (area industriale di Brindisi), un silos inattivo alto circa 15 mt, contenente presumibilmente acqua e cloroformio, è esploso forse a causa dell'attività manutentiva di saldatura di alcune parti metalliche. La parte superiore del cilindro si è squarciata, travolgendo l'operaio che si trovava sul posto e che è morto sul colpo, ed il ferimento di 4 operai che stavano effettuando le manovre manutentive su una passerella di collegamento tra il silos esploso ed altro adiacente. Immediatamente sono intervenuti sul luogo dell'incidente i Vvf di Brindisi con un squadra in prima partenza, una squadra Nbcr (Nucleo Batteriologico Chimico Radioattivo) e squadre del 118. A seguito di attivazione della sala operativa della Protezione Civile regionale sono intervenuti sul luogo i tecnici dell'Arpa regionale per la rilevazione degli effetti ambientali eventualmente scaturenti da nubi tossiche o percolamenti al suolo di sostanze inquinanti. Dalle ore 12,30 erano presenti sul posto il Prefetto di Brindisi Domenico Cuttaia, il dirigente del Comando Provinciale Vvf Brindisi Carlo Federico e funzionari della Protezione Civile della Provincia di Brindisi. Due dei quattro lavoratori feriti hanno subito ustioni in varie parti del corpo, senza riportare danni agli organi interni, un altro si trova in osservazione breve a causa di difficoltà respiratorie, mentre un quarto operaio è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per rimuovere un corpo estraneo dall'occhio e presenta ustioni di secondo grado sul 25/30% del corpo. Dopo i primi rilievi è stata esclusa la presenza di nubi tossiche e – provvisoriamente - la contaminazione del suolo e del sottosuolo, per cui non si segnalano pericoli per i Cittadini brindisini. “Ci siamo resi conto delle condizioni dei pazienti – ha detto Amati - ed abbiamo cercato di ricostruire le dinamiche che hanno provocato l'incidente odierno. E' certamente troppo presto per comprendere cause e responsabilità precise ma trattandosi di un'azienda a rischi d'incidente rilevante, bisognerà verificare il rispetto delle procedure di sicurezza che per legge, soprattutto in questi casi, sono giustamente rigorosissime. Sul piano generale devo dire che è quantomeno incivile che con scadenze così ravvicinate la nostra regione debba registrare incidenti mortali sul lavoro, un luogo diventato ormai simile ad un campo di battaglia e vissuto con le stesse ansie che di solito si associano alla partenza in guerra. Erroneamente e molto spesso si crede che il rispetto della normativa di sicurezza sui luoghi di lavoro sia solo una mera oppressione dello stato, una manifestazione di affamatori di sviluppo; chi pensa questo credo debba ricredersi. La Regione Puglia farà in modo che le verifiche di accertamento siano finanche superiori alla diligenza perché non è possibile vedere un proprio caro uscire di casa per recarsi al lavoro e, nelle migliore delle ipotesi, ritrovarlo in un letto di ospedale”. In serata l'assessore Amati incontrerà l'amministratore delegato dell'azienda e con lui effettuerà, ove le condizioni di visibilità lo consentiranno, un sopralluogo presso il luogo dell'incidente.

Argomento: NAZIONALE Pag. 59 Data: 14-06-2010 marketpress.info RIFIUTI: SI REQUISISCONO MEZZI PER SMALTIMENTO ATO PALERMO 1 Lunedì 14 Giugno 2010

Palermo, 14 giugno 2010 - Saranno i mezzi requisiti ad altri Ato della Sicilia a smaltire i rifiuti che non possono essere conferiti nella discarica di contrada Baronia, a Partinico, chiusa da tempo. La disposizione e´ stata data dall´assessore regionale all´Energia e ai servizi di pubblica utilita´, Pier Carmelo Russo, per superare l´emergenza che intanto si era creata nei paesi gestiti dall´Ato Palermo 1. L´accumulo di rifiuti, che in questi giorni ha provocato proteste con roghi di cassonetti, e´ stato attribuito dagli amministratori dell´Ato alla indisponibilita´ dei mezzi impiegati per trasportare l´immondizia nella discarica di Mazzarra´ Sant´andrea, in provincia di Messina. Il servizio di trasporto viene garantito dalla Regione che si e´ assunto l´onere della differenza dei costi. Da giorni pero´ i rifiuti non vengono piu´ conferiti a Mazzarra´ Sant´andrea. Da qui la disposizione di Russo che, in forza di un´ordinanza di protezione civile, dispone la requisizione di mezzi idonei. Il direttore del dipartimento, Nando Dalle Nogare, e´ stato autorizzato a ricorrere anche a servizi di noleggio se entro il 12 giugno non saranno reperiti i mezzi necessari per il trasporto e lo smaltimento.

