Triangolo Rosso It

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Triangolo Rosso It TRIANGOLO Giornale a cura IT dell’Associazione nazionale ex deportati politici Nuova serie - anno XVIII N. 1 Febbraio 1998 ROSSO Sped. in abb. post. Art. 2 com. 20/c legge 662/96 - Filiale di Milano Una pagina di storia troppo spesso trascurata Così fascisti e nazisti perseguitarono gli zingari Il destino di centinaia di migliaia di “Rom” deportati e sterminati Le direttive di Mussolini che imponevan l’invio ad appositi campi di concentramento Una ricerca che si fonda prevalentemente sulle testimonianze orali Articolo di Giovanna Boursier (A pagina 56) All’interno Fine secolo La verità Il terzo Deportato a Perdono o sul tunnel elenco Mauthausen rimozione? di Bolzano di Dora ... nel 1915 (A pagina 2) (A pagina 6) (A pagina 23) (A pagina 53) Aldo Pavia IL PUNTO Perdonare o rimuovere? (a pagina 4) Gianfranco Maris n questi giorni la Chiesa Un articolo del dottor Riccardo Di Segni Le lezioni cattolica, sia a livelli lo- Icali (come nell’episcopa- to francese) che in Vaticano, della storia ha sollevato con clamorose (a pagina 5) iniziative il tema della re- A proposito sponsabilità cristiana nella per- secuzione degli ebrei, e con questo la necessità di rivede- della richiesta re i comportamenti del pas- sato; in queste occasioni si è ripetutamente parlato di una Milano: una lapide richiesta di perdono dei cat- di perdono della in stazione tolici agli ebrei. Davanti a questi problemi è a ricordo di tanti importante valutare quale pos- viaggi senza ritorno sa esser la reazione ebraica, Chiesa cattolica e in particolare quali siano le Mentre questo numero del riflessioni religiose e teolo- giornale va in tipografia, si giche che possano indirizza- agli ebrei svolge a Milano, nell'anniver- re il comportamento degli ebrei sario della liberazione di in queste circostanze. Auschwitz, la manifestazione per l'inaugurazione di una lapi- ul tema del perdono nel- una nuova esistenza. Dio non go di perdonare, così come de a ricordo dei deportati che l’ebraismo, e sulla ca- desidera la morte del malva- viene insegnato che Dio per- furono caricati proprio da que- Spacità ebraica di perdo- gio ma il suo pentimento, af- dona le colpe commesse nei sto scalo sui vagoni che li nare, ciò che in generale si finché viva in modo migliore. suoi confronti. avrebbero condotti nei campi conosce è una serie di infor- Il ragionamento su questi prin- nazisti, dai quali in maggioran- mazioni distorte e calunnio- a queste premesse de- cipi mette in evidenza alcuni za non fecero ritorno. se, che sono proprio la con- riva un’intera costru- concetti che, per quanto siano Alla manifestazione hanno seguenza diretta di una cam- Dzione teologica, che ovvii ed essenziali, nella pras- assicurato la presenza il cardi- pagna antica e sistematica con- esamina i molteplici aspetti si comune rischiano di essere nale Carlo Maria Martini, il tro l’ebraismo, condotta fin del problema. Le azioni del- dimenticati. Ne possiamo con- rabbino capo Giuseppe Laras, dalle origini dalle Chiese con- l’uomo hanno implicazioni su siderare almeno tre. Il primo il presidente dell’Aned tro l’ebraismo; secondo que- vari piani, come il rapporto riguarda lo stretto rapporto esi- Gianfranco Maris, oltre a una sta immagine distorta, l’e- con Dio, con gli altri uomini, stente tra chi commette un rea- folta rappresentanza di ex braismo sarebbe una religio- con la natura. to e chi è stato offeso. deportati. Sulla lapide è inciso ne basata unicamente sulla Quando si commette un’azio- questo testo: giustizia, a differenza del cri- ne scorretta bisogna ripararla, il colpevole che deve Tra il dicembre '43 stianesimo, basato tutto sul- cercando di eliminare le con- chiedere scusa e l’offe- e il maggio '44 l’amore. seguenze negative in