COMUNEDI FORLI' ,C.O.N.I.- F.C.I. ATLETIAZZURRID'ITALIA 'SOCIETÀCICLISTICHEFORLIVESI

FORLÌ,4 maggio1980

INTITOLAZIONE

delVELODROMOCOMUNALE" di FORLI a GLAUCO SERVA DEI "Parulè" PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE ore 8,30 - Raduno Cicloturistico presso il Velodromo Comunale di Forli (organizzato dalla Consulta ProvoCicloturismo di Forli)

Ore 9, - Gimkana Ciclistica organizzata dal Centro CONI di Awia- mento al Ciclismo di Forli (aperta a tutti i ragazzi dai 7 ai 12 anni, con biciclette normali).

Ore 11,30- Cerimonia ufficiale della intitolazione del Velodromo a Glauco Servadei e scoprimento della lapide in bronzo dedicata al Campione scomparso(con la partecipazione delle Autorità e alla presenzadei campioni di ieri e di oggi).

Ore 14,30- Partenza da Viale Roma della gara ciclistica in linea per dilettanti juniores (G.P.A.E.G.- Trofeo Glauco Servadei).

Ore 15, - Inizio della riunioneciclistica su pista valevole per il G.P. G. Servadei(con la partecipazionedei dilettanti azzurridella pista e dei professionisti).

Ore 17,30- Arrivo sull'anello del VelodromoComunale Glauco Ser- vadei della gara junioresvalevoleper il G.P.A.E.G.-Trofeo Glauco Servadei.

Durante la riunione pomeridiana su pista si esibiranno in esercizi di ginnastica artistica gli atleti della "U.S. Forti e Liberi Sez. Ginnastica" di Forli.

Tutte le medaglie che saranno assegnate nel corso della manifestazione so- no donate dalla famiglia Servadei. CICLISMO, CICLISMO, CHEPASSIONE! Potrebbe sembrare il refrain di una vecchia canzone, ma qui a Forli è l'esclamazio- ne che coglie tutta intera una realtà viva, un dato di fatto,'una nota di costume. La digressione sul costume, perdonatemela, ma mi pare interessante e significa- tiva; ci avviamo verso il duemila, l'era spaziale è già da tempo iniziata, la civiltà delle macchine è al suo apogeo,forse è già in declino se non si trova un sostitutivo alla benzina, /'inquinamento da gas di scarico sta uccidendo fisicamente le città; la bicicletta è una risposta? Lo stress, la vita sedentaria minano la salute dei cittadini, la bici può essere d'aiuto? Certo non per le lunghe e medie distanze, ma per i piccoli tragitti, per circolare in città è la bici la risposta "a dimensione umana". Forli, città sportiva, culturalmen- te equilibrata e serena rispetto ai guazzabugli che si verificano in diverse altre città della Penisola, va in bicicletta. Si, credo proprio che si possa dire che Forli va in bicicletta se mi passate la meta~ ftm . Vi invito ad osservare bene il nostro traffico, ma man mano che si avvicina al cen- tro, costituito dalla Piazza Saffi, aumentano le bici; nei giorni di mercato la Piazza si trasforma in un enorme deposito di bici. Le nonne afar la spesa, il pensionato col nipotino, giovani e adulti via tutti in bici- cletta. "Un bés in bicicletta" non èforse una famosissima canzone nostrana? Guardia- notte e vigili con la loro brava bicicletta epeifino a svaligiar le banche a Forli si va in bici. È naturale quindi che in questa città il ciclismo sportivo vanti una gloriosa tradi- zione. Ciclismo amatoriale per tutte le età, ciclismo dilettantistico e professionistico su strada e su pista. La bicicletta in epoca repubblicana è ancora "la regina" della nostra strada ed è a Lei e ai suoi indomiti "cavalieri" che è dedicata lafesta -manifestazione del pros- simo 4 maggio, al Velodromo Comunale. Nell'occasione si svolgerà anche la ceri- monia di intitolazione ufficiale del velodromo al popolarissimo "Parulè" Glauco Servadei. Per gli appassionati e gli sportivi Forlivesi un appuntamento d'obbligo da non mancare. Arrivederci e tutti in bicicletta! NEO BERTACCINI Assessore allo Sport Comune di Forli GLAUCO SERVADEI

