20SPO01A2002 ZALLCALL 12 21:52:43 02/19/99 l’Unità LO SPORT 23 Sabato 20 febbraio 1999

DOPING Belmondo, nel fondo c’è ancora l’oro Il Coni: «Escluso dalle Olimpiadi Sci nordico, ai Mondiali l’azzurra torna al trionfo dopo sei anni chi non farà i test» RAMSAU (Austria). Lei, il suo sor- re alla campagna «Io non rischio di neve: «È stata una scena bellis- grande, professione meccanico, 20SPO01AF02 destinata a Gianni Petrucci l’aveva promesso al riso, il suo passo, il suo oro. Lei: la salute!». Ecco il suo racconto sima, toccante. Gridava dispera- ha seguito la gara in un club di ti- 1.50 chiuderlo a ministro Melandri subito dopo la desi- Stefania Belmondo, medaglia della gara: «Sono partita subito ta, come per chiedermi di vince- fosi e ha rivelato: «Stefania era Ramsau. Tra gnazione alla presidenza del Coni: lot- d’oro nella 15 chilometri a tecni- forte, convinta dal lavaggio del re,miharincorsaapiedinellane- nervosa. Era tesa perché non 9.0 Olimpiadi e ta al doping tra le linee guida della sua ca libera, apertura da urlo di que- cervello cui mihanno sottoposta ve, non ha mai smesso di incitar- smetteva di nevicare la neve fre- mondiali, ha gestione. Ieriilpresidente Petrucci ha sti mondiali discinordico.Lavit- in questi giorni Berto e gli altri mi.Aquelpunto,ormaieroame- sca condizionava la scelta dei conquistato cominciato a mantenere la promessa toria numero 18, la più sentita, la dello staff. Mi avevano detto di no di due chilometri dall’arrivo, materiali». quattro meda- orientando la giunta verso una deci- più desiderata: «Vorrei tornare a partire con grinta (normalmente mi sono detta “adesso non posso È andata bene, è stata il perso- glie d’oro, sei sione che, se pure non strettamente casa almeno con una medaglia parte lenta ed esce alla distanza, proprio perdere con un vantag- naggio del giorno, ha ricevuto i d’argento e «antidoping», potrebbe avere in ma- d’oro».Accontentata. ndr), per guadagnare un buon giodi40secondi”». complimenti del neo-presidente duedibronzo. teria più efficacia di tanti provvedi- Per farsi questo bel regalo, Ste- vantaggiovistelecondizionime- Ha vinto, chiudendo in 38 mi- del Coni, Gianni Petrucci. Stefa- Il restodi ieri menti sanzionatori. Niente Olimpiadi fania ha gareggiato alla sua ma- teo. Ho preso unvantaggiodi cir- nuti e 49 secondi. Seconda, con nia Belmondo è una bella storia è il quarto po- per gli atleti che non aderiranno alla niera: sudore, lacrime, cuore. Ha ca quaranta secondi, ma solo al undistaccodimezzominuto,l’e- di successi. Dieci anni di meda- un oro olimpico e due mondiali. stodiFulvioValbusanella30km. campagna «Io non rischio la salute», però cambiato tattica: è partita tredicesimo chilometro ho pen- stone Smigun, terza l’austriaca glie: dal doppio successo ai mon- È l’azzurra che ha aperto il ciclo L’azzurro è crollato nel finale, il programma di prevenzione della sùbito all’attacco. Un oro pulito, sato di potercela fare». Quasi si Theurl. Festa grande all’arrivo, diali juniores di Vang ‘89 all’oro vincente della squadra italiana peccato. Ha vinto il finlandese commissione scientifica presieduta nitido: mai sfiorata da sospetti di commuove nel ricordare il tifo di festa di parenti e amici a casa, a mondiale di ieri. In totale, 18 vit- femminiledeglianni‘90(bronzo Myllyla, tempo 1.15’26’’2. Se- dal prof Bernasconi di cui il Coni ha doping, tra i primi atleti in asso- Elena Vaelbe, la suagranderivale Pietraporzio, bottiglie stappate e torie incoppadelmondo,46pre- ai mondiali al di Fiemme 91) e, a condo il norvegese Alsgaard, ter- fatto uno dei suoi cavalli di battaglia luto dello sport italiano ad aderi- di Trondheim e amica sui campi brindisi. Il marito, Davide Casa- senze sul podio, 17 medaglie con questo punto, quasi certamente zounaltronorvegese,Dahlie. ancheinambitointernazionale.