tutte le Èso che deve scusare. dai sotterranei In realtà entrambe le religio- direzioni. Ad esempio, nel ca- Nessuno può assumersi il com- di questa stazione ni, sia pure con determinate lendario ebraico esiste, come pito di chiedere scusa o di per- cominciò il lungo viaggio differenze, hanno una conce- è noto, un giorno speciale, il donare per altri. Il secondo di uomini , donne e bambini zione teologica nella quale en- Kippùr, che è destinato all’e- principio è che la richiesta di ebrei trambi gli aspetti, quello del- spiazione delle colpe com- scusa non ha senso se non c’è e oppositori politici la giustizia e quello dell’a- messe nei confronti di Dio; ma una coscienza della gravità del deportati verso Auschwitz more sono presenti e pratica- i reati commessi ai danni di reato, e un’intenzione precisa e gli altri Lager nazisti. mente indissociabili. altri uomini non sono perdo- da parte del colpevole di non La loro memoria vive tra Secondo l’ebraismo l’umanità nati a Kippùr, devono essere commetterlo più; il pentimento noi non potrebbe sopravvivere sen- perdonati dagli offesi, e pro- vero si riconosce quando il col- insieme al ricordo za la clemenza e la miseri- prio per questo motivo è ob- pevole, messo un’altra volta di tutte le vittime cordia divina, che riconosce bligo nei giorni che precedo- nelle circostanze identiche che dei genocidi del XX secolo. le debolezze dell’uomo, ne no il Kippùr recarsi a chiede- avevano prodotto il reato, rie- cancella le colpe e gli conce- re scusa a chi è stato danneg- sce a trattenersi e a non ripe- Poiché l'angoscia de la possibilità di ritornare giato e offeso. E d’altra parte terlo. Il terzo principio è che di ciascuno è la nostra sui passi sbagliati e costruire l’offeso ha un preciso obbli- ogni azione ha diverse conse- (Primo Levi) Nessuno può sostituirsi alle responsabilità di chi ha commesso un'offesa. Il rischio di nascondere con un velo pietoso l'enormità dei delitti compiuti per secoli. Autocritica, non autoassoluzione guenze, sia sul nalizzazione e piano morale, che alla relativizza- su quello penale, zione delle azio- che su quello ci- ni commesse, vile ed economi- che come ha sot- co, e che ognuna tolineato il rab- di queste conse- bino Bahbout guenze deve ave- (nell’intervista a re la sua ripara- “l’Unità” del- zione. l’8.10.97) vanno Chi diffama una riconosciute nel- persona, non so- le loro realtà, che lo deve chieder- non è quella di gli scusa, ma de- incidenti di per- ve riparare con corso, quanto azioni opposte e quella di crimi- conseguenze ef- ni contro l’uma- ficaci il danno nità. Il ricono- provocato; chi ru- scimento delle ba non solo deve responsabilità ristabilire un rap- non può essere porto psicologico generico, ma de- positivo con chi ve coinvolgere ha danneggiato, ma deve re- sori; il passato non si può can- tutto questo con il nome di caso per caso, dalla respon- stituire il maltolto. Per molti cellare, ciò che è stato è sta- “perdono”, come se ciò po- sabilità precisa dei singoli altri reati la riparazione non è to, e deve servire di monito tesse essere chiesto o conces- leader (santi, pontefici, dot- possibile, e la legge indica la per il futuro. so, e con il rischio di nascon- tori della Chiesa), alla indi- sanzione necessaria per sana- dere con un velo pietoso l’e- viduazione delle vittime (bat- re, su piani di equità, il dan- er quanto riguarda que- normità dei delitti compiuti tesimi forzati, famiglie di- no inferto al singolo e alla so- sto secolo, bisogna fare per secoli, con determinazio- strutte, beni confiscati ecc.). cietà, e per impedire ad altri, Pun’ulteriore distinzione: ne perversa e recidiva; questa con il timore della sanzione, non si può dimenticare che non del “perdono” sarebbe solo una al punto di vista teo- la ripetizione del reato. pochi dei “persecutori”, colo- ipocrita