FONDATA DA NEL 1891 DIREZIONE GIORNALISTI EDITORI scarl Ugo Finetti Sergio Scalpelli Via Benefattori dell’Ospedale, 24 - Milano Stefano Carluccio (direttore responsabile) Rivista di Cultura Politica, Storica e Letteraria Tel. +39 02 6070789 / 02 683984 Email: [email protected] Fax +39 02 89692452 [email protected] Grafica: Gianluca Quartuccio Giordano Anno CXX – N. 5-6 / 2011 Email:

Registrazione Tribunale di Milano n. 646 / 8 ottobre 1948 e n. 537 / 15 ottobre 1994 – Stampa: Telestampa Centro Italia - Srl - Località Casale Marcangeli - 67063 Oricola (L’Aquila) - Abbonamento annuo: Euro 50,00 Euro - 10,00

■ L’UDIENZA PER L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, GIORGIO NAPOLITANO, ALLA SOCIALISTI AL QUIRINALE

l Comitato Promotore delle Celebrazioni per i 120 anni della rivista Critica So- I ciale, fondata da Filippo Turati nel 1891, è stato ricevuto in Udienza al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che ha concesso alle ini- ziative l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica per l’anniversario dela Rivista storica del socialismo italiano. Nel corso del “cordiale incontro” – come è stato giudicato nel comunicato del Quirinale - la delegazione ha sottolineato come “La Critica Sociale”, nella continuità delle pubblicazioni e delle sue iniziative editoriali, rappresenta il punto di riferimento politico della tradizione del riformismo anche per l’attualità della lezione delle idee e dei valori del socialismo riformista nell’affrontare i problemi della società italiana di oggi.. Nel consegnare la raccolta originale della prima annata è stato evidenziato come il so- cialismo riformista attraverso i suoi Autori - da Filippo Turati, ai due Presidenti della Re- pubblica, e , all’ex Presidente del Consiglio, - rappresenti una tradizione politica e culturale vitale della storia nazionale. Nel quadro delle Celebrazioni in corso, i partecipanti all’Udienza hanno preannunciato un grande Convegno conclusivo che si prevede per il mese di novembre e al quale hanno invitato lo stesso Giorgio Napolitano. Molto ascoltati ed utili sono stati i preziosi suggerimenti rivolti dal Presidente al comitato promotore affinché il convegno sia un’occasione seria di studi ap- profonditi sulla storia del riformismo socialista. Il programma, che sarà realizzato con la col- laborazione scientifica della Fondazione Filippo Turati di Firenza, prevede quattro seminari di studio in preparazione del Convegno nazionale conclusivo, che si svolgerano in una sede istituzionale della Camera dei Deputati, sui temi della costruzione della società nazionale – anche in riferimento al 150mo anniversario del’Unità dello Stato Italiano: dal municipalismo, alla cooperazione, alla mutualità, all’economia pubblica, alla conquista dei diritti politici co- me il suffragio universale e la legge elettorale proporzionale, ai diritti del lavoro. Al Presidente Napolitano, è stato fatto il dono personale del Primo Volume rilegato da Tu- rati, con i fascicoli della prima annata, quella del 1891, tratto dal Fondo Faravelli che racco- glie l’intera collezione della Critica Sociale e gran parte dei libri che costituivano la biblioteca della redazione. Il Fondo si trova ora nella nuova sede della Critica situata nella canonica della ex chiesa di San Carpoforo, nel quartiere Brera a MIlano, che verrà inaugurata con una mostra sui 120 anni del riformismo socialista in autunno e che ospiterà la Biblioteca e l’Ar- chivio storico della Critica Sociale e dell’Avanti! di Milano. Al Presidente Napolitano è stata inoltre consegnata la prima copia “master” del Volume e dei Dvd che costituiscono una opera di grande valore storico culturale, raccogliendo in oltre 8.000 voci l’indice generale degli Autori della Critica negli anni della direzione di Filippo Turati e tutte le pagine di trentacinque anni di pubblicazione nei fascicoli consultabili off line nei dvd allegati Si tratta di un volume di 170 pagine che cosituisce una sorta di “postumo borereau di redazione” dei Padri del riformismo socialista italiano e della loro corrispondenza con i leaders del socialismo europeo a cavallo tra la fine dell’800 e l’avvento del fascismo. Quest’ultimo documento – è stato preannunciato al Presidente della Repubblica dalla Di- rezione della rivista - sarà donato a tutti i sindaci italiani, affinchè loro tramite il patrimonio di cultura politica e di storia de “La Critica sociale”, sia reso disponibile in tutte le biblioteche civiche e scolastiche del Paese. Per parte sua l’Associazione nazionale degli “Amici della Critica sociale” ha sottolineato come il suo impegno nell’organizzare la distribuzione di que- sto documento nei Comuni italiani, sarà anche l’occasione per promuovere manifestazioni celebrative dei 150 anni dell’Unita d’Italia che il riformismo ha contribuito a realizzare co- niugando all’unità politica del nuovo Stato, l’unità sociale della nuova società nazionale nel segno della democrazia e dell’eguaglianza. s SOMMARIO

IL TRADIMENTO DI MAASTRICHT L’ANTISOCIALISMO TORNA DI MODA 5

0 PER ABBONARSI

0 La crisi dell’euro e il consolato Anche contro Matteotti

1 franco-tedesco Libero usa il “metodo Boffo” 1 Abbonamento annuo Euro 50,00 c/c postale 30516207 intestato a Giornalisti editori scarl 3 L’Unione non è nata per la moneta ma è la Cresce nel PdL l’insofferenza per i socialisti. I 0 Banco Posta: IBAN IT 64 A 0760101600000030516207 0 Banca di Roma: IBAN IT 56 D 02008 01759 000100462114 moneta nata per l’Unione. Intervista con Rino neo-liberisti del centro-destra invocano il ri- 7

5 E-mail: [email protected] Formica (Non solo manovra, l’Italia si oppon- torno allo “spirito del ‘94”: e si dimenticano 0

0 Editore - Stefano Carluccio - Direzione editoriale - Carlo Tognoli, ga). Intervista con Anna Nahles, segretaria del che Berlusconi ha vinto tutte le elezioni con i 0

0 Francesco Forte, , Francesco Colucci, Massimo Pini, SPD (Servono gli Eurobond). I padroni del voti dell’ex-. Una cagnara reazio- 8 comma 1, DCB Milano - Mens.

7 Spencer Di Scala, Giuseppe Scanni, Riccardo Pugnalin, Sergio Pizzolante mondo: “Masters of Universe” contro la sovra- naria che ha già fatto perdere il Comune di POSTE ITALIANE S.p.A. Spedizione ITALIANE POSTE 7 in a.p.D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) Art. 1 353/03 (conv. in a.p.D.L. ISSN 1827-4501 nità degli stati. Un’agenzia di rating europea. Milano al centro-destra.

9 La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7/08/1990 n.250 da pagina 5 da pagina 10

CRITICAsociale ■ 3 5-6 / 2011

■ I 120 ANNI DELLA CRITICA SOCIALE E DEL RIFORMISMO SOCIALISTA NEL SEGNO DEI 150 ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA “CONTRO LA VERGOGNA VOLEMMO ESSERE NAZIONE”

ubblichiamo in questa pagina so una campagna di sottoscrizione a cura P la traccia del Progremma per dell’Associazione nazionale degli “Amici di le Celebrazioni del 120° anni- Critica Sociale”. Crediamo che il conferimen- versario della fondazione di Critica Sociale, to del dono possa essere l’occasione anche per presentato al Capo dello Stato per richiederne promuovere pubbliche manifestazioni nei co- l’Alto Patronato, un riconoscimento che è sta- muni italiani in collaborazione con le istituzio- to convìcesso nel corso dell’Udeinza tenutasi ni e le associazioni locali, sulla storia e le pro- al Quirinale l 11 luglio scorso e sulla cui base spettive dei valori della democrazia nazionale, cui lo stesso Presidente Napolitano ha avuto momenti di adesione spontanea alle manife- parole di riflessione per dare prezioni ed uti- stazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. lissimi suggerimenti alla Critica sociale per la Le registrazioni e le trascrizioni delle Con- migliore realizzazione e per un esito significa- ferenze saranno collocate in un sito web verso tivo delle iniziative. cui sarà possibile essere reindirizzati dai DVD della collezione. In tal modo il materiale raccolto potrà essere INTRODUZIONE successivamente oggetto di approfondimenti e di interventi specifici che potranno pubbli- La citazione del fondatore di Critica Sociale camente aggiornare l’opera e attualizzarla sen- che riportiamo nel titolo, Filippo Turati, indi- za interruzione. ca l’ampio ventaglio delle ragioni che ci indu- cono a ricordare i 120 anni della rivista in stret- ta relazione con la celebrazione del 150 anni- Una Mostra su: “Il riformismo versario dell’Unità d’Italia attraverso un ciclo socialista da Turati a Craxi” di conferenze, con la pubblicazione dell’edizio- ciò che essa può conseguire, con l’azione me- di relazioni industriali su base normativa. Il so- ne digitale dell’intera Collezione storica todica, nella democrazia”. cialismo giuridico, l’arbitrato e il sindacato. Le La mostra costituirà una “biblioteca ideale” (1891-1926) e una Mostra “Il riformismo so- La lunga continuità delle pubblicazioni di Camere del lavoro per la formazione e l’avvia- della Critica Sociale, attraverso un percorso tra cialista da Turati a Craxi”, che si svolgeranno Critica Sociale, che copre un arco di 35 anni mento professionale contro la disoccupazione. i suoi principali Autori, le loro biografie ed lungo il corso del 2011. dalla sua fondazione al fascismo, consente la L’ esperienza della Società Umanitaria. opere, con una esposizione di opere e di autori La Critica Sociale, nata nel 1891, è stata te- disponibilità di una continuità ininterrotta (sal- a cui ha attinto la Critica organizzata per “pan- stimone e protagonista, con i suoi Autori, di vo le censure del momento) di documentazione Democrazia come civiltà: il socialismo mu- nelli-schede” dei libri e delle riviste segnalate, analisi e di dibattiti decisivi per il progresso storica sulla progressiva costruzione della so- nicipale, la rappresentanza politica. recensite, citate nei suoi fascicoli. Sono i testi socio-economico, istituzionale e civile del cietà nazionale post-unitaria, quasi “ad horas”. L’ esercizio della democrazia come leva del- sui quali si è formata la cultura democratica nuovo Stato Unitario. Con un suo contributo Da questi presupposti si sviluppa il pro- la riforma sociale. Il “socialismo dei margini” dei giovani animatori della rivista, e attraverso specifico in più: l’obiettivo dell’emancipazio- gramma delle celebrazioni dei 120 anni di Cri- nei comuni e l’autogoverno nei servizi pubbli- cui ha avuto ingresso il socialismo scientifico ne delle plebi post-unitarie in una classe edu- tica Sociale, nel segno della divulgazione di ci, di igiene, per l’occupazione e nella lotta al- in Italia, la sua elaborazione riformatrice, fino cata alla democrazia, il primo concreto tenta- un patrimonio nazionale (non solo di parte) di la povertà. Il suffragio universale e la legge al liberalsocialismo e alla sua ripresa nella re- tivo di ingresso del movimento dei lavoratori conoscenze storiche e di cultura politica, che elettorale proporzionale, il voto alle donne. cente storia italiana con il Socialismo liberale nel nuovo Stato unitario per realizzare con la illustriamo di seguito. L’organizzazione dei partiti politici di massa, del “nuovo corso” del PSI di Craxi. Nazione le più ampie aspettative del Risorgi- le battaglie per la libertà di espressione e la di- La vastità delle collaborazioni è molto am- mento, sia sociali che politiche, di giustizia e vulgazione della stampa. : pia: si tratta di personalità di spicco della cul- di libertà. IL PROGRAMMA meridionalismo e federalismo. tura italiana ed internazionale dell’epoca, pro- Un programma di riscatto dalla “vergogna” venienti da un arco di tendenze aperto ad ogni non solo della divisione e della dipendenza I Seminari Rifare l’Italia, lo sviluppo economico contributo. In questo quadro, tra gli Autori del- dallo “straniero”, ma anche dalla “vergogna” e il progresso sociale. la Critica vogliamo sottolineare la collabora- del degrado civile e sociale delle popolazioni Sono in corso di preparazione alcuni Semi- Capitalismo e progresso sociale: alleanza e zione di due futuri Presidenti della Repubbli- italiane pre-unitarie, per le quali Turati attri- nari che articoleranno, elaborandola, la docu- conflitti. La riforma agraria e la piccola pro- ca, Luigi Einaudi e Giuseppe Saragat. buiva alla Nazione la missione di dare solu- mentazione storica contenuta nella Rivista sui prietà. I piani di sviluppo delle infrastrutture Il primo iniziò giovanissimo a scrivere sulle zione all’ “Eterna questione”, come definiva temi relativi alla costruzione della società na- nazionali. Le bonifiche e la nascita della pro- colonne della Rivista, ancora responsabile degli la “questione sociale”. zionale e al progresso della democrazia, co- grammazione territoriale. Le società munici- studenti universitari socialisti di Torino, e pro- Si tratta di un punto essenziale del significato gliendo i necessari riferimenti alla continuità palizzate, l’azionariato popolare e la finanza seguì per dieci anni dal 1893 al 1903, già edi- che attribuiamo a questo anniversario di Critica con le problematiche incontrate dopo la Libe- locale. torialista economico del Corriere della Sera. Sociale, poichè il rapporto successivo tra i so- razione nella ricostruzione economica e socia- Saragat ebbe nella Critica un punto di rife- cialisti e il concetto di Nazione non è stato, nel- le del Paese nelle sue nuove istituzioni repub- “Nazione, Patria, Umanità”: la proiezione rimento della sua posizione politica, in parti- la storia, lineare e facile. Viceversa spesso è blicane. Questi gli argomenti: internazionale dell’Italia. colare durante la direzione di Giuseppe Fara- stato di conflittuale. Intendiamo proseguire sul- La prima esperienza di “Public Diplomacy”: velli, che ne fece per qualche anno una vera e la strada aperta dalla revisione iniziata da Craxi Il riformismo socialista e l’emancipazione: l’ internazionalismo socialista e i diritti dei po- propria corrente socialdemocratica all’interno negli anni ’80 del concetto di nazione, intesa da plebe a cittadini. poli. L’idea del federalismo europeo. Il soste- del Partito socialista. come fondamento della stessa democrazia, poi- La creazione dell’opinione pubblica e le gno alla Società delle Nazioni. Le politiche chè fu così alle origini del socialismo e lo fu in grandi campagne sociali di “national buil- commerciali e le opere internazionali di colle- particolare per la Critica Sociale. ding”: i programmi scolastici di “evoluzione”, gamento per la crescita economica. Il sostegno Un Convegno nazionale Come scriveva Arduino Agnelli, “le istanze l’organizzazione degli insegnanti e i provvedi- all’emigrazione. sul riformismo nazionali democratiche sono state assunte dai menti contro l’analfabetismo, la lotta contro le primi socialisti con una fermezza ed un rigore piaghe dell’alcolismo, del lavoro minorile, la Una giornata di studi concluderà l’anno delle frequentemente superiori a quelle di movimen- questione femminile. Il ruolo dell’associazio- L’Edizione digitale celebrazioni con il coinvolgimento delle fon- ti che ad esse avevano fornito l’espressione nismo economico e politico nella educazione della Collezione Storica dazioni socialiste e liberali italiane ed interna- originaria”. ai diritti civili. Le realizzazioni sociali (“le con- zionali che prenderà spunto dai “reports” pre- Lo sottolineava bene anche Rodolfo Mon- quiste dei lavoratori”) come nuove istituzioni È stata predisposta l’edizione digitale della disposti nel corso dei seminari preparatori che dolfo su Critica Sociale in un saggio del 1923: pubbliche: il mutualismo, la previdenza, la sa- Collezione storica diretta da Turati dal 1891 al costituiranno le comunicazioni in apertura dei “Nazione, Patria, Umanità” nel rivalutare la nità, le biblioteche popolari, i teatri comunali. 1926 (quando si interrompono le pubblicazioni lavori. continuità del socialismo con la democrazia ri- per l’ esilio in Francia) in un cofanetto di sette I documeti e gli interventi saranno raccolti sorgimentale in uno studio comparativo tra Il movimento cooperativo, la legislazione DVD con navigazione offline nella ricerca per in un volume che accompagnerà, coerente- Engels e Mazzini, nel solco di quanto lo stesso sociale e del lavoro. autore, per numero, per anno, per argomento. mente agli indirizzi emersi, un secondo volu- Jean Jaures scrisse in un articolo pubblicato Il ruolo dei lavoratori nell’economia nazio- Il cofanetto contiene una guida alla consulta- me di antologia degli autori sulla base di una postumo nel 1915, “La Nazione è la patria di nale attraverso l’impresa sociale e i consorzi. zione, con un indice generale e un vocabolario organizzazione editoriale dei temi messi a fuo- tutti”: “Io mi azzardo a dire che manca oggi La democrazia economica e i progressi del di- per l’organizzazione degli argomenti. co nel dibatto che si svolge lungo il corso delle alla classe operaia, per essere una grande for- ritto civile nei rapporti di proprietà. Le organiz- Dell’opera intendiamo fare dono gratuito al- iniziative della Celebrazione dei 120 anni della za dello Stato, soltanto la conoscenza di tutto zazioni di resistenza dei lavoratori e la nascita le biblioteche comunali e scolastiche, attraver- Critica Sociale. s 4 ■ CRITICAsociale 5-6 / 2011

■ GIORGIO NAPOLITANO E IL RIFORMISMO SOCIALISTA UN RICONOSCIMENTO DI VALORI NAZIONALI

incontro con il Presidente borare proposte che fossero accettabili nell’in- L’ della Repubblica Giorgio teresse generale del Paese e gradualmente fa- Napolitano in occasione del cessero cadere i pregiudizi dei conservatori 120° dalla fondazione della ‘Critica Sociale’ è verso il socialismo. stato per noi il riconoscimento dell’importanza La storia della sinistra italiana è stata con- del socialismo riformista nella storia d’Italia. tradditoria, perché spesso hanno prevalso le La considerazione di cui ha goduto la rivista impostazioni massimaliste e demagogiche, ma di Filippo Turati e di Anna Kuliscioff come la- si può dire che tutto ciò che di solido e dura- boratorio di idee e di programmi politici per il turo è stato realizzato a favore del mondo del riscatto del mondo del lavoro è ancora viva lavoro sino all’avvento del fascismo si deve ai malgrado il tempo trascorso. Non si possono riformisti. Anche dopo il ventennio mussoli- dimenticare del resto le battaglie condotte dai niano, che aveva messo al bando tutti i partiti socialisti per dare una coscienza di classe ai non fascisti, dopo la seconda guerra mondiale, cialista di . Egli ignora che listi di “Critica Sociale” avevano ben presente lavoratori, per umanizzare il lavoro, per ridur- per ricostruire una democrazia autentica nella anche Luigi Einaudi è stato socialista e non sa la storia di un leader politico che nel Pci si è re e annullare lo sfruttamento degli adolescenti quale i lavoratori avessero un peso adeguato, distinguere tra riformisti e massimalisti. A de- distinto per contrastare gli estremismi e soprat- e delle donne, per dare diritti civili e politici al si rimisero in piedi le organizzazioni create dal stra ondeggia infatti un neoliberalismo anti li- tutto per guardare in modo positivo la demo- proletariato rurale e industriale. socialismo riformista. beralsocialismo che si crede attuale credendo crazia occidentale e il riformismo socialista e I socialisti riformisti seppero far tradurre in La conquista del ‘welfare’ in Italia nel secon- ancora nel mondo pacificato e unidirezionale socialdemocratico europeo; andando incontro provvedimenti legislativi e atti del governo la do dopoguerra è il frutto di una convergenza di “fine della storia” di vent’anni or sono. a duri contrasti interni al Pci in particolare per mobilitazione crescente del movimento opera- tra il riformismo socialista e quello cattolico, A sinistra mentre Pannella celebra lo scio- il rifiuto di demonizzare il Partito socialista. io e contadino da essi favorita. Le rivendica- che il partito comunista, primo partito della si- pero della fame per la situazione carceraria i La storia del socialismo riformista non è stata zioni, sin dall’inizio del XX secolo, non rima- nistra, non poteva rifiutare anche quando, de- “suoi” deputati seguono Di Pietro nella carce- un monologo solitario e soprattutto negli “anni sero sterili richieste di una classe sociale emar- magogicamente, si dichiarava insoddisfatto dei razione sommaria. di Craxi” è stata fortemente caratterizzata ginata, ma si trasformarono in conquiste socia- risultati. Dai fondatori della ‘Critica’ e del Par- In simile situazione un punto di riferimento dall’obiettivo di un’evoluzione che coinvol- li, dalle otto ore lavorative, al diritto di sciope- tito Socialista era partito un insegnamento che, è oggi il Quirinale di Giorgio Napolitano. Ben gesse l’insieme della sinistra italiana per con- ro, al divieto del lavoro minorile, alla difesa del malgrado le sconfitte subite con il fascismo, ha diverso dal Quirinale di Oscar Luigi Scalfaro. trastare estremismi e conservatorismi. s lavoro femminile, al riconoscimento degli stru- fatto del mondo del lavoro un protagonista del- Nel consegnare il volume che fu di Faravelli menti organizzativi dei lavoratori, come il par- lo sviluppo del Paese. Questo è il senso, a mio all’uomo che oggi è Capo dello Stato i socia- Ugo Finetti tito, il sindacato e le cooperative. L’importanza avviso, del gesto del Presidente Napolitano nel storica del riformismo socialista sta in queste ricevere la delegazione della ‘Critica Sociale’, sequenze di progresso sociale, che ha determi- cui ha raccomandato - sentita l’intenzione di nato anche lo sviluppo dell’Italia con l’ingresso organizzare un convegno storico e insieme ri- di grandi masse di ‘consumatori’. volto ai problemi attuali - di approfondire i te- Nella Critica Sociale gli aspetti economici, mi economici e sociali di ieri e di oggi. s giuridici, sociali e culturali dell’evoluzione del mondo del lavoro erano studiati al fine di ela- Carlo Tognoli

■ NELLA DELEGAZIONE LA PRESENZA DI GIANNI CERVETTI UN INCONTRO NON FORMALE

socialisti!” così Giorgio Napo- ma il principale interlocutore del riformismo “I litano ha cordialmente accolto socialista nella sinistra italiana a egemonia co- l’ingresso della delegazione di munista nel corso di decenni: dagli anni ’70 “Critica Sociale” guidata da Rino Formica nel- quando la rivista rinacque grazie a Craxi. la sala del Quirinale. Nel 120° anniversario Particolarmente significativo è il fatto che il della nascita della rivista l’incontro è stata Capo dello Stato non solo ha dato la disponi- l’occasione per ricordare e approfondire come bilità a presenziare al convegno storico che si la storia della rivista e del socialismo riformi- terrà a Roma in novembre su “Critica Socia- sta si intreccia con quella dell’unità d’Italia in le”, ma si sia soffermato sul suo contenuto. La un costante confronto con le grandi correnti partecipazione anche di Gianni Cervetti all’in- del pensiero economico e sociale : dai liberali contro tra Critica Sociale e Giorgio Napolitano ai cattolico-democratici, ai comunisti. evidenzia il carattere non formale né occasio- Su “Critica Sociale” – è stato osservato nale dell’iniziativa. nell’incontro - c’è la storia dell’evoluzione del Il riformismo socialista negli “anni di Cra- pensiero riformista italiano: da Luigi Einaudi xi” non è stato solo il “duello a sinistra” ed il a Giuseppe Saragat fino a Bettino Craxi. Nel comunismo italiano non è stato solo la “diver- consegnargli il volume della raccolta originale sità” berlingueriana. del primo anno della rivista fondata a Milano Proprio in queste settimane è significativo da Filippo Turati nel 1891 la delegazione di come una vecchia “nuova destra” pensi di tro- “Critica Sociale” ha tenuto a sottolineare come vare una occasione di rilancio nel segno di uno si trattava di un dono “personale” e cioè del “spirito del ‘94” antisocialista così come una passaggio di quella “prima pietra” del riformi- vecchia “nuova sinistra” si candida alla guida smo socialista dalla biblioteca che fu di Giu- del paese nel segno dell’antipolitica giustizia- seppe Faravelli a quella di Giorgio Napolitano lista. Antonio Martino attacca Giulio Tremonti che è stato non solo tra i più attenti osservatori, in quanto “socialista” ricordando il passato so- CRITICAsociale ■ 5 5-6 / 2011

■ L’UNIONE NON È NATA PER L’EURO, MA L’EURO È NATO PER FARE L’UNIONE. CERCASI LEADERSHIP NEO-IMPERIALISMO E IL TRADIMENTO DI MAASTRICHT

Stefano Carluccio

uando la politica economica si de- ■ RINO FORMICA: “IL PD FACCIA COME L’SPD, UN ANNO DI TREGUA PER COSTRUIRE L’EUROPA” Q cide in una sede non democratica, viene meno con la sovranità na- IL “CONSOLATO” FRANCO-TEDESCO AVVITA LA CRISI zionale, anche la sovranità sul proprio portafo- glio per ogni contribuente, consumatore, rispar- NON SOLO MANOVRA. TUTTA L’ITALIA SI OPPONGA A STRASBURGO miatore italiano, lavoratore e imprenditore. L’Europa “consolare” che Germania e Fran- cia vorrebbero inaugurare con il vertice del 16 agosto e il cosiddetto “governo dell’econo- l segretario generale dell’ SPD, Andrea Nahles, in po- posizione su basi chiare di cultura poltica che smuove lo stagno acri- mia”, un organismo periodico affidato al co- I lemica con il “consolato franco - tedesco” (l’intervista tico, un atteggiamento questo che appartiene alla tradizione del co- ordinamento di una presidenza con turnover di a pagina 7), rilancia la soluzione degli Eurobond, teme stume democristiano e al parlamentarismo della burocrazia comuni- due anni e mezzo, ma “un governo dell’eco- le conseguenze dell’isolamento della Germania, e chiede un’accele- sta, un costume che riduceva la vita parlamentare dal piano delle idee nomia“ assolutamente senza Tesoro, avrà delle razione politica per uscire dalla crisi. Per questo obiettivo, afferma, a quello dell’emendamento e dell’uso dei franchi tiratori. conseguenze sociali molto forti. l’SPD propone un anno di tregua al Cancelliere, Angela Merkel, per La loro impostazione taglia queste radici dello spirito costituzionali Facciamo un esempio: se i due paesi, an- “costruire assieme l’Europa” consentendole di uscire dalla stretta dei e si dirige verso un altro modello di società dove è il mercato a deci- ch’essi coinvolti nel vortice della crisi econo- liberali che minacciano la crisi di governo. E teme per l’Euro: “C’è dere chi deve stare al mondo o perire, e il criterio è quello del “vinca mica e del caos nei mercati mondiali, decides- timore in Germania ogni volta che si annuncia un nuovo vertice”. il più forte”, quello della selezione naturale”. sero di rafforzarsi a spese del mercato interno Rino Formica riprende la proposta socialdemocratica e la gira al PD. europeo, la subordinazione della politica alle “Temo l’ arenarsi delle forze politiche, anche di opposizione, sulla L’antisocialismo che si muove anche nel centro destra ci è sembrato gerarchie contabili, come hanno enfaticamente correzione di singole voci della manovra che sono questioni assolu- finora essere “un po’ d’aria nella pancia”. Ma sembra gonfiarsi. chiamato il cosiddetto “governo europeo tamente secondarie. Il punto essenziale è un’altro: l’ondata antiso- “Ora si comprende meglio la ondata di antisocialismo che si è al- dell’economia”, consentirebbe loro, con una cialista, che spruzza l’Italia, è montata da tempo in Europa, ma giun- zata negli ultimi mesi, improvvisamente e a freddo. Perché c’è un ri- semplice disposizione “consolare”, (una volta ge - nella crisi dell’euro - a radicalizzare posizioni di “mercatismo lancio dell’antisocialismo dalle posizioni liberiste e mercatiste? Ri- armonizzate solo tra loro le rispettive politiche autoritario” che fanno deragliare dal modello di Unione sottoscritto peto: i neo - liberisti hanno aperto il tema politico così brutalmente, fiscali, così come hanno deciso), di stipulare a Maastricht. Si sta smontando un modello sociale per sostituirlo con perchè attraversa il cuore dell’impostazione della carta costituzionale un trattato che dovrà essere adottato dagli altri un modello radicalmente differente, basato su tutt’altri principi e su che coniuga la libertà politica con la libertà dal bisogno. La loro im- 17 stati membri che prevederà commissioni di altri presupposti. Si intende sciogliere, cioè, il compromesso costruito postazione taglia queste radici e si dirige verso un altro modello. Que- controllo (già previste nei colloqui) con poteri nel dopoguerra dal socialismo democratico europeo, tra profitti e sa- sto permette di vedere l’ attacco di Galan a Tremonti - e poi il suo ispettivi per decidere caso per caso se ci sono lari, attraverso del welfare. La svolta è quella verso un modello so- successivo isolamento politico e personale - sotto una nuova luce. E o meno le circostanze che comportano, ad ciale selettivo che mette in discussione quel compromesso. Il conso- così per quanto riguarda tutto il recente antisocialismo di moda. Ha esempio, l’innalzamento del’IVA in Italia, ma lato franco tedesco estende questa logica origini europee. Ma in Italia la questione non per Germania e Francia. alle relazioni politiche e introduce la lo- ora riguarda anche Tremonti: posso com- Tasse e prezzi in Italia sfuggirebbero così al- gica del mercato nei rapporti tra gli Stati prendere che si appoggi tatticamente alla la nostra competenza. europei. La sinistra italiana non è nel so- Lega per difendersi nei rapporti interni al- Richiamiamo ancora l’attenzione sul fatto cialismo europeo: incalzi il governo e ri- la maggioranza, ma non può sottovalutare che tra sovranità politica e sovranità del por- lanci almeno in Italia la proposta dell’ che anche lì c’è un forte filone antisocia- tafogli il rapporto è diretto. SPD di un anno di tregua per “costruire lista. Nel 2004 Tremonti fu cacciato dal assieme l’Europa”. La vera battaglia non Governo Berlusconi per compiacere Fini. si decide ora contro Berlusconi, ma prima Berlusconi giustificò l’atto ostile spiegan- Questo comporta una prima conclusione ge- di tutto contro la posizione della Merkel do che Tremonti era solo un deputato, nerale: e di Sarkozy: se il mercato diviene il rife- mentre Fini aveva un gruppo di deputati e - la materia non è economica, ma politica. rimento di cultura politica nei rapporti tra senatori. Insomma il Cavaliere andava a Con conseguenze economico-sociali. Dunque Stati, allora l’ordine gerarchico che viene peso senza entrare nel giudizio di qualità. compete innanzitutto al governo, e nel governo dato all’Europa non può che essere quello Tremonti reagì e costituì una “Cosa” (cioè al Presidente del consiglio e al ministro degli che pone al suo vertice il nucleo degli Stati ad economia più forte e gettò le basi per una nuova formazione politica). Esteri, (poi a quello del Tesoro) di accertare se giù-giu, fino all’uscita degli altri finchè dimostrano la capacità di re- Non sappiamo se Berlusconi si spaventò, certo è che nel 2005 ri- i risultati del vertice franco-tedesco contraddi- sistere. Fino appunto alla rinuncia della autonomia politica in virtù chiamò Tremonti al Governo. Non so se il richiamo fu per stima o per cano o modifichino sostanzialmente la gerar- della regola mercatista che lo subordinerà per selezione naturale al- necessità. Oggi Tremonti ha sentito il bisogno di aggiornare la testata chia giuridica delle norme del Trattato dell’ l’egemonie maggiori”. della “Cosa” e saggiamente non la scioglie. Un tempo i vecchi conta- Unione, per passare quindi ad una eventuale dini dicevano ai loro figli: “Impara l’arte e mettila da parte”. Da vec- verifica dei rapporti politici interni all’Unione. L’anno di tregua sarà intesa come un cedimento. chio contadino potrei dire a Tremonti: “Tieni la Cosa, potrà servire a “Ah si? La fanno i Socialdemocratici che sono all’ opposizione del- qualcosa”. Non si sa mai. Sui giornali, infatti, è tutto un vezzeggiare Seconda conclusione la Merkel in Germania, che è un Paese più porte del nostro, per “co- Galan, Martino, Crosetto, Pera, e non c’è nessuno che difenda la po- - Il destino dell’Unione e quello dell’Euro, struire l’Europa. Dove è invece una voce socialista in Italia che possa sizione socialista. Perché non c’è nessuno a sinistra che difende la po- contrariamente al pensiero completamente parlare in Europa che è il vero terreno di battaglia politica in opposi- sizione socialista? Chi lo può fare se hanno voluto ricostruire una si- sbagliato della Merkel, non possono essere di- zione, con le altre forze socialiste europee, alla svolta mercatista nistra in Italia distruggendo il filone riformista che pre-esisteva allo sgiunti. Il cancelliere tedesco, è noto, sostiene dell’Unione della Merkel e dei neo-liberisti? Il PD è ospite senza di- stesso partito socialista, quello della “critica” e del “sociale”. La “cri- che il default di uno Stato membro, non mette ritto di voto nel PSE perché la sua componente ex comunista, dopo tica sociale” è il tema di oggi su cui manca una posizione socialista. in crisi l’Unione. E’ vero esattamente il con- aver rifiutato l’offerta di Craxi di unità socialista ha preferito l’unità Siano in difetto di iniziativa, ma in obbligo di risposta”. trario: il destino dell’Unione è giuridicamente con la sinistra democristiana. E così la sinistra italiana in Europa non prevalente su quello dell’Euro, poichè la mo- è “iscritta a parlare”. Ma in Europa è in gioco il futuro modello so- In una lettera al Riformista hai duramente attaccato Mario Draghi neta è istituita con un trattato commerciale ciale che morde, come si è visto, anche in Italia”. per la sua lettera “confidenziale” al governo scritta dalla BCE con (Unione economica e monetaria) che è un “ca- Trichet. pitolo” di “Maastricht” e che ha per scopo non Ci sono divisioni nella stessa maggioranza. I “frondisti” sono pas- “Non è un’attacco alla persona di Mario Draghi, ma alla iniziativa l‘Unione monetaria, come siamo disinformati sati all’attacco sulla tassa di solidarietà che contraddice lo “spirito che ha preso. La lettera di Draghi (e Trichet) più che un richiamo ai quotidianamente, ma il “Mercato Unico Euro- del 94” di non mettere le mani in tasca agli italiani. Che fine può conti, è un manifesto che indica una prospettiva diversa da quella che peo con una sola moneta”, che è una cosa del fare una proposta di tregua di un anno? è alla base della Costituzione italiana. Mario Draghi e Trichet sono tutto differente. Questo si distingue cioè dalla “E’ un bene che finalmente si apra una battaglia politica sulle po- una cosa diversa dalla Costituzione italiana (mi riferisco sempre alle mera unione monetaria (ad esempio l’Unione sizioni di fondo. Ho rispetto del neo-liberisti per aver messo le carte iniziative, ovviamente). Che ci siano problemi di costituzionalità, lo monetaria latina nel XIX secolo) perchè que- in tavola. La loro visione è chiara: il tema posto così brutalmente at- dice più forte di me il giornale della Confindustria che solleva un pro- sta non prevede l’obiettivo del mercato unico. traversa il cuore dell’impostazione ideologica su cui si basa la Carta blema di costituzionalità a proposito del “contributo di solidarietà”. Ma se in un mercato unico (ben più che un costituzionale, che coniuga la libertà politica con la libertà dal biso- Da destra si invoca la Costituzione se serve a tutelare alcune posizioni mercato comune) uno stato membro “salta”, gno attraverso un nesso indissolubile. finalmente a destra nasce una sociali, ma per le altre questo non accade”. s oltre a mandare in crisi la moneta comune, manda in crisi il Mercato unico stesso (come 6 ■ CRITICAsociale 5-6 / 2011

