Il Viaggio in Italia Di Giovanni Gargiolli Le Origini Del Gabinetto Fotografico Nazionale 1895-1913 a Cura Di Clemente Marsicola
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collezioni_03 Il viaggio in Italia di Giovanni Gargiolli Le origini del Gabinetto Fotografico Nazionale 1895-1913 a cura di Clemente Marsicola iccd Istituto centrale per il catalogo e la documentazione Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo Via di San Michele 18, 00153 Roma www.iccd.beniculturali.it Coordinamento redazionale Paola F. Munafò Progetto grafico e impaginazione La Mela Verde di Francesca e Gianluca Soddu snc Acquisizione digitale delle immagini Fabrizio Buratta, Gerardo Leone, Albino Stocchi con il contributo di Angelo Mamone Controllo di qualità delle immagini Massimo Cutrupi, Stefano Valentini Volume realizzato con il contributo di Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta p. 8, Giovanni Gargiolli, Direttore del Gabinetto Fotografico 1895-1913 Riproduzione da positivo, GFN NO80636. in qualunque forma con qualunque mezzo senza il permesso scritto degli autori e dell’editore p. 13, Gubbio, Palazzo Ducale, camino disegnato da Francesco di Giorgio con © 2014 ICCD decori scolpiti da Bernardino di Nanni dell’Eugenia, 25 settembre 1906 Stampa alla gelatina ai sali d’argento, 1928, 285x283, C1896 Collana: Collezioni p. 25, Sessa Aurunca, Cattedrale (particolare del fianco), 1898 ISNN 2282-5428 Negativo al bromuro d’argento, 18x24, E165 ISBN 978-88-905072-4-3 p. 331, Giovanni Gargiolli, Direttore del Gabinetto Fotografico 1895-1913 Riproduzione da positivo, GFN N080634 Stampato da Arti Grafiche Pomezia nel novembre 2014 p. 339, Giovanni Gargiolli, Direttore del Gabinetto Fotografico 1895-1913 su carta Fedrigoni Symbol Freelife Satin Riproduzione da positivo, GFN N080642 IL VIAGGIO IN ITALIA DI GIOVANNI GARGIOLLI Le origini del Gabinetto Fotografico Nazionale 1895-1913 Roma, Istituto centrale per il catalogo e la documentazione 27 novembre 2014 – 30 gennaio 2015 Direzione scientifica Laura Moro Ideazione e coordinamento Coordinamento organizzativo Clemente Marsicola Maria Rosaria Palombi con Massimo Cutrupi Selezione critica Allestimento Benedetta Cestelli Guidi, Francesco Faeta, Clemente Marsicola, PROGETTO ESPOSITIVO: Maria Rosaria Palombi, Gloria Tammeo Anna Perugini, Elizabeth J. Shepherd, Stefano Valentini UFFICIO TECNICO E SICUREZZA: Floriana Sattalini, Paola Di Gioia CONTROLLI AMBIENTALI: Daniela Palazzi, Carlo Cacace Ricerche archivistiche Maria Lucia Cavallo, Iulia Sabina Fioravanti, ASSISTENZA ALL’ALLESTIMENTO: Luisa Maria Carlei, Francesco Paolo Alessandra Monachesi, Rosa Maria Nicolai, Anna Perugini Baciarlini ASSISTENZA LOGISTICA: Gerardo Russo, Christian Donnini Consulenza e ricerche sui fondi fotografici ASSISTENZA INFORMATICA: Massimo De Santis, Luigi Artuso Elena Berardi con Alessandro Coco e Maria Letizia Melone REALIZZAZIONE: Officina dell’immagine – Roma, Juan Lopez Cano Riconoscimento delle tecniche di stampa ILLUMINOTECNICA: Telmotor – Roma Stefano Valentini STAMPE: Davide Di Gianni, Graphicolor – Roma CORNICI: Farnè Group – Castenaso (BO) Restauro dei negativi e delle stampe PASSEPARTOUT: Fiammeri – Roma Petra J. Wagner con gli studenti della SAF dell’ICRCPAL (Rita Capitani, Barbara Costantini, Francesca Formilli), Silvia Zappalà con gli studenti dell’Università di Roma Tor Vergata Comunicazione (Ilaria Camerini, Clarissa Coletti, Marco Fagiolo, SITO WEB: Elena Plances con Pierluigi Sorace Valentino Giunta, Alice Marziali, Rebecca Rossi), DIDATTICA: Cinthia Macrì Lab. 39 di Alice Laudisa e Maura Zacchi GRAFICA: Fabio Ascenzi Restauro delle attrezzature fotografiche DIFFUSIONE MEDIA: Cristiano Brughitta Antonio Di Carlo, Fabio Ascenzi Organizzazione Ricerche bibliografiche GESTIONE AMMINISTRATIVA: Luisa Granata, Alberta Bassetta Gabriella Zucchetti con Fabio Corbo, Milena Matranga, Nadia Tilia ACCOGLIENZA E VIGILANZA: Isabella Cambareri, Stefano Colasanti, Installazione video “Gli Osservatori” Fiorella Ludovisi, Stefania Magnani, Carlo Martuscelli, Fabrizio Buratta Luca Vergnani, Stefano Zita La storia della fotografia nel suo corso pluricentenario documenta come in questo straordinario mezzo siano presenti ben presto sia la componente artistica che la componente documentaria. Risale invece solo a quindici anni fa l’esplicito riconoscimento normativo del valore culturale dei materiali fotografici, avvenuto con il Testo unico dei beni culturali e ambientali del 1999, che riguarda entrambe le sud- dette componenti: quindi tanto le opere di artisti autentici che nell’uso del mezzo fotografico trovano modo di esprimere al meglio la loro sensibilità e creatività, quanto gli archivi storici sedimentati, che documentano e riscontrano storie e attività umane, visualizzando eventi storici e patrimonio culturale, usi e costumi, paesag- gio e natura. Al valore di