Peppino Impastato

Peppino Impastato

g PEPPINO IMPASTATO QUANDO: 9 maggio 1978. DOVE: a Cinisi (Palermo), sulla linea ferrata Palermo-Trapani. VITTIMA: Giuseppe “Peppino” Impastato, 30 anni, proviene da una famiglia legata alla criminalità organizzata; il padre Luigi è stato confinato durante il fascismo, lo zio e altri parenti sono mafiosi, il cognato del padre era il boss Cesare Manzella, ucciso con una Giulietta al tritolo nel 1963. Il corpo di Peppino, adagiato sui binari, viene fatto esplodere con una carica di tritolo. MOVENTE: non è suicidio, come forze dell’ordine e magistratura tentano di dimostrare. Impastato, ancora ragazzo, rompe col padre e se ne va di casa. Avvia un’attività politico-culturale antimafiosa. Lotta coi contadini espropriati delle terre per l’ampliamento dell’aeroporto di Punta Raisi; nel 1975 costituisce il gruppo Musica e cultura; l’anno dopo apre Radio Aut, per denunciare gli affari di Cosa nostra e in particolare quelli del boss Tano Badalamenti. Nel 1978, è candidato alle comunali, nelle liste di Democrazia proletaria. Viene sequestrato e ucciso, prima delle elezioni. IL CASO È: chiuso. Anche grazie al fratello Giovanni e alla madre Felicia Bortolotta Impastato, viene individuata la matrice mafiosa del delitto. Nel 2002 Badalamenti è condannato all’ergastolo; l’anno prima il suo vice, Vito Palazzolo, ha ricevuto una condanna a 30 anni di carcere. Don Tano muore nel 2004 in un carcere del New Jersey (Usa), dove era rinchiuso dal 1984. g PEPPINO IMPASTATO QUANDO: 9 maggio 1978. DOVE: a Cinisi (Palermo), sulla linea ferrata Palermo-Trapani. VITTIMA: Giuseppe “Peppino” Impastato, 30 anni, proviene da una famiglia legata alla criminalità organizzata; il padre Luigi è stato confinato durante il fascismo, lo zio e altri parenti sono mafiosi, il cognato del padre era il boss Cesare Manzella, ucciso con una Giulietta al tritolo nel 1963. Il corpo di Peppino, adagiato sui binari, viene fatto esplodere con una carica di tritolo. MOVENTE: non è suicidio, come forze dell’ordine e magistratura tentano di dimostrare. Impastato, ancora ragazzo, rompe col padre e se ne va di casa. Avvia un’attività politico-culturale antimafiosa. Lotta coi contadini espropriati delle terre per l’ampliamento dell’aeroporto di Punta Raisi; nel 1975 costituisce il gruppo Musica e cultura; l’anno dopo apre Radio Aut, per denunciare gli affari di Cosa nostra e in particolare quelli del boss Tano Badalamenti. Nel 1978, è candidato alle comunali, nelle liste di Democrazia proletaria. Viene sequestrato e ucciso, prima delle elezioni. IL CASO È: chiuso. Anche grazie al fratello Giovanni e alla madre Felicia Bortolotta Impastato, viene individuata la matrice mafiosa del delitto. Nel 2002 Badalamenti è condannato all’ergastolo; l’anno prima il suo vice, Vito Palazzolo, ha ricevuto una condanna a 30 anni di carcere. Don Tano muore nel 2004 in un carcere del New Jersey (Usa), dove era rinchiuso dal 1984. g Non toccate Festa di paese a Cinisi (Palermo) all’inizio degli anni Cinquanta. Il primo bambino, da Tano Seduto sinistra, è Giuseppe Impastato, con il papà, Luigi. Al centro, con gli di Tiziano Marelli - L’Europeo 2006 n. 4 occhiali scuri, c’è il boss mafioso Gaetano (Tano) Badalamenti. g Non toccate Festa di paese a Cinisi (Palermo) all’inizio degli anni Cinquanta. Il primo bambino, da Tano Seduto sinistra, è Giuseppe Impastato, con il papà, Luigi. Al centro, con gli di Tiziano Marelli - L’Europeo 2006 n. 4 occhiali scuri, c’è il boss mafioso Gaetano (Tano) Badalamenti. g PEPPINO IMPASTATO le invece per uno come il figlio che avrebbe Nonostante venisse da una famiglia legata alla mafia, sin voluto frapporre tutta la distanza possibile da ragazzo non aveva avuto remore nel denunciare Cosa fra sé e quel mondo di omertà rappresenta- to dal boss. La famiglia – ci sono anche la nostra e il boss Tano Badalamenti. Punizione: Peppino mamma Felicia (che diventerà un’icona della lotta per la verità sulla morte del figlio) Impastato fu fatto saltare in aria. I carabinieri provarono e il fratello Giovanni – respira mafia a pieni polmoni, da generazioni. a celare la traccia mafiosa. Vent’anni dopo, grazie alla Mafioso di piccolo cabotaggio il padre battaglia della madre e del fratello, è stata fatta giustizia (piccolo commerciante); mafioso di grosso calibro invece lo zio Cesare Manzella (per questo al confino durante il fascismo, e poi erso le ore 0,30-1,00 chiudere subito un’antipatica partita giudi- saltato in aria nel 1963 per lo scoppio di del 9 maggio 1978, ziaria, iniziata appena poco prima del ritro- un’autobomba); mafioso praticamente tut- “ persona allo stato vamento di un altro cadavere eccellente, to il contesto d’attorno, centrato sulla figura V ignota, presumibil- quello di Aldo Moro all’interno di una Re- di Badalamenti, criminale che assurgerà al mente identificantesi nault rossa: successe il pomeriggio dello ruolo di boss della zona (lo dichiarerà anni in tale Impastato Giuseppe, si recava a stesso giorno, in via Caetani a Roma. Acca- dopo