Il Novarese fascino di un territorio

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Testi: Rec Studio s.n.c. Foto: Mario Finotti, Maria Rosa Fagnoni, Archivio Provincia di Novara, Archivio ATL della Provincia di Novara Cartografi a: Legenda S.r.l. Grafi ca e stampa: Italgrafi ca - Novara 2008 Copyright Provincia di Novara

Legenda S.r.l. Il novarese, un ponte magico

C’E’ QUALCOSA DI MAGICO, forse di predestinato, nel ter- ritorio del novarese. Da secoli esso costituisce, infatti, una sorta di ponte fra territori e culture diverse. Qui si confon- INDICE dono i limiti geografi ci, storici e culturali tra Piemonte e Lombardia, qui le ultime propaggini della pianura Padana paiono guardare al cielo e, inerpicandosi sui morbidi de- Un territorio clivi collinari, strizzano l’occhio all’immobile austerità delle ricco di storia 2 montagne. Per chi ama gli approcci fi losofi ci, il novarese è la dimostrazione pratica che le differenze visive, ambientali Quattro passi e culturali, lungi dal dar luogo a contrapposizioni, fi niscono per Novara 5 per creare mescolanze deliziose. La vera ricchezza di que- sto territorio è proprio la grande varietà di paesaggi che il La terra turista può incontrare: risaie, campi coltivati, colline dai pre- degli aironi ziosi vigneti, laghi, corsi d’acqua, castelli, ville patrizie e aree 7 protette dove la natura appare ancora incontaminata. E’ un I colli territorio da esplorare passo per passo, ritrovando il gusto di morena della scoperta e il piacere di farsi trascinare dalla fantasia 9 in un mondo ricco di suggestioni culturali, storiche, natu- Terre di ralistiche e, perché no?, gastronomiche. Oggi come ieri il lago gusto dell’avventura è anche e soprattutto un fatto interiore, 11 un’indole, una disponibilità ad aprirsi all’esterno. Per questa Parchi e ragione il nostro territorio è un’avventura irripetibile per il riserve corpo e per l’anima. 13 Terra di sapori L’Assessora al Turismo Il Presidente della Provincia 15 Silvana Ferrara Sergio Vedovato Un territorio ricco di storia