GLAUCO SERVADEI dalle folle sportive soprannominato "Parulè" nacque a Forlì il 28 luglio 1913e nella città natale è prematuramente scomparso il 27 dicembre 1968. Autentico figlio di popolo, si dedicò giovanissimo alla faticosa disciplina de: ciclismo agonistico collezionando innumerevoli vittorie (oltre sessanta) nelle categorie minori degli allievi e dilettanti, di cui fu indiscusso protagonista. par- ticolarmente in Emilia-Romagna e in Toscana, nel periodo compreso fra il 193:: e il 1936.Per l'impressionante serie di vittorie e di piazzamenti e le ecceziona1; doti di velocista, fu selezionato per la maglia azzurra in vista dei Campiona~ del Mondo e delle Olimpiadi di Berlino. Con Chiappini, Toccaceli e Cerc:l. conquistò nel 1935,per i colori dell'AS. Roma, la Coppa Italia (campionate ita- liano dilettanti a squadre). Passato alla categoria professionisti in occasione del d~ 1936 (vinto da Bartali), "Parulè" conobbe la gloria sportiva e si consacrò C3In- pione di razza nel periodo 1937-1943e solo il precipitare degli eventi bellic: C~ arrestò la carriera nel pieno della maturità. Fra le affermazioni più prestigiose: 6 tappe del Giro d'Italia (Forlì-Vittoric ~..~- neto e Gardone-San Pellegrino del 1937; Senigallia-Forlì nel 1939;Roma-~.r poli, Treviso-Abbazia e Ortisei-Trento del 1940); 2 tappe del "Tour- (Ro)~ Bordeaux e Reims-Laon del 1938);il G.P. Roma nel 1943dinanzi a Marie &~_ ordine d'arrivo capovolto la domenica seguente nella prova valevole per :.:~ pionato assoluto; il Giro della Provincia di Milano 1943a cronometro. ir:.ro~ pia con ; la Coppa Bernocchi 1942;capoclassifica del -G'~rc::!1- talia di guerra" del 1943, allorchè, per i fatti del 25 luglio, la manifestazione - eD- ne sospesa. Innumerevoli i piazzamenti d'onore, fra i quali ricordiamo. oltre dieci s~~ posti in altrettante tappe del "Giro", il secondo posto nella ;-:antes-Rc~ d~ "Tour" 1938, nei Giri di Toscana 1937 e '43, nella Milano-Sanremc 19.G.~__ Milano-Modena 1937 e '38 e nella prova di campionato italiane de: :~~5 ~~ spalle di Canavesi. Ha militato nella "Gloria". nella "Ganna- e. ne: dopogue~::. ,..~...~ de ~.:.::- de Coppi, nella gloriosa "" abbandonando := ~2::ia~~'.:'" .~ nel 1949. "' ccPARULE» ricordo di un vivo di Michele Raffaelli

