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PEPPINO IMPASTATO

QUANDO: 9 maggio 1978.

DOVE: a (), sulla linea ferrata Palermo-.

VITTIMA: Giuseppe “Peppino” Impastato, 30 anni, proviene da una famiglia legata alla criminalità organizzata; il padre Luigi è stato confinato durante il fascismo, lo zio e altri parenti sono mafiosi, il cognato del padre era il boss , ucciso con una Giulietta al tritolo nel 1963. Il corpo di Peppino, adagiato sui binari, viene fatto esplodere con una carica di tritolo.

MOVENTE: non è suicidio, come forze dell’ordine e magistratura tentano di dimostrare. Impastato, ancora ragazzo, rompe col padre e se ne va di casa. Avvia un’attività politico-culturale antimafiosa. Lotta coi contadini espropriati delle terre per l’ampliamento dell’aeroporto di Punta Raisi; nel 1975 costituisce il gruppo Musica e cultura; l’anno dopo apre Radio Aut, per denunciare gli affari di Cosa nostra e in particolare quelli del boss Tano Badalamenti. Nel 1978, è candidato alle comunali, nelle liste di Democrazia proletaria. Viene sequestrato e ucciso, prima delle elezioni.

IL CASO È: chiuso. Anche grazie al fratello Giovanni e alla madre Felicia Bortolotta Impastato, viene individuata la matrice mafiosa del delitto. Nel 2002 Badalamenti è condannato all’ergastolo; l’anno prima il suo vice, Vito Palazzolo, ha ricevuto una condanna a 30 anni di carcere. Don Tano muore nel 2004 in un carcere del New Jersey (Usa), dove era rinchiuso dal 1984. g

PEPPINO IMPASTATO

QUANDO: 9 maggio 1978.

DOVE: a Cinisi (Palermo), sulla linea ferrata Palermo-Trapani.

VITTIMA: Giuseppe “Peppino” Impastato, 30 anni, proviene da una famiglia legata alla criminalità organizzata; il padre Luigi è stato confinato durante il fascismo, lo zio e altri parenti sono mafiosi, il cognato del padre era il boss Cesare Manzella, ucciso con una Giulietta al tritolo nel 1963. Il corpo di Peppino, adagiato sui binari, viene fatto esplodere con una carica di tritolo.

MOVENTE: non è suicidio, come forze dell’ordine e magistratura tentano di dimostrare. Impastato, ancora ragazzo, rompe col padre e se ne va di casa. Avvia un’attività politico-culturale antimafiosa. Lotta coi contadini espropriati delle terre per l’ampliamento dell’aeroporto di Punta Raisi; nel 1975 costituisce il gruppo Musica e cultura; l’anno dopo apre Radio Aut, per denunciare gli affari di Cosa nostra e in particolare quelli del boss Tano Badalamenti. Nel 1978, è candidato alle comunali, nelle liste di Democrazia proletaria. Viene sequestrato e ucciso, prima delle elezioni.

IL CASO È: chiuso. Anche grazie al fratello Giovanni e alla madre Felicia Bortolotta Impastato, viene individuata la matrice mafiosa del delitto. Nel 2002 Badalamenti è condannato all’ergastolo; l’anno prima il suo vice, Vito Palazzolo, ha ricevuto una condanna a 30 anni di carcere. Don Tano muore nel 2004 in un carcere del New Jersey (Usa), dove era rinchiuso dal 1984. g

Non toccate Festa di paese a Cinisi (Palermo) all’inizio degli anni Cinquanta. Il primo bambino, da Tano Seduto sinistra, è , con il papà, Luigi. Al centro, con gli di Tiziano Marelli - L’Europeo 2006 n. 4 occhiali scuri, c’è il boss mafioso Gaetano (Tano) Badalamenti. g

Non toccate Festa di paese a Cinisi (Palermo) all’inizio degli anni Cinquanta. Il primo bambino, da Tano Seduto sinistra, è Giuseppe Impastato, con il papà, Luigi. Al centro, con gli di Tiziano Marelli - L’Europeo 2006 n. 4 occhiali scuri, c’è il boss mafioso Gaetano (Tano) Badalamenti. g