Argomento: NAZIONALE Pag. 60 Data: 14-06-2010 marketpress.info ABRUZZO, ANAS: L'ANAS NON ABBATTERÀ ALCUNA ABITAZIONE AD ONN A PER LA COSTRUZIONE DELLA VARIANTE SUD DE L'AQUILA Lunedì 14 Giugno 2010

Roma, 14 giugno 2010 - La Direzione Relazioni Esterne e Rapporti Istituzionali dell'Anas comunica che il 10 giugno alle ore 9,30, in diretta su Radio Vaticana, il Capo Compartimento Anas de L'aquila, Valerio Mele, intervistato dal giornalista Federico Piana, ha fatto chiarezza sul progetto della realizzazione della ‘Variante Sud' de L'aquila, in Abruzzo, e sul presunto abbattimento di una delle case superstiti del terremoto ad Onna, di cui avevano parlato alcuni media nella giornata di ieri. “Il progetto dell'Anas – ha dichiarato l'ingegner Valerio Mele - non prevede l'abbattimento della casa in questione, che si trova a distanza di oltre 35 metri dall'ingombro massimo del rilevato che sarà realizzato”. Nel corso dell'intervista il Capo Compartimento dell'Anas ha spiegato che “la necessità di realizzare la variante al servizio della viabilità de L'aquila e del territorio era già evidente prima del terremoto, ma dopo l`evento sismico è diventata ancora più urgente. Il tracciato è stato concordato nelle sedi competenti con tutti gli Enti locali, compresi i rappresentanti della circoscrizione di Onna”. “Il progetto nel corso di questi mesi è stato già modificato – ha aggiunto Valerio Mele – e ad oggi, rispetto alla bozza originaria, prevede l'eliminazione di un viadotto, che è stato sostituito con un rilevato, e l'eliminazione di uno svincolo proprio nei pressi di Onna. Inoltre, è prevista una mitigazione sia acustica che paesaggistica dell'opera, che disterà oltre 150 metri dal centro abitato di Onna e, come detto, 35 metri dall'abitazione antisismica della maestra elementare Margherita Nardecchia Marzolo, ubicata fuori dal centro abitato, a pochi passi dal fiume Aterno”. “Naturalmente – ha confermato il Capo Compartimento dell'Anas - tutto può essere ulteriormente perfezionato e l'Anas ha sempre manifestato ampia disponibilità a discutere aspetti di dettaglio del progetto con gli Enti locali”. Per quanto riguarda i tempi di realizzazione dell'opera, Valerio Mele ha concluso affermando che “la gara d'appalto è in corso e, quindi, tra qualche mese potranno partire i lavori, che dureranno un anno”.

Argomento: NAZIONALE Pag. 61 Data: 14-06-2010 marketpress.info COLTIVARE LA BIODIVERSITÀ: REGIONE LOMBARDIA AL LAVORO PER R IFORESTAZIONE HAITI ACCORDO CON REPUBBLICA DOMINICANA, UNIVE Lunedì 14 Giugno 2010 RSITÀ PAVIA E VARESE