del resto sanno tutte le legislazioni del mondo mico, dove la questione politica e sociale dà I detrattori, aggiunge poi il giornale finan- comunismo, al progetto europeo si sono aperte in materia di fallimenti): si creerebbe un mo- più forza al bilancio e alla moneta europei. ziario, sostengono che gli eurobond possono nuove opportunità. All’Unione europea, però, vimento dei più forti verso le posizioni di mo- Con unico debito, una sola moneta e un go- porre fine alla pear pressure sui governi nazio- non alla sola Germania. nopolio con il risultato – in poco tempo - di un verno democratico, cioè rappresentativo, le nali per ridurre i deficit e che “i conti a briglia Tutti hanno fatto sacrifici, e lungo la strada “mercato unico di qualcuno”. E dopo la sotto- differenze di bilancio tra stato e stato dovreb- sciolte possono rendere l’eurozona più simile c’è stata molta solidarietà. Il cammino non è missione del mercato europeo ad un gruppo di bero essere computate come allocazione di ri- alla Grecia che alla Germania”. Ma si tratta di ancora terminato, e non può essere dirottato ri- monopolisti dell’Europa, si sgretolerebbe an- sorse del Tesoro europeo tra le differenti com- un’obiezione ridicola, perchè l’ipotesi di obbli- spetto alle ragioni per cui è stato intrapreso. che l’Unione politica come la torre di babele ponenti regionali di un medesimo soggetto po- gazioni (eurobond) senza patrimonio (un Teso- Dividersi ora metterebbe a repentaglio la de- con altrettanta se non maggiore violenza, per litico, l’Unione appunto. ro europeo) non è nemmeno nel buon senso. mocrazia in tutta Europa, senza scampo per la conflittualità sociale. Il WSJ sostiene, in proposito, che se i gover- In realtà sul breve ci sarebbe uno svantaggio nessuno. La Germania deve liberarsi della sin- ni europei fossero un unico debitore, i loro de- per le obbligazioni tedesche, ma con l’ effetto drome di Weimar, alle sue spalle non c’è Var- Terza conclusione biti e i loro deficit apparirebbero senza dubbio di stabilizzazione dei mercati la stessa Germa- sailles da lavare. “Deutschland uber alles” che - Il cemento dell’Unione è, prima ancora migliori di quelli di molte economie avanzate, nia risulterebbe favorita come leader di un co- fa il paio con “l’Etat c’est moi”, sono cose che che nella moneta unica, nel mercato unico: inclusi gli Usa. In base all’idea dell’euro-ob- losso europeo e partner Usa della ripresa eco- accadono ormai solo nei manicomi. nell’armonizzazione economica e sociale delle bligazione (sostenuta persino da Soros, quasi nomica in occidente. E il “consolato” farà la fine di tutti i conso- sue parti. La sua armatura è la politica. fosse un avvertimento, dai socialisti europei, lati, da Roma a Napoleone alla coppia “Stalin- Ma a questo proposito ci sono due strade, passando per una spaccatura nella CDU e tra Hitler”: ne resterà in piedi uno e poi nessuno. che sono appunto all’inizio del bivio di fronte CDU - da una parte - e liberali tedeschi - dal- Ma c’è anche una prospettiva di ciclo storico a cui ci troviamo ora: una è indicata da una l’altra - che minacciano la Merkel con la crisi di cui tenere conto. L’Unione Europea ha per- visione “monetarista” e liberista e l’ altra da del governo) “l’unione europea lancerebbe sul messo politicamente la riunificazione tedesca Considerando le cose rimesse così nel loro una visione riformista e sociale dell’economia mercato titoli comuni con garanzie altrettanto e di governare il crollo del Muro di Berlino. ordine logico, il mercato unico è ragione della e del mercato europei. collettive. Il denaro reperito – sostiene il WSJ Non solo. Con gli accordi sull’ euro ha anche moneta unica. Cosa serve allora ad una Unione Il problema del salvataggio dell’euro ha po- - verrebbe poi distribuito a ciascuno dei 17 pae- dato garanzie finanziarie consentendo la parità europea (dal 2009 unione politica con perso- sto all’Europa il problema dell’accelerazione si della moneta unica per coprire le rispettive al marco nell’area della ex DDR. Forse l’Italia nalità giuridica) per avere finalmente realizza- politica dell’Unione. Senza una soluzione po- esigenze di rifinanziamento del debito, che an- sta peggio della ex DDR quando tutta l’Europa to quel capitolo del proprio trattato fondativo? litica si va incontro alla liquidazione dell’euro drebbero approvate in anticipo”. Sempre se- le riconosceva il diritto a un valore della mo- Tra le molte, alcune urgenti ormai da anni: in- e alla liquidazione di tutti. condo il quotidiano americano “i favorevoli ri- neta che la sua economia non vedeva nemme- nanzitutto misure di armonizzazione in campo Ma ci sono appunto due strade alternative tengono che gli eurobond eserciterebbero un no col cannocchiale? Garantiva Bonn? Non ce fiscale, di economia pubblica e di bilancio, di per dare una soluzione al problema politico: la appeal maggiore sugli investitori rispetto ad un la faceva. Il riconoscimento della parità euro- mercato del lavoro, di relazioni industriali, di strada democratica o la strada autoritaria. mercato dei titoli di alta liquidità di oltre 8 tri- marco fu una scelta politica. E fu utile a faci- welfare. Armonizzare non significa uniforma- La visione “monetarista” e liberista del go- lioni di euro, secondo per dimensioni solo al litare il finanziamento economico della riuni- re, ma adeguare le scelte alle singole realtà in verno dell’economia, porta sulla strada auto- mercato del debito degli Stati Uniti. Le euro- ficazione, non fu certo il risultato di un saldo coerenza tra loro. ritaria e questa all’arbitrio, dove non resta che obbligazione - prosegue il WSJ - porterebbero di bilancio certificato da società di rating. I socialisti non sono contro l’euro, non sia- rimettersi alla clemenza degli altri. Nel caso inoltre il tasso di interesse ad un livello medio Sotto il profilo del ciclo storico-politico mo per l’isolamento, ma – a differenza dei li- italiano, per fare un esempio concreto, la BCE compreso tra il basso rendimento tedesco e i l’Unione e la riunificazione tedesca sono in- beristi - per una integrazione tra pari. sta comprando titoli andando contro il suo sta- più alti yeld di Spagna e Italia”. trecciati tra loro e a loro volta, con la fine del L’Europa non è un compito che spetta “a tuto. Agisce cioè in deroga al suo regolamento. quei due” che pretendono di “decidere tutto Basta che la deroga sia eccepita, è sufficiente da soli”, come apostrofò l’allora premier bri- cioè un “basta così”, (un “halt”) e siamo di tannico , Francia e Germania per la nuovo esposti a nuove disposizioni di indiriz- abitudine ma dismessa di riunirsi in separata zo da adottare con nuove misure. Ma “misura CI SCRIVE UN LETTORE sede. No. Tanto meno compete alla BCE. Ora per misura” è il titolo di una tragedia: il tra- spetta al Consiglio europeo, alla Commissio- guardo finale di questa soluzione autoritaria lo l vero problema della crisi che attraversa lʼEuropa, e da ricondurre alla scelta ne, al Parlamento, senza ulteriori impalcature potremmo definire già ora di “neo-imperiali- I voluta di darsi una moneta unica lʼeuro, non accompagnata da un forte mec- giuridiche che complicano e costano. smo“ in seno all’Unione. Ciò per garantire alla canismo politico istituzionale di vero governo della comunità europea. In po- Il Governo italiano, nel predisporre la ma- Germania (la Francia ci prova) le posizioni che parole si e voluto mettere un tetto su una casa senza fondamenta. Sono perfetta- novra, come ormai è deciso anche se a spinto- migliori sul piano dei rapporti di forza in ri- mente dʼaccordo con Soros, la responsabilità dellʼattuale crisi dellʼeuro e da addebitare ni, dovrebbe richiedere al Presidente del Con- mescolamento sui mercati mondiali. al poco coraggio e alla poco lungimirante politica della Germania governata dal Cancel- siglio europeo di fornire le sue pubbliche va- liere Merkel. Una politica fatta più che altro di rinvii, e tesa a garantire gli interessi tedeschi Su una situazione del genere Lenin previde lutazioni ( e riservarsi di metterle all’ordine in unʼEuropa dove non esiste una vera e propria identità politica, e strumenti istituzionali la prima guerra mondiale, ne scrisse, e si pre- realmente frutto di una autentica coesione politica. del giorno di un Consiglio europeo) sulle con- parò di conseguenza. L’Unione come “giardi- Luigi Picarelli – Trento clusioni del vertice e sulle proposte emerse cir- no di casa”, come indotto manifatturiero di ca il rispetto della parità tra gli Stati membri prodotti a valore aggiunto che la Germania (la Sicuramente in quanto è accaduto cʼè qualcosa di poco chiaro: la speculazione non è in un cosiddetto “governo dell’economia” af- Francia ci prova) intende commerciare nel un fenomeno della natura, ma ha indirizzi e nomi e cognomi anche italiani. Mi colpisce fidato ad ulteriori organismi amministrativi mondo e, in parte, rivendere ai paesi produttori infatti la coincidenza tra il momento della scelta del nuovo Governatore della Banca dʼItalia con potere ispettivo e decisionale prevalente stessi nel cosiddetto “mercato unico di qual- e la decisione della commissione per le autorizzazioni a procedere in merito alla richiesta sui parlamenti nazionali e sui governi che han- cuno”. di arresti per Milanese. Questi, ex ufficiale della Finanza, vero o falso che sia, può impli- no sottoscritto il Trattato, sullo stato dei pro- care Tremonti in una brutta avventura. Il ministro mi sembra con le spalle al muro, le sue gressi del Trattato economico e monetario nel- proteste non hanno volume. Se sarà Bini Smaghi tuttora alla BCE, allora bisognerà ricor- dare che proprio lʼannuncio alla vigilia dellʼEurogruppo dellʼ11 luglio per preparare la riu- la costruzione del Mercato Unico europeo e, Anche la visione sociale del governo del- nione del giorno successivo per la Grecia, di una imminente aggressione contro la borsa in questa prospettiva, sulle implicazioni che la l’economia europea ha a cuore la difesa del- italiana veniva prevista dal Fatto Quotidiano e ripresa da un giornale finanziario di serie crisi dell’Euro comporta al raggiungimento di l’euro. Ma la vede attraverso un’accelerazione B online (Wallstreet Italia, che però ha sede a NY) che chiedeva nel weekend precedente, quell’obiettivo che è motivo fondante del- democratica del governo politico. lʼuscita dallʼincarico di Tremonti, implicato nella brutta storia di Milanese, da sostituirsi en- l’Unione Europea stessa. Una Unione politica che ha un mercato uni- tro la domenica prima della riapertura dei mercati asiatici (cioè immediatamente) per evi- co interno, non può difendere la propria mo- tare la minaccia. Il nome che si faceva era sempre Bini Smaghi, legato a Draghi. Con questo esplicitamente confermando - è neta dalla speculazione continuando ad appog- Evidentemente a fattori internazionali - Germania e tenuta del rapporto Germania-Fran- quanto si deve chiedere - che il default non è giarla sulla frammentazione contabile dei “de- cia sullʼEuro - si intrecciano perfettamente fattori interni che hanno aggredito le stesse ammesso per gli stati membri dell’Unione. fondamenta della nostra indipendenza politica con il blitz della lettera. Sono nomi che ri- biti sovrani” nazionali, come partite spezzet- corrono in cordata dal ʻ92 e il loro menù di “consigli” è sempre lo stesso: “privatizzare” tate e incoerenti. (non “liberalizzare” come si dice sbagliando, che è altra cosa. sc Per ciò che resta di vivo nelle forze politiche Tutti i debiti di tutti gli stati membri sono della seconda repubblica, ora il pericolo da debiti in euro. O si abbandona l’euro - e La ringrazio per la sua risposta, l'analisi da lei fatta la condivido pienamente, noi che ve- evitare è di impantanarsi bisticciando come l’Unione europa si scioglie - o si elegge un niamo da una tradizione di vero socialismo riformista, abbiamo questa capacità di vedere comari su secondari dettagli, su questa o quel- “sovrano” che governa un solo debito e una molto più lontano, di quanto non riescono a fare sia l'attuale governo, che l'opposizione la voce, come per gli avanzi del buffet. C’è in- sola moneta, a cui cedere in questo campo la catto-comunista (PD).Il vero problema del nostro paese è legato al fatto di non esprimere vece in gioco l’indipendenza reale del Paese propria sovranità, potendo accedere ad una so- più una classe politica vera, credibile, e se mi è permesso dirlo competente, con la falsa prima delle preoccupazioni elettorali. Senza vranità nazionale nuova e maggiore di quella rivoluzione di tangentopili, distrutti i partiti, la politica e caduta nella rete delle oligarchie sovranità popolare le elezioni sono come le bancarie e finanziarie, che tutto fanno tranne che il bene dell'Italia.Le istituzioni politiche attuale. Perchè essere con falsi argomenti co- di fatto sono asservite a questi potentati economici, con il risultato che oggi il paese espri- definiva Mussolini (che se ne intendeva): “ludi stretti a cedere sovranità ad un “consolato” me una classe dirigente mediocre, incompetente,e di basso livello culturale sopratutto al cartacei”. Votare la manovra, ma solo per ro- mentre è a portata di mano una nazione euro- cospetto di paesi come Francia, Germania e Regno unito.La saluto cordialmente. vesciare un minuto dopo la sconfitta politica pea, più forte sui mercati, dove ritrovare la so- che l’Italia (maggioranza e opposizione, ma vranità ceduta per disporne democraticamente Luigi Picarelli – Trento soprattutto la dignità di tutti) ha subito. s in associazione con gli altri? Questa è una visione del problema econo- Stefano Carluccio CRITICAsociale ■ 7 5-6 / 2011

SPD ■ PARLA IL SEGRETARIO GENERALE, ANDREA NAHLES: “LA MERKEL IN UN VICOLO CIECO” SENZA GLI EUROBOND NON C’È STABILITÀ FINANZIARIA

ntervista ad Andrea Nahles ripre- un contributo fondamentale per la salvaguar- I sa dal blog della SPD. Andrea dia dell’eurozona. Ne avrà la volontà? Nahles è sponente dal 1988 del Per certo, nell’estate tedesca non si vivono Partito Socialdemocratico Tedesco, leader dal le tensioni registrate altrove e questo spiega, 1995 al 1999 del suo movimento giovanile (Ju- in parte, la cautela che la Merkel mostra a sos), ne ricopre dal 13 novembre 2009 la ca- fronte del senso di urgenza avvertito da molti rica di Segretario Generale. in Europa. La Germania è l’unica nazione eu- ropea in grado di “coprire” il debito dei suoi La discussione sulla crisi finanziaria è al pericolanti vicini, ma i suoi cittadini sono ri- momento sulla bocca di tutti e sembra quasi luttanti a pagare per il salvataggio delle eco- che la Merkel adotti gli argomenti e le idee nomie di altri Stati. Mentre le piazze greche, politiche dell’SPD. Perché il partito SPD sta spagnole e persino britanniche sono in subbu- costantemente fornendo degli argomenti glio e in gran parte del Continente (Italia in te- che salvano il “didietro” [sic.!] di Angela sta) si propongono dure misure di austerità, a Merkel, per usare un linguaggio informale? Berlino si discute di tagli fiscali. La questione al momento non riguarda né la Contraddizioni e incongruenze che fanno sì Merkel né i vantaggi strategici che potremmo che la Merkel si trovi tra due fuochi. Da un la- trarre per le prossime elezioni politiche, che to, le sollecitazioni esterne di coloro che, in peraltro sono ancora lontane. La cosa più im- Europa e nel mondo, la accusano di bloccare portante attualmente é l’Europa, la stabilità dei incisive misure anti-crisi (come gli eurobond) mercati finanziari in Europa, i posti di lavoro e di mettere così a rischio la stabilità finanzia- in tutti i paesi dell’Europa, le opportunità per ria internazionale e la stessa sopravvivenza i giovani in Europa, ed è corretto affermare dell’eurozona; dall’altro, le pressioni interne che noi saremmo disposti a impegnarci per un di buona parte delle forze politiche e sociali anno per una soluzione buona e professiona- tedesche, che non vogliono pagare un prezzo le/competente nel Bundestag e che l’SPD non eccessivo per il salvataggio dei vicini in diffi- si tirerebbe indietro per trovare una soluzione coltà. per l’Europa; questa è la nostra linea princi- Evidentemente, le pressioni contrastanti a pale. Non significa però che siamo soddisfatti cui è sottoposta devono avere indotto la Can- della gestione della crisi della Sig.ra Merkel, celliera all’attendismo, notano i commentatori che agisce solo in vista delle due settimane a del Iht, ma è altrettanto evidente che, prose- venire e poi non si sa come si andrá avanti. Al guono, più la Merkel tarderà a prendere una momento accade che le persone si sentono decisione netta sulla questione e più la sua lea- sempre piú insicure ogni volta che viene an- dership verrà fiaccata, sia dagli sbandamenti nunciato un nuovo vertice; la situazione è mol- della sua coalizione di governo che dagli scric- to preoccupante, ma noi siamo disposti a ten- chiolii di un’Europa sempre più fragile. dere la mano dove è necessario per raggiunge- Berlino negli ultimi tempi ha rimarcato la re una maggiore stabilità in Europa. sua posizione di contrarietà agli eurobond. Sia la Merkel che il ministro delle Finanze, Wol- All’inzio l’opinione tra economisti con- fgang Schäuble lo hanno ripetuto ufficialmen- servatori e liberali era quella di respingere te. Inoltre, i liberali, partner di coalizione dei fortemente l’idea degli Eurobonds, ora peró cristiano democratici, non perdono occasione si fa avanti un esperto dopo l’altro che si di- per minacciare la loro uscita dal governo nel chiara a favore, dicendo che potrebbe esse- attraverso gli Eurobonds potrebbero frainten- l’europarlamentare conservatore, Burkhard caso in cui la Cancelliera desse il suo assenso re una o addirittura l’unica soluzione. Forse dere la situazione come carta bianca per fare Balz, aveva definito ingiustificabile il catego- all’emissione degli eurobond. A poco erano si- tu ci potresti spiegare quale sia il vantaggio nuovi debiti. Io credo che sia possibile preve- rico rifiuto opposto agli eurbond da molti suoi nora servite le prese di posizione di diverse au- e lo scopo degli Eurobonds? nire questo comportamento; l’SPD propone colleghi di partito e di coalizione. torevoli personalità europee, convinte dell’ef- La situazione attuale è che i paesi che hanno che vengano emanate direttive volte ad impe- I critici della Merkel insistono perché si im- ficacia degli eurobond come strumento di di- già difficoltà stanno pagando interessi sempre dire un tale comportamento. pegni con maggiore energia per ricostruire la fesa dagli attacchi speculativi diretti contro i più alti per i crediti che contraggono dai mer- Sono inoltre convinta che si siano resi conto fiducia dei mercati nell’euro e placare i venti paesi a elevato debito. Oltre a cati finanziari e questo genera nuovi problemi. in Italia, in Spagna e ovunque che sia neces- di crisi che scuotono il Vecchio Continente. Le e a Giulio Tremonti, si sono infatti espressi in Finché esisteranno molteplici/diversi prestiti sario agire in modo responsabile, perchè noi rimproverano insomma una mancanza di lea- tal senso il presidente dell’Eurogruppo, Jean- statali, ci sará sempre speculazione e alla fine tutti ci troveremmo nei pasticci se non si lavo- dership. “La Merkel prima tasta gli umori Claude Juncker e il commissario Ue per gli la crisi continuerá solo ad aggravarsi. Abbia- rassimo insieme. Gli Eurobonds ci porteranno dell’opinione pubblica, poi agisce”, nota Irwin Affari Economici e Monetari, Olli Rehn. mo visto un vertice d’emergenza dopo l’altro il progresso necessario. Il ministro delle finan- Collier, professore di Economia all’Università E’ lecito attendersi un segnale della dispo- senza che ne sia uscita una soluzione valida; ze Rösler si rifiuta con tutta la forza, l’intero Libera di Berlino. “Come la gran parte dei lea- nibilità tedesca ad assumersi le proprie respon- questo sta sgretolando la fiducia dei cittadini, FDP si rifiuta, ci sono delle liti nel Bundestag, der europei, la Cancelliera sta seguendo le im- sabilità davanti alla crisi che investe l’Europa? sopratutto in Germania. Per questo motivo sa- ma adesso è davvero arrivato il momento in pressioni e le paure della pubblica opinione Presto per dirlo. Tuttavia, i sorprendenti dati rebbe importante ora che si agisse uniti, che ci cui la Cancelliera si mostri determinata e pren- nazionale e dei suoi colleghi in parlamento e Eurostat sulla stagnazione dell’economia te- fosse un’azione congiunta. “Eurobonds” signi- da le sue decisioni con saggezza, per il nostro nell’esecutivo. Dovrebbe invece dirigerli. desca nell’ultimo trimestre e i crescenti dis- fica semplicemente che tutti i paesi pagano gli futuro. Gli Eurobonds verrano introdotti, la Consideriamo per un attimo il peso della Ger- sensi interni sulla linea da tenere rispetto agli stessi tassi di interesse. E questo è il vero gran- questione di quando accadrá in Europa dipen- mania e la sua enorme influenza nella Ue; è eurobond dovrebbero far riflettere la coalizio- de vantaggio: si mette fine alle speculazioni, de dalla Merkel, e io posso solo consigliare chiaro che se Berlino (come sembra in queste ne giallo-nera che regge il Paese. La Germania si crea maggiore sicurezza per la pianificazio- che accada il più presto possibile perchè altri- settimane) decide di allontanarsi dal progetto ha tutto l’interesse, quantomeno nel lungo pe- ne dei paesi che si trovano in difficoltà, ma an- menti vedremo un inasprimento della crisi in- europeo, le fondamenta stesse dell’Unione ri- riodo, a impedire che l’architettura finanziaria che per quelli che sono attualmente ancora for- vece di un sollievo”. schiano il tracollo”, aggiunge Charles A. Kup- europea crolli. Le ripercussioni economiche e ti, ma che potrebbero ancora essere trascinati Mentre la giovane segretaria generale della chan, professore di Relazioni Internazionali al- politiche per l’Occidente tutto sarebbero de- nella spirale, come ad esempio Francia e Ger- SPD trova controproducente per la stessa Ger- la Georgetown University. “La Merkel deve vastanti. I socialdemocratici tedeschi ne hanno mania. mania la politica da borgomastro della Merkel, bilanciare le responsabilità tedesche verso il preso atto e la stessa convinzione va diffon- Significa cioè portare più sicurezza nella a poche ore dall’incontro parigino con Sarko- resto d’Europa con le esigenze domestiche, e dendosi nella Cdu. Aldilà della resistenza pianificazione e maggiore stabilitá per tutti, zy, anche in casa CDU si alzano voci critiche. lo deve fare con grande attenzione”, avverte ideologica del junior partner liberale, gli umori tassi di interessi più bassi per i paesi piú deboli Johann Wadephul, parlamentare dei cristiano Jan Techau, direttore di Carnegie Europe, della coalizione che regge il governo della senza, a mio parere, aumentare i tassi per i cit- democratici (Cdu), aveva affermato di non think tank con sede a Bruxelles. Impressioni Merkel stanno lentamente cambiando in senso tadini tedeschi. Alla fine sarebbe una soluzio- considerare gli eurobond “opera del diavolo”. raccolte da Judy Dempsey e Nicholas Kulish, favorevole agli eurobond. La Cancelliera do- ne buona e sicura. A sua volta, Armin Laschet, membro del board che per l’International Herald Tribune (Iht) vrà tenerne conto. L’Europa attende. s Il problema che viene avvertito da alcuni è esecutivo del partito della Merkel, aveva chie- indagano le dinamiche interne di un Paese, la che i paesi a cui vengono imposti tassi inferiori sto un dibattito aperto sulla questione. Infine, Germania, chiamato nei mesi a venire a dare (A cura di Fabio Lucchini) 8 ■ CRITICAsociale 5-6 / 2011

■ POTERI GLOBALI E DECLINO DELLO STATO NAZIONALE NEO-MUNICIPALISMO IL LABOUR RITORNA ALLE COMUNITÀ LOCALI

Fabio Lucchini

a sventata crisi del debito negli della Chiesa e il patriottismo sono componenti L Usa non ha impedito lo scioc- cruciali e costitutive della tradizione laburista. cante abbassamento del rating Berlinguer e Gramsci lo avevano capito molto statunitense da parte di Standard&Poor’s. Un bene. Dobbiamo collaborare con il popolo, altro segnale di ciò che Bobby Butcher segna- non fargli la guerra. Per questo il Blue Labour lava pochi giorni or sono dalle colonne di Pro- si rifiuta di lasciare alla destra il terreno della spect: “Gli Stati nazione si stanno confrontan- famiglia, della patria e della fede... E’ un mo- do con forze globali che vanno oltre le loro ca- vimento di rinnovamento civico e patriottico pacità di controllo individuali”. La tipica rea- nel quale sono centrali responsabilità e demo- zione in un momento come questo rimanda al- crazia…E’ troppo semplice sostenere che sia- l’arroccamento interno che si articola in nazio- mo a sinistra sui temi economici e a destra su nalismo, protezionismo e parrocchialismo. quelli sociali… Tutti elementi che Butcher ritrova nel movi- Il primo New Labour era davvero buono: mento del Blue Labour, che predica il recupero patriottico, cristiano, partecipativo. Il proble- dei vecchi valori municipali e locali per con- ma è stato che, una volta preso il potere, esso nomico”. A sostegno della sua critica, cita la che per perseguire grandi finalità redistributive trastare i danni prodotti dall’iniqua finanza ha sviluppato una visione non mitigata della recensione che David Runciman (London Re- che incontravano l’approvazione delle pubbli- globale. Di cosa stiamo discutendo? globalizzazione finanziaria, senza fare ricorso view of Books) propone de The Labour Tradi- che opinioni. Negli ultimi quarant’anni il com- Recentemente, è apparsa sul quotidiano Eu- a modelli di mediazione. E’ dura per un ingle- tion and the Politics of Paradox: The Oxford pito si è rivelato arduo. Ciò che dell’analisi di ropa una lunga intervista di Filippo Sensi a se riconoscere che l’economia sociale di mer- London Seminars 2010-11, l’ultimo lavoro col- Glasman non convince Runciman è la convin- Maurice Glasman, teorico e guida del Blue cato tedesca, con la sua co-determinazione, le lettaneo curato da Glasman, insieme a Jonathan zione che la micro-politica possa sostituire in- Labour, il movimento che si pone l’obiettivo banche locali, sia quella che in Europa funzio- Rutherford, Marc Stears and Stuart White. teramente la democrazia rappresentativa lega- di riscrivere l’agenda delle priorità del partito na meglio. La vera passione che anima il Blue Labour, ta alle istituzioni liberaldemocratiche. Se laburista di Ed Miliband. Nelle parole dello Quanto al mio approccio, non sono un co- nota Runciman, è la forte sensazione che il l’obiettivo del Blue Labour è organizzare una stesso Glasman: “Il Blue Labour è quella parte munitarista. Costruire comunità richiede lea- Paese (la Gran Bretagna, ndr) sia stata stuprata resistenza localistica contro le prerogative del- della tradizione socialista che mette il bene co- dership, energia, innovazione e atti formidabili dai banchieri sotto gli occhi dei governi labu- lo Stato, il movimento è destinato a una serie mune al centro della vocazione del movimento di iniziativa individuale, e il comunitarismo risti. Gli esecutivi blairiani sarebbero stati so- di sconfitte brucianti o a rimanere comunque e del partito laburista. La sua missione storica non ha nulla a che vedere con questo. I mercati praffatti dagli affaristi della City perché privi sulla difensiva. è, dunque, quella di rimettere insieme ciò che hanno bisogno di regole condivise, solidarietà, delle risorse intellettuali per organizzare una Runciman propone un’alternativa. Le crisi è diviso... La sinistra è diventata progressista, fiducia e intervento dello Stato. Perciò, non so- resistenza, convinti com’erano della morte del dell’Ue e dell’euro sono opportunità da coglie- accademica e di ceto medio; se passassimo il no neanche un liberale… Il Blue Labour non Big State socialista, dell’inevitabilità della glo- re. I laburisti (e i riformisti tutti) dovrebbero nostro tempo con gente simile capiremmo che considera gli esseri umani come merce che si balizzazione e della centralità del ruolo della allargare i propri orizzonti e tentare davvero non sono affatto persone serie, pensatori acuti muove priva di vincoli nel mondo, a caccia di politica nel far sì che i consumatori avessero di incidere a livello europeo, utilizzando la lo- e strateghi politici. Hanno troppi principi. stipendi più alti. Tanto più in quanto sostenia- accesso ai servizi alle condizioni migliori pos- ro influenza per parlare in nome delle opinioni Molti sono integralmente secolarizzati, senza mo politiche internazionali che portano ad una sibili data la mal parata. Per Glasman, invece, pubbliche che si sentono oggi depredate dal alcuna consapevolezza del peccato, del potere mercificazione della terra nei loro paesi di pro- il consumismo si afferma quando il liberali- capitalismo globale. Utopia? Può darsi, ma al- che posseggono e del modo umiliante con il venienza, cosicché di fatto le persone sono co- smo alza bandiera bianca. Secondo l’influente meno non rassegnazione alla sconfitta. Il più quale si rivolgono alle persone. Quando par- strette ad andarsene dalla propria patria. Ciò intellettuale britannico recentemente innalzato grosso errore commesso da un leader brillante lano di noi ci definiscono dilettanti, assertivi porta ad un taglio drastico dei salari, livellati alla Camera dei Lord, la risposta alla crisi che come David Miliband è stato di non accettare e snob, ma in realtà tutto quello che abbiamo verso il basso, e a una lotta tra migranti e gente investe le società contemporanee sta piuttosto la nomina a ministro degli Esteri della Ue, ri- è solo un pezzo di carta come la laurea. Così, del luogo. Dobbiamo rafforzare, piuttosto, le nel potere delle comunità auto-organizzate, fiutando così di muoversi su un palcoscenico un impegno autentico con il popolo e le fami- istituzioni di una vita in comune. Generare so- perché solo quando gli individui si uniscono adeguato alle grandi battaglie del nostro tem- glie operaie, per onorare la loro etica e stile di lidarietà nelle comunità attraverso l’interesse in nome di qualcosa di più sostanziale dei di- po. Sotto questo punto di vista, conclude Run- vita, è centrale per il Blue Labour. I colletti comune…”. ritti condivisi essi riescono a far sentire la pro- ciman, non posso che riconoscere a Tony blu, però, sono solo una parte del nostro sfor- Butcher vede nell’approccio brevemente de- pria voce contro le minacce del mondo ester- Blair, un politico che non amo, la lungimiran- zo. In Italia, così come in Inghilterra, la vita scritto un velleitario tentativo di “riportate in- no. Glasman vorrebbe insomma intrappolare za di aver proposto un presidente dell’Unione familiare, il rispetto per le tradizioni etiche dietro le lancette dell’orologio civico ed eco- il capitalismo in associazioni locali che confe- legittimato dal fatto di essere eletto diretta- riscano alla gente la forza di ribellarsi all’af- mente dai cittadini. Quella è stata una genuina farismo imperante. Una micro-politica demo- e radicale presa di coscienza dei cambiamenti cratica. L’ideologo, vicino a Ed Miliband, met- necessari a un profondo rinnovamento della te sotto accusa il liberalismo per la sua ecces- democrazia rappresentativa in Europa. Piutto- siva astrattezza, per i vuoti richiama a giusti- sto che cercare soluzioni locali, dovremmo ri- zia, uguaglianza ed equità, spesso così lontani conoscere che i problemi che colpiscono i cit- dalla dura esperienza quotidiana fatta di biso- tadini hanno assunto una dimensione globale gni e interessi. e richiedono pertanto soluzioni globali. E’ impossibile negare l’originalità di alcune Nel mezzo della tempesta che scuote i mer- suggestioni di Glasman, che evoca l’obiettivo cati internazionali e i nostri stili di vita, ripren- del “Socialismo in una contea” ossia dell’”au- de Butcher, dovremmo considerare le opportu- to-governo all’interno delle istituzioni rifor- nità che un effettivo governo macro-regionale mate del regno”. Il titolo del suo libro “politics è in grado di offrire. In un mondo polarizzato of paradox” fa riferimento ai paradossi più tra un’élite globale che vede le sue rendite in eclatanti della democrazia contemporanea: lo- continua espansione nonostante la crisi e una calismo e centralismo, risposta ai quesiti ed eterogenea e sempre più proletarizzata classe elusione degli stessi, apertura e chiusura al medio-bassa colpita da un inarrestabile declino pubblico, flessibilità e sclerosi e soprattutto, la del potere d’acquisto, si avverte l’urgenza di tendenza della politica a trasformarsi quando adeguati strumenti di protezione dall’instabilità le cose vanno per il peggio abbinata all’inca- dei mercati. Una più profonda integrazione a pacità di riformarsi dopo i successi. Vi è stato livello europeo, ad esempio, permetterebbe un un momento in cui la democrazia è riuscita a coordinamento delle politiche economiche sta- tener testa al capitalismo. Tra le Grande De- tuali e consentirebbe un’efficace gestione na- pressione degli anni trenta e lo Shock petroli- zionale delle insidiose forze globali che, anche fero degli anni settanta, i politici hanno saputo in questi giorni, minacciano le prospettive di utilizzare il potere delle istituzioni democrati- vita di molti cittadini. s CRITICAsociale ■ 9 5-6 / 2011