Celebriamo oggi, 4 maggio 1980,la figura di Glauco Servadei, il campione ciclista degli Anni Quaranta che fu nostro conterraneo e concittadino e gli de- dichiamo - con il patrocinio elettivo delle società cidistiche forlivesi e quello consacrato re del patrio Municipio che esprime, con perfetta sintesi vocazionale e per tacita delega, la corale partecipazione della città nativa e l'adesione della consanguineagente di Romagna-il VelodromoComunale di ForlÌ. .. ~on è e non vuole essere questa una delle tante celebrazioni alla memoria, secondo lo scontato e asettico protocollo dei tanti rituali commemorativi. La nostra è la liturgia dei vivi, perché il ricordo dello Scomparso è tutt'ora, in noi, ininterrotto palpito e momento di vita, del presente e nel presente. Di Glauco Servadei, della sua fibra di combattente dello Sport e della sua di- mensione poi di uomo calato nel privato e nel quotidiano, può ben dirsi che Egli vive ancora in mezzo a noi, perchè la singolarità delle sue virtù, pur avvol- te e rattenute dalla sua innata modestia, ne rende arcanamente e sorprenden- temente viva la presenza. Con Glauco Servadei sembra ancora realizzarsi quella prodigiosa osmosi fra passato e presente, quello scambio quasi soprannaturale che annulla e supera l'antitesi fra morte e vita riducendola ad una equazio.pe impossibile solo sul piano verbale e semantico, quel postulato insomma che è prima della ragione che del sentimento o della Fede, e per il quale la morte non interrompe la co- munione con i vivi e il ricordo delle opere e delle virtù di coloro che ci hanno temporaneamente lasciati è sostanza viva e reale del presente. * * * GlaucoServadeifeceparte di una generazionedi uomini e di atletiche lare- roricabombasticae messianicadi un regimee i decaloghidi una nuovabibbia fatta di delirantivaticini e di perentorie accettazionisacrificalialla grandezza del Capoe allaRagiondi Stato, non riuscì mai ad irretiree a dissolverenella massa anonima e adorante. Glauco Servadeitrovò la sua naturale difesaimmunologicacontro le sedu- zioni del nuovo corsonella corazzanaturale di cui lo avevarivestitosuo padre Iun umile imbianchinoarguto e pittoresco,con tanta prole),ossia quellage- nuina romagnolità che al regime guardò sempre con invincibile sospetto e sempre ne diffidò per averne partorito lo stesso profeta che considerava un apo- stata, e l'apostasia (e' voltagabàna), si sa, è per i romagnoli la più grave e imper- donabile delle eresie e delle debolezze umane. E Glauco, per tale fiera e incorruttibile ascendenza, se ne fece scudo dietro l'epiteto di famiglia, quel "Parulè" che lo accompagnò egli servì da insostituibi- le appellattivo ovunque, facendosi esso tanto strumento di identificazione fisi- ca del personaggio, quanto veicolo interpretativo, catalizzatore e stimolante, della sua ricca, generosa e profondamente umana personalità. Il genio popolare, che sa spesso esprimersi per le segrete vie della sua sana e- stroversa e inesauribile fantasia, seppe anche qui coniare il termine più appro- priato, nelle forme usuali del diminutivo e del vezzeggiativo che più incisiva- mente denotano e rivelano, con la forza suggestiva dell'iperbole e in virtù del- :'antitesi solo nominale fra la rappresentazione ideale e quella reale, i connotati globali solitamente forti e maschi del personaggio prescelto. Il connubiò si rivelò felicissimo e Glauco seppe restargli fedele, con la natu- ralezza che gli era abituale ed anche, ne siamo certi, con la consapevolezza di ponare. attraverso la magica forza di quel nomignolo tronco che ne esprimeva la investitura popolare, un lembo della sua Romagna nel mondo. Parulè seppe suscitare l'estro e la versatilità dei grandi prosatori e dei grandi in':iati al seguito del "Giro" e del "Tour" (una generazione anche questa, di maestri di vita e d'ane. ormai spenta) e l'umile e innocuo appellativo vernaco- ~e seppe liberare dalla :oro penna pezzi di rara fattura letteraria, degni in tutto d: !:gu...'":lrenelle nosue amo:ogie. Parulè seppe. anche in tale augusta sede, quella delle lettere, conquistarsi il primato dell'appellativo, come dire, infungi- bile, che non ammette sostitutivi o locuzioni alternative, quali "lo scopino di Monsummano" (per indicare Ezio Cecchi), "il montanaro di Zogno" (Antonio Pesenti), "il gitano di Eeklo" (l'odierno R. De VIaeminck), o epiteti riduttivi quali "Gira" (Girardengo) o l'attuale "Gibì" (G.B. Baronchelli). Parulè restò sempre per tutti Parulè, per gli umili e per i grandi, per i profani e per gli addetti ai lavori, per gli italiani e per gli stranieri, e nel personalissimo appellativo si rispecchiò sempre la sintesi della sua ricca perso"nalità.La Roma- gna, si sa, non concede soluzioni di ricambio al proprio linguaggio: così è stato per Parulè, così è stato per "Gaibera" (), per "Gabanì" (Arnaldo Pambianco) e per "Pipaza" (Giuseppe Minardi). * * * Coloro che sono oggi chiamati, nella ufficialità dell'evento commemorativo e del ricordo, a illustrare la figura umana e la statura atletica di Glauco Serva- dei, diranno che fu tra i maggiori campioni del pedale che la Romagna abbia mai avuto e con , oggi presente, il più rappresentativo dei ciclisti forlivesi. Delle sue gesta sono intessute la storia del "Giro (sei tappe vittoriose) e del "Tour" (due tappe) i traguardi ciclistici più blasonati, quelli, per intender- ci, che consegnano i campioni alla fama più duratura nel tempo. Senza dire, poi, delle affermazioni minori che numerose hanno costellato la lunga milizia agonistica, dal 1930 al 1949. Ma il ricordo di Parulè si fissa coerentemente in noi, oltre la muta esposizio- ne dei dati statistici, come il ricordo di un vivo, quando alla nostra mente si riaf- faccia la prestante figura dell'atleta dal volto raccolto in una compostezza quasi meditativa e già segnato da una precoce maturità espressiva che ne faceva anzi- tempo"un uomo, in mezzo alla brigata giovanile e spesso spensierata dei com- pagni di ventura sportiva. Ci corre alla mente allora il giudizio che Luciano Succi sempre ci ha dato di Parulè, ogni qualvolta ce lo ha ricordato con quella spontanea e prorompente sincerità che lo distingue: "Parulè l'è sté par tòtt nuitar un ba...". Ci balza infine agli occhi la foto della Bianchi edizione 1947, lo squadrone formidabile che l'ala di un destino avaro e impietoso ha falciato anzitempo mietendo le vite di ,Augusto Introzzi,Serse e ,Oreste Conte e Glauco Servadei. Una formazione privilegiata dai doni elargiti, in così larga misura da un dio mitico e geloso delle glorie terrestri, perchè gli eroi po- tessero sopravvivere àlle loro gesta. * * * Nel bronzo oggi deposto nel Velodromo Comunale di Forlì (è, anche questa, dopo il Monumento al Ciclista sul Monte Trebbio, opera del giovane e valente Luigi Minardi, figlio del popolare "Pipaza") a sigillare perennemente nel tempo questa giornata di fraternità sportiva nel nome di Glauco Servadei, si legge che Parulè, così soprannominato dalle folle sportive, vi sfrecciò vittorioso. Qui infatti, al termine della convulsa Senigallia-Forlì del "Giro" del 1939(una fora- tura di Bizzi in maglia rosa, che passò sulle spalle di Secondo Magni, scatenò la violenta reazione degli avversari delle "Frejus"), Parulè siglò la più bella ed esaltante delle sue vittorie (con quella sulla pista rosa di Bordeaux nel "Tour del 1938),bruciando col guizzo della sua ruota di possente velocista le ambizio- ni del grande Bartali. Gino ne rinnova oggi, con la sua presenza, la diretta testi- monianza e decreta all'antico e cavalleresco rivale il postumo tributo. Dinanzi a noi, dunque, si staglia e ingigantisce oggi più che mai una stagione sportiva, di uomini e di atleti, non più ripetibile, perchè Parulè fu, con i campio- ni della sua epoca, uno dei lacerti più vivi di quel tessuto umano macerato di quotidiane rinunce e di sacrifici inenarrabili, al servizio dello Sport amato e perseguito come ideale individualmente sofferto e conquistato, giammai irri- mediabHmente corrotto o dissolto nella più distaccata professionalità. Nel concerto di così folte, preziose ed elevate testimonianze umane e sponi- ve, oggi così degnamente interpretate e rivissute. Glauco Servadei. i.:nostro Parulè, è fra le voci autenticamente più vive e le sue \"in':'d: uC!"'~~d z.;.,e-~s: consegnano intatte alla nostra custOde ed aui'''a ric~~-~ Oggi, più che mai. è il ricordo di un ';" ~ COMITATO D'ONORE