Milano, 14 giugno 2010 - Sarà la Banca del Germoplasma delle piante della Regione Lombardia, ospitata presso l´Università di Pavia, ad offrire conoscenze e tecnologia per la riforestazione della Repubblica Dominicana e di Haiti. E´ l´accordo, di prossima formalizzazione, raggiunto il 10 giugno tra gli assessori regionali ai Sistemi verdi e Paesaggio, Alessandro Colucci e all´Agricoltura, Giulio De Capitani, e il ministro dell´Ambiente e delle Risorse naturali della Repubblica Dominicana, Jaime Davide Fernandez Mirabal. L´intesa è stata raggiunta durante i lavori della prima giornata del convegno "Biod. Coltivare la biodiversità", ospitato nell´Aula magna dell´Università degli studi di Milano. Il Centro Flora Autoctona della Regione Lombardia, con sede amministrativa presso il Parco Monte Barro (Lc), coordina l´attività della Banca del Germoplasma (semi e piante autoctone) che fa capo all´Università di Pavia (Ecologia del territorio) e si avvale della collaborazione della Fondazione Minoprio, di Vertemate con Minoprio (Co), dove ha luogo la maggior parte della produzione di piante in serra o in pieno campo e all´Università degli Studi dell´Insubria (Varese), dove sono operanti i laboratori di ecologia vegetale e di biologia molecolare. I semi lombardi e le conoscenze acquisite sulla riproduzione di piante autoctone saranno utilizzate dal Ministero dell´Ambiente domenicano per dare vita al Corridoio ecologico dei Caraibi: oltre ai territori della Repubblica Dominicana e in primo luogo di Haiti, devastata dal terremoto dell´aprile scorso, la riforestazione si estenderà in seguito anche a Cuba, Porto Rico, Giamaica e alle isole Martinica e Guadalupe. In queste aree, disboscate ai primi del ´900, il grado di biodiversità presente non supera il 10% e le specie vegetali presenti provengono per lo più dal sud dell´Africa: di qui la volontà di favorire la seminagione e lo sviluppo di piante autoctone, impegno che il Governo dominicano ha già assunto alcuni anni fa e che ha portato alla creazione della Banca Nazionale dei semi, con l´obiettivo di conservare e preservare dall´estinzione diverse specie vegetali e avviarne il commercio. La collaborazione tra Regione Lombardia e Repubblica Dominicana è stata commentata con soddisfazione dagli assessori regionali. Colucci ha sottolineato che "questo accordo si inserisce perfettamente nella serie di azioni in vista di Expo 2015, un´esposizione che metterà al centro dell´attrattiva e dei contenuti la biodiversità, con la proposizione di un orto botanico planetario". Più in generale, l´assessore ai Sistemi verdi e Paesaggio ha voluto mettere in evidenza l´impegno di Regione Lombardia per una migliore fruizione, anche turistica, del sistema parchi ponendo l´accento su un nuovo valore da attribuire alla parola biodiversità. "La tutela del territorio - ha detto - può e deve abbinarsi al concetto di economia sostenibile. In questo senso vogliamo lavorare alla creazione di una cabina di regia per una governance efficace della costruzione di infrastrutture verdi e favorire e agevolare chi intende investire sullo sviluppo economico, in particolare nei settori della ricettività e degli agriturismi". "Il primo obiettivo di ogni agricoltore - ha aggiunto De Capitani - deve essere la tutela del terreno e, più in generale, dell´ambiente in cui opera, che è poi condizione imprescindibile per una sana e florida agricoltura". "La biodiversità - ha proseguito - è, in questo senso, strumento non solo da considerare, ma da privilegiare. La biodiversità agricola, che è poi la varietà genetica nelle piante che coltiviamo e negli animali che alleviamo, è infatti la principale risorsa per garantire ai nostri terreni il nutrimento necessario alla loro ´salute´, alla loro migliore condizione, fonte di vitalità e di ricchezza". All´apertura dei lavori del convegno, organizzato da Irealp (Istituto di Ricerca per l´Ecologia e l´Economia Applicate alle Aree Alpine) in collaborazione le Direzioni Generali Sistemi Verdi e Agricoltura della Regione Lombardia e la Facoltà di Agraria dell´Università degli Studi di Milano, sono intervenuti anche il rettore dell´Università degli studi di Milano, Enrico Decleva e il presidente di Irealp, Fabrizio Ferrari. L´approfondimento delle tematiche correlate alla biodiversità, dopo le sessioni parallele di oggi pomeriggio, proseguirà anche domani e si concluderà con la tavola rotonda cui parteciperanno esponenti del Ministero delle Politiche Agricole, del Ministero dell´Ambiente, il preside della Facoltà di Agraria dell´Università degli studi di Milano, docenti del Politecnico di Milano, il presidente di Federparchi Lombardia, Milena Bertani. La Biodiversita´: Ricerca, Tipicita´ E Qualita´ – Scheda - La conservazione della biodiversità e la tutela e diffusione di sistemi agricoli e forestali ad alto valore naturalistico costituisce uno degli obiettivi prioritari dell´asse 2 del Programma Sviluppo Rurale europeo, "Miglioramento dell´ambiente e dello spazio rurale". Sono oltre 6.000 le aziende agricole lombarde impegnate su vari fronti come ad esempio la conservazione della biodiversità nelle risaie, la salvaguardia delle razze animali locali minacciate di estinzione, la costituzione e il mantenimento di elementi caratteristici del paesaggio, la creazione di aree umide e di fasce boscate con funzione di filtro. L´entità dei fondi messi a disposizione per l´intero asse 2 è di 531 milioni di euro e buona parte di questi è destinata alla tutela e all´incremento della biodiversità. Anche la produzione agricola biologica, che contribuisce