IL NOSTRO territorio porta tracce consistenti della ci- dizione e, qualche volta, i segni della storia. Una viltà di Golasecca, soprat- della zuffa è una delle lunga storia che ha visto tutto nella zona dei laghi. caratteristiche di questa diverse popolazioni calpe- Novara non c’era ancora, terra ricca di sollecitazio- starne il suolo, lavorare, come entità insediativa, ni. Accade tra le persone, amare, soffrire, gioire e quando l’attuale Provincia ma anche tra popolazioni lasciare tracce di sé alle era un territorio abitato che vivono a pochi chilo- generazioni e ai popo- da varie popolazioni stan- metri di distanza. Un paio li che sono venuti dopo. ziate nella zona dei laghi, di secoli prima di Cristo Gente che va, gente che alle pendici collinari e nel- Novara è già territorio arriva, come accade in le fertili pianure. Gli storici romano. In quel periodo tutto il mondo. Il novarese si interrogano e, qualche vengono costruiti templi, mostra tracce di insedia- volta, si accapigliano su magistrature e collegi. Vie menti fi n dall’inizio della chi l’abbia fondata. Alcu- e strade nuove innervano storia dell’uomo sul pia- ni sostengono siano stati il territorio della Provincia, neta. Ci sono segni che i Liguri, altri i Galli. I so- ma non tutti sono così arrivano dal Paleolitico e stenitori della seconda contenti e convinti come tesi citano come prova, a dir loro inconfutabile, la possibile presenza di due termini gallici, “ar” e “var” che signifi cano rispettiva- mente “sopra” e “acqua”, nel nome stesso di No- vara. Più probabilmente, come accade spesso, a costruire la città ci si sono messi in tanti e in epoche diverse. Ma anche il pia- cere della disputa, della polemica, della contrad- 2 gli abitanti della pianura. fi orire di molti castelli e gono il territorio anche ne- Soprattutto nella zona una accelerata fortifi ca- gli scontri con i Marchesi dei laghi non mancano zione della città. Nel pe- del Monferrato. In questo episodi di ribellione e di- riodo dei Comuni Novara quadro sul fi nire del Quat- chiarata ostilità alle legio- fi nisce per scontare le lot- trocento, Novara subisce ni dell’Urbe. Gli umori si te interne tra le famiglie ben due assedi da parte invertono un po’ con l’ar- più in vista che si conten- dei francesi. Ormai legata rivo dei Longobardi che dono il potere cittadino. al destino di Milano, la cit- spostano l’asse del pote- Anche le sue posizioni tà e il suo territorio entra- re verso Nord, all’isola di cambiano con il mutare no a far parte dell’impero San Giulio, fortifi cata dopo dei rapporti interni. Allea- spagnolo e, successiva- la conquista di tutto il no- ta di Federico Barbarossa mente, dell’Austria. Il le- varese. A mettere pace (si partecipa alla distruzione game con la Lombardia si fa per dire) arrivano Carlo di Milano, ma poi cambia interrompe con la pace Magno e i suoi Franchi opinione ed entra a far di Vienna che, dopo aver occupato il parte della Lega Lombar- del territorio, cercano di tener da nella campagna contro conto delle varie realtà e l’imperatore tedesco. Zuf- lo suddividono in diversi fe e baruffe tra le famiglie “comitati”. Più tardi ag- locali non aiutano il futuro giungono al territorio della capoluogo di Provincia a Provincia anche le zone di consolidarsi, ma aprono Lomello e della Lomelli- i giochi ad altri e più de- na, considerate naturale terminati protagonisti. La prosecuzione del novare- palla passa ai milanesi. se. Negli anni successivi Prima arrivano i Visconti e il nostro territorio vede il poi gli Sforza che coinvol- 1735 che regala Novara e il suo territorio al Regno di Sardegna. La paren- tesi napoleonica sembra aprire una nuova era con l’istituzione di una sorta di autonomia amministrativa e la creazione del Diparti- mento dell’Agogna, com- prendente cinque distret- ti, ma dopo la sconfi tta del sogno bonapartista, la Restaurazione riporta ai Savoia anche il nostro territorio. Nel periodo risorgimen- tale Novara si trova a su- bire le devastazioni della battaglia della Bicocca, il 23 marzo 1849, nella quale le truppe dell’eser- cito piemontese vengono il potenziamento del- gimento, la Resistenza sconfitte dalle truppe au- le comunicazioni viarie, antifascista segna l’ir- striache del marescial- soprattutto ferroviarie, i rompere da protagonista lo Radetzky. Sempre in nuovi lavori di canalizza- della popolazione del no- quel giorno Carlo Alberto zione nelle campagne e varese nella costruzione sceglie una cascina di lo sviluppo dell’industria della sua storia. Il resto è Vignale per abdicare in siderurgica e tessile. storia recente che stiamo favore del figlio Vittorio A differenza di quanto ancora costruendo, tutti Emanuele II. accaduto per il Risor- insieme, oggi… I novaresi, per la verità, subiscono l’evento più che viverlo da protagoni- sti e le conseguenze del saccheggio successivo alla sconfitta dei piemon- tesi restano per sempre nella memoria della città. All’inizio del Novecento il territorio vive un periodo di grandi fermenti con 4 Quattro passi per Novara