PEPPINO IMPASTATO

le invece per uno come il figlio che avrebbe Nonostante venisse da una famiglia legata alla mafia, sin voluto frapporre tutta la distanza possibile da ragazzo non aveva avuto remore nel denunciare Cosa fra sé e quel mondo di omertà rappresenta- to dal boss. La famiglia – ci sono anche la nostra e il boss Tano Badalamenti. Punizione: Peppino mamma Felicia (che diventerà un’icona della lotta per la verità sulla morte del figlio) Impastato fu fatto saltare in aria. I provarono e il fratello Giovanni – respira mafia a pieni polmoni, da generazioni. a celare la traccia mafiosa. Vent’anni dopo, grazie alla Mafioso di piccolo cabotaggio il padre battaglia della madre e del fratello, è stata fatta giustizia (piccolo commerciante); mafioso di grosso calibro invece lo zio Cesare Manzella (per questo al confino durante il fascismo, e poi erso le ore 0,30-1,00 chiudere subito un’antipatica partita giudi- saltato in aria nel 1963 per lo scoppio di del 9 maggio 1978, ziaria, iniziata appena poco prima del ritro- un’autobomba); mafioso praticamente tut- “ persona allo stato vamento di un altro cadavere eccellente, to il contesto d’attorno, centrato sulla figura V ignota, presumibil- quello di all’interno di una Re- di Badalamenti, criminale che assurgerà al mente identificantesi nault rossa: successe il pomeriggio dello ruolo di boss della zona (lo dichiarerà anni in tale Impastato Giuseppe, si recava a stesso giorno, in via Caetani a Roma. Acca- dopo Tommaso Buscetta a Giovanni Fal- bordo della propria autovettura Fiat 850 al- dimento, quest’ultimo, di impatto scon- cone) proprio in quel periodo. Destinato, l’altezza del Km 30-180 della strada ferrata volgente per la storia della nostra Repubbli- quindi, quasi “naturalmente” a essere uomo Trapani-Palermo, per ivi collocare un ordi- ca, e capace nell’immediato di relegare in d’onore anche lui, Peppino invece si ribella gno dinamitardo che, esplodendo, dilania- secondo piano, per tanto e troppo tempo, appena raggiunge l’età della ragione. E lo fa va lo stesso attentatore”. Al di là del tono bu- un omicidio di mafia camuffato da attenta- nella maniera che secondo quei codici è for- rocratico-inquisitorio, quelle appena ripor- to maldestro, in cui la vittima “deve essere” se considerata la peggiore: diventando co- tate sembrano le certezze di un’inchiesta già per forza anche l’esecutore. munista e militando nei gruppi della sinistra conclusa. La sicumera con cui sono vergate extraparlamentare. Naturalmente ribelle, queste poche righe, invece, è frutto delle UN CONTESTO TUTTO MAFIOSO negli atteggiamenti e nel look, Peppino si ri- “conclusioni” a cui è velocissimamente Personaggio e interpreti di una trama che, vela ben presto un grande animatore, in una giunto – con l’ausilio delle indagini dei ca- del resto, ha ben saputo comunicare il regi- zona dove solo questo è sufficiente a susci- rabinieri giunti sul posto – il procuratore ag- sta Marco Tullio Giordana, nel 2000, gra- tare sospetti. Fonda un circolo, Musica e giunto Gaetano Martorana, solo poche ore zie a uno splendido film, protagonista un cultura, dove si proiettano film, si tengono dopo l’episodio in questione, la mattina di esordiente Luigi Lo Cascio: per chi cono- concerti e si organizzano dibattiti; con l’av- martedì 9 maggio 1978. E corrispondono sceva Peppino, la scelta dell’attore risulterà vento delle radio libere (siamo all’inizio del per intero al testo del fonogramma inviato azzeccata anche per l’impressionante somi- 1976, ha appena 28 anni) si mette a com- sul caso al procuratore generale di Palermo, glianza fisica fra i due. Il titolo della pellico- battere via etere contro tutto il sistema che accompagnate dal titolo: “Attentato alla si- laè quello della distanza che intercorre fra la regola la vita di quella parte di Sicilia, a Ci- curezza dei trasporti mediante esplosione casa della famiglia Impastato e quella del nisi, paesone stretto fra Palermo e l’aero- Peppino Impastato dinamitarda”. Rappresentano anche il ten- boss Gaetano (Tano) Badalamenti: sol- porto di Punta Raisi. Uno dei cavalli di bat- (il primo da destra), tativo di archiviare subito il caso di “tale Im- tanto “cento passi”. Una distanza minima taglia della sua Radio Aut sarà proprio quel- davanti a uno pastato Giuseppe”. Un “tale” che invece tut- per il padre di Peppino, Luigi; inconcepibi- lo contro la costruzione della terza pista del- dei pannelli della ti chiamavano Peppino: gli amici e i com- mostra Mafia e pagni di fede politica che lo conoscevano e territorio, nella quale tutti quelli che impareranno a conoscerlo Naturalmente ribelle, negli atteggiamenti e nel vestire, il fondatore di Radio Peppino si rivela ben presto un grande animatore, in una Aut denunciava le da quel giorno. Fu vittima prima della ma- speculazioni edilizie fia poi di uno Stato interessato a tentare di zona dove solo questo è sufficiente a suscitare sospetti realizzate da Cosa nostra. 196 g

