Crociera Nell'artico
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Crociera nell’ARTICO Svalbard e Terra di Francesco Giuseppe Crociera naturalistica nelle regioni artiche per ammirare ambienti spettacolari, animali polari, ghiacciai e iceberg 15 giorni Gran parte delle scoperte geografiche sono state compiute solcando i mari. Per il piacere di esplorare, senza la pretesa di scoprire, ci imbarcheremo anche noi ma non affidandoci a grandi navi da crociera bensì a motonavi di piccole dimensioni, con incontri culturali a bordo e più intime aree comuni dove non si troverebbe a suo agio il classico “crocierista” in vacanza. Nessuna rinuncia al confort che, nella giusta misura, renderà più gradevoli e accoglienti le cabine (vere e proprie suites) e la permanenza a bordo. Coerenti con la nostra filosofia di viaggio, riabilitiamo la nave a mezzo di trasporto e non a luogo stesso di vacanza, per raggiungere delle località uniche e altrimenti irraggiungibili! Questa crociera prevede la visita delle remote e poco visitate isole dell’arcipelago russo di Francesco Giuseppe per incontrare gli orsi polari, trichechi e uccelli artici nel loro selvaggio ambiente naturale con frequenti discese a terra a mezzo gommoni Zodiac, condotti da esperte guide. Ma anche l’arcipelago delle Svalbard, anch’esso abitato da una ricca fauna artica e punto di arrivo e di partenza della crociera grazie all’aeroporto di Longyearbyen. PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenze: - 4 Luglio 2018 - 18 Agosto 2018 1º giorno / Milano – Oslo – Longyearbyen (isole Svalbard) Partenza da Milano Malpensa al mattino con voli di linea per Oslo e coincidenza per Longyearbyen, l’insediamento più popoloso delle Svalbard con circa2000 abitanti. Arrivo in serata, trasferimento libero in hotel. Cena libera e pernottamento. 2º giorno / Longyearbyen (isole Svalbard) – imbarco e inizio crociera Mattinata libera per visitare questo piccolo centro abitato. Interessanti il Museo Polare e l'Airship Museum (con reperti e documenti relativi al volo del Dirigibile Italia e all'operazione di recupero dei superstiti). Pranzo libero. Nel pomeriggio trasferimento a bordo della nave, assegnazione delle cabine, cena e pernottamento. Generalmente la nave inizia a navigare verso le ore18,00-20,00. Si tratta di una spedizione in un vero e proprio deserto Artico. Come tale, il nostro percorso e le esplorazioni sono fortemente dipendenti dalle condizioni meteo-marine di ghiaccio che si incontrano. Il nostro esperto capitano e il capospedizione decideranno l'itinerario migliore in funzione delle condizioni ambientali. Si può essere certi che saranno prese le decisioni migliori per effettuare tutte le visite possibili di questo angolo selvaggio e remoto della regione artica. Arcipelago delle Svalbard Le Svalbard sono un arcipelago del mare Glaciale Artico, territorio norvegese. Le isole coprono un'area di 62.000 km². Le isole più grandi sono Spitsbergen (39.000 km²), Nordaustlandet (14.600 km²) e Edgeøya (5.000 km²). Non ci sono strade tra gli insediamenti sulle isole; i trasporti sono effettuati con imbarcazioni, aerei ed elicotteri, nonché in motoslitta. Per trattato militare le isole sono neutrali, e quindi non è presente personale militare di nessuna nazione. Le Svalbard potrebbero essere state scoperte già nel XII secolo, ma la prima scoperta incontestabile delle Svalbard fu fatta dall'olandese Willem Barents nel 1596. Le isole servivano da base internazionale per la caccia alle balene nel XVII e XVIII secolo. Erano inoltre anche la base di partenza per molte esplorazioni artiche. La sovranità norvegese venne riconosciuta nel 1920, anno nel quale l'area venne demilitarizzata da un trattato. La Norvegia prese in carico la loro amministrazione nel 1925. Fu dalle Svalbard che il 23 maggio 1928 il dirigibile Italia, al comando di Umberto Nobile, partì per il Polo Nord, spedizione che come noto ebbe un tragico epilogo. 3º-4° giorno / Navigazione nell’oceano Artico (mare di Barents) Ci sveglieremo già in navigazione. Suggeriamo di recarsi spesso sul ponte per tenere d’occhio le prime eventuali balene (megattere e balene Minke) mentre navighiamo. Queste giornate in mare non significano però ozio o noia. Ci saranno delle conferenze, le presentazioni del nostro team di spedizione e gli ospiti invitati, socializzare con nuovi amici nella confortevole lounge della nave, un vero e proprio salotto. Oppure scaldare i muscoli in palestra prima delle passeggiate e delle altre attività che verranno fatte sulle isole dell’arcipelago artico russo Franz Joseph. 