LAVAZZA al SALONE del GUSTO 2012 24- 29 ottobre 2012 Torino Lingotto Fiere - Padiglione 2

Relazioni Pubbliche - Ufficio Stampa

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SUSTAINABLE FUTURE 3 Lavazza al Salone del Gusto 2012

LA FONDAZIONE GIUSEPPE E PERICLE LAVAZZA 4

IL PROGETTO TIERRA 2002-2012 6 Un viaggio all’insegna della sostenibilità

STEVE McCURRY E TIERRA 9 10 anni di progetti condivisi

LE AZIONI CONCRETE AL SALONE DEL GUSTO 10

RAINFOREST ALLIANCE 12 25 anni di sostenibilità ambientale

IN VIAGGIO ATTRAVERSO L’ITALIA CON LAVAZZA 13

I LABORATORI DEL GUSTO 16

LAVAZZA E MASSIMO BOTTURA 17 Come to with me

IL TRAINING CENTER LAVAZZA 18 SUSTAINABLE FUTURE Lavazza conferma il proprio impegno al Salone del Gusto 2012 24- 29 ottobre 2012 Torino, Lingotto Fiere, Padiglione 2

Il Salone del Gusto è da sempre per Lavazza un momento di importante confronto con il pubblico e un’occasione unica per condividere il proprio impegno nella tutela della qualità del prodotto, nel rispetto della sostenibilità economica, ambientale e culturale. Lavazza, partner di Slow Food dal 1996, ha scelto di parlare anche quest’anno con coerenza e sinergia al pubblico del Salone, dedicando lo spazio del proprio stand ai valori portanti dell’a- zienda nell’ambito della sostenibilità, di raccontare le azioni della Fondazione Lavazza nei paesi produttori di caffè, quest’anno con un focus particolare sugli interventi del progetto ¡Tierra! In Tanzania, senza dimenticare l’attenzione alla sperimentazione di prodotto e alle ricette realiz- zate dallo staff del Traning Center Lavazza. Lo spazio Lavazza, all’interno del Padiglione 2, sarà dunque dedicato a ¡Tierra!, il progetto che, sviluppato dal 2002, presenta ora il sesto nuovo intervento in Tanzania e lo racconta attra- verso le immagini inedite di Steve Mc Curry, alle attività della Fondazione Lavazza, alle nuove Ricette della tradizione italiana rivisitate da Lavazza, mentre con i Laboratori, sarà dato ampio spazio alla costante ricerca sul prodotto intrapresa dall’azienda torinese. Partners for Sustainability. Insieme per il cambiamento sostenibile è invece il titolo del convegno organizzato da Lavazza e moderato dal giornalista di RAI 3 Oliviero Bergamini, che il 26 ottobre alle ore 11 nella Sala Blu del Lingotto, vedrà coinvolti in una tavola rotonda Giusep- pe Lavazza, Vicepresidente dell’Azienda, Carlo Petrini, fondatore e Presidente di Slow Food, insieme ai rappresentanti di Rainforest Alliance, la ONG americana che festeggia i propri 25 anni di attività e con la quale Lavazza collabora da dieci anni, fin dall’inizio del progetto ¡Tierra!. Sarà un confronto su percorsi e progetti condivisi per garantire uno sviluppo sostenibile che tuteli le risorse e migliori le condizioni di lavoro nei Paesi produttori. Un dibattito sui modi concreti di fare impresa, conciliando attenzione ai prodotti e difesa delle risorse, a partire dall’esperienza dell’ONG internazionale Rainforest Alliance, che da 25 anni opera nel campo della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, collaborando da 10 anni con Lavazza per il progetto ¡Tierra!.

Interverranno: Daniel R. Katz, Founder and Board Chair Rainforest Alliance Ana Paula Tavares, Executive Vice President Rainforest Alliance Carlo Petrini, fondatore e Presidente SlowFood Giuseppe Lavazza, Vicepresidente Lavazza Modererà la discussione: Oliviero Bergamini, giornalista RAI TG3 Milano

