Gli Amorì Di Hélène a Venezia D'inverno Scegli Il Tuo Film > Quando

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Gli Amorì Di Hélène a Venezia D'inverno Scegli Il Tuo Film > Quando L'UNITÀ / GIOVEDÌ 12 11 LUGLIO 1985 di ascoltare un brano di Verdi buoni, pochi mesi dopo la scomparsa quel '76 /] silenzio è complicità fu com­ musicisti come Dalla e Conte in con­ Mistero quasi sconosciuto. Che cosa ha La Fgci riscopre di Pasolini. Un intervento «in presa di- missionato dalla Feci romana e che, certo e scrittori, cineasti, intellettuali, spinto l'Istituto verdiano, che retta», insomma, del genere di quelli appunto, è stata la Fgci a ritirarlo, do­ impegnati ad esplorare «a temi» la prò-. per sua natura ha il compito un reportage che si facevano in altre stagioni. po nove anni, fuori da un cassetto, l'al­ duzione artistica e ideale di Pasolini: i verdiano di estendere la conoscenza Della pellicola (40 minuti/in tutto) si tra sera, a chiusura della riunione del giovani, il mito e il sacro, la letteratu­ dell'opera di Verdi, a chiedere può dire ancora che fu montata con Consiglio nazionale, con una bella in­ ra, il cinema, la poesia, la libertà della a Parma di soprassedere all'esecuzione d'autore su Pasolinibella , frammentaria limpidezza da troduzione di Goffredo Bettinl, che a cultura, il rapporto tra intellettuali e della sinfonia? La partitura Kim Arcalll: uno sforzo commovente quel tempi organizzò l'iniziativa. società, per cominciare. Ci potrebbe es­ ha già conosciuto diverse pre­ che il grande tecnico scomparso fece Ora che ha rivisto la luce il filmato sere anche una «lezione» di Moravia, PARMA — Sorpresa l'altra se* sentazioni. è stato inciso un ROMA —' Uno studio nascosto nel ver­ nei mesi che precedettero la sua fine. verrà mostrato, con molte probabilità, destinata agli studenti. Perché qui I frettatoli disco, bravi maestri, Toscani* de. Pòi il piazzale del Pincio con il pal­ La pellicola, dunque, mostra il Pincio nelle feste dell'Unità di quest'estate e l'intento, naturalmente, è proprio que­ ra in piazza Duomo a Parma sto: far conoscere la «scandalosa eredi­ all'annuncio che la sinfonia ni in testa, lo hanno letto e co mezzo smontato e ragazzi che a dove un anno prima il poeta-cineasta all'Estete Romana. Un dibattito riac­ messo in orchestra, la Casa.Ri­ eruppi camminano, si muovono U in­ aveva fatto la sua -dichiarazione di vo­ ceso in questi mesi e che (sarebbe l'o­ tà», lo «scandaloso» vivere di Pasolini il deH'«AicU» di Giuseppe Verdi cordi ha fornito al «Regio» gli torno. E poi lo spiazzo sterrato dell'I* to» per II partito che lo aveva espulso maggio migliore a Pasolini) partendo ribelle alle nuove generazioni. Con non sarebbe stata eseguita nel spartiti per il concerto di ieri droscalo, a Ostia: sembra di vedere, an­ nel M9, e le borgate, dove la macchina dal decennale di quella tragedia po­ una speranza: che ranno di Pasolini corso del programma «Tutto sera: perché allora se ne impe* cora, i segni lasciati dalla macchina da presa va interrogando la gente sul­ trebbe smuovere lo stagno del rapporti (come anniversario impone) non sia Verdi, sinfonie e preludi». La disce l'ascolto? che il 2 novembre del '75 schiacciò a la sua morte. Scarno film a tesi dalla fra intellettuali, società, potere. l'anno della sua museificazione, ma richiesta, non motivata, è per­ Le motivazioni sono di ordi­ morte Pier Paolo Pasolini. La pellicola bellezza quasi Involontaria: il complot­ un'occasione per riavvicinarsi con co­ venuta al sindaco di Parma, ne artistico (in tal caso l'Istitu­ e un 16 mm in bianco e nero, molto to, il silenzio, gli ignoti emissari dì un Dopo la due-giorni organizzata a raggio, con un po' di indispensabile