Dr. Giuseppe GNISCI Prefetto di Forlì Giorgio ZANNIBONI Sindaco di Forlì Dr. Giorgio DE STEFANI Membro C.I.O. - Presidente AAD.I. Silvano GALEOTTI Presidente Amm.ne Provinciale di Forli Dr. Bartolo BONITO Questore di Forlì Col. Guido GATTI Comandante Presidio Militare Ten. Col. Carlo SENEGA Comandante Gruppo Carabinieri di Forli Magg. Achille TAVOLETTA Comandante Presidio Aeronautico Ten. Col. Gabriele FORMATO Comandante Polizia Stradale di Forlì Ten. Col. Velio VANNUCCI Comandante Corpo Vigili Urbani del Comune di Forti SenoSergio FLAMIGNI Senatore della Repubblica Seno Leonardo MILANDRI Senatore della Repubblica On.le Stefano SERVADEI Deputato al Parlamento On.le Angelo SATANASSI Deputato al Parlamento Prof. Neo BERTACCINI Assessore Cultura e Sport Comune di Forlì Aurelio TOSI Assessore allo Sport Amm.ne Provinciale di Forlì Comm. Dr. Gilberto BERNABEI Presidente Centro Studi Economici del Lazio Avv. Roberto PINZA Presidente C.C.I.AA di Forli Prof. Walter VICHI Direttore Museo e Biblioteca Comunale di Forlì Rag. Bruno BOARI Presidente Comitato Prov.le CONI di Forli Dr. Benito TaTTI Presidente AAD.I. di Forlì Cav. Gr. Croce Adriano RODONI Presidente U.C.I. e Presidente F.C.I. Prof. Bruno GRANDI Presidente F.G.I. Avv. Pasquale MAISTO Presidente U.C.I.P. Geom. Gianni SINOPPI Consigliere Nazionale F.C.I. Fiorenzo MAGNI Presidente A.C.C.P.I. Cav. Ferruccio GUIDI Presidente Regionale AAD.I. Geom. Giampaolo BALOTTA Presidente C.R.E.R. della F.C.I. Comm. Fermo GANDOLFI Presidente AV.C.E.R. Prof. Giorgio MALTONI Presidente AVIS Comunale di Forlì Dr. Maurizio MAMBELLI Presidente AVIS Prov.le di Forlì Campione ciclista Ercole BALDINI Campione ciclista Rag. Giuliano PACCIARELLI Segretario U.C.I. e F.C.I. M.d.S. Renato DI ROCCa Segretario U.C.I.P. Alfredo MARTINI Commissario Tecnico U.C.I.P. çomm. Walter BONINSEGNI Medaglia d'Oro al VA Alessandro ARTUSI Giancarlo COLLINA Direttore Ufficio Regionale AE.G. Cav. Telemaco CASADEI Avv. Giuseppe AMBROSINI Decano dei giornalisti sportivi Dante RONCHI Giornalista Corriere dello Sport - Stadio Ermanno MIOLI Giornalista Corriere dello Sport - Stadio Sergio NERI Giornalista Corriere dello Sport - Stadio Bruno RASCHI Giornalista Gazzetta dello Sport Rino NEGRI Giornalista Gazzetta dello Sport Rugge~o RADICE Giornalista Gazzetta del Popolo SALUTO E COMPIACIMENTO DEGLI ATLETI AZZURRI D'ITALIA Periniziativa della Sezione Provinciale di Forlì della Associazione Atleti Azzurri d'Italia (A.A.D.I.), validamente coadiuvata dal Consorzio Romagnolo della Pista, dalla "SauroSucci", dalla "G.Servadei", dalle varie Societàciclistiche della provincia e con la partecipazione di ciclisti Azzurri di altre SezioniA.A.D.I., il Comunedi Forlì ha dato il suo assensoaffinchè il modernissimo velodromo, si- tuato entro il complessodello stadio "Morgagni" di Forn sia intitolato all'Azzu"o Glauco Servadei, una delle più fulgide figure del ciclismo e dello sport. Intitolando il velodromo comunale a Glauco Servadei non si rende omaggio soltanto alla sua persona, ma simbolicamente si compie un gesto di doverosari- conoscenzaagli atleti del "pedale" di tutti i tempi, più o meno noti, chesi sono sottoposti esi sottopongono alle spesso umilifatiche di uno sport che ancora ha tanti appassionati fra gli italiani. La manifestazione ufficiale avrà luogo nella mattinata di domenica4 maggio 1980, alla presenza delle autorità, nell'ambito di una grande e autentica 'Jesta dello sport". Infatti le varie gare in programma, per /'intero arco della giornata, riaccenderanno il mai sopito entusiasmo dei romagnoli edi tutti gli intervenuti da altre regioni per le avvincenti competizioni ciclisti chesu piste che rappresenteran- no un significativo "rilancio" delle gare di questa specialità. Gli Azzurri d'Italia partecipano conparticolare soddisfazione a questo avve- nimento, non solo perchè esso premia la meritevole attività agonistica di Glauco Servadei e stimola nuovamente l'interesse del pubblico per il ciclismo su pista, ma anche perché iIlorofattivo intervento per la realizzazione di tutto questo ha q/Terrc loro, ancora una volta, l'occasione di assolvere il loro compito i: a.: fl'le è:.. "!LU"1- tinuo operare per la diffusione e lo sviluppo dello sporc, sah'e=a "".::r;::'e e r:5:~:: delle giovani genera=ioni. SALUTO DEL PRESIDENTE DEL CONSORZIO s.e. ROMAGNOLE DELLA PISTA