liturgia, offensiva per logico, inoltre, la dot- ro che condividono e trasmet- tutti. Dtrina cristiana sull’e- rasferendo questi con- tono le tradizionali dottrine di La richiesta di “perdono” può braismo attende ancora una cetti generali al proble- opposizione cristiana all’e- partire solo da responsabili vi- revisione radicale, che gli ri- Tma del perdono della braismo sono ancora vivi e at- venti, pentiti, ed essere diret- conosca un ruolo indipendente Chiesa agli ebrei, emergono tivi. E non è la loro voce che ta a coloro che sono stati da e autonomo nella salvezza, e alcune problematiche. Per si ascolta in questi giorni, quan- loro offesi; le possibilità che in tal modo lo ponga al ripa- quanto riguarda il passato, c’è to quella di altri, innocenti o questo si verifichi sono estre- ro da qualsiasi tentativo di da rilevare l’assenza di colo- pentiti, che condividono la lo- mamente ridotte. evangelizzazione. ro che sono stati maggiormente ro fede, e che giustamente si E infine tutto questo rischia offesi, tutti coloro che nel cor- vergognano di loro. na volta chiarito che di restare lettera morta se non so dei secoli sono stati perse- In questi termini parlare di per- non di perdono biso- viene accompagnato da una guitati, umiliati, torturati, uc- dono è fuorviante. Non si pos- U gna parlare, se non in informazione sistematica e dif- cisi, perseguitati anche dopo sono confondere due diverse casi del tutto particolari, bi- fusa, in grado di rieducare mi- la morte. realtà. sogna anche indicare gli altri lioni di fedeli ad un rapporto Nessuno oggi, anche se di- Una è l’intenzione viva e sin- aspetti del problema, che ri- nuovo e costruttivo con l’e- scendente diretto, ha il diritto cera di costruire un nuovo rap- schiano di restare insoluti, sot- braismo che continua ad es- di cancellare con il perdono porto con l’ebraismo, elimi- to la cortina liturgica delle ce- sere presentato, anche ai no- ciò che è stato fatto ad altri.
Recommended publications
  • The Myth of the Extermination of the Jews: Part II
    The Myth of the Extermination of the Jews: Part II CARL0 MATTOGNO 1. Birth and Development of Revisionism ational Socialist policy in the matter of Jewish emigration, N pursued officially until the beginning of February 1942, thus posed a question that really was "throbbing," to use again the adjective employed by Poliakov. If it was true that exterminating the Jews "conformed to the fundamental objective of National social ism"^; if it was true that it was not "the coming to a head of an unforeseeable explosion of violence, or of a betrayal of trust by subordinates, but the fruit of an ideology of death and of an organic design"^; if it was true that "according to Hitler, among the ends that had to be achieved thanks to the war, the general extermination of the Jews had a very important place, to the realization of which the German government would devote a large part of its forces,"3 for what mysterious reason did Adolf Hitler deprive himself of at least a million victims by allowing them to emigrate? It was thus inevitable that so atrocious an accusation, based essentially on "third and fourth hand accounts," on 'Wle game of psychological deductions," knowing that "all these could offer was fragile and speculative," and on "fragmentary and sometimes hypothetical answers," be placed in doubt. In the immediate post-war period and in the following years severe criticisms were formulated in regard to the trials of those who were called "Nazi war criminalsn-in particular, the Nuremberg trial4-and concerning the behavior of the Allies during the war.5 The first to raise doubt about the reality of the "extermination" of the Jews was the Frenchman, Paul Rassinier,a who is justly considered to be the precursor of present-day Revisionism.