ti­ to verdiano deve precisarle) o danneggiata dal tempo (e dall'incu­ «sistema» che si accaniscono sul corpo Casarsa del Fondo Pasolini, in attesa more alle sue idee e per riaffrontare dottor Grossi, da parte dell'I* ria), ma i titoli di testa sono una sor­ della «Vita futura», la grande manife­ stituto di studi verdiani, dopo di altra natura? Si sa che molti di Pasolini ne sono invisibili ossessivi quelle contraddizioni grandi come fe­ documenti, inediti, lettere, ri­ presa: il film si chiama II silenzio è protagonisti. Una tesi superata questa stazione che si svolgerà a Roma fra rite che il poeta-regista, nel suo rap­ che il brano era stato eseguito facimenti dell'opera verdiana complicità ed è un pamphlet sottoscrit­ dell'assassinio di Stato? Forse non del ottobre e dicembre, e la Fgci che fa la porto con la società, lasciava sempre la sera precedente, «in osse* sono tuttora tenuti nel casset­ to da una decina dì registi del miglior tutto, nel suo valore di metafora del terza proposta. Se ne riparlerà ampia­ aperte. quio al pubblico». to dagli eredi di Verdi: la deci­ cinema italiano (Bellocchio, Bertoluc­ divorzio che, da un certo momento in mente: per ora diciamo che si tratta di Ci si chiede perché al pub­ sione di ieri sera è da attribui­ ci, i Taviani fra gli altri) e da Intellet­ poi, si creò fra Pasolini e la società c^ie un incontro di quattro giorni (ancora Maria Serena Palieri blico sia stata tolta l'occasione re a questa situazione? (g. z.) tuali come Laura Betti e Lietta Toma- lo circondava. Infine si può dire che in al Pincio...) dal 18 al 22 settembre, con Dal nostro inviato di Apocalypse Now. Klimov MOSCA — Al concorso del compone una vera e propria Videoguida Festival cinematografico di sinfonia dell'orrore di fronte Mosca l'Vrss ha calato 11 suo alla quale poco servono gli Raidue, ore 20.30 asso. SI Intitola Vieni a vede­ strumenti della razionalità, re, lo firma Elem Kllmov, e e a tratti sembra quasi che II se non vincerà 11 primo pre­ regista sia come sedotto, ab­ mio bisognerà mettere In ca­ bacinato dalle mostruosità stigo la giuria. È, secondo la che egli stesso è riuscito a tradizione del cinema sovie­ riesumare. Gli amorì tico, un film sulla 'grande I momenti più alti del guerra patriottica; ma reto­ film, in fondo, non sono rica e nazionalismo sono sta­ quelli in cui Klimov dà fuoco di Hélène ti 1 grandi assenti della sera­ alla Santa Barbara, ma quel­ ta che ha visto II pubblico del li in cui il fantastico fa Irru­ festival tributare a Kllmov e zione nella ricostruzione sto­ a Venezia ai suol collaboratori l'ap­ rica, dando a Vieni a vedere plauso più lungo e sentito di ia struttura di un Incubo ad tutta la manifestazione. occhi aperti: una ragazza che Crediamo si possa affer­ balla II charleston Ih equili­ d'inverno mare che Elem Kllmov è, In brio su una cassa di muni­ Urss, il cineasta del momen­ zioni, un carrarmato coperto Comincia oggi (Raidue, ore 20,30) e si conclude domani. Si to. Non è mal stato molto di rami che corre Impazzito intitola Venezia d'inverno e si può considerare un mtcrosceneggia- amato nelle alte gerarchie nella pianura, un ufficiale cinematografiche, ma ora Cinema Al festival di Mosca lo sconvolgente «Vieni a vedere» del regista di nazista con una graziosa to, oppure un megafilm. Comunque si tratta di una vicenda ispira­ può guardare dall'alto In sclmmletta sulla spalla sini­ ta al romanzo di Emmanuel Robles che vede protagonista la ragaz­ basso l suol detrattori: Il suo «Agonia»: quasi una sinfonia degli orrori sull'occupazione tedesca in Urss stra, i capelli di Florja che za Hélène (Yolande Folliot). Arrivata a Parigi dalla provincia, ia vecchio film Agonia (1981) è imbiancano