TRAPATTONI ZACCHERONI La storia di Rocco e i «suoi fratelli» «Quel magnifico «Ci sono tracce ”stregone” di contropiede Vent’anni fa moriva il «paròn»: che cosa resta di quel singolare allenatore? mi ha insegnato nelle ripartenze Gianni Rivera: «Uno vero, prima del giocatore cercava la sintonia con l’uomo» la concretezza» della “zona”»

Vent’anni fa, la mattina del 20 febbraio 1979, moriva tre coppe Italia. Portò il Padova in nel DALLA REDAZIONE DALLA REDAZIONE nella sua Trieste . Aveva 67 anni (era nato 1954-55. Vinse il premio Seminatore d’Oro nel FRANCO DARDANELLI WALTER GUAGNELI il 20 maggio 1912) e da due stagioni era a «riposo». 1962-63. Nella definizione di Gianni Brera, Rocco Rocco è stato uno dei personaggi che hanno fatto la «è stato il più schietto e coraggioso dei nostri di- FIRENZE Quando passi una BOLOGNA Zaccheroni,chericordi storia del calcio italiano: giocatore, allenatore, scopri- fensivisti» (Storia critica del calcio italiano, Baldi- «mezza vita» assieme a una perso- ha di Rocco? «Pochi e lontani. Ma tore di talenti. Da calciatore fu un ottimo centrocampi- ni&Castoldi, pag. 295). Vero: il Milan che vinse la na, è inevitabile che avvenga una nitidi. Sono nato nel ‘53. Da pic- sta. Le sue squadre: Triestina (1929-1937, 231 partite coppa dei campioni nel 1969, schierava Hamrin, sorta di simbiosi. Ti identifichi colo tifavo Inter, dunque Herrera. e 67 gol), Napoli (1937-1940, 51 gare e 7 reti), Padova Sormani, Rivera e Prati. È stato un grande allena- con colui che dopo il padre rap- IlMilaneral’avversariodabattere. (, 1940-1942, 63 partite e 30 gol). Chiuse la tore di uomini. Ancora una definizione di Brera: presenta un modello da seguire, E Rocco lo spauracchio numero carriera nel 1947, in serie C, a Trieste. Disputò una «Rocco sa tenere alto il morale servendosi dell’in- da imitare, da portare come esem- uno.L’ideachemisonfattodiluiè partita in nazionale: 25 marzo 1934, Milano, Italia-Gre- vettiva sarcastica e dell’esclamazione bonariamen- pio. Da lui prendi modi di fare, quella di un tecnico in grado pri- cia 4-0. Debuttò da allenatore nel 1947-48: condusse te scherzosa, a volte buffonesca da personaggio detti,idee,convinzioni.Cosìèsta- ma di tutto di gestire con immen- la Triestina al secondo posto in serie A. Guidò il Treviso ruvido della commedia dell’arte...» (Storia critica to per con sa capacità lo spogliatoio. Che co- (1950-1953), il Padova (1954-1961), il Milan (1961- del calcio italiano, pag, 297). Oggi Trieste lo ricor- NereoRocco.SegliparlidelParòn, sa è rimasto di lui dal punto tatti- 1963, 1967-1974, 1976-77), il Torino (1963-1967) e derà con l’inaugurazione di una mostra, in cui sa- al Trap gli si illuminano gli occhi co? Il calcio italiano dagli anni ‘60 la Fiorentina (1974-75). Fu il nocchiero del primo ciclo ranno esibiti i cimeli del Paròn. Appuntamento alle azzurri. Da quando biondino e a oggi è cambiato moltissimo. Ri- d’oro del Milan: due scudetti, due coppe dei Campioni, 12, in Comune. Ci saranno i suoi figli: quelli veri mediano di belle speranze, sgam- voluzionato nei sistemi di gioco e una coppa Intercontinentale, due Coppe delle Coppe, (Tito) e quelli del calcio, Gianni Rivera in testa. bettavaconlamagliaastriscenere neimetodidigestionedisquadree e rosse, mentre il Paròn faceva già società. Di quegli anni è rimasto parte della storia del calcio, fino a ben poco. Forse solo il contropie- ali e poi c’ero io in un ruolo che allo- quando, fu proprio il Trap, a sosti- de. E il Milan di Nereo Rocco era MASSIMO FILIPPONI rasichiamavamezzapunta». tuire Rocco (con breve parentesi formidabile nel metterlo in prati- Nel calcio attuale si parla di mo- ) sulla panchina ca. Anche se poi, in tante