3 LA FONDAZIONE GIUSEPPE E PERICLE LAVAZZA

“In un mondo che distrugge i beni della natura io non ci sto”. Era il 1935 quando Luigi Lavaz- za, durante un viaggio in Sudamerica, espresse il suo disappunto nel vedere distruggere interi raccolti di caffè non venduto, un’esperienza che lo segnò profondamente e che cambiò la sua visione di fare impresa. Fin da allora Lavazza ha sempre avuto una grande attenzione al patrimonio umano, ambientale e culturale dei Paesi con cui opera: attenzione che negli anni si è trasformata in azioni concrete a favore dei Paesi produttori e in un sostegno forte a organizzazioni attive nel sociale. Nel 2001 Lavazza intraprende un percorso volto ad aiutare le comunità coltivatrici del caffè all’interno dell’associazione International Partners, una società no profit che persegue e realizza attività per implementare le tecniche di agricoltura sostenibile e migliorarne le infrastrut- ture. Parallelamente, sempre a partire dal 2001, Lavazza inizia la collaborazione con partner autorevoli che operano a tutela dei minori, come Save the Children, per lo sviluppo di progetti a favore dell’infanzia in Africa, Centro America e India. Un percorso che prosegue nel 2002, con l’avvio del progetto ¡Tierra! realizzato interamente da Lavazza con l’intento di attuare sul campo i principi di sostenibilità in cui si riconosce. Nel 2004 viene istituita ufficialmente la Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza, dedicata alla seconda generazione della famiglia, con l’obiettivo di raccogliere sotto di sé e sviluppare tutte le attività nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa. La Fondazione Lavazza ha come scopo la realizzazione di progetti internazionali di sostenibilità nei paesi produttori di caffè e, parallelamente, si impegna a supporto dell’infanzia e in attività a favore dei diritti dei bambini . “Oggi il dibattito sulla sostenibilità è molto sentito. Lavazza nasce, già alle origini, con questa fondamentale idea nel proprio DNA, facendola diventare dal primo momento un valore al quale si ispira la nostra attività – afferma Giuseppe Lavazza, Vicepresidente del Gruppo e membro del Board della Fondazione - E’ stato proprio il mio bisnonno, , fondatore del gruppo, a insegnarci, che cosa significa in concreto la sostenibilità e l’attenzione per gli altri. Questo fa parte del nostro modo di guardare alla vita e all’impresa, che viene ribadito con forza anche dalla quarta generazione Lavazza di cui io faccio parte con orgoglio” Tra le attività della Fondazione Lavazza ci sono: formazione continuativa sul campo, grazie anche a interventi da parte di esperti agronomi per trasmettere buone pratiche agricole e mi- gliorare la produttività, programmi di microcredito, e miglioramento delle infrastrutture locali dedicate alla prima lavorazione del caffè verde.

4 Prosegue Giuseppe Lavazza: “Con ¡Tierra!, l’azienda ha voluto proporre un modello replicabile di imprenditoria sostenibile. Lavazza ha sempre pensato che la formazione in loco portasse non solo a benefici nell’immediato, trasferendo nozioni e strumenti volti a migliorare le coltiva- zioni, ma creasse un vero e proprio modo di fare impresa a cui anche altri attori – aziende e produttori – potevano ispirarsi. Le prime tre comunità coinvolte nel progetto sono oggi auto- nome e, pur mantenendo la collaborazione commerciale con noi, oggi sono in grado di andare avanti da sole. Stiamo, in parallelo, sviluppando lo stesso percorso anche nelle altre comunità di ¡Tierra! in Brasile, India e Tanzania. Siamo convinti che uno sviluppo consapevole, che sap- pia conciliare il profitto con l’equilibrio sociale e il rispetto per le risorse del territorio, sia la via giusta per una crescita responsabile.”

5 ¡TIERRA! 2002-2012 Un viaggio all’insegna della sostenibilità

In quest’edizione del Salone del Gusto, Lavazza presenta i nuovi interventi di ¡Tierra!, il progetto di sostenibilità interamente realizzato dall’Azienda che, dal 2002 a oggi, ha coinvolto sei comu- nità produttrici di caffè in Honduras, Perù, Colombia, India, Brasile e Tanzania. Incentrato sui tre aspetti fondamentali, quello della qualità del prodotto finale, dell’attenzione verso le condizioni di vita delle popolazioni dei paesi produttori di caffè e della tutela dell’am- biente, il progetto ¡Tierra! ha visto innanzitutto le comunità sudamericane di Perù, Honduras e Colombia, obiettivo del primo intervento concluso nel 2009, divenire autonome capitalizzando con profitto gli interventi sociali, formativi e ambientali attuati sul campo. Interventi e azioni che hanno portato alla nascita e alla distribuzione internazionale del prodot- to d’eccellenza Lavazza ¡Tierra!, 100% arabica, 100% da coltivazione sostenibile certificato dall’ONG Rainforest Alliance. Oggi ¡Tierra! è una gamma di prodotti completa dedicata sia al settore casa sia al fuori casa e che comprende anche il caffè proveniente da queste comunità. In questi anni, dunque, il progetto ha visto la realizzazione di interventi che hanno migliorato stabilmente le condizioni di vita delle comunità e condotto a un risultato che soddisfa tutti i beneficiari del progetto, con lo scopo comune di portare tutte le comunità a raggiungere la piena autonomia. Per raggiungere questo risultato, la Fondazione Lavazza ha riservato molta attenzione alla formazione continuativa dei caficultores, che hanno potuto partecipare a corsi e coltivazioni pilota sulla gestione della produzione e sulle tecniche agricole sostenibili. Le prime tre comunità coinvolte nel progetto hanno, dal 2009, raggiunto un’autonomia completa, men- tre gli interventi in atto nelle tre aree di Brasile, India e Tanzania, stanno guidando le comunità proprio al raggiungimento di quest’importante obiettivo. In questi dieci anni Lavazza ha collaborato con l’ONG internazionale Rainforest Alliance, il part- ner che l’Azienda ha scelto per la certificazione di ¡Tierra!. La certificazione permette ai coltiva- tori di vendere il loro caffè a un prezzo superiore e accedere così al mercato internazionale dei prodotti certificati. Inoltre, il rispetto dei parametri per la certificazione li aiuta a ottimizzare l’effi- cienza delle coltivazioni e a proteggere l’ambiente, fattori che contribuiscono al miglioramento delle loro condizioni lavorative e di vita. Sostiene Giuseppe Lavazza: “ Il raggiungimento della certificazione ha completato un ideale circolo virtuoso della sostenibilità, aumentando significa- tivamente la percezione positiva del prodotto che viene immesso nel mercato internazionale. I benefici diventano tangibili per tutti: per i coltivatori che hanno acquisito consapevolezza della propria professionalità e della qualità del caffè coltivato, e per Lavazza che oggi ha una gamma articolata di prodotto ¡Tierra! certificato”.

