Lampi Sublimi È La Concisa Descrizione Con Cui Roberto Longhi (In Officina Ferrarese, 1934) Tradusse Sia L’Essenza Di Alfonso II, 1985; La Mostra a Cura Di A
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Michelangelo e Tiziano ad un tempo» (Arcangeli). A terra, tra gli strumenti musicali, lo spartito ha un San Lorenzo ostenta una nudità pagana che reinterpreta quella dei Sapienti. Anche Bastianino dilata ternita del Buon Amore dipinta negli anni ottanta dove i raggi di luce divina sono pennellate diritte e sottili Sebastiano Filippi detto il Bastianino, nasce a Ferrara intorno al 1528, come si evince dal fatto che l’8 dicembre titolo singolare, «Canone. Chi capisce legga»: chi conosce la musica saprà interpretare il testo enig- l’anatomia eroica di Michelangelo, la gonfia e infine quasi la dissolve, velandola come la superficie di un di colore che scendono dalla colomba. Dai vapori, dai lampi, dalla ruggine preziosa aggallano il cestino da 1548 risulta iscritto alla Confraternita della Morte i cui soci dovevano avere compiuto vent’anni. Alla pari del matico dove compare una sola voce, saprà quante sono le altre, quali le entrate e le altezze. Il vecchio vetro appannato dal vapore di un alito. lavoro, il libro, il leggio. Del possibile modello tizianesco (Annunciazione, Venezia, chiesa di San Salvador) è fratello Cesare, apprende il mestiere nella bottega del padre Camillo, attivo nella decorazione delle residenze Bastianino prosegue per la sua strada, anche lui enigmatico oracolo che non rappresenta tutto ma Quali erano le riflessioni di Bastianino su temi scottanti che agitavano il suo tempo?Dialoghi , Vite di pit- scartato tutto ciò che vi è di fragoroso e macchinoso. estensi. Il vuoto documentario e di opere (perdute le pitture del 1546 nel palazzo estense di Copparo e il Gonfa- lascia interpretare e immaginare. Correva l’anno 1598, fine di un secolo, fine della civiltà estense e non tori e Trattati ragionavano su luce, ombra, colore, la cui importanza era rivendicata dalla scuola veneta L’Allegoria con Bacco (35) è la sola opera profana da cavalletto conosciuta di Bastianino. Dipinto gon- lone saldato dalla citata confraternita nel 1548) impedisce la conoscenza di questo primo momento. Secondo la lontana fine di Bastianino stesso che morirà nel 1602. Agostino Superbi, vent’anni dopo, di questo e lombarda, mentre il primato del disegno era reclamato dalla scuola tosco-romana. E il nudo? Nell’arte fio di deformazioni, di particolari e di allusioni che ricordano l’irridente immaginazione, popolare e storiografia compie un viaggio a Roma, dove rimane folgorato dagli affreschi di Michelangelo, prima del 1553, pittore affermava: «avea una maniera differente da tutti, la quale a chi piace e a chi non piace». sacra era bandito? L’ultima sessione del Concilio di Trento del 1563 aveva prescritto che «nulla di pro- aristocratica a un tempo, di Dosso Dossi. Non tutto è decifrabile anche se l’ambito è quello della ico- al seguito di Jacopo Bonacossi, archiatra di Paolo III. La giovanile Vergine in gloria e i Santi Pietro e Paolo per la fano e nulla di indecente» fosse esposto in chiesa e poco dopo (1564) il Giudizio di Michelangelo fu nografia di Bacco e degli effetti del vino: dalla allegrezza, alla lussuria (la scimmia, la serva nera con il parrocchia di Vigarano Pieve (1554-1556) documenta uno stile ampio e solenne messo a punto tra la lezione di 4 Michelangelo riflesso. Formò i suoi nudi cosi disinvolti e pastosi che censurato. Nelle residenze private si continuava a dipingere ignudi: come nelle sale del Castello, per il fuso tra i capelli), alla loquacità (la gazza). Oscuro il significato dei due fanciulli, l’uno con il fiasco di Dosso e Battista Dossi e la prima esperienza michelangiolesca. Nel 1554 è pagato per le Fatiche di Ercole, affreschi sembrano, come i vetri, in un sol fiato buttati duca Alfonso II, intorno al 1574, dove Sebastiano e altri pittori affrescano il tema antiquario ideato da vino e una rete piena di sassi sulle spalle, l’altro elegantemente vestito intento a bere da un piccolo bic- distrutti in una loggetta del Castello e realizza con Camillo La Pazienza (Modena, Galleria Estense), impresa per le Cesare Barotti 1770 Pirro Ligorio dei Giochi ginnici dell’antichità. Ben diverso il contesto e il contenuto del Giudizio univer- chiere. Domina la larga figura centrale dalla bocca grande, dalle enormi mani, deformazioni che sem- camere del duca Ercole II. Forse nella seconda metà degli anni cinquanta cade un altro viaggio a Roma, ma nel sale (video) della Cattedrale di Ferrara (1577-1581). In contemporanea alle Instructiones dell’autorevole brano sottolineare la grossolanità del personaggio. 