    [Show full text]
  • SS-Totenkopfverbände from Wikipedia, the Free Encyclopedia (Redirected from SS-Totenkopfverbande)
    Create account Log in Article Talk Read Edit View history SS-Totenkopfverbände From Wikipedia, the free encyclopedia (Redirected from SS-Totenkopfverbande) Navigation Not to be confused with 3rd SS Division Totenkopf, the Waffen-SS fighting unit. Main page This article may require cleanup to meet Wikipedia's quality standards. No cleanup reason Contents has been specified. Please help improve this article if you can. (December 2010) Featured content Current events This article needs additional citations for verification. Please help improve this article by adding Random article citations to reliable sources. Unsourced material may be challenged and removed. (September 2010) Donate to Wikipedia [2] SS-Totenkopfverbände (SS-TV), rendered in English as "Death's-Head Units" (literally SS-TV meaning "Skull Units"), was the SS organization responsible for administering the Nazi SS-Totenkopfverbände Interaction concentration camps for the Third Reich. Help The SS-TV was an independent unit within the SS with its own ranks and command About Wikipedia structure. It ran the camps throughout Germany, such as Dachau, Bergen-Belsen and Community portal Buchenwald; in Nazi-occupied Europe, it ran Auschwitz in German occupied Poland and Recent changes Mauthausen in Austria as well as numerous other concentration and death camps. The Contact Wikipedia death camps' primary function was genocide and included Treblinka, Bełżec extermination camp and Sobibor. It was responsible for facilitating what was called the Final Solution, Totenkopf (Death's head) collar insignia, 13th Standarte known since as the Holocaust, in collaboration with the Reich Main Security Office[3] and the Toolbox of the SS-Totenkopfverbände SS Economic and Administrative Main Office or WVHA.
    [Show full text]
  • USHMM Individual Profile Cards
    INDIVIDUAL PROFILE CARDS UNITED STATES HOLOCAUST MEMORIAL MUSEUM Faiga (Fanny) Orenbach was born into an Orthodox Jewish family in Łódź, Poland. The family moved to Brussels, Belgium when she was a young child, where her parents became active in the Jewish community. Fanny earned a art degree and designed clothing for the Royal House of Belgium. In May 1938, Fanny married Jacques Aizenberg, and less than a year later, gave birth to a daughter, Josiane. Germany invaded Belgium on May 10, 1940. Jacques left immediately to join the military, and after Belgium was defeated, he evacuated to England. Although she was Jewish, Fanny soon became actively involved in the resistance movement, hiding refugees in her attic. In October 1942, a few months after Fanny’s father was arrested, Fanny put Josiane in hiding. Fanny and her mother, Rivke, also went into hiding, but the Gestapo discovered and arrested them in 1943. They were beaten and taken to the Mechelen (Malines) transit camp. After ten days in Mechelen, Fanny and Rivke were deported to Auschwitz. Upon arrival at Auschwitz, Fanny and Rivke were placed in separate lines. Fanny Orenbach Aizenberg Fanny never saw her mother again. Fanny found encouragement from a group of six women. Together, they endured beatings, forced labor in a grenade factory, cruel and painful medical experiments, and the many other Born 1916 horrors of Auschwitz. Łódź, Poland In January 1945, the SS evacuated Auschwitz, sending Fanny and tens of thousands of prisoners on a forced march in frozen temperatures. After four months, Fanny and the other survivors were liberated near the Elbe River by the Soviet Red Army.