6 A oggi le comunità che hanno raggiunto questo traguardo sono quelle del Perù, Honduras e Colombia, mentre sono in corso gli interventi per portare alla certificazione anche le realtà di Brasile e India. Proprio al Salone del Gusto viene annunciata la volontà di intraprendere il per- corso che porterà alla certificazione Rainforest Alliance anche per la comunità della Tanzania. Anche in queste nuove aree di intervento, la Fondazione Lavazza lavorerà in stretta collabora- zione con le comunità locali per condurle verso l’autonomia e aiutarle a migliorare gli standard qualitativi del caffè coltivato. Nel paese africano sono infatti previsti interventi sul campo che coinvolgeranno 750 produttori locali e le loro famiglie: la costruzione e l’inaugurazione della MaseRing Nursery School a Kirua, nel villaggio di Maande (regione di Kirua, a 1.200 metri di quota sul Monte Kilimangiaro), resi possibili dalla collaborazione tra l’associazione Kirua Children e la Fondazione Lavazza, è il primo risultato di questo percorso, raccontato al Salone del Gusto 2012 attraverso le immagini inedite del grande reporter Steve McCurry , compagno di viaggio di Lavazza e narratore d’ec- cezione del progetto ¡Tierra! fin dalle sue origini. Inaugurata lo scorso luglio alla presenza dei responsabili del progetto, tra cui Cristina Barettini, Docente di Diritto Privato e dell’Unione Europea presso la Facoltà di Economia di Torino, padre Peter Kilasara CSSp and MaseRing School Director, e Francesca Lavazza, alla presenza dei bambini e dei genitori dei villaggi, la scuola è stata accolta con entusiasmo dalla comunità. Una scuola funzionale dove insegnare ai bambini con il metodo Montessori, con maestre motivate e brave che insegnassero ai bambini la manualità e le conoscenze di base in lingua inglese. La scuola diventa quindi il fulcro della comunità, permette di accudire i bambini durante le ore di lavoro, garantire un’istruzione adeguata, necessaria per una crescita consapevole e che possa aprire le porte a maggiori opportunità. I locali della scuola diventano anche il luogo dove incon- trarsi e organizzare momenti di formazione per gli adulti su tecniche e buone pratiche agricole, ribadendo l’importanza che il training sul campo ha per il progetto ¡Tierra!. Anche per la Tanzania si dovranno realizzare tutte le fasi principali per raggiungere l’indipen- denza: miglioramento delle condizioni di vita, sviluppo sociale e crescita economica delle co- munità agricole, miglioramento della vivibilità del territorio, sviluppo di produzioni di qualità sempre più ecologiche e redditizie, grazie a nuove tecniche agricole e strumenti produttivi, con il fine ultimo di una maggiore competitività e autonomia Nello specifico, nel nuovo intervento ¡Tierra! in Tanzania i coltivatori coinvolti insieme alle loro famiglie sono stati 750, per un totale di circa 3750 persone. Gli interventi sono stati resi possibili

7 dalla costante collaborazione con partner internazionali e locali, tra cui la Kirua West Coopera- tive Union (KWCU), la Kirua Children Association (KChA), Kilimanjaro Native Cooperative Union (KNCU), Tanzania Coffee Research Institute (TaCRI), Tanzania Coffee Board (TCB) e la City Coffee Ltd. L’obiettivo del progetto ¡Tierra! in Tanzania è quello di formare in modo costante i coltivatori, garantendo sia la qualità del loro prodotto,sia agendo in ambito di sostenibilità economica e sociale, così da permettere loro di entrare con il loro prodotto nel mercato internazionale e riuscire in un prossimo futuro a commercializzare il proprio caffè in modo indipendente e com- petitivo.