a vista d'occhio nostra bellezza (perché naturalmente è bella) trova subito lavoro finalmente proiettato, dopo di fronte all'orrore. In questi e, come vuole il luogo comune, subito si innamora del maturo quattro anni, In una decina punti, e altrove, Klimov è capoufficio e ne diventa l'amante. L'uomo, però, ha una moglie di cinema sparsi per tutta davvero degno di pittori co­ che, quando viene a sapere della relazione, tenta addirittura il Mosca, e la gente fa la coda me Bosch e Brueghel nel suicidio. Hélène, spaventata e pentita, fugge a Venezia. Qui l'am­ per vederlo. 11 nuovo lungo­ rappresentare l'apocalisse, biente è favorevole a un nuovo amore, che subito sboccia. Ma metraggio, appunto Vieni a nel suol toni tragici e nel siccome la vicenda deve durare ancora un po', ecco che il giovanot vedere, rappresenta l'Urss In L'Apocalisse di Klimov suol spunti grotteschi, e nel to dei suoi sogni assiste incolpevole a un delitto. A questo punto concorso a quello che è pur ribadire che nella guerra viene allontanato dalla città. Infatti per mestiere fa il giornalista e sempre uno del più Impor­ fin, una sorta di santone cru­ mo due ragazzini scavare In piedi, incita 1 due ragazzi al­ e collaborazionisti russi ven­ non c'è Innocenza. Per nes­ il suo direttore lo spedisce su uno dei fronti più caldi del mondo: il tanti festival del mondo. Vi­ suno. In questo senso, H gio­ Libano... Come si può subito capire la vicenda è abbastanza piena sti Insieme, 1 due film com­ dele e perverso In cui sembra una gigantesca fossa comu­ la fuga, dopo aver inutil­ gono sterminati. A Florja Incarnarsi tutto il marciume ne ed estrarre dalla sabbia mente implorato di essere non teista altro che Imbrac­ vane Florja (un giovanissi­ di consuetudini romanzesche e respira, tra una frontiera e l'altra, pongono una sorta di Ideale mo, stupefacente : Aleksej l'aria della coproduzione. La distribuzione però è di Antenne 2, dittico che fa 1 conti con l (e 11 fascino sinistro) dell'au­ elmetti, cinturoni e final­ ucciso. ciare il fucile e sparare, spa­ tocrazia zarista. In Vieni a mente un fucile.
Recommended publications
  • Dossier Marco Bellocchio
    MARCO BELLOCCHIO Cinema, amor i ràbia Filmoteca de Catalunya Dijous, 18 d’octubre 2012 Marco Bellocchio presentarà la retrospectiva que li dediquem el dijous 18 d’octubre, a les 20.00, a Sala Chomón de la Filmoteca de Catalunya Del 16 d’octubre al 30 de novembre 2012 programem el cicle “Marco Bellocchio: cinema, amor i ràbia” La Filmoteca de Catalunya, en col∙laboració amb l’Institut Italià de Barcelona, la Cinemateca Nazionale, la Cinemateca di Bologna i de l’IVAC, presenta fins al 30 de novembre la retrospectiva “Marco Bellocchio: cinema, amor i ràbia”. Marco Bellocchio i Bernardo Bertolucci van recollir l’herència de Pier Paolo Pasolini per aixecar la bandera del Nou Cinema italià dels seixanta amb I pugni in tasca i Prima della rivoluzione com a vaixells insígnia. Des de llavors, l’obra de Bellocchio s’ha desenvolupat a cavall entre la política i la psicoanàlisi, des d’un cinema militant que ha evolucionat cap a postures més reflexives fins a la solució de complexos edípics sense necessitat de matar la mare per buscar models universals en els clàssics de la literatura. La retrospectiva, tan àmplia com hem pogut en funció de la disponibilitat d’unes còpies d’accés gens fàcil, arrenca aquest mes amb sis llargmetratges que inclouen des de les històriques denúncies de l’autoritarisme d’I pugni in tasca, Sbatti il mostro in prima pagina i Nel nome del padre fins a les exploracions psicoanalítiques de l’erotisme a Il diavolo in corpo i La condanna o la sublim interpretació de Marcello Mastroianni del pirandellià Enrico IV.
