Mensile di critica e approfondimento calcistico

TMWn° 5 - maggio 2012 magazineTUTTOmercatoWEB com l’intervista Lorenzo De Silvestri i Re del mercato Moreno Roggi i giganti del calcio Bruno Conti saranno campioni Gianmario Comi questioni di cuore Maria Grazia Cucinotta

Edinson Cavani O’ Matador ‘nnammurato TMW magazineTUTTOmercatoWEB com L’editoriale 2

re uomini e un tricolore: nella Juventus che torna sul tetto d’Italia c’è una tripla firma eccellente senza Editore: cui, tutto questo sarebbe stato utopia. Primo, Andrea Agnelli: gioventù e inesperienza, le principali accuse TC&C srl Sede Centrale, Legale ed Amministrativa mossegli in apertura di mandato, sono diventate sinonimi di freschezza ed innovazione, qualità docg per un Strada Setteponti Levante, 114 dirigente emergente che potrà togliersi ancora tante soddisfazioni di qui in avanti. Un Agnelli che merita il 52028 Terranuova B.ni (AR) cognomeT pesante che porta, anche in campo calcistico: la forza della Juventus è partita da qui, un ritorno alla tradizione (Tel: 055 9175098 Fax: 055 9170872) che ha esaltato l’orgoglio della Vecchia Signora e del suo popolo, che nel gioiellino Juventus Stadium ha trovato un’arena Redazione giornalistica (Tel: 055 9172741 Fax: 055 9170872) per celebrare i suoi gladiatori. Al fianco di un grande presidente però, serve sempre, la storia insegna, un grande Diret- tore: come Galliani come Berlusconi, la Juve ha trovato in Beppe Marotta un factotum competente e pronto a difende- Sede redazione Firenze Michele re sempre e comunque la causa, in Lega come nei microfoni delle mixzone. Anche Marotta non aveva aperto al meglio Viale dei Mille 88, Firenze CRISCITIELLO la sua carriera a Torino, ma i fatti, quelli del campo, hanno iniziato a dargli ragione: acquisti mirati, intuizioni geniali e (Tel: 055 5532892, Fax: 055 5058133) cessioni intelligenti per liberare margine di manovra in entrata. Troppo facile pensare al terzo grande protagonista, del Direttore Responsabile: JuventOtto: Rino Michele Criscitiello Gattuso, con la sua [email protected] straordinaria since- Redazione: TRE COLORI, TRE PROTAGONISTI: rità, aveva detto di Marco Conterio lui che in mezzo al [email protected] campo “parla come Luca Bargellini BENTORNATA VECCHIA SIGNORA Al Pacino” ed in- [email protected] fatti Antonio Con- Chiara Biondini te è stato mattatore assoluto del film 2011-2012. Grinta, intelligenza, capacità di attirarsi pressioni ed oneri su di sè per [email protected] lasciare tranquilla tutta la squadra e permettergli di esprimersi al meglio, settimana dopo settimana: neanche quando il Cristina Guerri [email protected] Milan sembrava spiccare il volo, dall’alto di una superiorità che sulla carta era effettiva, Conte ha abbassato la guardia, anzi. Mascherandosi con bavero alto e baffi finti ha sempre giocato a rigettare il ruolo di favorita sulle spalle di Allegri, Hanno collaborato: Gianluca Losco, Raimondo De Ma- rintuzzando con scaltrezza la polemica ma senza esporsi mai troppo, passando alla fine anche per “pompiere”: il gol di gistris, Alessio Alaimo, Luca Serafini, Muntari? Basta parlarne, perchè il campionato lì ha sì ricevuto una svolta, ma fino agli scivoloni interni dei Campioni Giancarlo Padovan, Roberto Scarpini, Roberto Bernabai, Fulvio Collovati, Va- d’Italia uscenti contro Fiorentina e Bologna, il Milan era padrone del suo destino. Viva la Juve di Agnelli, Marotta e lentina Ballarini, Gianluca Nani, Barbara Conte, ma anche di Vucinic, l’uomo in più in attacco, e Borriello, il bomber che Carere, Pietro Mazzara, Raffaella Bon, Federico Casotti, Andrea Losapio, Ales- non ti aspetti, di “Capitan Futuro” Marchisio e del guerriero Vidal, di Chiellini Mensile di critica e approfondimento calcistico sandro Zappulla, Claudio Sottile, Alessio De Silvestro, Max Sardella. e dei rigenerati Barzagli e Bonucci, della Vecchia Guardia, Buffon e Del Piero, TMWn° 5 - maggio 2012 magazineTUTTOm e r c a t o WEB c o m l’intervista e degli operai in paradiso come Pepe e Giaccherini. Non ci siamo dimenticati Lorenzo De Silvestri Fotografi: i Re del mercato Moreno Roggi Balti/Photoviews, Image Photo Agency, ovviamente di lui, , il quarto jolly del mazzo: se lo Scudetto è finito i giganti del calcio Bruno Conti ImageSport, Sportsphoto, Alberto For- in riva al Po e non ai Navigli, forse il peccato originale è proprio lì, nella cacciata saranno campioni Gianmario Comi nasari, Federico De Luca, Valeria Bitta- questioni di cuore relli, Daniele Andronico. Nato ad Avellino il del regista più forte del Mondo come fosse un auto da rottamare e dimentican- Maria Grazia Cucinotta 30/09/1983, giornalista e dosi invece che si trattava di una splendida fuoriseria a cui rifare il tagliando, con Realizzazione grafica: conduttore televisivo. Lavo- motivazioni ritrovate grazie alla fiducia concessagli dal Condottiero Conte. E d i n s o n C a v a n i Athos de Martino ra a Milano, Capo-Redat- O’ Matador ‘nnammurato tore della Redazione calcio di Sportitalia. Direttore Re- TMWmagazine sponsabile di TuttoMerca- Supplemento mensile gratuito alla testata giornalistica Tuttomercatoweb.com® toWeb e di TMWmagazine Testata iscritta al Registro degli Operatori di scaricalo gratuitamente da www.tmwmagazine.com Comunicazione, numero 18246 TMW magazineTUTTOmercatoWEB com coverstory 3 IN QUESTO NUMERO 7|8|9|10 Edinson Cavani l’intervista Lorenzo De Silvestri

11 rossonere storie 12 bianconere L’Italia nel sangue 13 neroazzurre 14 giallorosse l’Uruguay nel cuore 15|16|17|18 di MARCO CONTERIO i Re del mercato Moreno Roggi ue bandiere e due fac- fratello, Walter Guglielmone Cavani. Co- ce di un goleador nato, gnome diverso perché mamma Berta lo 19 i Collovoti di Edinson Cavani. ha avuto due anni prima di sposare Luis. L’Italia e l’Uruguay. Fu Walter l’altro ispiratore di Edi. Che 20 La sua storia parte da intanto cresceva e dal gelato e dalle lontano, dalla terra dei pacche amorevoli sulla testa, i 21|22|23|24 D motori, da Maranello. premi diventavano compli- i giganti del calcio La patria della Ferrari, da dove nonno menti da squadre sem- Bruno Conti Danilo partì da piccolo, per emigrare pre più impor- verso la terra celeste. In cerca 25|26|27|28 saranno campioni Gianmario Comi tanti. 29 Estero Sondaggi. Ru- 30 l’altra metà di… mors. Stava per diventare di una fortuna poi trovata in una gene- calciatore, quel ragazzo nato in un German Denis [ ] razione di calciatori, in una generazione paesone di oltre centomila anime. 31|32|33 vincente. Parte il padre Luis: un difen- ITALIA: PRIMO CONTATTO - questioni di cuore sore e centrocampista di discreto livello Le valigie. Cavani le fece per volare Maria Grazia Cucinotta e spessore, ora dirigente del Salto. Fu lui da Salto a Montevideo. Arrivò la ad iniziarlo: il primo regalo per Edi, fu un chiamata del Danubio, uno dei 34 fototifo pallone. Poi un altro, ed un altro ancora. club più prestigiosi dell’intera “Ci dormiva insieme”, ha sempre raccon- nazione. Lontano da casa, lon- 35 webcorner tato, emozionato, “El Gringo”. Poi un tano dal cuore, dove intanto TMW magazineTUTTOmercatoWEB com coverstory 4

gara, raccontano in molti, c’erano osservato- “Sono rimasto folgorato da ri di tante squadre. Anche dell’Inter, che poi questo ragazzo: puntò Farias. Corti, invece, mise gli occhi su era uno da non farsi sfuggire”. Cavani. “Poi è arrivato anche il lavoro di Foschi ed è fondamentale quando c’è sinergia tra osservatore e Beppe Corti all’epoca talent scout del Palermo. direttore sportivo. Tra noi c’era grande fiducia ed ha cordato come Cabani. Anche in quello della ‘ capito che, se ci fosse stata la possibilità, era il caso di il padre Luis aveva iniziato a fare il giardiniere. gara contro il Messina, terza del girone, dove TALENTO SCOVATO - Poi, Beppe Corti. chiudere subito il colpo”. Altri retroscena: Cavani Il salto in prima squadra arriva giovanissimo, il segna un gol. “Ricordo la partita, ricordo quel gol ed Poi, l’uomo che più di ogni altro ha puntato fu visionato da vicino anche dal Real Madrid contatto con l’Italia altrettanto. Vola in Tosca- anche quel ragazzo magro magro” ammette Stefano forte i fari sul Matador. A proposito del so- e da alcuni club olandesi. Bravi, a piazzare il na, per giocare il Torneo di Viareggio nel 2006, Sanderra, tecnico dei giallorossi proprio in quel prannome: il primo è stato Pelado, per i capelli colpo rapidamente e per questo Foschi mandò la più importante manifestazione giovanile al Viareggio. In tanti lo videro, tanti lo stimavano. cortissimi che aveva da piccolino. Poi questo, subito il fax al Danubio per aprire la trattativa. mondo. Veste appunto la maglia del Danubio, C’è chi racconta che Cavani fece due provini: regalato da un giornalista di Salto, il paese di nei tabellini sarà per sempre erroneamente ri- Chievo e Reggina. Nulla di fatto, le due squadre Cavani. “Sono rimasto folgorato da questo ragazzo LA TRATTATIVA - I rosanero non volevano preferirono evidentemente puntare lo sguardo -spiega l’attuale responsabile scouting dell’Ata- fermarsi lì. Dall’Uruguay stavano anche per pren- “Segnò contro di noi al altrove, un po’ come fatto in passato dal Genoa lanta, ai tempi al Palermo-. Lo vedemmo in Para- dere Martin Caceres, ora alla Juventus. Zamparini Viareggio: ricordo vagamente con Messi. Leggenda o realtà? Altri, invece, as- guay, durante il Mondiale Under 20, dove confermò convocò lui ed il suo agente Fonseca a Vergate, quell’attaccante magro magro sicurano che Edinson fu anche ad un passo dal quanto di buono ci aveva fatto intravedere in preceden- poi il ragazzo scelse il Barcellona. Lo stesso non ma così forte...”. Treviso, affare sfumato per settantacinquemila za. Dopo un tempo di gara, di Uruguay-Cile, chia- fece Cavani. “Arrivò a Linate alle 19, di sera, dove lo Stefano Sanderra euro. mai Foschi: era uno da non farsi sfuggire”. In quella aspettai e quasi lo ‘sequestrai’... Dovevamo nasconderlo, ‘ ex tecnico della Primavera del Messina. TMW magazineTUTTOmercatoWEB com coverstory 5 “Due notti intense di “Ha sempre avuto trattativea Milano prima una marcia in più, di prenderlo. Ma ne voleva vincere anche è valsa la pena”. in partitella”. Rino Foschi ‘ ex direttore sportivo del Palermo. ‘ ex compagno al Palermo. perché sino all’ultimo potevano soffiarci un grande pro- TRA L’AZZURRO ED IL CELESTE – Poi, spetto” prosegue Corti. La palla passa all’agente, gli azzurri. Poi quella passeggiata, davanti al pub- a Pierpaolo Triulzi. Che accompagnò Cavani in blico partenopeo, mano nella mano con Aurelio una stanza d’albergo, dove portò avanti la trat- De Laurentiis. Retroscena: il presidente chiamò tativa con Rino Foschi, allora ds del Palermo. Cavani di ritorno da una battuta di caccia, dopo “L’abbiamo seguito al Mundialito, poi con dvd e poi ab- aver preso diverse pernici. La risposta arrivò quasi biamo chiuso il colpo -spiega il direttore-. Sono state subito. “Ci sto”. L’inizio di un idillio meraviglioso, due notti intense di trattative con l’agente, in quell’alber- corollato dal regalo made in Lavezzi. “Prendi pure go a Milano”. Foschi torna poi su una delle tante la numero 7, io ritorno al 22”. Detto fatto, quello è trattative di successo chiuse nella sua brillante diventato il numero, il simbolo, l’icona del Ma- Edinson carriera. “Col Danubio abbiamo trattato via fax, poi tador. Il resto è storia recente: la conquista della è un tipo le firme e le controfirme, lo ribadisco, sono arrivate a Champions, l’elezione a Tenore del tridente semplice, normale, Milano, dove ho visto Edinson per la prima volta di delle meraviglie della persona”. La trattativa si chiuse alle 2 di notte, all’esordio, ma mi fece un’impressione splendida. Aveva molto religioso e c’era anche un emissario del club uruguaiano grande cattiveria, quella di chi vuole arrivare. Mi colpi- rispettoso del con Cavani. Che dedicò la prima chiamata ad rono le doti fisiche, la padronanza del corpo in area di una persona speciale. Sua madre. “Sono del Paler- rigore e la concretezza davanti, oltre al grande supporto prossimo mo”. E via di sorriso. che dava ai compagni di squadra”. In rosanero Cava- ni resta sino all’estate del 2010, siglando trenta- AVVERSARI E COMPAGNI RICORDANO sette reti ma anche fornendo un grande supporto - L’accordo si chiude il 29 gennaio, l’esordio l’11 a tutta la squadra. “Ha sempre ricercato la perfezione marzo 2007. E’ un pomeriggio di sole, al Barbera. -ricorda l’ex compagno di squadra, Fabio Live- Davanti c’è la Fiorentina. “Fece un gol pazzesco -ri- rani-. Nei giovani è difficile da trovare questa caratte- corda Dario Dainelli, allora centrale dei viola-. ristica, perché se sei già forte può esserci un momento di Un diagonale al volo dal vertice dell’area di rigore, paz- relax- Edi invece ha sempre avuto una marcia in più, zesco. Di lui conoscevamo poco e niente, era un giovane voleva vincere anche in partitella e questo me lo ha sem- pre fatto accostare ai grandi campioni coi quali avevo giocato. E poi anche fuori dal campo -prosegue Li- “Fece un grande gol contro di verani- è sempre stato molto calmo, pacato. Ero al noi all’esordio: non lo secondo anno a Palermo e venne al mio compleanno; conoscevo, ma mi sì divertì molto e dimostrò di essere un ragazzo che impressionò la sua sa fare anche gruppo. E’ un tipo semplice, normale, voglia di arrivare”. molto religioso e rispettoso del prossimo”. Dario Dainelli ‘ all’epoca difensore della Fiorentina. TMW magazineTUTTOmercatoWEB com coverstory 6