8 STEVE McCURRY E LAVAZZA ¡TIERRA! 10 anni di progetti condivisi

Steve McCurry è stato, fin dalla nascita del progetto, il narratore d’eccezione di un percorso che, grazie a lui, è divenuto anche un progetto di sostenibilità culturale e di condivisione di valori. Le sue immagini parlano con forza ed emozione di persone, di luoghi, di storie uniche, di tra- guardi e di caffè, ma soprattutto, di una visione diventata realtà. Il suo modo di raccontare in modo autentico le realtà e le persone fotografate ne hanno fatto il reporter ideale per la narra- zione di un progetto concreto come ¡Tierra!. Tra i nomi più famosi e autorevoli del National Geographic, Steve ha infatti sposato l’idea di Lavazza di raccontare ¡Tierra! fin dalla prima fase del progetto in Honduras, Perù e Colombia e successivamente in India e Brasile, dando voce e volti ai protagonisti di un’avventura tanto complessa quanto affascinante, e contribuendo in modo sostanziale a diffondere con le sue immagini i criteri e le logiche del progetto ¡Tierra!. ¡Tierra! dunque ha visto salire a bordo il grande fotografo statunitense fin dal 2002, che ha sposato con passione l’idea di documentare i volti, le storie e gli interventi realizzati da Lavazza tesi a migliorare le condizioni sociali dei lavoratori, il rispetto per l’ambiente e la coltivazione caffeicola. “Senza Steve McCurry ¡Tierra! avrebbe avuto un altro esito – ricorda Francesca Lavazza, Di- rettore Corporate Image del Gruppo - Senza il suo entusiasmo, la sua immediata adesione ai nostri valori e il suo racconto per immagini, quello che aveva le carte in regola per essere un grande progetto di sostenibilità strategica e produttiva non sarebbe potuto diventare anche uno straordinario progetto culturale. Insieme a Steve ci siamo trovati in sintonia fin da quel lontano 2002, e da allora continuiamo a condividere insieme obiettivi e risultati. E a viaggiare insieme”. Oggi Steve McCurry prosegue il suo viaggio con ¡Tierra! e con Lavazza. Un viaggio che lo ha visto protagonista quest’anno in Tanzania: in anteprima al Salone sarà presentata una selezio- ne di immagini inedite che trasmettono l’energia e lo spirito che anima le comunità coinvolte.

“Credo da sempre nel progetto ¡Tierra! – ricorda Steve McCurry –. Attraverso le immagini e come semplice osservatore dell’esistenza delle persone in queste parti del mondo ho voluto raccontare quello che ho visto, il modo in cui i contadini coltivano e raccolgono il caffè e il loro stile di vita. Ho cercato di mostrare le loro abitudini quotidiane, e ho lasciato scorrere le im- magini davanti agli occhi per raccontare i volti, le storie e le atmosfere di ¡Tierra!, che anche in Tanzania ha cambiato la vita di questi coltivatori e delle loro famiglie”.

9 LE AZIONI CONCRETE AL SALONE DEL GUSTO

È con l’obiettivo di rendere sempre di più il Salone del Gusto e Terra Madre eventi a ridotto impatto ambientale, che Lavazza anche quest’anno diventa interlocutrice primaria del Salone del Gusto contribuendo alla riduzione delle risorse utilizzate. Nel dettaglio, Lavazza recupererà oltre 3900 Greenpallet ® - su un totale di circa 7000 pallet - realizzati dalla società Palm in pioppo certificati FSC – PEFC (proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici) e prodotti nel territorio mantovano da Palm S.p.A. utilizzati per l’allestimento degli spazi espositi- vi, e li riutilizzerà per la movimentazione del caffè presso lo stabilimento di Torino. Questa operazione consente di eliminare gli scarti da allestimento valorizzando un imballaggio spesso ignorato ma di grande importanza sia per la tracciabilità della filiera delle merci che tra- sporta che per la salubrità dei prodotti alimentari. Inoltre, sempre nell’ambito dell’azione concreta tesa a ridurre l’impatto dei grandi eventi, va ricordato come Lavazza abbia scelto, per la realizzazione del proprio stand all’interno del Padi- glione 2, di parlare di coerenza, sostenibilità e natura. L’allestimento, firmato da InputLab, è stato concepito interamente naturale e riciclabile. I ma- teriali sono di reperimento locale, ecocompatibili, ad alta riciclabilità, e riutilizzabili secondo un processo a cascata. L’impostazione costruttiva dello spazio Lavazza e la scelta dei materiali e finiture volgono verso una direzione sostenibile che consente il massimo rispetto di alcuni pa- rametri riferibili all’eco compatibilità. L’utilizzo di arredi a noleggio riduce ulteriormente l’impatto della struttura allestitiva. Lavazza per compensare il consumo di CO2 prodotto dallo stand nei cinque giorni della mani- festazione, ha deciso di collaborare con la società Azzero CO2, che offre a imprese private, ai singoli cittadini e agli enti pubblici la possibilità di contribuire attivamente per prevenire il consu- mo del gas serra. La compensazione avviene attraverso la piantumazione di aree specifiche, in questo caso è stato scelto un tratto Parco Fluviale del Po di Torino.