Tommaso Buscetta a Giovanni Fal- bordo della propria autovettura Fiat 850 al- dimento, quest’ultimo, di impatto scon- cone) proprio in quel periodo. Destinato, l’altezza del Km 30-180 della strada ferrata volgente per la storia della nostra Repubbli- quindi, quasi “naturalmente” a essere uomo Trapani-Palermo, per ivi collocare un ordi- ca, e capace nell’immediato di relegare in d’onore anche lui, Peppino invece si ribella gno dinamitardo che, esplodendo, dilania- secondo piano, per tanto e troppo tempo, appena raggiunge l’età della ragione. E lo fa va lo stesso attentatore”. Al di là del tono bu- un omicidio di mafia camuffato da attenta- nella maniera che secondo quei codici è for- rocratico-inquisitorio, quelle appena ripor- to maldestro, in cui la vittima “deve essere” se considerata la peggiore: diventando co- tate sembrano le certezze di un’inchiesta già per forza anche l’esecutore. munista e militando nei gruppi della sinistra conclusa. La sicumera con cui sono vergate extraparlamentare. Naturalmente ribelle, queste poche righe, invece, è frutto delle UN CONTESTO TUTTO MAFIOSO negli atteggiamenti e nel look, Peppino si ri- “conclusioni” a cui è velocissimamente Personaggio e interpreti di una trama che, vela ben presto un grande animatore, in una giunto – con l’ausilio delle indagini dei ca- del resto, ha ben saputo comunicare il regi- zona dove solo questo è sufficiente a susci- rabinieri giunti sul posto – il procuratore ag- sta Marco Tullio Giordana, nel 2000, gra- tare sospetti. Fonda un circolo, Musica e giunto Gaetano Martorana, solo poche ore zie a uno splendido film, protagonista un cultura, dove si proiettano film, si tengono dopo l’episodio in questione, la mattina di esordiente Luigi Lo Cascio: per chi cono- concerti e si organizzano dibattiti; con l’av- martedì 9 maggio 1978. E corrispondono sceva Peppino, la scelta dell’attore risulterà vento delle radio libere (siamo all’inizio del per intero al testo del fonogramma inviato azzeccata anche per l’impressionante somi- 1976, ha appena 28 anni) si mette a com- sul caso al procuratore generale di Palermo, glianza fisica fra i due. Il titolo della pellico- battere via etere contro tutto il sistema che accompagnate dal titolo: “Attentato alla si- laè quello della distanza che intercorre fra la regola la vita di quella parte di Sicilia, a Ci- curezza dei trasporti mediante esplosione casa della famiglia Impastato e quella del nisi, paesone stretto fra Palermo e l’aero- Peppino Impastato dinamitarda”. Rappresentano anche il ten- boss Gaetano (Tano) Badalamenti: sol- porto di Punta Raisi. Uno dei cavalli di bat- (il primo da destra), tativo di archiviare subito il caso di “tale Im- tanto “cento passi”. Una distanza minima taglia della sua Radio Aut sarà proprio quel- davanti a uno pastato Giuseppe”. Un “tale” che invece tut- per il padre di Peppino, Luigi; inconcepibi- lo contro la costruzione della terza pista del- dei pannelli della ti chiamavano Peppino: gli amici e i com- mostra Mafia e pagni di fede politica che lo conoscevano e territorio, nella quale tutti quelli che impareranno a conoscerlo Naturalmente ribelle, negli atteggiamenti e nel vestire, il fondatore di Radio Peppino si rivela ben presto un grande animatore, in una Aut denunciava le da quel giorno. Fu vittima prima della ma- speculazioni edilizie fia poi di uno Stato interessato a tentare di zona dove solo questo è sufficiente a suscitare sospetti realizzate da Cosa nostra. 196 g PEPPINO IMPASTATO le invece per uno come il figlio che avrebbe Nonostante venisse da una famiglia legata alla mafia, sin voluto frapporre tutta la distanza possibile da ragazzo non aveva avuto remore nel denunciare Cosa fra sé e quel mondo di omertà rappresenta- to dal boss. La famiglia – ci sono anche la nostra e il boss Tano Badalamenti. Punizione: Peppino mamma Felicia (che diventerà un’icona della lotta per la verità sulla morte del figlio) Impastato fu fatto saltare in aria. I carabinieri provarono e il fratello Giovanni – respira mafia a pieni polmoni, da generazioni. a celare la traccia mafiosa. Vent’anni dopo, grazie alla Mafioso di piccolo cabotaggio il padre battaglia della madre e del fratello, è stata fatta giustizia (piccolo commerciante); mafioso di grosso calibro invece lo zio Cesare Manzella (per questo al confino durante il fascismo, e poi erso le ore 0,30-1,00 chiudere subito un’antipatica partita giudi- saltato in aria nel 1963 per lo scoppio di del 9 maggio 1978, ziaria, iniziata appena poco prima del ritro- un’autobomba); mafioso praticamente tut- “ persona allo stato vamento di un altro cadavere eccellente, to il contesto d’attorno, centrato sulla figura V ignota, presumibil- quello di Aldo Moro all’interno di una Re- di Badalamenti, criminale che assurgerà al mente identificantesi nault rossa: successe il pomeriggio dello ruolo di boss della zona (lo dichiarerà anni in tale Impastato Giuseppe, si recava a stesso giorno, in via Caetani a Roma.

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