■ LA “MANO INVISIBILE” DEI MERCATI: IL FONDO BLACK ROCK, LA VIA DEL PIL AL POTERE SUGLI STATI “MASTERS OF UNIVERSE” E SOVRANITÀ NAZIONALI

esempio del caso Black Rock: come un grande fon- L’ ASPENIA ■ I GOVERNI ELETTI HANNO PERSO LA GUERRA CON LE AGENZIE DI RATING NON ELETTE do di risparmio partecipi nei maggiori gruppi quotati in Borsa, sposti capi- tali da uno Stato all’altro e possieda le società UN NEW DEAL PER L’EUROPA di rating. In questo caso entrambe le principa- li: Moody’s e S&P. Sono loro che decidono se mettere o togliere soldi in questo o quel paese, attraverso queste o quelle banche, incidendo Giuliano Amato e Enrique Baron con i patrimoni amministrati su quote di Pil ta- li da condizionare gli stessi governi nazionali. Naturalmente fanno anche le politiche dei Europa ha perduto la guerra tra i governi eletti e le acquistare il loro debito. E non ha bisogno di farlo l’Unione Europea cambi e dei crediti che le loro banche adottano L’ agenzie di rating non elette. I governi cercano di go- per emettere i suoi bond. Le obbligazioni USA sono finanziati con la verso imprese e famiglie. Un grosso problema vernare, ma le agenzie di rating dettano le regole. politica fiscale comune. L’Europa non ne dispone. Ma gli Stati mem- sociale, classista, ma pur sempre minore ri- Gli elettori lo sanno e alcuni Stati membri si oppongono a trasferi- bri la cui quota di debito nazionale è stata convertita in bond UE pos- spetto alla somma delle volontà politiche in- menti di bilancio verso altri Stati. Eppure, alcuni di essi, tra i quali la sono servirlo tramite le entrate fiscali nazionali, senza trasferimenti ternszionali se associate ed indirizzate ad Germania, hanno profittato di un euro che ha un tasso di cambio più di bilancio da parte degli altri. un’unica definizione democratica dei loro basso e più competitivo di quanto sarebbe in un’eurozona formata solo L’Europa ha anche un ulteriore non trascurabile vantaggio. La mag- standard giuridici. da un nucleo ridotto di paesi forti. Il default da parte dei paesi più gior parte degli Stati membri è fortemente indebitata in seguito al sal- L’interpretazione economica del diritto, di esposti dal punto di vista del debito colpirebbe le banche e i fondi pen- vataggio delle banche. Ma questo non è il caso dell’Unione. Anche scuola liberale e riformista socialista, può of- sione nel centro dell’Europa come nella periferia. Nessuno è immune. considerando l’acquisto di parti del debito nazionale dopo maggio frire suggerimenti di approccio al problema, La risposta è non meno Europa, ma più. Jean-Claude Juncker e dell’anno scorso, il suo debito è inferiore all’1% del suo PIL. più efficaci della “mano invisibile” liberista Giulio Tremonti hanno proposto la conversione di una quota del de- Si tratta di meno di un decimo dell’ammontare delle obbligazioni che è la moderna versione della “mano morta” bito nazionale in obbligazioni UE come strumento di stabilizzazione emesse dagli Stati Uniti per finanziare il New Deal, il cui successo clericale: potere temporale di ciò che sta sem- della crisi attuale. Siamo d’accordo. consentì di finanziare il Piano Marshall per la ricostruzione dell’Eu- pre al di là, invisibile e irraggiungibile. La decisione di una simile conversione non richiede l’unanimità. ropa dopo la seconda guerra mondiale, di cui la Germania fu il prin- Si tratterebbe di una cooperazione rafforzata, come fu la creazione cipale beneficiario. stessa dell’euro. I governi che volessero mantenere obbligazioni pro- I bond europei non avrebbero necessariamente bisogno di nuove In queste settimane, e probabilmente ancor di prie, come potrebbe essere il caso della Germania, potrebbero farlo. istituzioni. I bond protetti dai mercati potrebbero essere detenuti più nei prossimi mesi, la questione di chi con- Siamo d’accordo con Juncker e Tremonti sul fatto che le obbliga- dall’European Financial Stability Facility. Bond destinati alla cresci- trolla l’economia mondiale potrebbe diventare zioni europee possano essere commerciate a livello mondiale e at- ta; potrebbero essere emessi dall’EFSF o dall’European Bank Group. argomento frequente di discussione. trarre le eccedenze dei fondi sovrani e delle economie emergenti i cui Essi potrebbero essere serviti dalle entrate dei progetti co-finanziati In merito al controllo dell’attuale economia governi rivendicano un sistema valutario più articolato. Si tratterebbe così come lo sono le obbligazioni della BEI. mondializzata, esso si sviluppa a partire da di flussi finanziari verso l’Unione piuttosto che di trasferimenti fiscali La BCE è il guardiano della stabilità dei prezzi, ma la BEI può in- grandi centri finanziari – un’espressione que- al suo interno. tervenire a salvaguardia della crescita. I finanziamenti di progetti dalla sta che, se non spiegata in modo concreto, ri- Ma suggeriamo che la conversione di una quota del debito nazio- BEI sono già doppi rispetto a quelli della Banca Mondiale. La quale schia suggerire al comune cittadino l’immagi- nale verso l’UE non deve essere posta sul mercato. Potrebbe essere da 50 anni ha emesso proprie obbligazioni senza garanzie nazionali o ne di oscuri burattinai che tirano i fili delle detenuta direttamente dall’Unione. Non essendo oggetto di scambio trasferimenti fiscali. Nessuno dei principali Stati membri dell’eurozona speculazioni che ogni giorno spostano per il sarebbe esente dalla valutazione delle agenzie di rating. Il suo tasso calcola i finanziamenti della BEI all’interno del debito nazionale. mondo migliaia di miliardi, distruggendo in di interesse potrebbe essere deciso in una misura sostenibile dai mi- Le obbligazioni non sono moneta stampata. Non sono finanza in pochi secondi, come accaduto anche nella nistri delle Finanze dell’eurogruppo. Sarebbe immune dalla specula- deficit. Le emissioni nette di obbligazioni da parte dell’Unione signi- Borsa italiana nelle ultime settimane, la ric- zione. Governerebbero i governi piuttosto che le agenzie di rating. ficherebbero flussi di fondi per finanziare la ripresa europea, piuttosto chezza prodotta col lavoro di popoli interi. In Suggeriamo anche che bisogna imparare dalle lezioni del New Deal che l’austerità. Ci rivolgiamo all’Ecofin e al Consiglio europeo per- realtà, il solo vantaggio di oggi è che queste americano degli anni Trenta che hanno ispirato la proposta di Jacques ché adotti questa linea sia per salvaguardare l’eurozona, sia per svi- forze si mostrano con estrema evidenza, per Delors nel 1993 diretta ad accompagnare una valuta comune con ob- luppare la coesione economica e sociale attraverso un New Deal per cui basta applicarsi con attenzione per com- bligazioni europee. l’Europa. s prendere come esse operano in concreto. L’amministrazione Roosevelt non ebbe bisogno di far finanziare o C’è un’espressione inglese che viene usata di garantire i bond degli Stati Uniti da parte degli stati dell’Unione, co- (Documento firmato anche da Michel Rocard, Jorge Sampaio, frequente dagli addetti ai lavori: masters of the me la California o il Delaware, esigere trasferimenti di bilancio, o Mario Soares e Guy Verhostad) universe, “padroni dell’universo”, per definire il potere dei grandi gruppi finanziari mondiali. Per farne comprendere la portata, faremo un ca- so concreto, senza con questo voler attirare su di un nome l’odio o il risentimento di nessuno, Ai primi successi che permisero a Fink di In pochi anni, questo lavoro ha in realtà col- clays Global Investor, rilevata da BlackRock semplicemente per illustrare come la potenza far guadagnare alla First Boston cento milioni locato BlackRock in una posizione di control- nell’estate 2009 per 13,5 miliardi di dollari. del denaro speculativo abbia raggiunto dimen- di dollari in soli tre mesi, seguirono delle per- lo su entrambi i versanti della speculazione fi- Questa operazione, alla quale hanno parteci- sioni e capacità mai viste nella storia. dite consistenti, che portarono al licenziamen- nanziaria internazionale, grazie al fatto che la pato con 2,8 miliardi di dollari anche i fondi BlackRock, l’esempio che proponiamo, è to dello stesso Fink, il quale però, grazie a que- società era in grado di svolgere sia i compiti sovrani, si noti, di Cina (Cic) e Kuwait (Kia), una società americana con sede a New York sta esperienza non del tutto positiva, aveva di consulenza nella valutazione e scelta dei mi- il super gestore Usa ha ora in portafoglio fra che, al 31 marzo 2011, dispone di 9.300 dipen- maturato un’idea ancora più stimolante: pro- gliori investimenti, sia nella intermediazione l’altro il 2,7% di Eni, il 3,8% di Unicredit (dal denti, dislocati in 26 Paesi del mondo in Nord prio rispetto all’altissima rischiosità dei nuovi e nella gestione di interi pacchetti di titoli, in- 2,2% della sola Barclays), il 3% di Enel, Intesa e Sud America, Europa, Asia, Australia, Medio prodotti finanziari, che negli anni Novanta clusi quelli maggiormente a rischio e quindi Sanpaolo, Mediobanca e Ubi (rispetto a quote Oriente ed Africa. Il suo attuale amministrato- avrebbero avuto un vero e proprio boom, egli anche maggiormente redditizi. Barclays pari al 2%), il 2,9% di Generali (dal re delegato è Laurence D. Fink, che ne è stato aveva conoscenze dei meccanismi sottostanti Da questa posizione privilegiata, l’azione di 2%) e di Fonsai, il 2,8% di Telecom e di Bul- anche il fondatore, nel 1988. Fink, quando la- ideali per offrire agli investitori indicazioni in BlackRock non ha più conosciuto confini. Og- gari, il 5,8% di Mediaset (prima era sotto il 5% vorava alla First Boston, una delle principali grado di ottimizzare i guadagni e ridurre i ri- gi la società di gestione patrimoniale statuni- e diventa così il secondo socio dopo Finin- banche americane, ebbe un’intuizione fonda- schi. “Wall Strett – scrive Heike Buchter su tense è divenuta, ad esempio, la principale vest), il 2,7% di Fiat, il 2,2% di Atlantia e di mentale, che lo rende uno dei precursori del Die Zeit, è divisa in due gruppi: il sell side cioè azionista della borsa tedesca (che di recente si Finmeccanica, il 3,5% di Banco Popolare (dal sistema dei titoli derivati basati sui mutui ipo- le banche, che confezionano e vendono i pro- è fusa proprio con quella di New York) e con- 2%), il 2% di Terna. tecari: si rese conto infatti che le banche avreb- dotti finanziari, e il buy side, i clienti che li trolla quote azionarie delle principali aziende Al 31 marzo 2011, BlackRock dichiara nei bero potuto creare, coi crediti immobiliari pre- comprano: grandi investitori come i fondi pen- della Germania: Adidas, Allianza, Basf, Deut- suoi documenti ufficiali pubblici di gestire senti nel proprio portafoglio, un nuovo tipo di sione, le fondazioni, i fondi di investimento o sche Bank, le industrie farmaceutiche Merck, 3.648 miliardi di dollari di patrimoni ammini- prodotto da collocare sui mercati finanziari, le divisioni finanziarie delle multinazionali. il produttore di materiali edili HeidelbergCe- strati: una cifra incredibile, pari all’intero Pro- creando cioè proprio quel mercato che è stato (…) Fink avrebbe messo le conoscenze matu- ment, solo per fare qualche nome. Lo stesso è dotto Interno Lordo della Germania, superiore all’origine del crack finanziario dell’estate del rate nel sell side a disposizione del buy side e avvenuto anche altrove, come in Italia, a se- anche a quello italiano che oltrepassa i 2.000 2007 e del successivo dilagare dell’attuale cri- avrebbe valutato da esperto indipendente le of- guito di una delle più importanti operazioni miliardi di dollari. Si tratta probabilmente della si internazionale. ferte delle banche”. sviluppate da BlackRock, la fusione con Bar- più grande azienda finanziaria della storia che, 10 ■ CRITICAsociale 5-6 / 2011

in virtù dei collegamenti con i maggiori inve- calcolo composto da cinquemila computer di- nanziaria esterna (20%), salute del settore fi- quella del rapporto con forze della finanza stitori privati e istituzionali del mondo, dispone slocati in quattro località segrete che eseguono nanziario (30%), volontà di pagare (10%). La mondiale le cui capacità eccedono quelle pro- ovviamente di un potere senza equivalenti. circa duecento milioni di operazioni alla setti- ponderazione di questi elementi determina ap- duttive dello stesso Paese e che sono con ogni In una recente occasione, abbiamo già visto mana, per conto di una rete di 40 clienti prin- punto la “graduatoria finale” dell’indice, dalla evidenza in grado di condizionarne, dall’ester- infatti che BlackRock detiene quote azionarie cipali, che calcolano “ogni giorno, ogni minu- quale apprendiamo, ad esempio, che l’Italia si no e dall’interno, le scelte sul piano socio-eco- anche delle maggiori agenzie di rating, come to e a volte anche ogni secondo il valore delle trova, come livello di rischio del proprio de- nomico, sulla base di una pura logica di pro- Moody’s e Standard&Poor’s, agenzie che han- azioni, delle obbligazioni, delle monete e dei bito pubblico, ad essere ad un livello superio- fitto, non soggetta in alcun modo al controllo no acquisito il potere, da una parte, di valutare titoli di credito contenuti nei portafogli d’in- re a India, Sud Africa, Messico, Turchia, Spa- ed alla valutazione da parte dei popoli che l’affidabilità di banche e Stati, ma, dall’altra, vestimento”, allo scopo di prevedere “come gna, Argentina, Irlanda, Ungheria; e a stare compongono queste comunità. In questo sen- anche degli stessi prodotti che BlackRock con- potrebbero variare i prezzi dei titoli se dovesse meglio solo rispetto a Egitto, Venezuela, Por- so, dunque, parlavamo di schiavitù del debito, trolla e offre ai suoi clienti, senza che questo cambiare il contesto”. Secondo quanto ha di- togallo e Grecia. come soggezione, appunto, delle nostre comu- abbia dato finora luogo a nessun tipo di rea- chiarato a Die Zeit, Rob Goldstein, il “custode Lasciamo volentieri agli specialisti finanzia- nità nazionali ad entità che sfuggono a qual- zione politica. di Aladdin”, “la nostra attenzione diviene qua- ri la valutazione della validità delle diciassette siasi controllo democratico, pur avendo il po- Non può sorprenderci, quindi, che la società si maniacale quando bisogna conoscere nel righe dedicate al caso Italia, sufficienti nel rap- tere di influenzare scelte fondamentali, come americana abbia acquistato in tal modo anche dettaglio ogni singolo strumento e poi fari porto a concludere che “crediamo che l’Italia quelle di un modello di organizzazione sociale un peso politico senza pari, dal momento che un’idea dell’intero portafoglio. È una specie è forse un caso in cui i mercati sono troppo ot- ed economica. le stesse autorità di governo si sono rivolte a di risonanza magnetica, a cui sottoponiamo i timisti in merito al suo rischio sovrano e do- Il fatto che lo scorso 12 luglio il commissa- lei nei momenti più drammatici della crisi at- portafogli di tutti gli investitori”. vrebbero essere più propensi ad assumere po- rio europeo della concorrenza Joaquin Almu- tuale: nel marzo del 2008, ad esempio, quando Su questa via, per BlackRock si sta aprendo sizioni difensive”: esse, unite alle contempo- nia abbia affermato che non esistono elementi è stato deciso il salvataggio della Bear Stearns, anche una nuova tipologia di servizio che rap- ranee uscite della previsione di Moody’s e per avviare un’azione dell’antitrust europeo l’allora responsabile della Federal Reserve, presenta la logica estensione del potere politi- Standard&Poor’s, di cui ricordiamo la stessa contro le agenzie di rating (“non vediamo fi- Tim Geithner, ha chiesto alla BlackRock un co acquisito da questi masters of the universe BlackRock è azionista, hanno avuto sicura- nora la possibilità di reagire contro questo oli- rapporto sull’esposizione dell’istituto di cre- finanziari, grazie al fatto che sono divenuti tali mente effetto nell’indirizzare l’attacco della gopolio”), dimostra che nemmeno un’entità dito rispetto ai famigerati subprime, i titoli le- proprio in quanto, come abbiamo visto, di- speculazione sulla Borsa di Milano, vista politico-economica del livello dell’Unione Eu- gati ai mutui ipotecari spazzatura; lo stesso è spongono di risorse finanziarie pari a quelle l’ampiezza e autorevolezza dei patrimoni fi- ropea ha le idee e il coraggio necessari per in- avvenuto poco dopo, quando il governo Usa delle maggiori potenze industriali del pianeta, nanziari che questo gestore amministra a livel- dividuare e percorrere nuove vie, che sottrag- ha affidato a BlackRock il compito di gestire i sono quelli che potremmo definire degli Stati lo mondiale. gano i nostri popoli alla presa di poteri mon- titoli spazzatura di Aig, il colosso assicurativo finanziari totalmente indipendenti. Al di là del fatto che questo tipo di analisi diali che stanno riconfigurando la stessa de- di cui era in corso un affannoso salvataggio. Nel giugno 2011, infatti, destinato all’atten- abbia un valore “scientifico” e che indici di mocrazia politica così come essa è stata pen- Ma non basta: riportavamo infatti, nello studio zione degli esperti, il centro studi di Blac- questo tipo siano davvero affidabili, la questio- sata e attuata fino ad oggi. s che Clarissa ha dedicato nel 2008 alla crisi dei kRock, il BlackRock Investment Institute, ha ne di fondo che si pone ad un Paese sovrano è Clarissa.it mutui, un’altra rilevante notizia sul ruolo della BlackRock: “Come se non bastasse, e questo forse dà an- che l’idea della gravità della crisi in atto, si sta provvedendo anche diversamente, attraverso la BASILEA ■ IL PRIMO PASSO È ANNULLARE GLI ACCORDI creazione di “superfondi”: abbiamo notizia di uno negli Stati Uniti ed uno in Francia. J.P. UN’AGENZIA DI RATING EUROPEA Morgan, Bank of America, Citygroup intendo- no costituire un superfondo da 50-60 miliardi di dollari, rilevando l’attivo di alcuni dei vei- coli di investimento creati dalle banche (SIV). Giuseppe Scanni Si tratta di creare una sorta di Super-SIV (fon- te: International Herald Tribune, 15 ottobre 2007), denominato Master Liquidity Enhance è stato chi nel primo pome- to per l’attività finanziaria cre ando un “effetto Conduit e gestito dalla società di investimenti C’ riggio di venerdì scorso ha gregge” che è impossibile fermare. BlackRock. Un fondo di cui sarebbe ispiratore letto su Twitter, un social Così accade che 100 (dico cento!) analisti di addirittura il segretario del Tesoro Usa, Hank network, che l’agenzia di rating Standard & S&P sono responsabili dello studio e dell’ana- Paulson, già CEO di Goldman Sachs”. Poor’s avrebbe abbassato la valutazione dei ti- lisi dei conti di 136 paesi! Dopo aver dimostra - toli statunitensi. Nel corso della settimana pas- to una sublime incompetenza, oggi questi nuo- sata e-mail di al cuni grandi fondi speculati vi vi signori dell’abracadabra mascherano la loro Vediamo bene quindi come il potere di un avevano “percepito” le valutazioni di Stan- incompetenza e la loro inesperienza dietro va- colosso finanziario internazionale riesca a di- dard&Poor’s e venduto aggressiva mente allo lutazioni politiche che non fanno parte delle ventare fondamentale anche sul piano politico, scoperto provocando la caduta violenta delle loro attribuzioni. Come giudicare differente- quando crisi come quella ancora in corso ri- borse mondiali. Come sia stato possibile che i mente, infatti, il comunicato dello scorso sa- chiedono l’intervento dello Stato e quest’ulti- fondi speculativi, prima, e i risparmiatori, do- bato di S&P che, per giustificare le sue valu- mo si trova obbligato a ricorrere proprio ai po, fossero messi a conoscenza delle va- tazioni sulla perdita della triplice A agli Stati grandi della finanza, soprattutto in quanto, co- lutazioni di un’agenzia di rating che, nella de- Uniti, ha imputato questa decisione «alle me nel caso di Paulson, segretario al Tesoro pubblicato un agile studio di una decina di pa- risione e ironia generali, aveva completamente istituzioni politiche che hanno indebolito la lo- con Bush, ma anche del già ricordato Tim Gei- gine, intitolato Introducing the BlackRock So- ignorato gli effetti disastrosi della bolla immo- ro determi nazione a lottare contro il deficit di thner, poi segretario al Tesoro Usa con Obama, vereign Risk Index: A More Comprehensive biliare del 2007, è que stione che riguarda o i bilancio»? Insom-ma S&P mette in discussio- uomini da tempo legati al mondo della finanza View of Credit Quality che indica con chiarez- ma ghi o l’intelligence. A cosa è dovuta l’im- ne la volontà di rimediare al deficit. mondiale siedono nei governi come responsa- za la nuova direzione “politica” della grande magine di “oracolo” che viene attribuita alle Purtroppo nell’ultimo ventennio l’autorità bili dell’economia. multinazionale di gestione patrimoniale. Par- agenzie di rating? Di per sé le valutazioni di dei Governi, degli Stati si è indebolita, e con “Dopo lo scoppio della crisi, non c’è stata tendo dalla premessa secondo cui “gli investi- queste agenzie hanno lo stesso valore dell’opi- questa l’autorità della democrazia. Al posto operazione di salvataggio a cui Fink non abbia tori si stanno rendendo conto dell’importanza nione di tanti analisti e soltanto venti anni fa delle istituzioni democratiche si è sviluppata preso parte. Agli interventi per la Bear Stearns del rischio del debito sovrano sui mercati glo- interessavano esclusiva mente gli analisti. Og- l’egemonia autoritaria e profondamente illi- e per l’Aig sono seguiti altri: la BlackRock ha bali del debito, ma quantificarne in modo ap- gi invece provocano cattivo e bel tempo sui berale della tecnocrazia del mercato. Il merca- assistito la Federal Reserve nelle sue transa- propriato il costo rimane difficile”, BlackRock mercati e sugli Stati. to non è per niente un male, tutt’altro, ma non zioni miliardarie con i titoli legati ai mutui ipo- illustra in questa pubblicazione il proprio si- Hanno cominciato gli Stati Uniti che intro- può essere ridotto al principio che l’unica sa- tecari e le ha offerto una consulenza per l’in- stema di valutazione, un indice appunto del ri- dussero nella loro legislazione lo sta tus di cralità risieda nella ric chezza e nel profitto. gresso nel capitale della banca Citigroup. I schio connesso al debito pubblico degli Stati: “agenzia di rating gradita”, includendo tra que- Dopo quattro anni di caos finanziario mondia- suoi esperti sono stati assoldati anche per esa- giacché i debiti pubblici sono collocati sui ste S&P. Moody’s e Pitch, e inti mando che gli le, invece di cercare a tutti i costi i colpevoli minare i conti dei colossi ipotecari Fannie Mac mercati finanziari mondiali, BlackRock esten- investitori istituzionali potessero acquistare so- (il governo in Italia, Obame negli Usa e così e Freddie Mac. L’azienda inoltre ha ottenuto de la propria attività di valutazione e consu- lo titoli “ben valutati”. In seguito, nel 2004, con via) non sarebbe il caso di rimettere mano alle molti contratti di consulenza con lo Stato sen- lenza anche alla questione del “rischio Paese”. gli accordi di Basilea, l’ordinamento bancario regole che permettono il far west della finanza, za che fosse indetta una gara pubblica”. Senza entrare in un’analisi eccessivamente internazionale si riferì alle valutazioni delle indeboliscono la democrazia, impoveriscono Oggi, le attività di consulenza, che ancora tecnica, che potrebbe scoraggiare il lettore, agenzie “gra dite” per la valutazione dei rischi tanti arricchendo pochi? L’Ue cominci per pri- nel 2006 rappresentavano solo una parte insi- basterà dire che l’indice di BlackRock prende di défault e per il cal colo dei fondi propri delle ma annullando gli accordi di Basilea e favo- gnificante delle attività di BlackRock, contano in considerazione sedici indicatori, raggrup- banche. Leggi fatte per pro teggere gli investi- rendo la nascita di “serie” agenzie di rating eu- per oltre il 20% del suo fatturato e hanno por- pati in cinque aree principali, a ognuna delle tori si so no rilevate nefaste, perché hanno per- ropee. Il resto verrà e usando lo stesso sistema tato alla creazione di sofisticati servizi infor- quali è assegnato un peso percentuale: spazio messo a un ri stretto gruppo di agenzie di avere di S&P credo che già l’annuncio” sarà assai mativi come il sistema Aladdin, un centro di fiscale (che conta per il 40%), posizione fi- uno statuto inappellabile di punto di riferimen- utile. s CRITICAsociale ■ 11 5-6 / 2011

STRATFOR ■ LA CRISI FINANZIARIA E LE AMBIZIONI DI BERLINO INDEBOLISCONO L’EUROZONA DEUTSCHLAND UBER ALLES

Fabio Lucchini

ltre un anno fa, la nostra rivista ■ LA RILUTTANZA TEDESCA HA AGGRAVATO LA CRISI DELL’EURO, SPETTA ALLA GERMANIA RISOLVERLA O riprendeva le considerazioni di George Friedman, Stratfor, in IL FLAGELLO DELLA POLITICA EUROPEA DELLA MERKEL merito alle scelte geo-economiche della Ger- mania a fronte delle difficoltà che hanno col- pito l’economia globale dal 2008 in poi (Ger- mania, un leader sempre più solitario, Critica George Soros Sociale n. 5 / 2010). Già allora appariva evi- dente come la crisi economica in Europa stes- mercati finanziari odiano l’incertezza ed è per questo In breve, la Germania e altri paesi con “AAA” di rating delle loro se inducendo i tedeschi a riconsiderare alcuni I che si muovono secondo modalità di crisi. I governi del- obbligazioni devono decidere di accettare qualsiasi tipo di regime fon- aspetti strategici di fondo. Dalla seconda guer- l’euro-zona hanno fatto scelte per risolvere la crisi del- dato sugli Euro-bond. In caso contrario, l’euro collasserà. ra mondiale in poi, la Germania ha perseguito l’euro, compiendo alcuni passi importanti nella giusta direzione, ma La riluttanza tedesca ha aggravato la crisi in Grecia. Si dovrebbe due imperativi: mantenere stretti legami con ovviamente non si sono fatti sufficienti progressi per calmare i mer- tenere a mente che un disordinato fallimento nei pagamenti o il ritiro la Francia e con il resto d’Europa per evitare cati. Nella riunione del 21 luglio i leader europei hanno avviato una anche di un piccolo paese come la Grecia innescherebbe una crisi ban- ogni rischio di un nuovo devastante conflitto serie di misure senza convinzione. caria paragonabile a quella che ha causato la Grande Depressione. continentale e conseguire una stabile prospe- Hanno deciso per il nuovo Fondo europeo di stabilità finanziaria La domanda non è più se una moneta comune vale la pena. L’euro rità economica. Il ricordo delle gravi crisi eco- (EFSF) che sarà responsabile di affrontare i problemi di solvibilità dei esiste, e il suo collasso causerebbe perdite incalcolabili al sistema ban- nomiche che colpirono il paese negli anni ven- singoli Stati responsabile. Ma non sono riusciti ad aumentare il suo cario. In Germania possono quindi essenzialmente solo prendere una ti del secolo scorso e che contribuirono all’af- volume di patrimonio. Così hanno perso credibilità. Inoltre, il nuovo decisione per il salvataggio, e più a lungo si ritarda, più costoso di- fermazione del militarismo e del nazismo ha meccanismo sarà operativo non prima del mese di settembre. Fino ad venta. La crisi dell’euro ha avuto la sua origine nella decisione del fatto in modo che negli ultimi sessant’anni i allora, solo la Banca centrale europea può intervenire per evitare un Cancelliere Angela Merkel, che il default di un Paese non è il default tedeschi, da Konrad Adenauer in poi, abbiano crollo delle obbligazioni emesse dai diversi paesi europei. dell’Unione europea, poichè ognuno deve garantire il proprio paesi. mirato allo sviluppo economico come precon- La competenza del Fondo di Salvataggio (EFSF) è stata ampliato E’ stata, quindi, l’esitazione tedesca che ha intensificato la crisi greca dizione a una società benestante, stabile e pa- nel trattare la solvibilità d’intesa con le banche, ma i leader europei e ha messo in circolo l’infezione, che si trasforma ora in una crisi esi- cifica. In questo contesto, l’alleanza con i fran- non riescono ad arrivare al punto di trasferire la supervisione bancaria stenziale per l’Europa. cesi ha costituito il presupposto per garantire completamente su una istituzione europea. Hanno offerto alla Grecia Solo la Germania può invertire le dinamiche di disintegrazione eu- il progresso della Germania all’interno della un pacchetto di salvataggio più ampio, ma senza dimostrare in modo ropea. Non è facile dopo che la Merkel ha interpretato l’umore del cornice comunitaria. Se si eccettua l’unifica- convincente che questo salvataggio avrà successo. Uno solo degli ob- dell’opinione pubblica tedesca quando ha preso la sua decisione fatale. zione delle due Germanie nel 1990, la situa- bligazionisti è entrato nel programma, ma saranno le banche che be- Il clima politico interno, da allora, è diventato ostile nei confronti di zione non ha subito sostanziali scossoni dalla neficeranno del finanziamento più della Grecia. prestiti al resto d’Europa. fine della Seconda guerra mondiale sino agli La più grande incertezza è causata da una situazione contraddittoria: La Merkel è in grado di superare le resistenze politiche solo in mo- anni duemila. ci sono paesi che pagano il salvataggio finanziario ricorrendo al diritto menti di crisi, e solo con piccoli passi. In realtà l’obiettivo successivo Gli eventi scatenati dalla crisi del 2008 han- penale, ma non interessa molto. Altri paesi che non vogliono rimanere sarebbe un’estensione del Fondo di Salvataggio (EFSF), ma fino a no tuttavia minato la fiducia tedesca nel- bloccati in tali procedure, continuano a soffrire gli elevati oneri finan- quando ciò non accade, anche la Francia potrebbe, con un rating l’Unione Europea come vettore di ricchezza e ziari. Spagna e Italia dovranno pagare uno dei più alti tassi di interesse “AAA”, essere a rischio. garanzia di stabilità. Un sentimento di insicu- per i prestiti propri, prestiti per se stessi come in Grecia. Poichè, tut- Di fatto, fino al momento in cui la Germania non accetterà un regi- rezza acuito dai recenti, e gravi, passaggi a tavia, tutto questo è molto poco ragionevole, aumenta il rischio che il me 1-1 nel rapporto Euro - Eurobond, nonostante il suo rating vuoto delle economie mediterranee, Grecia in meccanismo cada a pezzi. “AAA”, rimarrà in pericolo. L’unico modo in cui l’Europa può evitare testa. Il triennio di crisi globale non ha fatto I mercati finanziari hanno individuato questo problema e quindi questa trappola è quello di anticipare le reazioni dei mercati finanziari, altro che confermare il ruolo preminente della portano il premio di rischio per le obbligazioni spagnole e italiane a piuttosto che aderire alla loro pressione dopo gli avvenimenti. Ciò ri- Germania, un ruolo che negli ultimi decenni è livelli insostenibili. La situazione è sempre più insostenibile. chiederebbe un intenso dibattito, soprattutto in Germania, che, a causa stato confinato all’ambito finanziario. Tutta- La Germania e gli altri membri dell’area dell’euro con valutazioni del suo alto rating ed essendo la più grande economia in Europa, è co- via, posto che le dinamiche economiche assu- “AAA” devono quindi decidere se sono disposti a rischiare il loro cre- stretta nella posizione di dover decidere il futuro del Continente. s mono di giorno in giorno una natura pretta- dito al fine di rendere sostenibili gli interessi di Spagna e Italia. In mente politica e che le due sfere tendono viep- caso contrario, Spagna e Italia sono destinate inesorabilmente ai pro- George Soros, l’autore, è presidente del Soros Fund Management più a intrecciarsi, è impossibile sottovalutare grammi di soccorso. e dell’Open Society Institute la recente, vigorosa, virata di Berlino. La Ger- mania, infatti, in linea con i propri interessi, sta tentando di riformulare la natura stessa del- l’Unione Europea e dell’eurozona. Per la pri- ma volta dopo decenni, i tedeschi ammettono Con l’approvazione, lo scorso 22 luglio, di un utile strumento di arricchimento nazionale fondi sul mercato dei bond per poi reindiriz- implicitamente di voler riacquistare la supre- un nuovo piano di salvataggio a favore della e di rilancio dell’influenza globale del Paese zare i capitali verso i paesi in difficoltà, chie- mazia politica, e non solo economica, in Eu- Grecia, che ha concesso ad Atene un’imme- nel secondo dopoguerra, senza bisogno di ri- dendo come contropartita programmi di auste- ropa. diata ancora di salvataggio da 109 miliardi di correre a una rimilitarizzazione che avrebbe rità. Se le istituzioni europee sono fortemente Ora, a mesi di distanza, il think tank statu- euro, i tedeschi hanno messo in chiaro le pro- diffuso il panico e il sospetto sia nel mondo influenzate dalla Germania, l’Efsf prende or- nitense affida Peter Zeihan e Marko Papic prie intenzioni, lasciando intravedere un futuro occidentale che nell’impero sovietico. dini dalla Germania! Nell’ultimo anno esso ha un aggiornamento della situazione che verifi- diverso per l’intera Europa. L’atteggiamento Ciò premesso, davanti alla “tragedia greca” funzionato come una banca privata, con un di- chi gli sviluppi di un processo che pareva ben ambivalente tenuto dalla Germania nei con- la Germania ha dovuto prendere una decisione rettore tedesco. Il meccanismo si è rivelato in- avviato nella primavera del 2010. Mentre la fronti del pericolante paese ellenico si spiega complicata, ben descritta dal seguente dilem- sufficiente e a Berlino si è deciso di andare ol- crisi finanziaria europea si complica e l’attua- con la riluttanza di Berlino nel finanziare un ma: Permettere che le strutture istituzionali e tre, ridisegnando l’Efsf. lità ci parla di bond, rischi di default e piani di sistema, quello greco, che pare comunque de- finanziarie edificate dalle generazioni prece- Come riportato da Isabella Bufacchi (Sole salvataggio, tre elementi di fondo paiono in- stinato all’insolvenza. Tuttavia, la Germania denti cadessero insieme alle velleità europee 24 ore, 22 luglio): “ La potenza di fuoco, gli dubitabili. In primo luogo, l’Europa non può alla fine ha concesso il benestare al nuovo pre- o salvare l’eurozona sottoscrivendo due trilio- strumenti, il campo di azione, gli interventi funzionare come un’entità unificata a meno stito perché l’immediato crollo di Atene non ni di debito emessi ogni anno dai governi dell’Efsf sono stati estesi e rafforzati per tra- che non vi sia qualcuno in grado di controllare sarebbe stato nel suo interesse. Nonostante gli dell’eurozona stessa? Berlino ha optato per sformare questo veicolo garantito dagli Stati la situazione e fornire un indirizzo; in secondo squilibri, il sistema che attualmente governa una soluzione definita “sub-ottimale” da Papic dell’eurozona da mero erogatore di prestiti con luogo, la Germania è il solo paese capace di l’Europa ha garantito alla Germania il raggiun- e Zeihan; si tratta del potenziamento dell’Efsf il contagocce in prestatore di ultima istanza: esercitare una leadership; infine, i tedeschi so- gimento dello status di grande potenza econo- (European Financial Security Facility), una un colosso con le spalle talmente larghe, si au- no consci del fatto che detenere una posizione mica senza la perdita di una singola vita tede- società veicolo, creata nel maggio 2010 dagli gurano i politici europei, da riuscire a mettere preminente comporta dei costi, primo fra tutti sca. Se si torna con la memoria agli orrori del- Stati membri della eurozona per preservare la in fuga e spaventare la speculazione e rassicu- il sostegno finanziario ai membri più deboli la Seconda Guerra Mondiale, non si tratta di stabilità finanziaria dell’area. rare, agendo da guardiano della moneta unica, dell’Unione Europea. Non sorprende pertanto un aspetto da sottovalutare. Non vi è paese nel In sostanza, un meccanismo in grado di gli investitori che detengono titoli azionari e che in questi mesi in Germania si discuta su Continente che abbia beneficiato dell’eurozo- emettere bond garantiti dai paesi europei più obbligazionari denominati in euro. I nuovi quanto la Ue sia ancora funzionale agli inte- na più della Germania. Agli occhi della classe ricchi, Germania in testa. Grazie a queste ga- compiti assegnati all’Efsf, che fino a ieri ha fi- ressi nazionali. dirigente tedesca, l’eurozona ha rappresentato ranzie, l’Efsf è stato in grado di raccogliere nanziato il Portogallo e l’Irlanda concedendo 12 ■ CRITICAsociale 5-6 / 2011