10 La carta di identità dello stand:

- utilizzo di materie prime lignee provenienti da fornitori con licenza rilasciata ICILA srl di tipo PECF - utilizzo di idropitture e smalti all’acqua - progetto in grado di ridurre gli scarti di lavorazione - per le pareti: lastre in legno con idropittura naturale prodotta con materiali al 100% biodegrdabili: - per il pavimento: Cork Comfort di sughero altamente riciclabile. La riduzione di materiali cartacei poi, in favore del supporto video e fotografico – le immagini firmate da Steve McCurry non stampate ma esclusivamente visualizzate su monitor – sono un ulteriore passo avanti nell’ottica di una sempre maggiore coerenza d’azione. Infine, nello stand principale e nelle casette Lavazza, situate nei Padiglioni 1 e 3, sarà servito l’ Lavazza ¡Tierra! e sarà possibile acquistare la lattina da 250 grammi del prodotto. L’intero ricavato della vendita dei prodotti Lavazza sarà a favore delle Comunità del Cibo di Terra Madre della Tanzania.

11 RAINFOREST ALLIANCE 25 anni di sostenibilità ambientale

Rainforest Alliance è l’ONG internazionale che da 25 anni è attiva nella tutela dell’ecosistema equatoriale attraverso programmi di agricoltura consapevole e supporto alle comunità le cui condizioni di vita dipendono dalla terra, supportandole nella trasformazione delle pratiche agri- cole, delle attività forestali e delle strutture legate al turismo. Venticinque anni fa venivano distrutti 20 ettari di foresta pluviale al minuto e si estinguevano oltre una ventina di specie animali e vegetali al giorno. L’opinione pubblica non era ancora pienamente sensibilizzata sull’entità del problema, quando un gruppo di volontari, guidati dal fondatore Daniel Katz, a seguito di un incontro dedicato all’allarmante realtà delle foreste plu- viali, decisero di costituire Rainforest Alliance. Rainforest Alliance collabora con multinazionali e con cooperative locali, per introdurre beni e servizi prodotti responsabilmente sul mercato globale. Elemento centrale dell’attività di Rain- forest Alliance resta la conservazione e la tutela dell’ambiente naturale, e, per rendere questo possibile, l’ong internazionale conduce in parallelo campagne di informazione volte ai consu- matori di tutto il mondo per indirizzarli verso scelte più consapevoli. Dall’anno in cui fu fondata, nel 1987, Rainforest Alliance si è fatta promotrice di una radicale trasformazione dei settori che producono il maggior impatto sull’ambiente, quali agricoltura, selvicoltura e turismo, conquistandosi il sostegno di consumatori in tutto il mondo a favore della protezione delle foreste e degli ecosistemi essenziali per il nostro futuro. Da 25 anni Rainforest Alliance certifica attività agricole e forestali sostenibili e monitora le attività turistiche e i progetti climatici che producono un impatto sulle foreste; in questi anni le operazioni di certificazione si sono rapidamente intensificate, accrescendo il valore del concetto di sostenibilità e rendendo consumatori e imprese più consapevoli rispetto a quanto lo fosse la precedente generazione. Nel 2002 avviene l’incontro con Lavazza, in occasione della realizzazione della prima fase del pro- getto ¡Tierra!. Lo scopo comune era guidare i caficultores nell’utilizzo delle best practices volte a migliorare le condizioni lavorative e la conservazione delle risorse ambientali e accedere alla certifi- cazione. Obiettivo raggiunto nel 2005 dalle tre comunità di ¡Tierra! in Honduras, Perù e Colombia, e in fase di attuazione per quelle del Brasile, dell’India e della Tanzania. Inoltre, il rispetto dei para- metri di certificazione li ha aiutati a migliorare l’efficienza delle coltivazioni e a proteggere l’ambiente, fattori che contribuiscono concretamente al miglioramento delle loro condizioni lavorative e di vita. Daniel Katz, Board Chair di Rainforest Alliance conferma questo impegno condiviso: “È stato chia- ro da subito l’intento di Lavazza: aiutare le comunità coinvolte nel progetto ¡Tierra! a certificarsi. Da un lato Lavazza ha lavorato sul campo per raggiungere questo obiettivo, dall’altro ha immesso sul mercato una gamma completa di ¡Tierra! certificato da Rainforest Alliance, che utilizza anche il caffè proveniente da queste comunità, garantendo un prodotto eccellente in termini qualitativi”.