A nome del C.D. del ConsorzioS.c. Romagnole della Pistaformulo, da que- stepagine, il più caloroso augurio di successoalle manifestazioni programmate per il corrente anno. Mi sia consentito,pure, di esprimereun vivo ringraziamento all'Amministra- zione Comunale, agli amici dell'Associazione Atleti Azzurri d'Italia eda tutti colo- ro chesi sono adoperati esi adopereranno infuturo per la buona riuscita deipro- grammi del Consorzio. In particolareformulo ipiù sentiti auguri di buona riuscita alla grande mani- festazione allestita per l'intitolazione del Velodromo Comunale a Glauco SelVa- dei, chein circa vent'anni di attività hafatto brillare di vivida luce il ciclismo ro- magnolo, sia in Italia che all'estero. , Antonio Pratolesi

COMITATO PROMOTORE

UMBERTO BASINI WIDMER MILANDRI ROBERTO BASSETTI GIUSEPPE MINARDI SAURO BASSETTI DOMENICO MISSIROLI ALVARO BULGARELLI ARTURO MONTESI BRUNO BOARI ROBERTO CAMPORESI ANTONIO PRATOLESI CORRADO CARPEGGIANI MICHELE RAFFAELLI TELEMACO CASADEI ALDO RONCONI LEO CASTELLUCCI WIDMER SERVADEI GIORGIO CERONI LUCIANO SUCCI GUERRINO FAROLFI BENITO Dott. TOTTI AURELIO FUSAROLI EOLO VERSARI WLADIMIRO LAZZARINI MARIO VICINI SANTE LO MB ARDI e le seguenti Società: Ass. ATLETI AZZURRI D'ITALIA (Sez. di Forlì) CONSORZIO S.c. ROMAGNOLE DELLA PISTA CICLOT. AVIS di Forlì Centro CONI Avviamento al Ciclismo U.S. FORTI E LIBERI (Sez. Ginnastica) Q'UESTO NOSTRO VELODROMO

Il Velodromo Comunale di Forlì, che da oggi 4 maggio 1980 si intitola al nome del compianto campione forlivese Glauco Servadei, il popolare "Parulè", è di costruzione recente essendo stato omologato nel maggio 1967. Il nuovo impianto, che ha già ospitato i Campionati Italiani assoluti di Ci- clismo su Pista negli anni 1969e 1975con grande successo organizzativo e con- corso di folla e che si appresta ad ospitare nel 1982i Campionati Mondiali dilet- tanti juniores, ha preso il posto della vecchia pista in terra battuta, inaugurata nel 1925nel Polisportivo dedicato a Tullo Morgagni e la cui costruzione, come le altre che l'avevano preceduta in Emilia-Romagna, era stata a lungo caldeg- giata e stimolata dall'indimenticabile Andrea Vassura, pioniere del ciclismo in terra di Romagna. Sulla vecchia gloriosa pista in terra battuta del Morgagni si erano conclu- se, in anni diversi, ben cinque tappe del "Giro": 1925(Girardengo); 1928(Bin- da); 1930 (Guerra); 1937 (Bini) e 1939 (Servadei). E anche nel dopoguerra vi ebbero luogo indimenticate riunioni con la partecipazione di campioni famosi come Bartali, Coppi, Leoni, Magni, Ortelli, Ronconi, Conte, Servadei ed altri ancora. Il nuovo anello in cemento è stato frutto di attento studio e di accurata ela- borazione di tecniche e di dati, ta1ché può affermarsi a ragione che l'impianto forlivese è, con quello di Masnago (Varese), la pista in cemento più moderna e attrezzata d'Italia. Lo sviluppo complessivo, a cm. 20 dalla "corda interna", è pari ai regola- mentari mI. 400,00 (mI. 270,64 in curva più mI. 129,36 in rettilineo). Entro il campo rappresentato dalle velocità teoriche minime e massime (rimandando su tale punto alla accurata radiografia fattane dall'Ing. Vincenzo Dell'Aquila sul numero unico dei Campionati Italiani 1969) le doti fisi- che, la preparazione ed esperienza, la tattica di gara dei migliori atleti consento- no di fatto, nella pratica sportiva, una grande varietà di esibizioni, nella varia di- stribuzione degli sforzi e nella varia scelta e cambio delle traiettorie. Completano il moderno impianto le opere edilizie successivamente sorte per ospitare, con larghezza di spazi e di attrezzature il Centro CONI di Avvia- mento al Ciclismo e il Centro di Specializzazione della F.C.I., fra i più fiorenti d'Italia. m.r.