rappresentazione della realtà o dell’opera creativa si aggiunge dunque il valore dell’insieme di tecnica, materiali e soggetto rappresentato, che come tutti i valori culturali tangibili (e intangibili) necessita di tutela, esige la conservazione, merita la valorizzazione. L’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione è all’interno del Ministero il depositario delle più stre- pitose collezioni fotografiche, e pertanto tra le istituzioni è quello che deve affrontare con maggiore determi- nazione ed incisività i nuovi compiti di tutela e valorizzazione di tale patrimonio, al quale non è più solo riconosciuto un mero valore strumentale, funzionale alla conoscenza di altre tipologie di beni, ma un valore culturale in sé. Consapevole di questo impegno l’ICCD ha da sempre dato massimo risalto alle attività di studio, conservazio- ne e valorizzazione delle importanti collezioni fotografiche storiche di cui è custode, tra cui di incomparabile rilevanza è la collezione del Gabinetto Fotografico Nazionale. Nel 2013 l’Istituto ha iniziato a dare conto dell’at- tività intrapresa per riordinare e valorizzare il grande fondo di positivi storici del Ministero della Pubblica Istruzione costituitosi dal 1860 al 1970, attraverso la mostra Fotografare le Belle arti. Un percorso all’interno dell’archivio fotografico della Direzione generale delle antichità e belle arti. Ora è il momento della mostra Il viaggio in Italia di Giovanni Gargiolli. Le origini del Gabinetto Fotografico Nazionale, 1895-1913 che propone la valorizzazione dell’archivio fotografico di negativi e positivi che l’amministrazione ha prodotto direttamente nell’arco di tutto il Novecento. Riemergono in tal modo le costanti del lavoro quotidiano che continuano a segnare anche oggi l’attività delle Soprintendenze: i restauri, gli scavi, i rinvenimenti, le opere di proprietà privata presentate per l’esportazio- ne, l’indagine sul territorio, il catalogo, la ricerca e le pubblicazioni scientifiche. Giovanni Gargiolli, fondatore nel 1895 dell’ufficio che sarà poi il Gabinetto Fotografico Nazionale, lavora fianco a fianco con Adolfo Venturi, Corrado Ricci, Pietro Toesca, in un interscambio fecondo tra studiosi e tecnici, ciascuno nel suo ruolo, di asso- luto valore, da cui escono linee guida valide ancora oggi. È un tuffo in un passato fatto di dibattiti e approfondimenti, linee di pensiero e fatti concreti che hanno dato forza e sostanza alla azione di una tutela anche allora difficile e complessa, ma certamente priva delle sterili e rigide contrapposizioni che purtroppo caratterizzano l’attuale fase con esiti certamente poco felici in termini di risultato complessivo, anche se possono soddisfare per un momento coloro che preferiscono lo scontro “ide- ologico” al confronto costruttivo. Più volte è stato affermato, da studiosi italiani e più ancora stranieri, che è difficile prescindere dal Gabinetto Fotografico Nazionale per qualunque studio approfondito sul patrimonio culturale nazionale, e generazioni di storici dell’arte e archeologi hanno trovato in queste fotografie l’apparato indispensabile prima magari per le proprie tesi di laurea, e poi per le ricerche più avanzate. Aggiunge particolare significato alla mostra il fatto che la produzione fotografica del primo periodo di attività del Gabinetto Fotografico Nazionale sotto la direzione di Giovanni Gargiolli rappresenta spesso l’unica testi- monianza rimastaci di beni culturali oggi, per vari motivi, non più esistenti. L’attività di Gargiolli, svoltasi a stretto contatto con gli studiosi più prestigiosi dell’epoca, permette poi di scoprire gli interessi, il gusto, le pre- ferenze di quel periodo storico. Ed è così che, ad esempio, sono scarse le fotografie di pitture, sculture e arredi barocchi risalenti al primo Novecento: non per nulla era quella l’epoca in cui sembrava opportuno togliere dalle chiese le sovrastrutture e gli arredi seicenteschi e settecenteschi, alla ricerca di una purezza romanica o rinascimentale che tale non poteva più essere. Il lavoro di ricerca sfociato in questa mostra ci conferma, ancora una volta, come la fotografia riesca a descri- vere il bene culturale e il suo contesto, attraverso la cultura e lo sguardo del fotografo comunque condizionante, con un impatto visivo e una modalità di conoscenza non surrogabili in alcun modo. Conferma altresì il ruolo insostituibile dell’ICCD nell’ambito degli Istituti centrali del Ministero, ruolo di grande impegno che ha comportato anche grandi sfide di progetti, di rinnovamento di strumenti e di contenuti docu- mentari, nel mondo della comunicazione digitale globale in cui, se non si comunica adeguatamente quello che si produce, è come se non si fosse prodotto nulla con grande danno per tutti e in particolare per le istituzioni. ANTONIA PASQUA RECCHIA Segretario Generale Ministero dei beni e delle attività culturali e