12 IN VIAGGIO ATTRAVERSO L’ITALIA CON LAVAZZA Cinque declinazioni regionali dell’espresso proposte in chiave innovativa dal Training Center dell’Azienda

Il Salone Internazionale del Gusto – al Lingotto Fiere di Torino dal 25 al 29 ottobre – è il luogo in cui si riuniscono le eccellenze alimentari d’Italia e del mondo, una concentrazione di prodotti, di storia, di territori. L’evento internazionale organizzato da Slow Food ha una caratteristica unica: da un lato sostiene l’educazione alimentare verso i cibi di qualità, dall’altro esalta le tradizioni e le identità, non solo un lavoro di recupero della memoria, ma anche la capacità di rinnovare un patrimonio ricchissimo del nostro Paese . In questo contesto Lavazza presenta una propria personalissima ricerca attraverso l’Italia dei caffè: sull’onda del progetto dei “Granai della Memoria” di Carlin Petrini, il Training Center La- vazza ha condotto una ricerca storica alla riscoperta di cinque ricette tipiche delle regioni italia- ne. Questi caffè regionali sono stati codificati e reinventati così da offrire al pubblico del Salone Internazionale del Gusto cinque ricette esclusive, ispirate alle parole di Petrini che descrive la memoria come “una miniera dalla quali tutti possano attingere”. Durante la manifestazione la caffetteria dello stand Lavazza sarà dunque aperta al pubblico. Questo permetterà ai visitatori di gustare i prodotti tradizionali come l’espresso, il macchiato e il – realizzati con la miscela 100% sostenibile ¡Tierra! –, ma soprattutto di provare queste ricette mai proposte prima. I “Caffè Regionali d’Italia” concepiti dal Training Center Lavazza attingono a elementi della tradizione dell’espresso, in alcune regioni italiane servito con cioccolata, panna, nocciole, man- dorle, menta e liquori. E allora ecco finalmente le cinque ricette by Lavazza che verranno accompagnate da biscotti tradizionali – alcuni provenienti dai Presidi Slow Food – per rendere ancora più ricca l’esperienza. La fanese è storicamente un corroborante per gente di mare: espresso, anisetta, rhum, zucchero e scorza di limone. Un mix che i marinai marchigiani bevevano nel pomeriggio, per rinfrancarsi. La Moretta by Lavazza è stata reinventata grazie ad una sofficissima spuma di anice, rhum, brandy uniti a intero e panna che viene adagiata sull’espresso servito – come è tradizione a Fano – nel bicchierino e non nella tazzina. E sopra tutto: una scorza di limone candito. La ricetta viene abbinata alle “Beccute” Le beccute sono un tipico dolce marchigiano che pare risalire ai tempi di Leopardi (vengono infatti chiamate anche “le beccute di Leopardi”). Biscotti arricchiti di frutta secca, sono tipici – a seconda della zona – della Quaresima o del Natale e il nome viene probabilmente da “beccate”, perché la forma bitorzoluta invoglia a sbocconcellarle.

13 La Bavareisa torinese è un’antesignana settecentesca del più noto “”: gli ingredienti sono i medesimi del “nipote” famoso – caffè, cioccolata e panna liquida – che nella Bavareisa sono mescolati (e non a strati). Nella nuova versione by Lavazza vengono mischiati esclusiva- mente la cioccolata – partendo dall’Extra Bitter 63% di Guido Gobino sciolto a bagnomaria – e il caffè. La panna, ingentilita da latte e zucchero, viene invece posta in superficie così che in bocca consistenze, sapori e temperature si mescolino piacevolmente. La ricetta viene abbinata alle “Paste di Meliga” Amatissime in Piemonte, le paste di Meliga sono biscotti realizzati con farina di mais che un tempo si usava intingere nel barolo a fine pasto. Oggi, invece, è più facile trovarle proposte assieme al moscato d’Asti, al passito o – nella versione più golosa – allo zabaione. Le Paste di Meliga sono un Presidio Slow Food. Il Caffè Padovano è davvero una sfida: un espresso cui vengono aggiunti sciroppo di menta, schiuma di latte e una spolverata di cacao amaro. Il Training Center ha destrutturato gli ingre- dienti, mantenendone l’individualità seppur nello spazio minimo di un bicchierino. Ecco quindi una ganache alla menta ottenuta da cioccolato bianco, panna e menta bianca che viene spa- tolata sulla parete del bicchierino. Ad essa si affianca l’espresso ed una spolverata di cacao. La ricetta viene abbinata agli “Zaeti” In Veneto si chiamano “golosessi” tutti quei dolcetti che “fanno gola”. Tra questi gli zaeti, di cui già scriveva Artusi nel suo immortale “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”: i “gialletti” devono il nome alla farina di mais che, assieme a burro, zucchero e uvetta, li compone. Il Caffè alla salentina naturalmente sa d’estate: la tradizione pugliese vuole l’espresso zuc- cherato versato in un bicchiere con del ghiaccio con l’aggiunta d’un sapore tipico del Sud Italia, il latte di mandorla. L’innovazione apportata dal Training Center è l’unione tra freddo e mandorla grazie a un gelato fior di latte “Lait” della “gelateria Alpina” arricchito con pasta di mandorle tostate. Uno speciale mantecatore on demand produce un ciuffo di gelato sul fondo del bicchierino sul quale viene quindi versato il caffè, producendo un contrasto fra il freddo del gelato ed il caldo dell’espresso, con i profumi della mandorla che si fondono con gli aromi del caffè. Il risultato è una golosità da gustare con il cucchiaino. La ricetta viene abbinata ai “Biscotti di Ceglie” Ceglie Messapica, nel Brindisino, è la capitale delle mandorle: pare ne esistano ancora ben qua- ranta varietà. Una loro massima espressione sono i “piscquett’l”, dei biscotti a dadini preparati con mandorle in parte scottate in acqua e in parte tostate. Imperdibili nelle feste e nelle bom- boniere, esistono anche in versione glassata. I Biscotti di Ceglie sono un Presidio Slow Food.