banda Mazzarri, il terzo posto al Mondiale in Su- nascita del piccolo Bautista, che oggi un anno circa. dafrica, le imprese d’Europa e quelle in campio- Si conobbero a Salto, poi si ritrovarono anni dopo, nato. La vittoria in Copa America, poi, dove però a Montevideo, lui per sport, lei per studio. Da lì, il Guillermo Giacomazzi di Alessio Alaimo non recita un ruolo da protagonista asso- colpo di fulmine. Ama la pesca e la caccia, Edi, luto a causa di un infortunio, anche attività che pratica sempre quando rientra in Gennaio 2007. Rino Foschi strappa ad ché se ricordi Edinson si presentò con un grande gol. se scende in campo nella finale con Uruguay. E’ anche amante della fotografia, un’agguerrita concorrenza uno dei talenti Anche se bisogna dire che Guidolin lo richiamava spes- il Paraguay, nel secondo tempo. Il tanto che a Palermo lo ricordano in mol- sudamericani destinato al grande calcio, Edin- so e gli faceva notare degli errori di posizione. A marzo tutto nonostante polemiche che si ti con una reflex in mano: coi primi soldi son Cavani. Un ragazzo con sogni e speranze però, il mister decise in campo, quando la squadra era in erano levate tra la Federazione e De da bomber, si comprò una CanonE50, in per il futuro dentro la valigia, dieci, e lui fece una magia che sorprese Laurentiis. “La voglia di esserci ha avu- terra natia. Niente vita mondana, però. attraversa il mondo e dall’Uru- tutti siglando un gol fantastico contro guay si trasferisce al Palermo. la Fiorentina. Anche se io al suo arri- to il sopravvento”. Parola di Matador. Napoli s’interroga, lo cerca, lo bracca. Palermo che in quel momento vo rimasi stupito da un’altra cosa più Ma di lui, fuori dalla casa, nessu- è una delle sorprese del cam- che dai gol e dalle qualità tecniche”. LA SUA NAPOLI – Edin- na traccia. Mura domestiche e pionato, in testa alla classifica Cioè? son Cavani è un tipo schi- campo da gioco. Preghiere, per gran parte del campionato. “Dalla sua maturità, nonostante la vo. Lo racconta così, chi famiglia e gol. Eccolo, l’uni- Ma Cavani rappresenta il futu- giovane età. Faceva dei ragionamenti lo conosce bene. Timido. verso di Edinson Cavani. ro, la continuità di un progetto. sulla professione che a volte mi lasciava- Riservato. Molto religio- Che ha festeggiato il suo E per aiutarlo ad inserirsi, l’al- no senza parole. Veniva da una picco- so, di fede cristiana evan- compleanno in un risto- lora ds Foschi, ha un’idea non la cittadina dell’Uruguay, aveva tanta gelica pentecostale, è uno rante con gli amici di da poco. Inserire in organico un fame e vedeva le cose come un ragazzo altro giocatore che parla la stessa di trent’anni. Questo lo ha aiutato degli Atleti di Cristo. All’ar- sempre, con Gargano e lingua del Matador. Guillermo ad avere un grande impatto nel calcio rivo all’ombra del Vesuvio, con Britos, uruguaiani Giacomazzi. “Sono ancora legato a italiano. All’epoca il Palermo era una

si è trasferito a Lucrino, in come lui, con mogli Edi, siamo rimasti amici”, raccon- foto di Alberto Fornasari squadra organizzata con un ottimo al- periferia. Poi, dopo un fur- e famiglie al segui- ta il centrocampista del Lecce. lenatore come Guidolin. Inserirsi non to in casa, dove gli ven- to. Un attaccante E quando si parla di Cavani riavvolge il nastro era facile per nessuno, ma Edi ha voluto imparare tutto nero trafugate soprat- nato, che concede dei ricordi, con enorme soddisfazione. “Siamo immediatamente. Poi, dal punto di vista umano, è una tutto maglie da calcio sempre un sorriso arrivati a Palermo praticamente insieme - prosegue - persona d’oro. Stavamo tante ore insieme, la città era e cimeli, si è trasferito ed un autografo lui era alla sua prima avventura fuori dall’Italia, io mi nuova per entrambi. Lì sia noi che le nostre mogli hanno in centro con la mo- ai tifosi, che ama affacciavo per la prima volta in una realtà diversa da fatto amicizia e ancora oggi siamo in stretto contatto”. Dove arriverà? glie, Maria Soledad, la mozzarella di Lecce. Stavo andando al Siena, perché comunque volevo cambiare aria e andare via dal Salento. Era un momen- “Alla sua età certi giocatori hanno fatto la metà dei gol nella casa che fu bufala, legge quo- to particolare. Alla fine mi hanno proposto il Palermo, che ha messo a segno lui. Ti può sbagliare un gol a porta di Albertino tidiani sportivi, si ho accettato anche se sapevo che non avrei trovato molto vuota, ma poi s’inventa la prodezza e ti risolve la parti- Bigon. Un concede soltanto spazio”. ta. Nell’arco dei novanta minuti fa un lavoro incredibile, amore che qualche pranzo E non è stato acquistato soltanto per que- corre e lotta tanto per la squadra. Quando è andato dal arriva da lon- vicino a Castelvol- stioni tecniche. Palermo al Napoli ho pensato «Edi non ha fatto un tano, dall’Uru- turno. Un ragazzo “Sì, è vero. Servivo anche a Cavani per aiutarlo ad inse- grande salto di qualità» perché le squadre erano più o guay, dove i due semplice, con rirsi. Ero l’unico a parlare la sua lingua. Foschi infatti, meno sullo stesso piano. A far fare un balzo in avanti si sono cono- l’Italia nel san- immediatamente, mi disse «vedi di aiutarlo, facciamolo agli azzurri è stato proprio Edinson, che nel Napoli ha trovato la squadra a sua immagine e somiglianza”. sciuti, e che ha gue e l’Uruguay ‘inserire il più velocemente possibile». Detto-fatto, per- portato alla nel cuore. TMW magazineTUTTOmercatoWEB com l’intervista 7

a chiacchierata scivola via ve- un batter d’occhio. Facevo distanze lunghe e corte, dai loce. Di corsa. Fuori piove, mille agli ottanta metri. Poi un altro grande amore, lo tra una seduta d’allenamento sci di fondo”. e l’altra della Fiorentina, ma Quello degli idoli di cui sopra, Daehlie e Lorenzo De Silvestri non si Fauner. dispera. E’ abituato a fatiche “Facevo sia tecnica libera che tecnica classica, ho anche L diverse, sin dai primi anni. vinto un Trofeo Topolino, un’importante manifestazio- Dici Bjorn Daehlie, dici Silvio Fauner e i suoi ne giovanile della disciplina. Però, dentro di me, covavo giovani occhi si illuminano. “Due grandissimi atle- sempre un sogno: fare il calciatore”. ti”. Idoli che, col calcio, non hanno nulla a che Via, allora, si parte. Dalla Romulea. vedere. La vita di Lollo, però, è un decathlon “Ho costretto, praticamente, mio padre a segnarmi. Feci di esperienze e successi, per forgiare corpo un provino per una delle più importanti squadre giova- e spirito. “Ginnastica artistica, atletica, sci di nili di Roma e mi presero. Giocavo esterno alto a destra, fondo. E pallone”. Snocciola una lunga lista quindi già alle origini ero già sulla strada del ruolo che d’attività praticate tornando indietro con la faccio adesso”. memoria, anche se i primi ricordi lo riportano Avanti coi ricordi. a casa. A Roma. “Sono nato a Monteverde, vicino al “Il mio primo allenatore è stato Fabiani, che poi ho Gianicolo, da una famiglia normale, entrambi i genitori ritrovato alla Lazio. Sono rimasto due anni, ho degli dentisti. Sono stati loro a trasmettermi il grande amore splendidi ricordi, anche se sul campo in terra mica era Lorenzo De Silvestri

Born di Marco Conterio - foto Daniele to Andronico Run

per lo sport”. semplice giocare. Poi, proprio grazie al mister, sono an- Con quale inizia? dato in biancoceleste: fece il mio nome a Volfango Pa- “Con la ginnastica artistica, per allenare il fisico, è stata tarca, talent-scout della Lazio e in un torneo a Reggio una disciplina davvero importante. Mi ha forgiato anche Emilia decisero di prendermi”. nella mente, ma poi non crescevo troppo...”. Il coronamento di un sogno, giocare nella E si è dato all’atletica. squadra del cuore. “Esatto. Sono cresciuto praticamente dieci centimetri in “Già: iniziai coi Giovanissimi Nazionali e, seppur con TMW magazineTUTTOmercatoWEB com l’intervista 8

tutte le difficoltà del caso, fu comunque tutto facilitato dal disturbare sportivi che per quattro anni preparano un fatto che eravamo per almeno l’80% di Roma. Il primo evento così importante”. anno ho giocato terzino destro, feci anche un ottimo cam- A proposito di emozioni: in bacheca ha an- pionato, tanto da meritarmi la Nazionale”. che una con la Lazio. L’Under 16. “Ricordo ogni istante di quella partita. Giocai tutta la “Fu una gioia meravigliosa, unica. A Salerno, allo sta- competizione, fu un orgoglio doppio. La finale, con l’In- dio Arechi, con ragazzi più grandi di me come Rossi, ter, dopo aver sconfitto Juventus e Milan, a soli vent’an- Lupoli e Paonessa. Conservo e conserverò per sempre ni... Ho ancora negli occhi il rigore di Dabo ed i festeg- quella maglia. Poi sono andato avanti, a grandi passi, giamenti per la vittoria”. prima con Rambaudi poi con Sesena come allenatore, Piccola parentesi, per poi virare su un altro sino all’esordio in prima squadra a diciassette anni, nel capitolo della sua vita: in molti l’accusano di 2005, in Intertoto contro il Tampere”. non spiccare in quanto a tecnica. Certo è che, perdoni la riflessione, ha fatto “Ho saltato la scuola calcio, alcuni fondamentali mi davvero poca gavetta. mancavano. Con , dopo l’allenamento, mi “Sono stato fortunato, non lo nego. Primavera, pri- fermavo a lungo per sedute di tecnica e tattica, a lui devo ma squadra, poi i titoli... Ho bruciato le tappe, ma dietro di me ho sempre avuto una splendida famiglia a farmi tenere i piedi per terra. Anche perché la luce dei riflettori ti fa pensare di essere arrivato: le prime gare, i primi autografi, rischi di perdere la testa. Sono stato bravo a non farlo e la mia famiglia a supportarmi”. davvero tanto. Oggi i ragazzi non lo fanno”. Anche quando il celebre tabloid Non che lei sia un ‘anziano’, però... The Sun la inserì tra i migliori gio- “Vero. Però, a differenza mia e di altri con cui ho giocato vani al mondo. in passato, vedo che questo costume non c’è più. Volevo “E’ l’esempio lampante: sono riuscito a te- migliorare le mie basi e ci sono riuscito grazie alla forza nere i piedi per terra. Una fortuna”. La ginnastica artistica di volontà: per me, questo, è grande motivo d’orgoglio”. In carriera ha anche giocato le per allenare il fisico, Riprendiamo la strada maestra della sua Olimpiadi: al di là del risultato carriera. Primavera, prima squadra, trofei sportivo, ha ricordi particolari a ri- “è stata una disciplina e cotillons... Poi un addio al veleno dalla guardo? davvero importante. Lazio. “In Cina. Mi ricordo una mensa pazze- “Sono sincero: mi pento di averne parlato tanto. Ho sca, gigantesca. Si incrociava di tutto, dal Mi ha forgiato anche usato l’istinto, potevo tenermi per me tutte quelle sen- mastodontico lanciatore di peso alla picco- nella mente sazioni e tutti quei pensieri sulla dirigenza e sulla mia la ginnasta, dal nuotatore al tennista. Ho gestione. Non è stato facile, è chiaro: ho lasciato la anche visto da vicino grandi atleti con Fe- famiglia, gli amici, ma sono cresciuto. Andar via da derer, Nadal, cestisti come Gasol ma non Roma mi ha aiutato tanto a maturare. Volevo giocare ho chiesto autografi a nessuno: non volevamo ” di più, lì avevo tutto e rischiavo di perdere la fame di TMW magazineTUTTOmercatoWEB com l’intervista 9

arrivare, accontentandomi della realtà che vivevo”. Il suo legame con Firenze, con la città, è lascia quando lascia la terra dov’è nato”. Poi, Firenze. molto forte. Duomo”. Roma, amici. Del vostro rapporto si è detto “Un’occasione che ho preso al volo. Bellissima, rifarei “La mia prima casa era in San Niccolò, un quartiere Sa una cosa? Lei non ricorda affatto quello e scritto tanto, forse troppo. Chi era, per lei, mille volte ancora questa scelta”. che mi ricordava molto Trastevere. Avevo il bar e l’edi- che in molti dipingono come lo stereotipo Gabriele Sandri? Tante gioie in viola, coronate anche dall’az- cola di fiducia, conoscevo i negozianti... Mi piace la vita del calciatore. “Un amico, un amico vero. Ci accomunavano la Lazio zurro. di quartiere, non sono un tipo sedentario ma appena “Altro mito da sfatare: non siamo viziati ignoranti. A e la musica: Gabbo faceva il dj e con lui del mio lavoro “Contro le Far Oer, proprio all’Artemio Franchi. E’ c’è uno spicchio di sole esco all’aria aperta. Firenze la me piace molto leggere, informarmi, viaggiare, ma piace parlavamo pochissimo. Lo porterò sempre con me, nel stata un’emozione unica, per un calciatore è il corona- vivo molto: vado al Piazzale Michelangelo o a fare una farlo anche a tanti miei compagni”. cuore”. mento di un sogno, senti ripagati tanti sacrifici che hai passeggiata in centro, tra Piazza della Repubblica ed il Legge e naviga, inoltre. Musica, diceva. Cosa ascolta? fatto. Inutile dirlo e ribadirlo: ricorderò per sem- “Mi piace molto Niccoolò Ammaniti: ha uno “Dai Red Hot Chili Peppers a Adele, da Lana Del pre la mia prima con l’Italia”. stile giovanile, i suoi testi li ‘divoro’. Ultimo Rey a Bruce Springsteen. ‘Born To Run’ era la colonna Anche la vittoria col Liverpool, ad An- libro? La biografia di Agassi, altro grande at- sonora di quando sciavo con mio padre”. field? leta. Poi sono un grande appassionato del web, Nessuno vuol far gossip, s’intende: ma che “Mamma mia, altra serata unica, resa ancor di Twitter in particolare. E’ un media nuovo, sia fidanzato, è cosa nota e risaputa. più bella da un regalo di Della Valle: eravamo moderno, che ti permette di essere sempre e co- “Con Giulia (Giulia Elettra Gorietti, l’attrice di Tre già passati, ma allo stadio invitò tutti i nostri stantemente aggiornato su tutto e su tutti”. Metri Sopra Il Cielo e Ti Amo In Tutte Le Lingue Del familiari. Poco prima della gara, vidi lo stadio A bruciapelo: le manca Roma? mondo, ndr), da un anno e mezzo. Stiamo bene insieme, vuoto e mi sembrò strano. Poi iniziò a riempirsi: “Casa è sempre casa, sfido chiunque a dire il siamo coetanei, seppur gestire le vite da personaggi pub- la Kop mette i brividi, ma ce li fecero venire an- contrario. Detto e sottolineato che con Firenze blici non è che sia facilissimo. Però siamo due ragazzi che i nostri tifosi. E’ stato splendido, splendido ho creato un legame speciale, di Roma mi man- semplici, e questo rende le cose meno complicate”. davvero, si respirava un’euforia unica per un’im- cano i vicoli, il centro, le fontanelle, gli amici, la Viaggia molto? presa storica”. famiglia, le piazze. La vita, la vita che ognuno “Quando ero piccolo, adesso son più toccate e fuga per TMW magazineTUTTOmercatoWEB com l’intervista 10