    [Show full text]
  • Between Brenner and Bari: Jewish Refugees in Italy 1945 to 1948
    This article was downloaded by: [Tel Aviv University] On: 06 May 2012, At: 00:12 Publisher: Routledge Informa Ltd Registered in England and Wales Registered Number: 1072954 Registered office: Mortimer House, 37-41 Mortimer Street, London W1T 3JH, UK Journal of Israeli History: Politics, Society, Culture Publication details, including instructions for authors and subscription information: http://www.tandfonline.com/loi/fjih20 Between Brenner and Bari: Jewish refugees in Italy 1945 to 1948 Eva Pfanzelter a a Instructor at the Institute for Contemporary History, Leopold‐Franzens University, Innsbruck, Austria Available online: 18 Jun 2008 To cite this article: Eva Pfanzelter (1998): Between Brenner and Bari: Jewish refugees in Italy 1945 to 1948, Journal of Israeli History: Politics, Society, Culture, 19:3, 83-104 To link to this article: http://dx.doi.org/10.1080/13531049808576140 PLEASE SCROLL DOWN FOR ARTICLE Full terms and conditions of use: http://www.tandfonline.com/page/ terms-and-conditions This article may be used for research, teaching, and private study purposes. Any substantial or systematic reproduction, redistribution, reselling, loan, sub-licensing, systematic supply, or distribution in any form to anyone is expressly forbidden. The publisher does not give any warranty express or implied or make any representation that the contents will be complete or accurate or up to date. The accuracy of any instructions, formulae, and drug doses should be independently verified with primary sources. The publisher shall not be liable for any loss, actions, claims, proceedings, demand, or costs or damages whatsoever or howsoever caused arising directly or indirectly in connection with or arising out of the use of this material.
    [Show full text]
  • The Nazi Holocaust
    2005 Learning from the past ~ lessons for today The Holocaust Memorial Day Committee in association with the Department of Justice, Equality and Law Reform; Dublin City Council; Dublin Maccabi Charitable Trust and the Jewish Representative Council of Ireland Holocaust MEMORIAL DAY ....Has the like of this happened in your days or in the days of your fathers? Tell your children about it and let your children tell theirs, and their children the next generation... Joel 2, ii-iii Holocaust MEMORIAL DAY Holocaust MEMORIAL DAY City Hall, Dublin ~ January 2005 Programme • Introductory remarks, Yanky Fachler • Words of welcome, Lord Mayor of Dublin, Cllr Michael Conaghan • Address, the Taoiseach, Bertie Ahern TD • The Stockholm Declaration, Michael McDowell TD, Minister for Justice, Equality and Law Reform • Holocaust Memorial Day, Oliver Donohoe, Chairperson, Holocaust Memorial Day committee • Musical interlude • The Shoah must never be trivialised (Simone Veil), read by Dr Garret FitzGerald • Sadism and humiliation (Eva Hoffman), read by John Bowman, Historian and Broadcaster • All of the victims (Elie Wiesel), read by Senator Mary O’Rourke • Nazi persecution of people with disabilities and disabling conditions, read by John Dolan, CEO, Disability Federation of Ireland • Nazi persecution of Gypsies, read by Anastasia Crickley, Chairperson, National Consultative Committee on Racism and Interculturalism • Nazi persecution of homosexuals, read by Senator David Norris • Nazi persecution of black people, read by Clement Esebamen, Eqalities Co-ordinator,
    [Show full text]
  • Holocaust Compensation
    In Re HOLOCAUST VICTIM ASSETS LITIGATION (Swiss Banks) SPECIAL MASTER’S PROPOSAL, September 11, 2000 HOLOCAUST COMPENSATION I. INTRODUCTION...........................................................................................................5 II. GERMAN INDEMNIFICATION (NON-PROPERTY) PAYMENTS.............................7 A. Background .........................................................................................................7 B. The Luxembourg Agreement ...............................................................................9 C. The Bundesentschädigungsgesetze (Federal Indemnification Laws or BEG) ................................................................................................................. 16 1. Bundesergänzungsgesetz zur Entschädigung für Opfer des Nationalsozialismus (BErgG)................................................................. 16 2. Bundesgesetz zur Entschädigung für Opfer der Nationalsozialistischen Verfolgung (BEG- Bundesentschädigungsgesetz)................................................................. 18 a. Background to 1956 amendment.................................................18 b. Selected Provisions of the BEG ..................................................22 (1) Part One – General Provisions:........................................22 (2) Part Two – “Categories of Damages”: .............................23 (3) Parts III, IV and V – “Special Provisions for Legal Persons, Institutions or Associations”; “Special Groups of Persecutees”; “Persons Damaged Because