PEPPINO IMPASTATO

le invece per uno come il figlio che avrebbe Nonostante venisse da una famiglia legata alla mafia, sin voluto frapporre tutta la distanza possibile da ragazzo non aveva avuto remore nel denunciare Cosa fra sé e quel mondo di omertà rappresenta- to dal boss. La famiglia – ci sono anche la nostra e il boss Tano Badalamenti. Punizione: Peppino mamma Felicia (che diventerà un’icona della lotta per la verità sulla morte del figlio) Impastato fu fatto saltare in aria. I carabinieri provarono e il fratello Giovanni – respira mafia a pieni polmoni, da generazioni. a celare la traccia mafiosa. Vent’anni dopo, grazie alla Mafioso di piccolo cabotaggio il padre battaglia della madre e del fratello, è stata fatta giustizia (piccolo commerciante); mafioso di grosso calibro invece lo zio Cesare Manzella (per questo al confino durante il fascismo, e poi erso le ore 0,30-1,00 chiudere subito un’antipatica partita giudi- saltato in aria nel 1963 per lo scoppio di del 9 maggio 1978, ziaria, iniziata appena poco prima del ritro- un’autobomba); mafioso praticamente tut- “ persona allo stato vamento di un altro cadavere eccellente, to il contesto d’attorno, centrato sulla figura V ignota, presumibil- quello di Aldo Moro all’interno di una Re- di Badalamenti, criminale che assurgerà al mente identificantesi nault rossa: successe il pomeriggio dello ruolo di boss della zona (lo dichiarerà anni in tale Impastato Giuseppe, si recava a stesso giorno, in via Caetani a Roma. Acca- dopo Tommaso Buscetta a Giovanni Fal- bordo della propria autovettura Fiat 850 al- dimento, quest’ultimo, di impatto scon- cone) proprio in quel periodo. Destinato, l’altezza del Km 30-180 della strada ferrata volgente per la storia della nostra Repubbli- quindi, quasi “naturalmente” a essere uomo Trapani-Palermo, per ivi collocare un ordi- ca, e capace nell’immediato di relegare in d’onore anche lui, Peppino invece si ribella gno dinamitardo che, esplodendo, dilania- secondo piano, per tanto e troppo tempo, appena raggiunge l’età della ragione. E lo fa va lo stesso attentatore”. Al di là del tono bu- un omicidio di mafia camuffato da attenta- nella maniera che secondo quei codici è for- rocratico-inquisitorio, quelle appena ripor- to maldestro, in cui la vittima “deve essere” se considerata la peggiore: diventando co- tate sembrano le certezze di un’inchiesta già per forza anche l’esecutore. munista e militando nei gruppi della sinistra conclusa. La sicumera con cui sono vergate extraparlamentare. Naturalmente ribelle, queste poche righe, invece, è frutto delle UN CONTESTO TUTTO MAFIOSO negli atteggiamenti e nel look, Peppino si ri- “conclusioni” a cui è velocissimamente Personaggio e interpreti di una trama che, vela ben presto un grande animatore, in una giunto – con l’ausilio delle indagini dei ca- del resto, ha ben saputo comunicare il regi- zona dove solo questo è sufficiente a susci- rabinieri giunti sul posto – il procuratore ag- sta Marco Tullio Giordana, nel 2000, gra- tare sospetti. Fonda un circolo, Musica e giunto Gaetano Martorana, solo poche ore zie a uno splendido film, protagonista un cultura, dove si proiettano film, si tengono dopo l’episodio in questione, la mattina di esordiente Luigi Lo Cascio: per chi cono- concerti e si organizzano dibattiti; con l’av- martedì 9 maggio 1978. E corrispondono sceva Peppino, la scelta dell’attore risulterà vento delle radio libere (siamo all’inizio del per intero al testo del fonogramma inviato azzeccata anche per l’impressionante somi- 1976, ha appena 28 anni) si mette a com- sul caso al procuratore generale di Palermo, glianza fisica fra i due. Il titolo della pellico- battere via etere contro tutto il sistema che accompagnate dal titolo: “Attentato alla si- laè quello della distanza che intercorre fra la regola la vita di quella parte di Sicilia, a Ci- curezza dei trasporti mediante esplosione casa della famiglia Impastato e quella del nisi, paesone stretto fra Palermo e l’aero- Peppino Impastato dinamitarda”. Rappresentano anche il ten- boss Gaetano (Tano) Badalamenti: sol- porto di Punta Raisi. Uno dei cavalli di bat- (il primo da destra), tativo di archiviare subito il caso di “tale Im- tanto “cento passi”. Una distanza minima taglia della sua Radio Aut sarà proprio quel- davanti a uno pastato Giuseppe”. Un “tale” che invece tut- per il padre di Peppino, Luigi; inconcepibi- lo contro la costruzione della terza pista del- dei pannelli della ti chiamavano Peppino: gli amici e i com- mostra Mafia e pagni di fede politica che lo conoscevano e territorio, nella quale tutti quelli che impareranno a conoscerlo Naturalmente ribelle, negli atteggiamenti e nel vestire, il fondatore di Radio Peppino si rivela ben presto un grande animatore, in una Aut denunciava le da quel giorno. Fu vittima prima della ma- speculazioni edilizie fia poi di uno Stato interessato a tentare di zona dove solo questo è sufficiente a suscitare sospetti realizzate da Cosa nostra. 196 g

PEPPINO IMPASTATO

1 giugno 1977 – Vittorio Bruno, vicedirettore del Secolo XIX, è il primo di 12 giornalisti “gambizzati” nel corso del mese di giugno. Tra gli altri, vengono colpiti Indro Montanelli (nella foto), del Giornale Nuovo, ed Emilio Rossi, direttore del Tg3. Gli attentati sono rivendicati dalle Br del gruppo Walter Alasia.