Argomento: NAZIONALE Pag. 62 Data: 14-06-2010 marketpress.info COLTIVARE LA BIODIVERSITÀ: REGIONE LOMBARDIA AL LAVORO PER R IFORESTAZIONE HAITI ACCORDO CON REPUBBLICA DOMINICANA, UNIVE alla tutela della biodiversità, accede alleRSITÀ risorse del PAVIA Programma E di VARESE Sviluppo Rurale. Questo settore in Regione Lombardia conta 1.232 operatori con 16.736 ettari coltivati (principalmente a cereali). Attivita´ Di Ricerca - La Direzione Generale Agricoltura si interessa da anni alla tutela della biodiversità soprattutto finanziando ricerche e sperimentazioni in questo campo. Sono stati 15 i progetti finanziati negli ultimi anni. Per la loro realizzazione la Regione ha reso disponibili quasi 1,9 milioni di euro: essi riguardano il recupero e la valorizzazione di vitigni, specie orticole, frutticole e cerealicole a diffusione locale e razze caprine diffuse sulle Alpi lombarde. Sempre nell´ambito di alcuni di questi progetti di ricerca sono state allestite o recuperate le seguenti collezioni di germoplasma: - collezione di vecchie varietà di melo (12 tra cultivar ed accessioni locali), Fondazione Minoprio-clifof, Vertemate con Minoprio (Co); - collezione di vecchie varietà di melo (14 tra cultivar ed accessioni locali), Azienda didattico-sperimentale "F. Dotti" dell´Università degli Studi di Milano, Montanaso Lombardo (Lo); - collezione di vecchie varietà di melo (63 tra cultivar ed accessioni locali) e di pero (41 tra cultivar ed accessioni locali) dell´Oltrepò pavese e del tortonese, Ersaf Sede Operativa di Riccagioia, Torrazza Coste (Pv); - collezione di vecchie varietà di melo (13 tra cultivar ed accessioni locali), Parco dell´Adamello, Sonico (Bs); - collezione di vecchie varietà di pesco, Comune di Travedona Monate (Va), Fondazione Minoprio-clifof, Vertemate con Minoprio (Co). Tipicita´ E Qualita´ - Con 238 prodotti iscritti, la Direzione Agricoltura ha censito e aggiorna annualmente l´Elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali, che presentano cioè caratteristiche di storicità (minimo 25 anni). Tra questi, formaggi (ad esempio quelli prodotti in montagna), salumi (di produzione artigianale), frutta e ortaggi (con varietà vegetali particolari), paste, prodotti da forno e pasticceria che, legati alle tradizioni locali, mantengono specie animali e vegetali particolari, oltre all´uso di tecniche produttive tipiche della zona geografica. Tra le 22 denominazioni Dop e Igp, delle 206 nazionali riconosciute a livello comunitario, ci sono piccole produzioni, a fianco di altre produzioni più grandi e interregionali, come ad esempio il Formai de Mut dell´Alta Valle Brembana, il Salame d´oca di Mortara, la Mela di Valtellina, l´olio extravergine d´oliva Garda e dei Laghi Lombardi che sono prodotti e trasformati in un´area geografica limitata, quindi strettamente legati al territorio.

Argomento: NAZIONALE Pag. 63 Data: 14-06-2010 marketpress.info NUOVO ACCORDO TRA UNIVERSITÀ DI PAVIA E REPUBBLICA DOMINICAN A AL VIA COLLABORAZIONI IN AMBITO BIOTECNOLOGICO, BOTANICO E Lunedì 14 Giugno 2010 MARINO NEI CARAIBI