Roberto Sesena di Gianluca Losco “E’ vanitoso, si piace molto fisicamente e sta adesso ci continuiamo a sentire”. sempre a dorso nudo”. Roberto Sesena Cosa gli manca per l’esplosione ha allenato Lorenzo De Silvestri ai definitiva? tempi della Primavera nella Lazio e la “Stiamo parlando comunque di un ragazzo prima istantanea la regala col sorriso di 24 anni. Ha attraversato un percorso di sulle labbra. “L’ho portato su dagli Al- maturazione, anche se mi sarebbe piaciuto

foto di Giacomo Morini lievi. Ne ho un ricordo positivo, sicuramente se avesse migliorato l’aspetto difensivo”. era più maturo rispetto alla sua età. Aveva Si ricorda un episodio o una uno strapotere fisico ma anche alcuni limiti curiosità particolare? tattici che ha cercato di limare nel tempo. “E’ un ragazzo serio, anche se un po’ Era il nostro fiore all’occhiello, io lo impie- esuberante. Sicuramente ne ho un ricor-

gavo come esterno alto nel 4-4-2. Ancora foto di Alessandro Pizzuti do positivo”.

lavoro. Sono molto legato agli Stati Uniti, a New York, una maglia che ci siamo scambiati nel suo ultimo anno sono rimasto a bocca aperta davanti al Grand Canyon... in rossonero: capitano, leader e grande persona”. Ci tornerò”. Come si vede da grande? A proposito: ma è vero che parla cinque lin- “Mi piacerebbe viaggiare, conoscere, scoprire. E poi re- gue? stare nel mondo del calcio”. “Sono cresciuto in una scuola tedesca, poi l’inglese, il Iniziamo ad allenarci e la chiamiamo mister francese e sto cercando di imparare lo spagnolo”. De Silvestri? E la quinta? “No, no, l’allenatore no. Piuttosto come direttore spor- “L’italiano...”. tivo delle giovanili, per supportare i ragazzi nel difficile Domanda poco arguta, vediamo se la prossi- salto dalla primavera alla prima squadra. Due mondi ma è più fortunata: De Silvestri il poliglotta si diversi, per questo c’è bisogno di aiuto. Io ho avuto una vede all’estero, in futuro? famiglia splendida alle spalle, ma è un percorso tutt’altro Ho bruciato le tappe, “Ragioniamo per ipotesi lontane e remote, ma mi pia- che semplice. Anche perché le luci della ribalta accecano ma dietro di me ho cerebbe, perché no? Magari proprio negli Stati Uniti, ed in fondo non siamo extraterrestri, ma ragazzi for- una realtà che vorrei vivere giorno dopo giorno, anche se tunati che però vivono un mondo che ha come gli altri “sempre avuto una l’Italia è sempre l’Italia”. anche il rovescio della medaglia”. Born to Run. Ma Quiz rapido: l’idolo di una carriera? coi piedi ben piantati per terra. splendida famiglia a “Gianluca Zambrotta”. farmi tenere i piedi Inusuale come risposta: perché? “Sa che non gliel’ho mai detto? Mi vergogno a farlo. Però per terra ‘è il modello di giocatore al quale mi sono sempre ispirato: grandi doti atletiche, prima da esterno alto poi da terzino e soprattutto una persona ‘low profile’, mai fuori dalle ” righe. Lui come Maldini, del quale conserverò sempre intervista di Marco Conterio TMW magazineTUTTOmercatoWEB com storierossonere11 ono molti i temi di cui si dovrà Aquilani, Seedorf, Inzaghi e lo stesso po’ labile – da solo – per giustificare una catore nessuno escluso, ne ha uno suo discutere ad Arcore e Milanello Pato fossero a rischio e andassero consi- stagione abulica, ricca solo di assenze personale che consulta sistematicamen- in giugno, tanto che il confron- derati alla stregua di “saltuariamente, ra- dopo un debutto esplosivo come quello te e che, per quanto corretto e in buona to è già cominciato ad aprile… ramente, sporadicamente disponibili”, è italiano del 2010-2011. Un atleta sano e fede, quand’anche confermi la diagnosi Il nodo degli 11 contratti in sca- un dato di fatto. Se poi a Torino schieri forte non diventa fragile all’improvviso. Il del collega si sente sempre portato ad Sdenza condizionerà il mercato, questa è la Thiago Silva in una già più che compro- caso-Boateng ricorda da vicino, in maniera aggiungerci qualcosa di suo. L’allenatore prima scelta che Berlusconi e Galliani do- messa semifinale di Coppa Italia (da sem- inquietante e straordinariamente similare, mette fretta per riavere il giocatore. Il di- vranno fare con l’allenatore. Subito dopo, pre il 6°, platonico obiettivo stagionale quella di Pato. Che ha una matrice precisa, rigente ti stressa di domande sulla natura, però, è necessario che staff tecnico, medico rossonero), solo per l’orgoglio ferito, hai una causa precisa, un vocabolo unico: im- la diagnosi, la prognosi dell’infortunio e si e atletico diano delle risposte credibili sulla fatto strike da solo. Casomai si può di- maturità. Per crescere e maturare c’è sem- allinea all’allenatore nella fretta. La paro- l’editoriale di... devastante collezione di infortuni inanella- scutere di Abate, Mesbah, Merkel, Anto- pre tempo, il calcio però non ha pazienza. la guarigione non esiste nel vocabolario Luca Serafini ta in questa stagione nera per l’infermeria nini, Boateng. Soprattutto Boateng. Che Questo Boateng deve metterlo in conto. dello spogliatoio: esiste solo “rientro”. Boateng e lo scudetto degli infortuni di Milanello. Esclusi Emanuelson e Noce- cos’ha avuto, che cos’ha Kevin Prince? La perdurante latitanza di così tanti gio- Due anni fa è stato smantellato Milan rino, tutti i 31 elementi della rosa hanno ac- Sin dall’estate scorsa era stato aperto il di- catori, da una parte ha imposto ad Allegri Lab (intesa come struttura, oggi esiste Il calcio non cusato almeno un mese di assenza da luglio battito, sin dalle sue prime uscite con- l’utilizzo reiterato di certi altri pur palese- solo come mero centro di raccolta ed ad oggi. Inverosimile. Ma per certi versi traddistinte da prestazioni ano- mente fuori condizione (Seedorf e Robin- elaborazione dati) e confinato Jean Pierre ha pazienza. prevedibile, per questo abbiamo mes- nime e i cartellini rossi a Torino ho su tutti, in seconda battuta Emanuel- Meersseman a un ruolo di consulente. Un Questo Boateng so il nodo dei contratti in scadenza e Roma. Dopo lo scudetto e son e Nocerino), dall’altra non ha mutato anno fa il Milan ha silurato uno staff di “deve metterlo al primo posto. Perché prevedibile? una stagione da mattatore, le gerarchie che avrebbero potuto consen- prim’ordine europeo con in testa Gianlu- in conto. Se consideriamo a parte i casi si è ripresentato a luglio a tire la fuga dal ghetto a Inzaghi, magari, ca Melegati. Oggi siamo punto e a capo. straordinari di Gattuso e Cassa- Milanello un po’ sopra le poi quello parziale di El Shaarawy, infine Il campo di San Siro e la preparazione no, considerando che Mexes è righe, un po’ tronfio, un quelli di Maxi Lopez e Aquilani causa mo- atletica mutata con il primo obiettivo stato preso già lungodegente e po’ distante insomma dai tivi contrattuali. Senza contare la scom- stagionale l’8 agosto scorso a Pechino, Flamini rimpiazzato al fotofinish binari dell’atleta modello. parsa dei “recuperati” Flamini, Gattuso, possono e hanno certamente influito sul da Nocerino, restano una sfilza di at- La sua liason affettiva è un Zambrotta, Pato e dello stesso Boateng problema. Daniele Tognaccini però è a leti la cui fragilità, vuoi argomento un che sono apparsi e spariti come meteore. capo dei preparatori atletici da quasi 3 Giornalista Mediaset congenita, vuoi per Agli infortuni si è sommata una serie in- lustri e non risulta che sia avvenuto uno dove lavora tutt’ora l’usura, non po- terminabile di ricadute da far impallidire stravolgimento così vasto e profondo da come redattore e in- teva e non può qualsiasi luminare della medicina sportiva. ricercare nel lavoro fisico quotidiano e viato,” dal 1991 al 1996 costituire un ele- La gestione degli infortunati nel calcio programmato, la causa principale. Non è stato caporedattore di Tele+. Opinionista mento di sorpre- non è facile, per il responsabile sanitario essendo tecnici né tanto meno specia- presso l’emittente Tele- sa: che Abbiati, di una società come il Milan. Anche se si listi, non abbiamo noi la risposta, ma nova, è ospite di Milan Nesta, Zambrot- tratta di un lupo di mare come Rodol- non vi è dubbio che qualcuno, in questi Channel. Autore del li- ta, Ambrosini, fo Tavana, al di sopra di ogni sospetto giorni, dovrà fornirne di convincenti al bro “Soianito - Storie Van Bommel, umano e professionale. Ogni gio- presidente Silvio Berlusconi. E ai tifosi. di amici e di pallone”. TMW magazineTUTTOmercatoWEB com Luis Suarez storiebianconere12 a Juve del futuro si immagina più non lo ha risparmiato. Restano dunque grande di quella presente. Oltre altri nomi, altre piste da battere. Ho che un sogno, naturalmente col- ascoltato decine di juventini innamorati tivato dai tifosi, è una necessità di Fernando Torres, il centravanti spa- ineludibile per mantenere alto il li- gnolo che nel Chelsea non ha certo bril- Lvello delle competizioni cui sarà chiamata lato. E’ una preferenza un po’ anomala, a partecipare. D’accordo il campionato, ma che capisco: Fernando Torres piace ma il ritorno in Champions League titilla anche a me e credo che nel campionato la bramosia dell’amante bianconero. Per italiano e nella Juve di Conte finirebbe essere competitivi in Europa è necessario per esaltare le sue doti. Però ha un difet- l’editoriale di... allargare la rosa e renderla contempora- to: il Chelsea lo ha pagato più di cinquan- Giancarlo Padovan neamente più qualitativa. Operazione ta milioni e gli versa un ingaggio vicino acrobatica se si tiene conto che la dispo- ai sette. Questi dati lo rendono inavvici- nibilità economica non è certo un bene nabile per chicchessia, senza contare che infinito. Della Juve prossima ventura una gli inglesi vorranno rilanciarlo proprio al posto di Drogba. Detto che non credo possibile l’arrivo di Higuain, a meno che foto di Nicolo’ Zangirolami | Image Sport Stevan Jovetić il Real Madrid non riesca a prendere Van foto di Giuseppe Celeste | Image Sport per nulla inclini a sacrificarsi per la Persie, la Juve ha due possibilità: Suarez, Jovetić squadra. L’esatto contrario di quel- la punta centrale del Liverpool che, però, lo che cerca Conte. Tanto per capirci, dal punto di vista comportamentale po- all’allenatore bianconero tornerebbero trebbe rappresentare un problema; o il top player su cui scommettere utili elementi come il primo Eto’o o il Jovetic. Il baby prodigio della Fiorenti- primo Milito. Uomini che nell’Inter di na. Si tratta, ovviamente, di un’idea del sola cosa è certa: arriverà un top player e Mourinho – absit iniuria verbis – erano tutto personale, visto che questo nome a sceglierlo sarà Antonio Conte. Non è disposti perfino a svolgere le mansioni non è mai stato accostato ai biancone- difficile ritenere che le attenzioni dell’alle- di difensore pur di accorciare la squadra ri. Tuttavia se si guarda alle caratteristi- natore si concentreranno su un attaccan- e di renderla compatta in fase di non che del giocatore, alla sua giovane età e te per dare nervo al reparto che in questo Alla Juve manca possesso. Non si tratta solo di esaltare all’esperienza che ha già accumulato nel momento sembra più bisognoso di un la mistica del lavoro di Conte, ma anche campionato italiano, ci sono pochi dub- intervento. Alla Juve, infatti, manca un un uomo da di interpretare il calcio come un proget- bi sul fatto che questa possa essere una uomo da venti gol in campionato, quello venti to collettivo, l’unico che paghi ad ogni soluzione vincente. Vedo in Jovetic il Nato a Cittadella il 17 “gol ottobre 1958, è giorna- che, in fondo, non ha avuto quest’anno. in campionato, latitudine e a prescindere dai sistemi di futuro Cavani. Cioè un giocatore che ha lista professionista dal La scelta dovrà essere meditata e oculata. quello che non ha gioco. Conte ne è un fautore convinto e potenzialmente venti gol nelle gambe e 1982. Ha lavorato per Non sarebbe utile, per esempio, ricorrere dunque cercherà un uomo che risponda contemporaneamente sa e vuole parteci- Il Mattino di Padova, La ad un simil-Ibrahimovic, perlomeno non avuto quest’anno a tali principi. Il fiammeggiante Drogba pare alla manovra. Unico inconveniente, Repubblica, il Corriere dalla Sera, è stato inoltre a quello attuale sul quale il Milan (e pri- visto nelle due semifinali di Champions l’infortunio da cui proviene e che una direttore di e ma altri club) hanno costruito il proprio League risponderebbe perfettamente a stagione fa lo fermò per quasi un anno. del Corriere di Livorno. sistema. Lo svedese, infatti, appartiene quella tipologia. Ma ha un’età calcistica- Ogni investimento ha il suo rischio. Ma Scrittore ed opinionista, alla categoria degli individualisti, poco o mente troppo avanzata e un’usura che per Jovetic io lo correrei. è direttore di CalcioGP. ” TMW magazineTUTTOmercatoWEB com storienerazzurre 13 omunque vada Diego Alberto Champions League e Diego, tra lacrime Milito è tornato il principe del di gioia, diretto a Milano sponda Inter Bernal, il giocatore che in car- con un triplete da conquistare. La riera ha sempre rappresentato tripletta da protagonista, goal in una sicurezza per il club in cui tutte le “finali”, per un totale di Un Milito ritrovato, milita.C 20 goal realizzati in campio- 22 in campionato e poi il mon- freddo sotto porta nato fino a qui, e la sensazione di diale, da comprimario, ma essere di fronte ad un giocatore pur sempre un mondiale. “e bravo nel fare che ha vissuto una solo annata Vacanze ridotte, prepara- negativa in carriera. Basta dare zione incentrata alla Su- reparto. l’editoriale di... uno sguardo ai numeri della sua percoppa europea e via Roberto avventura europea per trovare su- con il valzer degli infor- Scarpini bito la conferma. 12 goal in 6 mesi tuni. Tanti e spesso cau- al Genoa la prima stagione, 21 l’anno sati dalla voglia di tornare a confezionando un assist straordinario a successivo 53 marcature in tre anni di lottare subito con i compagni Sneijder per il parziale due a uno. Difesa Real Saragozza. Poi ancora Genoa e i quando i muscoli erano ancora a del pallone perfetta e passaggio millime- 24 goal della prima stagione nella mas- rischio. La risultante è stato un cam- trico. Bravo Diego e bravo, onestamen- sima serie. Reti belle e fondamentali pionato con 5 reti e più in generale un te ad Andrea Straccioni” che da subito con i rossoblù arrivati ad un passo dalla anno molto al di sotto della storia del ha sottolineato l’importanza di lavorare ad una squadra impostata tatticamente in questa direzione. Il futuro riparte da qui, Milito sarà nell’Inter del futuro an- Ieri, oggi e domani Diego Milito cora la punta di diamante. L’argentino, e dietro a lui, ragazzi in grado di costru- principe. L’attualità parla di un Milito ri- ire una squadra solida e piacevole, con trovato, freddo sotto porta (16 goal solo la qualità delle giocate primo obbiettivo. nel 2012) e bravo nel fare reparto. Un Un rinnovamento che prosegue e per il Milito tornato ad essere fondamentale quale, in sede di mercato, servono anche per la causa nerazzurra. Una storia che i soldi della Champions League. Milito si rinnova nei numeri, ma soprattutto serve per raggiungere l’Europa che con- dal punto di vista tattico, con il 22 ne- ta e l’Europa che conta serve a rinnovare Inizia la sua carriera razzurro nuovamente in possesso di una l’Inter. Quasi un gatto che si morde la professionale come dj condizione fisica straripante, situazione coda. Una equazione che cerca una solu- nelle radio lombarde ne- che gli consente di “fare reparto” e di zione. Un’equazione però, che mantiene gli anni ‘80. Primo volto giocare nel ruolo che più di tutti gli è una sola variabile. Lui, Diego Alberto ad apparire nell’ago- congeniale e cioè la punta unica in una Milito il principe del Bernal, quello che sto del 2000 su Inter Channel, segue ininter- squadra schierata con due o più giocatori in tanti hanno dato per finito solo per rottamente i nerazzur- di qualità. Per averne un esempio basti una stagione appannata e che ha sempre ri con le cronache dal riguardare la partita di Udine dove da segnato con continuità. ‘92 ed è la voce ufficia- solo è riuscito a “tenere alta” la squadra Ieri, oggi e domani. le del canale tematico. TMW magazineTUTTOmercatoWEB com storiegiallorosse 14 hi segue as- di quesiti legati alle prestazioni dei significativo. tiva per la Roma, è che ciò s i d u a m e n t e singoli, ai quali non sarà semplice Passiamo al centrocampo. possa ripetersi a breve anche questa rubrica dare adeguate risposte. Che Fernando Gago non per lui. dedicata alle Iniziamo dalla difesa. Steke- fosse un top player l’avevamo Chiudiamo con l’attacco. vicende giallo- lenburg ed Heinze, nel bene intuito dalla facilità con cui il I diciassette milioni spesi per C rosse, sa bene e nel male, hanno confermato Real Madrid aveva deciso di l’ingaggio di Osvaldo sono quale sia il mio pensiero in quanto ci si aspettava da loro, lasciarlo partire. A mio modo stati in gran parte ripagati dal relazione alle ”prodezze” compiute dal sig. dunque, l’indiziato numero uno per un di vedere, l’argentino è co- rendimento fornito e dai gol Luis Enrique Martinez Garcia, nel cor- possibile taglio risponde certamente al munque un discreto centro- realizzati dall’ex attaccante so della sua attività quale allenatore della nome di Simon Kjaer. Il danese ha mo- campista che in un reparto ridisegnato con dell’Espanyol. l’editoriale di... Roma. Nessuna sorpresa dunque, nell’ap- strato lacune tecniche evidenti ma certa- maggiore accortezza, può tranquillamente La continuità, tuttavia é venuta meno per Roberto prendere che le ultime esibizioni fornite mente acuite dal sistema di gioco pensato rappresentare un’alternativa interessante. una lunga serie di problemi fisici e com- Bernabai dall’ex squadrone giallorosso, poco o nul- da Luis Enrique. In una difesa altissima e Miralem Pjanic ha talento e carattere. Per portamentali. E’ proprio su quest’ultimo la aggiungono ai concetti che ho avuto il velleitariamente chiamata a costruire, le ca- sciorinare il suo repertorio ha bisogno di aspetto che occorre riflettere, valutando piacere di esplicitare nei mesi scorsi. Il bi- ratteristiche dell’ex difensore palermitano, essere supportato da una adeguata coper- se esista o no, la possibilità di inquadrare lancio è già chiaramente delineato nei suoi basate essenzialmente sulla fisicità, hanno tura. I suoi limiti fisici non gli consentono l’italo-argentino all’interno di parametri etici accettabili. La stagione di Fabio Borini, é speculare ri- spetto a quella di Osvaldo solo per quanto è giunto il momento del “redde rationem” riguarda gli infortuni. I continui stop han- no penalizzato la continuità dell’ex gioca- passaggi essenziali, anche al di là di ciò che segnato ineluttabilmente il passo. Sareb- di creare e contrastare. Resta comunque un tore dello Swansea. Per riscattarlo la Roma potrà accadere in seno alla lotta (?) per la be interessante capire che tipo di apporto interessante investimento per il futuro. dovrà investire parecchi quattrini, cercan- conquista del terzo posto. Kjaer potrebbe offrire in una difesa meno Eric Lamela ha pagato l’incapacità dello do di superare la concorrenza di società La stagione si avvia a conclusione con un sbilanciata e più equilibrata. Certo investire staff tecnico di gestirne l’irruenza tipica- importanti: le qualità ci sono e l’impresa segno rosso evidente, mortificante ed as- altri sette milioni per il suo riscatto potreb- mente giovanile agevolandone la crescita- può tranquillamente valere la candela. solutamente ingiustificato se rapportato be far pensare, al momento, ad un autenti- umana ancor prima che tecnica-attraverso E tanti milioni servirebbero anche per agli investimenti economici effettuati dalla co suicidio finanziario. passaggi obbligati. portare a conclusione l’acquisto di Bojan, nuova dirigenza. La gestione del tecnico Sarà oltremodo complicato recuperare i Lo stesso Totti alla sua età, fu sottoposto ammesso che il Barcellona non decida di asturiano, al quale personalmente auguro 4.5 milioni spesi per l’acquisto ad alcuni bagni di umiltà che riprendersi l’ex promessa del calcio ca- possa trovare maggior fortuna in altri con- di Josè Angel. Il ragazzo ha ne fortificarono il carattere talano. Personalmente ritengo che le pur testi, lascia in eredità innumerevoli punti limiti talmente evidenti che preservandone la qualità. Il considerevoli qualità tecniche del giocato- Nato a Roma il 6 febbra- interrogativi e pochissime certezze. Met- sembra impossibile non aver- capitano ebbe però la for- re non riescano a controbilanciare le evi- io 1956, entra a far parte tendo da parte le valutazioni sull’allenatore, li verificati preliminarmen- tuna di incrociare la propria denti lacune palesate sul piano della perso- di TMC nel ‘90 anche l’aspetto più preoccupante ed interessante te. Tecnica approssimativa, strada con quella di maestri nalità e della concretezza. Il suo apporto come telecronista di tre nel contempo, riguarda le indicazioni for- totale assenza di personalità del calibro di e’ stato accademico ed impalpabile. Non edizioni dei Mondiali e di tre Europei. Per sei sta- nite dalla rosa: soprattutto dai nuovi. Mi ed evidente inadeguatezza e Zdenek Zeman. L’augurio mi sembra esagerato affermare che il suo gioni è uno dei telecroni- spiego meglio. Il campionato della Roma, al calcio di livello superiore, che rivolgo al campioncino strombazzatissimo arrivo nella capitale, si sti della Liga Spagnola, con le sue incongruenze, con i suoi scon- sono lacune che non fanno argentino, che ritengo un possa inserire nel novero delle ingannevoli dal 2002 passa a La7 di certanti alti e bassi, lascia aperta una serie intravedere per lui, un futuro grande giocatore di prospet- fascinazioni iberiche di stagione. cui oggi è Caporedattore. foto di Alberto Fornasari TMW ma azineTUTTOmercatoWEB com g i Re del mercato 15 el mondo del calcio sono in La situazione quando cambiò? pochi a poter vantare di aver ri- “Dopo la vittoria del Mondiale nel coperto nel corso della propria 1982. Due anni prima era arrivato vita professionale molti fra i in Italia Paulo Roberto Falcao assi- ruoli più importanti che questo stito da un certo Cristoforo Colom- N ambiente mette a disposizione. Nel 1983 ho iniziato a bo, capace di strappare alla Roma Calciatore, direttore sportivo e, oggi, procurato- un’ingaggio ben superiore allo stesso re, sono le tre tappe che hanno fatto di Moreno guardarmi attorno Bruno Conti che in Spagna conquistò Roggi uno dei grandi di questo sport. “Avevo solo “ il titolo di Campione del Mondo. As- nel tentativo di capire 25 anni quando ho appeso le scarpette al chiodo - ci sieme al dott. Guaglieri, nel 1984 sono spiega dagli uffici della Playground, nella zona cosa potessi fare in riuscito a creare la mia società la Play- sud di Firenze -. Giocavo ad Avellino e arrivato il ground, ormai arrivata al ventottesimo mese di dicembre decisi di smettere a causa dei miei in- questo ambiente anno d’età”. fortuni. Nella stagione successiva, 1978/1979, entrai Quali furono le sue prime mosse nella dirigenza del Prato in qualità di direttore sportivo. in questo ambiente? Ero molto giovane e per darmi un tono con i giocatori “Inizialmente parlai con quei giocatori che che erano più grandi di me mi vestivo sempre in maniera fino a pochi anni prima erano stati mie Moreno” Roggi Una vita fra calcio e solidarietà di Luca Bargellini - foto Federico De Luca