prestiti con durata media di 7,5 anni assieme dovranno riflettere sui presupposti strategici conflitti esercita il suo peso e fa sì che la Rus- ■ LA STAMPA USA SULL’EUROPA all’Efsm (European Financial Stabilization del proprio rapporto con l’Europa. Con l’as- sia non possa guardare con troppo entusiasmo Mechanism della Commissione europea in sertività della politica finanziaria di Berlino alla completa rinascita del potere tedesco nel QUARTO REICH rappresentanza dei 27), spaziano ora dal soste- che si estende oltre i confini delle istituzioni cuore dell’Europa. Peraltro, rispetto al passato, gno diretto alla Grecia, con prestiti da un mi- comunitarie, il potere di veto che Londra con- esiste oggi una cintura di dodici paesi indipen- nimo di quindici anni fino a trent’anni con un serva partecipando in esse perde di significato. denti a separare le due potenze. Paesi “intrap- mercati, verso cui molti in Ita- periodo di grazia di dieci, alla ricapitalizzazio- L’Ue non è più una gabbia dorata per la Ger- polati” tra la rinascita tedesca e il consolida- I lia e i Europa oggi sono col fia- ne delle banche, fino agli acquisti sul mercato mania e questo spiazza i britannici, che si tro- mento della Russia post-sovietica. Se Bielo- to sospeso, hanno atteso: atte- secondario dei titoli di Stato emessi da qual- vano a essere membri di una organizzazione russia, Ucraina e Moldova sono state di fatto so invano la vera scadenza, quella dell’ulti- siasi Paese, non solo quelli aiutati finanziaria- internazionale che ha perso gran parte dell’at- reintegrate nella sfera di influenza moscovita, mo Consiglio Europeo. Come dice Soros ne mente nell’ambito di un piano di risanamento trattiva che tempo fa aveva spinto Londra ad Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repub- sono rimasti delusi. Se in quella sede fosse dei conti pubblici concordato con Ue e Fondo aderirvi: ossia, ancora una volta, il conteni- blica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania e pregalsa la consapevolezza, soprattutto da monetario internazionale. Quindi anche Italia, mento della Germania. Bulgaria cercano di preservare la loro libertà parte della Germania, che la difesa dell’eu- Spagna e Belgio.” Diverso il discorso per la Russia, che sa di d’azione dalla tutela dei due giganti. La più ro e’ di natura politica più che contabile, al- Tutti i debiti pendenti, inclusi quelli che ri- avere delle carte da giocare di fronte alle peri- ovvia alternativa per queste nazioni è rappre- lora l’Europa avrebbe potuto sperare nel cadevano nei programmi del vecchio Efsf, colose oscillazioni delle istituzioni europee, sentata dagli Stati Uniti, ma gli americani, di- futuro. Finchè questo non accade, il futuro possono essere rilavorati in base alle nuove re- mai amate dal Cremlino poiché concepite, al stratti dal defatigante confronto interno sull’in- non c’è. La speculazione finanziaria attende gole. Si è stabilito che l’Efsf possa partecipare pari della Nato, come strumenti per limitare nalzamento del tetto del debito e preoccupati al varco la politica, e in questo si dimostra direttamente al mercato dei bond comprando l’influenza continentale di Mosca. Con la Ger- dalle incerte prospettive di Wall Street, stanno superiore ad essa perché più di essa è con- il debito governativo di Stati che non trovano mania che tenta di occupare la sua naturale po- valutando l’inaugurazione di un nuovo perio- sapevole della natura prevalente della vo- altro acquirente interessato o agire preventiva- sizione di egemone in Europa, la Russia si pre- do di isolazionismo. lontà rispetto alla finanza. mente davanti al rischio di una crisi, senza il La speculazione aspetta per colpire che la bisogno di negoziare un programma di salva- politica abbia paura. La politica ha avuto taggio preliminare. L’Efsf così rinnovato potrà paura, e non adotta strumenti come gli Eu- anche estende il credito ai paesi che prendes- robond proposti da Tremonti e Junker per sero in considerazione un salvataggio interno stabilizzare i debiti. Una soluzione che è so- del proprio sistema bancario. Si tratta di un stenuta anche dal partito socialista europeo massiccio programma di consolidamento del con una deliberazione congiunta dei suoi debito sia per il settore pubblico che per quello aderenti nazionali, con cui sollecita, in ag- privato. Per accedere ai finanziamenti i paesi giunta, la costituzione di un’ Agenzia euro- in difficoltà non dovranno far altro che accon- pea di rating e una riforma urgente della fi- sentire a tutte le richieste del gestore del fondo, nanza nei nostri mercati. Del resto, politica la Germania. E’ da notare che il processo de- e’ stata la reazione animata dal richiamo al- cisionale non avverrà a livello di istituzioni eu- la sicurezza nazionale del Presidente Napo- ropee, ma al di fuori di esse. litano l’11 luglio, affinché venisse approvata In termini pratici, questi cambiamenti deter- urgentemente la prima (e si sperava unica) mineranno due conseguenze. In primo luogo, manovra di salvaguardia dei conti dello verrà rimosso ogni potenziale tetto all’am- Stato, che ha tagliato le unghie già pronte a montare di denaro che potrà essere raccolto graffiare i risparmi di massa degli italiani dall’Efsf. In secondo luogo, tutti i bond degli all’inizio della settimana scorsa. Se la poli- Stati in difficoltà saranno rifinanziati a un tas- tica non avrà paura, la speculazione non so più basso su un periodo più lungo. In regi- potrà nulla contro l’euro, contro l’ Europa, me di Efsf tutto il debito sarà riconvertito in contro gli europei. una nuova categoria di bond (definibili come L’aggressione in corso da parte dei crimi- eurobond) posti sotto il controllo tedesco da nali della finanza speculativa non è indiriz- cui dipenderanno i destini dei paesi europei zata contro questo o quello Stato, ma punta più fragili. D’ora in poi, i paesi in difficoltà sa- a far saltare la debolezza politica dell’ Unio- ranno costretti a vincolarsi alla struttura del- ne. Ne colpisce uno per terrorizzare tutti. l’Efsf, i cui meccanismi, una volta accettati, La Germania si è spaventata o ne approfitta condurranno gli aderenti a rinunciare alla loro per se stessa, non si capisce neanche in Ger- autonomia finanziaria rispetto a Berlino. Al mania. Si capisce però che l’aggressione momento, ciò significa accettare i programmi contro l’euro è un’aggressione contro l’ Eu- d’austerità disegnati dalla Germania, ma nulla ropa atlantica, perché – questo è il centro garantisce che la Germania limiti le sue con- dello scontro – l’ euro oggi non è solo una dizioni alla sfera finanziaria e fiscale. moneta, ma e’ lo scudo che difende la demo- Si sta aprendo un nuovo capitolo nella storia crazia europea alla quale e’ legato il destino d’Europa. A prescindere dalle sue intenzioni politico di ogni Paese. Se salta l’euro ogni recondite, la Germania è ormai in grado di in- paese si troverà a dover affrontare da solo, fluenzare pesantemente le scelte degli altri senza Europa, enormi difficoltà nel mare membri Ue, “usurpando”, de facto, larghe fette aperto della globalizzazione senza regole. di sovranità nazionale. Lungi dall’arginare il Sarebbe la fine dell’Europa e la vittoria del- potenziale geopolitico tedesco (come nelle in- la criminalita’ finanziaria. La fine degli Sta- tenzioni degli estensori dei trattati post-bellici ti, travolti dalla conflittualità sociale, e la e degli europeisti), l’Unione Europea ha finito vittoria dei piani alti dove siedono le vere per amplificarlo. Ciò non significa paventare caste. la minacciosa rigenerazione della Wehrmacht, Anche in Italia l’unità nazionale è in pe- ma prendere atto degli effetti che la nuova ricolo la precarietà della coesione sociale e ascesa egemonica tedesca avrà sugli equilibri para all’idea di negoziare con un solo deci- Siamo alla vigilia di un grande riallineamen- la tentazione all’isolamento locale. L’euro è dell’Eurasia. sion-maker e non più con una pluralità di attori to? Senza dubbio, la propensione egemonica un problema “glocal” non lascia zone d’om- Quali saranno le reazioni internazionali? come in passato. Non è una novità che esistano della Germania e l’esplorazione di nuove pos- bra. La sua crisi sarebbe un errore fatale La Francia comincia a dare segni di auten- delle sinergie tra le due economie. La Germa- sibili alleanze da parte di Berlino lasciano pre- anche per la Merkel di fronte al diffondersi tico terrore perché sta realizzando di aver or- nia importa risorse energetiche dalla Russia, sagire l’allentamento delle tradizionali fedeltà di un prevedibile sentimento anti-tedesco mai perso il controllo sull’Europa che si illu- che a sua volta necessita di tecnologie e capi- all’interno del mondo occidentale. Spiazza che che ci porterebbe indietro nel tempo, agli deva ancora di recuperare. Parigi ha dato un tali per dare consistenza alle sue velleità da a mettere in moto una simile dinamica possa anni ‘40. Laddove non e’ riuscito Stalin e i contributo importante alla nascita dell’Unione grande potenza. Ancora, la Germania ha biso- essere la Germania, stanca di fungere da ba- suoi successori, liquidare l’Europa atlanti- Europea con l’intento esplicito di contenere la gno di forza lavoro, mentre la Russia denuncia stione economico dell’Europa e desiderosa, ca, possono riuscire, se la Germania perse- Germania, la principale potenze continentale un surplus in tal senso. Allargando il discorso dopo sessant’anni di acquiescenza, di sfruttare vera a sbagliare, le forze criminali della spe- due volte sconfitta nei conflitti bellici del no- al dominio della grande strategia, l’innegabile la sua forza economica e la debolezza dell’area culazione che puntano alla destrutturazione vecento. Oggi, esistono le condizioni perché compatibilità economica sembra il presuppo- euro per giocare un ruolo politico di primo pia- degli Stati per lasciare campo libero alla ra- quello che è stato per decenni l’incubo france- sto per fondare una solida partnership tra Mo- no sulla scena internazionale. A discapito delle pina e al terrorismo finanziario, ben piu’ se, ossia l’ipotesi di una Germania egemone sca e Berlino sulle macerie del progetto euro- istituzioni comunitarie. s spaventoso di quello armato. Già sui gior- nel Vecchio Continente, possa materializzarsi. peista. nali americani (Daily Beast) già si scrive di I britannici, forse meno nervosi dei francesi, Anche qui, tuttavia, la storia di un secolo di (A cura di Fabio Lucchini) “Quarto Reich”. s (r.f.) CRITICAsociale ■ 13 5-6 / 2011

SU IL FOGLIO ■ BOTTA E RISPOSTA TRA UMBERTO RANIERI E FABRIZIO CICCHITTO SULLA PARABOLA DI BERLUSCONI DOPO LA SUA DISCESA IN CAMPO “FALLITO E VINCENTE”

Umberto Ranieri crescita e a più alta tendenza all’inflazione. Il ritardo nella modernizzazione e nelle riforme a sinistra che si candida a so- si tradusse in un ulteriore declino della capa- L stituire il centrodestra alla gui- cità competitiva del paese e nella stagnazione. da del paese dovrebbe avverti- Tutto questo ben prima della grande crisi che re l’esigenza di una ricostruzione storica equa- avrebbe investito l’economia globale alla fine nime del berlusconismo. del primo decennio del nuovo secolo. Non solo per scongiurare “la ripetizione pi- Né le cose sono andate meglio dopo il suc- gra di uno schema culturale vecchio” o per un cesso elettorale del 2008. omaggio alla libertà intellettuale ma per darsi In verità la vicenda politica ed economica ragione di quali idee abbiano alimentato il pri- del paese sembra stretta tra due impotenze. mato berlusconiano e il suo protagonismo; di Il berlusconismo nasceva da un “bisogno come sia riuscito Silvio Berlusconi a rimanere inappagato di modernità e leggerezza dopo le per oltre quindici anni “il dominus incondizio- armature ideologiche della Prima Repubblica nato del sistema politico, resistendo nei mo- e i cambiamenti indotti dalla globalizzazione”. menti di difficoltà e riuscendo a dare per ben Il Cavaliere comprese che occorreva congiun- tre volte con successo la scalata alla presiden- gere destra e modernità. Una impresa del ge- za del Consiglio”. nere comportava la capacità di procedere sulla Mauro Calise ha scritto nella introduzione strada delle riforme e del rinnovamento poli- alla nuova edizione del “Partito personale” tico istituzionale del paese. Capacità che il che, “forte del controllo di Palazzo Chigi, del centrodestra ha mostrato di possedere in mi- Pdl e di una parte preponderante dei canali me- sura insufficiente. Il conflitto di interessi si è diatici, il Cavaliere appare imbattibile. Tranne rivelato un insuperabile macigno che ha nega- che per il più insidioso dei nemici: se stesso”. tivamente condizionato l’esperienza di gover- E’ veramente così? Il tramonto del berlusco- no. Ha determinato divisioni e lacerazioni al nismo è da ricondurre “all’irrompere sulla sce- suo interno. Ha fornito argomenti agli estre- na del corpo, materiale e individuale, del lea- mismi analitici di parti del centrosinistra e alla der”? Alle cronache di una vicenda che a lunga ha suscitato ostilità nella gran parte sguardi diversi appare vergognosa e dolorosa? dell’opinione pubblica. Ritengo che la via da battere per intendere la Come è stato possibile, da parte di Silvio crisi del sistema berlusconiano sia quella indi- Berlusconi, non rendersi conto che l’indispo- cata da Aldo Schiavone: “Il ciclo economico nibilità a risolvere il problema avrebbe com- e politico che aveva determinato il suo succes- promesso il suo ruolo alla guida del paese? Lo so si è esaurito… il berlusconismo è stato il stesso è accaduto per quanto riguarda la gigan- movimento politico… che ha saputo offrire ad tesca questione della giustizia e del rapporto una parte rilevante del paese uno specchio nel tra politica e ordine giudiziario. quale potesse guardarsi e riconoscersi senza Perché, invece di trascinarsi tra misure ad troppa fatica, e addirittura con qualche com- personam e contrapposizioni laceranti, il cen- piacimento” e aggiunge… “la quasi egemonia trodestra non ha scelto la via maestra di un or- della destra si trova ad affrontare una svolta ganico ed equilibrato progetto di riforma? Nel assai ardua, e può essere rimessa completa- campo opposto, giunto al governo nel 2006, il mente in discussione”. centrosinistra non riuscì a trasformare la delu- Difficile, se questa analisi è fondata, una ri- lontano. Vorrei tuttavia fare cenno alle risposte Fu un momento chiave della storia politica del sione per la mediocre esperienza di governo duzione del berlusconismo all’emergere del- che la sinistra ha fornito ai dilemmi del dopo paese: prendeva corpo, tra alterne vicende, lo del centrodestra in consenso per il programma l’Italia peggiore, cialtrona e senza princìpi. Va- ’89. La mia convinzione è che abbia pesato sui schieramento alternativo alla sinistra, fattore di riforme e trasformazioni di cui il paese ave- le sempre la pena, ammonisce Biagio de Gio- caratteri assunti dalla sinistra italiana l’antica essenziale per l’avvio di una democrazia fon- va bisogno. vanni (memore della lezione di Gramsci), di ostilità alla socialdemocrazia. data sull’alternanza. In realtà, la presa del centrosinistra restò a prendere l’avversario dal suo lato più forte, di Ostilità che del resto aveva condizionato an- Il punto su cui a me pare importante inter- lungo affidata alla crisi della destra più che alla non svalutarne le capacità e il carattere. Il ber- che la svolta promossa da Achille Occhetto rogarsi è la debolezza dell’azione di governo capacità espansiva e propulsiva del proprio lusconismo è stato un fenomeno storico poli- dopo la caduta del Muro depotenziandone la del centrodestra. Apparve evidente già nella progetto. Né seppe trasmettere al paese il sen- tico, il suo affermarsi (e il suo declino) lo si portata. Non intendo sostenere che la cultura legislatura 2001/2006 che il governo Berlu- so di una impresa necessaria e urgente per ar- spiega riflettendo su alcune cause di fondo. politica di tradizione socialista democratica sconi stentava a corrispondere alle speranze di ginare il rischio di un decadimento dell’Italia. L’affermazione del centrodestra e il primato non fosse investita da crisi. Ritengo tuttavia cambiamento che si erano orientate verso l’al- Alla stentata vittoria del 2006 seguirono due di Silvio Berlusconi si realizzano negli anni in che collocare senza incertezze i democratici di lora Casa delle libertà. anni di uno scadente governo dell’Unione, un cui si produce una rottura “nel sistema di va- sinistra nel campo delle forze socialdemocra- La vittoria di Berlusconi il 13 maggio del assemblaggio informe di partiti, partitini e no- lori riconosciuti, condivisi e accettati che ave- tiche avrebbe consentito di affrontare con 2001 non era stato il frutto di un episodio tabili fondato essenzialmente sull’antiberlu- vano retto la Prima Repubblica”. maggiori possibilità di successo la ricostruzio- estemporaneo o di una efficace campagna me- sconismo. Questo è un punto di fondo per intendere lo ne di una sinistra di governo in Italia, fornito diatica. Né a mobilitare l’elettorato era stato il Quello di Veltroni nell’autunno del 2007 fu svolgersi della vicenda politica italiana nei due un punto di riferimento a milioni di uomini “le residuo richiamo ideologico della propaganda un tentativo disperato di arginare la controf- ultimi decenni. Già nel corso degli anni Ottan- cui coscienze furono lasciate come deprivate del centrodestra. Il Cavaliere aveva intuito che fensiva di Berlusconi dichiarando di presen- ta si era determinato lo svuotamento del siste- da una struttura di riferimento”. avrebbe vinto lo schieramento che fosse riu- tarsi da solo alle elezioni. Scelta inevitabile ma egemonico che aveva dominato la Repub- Il venir meno di una sinistra culturalmente scito a corrispondere ad una aspettativa di mo- quando fu evidente che nel volgere di appena blica. In parte per i mutamenti che si erano capace di fare i conti con la nuova geografia dernizzazione presente nel paese. Aspettative un anno si erano erose le basi di consenso del prodotti nella struttura del mondo con la crisi sociale del paese, con l’irrompere di una nuo- che egli raccolse diffondendo ottimismo sulle governo Prodi e lo stesso progetto del Pd ri- e il crollo del comunismo; in parte perché mol- va classe media, con le domande di moderniz- prospettive di crescita e la promessa che ad ali- schiava di essere travolto. Con quella scelta si ti degli elementi costitutivi di quel sistema non zazione favorì la conquista della scena al mo- mentare un nuovo miracolo italiano sarebbero giungeva alla presa d’atto della fine delle coa- reggevano più. In questo contesto si fa strada vimento di Berlusconi. Il Cavaliere comparve state le riforme e la rivoluzione fiscale. lizioni artificiose. e si afferma il centrodestra. E’ indubbio che la all’orizzonte per riempire il vuoto che si era Le cose andarono diversamente. La conseguenza non poteva che essere quel- incapacità della sinistra di fare i conti con i determinato al centro della società italiana con Non ci fu alcun miracolo, la crescita fu me- la di presentarsi agli elettori con un Pd affran- mutamenti intervenuti con l’89 e i suoi ritardi il crollo dei partiti/pilastri della Prima Repub- diocre, l’annunciato corso riformista non si vi- cato da vincoli di alleanze paralizzanti e libero politico-culturali abbiano obiettivamente age- blica. de. Mentre si riacutizzavano i nodi irrisolti di nel dispiegare la propria “vocazione maggio- volato il successo del centrodestra. Dal punto Indiscutibile in quel frangente l’intelligenza finanza pubblica rendendo improbabili le pro- ritaria”. Veltroni parlò anche della necessità di vista delle idee messe in campo, il venten- politica dell’operazione: ricondurre in una lo- messe di una diversa politica fiscale, cresce- del reciproco riconoscimento tra le forze che nio che si va concludendo “si è dimostrato il gica di governo due forze che per ragioni sto- vano deficit e debito. si contendono il governo del paese. Lo sforzo peggiore della sinistra italiana, probabilmente riche e politiche diverse erano fuori del quadro La politica economica del governo non riu- doveva mirare a liberare la politica italiana dal dai tempi della sua nascita”. Analizzare le cau- costituzionale, la destra che proveniva dal Msi scì a mutare il quadro di un paese che nel con- linguaggio dell’odio. Si trattava di una impo- se di una tale situazione condurrebbe troppo e la “durezza barbarica” della Lega di Bossi. testo comunitario risultava quello a più bassa stazione innovativa contraddetta immediata- 14 ■ CRITICAsociale 5-6 / 2011

mente dalla alleanza con l’Idv di Antonio Di Non c’è tempo per simili dispute. La via po- Pietro e compromessa del tutto da cedimenti, trebbe essere quella di un passaggio di mano debolezze, convulse lotte intestine. deciso autonomamente dal Cavaliere alla gui- Quanto accaduto tra la vittoria elettorale del da della sua coalizione. Nella sostanza accad- 2008 e oggi costituisce la conferma che l’av- de così con la signora Thatcher che pure la ri- ventura politica iniziata con il discorso della voluzione liberale l’aveva fatta sul serio! Ho “discesa in campo” del 26 gennaio del 1994 si timore tuttavia che il passaggio dal carisma al- va concludendo. Che ciò accada è del resto fi- la normalità per il Cavaliere appaia, allo stato, siologico. Diciotto anni vissuti da protagonista arduo. Irrealistica d’altronde l’idea di liquidare al centro della scena politica è un lunghissimo Tremonti nell’illusione che il governo possa periodo. E’ accaduto, dopo meno tempo, a lea- procedere. der di altre nazioni (il dramma è che il nostro E l’Italia, prigioniera di “odi gretti e di ri- è un paese in cui, in un modo o nell’altro, re- picchi”, rischia il collasso. stano sul proscenio sempre gli stessi, anche a Cosa resta del berlusconismo? Cosa è stato sinistra). Berlusconi? Solo un uomo di potere per il po- Per il centrodestra e per Silvio Berlusconi il tere? Un fenomeno politico da mettere tra pa- problema sta nel fatto che una legislatura inau- rentesi? Probabilmente ha ragione Michele Ci- gurata da una squillante vittoria appare ormai liberto, il berlusconismo “si è imposto perché, sprecata. Dove sono le riforme che erano state sia sul piano culturale che su quello linguisti- promesse? Dove i cambiamenti annunciati? co, ha spezzato i confini della politica tradi- Dove l’avvio (almeno l’avvio) di una autentica zionalmente intesa; e lo ha fatto, occorre ag- rivoluzione liberale quale mai l’Italia aveva giungere, con un lavoro vasto ed organico in avuto? “Lo avesse fatto, avrebbe davvero sta- cui sono stati intrecciati, in un modo originale bilito l’egemonia di una destra matura alla gui- e complesso, arretratezze tipiche della storia da del paese. Ma non ne è stato capace… e or- nazionale italiana ed elementi di innovazione mai è troppo tardi ”. ed originalità”. In realtà il sistema costruito da C’è chi ritiene che Berlusconi non fosse in- Berlusconi ha ripetuto vizi e difetti che contri- teressato ad alcun programma riformatore. buirono al collasso della Prima Repubblica. E Gustavo Zagrebelsky, nel dialogo con Ezio il succedersi frenetico di scandali ci dice di Mauro recentemente pubblicato da Laterza, una moralità pubblica non migliorata rispetto critica l’uso stesso del termine berlusconismo ad altri periodi della nostra storia. Questa è la che a suo giudizio “contribuirebbe a monu- triste verità. mentalizzare qualcosa che alla fine si rivelerà Ha ragione Michele Salvati, “non si governa tregua. Lascerei perdere il miraggio di governi Di qui la frustrazione di tanti che a partire come un bluff”. Un fenomeno politico che fino lisciando il pelo ma se si accarezza il gatto tecnici così come dispero sulla fattibilità di dalla metà degli anni Novanta videro nel Ca- a poco fa è stato sostenuto dal paese nel suo contropelo si perde consenso: e Berlusconi esecutivi di unità nazionale. valiere un leader in grado di condurre il paese complesso, che ha raccolto consensi al di là di non può permettersi di perderlo, terrorizzato I partiti italiani, al contrario di quelli tede- su vie diverse da quelle tradizionalmente per- divisioni sociali o professionali viene liquidato com’è dai giudici sempre in agguato” (sarà la schi, non hanno la tempra né l’autorevolezza corse dalla politica italiana. s come una sorta di “reincarnazione light del fa- sinistra in grado di offrire a sua volta una per reggere imprese politiche di tale portata. scismo”. Eppure, in un passaggio del dialogo, agenda politica adeguata? Gli interrogativi non L’ipotesi di un governo di responsabilità na- Umberto Ranieri Ezio Mauro a proposito del berlusconismo fa mancano). E veniamo alla seconda linea di ri- zionale del resto si scontrerebbe subito con Responsabile per il Mezzogiorno una affermazione carica di significato: “Non cerca: la politica. L’obiettivo proclamato da pregiudiziali insormontabili. del Partito democratico si capisce nulla guardando solo alla prassi, al- Berlusconi appariva di estremo interesse: dare l’istinto del leader… al plusvalore televisivo e vita a un partito che si candidasse a guidare la neppure alla pura politica… nulla di tutto que- modernizzazione dell’Italia, costruire la casa sto sarebbe stato possibile senza la conquista politica dei moderati nel solco del popolari- dell’egemonia culturale. Qui è avvenuto un smo europeo. La sfida, tra il 2008 e il 2009 LA RISPOSTA ■ BERLUSCONI HA SCONFITTO LA SINISTRA cambio epocale…”. Parole di enorme portata sembrava potesse essere vinta. Perché non si per intendere cosa sia stato il berlusconismo. è riusciti a procedere in questa direzione? In PM E CRISI NON LO HANNO NORMALIZZATO Considerazioni che in parte ritroviamo realtà è emersa una debolezza di cultura libe- nell’ultimo lavoro di Michele Ciliberto. ral/costituzionale con il prevalere di una con- UN’EGEMONIA ERETICA CHE HA RESISTITO Nella introduzione alla “Democrazia dispo- cezione della democrazia in cui “il volere del tica” egli scrive: “Berlusconi non ha sistemato, popolo” viene invocato contro altre istituzioni come un vecchio khan, i suoi accampamenti e di una torsione populista della leadership non Fabrizio Cicchitto nel deserto: al contrario, ha vinto perché è riu- riscontrabile nel moderatismo europeo. Infine, scito a ricomporre intorno alla sua leadership la rottura con Fini che ha lacerato drammati- forti e dure… appartenenze politiche e di clas- camente il Pdl e il conflitto con Tremonti, “cu- articolo di Umberto Ranieri co del quale altrettanto “naturaliter” il leader se, interpretando, da un punto di vista origina- stode della prudenza fiscale del paese”. L’ su Berlusconi (il Foglio, 8 socialista sarebbe stato Mitterrand. le, processi di fondo, di natura patologica, del- Il ministro dell’Economia (di cui sono noti agosto, ndr) costituisce una Tutto ciò era lontano anni luce dalle inten- le democrazie occidentali, affiorati con mag- gravi limiti caratteriali) sembrava potesse es- seria sollecitazione alla discussione, anche zioni reali del gruppo dirigente del Pds, sia da giore velocità e anche virulenza nella nostra sere un successore di Berlusconi, capace di ga- perché ripropone – sul piano del metodo – la parte di Occhetto, sia da parte di D’Alema. società…”. rantire l’alleanza con la Lega, il rapporto con togliattiana “analisi differenziata” e la gram- Occhetto voleva “fuoriuscire dal Pci” da “si- Se le cose stanno così, perché un declino settori importanti della economia italiana e con sciana esigenza di non sottovalutare l’avver- nistra”, magari recuperando alcune suggestio- tanto brusco e repentino? Indico due linee di centri di direzione della politica europea. Una sario. Di conseguenza esso rappresenta una ni ingraiane, l’ecologismo e il femminismo. ricerca: la prima riguarda il precipitare di una possibilità svanita nelle ombre cupe di accuse, boccata d’ossigeno rispetto alla tendenza di Da parte sua, D’Alema voleva occupare lo crisi di portata imprevedibile che ha investito sospetti, errori, rivalità. tramutare il dibattito politico o in una sorta di stesso spazio del Psi, ma sostituendolo in se- l’economia globale e da cui non sappiamo co- Nel volgere di un anno, quasi in preda a un scontro fra arringhe accusatorie e memorie di- guito alla sua distruzione. A quel punto la ge- me e quando usciremo. cupio dissolvi, il centrodestra sembra implo- fensive, o in uno scambio di insulti. stione politicamente unilaterale di Cambia con la crisi la gerarchia delle preoc- dere. La maggioranza dipende sempre di più Invece Ranieri sviluppa analisi da un lato su arrivò come la manna dal cielo e non solo il cupazioni e delle aspettative da parte dei cit- dagli umori della Lega. L’alleanza con il par- Berlusconi e il centrodestra e, in parallelo, sul- Pds, i Ds, e oggi il Partito democratico non so- tadini; muta il contesto culturale entro cui si tito di Bossi che all’avvio dell’avventura po- la sinistra italiana. Per comodità di esposizione no innovatori e modernizzanti ma sono stati e svolge la dialettica politica. Si sta determinan- litica del Cavaliere apparve una scelta corag- mi permetto di partire da quest’ultima e da un sono qualcosa di molto peggio, già evocato e do uno scenario che, per la prima volta da giosa e intelligente si rovescia nel suo contra- giudizio di Ranieri che condivido: “La mia spiegato da Giuseppe Pellegrino in un suo li- quando è entrato in politica, mette Berlusconi rio. A ben riflettere la Lega è stata un fattore convinzione è che abbia pesato sui caratteri as- bro. Per un verso l’idiosincrasia di Berlinguer non in sintonia rispetto alla maggioranza degli di conservazione, ha ostacolato riforme libe- sunti dalla sinistra italiana l’antica ostilità alla e dei suoi allora giovani epigoni (Occhetto, italiani. La combinazione di forte debito pub- rali, ha imposto una sgangherata riforma isti- socialdemocrazia”. E’ vero, ma c’è molto di Veltroni, D’Alema) trovò un solido punto di blico, crescita lenta e fragilità politica ha fatto tuzionale, il federalismo, da cui c’è il rischio, più da dire. Uno dei più grandi errori dei mi- riferimento nella cultura giustizialista di Lu- precipitare la fiducia dei mercati verso l’eco- per dirla con Salvati, che esca un mostro. glioristi e di Bettino Craxi fu la valutazione se- ciano Violante, di Giancarlo Caselli, di tutta nomia italiana. Occorrono riforme che favori- Qualcosa che complichi ancora di più proce- condo la quale era inevitabile e innaturale che un’ala di Magistratura democratica (l’altra era, scano la crescita (senza crescita il problema dure amministrative già complicate, aumenti il Pci dopo il 1989 approdasse alla socialde- negli anni Settanta-Ottanta, esplicitamente dei conti pubblici si ripresenterà) ma l’esecu- ulteriormente la pressione fiscale, paralizzi del mocrazia e che, di conseguenza, era altrettanto gruppettara ed extra parlamentare). tivo non sembra in grado di realizzarle. tutto la debole capacità di indirizzo della poli- inevitabile e naturale una “unità socialista” fra Successivamente il gruppo dirigente del Si tratta di riforme spesso impopolari o che tica economica, provochi seri conflitti tra nord il Pci- Pds e il Psi che avrebbe portato alla for- Pds-Ds e oggi dello stesso Partito democratico producono risultati nel medio periodo. e sud. Intanto la crisi economica non concede mazione di un grande partito socialdemocrati- ha trovato il suo cervello ideologico-cultura- CRITICAsociale ■ 15 5-6 / 2011

le-politico e il suo punto di riferimento sotto dal 1945 a oggi (l’11 settembre) aggiungiamo l’aspetto del potere finanziario-editoriale in anche dall’interno un attacco mediatico- giu- Carlo DeBenedetti e in Repubblica-Espresso. diziario dalle inusitate dimensioni qualitative Tutto ciò non è stato senza conseguenze ri- e temporali (messo in atto contro Berlusconi spetto al tipo di bipolarismo che c’è nel nostro dal 1994 e non è stato mai interrotto) ecco che paese: un bipolarismo durissimo che, malgra- abbiamo una prima spiegazione delle ragioni do la fine del comunismo e della Guerra fred- di una seria difficoltà di fondo. Per quello che da, ha prodotto proprio un nuovo tipo di guerra riguarda la seconda esperienza di governo bi- civile fredda perché fondato sull’uso politico sogna anche rilevare al suo interno un profon- della giustizia e sulla ricerca della distruzione do mutamento di fase. Dal 2008 al 2010 l’at- dell’avversario. tuale governo si è qualificato proprio sul ter- Detto questo a proposito dell’analisi critica reno della realizzazione di alcune significative sulla sinistra, veniamo all’analisi di Ranieri su riforme. Invoco come testimone un osservato- Berlusconi, il berlusconismo e il centrodestra. re di sinistra come Luca Ricolfi che in genere Essa prende sul serio lo spessore e il rilievo esprime valutazioni del tutto autonome: “(…) del fenomeno, e il salto di egemonia che ha tutto si possa dire del governo tranne che sia rappresentato. D’altra parte, le analisi più ri- stato con le mani in mano: riforma della pub- duttive, più sprezzanti, e più demonizzanti di blica amministrazione (Brunetta), riforma del- esso – che ovviamente sono largamente pre- le pensioni (Sacconi-Tremonti), riforma della valenti negli snobistici ambienti della cultura scuola e dell’università (Gelmini), federalismo di sinistra – inconsapevolmente non misurano (Calderoli-Bossi), riforma dei servizi pubblici le conseguenze dei loro giudizi: se l’incrocio locali. Comunque le si giudichi – e non man- fra un pagliaccio e un mafioso, il suo partito cano coloro che le giudicano negativamente – di plastica, i suoi cortigiani- serpi-killers han- sono almeno sei le grandi riforme già varate o no per vent’anni messo in scacco questa sini- comunque in dirittura d’arrivo a metà legisla- stra italiana, allora qual è il catastrofico livello tura”. Dal 2008 ai giorni nostri è intervenuta dei leader della sinistra, dei suoi quadri inter- una crisi finanziaria prima in Usa, poi in Eu- medi, dei suoi partiti e anche della sua base so- ropa, quindi in entrambi i continenti che per ciale? Il dato di fondo è che il merito storico e un verso ha messo in crisi tutte le dottrine eco- politico di Berlusconi è costituito dal fatto che nomiche fondamentali, dal keynesismo fonda- nel 1994 egli ha bloccato una cupa deriva giu- to sull’aumento della spesa pubblica e della stizialista, ha impedito la presa del potere alla pressione fiscale, al liberismo senza regole, per niente gioiosa macchina da guerra di Oc- perché entrambi sono fra le cause della crisi chetto e, in un contesto totalmente nuovo, ha insieme a come è dilagata la globalizzazione Ora le possibilità sono due e di segno oppo- è un leader carismatico che ha fondato prima dato voce sia a progetti di modernizzazione sia e al modo folle con cui è stato costruito l’euro sto: che il governo e la maggioranza vengano poi il Pdl. Si è trattato, nel primo alle aree culturali e sociali di tipo moderato e (altro che riempire di lodi Ciampi e Prodi: solo soffocati dagli aspetti di lacrime e sangue della caso, più di un movimento che di un partito, riformista che in seguito a ciò che era avvenu- dei pazzi potevano dar vita a una moneta unica manovra perché essa colpisce pezzi del blocco nel secondo caso di un partito-movimento a to nel 1994 non avevano più rappresentanza con 16 stati che avevano e hanno politiche sociale del centrodestra, oppure, paradossal- guida carismatica e a gestione verticistica. storica e politica. Ciò si era accompagnato an- economiche divergenti, mentre il paese ege- mente, che proprio sotto la sollecitazione Ora, al di là di tutto, l’area di centrodestra ha che a una autentica nuova elaborazione cultu- mone, la Germania, pensava e pensa solo a tu- dell’emergenza scatti l’occasione per smantel- un suo spessore, ha una larga base sociale ed rale di stampo ereticale e revisionista rispetto telare i suoi interessi e a tenere al guinzaglio lare pezzi di spesa pubblica parassitaria per af- è il frutto dell’incontro fra varie correnti poli- a una egemonia culturale della sinistra ormai la Bce). frontare i veri costi della politica che si sono tico-culturali, quella cattolico-solidarista quel- in profonda crisi. Detto tutto, ciò ci sembra al- Così Berlusconi è stato stretto fra l’attacco concentrati nella proliferazione abnorme delle la socialista- riformista, quella liberale e quella trettanto vero che del berlusconismo non va mediatico-giudiziario condotto da una magi- aziende comunali e regionali, per operare in- della destra democratica. Ciò si intreccia, a sua neanche rimossa l’elaborazione politico- cul- stratura così politicizzata da non avere eguali cisive privatizzazioni e liberalizzazioni. volta, con un blocco sociale interclassista fatto turale compiuta per tutta una fase nella vita di nel mondo occidentale e la dura necessità di E’ evidente che il governo, la maggioranza di piccole e anche medie imprese di professio- Forza Italia (non dimentichiamo i contributi adottare una linea di politica economica dal- e specialmente il Pdl devono condurre una bat- nisti di artigiani e anche di lavoratori dipen- eretico-innovativi dati da Lucio Colletti, da l’assoluto rigore che ha spento i progetti di taglia a fondo perché prevalga questa seconda denti. Ora queste aree culturali e sociali non Gianni Baget Bozzo, da Marcello Pera, da An- modernizzazione e che ha provocato la scon- ipotesi che in un certo senso riscatterebbe sono affatto disposte ad arrendersi, specie nei tonio Martino, da Giuliano Ferrara e poi da fitta alle elezioni amministrative, ma che però l’esecutivo e il centrodestra rispetto a tutte le confronti di una sinistra di cui abbiamo già tutta una area di storici revisionisti) che si è in- ha evitato di trovarci già da qualche mese in difficoltà incontrate dal 2010 a oggi. Questa parlato. trecciata con il nuovo tipo di egemonia espres- una situazione simile alla Grecia. Adesso, poi, partita decisiva verrà giocata nello spazio di Di qui deriva il rilancio e anche una profon- sa dalla personalità carismatica di Berlusconi, la crisi finanziaria si è tradotta in un autentico un mattino cioè nei 20 mesi che ci separano da rivisitazione della forma partito che riguar- dallo stesso messaggio delle sue televisioni, tsunami. Il governo Berlusconi, nella speranza dalla fine della legislatura. Prima che si scate- da il Pdl. Certamente presenta aspetti parados- che hanno rovesciato i paradigmi correnti e an- tutt’altro che certa di allentare la pressione sui nasse la parte più cruenta dello tsunami finan- sali il fatto che dopo il decollo leaderistico e che la tradizionale supremazia culturale della titoli di stato, ha deciso di giocare d’anticipo ziario però, gli spiriti animali del centrodestra, movimentista avvenuto nel 1994 oggi il cen- sinistra con i suoi valori, i suoi schemi, la sua e di porre in essere dal 2011 al 2013 la mano- in presenza di questa difficoltà politica, hanno trodestra per resistere, per difendersi, poi per base sociale e specialmente il suo punto di ri- vra economica prevista invece con maggiore puntato le loro carte sul rilancio-rinnovamento ripartire decida di concentrarsi sul rilancio di ferimento internazionale. Allora è vero – e mi gradualismo dal 2011 al 2014. del partito unico del centrodestra. Berlusconi una forma partito basata sulla società, sul ter- rendo conto che non è poco – che il punto de- ritorio, su una reale democrazia interna. bole del berlusconismo, come rileva Ranieri, Essa ha come implicazione politica quella sta in aspetti significativi delle esperienze di di una ripresa di dialogo con quelle forze di governo del centrodestra, in quella del 2001- una parte almeno del Terzo polo (Udc, forse 2006 e anche nella seconda fase della attuale. una parte del Fli) che hanno come punto di ri- Infatti, ciò deriva, a mio avviso, da elementi ferimento internazionale il Ppe e mai come in strutturali di fondo. questo momento i rapporti internazionali rive- Come ha rilevato lo stesso Ranieri, consu- stono una straordinaria importanza anche ai fi- stanziale a Berlusconi è stato un progetto di ni degli schieramenti politici italiani. Del re- modernizzazione fondato però sulla crescita e sto, è inevitabile che di fronte a un mutamento sullo sviluppo. Orbene, in entrambe le fasi, di fase così profondo, anche l’atipico centro- nelle quali Berlusconi è andato al governo egli destra italiano cerchi di operare la sua rifon- ha dovuto misurarsi con andamenti recessivi dazione politico-culturale e la sua ristruttura- dell’economia internazionale, con la contrad- zione operativa-organizzativa, attraverso il ri- dizione costituita in Italia dall’esistenza di un lancio di un grande partito. debito pubblico la cui entità ha sempre com- Questo è il significato più profondo dell’ele- portato – come necessità obiettiva, per evitare zione di un segretario politico del Pdl nella guai peggiori – l’adozione di politiche restrit- persona di Angelino Alfano. Tutto ciò per mol- tive e di austerità che contraddicono alla radice ti aspetti è inevitabile di fronte al logoramento proprio l’endiadi modernizzazione- sviluppo della fase precedente e anche all’esistenza di che è intrinseca al berlusconismo. Se alle ten- una profondissima crisi economica-sociale e denze restrittive dell’economia internazionale, culturale che sta cambiando molti dei termini nel caso del 2001 indotte addirittura dalla più della dialettica politica in Italia, in Europa, ad- grande operazione terroristica messa in atto dirittura nel mondo. s 16 ■ CRITICAsociale 5-6 / 2011