occasio- ROMA Nereo Rocco e il Super-Mi- duli, Rocco in testa quale proget- delMilan. ni, soprattutto in casa, era l’avver- lan degli anni 60: Gianni Rivera, totatticoaveva? «Badava al sodo Era il 14 aprile 1974. E, ironia sario ed essere costretto a chiuder- che di quella squadra era la «stel- «A quei tempi tutti giocavano allo ma non era della sorte, è stato proprio nel loro si e ad usare quell’arma. In qual- la» parla al presente del “paròn”. stesso modo. C’era il libero staccato “ stadio, San Siro, che il Trap ha che maniera il contropiede si po- «Mi manca fisicamente, ma è e poi la marcatura a uomo dei difen- un difensivista, eguagliato in questo campionato trebbe collegarealleripartenzedel sempre rimasto tra noi. Non so sorisugliattaccanti.». il suo Milan il numero di vittorie in serie A: gioco a zona. Uno dei suoi più come spiegarlo ma sento che po- 326.«IlprimoimpattoconRocco- grossi meriti credo sia stato quello Alloranonfece«rivoluzioni»? giocava quasi trei incontrarlo un giorno o l’altro «No ma è stato un grandeallenatore ricorda il Trap - fu alle Olimpiadi, di aver saputo assemblare al me- per strada». dal punto di vista umano. Sapeva a quattro punte» fummo sconfitti insemifinalealla glio il Milan attorno a Gianni Ri- ChepersonaggioeraRocco? stabilire un contatto con i giocatori. monetina, ma subito capii con vera.Unasquadrafattadicampio- Prati, Rocco e Rivera in un all’allenamento nel 1971 Ansa «Non era un personaggio. Era un Spesso si stava assieme anche al di che personaggio avevo a che fare. ni, disposti al sacrificio di un lavo- uomo,uno diquelliveri.Erauntipo fuori del calcio, andavamo a cena Apparentemente sembrava un ro oscuro per esaltare le immense che non ha mai recitato, è sempre insieme o al ristorante o a casa di uomo burbero, in realtà era di qualità del numero dieci rossone- stato se stesso. Schietto. Nonha mai qualcuno di noi. Lui prendeva lo «Luierasoddisfattodaognivittoria. IL PARÒN IN PILLOLE... TRIESTINE grande umanità. Conferme che ro. Per certi versi è stato l’antesi- fatto distinzioni, non cambiava a spogliatoiocomeunambientedivi- Tutteleconquisteeranobelleedim- ebbi l’anno successivo quando ar- gnano della tendenza, invalsa in secondo delle persone che aveva di ta,nondilavoro». portanti.” Ricordo che la prima Cop- Al ristorante. «Pago mi. Con tutti i soldi che go rubà in footba- rivò al Milan». Da quel momento certi allenatori di allora, a costrui- pa Campioni vinta, nel ‘63 a Wem- l...oddio cossa xe scampà...volevo dir che go guadagnà col sudor in poi Trapattoni ha iniziato a in- re la squadra in funzione di un fronte, lui era lui sia con i potenti Alcuni dei giocatori che Rocco ha checonideboli». bley, lo rese molto contento anche de la fronte». camerare nozioni rocchiane che fuoriclasse. A Milanello, esatta- allenato sono diventati tecnici. se aveva un velo di tristezza perché Al parcheggio. «Di chi è quell’auto rossa li?». «Di Gino Maldera, poi ha trasferito ai suoi giocatori: mente dietro la porta, c’è una sta- Sembravaunduro... Secondoleichecosahannoporta- aveva già deciso di passare al Tori- signor Rocco». Allora il Paròn tira fuori dalla giacca un foglietto di «Mi ritrovo nel suo modo di co- tua del Paronchesembraguardare «Poteva apparire burbero, ma era todietrodiquell’esperienza? no. Me lo ricordo amareggiato carta, prende la penna e scrive: “I soldi che ti dà il Milan, li sprechi municare, di trasmettere sensa- il campo tenendosi una manosul- solo apparenza. Il suo atteggiamen- «L’importanza del gruppo, la coe- quando LoBello lo caccidurante un così, mona?”