molto seria, con giacca e cravatta”. ancora ben definito. Il passaggio da dirigente a procuratore com’è “C’era Antonio Caliendo che aveva già intra- avvenuto? preso questa strada, ma con i giocatori che erano “Dopo l’esperienza al Prato ho lavorato per Lucchese, vincolati alle società, il ruolo del manager non Spezia, Reggiana e due mesi a Taranto quando poi ho era legato alla mera gestione dei contratti. Da- capito che non volevo più obbligare la mia famiglia a rio Canovi, d’altro canto, lavorava per l’As- girare l’Italia. Era la metà del 1983 e ho iniziato a soCalciatori in qualità di avvocato e dalla sua guardarmi attorno nel tentativo di capire cosa potessi posizione iniziò a muoversi sulla tutela dei fare in questo ambiente”. giocatori. Quello che però ancora mancava In quell’epoca il ruolo dell’agente non era era la mentalità”. Dario Paolillo TMW ma azineTUTTOmercatoWEB com g i Re del mercato 16

compagni: Antonio Di Gennaro, Giovanni Galli e Roberto Tancre- di. Poi ho sentito anche quelle che erano le opinioni di coloro, come Andrea Carnevale e Antonio Im- borgia, erano stati miei calciatori durante la parentesi da direttore sportivo. Feci questo per capire la fattibilità della mia idea e se veniva Di Canio alla Lazio. Si trattava di trovare la posi- accolta favorevolmente. Tutto andò zione giusta fra due personalità molto forti. Una dote in maniera positiva perché i giocatori per la prima volta fondamentale per fare la professione del procuratore è avevano una persona terza, esterna anche sul piano emo- quella di capire ciò che è meglio per il suo assistito, tivo, che li tutelasse nella sede della società per trattare andando anche contro, se necessario, alla convinzione le situazioni contrattuali. Spesso, infatti, i giocatori, non del giocatore stesso per poi convincerlo di ciò che è giusto hanno una chiara valutazione di loro stessi, o si sottova- fare. Serve ragionare, senza emotività nel mezzo. So- lutano o si sovrastimano. Dico questo perché era ciò che prattutto in un epoca di ristrettezze economiche come succedeva anche a me”. quella attuale”. Fra le tante trattative portate a termine ce n’è E come si convince un giocatore dal carat- una che ricorda in modo particolare? tere deciso come quello dell’ex attaccante “Direi quella con il presidente Lotito per portare Paolo biancoceleste? TMW magazineTUTTOmercatoWEB com i Re del mercato17 “Paolo è stato il giocatore che mi ha dato la possibilità di estrinsecare tutte le sfaccettature del mestiere del procu- ratore. Durante la sua carriera siamo passati dall’aver “toccato” l’arbitro durante la sua avventura in Premier League a grandi stagioni come quella con il Napoli. Pro- Ho avuto il vantaggio prio dopo la sua avventura in azzurro Di Canio ha dato prova della sua grande personalità”. di dover iniziare a Ovvero? “guadagnarmi da vivere “Il cartellino di Paolo era di proprietà della Juventus e nel mondo reale all’età dopo la stagione in prestito in Campania tornò a Torino. La società bianconera però decise di non confermarlo e così giusta, attorno ai 25 mi misi alla ricerca di una nuova sistemazione. Arrivò anni, anziché a 40. il Genoa, non c’erano altre alternative, ma parlando con lui decidemmo di attendere ancora. Nonostante a me non

