Il Capo Di Varigotti E Punta Crena
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Rivista dell’Associazione “Emanuele Celesia” Amici della Biblioteca e del Museo del Finale Anno VII 2017 Numero 16 Il Capo di Varigotti e Punta Crena: un angolo di storia e di natura incontaminata da proteggere di Roberto Grossi Il Finalese rappresenta una delle zone più interessanti della Li- guria sia dal punto di vista na- turalistico che per le numerose emergenze storiche ed arche- ologiche. Non a caso, fin dagli anni settanta, è stata più volte proposta l’istituzione di un par- co, senza arrivare mai purtroppo alla sua concretizzazione. Il promontorio del Capo di Varigotti (oggi comunemente definito Punta Crena, che in Il Quadrifoglio realtà invece è la piccola lingua | di roccia che da esso si distacca) 01 rappresenta uno degli angoli più suggestivi di questo straor- dinario territorio, dove storia e natura si fondono a formare un magico paesaggio, in uno dei rari tratti della costa ligure anco- La torre sull’estremità meridionale del promontorio, XIV secolo (foto Carlo Lovisolo) ra sostanzialmente sottratto alla tà ma un castrum, una “fortezza imperiale. Punta Crena. speculazione edilizia. marittima” posta in un punto Già Nino Lamboglia nel 1946 In un dettagliato disegno della strategico che dominava costa ipotizzava che Varigotti e Noli costa tra Varigotti e Noli del I misteri del Castrum e ed entroterra. facessero parte di uno stesso 1584 conservato all’Archivio del porto Tardo-antico Oltre alle strutture difensive sul “distretto” amministrativo, per- di Stato di Torino (vedi foto a Sulla sommità del promonto- promontorio, immediatamen- tinente alla “civitas” citata nello pagina seguente), sono chiara- rio sono visibili numerosi resti te a levante del promontorio, pseudo-Fredegario. mente indicate le opere a difesa di strutture murarie, alcune l’insediamento era dotato di Le indagini storiche ed archeo- della rada portuale: le due torri riconducibili a fortificazioni un’importante rada portuale, logiche stanno approfondendo poste sulla sommità del pro- medioevali ed altre identifica- attiva dalle origini e per tutto sia gli eventuali rapporti con montorio, una torre faro sul bili con un più antico insedia- il corso del Medioevo, sino a il castrum tardo-antico di S. pennello che racchiude ad est mento militare di età bizantina quando i Genovesi, nel 1341, Antonino di Perti, sempre a Fi- la rada portuale, un’altra torre (VI – VII secolo). sconfitti i marchesi del Carret- nale Ligure, sia le relazioni con ancora individuabile alla falda Un antico documento di un to, decisero di interrarla. la vicina chiesa di S. Lorenzo, della pendice montuosa e di- cronista franco (il Chronicon Il ritrovamento di reperti di età soprastante l’antico porto, le strutta nel secolo scorso per la dello pseudo-Fredegario) cita tardo-romana fanno pensare cui strutture risalgono al XII costruzione della ferrovia. Una infatti Varicotti tra le civitates anche a più antiche origini ed secolo, ma presso la quale sono quinta torre era stata costruita litore mares distrutte da Rotari ad intensi legami con la vicina stati ritrovati numerosi reperti poco prima dai Nolesi, a pro- nel 643 d.C., insieme a Geno- Noli, la Neapolis di supposta di età tardo-antica, bizantina e tezione del confine con il Mar- va, Albenga, Savona e Luni. fondazione bizantina ma della tardoantica che fanno ipotiz- chesato del Finale. Storici e archeologi concordano quale sono state recentemente zare l’esistenza di una più an- Recenti indagini archeologi- nel considerare Varigotti bizan- riportate alla luce dagli arche- tica cappella monastica, legata che hanno individuato una tina non una vera e propria cit- ologici tracce di età romana- all’insediamento militare di doppia cinta muraria a difesa del promontorio: una prima e lentisco, il mirto, e la lavanda, più ampia struttura circonda oltre ad alcune specie rare o en- il perimetro del rilievo, con demiche come il coride, il mal- l’esclusione dei lati sud e sud- vone delle rupi, il vulvicchio di est a picco sul mare, l’altra di- Capo Noli o la campanula a fende la pianeggiante sommità foglie uguali. dell’altura, richiudendo al suo interno una grande cisterna e i La spiaggetta resti di una torre quadrangolare Alla base meridionale del pro- posta sul lato nord-ovest, a di- montorio, nascosta dalla falesia fesa dell’accesso, databile tra la e dalle scogliere circostanti, si seconda metà del XIII secolo e trova una bellissima spiaggetta l’inizio del secolo successivo. che rappresenta uno dei litorali Sul lato sud del pianoro som- più suggestivi e incontaminati mitale si possono osservare le della Liguria. strutture meglio conservate: La straordinaria trasparenza una seconda torre difensiva dell’acqua nei giorni di mare Veduta aerea del Capo di Varigotti (rielaborazione dell’autore); e, posto sullo sperone di roc- calmo, rivela un basso fondale cia a strapiombo sul mare, un in parte sabbioso, in parte oc- imponente bastione a pianta cupato dalla “beach rock”, una ellissoidale. Tale struttura, da- liscia piattaforma rocciosa for- tabile alla