    [Show full text]
  • Introduction: History and Its Discontents
    Notes Introduction: History and Its Discontents 1. Compare Bain Attwood’s comments in ‘In the Age of Testimony: The Stolen Generations Narrative, “Distance”, and Public History’, Public Culture, 20, 1 (2008), 94–95. My thanks go to Becky Jinks for reading – and greatly improving – an earlier version of this Introduction. 2. See, for example, Lothar Kroll, Utopie als Ideologie: Geschichtsdenken und politisches HandelnimDrittenReich(Paderborn: Schöningh, 1999). 3. On the distinction between historicism in the sense of the speculative philos- ophy of history and historicism in the sense of setting events meaningfully in their historical context in the tradition of Ranke, see Frank Ankersmit, Meaning, Truth and Reference in Historical Representation (Leuven: Leuven University Press, 2012). 4. See my discussions of these issues in Chapter 12 and in ‘History, Memory, Testi- mony’, in Jane Kilby and Antony Rowland (eds.), The Future of Testimony (London: Routledge, 2013). 5. Tony Judt with Timothy Snyder, Thinking the Twentieth Century (London: William Heinemann, 2012). That does not mean I agree wholeheartedly with their partic- ular contextualisations; for example, Judt and Snyder suggest that the emergence of Holocaust consciousness in the West has buried an awareness of the sophistica- tion of Central and Eastern European history and thought, which is now regarded as interesting only insofar as it illuminates the background to and possibility of the Holocaust. Other, positive traditions have been forgotten (237). I would suggest that things are a little more complicated than that, both with respect to Holocaust consciousness – which has hardly been a uniform process in ‘the West’ – and to Western knowledge of the history of Eastern Europe.
    [Show full text]
  • RISIERA DI SAN SABBA Cecilia Deganutti Virginia Tonelli Giovanni
    RISIERA DI SAN SABBA Trieste 18 maggio 2019 Cerimonia di scoprimento della lapide dedicata alla Memoria dei Martiri della Resistenza Medaglie d’Oro al Valor Militare Cecilia Deganutti Virginia Tonelli Giovanni Battista Berghinz la Risiera non appartiene solo al passato la Risiera torna. Fermati e pensa a Elvio Ruffino Ben oltre due anni fa, in visita a questo Monumento, avvertivo l’assenza, tra quelle poste sul muro interno, di una lapide che ricordasse i Martiri della Resistenza Friulana che, oltre ai partigiani caduti in combattimento o assassinati dalle SS e dalla Milizia fascista, conta tre Medaglie d’Oro la cui vita si è dolorosamente conclusa alla Risiera di San Sabba. Le ricerche storiche hanno accertato che Cecilia Deganutti, Virginia Tonelli e Giovanni Battista Berghinz furono qui imprigionati, torturati, assassinati, i loro corpi inceneriti e dispersi nel canale a mare. Per altri 871 deportati politici friulani si aprivano le porte di Dachau, Mauthausen, Flossenburg e di altri campi dai quali non fecero ritorno. Queste poche pagine non sono sufficienti ad onorare la memoria di Cecilia, Virginia e Giovanni Battista; solo cercano di far emergere i tratti salienti del loro carattere, del profondo amore per la Patria umiliata e offesa dall’oppressione nazifascista, della fede incrollabile in un futuro di libertà. Quella libertà, di tutti e per tutti, che loro non ebbero. “Stop and think” ha scritto Hannah Arendt. Riflettiamo allora. La libertà e la democrazia sono fiori delicati che hanno bisogno di attenzione, di cure quotidiane, di memoria. Anna Colombi ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA Comitato Provinciale di Udine “Progetto Risiera” ricerche storiche e drammatizzazione originale delle biografie© di Anna Colombi su saggi di Luigi Raimondi Cominesi, Alberto Buvoli, Ines Domenicali, Mario Lizzero “Andrea”, Gino Pieri, Giancarlo Fioretti consulenza storica Alberto Buvoli letture Sabrina Aquilani, Giorgia Burato, Lorenzo Ursella studenti del Liceo Jacopo Stellini - Udine lapide progetto arch.