piaccia lasciare il certo per l’ignoto, Paolo riuscì a tra- smettermi tranquillità. Lui continuò ad allenarsi da solo ” e poco dopo io riuscì a portargli una proposta da parte del Milan. A quel punto mi guardo e disse: “Hai visto che avevo ragione io ad aspettare”. Davvero notevole. Parlando invece di giovani promesse, come occorre comportarsi e cos’è importante per la fase di scouting? “Sarà una banalità ma oggi sono decisive la competenza e i contatti. Quando ho iniziato a fare questo mestiere non c’era molta concorrenza e così avevo abbastanza campo libero. Andavi al Viareggio, che era il vero banco di prova, e ti mettevi in contatto con i giocatori che ti in- teressavamo, magari grazie ad altri tuoi assistiti che mi- litavano nel medesimo club. E’ in questo modo che sono arrivato a conoscere i vari Lentini e Venturin: grazie a Silvano Martina che avevo fatto trasferire dal Genoa al Torino dove giocavano i due ragazzi”. E’ così che è andata anche con Massimo Ambrosini, capitano del Milan? “Esattamente. Quando lui era a Cesena avevo in pro- TMW ma azineTUTTOmercatoWEB com g i Re del mercato 18 cura Scarafoni che giocava nella stessa squadra. Fu lui passa bene”. a dirmi, “Guarda qua c’è un ragazzo davvero forte”. Un’avventura che proprio Andai in Romagna a vederlo giocare, poi parlai sia con grazie a lei ha conquistato lui che con la famiglia a Pesaro e chiudemmo l’accordo. una dimensione più im- Un’avventura che dura ancora oggi nonostante siano portante. passati diciassette anni”. “Le “Glorie Viola” esistono da molto tempo. Nel 1979 par-

tecipai ad un cam- per ciò che non è stata la carriera da calcia- pionato italiano tore? di ex giocatori che “Nessuno. Trenta anni fa ho reagito senza mai pensare vincemmo a Bolo- al fatto che avrei potuto giocare per altri dieci anni, ma gna. Poi assieme a ricordandomi sempre che ho avuto una bellissima car- tanti ex colleghi che riera che però è durata sei anni. Anzi, forse ho avuto il Oltre al Moreno Roggi procu- però io reputo soprattuto amici abbiamo iniziato a vantaggio di dover iniziare a guadagnarmi da vivere nel ratore ne esiste anche un altro pensare a come aiutare coloro che avevano bisogno. Ci mondo reale all’età giusta, attorno ai 25 anni, anziché a molto impegnato nella solida- siamo autotassati e grazie anche ad alcuni sponsor sia- 40. Quella è l’età giusta per iniziare a pedalare”. rietà verso i calciatori meno for- mo riusciti nel nostro obiettivo, tanto che oggi siamo in tunati. grado di fornire assistenza medica e riabilitativa attra- “Grazie all’associazione delle “Glorie Vio- verso una struttura presente presso l’ospedale fiorentino la”, composta da tanti ex giocatori che hanno ve- di Careggi gestita dal professor Galanti”. stito la maglia della Fiorentina cerchiamo di dare una Chiudiamo con un salto nel passato. Abbia- mano a chi ne ha bisogno. E’ un’attività che mi gratifica mo parlato dell’esperienza da dirigente, di molto a livello personale perché mi dà l’opportunità, as- quella di procuratore e anche del suo contri- sieme a tanti amici di una vita, di aiutare chi non se la buto nel sociale, ma c’è qualche rimpianto intervista di Luca Bargellini TMW magazineTUTTOmercatoWEB com i Collovoti presidenti 19 AGNELLI|10 BERLUSCONI|6 ZAMPARINI|2 La stagione è assolutamente positiva. Investi- Il Milan è stato eliminato dal Barcellona in Cham- Come al solito cambia molti allenatori, il Paler- menti mirati e perfetti, come quelli che hanno pions League e può andare, lo scudetto sembrava mo è una squadra che merita di più soprattutto portato Andrea Pirlo e Mirko Vucinic alla Ju- a un passo fino alla querelle Pato- Tevez. Forse in considerazione alla qualità che può disporre. ventus, ma il vero colpo è Antonio Conte. Bravo doveva dare retta a Galliani, perché da quel gior- La telenovela con Panucci è quantomeno stuc- 10anche a dare fiducia a Marotta, dopo un’annata 6no i rossoneri hanno perso la propria brillantezza, 2chevole. in chiaroscuro come quella scorsa. finendo per dilapidare cinque punti in campiona- to. L’incertezza della proprietà stupisce. PREZIOSI|1 POZZO|9 Spende e spande. Compra e vende. Alla fine Progetto, in casa Udinese, vuol dire davvero LOTITO|5 sono convinto che il Genoa si salverà. Però ha qualcosa. I friulani sono oramai una certezza Poteva arrivare comodamente ai preliminari di dato un’insicurezza rara all’ambiente, che ora- della nostra , vanno via grandi campioni Champions se si fosse rinforzato adeguatamen- mai brilla per instabilità, cambiando anche mol- e i sostituti non li fanno certo dimenticare. Ne- te a gennaio. Invece sceglie per la via del rispar- 1ti allenatori in corsa. I tifosi hanno bisogno di 9cessario complimentarsi con loro per il modo mio, cede Cissé e arriva solamente Alfaro (che certezze. di fare calcio. 5non ha inciso) più Candreva al posto di Honda. Troppo poco. La squadra è Klose dipendente e appena si rompe il tedesco le quotazioni bianco- AGNELLI|1 ad honorem PERCASSI|8 celesti scendono in picchiata. Qualora non dovesse rinnovare il contratto a L’Atalanta avrebbe 52 punti e non 46, potrebbe Del Piero. Il capitano meriterebbe un altro anno giocarsi addirittura il terzo posto che varrebbe con la casacca bianconera. l’accesso alla Champions League. Ha MORATTI|4 molti meriti come quello di fidarsi di Pierpaolo Annata segnata dai cambi di allenatore, prima Ga- 1 8Marino per costruire una rosa competitiva an- sperini, poi Ranieri, infine Stramaccioni. La squa- che nella massima serie, acquistando Denis e dra può ancora rimediare perché il campionato è Fulvio Collovati, opinionista Rai e pro- Moralez per dar qualità ulteriore a una squadra livellato verso il basso, ma le disavventure non si duttore della trasmissione che può contare anche su qualche giovane inte- dimenticano. Non si capisce mai se alcune decisio- 4 Campionato dei Campioni IL CAMPIONATO ressante come Bonaventura e Consigli. ni le ha avallate lui oppure qualche dirigente. lo puoi seguire su Odeon Tv dalle 20.45 (canale 177 Digitale Terrestre e canale DE LAURENTIIS|7 DELLA VALLE|3 914 della piattaforma Sky). DEI CAMPIONI Annata assolutamente positiva, il Napoli è stato La Fiorentina paga una stagione negativa, più nera La trasmissione va in onda eliminato dalla Champions rocambolescamente che viola. Troppi equivoci alla base, con Corvino tutte le settimane al martedì (20.45), per mano del Chelsea che oggi ammiriamo in fi- che sembrava potesse lasciare un anno fa e che in- mercoledì (dalle 22.30), nale, mentre in campionato la squadra è riuscita vece non è mai stato realmente al timone durante giovedì (ore 20.45) e la 7a non staccarsi troppo dal terzo posto e rischia 3la stagione. Non si capisce quale sia la nuova filo- domenica sera con Ste- di raggiungere il preliminare. Senza contare la sofia, in più i Vargas, i Cerci, i Montolivo erano uo- fano Peduzzi dalle 23. finale di Coppa Italia. Napoli è una realtà nuova mini mercato che la scorsa estate potevano andar- del nostro calcio. sene sono rimasti. Non certo con grandi risultati. VAI ALLA FAN PAGE SU FACEBOOK foto di Daniele Buffa | Image Sport TMW magazineTUTTOmercatoWEB com serieB 20 ome volano le vespe. E se il traguardo fi- nale dovesse essere il raggiungimento dei playoff la Juve Sta- Marco Sau è C bia avrebbe centrato un’autentica impresa sportiva. Già per- l’indiscutibile ché la squadra sapientemente guidata in panchina da è tornata a cre- “ valore aggiunto dere prepotentemente in un posto tra le l’editoriale di... prime 6. Lo ha fatto a suon di risultati, dell’undici Valentina 9 utili consecutivi, 4 vittorie di fila, lo ha fatto mettendo in mostra un gioco spu- stabiese Ballarini meggiante e in vetrina un talento come Marco Sau. L’attaccante sardo è l’indiscu- tibile valore aggiunto dell’undici stabiese perché a 25 anni ha finalmente raggiunto quella maturità calcistica che lo ha porta- to a segnare la bellezza di 21 gol proiet- tandolo al secondo posto della classifica marcatori. Bomber completo Sau, segna con una facilità incredibile, segna in tutti ” Come punge la Juve Stabia giocatore benché forte e talentuoso. La costa nulla dice il presidente del club i modi, destro, sinistro anche di testa pur Juve Stabia è anche Zito e il capitano Franco Manniello che insieme al suo ds non essendo un gigante. Il suo cartellino Maury, vero e proprio baluardo difen- Di Somma ha costruito un gran bel pro- è di proprietà del Cagliari ma è facile pre- sivo, è Scozzarella e Mezavilla, centro- getto aiutato anche dall’entusiasmo della vedere che quest’estate diventerà uno de- campisti con il vizio del gol, è Horacio gente di Castellamare. Per fare sognare Nata a Roma il 20 ottobre gli uomini mercato se è vero che su di lui Erpen che con quel suo sinistro magico questa matricola è arrivata la conferma 1975, inizia come Vj per Tmc2 per poi iniziare la hanno messo gli occhi anche molti club di è capace di inventare traiettorie incredi- di Piero Braglia che sarà l’allenatore della carriera di giornalista spor- serie A in primis la Roma. Sarebbe però bili. In più l’undici campano è riuscito Juve Stabia anche nella prossima stagio- tiva prima ad Eurosport e un errore credere che la Juve Stabia sia a non risentire troppo della partenza ne. Il campionato tra poco più di un mese dal 2004 per Sportitalia. E’ il volto della Serie B per soltanto Marco Sau perché in un campio- a gennaio di Riccardo Cazzola fino a emetterà i suoi verdetti, le vespe sono l’emittente e conduttrice di nato lungo, difficile e imprevedibile come quel momento tra i migliori centro- pronte a spiccare il volo chiamato playoff. Aspettando il calciomerca- la B, la differenza non la può fare un solo campisti del campionato. Sognare non to, sempre su Sportitalia.

Marco Sau foto di Luigi Gasia TMW magazineTUTTOmercatoWEB com i giganti del calcio 21 na parete da sette figli, ma quando uscivo da en ci cl o p ed i a scuola trovavo il tempo per andare dell’ultimo se- a divertirmi. Col baseball d’estate e colo. Papa Gio- col calcio in oratorio d’inverno. An- vanni Paolo II, davamo al ‘Sacro Cuore’, poi con la Pertini, Zoff, crescita hanno iniziato a propormi i U Falcao, Totti. E tanti provini calcistici”. ancora Maradona e Pelè. Tra de- Primo ammiccamento, però, diche e caricature, “campione” dal baseball americano. la parola più incorniciata. Siamo “Si, vennero a parlarne a casa, ma nell’ufficio di “Marazico” Bru- mio padre disse che ero piccolo e che noConti, tutto attaccato. Una non sarei andato negli USA. Ero un sola parola, tutta d’un fiato. Un bravo lanciatore, mancino natural- alieno del pallone e non perché mente”. viene da Nettuno. Sinistro da Ti appassionava il diamante? biblioteca a colori del calcio. “Da morire. Avevo uno zio che era Bruno Conti

La storia di CONTIClaudio Sottile e Alessio De Silvestronua - foto di Valeria Bittarelli