1559 lavora agli allestimenti per le feste in onore del nuovo duca Alfonso II. Negli anni Sessanta riceve incarichi Questa sala è dedicata all’influenza di Michelangelo. È probabile che nel corso degli anni Cinquanta Carlo Borromeo del 1577, «si eviterà rigorosamente tutto ciò che sia profano, turpe o osceno, disonesto Infine con alcuni sottoquadri delle pale di San Paolo dal cardinale Ippolito d’Este (tra cui copie del Ritratto di Alfonso I di Tiziano) e insieme al fratello e al padre, da Fran- il giovane Sebastiano più di una volta partisse per approfondire le sue scelte lontano dalle leader- e procace», Bastianino e soprattutto il vescovo ferrarese del momento ritengono lecito il nudo nel luogo ritorniamo all’ultima attività di Sebastiano. Negli stessi cesco d’Este per la decorazione, con uso abbondante di grottesche, della Palazzina Marfisa. Bastianino è pittore ship paterna. A Roma la Cappella Sistina (Volta 1512, Giudizio universale 1541) e la Cappella Paolina più sacro della città. In duomo il genio del pittore si manifesta pienamente in un confronto, non sotto- anni, era attivo nella stessa chiesa Scarsellino (Ferrara, estense, lavora nell’ambito territoriale del ducato e per una corte ricca di interessi culturali, teatrali, letterari, musi- (Conversione di San Paolo 1545, Crocefissione di San Pietro 1550) erano una grandiosa fonte di nudi, messo, con Michelangelo. L’opera è straordinaria nella composizione per cerchi concentrici attorno a 1550 circa - 1620): i due si guardano con interesse. La cali e antiquari che chiede a lui e alla bottega l’esecuzione di decorazioni d’interni, di apparati per festeggiamenti di scorci, di gesti, che furono divulgati dai disegni realizzati dagli artisti durante i soggiorni di studio. Cristo e nel disfacimento della forma plastica. Nella parte inferiore, l’ultima a essere eseguita, le forme Sacra Famiglia (34) (Collezione privata) attribuita e rappresentazioni teatrali, e il restauro di quadri e pitture. La diffusione tramite traduzione incisoria si fece consistente dalla seconda metà degli anni Quaranta. aperte fino al non finito sembrano sorprendenti «anticipi di Goya e dell’espressionismo» (Arcangeli). al giovane pittore, mostra una elaborazione già sei- La punta di diamante delle commissioni ducali sono i soffitti e i fregi per le tre sale dell’APPARTAMENTO DELLO Giorgio Ghisi (Mantova, 1520-1582) si cimentò nell’im- Documentano l’interesse per i tardi affreschi della cappella Paolina di Michelangelo due bulini (Bolo- centesca della pennellata sciolta e libera del vecchio SPECCHIO in Castello. Gli ambienti erano stati gravemente danneggiati dal terremoto del 1570, Bastianino, con presa di riprodurre il Giudizio universale (15) (Bologna, gna Pinacoteca Nazionale, GDS) attribuiti a Nicola Beatricetto (metà del sec. XVI): l’uno rappresenta la maestro. Ma il cuore della pittura di Bastianino rimane Leonardo da Brescia e Ludovico Settevecchi, realizza il programma iconografico incentrato sui giochi ginnici ide- Pinacoteca Nazionale, GDS) in un unico grande foglio uti- Conversione di San Paolo (20), l’altro riproduce una figura della Crocefissione di San Pietro, l’Uomo a una faccenda molto personale. Nella Discesa al limbo ato da Pirro Ligorio ed è pagato nel 1574. lizzando dieci matrici. braccia conserte (21), nel gesto dell’inazione, che fu alla base dell’invenzione vasariana da cui Camillo (31) (Ferrara, Fondazione CARIFE), inserita nell’ancona Il confronto con Michelangelo si fa ineluttabile con la commissione del Giudizio Universale, affresco nel catino absi- Esito di incontri ravvicinati con forme e temi di Michelan- e Sebastiano Filippi trassero la Pazienza esposta all’inizio della mostra. della Resurrezione (circa 1590), sotto il vessillo di carta dale della Cattedrale (1577-1581) caratterizzato da forme espanse e frante delle figure. Tuttavia è l’avvicinamento gelo furono, alla fine degli anni Sessanta, il Giudizio uni- La Madonna con Bambino (22) (Bologna Pinacoteca Nazionale, GDS), disegno a matita nera e rossa, velina, patriarchi o filosofi barbuti e bionde fanciulle al Tiziano maturo, sia dal punto di vista formale sia cromatico, che chiarisce l’«annebbiamento filamentoso delle versale per San Cristoforo alla Certosa, a pochi passi dalla viene offerto alla riflessione degli studiosi come possibile opera di Bastianino da inserire nel rarefatto emergono dal buio increduli della loro salvezza, esclu- figure», il loro perdersi nello sfumare estremo della materia e il loro riemergere, per poi riaffondare, grazie ai bagliori, mostra, dove Bastianino si cimentò una prima volta con il corpus grafico del pittore. sivamente illuminati dalla luce di Cristo. Il San Paolo ai guizzi coloristici di una pittura che, alla vigilia della Devoluzione di Ferrara (1598), sembra essere oscuramente modello e il tema michelangiolesco e il San Girolamo per la (32), sottoquadro dell’Annunciazione (1590-1591), consapevole della fine di un’epoca. Emblematiche sono le tre pale di San Paolo e la Santa Cecilia, ideata posterior- LAMP I chiesa della Madonnina, del 1569. 5 Il fare di Sebastiano ordinariamente incontra il genio de’ soli intendenti... risalta nel rosso della veste. Prima di questa Natività mente al 1598 per l’altare della famiglia Goretti in Santa Maria in Vado, chiesa dove nel 1602 Bastianino sarà sepolto. Anche Dosso Dossi aveva scrutato la Volta sistina, conclusa cosicché fino al giorno d’oggi ha egli la gloria che suole avvenire agli oracoli, notturna con Angeli (33), allegata alla Circoncisione nel 1512. Nei due Sapienti dell’antichità (16, 17) (Ferrara, d’essere più ammirati che intesi (1594-1599) erano stati dipinte altre Notti di Adora- Chiara Guerzi SUBLIMI Fondazione CARIFE), del 1520 circa, con il suo tipico liber- G.