PER IL VISITATORE attento con pianta a croce latina, Giannoni. Tra i luoghi da e curioso Novara, la città ci sono numerose opere vedere c’è anche la Chie- capoluogo della nostra d’arte, tra cui un polittico sa di San Marco costruita Provincia, può essere una di Gaudenzio Ferrari del- ai primi del Seicento dai continua e piacevole sco- l’inizio del Cinquecento e Padri Barnabiti su disegno perta. Il suo cuore è nel otto tele seicentesche del di Lorenzo Binago, dove, centro storico ricco di ele- Fiammenghino. oltre ai preziosi lavori d’in- ganti palazzi rinascimen- L’altro luogo simbolico taglio dei confessionali e tali, piazzette e giardini, della religiosità novarese del pulpito si possono am- dominato dall’imponente è la Cattedrale di Santa mirare opere del Procacci- Basilica di San Gaudenzio, Maria Assunta o il Duo- ni, di Daniele Crespi la cui cupola alta 121 me- mo, come lo chiamano più e del Moncalvo. tri ed edifi cata da Alessan- sinteticamente gli abitanti dro Antonelli nell’Ottocen- della città. Costruita su to, costituisce una sorta di disegno dell’Antonelli tra punto di riferimento per il 1855 e il 1869 contiene chi si trovi a percorrere molte opere d’arte e sorge una qualunque delle stra- nell’area occupata prece- de che attraversano la dentemente dall’antico pianura circostante. Duomo romanico, di cui La Basilica, costruita tra restano visibili nume- il 1577 e il 1590 su un rose testimonianze. progetto di Pellegrino Pel- A due passi dal Duo- legrini, detto il Tibaldi, è mo c’è il Broletto, con sempre stata, ancor pri- il Palazzo dell’Arengo, ma dell’edifi cazione della l’antico cuore pulsante famosa cupola, il centro della vita civile della della vita devozionale del- città. Qui ci sono i la città. Essa custodisce, Musei Civici e la infatti le spoglie del patro- Galleria d’Arte Mo- no. Nell’edifi cio, a navata derna Paolo e Adele 5 Chi passeggia per la città non può non dare un’oc- chiata alle tracce delle antichissime mura, del I secolo a. C., restaurate e rese visibili in piazza Cavour e in parte con- servate ai Musei Civici e al Museo Lapidario. Sono interessanti reperti storici composti da ciottoli fl u- viali interi alternati a fasce orizzontali di mattoni. La passeggiata, poi, non può trascurare una tappa al- l’antica Piazza delle Erbe, uno sguardo alla Torre di Palazzo Natta, una visita al chiostro della Canoni- ca, al Battistero, al Teatro Coccia o al castello Vi- sconteo. In realtà più ci si aggira per le vie cariche di storia e più si scopre il fascino di questa città, dei suoi portici e dei suoi palazzi. 6 La terra degli Aironi

E’ STATO DANTE GRAZIOSI di immensi orizzonti. Una che sembrano le vene di- il primo a chiamare “Terra terra che un altro scritto- segnate sul palmo della degli Aironi” la zona della re innamorato dei luoghi, mano: l’Agogna, il Ter- pianura novarese, quella Sebastiano Vassalli, così doppio e l’Arbogna. Ogni che le nostre genti chia- descrive: «In primavera, acqua ha la sua storia da mano “Bassa”. quando il cielo è blu come raccontare, una canzone L’arguto veterinario-scrit- l’acqua delle risaie in cui da cantare. E’ la canzone tore con la vocazione per la si rispecchia, l’autostrada della vita, che accompa- politica ha scelto per defi - è così vicina che sembra gna da sempre gli abitanti nire la terra in cui è vissuto di poterla toccare e le Alpi di queste terre. A volte na- una defi nizione mitica, la cariche di neve stanno là, sconde un mistero, come stessa che gli Aztechi usa- in un certo modo che ti al- quello dell’Arbogna (l’an- vano per chiamare il loro larga il cuore solamente a tico Albogna) le cui fonti paradiso terrestre, Aztlàn, guardarle». L’acqua domi- invisibili lo alimentano cioè, appunto, “la Terra na il paesaggio con la sua senza mostrarsi. Appena degli Aironi”. Terra d’ac- rete di canali, rogge, cavi e fuori Novara è ancora un qua e di riso, di pianura e fontanili e con i tre torrenti modesto rio, ma poi scor-

7 rendo si fa via via torren- si che la costellano. Qui il rimanda segni conosciuti, te lungo le campagne di tempo pare essersi fer- punti di riferimento certi. Garbagna, di , poi mato. Vie sterrate percor- La pianura è fatta così. E’ di per uscire dal rono ancora la campagna, lineare, piana, semplice e territorio della nostra Pro- mentre i fi lari di pioppi re- non sa nascondere niente. vincia e regalare il proprio galano l’ombra a chi in bi- Qui i contrasti fra la terra e nome ad Albonese, il primo cicletta ne percorre le vie. l’acqua, il sole e la bruma, borgo che incontra in terra Non ci si può perdere nella non tendono a marcare pavese. Terra degli Aironi, perché la differenza, ma segna- Acqua, terra e acqua in in pianura non ci si perde. no lo scorrere del tempo perenne scambio, una E quando si ha l’impres- svelando riti e ritmi di vita simbiosi antica che metro sione dello smarrimento che appartengono ad altre per metro, zolla per zolla lo sguardo all’orizzonte ci epoche. feconda la terra della pia- nura facendone una delle più fertili terre d’Italia. In queste zone la vita pulsa da secoli lasciando testi- monianze architettoniche imponenti come il castel- lo di Galliate o l’Abbazia di , ma anche una ramifi cata e numerosa serie di segni attraverso edifi ci religiosi e civili di grande importanza storica in quasi tutti i pae- 8 I colli di morena