Pavia, 14 giugno 2010 - Dichiarazione d'intenti e ampia disponibilità ad avviare a tempi strettissimi una collaborazione scientifica e didattica tra Università di Pavia e Ministero dell'ambiente di Santo Domingo: è questo l'esito dell'incontro che si è svolto l' 11 giugno tra il Ministro del Medio Ambiente della Repubblica Dominicana Jaime David Fernandez Mirabal e i vertici dell'Ateneo pavese. Il Ministro, che è anche Presidente dell'Orto Botanico di santo Domingo, ha visitato l'Orto Botanico dell'Ateneo pavese e in particolare la banca del Germoplasma, di cui è responsabile il prof. Graziano Rossi. “Metodologia di ricerca e azione – ha dichiarato Jaime David Fernandez Mirabal – devono guidare la nostra collaborazione, in ambito biotecnologico, botanico e marino. Il nostro centro di biotecnologia vegetale è un punto di riferimento per i Caraibi e saremo lieti di accogliere studenti dell'Università di Pavia, così come di mandare nostri studenti in Italia”. La visita del Ministro Mirabal è legata alla partecipazione a Milano al convegno “Coltivare la biodiversità”; in quell'ambito è stato presentato il progetto “Conservazione della biodiversità di piante utili nelle Isole dei Caraibi (Repubblica Dominicana)”, un programma di difesa territoriale che vede coinvolte l'Università di Pavia e il Jardin Botanico National di Santo Domingo, con la fattiva collaborazione dei Royal Botanic Gardens di Kew. Il progetto coinvolge, accanto a Santo Domingo, anche Portorico e Cuba, e “guarda con molta attenzione ad Haiti, dove la biodiversità è a rischio”. Durante la visita all'Orto Botanico, il Ministro Mirabal ha piantato un albero di flora autoctona lombarda, un acero campestre, offerto dalla Regione Lombardia (Ersaf) e ha ricordato come “A Santo Domingo ogni bambino a partire dagli otto anni pianta un albero il giorno del suo compleanno: un gesto semplice ma fondamentale per la salvaguardia dell'ambiente”. Nel corso del convegno sulla biodiversità che si è svolto ieri a Milano è stato anche siglato un accordo tra Repubblica Dominicana, Università Pavia e Varese: sarà la Banca del Germoplasma delle piante della Regione Lombardia, ospitata presso l´Università di Pavia, a offrire conoscenze e tecnologia per la riforestazione della Repubblica Dominicana e di Haiti. I semi lombardi e le conoscenze acquisite sulla riproduzione di piante autoctone saranno utilizzate dal Ministero dell´Ambiente domenicano per dare vita al Corridoio ecologico dei Caraibi: oltre ai territori della Repubblica Dominicana e in primo luogo di Haiti, devastata dal terremoto dell´aprile scorso, la riforestazione si estenderà in seguito anche a Cuba, Porto Rico, Giamaica e alle isole Martinica e Guadalupe.

Argomento: NAZIONALE Pag. 64 Data: 14-06-2010 marketpress.info STATISTICA FVG: CIFRE CONFERMANO CHE REGIONE E´´ VIRTUOS A Lunedì 14 Giugno 2010

Trieste, 14 giugno 2010 - Il nostro Pil pro capite è inferiore a quello del ricco Veneto che, facendo base su quello dell´Europa dei 27 fissato a 100, tocca i 121,6 punti, ma supera, con 116,6 punti, quello italiano a 103,4, quello carinziano a 104,6 quello sloveno di 88,6 e quello croato, a 60,2 punti. Lo conferma il volume "La regione in cifre", presentato l' 11 giugno dall´assessore regionale a Risorse finanziarie e Programmazione, Sandra Savino, assieme ad un altro prezioso volumetto "Quarant´anni in cifre", che dà un quadro assai interessante di come è cambiato il Friuli Venezia Giulia dagli anni Settanta ad oggi. Il primo è una pubblicazione ormai ponderosa di tabelle e statistiche "costruito mediante un processo di integrazione di dati provenienti da fonti diverse da cui è possibile comprendere come si è evoluto il nostro sistema sociale", ha spiegato l´assessore, ricordando che, pubblicato per la prima volta nel 1970, "considerava allora solo il quadro economico finanziario". Nel corso del tempo, ha spiegato Sandra Savino, la materia considerata si è ampliata e nel 2009 "siamo arrivati a 21 capitoli suddivisi in sette aree tematiche di analisi cui ne sono stati aggiunti quest´anno altri due relativi alla giustizia e alla sicurezza". Ringraziando il ragioniere generale della Regione, Claudio Kovatsch, che l´ha affiancata nella presentazione dei volumi, l´assessore ha definito il lavoro di questo comparto "silenzioso e poco appariscente ma essenziale, specie in questo momento che non consente errori o sottovalutazioni delle dinamiche economiche, per la programmazione dei documenti finanziari della regione e funzionale ad un corretto riscontro della soddisfazione dei cittadini per le politiche che vengono messe in campo". Piccolo ma sostanzioso, "Quarant´anni in cifre" racconta la nostra storia ed evidenzia come in 40 anni sia cambiata radicalmente la composizione socioeconomica in Friuli Venezia Giulia. Siamo passati, ha rilevato l´assessore, da una regione a prevalenza rurale e tra le più povere d´Italia prima del terremoto del ´76, a un territorio in cui "anche se il momento non è facile, c´è nella popolazione un cauto ottimismo, dal momento che nel 2009 il 59,6 per cento delle famiglie ha ritenuto adeguate le proprie risorse economiche contro il 52,9 per cento rilevato a livello nazionale". "Nel 2009 il 54,8 per cento delle famiglie - ha continuato Savino - riteneva che la situazione economica fosse rimasta invariata o addirittura migliorata, mentre il 45,2 per cento ha rilevato un peggioramento rispetto all´anno precedente". "Un dato - ha concluso - che è tra i migliori a livello nazionale e ci conforta assieme al fatto che in Friuli Venezia Giulia il settore del turismo ha retto bene e che la nostra regione sia, in Italia, l´unica che continua ad esportare più del doppio di quanto importa".