l’aerostazione, eventualità appetita natural- Peppino scompare la sera del 9 maggio 1978. Le indagini mente dalle cosche, per ragioni di appalti e non sono riuscite a ricostruire l’esatta dinamica dei fatti: di possibile ulteriore smistamento dei cari- chi di stupefacenti spediti dai “fratelli” delle sono mancate del tutto le testimonianze dirette famiglie americane. Le sue trasmissioni ra- diofoniche, caratterizzate da un palinsesto un’auto pirata che si dilegua. Nessuno ha vi- i due paesi, e lui trascinato da più persone tutto votato alla controinformazione, non sto nulla. Intanto, al culmine del suo impe- nel casolare poco distante dal punto in cui il cessano praticamente mai di picchiare du- gno sociale, Peppino si è presentato candi- corpo è stato trovato dilaniato. Qui, proba- ro sui personaggi malavitosi del luogo, arri- dato alle elezioni comunali di Cinisi nelle fi- bilmente, è stato ucciso per essere poi diste- vando addirittura a osare l’inosabile: la pre- le di Democrazia proletaria; viene anche so sui binari e fatto letteralmente a pezzi dal sa per i fondelli tout court – il “contenitore eletto, ma “alla memoria”. La consultazione tritolo. All’1.40 di quella notte, il macchini- quotidiano” (così diremmo oggi) da lui ge- è fissata per il 14 maggio, la domenica suc- sta del treno Trapani-Palermo, Gaetano stito si chiama “Onda Pazza” – di Badala- cessiva alla scoperta del suo corpo dilania- Sdegno, all’altezza della località Feudo – in menti, che nelle sue vere e proprie jam ses- to. Prende 260 preferenze “post-mortem” e territorio di Cinisi – avverte un forte scosso- sion al microfono Peppino chiama “Tano il suo partito il 6%: un exploit per la zona, ne; ferma subito la locomotiva e scende a Seduto”,senza preoccuparsi di celare l’iden- analogo a quello registrato dalla Democra- osservare il binario, scoprendo che è tran- Nella foto sopra, al centro, Impastato mentre legge un foglio, assieme ad alcuni giovani del circolo Che Guevara, che raccoglieva i militanti dei movimenti di sinistra. tità del protagonista dei suoi attacchi e di zia cristiana di Cinisi, che raggiunge il suo ciato. A quel punto avverte il dirigente della In basso, a destra, i funerali di Peppino, sequestrato e ucciso il 9 maggio 1978. Dietro la bara, da destra: la zia Fara, il fratello Giovanni, la madre Felicia e Felicetta tutti i suoi più stretti accoliti. massimo storico e sfiora la maggioranza as- stazione ferroviaria che a sua volta avvisa al Vitale, moglie di Giovanni. A sinistra, don Tano Badalamenti, ai ferri. Il boss di Cinisi, morto nel 2004, venne condannato all’ergastolo per l’omicidio di Impastato. In breve tempo il padre lo caccia di casa e soluta con il 49% dei consensi. telefono i carabinieri; quando questi arriva- il paese gli fa terra bruciata intorno; vicini gli no sul posto si accorgono immediatamente restano la madre, il fratello e gli amici e SUBITO I DEPISTAGGI che la linea è divelta per un tratto di circa compagni della nuova sinistra, che sono an- La sera di quel martedì 9 maggio 1978, al- mezzo metro e che nel raggio di altri 300 so- che quelli che gravitano intorno alla radio. l’uscita dalla radio Peppino saluta gli amici no sparsi resti umani. Poco tempo prima del suo assassinio muo- e dice loro che deve andare a , un Immediatamente cominciano quelli che re anche il padre, appena tornato da un centro poco lontano da Cinisi. Da quel mo- gli animatori del futuro Centro di docu- viaggio negli Stati Uniti dove avrebbe tenta- mento di lui si perdono completamente le mentazione Peppino Impastato chiame- todi salvargli la vita incontrando affiliati del- tracce, nessuno sa più nulla. Le indagini ranno, senza nessun giro di parole, depi- la mafia in grado di intercedere per lui: ave- non sono riuscite a ricostruire l’esatta dina- staggi. Vediamone alcuni. I resti umani ven- va capito che il destino di Peppino era se- mica dei fatti: sono mancate, del tutto, le te- gono immediatamente raccolti in un sacco gnato. Ma a Luigi Impastato capita qualco- stimonianze dirette. Quello che si presume di plastica e portati via. Le tracce di sangue sa di strano: viene investito, di notte, da è che l’auto di Peppino sia stata bloccata fra cancellate. I binari subito riparati e ripristi- nati. All’interno della macchina di Peppino, GIUSEPPE FAVA, L’INTELLETTUALE SENZA PAURA distante un centinaio di metri, morsetti di un cavo lungo solo 20 metri attaccati alla Prima era la strada del Teatro faceva nomi e cognomi dei mafiosi Stabile di Catania, poi è diventata e descriveva gli intrecci tra Cosa batteria diventano “prova principe” dell’i- via Giuseppe Fava, il giornalista, nostra e Stato. Fu ucciso per deazione ed esecuzione dell’attentato, as- scrittore, scenografo, pittore, questo: la Cassazione nel 2003 sieme a un biglietto (solo due righe, scritte drammaturgo, saggista nato a ha condannato all’ergastolo anni prima: “Voglio abbandonare la politica Palazzolo Acreide (Ct) che proprio il mandante Nitto Santapaola e la vita…”) trovato nella perquisizione ef- lì, il 5 gennaio 1985, venne ucciso e suo nipote Aldo Ercolano, che fettuata nella casa materna in cui Peppino, dagli uomini della di Nitto aveva organizzato l’omicidio. Pena sempre secondo i carabinieri, manifesta Santapaola, superboss della mafia di nove anni con il rito alternativo “chiari propositi suicidi”. Una pietra insan- locale, insieme con Alfio Ferlito. di patteggiamento, invece, per guinata trovata nel casolare vicino – fra Pippo, a 59 anni, nel 1984, fondò e il Maurizio Avola, che quelle mura sono visibili anche tracce di diresse I siciliani, un giornale che sparò, ma collaborò alle indagini. sangue, ma non sono prese in considera-

