Economia E Finanza Dei Distretti Industriali

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Economia E Finanza Dei Distretti Industriali Economia e finanza dei distretti industriali Rapporto annuale – n. 1 Servizio Studi e Ricerche Dicembre 2008 Economia e finanza dei distretti industriali Dicembre 2008 Presentazione 3 Executive Summary 5 1. I bilanci dei distretti industriali italiani nel triennio 2005-‘07 9 1.1 Introduzione 9 1.2 Il campione di bilanci 10 1.3 L’industria manifatturiera italiana 12 1.4 Micro, piccole, medie e grandi imprese 14 1.5 Sempre più medie imprese 16 1.6 I distretti industriali italiani 18 1.7 Conclusioni 29 2. “Effetto distretto”: esiste ancora? 33 2.1 Introduzione 33 2.2 Alcuni cenni sulla letteratura 34 2.3 La gestione industriale 36 2.4 La verifica empirica 41 2.5 La gestione finanziaria 45 2.6 Conclusioni 49 Bibliografia 51 3. I numeri dei distretti industriali italiani nel triennio 2005-‘07 55 3.1 La mappa delle performance dei distretti 55 3.2 La dispersione delle performance “tra” distretti 60 3.3 Il benchmarking dei distretti per filiera 64 3.4 56 distretti industriali secondo i dati i bilancio 66 Appendice 123 I distretti analizzati in questo Rapporto 123 Indicatori di bilancio 125 Il rapporto è stato curato da Giovanni Foresti, Fabrizio Guelpa, Stefania Trenti Ha collaborato Ilaria Sangalli Database management: Giovanna Bocchioli, Angelo Palumbo Editing: Monica Bosi Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Economia e finanza dei distretti industriali Dicembre 2008 Le schede dei principali distretti Alimentare Conserve di Nocera Inferiore 67 Prosecco di Conegliano Valdobbiadene 68 Alimentare di Parma 69 Metalmeccanica Metalli di Brescia 70 Termotecnica Scaligera 71 Metalmeccanico del Basso Mantovano 72 Meccanica strumentale del Bresciano 73 Metalmeccanica di Lecco 68 Meccanica strumentale di Vicenza 75 Food machinery di Parma 76 Lavorazione metalli Valle D’Arno 77 Macchine per l’imballaggio di Bologna 78 Macchine agricole di Reggio Emilia\Modena 79 Meccanica strumentale di Varese 80 Meccanica strumentale della Val Seriana 81 Sistemi casa Rubinetteria e valvolame del Cusio-Valsesia 82 Rubinetti e pentolame Lumezzane 83 Cucine di Pesaro 84 Marmo di Carrara 85 Mobile di Livenza e Quartiere del Piave 86 Legno arredo della Brianza 87 Mobile d’arte del Bassanese 88 Marmo e granito di Valpolicella 89 Sedie e tavoli di Manzano 90 Piastrelle di Sassuolo 91 Imbottito della Murgia 92 Sistema moda Occhialeria di Belluno 93 Calzetteria di Castel Goffredo 94 Calzature napoletane 95 Calzature del Brenta 96 Polo fiorentino della pelle 97 Abbigliamento del Barese 98 Calzature di Fermo 99 Orafo di Valenza 100 Abbigliamento di Empoli 101 Oreficeria di Arezzo 102 Seta-tessile di Como 103 Abbigliamento del Napoletano 104 Maglieria e abbigliamento di Carpi 105 Concia e calzature di Santa Croce sull’Arno 106 Calzatura veronese 107 Calzatura sportiva di Montebelluna 108 Oreficeria di Vicenza 109 Tessile-abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno 110 Abbigliamento-tessile Gallaratese 111 Concia di Arzignano 112 Tessile e abbigliamento della Val Seriana 113 Tessile e abbigliamento di Treviso 114 Tessile di Biella 115 Calzatura di Lucca 116 Tessile di Prato 117 Altri settori Materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova 118 Gomma del Sebino Bergamasco 119 ICT di Torino 120 Articoli in gomma e materie plastiche di Varese 121 Grafico Veronese 122 Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Economia e finanza dei distretti industriali Dicembre 2008 Presentazione Questa è la prima edizione del Rapporto annuale sui bilanci delle imprese distrettuali italiane realizzato dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Il documento analizza le statistiche economico-finanziarie ottenute dall’elaborazione di dati relativi ai bilanci di esercizio (estratti dal database del Servizio Studi e Ricerche) e aspira a divenire un punto di riferimento per coloro che operano nei o si occupano di distretti industriali in Italia (studiosi, osservatori, istituzioni, imprese), offrendo di anno in anno una fotografia dell’evoluzione distrettuale. Il primo capitolo descrive l’evoluzione recente (triennio 2005-’07) delle imprese manifatturiere italiane. L’analisi, che si focalizza sui risultati di crescita e reddituali, mette a confronto le imprese che operano nei distretti con quelle localizzate al di fuori delle aree distrettuali. Il confronto è realizzato tenendo conto della specializzazione produttiva e delle dimensioni aziendali delle imprese. Il secondo capitolo esamina l’evoluzione degli indicatori di crescita e redditività dei distretti in un’ottica di medio termine. L’analisi è, infatti, condotta sul periodo 1991-2006 e offre anch’essa un confronto tra imprese distrettuali e imprese non distrettuali. In questo caso, però, alle statistiche descrittive vengono affiancate verifiche di tipo econometrico. Il