    [Show full text]
  • Schutzstaffel from Wikipedia, the Free Encyclopedia
    Create account Log in Article Talk Read Edit View history Schutzstaffel From Wikipedia, the free encyclopedia "SS" redirects here. For other uses, see SS (disambiguation). Navigation The Schutzstaffel (German pronunciation: [ˈʃʊtsˌʃtafәl] ( listen), translated to Protection Main page Protection Squadron Squadron or defence corps, abbreviated SS—or with stylized "Armanen" sig runes) Contents Schutzstaffel was a major paramilitary organization under Adolf Hitler and the Nazi Party (NSDAP). It Featured content began at the end of 1920 as a small, permanent guard unit known as the "Saal- Current events Schutz" (Hall-Protection)[1] made up of NSDAP volunteers to provide security for Nazi Random article Party meetings in Munich. Later in 1925, Heinrich Himmler joined the unit which had by Donate to Wikipedia then been reformed and renamed the "Schutz-Staffel". Under Himmler's leadership (1929–45), it grew from a small paramilitary formation to one of the largest and most [2] Interaction powerful organizations in the Third Reich. Built upon the Nazi ideology, the SS under SS insignia (sig runes) Himmler's command was responsible for many of the crimes against humanity during Help World War II (1939–45). The SS, along with the Nazi Party, was declared a criminal About Wikipedia organization by the International Military Tribunal, and banned in Germany after 1945. Community portal Recent changes Contents Contact page 1 Background SS flag 1.1 Special ranks and uniforms Toolbox 1.2 Ideology 1.3 Merger with police forces What links here 1.4 Personal control by Himmler Related changes 2 History Upload file 2.1 Origins Special pages 2.2 Development Permanent link 2.3 Early SS disunity Page information 3 Before 1933 Data item 3.1 1925–28 Cite this page 3.2 1929–31 3.3 1931–33 Print/export 4 After the Nazi seizure of power Adolf Hitler inspects the Leibstandarte SS Adolf Hitler on 4.1 1934–36 Create a book arrival at Klagenfurt in April 1938.
    [Show full text]
  • List of Nazi Concentration Camps from Wikipedia, the Free Encyclopedia
    Create account Log in Article Talk Read Edit View history List of Nazi concentration camps From Wikipedia, the free encyclopedia Navigation This article needs additional citations for verification. Please help improve this article by adding citations to reliable sources. Unsourced material may be challenged and removed. (October 2009) Main page Contents This article presents a partial list of more prominent Nazi concentration camps set up across Europe during World War II and the Holocaust. A Featured content more complete list drawn up in 1967 by the German Ministry of Justice names about 1,200 camps and subcamps in countries occupied by Nazi Current events Germany,[1] while the Jewish Virtual Library writes: "It is estimated that the Nazis established 15,000 camps in the occupied countries."[2] Most Random article of these camps were destroyed. Donate to Wikipedia The later camps, built by the Third Reich mostly between 1939 and 1942, were intended to hold large groups of prisoners without trial or judicial process, including Jews, gypsies, Slavs, prisoners of war and many others, seen as undesirable by the occupation administration. In modern Interaction historiography, the term refers to a place of mistreatment, starvation, forced labour, and murder. Some of the data presented in this table originates from The War Against the Jews by Lucy Dawidowicz.[3] Help About Wikipedia Contents Community portal 1 Table Recent changes 2 See also Contact Wikipedia 3 References 4 Bibliography Toolbox 5 External links What links here Related changes Table [edit] Upload file Extermination camps are marked with light red, Concentration camps are marked with light blue, Labour camps are marked with gray, while Special pages Transit camps and Collective points remain unmarked.