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PEPPINO IMPASTATO

1 giugno 1977 – Vittorio Bruno, vicedirettore del Secolo XIX, è il primo di 12 giornalisti “gambizzati” nel corso del mese di giugno. Tra gli altri, vengono colpiti Indro Montanelli (nella foto), del Giornale Nuovo, ed Emilio Rossi, direttore del Tg3. Gli attentati sono rivendicati dalle Br del gruppo Walter Alasia.

l’aerostazione, eventualità appetita natural- Peppino scompare la sera del 9 maggio 1978. Le indagini mente dalle cosche, per ragioni di appalti e non sono riuscite a ricostruire l’esatta dinamica dei fatti: di possibile ulteriore smistamento dei cari- chi di stupefacenti spediti dai “fratelli” delle sono mancate del tutto le testimonianze dirette famiglie americane. Le sue trasmissioni ra- diofoniche, caratterizzate da un palinsesto un’auto pirata che si dilegua. Nessuno ha vi- i due paesi, e lui trascinato da più persone tutto votato alla controinformazione, non sto nulla. Intanto, al culmine del suo impe- nel casolare poco distante dal punto in cui il cessano praticamente mai di picchiare du- gno sociale, Peppino si è presentato candi- corpo è stato trovato dilaniato. Qui, proba- ro sui personaggi malavitosi del luogo, arri- dato alle elezioni comunali di Cinisi nelle fi- bilmente, è stato ucciso per essere poi diste- vando addirittura a osare l’inosabile: la pre- le di Democrazia proletaria; viene anche so sui binari e fatto letteralmente a pezzi dal sa per i fondelli tout court – il “contenitore eletto, ma “alla memoria”. La consultazione tritolo. All’1.40 di quella notte, il macchini- quotidiano” (così diremmo oggi) da lui ge- è fissata per il 14 maggio, la domenica suc- sta del treno Trapani-Palermo, Gaetano stito si chiama “Onda Pazza” – di Badala- cessiva alla scoperta del suo corpo dilania- Sdegno, all’altezza della località Feudo – in menti, che nelle sue vere e proprie jam ses- to. Prende 260 preferenze “post-mortem” e territorio di Cinisi – avverte un forte scosso- sion al microfono Peppino chiama “Tano il suo partito il 6%: un exploit per la zona, ne; ferma subito la locomotiva e scende a Seduto”,senza preoccuparsi di celare l’iden- analogo a quello registrato dalla Democra- osservare il binario, scoprendo che è tran- Nella foto sopra, al centro, Impastato mentre legge un foglio, assieme ad alcuni giovani del circolo Che Guevara, che raccoglieva i militanti dei movimenti di sinistra. tità del protagonista dei suoi attacchi e di zia cristiana di Cinisi, che raggiunge il suo ciato. A quel punto avverte il dirigente della In basso, a destra, i funerali di Peppino, sequestrato e ucciso il 9 maggio 1978. Dietro la bara, da destra: la zia Fara, il fratello Giovanni, la madre Felicia e Felicetta tutti i suoi più stretti accoliti. massimo storico e sfiora la maggioranza as- stazione ferroviaria che a sua volta avvisa al Vitale, moglie di Giovanni. A sinistra, don Tano Badalamenti, ai ferri. Il boss di Cinisi, morto nel 2004, venne condannato all’ergastolo per l’omicidio di Impastato. In breve tempo il padre lo caccia di casa e soluta con il 49% dei consensi. telefono i carabinieri; quando questi arriva- il paese gli fa terra bruciata intorno; vicini gli no sul posto si accorgono immediatamente restano la madre, il fratello e gli amici e SUBITO I DEPISTAGGI che la linea è divelta per un tratto di circa compagni della nuova sinistra, che sono an- La sera di quel martedì 9 maggio 1978, al- mezzo metro e che nel raggio di altri 300 so- che quelli che gravitano intorno alla radio. l’uscita dalla radio Peppino saluta gli amici no sparsi resti umani. Poco tempo prima del suo assassinio muo- e dice loro che deve andare a Terrasini, un Immediatamente cominciano quelli che re anche il padre, appena tornato da un centro poco lontano da Cinisi. Da quel mo- gli animatori del futuro Centro di docu- viaggio negli Stati Uniti dove avrebbe tenta- mento di lui si perdono completamente le mentazione Peppino Impastato chiame- todi salvargli la vita incontrando affiliati del- tracce, nessuno sa più nulla. Le indagini ranno, senza nessun giro di parole, depi- la mafia in grado di intercedere per lui: ave- non sono riuscite a ricostruire l’esatta dina- staggi. Vediamone alcuni. I resti umani ven- va capito che il destino di Peppino era se- mica dei fatti: sono mancate, del tutto, le te- gono immediatamente raccolti in un sacco gnato. Ma a Luigi Impastato capita qualco- stimonianze dirette. Quello che si presume di plastica e portati via. Le tracce di sangue sa di strano: viene investito, di notte, da è che l’auto di Peppino sia stata bloccata fra cancellate. I binari subito riparati e ripristi- nati. All’interno della macchina di Peppino, GIUSEPPE FAVA, L’INTELLETTUALE SENZA PAURA distante un centinaio di metri, morsetti di un cavo lungo solo 20 metri attaccati alla Prima era la strada del Teatro faceva nomi e cognomi dei mafiosi Stabile di Catania, poi è diventata e descriveva gli intrecci tra Cosa batteria diventano “prova principe” dell’i- via Giuseppe Fava, il giornalista, nostra e Stato. Fu ucciso per deazione ed esecuzione dell’attentato, as- scrittore, scenografo, pittore, questo: la Cassazione nel 2003 sieme a un biglietto (solo due righe, scritte drammaturgo, saggista nato a ha condannato all’ergastolo anni prima: “Voglio abbandonare la politica Palazzolo Acreide (Ct) che proprio il mandante Nitto Santapaola e la vita…”) trovato nella perquisizione ef- lì, il 5 gennaio 1985, venne ucciso e suo nipote Aldo Ercolano, che fettuata nella casa materna in cui Peppino, dagli uomini della cosca di Nitto aveva organizzato l’omicidio. Pena sempre secondo i carabinieri, manifesta Santapaola, superboss della mafia di nove anni con il rito alternativo “chiari propositi suicidi”. Una pietra insan- locale, insieme con Alfio Ferlito. di patteggiamento, invece, per guinata trovata nel casolare vicino – fra Pippo, a 59 anni, nel 1984, fondò e il pentito Maurizio Avola, che quelle mura sono visibili anche tracce di diresse I siciliani, un giornale che sparò, ma collaborò alle indagini. sangue, ma non sono prese in considera-

