Società Ligure Di Storia Patria

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Società Ligure Di Storia Patria ATTI DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA VOLUME XXXIII. A *!- GENOVA R. STABILIMENTO TIPOGRAFICO L. SAMBOI.INO E F1GI.IO Piazza S. Bornardo N. 1. MCMI Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 \ T TI DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA VOLUME XXXIII. — GENOVA R. STAWI.TMeNTO TIPOGRAFICO !.. SAMROI IHO t ΠΟΙ.ΙΟ PlMM S. Rrrn»rdn !H. 1. MCMI Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 IL COLLE DI S. A N D R E A IN GENOVA E LE REGIONI CIRCOSTANTI PER FRANCESCO PODESTÀ k Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Al Lettore Le demolizioni e gli sterri operati nella nostra città per aprire il varco alla nuova via X X Settembre, m invoglia­ rono, già è buona pezza, a scrivere alcun che sul Colle di s. Andrea e le regioni che lo attorniano. Senonchè pel desiderio di recar notizie tuttavia ignorate mi fu forza ricorrer prima alle opportune ricerche nelle vecchie carte dei nostri archivi; onde ora appena presento qui il mio lavoro. Esso altro non è che uno specchio topografico delle re­ gioni che ne sono argomento; uno studio, dirò così, di ana­ tomia stille precipue membra della Genova medioevale. Infatti, un Colle dapprima rivestito di boschi, messo poi gradatamente a coltura. Sentieri listati da siepi che lo per­ corrono in vario senso, cingendo i campicelli o poderi at­ tigui. Case in legno che agglomerate in molte son facile ali­ mento al divampare di gravi incendi. Rari ancora gli edifici in pietra, che però col volgere degli anni si moltiplicano e si addensano, formando una intricata rete di vicoli. E tra questi ultimi, altri più stretti e melanconici, altri meno an­ gusti e allietati dal verdeggiare di qualche orto che spazia lungliessi. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Poche e non vaste le piazze, se pur meritevoli di questi nome’ e più tardi infine edifìci sacri., pubblici e privati, mercè i quali la città si accresce e si abbella. Ecco quanto si svolgerà dinnanzi a noi. Le cinte murali civiche dei secoli X e X I I offriranno argomento esse pure a disquisizioni sul loro corso, costru­ zione e abbandono. Nella magnificenza e nel numero dei monumenti eretti alla Carità ed alla Fede, rifulgeranno vive le virtù de nostri Avi. Per contro, e malauguratamente, il laido farà capolino qua e là, quasi a porre in imbarazzo i lodatori dei tempi andati. I l segnalare poi eh’ io farò di alcune inesattezze in che caddero scrittori reputatissimi di cose nostre, non sarà, at­ tribuito a sorda intenzione di farm i maestro altrui; sibbene invece soltanto a conscienzioso dovere di porre in luce la verità. Dovere tanto più incumbente quanto più autorevoli furono le penne che incorsero in errore. Genova, febbraio 1901. F r a n c e s c o P o d e s t à Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 I l B r o l io u e l colle non molto elevato della nostra città che s’intitola da s. Andrea, ed allato al quale vedemmo fervere il lavoro di demolizione e di spianamento per aprire il varco alla nuova ed ampia « \7ia X X Settembre » , era in tempi remotissimi un bosco o lucus sacro al riposo dei trapassati. Del che in prova le numerose tombe a pozzo, ivi casual­ mente scoperte durante i recenti sterri, ed il fatto altresì che queste lungi dall’essere allineate in proda ad una via, erano invece sparse per tutta la plaga. Già nei secoli anteriori a Carlo Magno i boschi o lucos erano dal volgo chiamati col nome di Brogili. Lucos nostros quos vulgus Brogilos vocat, abbiamo ap­ punto nel capitolato del predetto Imperatore per l’anno 800 (1). Da ciò la spiegazione del nome di (1) M u r a t o r i. Annali d’Italia, Dissertazione X X I. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 Brolio con che s’ appellava la regione anzidetta. E che il nome di Brolio o Broglio significasse bosco anche presso di noi ce ne recano testimonianza i molteplici Registri della Curia Arcivescovile geno­ vese. In essi, a cominciare dal primo che è come un inventario dei beni della Curia stessa fatto dal- reconomo Alessandro nel 1143, abbiamo menzione, oltreché dell accennato, di un Broglum esistente a Molasana e inferiormente all’antico castello di quella terra. Esso era ed è tuttavia luogo boscoso, e in atti di locazioni fattene ancora nel secolo X V III è citato col nome di Broggio o Brolio. Di un altro Brolio presso San Remo e proprietà anche quello della Curia arcivescovile genovese è pur ricordo nei Registri anzi detti. Or fu appunto nel nostro Brolio che i milanesi posero stanza nell’ anno 569 , allorché dismessa ogni resistenza contro