    [Show full text]
  • The Inventory of the Richard Roud Collection #1117
    The Inventory of the Richard Roud Collection #1117 Howard Gotlieb Archival Research Center ROOD, RICHARD #1117 September 1989 - June 1997 Biography: Richard Roud ( 1929-1989), as director of both the New York and London Film Festivals, was responsible for both discovering and introducing to a wider audience many of the important directors of the latter half th of the 20 - century (many of whom he knew personally) including Bernardo Bertolucci, Robert Bresson, Luis Buiiuel, R.W. Fassbinder, Jean-Luc Godard, Werner Herzog, Terry Malick, Ermanno Ohni, Jacques Rivette and Martin Scorsese. He was an author of books on Jean-Marie Straub, Jean-Luc Godard, Max Ophuls, and Henri Langlois, as well as the editor of CINEMA: A CRITICAL DICTIONARY. In addition, Mr. Roud wrote extensive criticism on film, the theater and other visual arts for The Manchester Guardian and Sight and Sound and was an occasional contributor to many other publications. At his death he was working on an authorized biography of Fran9ois Truffaut and a book on New Wave film. Richard Roud was a Fulbright recipient and a Chevalier in the Legion of Honor. Scope and contents: The Roud Collection (9 Paige boxes, 2 Manuscript boxes and 3 Packages) consists primarily of book research, articles by RR and printed matter related to the New York Film Festival and prominent directors. Material on Jean-Luc Godard, Francois Truffaut and Henri Langlois is particularly extensive. Though considerably smaller, the Correspondence file contains personal letters from many important directors (see List ofNotable Correspondents). The Photographs file contains an eclectic group of movie stills.
    [Show full text]
  • Claretta E Benito, Amanti Burattini a Salò
    Claretta e Benito, amanti burattini a Salò - Gianfranco Capitta, LASTRA A SIGNA,14.11.2015 A teatro. Massimo Sgorbani, drammaturgo lombardo, autore di Arcitaliani, che racconta con cura i giorni dell'infausta repubbica sociale mescolando l'universo ideologico e visionario di Pasolini Pasolini ormai può essere, oltre che un piacere letterario «in proprio», anche punto di partenza per nuove creatività, come capita del resto a tutti i grandi classici. Massimo Sgorbani, puntuto drammaturgo lombardo (la sua ultima trilogia era dedicata alla «donne» di Hitler), parla questa volta insieme di un periodo storico e di noi oggi. Usa le cronache della fine della seconda guerra mondiale, e luniverso ideologico e visionario di Pasolini. Usa la satira e il cabaret, il balletto e il circo, il dramma borghese e la pochade. Tutto mescolato e instancabilmente sovrapposto, per costituire una amarissima quanto ridicola «commedia allitaliana». Anzi forse proprio una commedia sullItalia, di ieri, e pericolosamente anche di oggi. In cui si avverano e degenerano, incontrollati, visioni e incubi pasoliniani, che li aveva organizzati nei minuetti atroci del suo ultimo film, uscito postumo e quasi testamentario, Salò-Sade. Arcitaliani, o le seicento giornate di Salò è il titolo dellopera, che con cura millimetrica racconta i giorni dellinfausta repubblica sociale in cui si avvita tragicamente questo paese. Ma a raccontarcela sono i due «amanti perduti» Claretta e Benito (qui ridotto a Ben della retorica più sdata), impersonati da due attori/burattini (lei è Giusi Merli ormai icona santona della Grande bellezza) che si avviano con fatale incoscienza, come in un film di telefoni bianchi, verso il piazzale Loreto dellintera nazione.