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PEPPINO IMPASTATO

16 ottobre 1978 – Karol Wojtyla (nella foto) è eletto Papa col nome di Giovanni Paolo II. Polacco, già arcivescovo di Cracovia, è il primo pontefice non italiano dopo 455 anni (da Adriano VI, fiammingo, morto nel 1523), il primo polacco in assoluto nella storia della Chiesa, il 254esimo dell’elenco ufficiale.

zione – e consegnata dagli amici di Impa- vogliono sei anni di indagini (nel frattempo lo. È, finalmente, la mossa vincente: Palaz- stato agli inquirenti sparirà immediatamen- Chinnici è ucciso dalla mafia) perché – è il zolo parla e indica in Badalamenti il man- te, senza mai più essere ritrovata. Il metodo 1984 – venga emessa una sentenza che dante dell’omicidio. L’udienza preliminare mafioso classico per eccellenza, in occasio- cambia per il corso di questa storia: nelle contro quello che viene indicato come uno ne di un omicidio, contempla la sparizione motivazioni viene riconosciuta la matrice degli esecutori, Vito Palazzolo (parente del del corpo, ma il periodo storico-politico fa- mafiosa dell’assassinio, attribuito però a pentito), si apre il 10 marzo 1999, mentre la vorisce una messinscena quasi raffinata per ignoti. La firma in calce al provvedimento è posizione di Badalamenti viene stralciata. Cosa nostra: le Brigate rosse imperversano, quella di Antonino Caponnetto. I primi a Vito Palazzolo è riconosciuto colpevole del- Peppino è comunista, il rapimento Moro è mettere nero su bianco il nome di Badala- l’omicidio e condannato, il 5 marzo 2001, a in pieno svolgimento. Inscenare un attenta- menti sono gli animatori del Centro Impa- 30 anni di prigione. Tano Badalamenti, l’11 to che costa la vita all’esecutore serve a far stato, sostenuti dalla madre: succede con la aprile del 2002, viene condannato all’erga- passare la tesi dell’azione terroristica e in- pubblicazione del dossier Notissimi ignoti, stolo come mandante; nella motivazione fangare la memoria di un paesano scomo- nel 1986. A quel punto Giovanni Falcone della sentenza si legge: “Grazie alle dichia- do e irriverente, non concedendogli nem- prende l’aereo e va a interrogare il boss, re- razioni dei collaboratori, non solo si è potu- meno quella sorta di “onore delle armi” – cluso nelle carceri americane e condannato to restringere il cerchio della responsabilità l’omicidiodi stampo mafioso – che viene ri- a 45 anni per l’affare “Pizza Connection”: alla cosca di Cinisi, ma anche è rimasto ac- servato ai nemici “regolari”. In più, l’avverti- Badalamenti tace, ma dopo altri due anni si certato che Badalamenti Gaetano, avvalen- mento è chiaro, per chi lo deve intendere. vede comunque recapitare una comunica- dosi delle prerogative di capo di detta fami- zione giudiziaria per l’assassinio di Peppino glia, decise l’omicidio e la sua esecuzione LA STRADA PER LA VERITÀ Impastato. Sembra la via giusta, ma per far con quelle particolari modalità, essendo il In effetti molti capiscono subito come luce sull’episodio ci vorrà ancora tempo; si maggiore interessato sia all’eliminazione possano essere andate le cose e, a differen- dovrà passare per un’altra archiviazione del Giuseppe Impastato, che alla successiva za