I RECORDS DEL VELODROMO COMUNALE DI FORLì "GLAUCO SERVADEI" Giro lanciato (m. 400): GORINI WALTER (1967) 23"2/10 (km.lh. 62,062) Velocità (ultimi 200 m.): PAKADZEOMAR (URSS) 11" netti (1968). Velocità tandem (ultimi 200 m.): TRENTIN-MORELON (Fr) 10"7/10 (68). Inseguimentoa squadre (m. 4000): URSS (1968) 4'34"6/10. Inseguimento m. 3000 (allievi): MORSELLI STEFANO (1974) 3'53"2/10. Inseguimento m. 3000 (di!. juniores): SERTO NAZZARENO (1975) 3'45"5/10 Inseguimento m. 4000 (dilettanti): PIZZOFERRATO ORFEO (1975) 4'57"1/10 Inseguimento m. 5000 (professionisti): SOlFAVA DAVIDE (1969) 6'18"8/10 Km.con partenza da fermo:THOMS LOTHAR (DDR) 1'08" 10/100 (1979) N.B.-Il record sulgirolanciato.stabilitonel 1967(a pistaappena omologata)da WalterGorini ro"1aQnoIoourosangue cf Barbiano(Cotignola)e campione del mondodivelocitàtandem in coppa CO'"T;...rrina '.~O'l:e-."deo1968: resiste tuttora imbattutononostante iripetutisucces- s'-. terr,.z;.. Cl3org""e!"qocr~ e ci a..r speciafutTctempo di 23"2110è davveroeccezio- "1a.ese s: ro-s~ ::-€ ~:c s-esso s; "cz.a..;J"IQ"'"'ed.iaci "-6'10 per ogni frazione di m. 200, ~e""'OO~~~ ~G ~~.,OE So ~~.za. Ricordandoun amico... GLAUCOSERVADEI Servadei e Ceroni... edizione 1935!

Cominciando dalle prime pedalate, tutti i sabati o le domeniche mattina, Glauco partiva in sella alla sua bicicletta con la valigia in spalla sostenuta da un tubolare, passava presso la località Pi- ratello dove io abitavo ed insieme ci recavamo a Bologna ad incontrare altri della nostra stessa squadra ciclistica "Velo Sport Reno", per andare alle sedi di partenza delle varie gare. Da allievi vincevamo una domenica ciascuno, prima l'uno, poi l'altro, sempre consigliati dal Si- gnor Pasquali che per noi era come un padre. Di ricordi ne ho a centinaia. Glauco era un burlone, ricordo alla partenza della Bologna - Porret- ta, in due tappe, vinta da me. Siccome a quei tempi erano meno sofisticati di oggi, nelle tasche posteriori delle mia maglia avevo quattro uova, mi fece sbattere con la schiena contro un mu- ro, impiastricciandomi tutto il sedere. Rimasi con poco rifornimento, ma malgrado ciò ebbi la soddisfazione di arrivare quarto a Porretta nella prima tappa e vinsi la seconda a Bologna, aggiudicandomi così l'intera prova. Questo episodio merita di essere raccontato a causa dell'entusiasmo e del tifo che si era crea- to tra i nostri amici nei confronti di noi due. In occasione della Bologna -Porretta e ritorno, due nostri amici e mio fratello partirono alle tre di mattina da Imola in sella a biciclette normali con copertoni rappezzati, si recarono a Porretta per vedere l'arrivo della prima tappa, e , appena questa fu conclusa, ritornarono a Bologna per l'arrivo della seconda tappa che si svolgeva il pomeriggio dello stesso giorno. lo risultai vittorioso, dopo di che tutti i tifosi fecero ritorno alle proprie case, compresi i nostri amici, i quali tornarono stanchissimi perchè mi avevano seguito ad ogni tappa facendo cosi 190 km. con biciclette in quello stato. Molto spesso andavamo in Toscana. Una domenica a Borgo Buggiano vinse Servadei, io arrivai secondo. La madre di un corridore ci strappò i fiori di mano perché avevamo battuto suo figlio. I Carabinieri ci accompagnarono alla stazione di Pistoia perchè ci volevano picchiare. . La domenica successiva accadde la stessa cosa a Quarrata, ove arrivò ancora per primo Ser- vadei ed io secondo. Stessa scena, i Carabinieri ci accompagnarono (anche loro in bicicletta come noi) fuori dal paese per andare alla stazione. Mi causò dispiacere quando Servadei Glauco mi fece perdere una gara che avevo già vinto. Si tratta della gara "Criterium Tricolore". AI momento del passaggio della località Piratello, il mio meccanico Sig. Suzzi Alfredo (che mi aveva messo a punto la bicicletta), mi porse sulla mano una borraccia ed un'arancia (cosa al- quanto irregolare a quei tempi). lo arrivai primo e Glauco secondo, ma egli fece reclamo per qulla irregolarità, togliendomi dall'ordine di arrivo e cosi la vittoria toccò a lui.Certo eraunavit- toria ambita, ma ciò non valse a togliere nulla alla nostra inseparabile amicizia. A fine stagione consentirono di farci partecipare ad una gara di dilettanti che era di circa 200 km., con percors6 dal Passo della Raticosa e arrivo a Bologna. Vinse Albanelli, Servadei arrivò secondo ed io quarto. Fu un debutto molto lusinghiero perchè eravamo appena due ragazzini. lo dominai in salita. L'anno successivo, passammo alla categoria superiore, ma io non fui molto fortunato. Rima- nemmo nella stessa squadra continuando ad essere inseparabili. Ci chiamarono sotto le armi: Glauco nei bersaglieri ed io al Genio telegrafisti. Terminati quaran- ta giorni di istruzione militare, fummo destinati alla Farnesina a Roma come preolimpionici e, tesserati per la Associazione Sportiva Roma, vincemmo la Coppa Italia nell'anno 1935. Terminato il servizio militare, passammo professionisti con la gara Genova-Nizza. Terminata la gara, all'arrivo a Nizza, c'erano molti romagnoli espatriati perché a quel tempo in Italia c'era il regime fascista. Ci festeggiarono, ci portarono a visitare la città e ci invitarono a cena nelle loro abitazioni. AI ritorno, appena giungemmo a Forli, fummo bloccati dalla Polizia locale (questo perchè in Ita- lia furono trovati dei manifestini anti-fascisti) e sottoposti ad un interrogatorio stressante dura- to cinque ore. La Polizia evidentemente ci aveva tenuto sotto controllo, perché ci fecero il resoconto di ciò che avevaMO fatto e addirittura ci seppero fornire i nomi di coloro che ci avevano ospitati. Tutto CO""urque andò per :orTJeglio perché noi non sapevamo niente e ci rilasciarono. v; piacereDbe 0Qg' nco'1trare quel ~unzionario di Polizia che era in servizio in quel lontano 1936 e racco""'~ .a mGe~ e quella del mio amico Glauco Servadei. A"'Chea-.es:o ecsoo.c se" ar'CO"'::Jo... a repdere inseparabile la nostra amicizia.