Argomento: NAZIONALE Pag. 65 Data: 14-06-2010 marketpress.info ABRUZZO: CHIODI RICEVE AMBASCIATORE CINESE IN ITALIA

Lunedì 14 Giugno 2010

L´aquila, 15 giugno 2010 - Una collaborazione sempre più stringente tra la Cina e l´Abruzzo. E´ l´auspicio che il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e l´ambasciatore cinese in Italia, Ding Wei, si sono rivolti nel corso dell´incontro ufficiale che si è tenuto l' 11 giugno nella sede di Palazzo Silone all´Aquila. Il neo ambasciatore cinese in Italia ha scelto l´Abruzzo quale prima regione italiana per una visita ufficiale e la scelta è stata salutata con favore dal presidente Chiodi. Nominato due mesi fa, l´ambasciatore Ding Wei ha voluto portare i saluti del governo cinese alla comunità abruzzese "in un momento particolarmente difficile", sottolineando "l´apprezzamento delle autorità cinesi al governo italiano e regionale per come hanno affrontato l´emergenza del terremoto". Ad accogliere l´ambasciatore cinese oltre al presidente Gianni Chiodi c´era anche il vicepresidente Alfredo Castiglione che ha parlato della recente visita che una delegazione abruzzese di imprenditori ha fatto in Cina. "I riscontri ottenuti dagli imprenditori abruzzesi sono stati positivi - hanno detto il presidente Chiodi e il vicepresidente Castiglione - Il nostro disegno è di agevolare la classe imprenditoriale abruzzese nel progetto di penetrazione di mercati esteri, in particolare della Cina, Paese verso il quale l´export nazionale ha avuto ottimi risultati nonostante la crisi economica internazionale". "Per questo - ha insistito Chiodi - è quanto mai necessaria una continua e fattiva collaborazione con il governo cinese per trovare soluzione di scambi economici in grado di rispondere alla domanda di mercato. E il fatto che la prima visita ufficiale dell´ambasciatore Ding Wei sia stata fatta nella nostra regione, ci aiuta ad essere ottimisti per il futuro".

Argomento: NAZIONALE Pag. 66 Data: 17-06-2010 marketpress.info STRASBURGO: FRA PUNTI FORTI IN DISCUSSIONE ALL´EUROPARLAMENTO NELLA PLENARIA DEL 14-17 GIUGNO 2010: MERCATO DEI DERIVATI: TR LunedìASPARENZA 14 Giugno 2010 E REGOLE PIÙ SEVERE. AGENZIE DI VALUTAZIONE C EDITIZIA: I DEPUTATI CHIEDONO MAGGIOR CONTROLLOR SULLA LORO ATTIVITÀ. MECCANISMI DI FINANZIAMENTO INNOVATIVI