QUELLA DI MORENA è Civico Museo Archeologico tempo che non appartiene una terra speciale, fertile di Milano. I vini delle colli- alla spersonalizzata socie- amica di chi sa trattarla ne novaresi, già celebrati tà dei consumi. Dettano rit- bene, diventa ostile e im- da Plinio il Vecchio nella mi inusuali per noi, uomini produttiva quando non la sua Naturalis Historia (I e donne nel mondo globa- si ama. Abbandonata dai sec. d.C.) non sono solo lizzato, prigionieri di regole ghiacciai che si ritiravano un elemento importante quotidiane impersonali ed alla fi ne delle glaciazioni è nell’economia e nell’eno- astratte. stata fedele complice dei gastronomia della zona, Attraversando i colli di mo- popoli che l’hanno saputa ma una delle radici, forse rena si impara a vivere la coltivare. Il visitatore che la più importante, della vita assaporandola a pic- passa dalla Terra degli Ai- cultura e della vita sociale. coli sorsi, come i bicchie- roni alle colline moreniche Lo scorrere dei mesi è re- ri del nettare prelibato e ha l’impressione di pren- golato sui tempi della vite. sapido che producono da dere il volo fi no a toccare La potatura, le cure contro secoli. Tutte le terre di mo- con mano le montagne che i rischi di malattia, la ven- rena sono terre da vino. Da si stagliano all’orizzonte. demmia scandiscono un , fi no a Romagnano Come un’arcigna sentinel- la il castello di Proh vigila e protegge da secoli i vian- danti che si avventurano in una zona famosa già nel mondo antico per i suoi vini preziosi e sapidi. “Bibe vivas multis annis”, bevi e vivrai tanto, è il motto che compare su di una cop- pa vitrea del IV-V secolo, rinvenuta nel 1675 nelle campagne attorno a Ca- stellazzo e oggi custodita al 9 Sesia, e oltre fi no a Boca, tifi cazioni che lo rendevano boscose che regala mo- e poi più giù, seguendo un’immensa area inespu- menti di impagabile sereni- il corso del vento fi no al gnabile, solido rifugio per tà e piacere interiore. pianalto e a , pas- la gente del posto contro le sando per . aggressioni esterne. Sono le strade del vino che Il castello di Briona è posto seguono percorsi antichi su un’altura e domina il custoditi e segnati da ca- borgo sottostante, la pianu- stelli e chiese. ra e i vigneti. Nei posti dove Al visitatore dei colli more- la mano dell’uomo non ha nici, infatti, non mancano lasciato segni, trionfa una suggestioni artistiche come natura dolce, rigogliosa e la chiesa di San Pietro a ricca di consistenti zone Fara, quella di San Silvano a o il santuario di Boca, nato da un progetto di modifi cato in cor- so d’opera e oggi meta di numerosi pellegrinaggi de- vozionali. Tra i castelli quel- lo di è considerato una delle più eleganti strut- ture feudali del Piemon- te, mentre nel Ricetto di Ghemme si notano ancora le tracce delle antiche for- 10 Terre di lago

IL TERRITORIO del nova-a ma, mentre i longobardi rese ha due gemme pre- quandoando sscoprironocoprirono il Lago ziose, due zaffi ri d’acqua: d’Orta deciseroo chchee nononn il Lago Maggiore e il Lago se ne sarebbero andatii d’Orta. In queste terre di mai più. Popoli che van- lago l’ospitalità è tradizio- no, popoli che arrivano, Se il Lago d’Ortata ha aac-c ne antica. Già il greco Po- la storia e il tempo che compagnato il nascere e libio narrava alle sue genti passa non fanno sconti il progressivo affi evolirsi le bellezze di un territorio a nessuno, ma su que- della potenza longobarda, e di un clima che ridava- ste rive accarezzate dalle il Lago Maggiore durante no energia al viandante onde passato e presente il Risorgimento ha ospi- e lo facevano desiderare sembrano non separarsi tato molti intellettuali e di restare per sempre. I mai. Chi arriva aggiunge patrioti italiani, da Felice romani scelsero il Lago qualcosa di sé a ciò che Cavallotti alla famiglia Maggiore per erigere vil- ha lasciato chi è arrivato Cairoli, dal Manzoni a Ro- le destinate al riposo del prima di lui. Queste rive smini, Correnti, Carcano corpo e al ristoro dell’ani- hanno visto la storia. e altri ancora. Sulle coste