■ L’INVOLUZIONE AUTORITARIA IN EUROPA E LA CRISI DELL’EURO RIPORTANO LE LANCETTE AL PASSATO INASPETTATO RITORNO (CLASSISTA) ALL’ANTISOCIALISMO

a alcuni mesi a questa parte è La verità è che i “liberali” del PdL sono lì D tornato di moda un apparente- da vent’anni perché Berlusconi vinse le ele- mente inspiegabile rigurgito zioni e le ha rivinte ogni volta in cui la ha vin- antisocialista, stavolta non solo nella sinistra te, innanzitutto per un voto anticomunista e (giustizialista e sinistra DC più che post-co- antigiustizialista di socialisti e democristiani, munista, la quale per la verità sembra avere e non per una immaginaria “rivoluzione libe- smesso di parlare), ma – questa è la novità - rale” in una seconda repubblica nata dall’ille- anche nel centro destra. galità nell’uso della giustizia e da una sospen- E non solo da vecchi arnesi del giustiziali- sione progressiva della sovranità popolare. smo della prima ora (92-94) passati a mangia- Una serie di riforme elettorali spaiate tra loro, re nella mano del vincitore, gli attuali “falsi ma col tratto comune di voler istituire una de- garantisti” quasi tutti accampati negli “house mocrazia del carisma, dal sindaco al presiden- organ” e da alcuni ex aennini in rivincita su Fi- te del consiglio, che sottrae ruolo alle assem- ni nel PdL, ma persino da emeriti signori di in- blee rappresentative attraverso varie versioni dubbio pedigree liberale. di un unico sistema: il minoritario. In forma Il nesso con la crisi della seconda repubblica uninominale, col premio, con lo sbarramento, (che sull’anti-socialismo è nata venti senza le preferenze. anni fa), ci è parsa la risposta più semplice al Strana rivoluzione liberale, almeno sul pia- nostro stupore. Ma l’apice raggiunto in occa- no della democrazia politica. sione della seconda manovra di anticipo sul Come si diceva un tempo, “gratta, gratta: rientro dal deficit, oltre al risvegliare una an- sotto il liberale trovi sempre il capitale”. Infatti cora iniziale, ma spontanea reazione biparti- la semplificazione delle procedure politiche e san, comincia a far prendere la questione più istituzionali (che sono l’unica garanzia per chi seriamente e ad essere messa in relazione più decide una sola volta in cinque anni, cioè ampia non tanto con noi (che non ci siamo più) l’elettore) per sveltire l’ economia e la società, o con il PD (che socialista non è) quanto allo così incessantemente predicata, occhieggia in scontro che sta per emergere nell’ evoluzione realtà non al merito, ma al circolo chiuso. dei fatti politici europei e della crisi dell’euro. Tutto sarebbe stato diverso se il cambiamen- E’ un neo-liberismo che tira calci in Europa e to fosse avvenuto in modo democratico. Ma comincia anche soffiare in Italia, con venature purtroppo ci sono tra i piedi i socialisti, che classiste a cui si accoda una certa cagnara rea- hanno una differente visione del rapporto tra i zionaria, perché ci si deve stringere a tavola. meriti e i bisogni, li considerano su un piano Nei passaggi critici della democrazia, la cul- di parità, persino di alleanza. E senza il loro tura del riformismo socialista si trova sempre voto Berlusconi non vince le elezioni. sulla prima linea. Se non ci vanno i socialisti, dreottiano. Era il 1989. A quel tempo il futuro troppi altarini: ricco, spendaccione, famiglia di Non c’è emoscambio tra socialisti e Berlu- ci vanno i suoi avversari. Se ne comincia a ministro della Sanità era soltanto una dirigente strozzini, picchiatore rosso”. Un bellissimo li- sconi, ma collaborazione politica. parlare su questo numero con una prima inter- dell’Azione Cattolica, di origine toscana, tra- bro sbranato, quello di Romanato, fatto a pezzi Quella pretesa “nuovista”, quel rapporto vista a Rino Formica. piantata in Veneto. Voleva essere eletta al Par- fino renderlo irriconoscibile per i lividi. equivoco che ancora viene rivendicato, con il Intanto ricordiamo una rassegna di repliche: lamento europeo. Per questo bussò alla porta In questo numero pubblichiamo un’intervi- passaggio dalla prima alla seconda repubblica di Fabrizio Cicchitto, di Stefania Craxi, di di Forlani facendosi presentare dalla delegata sta con l’autore, la replica di Angelo Simonaz- è ciò che ha strutturalmente legato le mani a Francesco Colucci e della stessa Critica socia- femminile, Maria Paola Svevo. Forlani stette zi e Gianni Sabatini, rispettivamente presiden- Berlusconi, il quale ha fatto miracoli per tene- le a quella che forse è la dichiarazione più pre- ad ascoltare e poi mandò la Bindi da Luigi Ba- te del Centro Studi e presidente della Fonda- re assieme l’impossibile, e solo perché il siste- cisa sulla natura di questo ritorno di fiamma ruffi, che allora era segretario organizzativo zione Matteotti, oltre che brani dal discorso ma nel suo complesso è un tale controsenso di antisocialismo targato “liberale”: quella del del partito e responsabile della formazione del- del leader socialista alla Camera dei deputati che rende molte cose possibili. ministro Galan contro Tremonti, definito in le liste. Prese così piede l’ipotesi della sua can- il 30 gennaio del 1921: “Mozione socialista Ora nella crisi i nodi vengono al pettine. Si un’intervista al Giornale col titolo: “Un socia- didatura. contro ogni forma di violenza”. Senza com- passa dall’auspicio servile dell’ “occasione da lista al Tesoro”. Noi andreottiani eravamo d’accordo per ra- menti sufficit se ipsa ad illustrare la superiorità non perdere” per fare quello che non si è riu- In modo più composto e serio è invece stata gioni politiche: ci accusavano di essere tutori del riformismo socialista anche sul terreno li- sciti finora a dare (agli altri): liberalizzare, pri- definita come “socialista” persino una mano- solo di Comunione e Liberazione e, facendo berale. vatizzare, potare ovunque. Alle dichiarazioni vra “lacrime e sangue” come quella del 12 una battaglia anche per una rappresentante del- Segnali di “incartamento” nel quadro poli- opposte che minacciano la maggioranza se si agosto, per via della tassa di solidarietà per i l’Azione Cattolica, avremmo dimostrato di es- tico interno erano già venuti alla luce nei mesi mette non la patrimoniale, ma almeno una tan- redditi sopra i 90.000, da una ventina di parla- sere aperti anche in altre direzioni, com’era scorsi. Infine la sberla che ha rovesciato in ter- tum una tassazione sui redditi medio-alti. mentari del PdL (dei quali siamo spesso per- poi nella realtà. ra l’Italia (il consolato franco-tedesco neolibe- A nessuno di loro è venuto in mente che la sonalmente amici) con il sostegno del quoti- C’era però una forte resistenza da parte dei rista tuttavia non supererà il giudizio dei mer- raccomandazione della BCE andava sempli- diano di Confindustria che solleva una que- dorotei del Veneto e anche da parte della sini- cati) li ha persino esasperati, anche se parados- cemente respinta al “consolato” mittente e che stione di incostituzionalità dai 90.000 in su. stra del partito, quella legata a Fracanzani. La salmente li ha ingessati. Fino al prossimo tor- la prima liberalizzazione da fare è quella della (Sulla costituzionalità o meno dai 90.000 in candidatura dela Bindi passò in direzione na- nante. democrazia europea dal ricatto politico attra- giù, anche molto più in giù, non una parola). zionale per uno-due voti, non di più. La can- L’antisocialismo nel centrodestra sembra verso i mercati, per governare i debiti e non Sul versante opposto si è a un certo punto didata fece subito presente che aveva problemi sbucare dalla fessura che si è aperta nell’ equi- farsi più governare da essi. Un tema ancor più svegliata Rosy Bindi ( caso Tedesco: “Che fos- dal punto di vista economico. Baruffi allora ne librio che finora ha tenuto assieme - in Forza stringente per l’Italia che se coglie la via se un peccatore dovevamo saperlo: è un socia- parlò con me e con Nino Cristofori e insieme italia, prima e nel PdL ora -tra le “facce nuo- d’uscita politica dalla tenaglia della crisi, trova lista) a cui ha tappato la bocca ricordandole il convenimmo di contribuire alla sua campagna ve” dello “spirito del ’94” e i voti del “vecchio la via d’uscita anche da una transizione ven- finanziamento andreottiano che le aprì la car- elettorale con 50 milioni. A consegnarglieli fu pentapartito”, le prime assurte alla ribalta coi tennale che l’ha politicamente indebolita fino riera, Rino Formica. Sul caso si nota l’assenza proprio l’andreottiano Baruffi”. voti del secondo mentre questo era più o meno al punto in cui siamo. Significa, questo, porre del segretario Riccardo Nencini, che almeno in galera nel biennio precedente (92-93). mano ad una riorganizzazione del sistema po- sulla Bindi poteva reagire visto che stanno as- Sono gli stessi che vanno e vengono appena litico su basi più solide, sulla partecipazione sieme in coalizione. Ma il “do di petto” dell’antisocialismo, alme- c’è aria di crisi, reclamando il ritorno alle ori- più ampia alla vita politica, sia nazionale che In assenza del PSI e a smentita di avere avu- no fino ad ora, è di Libero che nelle pagine cul- gini della missione di una rivoluzione liberale locale, dei cittadini con la riforma della legge to in esclusiva dalla natura l’ essere delinquen- turali, spiritosamente chiamate “Pensiero”, usa (lo spirito del ’94, appunto) che presuppone, elettorale perchè – ecco l’occasione che offre ti, Formica citava sul Foglio una testimonianza il “metodo Boffo” persino con Giacomo Mat- purtroppo per loro, due cose che non vanno la crisi - prendano come legittimi titolari di se di Geronimo-Cirino Pomicino in “Strettamen- teotti. Il giornale prende spunto dalla biografia d’accordo: il consenso alla liquidazione della stessi una decisione politica che ha conseguen- te personale”: “Nonostante i forti contrasti, pe- scritta dal prof. Gianpaolo Romanato, raccat- prima repubblica (che avrebbe lasciato il de- ze anche economiche: come adeguare la Co- rò, la DC era sempre una grande famiglia. tandovi citazioni qua e là, come fosse un por- bito contro cui stiamo lottando fatto da una stituzione del dopoguerra ad una nuova demo- Qualche volta, per esempio, ho anche finan- tacenere di mozziconi, per piegarlo a reggere classe politica corrotta e clientelare) e il neces- crazia europea che deve ormai inevitabilmente ziato candidati non della mia corrente (...) Ro- il titolo che apre una serie di ben tre articoli sario voto di socialisti e di democristiani (quel- essere costruita, per il nostro stesso interesse, sy Bindi, per esempio ha cominciato a fare po- (29, 30 luglio e 4 agosto): “Fatta a pezzi l’agio- li cioè che hanno lasciato il debito perché cor- a nostro avviso, su un modello di ispirazione litica grazie a un contributo che le passò un an- grafia post-mortem. Matteotti, un santo con rotti e clientelari). socialista. Più liberale di così! s (s.c.) CRITICAsociale ■ 17 5-6 / 2011

■ NELLO “SPIRITO DEL ‘94” CRESCE LA DESTRA NEL PDL NEL SEGNO DELLA RIMPATRIATA GIUSTIZIALISTA E ANTISOCIALISTA. AUGURI IL “METODO BOFFO” ANCHE CON MATTEOTTI

ritica Sociale” ha sempre “C contestato l’uso strumen- tale dell’antifascismo e la demonizzazione della figura di Mussolini. Ha cioè espresso il proprio interesse per ricerca e approfondimento che concorressero alla rico- struzione veritiera della storia nazionale senza tabù. In questo senso si è criticato il ruolo ne- gativo svolto dall’Insmli e da quegli studiosi che si sono scagliati contro Renzo De Felice bollando la sua biografia di Mussolini di “po- sizioni qualunquistiche” e “oggettivamente fi- lofasciste”. Punto fermo è però collocare il “revisioni- smo” intorno alla storia d’Italia tra il 1924 e il 1945 in un quadro di valutazione lineare della democrazia e dell’Italia liberale e repubblica- na. Quando dal punto di vista pubblicistico o storiografico la rivisitazione del fascismo vie- ne condotta con un fazioso spirito revanscista esaltando il fascismo nei confronti dell’Italia repubblicana e dei protagonisti dell’antifasci- smo non si esercita un diritto sacrosanto di re- visionismo, ma ci si impegna in una messa in scena strumentale per sostenere con uno sfon- do di cartapesta un estremismo politico. Un revanscismo di estrema destra è la novità che è spuntata inopinatamente in campo cul- turale dal seno di alcuni gruppi del Pdl di fron- te alle recenti difficoltà politiche ed elettorali del loro partito. In particolare dopo la clamorosa sconfitta registrata a Milano (tanto più “scottante” in quanto avvenuta di fronte a un candidato pro- veniente dalla estrema sinistra di Vendola e che era ritenuto nella stessa sinistra milanese sconfitto in partenza), anziché rendersi conto che il risultato negativo era anche (e soprattut- to) conseguenza di una campagna elettorale condotta con toni estremistici e, in sostanza, con uno spostamento a destra del Pdl agli oc- chi dell’opinione pubblica milanese, si è inve- ce rincarata la dose: una pressione per un ul- teriore spostamento a destra alimentando a freddo una campagna antisocialista a cui ha si- gnificativamente replicato Fabrizio Cicchitto. Si è costituito cioè nell’area del centro-destra una sorta di “cerchio magico” che sostiene la trasformazione del Pdl in un partito che abbia come unici richiami positivi nell’Italia repub- blicana la destra liberale e il Movimento So- ciale, in quanto uniche forze pulite e coerenti che hanno avversato in particolare centro-sini- stra e il pentapartito a partecipazione liberale. L’antisocialismo è rapidamente diventato, in un rinnovato giustizialismo all’ombra dell’an- tipolitica, il dato distintivo di questa agitazione condotta come “fedelissimi” di Berlusconi di- menticando che Berlusconi ha vinto e rivinto grazie al consenso che ha saputo riscuotere nell’elettorato cattolico e liberalsocialista. È quel che si fa chiamare “Spirito del ‘94”. Non entriamo nel merito delle legittime anche se discutibili opinioni e ricette politiche secondo cui le sconfitte del Pdl sarebbero la conseguenza del fatto che nel Pdl ci sono troppi ex democri- La prima di quattro pagine pubblicate dal quotidiano Libero per una campagna scandalistica contro Matteotti stiani e troppi ex socialisti, che Berlusconi non è riuscito a fare la promessa “rivoluzione libe- rale” perché bloccato prima da Bossi, poi da Ca- che invece riteniamo inaccettabile è la ripresa di mista “inebriato dalla prospettiva della rivolu- l’origine di questa svolta e di questa campa- sini, quindi da Fini ed infine da Tremonti. Se la una campagna antisocialista fatta di attacchi per- zione russa”, che “contribuì al clima che favorì gna? In sostanza di che cosa stiamo poi par- tesi dello “spirito del ‘94” è che Berlusconi nel sonali e di denigrazione storica dove lo “spirito la repressione della dittatura fascista” ovvero lando? Tremonti non si è mosso per difendere corso dei suoi governi non ha combinato nulla, del ‘94” è una rimpatriata di ex fedelissimi di Di un”santino” con “scheletri nell’armadio”. Geronzi? Può darsi. E allora? Matteotti è un che nel Pdl c’è troppa gente e che il rilancio del Pietro e dell’antipolitica giustizialista dell’inizio Siamo di fronte ad una cagnara che non di- porco e i socialisti sono la causa di tutti i mali Pdl e di Berlusconi vada ricercato in una epura- degli anni ’90. stingue tra Turati e Lenin e che trasforma il d’Italia. Questo è il modo di fare giornalismo, zione che valorizzi la estrema destra ed un neo- Si arriva così a dedicare pagine di “storia” per leader del partito socialista riformista nato dal- cultura e politica dello “spirito del ‘94”. Com- liberismo da “fine della storia” si tratta di un fe- sentenziare che “si incrina il mito di Matteotti” la scissione dai massimalisti filocomunisti in plimenti e auguri. s nomeno che ci lascia del tutto indifferenti. Quel dipingendo come un estre- un becero e violento filosovietico. Ma qual è Critica Sociale 18 ■ CRITICAsociale 5-6 / 2011

■ IL RIFORMISMO DI MATTEOTTI PUÒ ANCORA INSEGNARE MOLTO ALLA SINISTRA DI OGGI NO ALLA VIOLENZA E INTESA CON CATTOLICI E LIBERALI

el tuo libro ti soffermi a lungo Intervisa con Gianpaolo Romanato cola comunità locale intesa come “famiglia N sul tema della violenza nella umana solidalmente unita in mutui scambi di lotta poltica. Nella terza let- forza, di opere, di servizi”. Il ripudio del na- tera a Turati, Matteotti scrive: “Complice in- i fascisti, ha comportato una rimozione di Mat- loggiava all’hotel Baglioni), il quale, diven- zionalismo lo porta a vagheggiare addirittura volontario del fascismo è il comunismo. La teotti, ridotto ad un’icona, a un santin. Ma tando un agitatore rivoluzionario, appare a tut- “gli Stati Uniti d’Europa che si sostituiscano violenza e la dittatura predicate dall’uno di- Matteotti è molto più che un santino. Egli pose to il mondo borghese e proprietario polesano alla frammentazione nazionalistica”. Si tratta viene il pretesto e la giustificazione della vio- alla sinistra italiana il problema della riforma come il “traditore di classe”. Questo Matteotti di una riflessione fondamentale, in grado di lenza e della dittatura dell’altro”. Nel gennaio dello Stato. Un problema irrisolto anche oggi. si caricò negli anni di odi inestinguibili, che parlare alla sinistra di ieri e a quella di oggi. del 21, inoltre, illustra alla camera una “mo- probabilmente non furono estranei alla sua zione socialista contro ogni forma di violen- Nel libro si sottolinea come fu tra le perso- morte. L’aggressione fisica che subì nel 1921 La linea della ricerca di una ricomposizione za”. In che posizione si trova effettivamente nalità che, conoscendone i tratti concreti con a Castelguglielmo, dopo la quale dovette ab- coi massimalisti del PSI, e il rifiuto del patto Matteotti rispetto a questo tema, sia in linea cui il fenomeno fascista prendeva piede nella bandonare il Polesine, fu il primo avvertimen- con Togliatti a cui risponde in modo quasi di principio che nella prassi politica? E’ provincia, in particolare nel Polesine e nelle to. E non è un caso, credo, che i due maggiori sprezzante, sembra di capire, leggendo il tuo un’autocritica, è una “terza posizione” che campagne, comprese la natura strategica del- indiziati politici del suo assassinio, Giovanni volume, che poggi sulla speranza di allargare presentava delle opportunità, o è una posizio- lo squadrismo. Su quali elementi mise a fuoco Marinelli e Aldo Finzi (qust’ultimo era uno dei contro il fascismo una alleanza anche coi po- ne velleitaria? la sua intuizione, con anticipo rispetto allo mandanti dell’aggressione di Castelgugliel- polari e i liberali. Era un disegno effettivo, ci Matteotti non era un pacifista né un profeta stesso Turati, ad esempio? mo), fossero due polesani. furono passi concreti verso questa direzione? disarmato. Era un socialista della prima ora, Lo squadrismo è nato nella bassa Pianura Anche su questo punto delle alleanze Mat- ben consapevole che la lotta politica, nel clima padana. Cioè nella terra di Matteotti. Questo Pensi che il delitto abbia avuto anche una teotti attenuò molto, dopo la marcia su Roma, del tempo, poteva richiedere, uso le sue parole, gli ha permesso di comprendere più lucida- radice locale? l’intransigenza d’un tempo, convertendosi al- “uno sforzo violento”. Al congresso del 1919 mente di altri, anche dello stesso Turati, ciò È possibile. Ma Marinelli e Finzi sono morti l’idea di un governo di larga concentrazione disse di essere contro i massimalisti “che vo- che stava iniziando. Con grande freddezza dis- entrambi tragicamente all’inizio del 1944, il antifascista, esteso ai popolari e a parte dei li- gliono l’insurrezione come fine e non come se alla Camera nel 1920 che “siamo i primi a primo fucilato dopo il processo di Verona, il berali. C’è al riguardo una testimonianza di mezzo”, ma anche contro i riformisti che “vo- riconoscere le origini secondo fucilato alle Salvemini, alcuni cenni nelle lettere di Matte- gliono le riforme come fine e non come mez- storiche e la necessità Fosse Ardeatine, e si otti, molti contatti personali Non saprei dire fi- zo”. Pensava insomma al socialismo come allo del fascismo, a ricono- sono portati nella tom- no a quale punto si siano estesi questi sondag- strumento per una radicale trasformazione dei scerne l’esistenza co- ba i loro segreti, se ne gi, che mostrano quanto fosse cambiato rispet- rapporti sociali. Ma poi, vedendo crescere la me necessità sociale in avevano. Ma sospetto to al socialista, indubbiamente settario, che era violenza sistematica e organizzata del fasci- questo momento”. anch’io, come ha scrit- stato all’inizio. Ma in ogni caso il tempo era smo si convertì all’idea della legalità – che fa- Inoltre Matteotti, vis- to Roberto Pertici re- scaduto. Il fascismo aveva già vinto. Un’ulti- ceva parte del suo bagaglio intellettuale per via suto sempre nelle censendo il mio libro ma occasione alle opposizioni Matteotti la for- degli studi giuridici condotti con Alessandro campagne, era piena- sull’Osservatore Ro- nì con la sua morte. Ma anche questa possibi- Stoppato, un maestro della scuola liberale - in- mente consapevole mano, che forse, se lità fu sprecata. tesa come l’argine che doveva contenere la che proprio in campa- fossero sopravvissuti, contesa politica, ponendo a tutti, a destra come gna si giocava la parti- avrebbero potuto chia- Scrivi all’inizio, nell’introduzione, che il per- a sinistra, dei limiti invalicabili. Il suo rifiuto ta decisiva. Non credo rire molti retroscena sonaggio - un “italiano diverso”, appunto - della violenza fu insomma il frutto di una lenta che questa consapevo- del delitto Matteotti. “consente istruttivi e non esaltanti confronti maturazione e di un confronto con le situazio- lezza fosse altrettanto tra il passato e il presente”. Voglio collegare ne italiana postbellica. Questa maturazione lo chiara alla dirigenza Ciò che colpisce, tra questa osservazione con l’altra che fai nel testo allontanò definitivamente dal comunismo bol- socialista di estrazione le varie sfaccettature quando affermi che “le ragioni del suo falli- scevico, lo convinse che la prospettiva rivolu- cittadina. L’Italia non della sua figura, il cui mento, perchè di fallimento si è trattato, coin- zionaria, cioè il sovvertimento violento delle era un paese industria- assassinio obiettiva- cidono con le ragioni del fallimento della de- istituzioni dello Stato borghese, fosse, nelle le, era un paese agrico- mente ha celato, è la mocrazia italiana”. Questo accostamento con- condizioni dell’Italia del tempo, la migliore lo, contadino, brac- perspicacia con cui an- sente un bilancio sulla natura della democra- giustificazione della violenza esercitata dal fa- ciantile. Lo scontro ticipa nell’opuscolo al zia italiana? Ne consente una interpretazione scismo. Di qui la sua convinzione delle specu- vero era nelle campa- partito (di cui sembra- fatta di tratti disomogenei e di compromessi larità dei due fenomeni. gne. E’ qui che il socialismo perdette e il fa- va voler restituire al più presto l’incarico di se- nella parabola della sua cultura politica? scismo vinse. Matteotti lo sapeva molto me- gretario) un profilo programmatico e valoriale La parabola politica di Matteotti, dal 1910, Questo determina il suo scontro con Togliatti. glio degli altri socialisti. Di qui la sua com- che sarà ripreso (senza attribuirgliene alcuna anno in cui entra nel Consiglio provinciale di Esattamente. Togliatti in vista delle elezioni prensione immediata della novità, del pericolo paternità) dalla successiva socialdemocrazia, Rovigo, al 1924, quando muore, coincide con del 1924, quelle previste dalla legge Acerbo, e anche della modernità rappresentati dal fa- non solo italiana. Quali sono le fonti di questa gli anni in cui in Italia fallisce il passaggio dal propone liste comuni, ma alle condizioni im- scismo, sulla cui costituzionalizzazione non si impostazione, più moderna di quella turatiana? liberalismo alla democrazia e crollano le isti- poste dai comunisti. Una di queste condizioni fece mai nessuna illusione. Si tratta dell’opuscolo che scrisse nel 1923 tuzioni liberali. Fu il quindicennio in cui si de- era il rifiuto di un accordo fondato sulla “pura con l’obiettivo di dare un programma al PSU cise il destino del Paese, con conseguenze che e semplice restaurazione delle libertà statuta- La vita che precede il suo impegno, l’ambien- di cui era diventato segretario l’anno prima. E’ ci pesano ancora addosso, cento anni dopo. Di rie”. Ai comunisti, cioè, non interessavano le te sia familiare che sociale in cui cresce è una un testo fondamentale. I temi di cui parlavo ci questo fallimento Matteotti fu uno dei prota- garanzie formali, interessava solo la rivoluzio- parte nuova della storiografia corrente su Mat- sono tutti. Il rifiuto definitivo della violenza gonisti, sia pure nobilitato dalla morte atroce. ne. Matteotti oppose un rifiuto quasi sprezzan- teotti presente nel tuo volume. In che misura lo come metodo di lotta a favore del “metodo de- Per questo credo che capire il suo ruolo stori- te, affermando che il primum della lotta poli- influenzò? Supponi una sorta di riscatto anche mocratico in un’atmosfera di libertà politica”, co, al di là del mito, aiuti a capire i limiti della tica in quel momento era proprio ciò di cui si familiare nel suo agire politico per il riscatto di confronto fra partiti nella “libertà critica”. cultura politica della sinistra, la forza che nel disinteressavano i comunisti: la riconquista sociale dei contadini attraverso le leghe, i co- Matteotti spacca nettamente la sinistra in due: ’19-’20 aveva l’Italia in mano e che perdette “delle libertà politiche elementari”. Io mi sono muni, la scuola, agendo quasi casa per casa? da una parte i comunisti, che vogliono “la dit- tutto nell’arco di pochi mesi. Quali furono convinto che fu il confronto col fascismo a far Io credo che Matteotti vada interpretato non tatura della cosiddetta Internazionale di Mo- questi limiti? Il settarismo, l’arroganza, la maturare in Matteotti il definitivo rifiuto della partendo dalla fine, cioè dalla sua morte, come sca”, dall’altra i socialisti che scelgono la de- sproporzione fra i propositi e la realtà, l’isola- prospettiva rivoluzionaria, tanto socialista si è fatto finora, ma partendo dall’inizio, cioè mocrazia, il pluripartitismo, la dialettica fra mento rispetto al resto del paese, in particolare quanto comunista, a favore di una linea demo- dalla sua vita oscura nella campagna polesana. maggioranze e minoranze. I massimalisti de- rispetto ai cattolici, a causa del dogma dell’an- cratica e riformista, quella che poi sarà la linea E’ qui che matura la sua idea della riforma so- vono scegliere: o di qua o di là. Non ci sono ticlericalismo, le feroci divisioni interne, più della socialdemocrazia. L’importanza di que- ciale. Il Matteotti che opera nell’oscurità, gior- terze vie. Lo Stato, scrive, non è una struttura forti delle divisioni verso gli altri. Matteotti è sta figura va quindi ben oltre la sua morte e se- no e notte, per la redenzione delle “plebi agri- da abbattere, ma la casa di tutti da rispettare, dentro questa tragedia fino al ‘22. Poi se ne di- gna drammaticamente la spaccatura della sini- cole”, come le chiamava, spendendosi in mi- aprendovi sempre maggiori spazi di libertà, di stacca e fornisce, fino alla sua morte, che af- stra italiana fra rivoluzione e riforma. Matte- nuscole comunità e con gente senza storia per partecipazione, di giustizia. In questa prospet- fronta con piena consapevolezza, la misura di otti (insieme con Turati, ma più incisivamente organizzarvi il comune, la lega, la scuola, una tiva sono fondamentali le autonomie locali, a quanto fosse “diverso” rispetto al “troiaio” (è di lui a causa della sua morte violenta) è il vero bibliotechina circolante, è forse il Matteotti più partire dal Comune. Lo Stato non cala dall’alto una parola sua) cui s’era ridotta la sinistra ita- fondatore della sinistra riformista, che poi di- affascinante, più istruttivo. Ma c’è anche il ma si costruisce dal basso. Le “plebi agricole”, liana. Insomma, un personaggio da studiare, venterà socialdemocratica. L’egemonia impo- Matteotti ricco latifondista, che non esitava a come le chiamava Matteotti, cioè la “povera da capire. Sono convinto che il Matteotti della sta nel dopoguerra sulla sinistra italiana dai co- ostentare la sua ricchezza (durante l’inverno gente” di cui parlerà poi La Pira, si riscattano storia sia ancora più importante del Matteotti munisti, che erano stati i suoi avversari quanto usava la pelliccia, da studente, a Bologna, al- dalla miseria e dalla servitù a partire dalla pic- del mito. s CRITICAsociale ■ 19 5-6 / 2011

■ SONO LIBERISTI (E NON LIBERALI) QUELLI CHE CONTESTANO IL RIFORMISMO DELL’ECONOMIA SOCIALE DI MERCATO “PER ALCUNI NEL PDL SOCIALISTA ÈUNINSULTO”

Fabrizio Cicchitto a , come tali contestati da Croce né certamente liberale, ma casomai è solo tec- della spesa pubblica, e la patrimoniale. Non mi appunto con il riferimento allo strano e mito- nocratica. Essa ha tagliato o ha tassato quello sembra che elementi di questo tipo siano in stato semplicemente geniale logico animale dell’“ircocervo” per sottolinea- che è riuscita a tagliare o tassare per far fronte questa manovra. È provocare la discussione sui re la loro contraddittorietà sul piano logico-fi- ad una situazione di assoluta emergenza. Ci Seconda e conclusiva osservazione. Sicco- presupposti ideologici e teori- losofico, ma anch’essi sono esistiti e in vari auguriamo che essa sia sufficiente a far fronte me le ideologie devono sempre intrecciarsi ci della manovra economica non tanto perché momenti storico-politici si sono anch’essi per- all’esplosione dei mercati, anche se siamo del con la storia, una certa evoluzione del pensiero io creda nell’esistenza di questo retroterra ma messi di parlare di politica economica. tutto consapevoli che essa, sommandosi con il cattolico, di quello liberale, di quello sociali- per gli “spiriti animali” profondi che essa ha Allora va ricordato a coloro che nel centro- rigore di quella precedente (dal 2008 ad oggi) sta-riformista è approdata alla elaborazione messo in evidenza. destra usano l’espressione “socialista” come un certamente colpisce pezzi vasti e significativi dell’economia sociale di mercato che punta a Registro che per alcuni esponenti politici e “epiteto negativo” che storicamente e anche del blocco sociale del centro-destra. Si può di- combinare insieme il mercato, la solidarietà, culturali del centro-destra l’espressione “so- ideologicamente e culturalmente sono esistiti re che la situazione di emergenza provocata la mediazione sociale anche in funzione del cialista” è quasi un insulto. La cosa non mi im- nel mondo e anche in Italia dei socialisti ben dalla crisi finanziaria del capitalismo è tale che consenso e della aggregazione di larghi e in- pressiona affatto, anche perché essa s’intreccia diversi gli uni dagli altri. Nel mondo, comuni- prima di tutto bisogna evitare “il default” e poi terclassisti schieramenti sociali. Credo che il singolarmente con l’epiteto di “rinnegato” che smo a parte, c’è stato il socialismo marxista or- ragionare di altro. E’ certamente materia di di- centro-destra debba sforzarsi di riuscire a tor- da sinistra, da parte di paleo e neo comunisti e todosso, appunto alla Kaustky, ma la socialde- scussione anche nel centro-destra se l’assoluto nare a questa elaborazione di fondo, perché le di paleo socialisti frontisti, viene rivolta a co- mocrazia tedesca ha anche fatto Bad Gode- rigore non accompagnato da misure funzionali operazioni tecnocratiche valgono per l’emer- loro che - come Boniver, Brunetta, Stefania sberg e ha prodotto leader come Brandt, alla crescita sia funzionale al superamento di genza ma devono essere inquadrate in un con- Craxi, Frattini, Sacconi lo stesso Tremonti - Schmidt e Schroeder. In Inghilterra c’è stato il questa difficoltà di fondo. testo più ampio nel medio e lungo periodo, non hanno seguito l’aureo principio: “Il posto laburismo di sinistra e poi recentemente tutta Due ultime considerazioni: nel repertorio senza mai dimenticare il famoso ammonimen- dei socialisti è a sinistra” (nella fattispecie in l’esperienza di Tony Blair. In Italia c’è stato un “socialista” di politica economica esistono due to di Keynes e cioè che nel lungo periodo sia- questa sinistra giustizialista e debenedettiana variegato socialismo di sinistra, con accezioni misure essenziali: il keynesismo, cioè l’uso mo tutti morti. s nei giorni lavorativi e massimalista nei giorni staliniste e frontiste, dal primo , festivi). Del resto l’insulto “rinnegati” ha una Rodolfo Morandi, con le varianti radicali di sua nobiltà storica: fu rivolto da Lenin a Kau- , di Vittorio Foa, di Riccardo Lom- stky (appunto “il rinnegato Kaustky”). Passia- bardi, e poi c’è stato il socialismo revisionista, mo a coloro che dal centro-destra usano riformista ed eretico di Bettino Craxi, dello ■ GIUSTIZIALISTI (SINISTRA) E FALSI GARANTISTI (DESTRA) UNITI NELLA LOTTA l’espressione “socialista” come una parolaccia stesso , dell’elaborazione di in nome della loro adamantina purezza libera- Mondo Operaio fino a Don Gianni Baget Boz- IL RITORNO DEGLI ANTISOCIALISTI le. Se dovessi procedere lungo il loro stesso zo che, mescolando insieme cristianesimo e so- meccanismo definitorio, non potrei fare a me- cialismo eterodosso approdò a Forza Italia (per NELLA CRISI DELLA SECONDA REPUBBLICA no di rilevare che in Italia, nel secondo dopo- non parlare del percorso culturale e politico di guerra, i liberali allo stato puro non sono mai un gigante come Lucio Colletti). Allora, di gra- andati oltre il 2%, tranne il momento più alto zia, di cosa parlano coloro che poi dimenticano Francesco Colucci dell’opposizione del PLI di Malagodi al cen- che una delle ragioni dell’autentico odio poli- tro-sinistra. Evidentemente una qualche ragio- tico che la sinistra debenedettiana nutre per i ne di fondo in tutto ciò c’è. “socialisti rinnegati” approdati nel centro-de- improvviso revival di anti- tico, fino alla petulanza, i socialisti che mossi A sua volta Martino - sul Tempo di ieri – in stra sta nel fatto che, indipendentemente dai L’ socialismo che sembra tor- da propria coerenza politica hanno compiuto nome di una posizione liberale del tutto “pura” “dirigenti”, dopo l’operazione militare-giudi- nare di moda sia nella sini- una scelta differenziata dalla loro, dopo la crisi contesta anche quella storia. ziaria-mediatica di mani pulite del ‘92-‘94, si stra (non è una novità) che nel centro destra della prima repubblica ( peraltro condivisa dal- Detto questo va detto che la questione va af- sono spostati per reazione alla violenza e anche (dove invece alcune sue componenti, per con- la maggior parte degli ex elettori del PSI), og- frontata non solo col metodo definitorio del- per qualcosa di molto più complesso almeno venienza politica, avevano messo la sordina ai gi, pur trovandosi “dalla parte giusta”, a sini- l’ideologia, ma anche con il metodo storico- 2-3 milioni di elettori socialisti e che ciò ha in- toni usati del biennio 92-94) è certamente un stra, tacciono di fronte all’antisocialismo di politico e allora le cose inevitabilmente si ferto alla sinistra paleo e post comunista di sintomo della crisi non solo politica, ma di si- matrice razzista e greve del Presidente del PD, complicano perché sul piano storico esistono D’Alema, Veltroni, Bersani un colpo durissimo stema che attraversa la “seconda repubblica” partito della medesima coalizione. socialismi e socialismi e anche liberalismi e li- costringendola a fare spericolate alleanze di nata dalla liquidazione dei partiti democratici, Anche nel centro-destra si sono alzate voci berismi. Non dovrò essere io a ricordare che estrema sinistra (la ex Rifondazione Comuni- “in primis” dei socialisti e di Bettino Craxi. antisocialiste, in un rigurgito di estremismo di in Italia c’è stata una discussione proprio fra sta), di estrema destra (Di Pietro, Travaglio) di Ciò significa che tante ambiguità che hanno vecchia destra reazionaria, col risultato di al- e Luigi Einaudi sul rapporto tipo finanziario (De benedetti e altri), di orien- convissuto per vent’anni cominciano ad emer- lontanare i voti dei moderati compresi quelli fra liberalismo e liberismo. Se non ricordo ma- tamento cattolico (Prodi, Marini, Franceschini, ge portando con sè nodi che vengono al pettine di tanti socialisti che sostengono il PdL nelle le Benedetto Croce dialettizzava molto il con- Bindi). Si dirà: che cosa c’entra tutto ciò con e che devono essere finalmente sciolti. passate elezioni. Ma le reazioni socialiste in cetto di liberalismo e affermava che esso non la manovra economica? Un punto di chiarezza lo offre un criterio gui- questo caso non sono mancate e sono state si identificava tout court con il liberismo: sco- A mio avviso assolutamente nulla, ma ho da per noi sempre valido: i nemici del sociali- puntuali e immediate munichiamo anche Croce? voluto pregiudizialmente sgombrare il campo smo sono coloro che vivono e lucrano sulle di- Nella difesa dell’onore, che forse non noi Visto l’andamento “dottrinario” del dibatti- da alcuni attacchi ai “socialisti”. Detto questo, seguaglianze. Viceversa il socialismo è la storia personalmente, ma che la nostra storia merita, to, poi, come non evocare gli appartenenti alla a mio avviso la manovra, nella sua “necessità” organizzata delle battaglie per la Libertà e per non ci debbono essere distinguo o prudenze. categoria dell’”ircocervo”, cioè del liberal-so- emergenziale, sfugge a qualunque definizione l’Eguaglianza. Da secoli e in tutta Europa. Un limpido esempio ce lo lascia Sandro Perti- cialismo e del socialismo liberale, da Calogero ideologica, non è né socialista, né comunista, Ricevendo in udienza pochi giorni fa la de- ni agli inizi degli anni ’80 quando reagì con legazione della Critica Sociale per l‘anniver- forte decisione a Nino Andreatta definendo sario dei 120 anni della sua fondazione, il Pre- “disgustoso” il suo discorso nell’aprile del sidente Napolitano ha concesso il suo Alto Pa- 1982 con cui accusò il PSI di “nazionalsocia- tronato alla Rivista e ha riconosciuto in tal mo- lismo”, e costringendo l’ esponente della sini- do il valore del contributo dato dalla cultura e stra democristiana a ridicole rettifiche (“ho in- dall’azione del riformismo socialista alla co- vertito aggettivo e sostantivo perchè parlo in- struzione della Nazione e alla nascita della Re- glese”). pubblica. Un segno che per il prestigio morale Tantomeno oggi non si può non condannare che ha fatto meritare al Presidente Napolitano con gravità chi, a destra come a sinistra, ingiu- la fiducia ormai unanime degli italiani e la sti- ria senza averne titolo morale. A maggior ra- ma internazionale, non può che darci sollievo gione, poi, se ciò accade con la grossolanità e e conforto per aver tenuto fede - in mezzo a con l’ignorante razzismo di giudica una com- ogni travaglio - a principi che hanno contribui- ponente della democrazia italiana, più che una to, al pari di altre tradizioni democratiche e po- singola personalità, (ricoprendo in modo ina- polari, al progresso della civiltà istituzionale e deguato il vertice rappresentativo di un grande sociale del Paese, dalla Unità, alla lotta al na- partito), usando espressioni e apprezzamenti zifascismo, alla Repubblica, sia nel governo che sono smentiti dall’impegno dei socialisti che in Parlamento. sin dall’ Unità d’Italia per la costruzione della Stupisce maggiormente, in questo quadro, nuova società nazionale e, successivamente, che chi per anni ha accusato in modo dogma- per il suo costante progresso. s 20 ■ CRITICAsociale 5-6 / 2011