    [Show full text]
  • VIDEOSALAS CAAV | Lerdo De Tejada 2071, Colonia Americana Ex Convento Del Carmen | Av
    VIDEOSALAS CAAV | Lerdo de Tejada 2071, Colonia Americana Ex Convento del Carmen | Av. Juárez 638, Zona Centro FEBRERO 2017 1 al 7 2 FEBRERO Miércoles 1 | Funciones: 4:00, 6:00 y 8:00 EL ESPÍRITU BURLÓN Dir. David Lean | Con: Rex Harrison, Constance Cummings, Kay Hammond | Reino Unido | 1945 | 96 min. Oscar: Mejores efectos especiales. Adaptación cinematográfica de una exitosa comedia teatral de Noël Coward, donde el fantasma de la mujer de un novelista se ha propuesto hacerle la vida imposible a su nueva esposa. Jueves 2 | Funciones: 4:00, 6:00 y 8:00 ANÓNIMO VENECIANO Dir. Enrico Maria Salerno | Con: Florinda Bolkan, Tony Musante, Toti Dal Monte | Italia | 1970 | 88 min. Premios David di Donatello: Mejor actriz (Florinda Bolkan). Enrico, un tocador de oboe en la Fenice, cuyo sueño era llegar a ser director de orquesta, vive separado de su mujer, Valeria, quien ha creado una familia en otra ciudad. Aún así, él le ruega que regrese a Venecia. Valeria, desconfiada, piensa que Enrico quiere chantajearla. Pero mientras pasean por una Venecia deshecha, agonizante, recorriendo los lugares donde vivieron su unión, Valeria se da cuenta de que aún ama a Enrico. Viernes 3 | Funciones: 4:00 y 7:00 LA TIERRA DE LA GRAN PROMESA Dir. Andrzej Wajda | Con: Daniel Olbrychski, Wojciech Pszoniak, Andrzej Seweryn | Polonia | 1975 | 168 min. Festival de Seminci y Festival de Chicago: Espiga de Oro y Hugo de Oro - Mejor película. A finales del siglo XIX, la ciudad de Lodz se ha convertido en el epicentro de la industria textil, con la consiguiente necesidad de mano de obra inmigrante.
    [Show full text]
  • Moma and LUCE CINECITTÀ CELEBRATE the ENDURING INFLUENCE of ITALIAN FILMMAKER PIER PAOLO PASOLINI with a COMPREHENSIVE RETROSPECTIVE of HIS CINEMATIC WORKS
    MoMA AND LUCE CINECITTÀ CELEBRATE THE ENDURING INFLUENCE OF ITALIAN FILMMAKER PIER PAOLO PASOLINI WITH A COMPREHENSIVE RETROSPECTIVE OF HIS CINEMATIC WORKS Accompanying Events include an Evening of Recital at MoMA; Programs of Performances and Film Installations at MoMA PS1; a Roundtable Discussion, Book Launch and Seminar, and Gallery Show in New York Pier Paolo Pasolini December 13, 2012–January 5, 2013 The Roy and Niuta Titus Theaters NEW YORK, December 12, 2012—The Museum of Modern Art, Luce Cinecittà, and Fondo Pier Paolo Pasolini/Cineteca di Bologna present Pier Paolo Pasolini, a full retrospective celebrating the filmmaker’s cinematic output, from December 13, 2012 through January 5, 2013, in The Roy and Niuta Titus Theaters. Pasolini’s film legacy is distinguished by an unerring eye for cinematic composition and tone, and a stylistic ease within a variety of genres—many of which he reworked to his own purposes, and all of which he invested with his distinctive touch. Yet, it is Pasolini’s unique genius for creating images that evoke the inner truths of his own brief life that truly distinguish his films. This comprehensive retrospective presents Pasolini’s celebrated films with newly struck prints by Luce Cinecittà after a careful work of two years, many shown in recently restored versions. The exhibition is organized by Jytte Jensen, Curator, Department of Film, The Museum of Modern Art, and by Camilla Cormanni and Paola Ruggiero, Luce Cinecittà; with Roberto Chiesi, Fondo Pier Paolo Pasolini/Cineteca di Bologna; and Graziella Chiarcossi. Pasolini’s (b. Bologna, 1922-1975) cinematic works roughly correspond to four periods in the socially and politically committed artist’s life.