di quanto pensavano Tano & compari, (succede nel 1992, quando il sostituto pro- messa in scena dell’attentato; cosicché il cominciano anche a dirlo. All’inizio piano, curatore Ignazio De Francisci esclude la composito quadro indiziario, per la sua gra- poi sempre più forte, anche quando le in- responsabilità di Badalamenti e ipotizza vità, precisione e univocità, impedisce ogni dagini vanno avanti a senso unico. Negli an- quella dei corleonesi suoi avversari), decine altra lettura alternativa”. ni, nei tanti anni a venire, saranno diversi i di audizioni parlamentari della Commissio- Solo due anni dopo, il 29 aprile 2004, “Ta- colpi di scena. Il primo è pochi giorni dopo ne antimafia e interpellanze di alcuni parla- noSeduto” morirà in un carcere di massima l’omicidio, il 16 maggio, quando mamma mentari di Democrazia proletaria, Guido sicurezza Usa: formalmente non ha sconta- Felicia e il fratello presentano un esposto Pollice e Giovanni Russo Spena in testa. È to un solo giorno di prigione per l’assassinio contro ignoti per l’assassinio di Giuseppe. soprattutto grazie a quest’ultimo se, nel commesso al suo compaesano di Cinisi. Po- Sembra un gesto scontato, ma non è così, è 2000, la Commissione antimafia – Russo co tempo dopo muore anche Felicia Barto- molto di più: la prova di una rottura pubbli- Spena nell’occasione ne è il relatore – ap- lotta Impastato, il 7 dicembre, a 88 anni. Ne ca con il mondo omertoso della mafia. Il 6 prova all’unanimità la relazione sul “caso ha passati 24 anni e mezzo a combattere novembre di quell’anno la prima svolta: la Impastato”, in cui si riconoscono le respon- perché si arrivasse alla verità sulla morte del magistratura non crede alle tesi dei carabi- sabilità di rappresentanti delle istituzioni suo Peppino. Nel maggio 1989, al funerale di nieri, e il sostituto procuratore trasmette gli nel depistaggio delle indagini sul delitto. questa “mamma coraggio” partecipano atti all’Ufficio istruzione di Palermo, che fa Passa altro tempo ed è ancora il Centro Im- buona parte di Cinisi, una fetta della Sicilia capo a , per aprire un pro- pastato a chiedere formalmente che venga sana e migliaia di persone da ogni parte d’I- cedimento per omicidio premeditato. Ci interrogato un pentito, Salvatore Palazzo- talia. Nell’occasione, sulla facciata della casa viene collocata una lapide mai più rimossa: Il 16 maggio, la mamma Felicia, e il fratello di Peppino, “A Giuseppe Impastato, assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978. Il Centro Impastato Giovanni, presentano un esposto contro ignoti per il suo Cinisi. La sede della radio fondata da ricorda il suo contributo di idee e di espe- Impastato, per denunciare gli affari assassinio. È tutt’altro che un gesto scontato rienze nella lotta contro il dominio mafioso”. mafiosi di Badalamenti, sbeffeggiato con l’appellativo di “Tano Seduto”. 200 g

PEPPINO IMPASTATO

16 ottobre 1978 – Karol Wojtyla (nella foto) è eletto Papa col nome di Giovanni Paolo II. Polacco, già arcivescovo di Cracovia, è il primo pontefice non italiano dopo 455 anni (da Adriano VI, fiammingo, morto nel 1523), il primo polacco in assoluto nella storia della Chiesa, il 254esimo dell’elenco ufficiale.