14 L’ultima ricetta ha radici campane ed è una rivisitazione d’una invenzione recente: il Caffè alla nocciola, nato a Napoli negli anni Novanta del secolo passato. Se quello “tradizionale” è solo un caffè guarnito con pasta di nocciola, quello by Lavazza parte da una soffice crema otte- nuta montando insieme caffè, zucchero e pasta di nocciole che viene adagiata sull’espresso Lavazza. Le note intense e la morbidezza di questa specialità offrono un irresistibile connubio tra caldo e freddo, dolcezza e forza, caffè e nocciola. La ricetta viene abbinata ai “Raffioli” “Raffiolo” significa “raviolo”: così si chiama il biscotto creato nel Settecento dalle suoredel monastero di San Gregorio Armeno, confezionato appositamente per la vigilia di Natale. Il Raffiolo esiste in tre versioni – semplice, alla sorrentina o cassata – ma la sostanza è sempre la medesima: un ovale di pan di Spagna ricoperto di glassa bianca o di marmellata di albicocche, eventualmente farcito di ricotta, scorza di cedro candita, cioccolato e pistacchi. Lavazza così si fa in cinque per presentare al pubblico in visita al Lingotto non solo i propri progetti di sostenibilità, ma anche ricette esclusive che conquisteranno gli intenditori e in cui si trovano tutti i valori dell’azienda: tradizione, innovazione, design e, naturalmente, gusto.

15 I LABORATORI DEL CAFFÈ

Lavazza proseguirà al Salone del Gusto 2012 l’attività in ambito formativo con i propri laboratori sul caffè all’interno del programma ufficiale dei laboratori del gusto, per far scoprire a tutti gli appassionati di questa bevanda le sue caratteristiche organolettiche e di sapore. Un viaggio che inizia con l’assaggio delle singole origini di caffè, per proseguire con i diversi metodi di preparazione con macchine professionali, moka o filtro, e concludersi con la sco- perta delle ricette a base di espresso. Un programma denso di contenuti e appuntamenti con chef noti internazionalmente come Massimo Bottura, che proporrà al pubblico del Salone una ricetta inedita: Come to Italy with me – Vieni in Italia con me. Tradizione e innovazione, nel segno di Lavazza.

Programma laboratori lavazza Salone del gusto 2012 - 25-29 ottobre 2012 giovedì 25 ottobre ore 14.30 - L’ ABC del caffè: dalla pianta alla tazzina (laboratorio G) venerdì 26 ottobre ore 14.30 - Progetto ¡Tierra! Lavazza: racconti di un viaggio nella sostenibilità attraverso l’aroma delle sue miscele (sala G) ore 17.00 - L’espresso italiano diventa dessert (laboratorio G) sabato 27 ottobre ore 12.00 - Il caffè in tutte le lingue del mondo (laboratorio G) ore 14.30 - Caffè e Cioccolato by Lavazza e Gobino (laboratorio G) domenica 28 ottobre ore 12.00 - Vieni in Italia con me by Lavazza & Massimo Bottura (laboratorio D) ore 14.30 - L’espresso italiano diventa dessert (laboratorio G) ore 17.00 - Progetto ¡Tierra! Lavazza: racconti di un viaggio nella sostenibilità attraverso l’aroma delle sue miscele (laboratorio G) lunedì 29 ottobre ore 12.00 - L’autentico espresso italiano: la tostatura, la miscela e l’estrazione (laboratorio G)

16 LAVAZZA E MASSIMO BOTTURA AL SALONE INTERNAZIONALE DEL GUSTO DI TORINO Lo chef Tre Stelle Michelin condurrà un Laboratorio del Gusto all’insegna della creatività e dell’italianità