Strasburgo, 14 giugno 2010 - Punti forti in discussione all´Europarlamento la prossima sessione plenaria, Strasburgo 14-17 giugno 2010. Orario di lavoro degli autotrasportatori: includere i lavoratori autonomi? I lavoratori autonomi autisti di bus e di camion devono essere soggetti alle stesse regole sull´orario lavorativo alle quali sono sottoposte le società di autotrasporti: questo è il messaggio principale dei deputati della commissione per l´occupazione e gli affari sociali, che hanno respinto una proposta della Commissione europea che andava in senso opposto (sostenuta dai gruppi di centro-destra). Il voto finale mercoledì 16. Etichette alimentari più chiare per i consumatori - Obesità e diabete in aumento in Europa: il Parlamento voterà su alcune modifiche sostanziali da apportare alle norme di etichettatura alimentare, per permettere ai consumatori di fare scelte più consapevoli. I deputati vogliono evitare anche l´eccesso d´informazioni per i consumatori e oneri sproporzionati per l´industria alimentare, in particolare per le Pmi. Gaza Freedom Flotilla: i deputati dibattono attacco con la Ashton - I deputati europei discuteranno l´operazione militare d´Israele contro il convoglio umanitario, effettuata in acque internazionali, e la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza con l´Alto rappresentante per la politica estera dell´Ue Catherine Ashton. Il dibattito sarà seguito una risoluzione in votazione giovedì. Diritto all´interpretazione per gli imputati in procedimenti penali - Un tifoso italiano di calcio arrestato in Francia avrà d´ora in poi diritto ad un interprete durante l´interrogatorio della polizia, del colloquio in tribunale e per le comunicazioni con l´avvocato, se il Parlamento approverà la nuova normativa che garantisce ai cittadini europei l´accesso alla traduzione e all´interpretazione nel caso di processo penale in uno Stato membro diverso da quello d´origine. La metà dei Paesi Ue vuole regole comuni sul divorzio - Il divorzio fra coppie internazionali potrebbe diventare il primo campo nel quale solo una parte degli Stati membri dell´Unione legifererà, avanzando cosi rispetto al resto dell´Europa. Il Pe dovrebbe autorizzare, infatti, 14 Stati membri, fra i quali l´Italia, a iniziare una procedura legislativa per regolare la questione della scelta della legge da applicare in caso di divorzio di coppie internazionali. Mercato dei derivati: non solo trasparenza ma anche regole più severe - I deputati della commissione per gli affari economici e monetari del Pe sostengono che il mercato degli strumenti derivati necessiti non solo di trasparenza, ma anche di regole più rigorose. Nel pieno della crisi del debito greco, il mercato di tali strumenti finanziari è attualmente in fase di riesame a livello Ue. Nuovi satelliti Ue per migliorare la gestione delle catastrofi naturali - Terremoti, inondazioni, perdite di petrolio e altre importanti calamità in futuro potranno essere gestite in maniera più tempestiva ed efficace, grazie al nuovo osservatorio satellitare terrestre che sarà ultimato dall´Unione Europea entro il 2014. Il Parlamento dovrebbe dare il suo via libera alle operazioni iniziali di costruzione (2011-2013) e approvare 107 milioni di euro di finanziamento supplementare per rendere il sistema pienamente operativo. Rinforzare il divieto di commercio di strumenti di tortura - I deputati europei sostengono che il commercio di strumenti come i manganelli chiodati, i blocca-pollici e qualsiasi arma corporale a scariche elettriche dovrebbe essere vietato in tutta Europa. Le commissioni affari esteri e commercio internazionale discuteranno la questione durante la sessione plenaria e chiederanno alla Commissione di aggiornare la legislazione europea esistente e includere tali oggetti nella lista degli strumenti di tortura vietati o strettamente regolamentati. I deputati chiedono maggior controllo sulle agenzie di valutazione creditizia e sui dati sul debito pubblico - I deputati discuteranno, durante la prossima plenaria, l´operato delle agenzie di valutazione creditizia (Cra) che, sottovalutando i rischi, hanno contribuito alla crisi del debito in Grecia, e, in un altro momento, la questione della qualità dei dati sui debiti pubblici trasmessi dagli Stati membri. Nuovi fondi necessari per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio - Meccanismi di finanziamento innovativi, come la tassa sulle transazioni finanziarie, devono essere sostenuti dall´Ue, il primo donatore di aiuti allo sviluppo a livello mondiale, se si vuole rispettare la data del 2015 per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio. Lo sostengono i deputati europei in un progetto di risoluzione che sarà votato dalla plenaria giovedì.

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