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“I guru del calcio”: da Lippi a Mancini a palazzo Ducale i mister salgono in cattedra di Redazione 04 Dicembre 2019 – 12:31

Genova. “Avete mai letto qualcosa di Hegel?”, chiede José Mourinho ai giornalisti sportivi. “Diceva: ‘La verità è nel suo intero’”. E in un’intervista spiega: “Il calcio? E’ un mix. Arte e scienza insieme. Le conoscenze e il talento sono entrambi centrali”.

Non c’è da stupirsi se due fra i più apprezzati tecnici a livello internazionale, uomini che hanno vinto trofei ovunque, citino filosofi oppure testi come la “Fenomenologia dello spirito”. Perché gli allenatori di calcio, tuttora chiamati con l’antica definizione di “mister”, sono oggi considerati dei guru, dei maestri di vita, vere e proprie guide. Dirigono. Ispirano. Con i loro moduli e schemi di campo parlano di “armonia estetica”, di “logica e organizzazione”, di “senso della bellezza”. Sono ascoltati e seguiti. Ammirati e osannati. Visti come personaggi prometeici e geniali. Imperfetti, sicuramente. Solitari nel loro complesso, remuneratissimo mestiere. Quando vengono esonerati, la loro caduta provoca rumore. Eppure ogni loro parola viene ponderata e commentata. Le biografie riempiono gli scaffali delle librerie. Le interviste sui canali tv fanno il pieno di ascolti.

Da a la figura dell’allenatore ha sempre rappresentato l’immagine di un professionista capace di modellare la propria squadra con un’impronta

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indelebile, che diventa a suo modo storica. E in Italia, da fino a , molti Commissari tecnici della Nazionale hanno attraversato nel loro apprendistato e carriera Genova, città che al calcio ha dato tanto e che nel mondo dello sport continua a essere al centro.

Palazzo Ducale, con il suo taglio culturale, dà voce a molti dei più affermati leader delle panchine, mettendoli però a confronto non con giornalisti ed esperti del settore, ma con intellettuali e scrittori, politici e attori. Per approfondire il mondo che c’è dietro uno stile di gioco, e per capire i segreti di un’alchimia che fa del calcio un argomento degno di attenzione filosofica. Provando dunque ad andare oltre la lezione di grandi sociologi applicati al calcio come Desmond Morris, e la poetica di scrittori celebrati come Eduardo Galeano o Peter Handke.

Così il pensiero di , di Juergen Klopp, di , Roberto Mancini, , Antonio Conte, , , , , , , , Giampiero Gasperini e tanti altri può confrontarsi direttamente con pensatori e personaggi appassionati di sport, sia donne che uomini. E 40 anni dopo Pier Paolo Pasolini, altro profondo conoscitore dei misteri e della bellezza del calcio, misurarsi con personalità competenti come Lucio Caracciolo e Nick Hornby, Lorenzo Licalzi e Walter Veltroni, Cristiana Capotondi e Giovanna Melandri, Susanna Tamaro e Michela Murgia, Michele Serra e Daniel Cohn-Bendit, Gabriele Romagnoli e Diego De Silva, Alessandro Baricco e Roberto Vecchioni, Marino Sinibaldi e Sandro Veronesi. Ognuna e ognuno di loro a tu per tu con un “mister” diverso. Perché il calcio non è solo sport. Ma vita, e nel senso più ampio.

9 DICEMBRE ore 21 Marcello Lippi già commissario tecnico della Nazionale della Cina, vincitore del Mondiale 2006 con quella italiana,e di 5 scudetti con la Juventus in dialogo con Lorenzo Licalzi

3 FEBBRAIO ore 21 Roberto Mancini attuale CT della Nazionale italiana, vincitore di scudetti come allenatore dell’Inter e del Manchester City, e da calciatore con Sampdoria e Lazio in dialogo con Giovanna Melandri

20 GENNAIO ore 21 Alberto Zaccheroni vincitore di uno con il Milan sotto la presidenza di Berlusconi, ex allenatore del Giappone con cui ha vinto la Coppa d’Asia in dialogo con Diego De Silva

24 FEBBRAIO ore 21 Davide Nicola ex giocatore del Genoa e del Torino, protagonista da allenatore di una incredibile rimonta e salvezza in Seria A con il Crotone in dialogo con

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Cristiana Capotondi

Ingresso libero fono a esaurimento posti

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