11 di entrambi i laghi lo svi- Lago Maggiore il centro luppo di un turismo cul- più importante è Arona, turale, d’élite, composto dominata dal San Carlo- da scrittori, intellettuali e ne, la gigantesca statua artisti provenienti da va- dedicata a San Carlo Bor- rie nazioni ha stimolato la romeo. nascita dell’industria al- Lungo le sue rive le sco- berghiera cui oggi si sono perte si susseguono sen- aggiunte strutture ricetti- za soluzione di continuità ve adatte a soddisfare le dalle ville patrizie di Mei- aspettative di un turismo na e Lesa alle perle stori- diverso. che e ambientali dei paesi Qui i campeggi sono una di battello si giunge al- delle colline del Vergante, realtà da decenni. Il ter- l’isola di San Giulio, sulla anticamente legati a quelli ritorio circostante offre quale sorge la basilica della costa dall’esperien- al visitatore un paesag- paleocristiana del santo za d’autogoverno della gio culturale e naturale fondatore. La fusione tra Comunità del Vergante suggestivo e spettacola- corpo e spirito stimolata durata secoli prima di re, ricco di monumenti e da queste zone ha lascia- essere defi nitivamente opere d’arte. E’ diffi cile to segni importanti come sciolta da Napoleone. raccontare con le parole il Sacro Monte che domi- Oggi le terre dei laghi il fascino di borghi come na Orta, il monastero del hanno un’attrattiva in più Orta, con le viuzze acciot- Monte Mesma, il santuario nello sviluppo del fl orovi- tolate, i portici e i palaz- della Madonna della Boc- vaismo che porta in tutto zi antichi affacciati sul ciola a Vacciago di Ameno il mondo azalee, rododen- Lago. o la chiesa della Madonna dri e camelie nate e cre- Dal borgo in pochi minuti di Luzzara a Gozzano. Sul sciute in queste zone. 12 Parchi e riserve

LA TUTELA dell’ambiente una presenza notevole di naturale e di zone di par- lepri, ghiri, ricci, scoiattoli. ticolare valore storico e Nelle vicinanze dei Lago- culturale non è solo uno ni, nella parte del Comune slogan. Nel novarese sono di che si af- dieci le aree sottoposte, faccia sul Lago Maggiore in modi diversi, a forme è stata istituita la Riser- particolari di tutela. La più va Naturale Speciale dei grande è il Parco Naturale Canneti di Dormelletto. della Valle del Ticino che rago. Un’area compresa Ancora più a Nord, c’è la si stende lungo tutta la tra i territori dei Comuni di Riserva Naturale Speciale valle del fi ume fi n dall’ini- Arona, Dormelletto, Comi- del Sacro Monte di Orta, zio, dall’uscita del Lago gnago e caratterizzata da un per- Maggiore. sede, a partire dall’età del corso devozionale di venti L’ambiente fl uviale, con le bronzo, di un importante cappelle, edifi cate a parti- sue spiagge, le lanche, le insediamento umano con re dal ‘500 che ricordano marcite, i canali e i boschi, tre laghi (Grande, delle la vita di San Francesco. oltre a favorire lo sviluppo Ninfee e Camotta) e ampi L’intero percorso è inseri- di una ricchissima fl ora, spazi verdi. In essa sono to in un bosco che termi- ospita più di un centinaio state censite una cin- na alla sommità del colle di specie di uccelli, venti- quantina di specie di fl o- dove sorge un convento sei di mammiferi, undici di ra acquatica e palustre e francescano. A pochi pas- rettili e dieci di anfi bi. I Co- si c’è il Monte Mesma, un muni interessati dal Parco colle sopra Ameno carat- sono: Castelletto Ticino, terizzato da due Vie Cru- Varallo , Pombia, cis e da percorsi lungo il , Oleggio, torrente Agogna che por- Bellinzago, Cameri, Gal- tano a un altro convento liate, , francescano. Tra Orta e e . Più a Nord ci Gozzano si trova invece sono i Lagoni di Mercu- il Colle della Torre di Buc- 13 cione, un bosco con sen- novaresi , Prato di brughiera che si stende tieri segnalati e percorri- Sesia, e Boca. nei territori dei Comuni di bili, che ha al suo centro Oltre che per gli importanti Cavaglio d’Agogna, Caval- la torre medievale detta ritrovamenti preistorici (dal lirio, , Fontaneto di Buccione. Nei territori a dente dell’uomo di Nean- d’Agogna, Ghemme, Ro- Ovest del novarese, lungo derthal a tracce dell’orso magnano Sesia. il fi ume Sesia è situato il delle caverne), l’area offre Nella zona di pianura c’è Parco delle Lame del Sesia uno spaccato di natura poi la Palude di Casalbel- che, per la provincia di No- incontaminata con le sue trame, una riserva natura- vara, riguarda il territorio grotte, i boschi, le ottocen- le speciale che insiste sui del comune di San Naz- to specie botaniche e, in territori dei Comuni di Ca- zaro Sesia. In quest’area particolare con la cicogna salbeltrame, e sono più di centocinquanta nera, tornata a nidifi care . E’ ultimo acqui- le specie di uccelli censite, proprio sul Monte Fenera. trino del novarese, dotato una sessantina dei quali A pochi chilometri di di- di torri d’osservazione e nidifi cano nello stesso am- stanza c’è la Riserva Natu- camminamenti, dove si af- biente. Tra questi spiccano rale Orientata delle Barag- follano marzaiole, germani gli ardeidi che nidifi cano ge, una suggestiva zona reali, beccaccini, anatre, nelle garzaie (airone ci- aironi e il rarissimo falco nerino, nitticora, garzetta, pescatore. Alle aree tute- sgarza ciuffetto). Salendo late va, infi ne, aggiunta lungo il corso del Sesia si la creazione nel Comune incontra il Parco Naturale di di oasi del Monte Fenera, territo- dove si può osservare rialmente compreso tra i l’evoluzione della fl ora e Comuni vercellesi di Bor- della fauna della Bassa gosesia e Valduggia e i novarese. 14 Terra di sapori