di Alboino, il dì 14 settembre apri­ vano le porte della loro città a quel barbaro re, il quale 1’ abbandonava alle ire delle sue orde ariane. Onde Onorato, allora vescovo di Milano, insieme a molti del suo clero ed a moltissimi cittadini si ri­ fugiava qui in Genova. Tosto per opera loro il Brolio divenne abitato ossia borgo e vi sorse la cappella della quale il vescovo Costanzo faceva la solenne dedicazione a s. Ambrogio e vi aveva sepoltura cor­ rendo l’anno 600. Ivi presso erigevasi pure un palatium o domus che fu sede dei vescovi milanesi durante la loro permanenza in Genova, 569-644, e attorno attorno Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 — 11 — numerose case di legno costruite a propria dimora dai detti profughi, la maggior parte dei qu ili erano nobilissimi viri. Come e quando il Brolio divenisse proprietà della Chiesa milanese non mi è noto. Certo è però che molti dei vasti possessi onde fruirono e vescovi e mo­ naci erano per lo più donazioni avute da re o da imperatori venutine in potere per ragioni che qui non indagheremo», Così è a sospettare fosse avvenuto per il Brolio e sicuramente poi fu per le pievi di Recco, Uscio, Càmogli e Rapallo e per le altre terre ed i benefici che la Curia predetta possedeva e godeva in Liguria. Così pure dovette accadere per i possedi­ menti che quella genovese noverò in più luoghi e in singoiar modo in quel di Molasana. Nè ci meraviglierà l’ampiezza di siffatti possessi quando leggiamo in Tristano Calco che nel 947 At- tone, vescovo di Vercelli, assegnava d’ un sol tratto alla Chiesa milanese le valli Leventina e Biennia (1). Frattanto nel secolo X veniva costruito un cer­ chio murale a difesa della città, la quale dopo che Rotari ne aveva diroccate le mura, era rimasta sman­ tellata ed aperta. Del che ci avverte Galvano Fiamma nelle sue Cro­ nache laddove, accennando alle ripetute incursioni (1) T r is t a n i C alchi Mediolanensi, Historiae, p. 115. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 — 12 — fatte qui dai Saraceni negli anni 918, 984 e 936, rife­ risce die i medesimi avevano aggredita la città non ancora murata. Sarra,ceni civitatem januensem nondum, muratam sunt aggressi (1). In conseguenza della detta cinta avvenne che una parte del Brolio restò tagliata fuori, mentre 1’ altra andò rinchiusa dentro. E così avvenne pure del Borgo Sacherio o Tascherio, il quale dai pressi della cappella di s. Ambrogio si dilargava verso Susilia, e che sorto per opera dei milanesi esisteva quindi già in tempi anteriori alla costruzione della cinta menzionata. Come osserverà il mio Lettore, io qui non consento affatto con quanto scriveva il chiaro Belgrano nei suoi « Cenni storici sulla Porta Soprana » che fece precedere alla Relazione artistica e tecnica del Prof A. d’Andrade e dell’ Ing. F. M. Parodi. Ivi Egli dice che il muro della città, costruito nel secolo X, attraversava il Brolio di s. Ambrogio, una parte del quale, rimasta fuori delle cortine, costituiva il Borgo Sacherio; mentre invece, come vedremo in appresso, il nucleo del Borgo istesso siedeva nei pressi della chiesa di s. Ambrogio (2). L erudito Scrittore affermò forse ciò basandosi sui documenti che parlano della contrata Burgi Sacherii come facente capo a Susilia. Ma v’ ha notato che sif­ fatte notizie trovansi in atti rogati in tempi poste­ li 1) Gt a l v a n e i F la m m a e , Cìironicon Maiiift. (2) La Porta Sopram di Sanf Andrea, p. 14. Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 — 13 — riori alla erezione della cinta del Barbarossa, e perciò quando quella del secolo X, divenuta inutile, era già stata demolita per lasciare libero il varco. Ne reca esempio un atto del 10 aprile 1302 toccante alla casa di Emmanuele Ferrario posita in contraici Susilie in car­ rube,') qui appellari consuevit carrubeus Burgi Sacherii (1). Del resto va anche notato che di quel tempo col nome di Susilia, in oggi ristretto alla omonima piazza e vicolo, s’indicava la plaga che si estende fin oltre il Campetto, chiamato allora Campus fabrorum ftusilie. É inoltre opinione di alcuni che le mura distrutte da Magone, riedificate dai Romani e poi spianate da Rotari, (a. 641) cingessero il Colle che andiamo descrivendo, o per meglio dire tenessero il corso che fu invece pecu­ liare alla cinta innalzata nel secolo X. Onde fu scritto che i profughi milanesi al loro rifugiarsi in Genova scelsero a propria dimora il Brolio, qual luogo op­ portunissimo perchè già fortificato e cinto da salde mura; ascrivendo per di più alla immaginaria cinta 1’ alta muraglia, or demolita, che cingeva il giardino delle carceri lungo il vico di Morsento.
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