Unlock the Value of Intangibles Assets

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Unlock the Value of Intangibles Assets Unlock the value of intangibles assets 2002 – 2017 15 anni di contributo alla valorizzazione degli asset intangibili delle aziende italiane RASSEGNA STAMPA GINEVRA - BERLINO - DÜSSELDORF - KARLSRUHE - MILANO - MONACO - TORINO ãICM Advisors Sàrl, 2002-2017 All Rights Reserved Gentili Signori, gli asset immateriali e la proprietà intellettuale determinano gran parte del valore economico di un’impresa e ne rivelano lo stato di salute. Da sempre ICM Advisors ha creduto nel valore economico e strategico dei brand, brevetti, design e del “saper fare”, di tutto quel patrimonio immateriale, spesso nascosto e sottovalutato, che è alla base del successo attuale e futuro di molte imprese italiane. Proprio questi asset sono il cuore delle nostre attività come azienda di ICM International network di servizi professionali e industriali specializzati nella valutazione, valorizzazione e finanza degli asset immateriali e della proprietà intellettuale. Dal 2002 ad oggi ICM ha intrapreso un importante percorso volto a supportare le imprese a valutare e valorizzare gli asset immateriali come leva dello sviluppo e della competitività aziendale. I beni immateriali sono, infatti, diventati i fattori chiave di successo per molte piccole e grandi imprese che in maniera sempre più consapevole li hanno messi al centro delle loro strategie di crescita. Un ulteriore passo avanti è stato fatto da ICM con il coinvolgimento delle istituzioni finanziarie nel processo di comprensione e riconoscimento del valore economico e strategico degli asset immateriali. ICM è infatti tra i primi operatori in Europa e in Italia a fornire servizi professionali a supporto di soluzioni industriali-finanziarie basate sul valore dei beni immateriali quali brand, tecnologie, brevetti e know-how. L’esperienza diretta di ICM, maturata a livello internazionale con centinaia di valutazioni di asset immateriali e di proprietà intellettuale, incontri con il management e numerose ricerche a livello nazionale, regionale e di settore, le ha permesso di avere elementi concreti per la valutazione degli “Intangibles del Made in Italy”. Come ICM siamo orgogliosi dei risultati raggiunti, ma al tempo stesso consapevoli che la strada da percorrere è ancora lunga. Nella speranza di fare cosa gradita, Vi alleghiamo il contributo di ICM allo sviluppo economico delle PMI e dei Cluster italiani con una rassegna dei principali articoli che testimoniano il nostro percorso. Buona lettura, Pier Angelo Biga Presidente ãICM Advisors Sàrl, 2002-2017 All Rights Reserved ICM Advisors è la società di valutazione e servizi strategici di ICM International network internazionale di servizi professionali specializzati nella valutazione, valorizzazione e finanza dei beni immateriali e della proprietà intellettuale, nella competitive market&technology intelligence, nell’innovazione sistematica e trasferimento tecnologico. ICM Advisors supporta le aziende nella creazione di valore strategico-finanziario: • misurando il valore, la forza, i rischi e il potenziale inespresso degli asset immateriali e di proprietà intellettuale (brand, know-how, portafoglio brevetti) e dei business di appartenenza; • valorizzando gli asset con l’identificazione delle opportunità di sviluppo strategico e relative soluzioni industriali e finanziarie sia ordinarie che straordinarie (M&A, JV, dismissioni); • utilizzando il valore economico della proprietà intellettuale esistente o sotto-utilizzata per reperire risorse finanziarie (vendita, licensing, trasferimento tecnologico, conferimenti, partecipazioni). ICM Advisors è tra le prime realtà europee, l’unica in Italia, che opera in tale ambito in un’ottica strategico-finanziaria, fornendo servizi professionali integrati con soluzioni finanziarie. I Senior Advisor industriali, finanziari e banking della società hanno una solida esperienza di management e professionale specifica, sviluppata in attività consulenziali e manageriali in aziende blue chip a livello internazionale, nelle aree: Business Strategy, Corporate Finance, Technology Management, IP Strategy & Finance, valutazione e valorizzazione asset immateriali, servizi finanziari alle imprese e M&A. Il modello operativo dell’azienda integra le esperienze degli advisor con analisti business/IP e esperti di tecnologie industriali delle unità di: Research & Competitive Intelligence (ICM Research), Innovazione e trasferimento tecnologico (ICM Industrial) e Technology/IP Value Management (Patev- ICM). ICM Advisors annovera tra i suoi clienti PMI, grandi aziende, banche, investitori e filiere industriali che l’hanno scelta per la sua specializzazione, i suoi servizi innovativi, la sua avanzata unità di ricerca e competitive intelligence, l’alta qualità di servizio e il DNA in paesi ad alta