TRA LE SUGGESTIONI si chiama “rustida”. IlIl del novarese non poteva borgomanerese ha il suo mancare quella del gusto. piatto più famoso nel “ta- I sapori e i profumi dei pulone”, un piatto a base piatti tipici, dei prodotti di carne tritata d’asino alimentari e dei vini offer- stufata ed irrorata con ti da questa terra non si vino rosso. Si dice che possono raccontare. Non un tempo fosse il pasto c’è zona del novarese in che veniva distribuito ai cui la fantasia popolare salumi particolari come il viandanti al termine del non abbia elaborato una “salam d’la duja”, tenuto pellegrinaggio all’isola di specialità gastronomica. sotto grasso o la “fi dighi- San Giulio. Molte sono, Alcune, come il gorgonzo- na”, mortadella di fegato poi, nella zona dei laghi le la, hanno affascinato i pa- di maiale profumata con ricette a base di pesci. lati dei cittadini del mon- spezie. La lombata di Non mancano neppure do, altri sono destinati a maiale a pezzi soffritta i dolci, a partire dal fa- offrire momenti di intenso insieme alla cipolla qui moso Biscottino di Nova- piacere solo a chi è capa- ce di cercarli negli stessi luoghi in cui sono nati. Una terra di risaie come il novarese non poteva che avere nel riso l’elemen- to principe del piatto più prelibato. E’ la “paniscia”, un risotto cucinato con soffritto di lardo, verdure e salame. Dalla zona delle risaie arrivano anche le rane, fritte, ripiene o in guazzetto. Non mancano 15 ra, divenuto famoso nel mondo nella sua versio- ne industriale ma ancora preparato sulla base delle antiche ricette da alcuni artigiani della città capo- luogo. Per accompagna- re queste prelibatezze ci sono i vini delle colline, i famosi DOC del novarese, legati alle zone di produ- Colline Novaresi e il DOCG gate alla tradizione, come zione: Fara, , Boca, Ghemme. La descrizione, la Festa di San Gaudenzio però, non può rendere a Novara (22 gennaio), giustizia a quella della Badia di Dul- cibi e vini zago (31 gennaio) con la di questa “fagiolata”, il Carnevale di zona. Oleggio, la rappresenta- Il modo mi- zione del Venerdì Santo a gliore per cono- Romagnano Sesia, il Palio scere i prodotti remiero di Arona, la ricor- tipici di una zona renza della Beata Panacea è uno solo: andarci a Ghemme e le centinaia e assaggiare. di sagre religiose o profa- Un’occasione può ne che costellano questo essere fornita dalle straordinario territorio. numerose feste e ricorrenze le-

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