    [Show full text]
  • Jolande Withuis & Annet Mooij (Eds.)
    STUDIES OF THE NETHERLANDS INSTITUTE FOR WAR DOCUMENTATION THE POLITICS OF WAR TRAUMA THE POLITICSOFWAR JOLANDE WITHUIS & ANNET MOOIJ (EDS.) THE POLITICS OF WAR TRAUMA In 1945, after the Allied victory over Nazi Germany, JolandeDr Martijn Withuis, Eickhoff THE AFTERMATH OF WORLD WAR II Europe had to come to terms with its devas- sociologist,(1967) is a historianis a senior tating losses. Millions of people had lost their researcherwho has published at the IN ELEVEN EUROPEAN COUNTRIES lives. Others were ill, starved and haunted by their Netherlandswidely on the Institute role and experiences in camps and in hiding, during combat forposition War Documentation of academics and bombardments. Nowadays in most Western countries a disaster like that would be met with (NIOD).in the Third Annet Reich. Mooij He is an army of psychotraumatologists. But in 1945 the ais freelance a researcher researcher. at the concept of posttraumatic stress was unknown. SheNetherlands has published Institute How did the medical professionals and the victims severalfor War books Documentation in the themselves perceive their health? What pension fi (NIOD)eld of medical in Amsterdam history. schemes existed? And which categories of victims and a lecturer in were eligible for support? cultural history at The Politics of War Trauma compares the attitudes Radboud University and policies towards the health consequences of WWII in eleven European countries: Austria, Belgium, Nijmegen. Denmark, East-Germany, France, Italy, Luxembourg, the Netherlands, Norway, Poland and West-Germany. JOLANDE WITHUIS&ANNETMOOIJ(EDS.) It shows the remarkably asynchronous development of the medical approach to the survivors in these countries. In a truly interdisciplinary and innovative way the book connects aspects of the aftermath of war that are not usually analyzed together.
    [Show full text]
  • Download a Pdf Copy of the Publication
    In Germany and occupied Austria, people with disabilities were the first to fall victim to National Socialist mass murder, propa- IHRA gated under the euphemistic term of “euthanasia”. For racist and economic reasons they were deemed unfit to live. The means and methods used in these crimes were applied later during the Holocaust— perpetrators of these first murders became experts in the death camps of the so-called “Aktion Reinhardt”. International Holocaust Remembrance Alliance (Ed.) Over the course of World War II the National Socialists aimed to exterminate people with disabilities in the occupied territories of Mass Murder of People with Western Europe, and also in Eastern Europe. This publication presents the results of the latest research on Disabilities and the Holocaust these murders in the German occupied territories, as discussed at an IHRA conference held in Bern in November 2017. Edited by Brigitte Bailer and Juliane Wetzel Mass Murder of People with Disabilities and the Holocaust the and Disabilities with People of Murder Mass ISBN: 978-3-86331-459-0 9 783863 314590 us_ihra_band_5_fahne.indd 1 11.02.2019 15:48:10 IHRA series, vol. 5 ihra_5_fahnen Nicole.indd 2 29.01.19 13:43 International Holocaust Remembrance Alliance (Ed.) Mass Murder of People with Disabilities and the Holocaust Edited by Brigitte Bailer and Juliane Wetzel ihra_5_fahnen Nicole.indd 3 29.01.19 13:43 With warm thanks to Toby Axelrod for her thorough and thoughtful proofreading of this publication, and Laura Robertson from the Perma- nent Oce of IHRA for her support during the publication procedure. ISBN: 978-3-86331-459-0 ISBN (E-Book): 978-3-86331-907-6 © 2019 Metropol Verlag + IHRA Ansbacher Straße 70 10777 Berlin www.metropol-verlag.de Alle Rechte vorbehalten Druck: buchdruckerei.de, Berlin ihra_5_fahnen Nicole.indd 4 29.01.19 13:43 Content Declaration of the Stockholm International Forum on the Holocaust ..........................................
    [Show full text]