. zioni, di preparare la partita e non la fronte, a visiera, per ripararsi dal to era una forma di timidezza, stra- sione alla base di ogni risultato. Tut- Lazio-Milan. Perdemmo quel cam- Nello spogliatoio. «Chi ha paura non si spogli neanche». sololadomenica.Tecnicamenteil sole. In certi momenti ho la sensa- no a dirsi ma quell’omone era un ti- ti hanno portato gran parte delle pionato all’ultima giornata, a Vero- In allenamento. «Démo ragazzi, dai, venti secondi de ‘sto lavor calciosièmoltoevolutorispettoai zione che Rocco abbassi la mano e mido». suecaratteristiche:leregoledicarat- na.Lìlosentiisconfitto». qua ben fatti, non so perché ch’el servi ma va ben, domàn fémo suoi tempi ed è chiaro che ci siano si chiuda gli occhi per non vedere Come allenatore è passato alla tere umano, l’aspetto interiore. Co- Lagiornata-tipodiRocco? un alenamento solo la matina, chi ga moglie, fidanzata, roba seria stati da fere dei cambiamenti ri- le cose che sto insegnando ai gio- storiaperessereundifensivista... sechenelcalciovalgono». «Di solito arrivava al campo d’alle- però, pol vegnir a pranzo qua de noi e pasémo ‘l pomeriggio insie- spetto a quel modello. Quindi più catori, evidentemente orribili e «Sbagliato, come tutte le etichette. Secondo leiRoccoriuscivainque- namento con un’ora d’anticipo. Le me». * che situazioni tattiche mi è rima- incomprensibili per lui. Scherzi a Rocco era un pratico, aveva un’in- sto anche perché era stato calcia- mattine che non avevamo allena- Il rigore di Blason. «Son lì in panchina che dò i numeri e vedo sta la concretezza che lui metteva parte,quandopercorroicorridoie telligenza contadina, badava al so- tore? mento ci radunava nella sede del Ivano che me fa un segno, de star calmo. El ciapa el balon, el va davanti a tutto». Carattere e cre- gli stanzoni di San Siro e guardo le do. Ma non era un difensivista. Cer- «Certo l’allenatore che ha già gioca- circolo alle 10,30. Lo faceva per due sul disco, mi me volto perché no go coragio de guardàr, e sento denze tattiche a parte, il paragone foto della storia del calcio milane- to quando ha allenato squadre”pic- to èavvantaggiatoperchépuòavere motivi: primo perché non voleva esplodere un boato. Adio, ‘sto mona ga fato gol. Me son voltà e go fra gli allenatori dello stampo di se mi vengono ibrividi. Cosa ci sta cole” cercava di coprirsi perché sa- piùsensibilitàneiparticolari.Maga- che dormissimo troppo e poi per- visto ‘l balon che l’andava fora de la curva de Valmaura». * Rocco e quelli attuali è doveroso, a fare Alberto Zaccheroni - mi pevachenonpotevafarneameno. ri anche solo leggere la paura negli ché, avendo un impegno la matti- Consigli a Scagnellato. «Schiaffino ti te lo prendi in spogliatoio, con Trapattoni che un po’ il tra- chiedo - in una galleria di mostri EalMilan? occhi dell’avversario, sapere che ti na, non andassimo a letto troppo no te lo moli mai e s’el va a pissar ti ghe va de drio». * ghettatore di queste due epoche. sacri quali Rocco, Liedholm, Sac- «Al Milan ha sempre giocato per fa- teme e capirlo perchésièstatianche tardi». La Vespa di Rosato. «Mona che ti xe, ma no te pensi che se te ca- «Ai suoi tempi gli allenatori erano chi, Radice, Trapattoni, Capello? re un gol di più dell’avversario. E in- dall’altrapartedellabarricata». Proviadefinirloindueparole... di te ga finido de magnar? Ti e la tua famiglia?».* unpo’ stregoni, adesso siformano Noto che in quasi tutte le foto c’è fatti giocava con quasi quattro at- Quando è che lo vide più felice e «Ha lasciato il segno anche tra le * i brani contrassegnati con l’asterisco sono tratti dal libro di Gigi più con una cultura che io defini- Trapattoni. Da giocatore e allena- taccanti: c’era un centravanti, due quandopiùtriste? personechenonl’hannoamato». Garanzini «Nereo Rocco, la leggenda del paròn». reiletteraria». tore.Inossidabile».