Per lui, tre tonalità: giallo, rosso e az- custode dello Stadio Comunale di Nettuno. Con la scusa zurro. Leggenda della Roma e della di andare a trovare mio cugino ero sempre in campo. Nazionale del Mundial, con quel 7 Giocando a baseball o come raccattapalle della squadra sul cotone accarezzato dai capelli. locale”. Palla c’è, palla non c’è, il tempo di Il pallone, appunto. una parola, tutta attaccata: Bruno- “Mi piaceva tutto lo sport in generale. Quando giocavo Conti. nell’Anzio, sono stato scartato da Bologna e Sanbe- Iniziamo dall’ABC: come si di- nedettese. Mi dicevano che ero bravo tecnicamente ma venta Bruno Conti? fisicamente non potevo giocare a calcio. Sono stato rifiu- “Mi piaceva giocare a baseball. Il mio pri- tato anche dalla Roma di Helenio Herrera, ma dentro mo sport era questo. Era un divertimento, di me non m’importava. Tanto giocavo a baseball. Fin con tutte le problematiche che c’erano. Eravamo quando, in un torneo dei bar, mi vide giocare Tonino TMW magazineTUTTOmercatoWEB com i giganti del calcio 22 Trebiciani, all’epoca secondo allenatore della Roma, ho fatto provino nel ‘73 e mi hanno preso”. Ti sei sempre divertito nel calcio? “Sì. Non potrò mai dimenticare quando Nils Liedholm mi portava, da Primavera, agli allenamenti al campo Nell’ambiente vado d’accordo ‘Tre Fontane’ e prima di un’esercitazione sui fondamen- tali mi chiamava per far vedere a gente della prima squa- con tutti, quando ci s’incontra dra, come De Sisti e Cordova, come si svolgesse. Era un “con gli ex compagni o con gli divertimento, mi riusciva naturale, avevo sempre questa voglia di migliorarmi. Lui mi ha insegnato stop di tacco, avversari sembra ieri. di stinco, di coscia, d’interno, d’esterno, come facevi a non divertirti?”. foto di Alberto Fornasari Hai amici veri nell’ambiente? “Vado d’accordo con tutti, quando ci s’in- contra con gli ex compagni o avversari sem- bra ieri. I più stretti sono Carlo Ancelotti” e . Con Carlo dividevamo la camera, eravamo in Nazionale, le fami- glie si frequentavano. Con Roby abbiamo condiviso, prima di trovarci alla Roma, l’anno al Genoa, il militare, vivevamo as- sieme. Amici come uomini prima che come atleti, c’è stima e rispetto. Persone rimaste umili nonostante il successo”. Il compagno e l’avversario più forte incontrato in carriera? “Per il compagno faccio due nomi. Prima Prohaska, continuità incre- dibile, non ha sbagliato una palla Lui sì che a volte mi ha messo in seria difficoltà”. l’anno con noi. Serietà e professio- L’errore che rifaresti? nalità incredibili. Poi Cerezo, aveva “Calcio di rigore col Liverpool. Non sono un rigorista, così. Maradona, quando eravamo capitani, mi abbrac- allegria, carisma, classe ma correva. l’ho sempre fatto però per la causa. Col Torino in due ciava e mi diceva di raggiungerlo a Napoli. L’anno dopo L’avversario, quello con cui ho fatto finali di Coppa Italia ho segnato, in Coppa Campioni vinsero Scudetto proprio nel periodo che avevo problemi grandi lotte… Claudio Gentile. Un è andata male. C’era bisogno perché non in molti se la con Viola per rinnovare il contratto. Davanti a un feno- cagnaccio, che sapeva come farmi in- sentivano. Poi il non andare a Napoli. Quando si è in- meno del genere chiunque, peraltro in scadenza, avrebbe cazzare, conoscendolo non abboccavo. namorati di questa maglia e di questa gente si fanno scelte tentennato”. TMW magazineTUTTOmercatoWEB com i giganti del calcio 23 Quando capiste che avreste vinto il mondia- giovanili il mio passato mi fanno passare per le di Spagna ‘82? patetico, dicono che sono cambiati i tempi”. “Quando abbiamo passato il primo turno trovammo Come giudichi l’odierna sovraespo- Argentina e Brasile, gli altri pensavano che saremmo sizione mediatica? andati a casa, anche dopo i problemi del primo turno. “Le televisioni pagano le società che a loro Nonostante la storia del black out con la stampa c’era volta hanno bisogno, è un discorso d’interesse. tanta compattezza, anche se sapevamo che andavamo a Ora nel pre gara ti fanno vedere le facce, quello incontrare fenomeni veri, eravamo convinti di avere una che ride, quello che saluta, è un discorso legato grande squadra. Al Brasile bastava pareggio o vit- al business. Poi penso che nelle trasmissioni toria, sono stati presuntuosi. Da lì abbiamo avuto tematiche dovrebbe esserci gente strada spianata. Possiamo dire di aver battuto di calcio, che insegni. tutto il mondo, Polonia, Perù, Camerun, Argen- Invece c’è chi fa tina, Brasile, Germania. Poi ho un aneddoto”. confusione, che Prego. per fare audien- “Ricorderò sempre, finito il primo tempo ce alza polvero- della finale, la reazione di Bearzot ni”. con Cabrini, ma non perché ave- C’è un gio- va sbagliato il rigore, bensì catore della perché era a pezzi. L’ha Roma attua- pompato, insultato, le che ti asso- l’ha fatto saltare in miglia? foto di Alberto Fornasari aria per spronarlo. “Francesco Totti. Ecco chi era Bearzot nel Totti è come Bruno mostrano nei momenti di difficoltà fare gruppo e motivare”. Conti per quello che ha fat- di essere quelli che tirano fuori la Sei in mezzo tra il to nella carriera e nella vita, squadra da una brutta situazione, bianco e nero e il co- per il legame a società e città. che ci tengono perché ce l’hanno lore, tra l’oratorio e la Francesco come me ha scelto di dentro, sfoderando professionalità tattica sfrenata: esiste legarsi ai colori, avrebbe potuto e bravura”. ancora l’essenza del cal- guadagnare molto molto molto Diba, Conti, Giannini, Tot- cio dei tuoi inizi? di più in altre realtà. Lui ha ti, De Rossi. Poi? “Per niente. Prima c’era passio- fatto anzi molto di più per i “Dopo Totti mi aspetto De Rossi. ne, attaccamento, sacrificio. Ora record che ha battuto e per gli Le cose vanno conquistate, France- girano procuratori, genitori esaltati. infortuni subiti”. sco l’ha fatto con i risultati e con i Da giovane per andarmi ad allena- E De Rossi? numeri”. re prendevo da solo il treno da Nettuno, arri- “Daniele, rispetto a Francesco, è come se ha iniziato Regalaci una fotografia per vavo alla Stazione Termini, metropolitana fino adesso. Deve col tempo dimostrare di arrivare ai livelli questi personaggi. alla Magliana, da lì a piedi fino al campo ‘Tre dov’è Totti, perché poi sono i numeri quelli che contano. Bearzot? Fontane’. La sera avevo paura che mi succedesse Daniele per adesso lo vediamo attaccato alla società, alla “Papà”. qualcosa e cercavo qualcuno di Nettuno per torna- maglia, ai colori. Poi è come se vogliamo parlare di Del Di Bartolomei? re assieme. Oggi quando racconto ai ragazzi delle Piero della Juventus, personaggi che tuttora ancora di- “Il capitano”. TMW magazineTUTTOmercatoWEB com i giganti del calcio 24 Presidente Pertini? Presidente Sensi? “Non basta un aggettivo. Era una persona con umiltà, “Ho avuto meno rapporti rispetto a Viola, con il quale alla mano, di quei personaggi con la faccia pulita, sape- sono stato anche calciatore, ma lo giudico un padre di vamo che gli italiani erano in mano a una persona del famiglia perché di tasca sua ha fatto sacrifici per portare genere. Italiano vero”. la Roma a grandi livelli, continuando la tradizione del Presidente Viola? padre ai tempi del campo ‘Testaccio’. Unico”. “Fenomeno, per quelle che erano le risorse e per quello che Zoff ? è riuscito a fare”. “Come Diba, stessi caratteri taciturni ma con gli attribu- ti usati nel momento giusto”. Liedholm? “Maestro in tutto, di vita e di sport. Con la sua tranquil- lità e signorilità aveva sempre la parola giusta”. Derby? “Partita sentita, prima e dopo. Direi che mi piacevano più le stracittadine di una volta, con sfottò veri, piuttosto che gli ultimi con i problemi d’ordine fuori dal campo”. Totti è un fratello, per il Rigori con il Liverpool? rapporto che abbiamo e per “Silenzio, come quello che c’era quando sono tornato a centrocampo dopo l’errore”. “i valori che accomunano le Curva Sud? “La mia vita”. nostre famiglie. Totti? “Fratello, per il rapporto che abbiamo e per i valori che accomunano le nostre famiglie”. De Rossi? “Gli ho fatto da chioccia, lo presi in uno stage estivo, da attaccante fu trasformato nel ruolo attuale, quasi un figlio, cresciuto nel modo giusto”. Bruno Conti? ” “lo lascio dire agli altri, per quello che ho fatto e che continuo a fare”.

intervista di Claudio Sottile e Alessio De Silvestro foto di Federico De Luca foto di Federico TMW magazineTUTTOmercatoWEB com saranno campioni 25 n cuore granata che gli batte Mole al Duomo imponendosi a suon di gol e po- dovuto sudarsi tutto quello che si è con- dentro al petto, una realtà e che parole. Gianmario Comi, figlio d’arte, non è quistato. un sogno chiamato Milan che partito dal basso come tutti e seppur portando Perché e come hai iniziato a giocare vive con una professionalità e un cognome importante per quello che ha rap- a calcio? una serietà non comuni in ra- presentato il padre nella storia del Torino, ha ne- “Io ho iniziato a giocare nei primi calci quando gazzi di appena 20 anni. Dalla gli occhi lo sguardo di chi ha ero al Chieri, nella società dove papà faceva il U direttore generale e li mi divertivo con tutti i miei amici. L’anno dopo mio padre andò al Torino e solo dopo sono venuto a sapere che già negli anni prima, sia il Torino che la Juventus mi avevano richiesto al Chieri. Lui non mi disse nulla perché ci teneva che io mi divertissi a giocare a pallone. Come Chieri eravamo fortissimi e quasi automati- camente siamo finiti in blocco al Toro”. Ti ricordi qualcosa di quei primi giorni? “Avevo circa 9 anni ed è stata un’emozione im- mensa per me indossare la maglia per la quale ho Gianmario Comi Un Toro rossonero di Pietro Mazzara - foto di Balti|Photoviews

tifato sin da bambino”. Fin da piccolo hai dunque vissuto la rivalità con la Juve. “Essere tifosi di una squadra è un conto, giocare per una società professionistica è un altro. Certo, essendo tifoso della squadra in cui giochi, certe partite le affronti in maniera diversa rispetto ad altre ma il lavoro è un conto, la fede è un altro. Per chi tifa Toro, la Juve è la rivale per eccellenza però quando entri in campo dai sempre il 100% anche contro le altre squadre”. C’è un ricordo a livello di calcio giocato al quale sei più legato? TMW magazineTUTTOmercatoWEB com saranno campioni 26

“Io mi ricordo molto quando ero negli Allievi Nazionali ci trasmetteva, giorno dopo giorno, e siamo arrivati terzi nella fase finale per lo scudetto. tutta la sua carica”. Avevamo un gruppo bellissimo con tanti ragazzi che più Proprio con Asta, due anni che compagni erano amici. Ci sentiamo tutt’ora e e credo fa, affronti il Milan nel tor- Essere tifosi che sia l’esperienza più bella che ho vissuto fino ad ora neo di Viareggio. di proprio per il clima e la tipologia di rapporti che si son “Com’è strana la vita eh. Mi ri- una squadra è venuti a creare in quel gruppo”. cordo quella partita molto bene “ Cos’ha rappresentato per te ? perché noi eravamo un gruppo un conto, giocare “Lo ha avuto come mister per quattro anni ed essere sta- molto giovane composto da molti per una società to un punto fermo delle squadre che allenava mi ha fatto ’92 mentre nel Milan c’era gente crescere molto perché mi responsabilizzava tanto. L’ho come Strasser, Oduamadi, Zigoni. professionistica apprezzato tantissimo anche come persona ma se devo Insomma giocatori più grandi e di essere sincero tutti gli allenatori che ho avuto mi han- una certa importanza ed esperta. è un altro no dato qualcosa. Avere una bandiera del Torino come Partita molto tesa e nervosa e negli Asta è stato bello perché lui oltre ad essere l’allenatore ultimi cinque minuti vincemmo con incarnava tutti quei valori tipici della società granata. gol di Taraschi su una mia sponda. E’ un tecnico molto bravo sotto tutti i punti di vista e E’ un bel ricordo perché per noi, ” TMW magazineTUTTOmercatoWEB com saranno campioni 27 che eravamo più piccoli, vincere contro il Milan voleva dire tantissimo”. Questa estate l’arrivo al Milan: come hai vis- suto il passaggio in rossonero? “Io dovevo andare via comunque. Dovevo andare a fare Se non sei buono a esperienza fuori e non potevo più rimanere a Torino. giocare a calcio è C’è stata una trattativa lampo durata due-tre giorni al “ massimo e si è concluso tutto. Sapere di essere arrivato normale che pesa al Milan è stata una grande emozione e ho preso la palla al balzo ed ho accettato subito”. essere figlio d’arte Com’è stato il passaggio da Torino a Mi- lano? “Sono due città abbastanza simili. Certo Mi- lano è più grossa e c’è molto più traffico (ride). A parte gli scherzi, ho la fortuna di potermi adattare ad ogni situazione e ambiente nel quale vado. Mio papà è di origini brianzole quindi mi sono ambientato bene dai”. Quanto pesa essere etichettato ” come figlio d’arte? “Se non sei buono a giocare a calcio è normale che pesa. Quando dimostri sul campo che quello che hai ottenuto te lo sei meritato, nessuno ti può dire nulla. Io, soprattutto quando giocavo al Torino, mi sono imbattuto anche in gente invidiosa perché ricollegavano il fatto che io giocassi al fatto che ero figlio di un dirigente della società. Io ho sempre giocato perché ho lavorato duramente dimo- strando con i fatti che non ero li per caso o per raccomandazione”. Possiamo dire che nessuno ti ha mai regalato nulla? “Assolutamente. Nessuno mi ha mai regalato nulla anzi, quando ero piccolo, mio padre non voleva che an- dassi al Toro perché voleva che io giocassi a calcio diver- tendomi con i miei amici e, soprattutto, non voleva ali- mentare voci sul fatto che io fossi un giocatore del Torino TMW magazineTUTTOmercatoWEB com saranno campioni 28

Antonino Asta di Raffaella Bon Antonino Asta, storica bandiera del Torino sapersi sempre adattare. E poi ha un gran è e sarà per sempre una delle figure più impor- fiuto del gol, visto che è sempre andato in doppia tanti per la carriera di Gianmario cifra. E’ bravo di testa, in acroba- Comi. Un tecnico che lo ha cre- zia, bravo da fermo. Trasforma in sciuto, svezzato, lanciato. “Con me oro ogni pallone che gli arriva in ha fatto dagli Allievi alla Prima- area di rigore”. vera -spiega Asta-, l’ho avuto per Che futuro prevede per il ra- quattro anni consecutivi. E’ già gazzo? pronto per giocare tra i grandi, tra “Andiamo sull’immediato. Cre- i professionisti, per capire le grandi do sia pronto anche per la B, la differenze che ci sono tra il mondo prossima stagione, potrebbe fare ovattato dei giovani e quello ester- la terza-quarta punta, anche se in no”. Lega Pro avrebbe più continuità. Sulla scia di Che giocatore è? Verratti e Immobile, però, ha le potenzialità “Ha dimostrato di avere grandi qualità, di per diventare un giovane importante”.