innovazione e competitività. ICM Advisors è presente in Italia dal 2003 ed ha sviluppato oltre 300 valutazioni di asset immateriali nei settori tipici del Made In Italy (sistema moda, agro-alimentare, mobili-design) e Industriali a base tecnologica (meccanica, meccatronica, elettronica, aerospaziale, smart energy, packaging). Ha inoltre sviluppato una rilevante attività di ricerca economico-finanziaria (oltre 80 ricerche) e di contributo allo sviluppo della consapevolezza del valore degli asset immateriali nei portatori di interesse dello sviluppo economico: Istituzioni Centrali e Locali, Banche, Camere di Commercio, Associazioni Industriali, Università. ICM International opera con oltre 100 professional in 7 uffici in Europa e con affiliati in USA e Far East. www.icmadvisors.com www.icmadvisors.eu www.icm-research.com www.icm-industrial.ch ãICM Advisors Sàrl, 2002-2017 All Rights Reserved Rassegna Stampa 2003-2017 (principali uscite) ãICM Advisors Sàrl, 2002-2017 All Rights Reserved 5 La proprietà non si tocca Corriere Economia, 17 novembre 2003 Li chiamano beni intangibili, in realtà pesano molto. Ma in Italia finora solo le grandi aziende li valorizzano «Spendiamo poco in ricerca perché la struttura delle imprese italiane è tale da allontanare questo genere di investimenti», dice Pier Angelo Biga, managing partner di Icm Advisors, una delle maggiori società italiane di consulenza sugli asset intangibili. Non saranno gli inviti generici a far fare il salto di qualità tecnologico all' Italia, sostiene Biga: la ricerca - e con essa una struttura industriale e di prodotto più ricca, a maggiore valore aggiunto - decollerà solo se le imprese impareranno a riconoscere e a gestire il valore della conoscenza. Se si renderanno conto che una serie di cosiddetti intangible asset sono una ricchezza straordinaria, spesso maggiore del magazzino o dei macchinari: occorre saperla gestire. Per chiarire, quando si parla di «intangibili» si intendono i marchi, le relazioni con i clienti, le relazioni con i canali di distribuzione, il patrimonio di know-how in azienda, le risorse umane, le proprietà correlate a fattori artistici e di design, il software sviluppato, le scoperte tecnico-scientifiche. All' interno degli «intangibili», esiste «un sottoinsieme - spiega Biga - che gode di particolare riconoscimento e protezione legale»: si tratta della «proprietà intellettuale», cioè quel complesso di asset che hanno una vita legale definita e godono di royalty e di prezzi più elevati del resto, ad esempio i marchi, i brevetti, i copyright, i trade secret. Un'azienda che vuole stare pienamente sul mercato oggi, ritiene Biga, deve partire proprio dalla valorizzazione della proprietà intellettuale. «Non a caso, le economie più dinamiche e più forti sono quelle con una politica aggressiva in questo campo, quelle che riconoscono come la società della conoscenza trovi qui il suo punto di valorizzazione - dice l' ex manager di At Kearney, di At&t, Bnl, Nolan & Norton -. Negli Stati Uniti, il mercato della proprietà intellettuale vale oggi 170 miliardi di dollari (quasi 150 miliardi di euro). Di questi, 40 miliardi vanno all' esportazione: più del valore degli aerei che gli Usa vendono all' estero. E, fatto straordinario, la metà di questi 40 miliardi di esportazioni sono know-how puro, ad esempio processi industriali brevettati. Un' azienda come Amazon, per esempio, è arrivata a brevettare il suo sistema di vendita One Click Order». In Europa, per contro, la produzione di proprietà intellettuale è di 55 miliardi di euro l' anno e in Italia di tre miliardi di euro (si stima anche che nel mondo la violazione di proprietà intellettuale arrivi ogni anno a 250 miliardi di dollari). L' arretratezza italiana, dunque, è sostanziale. Il fatto è, dice Biga, che fino a quando le imprese non si accorgeranno dell' opportunità economica rappresentata dalla valorizzazione di questi asset il salto di qualità non avverrà: «Le grandi aziende - Fiat, Telecom, Enel, Eni, Finmeccanica - agiscono da sole. La Pirelli ha da anni un programma di valorizzazione di questi asset molto aggressivo: la sua "Direzione per la Proprietà Industriale" ha costruito un grosso portafoglio brevetti e lo valorizza. Il problema sono le piccole e medie imprese che hanno know-how ma non lo brevettano perché brevettare costa e poi il brevetto va mantenuto negli anni. Il fatto è che è proprio a queste imprese che un Paese come l' Italia deve rivolgersi se vuole valorizzare la ricerca». La chiave potrebbe essere la valorizzazione finanziaria degli intangible asset, qualcosa che negli Stati Uniti è ormai un mercato di grandi dimensioni e in Italia è solo agli inizi. «Una banca che ha interesse nei confronti delle piccole e medie imprese e dell' innovazione non può non presidiare questo settore - sostiene Biga, che con la sua
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