CO" ~ ~ - ~ 3eroc 'a"'I:zza e ;-""0a. ~barcM, vinto da Bartali, io abbandonai il ci- c: s--c ~ ~ ~ 30 ,-- ::::- ~...: ro- ~ve (} u meritati allori, rimanendo io così suo 3,- ~ e . -;:;;se Giorgio Ceroni CONSORZIO SOCIETÀ CICLISTICHE ROMAGNOLE DELLA PISTA

Il Consorzio S.C. Romagnole della Pista, costituito nel 1972, presenta, nell'anno in corso,l'ade- sione di 19 società delle Provincie di Forli e Ravenna e precisamente: S.C. Pedale Ravennate, A.S. Rinascita Coopedil, G.S. Martorano Texaco Mobili Lugaresi, S.C. G. Servadei, U.S. Forti e Liberi, G.S. Riviera Villamarina, S.C. Capa Garibaldina, U.C. Scat, S.C. Massese, S.C. Bizantina Viscontea, Ciclot. S. Succi, G.S. Soldati Appartamenti Lido Savio, S.C. Ravenna, G.S. Self Servi- ce Pic Nic Ped. Riminese, S.C. Cotignolese, S.C. I Fiori, S.C. Sammartinese, S.C. Faentina, S.C. Gambettolese, A.S. Solarese. Neisuoi8 anni di attività il Consorzio ha organizzato 65 riunioni su pista, valorizzando con ciò il moderno e funzionale impianto che l'Amministrazione Comunale ha costruito e messo a di- sposizione delle Società Ciclistiche. Nel novero delle manifestazioni organizzate vanno ricordati i Campionati Italiani Assoluti su Pi- sta del 1975 che sono ancora ricordati dai tecnici nazionali come un modello di perizia orga- nizzativa e logistica. La notevole mole di attività organizzativa è stata resa possibile dalla collaborazione materiale e finanziaria delle Società aderenti che si sono adoperate, ciascuna nei limiti delle proprie pos- sibilità, affinché il ciclismo su pista romagnolo potesse avere il modo di esprimersi ai livelli più dignitosi possibili. In questo contesto sono da ricordare, fra le altre, la S.C. Ravenna, la U.S. Scat, il G.S. Riviera Villamarina, il G.S.Soldati e la S.C. Gambettolese che nelle decorse annate, si sono sobbarcate l'intero onere finanziario ed organizzativo di diverse riunioni. Le riunioni calendariate nel corso dell'annata sono 6 e precisamente: 29 maggio - Riunione di propaganda; 12 giugno - Riunione di propaganda; 9 luglio o 16 luglio - G.P.Festivaldell'Unità; 24 luglio- Riunione di propaganda; 21 agosto -Riunione di propaganda; 11 settembre - Riunio- ne di propaganda.