Quest’anno hai giocato con Si- fare il calciatore e la mia ambizione è quella di farlo moneandrea Ganz, componendo ad un determinato livello. Io sono tifoso di una squadra una coppia di figli d’arte. Sentite perché ci sono cresciuto, mio padre ha giocato nel Toro di aver smentito il tabù che vuo- e la famiglia di mia madre è tifosa del Toro ma se uno le i “figli di…” raccomandati per gioca in una squadra che va contro quella della sua fede giocare a calcio? calcistica, la deve affrontare al massimo se vuole essere “Abbiamo fatto 40 gol in due nella regular season (25 chiamato professionista. Ho un sogno professionale però Comi, 15 Ganz ndr) senza contare gli altri tornei. se lo dico non si avvera quindi me lo tengo per me”. perché ero suo figlio. Spesso, proprio per questo motivo, Abbiamo dimostrato che è inutile continuare, soprattutto sono stato anche cazziato oltre modo”. ai nostri livelli, a fare allusioni sulle parentele. Se sei C’è un aneddoto simpatico che ci puoi dire bravo, vai in campo e giochi. Credo che anche per gli sul rapporto con tuo papà? allenatori non sia facile perché anche loro, se le cose vanno “Mi ricordo che quando giocavo a Chieri doveva venirmi male, finiscono nel calderone della critica”. a prendere alla fine degli allenamenti verso le sei e mezza Se un domani dovesse esserci un Milan-To- di sera e lui si dimenticava e mia madre, quando sta‘- rino con te protagonista, magari con un gol. va per iniziare a preparare la cena gli chiedeva: ‘Dov’è Cosa faresti? Gianmario?’ e lui mi veniva a prendere dopo (ride)”. “Io sono sincero fino in fondo. Il mio lavoro è quello di intervista di Pietro Mazzara TMW magazineTUTTOmercatoWEB com estero 29 ino a qualche mese sta carriera spesa tra panchine di pro- Montpellier nell’èlite del calcio europeo. fa, sport a Mon- vincia e Under-21 francese. Il merito di La fedeltà al “progetto” nei fatti e non tpellier voleva dire Girard è stato quello di far crescere con solo nelle parole, ha prodotto un risul- soprattutto Nikola gradualità un gruppo portato nel 2009 tato di squadra, anche se poi nel 4-2-3- Karabatic, la glo- alla promozione in Ligue 1 e l’anno suc- 1 di Girard a spiccare sono i singoli, su ria della squadraF locale campione di cessivo in Europa League, e soprattutto tutti Olivier Giroud e Younes Belhanda. Francia da cinque anni, un fuoriclasse facendo insieme a Nicollin quello che Il primo arriva dalla gavetta: due anni capace di segnare anche 100 gol in una nessun’altra dirigenza avrebbe mai pen- fa era di Ligue 2 con il stagione. Ma è inutile che lo andiate a sato di fare. Confermare pressochè in Tours, ora ha in tasca un biglietto per cercare nella classifica marcatori di Li- blocco una squadra reduce da un anoni- l’Europeo conquistato con una stagione Federico gue 1: perché Karabatic è bomber sì, mo 14° posto nel 2011, metterci un paio da bomber completo. E’ un attaccante Casotti ma di pallamano, il vero sport cit- di facce nuove ed esperte in difesa (Hil- forte di testa, elegante nelle movenze, tadino a Montpellier. In que- ton e Bedimo), aspettare con pazienza la combattivo fino al 90’, spesso risolutore sta città di 260mila abitanti maturazione dei talenti, aggiungerci un a fil di sirena. Belhanda si avvia invece a nel sud della Francia, dalla pizzico di necessaria buona sorte: que- diventare il Grande Rimpianto del calcio grande tradizione sportiva, sta la ricetta vincente che sta portando il francese: ignorato a livello giovanile fino Favola Montpellier dalle banlieu del calcio al titolo in Ligue1

il calcio ha sempre avuto un ruolo mar- Euro. Un miracolo fino a un certo punto, al punto di fargli scegliere il Marocco, la ginale o comunque non centrale: no- perché nonostante un pubblico poco af- terra dei suoi avi, ed esploso proprio ora nostante abbiano vestito il bluarancio fezionato (15700 spettatori, la Mosson ne che, nello scacchiere di Blanc, ci sareb- giocatori come Blanc, Cantona, Val- può contenere il doppio) e mezzi limitati, be per lui uno spazio perfetto che non Nato a Milano il 12 febbra- derrama, Milla, Julio Cesar (quello della il modo per far quadrare il cerchio c’è. potrà mai più occupare. Ancora prima io 1978, nel 2001 inizia a Juventus), la gente continua a dividere Lo sa bene il presidente Louis “Loulou” La gente continua a della fine della Ligue 1, tutti si chiedono: collaborare con Eurosport, la passione per il calcio con quella per il Nicollin: a uno che ha fatto fortuna con rimarranno? Partiranno? Conoscendo per poi entrare a far parte rugby e la pallamano. Difficile però an- un’impresa di pulizie e nettezza urbana, il dividere la passione il fiuto per gli affari di Loulou Nicol- della redazione di Sporti- talia sin dall’inizio delle che per i più tiepidi restare indifferenti, calcio non può far paura. Fisico à la Obe- per il calcio lin, è lecito pensare a un doppio e ben trasmissioni, nel febbraio davanti a quello che France Football lix, è la felicità dei nostri colleghi d’Ol- “ con remunerato sacrificio. Lasciando che a quella per il 2004. Segue la Eredivisie ancora lo scorso febbraio ha definito il tralpe, perché quando apre bocca regala rugby e sentire la musica celestiale della Cham- per ben sei stagioni, at- “miracolo permanente” del Montpel- sempre un titolo, spesso politicamente la pallamano pions, tra qualche mese allo stadio della tualmente è il telecronista lier-Herault Sporting Club. Una società scorretto. In panchina lo stratega è Renè Mosson, siano i vari Stambouli e Cabel- della Ligue 1, del campio- nato Primavera TIM e dei con un budget di 33 milioni di euro, Girard, un passato da giocatore nel gran- la, le nuove leve di un vivaio da sempre principali eventi del calcio un’inezia nel calcio di oggi, in grado di de Bordeaux degli anni’80 e giunto a 58 fertilissimo, per un nuovo capitolo del europeo, oltre che anchor tenere testa al Paris SG e ai suoi petro- anni all’occasione della vita, dopo un’one- miracolo permanente, a Montpellier. per Sportitalia 24. ” TMW magazineTUTTOmercatoWEB com l’altra metà di... 30 ’attaccante dell’Atalanta Germàn “La sua generosità: è una persona che si Denis e la sua simpaticissima mo- dona agli altri al cento per cento, alle volte, è glie Natalia Peralta si sono cono- fin troppo buono”. sciuti adolescenti nella loro Ar- C’è un suo difetto che non sopporti? Lgentina: galeotto fu un pomeriggio in “Non ha tanti difetti, forse qualche volta è piscina. Da quell’incontro, però si per- un po’ disordinato”. sero di vista ritrovandosi così dopo sei E’ una persona scaramantica? anni in un pub della città. Il destino li vo- “No, assolutamente. Piuttosto, entrambi leva uniti e così è stato: “Ci siamo ritrovati siamo molto religiosi. Prima di una gara lui da maggiorenni e da quel momento - confida si affida sempre a Santo Espedito, molto ve- Barbara Natalia - non ci siamo più lasciati. Dopo un nerato in Argentina. Infatti il suo numero di Carere anno di fidanzamento aspettavamo già il nostro maglia, il 19, è in suo onore, perché in quella genitori e lui dei suoi perché avevamo litigato. primo bimbo, Mathias”. data ricorre la festività del santo”. Ora quando lo ricordiamo ci scherziamo sem- do, Julian (2 anni) a Come ti ha conquistato Germàn? Calcisticamente è soprannominato pre su (ride, ndr)”. Napoli. Julian è molto napoletano sia nel “E’ stato amore a prima vista, “El Tanque”, come mai? Avete tre splendidi bambini nati in carattere vivace e soprattutto nella sua testar- per entrambi”. “Questo nomignolo gli è stato dato dal suo luoghi diversi. daggine”. Cosa ti ha fatto innamo- professore in Argentina e significa carro ar- “Sì, Mathias (9 anni) a Cesena, Malena (5 Germàn che papà è? rare di lui? mato”. anni) a Buenos Aires e l’ultimo, il più testar- “Molto disponibile. Gioca spesso a calcio con il primo e poi con la femminuccia è un amore grande, sono molto legati. E’ un papà bravis- simo”. Come trascorrete il tempo libero? Un carro armato per marito “Con i bambini, oppure ci concediamo del tem- po per noi, lasciando i piccoli a casa e andando Natalia Peralta l’altra metà di... Germàn Denis al cinema o al ristorante”. Qual è la sua dimostrazione d’amore quotidiano? Com’è Germàn Denis nella vita pri- “Non usciamo mai da casa senza salutarci con vata? un bacio”. “E’ una persona buona, generosa e timida”. Cosa gli auguri per la sua carriera? Ricordi la proposta di matrimonio? La prima notte di nozze “Dopo Napoli ha avuto degli anni altalenanti “Sì, è avvenuta al telefono, quando giocava nel e di sofferenza, gli auguro con tutto il cuore, ora Cesena. Appresa la notizia che aspettavo un l’ho trascorsa a casa che siamo a Bergamo e ci troviamo benissimo, bambino, mi chiese di sposarlo”. dei miei genitori e lui che qui possa realizzare ciò che desidera e so- “ prattutto che sia sereno e felice. Questo è il mio Che ricordo hai del giorno del tuo dei suoi perché matrimonio? augurio che proviene dal cuore con un po’ di “Ci siamo sposati in chiesa il 28 giugno del avevamo litigato commozione perché alla lunga i sacrifici vengo- 2002, in Argentina. C’è un aneddoto curioso no sempre premiati e lui merita tanto, davvero. che devo raccontare sul matrimonio: la prima Vorrei ricordargli che deve credere in stesso, notte di nozze l’ho trascorsa a casa dei miei ” perché io credo molto in lui”. TMW magazineTUTTOmercatoWEB com questioni di cuore 31 cchi scuri, sguardi profondi vece ho una vera e propria ossessione per la Lazio”. come un abisso. Hanno at- Ride divertita Maria Grazia, mentre nella sua traversato il mondo conqui- mente si affollano in un attimo migliaia di imma- standolo per intero e non solo gini, di un marito in preda ai deliri domenicali… per la bellezza. Maria Grazia M: “Giulio è pazzo di Lazio, nel senso buono intendo. Cucinotta è il vero made in Lo scoprii solo dopo il matrimonio. Fu in occasione di un Italy cinematografico.O Da ‘Il Postino’, recitato al derby, quello del gol di Signori fra i fumogeni. Lì la sua fianco di Troisi, ad ‘Alfredo Baccarini’, l’ultima smisurata euforia gli fece cadere la maschera. Da quel fatica consumata dietro le cineprese come regi- giorno è stato un crescendo. La Lazio è un’ossessione, sta. Severa, ma dolce, decisa, ma irrequieta, Ma- tant’è vero che ha tentato di corrompere anche nostra ria Grazia cala i veli e si racconta in Esclusiva al figlia, sostituendole la ninna nanna con il ‘Non mollare nostro giornale, in compagnia del marito Giulio mai’ che cantano allo stadio”. Maria Grazia Cucinotta Amo mio marito e la sua ossessione per la Lazio di Alessandro Zappulla - foto di Valeria Bittarelli

Violati. Il lavoro, il menage familiare e le passioni Ma Giulia è della Lazio? comuni, come la piccola Giulia, frutto di un amo- M: “Si ovvio! Come avrebbe potuto essere altrimenti!? re lungo quasi diciotto anni. Un quadret- Considerate che in casa nostra il giallorosso to di famiglia perfetto, le cui tinte non è ammesso. A me sono stati tolti i raffigurano un armonioso ri- vessilli del Messina, perché rievoca- tratto di coppia; ritratto in cui no quei colori e a Giulia il papà a primeggiare sono sempre ha denudato Winnie the Pooh e solo due colori: il bianco per evitare l’accoppiata di tin- e il celeste proprio come te…” quelli della Lazio. Tra calcio e il tifo in casa Ma chi è laziale di voi ? Violati si respira un aria G: “Come chi? Ovviamente divertente. Insiste Giulio: io. Mary non sa quasi che cosa “Gliel’ho detto a mia figlia. significhi la parola calcio, io in- ‘Puoi cambia religione, politica, TMW magazineTUTTOmercatoWEB com questioni di cuore 32 marito o lavoro, ma non mi tradire mai! Non passare troppo distaccata dal mondo reale. Tutto è legato agli all’altra sponda calcistica. Ahahah!! (ride, ndr)”. Ma sponsor e ai soldi. Io ero innamorato della Lazio dei il calcio non è solo tifo e questo in casa Violati è Chinaglia, dei Wilson, dei Martini... Era uno sport alla base di tutto. L’ago della bilancia è sempre lei, più vero, meno legato ad aspetti corruttivi come il de- Giulio Violati: A mia madre Maria Grazia: “I tifosi come mio marito sono la parte naro…” dicevo che andavo a trovare bella di questo sport. Sono persone che resteranno degli Come nasce la tua lazialità ? degli amici in campagna ed eterni bambini. L’età media durante le partite non va “Nasce nel 1973, quando mio fratello mi portò a vede- oltre i quattro o cinque anni e questo è bellissimo secondo re un derby. Nel ’74 avevo il divieto da parte dei miei “invece sciarpetta al collo e me. Ma guai a nascondere sacche di violenza dietro alla genitori di andare allo stadio, visto che avevo solo sette via allo stadio a vedere la Lazio genuinità del supporter. I delinquenti restano tali in ogni anni. Ricordo quel rigore di Chinaglia contro il Foggia ambito della società e devono finire in galera. Il tifo è una all’ultima giornata, ascoltato da una radiolina sotto il cosa, la violenza è altro”. letto con la paura che sbagliasse. Poi di lì in avanti ho Ma il calcio piace a Maria Grazia? seguito spesso la Lazio, anche in trasferta e lo feci di “Si diciamo che mi emoziono in particolare con la na- nascosto dai miei genitori. A mia madre che era seve- zionale. Quando gioca l’Italia mi accorgo che intorno rissima, raccontavo sempre la stessa frottola. Ossia le alla squadra si crea un senso di aggregazione e questo dicevo che andavo a trovare degli amici in campagna ed lo trovo fantastico”. Quindi il calcio come forza di- invece sciarpetta al collo e via allo stadio a vedere la rompente, non solo passione sportiva, ma anche Lazio…” strumento sociale, un po’ come il cinema. “Vero C’è un vostro idolo nello sport e nel cal- ” il cinema unisce – spiega Maria Grazia – ed è per cio? questo che il nostro prodotto cinematografico andrebbe G: “Non ho dubbi: stimo molto Peruzzi, che esportato di più. Dentro ai film c’è la comunicazione dei è un amico, direi Chinaglia per il trasporto valori di un Paese. Oggi si mangia nei fast food perché emozionale del momento, ma il mio va di moda, così come vanno per la maggiore i jeans o le giocatore preferito è Fiorini. scarpe di note marche americane. Invece nel mondo è lo Fu grazie a lui che la La- stile italiano ad esser considerato unico, ma è mal spon- zio iniziò la sua rinasci- sorizzato. Ecco perché anche gli attori e le attrici italiane ta…” escono sconfitte dai confronti con i corrispettivi america- M: “Io non seguo ni”. Da un lato all’altro della famiglia il lavoro che da vicino il calcio, spesso divide, ma a volte avvicina. ma sicuramente Giulio Violati chi è? stimo Angelo “Il figlio di Carlo Violati, ex-proprietario della Fer- Peruzzi. Lui e rarelle, il Marito di Maria ed ora il papà di Giulia. sua moglie sono Insomma ho spesso crisi d’identità. Scherzi a parte, sono una splendida un imprenditore e faccio il produttore di mia moglie, oltre coppia…” a possedere altre attività…” Mamma Ma- Hai mai pensato di entrare nel mondo del ria Grazia e calcio, magari telefonando a Lotito? papà Giulio. “No mai. E’ un mondo che vivo da tifoso e basta. Cre- Che tipi sono? do che il pianeta calcio si stia sviluppando in maniera M: “Mio marito è il TMW magazineTUTTOmercatoWEB com questioni di cuore 33 Maria Grazia è palpabile a 360° dai sentimenti al lavoro e nello scrigno dei desideri anche i sogni uniscono e non dividono. “Progetti futuri? Parecchi – rivela Maria – Abbiamo appeno finito di produrre Tulpa. Un triller psicologico diretto da Federico Zampa- glione, con attori e attrici del calibro di Michele Placido e Claudia Gerini. Si tratta di un ottimo prodotto cinema- tografico diretto da Federico, che secondo me è il nuovo re dell’horror italiano”. Dal grande schermo alla vita di coppia, Giulio svela il domani della famiglia Violati: “Vogliamo un maschietto (ride, ndr). Devo portarlo con me allo stadio”. Le ultime battute poi, sintetizzano il filo doppio che lo legano alla fi- glia Giulia: “Mi piace ridere e direi che come famiglia ci piace ridere. Pensate che nella mia radio in auto ho sintonizzata un’unica stazione: Radio Sei (la radio dei laziali, ndr). Quando sento i gol commentati ed urlati dai radiocronisti, mi fermo nel traffico ad emu- larli e a gesticolare come un ‘pazzo’. Mia figlia a quel punto prima scoppia a ridere e poi cambia canale per farmi smettere perché si vergogna!! Insomma tra noi c’è un rapporto unico e come al solito c’è di mezzo la Lazio!!” Al cuor non si comanda verrebbe da dire. A Giulio, Maria Grazia e Giulia batte forte e sempre nella stessa direzione, ma so- padre perfetto. È quel padre che avrei sempre voluto ave- prattutto nella stessa cornice. Quella bianco re io. L’ho sposato per amore e perché sapevo che sarebbe e celeste della prima squadra della capitale. stato fantastico come genitore. Oggi infatti posso permet- Infondo il motto della Curva Nord è anche termi di girare il mondo e lavorare tranquilla, perché so un po’ un marchio di famiglia: “Non mollare che loro stanno bene insieme. Questo non mi rende invi- mai…! Sotto ogni profilo. Questo è il senso del nostro diosa, anzi. Mi sento tranquilla insomma, sono certa che vivere”. Parola di Giulio Violati e Maria Grazia in mia assenza Giulio è perfetto con la bimba”. Cucinotta. G: “Maria Grazia è la persona più generosa del mondo. Anche per questo l’ho sposata, non solo perché è bellis- sima. Credo però che potrebbe fare di più, nel senso che spesso punta troppo alla perfezione, ma per me va bene già così com’è…” È l’idillio famigliare che si ricrea, in quel qua- dretto dipinto sin dalle prime sfumature di que- sto ritratto. L’intesa perfetta che unisce Giulio e intervista di Alessandro Zappulla TMW magazineTUTTOmercatoWEB com fototifo 34