    [Show full text]
  • Willem Dafoe As Pier Paolo Pasolini
    Synopsis One day, one life. Rome, the night of November 2nd 1975, the great Italian poet and filmmaker Pier Paolo Pasolini is murdered. Pasolini is the symbol of an art that’s fighting against power. His writings are scandalous, his films are persecuted by the censors, many people love him and many hate him. The day of his death, Pasolini spends his last hours with his beloved mother and later on, with his dearest friends, before finally going out into the night in his Alfa Romeo in search of adventure in the Eternal City. At dawn, Pasolini is found dead on a beach in Ostia on the outskirts of the city. In a film dreamlike and visionary, a blend of reality and imagination, Abel Ferrara reconstructs the last day in the life of this great poet with frequent collaborator Willem Dafoe as Pier Paolo Pasolini. Director’s note In search of the death of the last poet only to find the killer inside me Sharpening his tools of ignorance on the memories of never forgotten acts of kindness in words and deeds, ideas impossible to comprehend. In a school in Casarsa I sit at my teacher’s feet yearning then hearing the music of the waves that wash the feet of the messiah on the beach at Idroscalo, those who weave their spell in silver are forever bound to the lithe body of Giotto constantly in search of the creation of the winning goal forever offside forever in the lead of the faithful of which I am one. Abel Ferrara Rome 2014 EL: Much in the same way that I’ve been a student of both of yours, of your films.
    [Show full text]
  • Cinema Resistente: Uno Sguardo D’Insieme Sulla Raffigurazione Della Resistenza Dal Dopoguerra Ad Oggi
    303 CINEMA RESISTENTE: UNO SGUARDO D’INSIEME SULLA RAFFIGURAZIONE DELLA RESISTENZA DAL DOPOGUERRA AD OGGI Claudio Vercelli C’è una immagine che avvia, idealmente, la storia del cinema che ha per oggetto la Resistenza: è quella di Anna Magnani che, convulsamente, cerca di inseguire il marito mentre questi viene portato via dai tedeschi, su di un camion, dopo un rastrellamento a Roma. Non è una im- magine militante, ovvero di un evento o di un gesto che richiama una qualche forma di opposizione organizzata. O che si rifaccia ad una qualche consapevolezza precisa, in grado di rimandare a una scelta politica netta. Piuttosto è il segno, del tutto spontaneo, immediato, di un atteggiamen- to popolare che, partendo dal semplice dato di fatto si sarebbe strutturato di lì a non molto in un moto di ribel- lione che, da individuale, sarebbe divenuto collettivo. Per poi trasformarsi in rifiuto completo. Nello strazio interpre- tato dalla grande attrice, nel dolore per una separazione, fin da subito intuita come definitiva, che anche nella realtà non raramente veniva risolta con una raffica di mitra, si condensava il senso di una situazione e le risposte che ad essa venivano date. Soprattutto, si esprimeva la natura di una esperienza, quella resistenziale per l’appunto, dalle molteplici radici ma che nella matrice popolare avrebbe trovato la sua identità più forte, autentica e verace. Come un’onda lunga, si sarebbe quindi sviluppata nel corso del tempo, con andamenti altalenanti ma ingrossandosi nel corso del tempo. Il cinema, ma più in generale l’insieme della arti e delle 304 Cinema resistente tecniche volte alla raffigurazione della “storia attuale”, si sono ripetutamente adoperate per dare una qualche sintesi di quel che era, per sua stessa ragione, “movimento”.1 Con stagioni alterne, che recepivano i diversi e, anch’essi mutevoli, sentimenti che l’Italia repubblicana espresse nei confronti della Resistenza e, più in generale, della guerra di Liberazione.