5º-11°giorno/L’arcipelago Francesco Giuseppe Iniziamo la nostra esplorazione dell’Arcipelago di Francesco Giuseppe sbarcando alla stazione Nagurskoye su Alexandra Land per le procedure di ingresso in Russia. La durata di questa sosta dipende dalle autorità, ma si cercherà di ridurla al minimo. Si dovrà alla fine ripassare per questa stazione russa. Nei giorni seguenti il capo delle guide e il capitano della nave faranno il possibile per ottimizzare sia gli avvistamenti della fauna sia le discese a terra, tenendo presente che le condizioni atmosferiche (che nel mondo artico cambiano velocemente) e del ghiaccio marino alle volte limitano la possibilità di raggiungere certi luoghi. Il nostro obbiettivo è quello di offrire una buona varietà di scenari, navigazioni con gommoni Zodiac e frequenti discese a terra. Naturalmente per una spedizione esplorativa così particolare è necessario una grande flessibilità, perchè c’è da tenere presente che la sicurezza dei partecipanti e della nave hanno la priorità. La Terra di Francesco Giuseppe L’arcipelago, territorio russo, è composto di 191 isole coperte per la maggior parte da ghiacciai e sono praticamente disabitate. Si trova nel mare di Barents, al confine con il mar Glaciale Artico e il mare di Kara, a nord della Novaja Zemlja. Il punto più a nord è Capo Fligely, sull'Isola del Principe Rodolfo che si trova a 81° 52' N. L'arcipelago dista solo 900 km dal Polo Nord. L'arcipelago fu scoperto nel 1873 dagli esploratori polari austriaci Payer e Weyprecht, che gli diedero nome in onore dell’Imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria-Ungheria. Siccome la spedizione era organizzata privatamente, e non ufficialmente, queste isole non sono mai diventate parte dell'Impero austro-ungarico. Nel 1926 le isole furono annesse all'Unione Sovietica, e si insediarono pochissimi abitanti solo per scopi di ricerca e militari. L'accesso con le navi è possibile solo in pochi mesi durante l'estate e necessita di permessi speciali. L'arcipelago è di origine vulcanica, ed è composto da basalti del Terziario e del Giurassico; sebbene coperto prevalentemente dal ghiaccio, esistono anche zone coperte solo da muschi e licheni. La parte nord- orientale è interamente coperta dalla calotta polare durante tutto l'anno. L'isola maggiore è la Terra del Principe Giorgio che misura 110 km da capo a capo. La più alta cima delle isole si trova sull'Isola Wiener Neustadt e raggiunge i 620 m. I nostri obbiettivi che si cercherà di raggiungere (ma come spiegato non sono garantiti) sono: Bell Island prende il nome dalla montagna a forma di campana (bell) che domina l'isola ed è un simbolo di tutto l'arcipelago. Il nome è stato dato dalla Artic Exploration inglese di Leigh Smith. Visitiamo la casa ben conservata costruita dai membri della spedizione nel 1880. Nella Northbrook Island. Qui Leigh Smith e il suo equipaggio hanno dovuto trascorrere 10 mesi dopo che la loro nave a vapore fu stritolata dal ghiaccio e affondò vicino alla costa. Per 3 anni 1894-1897 la base fu posizionata in quest’area. I membri di questa spedizione hanno dato un grande contributo all'esplorazione dell'arcipelago. Cape Flora è anche il luogo dove avvenne il memorabile incontro tra l’esploratore Jackson e Nansen. Oltre ai vari monumenti e croci che testimoniano questi eventi storici, Capo Flora è famosa per i suoi spesso strato di muschi di color rosso intenso, verde e giallo. Le alte scogliere a sud di Cape Flora sono un habitat affollato di grandi colonie di uccelli marini. Le volpi artiche sono ospiti frequenti in quest’area. A Tikhaya Bay sull’isola di Hooker. La stazione fu in funzione dal 1929 al 1959. E’stata la prima base di ricerca sovietica e una delle più settentrionali al mondo. Il sito è ben conservato. Tikhaya Bay è famosa anche per la sua enorme scogliera che è un rifugio per migliaia di uccelli marini. Sull’isola di Alger c’è la storia dell’American Arctic Exploration guidata da A. Baldwin. Immensi iceberg alla deriva caratterizzano la zona e vivono orsi polari. Cape Tegetthoff sull’isola di Hall è il luogo preferito per i fotografi: enormi scogliere che ricordano le pinne dorsali degli squali immerse nel mare. Abbiamo in programma di sbarcare al Capo per visitare i resti delle strutture in legno costruite dalla spedizione americana del 1898-1899, che aveva come obbiettivo quello di raggiungere il Polo Nord. In questa zona sono molto frequenti gli incontri con gli orsi polari. Sulla punta meridionale dell’isola di Wilczek vi è la tomba solitaria del macchinista Otto Krisch, che era un membro della spedizione austro-ungarica “Polo Nord Expedition di Payer e Weyprecht”. La spedizione non riuscì a conquistare il Popo Nord, ma scoprì accidentalmente queste isole fino allora sconosciute. Se sarà possibile raggiungeremo Capo Fligely su Rudolf island e saremo nel punto più settentrionale della nostra spedizione. I paesaggi glaciali sono davvero spettacolari e pensate che in questa zona sono solo da pochi anni che arrivano i visitatori con le navi; per millenni quest’area è stata disabitata e frequentata solo dalla fauna artica. Le isole di Stolichki e di Appolonova sono frequentate da una colonia di più di 600 trichechi. Navigheremo con i nostri gommoni e spesso gli animali si avvicinano curiosi. Qui si possono anche osservare colonie di gabbiani d'avorio. Capo Norvegia su Jackson Island è il luogo dove i famosi esploratori norvegesi Fridtjof Nansen e Hjalmar Johansen svernarono nel 1895-1896 dopo aver fallito il tentativo di raggiungere il Polo Nord.