zione – e consegnata dagli amici di Impa- vogliono sei anni di indagini (nel frattempo lo. È, finalmente, la mossa vincente: Palaz- stato agli inquirenti sparirà immediatamen- Chinnici è ucciso dalla mafia) perché – è il zolo parla e indica in Badalamenti il man- te, senza mai più essere ritrovata. Il metodo 1984 – venga emessa una sentenza che dante dell’omicidio. L’udienza preliminare mafioso classico per eccellenza, in occasio- cambia per il corso di questa storia: nelle contro quello che viene indicato come uno ne di un omicidio, contempla la sparizione motivazioni viene riconosciuta la matrice degli esecutori, Vito Palazzolo (parente del del corpo, ma il periodo storico-politico fa- mafiosa dell’assassinio, attribuito però a pentito), si apre il 10 marzo 1999, mentre la vorisce una messinscena quasi raffinata per ignoti. La firma in calce al provvedimento è posizione di Badalamenti viene stralciata. Cosa nostra: le Brigate rosse imperversano, quella di Antonino Caponnetto. I primi a Vito Palazzolo è riconosciuto colpevole del- Peppino è comunista, il rapimento Moro è mettere nero su bianco il nome di Badala- l’omicidio e condannato, il 5 marzo 2001, a in pieno svolgimento. Inscenare un attenta- menti sono gli animatori del Centro Impa- 30 anni di prigione. Tano Badalamenti, l’11 to che costa la vita all’esecutore serve a far stato, sostenuti dalla madre: succede con la aprile del 2002, viene condannato all’erga- passare la tesi dell’azione terroristica e in- pubblicazione del dossier Notissimi ignoti, stolo come mandante; nella motivazione fangare la memoria di un paesano scomo- nel 1986. A quel punto Giovanni Falcone della sentenza si legge: “Grazie alle dichia- do e irriverente, non concedendogli nem- prende l’aereo e va a interrogare il boss, re- razioni dei collaboratori, non solo si è potu- meno quella sorta di “onore delle armi” – cluso nelle carceri americane e condannato to restringere il cerchio della responsabilità l’omicidiodi stampo mafioso – che viene ri- a 45 anni per l’affare “Pizza Connection”: alla cosca di Cinisi, ma anche è rimasto ac- servato ai nemici “regolari”. In più, l’avverti- Badalamenti tace, ma dopo altri due anni si certato che Badalamenti Gaetano, avvalen- mento è chiaro, per chi lo deve intendere. vede comunque recapitare una comunica- dosi delle prerogative di capo di detta fami- zione giudiziaria per l’assassinio di Peppino glia, decise l’omicidio e la sua esecuzione LA STRADA PER LA VERITÀ Impastato. Sembra la via giusta, ma per far con quelle particolari modalità, essendo il In effetti molti capiscono subito come luce sull’episodio ci vorrà ancora tempo; si maggiore interessato sia all’eliminazione possano essere andate le cose e, a differen- dovrà passare per un’altra archiviazione del Giuseppe Impastato, che alla successiva za di quanto pensavano Tano & compari, (succede nel 1992, quando il sostituto pro- messa in scena dell’attentato; cosicché il cominciano anche a dirlo. All’inizio piano, curatore Ignazio De Francisci esclude la composito quadro indiziario, per la sua gra- poi sempre più forte, anche quando le in- responsabilità di Badalamenti e ipotizza vità, precisione e univocità, impedisce ogni dagini vanno avanti a senso unico. Negli an- quella dei corleonesi suoi avversari), decine altra lettura alternativa”. ni, nei tanti anni a venire, saranno diversi i di audizioni parlamentari della Commissio- Solo due anni dopo, il 29 aprile 2004, “Ta- colpi di scena. Il primo è pochi giorni dopo ne antimafia e interpellanze di alcuni parla- noSeduto” morirà in un carcere di massima l’omicidio, il 16 maggio, quando mamma mentari di Democrazia proletaria, Guido sicurezza Usa: formalmente non ha sconta- Felicia e il fratello presentano un esposto Pollice e Giovanni Russo Spena in testa. È to un solo giorno di prigione per l’assassinio contro ignoti per l’assassinio di Giuseppe. soprattutto grazie a quest’ultimo se, nel commesso al suo compaesano di Cinisi. Po- Sembra un gesto scontato, ma non è così, è 2000, la Commissione antimafia – Russo co tempo dopo muore anche Felicia Barto- molto di più: la prova di una rottura pubbli- Spena nell’occasione ne è il relatore – ap- lotta Impastato, il 7 dicembre, a 88 anni. Ne ca con il mondo omertoso della mafia. Il 6 prova all’unanimità la relazione sul “caso ha passati 24 anni e mezzo a combattere novembre di quell’anno la prima svolta: la Impastato”, in cui si riconoscono le respon- perché si arrivasse alla verità sulla morte del magistratura non crede alle tesi dei carabi- sabilità di rappresentanti delle istituzioni suo Peppino. Nel maggio 1989, al funerale di nieri, e il sostituto procuratore trasmette gli nel depistaggio delle indagini sul delitto. questa “mamma coraggio” partecipano atti all’Ufficio istruzione di Palermo, che fa Passa altro tempo ed è ancora il Centro Im- buona parte di Cinisi, una fetta della Sicilia capo a Rocco Chinnici, per aprire un pro- pastato a chiedere formalmente che venga sana e migliaia di persone da ogni parte d’I- cedimento per omicidio premeditato. Ci interrogato un pentito, Salvatore Palazzo- talia. Nell’occasione, sulla facciata della casa viene collocata una lapide mai più rimossa: Il 16 maggio, la mamma Felicia, e il fratello di Peppino, “A Giuseppe Impastato, assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978. Il Centro Impastato Giovanni, presentano un esposto contro ignoti per il suo Cinisi. La sede della radio fondata da ricorda il suo contributo di idee e di espe- Impastato, per denunciare gli affari assassinio. È tutt’altro che un gesto scontato rienze nella lotta contro il dominio mafioso”. mafiosi di Badalamenti, sbeffeggiato con l’appellativo di “Tano Seduto”. 200