    [Show full text]
  • December 1, 1983
    3 Page 2 THE THURSDAY REPORT December 1, 1983 J. Russell Harper Profiles 1914-1983 A memorial service will be One of his first professional held Saturday, December 3 at posts was at the U of T, as 2:30 at the Church of the Keeper of the Lee Collection Messiah at Simpson and Sher­ from 1947 to 1952. He was also bwoke for J. Russell Harper who chief cataloguer at the Royal On­ died November 17 in Cornwall. tario Museum during this period. Harper, a pioneer in Canadian Harper spent much of the fifties art history, taught for 12 years in the Maritimes, first at the New here until his retirement in 1979. Brunswic~ Museum in Saint Harper's professional assign· John, as archivist and ar· ,Mary Townsend ments took him from the Univer­ cheologist, and later, as curator sity of Toronto and the Royal On­ of the Beaverbook Collection in Graphic Designer tario Museum to the tip of the Fredericton. In 1960 he served as Maritimes where he served as an an advisor on the Fortress advisor on the restoration of For-· Louisbourg project. For more than three years, tress Louisbourg. His wealth of Harper Was the author of Mary Townsend has designed experience in museum work and numerous articles, publications, the posters, pamphlets, his prodigious publishing record and books. Included among his brochures and ads which long ago established a preemi· publications are "Painting in publicize the university. nent place in a field of art Canada: a History; ' "A People's Townsend is the Advertising history. Though he would blush Art;• "Early Painters and Office's only graphic designer at the reference, Russell Harper Engravers in Canada,'' and the in residence; consequently, was regarded by many as the definitive study of -"Kreighoff'.' she's busy "all the time'.' "Father" of Canadian art He received many honors and .
    [Show full text]
  • The Body of the Actor: Notes on the Relationship Between the Body And
    https://doi.org/10.37050/ci-06_05 AGNESE GRIECO The Body of the Actor Notes on the Relationship between the Body and Acting in Pasolini’s Cinema CITE AS: Agnese Grieco, ‘The Body of the Actor: Notes on the Relationship between the Body and Acting in Pasolini’s Cinema’, in The Scandal of Self-Contradiction: Pasolini’s Multistable Subjectivities, Geographies, Traditions, ed. by Luca Di Blasi, Manuele Gragnolati, and Christoph F. E. Holzhey, Cultural Inquiry, 6 (Vienna: Turia + Kant, 2012), pp. 85–103 <https://doi.org/10.37050/ci-06_05> The Scandal of Self-Contradiction: Pasolini’s RIGHTS STATEMENT: Multistable Subjectivities, Geographies, Tradi- tions, ed. by Luca Di Blasi, Manuele Gragnolati, and Christoph F. E. Holzhey, Cultural Inquiry, © by the author(s) 6 (Vienna: Turia + Kant, 2012), pp. 85–103 This version is licensed under a Creative Commons Attribution- ShareAlike 4.0 International License. PREVIOUSLY PUBLISHED AS: Identical except for DOI prefix 10.25620 ABSTRACT: What is the role or the function of the actor in Pasolini’s cinema? I shall try to put this very general and generic question in another way: how can we define, overall, the particular physiognomy of a Pasolini actor? There are undoubtedly some particular characteristics, but what are they exactly? The ICI Berlin Repository is a multi-disciplinary open access archive for the dissemination of scientific research documents related to the ICI Berlin, whether they are originally published by ICI Berlin or elsewhere. Unless noted otherwise, the documents are made available under a Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.o International License, which means that you are free to share and adapt the material, provided you give appropriate credit, indicate any changes, and distribute under the same license.
    [Show full text]
  • Pasolini's Mamma Roma
    Cinematic Transformations of Poetic Language: Pasolini’s Mamma Roma Teresa Tufano Monash University Pasolini’s films, especially his early films and writings, are marked by a distinct focus on style and ideology expressed through the use of dialect. In the 1965 essay ‘The cinema of poetry’, “Il cinema di poesia” Pasolini endeavours to provide a theoretical framework for the expressive aesthetic intuition demonstrated by filmmakers, including Pasolini himself. Pasolini discusses the formal character of shot composition and construction in films of the time and labels such stylistic filmmaking ‘poetic’. Utilising the constructs of ‘im-signs’ and ‘free indirect subjectivity’ as derived by Pasolini in his essay, this paper provides a discussion of Pasolini’s own ‘poetic cinema’ as foreshadowed in his second directorial feature Mamma Roma, made in 1962. Keywords: Pasolini, cinema, language, aesthetics, ideology, Renaissance, representation Pier Paolo Pasolini was a writer, poet, theorist, journalist (for magazines and newspapers including the prominent Italian daily Il corriera della sera), scriptwriter, philosopher, public intellectual, painter, actor, filmmaker and arguably one of the most polemic public figures of his time.1 Pasolini was already an established poet and writer before venturing into filmmaking, and embraced cinema as more than just a different literary technique. Cinema for Pasolini was a new expressive medium, a unique language, a trans-national language that allowed him to abandon the formal Italian language imposed upon Italy under fascist rule. Pasolini was renowned for his investigations into the lives of the sottoproletariato “sub- proletariat” class consisting of thieves, pimps, prostitutes, thugs, the impoverished and other such outcasts living at the lowest margins of society.