■ LA REPLICA A LIBERO DEL DIRETTORE DEL CENTRO STUDI “MATTEOTTI” LO VOGLIONO ANCORA MORTO UNA BIOGRAFIA MESSA NEL TRITACARNE

Angelo Simonazzi

o letto, con notevole disap- teotti era) rivoluzionario ed ossequiente al- H punto, l’articolo di Francesco l’estremismo oppressivo delle Leghe (cioè i Borgonovo a proposito del li- sindacati) del primo dopoguerra; alla Camera bro del professar Gianpaolo Romanato del- (era invece) legalitario...». l’Università di Padova dal titolo Un italiano Riporta Borgonovo, pedissequamente, le pa- diverso: Giaco mo Matteotti (Longanesi). role dell’articolo di Pertici, ove scrive: «(Mat- Il libro del professar Romanato è stato pre- teotti) dette copertura politica – volente o no- sentato a Reggio Emilia il 24 giugno, per ini- lente – al clima di violenza e di dura sopraffa- ziativa del “Centro Studi Giacomo Matteotti” zione e di guerra civile... che Matteotti proteg- che presiedo (...). Il libro in oggetto merita tutta ge e non frena». Dimentica il prof. Pertici di l’attenzione e la considerazione dei socialisti- dire, come vorrebbe un esame serio e obiettivo democratici reggiani e italiani, per avere l’au- di quella realtà storica, che la prima violenza tore spostato il ba ricentro dal mito-Matteotti – o sopraffazione vennero da parte dell’azione al quale siamo stati educati – al Matteotti-uo- dei fasci e dei padroni, appoggiati anche da mo: dal suo impegno assiduo e costante a fa- certi “popolari” del Ppi, clericalmoderati e vore dei contadini e dei braccianti polesani, con conservatori come liberali del tempo, che vo- la costituzione delle Leghe sindacali, alle lotte levano arrestare sul nascere la progressiva per toglierli dalla miseria, dalla fame, dalle ma- avanzata e riscossa liberatrice delle masse po- lattie, e dallo sfruttamento dei proprietari ter- po lari “schiavizzate” e oppresse, verso un più rieri, i quali hanno dovuto chiedere l’aiuto, per umano tenor di vita. Quella delle leghe socia- arginare l’avanzata operaia e contadina, dei fa- liste alla cui testa c’era proprio l’“ambivalen- sci e poi dello squadrismo fascista; il suo im- te” Giacomo Matteotti – un precursore della pegno per il funzionamento dei Comuni con- non-violenza – è stata semmai e più propria- quistati nel rodigino dai socialisti; la sua con- mente una più che giustificata “reazione” al- trarietà alla guerra e l’elezione a parlamentare l’odio e alla violenza de gli altri. Una sorta di nel 1919; la sua adesione al riformismo socia- legittima difesa. lista nel 1922 col partito di Turati e Treves e la Se ne facciano ragione, una volta per tutte, sua nomina a segretario organizzativo; l’op - Pertici e l‘«Osservatore Romano», leggendo zione antifascista, che lo porterà alla morte il con maggiore attenzione il libro di Romanato. 10 giugno 1924. Tutto ciò non fa naturalmente Che, alla presentazione di Reggio Emila, si è parte del “mito-Maiteotti”, ma rappresenta la ben guardato dal porre in luce l’azione di co- forte partecipazione dell’uomo politico pole- che vuole vietare alla sorella di sposarsi reli- vera natura dell’uomo: un uomo nel vero senso pertura politica di Matteotti alla violenza. Scri- sano. A cominciare dai molti interventi dello giosamente, trascurando che la violenza che i del termine, saldamente legato alla famiglia, a ve, infatti, il prof. Ro manato, in un articolo su storico di ispirazione riformista Antonio Glau- socialisti del suo partito esercitavano contro i sua madre, alla moglie e ai figli (...). «Critica Sociale» di giugno, a proposito del co Casanova, autore nel 1974 di Matteotti. fascisti e i conservatori cattolici che li soste- Quel che va criticato del libro del prof. Ro- modo d’intendere e di praticare la battaglia po- Una vita per il socialismo, e dalle ripetute oc- nevano, dimenti cando di ricordare che Matte- manato è, invece, l’infelice notazione su Gia- litica da parte di Matteotti: «Sul tema della vio- casioni di ricerche e convegni ad opera della otti inter venne attivamente nella lotta contro i como Matteotti –riportata da Francesco Bor- lenza, Matteotti la ri pudia come metodo di lot- Fondazione Matteotti. Per quel che concerne fa scisti per difendere se stesso e i propri com- gonovo – come “ambivalente”, dalla doppia ta, anche in presenza della violenza fascista di la partecipazione di Matteotti alla vita del Po- pagni dalla diffusa e quotidiana violenza che i personalità, come l’ha descritto anche Roberto segno opposto». (...) s lesine si veda il lavoro di Mariotto Michele, fascisti ormai esercitavano facendone l’arma Pertici sull’«Osservatore Romano» (che non Angelo Simonazzi «La Lotta». Giornale socialista del Polesine politica più efficace. ho letto), con queste parole: «A Rovigo, (Mat- Presidente centro studi “Giacomo Matteotti” da Badaloni a Matteotti. 1899-1924. Da questi Certo, chiamare il prestito che la famiglia e da molti altri lavori che qui non citiamo Matteotti (e non Giacomo) eser citava in man- emerge lo stretto rapporto di Matteotti con la canza di un sistema bancario solido e diffuso sua terra, per la quale si impegnò non solo per nella fine dell’800, colpisce di più coloro che analizzarne la vita ma an che, e fondamental- dimenticano il tasso di interesse che veniva ■ IL LIBRO DI ROMANATO SU MATTEOTTI mente, per riscattarla dalla povertà e dalla vio- esercitato dai Matteotti che non corrispondeva lenza fascista in forte espansione. a quello che oggi viene correttamente chiama- LIBERATO DAL MITO? I lettori che del libro di Romanato ne hanno to strozzinaggio. fornito una interpretazione, e mi riferisco a Tali lettori nell’informare il grande pubblico PER ESSERE RESTITUITO ALLA VITA Roberto Pertici sull’Osserva tore Romano e a dei lati più problematici del personaggio; in- Giuseppe Parlato su Li bero, hanno preferito sistono nell’attribuire un clima di violenza e della ricca biografia di Romanato alcuni punti di guerra civile ai socialisti e soprattutto alle Angelo Sabatini che nella sostanza non intaccano, però, la fi- Leghe imbar barendo con ciò la provincia. gura di Matteotti e il significato che il delitto È vero che il socialismo nel Polesine era for- compiuto dal fascismo sulla sua persona ha te, ma non meno forte, come intensità della na certa storiografia di ten- di grande utilità per integrare l’immagine di rappresentato, preferendo ri spondere a una violenza, era quella dei fascisti. Gli studi su U denza, di destra e spesso cat- Matteotti che gli storici hanno sinora fornita, cattiva tradizione dei media che predilige lo questo fenomeno hanno approfondito abba- tolica, si è eser citata a met- consapevolmen te, preferendo l’evento più im- scoop al significato reale dell’evento. Come stanza i termini della questione, l’intensità del- tere in evidenza momenti specifici della com- portante degli anni ‘20: il delitto Matteotti. In non preferire un «Matteotti, un “santo” con le manifestazioni e la prevalenza delle parti in plessa vita di alcuni personaggi o eventi storici oc casione della presentazione del volume di troppi altarini» a un Matteotti che, dopo aver gioco. alterandone l’immagine. Ciò è avvenuto per Romanato a Reggio Emilia il 24 giugno scorso subito la violenza dei fascisti del Polesine, im- Una lettura del volume di Romanato inte- Ignazio Silone, in misura minore per i fratelli ne lodai la novità del contenuto rispetto ad altre mola la sua vita per la libertà e la democrazia grata con le ricerche storiche esistenti sul pe- Rosselli, per il Risorgimento italiano, e adesso pubblicazioni per la ricchezza delle notizie del- dell’Italia? La gola vorace del popolo dei me- riodo, eviterebbe di denominare l’azione poli- per Giacomo Matteotti. Tralasciando di rin- la vita di Matteotti. In tale occasione ne ho mes- dia preferisce la decostruzione del mito, che tica di Matteotti nel Polesine come quella di tracciare quanto di revisionismo ci sia nel libro so in evidenza come allo spazio concesso al pe- ha accompagnato il delitto, alla costruzione di un piromane piuttosto che di un pompiere. Ma di Gianpaolo Romanato, Un italiano diverso: riodo precedente la vita di Matteotti, enfatiz- un’immagine viva e reale dell’uomo Matteotti avreb bero anche capito che il rimprovero dei Giaco mo Matteotti, pubblicato nel mese di di- zando stato di povertà del Polesine non corri- che la sua umanità e le sue inclinazioni, le sue suoi avversari, liberali, cattolici e fascisti, era cembre scorso, è utile contribuire a chiarire le spondeva altrettanto al la voro che Matteotti, in- origini, li ha spesi per intero alla lotta contro quello di un blocco reazionario che guardava illazioni che alcuni lettori hanno costruito con sieme ad altri insigni riformisti, vi svolgeva. il fascismo invadente. Si preferisce guardare con diffidenza al socialismo e al suo program- qualche leggerez za. Sull’azione politica di Matteotti entro quella al “ricco e spendaccione”, grazie all’attività di ma politico. s Va subito detto che Romanato ci ha certa- condizione di miseria sono stati scritti saggi ri- “strozzinaggio” della famiglia, al protagonista Angelo Sabatini mente fornito una cronaca politica e familiare levanti che hanno avuto il merito di esaltare la delle violenze del “”, al Matteotti Presidente Fondazione Matteotti - Roma CRITICAsociale ■ 21 5-6 / 2011

MATTEOTTI ■ IL DISCORSO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DEL 31 GENNAIO 1921 MOZIONE SOCIALISTA CONTRO OGNI FORMA DI VIOLENZA

ella tornata del 31 gennaio giornata: quattro leghisti feriti di cui due gra- N 1921 vengono in discussione vemente, due locali di leghe distrutti ed incen- due mozioni sulla politica in- diati, venti socialisti arrestati, nessun fascista terna: una socialista, firmata da 29 deputati; ferito, nessun fascista arrestato, i giornali inti- l’altra, a firma dell’onorevole Sarrocchi e di tolano la faccenda così: «Nuovi agguati e nuo- altri 16 deputati conservatori, del seguente te- ve violenze dei socialisti ferraresi nelle cam- nore: «La Camera, pagne ». È così che si racconta la verità! – considerato che le condizioni anormali Quando nella notte a Ferrara (come risulta, della vita pubblica in Italia sono il prodotto anche questo, dai resoconti delle autorità e non di-fattori politici, accumulatisi nel corso di dalla versione socialista) un gruppo di fornai, una serie non breve di anni; che abbandonato il lavoro percorreva cantarel- – considerato che la politica interna ha avu- lando una strada, è improvvisamente colpito to spesso per sua deplorevole caratteristica la da una scarica di revolverate, una delle quali dissimulazione e la tolleranza del regime di ferisce un fornaio, il Giornale d’Italia del 20 violenza e dei sistemi di sopraffazione che im- gennaio racconta il fatto cosi: peravano, e tuttora imperano, in molte pro - «Un gruppo di fascisti è stato aggredito nel- vince d’Italia (e specialmente nella campa- la piazzetta comunale nella notte; furono (sem- gna) col più palese disprezzo della libertà in- pre indeterminato chi è stato? Non si sa) furo- dividuale e con gravissimo turbamento del no sparati dei colpi di rivoltella, uno dei quali processo economico della produzione; ferì un passante». E chi ha avuto, ha avuto. – considerato che ogni invocazione di quel- Ma quando per contro avviene, e dolorosa- la tutela, che lo Stato deve a tutti i diritti le- mente avviene, che un fascista o più fascisti gittimamente costituiti ed onestamente eserci- rimangono feriti e uccisi, allora la stampa co- tati, rimase non di rado inascoltata; e — desta parte per lo meno della stampa, muta quando non provocò ingiuste e recise repulse completamente il tono. Allora sono i grandi — fu accolta con dichiarazioni di ostentata caratteri; allora, mentre ancora l’autorità non impotenza dell’azione statale, la quale cadde sa nulla e sta investigando, a due ore di distan- perciò nel più meritato discredito e talvolta za si sa già che sono stati i socialisti a com- anche nel sospetto di una vera e propria com- piere l’eccidio! Si sa che è stato un complotto plicità coi fautori della violenza; socialista, organizzato dalla Camera del lavo- – considerato che la prolungata paralisi ro! Si sa già che responsabili sono quindi i capi della funzione di Governo rese possibili, ed socialisti, e in conseguenza, immediatamente, anzi incoraggiò, i più brutali eccessi contro i dopo poche ore, si dà l’assalto alla Camera del diritti elementari della vita, dell’inviolabilità lavoro, si aggrediscono le rappresentanze del del domicilio e della libertà di pensiero e di Partito socialista, assessori, deputati, ecc.; al- lavoro, contro gli averi altrui e contro ogni più lora la campagna giornalistica tra scina per un onesta forma di attività politica; e dall’altro mese un cadavere sulle sue colonne, facendo- lato determinò l’istintivo bisogno di difesa e ne una specu lazione illecita e immonda. di reazione in coloro che vogliono la restau- razione del paese e che mal sopportano il si- * * * stematico sfruttamento, personale o politico, dei disagi e delle passioni e il sabotaggio or- Ammetto senz’altro che in ogni partito, che ganizzato della vita civile ed economica del in ogni massa, da ogni parte vi possano essere popolo italiano; dei delinquenti, dei male intenzionati, dei vio- – considerato che alle attuali e anormali sociale; e quindi prevede necessariamente le delle classi dirigenti si trovano, e in cui noi, in lenti. Ma la questione sta più in là di questi condizioni della vita interna del Paese non si violenze, sa che, ledendo un’infinità di inte - seguito alle vostre dichiarazioni, ci verremo a episodi, sta più in là di questa ammissione. può apportare efficace rimedio con la repres- ressi, ne avrà delle reazioni più o meno vio- trovare, quando andremo a portare ai nostri Il fatto nella sua precisione è questo; oggi in sione di questo o di quell’episodio di azione lente; e non se ne duole. compagni, al Paese, l’impressione del risultato Italia esiste una organizzazione pubblicamente violenta o di violenta reazione, ma soltanto È stato detto che saremmo venuti qui a pro- di questa discussione. riconosciuta e nota nei suoi aderenti, nei suoi con l’effet-tivo e costante adempimento dei testare, a lanciare invettive contro il fascismo Ma vediamo anzitutto e rapidamente la si- capi, nella sua composizione, nelle sue sedi, di doveri, che allo Stato incombono per la tutela che ci percuote, e così via. tuazione di fatto. Sarebbe impossibile riassu- bande armate, le quali dichiarano (hanno que- del diritto; Neppur questo. Siamo i primi a riconoscere merla in una sintesi, perché essa si sfalda in sto coraggio che io volentieri riconosco) di- – invita il Governò a mettersi in grado di le origini storiche, e la necessità del fascismo, una quantità di episodi secondari, accessori e chiarano apertamente che si prefiggono atti di garantire — dovunque e a benefizio di tutti i siamo i primi a interpretarne la giustificazione diversi; ed ogni episodio a sua volta è snatu- violenza, atti di rappresaglia, minacce, violen- cittadini — il rispetto delle libertà individuali economica, a riconoscerne resistenza, quasi di- rato, deformato nel racconto. Si può dire che ze, incendi, e li eseguono, non appe avvenga e politiche». rei come necessità sociale di questo momento. in questo momento di subbuglio, di violenza, o si pretesti che avvenga alcun fatto commesso Non ci dorremo dei delitti, né li raccontere- nulla subisca maggiore violenza quanto la ve - dai lavoratori a danno dei padroni o della clas- La mozione socialista venne illustrata da mo, né andremo ad investigare come si forma- rità, quanto l’esposizione veritiera dei fatti. se borghese. È una perfetta organizzazione Matteotti. no le schiere fasciste... Tutto questo non ha che Sembra quasi che la stampa italiana si diletti a della giu stizia privata; ciò è incontrovertibile. «II discorso di Matteotti — osserva il Ca- una importanza assai accessoria. E se anche, questo terribile giuoco di bambini. Se sui singoli fatti, quelli che ho esposto e rocci — era già un’amara, potente denunzia qualche volta, dovremo accennarvi, sarà sola- quelli che non ho esposti, quelli che la Camera del carattere del fascismo, favorito dalle au- mente per arrivare con maggior precisione alle * * * conosce e quelli che non conosce, si può du- torità governative. Matteotti poneva il proble- no stre conclusioni. bitare, questa esistenza di una organizzazione ma del filofascismo del ceto liberale ed indi- È stato detto, in fine, dall’onorevole Giolitti, Quando una venina di giorni fa, un fascista di bande armate, con simili precisi scopi den- viduava la ragion d’essere del fascismo nel- che noi qui parleremo in contrapposizione alla di notte, a Rovigo, ferisce tre socialisti perfet- tro lo Stato italiano, è un fatto, sul quale nes- l’aspirazione degli agrari a non permettere mozione presentata dalla destra parlamentare, tamente inermi, come risulta dai rapporti delle suno può opporre contestazioni. Documenti ne più che i loro profitti fossero limitati dall’azio- perché ciascun Partito vuole il Governo al pro- autorità e ferisce gravemente anche uno dei sono i loro stessi giornali che si intitolano co- ne sindacale delle leghe contadine» (Carocci, prio servizio. L’onorevole Giolitti s’inganna suoi stessi compagni, i giornalicome raccon- me una volta si intitolavano i giornaletti anar- Il parlamento nella storia d’Italia, Bari, Later- completamente. Noi non abbiamo da invocare tano l’episodio? Così: «Conflitto tra fascisti e chici: La fiamma, L,’as salto, Il pugnale e così za, 1964, pag. 574). Governo alcuno a servizio nostro, non abbia- socia listi a Rovigo». «Furono sparate (da chi? via; che portano articoli intitolati: «La parola mo nulla da chiedere, né al Governo né a nes- non si sa?) delle revolverate; rimasero feriti tre è alle rivoltelle»; che dicono: «Noi arriveremo suno. Qui non si tratta di quella abilità, di quel- socialisti ed un fascista». E il lettore serba così anche alla guerra civile». Noi non ci lagnamo della violenza fascista. le schermaglie parlamentari, nelle quali l’ono- impressioni perfettamente false della situazio- Tutto ciò è detto pubblicamente e pubblica- Siamo un partito che non si restringe dentro revole Giolitti è certamente maestro. Si tratta ne di fatto. mente risulta da atti, per i quali noi riconoscia- una semplice competizione politica, che non semplicemente di chiarire la reciproca posizio- Quando domenica scorsa a Ferrara, le incur- mo al fascismo il coraggio di esporsi, mentre aspira a successione di Ministeri, che vuole in- ne in cui, da una parte egli, come rappresen- sioni in camion dei fascisti armati nella cam- perdura nella gran maggioranza della società vece arrivare ad una grandiosa trasformazione tante del Governo, e dall’altra i rappresen tanti pagna, danno questo bilancio preciso della capitalistica del Paese la ipocrisia di non aper- 22 ■ CRITICAsociale 5-6 / 2011

tamente sostenerlo, la ipocrisia di attribuire le lo scopo, se no la parola è alle rivoltelle... I vio lenze di questi giorni alle più stupide pro- racconti, gli episodi e gli aneddoti delle spedi- vocazioni socialiste! zioni fioriscono durante la giornata. Le rivol- Per le strade ci sono manifesti che dicono: telle sono le compagne, le amiche legittime, «Occhio per occhio dente per dente». Netta- oppure no, inseparabili dei racconti; occhieg- mente, in manifesti, in avvisi, in colloqui coi giano e luccicano da ogni tasca. Ci si domanda questori e coi prefetti si dichiara di volere ab- con la maggiore naturalezza di questo mondo: battere «a tutti i costi» le amministrazioni che quanti colpi hai? E si vuole sapere quante ri- hanno testé raggiunto migliaia di voti di mag- voltelle e di quali tipi... ». gioranza contro la minoranza dei blocchi. Si Tali sono in semplici linee gli aspetti della afferma che si vogliono abbattere le organiz- jacquerie borghese che nel ferrarese combatte zazioni, si minacciano scomuniche o rappre- una battaglia di portata nazionale. saglie contro determinate persone: si intima a Tale è la descrizione sintetica e magnifica, determinate persone di non frequentare deter- che noi non potremmo fare con parole più pre- minate strade, determinati punti. cise, di quello che avviene e determina real- Vorrei sentirmi obbiettare dalla parte avver- mente in quella regione la situazione attuale. saria della Camera, che ciò non è vero; perché Almeno i fascisti e codesti giornali reazionari anche i vostri giornali dicono che non è vero, e clericali hanno il coraggio di dirlo, mentre i che siamo noi che provochiamo! Non è forse manutengoli di quello stesso fascismo, tutti i vero, per esempio, che nelle città di Modena, giornali e partiti democratici che oggi si sono Ferrara, Bologna le vie sono percorse da grup- nascosti, per ripararsi dietro il fascismo, tac- pi armati, militarmente indrappellati, militar- ciono vigliaccamente e vigliaccamente addu- mente comandati, che hanno spesso le armi in cono come scusanti le provocazioni socialiste! pugno, i quali pretendono o affermano di vo- Ma allora che vale raccontare i singoli epi- lere ristabilire un ordine proprio, indipenden- sodi di chi sia stato il primo a provocare, se il temente da quello che è l’ordine governativo, tale che non si levò il cappello o il tal altro che l’ordine dell’autorità? lanciò un’invettiva, quando c’è un’organizza- È vero che si va ai funerali oggi non più con zione premeditata di queste violenze, di questa la sola pietà, ma col pugnale tra i denti e le ri- giustizia privata, di questa rappresaglia? I fu- voltelle in mano; è vero o non è vero questo? nerali di Modena si svolgono tragicamente; ma È vero che nell’ora del passeggio, dalle città già parecchie ore prima che avessero luogo gli La verità è che la violenza e l’illegalità in E notate ancora questo: i vostri giornali, il vo- maggiori, per esempio Ferrara, davanti alla cat- incidenti, il prefetto di Modena era stato avver - cui si pone quella organizzazione armata, cor- stro Corriere della Sera or ora, a proposito del tedrale, partono camion pieni di fascisti armati, tito, e una staffetta partita da Bologna per Mo- risponde, in questo momento, ad un supposto Congresso di Livorno, scriveva queste pa role: qualcuno con due rivoltelle nelle mani, e sfila- dena aveva annunziato che nella serata sarebbe interesse della classe capitalistica. Il problema «Il socialismo (lascio la responsabilità dell’in- no allegramente per le strade, con canti di ven- avvenuto l’incendio della Camera del lavoro di è tutto qui, onorevoli colleghi! terpretazione al Corriere della Sera) che ha detta, senza che alcuna autorità si muova? Mo dena e della casa del collega Donati! Noi non protestiamo, ve l’ho detto fin da trionfato a Livorno, si caratterizza nel ripudio E per chi ancora non credesse, per chi rite- Certo è dunque che nelle violenze fasciste principio, non ci lagnamo, non lanciamo né in- della violenza come atto quotidiano di lotta, e nesse che queste nostre parole siano esagerate, non è da vedersi una pura e semplice ritorsione vettive né offese a coloro che coraggiosamente come forza operante delle organizzazioni». rileggerò quello che con magnifica e rara sin- o risposta a singole e occasionali violenze pro- adempiono la missione fascista. Ma doman- Ora, proprio nel momento, onorevoli colle- cerità hanno affermato il Giornale d’Italia, or- letarie. diamo: quale partito, quale frazione assume ghi, in cui voi dite che il nostro partito non si gano della sopravvissuta reazione, e l‘Avvenire Contro le violenze proletarie la classe bor- qui dentro la responsabilità di questa organiz- mette sul terreno della violenza, voi esercitate d’Italia, organo dei cristiani di Bologna. (Inter- ghese possiede una quantità di strumenti che zazione armata extra-legale, nel territorio dello la violenza! E ciò non è, per lo meno, corag- ru zioni dei deputati Siciliani e Cappa — Scam- sono stati spesso usati, e che sono ancora in Stato italiano ? (Interruzioni). gioso. La verità è, onorevoli colleghi, che co- bio di apostrofi vivaci tra questi e il deputato uso; possiede leggi, carabinieri, carceri, manet- Vi rivolgete al Partito socialista, e dite: «Voi desta violenza è esercitata da voi per interesse Ferrari — Vivi richiami del Presidente). te, e, quando è stato il caso, li ha adoperati! socialisti dovete assumere la responsabilità di di classe, per interessi economici lesi, e non «Tutti i giorni partono delle spedizioni. Un Sono stati distribuiti anni di galera ai nostri, tutte le violenze che i proletari, socialisti o non contro fatti politici, o in risposta a provocazio- camion carico di giovanotti (non c’è il mini- ai proletari, in molti casi, per violenze usate, e socialisti, proletari comunque, lavoratori, han- ni o a violenze singole di lavo ratori. stro delle finanze, per chiedergli se i camion quando sulle piazze d’Italia la forza armata ha no esercitato o esercitano in qualsiasi momen- E allora se non assumete la responsabilità non possono portare persone non addette allo steso per terra dei proletari, nessuno di quella to sulle piazze e sulle vie d’Italia». del fascismo, dimostrate ancora una volta il scarico!) va al tale paese, si presenta al tale ca- parte ha protestato. Voi domandate a noi, partito, di assumere la vostro poco coraggio, e soprattutto la vostra polega. Si tratta prima; o il capolega cede, o la La sensibilità capitalista si è svegliata sola- responsabilità anche di atti che non sono nostri, poca sincerità. (Interruzioni — Commenti al violenza terrà luogo della persuasione. Acca- mente quando, nell’ultimo tempo, anche san- per il semplice fatto che sono provenienti da centro). de, quasi sempre, che le trattative raggiungono gue borghese è stato sparso. lavoratori, e che sono addebitati a socialisti. E noi, che siamo un partito di massa, e di or- * * * ganizzazione, neppure rinneghiamo alcuno de- gli errori della massa. Siamo anzi pronti a rico - Lo Stato democratico ha proclamato che den- noscere che qualche volta possa essere avve- tro le sue leggi, dentro la sua struttura costitu- nuto che la teorizzazione della violenza rivo- zionale, ogni progresso delle classi lavoratrici luzionaria, che mira a sopprimere lo Stato bor- è possibile. Questo si ripete, ma sembra non ghese, e a sostituire lo Stato socialista, possa essere più vero. Poiché c’è qualcuno che lo ne- avere indotto alcuni nell’errore di azioni epi- ga, c’è l’Agraria che lo nega; e mi giova citare sodiche di violenza; ma altrettanto prontamente qui le precise parole del Giornale d’Italia: rivendichiamo al nostro partito il diritto di es- «nelle sfere ufficiali si è ancora alla concezio- sere direttamente responsabile solo per ciò che ne arcaica, ed insieme fra ideologica ed uma- esso vuole, e ordina alle sue organizzazioni. nitaria, che da ai lavoratori il diritto di orga- Nessun ordine da parte nostra è partito di nizzazione e di sciopero». esercitare atti episodici di violenza, perché noi Questo è il punto, onorevoli colleghi. Non tutti sappiamo che questi (e ciò è stato ripetuto si combatte contro singoli episodi di violenza, infinite volte nelle nostre assise di partito, e non si reagisce contro l’atto di un mal pensan- nei nostri manifesti) non servono alla causa del te, di un delinquente, ma si vuole agire sullo socialismo, ma la danneggiano, come pure la Stato perché sia negato il diritto di organizza- causa del socialismo rivoluzionario, che vuole zione e di sciopero ai lavoratori! instaurare la immediata conquista del potere Quando la libertà economica giovava alla da parte del proletariato. classe borghese perché il proletariato non era Non solo, ma anche tutti i nostri giornali, e organizzato, allora si esaltava la libertà, e si di- i manifesti delle nostre sezioni. Giunte, ammi- ceva che era la panacea di tutti i mali: oggi che nistrazioni comunali, e Camere del lavoro, il proletariato, per mezzo della libertà e delle pubblicati ovunque si sono verificati questi ca- proprie forme di organizzazione, intacca i pro- si, suonano quasi tutti allo stesso modo: «bi- fitti capitalistici, la libertà viene negata e viene sogna ritornare alla vita civile; la lotta di classe proclamata la violenza contro di essa. (Appro- deve riprendersi sul terreno civile; gli episodi vazioni a sinistra). s di violenza sono condannevoli perché non ser- vono alla causa del socialismo». Giacomo Matteotti CRITICAsociale ■ 23 5-6 / 2011

■ UNA ANALISI DEI RAPPORTI GERMANIA-RUSSIA SMENTISCE LA VULGATA DI “STALIN CHE GUADAGNA TEMPO” CON HITLER I “BIENNI NERI” DEI COMUNISTI: 1924-’26/1939-’41