Tra le iniziative che Lavazza, storica firma dell’autentico espresso italiano, propone al Salone del Gusto 2012, grande curiosità suscita il laboratorio in programma Domenica 28 Ottobre alle ore 12, che vede come protagonista lo chef di fama mondiale Massimo Bottura. Il laboratorio prende il nome da una ricetta creata in esclusiva per Lavazza da Massimo Bottura,“Come to Italy with me - Vieni in Italia con me”, che è stata presentata in anteprima nei mesi scorsi a Londra alla platea mondiale della classifica “50 Best”. Questa ricetta stravolge il concetto di caffè come classica conclusione del pasto per giocare con le aspettative e i pre- concetti della gente: una rivisitazione in chiave salata della tradizionale granita siciliana servita in tazzina Puraforma Lavazza e composta dagli ingredienti caffè Lavazza ¡Tierra!, bergamotto candito, capperi, origano, granita di mandorle, sale marino, scorze di limone e polvere di caffè. Sulla stessa scia, il laboratorio all’interno del Salone del Gusto rappresenta un percorso ga- stronomico segnato dallo stile indiscusso di Bottura, che propone altre due specialità salate a base di caffè: l’abbinamento Lavazza – Bottura parla quindi di innovazione, di capovolgimento delle convenzioni, infrangendo le aspettative e meravigliando il pubblico con nuovi inesplorati esperimenti ma riuscendo sempre a mantenere salde le radici con il territorio e i sapori tipici italiani, grazie a ispirazioni che provengono dalle cucine regionali del nord e sud Italia. Un tripudio di italianità garantito dalla firma di Lavazza che ha fatto grande nel mondo l’espres- so italiano e dall’indiscussa dote di Massimo Bottura di rivisitare in chiave non convenzionale i sapori più autentici del patrimonio gastronomico italiano, una capacità che ha messo d’accor- do critica e guide italiane e mondiali. Lavazza è sinonimo di innovazione e tradizione, simbolo dell’espresso che incarna l’italianità e che si adatta perfettamente tanto alla cucina più tradizionale quanto a quella più creativa. Da decenni di ricerca e sperimentazione sul caffè, grazie a Lavazza e in collaborazione con le firme della gastronomia mondiale, sono nati nuovi modi di intendere l’espresso, prodotti innovativi destinati al consumo fuori casa che hanno riscosso immediato successo di pubblico attraver- so una vasta gamma di ricette sempre nuove, vere e proprie gourmandises per intenditori alla portata di tutti. Eccellenza, tradizione, innovazione, esperienza: la presenza di Lavazza nei principali eventi internazionali dedicati all’alta gastronomia e nella carta dei ristoranti più esclusivi è un risultato molto importante per un’azienda che ha come mission principale la diffusione in tutto il mondo dell’autentico espresso made in Italy.

17 LAVAZZA TRAINING CENTER Formazione, innovazione e ricerca costante sul caffè

Il Training Center è il Centro di formazione e diffusione della cultura dell’espresso italiano nel mondo, cuore pulsante dell’Innovation Center Lavazza e, con oltre 50 sedi worldwide, il più gran- de centro di studi sul caffè a livello italiano e internazionale. Il suo obiettivo principale è la divulgazione dell’arte della preparazione del caffè, per mantenere sempre eccellente la qualità del prodotto nel momento della preparazione e del consumo, a casa come fuori. Naturale evoluzione del Centro Studi e Ricerche sul caffè, fondato nel 1979, è oggi il punto d’incon- tro fra la passione per il caffè, la tradizione e la capacità di sperimentare e innovare, attraverso le due anime che lo compongono, il Coffee Design con le sue ricette e l’Espresso School con i suoi corsi. Tramite la struttura dedicata Espresso School, il Training Center organizza percorsi formativi per ba- risti e barman, addetti alla ristorazione, forza vendita, distributori, neo assunti Lavazza, consumatori, giornalisti e opinion leader. L’offerta formativa comprende corsi specifici sul caffè, che insegnano a preparare un perfetto espresso, un o un cappuccino art e a riconoscere le caratteristiche organolettiche dei pro- dotti; e corsi manageriali, che riguardano invece il mondo del marketing, del visual merchandising e della gestione operativa del bar e della caffetteria. Il Coffee Design è il food design applicato al caffè: una disciplina che fino a qualche anno fa non esisteva, e che Lavazza ha trasformato in arte. Il Training Center ha al suo interno un laboratorio interamente dedicato al Coffee Design: l’Espresso Based Beverages, dove si sviluppano prodotti innovativi, si sperimentano nuove combinazioni di gusti e strumenti funzionali alla preparazione e al servizio del caffè. Le ricette del Coffee Design sono state messe a punto anche attraverso un grande lavoro di squa- dra, che ha coinvolto chef prestigiosi e rivoluzionari come Ferran Adrià, Davide Oldani, Carlo Crac- co, Massimo Bottura e ancora designer e pasticceri.

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