    [Show full text]
  • PASOLINI a Film by Abel Ferrara
    presents PASOLINI A film by Abel Ferrara **Official Selection | Venice Film Festival** **Official Selection | New York Film Festival** **Official Selection | Toronto International Film Festival** France, Belgium, Italy / 2014 / 84 minutes / Color / 1.85:1 / English Publicity Contact: David Ninh, [email protected] ​ ​ Distributor Contact: Chris Wells, [email protected] ​ ​ Kino Lorber, Inc., 333 West 39th St., Suite 503, New York, NY 10018 (212) 629-6880 Synopsis: Pasolini, directed by Abel Ferrara, stars frequent collaborator Willem Dafoe as Italian poet and ​ film director Pier Paolo Pasolini and chronicles his final hours on November 2, 1975. The film follows him as he works on his controversial classic, Salò, or the 120 Days of Sodom and leads ​ ​ up to his brutal murder on the beach in Ostia on the outskirts of the city. Facing resistance and persecution from the public, politicians, censors and critics, Pasolini visits with his beloved mother and friends, including actress Laura Betti (played by Maria de Madeiros) and continues his work on an ambitious new novel and screenplay - all the while cruising in his Alfa Romeo for adventure and connections with beautiful younger males in the dark streets of Rome. Director’s Note: In search of the death of the last poet only to find the killer inside me Sharpening his tools of ignorance on the memories of never forgotten acts of kindness in words and deeds, ideas impossible to comprehend. in a school in Casarsa I sit at my teacher’s feet yearning then hearing the music of the waves that wash the feet of the messiah on the beach at Idroscalo, those who weave their spell in silver are forever bound to the lithe body of Giotto constantly in search of the creation of the winning goal forever offside forever in the lead of the faithful of which I am one.
    [Show full text]
  • Mostra De Venise : La Révérence De Ferrara À Pier Paolo Pasolini
    LE MONDE Mostra de Venise : la révérence de Ferrara à Pier Paolo Pasolini LE MONDE | 05.09.2014 à 10h05 • Mis à jour le 07.09.2014 à 09h49 |Par Isabelle Regnier (Venise, envoyée spéciale) Réagir Classer Partager facebook twitter google + linkedin pinterest Si ses cheveux noirs n'avaient pas viré au blanc, on pourrait dire qu'il n'a pas changé, Ninetto Davoli. Ses yeux pétillent toujours de cette même joie qui irisait les films de Pasolini, ses longs bras s'agitent toujours avec la même incroyable souplesse, son sourire est toujours aussi éclatant… C'est pour lui qu'il est à la Mostra de Venise, pour ce cinéaste poète, penseur révolutionnaire, qui, à compter de ce jour de 1962 où il a vu Ninetto débarquer sur cette colline de la banlieue de Rome où il tournait La Ricotta, l'a follement aimé. D'apprenti charpentier, il a fait de lui, en onze films, l'icône lumineuse de son cinéma, l'innocent aux mains pleines, l'inoubliable fils de Toto dans Uccellacci e Uccellini (Les oiseaux, petits et grands), l'ange annonciateur deThéorème, le pôle magnétique du panthéisme érotique de La Trilogie de la vie… Devenu mythe un jour de 1975, quand son corps a été retrouvé mort, roué de coups, gisant sur la plage après avoir été écrasé par sa propre voiture, Pasolini est le sujet du nouveau film d'Abel Ferrara, titré sobrement Pasolini, portrait kaléidoscopique de l'homme et de l'artiste. Un film dont la beauté plastique et la force politique concourent à en faire un candidat crédible au Lion d'or.
    [Show full text]