Ugo Finetti nella falsificazione storica insistendo sulla tesi che Stalin nel momento in cui si allea con Hi- a pubblicazione del volume ■ CLIMA POLITICO E CULTURALE DI MOSCA ALL’EPOCA DELL’ALLEANZA tler è un vero antinazista: “A Stalin premeva L dedicato al 1939 dei Diari (ve- proteggersi da un eventuale conflitto con i te- ri o presunti) di Mussolini da STALIN “INNAMORATO” DI HITLER deschi, dal momento che non era riuscito a sta- parte della Bompiani - a suo tempo ritenuti at- bilire un’alleanza anti-nazista con la Gran Bre- tendibili dallo storico Denis Mack Smith (“il tagna e la Francia”. manoscritto appare senz’altro genuino, la cal- ligrafia è perfetta come il suo stile, contenuto Così il musicista Dmitrij Sostakovic ricorda il clima politico e culturale di Mosca all’epoca e contesto … E’ proprio il tipo di diario che dell’alleanza con Hitler tra il 1939 e il 1941. (u.f.) La lettura di questi testi di storia ricorda le secondo me Mussolini avrebbe voluto scrive- istruzioni date dal segretario generale del Ko- re”) ed ora confutati da Mimmo Franzinelli “La rappresentazione de ‘La Valchiria’, data al Bolshoi per espresso ordine di Stalin: si mintern, Dimitrov, ai comunisti francesi e agli (Autopsia di un falso, Bollati Boringhieri) - ri- trattava di una sua dichiarazione d’amore a Hitler. La storia di questa ‘Valchiria’ è così ver- altri partiti dell’Internazionale comunista nel porta l’attenzione su come si arrivò alla secon- gognosa che val la pena di essere raccontata. Il patto Molotov-Ribbentrop era in vigore. Si settembre 1939: “Voi dovreste, a nostro avvi- da guerra mondiale e, quindi, su quello che supponeva che amassimo i fascisti. Il nostro era un amore tardivo, ma appunto per questo so, assumere pressappoco la seguente posizio- rappresenta uno dei più gravi e diffusi falsi sfociò in una passione ancor maggiore, come quella di una vedova di mezza età per il suo ne: con il tradimento della Cecoslovacchia e storici che troviamo anche nei nostri manuali giovane vicino. della Spagna, con Monaco e la liquidazione scolastici e cioè la giustificazione della scelta “Gli ebrei che occupavano posizioni di primo piano ne furono scacciati, così che la loro della sicurezza collettiva, il governo Daladier- di Stalin di allearsi con Hitler ovvero “il coni- presenza non suonasse offesa ai tedeschi. Litvinov fu destituito da Commissario del Popolo Bonnet ha rafforzato la Germania fascista; se- glio tirato fuori dal cappello” da Hitler che sor- per gli Affari Esteri. Si trattava però, per così dire, di atti negativi, mentre adesso ce ne vole- guendo la politica dei provocatori di guerra prese e spiazzò i governi europei, da Londra a vano di positivi. Si consegnarono così a Hitler parecchie centinaia di ebrei e di antifascisti inglesi contro l’Urss, questo governo ha re- Roma, e cioè l’accordo con l’Urss per occu- tedeschi che avevano cercato asilo nell’Unione Sovietica. Era però un gesto troppo modesto, spinto l’Urss”. Ovvero: “Battendosi contro i pare congiuntamente la Polonia. di piccola portata, e non circondato da pubblicità o da fanfare. Semplicemente uno scambio sostenitori di Monaco, i partiti comunisti vo- Su questo punto molta storiografia, soprat- d’affari, mentre quel che si voleva erano appunto fanfare e un ardente amore caucasico. Gran- levano un autentico fronte antifascista con la tutto italiana, ha gettato sabbia negli occhi col- di emozioni, tè e dolciumi, per dirla col poeta [citazione di un verso di una poesia ironica di partecipazione dell’Unione Sovietica, ma la tivando il mito dello Stalin “buono”, costretto Nikolai M. Oleinikov (1898-1942), ndr]. Fu allora che ci si ricordò di Wagner . borghesia d’Inghilterra e di Francia ha re- a venire a patti con il dittatore tedesco perché “Stalin voleva fare una miglior accoglienza a Hitler ricorrendo a una fragorosa musica di spinto l’Unione Sovietica”.2 “tradito” dalle democrazie europee. E’ così che fondo. Tutto doveva essere familiare, come al buon tempo andato. Guglielmo e i Romanov A ripristinare la realtà ci sono i testi di Sta- si sostiene la tesi che il Patto Ribbentropp-Mo- erano parenti di sangue. Stalin e Hitler lo erano di spirito. E il musicista più adatto a sottoli- lin, Mussolini e Hitler – non “presunti”, ma lotov fu siglato da Mosca solo per “guadagnare neare l’amicizia russo-tedesca non poteva che essere Wagner. veritieri – però ignorati in Italia e cancellati da tempo” e prepararsi meglio contro Hitler. “Allora si chiamò Eisenstein e lo si incaricò do provvedere rapidamente all’allestimento molta storiografia. Anche un manuale non certo “militante” co- de ‘La Valchiria’ al Bolshoi. Ma perché mai Eisenstein, un regista cinematografico? Perché Il leader sovietico nel 1939 non è per nulla me il Sabbatucci-Vidotto insiste nella “vulga- ci voleva un nome celebre. L’opera di Wagner doveva essere spettacolare, clamorosa quanto agitato dal problema di “guadagnare tempo” ta” secondo cui esso fu stipulato da Stalin la musica. E, cosa ancor più importante, il regista doveva essere un ariano. Senza contare che contro Hitler, ma è affascinato dall’idea di in- avendo però già in mente di fare la guerra alla il padre di Eisenstein era addirittura un tedesco, un ebreo convertito. debolire la democrazia europea grazie a Hitler Germania e cioè per “allontanare momenta- “Eisenstein non si rese subito conto del motivo dell’incarico, e chiamò Aleksander Tijsler, dichiarando morta la politica dei “fronti popo- neamente la minaccia tedesca dai suoi confini un ebreo, proponendogli la direzione artistica dello spettacolo. Ma Tijsler, che non era stupido, lari”. guadagnando tempo prezioso per la sua pre- replicò: “Sei matto? Non hai capito lo scopo di questo spettacolo? Non ti lasceranno mettere Il 7 settembre 1939 Stalin infatti convoca al parazione militare” 1. Una frase che suggerisce il mio nome in locandina. L’allestimento deve essere ‘judenfrei’, mondo da ebrei”. Eisenstein Cremlino con il segretario del Komintern, Di- appunto una Urss “neutrale” e di sentimenti scoppiò in una risata. Non voleva capire quel che era già chiaro a tutti. Magari fingeva, co- mitrov, il ministro degli esteri. Molotov, e il antinazisti e non pienamente belligerante in munque disse: “Ti garantisco che in questo spettacolo ci lavorerai”. Ma quando di lì a pochi segretario del C.C. del Pcus, Zdanov e così accordo con la Germania. E cioè si dimentica giorni gli telefonò, non rideva affatto. “Avevi ragione”, si scusò, e riattaccò. Eisenstein di co- spiega l’alleanza con il nazismo: “Rimanere (o si nasconde) da un lato l’importanza degli scienza non ne aveva affatto, mentre di paura ne aveva parecchia”. oggi sulle posizioni di ieri (Fronte Popolare – “accordi commerciali” con l’URSS che garan- (…) Unità nazionale antifascista) significa scivo- tirono a Hitler il decisivo approvvigionamento “Stalin ha preso in prestito da Roma qualcosa di più che non semplicemente il suo stile ar- lare sulle posizioni della Borghesia. La divi- di viveri, materie prime e materiale per le fab- chitettonico preferito: ne ha ricalcato, entro certi limiti, anche lo stile di vita culturale, uno sione degli Stati capitalistici in fascisti e de- briche d’armi e dall’altro la supremazia belli- stile imperiale. Dubito che Stalin fosse così istruito da arrivarci da solo, e con ogni probabilità mocratici – prosegue Stalin - ha perso il signi- ca tedesca assicurata dal Patto con Stalin in a far colpo su di lui è stata una versione di Roma rivista e corretta: la versione mussoliniana”. ficato” in quanto “la guerra si svolge tra due quanto così Hitler, che sul fronte orientale te- (…) gruppi capitalistici (poveri e ricchi in relazio- neva precedentemente impegnate 50-60 divi- “Il ‘ fedele amico’ era quello che i buontemponi chiamavano la Germania nazista, che nel- ne alle colonie, materie prime). Non è male – sioni, ne lasciò solo 8 e quindi contro le 144 l’agosto 1939 aveva sottoscritto con Stalin un trattato di amicizia. Ogni critica a Hitler era ri- teorizza il dittatore sovietico - se per mano divisioni delle forze alleate poté schierarne gorosamente proibita all’epoca, la parola ‘fascismo’ era stata bandita dall’uso; i giornali in della Germania venisse scossa la posizione 141. E’ forse da ricordare che la Polonia orien- compenso lanciavano quotidiani attacchi contro l’Inghilterra e la Francia”. dei Paesi Capitalistici più ricchi (in partico- tale, che Stalin occupò d’intesa con Hitler, è lare l’Inghilterra)”. Conclusione: “Che cosa rimasta territorio russo nella generale indiffe- Salomon Volkov (a cura di), ci sarebbe di male se, come effetto della scon- renza o riluttanza a chiedere al dittatore di re- “Testimonianza. Le memorie di Dmitrij Sostakovic”, Mondadori, 1979 fitta della Polonia NOI estendessimo il siste- stituire il “mal tolto”. Ma i più diffusi manuali ma socialista a NUOVI territori e popolazio- continuano invece ad insegnare uno Stalin de- ni”. filato e non organicamente alleato in un’azione Il 17 settembre l’Armata Rossa attacca alle parallela e concordata di conquista territoriale dagnare tempo” arriva addirittura a teorizzare a quale fonte storica – afferma che i dirigenti spalle i polacchi già messi in rotta dai tedeschi instaurando regimi dittatoriali, compiendo che Hitler e Stalin si allearono perché proprio sovietici erano “convinti che gli Anglo-fran- e si impadronisce di un terzo della Polonia. stragi e persecuzioni. nei giorni in cui scatenavano il conflitto mon- cesi avrebbero abbandonato anche la Polonia E’ così che il 31 ottobre Molotov davanti al diale in realtà pensavano a come meglio farsi al suo destino”. Non solo, ma il Camera-Fa- Soviet Supremo poteva sentenziare della Po- la guerra: “Il patto di non aggressione soprat- bietti rimprovera persino la Polonia per aver lonia: “Questo bastardo nato dal Trattato di I testi scolastici ripetono infatti in modo pap- tutto consentì ai due paesi, in realtà nemici, di rifiutato l’occupazione sovietica e cioè “con- Versailles ha cessato di esistere” con “un col- pagallesco la tesi del “guadagnare tempo”. Il guadagnare tempo utile alla preparazione bel- cedere quel passaggio di truppe russe sul pro- po secco dell’esercito tedesco prima, e del- Desideri-Themelly, (“Storia e storiografia. Il lica in vista di un inevitabile scontro diretto”. prio territorio che i sovietici consideravano l’Armata Rossa poi”. Novecento”, D’Anna, pag. 677) scrive: Il Fossati-Luppi-Zanette ( “Il Novecento tra condizione imprescindibile per potersi impe- Quindi il 29 novembre Stalin fa la sua prima “L’Urss allontanava la minaccia nazista dai conflitti e trasformazioni”, Bruno Mondadori, gnare in un’alleanza antinazista”. Per il De dichiarazione pubblica dall’inizio della guerra. suoi confini guadagnando tempo prezioso per pag. 208) insiste molto nella difesa di Stalin Bernardi -Guarracino (“Il Novecento”, Bruno E’ per scagionare la Germania ed attaccare i la propria preparazione militare”. Il Brancati antinazista all’epoca dell’alleanza con i nazi- Mondadori, pag. 246) non c’è dubbio che sia paesi democratici che Stalin definisce la poli- – Pagliarini (“Il Novecento”, La Nuova Italia, sti: “Egli [Stalin] temeva quindi di dover so- stata tutta colpa degli anglo-francesi: “Francia tica di Hitler come “proposte di pace”. pag. 164) si associa nel convincere i giovani stenere il peso maggiore di una eventuale e Gran Bretagna restie a stringere un’alleanza “Non è stata la Germania ad attaccare la italiani che Stalin voleva solo “guadagnare guerra. Una guerra alla quale, in quel momen- organica, sia pure in funzione antinazista, con Francia e l’Inghilterra, sono state – afferma tempo per rafforzare il proprio esercito”. Il to, l’Unione Sovietica non era assolutamente un paese comunista che fino ad allora avevano Stalin – la Francia e L’Inghilterra ad attacca- Baldissera – Battilossi (“Il Novecento”, San- preparata”. Il Camera – Fabietti ( “XX Seco- osteggiato”. Ed anche il Pocri – Giappichelli re la Germania … Dopo l’apertura delle osti- soni, pag. 220) nel sostenere la tesi del “gua- lo”, Zanichelli, pag. 1478) – non si sa in base (“Il XX Secolo”, Giunti, pag. 249) si allinea lità, la Germania ha fatto proposte di pace al- 24 ■ CRITICAsociale 5-6 / 2011

la Francia e all’Inghilterra, e l’Unione Sovie- restato con l’accusa di “attraversare la fron- “dichiarazione di guerra ebraica contro Hi- accettò così, senza la minima protesta, la de- tica – sottolinea il leader sovietico – ha aper- tiera lituano-sovietica allo scopo di combat- tler”. Nel dicembre 1939 fa la sua comparsa la cisione della presidenza della Camera di rifiu- tamente appoggiato le proposte di pace della tere l’Unione Sovietica”. Portato davanti al stella di David usata come marchio di bestie e tare di dar la parola ad un rappresentante co- Germania … I gruppi dirigenti di Francia e giudice Herling insiste nei suoi propositi anti- inizia la politica di sterminio. munista dopo il discorso di Mussolini: “Il d’Inghilterra hanno brutalmente respinto le nazisti: intende arruolarsi “contro la Germa- Il comunismo filosovietico sarà del tutto in- gruppo parlamentare – riferisce burocratica- proposte di pace della Germania sia i tentativi nia” e - vuole che sia messo a verbale – “non sensibile di fronte all’antisemitismo durante il mente Togliatti il 12 gennaio - ha eseguito dell’Unione Sovietica di porre fine rapida- contro l’Unione Sovietica”. “In ogni caso è lo “biennio nero” della alleanza tra i due dittatori. esattamente le direttive dategli dal Comitato mente alla guerra”. stesso” gli replica il magistrato comunista. Lo Un “biennio nero” del comunismo che ci ri- Esecutivo. Nella seduta in cui furono lette le In dicembre, quando il 21 riceve gli auguri picchiano, gli fanno firmare l’ammissione di porta ad un altro “biennio nero” del comuni- dichiarazioni di Mussolini, un compagno en- di Hitler trasmessigli da Ribbentropp per il suo colpa e lo internano in un gulag. smo italiano quando dal novembre 1924 all’ot- trò nell’aula per prendere la parola leggendo sessantesimo compleanno, Stalin fa rispondere Quel che gran parte della storiografia tenta tobre 1926 i parlamentari comunisti partecipa- una dichiarazione del partito. Quando egli il 25 dicembre da Molotov: “L’amicizia dei di nascondere è soprattutto il fatto che l’alle- rono ai lavori della Camera dominata dai fa- manifestò il proposito di iscriversi a parlare, popoli della Germania e dell’Unione Sovieti- anza con Hitler agevolò la persecuzione anti- scisti. Anche in questo caso i manuali scola- la discussione fu chiusa, anzi si dichiarò che ca, suggellata col sangue, ha tutte le ragioni semita. Quando Stalin spartisce la Polonia con stici tendono a giustificare l’uscita del Pci dal non poteva nemmeno incominciare e la seduta per essere durevole e solida”. Hitler l’aggressione agli ebrei e la loro depor- fronte antifascista dell’”Aventino” come una fu tolta”. “La seduta – continua Togliatti - ve- Né Hitler è da meno nell’incensare Stalin di tazione in lager sono fatti notori. Sin dal 1938 volontà di lotta più decisa e aperta al fascismo. niva così chiusa improvvisamente e il nostro fronte alle rimostranze di Mussolini. la caccia e la persecuzione antisemita rappre- Un altro caso di clamoroso falso storiografico. gruppo non poteva attuare il suo intervento, Il 5 gennaio 1940 Benito Mussolini infatti sentano i primi atti dell’occupazione tedesca In realtà Gramsci e gli altri deputati comu- forse anche per deficiente conoscenza dei det- esprime il suo dissenso di fronte all’accordo . di un territorio. Dopo l’Anschluss Eichmann nisti sedettero docili e diligenti nell’aula par- tagli del regolamento parlamentare”. Pur convenendo che “la politica ha le sue si installa in un palazzo Rotschild per organiz- lamentare per due anni. Basta leggere le rela- E quale fu in quell’occasione la reale posi- esigenze tattiche” e ricordando che anche l’Ita- zare la campagna contro gli ebrei che colpisce zioni di Togliatti al Komintern (in particolare zione del Partito comunista italiano dipinto lia fascista è stata aperta verso l’Urss (“Io ho dalla storiografia dominante come all’epoca il riconosciuto i Soviet nel 1924”, “Nel 1934 ho più lucido e deciso avversario di fronte alla stipulato con essi un trattato di commercio e svolta mussoliniana? Scrisse Palmiro Togliatti: di amicizia”) Mussolini ribadisce la sua intran- “Il nostro giudizio rimane su per giù quello di sigente contrapposizione a Stalin: “Ma io che prima. Cioè per noi la tendenza della situazio- sono nato rivoluzionario e non ho modificato ne rimane al compromesso”. Questa la con- la mia mentalità vi dico che voi non potete clusione di Togliatti: “Siamo in pari tempo permanentemente sacrificare i principi della convinti che il perdurare della presente situa- vostra Rivoluzione alle esigenze tattiche”. E zione si risolve in un beneficio nostro”. È il 5 così il Duce polemizza con Hitler: “Ho il pre- gennaio 1925. In quello stesso giorno “Rina- ciso dovere di aggiungere che un ulteriore scita liberale” di Adolfo Tino (nel cui studio si passo nei vostri rapporti con Mosca avrebbe sarebbe svolta la prima riunione per costituire ripercussioni catastrofiche in Italia dove nel ’43 il CLN) scriveva che il 3 gennaio “re- l’unanimità antibolscevica, specie tra le masse sterà nella storia politica interna d’Italia come fasciste, è assoluta, granitica, inscindibile”. la Caporetto del vecchio liberalismo parla- La risposta di Hitler è un caloroso inno alle mentare e l’esplicito inizio di una fase di rea- prospettive positive che si possono aprire grazie zione”.3 Invece Togliatti ancora il 12 gennaio all’intesa con l’Urss in quanto Stalin non è più riferisce che “qualcuno (sempre il “destro” leader di un movimento rivoluzionario interna- Graziadei, ndr) si lasciò prendere da un pani- zionalista, ma capo di una potenza nazionalista. co esagerato”. “Le nostre previsioni - insiste “Dalla vittoria definitiva di Stalin – osserva – erano per uno svolgimento molto meno ca- Hitler - senza dubbio la Russia va trasforman- tastrofico della situazione. E sono queste pre- do il principio bolscevista in una forma nazio- visioni che si sono dimostrate esatte”. Musso- nalista russa”. Mentre in passato “quello che lini, prosegue Togliatti, è “costretto per reg- fece del nazionalsocialismo, il nemico mortale gersi a minacciare colpi di forza, ma privo or- del comunismo fu la condotta ebraico-nazio- mai della capacità e della possibilità di farli”. nale” ora – spiega Hitler a Mussolini - “è su- La serenità della prosa togliattiana è dovuta bentrato un cambiamento profondo, storico anche al fatto che i principali obiettivi della re- (con il siluramento del Ministro degli Esteri pressione scattata dopo il 3 gennaio non sono ebreo)”. “Dalla revoca di Litvinov – prosegue certo i comunisti. “Nei primi giorni - scrive Hitler - si è indubbiamente operato in Russia tutto tranquillo il 12 gennaio - sono state fatte un cambiamento con la Germania” e “se il infinite perquisizioni in tutte le città d’Italia, bolscevismo si sviluppa in Russia fino a diven- ma i perquisiti erano di preferenza uomini del- tare una ideologia di Stato russo-nazionale la opposizione liberale e democratica ed espo- NOI non avremo né l’interesse, né il motivo di nenti dei gruppi Italia Libera”. Il riferimento combattere. Al contrario! Nella lotta contro il a “Italia Libera” è significativo in quanto l’uni- blocco del mondo da parte delle democrazie co vero tentativo di dar vita a una risposta ar- plutocratiche ogni fattore e ogni aiuto, DUCE, mata contro Mussolini tra giugno 1924 e gen- non potrà che esserci gradito. La Germania e naio 1925 non venne dai comunisti, ma fu pre- la Russia hanno molto vissuto insieme. Dal sente solo tra gruppi dell’opposizione aventi- punto di vista economico – è la conclusione 200.000 persone in Austria. La legge sulla per- quella in cui sdrammatizza il discorso di Mus- niana. “Le opposizioni hanno iniziato – riferi- del Fuhrer - si completano in modo meravi- secuzione degli ebrei che “supera” quella di solini del 3 gennaio 1925 giustificando il fatto va Togliatti già il 7 ottobre 1924 – un lavoro glioso”. Norimberga del 1935 e promuove la ghettiz- che i deputati comunisti lo ascoltarono senza per la creazione di una organizzazione milita- E’ in quelle settimane, il febbraio 1940, che zazione sistematica precede l’intesa nazico- nemmeno riuscire a prendere la parola). re” . A tale scopo era stato infatti creato un co- – tanto per” guadagnare tempo” contro Hitler munista: è del 4 luglio 1939. Quel che colpisce nelle relazioni inviate a mitato ristretto che dirigeva tutto il lavoro – Stalin regala a Hitler circa 500 tedeschi che Hitler prima di entrare in Polonia il 1° set- Mosca nel 1925 è infatti come Togliatti e il dell’opposizione militare a Roma. In partico- si erano rifugiati in Urss. tembre attende rispettosamente la ratifica del PCI non abbiano affatto colto la gravità del di- lare la base militare faceva capo agli ex com- “L’ufficiale della NKVD e l’uomo delle SS Soviet Supremo che si riunisca il 31 agosto e scorso di Mussolini del 3 gennaio quando il battenti di “Italia Libera”. Per entrarvi bisogna- si scambiarono il saluto militare. Dalla sua dopo due settimane Stalin invade il resto del Duce assume la responsabilità morale del de- va prestare un giuramento in cui ci si impegna- borsa marroncina di forma allungata l’ufficia- paese: ha così il via libera un’operazione che litto Matteotti ed avvia la stretta liberticida. va – scrive Togliatti – a “combattere contro i le russo estrasse una lunga lista”: così Mara- vedrà lo sterminio del 90 per cento degli ebrei Ancora nella riunione del Comitato Esecu- fascisti e contro i comunisti nello stesso tem- garete Buber - moglie del leader della sinistra polacchi. La guerra sin dall’inizio ha un pro- tivo che i dirigenti comunisti tengono prima po”. “Non si può escludere, anzi è probabile, del PC tedesco, Heinz Neumann, arrestato e gramma di “difesa della razza”. Hitler lo sot- della seduta della Camera viene respinta la che Mussolini – commenta quindi Togliatti il ucciso a Mosca nel ‘37 - ricorda il momento tolinea approvando proprio il 1° settembre proposta del “destro” Graziadei di prendere 12 gennaio – abbia avuto sentore che da parte in cui alla stazione di Brest-Litovak con altri 1939 il decreto a favore dell’”eutanasia” per contatto con gli altri gruppi antifascisti e si di elementi di estrema sinistra delle opposizio- antifascisti ed ebrei tedeschi viene consegnata gli ebrei. Che il primo obiettivo dell’avanzata provvede tranquillamente a stendere un testo ni (Italia libera, repubblicani, partito sardo) si da Stalin a Hitler e passa da un gulag siberiano tedesca siano gli ebrei è talmente chiaro a tutti del tutto innocuo per Mussolini da far leggere stesse pensando alla organizzazione di al lager di Ravensbruck. che subito, il 5 settembre, il “Times” pubblica a un parlamentare comunista in aula. È così un’azione armata antifascista”. Nella lettera Nello stesso periodo, nella Polonia occupata l’appello del Presidente dell’Associazione che i comunisti assistono alla dichiarazione di Togliatti così rassicura Mosca a proposito della dai sovietici il ventenne Gustav Herling cerca ebraica per la Palestina, Chaim Weizmann, già inizio della dittatura senza osare di dare un repressione messa in moto da Mussolini dopo di raggiungere la Francia per andare a combat- leader dell’organizzazione sionistica mondia- cenno di vita mentre i deputati fascisti inneg- il discorso del 3 gennaio: “Il nostro partito non tere i tedeschi. Intercettato dai sovietici è ar- le, un testo che Ernst Nolte ricorda come la giano “Viva Mussolini”. Il Partito comunista è stato fino ad ora molto colpito”. CRITICAsociale ■ 25 5-6 / 2011

Il PCI nel pieno svolgimento dell’attacco al- l’opposizione comunista a Mussolini: “Di- le opposizioni prosegue la sua diligente parte- scorso del compagno Graziadei sulla questio- ■ L’AMBASCIATORE SARAGAT E LA DIPLOMAZIA INTERNAZIONALE cipazione ai lavori parlamentari ed ora – anzi ne del rincaro dei viveri. Discorso tecnico e – i fascisti trovano utile dargli nuovamente la politico insieme”; “Discorso del compagno parola. E’ del tutto contraddetta dai fatti la ver- Damen sulla questione della diminuzione dei ITALIA E FRANCIA: UNA PACE DIFFICILE sione data dagli storici secondo cui Gramsci sa- salari”; “Discorso del compagno Maffi. Trat- rebbe uscito dall’Aventino per tentare una mo- tò la questione politica generale ripetendo tut- MICHELE DONNO –PIERO LACAITA EDITORE (2011, PP 204) bilitazione rivoluzionaria contro il fascismo. te le affermazioni di principio nostre”. Secon- INTRODUZIONE F. G RASSI ORSINI Basti rievocare come la opposizione comu- do le indicazioni del Partito “doveva arrivare, nista intervenne nella successiva seduta di in un crescendo di accuse anche di carattere gennaio in cui Mussolini fa approvare la nuo- personale, a portare alla tribuna parlamenta- va legge elettorale. Ecco il resoconto steso da re le accuse contro Mussolini per la complicità Una tappa fondamentale nel processo di for- Togliatti il 19 gennaio di quella presenza in au- nel delitto Matteotti”. Era un modo per dimo- mazione politica e culturale di Giuseppe Sara- la “nella fiacca generale”: “Il nostro gruppo è strare agli aventiniani - secondo il PCI - l’im- gat fu lʼesperienza di ambasciatore italiano in intervenuto alla discussione con un discorso portanza della presenza parlamentare. Ma se Francia, dallʼaprile 1945 al marzo 1946. Dopo politico del compagno Greco, contenente la Damen aveva parlato tra le risate generali, aver trascorso in esilio oltre un decennio, fra esposizione completa del pensiero del partito Maffi viene “insultato e sputacchiato” per cui Parigi e Saint Gaudens, nel corso di quellʼan- nel momento presente. Il discorso è durato cir- “Maffi non poté proseguire nella lettura, ma no, Saragat non solo riprese i contatti con i so- ca un’ora ed ha costituito un vero successo dovette limitarsi ad accennare ai documenti e cialisti francesi e con Léon Blum ma, soprat- per il nostro partito”. al loro contenuto, passando poscia alle dichia- tutto, incontrò i rappresentanti delle principali Il 16 marzo Togliatti insiste ancora nel di- razioni di ordine politico generale”. “La let- potenze mondiali, con i quali dibatté delle spi- fendere la linea di rompere con l’Aventino tura dei documenti – promette Togliatti – sarà nose questioni relative al trattato di pace italia- “per ritornare in parlamento in modo regolare tentata in altra seduta e parlando sopra un al- no. In questa impegnativa attività, Saragat pre- e di servirsi della tribuna parlamentare… per tro argomento”. se diretta conoscenza delle grandi questioni lo sviluppo della nostra propaganda rivoluzio- I comunisti si “chiamarono fuori” dallo internazionali, in cui lʼItalia era parte modesta naria senza alcuna limitazione”. E a conforto scontro tra democrazia e fascismo in quanto e che ormai venivano definendosi in una dura che “la linea seguita dal nostro partito è stata entrambe entità borghesi. Così fecero di fronte contrapposizione fra i due Blocchi. E nono- buona” cita la presentazione di “una interpel- a Mussolini tra il 1924 e il 1926 e così si com- stante le buone intenzioni che i governanti lanza sul rincaro della vita” e di “una inter- portarono tra il 1939 e il 1941 finché Hitler francesi gli manifestarono ripetutamente, Sa- pellanza sulla diminuzione dei salari”. A ri- con l’”Operazione Barbarossa” non li mise in- ragat presto raggiunse la consapevolezza che prova di questa “propaganda rivoluzionaria sieme agli stati democratici. s le questioni fra Italia e Francia non sarebbero senza alcuna limitazione”, Togliatti sottolinea Ugo Finetti che “le interpellanze vennero accettate dal go- certamente state risolte bilateralmente ma avrebbero fatto parte di un ben più ampio verno, il quale però rifiutò di fissare un giorno NOTE tavolo di trattative, su scala planetaria. Questa attività diplomatica, inoltre, fu deter- per la trattazione di esse”. Allora accortisi di minante per la successiva decisione di dare vita, con la scissione di palazzo Barbe- essere di fronte “ad un rinvio sine die”, i par- 1 Giovanni Sabbatucci, Vittorio Vidotto, “Il rini del gennaio 1947, ad un nuovo soggetto politico nellʼambito della sinistra italiana. lamentari comunisti decidono di trattare “la mondo contemporaneo. Dal 1848 a oggi”, La- Gli incontri con lʼambasciatore sovietico Aleksander Bogomolov e le dinamiche della questione adombrata nelle interpellanze” nel- terza, 2010, pag. 424. nascente guerra fredda consolidarono in Saragat la convinzione che il movimento la seduta successiva. 2 Georgi Dimitrov, “Diario”, Einaudi, Tori- socialista avrebbe potuto avere, a livello nazionale e mondiale, un ruolo di media- All’ordine del giorno è il bilancio degli In- no 2002, pp.192-193 e pag. 195. zione rispetto alla contrapposizione fra le due grandi potenze, con la creazione di terni che diventa l’occasione per la più impor- 3 In Renzo De Felice, Mussolini il fascista. una Terza forza europea socialdemocratica e indipendente; allo stesso tempo, lʼam- tante partecipazione del partito di Gramsci e La conquista del potere (1921-1925), Einaudi basciatore comprese come lʼantica avversione del comunismo internazionale verso Togliatti ai lavori dell’aula. Così si sviluppa Torino 1966/1995, pag. 727. le socialdemocrazie europee, messa da parte nellʼoffensiva al nazifascismo, avrebbe nuovamente preso vigore con la fine della guerra. Ogni tentativo, da parte socialista, di fusione con il Partito comunista italiano, quindi, doveva essere fortemente osteg- giato; e proprio per evitare il pericolo fusionista, dopo appena un anno di attività di- plomatica, Saragat decise di rientrare in Italia dove avrebbe ripreso la sua azione politica per la difesa dellʼautonomia socialista, in vista delle elezioni del giugno 1946.

INDICE

Introduzione di Fabio Grassi Orsini Premessa I. Il secondo governo Bonomi e la questione tunisina II. La nomina di Saragat ad ambasciatore e lʼarrivo a Parigi III. La questione dei prigionieri di guerra e dei lavoratori italiani in Francia IV. Truppe francesi in Italia V. I colloqui de Gaulle-Saragat e i problemi territoriali e dei confini VI. Agli albori della guerra fredda VII. I rapporti franco-italiani allʼindomani della nascita della Quarta Repubblica VIII. La crisi del dicembre 1945 IX. I rapporti italo-francesi nel 1946 ed il rientro di Saragat in Italia Conclusioni Indice dei nomi

Michele Donno (Lecce, 1977) è ricercatore di Storia contemporanea presso lʼUni- versità degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Dottore di ricerca in Storia politica dellʼEtà contemporanea allʼAlma Mater Studiorum di Bologna e assegnista di ricerca nel Dipartimento di Scienze storiche e socio-politiche della LUISS “Guido Carli” di Ro- ma. Ha pubblicato articoli e monografie sul secondo dopoguerra e sulla storia del socialismo democratico e del liberalismo in Italia. È autore dei volumi Socialisti de- mocratici. Giuseppe Saragat e il PSLI (1945-1952), Rubbettino 2009, e Alberto Si- monini socialista democratico. Da operaio a ministro della Repubblica (1896-1960), Rubbettino 2010. 26 ■ CRITICAsociale 5-6 / 2011

■ UN NUOVO LIBRO RIPERCORRE GLI ANNI ‘70-’80 DELLA CULTURA MILANESE E IL RUOLO DI PROMOZIONE DEL COMUNE DI MILANO MECENATISMO CULTURALE CONTRO LA PAURA

Carlo Tognoli Qui c’è Cate Calderini (architetto e archeo- loga) che ci diede una mano decisiva per or- oglio ringraziare innanzitutto il ganizzare quell’esposizione che, si badi bene, V “Centro Studi Grande Mila- fu la prima mostra sui longobardi in Italia. Poi no” che ha ancora una volta hanno fatto un bel museo a Cividale, una mo- organizzato la presentazione di un libro di cui stra nel Veneto, bellissima, ma quella iniziati- sono autore, l’altro – è stato ricordato prima – è va, su un pezzo della nostra storia così impor- quello che ho scritto con Lodovico Festa (“Mi- tante per la Lombardia, fu la prima. lano e il suo destino”) - ringrazio in particolare Io sono stato fortunato negli incontri: ho in- l’avvocato Daniela Mainini perché si presta contrato Testori, ho incontrato Caroli, ho in- sempre ad essere con noi - ringrazio Roberto contrato tanta altra gente. Lea Vergine l’ho co- Poli, Direttore della associazione, che dà un nosciuta attraverso le sue proposte e poi ne ho contributo organizzativo formidabile e ringrazio apprezzato la grande qualità. Ho avuto la for- naturalmente tutti i partner del Centro Studi. tuna di incrociare il prof. Sisto Dalla Palma, Voglio ringraziare Ferruccio De Bortoli che di incontrare Kantor, di conoscere personaggi anche in questa occasione mi ha dato una ma- di grande livello che in quel momento sono ca- no per la presentazione del libro. Voglio rin- pitati a Milano. graziare Flavio Caroli al quale mi lega un’an- Milano però ha messo in luce anche i suoi tica amicizia. Caroli è stato un collaboratore talenti. Non dimentichiamo che quello fu il pe- importante del Comune in quella stagione. riodo con cui, dopo il Pierlombardo, che era già Ringrazio Renato Palazzi che era uno dei un teatro affermato nacquero CRT, Out Off, protagonisti come critico teatrale, ma anche l’Elfo di Salvatores e De Capitani, il Teatro di come componente di comitati e commissioni Porta Romana con Fiorenzo Grassi. Erano tutte che facevano le scelte delle opere. Ovviamente iniziative ‘private’ (se così si può dire) alle qua- ringrazio anche Silvio Castiglioni che rappre- li abbiamo semplicemente dato una mano. senta il CRT e l’attore Bessegato che ha cor- Questi gruppi teatrali sono nati spontaneamen- tesemente accettato di essere della partita. te, non in conseguenza di una decisione del- Un grazie amichevole alla Fondazione ‘An- l’Amministrazione comunale. Il Comune ha te- na Kuliscioff’, che con l’editore si è assunta il nuto conto di quello che cresceva nella città e compito di far uscire questo libro e agli ‘spon- ha naturalmente cercato di dare quello che ser- sor’ che hanno contribuito a coprire i costi. viva, cioè dei contributi, peraltro parziali, e un Il titolo di questo lavoro denuncia quale riconoscimento attraverso una convenzione. obiettivo avevamo, quello di puntare sulla cul- La periodica presenza di a a tura per superare un periodo drammatico per Milano, inoltre (alle prime della Scala, alla Milano, attraversata dalla violenza e dalla crisi inaugurazione di mostre) è stata estremamente economica. Quando uscivo dal Consiglio co- positiva: era il segnale di una attenzione verso munale e passavo per la Galleria, dopo le 8 di la capitale del nord che voleva uscire dalla cri- sera non c’era più nessuno. Un vero coprifuo- si. Nel libro si ricorda anche la parte attiva che co determinato dalla paura. Pensammo che in- il Presidente della Repubblica ebbe nel segna- vestire nella cultura fosse un mezzo per supe- lare gli artisti da sostenere, come fu il caso di rare la depressione della città e dei cittadini. Le manifestazioni culturali promosse, sostenute o ospitate dal Comune di Milano Carmelo Bene. Questa è la ragione di quella In un certo senso possiamo dire di avere avuto nel decennio 1976 – 1986, nel campo delle arti figurative e visive e in quello tea- felice stagione, una serie di incontri importanti ragione, anche perché abbiamo avuto la fortu- trale e musicale, meritano di essere ricordate per la qualità elevata e il grande non facilmente ripetibili che hanno permesso na di incontri felici e non facilmente ripetibili. numero di eventi. alla città di uscire da una crisi molto grave. Anche questo va detto. Lo fanno Carlo Tognoli e Giuseppe Di Leva nel volume “La Cultura come Naturalmente non è stata solo la cultura che Io sono sempre stato un appassionato di arti terapia” (L’Ornitorinco Edizioni – Milano 2011) ha consentito a Milano di superare quel perio- figurative e visive sin da ragazzo. Ho letto Viene sottolineato, nei testi che ‘raccontano’ quella stagione, come l’obiettivo do: c’è stata la ripresa economica che qui è sta- molto e mi sono fatto l’occhio, come si dice, degli amministratori comunali era quello di contribuire, con la cultura, al supe- ta avvertita prima che altrove. E’ il periodo in mi piaceva l’arte, e quindi avevo un’attenzione ramento di un periodo di crisi della città: terrorismo, crisi economica, sociale e cui nasceva la collocazione internazionale del- particolare per quel settore. Avevo degli amici, di identità in una fase di trasformazione profonda della società industriale che la moda milanese. Cresceva il design, che era oltre a Caroli ero molto amico di Guido Ballo si convertiva a ‘postindustriale’. già importante, ma anch’esso acquistava un ri- che fu a lungo il critico d’arte dell’Avanti! tan- Mostre come ‘I longobardi in Lombardia’, ‘Origini dell’astrattismo’, ‘L’altra lievo ulteriore. to per ricordare. metà dell’avanguardia’, ‘Gli anni ’30 in Italia’, o le ‘celebrazioni leonardesche’, Ci fu il congresso dell’ICSID (l’associazio- Uso la definizione arti figurative e visive ri- (tanto per fare qualche esempio) rimangono negli annali della cultura, come il ne internazionale del design) nel 1983, accom- cordando Testori che non accettava il termine lavoro di artisti e registi come Tadeusz Kantor, Andrej Wajda, Carmelo Bene, Pe- pagnato da 40 mostre, che fu un grande avve- ‘arti visive’, ma che fu un sostenitore attivo ter Brooke, Khristof Zanussi, solo per citarne alcuni, che hanno contribuito alla nimento in quel settore particolare nel quale delle nostre iniziative. diffusione della cultura teatrale (già notevole grazie a Giorgio Strehler, Paolo Milano vantava una tradizione antica. Testori fece una recensione della mostra Grassi, Dario Fo, Franco Parenti) cui si è accompagnata la nascita e la matu- Questa è la ragione per cui io ho voluto fare “L’altra metà dell’avanguardia” (di Lea Vergi- razione di gruppi come quello dell’Elfo, del CRT, del Porta Romana, dell’ Out- con Di Leva questo libro, non tanto per met- ne) del tutto favorevole (salvo qualche piccola Off, tuttora attivi e produttivi. tere a confronto il periodo in cui noi abbiamo osservazione critica) cosa che nessuno si sareb- La documentazione offerta può costituire un buon materiale per chi volesse avuto la fortuna di gestire la cultura con i pe- be aspettato solo qualche anno prima. Questa approfondire con metodologia storica la ‘politica’ del Comune di quegli anni nei riodi precedenti o successivi, ma perché le co- era la conseguenza del buon rapporto che si era quali si ritenne che anche la cultura potesse essere un rimedio efficace per supe- se che abbiamo fatto e i motivi per cui le ab- stabilito con lui e anche naturalmente per il fat- rare lo stato depressivo di una comunità in crisi economica e sociale e attraver- biamo fatte non venissero dimenticati. Questa to che Testori aveva potuto esprimersi non solo sata da terrorismo e violenza - ma non priva di un ‘back ground’ storico impor- è la sostanza. Siccome sulla attività a sulla vita come critico del Corriere della Sera, ma come tante e di latenti risorse creative. di quelle giunte municipali c’è stata la ‘dam- collaboratore dell’Amministrazione comunale. La caratteristica di Milano, del resto, è sempre stata la capacità di ripresa natio memoriae’ – questo va sottolineato in blu La Mostra della Ca’ Granda fu iniziativa di dopo le cadute, come dice la sua storia antica e recente. Quando le ferite sono e in rosso – allora abbiamo pensato di lasciare Testori e questo non va dimenticato. state profonde, le difese immunitarie si sono sempre riattivate proprio sul terreno una documentazione del grande lavoro fatto. La prima grande attenzione prestata dal Cor- economico, sociale e culturale. Elaborando questo titolo non ho pensato a riere della Sera nei confronti dell’attività cul- Dopo le distruzioni materiali e morali della seconda guerra mondiale, la rico- fare polemica. Alcuni giornalisti mi hanno turale comunale fu l’articolo in prima pagina struzione della Scala e la creazione geniale del Piccolo Teatro di Strehler e Gras- chiesto: ma lei cosa ne pensa delle elezioni co- dedicato alla Mostra dei Longobardi nel 1978. si, hanno riportato rapidamente Milano nel circuito internazionale. munali in relazione a questo? Non c’entra Di spalla c’è una colonna in cui Testori ap- Naturalmente non sono paragonabili i drammi della guerra con le difficoltà niente. Noi abbiamo pensato questo titolo che prezzava questa mostra storica, che avevamo degli anni settanta. Fatte le debite differenze la lezione era stata imparata: una è come vuole essere: la cultura come terapia concepito dopo la scoperta delle tombe dei città non vive se dimentica la propria storia, se i musei e i teatri chiudono, se la sociale e come modo per consentire ai cittadini guerrieri Longobardi a Trezzo sull’Adda. musica tace. (nota dell’Editore) di ritrovarsi insieme. CRITICAsociale ■ 27 5-6 / 2011