fine del XVI secolo, mata dalle sorgenti sottomarine era un baluardo a cielo aperto, di acque calcaree, provenienti a controllo del mare e funzio- dal soprastante altopiano de Le nale all’utilizzo dei cannoni. Manie, che hanno cementato i Una lunga rampa collegava l’a- granelli di sabbia. rea fortificata del pianoro con il L’esclusività di questa spiaggia piazzale del bastione, mentre il è anche dovuta alla sua scarsa 02 cunicolo posto a ovest della ci- accessibilità. Essa è infatti rag- | sterna assolveva probabilmente giungibile solamente o con una Il Quadrifoglio la funzione di munizioniere. imbarcazione, o a nuoto, o at- traverso un sentiero a strapiom- La vegetazione bo che si diparte dal promon- e la fauna torio, piuttosto pericoloso e con Il Capo di Varigotti rappresenta un tratto molto rischioso in cui un tipico ambiente marino co- occorre calarsi con una fune per Disegno eseguito dall’ingegnere savonese Domenico Revello, 1584 (Torino, Archi- stiero, caratterizzato dalla mac- una decina di metri. vio di Stato, Carte del Genovesato, cart. LOSAR), particolare chia mediterranea e dalla pre- Nel caso del Capo di Varigotti i contributi tra gli altri di Olin- senza di vegetazione “alofita”, Quale tutela non ci sono nemmeno gli alibi to Simonetti e Dionigi Fasce. ossia resistente ad alte concen- e quale valorizzazione? legati alla sacralità della proprie- Poco dopo, purtroppo, ripetuti trazioni di sale. Ampie porzioni In una costa così antropizzata e tà privata: è un rarissimo caso atti vandalici hanno portato alla di questa vegetazione sponta- ambientalmente compromessa, dove la proprietà è demaniale e distruzione della cartellonistica, nea sono state sostituite da un com'è quella del ponente ligure, quindi nessun privato può sen- dei punti luce e ad altri nume- bellissimo uliveto secolare, che il Capo di Varigotti rappresenta tirsi in qualche modo “minac- rosi danneggiamenti che hanno purtroppo risente dello stato di una gemma di una rarità e di ciato” da iniziative di gestione di fatto vanificato gran parte incuria e abbandono che carat- un valore straordinari che tutti e tutela. Dalla fine degli anni degli sforzi e degli investimenti terizza tutta l'area. dovrebbero avere a cuore. novanta il fotografo naturali- realizzati. Lungo il percorso che conduce In qualsiasi parte del modo una sta Carlo Lovisolo ha promos- Più volte è stata riproposta la re- alla sommità del promontorio porzione di territorio così ecce- so più volte l'idea di realizzare alizzazione di una qualche for- si possono osservare le princi- zionale sarebbe oggetto di im- un'oasi naturalistica, coinvol- ma di gestione e tutela dell'area, pali specie botaniche mediterra- portanti interventi di valorizza- gendo a più riprese il W.W.F., oggi sostanzialmente abbando- nee presenti nel Finalese, alcune zione e tutela. Così non accade il Comune di Finale Ligure e nata a se stessa e alle meritevoli già presenti spontaneamente da noi, a dimostrare una volta la Soprintendenza Archeologica ma sporadiche cure delle guide nell’area, altre appositamente di più come purtroppo ancora della Liguria. Una costante ope- naturalistiche. trapiantate in un intervento di manchi una adeguata sensibilità ra di sensibilizzazione che ha A tutt'oggi però ancora nulla valorizzazione di alcuni anni fa. e lungimiranza nella gestione portato anni fa ad un primo in- di concreto si muove, negando Tra le specie più rappresentative del territorio e delle sue poten- tervento di recupero ambienta- quello che questa piccola por- si può osservare il corbezzolo, il zialità turistiche e culturali le, attraverso la realizzazione di zione di paradiso sicuramente un “giardino botanico mediter- meriterebbe. Segui l’Associazione Emanuele Celesia anche su: raneo” e del recupero del sentie- Intanto, incredibilmente e no- www.assocelesia.it ro di accesso, trasformato in un nostante i mille vincoli urba- Facebook: Associazione-Emanuele-Celesia itinerario autoguidato, ad opera nistici, l'aggressione edilizia al della cooperativa “Tracce”, con promontorio continua. Il racconto del Direttore Sommario 01 Il Capo di Varigotti e Punta Crena: un angolo di storia e di natura Caviglia non è incontaminata da proteggere / di Roberto Grossi di Pier Paolo Cervone 03 Caviglia non è Bava Beccaris / di Pier Paolo Cervone Bava Beccaris 05 Tornante con brio: la strada di Verzi / di Lorenza Russo Dall’Archivio centrale dello Sta- provincie dell’ex Regno delle 06 Una miniera di ferro a Case Bassi / di Renzo Castello to, sezione di Catanzaro, ecco Due Sicilie al limite del dispe- 08 San Leonardo a Finale nel 1743 / di Walter Nesti una bella pagina di storia che rato. I Borbone, più che curarsi 09 La Biblioteca di Varigotti / di Amelia Bignone Sansone riguarda il Maresciallo d’Italia delle province immediatamente 10 Alle Arene Candide nuovi dati su pratiche funerarie paleolitiche. Enrico Caviglia, allora capitano, a sud di Napoli, non avevano Riti e simboli magico-religiosi tra i più antichi in Liguria / poi protagonista nella Grande fatto molto per il resto delle loro di Daniele Arobba Guerra con le vittorie sull’Alto- terre.