Comitato Esecutivo del Consorzio S.C. Romagnole della Pista di Forti Presidente: Antonio Pratolesi Vice Presidenti: Rag. Cesarino Soldati e Paolo Giambianchi Segretario: Sauro Bassetti Consiglieri: Roberto Camporesi, Pio Paganelli, Carlo Pollini Direttore Tecnico: Mauro Orlati Responsabile organizzazione: Celestino Mancini TROFEI DELLA PISTA IN PALIO NEL 1980

TROFEO ANSELMO ORLATI (messo in palio dalla Famiglia Orlati in memoria del loro congiun- to) da assegnarsi al corridore ESORDIENTE che, al termine di tutte le gare programmate dal Consorzio riservate alla categoria Esordienti, conseguirà il maggior punteggio, attribuito se- condo i seguenti criteri:

punti 6,5,4,3,2,1 rispettivamente per i primi sei classificati ad ogni gara - punti 5 per la partecipazione in ogni gara

TROFEO ANTONIO PRATO LESI (messo in palio dal Presidente del Consorzio Sig. A. Pratolesi, alla memoria di AmletoPagani, che per oltre vent'anni, come dirigente di società e come diri- gente regionale, dedicò le sue migliori energie allo sport ciclistico) da assegnarsi alla società, i cui corridori juniores, al termine delle riunioni calendariate nell'anno in corso, avranno totaliz- zato il maggior punteggio, attribuito secondo il seguente criterio:

punti 6,5,4,3,2,1 rispettivamente per i primi sei posti della classifica di ogni gara riservata ai Dilettanti tutti punti 5 per patecipazione in ogni gara.

BRACCIALE DELL'INSEGUITORE SAURO SUCCI (messo in palio dalla Ciclot. Sauro Succi) da assegnarsi al corridore Allievo del 2° anno che al temine delle riunioni programmate, inclu- denti la gara di inseguimento individuale Allievi 2° anno, conseguirà il maggior punteggio in ga- re di inseguimento indviduale sui km. 3; punteggio attribuito secondo il seguente criterio:

- punti 6,5,4,3,2,1 rispettivamente per i primi sei classificati

I premi di classifica finale sono così suddivisi: 1° corridore classificato L. 50.000 2° corridore classifiato L. 20.000 3° corridore classificato L. 15.000 4 ° corridore classificato L. 15.000

N.B. - In caso di parità al termine delle manifestazioni valide per l'attribuzione del punteggio, vale il miglior piazzamento nell'ultima gara.

Il Consorzio S.C. Romagnole della Pista porge il suo più caloroso saluto agli atleti, ai tecnici, ai dirigenti ed ai soci delle Società Ciclisti che che interverranno alle manifestazioni programma- te nella stagione 1980, augurandosi che il contributo di ciascuna componente del mondo cicli- stico regiqnale e nazionale sia tale che il ciclismo su pista assurga a quei vertici di eccellenza tecnica e spettacolare occupati in un recente passato. Lafoto di copertina mostra l'arrivo vittorioso di Glauco Serva dei sulla vecchia pista in terra battuta del "Morgagni" al termine della tappa Senigal/ia-Forlì del "Giro" 1939. Bartalifu il grande battuto e fu quella una delle più esaltanti vittorie di "Parulé".

HANNO CONTRIBUITO AL FINANZIAMENTO

DELLA MANIFESTAZIONE

La Famiglia Servadei Cassa dei Risparmi AE.G. Elettrodomestici di Ceroni & C. AC.C.P.I. - Amm.neProvinciale-Atleti Azzurri d'Italia -AssirelliNino eBer- to -Ass.VeteraniCiclistiEmilianoRomagnoli-Avis -Basini Umberto - Bertac- cini Annibale -Bissoni Giulio -BoariBruno-Bondi Egidio -Bulgarelli Alvaro - Casadei Edel- Calboli Dino -CarpeggianiComm.Corrado-CasiniPrimo-Ca- vallari Nino - Cicognani Antonio - Cimurri Giannetto - Comitato Prov.1e AI.C.S. Forlì-C.O.N.I.-Coop. già Sardi -Donati Welter -Ente Turismo -Eter-. ni Ettore - Ghlletti Rino - GamberiniDott. Mario - Laghi Gabrio - Lombardi Dante -MagniFiorenzo(Ass.Prof.)-Marchini Afro -Melandri Widmer -Nan- ni Dott. Giorgio-Nannini Amerigo- Olmo Giuseppe - Plachesi concessoAlfa Romeo - Rambelli Giovanni - Ricci Gino - Sampieri Giuseppe - Sedioli Prof. Sante - Succi Luciano - Tamburini impresa -TappezzeriaF.lliSucci-Todeschi- ni Vittorio- Totti Dott. Benito - 3 Emme Sig.Missiroli- VersariEolo -Vicini Mario - Zoli Remo e Luciano - Veterani Sport Forlì - Zattoni Geom. Lidio.

Il Comitato Promotore si scusa di eventuali omissioni ed estendefin d'orail proprioringraziamentoa quanticontribui- rannosuccesstvamentealla pubblicazionedel presente nu- mero ~~_