Devo dire infine che ho avuto dei grandi tana a Gessate trent’anni fa. Questo spiega vazione sul carattere milanese nellʼap- dibattito culturale, che non è soltanto mila- maestri in questo senso, qui lo voglio ribadire perché le attività culturali non erano rivolte so- proccio con la cultura che ebbe ragioni nese. La ricerca del pluralismo non è lʼesa- perché sono stati fondamentali per Milano. lo alla città di Milano, ma anche a questa gran- storiche pluralista, poco accademico, sperante parcellizzazione dellʼofferta cultu- I grandi maestri sono stati Strehler e Grassi. de area. aperto alla sperimentazione e alla conta- rale, le appartenenze o le clientele. Questo Anche questo non si può dimenticare. Giusta- A questo bisogna puntare se vogliamo vera- minazione dei geni e soprattutto acco- pluralismo non serve assolutamente a mente Palazzi ha ricordato che “Milano aperta” mente mantenere Milano nella sua importanza gliente con i giovani talenti. In una parola niente, il pluralismo virtuoso è quello che è nata per iniziativa di Paolo Grassi, poi l’ab- storica. Questo è il territorio a cui ci dobbiamo “unico” perché vi sono poche altre città al si cercò con quel dibattito del ʼ68 - forse biamo gestita noi, in modo forse diverso, però riferire. Questa è la grande Milano, dove la cit- mondo che sappiano intendere la cultura nato dalle ideologie e dal dirigismo - ma cʼè nasce sotto l’egida del Piccolo Teatro e l’inse- tà deve essere la guida, il ‘software’ ma prima non solo come terapia sociale, ed è stra- in questo pluralismo anche il rispetto delle gnamento che ho avuto non è stato solo di tipo ‘inter pares’, senza pretendere di prevalere su- ordinariamente importante questa intuizio- tendenze opposte, il coraggio di trovare estetico, un bel teatro o una bella regia, no, è gli altri altrimenti finirebbe come con il Bar- ne che hanno avuto gli autori perché la voci dissenzienti, è la virtù del confronto e stato un insegnamento di tipo politico-sociale barossa quando una parte di questi Comuni si cultura ci consentì di superare gli anni di della promozione del dialogo”. cioè l’uso della cultura per elevare i cittadini, schierò contro Milano. piombo e gli anni di una crisi economica Riferendosi a quanto detto in preceden- per dare fiducia alla città e ai cittadini. Se si ha la consapevolezza di questa dimen- che portava la gente a chiudersi in casa e za da Castiglioni del CRT che ha sottoli- Quel po’ di diverso che abbiamo fatto rispetto sione e del ruolo che Milano può avere io credo a non avere più fiducia nel futuro”. Per il neato il ruolo dellʼorganizzazione della cul- alle cose grandi che avevano fatto Paolo Grassi che si potrà fare ancora un balzo in avanti. s direttore del Corriere, quindi, “ la cultura tura a Milano per lʼimportanza che ebbe e Strehler è stato quello di aver introdotto un lʼapertura a tutta la manifestazioni del dis- po’ più di pluralismo. Questo sì. Come? Sfrut- senso, a cui il Comune di Milano fu al- tando la situazione che c’era in quel momento. lʼavanguardia nel dare spazio e voce, de Venivano i registi polacchi, nascevano dei nuo- Bortoli aggiunge: “Pensiamo allʼoccasione vi talenti a Milano e noi li abbiamo aiutati e in sottovalutata per non aver avuto una mag- questo senso abbiamo evitato di cadere in una giore attenzione culturale nel confronto tra concezione culturale a senso unico. lʼoccidente e lʼoriente, tra lʼIslam e il mon- Quello poteva essere il pericolo grave, lo ha do cattolico nellʼanticipare, nel dare voce giustamente sottolineato prima De Bortoli, per esempio ai movimenti culturali che in cioè la propensione prevalente verso cultura qualche modo emergono da quello che marxista, considerando scadente l’altra cultu- accade nel Nord Africa ed in alcuni paesi ra, cattolica e liberale, come qualcuno ancora che fanno parte della sponda sud del Me- oggi pensa, malgrado gli appelli del Presidente diterraneo”. della Repubblica. La cultura di quegli anni fu anche una Abbiamo cercato di fare del pluralismo rea- terapia per la libertà e per i diritti politici, e le. Non col metodo della lottizzazione, del la rivisitazione del periodo ʼ76-ʼ87 ci ripor- ‘contentino’ un po’ a ciascuno. ta ad altri temi di attualità. Non è stato quello il metodo adottato, bensì “Grassi come presidente della RAI – ri- quello di far crescere i talenti esistenti, di ac- corda - propose già nel ʼ77 il trasferimento cogliere i talenti che venivano a Milano e di di un telegiornale RAI a Milano. La Lega consentire in questo modo di fare non una ‘po- non cʼera ancora. È il più vecchio partito litica culturale’ ma una politica per la cultura esistente attualmente, ma la Lega ancora – come diceva sempre Spadolini – che rispon- non cʼera. desse alle esigenze di Milano che in quella fa- Propose il trasferimento di un telegior- se, tra l’altro, stava vivendo anche una trasfor- nale a Milano non certo per riscoprire le mazione radicale e profonda perché era in atto virtù della milanesità che del resto lʼaveva il passaggio dalla società industriale alla so- già ampiamente riscoperto, un titolo fra cietà post-industriale. tutti “El nost ”. Se avessimo dato ra- Milano non è una grande metropoli per for- gione allʼepoca a Grassi avremmo evitato tuna. E’ una grande città al centro del più fan- forse una certa deriva romanocentricità tastico sistema policentrico esistente in Euro- della TV pubblica. pa. Vale a dire: Milano, Varese, Como, Lecco, E anche nel dibattito culturale italiano Cremona, Mantova, Brescia, Lodi, Pavia. E’ che forse ha intuito anzitempo lʼapertura questa la grande Milano. del mercato della comunicazione e lʼaffer- Non bisogna avere il timore di fare qualcosa mazione delle nuove forme multimediali che vada al di là dei confini municipali anzi bi- che in questa città hanno trovato ultima- sogna fare tutto ciò che va al di là dei confini. mente la capitale. Avremmo anche messo Questo spiega perché si portò la metropoli- anche le basi di un federalismo culturale più colto e non di un separatismo ignoran- te che va alla ricerca estenuante delle ra- fu uno straordinario collante sociale e un dici territoriali fine a se stesse e che, è investimento sul futuro dei cittadini e nel questo forse lʼaspetto più grave secondo ■ LA CITTÀ SI ERA CHIUSA IN CASA, LA CULTURA LE RIDIEDE FIDUCIA Paese. Ma la cultura non è solo la terapia me, confina Milano in una dimensione lo- sociale di cui parlano gli autori ma anche cale che non merita affatto. “UNO STRAORDINARIO il cibo dellʼanima e il nutrimento della cit- Allora lʼaugurio è che questo libro ci tadinanza”. sproni ad un maggiore impegno sul ver- COLLANTE SOCIALE” Una caratteristica di quella stagione di sante pubblico ma anche sul versante pri- cui parla il libro (“condivido, in particolare vato perché comunque dobbiamo dirlo con la soluzione di spettacoli di Milano aperta una certa decisione, in quegli anni alcune L’intervento di Ferruccio de Bortoli di cui abbiamo nostalgia ma anche la pro- iniziative vedevano una forte partecipazio- grammazione della Scala e degli altri tea- ne del privato con quellʼidea tutta milanese tri anche privati che furono incoraggiati in che aiutando la cultura si restituisce alla l direttore del Corriere della ta di sinistra formata dal Partito Comuni- quegli anni”) fu il progressivo abbattimen- città quello che la città ci ha dato. Questo I Sera, Ferruccio de Bortoli, ha sta da socialisti e da socialdemocratici to degli steccati tra i generi. Cioè Milano è un concetto milanese che va salvaguar- preso parte al dibattito per la “era necessario tentare – ha detto de Bor- divenne capitale della convergenza delle dato e riscoperto e spero che questo libro presentazione del volume di Carlo Togno- toli - almeno di contrastare lʼidea che nel arti in uno spirito di accoglienza che ne fe- ci induca a riflettere e magari ad organiz- lie Giuseppe di Leva sulla vita culturale di solco di una tendenza dirigista – tendenza ce esaltare lʼinternazionalità . “Su questo zare un convegno meno paludato come Mlano negli anni 70-80 “La Coutlura come che per carità cʼè stata e anche marcata punto vorrei soffermarmi , perché questo quello del ʼ78 alla Piccola Scala, ma forse terapia” con alcune brevi considerazioni che ha caratterizzato nel bene e nel male è forse lʼaspetto che mi preoccupa di più: un convegno che aprendosi a tutti senza “che forse possono anche avere qualche quegli anni – venisse tagliata fuori la cul- fatichiamo – ha detto de Bortoli - a ordina- aver paura di invitare anche quelli che non modesto legame con lʼattualità”, ha detto tura minoritaria in particolare quella catto- re e a programmare, persino mentalmen- sono dʼaccordo con noi, che si possa in de Bortoli. lica e quella liberale. te, nel tentativo per esempio di dare con- qualche modo avviare un dibattito nel ten- Dopo aver ricordato lʼimportanza che Dallʼesame di quegli atti e dalla consta- tenuti allʼExpo 2015 quando saranno risol- tativo di promuovere di più la Milano capi- ebbe il convegno promosso dal Comune tazione che il ventaglio delle iniziative suc- ti i ben più gravi problemi di carattere fon- tale internazionale della cultura che è un nel ʼ78 alla Piccola Scala sulla cultura di cessive sufficientemente ampio da smen- diario ed edilizio. primato che abbiamo ancora. Un primato Milano, una iniziativa opportuna perché tire in parte lʼaccusa dellʼegemonia di si- Lʼesperienza dellʼepoca dovrebbe indur- però del quale siamo poco orgogliosi e po- allʼindomani della costituzione di una giun- nistra – ha aggiunto - discende unʼosser- ci a riflettere su alcuni aspetti dellʼattuale co attenti come dovremo essere”. s 28 ■ CRITICAsociale 5-6 / 2011

■ I SOCIALISTI MILANESI E GLI AMICI A VENTI ANNI DALLA SCOMPARSA IN RICORDO DI ANTONIO NATALI

Enzo Collio meglio apprezzare l’acume di Natali, la sua ca- pacità di cogliere l’essenza dei fatti, colpendo ent’anni fa ci lasciava all’im- e nel contempo sdrammatizzando, ma anche V provviso senza darci il tempo per cogliere aspetti dimenticati, ma non secon- di preparare il nostro animo dari, di una stagione importante ed alta della e la nostra mente al vuoto che la sua scompar- politica in particolare se paragonata alla attua- sa avrebbe creato nelle nostre vite e nel partito le bassezza delle contese di potere. che era la sua e la nostra casa. Nessuna lunga malattia e nessuna penosa sofferenza, che pure spesso preparano al peg- Ebbe anche momenti di delusione e di scora- gio, solo un “ciao, ci vediamo a fine settima- mento ma li seppe superare in forza d’una de- na... mi aggiustano un po’... e poi c’è la seduta terminazione, irrobustita da un naturale otti- al Senato e non posso mancare”. mismo, che fu sempre la costante della sua Così ci ha lasciati e noi amici con la fami- azione, nella vita privata come in quella pub- glia chiusi in quella stanza d’ospedale, incre- blica. Gli incarichi prestigiosi che ricoprì sino duli ad ascoltare le notizie dei medici sempre alla elezione al Senato della Repubblica mai più contradittorie e sempre meno rassicuranti. mutarono il suo modo d’essere, mai ebbe al- Il suo soprabito appeso alla parete con l’in- terigia o supponenza; presunzione ed arrogan- separabile Borsalino e la sciarpa che mai lo la- za non gli appartenevano, appariva mite quasi sciava per almeno sei mesi l’anno. Sul como- arrendevole, ma sotto quel modo apparente- dino un grosso volume, La storia del KGB, mente un poco snob di porsi covava una ferrea che non avrebbe mai finito di leggere. determinazione e una incrollabile fermezza Le continue telefonate di Bettino da Roma nelle idee in cui credeva. erano brevi, poche parole, scarne, sempre le Antonio Natali: Iscritto al PSI 1945 Considerava l’amicizia, e ne ebbe di grandi stesse a chiedere novità e quel tono secco come 1953: Direzione organizzazione provinciale del partito. a cominciare da Pietro Nenni, fondamentale, a maledire il destino che non volgeva alla vita Dal 1956/60: Segreteria provinciale con Gimazzali. unitamente alla reciproca stima, per costruire ma lentamente, ora dopo ora, correva verso la Dal 1964: Segretario comitato cittadino e capogruppo al palazzo Isimbardi. un positivo rapporto umano e politico perchè conclusione di una vita a lui e a noi tutti tanto Dal 1965/68: Vice presidente SEA per Natali la vita era politica e la politica era cara. Avvenne l’irreparabile e restammo sgo- Dal 1966 /70: Presidente Santa Corona vita. Abile giocatore di scacchi, lettore instan- menti, tutti stretti attorno a Pina, Silvia ed al Nel 1970: Primo Vice presidente Regione Lombardia cabile, capace giornalista fu protagonista non giovane Antonio, il nipote che amava come un Dal 1971/1986: Presidente MM. Segretario Federazione PSI MILANO. Membro CC secondario dell’evoluzione del PSI milanese e figlio. Pina e Silvia, moglie e figlia, compagna Nazionale PSI. Segretario amministrativo Federazione Milano lo accompagnò nelle prime difficili scelte e collaboratrice, due volti della stessa meda- Dal1986/91: Senatore della Repubblica e Vice presidente UEO dall’abbandono della sudditanza dal PCI, al- glia, quella della dedizione all’uomo ed alla sua l’incontro con i cattolici nel primo centro si- causa, quella socialista. La loro compostezza e nistra che proprio a Milano vide la luce. la loro forza nell’improvvisa tragedia furono Avversò sempre ogni forma di estremismo d’esempio a tutti i compagni che a migliaia ac- e, profondamente laico, fece della tolleranza corsero a rendere omaggio a quest’uomo che la sua prima regola di comportamento; abor- tanta parte aveva avuto nelle vicende del socia- riva ogni forma di violenza e diffidava di tutti lismo italiano nel secondo dopoguerra. coloro che anche verbalmente si avvalevano della violenza per affermare le proprie idee. Fu oratore squisito, pacato ma penetrante e Colto autodidatta, discepolo di Guido Maz- fece scuola al punto che alcuni suoi motti di- zali (geniale pubblicitario e integerrimo depu- vennero modi comuni di esprimersi all’interno tato socialista dai più oggi dimenticato) Anto- del partito, addirittura il suo modo di esprimer- nio Natali dopo un lungo tirocinio all’Avanti si e di atteggiarsi furono copiati a sottolineare sulle orme del suo maestro, scelse di dedicarsi quanto fosse tenuto in considerazione da tutti al partito ed il PSI di Milano divenne la sua coloro che avevano la fortuna di conoscerlo o casa, il suo dovere, la sua passione. di frequentarlo. Il suo buon senso e la grande Tra le sue tante qualità quella della coerenza capacità positiva di mediazione ne fecero un è forse la più significativa; sempre seguace di personaggio essenziale in quegli anni in cui il Pietro Nenni, nei primi anni ‘60 scelse, unico PSI si affacciava con grande rapidità alle so- tra i non più giovani dirigenti della federazione glie del potere governativo. milanese, di schierarsi dalla parte dei giovani In tempi in cui era di moda nel mondo poli- e giovanissimi che emergevano dalle lotte e tico e giornalistico evocare per ogni vicenda dall’impegno nelle sezioni sotto la guida di un la figura di “un grande vecchio” ispiratore di determinato e battagliero giovanotto, erede chissà quali trame anche lui, intimo amico e d’una famiglia antifascista, Benedetto Craxi ascoltato consigliere di Craxi, si vide affibbia- detto Bettino. dità d’analisi che spesso stupiva per la sua pro- resistenze, una nuova via, appunto quella della to da molti questo appellativo e ne sorrideva A questa scelta, che trovava le sue ragioni fondità ma anche per la sua grande umanità. autonomia e del rinnovamento, dell’ammoder- anche se non era molto compiaciuto di sentirsi nella battaglia per l’autonomia del Partito So- Conosceva gli uomini e conosceva a fondo namento dello stato democratco e della politi- definire vecchio. Con la sua scomparsa venne cialista dal Partito Comunista, Natali restò il partito ed i suoi uomini e forte di una indi- ca italiana. meno una grande figura di socialista e venne sempre fedele ed il suo legame con Craxi e scussa stima, maturata in anni di fedeltà alle Aveva il dono dell’ironia che sapeva dosare meno anche quel ruolo di equilibrio che lui in- con il gruppo che a lui faceva capo, non venne idee e di lavoro instancabile, era prezioso con- con sapienza anche in forza di una profonda carnava; da quel giorno molte vicende dege- mai meno; mai ebbe tentennamenti, al contra- sigliere per tanti, dirigenti, amministratori, conoscenza dei pregi e dei difetti dei suoi in- nerarono e molti ebbero a dire, nei tempi a se- rio divenne anima e mente di questo gruppo semplici militanti. terlocutori, amici o avversari che fossero. guire, che se lui fosse stato ancora presente che avrebbe negli anni conquistato la guida del Generoso d’una generosità vera, elargita La prova di questa sua dote è riassunta in forse molte vicende, che alla fine travolsero il socialismo italiano. senza calcolo alcuno, andava in soccorso di quel volumetto AN stanco nel quale, su solle- PSI milanese e poi quello nazionale, forse non Amico, fratello maggiore e addirittura padre chi più aveva bisogno e aiutava, consolava, citazione degli amici a lui più vicini, raccolse sarebbero state evitare, ma di certo avrebbero per alcuni, questi i ruoli che Natali sapeva anteponeva gli interessi della comunità socia- gli elzeviri pubblicati sull’Avanti nell’arco di potuto essere affrontate diversamente. Un vero svolgere con sapienza, garbo e dolcezza. lista alle sue ambizioni che pure legittimamen- molti anni. maestro e per questo dovremo fare in modo Con uno stile che si potrebbe definire da te avrebbe potuto avere. E al pari, di altri analoghi e forse più famosi che non venga dimenticato perchè dal suo ri- consumato gentleman, persuadeva, consiglia- Quante volte seppe sacrificarsi pur di vedere casi, essere citati da AN stanco era cosa gradita cordo e dal ricordo di quel che è stato per mol- va, indirizzava senza mai prevaricare, senza risolto un problema, appianata una controver- e ricercata anche se la penna di Natali graffiava ti, si rammenti che c’è ancora spazio per una mai imporre, senza mai alzare il tono della vo- sia, riconciliati compagni rissosi, che le risse in profondità ma sempre dolcemente. politica che non debba vergognarsi di se stes- ce che però nella sua fermezza denotava una di certo non mancavano in un partito che dagli Questo volumetto, di certo ormai introvabi- sa. Vent’anni e sembra ieri, questo vanno ripe- grande determinazione sostenuta da una luci- anni ‘70 aveva imboccato, non senza riserve e le, meriterebbe una riscoperta non solo per tendo coloro che lo hanno amato e stimato. s CRITICAsociale ■ 29 5-6 / 2011

■ NENNIANO ALLEVÒ LA COVATA AUTONOMISTA MILANESE L’ALLIEVO DI MAZZALI

ntonio Natali era dotato di mocratica dell’Italia, senza i condizionamenti A una intelligenza politica na- filocomunisti di chi aveva vissuto l’esilio e la turale, che gli permetteva di guerra partigiana. vedere lontano. Come i miei coetanei sociali- Antonio stabilì subito (come Mazzali) il sti, ho conosciuto Antonio Natali verso la fine contatto con Craxi, avendo intuito le grandi degli anni cinquanta, dopo l’iscrizione al PSI. qualità che Bettino già esprimeva come guida Erano gli anni della battaglia autonomista, degli studenti nellUNURI e dei giovani socia- dopo il rapporto segreto di Krusciov sui crimi- listi. ni di Stalin (XX congresso del PCUS) e la re- Mazzali (che morì alla vigilia di Natale del pressione sovietica nell’Ungheria in rivolta. 1960) Craxi e Natali erano alla testa del riscat- La reazione di Nenni, come quella della to autonomista socialista, per staccare il PSI maggioranza dei socialisti e dei democratici definitivamente dall’ingombrante alleanza or- per una presa di distanza dall’Unione sovietica ganica con il Partito Comunista Italiano. e dal PCI fu netta. Il socialismo non poteva es- Naturalmente altri dirigenti socialisti (Gio- sere separato dalla libertà e dalla democrazia. vanni Mosca, Carlo Polli, dopo il 1959 Aldo Il lungo periodo della politica frontista non Aniasi, solo per ricordarne alcuni) erano schie- aveva chiuso gli occhi della ragione al ‘leader’ rati a favore dell’autonomismo, come la mag- socialista, né ai suoi più fidi collaboratori, tra gioranza della base dei socialisti milanesi, ma Dopo Venezia e Napoli, con la definitiva (si be stato espresso qualche tempo dopo da una cui il segretario della federazione milanese del con una maggiore timidezza. pensava allora) vittoria della corrente autono- parte del PSI (demartiniani e lombardi ani) PSI, on. Guido Mazzali. Né Craxi, né Natali furono ‘anticomunisti mista - l’assise che era stata convocata proprio mentre Craxi, sulla scia di Nenni, si batteva Natali era considerato tra i più vicini a Maz- viscerali’ come è dimostrato dalle vicende po- a Milano (teatro Lirico) sembrava prospettarsi per una totale autonomia politica e ideologica zali e a Nenni e fu tra i protagonisti, con Bet- litiche milanesi dal 1957 al 1990, che hanno come la premessa all’avvio della politica di dei socialisti. Natali era con Craxi. tino Craxi, del revisionismo socialista. visto molte volte il PSI ancora alleato al PCI. centro sinistra. La sconfitta degli autonomisti ‘nenniani’ Da Mazzali aveva imparato uno stile di vita, Essi tuttavia perseguivano una sorta di ‘li- In effetti a Milano si era formata la prima milanesi ebbe una conseguenza al congresso la passione politica, una buona conoscenza berazione’ ideologica, culturale, politica e fi- importante giunta della coalizione DC, PSI e nazionale, perché Craxi non fu confermato nel della grafica e del design, l’amore per il teatro, nanco psicologica, del partito socialista per il PSDI, che dava l’’imprimatur’ per una analoga Comitato Centrale (il massimo organismo del impegnato e non, il rispetto per la cultura. quale l’abbraccio del PCI nel ‘frontismo’ era soluzione su scala nazionale. Craxi entrava a PSI) dove era stato eletto, ventitreenne, a Ve- Craxi rappresentava la nuova generazione stato quasi letale. far parte di quella giunta, sostenuta dal gruppo nezia. socialista, formatasi in piena ricostruzione de- Ricordo il congresso socialista del 1960-61. dirigente del PSI milanese e fortemente voluta Il sodalizio Craxi – Natali, nato in quella da Nenni. Natali era allora segretario cittadino temperie, durò fino alla scomparsa di Antonio. del PSI. Gli episodi che vengono alla mente sono in- Il congresso provinciale (dicembre 1960) fu numerevoli. Tra questi la bocciatura nel 1967 però in un certo senso negativo per gli auto- del bilancio comunale presentato dal sindaco nomisti più coerenti, che subirono una scon- (che prevedeva pochi investi- fitta sonora nella elezione di Comitato diretti- menti) da parte del comitato cittadino del PSI vo provinciale dal quale molti di noi furono (presieduto da Natali) che apriva la strada alla esclusi (vennero eletti, del nostro gruppo, Cra- elezione di Aniasi a sindaco di Milano; gli anni xi, Gangi, Natali e Turri). difficili del Natali segretario provinciale che Natali ci consolò sottolineando che eravamo coincisero con la scissione socialdemocratica sulla linea giusta e avremmo avuto una rivin- del 1969 e con la contestazione anche all’in- cita. Cominciava a profilarsi la rivalità tra terno del PSI; la elezione di Craxi a segretario Mosca e Craxi, che non era solo personale, ma nazionale che sanciva ‘la rivincita’ che aveva sottintendeva una differenza politica e ideolo- profetizzato nel 1960. s gica. Mosca manifestava quel complesso di in- feriorità nei confronti dei comunisti che sareb- Carlo Tognoli

■ ASCOLTATO CONSIGLIERE DI CRAXI L’INVENTORE DEL CAF

ntonio Natali ebbe un ruolo lano, ma senza alcuna intenzione in origine di A più volte determinante nelle Craxi di dargli vita. stesse scelte di Craxi e nella Era il settembre 1988 e Craxi, alla ripresa dialettica interna al Partito socialista. Il rap- politica (dopo che in aprile lo porto con Craxi cementato dal comune affetto aveva “staffettato” entrando finalmente a Pa- per Nenni e Mazzali pur nella coerenza e fe- lazzo Chigi dopo le elezioni anticipate dell’87 deltà fu sempre basato su autonomia di giudi- e la “parentesi” del governo Goria), aveva zio e non privo talora di personale iniziativa. maturato la decisione di aprire la crisi in Re- Proprio la messa a fuoco della figura di Natali gione Lombardia con l’obiettivo di sostituire e del ruolo da lui esercitato in particolare a Mi- il presidente democristiano Bruno Tabacci. Il lano può smentire tanti luoghi comuni che si “colonnello demitiano” secondo Craxi tendeva sono inventati e consolidati su Craxi ed il co- a presentare la Regione in cui i socialisti erano siddetto “craxismo”. determinanti come una roccaforte del leader Uno riguarda – ad esempio – il Caf: il patto avellinese. di alleanza quasi a vita che sarebbe stato sti- Una volta fatta dimettere la giunta, la crisi pulato tra Craxi, Andreotti e Forlani nell’89 e si trascinò per l’intero autunno sebbene non che avrebbe reso cieco e immobile Craxi di fossero in discussione né la formula di mag- fronte al terremoto e alle opportunità della ca- gioranza né emergessero insormontabili diver- duta del comunismo. Forse vale la pena ricor- genze programmatiche. Il nodo da sciogliere dare che il Caf nacque per la prima volta a Mi- era sempre l’accettazione da parte della Dc di 30 ■ CRITICAsociale 5-6 / 2011

nemmeno diminuito. Semmai era il Psi che ri- ando che la sconfitta non era solo personale né schiava di uscirne ridimensionato. locale. Fu in quel momento inascoltato, ma in Natali impresse quindi una svolta alla crisi effetti aveva intravisto il pericolo che quella e al tavolo delle trattative dove sedeva come conclusione della crisi poteva essere un test Presidente del Psi regionale insieme a Loris che anticipava nuovi equilibri nazionali. Zaffra, segretario regionale, inventò e costruì Fu così che una crisi nata “al buio” e che ri- l’ipotesi di una presidenza laica candidando il schiava un esito “a fari spenti”, si concluse in- repubblicano Fabio Semenza, peraltro suo vece con una netta vittoria socialista alla luce vecchio amico essendo stati insieme l’uno del sole. presidente della MM e l’altro assessore regio- In realtà quella crisi evidenzia il proposito nale ai trasporti. La candidatura aveva pieni ti- di Craxi di rovesciare De Mita, ma anche il toli istituzionali in quanto Semenza era al- fatto che il segretario del Psi non nutrisse pro- l’epoca Presidente del Consiglio regionale. positi di rottura pregiudiziale con la sinistra Questa mossa di Natali ebbe come primo ef- democristiana. Il “Caf” fu infatti uno slogan fetto quello di trarre fuori i socialisti da una si- propagandistico rabbiosamente inventato da tuazione di isolamento dato che gli altri partiti Scalfari all’indomani della caduta da Palazzo laici erano stati fino ad allora del tutto neutrali Chigi di De Mita che il fondatore di “Repub- di fronte allo scontro tra Psi e Dc. Si capovolse blica” aveva coltivato come un “novello Ber- così la situazione a favore del Psi che si trovò linguer”, il nuovo antagonista capace di duel- alla guida di uno schieramento che vedeva pie- lare e tenere a bada Craxi. Ma Craxi avversò no - quando non entusiastico - impegno da De Mita solo perché rappresentava ai suoi oc- parte del Pri, del Pli e dello Psdi isolando com- chi una leadership legata al gruppo Espresso- pletamente la Dc lombarda. Repubblica secondo un disegno di accordo I “poveri” democristiani, già sofferenti per con il Pci per instaurare un sistema maggiori- il blocco da mesi del loro principale caposaldo tario. La strategia di fondo di Craxi era e ri- istituzionale al Nord e poi illusi di aver trovato mase – sia prima sia dopo la caduta del comu- una soluzione positiva, si ritrovarono improv- nismo – quella di contendere alla Dc la leader- visamente in alto mare. Anche la stampa anti- ship del Paese insidiandone il primato – ancor socialista iniziò a guardare con simpatia alla più all’indomani del 1989 – nei rapporti inter- presidenza laica e a sostenere l’idea di Natali. nazionali con i paesi occidentali, nei rapporti Inizialmente i democristiani credevano ad uno sociali sia verso ceti medi sia verso gli impren- scherzo o ad una manovra strumentale, ma do- ditori soprattutto piccoli e medi, nel mondo po che Craxi, ben convinto da Natali, ne parlò cattolico dal Vaticano al sindacato alle orga- a livello nazionale trovando l’adesione attiva nizzazioni di volontariato come le comunità di di Spadolini e quindi mobilitando anche PLI e recupero. Dopo l’89 lo scontro di fondo sarà PSDI nazionali, Ciriaco De Mita, che da pochi infatti quello tra presidenzialismo (del Psi) e mesi sommava guida del governo e segreteria maggioritario (della Dc). L’adesione del Pci al del partito, si trovò frastornato ed incapace di maggioritario si intreccia con l’ossessione del reagire. pericolo, finito il comunismo, di venire risuc- A quel punto la Dc lombarda, isolata tra gli chiati in un presidenzialismo mitterrandian- alleati e sostanzialmente abbandonata dal ver- craxiano di stampo socialdemocratico. tice nazionale, entrò in fibrillazione con la si- La nascita del primo Caf in Lombardia nel nistra Dc che la guidava da decenni in stato di 1988 è così un episodio che dà un esempio del paralisi. Fu così che si aprì la strada ad un ro- ruolo svolto da Natali: la sua saggezza che non vesciamento della maggioranza in seno alla era però moderazione, ma anche inventiva; Dc che vide la messa in minoranza della com- senso del Partito e attenzione ai rapporti uma- ponente che aveva guidato Partito e Regione ni; capacità di far cambiare idea a Craxi per la dal 1970 ed il costituirsi di una nuova maggio- sua cristallina lealtà personale e coerenza po- ranza tra forlaniani e andreottiani: ai primi la litica. Ma soprattutto sottolinea una dote talora sostituire Tabacci che vantava sia l’appoggio dei “padri” che avevano fatto nascere e cresce- guida del partito con Gianstefano Frigerio e ai trascurata essendo stato Antonio Natali una della Dc nazionale (non solo De Mita, ma an- re la Regione Lombardia ed era da tempo ca- secondi la presidenza della Regione con la de- persona schiva e non avida di luci della ribalta: che Andreotti che lo difese pubblicamente più pogruppo della Dc nel Consiglio lombardo. signazione di Giuseppe Giovenzana al vertice l’agilità e la imprevedibilità della sua intelli- volte) sia dell’intera Dc lombarda infastidita Ma soprattutto vi era un suo antico rapporto di della nuova giunta regionale. genza politica. s per il veto socialista. Alla fine – di fronte alla stima ed anche di amicizia con Craxi che risa- Bruno Tabacci giustamente reagì sottoline- Ugo Finetti irremovibilità di Craxi – nei democristiani liva agli anni sesssanta e alla battaglia condot- crebbe la preoccupazione per una sorta di as- ta in modo solidale per dar vita al centro-sini- sedio prolungato a cui venivano sottoposti con stra a Milano. Enrico De Mita infatti aveva conseguente paralisi della Regione che era il svolto già allora un ruolo di primo piano nel loro principale punto di forza di fronte al Co- contrastare la destra Dc e far prevalere l’intesa mune di Milano a guida socialista ed alla Pro- con il Psi autonomista e nenniano. vincia retta dal Pci. Craxi accolse quindi molto positivamente La via d’uscita fu trovata dai democristiani quella candidatura e agli inizi di dicembre in- nell’ambito milanese e lombardo con una contrò e incoraggiò Enrico De Mita ad accet- mossa a sorpresa che mise in imbarazzo lo tare assicurando l’impegno a facilitargli la stesso vertice democristiano nazionale , ma strada anche pagando qualche prezzo come anche il fronte socialista. E cioè la Dc lombar- Psi. Tutto fatto? da subiva il veto socialista su Bruno Tabacci, Non per Natali che era all’epoca Presidente ma candidando al suo posto come nuovo Pre- del Psi lombardo e che non solo svolse un ruo- sidente della Regione Lombardia il prof. En- lo di tenuta unitaria in seno al Psi, ma soprat- rico De Mita. Il fratello Ciriaco non gradì in tutto convinse Craxi a cambiare idea e ad im- quanto lo esponeva all’accusa di sacrificare un boccare una strada ben diversa: se qualche suo fedelissimo per ragioni di nepotismo, ma prezzo andava pagato dal Psi, ciò aveva senso egli non poteva più insistere in una difesa ad se si determinava un quadro politico nettamen- oltranza di Tabacci non più condivisa dalla di- te diverso. Pur convenendo sulle qualità per- rigenza lombarda. Né la candidatura di Enrico sonali e politiche di Enrico De Mita era – que- De Mita aveva il carattere di una provocazione sta la tesi di Natali – poco comprensibile agli o di una rivalsa nei confronti del Psi. Enrico occhi del nostro elettorato (ed anche in seno al De Mita aveva infatti una storia politica che si Partito) aver protratto per mesi un braccio di era sviluppata a Milano in modo del tutto au- ferro con la Dc avendo come risultato finale tonomo dal fratello Ciriaco e con caratterizza- quello di mettere al posto del luogotenente di zioni anche diverse. De Mita addirittura il fratello: non si poteva Ordinario della Cattolica e tra I più autore- certo dire che De Mita era stato sconfitto e che voli fiscalisti, Enrico De Mita era stato uno il controllo della Regione gli fosse sfuggito e