De Mita: «Così Si Va Alle Urne» Il Sistema Maggioritario Nei Comuni Fino a Diecimila Abitanti (Oggi Vale Solo Per Quelli Fino a Cinquemila) Mostrandosi Contro Romiti

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De Mita: «Così Si Va Alle Urne» Il Sistema Maggioritario Nei Comuni Fino a Diecimila Abitanti (Oggi Vale Solo Per Quelli Fino a Cinquemila) Mostrandosi Contro Romiti POLITICA INTERNA Gava: «Elezione Al convegno della sinistra de Niente resa dei conti interna del sindaco? l'ex segretario accusa i nuovi «Vogliamo parlare di politica» I partiti timonieri: «Dicono troppi sì E partono critiche feroci non sono maturi» per tener buoni i socialisti» a Romiti che plaude ad Andreotti «Per l'elezione diretta del sindaco le forze polìtiche non so­ no ancora mature». È questo il commento del ministro degli Interni. Antonio Gava (nella foto) all'ipotesi, che tanto sta facendo discutere (soprattutto dentro la De), di andare alle urne eleggendo direttamente il sindaco. Per Gava su questo tema le «diversità passano trasversalmente attraverso tutti i partiti». E se - chied" il ministro - «l'obiettivo è di dare stabi­ lità, ciò riguarda l'elezione diretta del sindaco o non anche della sua giunta?». Gava è invece d'accordo nell'introdurre De Mita: «Così si va alle urne» il sistema maggioritario nei Comuni fino a diecimila abitanti (oggi vale solo per quelli fino a cinquemila) mostrandosi Contro Romiti. Contro «i partiti trasversali». Contro della sinistra de: «Noi siamo fronteggiati non difendendo ministratore delegato della vati, in giro, disponibili a gesti­ ancor più cauto del suo partito che per bocca di Forlani le pretese del Psi. Contro l'arrendevolezza di An­ perdenti in un tempo che sta una persona ma invitandoli Rat, Romiti, che si è detto re privatamente la proprietà qualche giorno fa ha auspicato l'uso di questo sistema elet­ perdendo la politica. Ma ap­ ad una solidarietà ancor mag­ contrario alle concentrazioni, pubblica». Poi, più serena­ torale nei centri fino a 20-25 mila abitanti. E il Gava dei pic­ dreotti e Forlani, JI De Mita che lascia Chianciano pena se ne recupererà soltan­ giore lo dico che è meglio far lui che ha concentrato più di mente, aggiunge: «Comunque, coli passi conclude dicendo che «se riusciamo a votare alte ancora in sella alla sinistra de, ne ha per tutti. Per to un po', noi torneremo di emergere una conflittualità tutti». Ripete, poi, il suo ragion nella sua ultima e più cauta prossime elezioni amministrative in presenza di un testo e il preteso «moralismo» del Pei, naturalmente. Ma moda, noi vinceremo». piuttosto che far finta di nien­ amento sulle cause delle diffi­ versione, quella di un'alterna­ di un dibattito parlamentare sarà sicuramente un notevole soprattutto per i nuovi timonieri del governo e Tre certezze, allora Saran­ te E invece vedo una De si­ coltà tra De e mondo cattoli­ tiva non di uno a tutti gli altri, passo in avanti». della De, «La mia previsione è che non facendo no sufficienti per rimettere in lente, che amva sempre un co, spiega perché la sinistra ma di una alternativa che ri­ piedi una sinistra de apparsa, minuto dopo, che dice sem­ «ha perso» (finalmente lo am­ guarda tutti, il Pei va ascoltato, niente, andiamo alle elezioni...». pre sì, non per convinzione, mette) l'ultimo congresso: assecondato, provocato» a tratti, ancora sotto choc? Per Altissimo: «No «I problemi del governo na­ ora son bastate a presentare il ma per tener buoni quelli che «Non ho voluto fare compro­ Alla tribuna, prima di De Ciriaco De Mita hanno umore variabile e quin­ messi. Qualcuno mi ha detto. Mita, ci salgono anche Manci­ zionale negli ultimi mesi ve­ DAL NOSTRO INVIATO volto di una corrente che è allo sbarramento nivano dai tre partiti della riuscita a non spaccarsi, che di possono arrabbiarsi. La mia perché non hai fatto l'accordo no, Granelli e Zaccagnini. An­ FEDERICO OEREMICCA previsione è che non facendo con Andreotti, invece che con che toro tratteggiano le lìnee Ci penalizza» coalizione sotto il cinque ha scelto decisamente la via per cento (Fri, Pli, Psdi) o del confronto intemo piutto­ niente, andiamo alle elezioni. Gava? Ma io non volevo fare della possibile riscossa della M CHIANCIANO. «SI, hanno ne non c'è stata, E i leader ciano la riforma elettorale co­ E sarà difficile spiegare agli accordi con nessuno, io vole­ sinistra de. Anche loro contri­ da un congresso delta De scrìtto che qui ci sono meno della corrente de più forte e me un'esigenza non da collo­ sto che quella dell'opposizio­ ^^^^^^^^^^^ durato quasi un anno men- ne, che pare puntar motto pe­ elettori perché». vo una confluenza di tutti». buiscono a sciogliere la ten­ , i auto blu, meno telefoni, meno più sconfitta tornano a casa care all'infinito ma alla quale ™"" ^™^^^^™^™ tre il Psi ne aspettava sornio­ strutture... Ma nessuno ha rà - forsetroppo - sulle debo­ sione di un convegno che si con una bisaccia che dicono rispondere adesso, ora». Dun­ Intanto, però, il quadro è Strada in salita, dunque. E pensava dedicato all'abbatti­ ne l'esito?». La domanda la pone il segretario liberale Rena­ scritto che siamo quelli che piena di tre certezze. La prima que, ecco il punto d'attacco lezze altrui, più che sulla forza quello che è. Ed è un quadro nessuno se lo nasconde, qui a eravamo, che siamo in tanti, propria. In un tale schema, mento della leadership di De to Altissimo respingendo l'ipotesi di uno sbarramento elet­ ìa enuncia De Mita: «Nella De per il possibile rilancio di una all'interno del quale per la si­ Chianciano. Nemmeno Marti- Mita e dal quale, invece, De torale del 5% avanzata da Craxi e che ha trovato «possibili­ che siamo venuti a piedi». De noi vogliamo tornare a parlare ìnziativa politica: una riforma per esempio, Forlani e An­ nistra de muoversi non è faci­ nazzoli, che indicando alle Mita parla e la sala scatta in con tutti quelli che hanno vo­ elettorale (tutta da definire dreotti dovrebbero esser co­ Mita esce ancora in piedi. «Si, sta» Forlani. Se si vuole fare sul serio, dice Altissimo, «biso­ le. Come sempre attentissimo truppe della sinistra de le cose anch'io ho fatto tanti errori, gna introdurre modifiche alle leggi elettorali che costringa­ un lungo, liberatorio applau­ glia di parlare di politica. Se nei contenuti) come strada stretti a passare la mano più agli equilibri interni al sistema «da non fare» vi inserisce il so. Dentro c'È la voglia di rico­ gli altri fossero così ciechi da per riformare un sistema che per loro errori che per l'incal­ tanti sbagli - dice l'ex segreta­ no tutti i partiti alla riforma dei loro comportamenti e dei minciare, la tensione che si stampa-tv, per esempio, De rapporto con quei gruppi cat­ rio -. Ma tra noi il problema loro meccanismi decisionali». Questi correttivi riguardano (arci parlare da soli, allora non regge più. La terza la zare della sinistra de. De Mita Mita denuncia un vero e pro­ tolici «che fanno dalla mattina scioglie, un po' di coraggio lo dice chiaro: «La strategia del capo non c'è, non è possi­ soprattutto «le forze politiche maggiori», ritenute le «vere re­ che torna a serpeggiare. Zac- constateremmo che dobbia­ mettono assieme De Mita e prio «occultamento dell'infor­ alla sera la volontà di Dio, che bile. I) giorno in cui ne avessi­ mo parlare da soli». Dunque, Marlinazzoli. Il pnmo, spie­ del Psi è quella di essere alter­ mazione». Prende spunto dal- Dio lo voglia o no». Ha una sponsabili del degrado della vita politica». La riforma eletto­ cagnini dal palco dice: «Tomo nativo contemporaneamente mo uno non saremmo più la rale, per il leader liberale, deve avere l'obiettivo di «restituire a casa rassicurato». Andando la linea è: opposizione interna gando come e perché la linea l'ormai notissimo -convegno frecciata anche per il Pei, il sinistra de. C'è collegialità. solo come ultima spiaggia, e acquiescente di Forlani e An­ a De e Pei. Non è difficile ipo­ di Capri». E ci va giù duro. «A ministro della Difesa: «Sento al cittadino la scelta non solo della rappresentanza ma an­ via, Bodrato spiega: «Si, c'è tizzare che tra qualche tempo Tutt'al più qualcuno, nella che degli uomini e della coalizione di governo, di sbloccare più entusiasmo. Tra di noi solo se la •triade» (Forlani An­ dreotti non potrà che portare volte leggo Repubblica. Sì, un Occhetto che dice che la nuo­ confusione generale, dice: la molte cose son state chiai ite». dreotti e Gava) che regge la alla sconfitta ed alla subalter­ (non subito, perché un po' di giornale trasversale: ma tutti va teoria delle istituzioni eco­ il sistema politico, di bonificare la vita pubblica inquinata pudore ce l'hanno nell'inven- porta è di là, da quella parte. (e non certo dai piccoli partiti), di togliere spazio al trasfor­ Ed infatti è accaduto che, De si costituisse, nei fatti, dav­ nità della De. Il secondo, affi­ gli altri sono trasversali dall'al­ nomiche comuniste è la pro­ Ma se sbaglia se ne va». De nel giorno di De Mita, di Zac- vero come «nuova maggioran­ dandosi ad una speranza tra­ tare la solita scusa) porranno tra parte... C'è un problema di prietà pubblica con la gestio­ mismo e al compromesso di interesse». Se questo sarà di nuovo il problema dell'ina­ Mita ha sbagliato. Ma, stando cagnini e di Marlinazzoli, za». La seconda la tratteggia vestita da certezza, e ripeten­ occultamento dell'informazio­ ne privata. È precisamente l'i­ alle conclusioni di Chiancia­ ('«approccio», conclude Altissimo, il Pli sarà disponibile al quella «resa dei conti» che pu­ ancora l'ex segretario: «Noi do come e perché alla fine deguatezza del governo. Già ne. E infatti nessun giornale deologia del dottor Enrico confronto. l'hanno fatto, e andavano no, una prova d'appello anco­ re qualcuno attendeva, alla fi* abbiamo assunto qui a Chian­ non potrà che tornare l'ora ha riempito di ridicolo l'am­ Cuccia: c'è un mucchio di pri­ ra ce t'ha.
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