terzo capitolo presenta esercizi di benchmarking fra 103 distretti industriali italiani, con l’obiettivo di evidenziare come i risultati reddituali e di crescita non dipendano solo dalla specializzazione produttiva, ma anche dalla ricchezza dei diversi territori in termini di know-how produttivo, gamma e qualità produttiva, innovazione, logistica. Sempre nel terzo capitolo sono presentate 56 schede di altrettanti distretti industriali italiani di cui si dispone di un numero non trascurabile di bilanci aziendali. Per ognuno di questi distretti sono illustrati i principali indicatori di bilancio nel triennio 2005-’07, la dispersione delle performance e l’elenco delle prime dieci imprese dell’area. Tutte le elaborazioni presentate in questo rapporto si riferiscono a statistiche relative alla distribuzione dei risultati di crescita e redditività. In particolare, l’analisi è realizzata utilizzando principalmente i valori mediani, accompagnati, talvolta, anche dai dati del primo e del terzo quartile. Non sono, invece, presentati i dati aggregati. Questa scelta tende a privilegiare l’analisi del grado di diffusione delle performance, assegnando lo stesso peso ai risultati conseguiti dalle micro imprese e a quelli delle imprese di grandi dimensioni. I limiti di questa scelta sono almeno in parte superati dall’analisi dei risultati per classe dimensionale. L’utilizzo delle statistiche sulla distribuzione non è causale ed è il frutto di una serie di studi da noi condotti nel corso di questi anni, che mostrano come nel nuovo contesto competitivo sia enormemente aumentata la dispersione delle performance delle imprese sia nelle aree non distrettuali sia nei distretti industriali. Ciò ha ridotto la significatività delle analisi basate unicamente sulle medie ponderate, che vanno lette con molta cautela ed affiancate da un’analisi della distribuzione delle performance. Milano, dicembre 2008 Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 3 Economia e finanza dei distretti industriali Dicembre 2008 4 Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Economia e finanza dei distretti industriali Dicembre 2008 Executive Summary Questa è la prima edizione di un Rapporto annuale che il Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo ha deciso di dedicare all’analisi dei bilanci aziendali delle imprese distrettuali. Con questo lavoro si riempie un importante vuoto statistico, vista l’assenza di studi in grado di offrire una visione d’insieme e, al tempo stesso, aggiornata della situazione economica, reddituale e finanziaria dei distretti industriali italiani. L’obiettivo di questo Rapporto è quello di divenire un punto di riferimento per coloro che operano nei o si occupano di distretti industriali in Italia, offrendo di anno in anno una fotografia dell’evoluzione distrettuale secondo il database di bilanci aziendali del Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Il nostro database rappresenta un patrimonio statistico esclusivo, che, per il triennio 2005-’07, ha consentito di analizzare l’evoluzione di 44.545 imprese manifatturiere italiane e 8.417 imprese distrettuali con almeno un milione di euro di fatturato. Di anno in anno verrà offerto un quadro aggiornato della situazione reddituale e finanziaria di circa cento distretti industriali italiani (capitolo 1), arricchito da un originale ranking delle principali aree distrettuali italiane, classificate secondo i risultati economico-finanziari (cap. 3). Quest’anno il rapporto è completato da un approfondimento scientifico teso a testare empiricamente la presenza di un “effetto distretto” che supporta i risultati di crescita e reddituali e influenza la struttura finanziaria delle imprese (cap. 2). Ecco in estrema sintesi i principali risultati di questo Rapporto che, prima di focalizzarsi sulle imprese localizzate nei distretti industriali, fornisce un quadro dell’andamento complessivo del manifatturiero italiano. Il triennio 2005-’07 ha rappresentato un periodo di ripresa per l’industria manifatturiera. Tra il 2005 e il 2007, infatti, le imprese manifatturiere italiane hanno sperimentato un aumento significativo del fatturato che è stato accompagnato da un rafforzamento della redditività operativa e complessiva. In un contesto caratterizzato da forti pressioni competitive, da elevate tensioni inflative sui prezzi delle commodity e degli input produttivi, nonché da un penalizzante tasso di cambio effettivo nominale dell’euro, le imprese manifatturiere hanno saputo approfittare delle favorevoli condizioni di domanda interna e, soprattutto, estera, proseguendo lungo il percorso di riposizionamento competitivo (in termini di qualità, innovazione, diversificazione, brand, distribuzione) che hanno intrapreso negli ultimi anni. Un sostegno alla redditività complessiva è venuto anche dalla riforma del cuneo fiscale, che nel 2007 ha ridotto il peso dell’onere
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