CESENA-JUVENTUS - Foto di Daniele Buffa|Image Sport

LAZIO-NAPOLI - Foto di Marco Iorio|Image Sport BARCELLONA-REAL MADRID - Foto di Cesar Cebolla Alfaqui|Image Sport

NOVARA-JUVENTUS - Foto di Giuseppe Celeste|Image Sport ATLETICO MADRID-REAL MADRID - Foto di AlterphotosAcero|Image Sport TMW magazineTUTTOmercatoWEB com webcorner 35 La voce del web Calcio & Web a cura di Max Sardella FIRENZEVIOLA.it alla C alla Champions. di Luca Bargellini Dallo Zaccheria all’Al- lianz Arena. Da Ventura a Mazzarri. In pochi anni laD società azzurra e i calciatori del Napo- I n una stagione in cui la Fiorentina non ha regalato alcun tipo di gioia ai tifo- li sono stati protagonisti di una grande si viola dare a quest’ultimi la possibilità di esprimere le loro opinioni è una scelta di scalata, proprio come Facebook. Nel grande valore. Questo è quanto ha deciso di fare la redazione di FirenzeViola.it, 2004, infatti, mentre Mark Zuckerberg testata giornalistica ormai da diversi anni punto di riferimento per tutti i supporter fondava il più importante social network gigliati sul web, attraverso Facebook. “La nostra pagina sul più importante social al mondo, il presidente De Laurentiis si preparava a scrivere la storia del Napo- network mondiale - spiega Andrea Giannattasio, redattore di FirenzeViola.it - è li. E’ così proprio come Facebook, in divenuto in breve tempo uno strumento importantissimo per capire quale sia il senti- questi anni gli azzurri hanno avuto una mento della tifoseria gigliata su tutti gli argomenti che riguardano il pianeta viola”.

grande evoluzione, sul campo e sul web. foto di Daniele Buffa | Image Sport Sul suo sito personale Lavezzi – www. elpocholavezzi- Una cosa ancora più rilevante in una stagione com - ha scelto un come quella attuale, piena di difficoltà per la for- modo davvero origi- mazione di Delio Rossi. nale per invitare i suoi Napoli 2.0 “Esatto e la riprova arriva dai numeri: negli ultimi mesi ab- fan a seguirlo sui social biamo avuto una crescita esponenziale degli iscritti, che da network. Nella home e a capo: De Laurentiis poche migliaia sono divenuti oltre diciottomila. Questo ci per- page infatti c’è questa mette di entrare in contatto con tutte le correnti di pensiero simpatica scritta: “Ce vedimme ‘ncoppa ‘a come Mark Zuckerberg presenti nel popolo viola e di dialogare con loro. In calce alle Twitter e ‘a Facebook”. nostre notizie spesso nascono discussioni prolifiche ed interes- Il Pocho sa come farsi amare e sa usare cietà ha messo a disposizione contributi santi. Certo, vista la situazione attuale della Fiorentina a bene i social network: parla spesso con i speciali dedicati a chi ama la squadra. E volte i toni vanno sopra le righe, ma è in quei momenti che suoi tifosi, posta splendide foto e rega- inoltre per chi vuole essere sempre ag- interveniamo noi della redazione, per moderare e tenere il dia- la ai fortunati fan estratti le sue maglie. giornato su tutte le ultime novità del Na- logo entro i canoni della correttezza”. Walter Gargano invece è protagonista di poli c’è “iSSCN” l’applicazione ufficiale autoscatti su Twitter. Sul suo account uf- per vivere in tempo reale le ultime dai ficiale – www.twitter.com/Garga- campi, per non perdersi tutte le news, le Una finestra, quella di Facebook, che permette anche agli stessi gio- noOfficial – l’urgano azzurro info sui calciatori, le immagini esclusive catori viola e alla dirigenza gigliata di avere un quadro chiaro della come un vero e proprio rituale, e per condividere foto e video sui social realtà del tifo fiorentino. prima di ogni partita posta le network. La passione azzurra non si fer- “Il nostro obiettivo primario è quello di fidelizzare il maggior numero di utenti pro- sue foto per salutare i fan. Per ma mai, neanche sul web. Come si dice: prio per dare un quadro fedele del popolo che segue i colori viola in tutto il mondo. Una chi invece non vuole perdersi vedi Napoli e poi…clicchi! cosa che ha la sua utilità anche nei confronti della società chiamata nei prossimi mesi tutte le novità del Napoli sul sito Vuoi far conoscere la tua a riconquistare la fiducia dei propri tifosi”. ufficiale – www.sscnapoli. Commenta l’articolo sul blog di Max: fanpage sui social network it - nella sezione fanzone la so- www.maxsardella.it o il tuo forum dedicato su TMWmagazine? Scrivi a: [email protected] www.tuttomercatoweb.com - [email protected] Amaranta.it Esfutbol.net Fedelissimoonline.it Footballpress.net TMW Monza-news.it ricordadi Gianluca Losco Padovasport.tv Palermo24.net Vuoi fare pubblicità su Zerocinquantuno.com Soccerstars.net Tuttochievoverona.it Direttore: Mario Sacchi Direttore: Matteo Bursi Tuttoalbinoleffe.com Tuttoatalanta.com questo magazine? Visita: Tuttob.com Tuttochampions.it Milano Tuttofantacalcio.it Carlo Petrini Milannews.it Verona Fcinternews.it Tuttohellasverona.it Direttore: Antonio Vitiello Torino Direttore: Domenico Fabbricini Tuttolegapro.com tmwmagazine.com Se c’è una cosa che ci insegna il calcio, è Parma Tuttomantova.it Genova Bologna Tuttomondiali.it Sportsbook24.net che la sua storia è importante. Gli schemi Direttore: Simone Lorini Tuttonocerina.com Cesena gli altri siti del Network TMW Tuttopremier.it si evolvono, i moduli cambiano, ma non si Firenze Tuttoprovercelli.com Tuttoreggina.com Tuttocesena.it può dimenticare quello che fu. C’è un’at- Tuttojuve.com Direttore: Daniele Mazzari Direttore: Francesco Cherchi tualità in tutto, e questo vale anche per temi Torinogranata.it Direttore: Marina Beccuti caldi e scomodi come il calcioscommesse Firenzeviola.it Roma Direttore: Tommaso Loreto Tuttobari.com Tuttomercatoweb.com Direttore: Andrea Dipalo Apple Store ed il doping. Carlo Petrini li toccò entram- Android Market Bari Ovi Store bi, anche se con vesti diverse. Nel 1980 finì Napoli

Lecce nello scandalo del calcioscommesse e ven- Pianetagenoa1893.net Apple Store Apple Store Direttore: Marco Liguori Sampdorianews.net ne squalificato per tre anni (ridotti dopo Direttore: Diego Anelli Salentosport.net Direttore: Marco Montagna Apple Store Apple Store la vittoria dei Mondiali da parte dell’Italia); Android Market Android Market Cagliari successivamente riuscì a concludere la sua Apple Store Apple Store Android Market Android Market carriera da calciatore. Una carriera che lo Palermo Vocegiallorossa.it Lalaziosiamonoi.it Tuttonapoli.net Direttore: Alessandro Carducci Apple Store Apple Store vide vestire molte maglie e nella quale si Direttore: Alessandro Zappulla Catania Direttore: Francesco Molaro Android Market Android Market tolse la soddisfazione di vincere una Cop- Tuttocagliari.net Direttore: Christian Seu Apple Store Apple Store pa dei Campioni con il Milan e una Coppa

tmwmob.com tmwmob.com Italia con il Torino. Una volta appese le

Itasportpress.it scarpette al chiodo, Petrini tornò ad essere Tuttopalermo.net Direttore: Giuseppe Castro Direttore: Rosario Carraffa famoso all’inizio del nuovo millennio, ma stavolta nei panni di scrittore. Proprio nel Vuoi leggere la recensione del tuo libro su TMWMagazine? 2000 pubblicò la sua autobiografia, “Nel LA RECENSIONE Scrivi a [email protected] fango del Dio pallone”: una vera denun- cia, narrata in prima persona, contro le pratiche del doping che già erano dilaganti Fuorigioco di Gianfrancesco Turano negli anni Sessanta e Settanta. La denun- Calcio e potere. Da Della Valle e Berlusconi, da Preziosi a Moratti. La vera storia dei Presidenti di Serie A cia si estende poi contro il sistema-calcio in generale, nel quale le società decidono In una società di massa come quella contemporanea avere lista Gianfrancesco Turano. Un rapporto privilegiato perché masse. E’ così che - restringendo il campo ai dieci presidenti in anticipo le il favore delle folle è la chiave del successo. Detenere il po- lo sport – e il calcio in particolare – ha sempre avuto un ruo- più rappresentativi della nostra Serie A - potere può voler dire partite e dove tere è conseguenza di un’opera di convincimento che - al di lo fondamentale nella vita e nell’immaginario collettivo dei usare il proprio club come esempio di successo per l’ascesa i calciatori non là di quelle che possono sembrare le apparenze - non vuol popoli contemporanei. Il potere non ha tardato a scoprirlo in politica, ottenere favori economici in campi extracalcisti- hanno un’etica. dire quasi mai persuadere con argomenti logici. Significa, al e soprattutto a partire dai regimi totalitari ha cominciato a ci, usare questa fama per entrare nell’èlite dell’imprenditoria Preoccupato contrario, trascinare attraverso simboli e avvenimenti che consolidarsi proprio tramite grandi manifestazioni sportive. nazionale o, narcisisticamente parlando, per gloria personale. soprattutto dal più della mente devono convincere l’inconscio delle masse. Nel 1934 il successo dell’Italia nel Mondiale giocato in casa Una squadra di calcio è cosa sostanzialmente diversa da una tema delle so- Questa situazione è stata perfettamente fotografata già nel diede rinnovato lustro all’intero regime. Due anni dopo, la normale azienda. Guidarla vuol dire, salvo rari casi, andare in- stanze illecite, e 1895 da Gustave Le Bon, un fine psicologo francese che con sfarzosa e mastodontica organizzazione dell’Olimpiade da contro a ingenti perdite economiche, a segni meno in bilancio dal loro diffon- le sue opere ha influenzato non poco il pensiero del secolo parte della Germania nazista fu una straordinaria arma di che possono essere ripianati solo con importanti aumenti di dersi anche fra successivo: “Nell’anima collettiva – si legge nella “Psicologia propaganda usata da Adolf Hitler. capitale. Al contrario di una normale azienda, un importante i giovani, Pe- delle folle” - , le attitudini intellettuali degli uomini, e di con- club di Serie A è però capace di dare una legittimità pubblica trini aderì nel seguenza le loro individualità, si annullano. L’eterogeneo si L’efficace e irrazionale rapporto tra calcio e potere è seguito più unica che rara. Un’arma resa potentissima dalle migliaia di 2006 all’Asso- dissolve nell’omogeneo e i caratteri anche alla caduta dei regimi totalitari tifosi che quotidianamente seguono la loro squadra del cuore. ciazione Vittime del Doping. Un impegno inconsci predominano”. e al consolidarsi delle democrazie nel sociale per cercare di eliminare, o almeno mondo occidentale. S’è sviluppato, Tra scalate, favori e operazioni economiche non sempre limitare, una delle cose che contribuisce a La premessa è necessaria per meglio Fuorigioco ovviamente, in forme diverse e con di- trasparenti, il libro è quindi capace con numeri, bilanci e rendere il calcio malato. Ieri come oggi. introdurci al rapporto tra ‘Calcio’ e di Gianfrancesco Turano verse accezioni della parola potere che informazioni dettagliate di descrivere l’ascesa al potere dei ‘Potere’, inizio del sottotitolo del li- Editore Chiarelettere si sono allontanate dalla classica idea dieci uomini che fanno girare la Serie A, la giostra più po- bro “Fuorigioco” scritto dal giorna- Prezzo: 14,50 euro di potere come controllo diretto sulle polare del nostro paese.